Il vino della nostra terra... www.prontoestate.it - Cell. 3476035518 - 3899296009 CANTINE ROMBOLA’ - Via f.lli Rombolà - Brattirò di Drapia - Tel. 340.14.28.032 Bimestrale gratuito di informazione indipendente condividi con #tropeainforma www.tropeainforma.it [email protected] Tropea nforma Anno 1 · n. 3 · maggio/giugno 2015 Aut. del Trib. di Vibo Valentia n. 1/14 del 01/07/2014 SPIAGGE, ALLARME ROSSO? RESTAURANT - NIGHTLIFE GELATERIA ARTIGIANALE CAPO VATICANO - +39 347.2666790 WWW.LEPIETREVOLTE.COM Direttore responsabile: Francesco Barritta I Tropea nforma pag. 2 - maggio/giugno 2015 editoriale ANTICHE ZAVORRE di Francesco Barritta L’avvio di una nuova stagione estiva, per una località turistica come Tropea, è sempre ricca di aspettative positive. La nostra cittadina, al pari di tante altre realtà della Calabria, prova a presentarsi ai suoi ospiti al meglio. Da questo punto di vista è encomiabile il lavoro di sistemazione di alcuni spazi pubblici, di pulitura delle antiche mura e di abbellimento di alcuni angoli verdi che l’assessore Domenico Tropeano sta portando avanti senza troppi proclami e senza pubblicizzare il lavoro svolto. Accogliendo con gioia queste energie messe in campo, bisogna tuttavia ammettere con franchezza che i problemi più lampanti che affliggono la città rischiano di essere sempre gli stessi nonostante le buone intenzioni e la buona volontà messe in campo dalle amministrazioni che di S www.tropeainforma.it va vita una nuova forma sperimentale di insegnamento. All’epoca, in tutta Italia, si vedevano muovere i primi passi di un approccio educativo rivoluzionario e proficuo tanto da rimanere ancora vivo ed attuale anche oggi. È del “Tempo Pieno” che si parla, negli anni settanta nuova frontiera pedagogica di una scuola “elementare” competitiva ed aggiornata, capace di offrire accanto al tradizionale approccio didattico un’impostazione unica ed all’avanguardia, in vista di una formazione completa ed armonica dell’alunno. Da allora tantissimo tempo è trascorso, tanto che oggi la scuola Primaria a “Tempo Pieno” di Tropea compie quarant’anni di vita. A festeggiare tale traguardo due giornate intense promosse dallo stesso Istituto Comprensivo di cui la scuola Primaria fa parte da qualche anno, iniziative che vedono contemporaneamente l’inaugurazione dei locali della Scuola per l’Infanzia “Annunziata”, da poco ristrutturati e resi finalmente funzionali grazie ad un progetto PON del quale è stato affidatario lo stesso Istituto, e la realizzazione di una mostra celebrativa “I primi Quaranscuola tanni” dedicata appunto alle tantissime attività interdisciplinari e di ampliamendi Caterina Sorbilli to dell’Offerta Formativa promosse con le attività del Tempo Pieno e altrettanto Era il 1975 quando a Tropea prende- dedicata alle molte persone che a vario volta in volta si succedono al governo del nostro minuscolo territorio comunale. Tralasciando i guai che nel corso del 2014 hanno riguardato soprattutto la popolazione residente (dall’agonia dell’ospedale al depotenziamento e graduale chiusura della sezione locale del tribunale, del giudice di pace, dell’ufficio dell’agenzia delle entrate, dell’ufficio di collocamento, dell’Inps, solo per citare i più recenti), è giusto il caso di ricordare i problemi che riguardano anche i turisti (e gli imprenditori che col turismo cercano di rilanciare l’economia locale): strade malconce, raccolta dei rifiuti al collasso su scala regionale, mancanza d’acqua nel periodo estivo. Sono le prime tre cose da risolvere, prima ancora di mettersi solamente a pensare di come fare turismo di un certo livello. Il 2015 rappresenterà forse un anno di svolta per la soluzione di qualcuno di questi problemi? Sembra proprio di no. Sembra proprio che, come ogni anno, dovremo cercare di proiettarci nel futuro senza aver risolto le emergenze derivate da una zavorra antica. IL TEMPO PIENO ismo r u T e ettor le zienda A p U k Chec to Gratui La sicurezza sul lavoro è la nostra prima scelta. - SICUREZZA SUL LAVORO MPM MAIOLO - CORSI DI FORMAZIONE - IGIENE ALIMENTARE (HACCP) & Partners Multiservizi S.r.l. - FORMAZIONE ALIMENTARISTI 0963/93684 - www.mpmonline.it - ANALISI ACQUE mail: [email protected] - PRATICHE ANTINCENDIO www.facebook.com/tropeainforma I Tropea nforma qualificata, contribuendo notevolmente a garantire assistenza scolastica e il diritto allo studio, ampliando il concetto di obbligo scolastico e di successo formativo. La scuola a tempo pieno da sempre si è connaturata come scuola aperta alle famiglie ed al territorio, come ambiente educativo permanente, impregnato di cultura del territorio, di accoglienza delle diversità, precursore dell’autonomia organizzativa e progettuale, di un ambiente ricco di stimoli e di apprendimenti. La speranza, in conclusione, è quella di vedere quanto prima dare la giusta dignità, anche sotto il punto di vista della sistemazione degli edifici, ad un baluardo istituzionale come questo, rimasto uno A rendere ancora più istituzionale l’ini- dei pochi pilastri educativi del nostro terziativa anche la presenza del Dirigente ritorio. Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, il dott. Diego Bouchè, il quale unitamen- politica te al Dirigente Scolastico Antonello Scalamandrè avranno l’onore di tagliare i nastri delle due iniziative che proseguiranno con le esibizioni musicali degli alunni di scuola Primaria e Secondaria di Primo grado e con la videoproiezioni di filmati che, di Francesco Barritta partendo dagli anni ‘70, racconteranno il Continuiamo le interviste con gli ammicammino della scuola tropeana più volte vincitrice di concorsi nazionali riservati nistratori di Tropea. Dopo aver incontrato il sindaco Giuseppe Rodolico, abbiamo alle attività di Tempo Pieno. A Tropea la scuola a tempo pieno è, scambiato due chiacchiere con Maria dopo tanti anni, una presenza radicata e Stella Vinci, assessore alla Cultura del Cotitolo, docenti, alunni, dirigenti, operatori ed utenti scolastici in generale, sono stati protagonisti di questi 40 anni di storia tropeana, primo tra tutti il compianto Direttore Giuseppe Di Renzo promotore e fautore di questa strategica ed importante scelta pedagogica. L’ ASSESSORE ALLA CULTURA STELLA VINCI pag. 3 - maggio/giugno 2015 mune di Tropea. La giovane politica sta interpretando il suo ruolo con impegno, facendo del suo meglio per lasciare un impronta positiva del suo operato. Da assessore alla Cultura avrà avuto modo di essere presente alle attività di molti sodalizi sul territorio comunale. Cosa l’ha colpita di più? Intanto mi preme sottolineare che è per me un onore rappresentare il Comune di Tropea. Detto questo, sicuramente, grazie al ruolo che ricopro, ho avuto modo di conoscere ed approfondire meglio le diverse realtà positive presenti nella nostra cittadina. La cosa che maggiormente mi ha colpito è appunto scoprire che, anche da noi, esistono tante realtà sane e positive e tanti giovani con idee innovative e dinamiche. Un anno è già passato ed è giunto il momento di un primo bilancio. Cosa ha fatto di concreto il suo assessorato nel campo della cultura a Tropea? Subito dopo essere stata designata assessore alla Cultura mi sono messa a lavoro per organizzare sinergicamente a tutta l’Amministrazione numerose iniziative che hanno dato lustro alla nostra città. Mi viene soprattutto in mente il progetto “Diving into Calabria”, che ha visto la presenza di 50 ospiti stranieri con lo scopo di promuovere il ricco patrimonio culturale e, al contempo, offrire uno scambio interculturale con i ragazzi del luogo. pag. 4 - maggio/giugno 2015 Quali sono i progetti in cantiere per l’estate imminente? Anche quest’anno l’Amministrazione comunale di Tropea sta lavorando per organizzare un calendario ricco di eventi. All’interno di questo calendario troveranno spazio diverse iniziative culturali. Tra queste notevole rilevanza assumono il Premio Letterario, il Festival Mondiale della cultura popolare “Culture a Confronto”, che quest’anno vedrà la partecipazione di gruppi provenienti da diverse nazionalità, il Tropea Blues Festival e il Premio di poesia “Onde Mediterranee”. I Tropea nforma tiere anche iniziative per il prossimo futuro. Un cosa che vorrei evidenziare con orgoglio è l’aver candidato Tropea quale capitale italiana della cultura (unica città calabrese). Un’occasione molto importante per Tropea perché, nonostante il poco tempo a disposizione per la presentazione, si configura quale momento di condivisione e di confronto cruciale per lo sviluppo strategico per la città. Un sogno nel cassetto per la sua città? Più che un sogno nel cassetto, il mio auspicio è che Tropea diventi sempre più un polo culturale per l’intera regione. Per questo sogno anche la costruzione di un teatro, che possa consentire di inaugurare delle importanti stagioni teatrali e possa dare l’opportunità a ragazzi, come quelli del gruppo di Laboart, di esprimere il proprio talento. Manca una biblioteca degna di essere intitolata ad Albino Lorenzo. La nostra biblioteca comunale è poco più di una stanza. La cultura è qualcosa di bello, la nostra biblioteca è tutt’altro che bella. È chiaro che bisognerà investire nel creare luoghi di incontro. Citazione preferita? È di Bernard Kayser: “Le differenze tra regioni, località, paesi, tra generazioCosa, invece, sta programmando di ni o gruppi sociali sono essenzialmente strutturale o comunque per il lungo pe- differenze culturali. Invece di tentare di riodo? cancellarle, o di lasciare che queste scomOvviamente stiamo mettendo in can- paiano spontaneamente, non è forse op- www.twitter.com/Tropeainforma portuno tendere alla loro promozione e a permettere che si affermino? Lo sviluppo culturale non deve più essere considerato come un lusso superfluo, ma come un motore dello sviluppo economico e sociale”. libri di Chiara Condò Gurnèa esce nel 2009 per la casa editrice tropeana Meligrana, andando a coprire un vuoto narrativo nella storia di Tropea. Lo scrittore è il giornalista Bruno Cimino, conosciuto per essere l’ideatore del Tropea Film Festival e di molte altre iniziative che hanno avuto la nostra città per protagonista. La Gurnèa è una zona appena fuori dal centro tropeano, e il toponimo richiama il termine dialettale “gurna”, pozzanghera, ristagno. In quella zona infatti, in pieno Rinascimento, si è consumato uno scontro tra un drappello di soldati tropeani e francesi, terminato per l’appunto in una pozzanghera di sangue. L’avvenimento è andato dimenticato per anni e l’opera di rinnovamento della memoria da parte del romanzo si rivela fondamentale per il ruolo ricoperto da Tropea durante le guerre rinascimentali. condividi con #tropeainforma Nel 1495, anno in cui è ambientato il romanzo, Tropea era alleata con il re di Sicilia Ferdinano II d’Aragona già in guerra con le truppe francesi di Carlo VIII per il dominio dell’Italia meridionale. I personaggi che popolano il libro sono immaginari, ma sono reali le vicende che hanno vissuto: cambiano i nomi, ma la storia resta, modifica le geografie di un luogo, e a volte sopravvive alla morte. I Tropea nforma dopo quel giorno di sangue, concedendo a chi si è perso di ritrovarsi. Il sottotitolo del romanzo elenca con leggerezza l’anima del racconto: “nimici, eroi e spirdi” si intrecciano tra le pagine, lasciando che sia il popolo con i suoi sentimenti a parlare, e non la storia dei potenti, insipida e irrispettosa del destino dei singoli. tropeani fuori DOMENICO ROMBOLA’ IN HONDURAS di Francesco Barritta Nato a Messina il 28 agosto 1980, da padre brattiroese e madre tropeana, Domenico Rombolà è un tropeano “Doc”. Vissuto a Tropea fino all’età di 24 anni, ha frequentato in città le medie e il liceo Classico “Galuppi”. Completati gli studi universitari a Catanzaro, dove ha lasciato un gran ricordo di sé tra gli ultrà giallorossi del Ceravolo, si è specializzato in discipline sportive alla Facoltà di Scienze Motorie. Ma il futuro del giovane Domenico si Quando la tragedia si conclude nel san- andava delineando in modo tutto divergue, lo scrittore riallaccia la storia di un so da come lo aveva programmato: dopo amore spezzato nel futuro, molti secoli aver incontrato Leda Gracia, giovane pag. 5 - maggio/giugno 2015 honduregna che l’ha stregato, Domenico decide di attraversare l’Atlantico, al di là delle Colonne d’Ercole, per andare a nidificare ai Caraibi. E così, al caldo del Tropico, i Rombolà iniziano a prosperare anche nel piccolo staterello centro-americano. Dopo aver fatto la gavetta, a 11 anni dalla sua emigrazione, Domenico è attualmente direttore sportivo della città di San Pedro, capitale industriale dell’Honduras. Lo abbiamo contattato per raccontare la sua storia, che è un bell’esempio di come oggi, in un mondo globalizzato, i nostri ragazzi possano farsi strada ed esportare la professionalità italiana in tutti i settori. A differenza di molti tuoi coetanei, che a vent’anni emigrano per trovare lavoro e lasciano a casa i propri affetti, tu sei partito per amore e sei anche riuscito a crearti un lavoro. Ricordi la parte più emozionante legata a quel periodo e quella più difficile? Andare in un posto nuovo é sempre una bella esperienza, viverci è difficile. Per me la parte emozionante é stata mettermi alla prova e cercare di farmi strada in un posto con una cultura differente alla nostra, cosa che non mi era riuscita la prima volta che avevo lasciato la Calabria, nel 1998, quando per un anno studiai al Nord. Ci sono stati molti momenti difficili all’inizio della permanenza fuori dalla Calabria: cercare lavoro in un paese straniero con pag. 6 - maggio/giugno 2015 alto indice di disoccupazione e in via di sviluppo é complicato. Credo che una delle cose più impattanti è che qui non ci sono molti italiani, si contano sulle dita, quindi è stata una rottura completa con l’Italia. Da quando sei dall’altra parte del globo, cosa ti manca di più dell’Italia: il cibo, il clima o il calcio? Mi manca la famiglia, logicamente, anche se mi sento tutti i giorni con i miei e con gli amici. Mi manca il mare… Sì, è vero che sto ai Caraibi, però “i cunaci non si cangianu”! Anche le domeniche al Ceravolo mi mancano abbastanza. E cosa, invece, ti piace di più del tuo nuovo paese rispetto all’Italia e a Tropea in particolare? Una delle cose che mi piace è che gli honduregni sono un popolo che soffre per molti motivi però vivono sempre con speranza e vivono la vita al giorno, “carpe I Tropea nforma diem”, e questo li rende molto più felici rispetto a noi, che passiamo la vita con paranoie di tutti i tipi. Qui quando si parla di povertà si parla di persone che vivono con meno di 1 dollaro al giorno (più del 30% della popolazione) e nonostante tutto tirano avanti famiglie intere. Bisogna imparare un poco da loro, noi ci lamentiamo per tutto: se è inverno “e quandu arriva a ‘stati?”, se fa caldo “amaramea chi cavuddu, quandu arriva u ‘mbernu?” In Honduras ci sono sicuramente modi di vivere e di fare differenti dal nostro, è stato difficile per te entrare in questo sistema o al contrario la tua mentalità ti ha aiutato ad avere successo? Il problema più grave è l’alto tasso di violenza. Circa 60 omicidi per 100mila abitanti nella città dove vivo, che sfortunatamente è stata considerata nel 2014 la città più pericolosa del mondo, frutto della guerra dichiarata dallo Stato contro i narcos, un poco come è successo in Messico qualche anno fa. Quindi bisogna stare attenti e cercare di evitare problemi il più possibile. Ci sono stati alcuni mesi in cui andavano di moda i sequestri e le estorsioni, cose che comunque succedevano anche da noi... Bisogna adottare misure di sicurezza personale quando si cammina per strada o si va in macchina, evitare quartieri marginali. Da un anno a questa parte si sta depurando la Polizia nazionale, [email protected] che era collusa con il crimine organizzato, e lo Stato ha mandato i militari per le strade. Le cose stanno migliorando. Come si lavora in Honduras? Si lavora abbastanza e se sei professionale in quello che fai ti premiano. Ho lavorato in ospedali, enti dello Stato, cliniche private e ora sono il Direttore sportivo della città di San Pedro, sto avendo abbastanza successo nel lavoro e cerco di portare in alto la bandiera Italiana. Cosa fa il direttore sportivo, è una specie di assessore? Io mi devo occupare di sviluppare le attività sportive della città, organizzando eventi, supervisionando gli allenatori, montando centri piloti nei settori, facendo diagnosi delle installazioni sportive. Ogni settimana faccio la programmazione degli eventi in base al programma cittadino annuale. Ho 32 allenatori, contiamo su 70 strutture piccole tipo campetti polifunzionale, 4 stadi di cui due grandi, e un impianto sportivo con palazzetto, piscine e piste di atletica. In pratica se fai sport nella città, devi passare per forza da me… A proposito dell’Italia, quando tornerai a Tropea la prossima volta? Ormai sono fuori da 11 anni e quando torno a Tropea mi si riempie il cuore, spero di poter viaggiare l’anno prossimo perché quest’anno con mia moglie aspettiamo Domenico Damiano, il nuovo arrivo visita anche www.ricadinforma.it che nascerà a settembre. Quando qui mi chiedono: “Di dove sei? Sei di Roma? Di Firenze? Vai a Milano? Torino?”, io rispondo: “Sono di Tropea! E poi, guarda, io non so cosa c’é di bello in quelle città, ma che ci vado a fare... se ogni anno proprio da quelle città tutti vanno a Tropea?” integrazione EVA ZAPATER GAVITO, DA SARAGOZZA di Bettina Rayer Eva Zapater, spagnola, di Saragozza, ha 42 anni e da quasi 3 anni vive a Tropea. È fidanzata con un tropeano (Salvatore Godano). Ci ha concesso una breve ma importante intervista con cui continuiamo la rubrica “Integrazione” con la quale conosceremo nei prossimi mesi i tanti stranieri che da molti anni si sono trasferiti nella nostra città e che a Tropea hanno deciso di rimanere e di vivere, creando una famiglia oppure iniziando un’attività economica. Eva, quando hai deciso esattamente di trasferirti dalla Spagna a Tropea e quali sono le maggiori differenze che, dopo questi pochi anni, hai notato tra la mentalità spagnola e quella italiana, calabrese in particolare? I Tropea nforma Fin da piccola ero innamorata dell’Italia! Sentivo molte volte i miei genitori cantare canzoni dei grandi artisti italiani; anche se erano tradotte in spagnolo, avevano quell’aria romantica e particolare che hanno solo le canzoni italiane. La mia bisnonna materna si chiamava Parodi, può essere che questo amore per l’Italia mi veniva anche da qualche mio antenato. Spesso per vacanza andavo a Roma, perché passeggiando per le sue strade sentivo qualcosa di speciale, come se io appartenessi a tutta quella storia. Un giorno, dopo molti anni, ho deciso di cambiare vita e lavoro e mi sono promessa di festeggiare i 40 in Italia, cosi ho preso la valigia e sono venuta per iniziare a conoscere un po’ meglio il paese che sarebbe diventato la mia nuova casa. A Pisa mi sono incrociata con Salvatore e pochi mesi dopo ero qui a Tropea per una prima immersione nella Perla del Tirreno e poche settimane dopo mi sono trasferita definitivamente, in tempo per compiere uno dei mie sogni. Anche se siamo entrambi paesi mediterranei le differenze ci sono, per tanti motivi; ogni paese ha la sua cultura, le sue abitudine, la vita quotidiana di una cittá è diversa da quella che si ha in un paese come Tropea… In quanto alla mentalità, a volte l’ho trovata un po’ chiusa ed è una cosa che mi è sembrata da subito strana, dato che stiamo parlando di un paese turistico, sempre in pag. 7 - maggio/giugno 2015 contatto con molti stranieri e con tante culture diverse. Ma vedo anche la voglia di cambiare e fare di Tropea una città nuova. Quando sei arrivata qui è stato facile integrarti nel contesto sociale e lavorativo tropeano? Ti sei sentita accolta o hai notato una certa diffidenza? Venendo da una città grande come Madrid all’inizio è stato difficile perché arrivando a fine ottobre ho subito dovuto affrontare il lato invernale di Tropea, completamente diverso dal paese vivace e pieno di turisti che avevo conosciuto solo poche settimane prima. Evidentemente è stato un grande cambio per me. Cercavo di fare tutto quello che facevo a Madrid e mi arrabbiavo perché non era possibile. Ma pian piano mi sono resa conto che qua si potevano fare altre cose… come andare a passeggiare in spiaggia, cosa che mi piace fare tanto d’inverno quando non c’è nessuno. Dopo ho trovato Laboart, dove ho potuto svolgere une delle mie passione, il canto. Ho partecipato a due musical, che mi hanno fatto imparare più velocemente la lingua e soprattutto mi hanno fatto conoscere bellissime persone. Nell’ambito lavorativo non ho avuto tempo di sentire le differenze visto che, dopo pochi mesi dal mio arrivo, stavo già progettando ed organizzando l’apertura della sala da te. Che lavoro svolgi attualmente e cosa invece facevi in Spagna? Bar Caffetteria Gelateria Pasticceria Rosticceria Tavola Calda Tabacchi Super Enalotto Slot Machine La Nostra Specia lita’: Torta Baba’ Fashion Cafè - Q8 a Ricadi - SP 22 Garden Bar a San Nicolo’ di Ricadi GPL - CARBURANTI 0963.663205 - 329.6333208 I Tropea nforma pag. 8 - maggio/giugno 2015 www.tropeainforma.it 0 SPECIALITA’ GASTRONOMICHE delicatessen specialities (ready-to-cook or cooked to order) SALUMI ARTIGIANALI locally produced salamis Dopo pochi mesi dal mio arrivo, ho de- pure una cioccolata calda, un frullato di di corso. Quando sono arrivata speravo di ciso di aprire un negozio. Una piccola e frutta fresca e tanto altro… Si possono sfruttare il lungomare per poter pattinare. particolare sala da Tè nel centro storico in trovare prodotti (cibo o bevande) biologi- Sfortunatamente per me non è adatto a un vicoletto che a me piace molto. In Spa- co. Per finire abbiamo anche una scelta di questo. Comunque ho trovato l’alternatigna invece per circa 13 anni ho fatto un candele naturali (fatte a mano con olio di va nel porto dove ogni tanto vado. lavoro completamente diverso: techincal soia) provenienti dalla Spagna. Credo che Cosa ti piace di più di Tropea e dei suoi producción manager. Prima come lighting ancora molte persone non ci conoscono e abitanti? technician nella città dove abitavo e dopo magari l’abitudine di prendere il tè non è Ho sempre voluto vivere in un paese sul 5 anni mi sono trasferita a Madrid. Il mio molto comune qui, comunque crediamo inAUTORIZZATO mare, anche se sono nata molto vicino ai NEW 2015: PUNTO mondo erano i concerti, festival di musica, questo progetto e lo mandiamo avanti. Pirenei BARBECUE e quindi sono pazza delle montaNOLEGGIO E VENDITA eventi privati, eventi pubblicitari… Tutto gne e adoro il trekking… Ogni tanto con quello che c’e prima, durante e dopo qualcerchiamo di trovare piccoli D a l 1 9 0 0 l ’ a l t a q u aSalvatore l i t àAvete d edelle l l ebellissime c a r montagne ni siasi evento. Ogni tanto mi manca un po’ sentieri. tutto quello che facevo e lavorare con un ma sfortunatamente per quello che ho team. Ma cercavo un cambio radicale nella potuto vedere non sono molto attrezzate vita ed avere un po’ di tempo per me. per fare trekking ed è un peccato non poParlaci meglio del tuo negozio. Come tere sfruttare meglio questa bellezza. Mi è nata questa tua passione? A Tropea è sono innamorata di questo mare, dei suoi stata ben accolta la tua attività? colori, dei contrasti con la sabbia, della sua L’idea era di fare qualcosa de diverrabbia in inverno, dei tramonti spettacolaso, che al mio parere mancava a Tropea. ri: sedermi a guardare tutto ciò, mi porta Qual è la tua più grande passione? pace all’anima. I tropeani sono delle brave Quindi abbiamo puntato di lavorare solo con prodotti naturali e biologici, per Con il trasferimento a Tropea hai potu- persone. Ho sentito una gran accoglienza esempio l’acqua e il ghiaccio che usiamo to coltivarla ancora o lo hai dovuta ab- sia nella nuova famiglia dove sono arrivaper le nostre bevande sono di sola acqua bandonare? ta, sia nelle persone che ho conosciuto in VIN Una delle mie più grandi passione è patminerale, i tè sono di alta qualità e in foquesti pochi mi sono sentita IE Sanni. PUAll’inizio Mmia AN TI perché glie. Cerchiamo di curare e far sentire tinare. Ho iniziato a 3 anni perché mio pa- un po’ nella intimità DI“invasa” QUALITA’ il cliente in un altro mondo, fuori delle dre era giocatore di hockey nel tempo libe- c’e questa abitudine di domandarti tutto abitudine giornaliere. Volevo creare un ro. Le mie sorelle ed io abbiamo iniziato ad della tua vita… Sono una persona aperta a spazio alternativo e tranquillo dove veni- avere la stessa passione del capo famiglia. tutti e a tutto, ma come si dice in Spagna: re con le amiche, in coppia e anche con i Sono stata professoressa di pattinaggio “CADA UNO EN SU CASA E DIOS EN artistico ruote) nel(VV) club dove mi alle- CASA DE TODOS” ovvero “Ognuno a sto bambiniVia piccoli e prendersi un momento Gesuini - SANTA DOMENICA DI(su RICADI navo, organizzando anche i saggi per fine da poco tempo qua ed ancora ho molto di tranquillità un buon te opMobile:prendendo 347.0141058 - Mail: [email protected] wineshop PREGIATI VINI CALABRESI fine Calabrese wines FRANCIACORTA E PROSECCHI MALVASIA E PASSITI Vini&TRDOPiEnAtorni Largo Duomo (di fronte Cattedrale) - CENTRO STORICO TROPEA Mobile: 346.5716280 www.facebook.com/tropeainforma I Tropea nforma pag. 9 - maggio/giugno 2015 EVENTI ESTATE 2015 PATROCINATI DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TROPEA* dal 17 febbraio MOSTRA FOTOGRAFICA PERMANENTE DEDICATA A RAF VALLONE evento nel contesto della I ed. Premio Raf Vallone Antico Sedile dei Nobili, Piazza Ercole - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” dal 1 giugno sino al 30 settembre PICCOLA MOSTRA ESTEMPORANEA (scultura, pittura e artigianato del legno) tutti giorni dalle 17,00 alle 24,00 Largo Raponsoli (ex vecchia pescheria) - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” dal 6 giugno ogni sabato sino al 26 settembre I MERCATINI DI VIA REGINA MARGHERITA dalle 17,00 alle 24,00 - Via Regina Margherita - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” 14 giugno MARATROPEA 2015 maratona per le vie di Tropea ore 10,00 - Partenza Largo Villetta - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” 29 luglio CAPITAN ULISSE (spettacolo teatrale) evento nel contesto della I ed. Premio Raf Vallone con Vanessa Gravina, Saverio Vallone ed Edoardo Siravo – regia di Saverio Vallone ore 21,30 - Teatro del Porto - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” 1 agosto CENTONOVE in CONCERTO tribute band a Rino Gaetano ore 22,00 - Piazza Veneto - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” 10 agosto PREMIO MIGLIOR STUDENTE 2015 ore 19,00 - Biblioteca “A. Lorenzo” - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TERZA LICEO 1962-63” 20/22 agosto CULTURE A CONFRONTO Piazza Veneto - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA GRUPPO FOLK “CITTA’ DI TROPEA” 24/26 giugno FINESTRE, BALCONI E VICOLI FIORITI “Borgo”/Largo Galluppi/Biblioteca “A. Lorenzo” - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA I.I.S. TROPEA E PRO LOCO TROPEA 5/6 settembre PREMIO LETTERARIO TROPEA 2015 ore 20,00 - Largo Galluppi - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “ACCADEMIA DEGLI AFFATICATI” 27 giugno FESTIVAL D’ARTE E CUlLTURA RUSSA A TROPEA ore 21,30 - Piazza Veneto - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” E VALENTOUR 20 settembre UNIC@INBIANCO Sfilata di moda e Hair Beauty ore 21,30 - Piazza Veneto - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” E “UNICAHAIRBEAUTY” luglio/agosto ARMONIE DELLA MAGNA GRAECIA XVIII Edizione della stagione concertistica Centro Storico - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA ASS. “ARMONIE DELLA MAGNA GRAECIA” 18 luglio PREMIO L’ISOLA 2015 riconoscimenti ai Tropeani illustri nel mondo ore 21,30 - Piazza Veneto - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” 19 luglio MUSICALMENTE SHOW ore 22,00 - Piazza Veneto - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” E MUSICALMENTE 24 luglio SAGRA DEI SAPORI TROPEANI dalle 19,00 alle 24,00 - Centro Storico - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” E DAI COMMERCIANTI 23 settembre UNA PEDANA PER TE kermesse canora con la partecipazione dei migliori artisti della Costa degli Dei ore 21,30 - Piazza Ercole - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” da maggio a ottobre MUSICA NELL’ARIA e I TRAMONTI AL CANNONE microeventi musicali Centro Storico - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEAEVENTI” E DAI COMMERCIANTI 10/12 e 17/19 settembre - 1/3 e 8/10 ottobre TROPEA BLUES FESTIVAL Piazza Veneto/Centro Storico - TROPEA EVENTO PROMOSSO DA “TROPEA BLUES” * Il presente Calendario non casa comprende gli a eventi organizzati. Ci sua etutti Dio casaestivi di tutti”. È vero scusiamo per eventuali errori, omissioni o cambiamenti di data/luogo/ora. che I Tropea nforma pag. 10 - maggio/giugno 2015 da conoscere sui tropeani, ma c’è una cosa bellissima che mi piace: la mattina quando vado al lavoro, dare il buongiorno a tutti con un bel sorriso ed essere corrisposta allo stesso modo (in città grandi come Madrid è impossibile). Sono felice di stare qua, mi trovo bene e giorno dopo giorno conosco delle grandi persone e cerco di trovare sempre un qualcosa più. Qual è la cosa che dalla Spagna porteresti a Tropea per migliorare la città? E quale invece da Tropea in Spagna. Dalla Spagna porterei la gioia di vivere tutti i giorni dell’anno (anche quelli con pioggia e freddo), l’ottimismo tipico spagnolo che deriva dal non avere paura dei cambiamenti perché se si fanno con la voglia di arrivare a fare qualcosa di meglio e crescere, il risultato si ottiene. Di Tropea invece porterei in Spagna la particolarità e bellezza della sua costa e del suo mare; è vero che anche noi abbiamo delle belle spiagge ma qua ci sono tante baie piccole e selvagge dove si può arrivare solo con il pedalò, a nuoto o con una barca e sentirti isolato come in una isola deserta. Gli spagnoli sono molto cattolici e ci tengono molto alla fede proprio come gli italiani. Ci vuoi confermare questo aspetto o hai notato delle differenze? In molte città della Spagna la Pasqua ed altre feste religiose sono molto sentite, e certo che ci sono tante persone praticanti il cattolicesimo, sopratutto nel sud della Spagna dove si vive la religione in un modo molto simile, o anche più sentita di qua. Ci sono altri tuoi connazionali a Tropea o nei dintorni? Sì, ho conosciuto un’altra spagnola con cui ho fatto amicizia. Si chiama Laura, lavora da una parrucchiera qui a Tropea. In Spagna Tropea come meta turista è conosciuta? E turisti spagnoli se ne vedono a Tropea? Purtroppo no, non avevo mai sentito parlare di Tropea. Ne ho sentito parlare in modo generico durante il mio corso d’italiano a Madrid, poco prima di conoscere Salvatore. Il mio prof. parlava delle bellezze della Calabria, sono stata incuriosita e ho cercato informazione su Internet. Ho messo Calabria su Google e la prima foto che compare è la bella e bianca chiesa dell’Isola. Penso che si dovrebbe fare molta più pubblicità. Sono sicura che molti spagnoli, se conoscessero Tropea, deciderebbero di venire a vedere queste meraviglie. religione SCOPRIAMO LA CHIESA DEL GESÙ di Giuseppe Di Renzo Il nostro giornale è andato a scoprire la bella chiesa del Gesù per offrire ai lettori e ai visitatori informazioni di origine controllata e indicazioni di culto raccolte dalla viva voce di P. Salvatore Brugnano, missionario redentorista, che in questa chiesa, insieme ad altri due confratelli, svolge il ministero pastorale. Padre, può sintetizzare per i nostri lettori la storia di questa chiesa? La chiesa del Gesù, in Tropea, è situata sul suolo dell’antica chiesa detta di “S. Nicola della Cattolica” e fu costruita dai Padri Gesuiti, insieme al loro convento. Questa chiesa è riprodotta sul disegno di quella omonima che si trova a Napoli, a croce greca, con cupola e volte a botte sulle braccia: i lavori iniziarono nel 1605; l’inaugurazione avvenne nel 1676, ma non fu mai del tutto completata. Infatti Gesuiti officiarono la chiesa fino al 1768, quando, per eventi politici loro contrari furono costretti a lasciare anche Tropea con grande dispiacere dei fedeli del luogo. Padre, può dirci qualcosa delle belle www.twitter.com/Tropeainforma opere che adornano la chiesa, statue e tele, sia all’esterno che all’interno? La prima cosa il visitatore nota sono delle statue in gesso bianco sul frontale della chiesa: sono dei quattro maggiori Dottori della Chiesa d’Occidente; nell’ordine da sinistra S. Agostino , S. Gregorio Magno, S. Ambrogio e S. Girolamo. Queste statue, oggi piuttosto deteriorate, e le statue che adornano gli altari di S. Ignazio e di S. Francesco Saverio, all’interno, sono di Onofrio Buscemi, stuccatore di Palermo, che le realizzò nel 1738. La seconda cosa sono le tele all’interno della chiesa, a partire dalla tela della Circoncisione attribuita a Paolo De Matteis. Notevoli sono le tele di Giuseppe Pascaletti (1699-1757), pittore calabrese del Settecento, sui due altari laterali: S. Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio, mentre le altre quattro tele riguardanti i due santi sono del pittore tropeano e sacerdote Giuseppe Grimaldi (1690-1748), il cui capolavoro resta l’ampia tela di 38 metri quadri della Natività (o Presepe) che si ammira sopra il portone d’ingresso. Sui pinnacchi, sulle semilunette sotto la cupola e sulle pareti di fondo ci sono altre sue piccole tele raffiguranti le virtù e alcune scene bibliche. E sugli altari laterali può darci qualche notizia? Entrando, sulla sinistra, c’è la Cappella di S. Alfonso Maria de Liguori (1696– 1787), vescovo e Dottore della Chiesa, scrittore, pittore, musicista e fondatore della Congregazione dei Missionari Redentoristi (1732). L’altare di questa cappella a tarsie marmoree settecentesche, fu comprato a Messina dal P. Vito Michele Di Netta (1787-1849): i marmi, forse, appartenevano ad una chiesa diroccata dal terremoto. Alla sinistra di questo altare spicca le tela di S. Clemente Maria Hofbauer (1751-1820), Redentorista austriaco che diffuse la Congregazione al di fuori dei confini italiani. Alla destra, la tela che raffigura il Santo dei calabresi, S. Francesco da Paola (1416-1507) di fine ‘800. Di fronte a questa cappella, entrando, sulla destra, c’è la Cappella di S. Gerardo Maiella (1726-1755), fratello laico redentorista, molto invocato dal popolo tropeano. In questa cappella è esposto un bellissimo Crocifisso e ai suoi piedi la bella statua della Madonna Addolorata, portata in processione la sera del Venerdì Santo insieme a quella di Gesù Morto. Nella cappella sono custodite le spoglie mortali condividi con #tropeainforma del Venerabile P. Vito Michele Di Netta, vissuto a Tropea per 37 anni. Al centro della chiesa, sulla sinistra, c’è l’altare di S. Ignazio di Loyola (1491-1556). fondatore della Compagnia di Gesù, con la tela centrale attribuita al Pascaletti e le altre due laterali di Giuseppe Grimaldi. Sopra quest’altare si ergono le statue in gesso di S Francesco Borgia (1510-1572) e di S. Francesco de Gironimo (1642 -1716). Al centro in alto, la statua della Immacolata, e sulla destra il busto di S. Gennaro. Sotto l’altare, il simulacro di santa Filomena. Al centro della chiesa, ma sulla destra, si trova l’altare di S. Francesco Saverio con la tela centrale del Pascaletti e le tele laterali di Giuseppe Grimaldi. Le due statue in gesso poste in alto, ai lati dell’altare, rappresentano S. Stanislao Kostka (1550 - 1568) e S. Luigi Gonzaga (1568-1591). In alto, sempre in gesso, è raffigurato Dio Padre e sulla sinistra la statua in gesso di Santa Domenica (+305) vergine e martire, ritenuta nativa di Tropea. Sotto l’altare è sistemata la statua lignea settecentesca del “Cristo Morto” che ogni anno, la sera del Venerdì Santo, viene portata in processione. Chi sono i Redentoristi? Come sono arrivati qui a Tropea? Il nostro fondatore è S. Alfonso Maria de Liguori (1696–1787). Tre anni dopo la sua morte, nel 1790, su invito del re di Napoli Ferdinando IV di Borbone, arrivarono i Missionari Redentoristi per rimpiazzare i Gesuiti. Dopo una sistemazione provvisoria, presero possesso della Casa e della Chiesa dei Gesuiti con una significativa comunità, che nel corso del tempo si è distinta nel campo delle Missioni al Popolo, soprattutto a metà Ottocento con la presenza e opera del Venerabile P. Vito Michele Di Netta. I Missionari Redentoristi di Tropea, insieme a quella di S. Andrea dello Jonio hanno evangelizzato l’intera Calabria. Allora, una piccola Comunità. Eppure in giro si sente dire che fate tanto! Attualmente siamo tre confratelli e, I Tropea nforma come si dice, ci moltiplichiamo: P. Antonio Fazzalari è il Superiore ed aiuta nella parrocchia di S. Domenica; P. Francesco La Ruffa è parroco a Zaccanopoli e vicario episcopale diocesano per la Vita religiosa; io ordinariamente assisto la chiesa del Gesù e poi dal gennaio scorso assisto la parrocchia dell’Immacolata in Tropea che comprende le zone della Marina, del Carmine e di San Francesco di Paola: una situazione temporanea in attesa della nomina del nuovo parroco che succederà al defunto don Francesco Muscia. La nostra chiesa del Gesù non è parrocchia, eppure è, come si dice, una chiesa dalle porte aperte, da mattina a sera (tranne dalle 12,30 alle 15,30). C’è sempre la possibilità di confessarsi; basta suonare al campanello posto in chiesa e uno dei Padri sarà a disposizione. Nella nostra chiesa hanno luogo anche celebrazioni di battesimi e di matrimoni previo nulla osta del parroco di provenienza. E su richiesta, ci rechiamo ad assistere gli infermi con i relativi sacramenti. Quali servizi e orari nella vostra chiesa? Può ricordare gli orari e gli appuntamenti sacri della vostra chiesa? La giornata inizia con la preghiera comune delle Lodi alle 7,40: vi intervengono diversi fedeli, di cui alcuni fedelissimi. Segue la santa messa alle ore 8,00 (nei festivi alle 10,00). Un’altra messa è celebrata alla sera e l’orario varia con le stagioni: dalle 17,30 alle 19,30. Nei giorni festivi dei mesi di luglio e agosto è aggiunta una messa “comoda” per i bagnanti alle 21,30. Alla porta della chiesa c’è comunque il cartello con gli orari delle celebrazioni. Tra gli appuntamenti sacri, notevole è la processione del Cristo morto accompagnato dalla Madonna. Celebrati in bella evidenza anche le solenni Quarantore, il mese di maggio e di giugno e le varie novene (per es. S. Anna, Immacolata). Particolarmente pag. 11 - maggio/giugno 2015 frequentata è la novena in onore di San Gerardo (7-16 ottobre), che viene onorato anche con la processione. Mi piace infine sottolineare che le feste e le memorie liturgiche proprie dei Redentoristi vengono rese visibili ai fedeli anche attraverso stampati (manifestti, immaginette, foglio di preghiera…) affinché anch’essi imparino a conoscere e ad amare la Madonna del Perpetuo Soccorso, S. Alfonso, San Gerardo e gli altri Santi e Beati dell’Istituto. turismo INCONTRIAMO LA PRESIDENTE DELL’ASALT di Nicola Grillo Abbiamo fatto qualche domanda a Danielle Gazeaux, francese e parigina doc, imprenditrice turistica e presidente dell’ASALT, l’Associazione che riunisce gli albergatori tropeani. Quando ha deciso esattamente di trasferirsi dalla Francia a Tropea e perché. Gestisco insieme al mio compagno una delle prime strutture turistiche costruita a Tropea negli anni ‘60. Vivo da più di 25 anni a Tropea. Ho fatto la scelta di vivere a Tropea ben consapevole dei pregi e dei difetti. Ho lasciato un vita stressante, un lavoro sicuro, il cinema, il teatro e la cultura sotto casa, i mezzi di trasporto numerosi ed efficienti per un clima dolce, una temperatura calda, un vita dolce e tranquilla. Non rimpiango le mie scelte. Certo Tropea ti affascina appena la vedi, con i suoi antichi palazzi ricchi di storia, le sue lunghe spiagge di sabbia, il suo mare così turchese, e tutte le meraviglie da scoprire nell’entroterra. Non ho avuto molte difficoltà ad ambientarmi anche se il carattere troppo affettuoso degli italiani ti sorpren- pag. 12 - maggio/giugno 2015 de, in particolare al Sud. Sembra di avere sempre amici e parenti in giro a casa tua. Troppo affettuosità per noi “cugini tristi”. Ho potuto prendere la decisione di trasferirmi con saggezza; soggiorni brevi che il mio lavoro di insegnante mi permetteva. Sono stata ben accolta dalla famiglia del mio compagno, in particolare da sua madre, persona squisita che adorava parlare in lingua francese e che, anche se era vicina ai 100 anni, si dilettava nella lettura in lingua straniera. Un esempio di saggezza e accoglienza da seguire. Mi sono creata amicizie, ho frequentato e partecipato a diverse associazioni di volontariato e culturali. I problemi li ho avuti per trovare un lavoro adatto alla mia qualifica; qualche traduzione, qualche corso, due anni su un progetto di lingue straniere, ma nessuna prospettiva di lavoro stabile. Poi la fortuna ha voluto che entrassi nella gestione di una parte di questa grande struttura alberghiera. Da quanto tempo è Presidente dell’Asalt? Sono più di 20 anni che lavoro nel settore turistico, 4 anni fa sono stata eletta alla guida dell’Associazione Albergatori Tropea per due anni e rieletta per il biennio 2014-2015. Ci parli un po’ dell’Asalt. Quando e come è nata l’idea di fondare l’Associazione Albergatori Tropea e quali sono le iniziative principali che avete portato? L’ASALT è nata da un iniziativa dell’Associazione PARTE ATTIVA nel 2010. L’idea era di realizzare un’associazione di albergatori che potesse dialogare con le istituzioni ed essere “parte attiva” nella vita della città. I primi coordinatori dell’iniziativa sono stati Deborah Valente e Saverio Ciccarelli entrambi operatori del settore e con esperienza di associazione. Quanti soci sono e quali sono gli vantaggi di associarsi? I Tropea nforma Le strutture oggi sono una ventina, per lo più hotel, qualche villaggio, B&B ed appartamenti. Essa permette agli albergatori di dialogare tra loro. Permette una promozione più unita del territorio, una riduzione dei costi di promozione e di gestione. Qual è la sua più importante iniziativa da quando è Presidente? Si è realizzato un opuscolo informativo che raggruppa tutte le strutture associate per categorie e alcuni informazioni sulla città, serve ad essere presente in alcune manifestazioni e fiere che richiedono materiale cartaceo. Abbiamo ultimamente rinnovato il nostro sito internet che svolge le funzione di promozione per ogni struttura e di informazione sul territorio. Stiamo sistemando la nostra cartellonistica stradale con nuovi pannelli nei punti strategici della città. Abbiamo stipulato numerosi convenzioni con fornitori per abbassare i costi di gestione. L’evento più importante che ha dato una visibilità fuori paese all’associazione è certamente “Hospitality Rest@rt” svoltasi per la seconda edizione a Tropea nel mese di febbraio. Da un idea di un nostro socio, nonché vicepresidente attuale dell’associazione, Massimo Vasinton, che ha voluto portare [email protected] a Tropea quello che incontra spesso nello svolgere il suo lavoro e la sua formazione di reservation manager. Un intensa giornata di formazione che ha dato agli operatori turistici ed agli addetti ai lavori un approccio di metodi e di strumenti per migliorare le performance della propria struttura e la promozione del proprio territorio sul web. “Hospitality Rest@rt” fa parte sicuramente dei nostri progetti per il futuro. Come giudica l’operato delle recenti amministrazioni comunali? E come di quella odierno a livello di politica turistica? Siamo sempre in contatto con gli amministratori comunali, e anche con l’attuale amministrazione. Come con le precedenti cerchiamo di confrontarci in modo costruttivo. Stiamo cercando di dialogare più frequentemente con le altre associazione sul territorio, ci sembra utile un approccio unito per affrontare insieme tutti problemi del nostro territorio. La nostra città è una perla, come spesso la definiscono, ma forse negli ultimi anni non è stata curata con rispetto. Anzi direi che è stata maltrattata, non solamente dalle amministrazioni comunali ma anche dai suoi cittadini. Noi operatori turistici dobbiamo spesso supplire alla mancanza di servizi, nascondere tante criticità. Quando ci riesce… Negli ultimi anni, abbiamo sentito numerose lamentele; mare sporco, problemi con la rete idrica, spazzatura in giro per le strade, fogna che scoppia... Però mi sembra che ultimamente si stia procedendo con la risoluzione di alcuni problemi; strade ripulite, differenziata che migliora, un po’ d’ordine nella cartellonistica selvaggia… ma c’è ancora tanto da fare! Quello che più manca è la promozione del territorio; non è solo una critica alle amministrazione comunali ma alle politiche turistiche provinciali e regionali. La Calabria non è conosciuto all’estero. Prima del 1983, non avevo mai sentito parlare di questa regione dell’Italia; recentemente un amico parigino mi ha chiesto se non era pericoloso viverci! Il salto di qualità si può fare se siamo tutti insieme, albergatori, commercianti, amministratori e cittadini a volerlo. Certamente manca un collegamento costante con l’aeroporto di Lamezia Terme, un giusta promozione turistica e una buona informazione turistica sul posto. Lei è direttrice di una nota struttura turistica. Quali lamentele proprio non visita anche www.ricadinforma.it I Tropea nforma pag. 13 - maggio/giugno 2015 rare ad una buona riuscita dell’evento. Così nell’anno passato i regatanti si scuola sono portati a casa i premi di Ceramiche l’Anfora, del Cantiere del Porto di Tropea di Antonio Il Grande e di Villa del Conte; hanno apprezzato rinfreschi e barbecue offerti dal Bar Madison, dal Ristorante Mare Grande e dal Numerosi sono i progetti culturali acSupermercato SC91, e hanno usufruito colti dalle scuole e dalle associazioni trodi agevolazioni a Villa Paola, B&B Villa peane, anche se passano inosservati alla Italia,e Vittoria, Baia del Sole, Il Gabbia- quasi totalità dei cittadini. no. Fra questi vi è quello per il conseguimento del Celi, ossia il Certificato di conoscenza della lingua italiana del Centro Valutazione Certificazioni Linguistiche (Cvcl) dell’Università per stranieri di Perugia. L’idea del Centro dell’Università per stranieri di Perugia, è stata raccolta dal Centro Territoriale Permanente di Tropea, candidatosi come centro satellite di Tutte queste realtà commerciali si esame. adopereranno anche quest’anno per laIl Celi è diviso in tre diverse certificaziosciare un buon ricordo ai partecipanti, ni: il Celi generale, il Celi adolescenti e il inoltre se ne aggiungeranno altre, come Celi immigrati, a loro volta articolati nei il profumo Acqua degli Dei che ha volusei livelli riconosciuti dal Quadro Comutamente legato il concept di prodotto ai ne Europeo di riferimento per le lingue “naviganti di oggi” che offrirà premi ai (Qcer): A1 e A2 sono i livelli elementari, primi classificati , la ditta Schiariti srl che B1 e B2 intermedi, C1 e C2 avanzati. regalerà le famose cipolle e il Vela Club La sede tropeana del Ctp, che da setdi Tropea, che raduna velisti amatoriali e tembre si trasformerà in Cpia, cioè Censi cimenterà negli spazi culinari per rifotro per l’istruzione degli adulti, si trova cillare i regatanti stremati da 130 miglia presso l’istituto comprensivo “Don Frandi navigazione. cesco Mottola” e, sulla base dei parameIl Comune di Tropea non ha fatto mantri europei, organizza corsi per il consecare il suo patrocinio e il Porto di Tropea guimento degli attestati di diversi livelli. ha ospitato gratuitamente gli iscritti L’attestato è pensato per chi ha necessità prima e oltre la regata vera e propria. Il di lavorare all’estero con la lingua madre, Gotha della vela italiana si riunirà qui a per gli immigrati richiedenti un permesso Tropea dal 25 giugno per solcare questo di soggiorno (per i quali il livello minimo campo di regata e il 28, giorno di rientro richiesto è l’A2) e per tutti gli stranieri che su Vibo Marina, ci sarà la premiazione. vogliono ufficializzare la propria preparaLa scorsa edizione è stata vinta da Dazione linguistica dell’italiano. manhur, Comet 45s di Adriano MonteLe fasce d’età sono le più diverse, ma leone, del Circolo Velico Santavenere, l’intensità della difficoltà è uguale per tutti che ha distanziato per soli 30 secondi i livelli dei diversi corsi; a cambiare, infatti, Pistrice, barca salernitana già vincitrice sono i contenuti degli esercizi e delle prodella Regata dei Tre Golfi 2014 a Capri e ve che i partecipanti devono affrontare. Shado, del siciliano Adamo. «È un progetto molto interessante e Quest’anno si prevede una massiccia importante per Tropea - spiega Jasmine partecipazione con nomi importanti, Muscia, esaminatrice del Cvcl -, visto l’afcome Globulo Rosso, vincitore attuale flusso turistico della cittadina, di cui fa della Tre Golfi, e Joshua, terzo alla Palergaranzia il riconoscimento del Ministero mo-Montecarlo. Comunque vada l’edidell’Istruzione, dell’Università e della Rizione di quest’anno consolida l’interesse cerca». della Federazione Italiana Vela per il Sud Ogni corso richiede un esame finale, Italia, rinnovando l’assegnazione della che stabilisce il livello della lingua e pertappa alla Calabria, dove la vela, pur non mette quindi al partecipante, nel caso in essendo molto diffusa, sforna comunque cui venga promosso, di accedere al livelcompetitors di ottimo livello. lo successivo. A fine giugno si terranno IL CELI A TROPEA vorrebbe mai ascoltare da un suo turista? Lamentele che ho sentito mille volte e che non voglio più sentire: Tropea è un disastro tra sporcizia e disordine! sport CYCLOPS ROUTE di Salvatore Di Renzo Nella splendida cornice della Costa degli Dei verrà ospitata la seconda edizione della Regata Cyclops Route, tappa del Campionato Italiano Vela d’Altura Offshore. La regata ricalca il percorso di Ulisse nella sua fuga dal Ciclope, da cui il nome “Sulla Rotta dei Ciclopi”. Si partirà da Tropea per far rotta su Lipari, su Stromboli e rientro su Vibo Marina per un totale di 130 miglia.Il titolo di Campione Italiano viene assegnato al meglio di quattro tappe tra tutte quelle che sono regate designate a tal proposito e solo due sono le tappe nel Tirreno meridionale: la regata di Sorrento – Sapri e la Cyclops Route. L’anno precedente si è svolta la prima edizione, con partenza da Vibo Marina, giro Eolie e arrivo a Tropea. L’enorme successo di partecipanti e di pubblico ha richiamato l’attenzione di diverse realtà locali, che hanno fatto a gara per collabo- pag. 14 - maggio/giugno 2015 degli esami che vedranno un sostanzioso numero di persone richiedenti l’attestato. Per iscriversi ai corsi tropeani o direttamente agli esami che si svolgono presso la sede dell’Istituto comprensivo ci si può rivolgere alla segreteria della scuola o più al sito “www.cvcl.it”, che molto dettagliatamente delinea i procedimenti burocratici da affrontare, i calendari dei diversi centri, le tempistiche che i corsi e gli esami richiedono. Inoltre, a luglio, settembre e novembre, avranno luogo nella stesse sede nuovi esami, per i quali è necessario iscriversi almeno un mese prima. «Si tratta - spiega il dirigente dell’Istituto comprensivo tropeano Antonello Scalamandrè - di una grande opportunità per molti giovani e adulti che hanno una passione per la lingua italiana o che semplicemente hanno bisogno di un attestato, nel caso degli immigrati, per richiedere un permesso di soggiorno. Quest’anno si è avviata questa nuova realtà che sono orgoglioso di ospitare nel nostro istituto per la non indifferente importanza linguistica e, più propriamente, culturale». cultura “I CONVENTI FRANCESCANI DI TROPEA” DI P. VETERE di Alfonso Del Vecchio Il titolo può ingannare, nel senso che indica l’argomento dell’intero libro e nello stesso tempo appare riduttivo rispetto alle numerose problematiche della I Tropea nforma trattazione. Infatti, si può ben dire che il libro non si occupa soltanto dei conventi francescani, ma da questi prende spunto e occasione, tramite le lapidi ed altre rappresentazioni, per illustrare la nobiltà e la storia di parecchie famiglie tropeane, sulle quali l’autore si intrattiene con toni encomiastici per non poche pagine. Il pregio del libro è soprattutto nelle traduzioni dei testi delle lapidi che si trovano incastonate sulle pareti delle chiese conventuali. Sono importanti queste traduzioni perché servono a conservare testi latini funerari che l’usura del tempo, anno dopo anno, potrebbe far scomparire dai marmi. Si perderebbe la conoscenza di interessanti modi linguistici, stilemi, titoli, topoi, usati per esprimere un dolore molto ritualizzato, o encomi sulla vita del defunto, che appartenevano alla cultura tropeana del tempo. Inoltre, queste traduzioni potrebbero indurre a una ricerca e a un confronto con altri testi similari di elogio funebre presenti sulle tombe in chiese della vicina Sicilia o di Napoli nello stesso periodo. Da queste lapidi, come sopra accennato, l’autore prende spunto e occasione per parlare delle famiglie nobiliari di Tropea, sulle quali sembra indulgere con un certo compiacimento, come se avesse introiettato un sentimento di vanto; come se si identificasse con quei benefattori che traevano motivo di gloria cittadina per aver disposto le loro ricchezze per l’edificazione di chiese e conventi. Queste famiglie contribuivano con le loro rendite a edificare e abbellire luoghi di culti e conventi, specialmente nei secoli successivi alla riforma tridentina. Dalle lapidi e dalle citazioni dell’autore www.tropeainforma.it sembra trasparire anche qualche scorcio di vicenda familiare evocativa di un interesse sociale o di casta a garantire in patria, con queste donazioni, una certa sistemazione a rampolli e a figure parentali della famiglia che abbracciavano la carriera ecclesiastica. Dalle traduzioni delle lapidi, oltre alla storia delle famiglie l’autore non perde occasione di fare numerose digressioni dotte ed erudite sull’uso di alcuni termini dell’epoca, dissertando volentieri su argomenti storico-linguistico culturali di non scarso interesse. Altro pregio del libro è il corredo fotografico di ben 36 pagine, che riporta le fotografie di gran parte delle lapidi tradotte dall’autore, e alcuni particolari interessanti degli stemmi delle famiglie tropeane. Nella storia dei conventi non meno importante delle lapidi e del corredo statuario sono le vicende concernenti l’incameramento degli stessi nella Cassa Sacra a seguito della soppressione degli ordini re- ex sindaci INTERVISTA AD ADOLFO REPICE di Francesco Apriceno Adolfo Repice è stato dal 1967 al 1969 segretario – direttore amministrativo dell’Ospedale Civile di Tropea; dal 1969 al 1973 responsabile magazzini UPIM; sindaco del Comune di Parghelia dal 1988 al 1991; amministratore dell’Asl n. 23 di Tropea dal 1991 al 1993; amministratore straordinario dell’Asl n. 8 di Vibo Valentia dal 1993 al 1995; ha svolto il ruolo di segretario comunale a Filogaso, Zambrone, Cittanova, Budrio, Mentana e Reggio Emilia; ha infine ricoperto la carica di segretario generale presso il Comune di Torino dal 2003 al Luglio 2010, quando è andato in pensione. Repice è stato anche amministratore unico della società Srl “Finanziaria Città di Torino” dal 2003 al 2008, componente del collegio sindacale delle più grandi aziende ATURAL M AN A E P m .c o et w ww rk francescana poteva apportare. In questo contesto non esaltante arrivarono i Francescani a Tropea e non a caso l’anno della loro venuta il 1295 è considerata una data non trascurabile nelle vicende storiche della cittadina. Il duecento fu un’età di fede profonda soprattutto per merito dei francescani. Nel secolo successivo la chiesa e il Papato furono investiti da una crisi profonda, soprattutto il Papato che nel duecento appariva onnipotente, nonostante le inquietudini causate dalla nuova evangelizzazione degli ordini religiosi, in primis dai francescani e la discussione sulla povertà e la persistenza di forze eretiche, senza trascurare la presenza di vescovi ricchissimi autentici feudatari che spesso entravano in conflitto con i frati. Nel caso di Tropea i francescani si innestano in uno strato culturale di religiosità già esistente che aveva visto prima la presenza basiliana e successivamente quella benedettina, quindi in uno spirito di austerità e povertà che ha influito nell’affermazione del francescanesimo. Tutto ciò non sminuisce il carattere di straordinaria novità della spiritualità minoritica e la portata rivoluzionaria del messaggio francescano e del successo rapido e a tutt’oggi duraturo del movimento francescano a Tropea. pag. 15 - maggio/giugno 2015 ET RK ligiosi e, nel caso tropeano, al successivo riacquisto degli edifici da parte degli ordini: uno squarcio storico che meriterebbe ulteriore indagine storica. Nei conventi e nelle chiese francescane o ex francescane di Tropea sono presenti arredi architettonici di grande interesse: notevole l’altare maggiore ad intagli lignei con custodia minuziosamente concepita, opera di gusto dichiaratamente cappuccino nel convento della Sanità; il grande soffitto a cassettoni dell’Annunziata. Una sovrapposizione di temi si nota verso la fine del libro, dove, vere appendici o testi nel libro, sono la trattazione sulla vita di S. Domenica, l’espressione “di Romania” nel titolo dato alla Madonna di Tropea, e la presunta presenza di S. Bernardino da Siena a Tropea. Un punto fermo è il significato da dare all’espressione “di Romanìa”, che l’autore conferma nel senso che deve intendersi come quadro proveniente dalle terre di Romanìa, cioè dai territori italiani su cui l’impero bizantino esercitava la sua sovranità, cosi chiamati per distinguerli dalla Longombardia, le terre occupate dai Longobardi per un breve periodo storico. Non posso concludere questa modesta riflessione senza considerare quanto essenziale ed irrinunciabile è stato l’apporto dell’ordine francescano nell’arco di circa otto secoli nella società tropeana. Le scarse notizie in nostro possesso e le scarne cronache dell’Abate Sergio ci lasciano comunque intravedere che in alcuni particolari momenti storici ma soprattutto al momento del primo insediamento dei francescani a Tropea le condizioni morali, religiose e civili della Città erano molto tristi. Il secolo della dominazione araba aveva lasciato molti usi e costumi che a distanza di circa 150 anni era difficile sradicare, così come la venuta dei Normanni fu motivo di lotte, divisioni e stragi che non lasciarono indenne neanche le famiglie tropeane come ci riferisce Pasquale Toraldo. Un periodo in cui nelle sfere dirigenti della chiesa ufficiale sia fra quanti si occuparono di problemi religiosi si avvertiva il bisogno di movimenti nuovi che da un lato potevano offrire un modello di spiritualità adeguato ai problemi del momento, fondato soprattutto sulla povertà e dall’altro consentissero di intraprendere un’azione efficace contro gli eretici. C’era la necessità di una riforma di tipo evangelico che soltanto la spiritualità I Tropea nforma TR O www.facebook.com/tropeainforma .t r o p ea n atu ral m a TROPEA - VIA CARMINE Cell. 347. 6079892 sanitarie di Torino, “Le Molinette” e “CTO”, segretario generale per la mobilità metropolitana, segretario generale dell’ATO rifiuti per Torino e Provincia. Attualmente è presidente per Torino e provincia dell’ANCREL (Associazione Nazionale Certificatori e Revisori Enti Locali). Adolfo Repice, lei è stato sindaco di Tropea, ma il suo mandato è stato revocato dal giudice amministrativo. Cosa ha rappresentato per lei essere il sindaco di Tropea, sua cittadina d’origine, anche se la sua carriera si è svolta altrove, e perché ha deciso di mettersi in gioco? Io sono da sempre innamorato di Tropea ed esserne sindaco, seppure per brevissimo tempo, è stato per me un onore. Ho deciso di candidarmi per spirito di servizio, con l’unico fine di mettere a disposizione della mia cittadina d’origine la lunga esperienza che ho maturato nella Pubblica Amministrazione e la soddisfazione più grande è stata che a chiedermi di candidarmi (dopo tanti anni di mia assenza dalla città) non siano stati i cosiddetti veterani della politica, bensì un gruppo di giovani, con i quali mi sono trovato in sintonia, perché avevano il fine di portare una ventata di rinnovamento e un nuovo modo di fare politica. Ricordo ancora con piacere le riunioni e i confronti durante la campagna elettorale, che è stata inno- pag. 16 - maggio/giugno 2015 vativa e costruttiva. Basti pensare che in poche settimane a Tropea sono arrivate tante personalità del mondo politico, della cultura e dell’imprenditoria. Ricordo in particolare Sergio Chiamparino (all’epoca sindaco di Torino e oggi Presidente della Regione Piemonte e Presidente della Conferenza Stato-Regioni), il prof. Francesco Profumo (all’epoca Rettore del Politecnico di Torino, poi Presidente del CNR, poi ancora Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Monti), Paolo Buzzetti (presidente dell’ANCE, ossia uno dei massimi esponenti di Confindustria), il dr. Fenoglio (all’epoca presidente della Piaggio), ecc. In quel periodo Tropea è stata teatro di iniziative importanti ed è stata al centro della cronaca nazionale, con articoli sui principali quotidiani. Quali sono gli interventi che ricorda in particolare del suo mandato? Nonostante la breve durata del mandato della compagine “Passione Tropea”, avevamo progettato e avviato degli interventi significativi. Ritengo che la battaglia più importante della mia amministrazione sia stata quella per il porto turistico; un’occasione unica per creare un tesoretto utile per la gestione di una cittadina come Tropea. Nonostante la mia amministrazione fosse riuscita nell’intento di non rinnovare la concessione demaniale alla società “Porto”, purtroppo la vicenda è andata a finire come sappiamo; non per la sentenza del Consiglio di Stato, si badi, che aveva lasciato all’amministrazione comunale la strada aperta a qualsiasi decisione, bensì per la scelta dell’amministrazione successiva a “Passione Tropea”. Rimane quindi il grande rammarico di un’occasione perduta per la città, che dal porto avrebbe potuto ottenere molto di più, sia in termini economici, che in termini di occupazione e servizi. Penso sempre all’esempio offerto da un comune non distante da Tropea, Cetraro, che ha un porto ben più piccolo, ma che, a detta dello stesso sindaco, rende I Tropea nforma al comune circa € 700.000 all’anno. Non sono al corrente se allo stato attuale la società “Porto” sia in regola con il pagamento del dovuto nei confronti del comune, se rispetti o meno la convenzione, ma certo è che in ogni caso si tratta di briciole e spero che l’attuale amministrazione si attivi per porre rimedio ad una situazione non certo vantaggiosa per la città. Per quanto riguarda gli altri interventi programmati dalla mia amministrazione, particolarmente importante era l’appalto dei lavori, mediante project financing, per la costruzione del parcheggio interrato in località “Contura”, che prevedeva la realizzazione anche di una grande area verde in superficie. Un’opera costruita interamente a spese dei privati, che avrebbe reso al comune circa € 90.000 all’anno, avrebbe risolto il problema dei parcheggi (avevo anche pensato a crearne un altro interrato sotto piazza Vittorio Veneto) e avrebbe dotato Tropea di un essenziale polmone verde. L’appalto era stato già aggiudicato, ma anche in questo caso l’amministrazione che è subentrata alla mia ha deciso di porre nel nulla quanto era stato fatto e revocare l’aggiudicazione. Un altro danno enorme per Tropea, che incredibilmente nel 2015 non ha parcheggi, né aree verdi. Sempre per rimanere in tema “parcheggi”, ritengo sia stata molto importante l’installazione dei parcometri (che ci sono solo in poche altre città calabresi), i quali hanno fruttato e fruttano al comune molti più soldi di quanti ne fruttassero i voucher e grazie ai quali c’è stata la possibilità di far lavorare dei giovani tropeani che hanno costituito una cooperativa. Preciso che la vicenda “parcometri” mi è costata una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio, ma sinceramente, avendo operato nell’esclusivo interesse di Tropea e dei tropeani, non ho rimpianti. La mia amministrazione aveva anche stabilito l’ampliamento del cimitero, con un progect financing, aveva inoltre avviato i lavori di consolidamento www.twitter.com/Tropeainforma della rupe, riavviato i lavori degli ascensori (oggi di nuovo bloccati), la pulizia dei torrenti, ecc. Chiarisco per correttezza che per alcuni degli interventi citati i finanziamenti, che erano fermi, erano stati ereditati dalle amministrazioni precedenti, come, ad esempio, il consolidamento dello scoglio dell’Isola e il restauro del Santuario. Potrei dire molto altro ancora, perché sebbene il mio mandato sia durato pochi mesi, si è trattato di un periodo molto proficuo sotto ogni punto di vista, anche culturale. Basti pensare al convegno organizzato dall’amministrazione comunale che si è svolto a Tropea sul tema della durata dei processi, al quale sono intervenuti esponenti di spicco della magistratura, come il Magistrato Mario Barbuto, all’epoca Presidente della Corte d’Appello del Piemonte e Valle D’Aosta ed attualmente Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria presso il Ministero di Grazia e Giustizia. Per passare ad altro, per esempio allo sport, ricordo che durante la mia amministrazione Tropea è stata tappa del giro d’Italia. Per quanto riguarda lo spettacolo, ricordo la selezione di “Amici di Maria De Filip- condividi con #tropeainforma pi”, in una bellissima serata estiva davanti al Santuario dell’Isola. Ci sono poi altre iniziative da ricordare, come gli spettacoli e le manifestazioni realizzati durante il periodo natalizio, a Carnevale, la programmazione settimanale di film (anche per bambini) presso il palazzo Collareto Galli (grazie alla collaborazione del Centro Bibliotecario Vibonese, che ci forniva le pellicole gratuitamente). Queste ultime iniziative citate, se da un lato sono da considerare “minori”, rispetto ad altre che sono state realizzate, a mio modo di vedere sono egualmente importanti per il risveglio della vita della città. Credo non sia stato un caso se proprio durante l’amministrazione di “Passione Tropea” si è svolto un bellissimo Tropea Film Festival in cui è stato premiato il regista Tornatore, che è venuto a ritirare il premio personalmente. Ricordo inoltre il premio letterario del 2010 che ha visto tra i suoi protagonisti scrittori e giornalisti di spicco, come ad esempio Gad Lerner e la presenza di attori del calibro di Giorgio Pasotti. Ovviamente non è stato merito dell’amministrazione il successo del Tropea Festival o del Premio Letterario, ma credo che, allo stesso modo in cui esistono i circoli viziosi, così esistono i circoli virtuosi, nel senso che, nel periodo della mia amministrazione, nonostante un’opposizione a dir poco feroce da parte dell’allora minoranza consiliare (che preferisco non commentare), si era creato un clima di grande entusiasmo e di rinnovamento, per cui tutti, nei rispettivi settori d’azione e competenza, si sentivano incentivati a fare. Se fosse rimasto sindaco di Tropea, quali altri progetti avrebbe avviato per rilanciare e far sviluppare la cittadina? Certamente mi sarei occupato di creare le infrastrutture ed i servizi idonei per accogliere al meglio i turisti e al contempo per soddisfare le esigenze degli abitanti che vivono 365 giorni all’anno a Tropea. Innanzitutto strade, trasporti, acqua, I Tropea nforma fognature, illuminazione pubblica; tutti servizi che incidono in modo essenziale sulla qualità della vita degli abitanti di un paese e anche, ovviamente, sul turismo. Inoltre, vorrei ricordare che era già in cantiere il progetto per la realizzazione di un polo scolastico con tecniche costruttive all’avanguardia, (grazie alla formula del leasing in costruendo), dotato di laboratori, di centro sportivo (piscina compresa), sala di proiezione, sala mensa e altro. Era già in cantiere anche la trasformazione di piazza Vittorio Veneto, la piazza più vissuta dai tropeani. Infatti c’era già stato un concorso di idee e avevo intenzione di realizzare il progetto che ne era uscito vincitore. Avevo in mente anche un bellissimo progetto per riqualificare la zona “Marina” lato porto e il sito del depuratore dismesso. Insomma, i progetti erano tanti e ho la presunzione di dire che se la mia amministrazione fosse rimasta in carica per cinque anni li avrebbe portati a termine o quanto meno avviati. La stagione estiva è ormai praticamente arrivata. Cosa manca, a suo giudizio, a questa cittadina per diventare una località turistica all’avanguardia? Tropea non è seconda a nessuno per bellezza, ma per diventare grandi, bisogna pensare in grande. Purtroppo a Tropea si è sempre pensato in piccolo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In futuro pensa di ricandidarsi o comunque di impegnarsi attivamente in politica per la sua cittadina d’origine? Escludo una mia nuova candidatura a Tropea, anche se il mio legame con la città è fortissimo, perché non ritengo ce ne siano le condizioni. Quella del 2010 è stata un’esperienza che ricordo con piacere, ma non posso dire che sia stato tutto positivo, perché mi sono scontrato con realtà e logiche per me inconcepibili; e non mi riferisco alle difficoltà amministrative, perché quelle non mi hanno mai spaventato e anzi costituiscono per me uno stimolo; pag. 17 - maggio/giugno 2015 mi riferisco a mentalità che faticano ad allargare i propri orizzonti e che frenano lo sviluppo della città. Questo mi ha fatto capire che “Passione Tropea”, nonostante io abbia sperato con tutto me stesso che costituisse l’inizio di un rinnovamento, è stata purtroppo solo una breve parentesi che si è aperta e chiusa. attività commerciali ITTICA NICOTERA, ESPERIENZA DECENNALE di Fabrizio Giuliano Per la rubrica che ci porta a scoprire le aziende e le attività commerciali della nostra zona, in questo numero abbiamo deciso di parlare di Ittica Nicotera, azienda che si occupa della lavorazione e della commercializzazione di prodotti ittici e surgelati vari . Con un’esperienza decennale nel settore della distribuzione di prodotti ittici, Ittica Nicotera è cresciuta negli anni aumentando notevolmente la capacità di soddisfare i propri clienti con un ampio assortimento di prodotti ittici e surgelati e con una propria rete distributiva. Tantissimi i prodotti commercializzati: preparati per risotti (bianchetto, misto reale, tris), crostacei (gamberi, gamberi sgusciati, scampi), molluschi (calamari, cozze, polipi, seppie, vongole), pesce intero (aragosta, astice, cernia, dentice, merluzzo, orata, spigola, pesce spada), filetti di pesce (dentice, merluzzo, scorfano, sogliola), tranci di pesce (cernia, merluzzo, ricciola, pesce spada), ecc. L’azienda, oramai affermata nel settore ittico, su scala regionale e oltre, vanta e porta avanti l’obbiettivo che l’ha sempre caratterizzata: portare sulle tavole dei propri clienti i migliori prodotti ittici, pag. 18 - maggio/giugno 2015 rendendo gustosi e saporiti i piatti. Per info e contatti: Ittica Nicotera Via Provinciale- 89844 Nicotera - Italy - Tel.: +39 0963 82066 - Fax: +39 0963 887035 - [email protected] territorio SPIAGGE, ALLARME ROSSO? I Tropea nforma calcio; per qualche anno, inoltre, fintanto che la legge lo vietò e finché il porto non poté funzionare, i lidi offrivano anche servizio ricovero a piccole barche e gommoni che durante le mareggiate venivano sistemate completamente nelle spiagge, il tutto senza impedire minimamente né la balneazione né le attività ludico-sportive. di Giuseppe Meligrana Paragonando le foto delle spiagge tropeane dei decenni passati - senza andare troppo indietro negli anni, basta vedere quelle dei primi anni 2000 - e la situazione attuale del nostro litorale, si nota un fatto talmente evidente da non lasciare spazio a nessun dubbio o opinione discordante: le spiagge si stanno rimpicciolendo o, per dirla in tropeano, “spiaggia non ‘ndavi chiù”. Se escludiamo infatti le spiagge del “Lido del nonno” e de “La Grazia” - che fanno parte del Comune di Parghelia e che negli ultimi anni sono raddoppiate in estensione - non esiste metro del litorale sabbioso che a Tropea (e dintorni) negli ultimi anni non sia stato oggetto del famigerato e - scusate l’espressione - “maledetto” fenomeno dell’erosione costiera. Andando indietro con la memoria agli anni ‘80-90 - dopo che la costruzione del porto aveva cancellato quella che era una delle spiagge preferite dei tropeani -, dalle Roccette, passando per la Marina dell’Isola e quella del Convento, fino a Rocca Nettuno, non esisteva spiaggia libera (e ce n’erano tante) o spiaggia con rispettivo lido che non fosse lunga da poter ospitare decine e decine di ombrelloni; non solo, nelle vicinanze di qualche lido era ubicato il rispettivo campo di beach-volley e non era raro vedere qualche porta improvvisata dove decine di giovani, e meno giovani, si sfidavano a Insomma - vogliamo ricordarlo soprattutto ai più giovani che di tutto ciò non hanno memoria - le spiagge di Tropea un tempo erano non solo un luogo dove abbronzarsi e adagiarsi per poi godere delle meravigliose acque (cosa che ancora oggi si può fare ovviamente) ma anche un posto dove l’ampiezza rendeva facile incontrarsi, praticare sport e divertirsi. L’erosione costiera è un fenomeno che coinvolge tutto il Mediterraneo, studiato e monitorato da enti e governi, che però non hanno trovato in tutti questi anni né una soluzione né una causa precisa. Ciò perché, molto probabilmente, il fenomeno è dovuto a cause e concause diverse che variano in base alla spiaggia e alla morfologia del territorio. [email protected] E a Tropea perché le spiagge si sono ridotte? Tante sono le cause che si sospettano essere le ladre del nostro “oro bianco”, tutte più o meno plausibili. In molti sostengono che in alto mare si siano “rotte” le secche per via dei continui fenomeni temporaleschi degli ultimi anni e che gli stessi moti ondosi quindi abbiano avuto modo di poter sfogare liberamente tutta la loro violenza distruggendo e trascinando altrove la sabbia. Altri invece sostengono che sia stata la cementificazione continua e massiccia (inclusa la contemporanea opera del “lungomare”) nonché l’intubazione e la canalizzazione dei corsi d’acqua e dei canali di scolo ad aver rotto l’equilibrio del cosiddetto “water front” ed impedito il naturale ripascimento delle spiagge attraverso i corsi d’acqua che, dalle colline o dalla stessa rupe, portavano continuamente sabbia grezza e detriti vari nel litorale (che poi il mare e il vento provvedevano a “pulire” e stabilizzare). Molti invece affermano che sia stato lo stesso turismo di massa a “prelevare”, anno dopo anno, giorno dopo giorno, la nostra sabbia; ogni turista infatti porta via mediamente un tot di grammi di sabbia al giorno in maniera del tutto involontaria (appiccicata ai piedi, dentro le scarpe, nelle asciugamani, nelle borse, ecc.). Moltiplicando il tot di sabbia che il singolo porta via per le migliaia di turisti che affollano le nostre spiagge ogni giorno in estate e moltiplicando ancora questo numero per gli anni di riferimento si può immaginare quante tonnellate di spiaggia siano finite nelle docce o direttamente nell’immondizia. Tutte queste cause potrebbero essersi unite in qualche modo negli ultimi anni ed avrebbero determinato il noto fenomeno. Su una cosa oramai moltissimi esperti sono concordi: buttare scogli in mare per impedire ai flutti di intaccare le spiagge è inutile e paesaggisticamente dannoso. Secondo le più moderne teorie del water front, la soluzione naturale è quella migliore. Basterebbe infatti ripristinare il normale flusso delle acque piovane (non intubate o cementificate), ripristinare un sistema naturale di dune (quindi un mix di terra, sabbia e vegetazione) e lasciare che la “natura” con i suoi detriti defluisca naturalmente sulla spiaggia (quindi evitare ogni muretto, tubo, argine o quant’altro). Tante le domande che, come non mai, visita anche www.ricadinforma.it sorgono spontanee: “Oggi si può intervenire in qualche modo?”; “C’è il rischio che tra qualche anno le famosissime spiagge di Tropea si trasformino in scogliere impraticabili, come successo in altri luoghi?”; “È già allarme rosso?”; “Si sta facendo qualcosa?” La Giunta comunale targata Giuseppe Rodolico ha proceduto alla risoluzione del contratto di appalto per grave inadempimento nei confronti della ditta che si stava occupando dei lavori di ripascimento del litorale, avviati nel 2014 tra tante polemiche della popolazione. La delibera della Giunta è stata presa a seguito della proposta dell’Area tecnica del Comune di Tropea nell’interesse della collettività, per evitare che i lavori di ripascimento previsti per un intervento così delicato non vengano fatti ad arte. La città, del resto, basa tutta la sua economia proprio sul turismo, che a sua volta si basa sulla bellezza del litorale. I lavori di ripascimento, secondo il progetto, prevedono 7 mila tonnellate di massi da distribuire su 400 metri di estinzione assieme a 22mila metri cubi di sabbia. Nello specifico, l’intervento è previsto per il tratto che va dallo scoglio dell’Isola fino allo scoglio dei “Missaggi”. A motivare questa decisione del Comune è stato il ritardo nella consegna dei la- I Tropea nforma vori di ripascimento, oltre a una relazione dello stesso direttore dei lavori. Secondo questa relazione, i lavori eseguiti dalla ditta appaltatrice erano stati completati solo al 10 per cento, nonostante la data di consegna prevista fosse entro la stagione estiva. L’attuale amministrazione dunque sembra si stia interessando fortemente al problema e stia lavorando alla sua soluzione. Rimane tuttavia l’amaro in bocca per come la cosa sia stata gestita in tutti questi anni, per le scelte fatte, per come non sia stato prevenuto il fenomeno e per come il problema sia passato spesso in secondo piano rispetto a problematiche ben più banali. A farne le spese, lo ricordiamo, è la collettività: avere spiagge più piccole significa per gli operatori balneari meno incassi, significa avere un paesaggio menomato della sua bellezza naturale - con lidi che sembrano palazzi e un lungomare pericolante e brutto a vedersi -, ma significa soprattutto, come detto, perdere parte della nostra identità, perché in fondo la vita in spiaggia durante l’estate accomuna ed ha accomunato tutti i tropeani che qui hanno speso una parte significativa della loro vita, sicuramente - ne siamo certi - i momenti più belli e spensierati. pag. 19 - maggio/giugno 2015 TROPEAINFORMA Bimestrale gratuito di informazione indipendente Autorizzazione dei Tribunale di Vibo Valentia n. 1/2014 dell’1 luglio 2014 Anno 1 - n. 3- maggio/giugno 2015 Chiuso in redazione il 31 maggio 2015 Tiratura uscita: 3000 copie [email protected] | www.tropeainforma.it Direttore responsabile: Francesco Barritta Vice-direttore: Francesco Apriceno Direttore editoriale: Giuseppe Meligrana Tropeainforma è un progetto di: Francesco Barritta, Fabrizio Giuliano, Giuseppe Meligrana e Fabio Muzzupappa Proprietà letteraria riservata. 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