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DI SARA LIBORI
INFERMIERA NEOLAUREATA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA - DISTACCAMENTO DI TERNI
IL DOLORE POSTOPERATORIO
COMBATTERLO PER UNA RAPIDA
GUARIGIONE
In questo numero si completa il lavoro della collega Sara Libori con un opuscolo informativo
che per ragioni di spazio non siamo riusciamo ad inserire nel precedente numero.
G
entile cittadino, con questo
opuscolo informativo, ci
proponiamo di fornirle una adeguata informazione su ciò che
l’attende dopo l’intervento chirurgico e di rispondere ad alcune domande che frequentemente vengono poste dai pazienti.
Oltre alla preoccupazione
per l’esito dell’intervento chirurgico, quella più presente in chi
si sottopone ad una operazione
è il dolore che si soffrirà al risveglio dall’anestesia.
Oggi grazie a farmaci e tecnologie sempre più innovative,
è possibile ottenere un controllo ottimale del dolore postoperatorio.
La Direzione dell’Azienda
Ospedaliera “S. Maria” di Terni
ha deliberato il progetto “Verso un Ospedale Senza Dolore”, basato sulle linee guida stabilite dal Ministero della Salute per il controllo della sofferenza dei malati ricoverati in
Ospedale.
Il personale sanitario che
l’avrà in cura ha definito in una
procedura assistenziale le azioni e le relative responsabilità
❚
❚
mirate a sollevarla dalla sofferenza del dolore:
❚ Il medico anestesista rianimatore, nell’ambito della valutazione preoperatoria, l’informerà sul piano assistenziale anestesiologico ed in
particolare sulle modalità del
controllo del dolore postoperatorio.
❚ Al termine dell’intervento, il
medico anestesista rianimatore inizierà la somministrazione di farmaci analgesici
nelle modalità e nelle dosi tali da assicurarle un sollievo
❚
❚
dalla sofferenza da lei definita assente, lieve sopportabile.
L’infermiere, all’accoglienza
in Reparto quando tornerà
dalla Sala Operatoria, le chiederà se soffre dolore e quanto è intenso. L’intensità del
dolore verrà quantificata su
una scala verbale numerica
con valori da 0 = dolore assente a 4 = dolore insopportabile.
L’infermiere, nelle ore successive, le chiederà frequentemente se soffre dolore e ne
misurerà l’intensità.
Nel caso in cui lei dica di soffrire un dolore forte, insopportabile, l’infermiere somministrerà una dose di analgesico di “salvataggio”.
Il personale di reparto, l’assisterà, aiutandola, oltre che
nel controllo del dolore, anche nella ripresa globale dall’intervento chirurgico.
Sappiamo che non ha solo
bisogno di curare il corpo: è soprattutto un individuo che prova sofferenza a causa della ma-
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Che cos’è il dolore
postoperatorio?
Le istituzioni internazionali lo considerano come una
esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, o come uno
specifico bisogno di aiuto.
Oggi sappiamo che il dolore postoperatorio è dovuto a
numerosi fattori:
❚ tipo e sede dell’intervento,
❚ come ha vissuto le esperienze passate in cui hai provato
dolore,
❚ quanta ansia prova.
In cosa consiste la
misurazione del dolore?
Esistono diversi tipi di scale utilizzate per misurare l’intensità del dolore percepito.
Nel nostro ospedale, è in uso
una scala numerica verbale da
0 a 4 che misura il dolore come:
❚ 0 = ASSENTE
❚ 1 = LIEVE
❚ 2 = SOPPORTABILE
❚ 3 = FORTE
❚ 4 = INSOPPORTABILE
L’infermiere o il medico, per
valutare il suo dolore le chiederà di esprimere numericamente, o a parole come lo definirebbe; non dovrà fare altro
che indicare il valore o il termine che più si avvicina alla sua
condizione.
professioneinfermiereumbria2/10
La misurazione verrà effettuata con regolarità, per controllare più efficacemente il suo
dolore postoperatorio: nelle prime ore dopo l’intervento sarà
più frequente (ogni mezz’ora
circa), per ridursi poi, nei giorni successivi (almeno una volta al giorno).
Che farmaci si utilizzano
per alleviare il dolore?
I farmaci scelti varieranno
in base all’entità del dolore previsto conseguente all’intervento chirurgico che subirà:
❚ se è previsto come forte, si
utilizzeranno farmaci della
categoria degli oppioidi maggiori, come la morfina,
❚ se è previsto come moderato, si utilizzeranno oppioidi
minori, come tramadolo o
codeina,
❚ se è previsto come lieve, si
utilizzerà un analgesico della classe dei FANS o il paracetamolo.
Nella maggior parte dei casi, verrà attuato un approccio
multimodale con l’associazione di: oppioide + paracetamolo + anestetico locale.
Inoltre, in sala operatoria, prima del risveglio, potrà essere
iniettato un anestetico locale nella zona circostante l’incisione, effettuando delle infiltrazioni, in
modo da prevenire un dolore
troppo forte ed insopportabile al
suo risveglio dall’anestesia.
Come viene somministrata
la terapia analgesica?
Nelle prime 12-24 ore dopo
l’intervento, la modalità preferenziale per alleviare il dolore è
quella endovenosa continua, in
modo da poter coprire efficacemente le ore più critiche.
La terapia continua si può
praticare anche mediante l’inserimento, da parte dell’anestesista, di un piccolo catetere a
livello lombare, all’interno della colonna vertebrale nello spazio epidurale, dal quale si infonderanno i farmaci analgesici.
La terapia ad infusione continua si somministra grazie anche all’utilizzo di strumenti come la pompa elastomerica e la
PCA.
Nei giorni successivi, superata la fase più dolorosa, la terapia potrà continuare con
somministrazioni ad orario fisso. Il farmaco andrà assunto prima che il dolore si manifesti o
diventi insopportabile.
Cosa sono e come
funzionano la pompa
elastomerica e la PCA?
La pompa elastomerica è
un dispositivo monouso per l’infusione continua di farmaci in
soluzione, a velocità costante
preimpostata. È costituita da un
palloncino-serbatoio in materiale elastico (elastomero) che
esercita, sul fluido in esso contenuto, una pressione costante.
Tale fluido viene spinto lungo
una linea d’infusione direttamente in vena, o in peridurale.
La PCA (Patient Controlled
Analgesia ovvero Analgesia
Controllata dal Paziente) invece, ha una struttura simile alla
pompa elastomerica, ma è dotata di una leva che lei stesso
può azionare permettendo il rilascio dell’analgesico all’occorrenza. Ad ogni attivazione la
PCA rilascia dosi di farmaco
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lattia e della lontananza dai suoi
familiari. Per questo le assicuriamo cure anche sostenendola psicologicamente.
Ci proponiamo ora, di rispondere alle domande più frequenti riguardo il dolore postoperatorio ed il suo trattamento.
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preimpostate, inoltre, la leva
non è riattivabile prima di 7 minuti circa dall’ultima erogazione, in modo da evitare sovradosaggi accidentali di analgesico. La modalità PCA le consentirà di autogestire la somministrazione della dose di
analgesico ogni volta lei lo ritenga necessario.
E se la terapia
non dovesse
essere sufficiente?
Una volta tornato dalla sala operatoria, al reparto, il dolore sarà controllato regolarmente dagli infermieri, grazie
all’utilizzo di appositi strumenti di misurazione del dolore (scale di misurazione), in modo da
avere un monitoraggio costante dell’efficacia della terapia.
Se il dolore rilevato dovesse essere insopportabile, l’infermiere somministrerà una dose
di analgesico aggiuntiva, detta
“dose salvataggio” di un farmaco precedentemente deciso
dal medico anestesista rianimatore.
In ogni caso, qualora la terapia risultasse inadeguata ad
alleviare il suo dolore, è sempre possibile modificare i dosaggi dell’analgesico o sostituirlo con uno più forte.
Non è meglio assumere
l’analgesico solo quando
ho dolore anziché
ad orario stabilito pur
non avendone bisogno?
No!È importante mantenere sempre il dolore a livelli bassi (lieve o sopportabile).
Il dolore postoperatorio insopportabile compromette il
OLTRE
IL LAVORO
COLLEGIO DI PERUGIA
er la stagione 2010
il Collegio IP.AS.VI.
ha aggiunto alle precedenti,
anche la partnership con la
Virgin Active Villaggi Fitness.
Le tariffe e le condizioni
concordate sono le seguenti:
1) Le tessere sono nominali
e non cedibili.
2) Le tariffe saranno applicate
solo ai possessori
di idoneo documento
giustificativo da esibire alla
reception del Club.
3) La quota di attivazione
applicata è scontata
del 40% circa.
4) Le tariffe della quota
mensile di abbonamento
sono scontate
del 10%circa ●
P
normale processo di guarigione dall’intervento impedendole di ricominciare a muoversi
normalmente, di respirare e tossire efficacemente. Inoltre, il dolore, rallenta anche la guarigione della ferita chirurgica, e se
lo sopporta troppo a lungo può
cronicizzare.
Se il dolore è forte quando
richiede il farmaco analgesico,
questo probabilmente non lo
allevierà efficacemente, e sarà
necessario un dosaggio superiore a quello prestabilito nella
terapia.
Si ricordi che se non soffre dolore o soffre un dolore lieve, ciò non significa che
non ha bisogno di analgesi-
ci: semplicemente vuol dire
che la terapia sta funzionando correttamente proprio
perché le viene somministrata ad orari precisi.
Cos’altro posso fare
per controllare meglio
il dolore postoperatorio
ed avere un miglior
recupero?
❚
Collaborare alle cure richiedendo l’analgesico appena
avverte un dolore lieve prima che diventi severo;
❚ Cominciare precocemente a
muoversi e camminare, in
modo da evitare la comparsa di problemi alla circolazione degli arti inferiori, ed il senso di spossatezza;
❚ Tossire efficacemente comprimendo le mani sul sito
d’incisione durante l’accesso,
in modo tale da rimuovere le
normali secrezioni ed evitare così infezioni all’apparato
respiratorio e polmoniti che
prolungano ulteriormente il
suo ricovero;
❚ Cerchi di distrarsi leggendo,
ascoltando la musica che più
le piace, o ripensando ad un
episodio piacevole. Questi
espedienti possono aiutarti
a controllare l’ansia, controproducente nel postoperatorio, poiché abbassa il livello
individuale di tolleranza al
dolore.
Grazie per la gentile attenzione, e ricordi che per qualunque problema, si può rivolgere agli infermieri ed ai
medici del reparto, i quali sono sempre disponibili ad ascoltarla, ad aiutarla e a chiarire
qualsiasi suo dubbio.
✑
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Opuscolo informativo per gli utenti