OPERE
dell'
GIAMBATISTA
ABATE
ROBERTI
CONTE
ColP
Autore
stesso
,
e
alla
TOMO
BASSANO,
A
dello
aggiunta degli Opuscoli postumi
SPESE
C(?«
REMONDINI
colle notizia
sua
intonso
l^ita,
SESTO.
MDCCLXXXIX.
DI
Lìcenxji de* Tupevìorì ,
e
VENEZIA.
Prtvìlegit
.
sesto;
TOMO
S-jEttera
un
dì
vecchio
exgesuita
un
exgesuita
ad
giovine
Pag.
i
,
al
postuma
fonso
di
Conte
iAbbate
Maniago
Signor
del
morte
Signor
xAU
sopra
la
s/fngelo
%Abate
Melchiori
89
.
Opuscoli
I.
quattro
Discorso
il
sopra
Cristiano
contro
cioè:
Lusso,
al
Lusso
7
.
IL
III.
Filosofico
Dialogo
delP
Elogio
del
intorno
Economia
al
Lusso,
regolatrice
Lusso
191
.
IV.
Lettera
Lusso
crìtica
presente
^g
sulle
in
qualità
Italia
del
221
.
LETTERA
/
Z"
U
VECCHIO
EXGESUITA
A
D
Tomo
VI,
U
N
GIOVINE
EXGESUITA
Canonico
N
di
una
illustre
Cattedrale.,
^
MONSIGNORE.
N.
siamo
01
mio
stati
Cavaliere
caro
stretti
del
padre
della
professori
e
di
religioso
vita:
,
giorno
di
agitato
alzate
pur
io
che
sono
stato
re
genera
anco-
testimonio
e
Ora
voi
che
vi
e
Avvertite
siamo
sul
stro
vo-
nella
nuovo
il guardo,
;
e
stessa
se
e
ed
figlio
o
non
nave
mi
certo
,
se
un
do
mon-
dete
chie-
ajuto di
che
,
posso
,
2
,
del
commovimento
dunque,
pace
come
figlio conforto
lido
di
certamente
dime
di
voce
di
ritrovate
naufrago,
verso
sono
dell'asilo
il
giorno
passi di
Dio
timo
in-
servito
avete
gran
fuori
il torbido
fra
colla
di
siete
un
,
padre.
una
.
sicurezza
come
a
vie
,
non
stesso
che
con
avanzandovi
nelle
dello
spirito,
lealtà
malgrado
e
d*
nodi
coi
io
anzi
vostro
,
in
•
,
,
special carità,
Signore
Gesucristo
in
fratelli
nep-
re
più diti
amen-
due
4
siamo
due
nello
a
voi
eziandio
stendere
con
istruzion2
una
in
tenere
della
Lettera
stato
io
.Bernardo.
E^
Papa,
che
.più candida
piglio
Abate
e
il carico
d' instruirvi
farmi
mio
il
potrei comandarvi
-Gesucristo
umile
,
voi foste
che
docilità
alle vostre
fiduci
am
ancora
forse
S.
^iete
cor
an-
essere
e
passò
non
rile.
signo-
più oltre pregare
spiritualmente ;
la
carattere
i miei
per
fiducia
mia
a
in
ricevere
comandi
propter
in Cbristo
e
autorità
tale
presto
circostanze:
bahns
bri
Li-
più cordiale
antico
ponendo
Papa
Voi
può
Secondo
liberamente.
di S.
sono
quel Monaco
senza
istruirvi
multar»
,
Pertanto
cipiglio insieme
con
e
che
non
neppur
nojipassasse
confidenza
quel Santo
io
Canonico;
tra
nella
i bellissimi
ma
che
vero
un
ma
vero
tra
ben
discendere
con-
III.
Eugenio
:
torno
ri-
Voi
,
allievo
Considerazione
vete
do-
che
1* esempio
ad
suo
plicità
sem-
volessi
dimanda
scrisse
Chiostro
nel
della
im
che
,
con
involontario
adduceste
mi
però
e
condotta,
vostro
vostra
vostri
;
e
,
Acciocché
alla
Bernardo
un'ora
ad
i miei
.
vostra
il dare
che
amore
cotesto
Mondo
al
stessa
giacché il ricordarci
è ricordare
ricuso
non
considero
consiglio si è darlo
col
medesimo,
doveri
nella
e
,
.
a
me
mare
Nondimeno
procella
ajuto
stesso
venienti
con-
quoH
Jesu impe-
5
tìFi , quod
fandt
piuttosto
termino
uno
ha
perdutala
è
dipendenza
sante,
a
lus
senex
sti
in
ed
,
Roma
Al
za
ubbidien-
fianco
voi
con
Pau-
ut
Jesu ChrU
prigioniero
diCristo
nobiltà
vi
cammino
alle
La
.
a
a
ne
Filemo-
ed
,
della
porte
urbanità
immagino
Casa
del
dell'educazione
lasciato
avranno
in
ne' Parenti
de* vostri
sangue
onestissime
chiari
desiderare
accoglienze. Sebbene,
moltissimi
per
,
famiglia
serenità
certa
si annebbiò
presto
fummo
forestieri
quali d'ordinario
come
Dirò
come
la
presto
ospitalitàsi
noi
meglio,
morti;
e
la
ai
posseditori pacificidella
in
parte
,
.
Noi
verso-
i
dopo
stanca
siderati
con-
risurrezione
nostra
a
lando
par-
certa
eravamo
nostra
quella impressione ,
te
lie-
chi
d'oc-
e
,
assai
considerati
renti
Pa-
Gesuiti
primaticcia cortesia sfiorì
tempo.
stra
vo-
,
rientrare
breve
chari-
propter
vinBus
Paolo
San
generalmente
nel
taria
volon-
una
sis talis,
"
che
e
»
paterna
ed
:
gerirà
sug-
Colossense
entrare
non
voi
secura
cum
•,
sessantadue
vostro
la
una
vi
,
istituzioni
scriveva
l'anno
Signor
in
autem
nunc
,
Cosi
,
e
libertà posta
magis obfecro
tatem
4i
di
de*
charita"
quanto
al par
dolci
e
fare
a
esule
vera
mi
ma
pregarvi propter
pronto
che
,
pertìnet:
rem
a
voi
essendo
tem^
ad
che
j
roba
lor
fece
farebbono
6
dei morti
no
sarebbe
prima han
di gran
pianto,
diritti ;
se
,
sembra
più
o
grande
a
nell'un
e
il Padre
la
e
,
gioventù da
In
tutto.
del
e
e
del
cuore
sarebbe
una
mai
Chi
no
sembra-
ha
perduto
.
a
o
dire
in
ha
mia
duto
per-
glimento
discio-
del
quanti
avranno
della
tenza!
sen-
questa Lettera
la
e
,
zione
appari-
nell'altro
le stesse
umano;
ne
aver-
autunnale
occasione
dettate
stata
dei
veggono
Religioso )
scritta
dette
le avrebbe
me
non
sperimentatala verità
avrei
povero
veduti
non
o
,
ordine
vi avessi
principiovi
allora
questa
nostro
infelicemente
Se
vecchio
un
un
di
( udii
Madre
Signore
domestici
volti di stranieri
loro
rali
natu-
do
ogni piccolo incomo-
qualche
caso,
ro
ve-
ampiezza
natia
chi pensava
volti
in
E'
.
un
che
ora
Alcuni
dei
appena
mondo,
a
.
tetto
veduti
;
siete
Tuttavia
nessuno
al
nasceste
riguardi la
averi.
vostri
sotto
sì
significazione
a
panni bruni
che
,
non
,
poco
rientrati ai nostri
noi
voi
e
ricchissimo
Prete
i
che
coloro,
cui
per
portano
siamo
non
e
ri
libe-
e
congiunti padroni
risuscitasser
se
dolore
che
vecchi
potesse
ricchi
divenuti
dei
la morte
dopo
,
eredi
ceni
a
fuor dei
maggior disgrazia,che
sepolcri. La
avvenire
uscissero
antenati, che
cose
,
nel
chè
per-
sperienza del
la mia
divinazione
ra
Lette-
dell*
av*
7
avvenire
So
,
di
alcuni
propria
casa
ma
che
,
con
qual
certi
uomini
per
lissimi
il vedersi
almeno
in
quale
mortificazione
che
ed
dotti
o
d'
,
in
uomini
ne
preziosa
questi
umiliati
già stabilito delia famiglia
punti perchè
Io
nostro
stato
Ma
presente
ommettendo
della
,
mancherà
carrozza
,
che
vorrei
e
voi
né
qualche
,
lauta
volta
nel
ma
siste-
Tocco
sti
queche
di penitenza.
stato
palagio ;
un
né
.
cosa
stabilissimo
una
tavola
Nondimeno
in
e
non
4
,
sempre
se
qualche
a
sola
sua
agiato
appartamento
un
sarà
non
.
parlando della
abitate
libera
spesso
e
,
dimeno
Non-
rità
di parlare dell'auto-
ancor
vita
che
è
forse
stesso
se
esigendo
troppo
o
,
fari
grandi af-
di
le delizie.
ancor
ri
pasiglio
con-
quali Città
delle
,
fra
solido
un
difetto, estimando
senza
troppo
di
e
del
pieni
arbitri
erano
erano
qualcuno
stato
uomini
,
che
passati vivevano
ti,
eloquentiapplaudi-
dottrina
grandi Città
d'essi
alcuni
,
confini col dì-
non
o
cattedratici
solida
una
erano
o
,
indifferenza,
con
spregio : quando negli anni
illustremente,
sark
non
freddezza
con
trattati
è mai
appena
:
attempati riguardevo-
ricevuti
appresso
in
cordialità
costante
e
to
avvenu-
stati ricevuti
sono
pura
air opposto
stata
la
esposizionedell'
"h una
ora
:
cosa
modità
co-
voi
a
né
una
ta
puli-
accadesse
il vostro
amor
8
proprio non
amor
memoria
alla
tiluomini
tanti
o
,
nel
ed
appena
domestiche
vivere
dire
che
,
che
quali
nati
così
ritornando
nostro
stato
la tenuità
alquanti libri
del
la
mio,
ed
,
penitenza
del
,
prestarcimolto
e
sopra
dei
rata,
misu-
che
oltre
la
quel-
coms
che
una
,
sce
costitui-
presente
cioè
,
e
,
la trattabilità,
l'affabilità,la
mansuetudine,
,
la
nul-
quotidiano di quelleche
si appellano virtù domestiche
la
Ciò
stato
vostro
si è r esercirlo
assai
letticciuolo
un
lucerna
una
che,
aveva
Eliseo
Profeta
seggiola,
non
che
,
eguagliare
camera,
una
seco
penitenza il
ad
tavola
una
di
la modestia
do,
mon-
la tenuità
per
ci vuole
di
il
trovato
di
stato
,
ir»
portavano
e
non
poco
primiera
patrimonio
avranno
non
presente
soleva
bisognerà dire
appello
perchè
comodi,
e
io
Io
,
nulla,
,
frugali di
decenze
lasciando
cognome
mondo
al
bisogni
gentile portavano
troppo
pur
Sebbene
.
ad
bel
lasciavano
non
:
di sangue
un
geranno
scarseg-
ai loro
di angusto
nobili
nel-
e
j
Religione.
in
avevano
mura
entrate
provvedimento
certi
Religione
tutto
domestiche
quelle
la
nel-
civili, che
delle
avranno
richiamata
,
fratelli poveri gerì-
persone
sottilità delle
ja
vostri
povere
ristrettezza
li
fosse contento
le
altre
discendenza
con-
la Carità
in
agli orcUnarj servigi altrui,
e
la
ié fa umiltà
pra
vi
in
ho
esìgerlipoco
in
incontrare
possono
coli' intendimento
toccate
santità
deve
alle
dire
famiglia. Oso
più che
voi,
i
mortificazione
ciò
è
tratto
malagevole
dalla
condizioni
di
parecchie
in
delle
compagnie,
gozj
per
la
per
,
giacché
,
principalissimo avviso
tutto
.
La
di
ma
,
dell'animo,
poi affatto
fuori di
casa
è
non
di
neppur
voi
il
frir
sofmiliari
i fate
soffria-
che
lascia
conoscere
la
sarebbero
cogli amici.
voi.
le
.
,
che
voi
di
ne-
sollazzi
dobbiate
degna
lor
loro
avvisi
che
volto,
un
indovinare
solamente
lenra
dei
loro
che
si accorgano
pazienza
molestie
delle
pazientemente per modo
ncppur
altre
zione
la distribu-
per
volete
mio
sino
ad
delle
dei
pure
uomo
occupazione
distrazione
è però
Questo
la
•
diredi-
reiezione
per
ore,
noja
recarvi
avvezzo
secolari
la
soffè-
nel
un
senta
non
di
casa
lor
che
da
,
mondane,
giovinezza,
vita
vostra
si possano
non
assai
cosa
prima
sua
può
tratto
stra
vo-
ciarviaccon-
austerità
assidua
stemperatamente
e
la
che
della
le
e
,
ho^
Signore aspetta
ed
famiglie
certe
sordinate,
digiuni
minuta,
che
Benché
il
si'
le
riposta nell'
circostanze
che
che
,
ve
e
;
dirvi
di
esser
ora
dolcemente
rire
famiglia
so--
.
spiacevolezze
le
toccato
Di
noi
per
non
vie»
gne
Inde-
querele
Il ristoro,
che
che
alcuni
lamentare
è
,
una
conforto
cianciando
sofferenze.
sa
La
leggere
mostrarsi
certi
miseri
fare
deve
di
saputo,
di
non
non
resti fra noi
indicata
n«n
studio
re
Eppu-
con
non
to
occul-
non
aver
capito,
memoria
aver
da
rità
ve-
orecchie, di
stabilito che
perfezione ha
e
aver
aver
giornalieremesse
di virtù
primo
di
,
tà.
veri-
za
eccellen-
di
non
non
gli
dar-
troppo
sacrifizio
,
il
con
tessuti.
sapere
di
di
lana
mal
di
sibile
sen-
,
le
,
non
che
un'altra
mortificarsi
capire,
ingegno
aver
veli
sa
occhi,
un
vuol
velano
questo
di
non
aver
Dunque
che
riesce
si
chi
,
piccole bugie
trista
ancora
mostrare
e
,
,
rena,
se-
vostro
per
scarsamente
questi
virtuoso
un
cosa
hanno
in lavorare
il
quando
una
Donne
Le
in perder
che
il dissimulare
,
le
,
sia sempre
si è
sagace,
che
,
ce
falla-
e
reciproche lor
pensieri ,
artificjdi
trasparenti
altro
fronte
il tacere
intendere
solazione
con-
Nuore
alle
delle
quale
,
i
poco
ad
in
di
del
parole tranquille. A
ancora
sacrifizio
ed
,
vostra
fino intelletto
ha
ignobil
il merito
le vostre
e
questo
si accordano
non
sfogo
fonte
Suocere
alle
nello
torbulenta
Lasciate
,
quali
di ritrovare
dicono
questo
in
•
cizio
eser-
la
pratica colil vostro
essere
zio
sicuro; perchè sì fatto eserci-
è suggetto
nella
santità
a
illusioni
Voi
•
Il
Voi
dovete
qualche
vi
innanzi
coir
di
docile
il
quella
agitato ,
cuore
pace
.
S. Giacomo
diceva
oret
ho
voi
v.
volete
in
casa
al
trattamento
nel
Prete
di
atto
;
relazione
,
pinguissima parte
rinunziato:
partecipa
della
tavola
per
la
in
,
sia
vostra
,
se
ed
scritto
siete
non
patrimonio,
un
nell*
se
cui
coli' assegnamento
altro
,
si considera
che
con
del
vero
casa
che
Lettera
torno
in-
niente
conve-
Ho
persona.
è
che
mio
parer
onde
della
vostra
non
"
una
me
condotto
il
vi dirò
ma
vestrum
da
minuta,
principio di questa
povero
dai Secolari
13,
insieme
della
carattere
lieto
lica,
Epistola Catto-
vostro
all'onore
al
aliquis
umilmente
e
vostra
ignorata
sua
ver,
distinta,
istruzione
vi
Gap.
,
poiché
E
nella
vi
farà
lo
ve
e
Tristatur
mondani
medio
ri-
amorosa,
è affatto
che
,
linconia
ma-
fatta
Sacramento
nel
e
ne
d'orazio-
mezz'ora
sottomessa,
,
la
o
il vostro
spirito,
Una
Gesucristo
a
anima
calmerà
vi
vivacità;
lo
opprimesse
già pronto.
è
sona
per-
risentisse
si
proprio
l'amor
ora
qualche straordinaria
con
amabile
ed
,
famiglia. Se in qualche giorno,
della
in
più agevole
la
ma
5
cante
più edifi-
la
solamente
non
essere
la
avete
che
famiglia, coli' apprestamento
città
,
piacciavi di recarvi alla
ed
in
villa ,
villa
col
,
qualora
salario
che
}
lì-
che
ad
passa
rendite
dei
cui
a
,
di
tuttavia
voi
So
che
voi
cavalli
intendo
essere
li
di
del
vernice
eccetto
Tebe,
in
nel
sermon
delle
sul
e
prezzo
ma
:
sorta
secondo
tenuto
Io
.
ad
un
proposito
della
cherici
deggìo
Per
non
altro
era
la
sul
d?
posito
pro-
va,
rifiuta-
talora
uomo
che
comune
tenze
seguenti sen-
di
mantello
Vescovo
un
,
abito
non
ne
S. Agostino
lontano
porte
carrozza
popolo
ad
un
se
adoprava
un
fratello^ che
mio
.
avere
e
le
convenire
di
cucchiajo. E-
donate
me
a
cento
vita
ha
,
le
egli
Agostino povero
alcuna
suo
al
eredità, che
forse puì"
ad
non
poveri
dare
che
S.
La
dentro
non
il solo
tavola,
neppure
:
conti
S. Agostino
ne* suoi
voleva
né
è città grande,
pure
te
Tut-
.
Roma.
a
abbia
non
Roma,
di
vanità, diceva
carrozza
sebben
tinto
semplicemente
son
una
vi è necessaria.
argento
lodo
e
insieme
ma
mondo
colli di
sette
do.
como-
coti
intesa,
città,
assai
travagliatoingegnosamente
seria
vostra
y
che
liicida ben
,.
nobili
carrozza;
il vostro
ed
onorevolez.
signor
un
nel-
,
carrozzino,
,
ben
Filippo
còIFtf
e'
,
famiglie
mantenete
meccanica
cose
le
soggette
rimanete
i vostri
le
dispendiose
tante
sono
voi
benefìz) ecclesiastici
vostri
disimpegno
2e
Staffiere per
uno
dalla
da
nato
e
da
,
poterlo
di
abbia
nel
tamento
trat-
proprietà-;
e
ne
14
S.
Religiosi
a'
gono
Agostino
voleva
non
Ecclesiastica
abito
né
5
tutti i Preti
da
ed
,
i Preti
ad
vestono
parlare de' buoni
certi
ed
nel
il bottoncello
intelletto
corto
udissero
ride
come
rebbono
di
se
nastri
la gente
del
buon
dello
ma
debolezza
loro
verità
In
ricci
hanno
Se
la graziosa
se
di
tro
quatfra
Prete
un
l'ossequio
si
prerebbe
com-
simi
libertini mede-
I
mercato.
senti-
,
e
,
comparire
i caffè
sacro;
e
Goncilj
Lambertini
pubblicava
permette
il
che
come
ancora
della
i canoni
Voi
crini.
nei
gnore,
Monsij
te
più edificandi S.
diocesani
color
nelle
l«
i
solamente
non
distinguervi colla
ricordano
Signor Cardinal
e
prescrivono
regolarità. Quattro
non
il taglio,
di persuadersi
di
il popolo
stato
dovete
che
Essi
non
.
per
gravità nei panni,
Carlo
tendo
In-
esigono dagli ecclesiastici
mondo
decenze
,
di moda.
degno di stima,
a
sinodi
vantano
di quattro
bastasse
ni
gior-
perchè
,
che
vergogna.
fievolezza
nostri
figura rispettabile
così
fare
poter
né
foggia.
Preti
la
che
avessero
Ai
una
Abatini
gaj
barro,
ta-
ria
Sto-
sua
questo passo,
determinato.
colore
considero
bello
troppo
un
deduce
i Vescovi
ancora
alle vesti
ragione. Il Fleurì nella
aveva
non
poi intorno
Se
.
Il
nero.
ni,
Notificazio-
Arcivescovo
logna,
di Bo-
i* abito di colore
mo-
de-
desto,
passeggiate quasi
nelle
capire,
perchè
sembrano
Winslow
infra
quelle
5
delle
vestire
,
col
d' Asia
comodo
Persiani
o
velluto,
Se
al tempo
ricusò
sco,
farne
direi
feminisse
dell'
una
che
,
,
Ann.
*l
ne
vesti
s
col
possiamo
la
chi
Tur-
al
vi
possono
come
dir
stava
co-
,
di
serica
55.
glie,
mo-
Così
dell'
e
viros fxdaret
edit. Comin.
rator
Impe-
Ottavio
no
decretaro-
Pretore
deporre la berretta di Gesuita
s' in-
seta
,
che
Vopi-
semplice.
vestir
il
seta,
costasse
Aterio
e
scorrime
di-
sofi
Filo-
esser
ai tempi
quando
lib. II. pag.
io
non
panno
lana
Consolo,
stati
dai
all'Imperatrice sua
pareva
,
ed
poi
spesa,
vestiste
come
come
Imperator Aureliano
gonna
Tiberio
Frontone
altro
oggi l'uomo
se
a
al facile
senza
la seta
la troppa
per
direi
vi
Per
.
il finissimo
ed
contro
ondeggiamento
,
asiatico
disdetti.
essere
Voi
.
per
e
,
udito
V
invidiare
volte
delle tonache
Ho
e
Medici
vestimenta
impedimento
recano
tanto;
state,
moderni
degli umori.
alcune
la
per
Li
.
Non
restii
gli altri declamano
angustie
che
uso
calcagna.
alcuni
e
agiatissime
le
alle
siano
r inverno
tutte
le
del-
V
Raccomandovi
sino
ne
come
me
a
fuori
.
lunghe
vesti
delle
villeggiature, e
camperecce
città
della
porte
so
nelle
mortificato
e
.
)
aveva
( Tac.
Io
che
i capei-
i5
-pelligrigi,
ricorro
il
oggi gli ho
che
e
al Parrucchiere
voi
;
biondissimo
crine
vostro
,
la
pettine correggere
disordine : ma
poiché
,
col
suo
discordia
dei
vostri
racconsolati
averli
di
foste
parco
assai
volete
mostrassero
le
iClla
o
colle
Signora
dissele
,
:
da
sera
lui il Vescovo
fatto
veva
di
dicendo
^i
lo
Sales
:
con
un
fatti onore?
saremmo
Santo
Vescovo
Dama
il
vrebbe
significatatanta
Vedova
divota
,
che
daU
ed
,
voi
esser
tà
propriegli
non
a-
cesco
S. Fran-
tranquillamente
torcia
,
Forse
di
;
partireuna
al
di Saluzzo
di
,
che
con
la
amava
rimproverò
poco
si
che
convenientemente,
lume
polsi
pure
bagattelle? Ep-
cameriere
suo
il
se
,
di Chantal
potreste
di Sales
il
perchè
e
e
;
manicottoli
queste
S. Francesco
che
pure
merletto
un
non
cesco
giorno S.Fran-
Un
non
,
la
più dopo
al
modo
.
li suoi
senza
ancor
ed
Madama
dita
guarniti
aveva
propria
giubba
somme
calmata
avete
per
il
e
,
si nascondessero
visitando
di Sales
licenza
sua
ristretto fregio ai
un
te
fa-
,
merlatura
insieme
della
maniche
toccò
nella
ed
,
tutto
foltissimo
e
Vorrei
,
raccorciati
manichetti
con
avete
non
soffio di polvere,
con
permetterò
,
che
capelli,
vantaggio
carezzateli
bianchi,
o
con
caro
doveva
:
ma
nott
un' altra
Ginevra
severità
,
a*
non
per
essere
la
quelancor
se-
t7
Savoja
specchio di edificazione
\o
secoTare
dovevasi
5
ogni
misurare
parervi
in
sia
non
eleganza,
fa il monaco;
cappuccio
a
fare
il
le
parole,
dee
fare
persona
dee
disporre il
in modo
che
paragrafo del
che
i familiari
esteriore
ancora
quella
del
dagli staffieri ,
e
per
le
di
la
,
del
poche
m'
voice
VU
al
suo
questo
damente
cal-
si
biano
servigio ab-
vostro
di
,
probità,
e
metta
pro-
camerieri
Dai
,
.
aggirano
usato
.
I
e
gli atrj
per
,
sempre
de'Ior
carattere
ingannai
e
annunci
quale
padrone
che
mento
abbiglia-
sempre
serietà,
anticamere, fui
conghiettura
T^mo
aria
di
il
sacra
raccomandovi
trattamento
certa
una
la
conchiudere
per
,
gere
vol-
che
che
esterno
suo
il
io stimo
ma
giustamente,
risponda
E
carattere
sacra
né
alquanto
l'abito, cioè
monaco
noti
cappa,
si possano
frirò
sof-
insegnare
buono:
dire
e
dell*
T abito
vuol
la
monaco
che
ragione,
con
né
bastare
non
pete,
sa-
l' attillatura.
che
che
proverbio
tal
e
verità:
una
proverbio,
un
come
abbigliamento
negligenza
la
mo
te-
non
io nemico
cosa
vostro
più-volentieri
Corre
benché,
nessuna
nel
pure
plare
contem-
perfetta,
e
;
contare
vorrei
io, che
austero
mia
econoe
,
di forma
Sacerdote
un
di
ornamentuzzo
Così
fettuccia.
ogni
ascetica
sottile
con
la
tutta
a
a
far
signori:
servitori
di
b
Ec-
e
u»
i8
deggiono anch*essi
Ecclesiastico
; cioè
hanno
abbia
netto
variato
e
,
abito
un
pure
le
comatulos
corte
la
eppure
pueros
ed
persone,
Pontefice,
un
Stato
Oggi
.
del ballo
disdirà
spalle ,
Voi,
.
in
il
,
al
se
vostra
sate
come
dirò
delle
compagnia
credere
seco
un
come
un
Sacerdote
scrivete
ancora
un
ancora
vostre
,
come
azioni
non
un
chè
Lacalle
te
Pre-
un
di
nere
te-
te
Sacerdo-
il vostro
avvisare,
è
un
;
e
Signore
figw
necessario
come
compagno
del
di
fi'
;
dietro
mi
di dovervi
lì
grazioso
e
troppo
servigio,
vostro
palagj
carrozza
grado. Conosco
per
è al
alla
io lo considero
quale
ne'
insignemente
innanzi
di
ampio
ne' teatri
Monsignore,
o
vostro
nimo
delizia
bizzarro
sempre
più
e
Un
.
d*
Principe
come
,
que' giorni
solamente
non
un
in
sono
servizio
jgr«r"7;7//del
rantì
di
ma
,
moltipliciordini
da
la corte
era
in
adohscsntes
di
era
composta
sava
avvi-
ammettesse
comptos
,
e
za
sen-
ma
Bernardo
non
Romana
corte
numerosissima,
di
che
,
fianco
tagliato,
stagioni ,
S.
.
no
servo-
al
sta
ben
indosso
secondo
Eugenio
ci
Chi
capricciose leggiadrie
Papa
che
significare
,
a
di Chiesa.
uomo
un
nell*
fìsonomia, ne' modi,
nella
acconciature
siastici
eccle-
essere
;
testimonio
a-
che,
servo.
U-
rispettatelo
e
tenetelo
cotidiano
private.
Dal
,
Dal
trattamento
studio.
allo
però
che
sì beli*
un
ingegno
lo
voi
mestizia.
un
pensier
conosciuti
hai
tu
grandi
le
scienze
da
certi
rari
ma
:
ed
il
abbandonati
soltanto
dilettevole
delle
della
ed
Il libretto
.
lingua inglese,
della
musica
di
Gluk
di
Raynal
il sistema
del
teorie
Egli
.
eruditi
,
crocchi:
attese
è
determinano
brillanti
e
ma
io
le sante
non
e
,
ne
,
e
loro
appajono
che
vero
le
che
b
2
cazioni
appli-
tuttavia
contento;
preclare
com-»
il sale
sono
sono
studio
lo
,
mercio
cose
plaudita
ap-
il foglietto
moda,
mondo,
le
sono
studio
allo
moscovitica,
e
cissime
feli-
bagattella
di
e
insigni
essi si
tra
alla
del
speranze
la opportunità,
cioè
francese
rivoluzioni
delle
indoli
meno
onesto,
,
mi,
costu-
Chiesa,
certe
bisogno, alcuni
no
so-
Sopra di
utilità
venuta
all'ozio
dei
le
La
da
e
,
essendo
,
valorosi
,
Molti
ma
aspettare
ingegni
vani
gio-
concepito
svanite.
potevano
tanti
,
all'onor
avevamo
varj giovani
in
sono
gherò
sfo-
malinconico
è ora?
gloriose speranze:
e
5
Di
,
e
,
de' talenti.
all'uso
attempati
essi noi
vostro
cuore
acuti
,
ne
già quanto
non
quanto
ma
vivaci
che
maravigliosamente,
perduti
il
sua
m'interroga
,
è il
aprirò
e
,
sarebbe,
non
come
,
vi
una
occupazioni
peccato
.
con
che
Qual
ozioso
restasse
alle
passo
dei
do
quana
cui
rano
e-
20
idonei
rano
Un
ed
culto
,
che
cavaliere
assennato
occasione
ha
protesta
di favellar
se
a
il sai della ferra
essere
potevano
,
dispiaciuto
scioglimento della Compagnia
lo
tanto
noi
per
freschi
piò
in
maturi
giovani. Voi
altri, dice
piano collarino, che
gioventù sì
dunque
col
così
esser
frivoli, né incostanti
né
del
li libri
con
sazio
chi
ed
ora
che
un
altro
da
alcuni
gli
perchè
per
.
che
Ancora
premio
occasioni
instancabile
che
fosse
tronca
anni
la
di
dal
della
Né
.
studiare
sua
mancavano
se
no
me-
al
sino
lettica
dei crudeli
vita
da
sta
quella te-
eppure
della
studj
venendo
sempre
fuor
ferro
:
si opponga
to
intellet-
studiante
andavan
,
studiare;
a
sapere
allo
per
1' occasion
ora
V appreso
,
degno
mi
1' uomo
studiò
porse
è
che
Cicerone
a
essere
vagando
irriti la mente
; riuscendo
e
mensa
tosto
studj
piatto saggia
manca
,
risponderò
pascolo
le
ricca
in
rà
sa-
svogliata , qual
un
ora
ed
ecciti
sapere
solo
nauseante
e
non
non
andar
la
del-
:
vostri
giacché
curiosità
certa
una
,
quelT
di studio
nome
ricurvo
debbono
non
,
poco
foggia col
Li
.
li
per
sì eletta
e
non
egli,
stessa
collare
,
Monsignore
o
,
alla
numerosa
può
non
e
,
di Gesù
età, quanto
viverete
meno
poco
mente
aperta-
meco
assai
essere
ta
ogni vol-
.
no,
gior-
perchè
Negli
alla
timi.
ulsua
elo-
22
mane
a
persuaderanno
si
laboriosa
stremamente
stanze,
nelle
e
giovine
un
vegeto
classi
della
posso
.
la
d'ora
dalla
perdere
indiritta
assai
maestri
li
scuola
maestri
a
in
cose
gran
maggiori)
giorni
di
festa
peso,
il
quale
,
a
non
quasi
di
un
di-
'
to
quarnon
per
tre
Men-
frequenti
dedicare
teramente
in-
di
quanto
al-
compatisco
petto
si
genio
,
»
che
non
mettevano
per-
ne*
neppure
era
può portare
,
dustrie
quelle in-
con
,
nessuna,
vacanza
un
figlinumerosi
dei
infinite
cure
e
e
,
inopia de'
la
,
figlipoveri
libertà
sonno
odo
le
e
in
si chiuda
sottili,o
lerata
tol-
aver
Insegnare gli elementi
.
parte
di
davvero
grandissima
( benché
primi
ed
è
e
perfetta educazion
alla
stessi
era
fanciulli.
che
parti )
me
co-
,
ta
applicazione tut-
di
quali vogliano
,
ai
nato
le
a
gistero
ma-
angusta
querele (
tutte
se
una
d'ora
me
sì duro
partendo
profittode' miei
a
udendo
da
il
,
cameretta
quarto
un
vado
mia
io
fede
prigionia, non
ancora
da
Gramatica
sotto
fame
la
no
ritorna-
come
con
e-
nelle
stento
sano
attestare
vita
maraviglia
cader
non
le fatiche
per
rò
io sento
benché
,
mi
Allorché
le
,
cilmente
Diffi-
condotta
di
potesse
,
noi
eccessi
più scolari
e
della
gli
sofferti, tenendo
cento
molti
da
scuole.
memoria
a
studiare.
quelle di dovere
sera
portare
un
sulle spai*
lei
^3
le, che
denari
Per
faticar
a
si possa
nostro
soldato francese.
fucili
mila
institu-
vi sarebbe
to
indot-
trasse
la
ferse.
Mon
pascià pour
dire
voleva
quel
tanto
più
ancor
può
libro
che
,
,
il
nuovo
scelta:
che
Il
i Gesuiti
sublime
,
o
grata
volta
non
b
erano
4
del
V
,
di
onor
studj presenti
leggere
antico
letterarie
vi
re
ono-
insinuato
potete
rileggere un
soddisfazioni
una
:
presidente
animatore
de* vostri
e
dotto
con-
aveva
appella
perci^è era
,
uomo
faticavano
veniva
ci
ne
on
proprio di
si
che
principio
quale
comoda
esser
lo
derno
mo-
,
Il bravo
,
.
distribuzione
La
.
Eroe
un
gloria
di tuttociò
studiare
nostro
gue
san-
a
gliela of«
e
periglio
in verità
.
di due
e
al riceverlo
squisito sentimento
quella Società
Ma
la sola
dice
uno
per
di
l* argent
sommo
Montesquieu
.
rispose quel Curzio
,
de
che
,
a
Il Generale
indegnazione
colla
minare
esa-
per
racolo
spezie di mi-
di saccoccia,
General
bravo
veduto
una
per
caso
un
,
tutto
aveva
borsa
sua
cannoni
cento
ferite.
senza
al
Marciò
fortezza
una
ritornò
e
;
che
Farmi
?
di
Egli
.
freddo
un
particolare
chi
soli
ciò preparati
a
applicare il detto di
Era
stato
spedito
di
al fuoco
sotto
Dio
una
tanto
breccia
la
era
animi
da
.
mai
va
di
forza
colla
zione
di Dio
amore
per
a
stra
vo-
sime,
giocondislecite ap-
pun-
24
punto
le troppe
per
Volete
voi
vere
quelle della
con
il vostro
pure
cui
nel
no,
verde
ozioso
ricorreste
in
campagna
Io
vostra
alle
Così
turbato.
cuore
che
n"i
vita
fugio
ri-
adoperarono
i miei
chi
oc-
viverà
nel
.
è pervenuto
mondo
almen
viverà
quanto
5
la
classico
Monsignor
in
fare
saprà
sarà
L'
.
sola
55
quum
tales
Europa
illa
colpa
dei
afflixit,me
versione, ne
ce
giudi-
di Vienna
dice
uscita
quoque
perculisset; nimirum
"5
S. E.
diceami
se
,
latina
e
medicinam
,
sul
T
,
zo,
di bron-
re
Scritto-
la
finire delanno
177P.
quae multos
mor-
ipso vita: flo-
in
in
si
non
malveggente
jam calamita?
re
,
ex
te
eccellen-
di sasso,
sapor
magnifica
",
Koma
iscrizione
una
Exgesuita Morcelli
edizione
„
quale
stilo
de
.
illuminatissimo
legittimo
abbia
il
tves
o
della lingua
Volume
.
Nunzio
Garampi
tali materie
in
che
dopo
,
stima,
Marcelli
libri
majare
la
d'oro
Secolo
latinarum
Officina Giunchiana
e
mondo
Steph, Antonii
:
ins cripti
onum
,
che
,
nel
del
memoria
latina
volume
un
colare
se-
un
a
Sotto
que' giorni altri afflitti
sere
es-
voi
come
,
a-
Cuma-
o
nuova
lettere
ed
potrete
so
,
della
,
,
studiando
seno
dignità.
con
delizie
Tusculano
dogliosi principi della
del
le
congiungere
ancora
letteratura
occupazioni molestissime
ea
con-
rerum
temporis, quae
9)
ni-
mis
.5,
rais tarda
5,
blicam
aliquatenus
E
libro
5,
35
come
come
ma
e
non
un
della
legent,
felicium
nec
quoddam
5,
temporum
socium
Signor
studiare
vie
maggiore
tutti
hanno
e
studiando»
segue
Oltre
raccomandano
della
motivi
studio
ne
,
perchè
non
ma
da
siete
lo
un
,
•Carlo
che
ascetico,
uno
V.
giovine.
piglio da
:
Questo
il
plicazio
apcon
non
ma
umani
voglio
vi
che
gere
aggiunappunto
co
asceti-
motivo
di
Signor
Dottor
autore
a
dì
maestro
pregiato
Casa
raria.
lette-
opportuno
verun
protestante
moderno
è
racemente
ve-
di
perseveranza
agi'indicati
lo
di
ogni
singolarità di gloria
il dono
Il
".
intensità
maggior
sed
,
incominciò
Morcelli
,
con
,
artifìciuni
Bibliotecario
Abate
allora
;
luftus
,
animi
laboris
atque
il
hasc
qui
frui^um
esse
chiarissimo
Albani
,
laeti hunc
nec
,
potius diuturni
asrumnarum
„
velim
„
meminerint
*«
disgrazie
sue
Illud
lagrime.
sue
"c.
allegrezza,
sua
delle
compagno
pu-
me
considerare
della
parto
un
"
,
ratus
voler
a
in
ut
,
rem
,
navaturum
i lettori
però
prega
quia
bonum
commune
speftaremus
publica commoda
5,
"
ratio fuerat
nobis
suscipiendis
laboribus
5,
3,
vitae haec
veteris
mibi
solatium
;
petendum putavi :
literis maturius
a
„
expeciarem
est,
della
Egli, parlando de' Gesuiti,
spirito
,
bertson
Rovita
va
me-
'scen-
di
2(5
giudizjdi
i
scendo
di
abbiano
perchè
di
di
stadj
vita
ragione
ogni tempo
tanta
ed
:
l'indefessa
applicazione agli
quanti pericoliguarderà
.
giovinezza il gabinetto letterario
la libreria voi
e
partirete,
coro
la
vo"
!
Tra
o
mio
5
immacolati;
e
Dio
giorni,
i
Canonico,
e
golarità
re-
assegna
stra
il
,
principalicagioni conservatrici
da
Oh
la
purità morale
e
,
virtù
tanta
in
avuta
delle
una
per
Cerca
settario.
uomo
coi pregiudizi
assennato
uomo
,
e
che
dubitate
Studiìs
si
estendono
Tuttavia
pur
Monasticis
sempre
,
in
Lettera
la
che
una
uno
in
illustrissima.
a
diritti
.
dice
sacfo
Fra
meglio di
Scrittura
.
Capitolo preclaro di
un
foste eletto
sacra
bro
li-
un
,
persona.
gli studj sacri forse converrebbevi
tutti quello della
da
cre-
Enciclopedia
studio
sacra
,
nostri
Li
dio,
stu-
sta
rigori-
un
Mabillon
,
tutta
sopra
confesso
bene
il P.
di
dicato
gli altri de-
sia
questa
come
,
io
di
talento
sopra
che
,
scrivendovi
dì scrivere
de
vedervi
bramerei
Non
vien
qual sia il genere
ancora
cui
.
,
.
suggerirvi
a
i salmi
cantare
studiarli, perchè mi
Dico
didi,
can-
scorreranno
egual compiacenza
con
e
dal Cielo
vi osserverà
studiarli
vi
che
Siete
una
Chiesa
Potrebbe
avvenire
il caso,
Canonico
teologo "
e
che
nonico
Ca-
che
dove-
ste
i
27
ste
pubbliche lezioni
tener
Apparecchiatevi
talia
fosse
non
cerimonia
con
decoro
e
Per
le
richiedesi
la
in
idea
siete
dovete
della
di
parola dello
vitevene
siate
stampate
assai
sembra
che
certa
bisogno
un
noto
principio
cautela
,
insieme,
vostri
le
e
giorno
in
scritti questa
s' insinua soavemente
è
lo
no
gior-
terpreta
in-
Non
.
ad
divine
amore.
Per
dentro
al
me
zi
an-
con
una
fosse
renza
rive-
ispargere sui
unzione
benedetta
a
Vorrei
sentenze
che
sue
amen-
intemperanza
,
ser-
nelle
uomo
semplicità,
ed
cessaria
ne-
nella
,
profanità
di
li
qua-
vanto
come
Tanta
.
nelle
profana,
per
dottissimo
un
esponeste
,
utile
Spirito Santo,
non
,
intemperante
un
lezioni
due
per
ben
profana
erudizione
•
come
vi sarà
e
;
versando
,
.
la
Trentini
sarà
eziandio
andar
Tuttavia
vi
,
versato
erudizione
rinel
dotto
vero
lingue antiche
lodevolmente
la
quale
Capitolo
delle
cognizione
sostenuto
conceputane
gravissimi Padri
un
V I-
per
di dottrina, che
scritturali da
lezioni
fosse
che
ma
,
dai
ne
solen-
scientifica
una
come
spondess-e alla prestante
cinquecento
•
si
desiderar-
a
Capitoli
molti
rimirato
apparato
un
ben
Sarebbe
in
lucrosa
Scrittura
santa
.
tal carico
che
di
gravità di quella
alla
interpretazione
5
di Trento,
giusta i decreti del Concilio
,
cuore
,
che
degli ascol-
venuti
«coltami
distratti
di
sollazzo
un
erudito,
Scrittura
la
di
Scritture
Ed
all'
intendere
de' Santi,
Con
nel
Tratt/ito
il
splende
ben
in
ed
più giova
Libri
;
ma
solitaria
moliiforme
ci lasciò
umiliazione
per
li
umana
preghiera ad
comentarj
l'Apocalisse.
e
il Greco
ed
per
7
linguaggio
A
che
leggiadro
Una
intenderli:
sua
basta
accenna
S. Bernardo
a
nel
diversa
tanto
una
;
questo
co
l'Ebraidivino
due
parazioni
com-
il
proposito
medesimo
lo
Tratta-
affrettata
amicitia
cie
spe-
lo,
Daniel-
quel
considerazione
quamum
della
saper
.
si è da
onde
sopra
belle
de' libri santi
lettura
e
,
intendere
sembrano
me
.
vini
i di-
miltà,
disposto dall'u-
infelici
Non
€
Nevton
Scritto;©
suo
e
,
docili
Ancora
ben
era
tamente
Cer,
è
al
sopra
non
dalla
e
poi
di
sempre
sideran
de-
nardo
S.Ber-
dice
intese,
Vita
.
dettate,
furon
Dio
di
il silenzio
strepito de' Dottori
ed
,
ad
che
approvato,
preparati dall'Orazione.
teneva
Sante
le
guise agi' intelletti
molte
maso
Tom-
Scrittorio
allo
Cielo
della
parlare
verrà
con-
.
conche
lette
San
meglio
che
lo
che
esser
devoti.
penetrare
del
quello spirito
di
coi
vecchio
i secreti
diate
stu-
,
Oratorio,
già detto
è
che
li Comentatori
presso
confessava
vaghi
basterà
non
meditiate
la
che
solamente
e
,
e
riosa
cu-
meditatricc
ab
hospitio:
3^
epistole consolatorie
nostro
spediteci dal Cielo
esilio
terreno
esilio
un
dispersi
contrade,
del
pio Canonico
suo
genio poetico
ben
fatto,
e
li meriti
per
Tomo
IX.
k
per
suoi
della
Storia
fervente
pietà
,
gli ultimi
,
pruova
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
codice
che
sente
più
gli 5
di
tichi
lere
del
voler
del
stile,
sua
qui riferite
del
codice
quali
Né
or
perciò
latini ;
e
Secolo
piacere,
,
le
e
o-
le
formano
dimenticare
,
dice
e-
gli andi
ma
vo-
prender questi
medesimo
suo
della
,
il
stam-
XIV,
la
è del
che
i sacri libri
.
sì
è
descrive
tutto
greci
ci fanno
,
queste
(
le
delizie
care
al tempo
norma
tere
Padri,
e
visse
lettere
sue
Fra
leggere
Scrittori
modello
esser
nel
de' SS.
pere
a
delle
lungo
a
dal
sincera
vita
sua
Morelliano
in cui
XIV.)
che
,
il Petrarca
.
del
sì
simo
del chiaris-
Della
cui
inedite
che
suo
,,
della
moltissime
paté
sue
anni
lo
tratti
Eccoli
letteraria
con
,
per
.
70.
pag.
noto
follie
amorose
sue
dere
chiu-
l' animo
per
preclari
Tiraboschì
9
che
stesse
sentimenti
più
il Petrarca
,
chè
per-
Amo
alcuni
con
in
preso,
paterne.
case
e
siamo
,
forestieri nelle
e
paragrafo
questo
io
più letteralmente
ancor
viviamo
nostre
ed
Voi
,
nel
e
quelli a regola
e
di
Meriterebbero
vita
a
.
ancora
le
Morelliano
prime
dal
due
let-
Petrarca
„
scrit*
3»
„
5,
„
5,
5,
li
In
.
Io
esse
quell'aureasincerità,
con
eh'
,
benché
egli
„
più gli occupino
55
nata,
9,
secondo.
5,
„
„
5,
,5
5,
,,
s,
„
55
,}
5,
5,
sei
che
Dice
i
tosare
e
mangia
capelli,
che
viaggio
un
ponimento
zale
sene
vanto,
vivere
ancora
cedere
più
:
al finir
finito
e
un
del
bisogno
capez-
gì'istro-
cose
tal-
fatto
e
abbia
che
scrit^
facendo-
come
dovrebbe
come
com-
sul
quasi vergognandosi
ma
si fa
o
,
»
,
al corpo
,
di non
e
4i
e
alla
e
convien
conna-
.
non
talora
cavalca
"
tura
Ma
la
all'oscuro,
ciò
tai
narra
si fa radere
svegliandosi
che
e
intende
egli
al
si trovino
scrive
appena
Né
.
,
al
due
primo,
mensa
sempre
di notte,
giorno
sulla
scrivere
da
volta
to
che
vuol
menti
che
;
Il
.
che
spesso
d'aver
trova
una
della gior-
legge
leggere qualche libro ;
di
tempo
mentre
o
,
pre-
vuole
al
sempre
mentre
di
parte
mentre
che
gittare
corpo
ore
somma
non
terza
una
accordando
5
del
il ristoro
sonno,
barba
di
aveva
particella
55
5,
la
descrive
,
menoma
e
Aposto-
de' SS.
al Priore
amabile
rende
mura
Milano
da
scritte
al
se
per
si
può
sempre
Letterato
pure
non
meglio
più attica urbanità
studiare,
socievole
è necessario
imparare
,
conversare
Un
.
sare
conver-
ancora
punto
ap-
della
uomo
quale voi siete-, o
Mon-
mio
Monsignore
accolto
mente
la
come
dubito
non
,
anzi
,
gioja
Tuttavia
grazia,
la
godevate
che
j
desto,
za
sa
5
coi
amicizia
delle
Dieci
!
loro
dalla
dire
pur
amabili
fra
animato
e
vincoli
di
dolcissima.
allegrez^
ingegni vivi
carità,
certe
scintillando
belle
colle
vita
e
stessa
ordinario
e
lumi
però^,
poteva
di
passeggiere
il tempo
perchè
oltre
e
y
,
in-
all'usato
na
un
orologio,
in^;sorabilment"
o
era
bria
so-
ciancie
stre
no-
e
quasi furtive
;
mo
rapidissicol
mestieri
alla notturna
,
non
,
avvisava
di
quali ci'
?
quei momenti
che
,
soff;;rirsi
da
parco
volta
presto
,
di
tal
la bre^
sofferta
fatica
liberali
quelle
e
e
,
più gioconde
le
una
esser
non
motti
,
fatica
un' altra
festività
la
dopo
elet*
sazievolezza
estimo,
conversazioni
nostre
certi
in-
gittavano
e
bei
la
una
,
ed
y
bisogno poi,
come
venivano
non
coi
lontana
tenevano
prevenivano
Il riso
Il
,
legati
felici
ore
insieme
vezzi
e
,
sentenze.
rendevano
quelle
così,
ed
di
e
congressi geniali s' irritavano
trizzavano, dirò
venga
insieme
acute
una
a
,
numero
se
pia ingenua
dodici
o
Un
.
d'uomini,
cose
semblee.
as-
ni
conversazio-
delle
Religione
sia fiore
che
d'uomini,
in
,
di ritrovare
crediate
non
ricerco
di molte
ornamento
saporosità
la
e
siate ti^ta*»
non
squisitamente
T
e
?
che
no
suo-
girse-
vigiliaper
istU'
3Ì
istudiare,
Ho
diurna
alU
o
udito
più
culto
condizioni
non
che
morali
riguarda
il modo,
Massillon
nelle
'/lodali ne
ha
uno
avvertimento
in
Città,
della
le
pace
,
ora
del Vescovo
5,
persone
j,
loso,
Tomo
dai
non
piazze
più,
ora
veggo
,
di
attese
VL
cui
le
meno
di
sì
benDue
voi
la seconda
;
Monsignor
trattarle.
Discorsi
o
,
condotta
il
,
cio,
commer-
Qjjesto
che
me,
ed
il commercio
le circostanze
e
in
una
zie
deli-
guerra
nobile
numerosa.
Clermont.
un
to
sot-
dalie
presidj della
passeggia
è
vivo
abito
circondato
Si-
rici
de' Chie-
divieta
per
prinva
La
.
trattare
loro
a
no
so-
ma
,
co' Militari.
mi
vostre
zialità
tratto
ed
sia
non
conversare.
per
la
superfluo
cui
sanno
qualunque
Conferenze
sopra
le
sazione
conver-
non
e
creanza
quieto Principato
un
Ma
onde
r amicizia
e
da
sue
mondo:
nel
Ma
nel
io fo
le persone
riguarda
della
,
bella
prudenza
santa
annotazioni
a
trovato
della
ora
u-
migliorate
perdita
,
vita
altri porti di ciò, io
giudizio, che
della
della
avevano
alla
avevano
sollecito
che
mondo
piaceri
ai
il compensamento
•trovare
mercio
com-
,
essi
ma
;
nel
e
,
del
nobile
ed
certamente
mana
%mpie Città
e
ai comodi
quanto
il
in
viventi
,
gnare
inse-
per
più Exgesuiti
protestarsi da
.
Signori
accademia
„
ci è
Uffi-
Ecco
il
Fra
le
perico-
della loro
„
•
pro-
fes-
34
5,
fessione, si hanno
5,
per
r impegno
sto
alla
3,
5,
5,
5,
5,
9,
nello
dolcezza
hanno
non
se
del
,
di
che
altro
merito
coraggio.
35
modestia,
sacerdotale
Tutto
.
fuoco,
5,
e
5,
pusillanimità,
35
35
3,
5,
35
3,
e
sangue,
la carità
riposo,
to
Trono
tà
e
di
tà
considerano
e
:
,
35
gl'infingardie degli
3,
gli uomini
5
uni
35
35
siano
gli altri
solar
le
5
e
passo
ch'io
5
tronco,
i
Re,
"loro sembra
le
Il
lodi
sopra
sono
san-
delSi-
il
come
leCit-
nella
lor
si
di chi
partito de-
Credono
che
distruggersi gli
sia maggior
e
suo
indegna oziosi-
il carico
per
provincie che
Segue quel Vescovo
,
misericordie
inutili.
nati
che
,
sue
una
essi
Chiesa
alla
consacra
che
pensare
la dolcezza
cuore.
le
non
la
,
giorni ai piedi óqì
le annate
foggia
con
respira
non
a
di
divini
sopra
e
la mansuetudine
Cristo
i
che
Santuario
spira
implorare
sopra
e
tutti
,
,
che
bassezza
e
popoli,
i
,
Gesù
li cantici
per
sopra
che
e
di
portate
gnore
ciò
onore
valore
rimirano
non
semplicità,
la
elevazione
del
tranquillitàdel
la
tumultuo-
altro
quello
Essi
55
9,
che
nostro
,
conoscono
non
e
di
sì oppo-
del
inclinazioni
delle
,
del
santità
alla
desideridi gloria,
fortuna,
né
militare
stato
e
,
dispregio
5,
che
,
55
35
coloro
contare
a
gloria de*
santificarle
produce avanti
perchè più
che
ec.
"
sto
quein
ta-
I-
35
in Francia
talia opportuno
tutti i Cadetti
i Cadetti
poveri
attendersi
da
uomini,
3,
5,
5,
audaci,
e
ignorano,
che
polare,
che
di
pili
dottrina
di
55
5,
5,
5,
5,
5,
di
forza
ne
loro
cuori
loro
lumi
vers.
$.
5,
5,
5,
„
5,
no
no
un
devita
E
"
più
ancora
e
classe
di
,
usurpano
che
e
con
tosto
li circonda
strascinano
nati
nella
di
di
ragiodella
dei
singolarità dei
scriveva
ep.
per
di
con
una
S. Pao-
ii.
noi
certi,
particolarascendente
mondani
par-
corruzione
pretesa
,
peggior
naturale
che
hos
,
ci ha
quanto
la sorgente
discepolo Timoteo
suo
una
5,
Et
.
al
nella
pensieri
superiorità
è più nella
che
pò-
piccandosi
e
che
V
e
linguaggio a
;
di
e
avvedersi
incredulità
ne' loro
più terribile
Gesucristo
loro
Io
di
e
che
credulità
derisione
,
te-
maestà,
una
un
con
spirito,
senza
;
ciò
avere
augusto
„
5,
di
trattando
,
bestemmiano
vaneggiano
affettano
te
uomini
come
d'
si propaga
di
la
è
classe
una
„
riguardano
della Fede
Meglio
giorno più
paesi :
che
autorità
che
,,
nostri
tutti
che
presso
guerra.
in
che
presso
Italia
in
giorno
nei
merarj
5,
5,
noi
di
che
e
,
alla
vanno
per
ancora
5,
poveri
son
ove
,
cap.
è da
che
,,
8.
girsi
fughan-
spirito. So-
eloquenza
talenti
superioridi spirito
l'imperio sopra tutto ciò
:
scuotono
,
persuadono
gli altrui pareri dietro
c
2
3,
al
pro-
prio,
,
5,
3j
5,
5,
5,
5,
5,
^3"
3,
55
55
-55
3,
3^
prio ,
infelice
vivacità
virtù; ed
alla
cerrza
dare
per
al vizio
le verità
della salute
pologisti
eterni
giojaj
ne
hanno
;
Grandi
;
seguaci
;
gelio
Tostra
metodo
3
Se
;
che
i
da
voi
spiritinon
debbono
essere
,
tavola,
e
anima
dei sofà
più
,
in
disputare
mas»
per
ze
le scien-
cautamente
sprezzan
di-
che
foni
spiriti
che
itegli
sono
da
y
voi
e
,
il
siett
leggiadriparalogismi
.
Piuttosto
arrendevole
pericolosa una
rai
spi-
sono
studiate
temuti
dei
derar
consi-
a
di
sono
essere
la
1' Evan-
che
brio, eloquenza, grazie,
fino conoscitore
avete
che
i loro
tutto
quella Teologia
li secondi
,
palagj dei
fuggono
nulla
primi,
temeranno
monda-
gli uomini
meno
hanno
da
e
*
la
parlar chiaro
di
Essi
che
5
ai
per
a-
fanno
;
primi che
i
molto
e
persona.
avete
inno-
ricevuti
Sebbene
".
briga
,
gliuomini
che
da
mondo
ardiranno
non
sima
della
luogo
presso
del
questa
vostra
im
della
sono
libero
cancellata
colla
quale
ridicola
delle società
perpetuano
e
corrotta
guardano
una
Cotesti
ogni
accesso
presenza
con
i colori
moltiplicano
aveva
forti
in
un
e
dottrina
un' aria
mondo
l'ornamento
e
di
e
,
ec
del
distinzione
con
di Dio
le passioniindebolire
giustificar
per
;
bene
si
dei doni
abusano
quarta
e
per
voi
,
sensibile,può
generazione
uo-
di
38
delle
è per
Dame
un'impresa
noi
A
non
gli aneddoti
Noi
camminare
,
misurare
Usare
dobbiamo
i
nella
è mai
quanto
Io
!
facile in
di
so
spiacevole
piaciuto
sempre
altrui
ascoltando
delle altrui facezie,
M.
chiama
pih
Francia
André
de' Gesuiti
Guyot
Reale
suo
il P.
morì
Rfe,
.
sapeva
e
la
e
Nota
pore
sa-
le
come
,
di
si esimodestia
in
,
di 89. anni
del Duca
socio
a
e
,
separazione
Gaen
a
fui
,
sali
le nostre
per
di belle-lettere
André
freddo
re
pu-
di sciocco
sono
dopo
del
elogio storico
essere
Così
sangue
elemosiniere
predicatore
che
Ma
Tullio.
sempre
degli altrui
che
na
buo-
non
polite e liberali
sono
Il P.
.
L'Abate
il
con
alquanti grani di saviezza
gon
di
non
se
stato
di
o
V abusarlo
medesimo.
scontentissimo
talvolta
,
ancora
,
do
mon-
letizia d'una
so
e
ma
materie
essere
me
a
il
società:
certe
non
ma
:
che
,
della
dalla
provocato
compagnia
,
coltura
stretto,
sdrucciolo
fare
non
spiritoè leggiadra cosa
ammira
uno
onde
cenze
de-
le nostre
sentiero
un
per
passi
galanteriadel
della
salvare
a
certe
,
tazioni
interpre-
certe
,
stato
ai secolari,
allusioni
certe
erudizioni
certe
sopra
.
lecite
sono
,
del nostro
più difficile che
assai
annotazioni
paese
gli uomini
leans
d'Or-
demia
dell'Acca-
Nancì
scrisse
1' Abate
conversando
.
Guyot
,
e
seri-
yen-
3P
vendo
velo
coprir
metafisico
e
nelle
famosa
sua
quale uscita
autor
chi
ad
altro
Avvenne
che
suoi
discorsi
nella
,
,
di
fare
Bello
un
sobrietà,
si fu
non
ma
maggiori ci predicano
del
barbaro
sole forme
le
si stampasse
che
volle
Quelle
.
lodare
confessando
:
sia
,
di
con
non
scrupolosità del Padre
eccessiva
mi
Il
esse
potevansi
che
aver
lungamente parlata
complimento
casto
di
metà
bella
contemplare
a
ogni beltà
di Caen
? La
s)
avere
uso
così
più
rona
co-
avessi
se
so
non
ma
la
non
temerei
cora
an-
coli* uffìzio
tutta
a
j*/o
:
,
parlare di
senza
di
astratte
;
colla
scusa
,
Andrò
lodate
fino
e
.
demica,
acca-
parlare
suo
uditori
troppo
di
uditorio
Padre
nativo
degli
che
anche
mio
il
da
que'
di
uno
ascoltatrici
delle seguenti parole
necessario
del
sembrò
che
davanti
detto
terminò
e
,
ragunanza
quale sedevano
Dame,
le
recitato
solenne
una
dell*
uno
a
la
,
spiritidi Parigi
scelti
più
altra
nome
chi
da
avendo
in
citava
re-
il Bello
principio senza
dei
,
un*
ora
sopra
si attribuiva
vero
trico,
geome-
della beltà
ed
parte
opera
nel
uà
mia
pubbliche dell' Accade-
una
ora
con
Questo
.
speculatore
sessioni
di Caen
della
mantello
un
con
ma
5
solamente
grazie#on
le
André
gli esempj de'
la cautela
e
4
.
tildonne
gen-
gior
magaverle
se
fornostri
Quanto poi
al-
4.0
alle
io
espressioni delT^Abate
del
suo
parere
solamente
non
II velo
concedo
l'indole
laro diversa
trasparente
sco
mi
e
paura,
rappresenta
giù,
nasconde
le
e
In
mi
è
Ma
grata.
,
divertimenti
caccia
Quanto
si
casca
le ravviluppa,
che
esse
no.
so-
mantello
non
mente
seria-
gli scherzi
do
conversancondo
se-
in^
ogni
a
noi
conviene
a
voi
quanto
al-
scelgo ad esaminare
,
il
giuoco
il teatro
,
,
ft
.
al
del tempo
una
e
,
e
,
del
giuoco voi
.
Dar
bifogno di
avete
ricordi;perchè già siete
in cui
che
somigliante serietà
mia
innanzi
la
grazie
intere
quasi
di divertimento.
genere
Tre
e
del
Gesoite-
nero,
siate serio
che
sesso;
vago
la sentenza
altro
delle
lasciando
vi annunzio
col
ruvido,
tutte
fa
tabarro
la metafora
somma
quanto
al-
l' idea
mi
opprime tenerissime
le
e
tuttavia
che
un
5
dilicato
giita sul visa
secondo
,
di Orleans
prolissovoluminoso
lo
e
pensiero dal signor
nel
Duca
del
limosiniere
zie
gra-
graziosa:
sempre
Certo
.
nelle
meno
ora
,
ma
,
eccitatami
mantello
è
te
coper-
mantello,
perchè
anch'essa
più denso
ora
col
ma
anch'io,
verecondia
sona'
non
grazie vadan
le
col velo,
concedo
lo
la
che
,
Guyot
un
si possono
piccola giocata
non
economo
chi
potile
sot-
circostanze
solamente
)
può
es-
essere
gl'tollerata
giuoco perchè
farmi
poter
distrazioni
di
sono
e
Metastasio
assistere
Monsignor
Perlas
di
Voi
.
di S. Pietro
che
alcuni
Pietro
il
,
con
Nicolò
poi Papa
a
d*
casa
giuoco agli
il Damiani
che
riconciliandolo
dì
recitare
a
ne
per
dodici
volete
Notate
fu
io
tutte
immoderato
scacchiera
ed
poveri
ciascuno.
che
che
santa
volte
,
ad
di
che
volete
perchè
aurora
se
ingiun-
lavare
non
i
pie»-
largitio^
io dica mai
S. Pier
contro
che
e
lo
meditando-
numismatum
circostanze
;
Aggiunge
confessione
appresso
Ch«
le
.
il Salterio
cum
gridi
il Vescovo
riprese il Vescovo,
colla
tre
venuti
per-
essere
dove
,
to
sta-
essere
rardo
altri Ghe-
la notte
tutta
ei
attentamente
di
prete
un
scacchi
,
Fiorentino
di
e
di
racconta
alcuni
II. )
ca
re-
quel fatto
quale
ed
,
mi
Nò
ora.
conghietturano
Mezzabarba
il
to,
talen-
avete
ne
sera
presso
Vescovo
un
eruditi
ogni
licenza
questa
Damiano
viaggiato
aver
(
darvi
sul
piaccio
com-
curioso,
ma
;
se
,
giuocate qualche breve
paura
mi
Homhe
un
alle
qualche prode,
mai
ad
dar
suggetto
osservatore
giuocava
non
ad
andava
diletto
senza
norf
tanto
mezz'ora
fianco
al
valer
sono
qualche
sedere
non
poi
e
,
ma
:
di
credo
non
onore
Io
commendata".
ma
,
Damiano
2
ì
Qiiel Vescovo
.
si divelse
Rata,
e
dalla
forse sino
ali*
42
all'ora di gire
celebrar
a
( supponianio
nò
,
in
rissoso
scbaccoYum
) fu
dice
,
sia stato
non
Damiani
S. Pier
soltanto
significa che
mediocremente.
quella
altre
sera
attendevano
in
Forse
quella
gravi
cure
giusta l'uffizio
tuique cjficiierat
•)
? La
coscienza
anime
talvolta
buone
Ed
è
fosse quel Vescovo
anima
la mattina
benché
e
dopo
la
e
suoi
,
in
prete
peccati
non
di
:
secolo
dire
non
eppure
imprecasse,
S. Pier
direttori
la
messa
era
non
Damiani
sa
na
buo-
quale
ta
venu-
di
che
la
così
gio
viag-
ne
comu-
confessasse
non
bestemmiasse.
declama
messa
si
confessar-
volle
leggesi, che
chi
colle
una
(e
notte
non
di
sonnacchioso
essere
la
tutta
quel
prima
Del
.
di
il
do
mo-
veramente
benché
dir messa,
dovesse
veglia
^cotidiana
)
volle
,
in"
ne
quel
a
che
credere
a
il Santo
severità
delle
usano
.
,
giuocare
gli avveduti
ma
in
e
,
reSie
penitenza impostagli si fu
penitenza grave;
tempo
onde
suo:
chè
per-
pastorali lo
e
,
il
casa
potè interrogarlo acerbamente,
quam
Ca-
lode,
una
perduto
si abbia
un
il saperlo
diceche
è
mediocremente
E'
,
Baldassar
ma
Cortigiano
suo
in vanitale
vano
giuoco in verità ingegnoso,
stiglioninel
condo
né ira-
to
passiona-
troppo
certo
finalmente
giuoco
un
che
scovo
Q.ucl Ve-
messa.
i
se
giurastamente
Cer-
sul foedars
lin*
4?
lìyìguam sacrilegiludihrìi
In
tal
( se
caso
penitenza
la
il dover
era
forse
suo
non
tristizia )
simil
al Vescovo
daloso
scancome
,
che
e
,
•
pali
episco-
grazia del prete
egli corresse
in
ancora
che
,
da
cresciuta
avrà
Damiani
S. Pier
labbra
stesse
imbrattate
furono
non
le
pure
contaminatinn^
certamente
ficò
edi-
non
,
Una
Teatro.
Bourdaloue
il P.
al teatro
voi
lo saprete
me
fare
può
teatro;
la
perchè
danza
renderla
più
appartiene
non
che
suppongo
per
che
ma
la vostra
che
voler
fare
a
la
Dio
il
al
per
(
cessero
Teologi diun
tal
re
cuo-
risposta
di Bourdaloue
proposito
•
trale
tea-
sia indifferente ;
interroghiateattese
teatro
Dunque
;
e
io decido
vi prego
della
sagrifìzio
musica
al-
1^-
e
può
rappresentazione
m'
un
è ria
troppo
pur
al nostro
circostanze.
andiate
non
che
,
do
illecito. Scriven-
coscienza
tuttavia
pur
le vostre
tutte
una
ai Giansenisti
anche
tutti i
sempre
voi, Monsignore,
a
Io
la recita
sarebbe
que
rispostapiac-
impressione
) ancorché
9
spettacolo di
è lecito il teatro,
sensibile
Madama
impressione
lo
tale
se
che
fatale
che
alla
cuore
un
sopra
quasi
e
alludeva
Egli
,
La
.
gò
interroandando
:
jispose
dir voi
Parigi ;
tutta
a
Versaglia
si peccava
se
Bourdaloue
e
;
in
Dama
a
,
4^
cui
alle
lusinghe avete
scerete
1* animo
.
lasciando
di
di
e
5
andare
cibi
spernat
non
intendo
Né
delie
amarezza
diletto
maggior
tragedia,
grave
ta
commedia
Dame
?
liberalmente
latore,
Se
udire
coturno
y
o
isdegno gP insulti fatti
Italia
Maffei
glio
il
della
Città
quel
a
chi
da
con
abusando
da
e
Merope
,
venerazione
Io
da
con
d'
onore
raro
di
assai orgo'
declamatore
il
compositor
degno di
veracemente
intesi in
.
spet^»
ricordo
ed
senno
scandaloso
signore
vestire
Signor Marchese
deli' ufficio
,
reo
poco
le vostre
siatene
socco,
una
costuma*
amassero
piissimo cavaliere
trattò da
ben
una
applauditore. Sempre
ed
Qual
recitata
ben
Cavalieri
ce
dol-
la
sempre
in cotesta
i vostri
e
,
consiglia
presente
eziandio
o
?
mangiai
al
lagrime tragiche.
che
,
suo
manducantem
vi resti interdetta
che
voi
tempo
modo
intorno
mio
col
,
nel
a
m^nducat
non
di portarne
usurparsi quel principio
S, Paolo
q^iu
:
vada
vi
tenza
sen-
Lasciate
.
lasciate
ma
è da
dava
ciascuno
a
un' altra
altri
nostro
che
certi
che
,
ca?o
,
seguirne
all'opera ;
medesimo
Nel
la libevià
r
,
Q.nesta è la mia
conformato
,
V orecchio
una
alquanti valorosi
Eustachio,
tragedia del bravo
gfior Abate
Palazzi
quaresima
citarsi
re-
gentiluomini
T
Exgesuita Si-
nobile Bresciano
-,
e
pa-
lei
45
presi da
Ufficiale
un
di
capisco , diceva
ben
Vescovi
di
io
Francia
Cornelio
,
in
e
e
,
Racine
clesiastica
sepoltura ec-
la
noi
della
cagion di esempio
la Paulina
la Giosabetta
Gioas
Polieuto
sembra
me
CLuell'Uffizialepratico mi
.
poche parole : convien
al
a
sul
palco,
ancora
ma
giù dal palco
rappresentano
non
sentano
rappre-
Credo
abbastanza
dispiegarmi
basti per
ciò
che
mi
Io
,
e
adoperate,
giudizio vostro:
adoperare li prudenti, e gli
al
vedrete
in
quello che
a
.
e
,
rispose
quelle donne
,
per
rezza
du-
una
considerazione
aver
che
solo
carattere
voler
parrocchia
del
e
,
mo
leggia-
dignitose. Non
e
seppellirenel Cimiterio
del
quando
,
in Crebillon
,
negli altri tragici di quei giorni
tragedie sì gravi
ti
mol-
rigidi ,
tanto
agli attori
ed
Noa
.
perchè
,
sieno
alle attrici
in
posto
lui
a
i Sacramenti
neghino
che
alto
metto
ri-
come
canti
edifi-
.
Caccia
.
ai Cherici
caccie
Le
romorose
Di
dai Canoni.
parlo, giacdhè
sono
non
L'armamento,
discorrimenti
e
secoli
passati; quando,
Abate
Muratori
,
ingiuria togliere ad
era
un
a
un
dei
silvestri
bassi
dei
tedesco
il
nota
dipresso
gentiluomo
non
te.
esercita-
molto
strepito
come
io
tali caccie
oggi
gusto
un
era
lo
proibite
sono
la
Signor
stessa
T airone,
e
la
^
47
spada.
la
e
stica
piccola uccellagione dome-
La
può rallegrarvi tutto
felici contrade
vostre
teste
licati
uccelletti di
delle
innocenti
insidie
anime
dalle
e
versi ;
perchè
cui
sopra
cui
?,\ specchia
l'anima
de'
di
tanto
me
in
ascetico;
al
ed
della
insinuata
il
tutto
e
a
del
,
così
netto,
collinette
lago,
entro
a
rapisce
seco
piaceri
Dio
benedir
a
,
aespi d'erba»
dei
ed
leggere
autore
dopi
del
alla candida
è
mento
senti-
Signore
cenza
compia-
è diffusa ed
religiosa del
Lo
libro
un
coli' intimo
benefìzj, la quale
e
tore
Au-
suo
immaginare
parte
componimento.
dirò
dai
di
sembrò
dalla penna
corretto,
il
che
vaghi spettacoli.A
tanto
natura
de' suoi
ed
ingenuo
gusto
U
sciolti.
versi
rapita, e
è
leggitori a
entrai
stumo,
po-
poema
un
dalle
tratto
essa
leggendolo
to
schiet-
quale traspira dai suoi
dall'onde
giulivi, e
delle
e
,
tranquilla,e composta,
di paradiso
,
sovrani
autore
,
uscito
uccella,
,
sapore
si sente
è dire
Forza
il poeta
Il
di AntonioTiraboscoCit'
tre
tratto
s'asside
cui
su
di-
in
buona,
veracemente
di
,
un'anima
avesse
abbondanti
campagna
E^
pure.
Veronese,
co-
delia caccia
Uccellagionelibri
tadino
della
limatissimo
ma
in
maniera.
ogni
delizie
caste
autunno
un
stile oltre
ad
lieto, fresco,
fragrante. La
in
poeta
ser
es-
no,
ame-
fabbrica
ver-
del
48
è naturale
spontaneo
•verso
certa
con
una
con
certi
andamenti,
Già
di
rumore
verseggiamento
quieta indole della
sono
•Canape
acconce
innestata
non
nativa,
Essa
è
La
il Lino
e
,
stento
a
di
piena
favellare,
il debito
era
maglia
variabile
allodole, pernici, beccafìchi
gli uffizjpietosi della
2iare
che
no,
T
vestono
dell'uomo
i sudori
ca
affatto le gentilezze del
,
sioni
son
sono
tenere,
?secondo
in
non
vaghe,
e
e
passionano.
può
quel luogo dell'uccellare
non
sentire
oltre
della
,
esce
canapa
ringra
a
e
,
te,
re-
tordi
quaglie,
,
il
della
panno,
ed
del
li
asciuga
sottil filone' veli
se
le
e
più vigore
digres
sue
dilettano,
alcune
Il finire del
più patetico
essere
simili augei silvestri,
tèi
E
ne' merletti.
sempre
se
affaticato; né dimenti
no
ne^ rica-mi
da
spunta
ignudo,
uomo
il
sopra
digressione
,
suo
•
intricare
per
sioni
digres-
perchè
,
del
però dell'armatura,
e
alia
dell' argomento.
opportunità
come
Le
.
che
ma
fuori
volonterosa
e
la Seta
,
certo
conveniva
non
,
duta.
avve-
un
primiera è
e
,
ben
ed
Georgica
sua
.
di suoni
di numeri
sonorità,
certa
una
nuità,
te-
ora
be,
riposi di silla-
e
discordie
e
risulta un' armonia
onde
ciosa,
artifi-
ed
pienezza, ed
ora
amicizie,
certe
con
insieme
a
Tratta
.
starne,
montanari:
nelle
libro
gambe
ed
a
confessa
per
se«
in-
49
seguirle su
colà
distendere
con
assai
in
innocenti;
etìi,
la
andrà
incontro
tergendo
il sudore
tratto
ha
ne
fettuosissimo
in
5
il
di
ombra
lui
quale
folti
frotte
a
guizzava
nel
petto
che
lo
,
e
lo
infilzatene
ne
dal
armavagli
Tomo
Allora
,
faceva
star
assai
come
il
FI,
A
una
collo,
poteva
mal
presso
re-
fuori
scappar
e
;
refe
ciarpa
e-
fanciullo
vecchio
cheto
un
a
devano
scen-
non
rappiattar
con
i* a-
scuoteva
anzi
buon
L'
che
lui
quasi
e
no,
non-
sotto
qualche
il
a
suo
.
metter
ciullesca
fan-
presa
balordette
il cuore,
tornava
formava
la
e
,
af-
esso
intanto
le
panioni
grido di gioja,
cespuglio
ed
ài
Qjiesto
nascondeva
,
e
,
sui
egli temperarsi
del
onorerà
anche
zufoletto
col
zimbello
lo
tempo
marito
dipingendo
avellani
rà
ver-
do
riconoscen-
memoria.
piccolo
le invitava
volo
E
della
gli
e
cingallegre rammenta
delle
sua
ritorno
al
vicino
cui
piaceri
Caterina
viso.
sua
altro
un
tai
,
del
la
qualche lagrimetta
gli raccomanda
e
figliuolo
dal
e
,
nuto
figliootte-
caro
quale
al
fisonomia
la
lui
in
aspre
voigcsi però
:
1* alma
descrive
e
ed
,
giovinezza
vegeta
moglie soavissima,
caccia
al
tenero
matura
nella
amare
alte
lungagnole
ie
piegamento
un
di
te bricche
per
e
,
il petto
d
ridendo
sor-
le frasche
tra
finalmente
nel
becco,
collana
insino
,
ed
oltre
al-
50
alle
ginocchia
ed
"
riconduccvalo
casa
a
perbo
su-
,
veggio presenti
55
cosi
Quei
3,
Sonsen
5,
Che
,,
Ma
andati
mi
è tempo
né
:
parlato
cari
io
.
dì:
pur
Oh
labil vita ! Oh
amasti
cotanto
di
fine
por
pur
Dalle
sinora
pigliatecongettura,
dai
volte
Quante
lettere
che
parecchi
tuttala
che
,
in
più di
sionarj, il quale
Ricordami,
altro.
molti
passi
in
di
anni
ed
.
e
che
un
se
letto
in
con
le
belni
an-
sici
clas-
dalla bocca
neglettimisa
tuti'
infermo
un
lunghi
diletto
doli
altrui ascoltan-
compensava
in
nuti
te-
giva
epiteto sfug-
recitava
di Orazio
mai-
e
.
seggiando
pas-
per
vecchio
un
passava
o
delle
palco pensava
suo
suo
in tal modo
Che
cortesi
,
in
e-
osservare
malgrado
che
nel
Virgilio,
dic:;ndoli
:
nel
,
degli autori
o
suo
ci
appetito per
potuto
de' nostri irti,
uno
abbia
poetiche
comune
il dolce
metafora,
a
ma
poe-
abbiamo
non
era
!
gioventù
studio
Lo
avrete
quasi
un
ne
focolare
,
tutti
Voi
una
talvolta
da
al
lasciava
ne
della
q-ualche risentimento
o
a
noi
a
vita.
un
,
dolci
discorsi simili !
dei
ve
ciancie
corridore
un
per
di
difficilmente
sedendo
o
perchè
come
viz;
veglio
in Giel pace
parlar
a
mie
.
mendiamo
abbi
bene
so
lunge assai
le visite dei
qualche tratto
que-
di
Lettera
questa
io
chio
ad
oltre
(
i' animo
ho
abbattuto
ma
5
chiezza
non
al
di
di senile
5,
^,
nello
nem
5
poi
il
in
non
penna
ne
di
uno
a
scrivere
si
non
di veder
merita.
di
di
in
mi
chiamare
sì buon
libro
preveduto
dei
mano
certa
una
non
era
scrivendo
di
a
lui
due
suoi
ira
to
quan-
viveva
si
to,
taci-
plausi
fu
culti
Il
da
.
2
„
stro
no-
lui
amici
Veronesi
d
,
cittadino,
mercatando
morto
la
compassio,
esaltato
un
che
vani
gio-
condotta
suffragjdi giornali.
verso
'^
Tirabos-
anzi
solitario, né affannava
silenzio
se-
to
commenda-
ha
righe
vuol
e
sic
queMibri di poesia, cK*
Il Tiraboschi
accademie,
^he
enim
ut
ah'quid ,
cred'io, quasi dimenticalo,
e
chio,
vec-
so
Veronese
forse
tante
un
del
„
avervi
volontieri
sempre
pure
,
è
:
Vec
aliquid probo.
del
poema
Finalmente
.
senile
quo
pentirmi
so
delizioso
vedrò
giovine
comparab
in-
amava
non
un
posato
ri-
Pio
deli*
stile
ndlo
adolescentis
quo
chi ; perchè
se
in
in
io
tempi
della
quale
amato
stile del
adolescentem
Io
io
avrebbe
il
»
giovanesco
siccome
libro
nel
undici
numero
che
so
eh'
quella opinion
Tullio
M.
vec»
dei
rassegnazione
la
per
un
segno
un
calamità
la
ricordatevi
)
ciò
per
nell' allegro
istà ad
non
esservi
non
5
bene
che
più vivo,
stile
sembrassi
vi
Ciò
Si
Ciò
5,
che
Che
5,
I
„
Perchè
„
fior
li Toschi
Oprando,
„
a
A
3,
Che
„
Lessi
le
cerco
T
segnate
ingegno
ben
,
elogio distinto
vibrate
gica egregia
conosciuta
di
tutto
Io
/' Uccellagione
sopra
mal
conosciuto
In
che
la Geor-
il poema
Tireiboscbi
sia
pm*
Verona
valorosa
la
ilCav.
esso
che
di
Spolverino sia
dello
del
Ma
(
.
quale
è
non
del
ombra
un'ingrata,
Marchese
nell'abbondanza
e
de' suoi
stessa
bravi
T
mente
costante-
essa
ritrovar
qualche
dei
begl'ingegni
scrittori
tutti abbastanza
da
la
l'attesta
come
Maffei
) potrà
onorata
.
Marchesa
rilucente
e
querelo
mi
nostro,
singolarissimo
fa querele
.
cantando
Ippolito Pindemon-
il Riso
sopra
forse
orme
del
sentenze.
Pindemonti
JMarchese
mai
giuste
e
e
pregj aviti oblia
prestantissimo Cavaliere
ti
io
elogio
S. E.
da
Spolverini scritto
i
;
molta
il secol
e
note
intorno
ape
dato:
miglior vad'
grazie ,
j
raccolgo
e
le illustri
molto
ha
non
qual
opporrammi
ornai
mie
queste
è il gustar
pochi
dietro
viltade
pochi spero
giardin fatica
Degli antichi
,,
cor
qoel dolce, che
più odorati
Per
3,
fino al
giungati
Poiché
,,
in altri
scrivo
ora
suoi
onde
,
.
scusa
può
non
Torniamo
lebrarli
ce-
alle
cose
di
tene-
serie
.
Conservate
sentimento
di
stima
,
e
,
54
nuovi,
vano
sorprendono; perchè,
e
quando
gion d'esempio,
delitti
vi
che
,
distruggere
all'ombra
sicuro
dello
e
,
del
Stato,
Marzo
del
che
nuova,
i Francesi
tra
,
ed
discorsi
fu
,
il
,
In
che
il
tratte
dai
al
suo
volume
poi (
non
3,
3,
5,
j,
benché
troppo
si
della
cura
porta,
e
,
siano
giusti,
dotto
l'effetto desiderato
sono
più.
«
e
o
E^
falsi?
vero
poi sa
ta
quandi
mente
Asserzioni
si
pure
sa
la
se
produse
Alembert
dalle
; ed
to
quan-
ponderata
grida:
intanto
che
zi
an-
fece tagliar
vizj;
l'accademico
verità
derando
desi-
,
delle
tardi)
passi citati
i
che
se
nella
i
verso
schiarimento
quanto
risposta. Ma
grave
fece
intitolato
e
zo
mez-
sparlasse
Ognun
cane.
teologi Gesuiti:
disinganno,
di
de' suoi
impressione sinistra
molti
altro
contro
capricci che
coda
la
in
popolo d'Atene
il
tal
biade
quello di Alci-
a
divertire
per
si facevano
che
de' suoi
simile
esso
quale
,
ro
si distrusse-
si prese
se
d^a-
ai discorsi
diversione
verità,
la
tolta
stata
era
fine
Francia
in
querele della nazione
i Gesuiti.
veva
vi-
alla
come
ebbero
far
del
che
,
e
sa
Leggi della Chie-
egli nota,
per
necessità
Corpo
un
la Martinica
alle
termine
la
delle
1762.
gì*Inglesi; onde
ragioni,
cercate
persuadano
ca-
a
'*
che
im-
Asserzioni
hanno
pro-
i Gesuiti
i Gesuiti
non
non
no
so-
5S
più :
no
quella
hanno
di
e
,
gli
gli stimiate,
dalla
Compagnia
di
contento
furono
della
Compagnia
la stima
vare
che
il
verso
La
delle nostre
sino
sì
non
delle
loro
.
dopo
e
usando
non
mai
menticata
di,
brica
fab-
nella
tutti
delle
La
ser-
rita
beneme-
prigione
Non
no
reggeva-
lunghe
pruodotte
pro-
e
Religione
prolisso ed
cenziava
li-
ne
simo
esattis-
qualche difetto
per
per
difetto fisico il
dichiararli
liberi
.
potevano
accoglienze
saranno
un
sempre
castigo di
temuto
sti licenziati
a
Case
virilità.
alcuni
morale,
più
dall'ingresso primo,
alla
esame;
fu
la
osservazione
incominciate
soliti di
dagli Architetti
sempre
ve
il mondo
quegli stessi,
porta
che
coloro
disgustati
sempre
furono
son
solamente
stimarli
di
che
nostro
accurata
quasi
stimiate
Corpo dt;'Gesuiti
dell'Ordine
ta
la nasci-
Compagnia
,
li lasciavano.
air
Ma
Sorprese
l' amore
e
,
.
Gesù.
che
tutti i
stimati
dopo
usati
in
dirvi
Chiesa
gli
dipartivano dalla
che
•
dirvi, che
quanto
tanto
di
le
civi-
stimateli
,
hanno
gli
come
,
immortale.
Potrei
meritano.
Santi canonizzati
della
sarà
che
conosciuti
avete
che
quel modo
vita
legale
vita
può appellare
si
:
più vita
hanno
non
che
oHore
che
Voi
se
ma
esser
ricevute:
stali più volte
d
Q.ue-
sempre
e
ghi
pa-
certamente
spiacevolii Su4
pe-
3«
periori colle loro vigilanzs,
Quelli poi, che dimandavano
il lor
( qualunque fosse
volubilità, o la malinconia,
il timore
di
sembra
non
non
d' uomini
sino
no
Gesù
ceneri
alle
d' animo
Gresset
L'Abate
.
Compagnia
con
austerità
fa
aver
composto
peccato
di cui
la Francia
leau
,
che
le
un
altri da
tre
Gresset
nella
ed
ed
,
,
e
,
Boi-
di
loquace
in
un
scandaloso
nel
ad
barca
,
mento
dissipaoffendere
Nantes
col
fra gli
Guasconi
due
fu mortificato
la
eppure
ai Cestisti è
vo
giuli-
di
di
da
suo
Leggio
arrivò
Religione
alla fine licenziato:
Il
ragione
con
indi
appreso
Dragoni
? Addio
dalla'
Monache
delle
sua
dimesso
innocenza
sua
linguaggio libertino
renza
rive-
pregia
,
di
piena di
poemetto
un
famoso
viaggio
pie orecchie
serbava*
di condotta.
divoto
la
perdette
di
fu
le vicende
canta
Pappagallo prima
perchè
si
del
emulo
poemetto
la maggior
Compagnia
la
verso
devozione
una
fatti di
pressocchè tutti,
di essi,
parte
l*
lodare
Eppure
.
i
fra
pregiato che
contenti
vissuti
esser
gli
figurane-
significavanocoi
in cui
soggiorno
un
di libertà,
dovessero
che
la
o
,
amore
far bella
non
radunanza
studj in una
quali dopo la santità non
era
ingegno )
V
o
,
congedo
il motivo
spontaneo
o
co' ioro avvisi
e
un
sua
,
,
ode intitolata
bell'elogio,
ch2
c"he fa di loro
Ma
nazione.
voi,
maggiore
sensibilità
Noi
fu
ci
abito
ci
propriamente
Non
.
fu
lo
dirò
la tribolazione
fu
il male,
lettere
che
portavano
tutti
l'anima
petto
a
poste
ordinarie
erano
ri
di
i successivi
Giobbe
La
più
Pure
la tristezza
modo
che
disperazione
più
si
da
il
poter
Signore
d'
mondo
nuove
venendo
Io
.
per
da
infingar-
una
atfrettavano
aver
era
gli animi
a
operare.
le
malinconia
abbatteva
perchè andava
appunto
avanti
I
,
in
messaggie-
muta
una
abbandonassero
si
il tempo
non
delle
tremava
delle
lettura
da
speranza
parti del
come
lo
tirio.
mar-
sbigottita. In fatti
dolorose,
per
stra
no-
più acerbo
,
varie
seguita
perare
novella
9
chè
per-
il
All'arrivo
delle
.
;
lento
rendere
a
sopravvenne.
che
anni
lusinghiera
che
servì
Case
della
soli
e
to
pet-
eloquente
nostre
prolissa ,
effimera
Qualche
non
delle
l*
atto
dal
un
negli ultimi
ma
,
tal
in
,
ma
,
cuore
ad
momenti
ultimi
negli
il
Gesù
suo
ed
;
agevole
squallore
abitazione
di bene
dosso
strappato
sarebbe
descrivere
non
di
na
li-
giore
mag-
di
1' abito
io
non
una
Compagnia
svestito
tolto
ed
se
avere,
certamente
,
la
per
abbiamo
non
onde
opinione
la
utili al-
ed
,
Monsignore,
o
circostanze,
in
siamo
al Re
fedeli
come
posso
veduto
di
o-
co
man-
ntare
atte-
delle
ceu-
58
centinaja di
virtuosi
li
,
quali ( cosa
maravigliare ogni savio
abbattimento
tanto
di
urto
vulgo
rapina dei beni
legale di
zelantemente
che
si
filosofico ad
fare la
alle
io
voglio
ci educò
ottime
consiglio
può
che
.
pare
Il silenzio
opportuno
silenzio
intorno
scritta
P.
Carlo
su
Frey
:
e
intorno
Religion
vi
ai
tal
de
suoi
vi
io
,
che
do
un
dizione
di contrad-
la
proibisco il lodarmi
Compagnia
par
ad
il
necessario
.
proposito dal
voi la leggeste la
torno
in-
eh'
nostra
persecutori
Neuville
i loro
mo
parliate pochissi-
alla
perchè mi
,
quando
la tenerezza,
e
che
,
;
per
militare
sembianza
aver
Compagnia
sedie
,
casa.
discipline,
desidero
Io
.
le
quartiere
nostra
la
per
collegio
cerchio
la stima,
voi
in
con
della
nel
un
della
mura
dopo
Eppure
notte
un
disputa
una
apparecchiavan
fucili per
sera
camente
par-
prima
come
in
la
re
vive-
a
mente
indefessa-
prima
avvenne
za
esisten-
prima
insegnare
e
apparecchiassero
i soldati
della
e
spetto
so-
preveduta
come
come
onde
:
circolo
un
mangiar
a
,
te
instan-
Corpo seguirono
il
predicare
a
,
alla
in
)
dilatato
tanto
dell'onore,
e
fece
osservò
in tanto
mezzo
studiare
a
j
,
in
,
in
5
tutto
prima
come
la
d' animo
persecuzione
del
che
che
prima
tera
let-
celebre
tanto
un
La
suo
volta
fratello
con-
nella
Gaz-
d'Olanda
Gazzetta
di
pensare,
di
prendermi
di
5,
che
temi
,
55
la, neppur
5,
lamento,
3,
35
53
3,
5,
35
,,
3,
denza,
e
diamo
gemili 5
33
nostro
33
spieghi
95
35
33
del
,
mo
de'
alle
dolore
destia
le
di
disegni,
di
moto
Ossequio
che
ai
Provvi-
serve
de*
lagrime,
nel
e
faccia
in
con
quali
.
né
debitori
colla
nostra
Non
ai
se
no-
non
ap-
Santuario.
Il
si
non
di
,
mo-
dimentichia-
gli esempli
alla
noi
a
Non
j
silenzio di pace
un
la
per
degli uomini
obbedienza
quali siamo
suo
la
rigorosi
della
si
in-
Sede
la
verso
rammarichi
nostre
istruzioni,
Mostriamo
di cui
ai nostri
Signore 3
che
paro*
investigarne gli abissi.
sfogo
pie
adorabili
de* suoi
una
un
perfetta
ali* autorità
vi parli
il Pontefice
verso
e
sempre
conviene
5,
5,
ma
esecuzione
Sri
stesso
Sommessione
3
Neppur
neppur
se
più^; il
Permette-
.
.
,
occupa.
uscito
amico
smentire
chè
per-
edifìcazio*
posterità, io
la
5
e' è
non
mormorazione
di
e
Giudico
tragica rivoluzione,
cenno,
Appostoli(^a
voleri
già
.
un
di
capace
non
Società
è
da
maniera
la
stesso
di questa
e
mia
773.
1
di trascriverla
voi
La
stordire
Padre
il mio
a
„
,
su
farà
che
55
5,
cuore.
distruttivo
Breve
da
secondo
l' incomodo
leggerla
3,
55
la
rinnoviate
voi
ne
e
primo d' ottobre
affatto secondo
scritta
è
Essa
del
di
pietà
Compagnia
condotta
,
.
eh* ella
„
era
So
^
5,
5-,
„
,,
3,
5,
3,
degna cT altro destino
era
la condotta
la Madre
sarà
la
ed
sa
.
la
nostri
talenti
vigio colla
5,
le nostre
3,
3,
5,
3,
spirito3
e
della
alla
gni
5,
za
5,
5,
5,
9,
5,
5,
5,
,,
9,
^,
,
feccia.
Ma
Crocifìsso
chi
non
affligge
per
ricondurre
re
duto
dre
un
il mio
il dolore
calice
di
amarez-
sino alla
a
di
Gesà
farne
il
provare
,
Dio
e
giusto^ e
per purifica-
di bontà
af-
mi
personale. Ho
per-
rispettabilefratello Pa-
e
riflessione però mi
Sua
o-
misericordie, che
rammarico
della
ad
che
guardo
il peccatore
iFrey. Una
dire
,
virtù,
,
coraggio
aver
per
non
Società
della
un
delle
caro,
col-
spettacolo
io esaurisco
e
penitente, questo
fliggecon
ser-
e
io debbo
il
può
che
,
il
bevo
Il Dio
lamento?
allo
Posso
volgendo
,
co'
e
,
tristissima del mio
tutto
.
di obbrobrio,
e
zelo
medesima,
umiliante
io
desiderato
di prestarle
cuore
Dio
permes-
V^i'certamente
riputazione
momento
,
mio
quale dopo
sola
nostro
situazione
distruzione
talenti
la
caduta
del
persuasiva;
abbiamo
disavventure.
della
apologia del-
^iù
la
studiamoci
:
nostra
dubitate
3,
5,
di giustificarla
maniera
Religione col
j,
5,
Questa
più eloquente,
servire
e
,
P
legittima. Noi
e
discorsi
de' Figlifacciano
è la sola convenevole,
,
I
.
perdita:
riempiuto di virtù la
sua
che
tempra
ha
egli
lunga carriera
9)
,
e
ii
6i
de:
quelli che presentarono
e
Assemblee
le
tamente
incaricate
Arcivescovo
dolcissima
carità
pastorale
Carlo
Maria
nella
orazion
r
certo
parte
di
funebre
autore
Corte
si vede
5,
gli spiriti:
5,
5j
raddoppiata
credito
lungamente
Re
goduta
e
5,
potrebbe
impedire
graziati? )
5,
ai nostri
.5,
5,
5,
55
la detta
st
,
se
(
flotti ,
come
calmar
la tempesta
provato
già
le
,
ed
,
uomini
a
Società
se
sì
aveva
Re-
dis-
è stata
di
sotto
fatali
quelle
precipitatane'
di
Ninive
i Pastori
disgraziej
i
sensibili di
anime
il Profeta
il
per
qual ragione
e
è stata
essa
de»
prestatialla
la vittima
occhi
contestazioni
hanno
che
questa testimonianza
5,
Se
*'
1774.
i Pontefici
essa
alle
la
tutta
a
famosa
,
alle lettere,
ligione 5
render
ed
a
e
,
fermentazione
presso
servigj da
li
per
5,
5,
novello
,
confidenza
la
e
,
sua
temette
non
,
Società
una
se
nella quale
in veruna
al Re
la
Senez
di
seguenti parole l' anno
le
da
sì famosa
Luigi XV.
Sangue
del
Principi
3,
3,
faccia
di Beau-
sua
Vescovo
ali* adulazione
in
i suoi
Giambattista
si mostra
non
inclinato
i
di
ed
,
commosso
che
quindi è
di Beauvais
pronunziare
tutti
Parigi
stampò quella
e
;
Francia
Cristoforo
che
di
replica*
di
1*Istituto
professori. Quindi è
mont
Clero
del
d* esaminare
al Re
e
per
virtuosi
tribola-
le
5,
zio-
Sì
5,
zioni
55
re,
55
ec.
Sacerdoti
o
,
voi
"
lo
sapete,
noi
e
del
Io
pure
direte
mi
voi
Ma
Vescovi
e
,
Signo-
sappiamo
sarà
come
le
possibi-
tri
temperarsi dal pronunziar lodi, quando al-
mio
Abate
caro
consiglio
disputar
non
della
che
dere
moderato
sciogliere con
ìnstìtut
uomo
sia
fu
r
3
altro, prima
primo
una
che
verace
di
con
avuti
nostre
storie
tieri
volen-
Benché
so
che
sempre
in
sarebbe
nemici.
si narra,
ta
scrit-
allora
tore
Au-
.
Gesuira
se
Voi
che
cattivo
la
Per
della Compagnia
principj
segno,
Compagnia
sapete
a
.
.
un
,
sto
que-
operetta
due
ammettere
due
sono
pure
più eloquenza
,
/'
Apologie ds
maraviglioso ingegno
disgrazia
avesse
.
di parlare dti nemici
sarà bene
il
Non
.
di
obbiezioni
si faranno
Ceruti
Abate
^'^''igigiovine
,
che
ne
dMnten-
leggere
in Francia
sia uscita
il caso,
LXIII.
molto
difesa
ricuserei
sue
:
tanto,
più logica 5
ne
non
intitolati
leggere dilettosamente
con
allora
a
grave
ghiotti
secolo
capace
Jesuìtes M. DCC.
materia
tometti
fosse
presterei
temetti
des
in
nascere
tranquillitàle
tale
un
i due
la
ed
è di
costume
Potrebbe
o
il mio
me
cogli altercatori
mai
risposta;
una
Eppure,
per
il mio
che
Compagnia.
qualche
Ad
abbraccio
io
,
modo
in
biasimi!
rinfacciar
col
provoca
come
il S. Padre
E*
ed
non
nelle
Igna-
zio^
Ó4
zio
il
,
quale
che
se
ben
vegnente
come
il sale
la
si fosse
già
avrebbe
pure
egli
turbato
in volto
credo
(e
novelle
Isola
me
propizia
di
la
narrato
perseguitata
Santo
Mo/j
fece
a
Pere
étés
che
nella
Gasa
faceva
il
l'amore
5,
j,
„
y,
„
„
così
sempre
di
volto
vous
coment
va
alla santa
Francesco
dre
povera
sta
nella
,
Congregazione
Divina
cionmi
di Sales
i
sia molto
gnia
Compa-
l'altare
Santi
Li
?
che
^
verso
del
apostrofo pietoso
Compagna
carissima
mia
panegirico
pensa-
scrive-
,
la Chantal
lettera 53.
di Serve
calunniata
peccati de' calunniatori
,
S.
Ma-
piccola
questa
,
giusta
,
hanno
ringrazio Dio
Io
sua
professa
della
verso
questo
,,
con
bolenti
que' giorni tur-
esistenza
lui
.
quell'
in
di lui
l'insegnamento dell'evangelio,
to
vincia
pro-
,
essendo
,
una
contraddizione
Ignazio, toccando
la
volta
camminavano
cose
che
persecuzioni; ed
sua;
una
da
a
Sicilia) colle
la
serene,
e
come
,
vacillante
nell' acqua
orazione
lettere
menoma
Parigi, il Padre
di S.
dilegua
veduto
fosse
le
tutte
senza
e
fa
che
fauste,
tutte
plauso,
al ricever
e
dileguata,
e
di
fu
,
y
formata,
tranquillareT anima
Ignazio
S.
si
e
mezz'ora
una
saputo
,
ben
di sciolta,
sciogliesi
egli con
Dio
le
Compagnia
sua
,
,
A
coraggio di aifermare
aveva
della
e
Mae-
Dispiac-
.
:
ma
«
queita
?
6i
„
55
„
55
.5,
.55
,5
Sta
ingiuria ricevuta
gni
dell'
che
noi
approvazion
è
che
fatti
i viziosi
noi
di
essi
in
mangiato
delle
composte
medaglie,
delle
4ialisi
sintesi
la
e
,
se
dei
i mondi
elegie 5
in
e
mondo
il nostro
sarebbero
;
né
opposizioni
di
,
uomini
che
,
che
predicano nelU
diare
per
Tonio
se
VL
oltre
mare
rifora
culare
spe-
si
se
somma
profana
alla
matematici
esposti a
ratura
lettenomi
astro-
5
solferire che
morale
della
il
predicare
famiglie,
e
che
e
e
le
gli
le
dicature
giumini
uo-
degli altri
nelle
oltre
instj^nanoagli aj^ri,
?
l'a-
voler
qualche giornalista. Ma
brigano
eglo-
iscrizioni»
qualche cattedratico,
di
si
e
in
a-
applauditicomunemetl-
stari
si sarebbero
se
5
vegliato
pianeti ,
5
te
sero
aves-
delle
e
di
avessero
poeti 5 antiquari,
lando
par-
mischiate
vece
^fossero applicatisolamente
5
entrate
avessero
,
non
e
provocare
interpretatedelle
avessero
se
,
vizj ,
i Gesuiti
loio
le
pace
i
non
se
la
per
persecutori''E
stessi
all'umana,
ancora
vessero
però
e
:
beati
sono
possibileil far
professionedi perseguitare
inquietare
quanti modi
che
è
il
secreto,
persecuzioni
come
,
se-
accioc-
Ed
in
Ah
patiscono
In
giustizia "
contro
migliori
Cielo.
calunniato?
srato
5
-noi
e
del
Salvatore
nostro
quelli
-^s
de'
uno
sapessimo capire questo
medesimo
non
è
spno
chiese
allo stu-
esposti
alla
66
alla
nel
9,
3,
libro sopra
suo
il passo
ha
3,
pubblica invìdia.
sordamente
so
succederanno
Per
3j
gè.
5"
fognerà che
quasi due
L'altro
che
nel
siccome
suo
la
così
degli
provare
ben
fatto,
,
e
è
come
il
nuovo
la alienazione
e
alla
Compagnia
prodighi
erano
Concedo
che
doglia ;
Nelle
di
tal
e
abbandono
scuole
ai
spiegato Ovidio,
vevamo
che
i
compagni
dell'allegrianon
quando
Sebbene
della
del
tutte
dovuto
recarci
Ragazzi
le
presa.
sor-
noi
a-
fortuna,
buona
vin
carci
re-
va,
ci assicura-
quale
capitano più
il bariletto
lasciando
il
che
e
,
dovesse
nostri
gati
le-
espressioni
abbia
che
loroso
do-
erano
nodi,
di
e
mo
ani-
un
za,
indifferen-
la
e
tanti
,
vette
di-
sembra
di alcuni, che
amori
nego
Ad
.
il vostro,
con
e
,
cadere
e
falsi
distacco,
,
degl'inimici
meno,
amici
rarsi.
sepa-
nascere
suo
avere
venir
suo
mici
ne-
e
,
sogliono
nel
dovette
bi-
stabilire si è
da
Compagnia
nel
successi
non
principio
crescere
veri;
,
che
cose,
leg-
te
vede-
Come
"
insieme
congìunge
la
de' nemici
e
nome
una
presso
sogliono far
i nomi
cangino
Non
terreno.
ai Gesuiti
de' successi,
aver
Alembert
,
guadagnato
in cui
,
de'*Gesuiti
freres ignoranti
ns
les
"
seguente
nazione
Signor di Alembert
la Distruzione
hanno
se
Il
a
far
buono
inezie,
è
visite
vuoto
e
9
.
l'esempio
dell'
67
Apostolo S.
deir
di Nerone
ai tribunali
T abbandonarono
biit in T bess aloni
eziandio
ma
in
lontani
di
Crescens
in
Luca
solo
Galatiam
fu costante
mihi
lettera
,
col
poco
suo
di
ripetere:
di
amicizia
illis
Ma
a
illis
non
sia
non
perdono
,
imputata
con
:
che
noi
la
e
mancanza
io
peccato:
loro
a
perdonare
inutilità di
la
mano
giova distinguere
gl'inimici de' Gesuiti
suggetto
a
non
tutti
e
quella
:
.
classi
parlare ,
seconda
di adottare
a
Dio
disputare ,
lutto
querela
ha
sentenza,
certo
affare
.
ne
essa
imputetur
prego
e
imputetur
toccar
in
ma
paesi
fedele
nella
gloria cristiana
farci
dobbiamo
non
quarto ;
santissima
e
se
Timoteo
caro
al capo
bellissima,
loro
S. Paolo
solus
di
in Dal-
e
,
.
L'.'tcasest
amici
Titus
,
sime.
mas-
varii
in
tornasse
ri-
e
sue
mostrarsi
.
matiam
delle
e
,
non
lo
Pao-
di Cristo,
andarono
ne
se
bandonass
ab-
di
la persona
del secolo
Roma,
a-
costui
che
dottrina
contenti
"
,
.
la
amatore
Né
Pare
Cam
solamente
non
un
Dsmas
,
enim
lui
innanzi
parlò
sì perigliosa
quell*occasione
me
rcliquitdìligens hoc Sieculum
a
,
cui
tutti
,
ed andò
Cesare,
a
in
volta
prima
la
Roma,
ne
di meditazio-
degno
egli appellò
Allorché
.
a
è
Paolo
Questo
.
varietà.
sanno
e
Tutti
,
2
in
né
un
varie
è
un
no
voglio-
vogliono
pen-
(58
5*^
pensar3.
San
Francesco
gni diversità
in
si
ec.
santo
JR.eal
Metropoli
48.
e
i' of)posto
da
non
molti;
fisonomia
che
£he
convince
riuscito
Cardinale
/chè si {qcq
un
solenne
ÌA mia
citazione
Egli
aveva
vanto
Cito
che
tal
lui vivo
una
te
ave-
nua,
s'insi-
raziocinio
che
vi
be
sareb-
ilSig.
Cardinale,
pubblico,
raccolta
ed avvisava
Voi
di addolcire
di detestare
a
ha.
voi
sono
Vatitiiano
e
tratto
e
/'
"M passaggio
che
illumina,
convincere
per
santi., -ma
ne
ve
pur
era
tudine,
longi-
si decise
Coloro
.
credete
Passionei?
di
20.
cordiale,
che
ma
:
di
gradi
previene,
osservazione
ai
locata
in un'altra
ed
erano
classi
ma
che
noto
un'occhiata
odio
un
o-
latitudine
di
e
,
latitudine
Diamo
varie
compresi
sono
ai
di
istituto cattivo.
alle
ec.
i Gesuiti
che
,
quale è
la
cattivi:
locata
ec,
non
,
l'istituto de* Gesuiti
che
i Gesuiti
ma
^
censura"
vi è ben
pareri. Già
decise,
per
a»
Preparatevi ad
,
Metropoli,
longitudine 9.
•gradi di
trenta-
fatto per istabilire
Real
una
30.
di
dice
semplici )
pensato
e
obbiezioni
tante
avremmo
lettera
de* voti
,
noi abbiamo
come
,
Signori (
nella
questione
studiato
tanto
ruessero
miei
di Sales
sulla
quattro
re
questi buoni
ed
i Gesuiti
non
percessione
pro-
una
onde
:
be.
dispiacereb-
breria;
copiosissima li-
i fcrcstieri ,
che
in
essa
non
70
delle
loro
dottrine
hanno
non
dentro
dissipate
di
obbiezioni
fanciulli
una
Che
se
?
Avvi
di ricevere
torto
è
ho
non
.
iscuola
Ministro
del
il
guardare
non
di
spada
veva
anche
dal
un
a
in
nella
morale
il P.
un
sofisma
logica
,
,
Né
o
vita
della
dal
dì
tutto-
loro
stro
mae-
non
per
perchè il P,
o
obbligati
aveva
perché
in lor
Questo
particolare di
ti
mol-
dignità dell' Imperatore
assegnato
,
in
qualche
da
si ammette
Cartaginesi ;
perchè
solo.
comune
e
promossi
deciso
loro
a
no
so-
degli antigesuiti,perchè
alla
de'
,
camerino;
o
,
come
appresero
o
,
pratica
nella
Collegio gli
aveva
noscere
co-
a
propagazione di
La
stati
o
dotto.
ri-
un
oggi che
sgarbatezza
conosciuto
de' Romani,
in
vivi,
erano
conoscerli
mistero
un
erano
in
adulti
da
o
impararono
non
o
,
peccati originali
Io
da
e
degl'inimici de' Gesuiti
particolare Gesuita
.
raccolte
perchè ricevettero
,
non
alquante idee
,
o
costoro
a
intenzioni
pregiudizivolgari,
scuola,
imparino
generalità
civile
che
Gesuiti, quando
che
morti
di
loro
esaminate
non
in
i
volete
al capo
confuse
e
5
delle
e
,
botta
una
Accademico
nell' opera
sofisma
che
molti
non
un
a-
balletto
di argomentare
individuo
di
re
Retto-
il P.
favore
a
generale dì
al
rebbe
arrossi-
ognuno
ne
arrossiscono
alcuni sempre
è
necessa-
sario
confessore
di
elemosina
perchè
;
passò
non
Ministro
che
reale
il
presso
simile
vrete
)
di
non
per
Uno
lor
condanno
il
lo
giudicare,
e
o
di
per
di
la
famiglia
tutta
tutto
essere
chi
leva
vo-
motivi,
re
intima-
ad
E
o
come
vot
avversar)? Poiché
di
la
,
stra
vo-
Imperciocché
.
.
rei
Avvi
per
4
de'
torto
stizie
d'ingiu-
finalmente
i Gesuiti
sempre
e
o
io
gliano
assotti-
Ancora
volere,
perchè
essere
si
che
tutti
stati
spiacevolezze
pochi
,
in
a-
testar
regola giusta de-
esser
disordinato
volere
quanta
di
sufficiente
finita.
degl'inimici appunto,
opera
logorò
di coloro
vezzo
possono
si
peccato
sarà
difender
Gesuiti
non
favorito
piÌ4 immaginaria
universale.
tali
con
per
apologia
,
ed
ricordato
molti
fu
un
voleva;
Gesuita
rado
suita
Ge-
un
presso
si
degli anzidetti
eterna,
disputare
mente
ampia-
quanta
non
to
cer-
perchè
;
uffizio
altro
rava
spe-
in
commendò
un
all'
si
lavoro; perchè
agli anzidetti
guerra
lete
di
Principe
grazie.
amico
vivezza
( autorità
corte
suo
favorevole
un
l'autorità
perchè
ottenne
un
ricco
quale
,
non
non
un
o
tanta
con
un
credito
libro,
un
in
da
voto
in
Gesuita
un
Gesuita
un
il
broglio
notabile
denaro
Perchè
penitente
un
mosse
non
sta
ba-
,
benefizj.
ricevuti
aver
non
ingiuria
ricevuta
l'aver
odiare
per
no
dava-
virtuosi:
co-
72
così
quel cittadino
Aristide,
sceva
Io
di Atene
dannò'
dell* ostracismo
pena
fama,
era
voleva
con
di Sa-
che
fiori
Ma
.
Francia
la
alla
di
grandezza
,
mestieri
fa di
e.
La
.
di chimere.
al Re
il Trono
prima
e
Savoja
la
al lor
buon
più di
quanta
e
e
,
ria
dice-
quelle quiete ,
e
Compagnia
distinguere una doppia
Tali
Niccolò
le sanzioni
alla
una
era
gli eserciti dtl Paraguai
,
vono
vi-
Giovanna
invidia,
Figliuole? Riguardo
Gesù
gli altri
vita tondo
in
eccitò^ l'Ordine
fra
e
Santa
dietro
Chantal
tacite
spiega nella
tutta
correva
ma
si
egli
perchè
quanta
case,
divote
zione
congrega-
le violette
come
Così
,
onde
nT)n
sua
giammai^
cinguantadue
ottanta
sogni
della
Figlie
giardin della Chiesa
i
Francesca
di
le
si alzassero
l-ettera
odore,
no
nondime-
osseqsiosa ;
vivessero
religiosi
la
si^mpro
.
tra
tutta
ed
storo,
co-
degl'invidiosi S. Francesco
nel
Ordini
tutti, e
vissuti
suiti
Ge-
offeso
non
BTodeste
ni
giusto. Alcu-
amplitudine
sola
voleva
les
come
avrebbe
la nostra
gli occhi
,
alla
nimici, perchè i
troppo grandi. Per
fossimo
umile
creanza
cono^
voto
suo
esser
sempre
sembravano
benché
col
non
perché Aristide,
,
altri si dichiaravan
loro
che
,
grandezza
sogni erigevano
primo,
schieravano
dettavano
,
di
le pragmatici**
dell' affettata futura
mor
d* argento
ne'
miei
oro
sui
(
ed
bariletti
i
,
di
de' Gesuiti
poderi,
e
dai
argenterie,
solamente
per
S. Ignazio,
che
si sarebbon
Nella
fatto
li tesori
e
che
,
i
templi
un
vocabolo
di
tali
su
Linguet
nuovo,
volendo
non
miser
rela
quealle
che
oggi
ornai
è
Quindi
dice
va
pote-
ancora
negli Annali
è che
Politici
le
usa
ricchezze
particolare vola*
una
alludere
pubbliche
le
,
siccome
e
bliotech
bi-
nelle
que' principj quando
degli Exgesuiti
Religiosi ebbero
tìòìlità i
e
tone
tol-
,
bastavano
appena
,
diceva
re
impegna-
,
e
le
ma-
mangiano:
dovuti
giorno agli erarj de' Comuni.
il celebre
se
chie-
Le
si
svanirono;
entrate
fruttifera
essere
agliob-
soppressione
nei
pensioni degl'individui
morte
Italia,
morti.
pubblici camerlinghi
le
in
gl'infermi,
sostenere
.
camere,
gior
mag-
soddisfar
pianet-e non
i calici
il bottino-
ber
dei
nella
conobbi
dai
e
i
che
pregiata suppellettile;
1«
e
nostre
negare
Pure
per
vivi,
ri-cche di
ancora
vigne?
economia
lighi imposti
nelle
possedessero
non-
occhi
polvere d'
di
può
quelli ch^'io
di
necessaria
erano
Chi
.
belle
delle
parte
la
botti
ghe
ver-
lo,
Portogal-
cogli
diamanti
di
Spagna
Golleg)
e
lessi
come
le
di
grana;
pubblici fogli) le
cantine
era
nostri
riempivano
e
affastellavano
universale,
monarchia
a
certe
acque
tuo^
at*
74
dì miniera
tuose
scrigni sienosi
air arrivo
inventariare
camicie,
tre
la quarta
Indie
noiei
volumi
deposito.
mi
di
mia
averle
non
liberalità.
pieni
di
un
essere
la mia
in
entrate
in
pietanze
la
p.
poche frutte,
di
once
e
poco
numerose
una
come
in
memoria
le
cere
dispiadella
indi
mi
nano
tor-
generosi ,
no
ritor-
e
,
da
,
che
li Padri
sceva
cresuo
di 8.
e
bollirsi
formaggio,
Potevano
nel
contenta
minestra
carne
scere
cre-
perciò
non
e
;
e
in altri ;
veduti
altro poteva
mensa
di
il deferre
aver
casa
la
costume
più
parecchi
bassezza,
Per
.
dell'
pento
gli csempj
eroe
chè
per-
sento
che
vero
signorile disinteresse
ordinario
al
è
rimprovero
tosto
ad
Ben
meco
lasciai nella
mi
e
meco,
memoria
alla
alla
tornano
tei
po-
dai
mezza,
locati
essa
qualche volta
e
io
recai
Ben
parte.
ed
,
di tutti li tesori
:
preziosi in
edizioni ;
care
case
spoglio eroico
uno
Ora
innanzi
posseduta ,
non
dico
rotta
fu la mia
con
Io
gli
si serbò
roba
della
latile
vo-
che
quanto
,
mezza:
e
era
questa
libreria
od
Per
.
continenza
una
le
bollare
quale sarà incredibile.
che
e
mobiglie
dire
a
sotterrati
o
sergenti per
le
è
diligenteosservatore
essere
Gesuiti
Né
,
il sai
esalano
.
votati
o
dei
fuori
virtù
perdono
e
5
la
che
,
"
con
,
mavano
for-
ne
ratori
Procu-
.
schiere
di coloni
a
lor
ser-
75
^
servigio nelle
lor
più
Ho
.
letto
Superiori di Francia
sia
vio
Ma
ed
morto
io
so
che
insieme
non
to
recin-
all' interno
il
P.
grande
mancanti
di
Peta-
di
mancante
tutto
,
poveri t
Certo
niente
ai
fatto
i Qz^\i\x\mGrivano
tutti
che
godeva
non
rimprovero
e
,
pubbliche
delle
che
,
povero
il
dei
lustro
a
Gesuita
benemerito
vano
Pote-
parte.
a
marmoree
dentro
co
lai-
un
avevano
comodo
a
perciò!
non
e
li servisse
perciò
unica
stanza
ed
,
non
e
collegj
fabbriche
sacri
scuole;
il
dei
che
posta,
alzarsi
templi
procurerie ;
abitatori
laboriosi
a
loro
non
.
si dovea
invigilare a
armad)
rie
brigarsi a
più
al
ed
,
gravi
più vegghiante
dispendiosa
nulla
che
al
al
:
ad
contese,
S. Paolo
a
vcrs,
Noli
14.
questo
esortarvi
anzi
ed
le
a
Iodi
Timoteo
al
,
ed
,
verità
in
portinajo
Rettore
eh' io
al
stesse
del
cuoco
di
colle
epist. seconda
:
pari
chiudo
Con-
Lettera
dispute,
vsrbis
più
mancava
non
le
la
la
Provinciale.
fuggir
le
al-
era
,
paragrafo
contendere
,
essa
,
occorrendo
,
onde
dunque
diretto
ed
,
lunghe
e
,
colata
cioc-
buona
assistenza
alla
Quanto
.
malattie
serbatojo di
più pingui credit;!
vedute
abbia
buoni
di
scanzia
.
un
le
furono
le tapezze-
staccare
Una
muraglie
dalle
libri
né
j
gli
l' argenteria de-
custodire
e
le
parole di
cap.
ad
ii.
nihi'
7^
enìm
lum
ile
ih
ni si
esP
ad
subve'.'^sionemau»
dientiu?n
,-
Ma
io
Gesù,
che
sembrare
possa
e
ingrato' contro
verrà
tosto
nella
mia
ebbero
gli
perchè il
voi
So
che
viene
ora
Religiosi
giusta
venisse
cantano
un
ze
for-
lor
Li
meno
questa
.
canzona
no
ripetonoqueir apologo romafagiuolì e della pentola intorno aW
de^
,
che
altri Ordini
nostro
imparziali
giorno
tutto
ciò
diedero,
e
di
che
Religiosi.
vostra
desiderio,
Secolari
,
e
,
quale
perchè i fagiuoli bollissero
,
cita'/nente si
e
,
calle
e
,
curvi
stavano
focolajo
al
cha
mente
come
,
opera
,
la
ia
vorrei
,
Ordini
Compagnia
insensibile, ed
un
Madre
alU
lodasti.' gli altri
alla
le lodi
vieto
solle»
gna
aggiungendo le-
,
sventolando
le loro
tona^
alle
gote rigonfia soffiandoentro
brage
L neri
La
fraticelli,
vigoria del
/
calore
bigi".
fu
volti
,
gran
laveggio
i colli
ed
gliati attizzatori
,
di
tanti Ordini
la
punto
e
che
.
l'acqua
soverchiando
rovesciò
gli
i
sopra
braccia, degli sconsi^
dalla
brutti.
fiera
In verità
tura
scotta-
le
ghe
pia-
stano
Religiosi affllittissimi de-
compassione
della
si
,
le
e
rimasti
,
grami tutti,
e
bianchi
tanta,
gorgogliando impaziente,
orli del
/
.
Pure
sopra
questa
persecuzionefatta ai Gesuiti
Fra-
dai
78
5,
deva
bisognava distruggerquesti
e* est
donc
distrugger.poi tuiti
pav
eux
qu^ ri faut
cet'
5,
,)
5,
che
,
te
da
la similitudine
famoso
altro
un
dal
libro
fatta per
primo
le saette
alla sconfìtta
col
lo
di
nostro
del
stimolo
di
egli
laudata
la
la
Università
all'altra;avendo
umana
ne
terarie
let-
le
e
le
scuo-
col
Maldonato
bastò
a
commuo»
di
(QuinPolitico
seét. io.) dopo
e
,
la
dottrina
la emulazione
utile
come
bisogno
^
dice
dì contrappeso
fu fatto
,
le Cattedre.
ii.
raccomanda
Compagnia
siderazione
con-
gare
Testamento
suo
santità
Parigi
,
tutte
nel
lazione
emu-
va
rimira-
le famose
il solo
cato
man-
stessa
questa
di
quando
scuotere
a
mente
prudente-
onorata
una
ed
,
poi essi
di Richelieu
plauso eccitato
che
e
rioni,
capo-
sarebbe
Per
(premiere partie chap.
,
Avranno
compiacenza
de' Gesuiti:
ver
da
ricor-
cervi
.
mancare
fra la Università
è
usata
uccisione
la
dei
di Acate
.
della
ed
proposito
Virgilio
il Cardinale
5
stata
Scrittore, il quale
glistudj
per
vere
sarà
ragioni ) considerato
in loro
suono
tal
a
degli altri
altre
che
con
loro
de
fu il segnale al dissipamento
che
( oltre
Né
.
joug
le
secouer
pernicieuse "
nailon
ignota
à
commencer
per
sempre
E
gran
della
fra questa
all'una,
egli,
.
a-
caso
bolezza
de-
la
di tal
ed
trappeso
conancor
ne-
79
negli affari di Stato dai più vecchi
li
del
sistema
è
contrappeso
diverso
che
può
che
a
quello
quali formarono
,
perire Sparta
lasciar
5
simil
si
né
Atene
ragione
voleva
non
in Senato
,
che
dai
benché
di
la
della
colti
negli
tutti
ammonir
vicinanza
onde
queste
perchè
mie
che
pur
siano
in
petti de' giovani
non
so
qual
sapete
del sito della
non
perchè
,
me
ne
vostra
poco
a
benché
astengo,
persona
fosse
le
quel-
Lettera»
che
voi
a
neppur
poi ,
la
luogo,
queste
e
:
,
intese
,
ricordo
profane
claustrali
genio
freschi
Cartagine
colla
secondo
de' Senatori
di
vicinanza
ne
Cato-
di
tuttavia
allungare
la conversazione
poi
fichi
toga
ciance,
ad
servono
se
preval-
ma
dei
Roma
poi
,
dispiacciono mai
non
erudizioni
colia
.
agli occhi
orti
storie
dalle
altri eruditi
un
che
pericolo. Io
del
tratte
cose
sua
cante
zoppi-
Scipione Nasica
eloquenza
seno
Cimone
per
avvenne;
gittandoli sotto
degl'
Così
distruggesse Cartagine
lussureggiasse siccome
va
vole-
Grecia
la
contrappeso
senza
ziade
Mil-
che
,
dicendo
,
lasciar
bisognava
non
stema
appella si-
ribellion
nella
collegati co* Messenj
Iloti
che
Efialto
all'oratore
narlo
disami-
ben
figliodi
dell'equilibrio. Cimone
si oppose
appellarsi
si
che
quello,
da
politici,
e
rò
pe-
spondo
Ri.
qualora ne'
ito
serpendo
noi
propizio,
ap.
8o
appartiene alla
Oh
Dio
! sarà
fossero
ho
affetto
perdonare questo
e
,
moderazione
nostra
•studioso
di
desta,
l'amor
.loro
correva
/Zia
dei
,
Odine:
loro
crcdiiire,
degli
il
lettori
a
che
dal linguaggio
esercizio,
di
però riputavano
secondi,
€
dei
erano
impresa
Noi
nostri.
Gesuiti
fastidiose
:
da
da dieci mila fuori di
dieci
.casa
teste
.
e
volta
tal-
riscuoter
incerta
sì
fossero
gli uomini
approvazione
.Non
ghi
negli alber-
che
persone
pi»
parte
a
dei terzi onori
mio,
nei
ingiusti-
una
chiamati
o
altri chiostri
la critica
,
verso
veracemente
riusciva
.casa
li loro
si rimiravano
difficili,come
•eravamo
le
del-
create
erano
,
ginnasj, e per li
mento
le
impareggiabi-
per
Canonico
o
Gesuiti
ai
eccellente
dei
una
,
dei
solamente
si
di
Poteva
dava
si
si
noi
in
sembrare
giovani
eglino
,
193.
predicatori dei confessori
e
qualora
,
:
baccellieti
di riposo
ver.
i,
1* invidia
che
di stima
dormitorj
dei
tanti
a
noviziato
piene
che
Virgilio, che
proprio si duole.
il plauso
usurpazione
idee
lib,
primeggiare ,
inoltre
"Sino dal
di
i Gesuiti
altri sia soverchiamente
che
apprenda
leggieri
che
,
ipsosprimum capitaaltaferentes*
iEneid.
e
disobbligante.
,
DuHoresque
Se si
essi
i Cervi
quali
appunto
accennati
ad
paruto
re
compati-
Voi
ed
in
,
8i
ad
io abbramo
cofìosciuto
più di
che
ogni industria
preclarissimo ,
nell' uditorio
avere
non
giorno
è
r
piedi
si stende
oltre
si
vaglia
non
sue
adorare
vide
tra
uso,
né
se
si
la parte
Tomo
VL
di
a
dine,
mansuetu-
più
di noi
triva
nu-
si
di
parlava
che
noi
la
,
si assaliva
,
di
che
cui
né
non
un
libro,
le forze
Così
e
noi
i
tre
ol-
i* Asia
le
aveva
,
una
Sparta
T
si approvava
se
si
della
Senato,
batteva
com-
Società
dirigevansi
nel
vano
usa-
coli
pic-
collegate con
e
Se
tosto,
si
,
Compagnia
più dispotico
,
e
readere
per
congiunte
minacciata.
nare:
perdo-
spiritodi corpo} Colà
Roma.
raccoglievano
dover
tar
por-
in
il
opinione
una
di
che
repubblicana
tanto
agguagliò,
un
se
suitiche
Ge-
stieno
famiglia,
monarca
tremando
parti
chi
di
grandi
un
vina
ro-
berrette
piacemi
uffizio
amor
si
nostra
singoiar maniera
verità
quindi niente)
e
unione
se
idee
sempre
ad
è
la
fu appellato
( giacché
Ma
in
che
grido,
scrittojosopra
dal
appartiene questo
Francia
dissemi
pensosa
lo
argomento
quello eh*
,
fronte
predica.
la
aggiungo
E
disse
alquante
circondando
questo
ed
noi
che
la
e
,
colla
mutole
cui
supplizio
il nostro
immaginare
ritte in
quaresimale,
pee
do
Olian-
.
predicatore di primo
certo
proprio
oratore
Gesuita
verun
il
componiamo
noi
un
usava
un
verso
e
nel
Po.
Romano
Popolo
delle
intercession
Consolari
zion
pericoli. Allora
Francesi
ci
YÌto di
corpo:
dallo
le
le
non
,
magistrati,
le
non
divisum
voglia
non
tutto
per
onde
non
se
per
stesso,
se
la
leggi
e
e
per
la
Un
sarà
le
amico
.
mi
raccontò
da
lui
che
,
che
,
effetti
nò
il
il discorso
tomesso
sot-
no,
cresco-
stato
a
Signor Abate
del
giurioso
in-
giacche
,
cose
era
;
laudabile
e
visitato, discorrendo
ch'era
centro
suo
grandissime si
le
I
raccor
inquieto,
ne' suoi
,
ciolati
al
se
spiritodel
lo
piccolissime
discordia
mio
in
Regnam
.
sempre
,
non
,
tranquillo, ma
ma
felice
concordia
né
dei
degli eserciti,
tutto
,
giusto,
ma
alle
avaro
le
ordinanze
le
non
intemperantemente
condurre
sia né
,
in
e
,
,
Qj.ialora
.
ccrpo
degli artisti
regni
dssolabitur
za
sen-
congreghe
le schiere
legislazioni dei
mati
ani-
sussistere
le
devoti
non
bri-
loro
Certamente
matricole
dei
j/?/-
ardentemente
non
,
nibale
An-
dello
nelle
possono
assemblee
confraternite
dei
delitto
spiritodi corpo.
più piccole
ad
perchè alcuni
stessi
furono
non
peti-
esterni
che
so
un
quan-do gli
spiritodi corpo
contadini
Non
fatto
ighe parlamentarie
delle
soprastavano
.
abbiano
li
dissidjcivi-
e
,
si pensava
non
Mitridate
a
e
Tribunizie
quando
,
,
tutti i
cessavano
su
guano
diledova
Pa-
Fac-
suitismo
del Ge-
tempo,
non
;SA-
Sì
darsi
sapeva
cara
fisico ,
luogo
più utile
la
e
,
che
5
nel
e
morale
macularsi
perchè
,
base
la
Santa
santità
santi, perchè
morti
,
di
non
ammirabil
nei
tal
nei
giudizio
vivi
vi
della
anime
buone
5,
queste
,,
Istituto, perchè
„
ro
3,
le i forti
5,
grandi
„
di
,
voi;
i piccoli.
ma
E^
E
f
Se
„
del lo-
nella
quané
,
li
più
sono
disprezzano gli
non
su
:
il nostro
deboli
i
ch'elle
vero
là
,
tera
Let-
consola
minor
alla carità
i Serafini
Angioli piccoli.
così
esse
disprezzano
nostro
Nella
quale
dice
ad
matevi
richia-
,
disprezzano
pare
contravvengono
non
nella
Visitazione
qualora
del
di Sales,
S. Francesco
gli altri
mente
massime
cinquantesima prima
Figlie
ammirano
Ma
vostro.
le
ti
san-
disegnati coli'
si offra alla
memoria
dei
Forse
,
per
fondatori
contano
non
parere
del
hanno
Chiostri
loro
santi
economia
Santo
caro
re
rispetta-
dei
hanno
annali
loro
dei
alla
,,
gli Ordini
,
perchè
perchè
,
istituti vi possono
le
da cui possono
individui
Chiesa,
perchè
rado
terzo
torità
approvati dalla legittima au-
sono
della
do
mon-
in
Religiosi voglionsi generalmente
de'
un
fosse nel
Rispondo
.
più
la
era
le magagne,
alcuni
do
quan-
unione,
che
cosa
tutte
con
della
delitto
un
quel vecchio,
diceva
unione,
la
Gesù
di
Compagnia
alla
si facesse
che
pace,
nel
2
Cielo
dov'
,,
l'
è
r
j,
5,
immagine
re
E
i gran
5
nella
Santi
Lettera
5,
5,
3,
5,
35
3,
3,
35
Lo
5,
.
in
fa
non
amiamo
con
vero
Chiesa
che
dolcissimo
tutti
necessario
del
della
dottrina
3,
5,
3,
3,
3,
5,
importa
o
altro ?
un
per
del
cont;entczze
tuttit)ciò
beoe
,
difminuito
vero
per
bene
è
,
,
non
teme
l'accrescimento
che
„
il celemezzo
se
non
a
di
d'un
5.
,
le
di
contento
Credete
.
S,
nella
questo
Diletto
un
dice
che
cerca
non
che
di
propria
uniforme
per
r appaga
che
eh' è
suo
putai
ri-
fondamento
un
amante,
Chi
per
e
sincero,
ventisette
o
sua
sempre
importa,
alla Lettera
Sposo sia servito
ste
io
,
e
sempre
«n'anima
ad
nella
pregiatissimoe
fosse
,
tal-
eh»
figliuoli,
puro,
Che
e
rispetto di
e
sia
Signore
.
è ;
ci fa parlare
e
,
intenzione
retta
di Sales
,
53
mio
bene
evangelico
Francesco
sua
O
.
il desiderio
faccian
ministro
suoi
fratello nel
che
,
de'
«
ama
vocazione
che
vuole
bene
sem-
che
esso
di onbre
Dio
servigio
suo
le altre
sentimento
per
è
,
la nostra
amare
cune
al-
ce
pietà di-
rara
dovunque
e
,
meno
ciò
tutto
da
umile
amabile,
5
tutti
ci
mente
di
certe
per
Visitazione
altro
per
"
,
spirito dell' Evangelio
plice, dolce
il bene
i minori
ottava
alla
mosse
di Dio
così
conforma*
disprezzano
trentesima
contraddizioni
serve
ci dobbiamo
cui
a
5
me
il
essere
altro
ve-
8(5
bra
rispostapartita da
una
leale
mularis
Itis
Dio
verso
prò
prophetet ,
? Num.
suum
"
det
eis
xi.
vers.
cap,
finalmente, o
E
tutti
con
far
del bene,
li
niforme
ed
i costumi
incontrati
Cristo
viene
di
con
gloriosa delle
è
volte
quante
pressato
è
stretto
che
figura del mondo
essa
presente
mondani
sia
,
nostro
ci sembrano
,
Noi
ci siamo
Gesù
na
uma-
fa
za
sapien-
una
No:
fallacie medesime!
che
me
co-
indifferenti spettatori
essere
se
cangiato
abbiamo
O
cangiati gli affetti
.
cuore
si sente
gli scandali
per
e
che
a
u-
tutti i
filosofia. E
terrestre
questo misero
vedere,
nel
zelo
dalla
sue
non
,
per
quantunque
può
ornai più
disinganno.
Li
insipidi,e vani
rimiriamo
che
op-
biamo
dob-
possiamo impedire»
non
,
,
congiunzione di
fasto oppugnato
,
per
la divisa
in cui
abbiamo
non
,
ci
unir-
secolo
consapevole,
panni
La
spiritum
sia
fatali progressi , che
dei
popU'
dobbiamo
Secolo,
del
possiamo noi mai
"t?-
quali si adoperano
vivere
politica, e dalla
i
omnis
ut
esigono dagli Ecclesiastici
la
tempi,
Dio
inquit,
amicizia, questa cospirazionedi
sacra
e
28.
Questa
.
retto
Dominus
qualunque poi
portino indosso
che
quid ,
noi
caro,
quelli,
cuore
tribuat
Quis
?
me
ille :
At
,
un
il tumulto
ghiera
lusinsedurci
piaceri
glispettacoli
brillante
del-
8/
O
di Cristo.
scuole
taciti volti,
noi
Adesso
quando, secondando
ci
la
bagattelle:
di fare
Dio
a
ed
accettò
le nostre
reali
seguiamo
altrui in
occulti
siamo
5
di
li mezzi
ma
onde
tutti ;
e
onorevole
sed
exemplum
la
nostra
Dio
a
,
per
ha
in cui
messo
per-
consigli ,
Ricordatevi
per
che
che
,
servire il primo
è
tra
ne
comu-
tutti si è la edificazione
Voi
.
facoltoso
,
siete
tuam
fidelìum
,
f
vine,
gioche
qual-
ro.
ministecontemnat
in verh
4
in
alzato
ecclesiastico
adolescentìam
esto
te
sta-
servir
farlo
amorosi
di
quale
provvidenza co* suoi
condotta
e
drone
pa-
fossero
.
nostra
Nfwoperò
a
di vita
locati
cavaliere,
lume
il
,
nostro
ed
,
stato
sicuro
sia
buon
un
pertanto grati
Siamo
farlo
e
va
ci sembra-
se
come
merito
a
sempre
nuovo
della
,
adorabile
sua
è
che
,
servirlo
a
quello
la
a
contò
mo
lasciam-
non
.
offerte
illusione.
stessa
e
e
,
ne,
vocazio-
nostra
largo rimuneratore
un
che
grandi sacrifizi Ma
dei
egli il Signor benedetto
,
stan-,
mani
allora
eppure
riamo
deside-
non
colle
prima
coi
povere
al Noviziato,
portammo
che
nestre
tocchiamo
mezzo
rumorose
e
frenati sospiri
delle
nelle
in
volte
quante
solitudine
la
!
coi
e
con
s'impara
che
più lucenti
conversazioni
alle
corti
delle
e
,
freddezza,
quella sublime
ze
eziandio
metropoli
delle
,
/«
:
con-
ver'
^8
in
attorìe
'vers
tha'fitate
( ad
Tim.
ep.
così
IV.
cap.
i,
il
fide
in
^
^
in
Se
12.)
vers.
nostro
justitia-,
^
spetterem
ri-
antico
carattere
,
potremo
aspettare
da
posta
esser
della
me
e
,
Non
so
ci
se
colà
ma
fraterni
diletto
abbraccieremo
certo
Il
teologica
eruditissima
Cristiana
di
consolazione
i nostri
Cielo
in
rivedere
stampò
un'operetta
la
sopra
ra:
ter-
zo
Innocen-
amico,
morire
di
prima
poco
in
!
inostri
P. Casto
mio
mai
Paradiso
in
soavissimi
saranno
Domenicano
Torino
sarà
prù^^ui
abbracciamenti.
Ansaldi
mano
per
non
il rivederci
voi
giustìzia
fronte
nostra
Qunl
per
della
corona
sulla
misericordia.
per
in
la
cari
•
JLa
il
deli'
scelta
In
Autore
dell'
cuor
del
argomento
libretto
Paradiso
onora
ci
dol-
saranno
,
i
vicende
;
Dio
a
ci
^
scopriremo
tutte
di
le
sue
oggi
scorti
benediremo
le
sopra
da
le
sopra
un
più
tutto
e
sapremo
eternamente
consolazioni.
che
mo
darese
for-
,
vati,
Avvi-
austere
quell' immenso,
tutto,
che
disposizioni
poco
nostre
amare
lodi
le
giulive
saranno
e
sembrano
e
lume
coMoquj
nostri
.
e
purissimo
tutto
,
Iddio
e
padre
IETTERÀ
POSTUMA
AL
CONTE
ALFONSO
SOPRif
DI
LA
DEL
ANGELO
ABATE
SIC.
Src.
MORTE
ABATE
MELCHIORL
MANIACO
9»
Vrt
," '^A'^rt
Va
Va
V(^ Vrt Va
^^
Va
'^?^
^
Vv
Vv
dare
nella
habuisse
i suoi
cum
scribe:
hoc
nulla
da
di
ipsum
non
Di
gli
si
collera:
intima
scrivessero
ad
un
,
irasceris
altro
dovevi
,
scribere
voleva
benché
,
nella
dice
,
che
avere
più:
,
da
novelle
quattro
i
sero
aves-
scrivermi
debueris
scriberes
quod
"
che
non
né
trattare,
stesso
questo
amici
in
avevi
benché
,
epistola quaranta
scrivermi
:
da
modi
tutti
a
gli scrivessero
non
sua
vermi
voleva
interessi
Se
,
Vv
ROBERTI.
Girolamo
né
Vv
MANIACO
DI
GIAMBATISTA
amici
Vv
ABATE
CONTE
ALFONSO
""
UOMO
SIGNOR
IL
suoi
Vv
Vv
PRESTANTISSIMO
AL
?3aN
«^
,
Vv
v^v^ v^v^ V^
V^
"
^"
^
seco
Va
j^
:"
"
Vrt Va
Va
scrir
te
nott
che
fossero
iratus
lettera
licet^
ranta
qua-
due*
Co.
dava
Così
ravviso,
essi nel
ad
l'esempio; perchè
e
scrivendo
collera
.
probabilmente
vessi
ho
e
T
avuto
quello
spedisco che
quale
in
ciò
era
credeva
con
perchè dice
ferì
to
aut
,
Epist.
fuor
un
Non
II,
Elia
orazione,
del
ben
e
è
tempo
:
singoiar modo
cupazion
ca
cura
cura
scrivo
cotidiana
il
verso
privata
9
voi
certo
che
onde
verso
perchè
ne
e
siete
che
per
non
non
da
un
sono
Mosè
e
il
lore
va-
in
ceri^oc-
pubbli-
qualche
mia
tuttavia vi
Ora
argomento
esservi
senza
per
o
di
uomo
mia
\
dire
delle
qualche
le lettere.
ho
Samueli
wn
inutilità
prossimo,
deset"
conoscete
può
io pure
e
in
tempio
o
;
molestus
Heh\e
siate
non
la
Certosa
adulatore
che
nojosa
Oltracciò
monie.
in
un
di studio,
carteggiare
omyiino
vel
sono
proposito
:
S.Bernardo
non
,
che
Dalmatino
un
grande
della
monte
il
pulito,
e
di
excubanti
certe
di
in
vi
getterà. Ten-
era
t'tmebam
egli :
Moysi
vel
quale
Priore
un
amo
non
eppure
dolce
ragione
aver
come
,
pocolin iracondo.
un
di
«pesso
il
,
a-
S. Bernardo,
con
Francese
un
natura
sua
:
piuttosto
se
Io
vostra
rarissima
qualche
to
ira-
amicizia,
della
,
egUia
di me,
sua
sovranamente
S. Girolamo
con
di
Signore
o
,
della
e
sì sarebbe
contro
ancora
tempo
andava
S. Girolamo
onore
pregio voi
gomela
medesimo
.
|
P4
visse
feitazione;e perchè
raccolto
ed
quens
il
E
lui.
azioni
Asella
si seguisse ad
se
straordinarie
fatte?
abbia
la
,
ed
perdono
ancora
abbia
per
operate
che
vero
e
ingiurie ).
vera
la
bugia detta
una
suo
poi
la
operare
nella
cosa
vita
sua
fu
diedi
ri morto
di
suo
che
nel
fetto
per-
non
straordinario
o
la
fragilità,ed
della
confini ;
un
atto
è
virtuoso
fatto
af-
umana
mo
io al chiarissi-
Saverio
morte
intendo
perpetuitàdel
incostanza
Scrìvendo
Signor Abate
ordinario
stra-
mente.
volontaria-
secondato
e
nove
settanta-
difetto
un
equabilmente
sempre
ai miei
gi
oltrag-
sa
permes-
deliberatamente,
uniformità,
la novella
Ma
lunga
notato
difetto
straordinaria.
nostro
il
supposizione
d'impazienza alquanto
E
e
straordinarie, gli è pur
cose
per
non
avvenir
fu
e
,
delle
neppure
:
che
in certi
poter
a
sembrò
in tutta
anni
bia
di santità ab-
rassegnazione
eroico
proprio di
permettere
asprissimi e rarissimi
mondo
guardo
ri-
forse, perchè sembrò
( dico
sua
eh"
interrogarmi quali
eroiche
potrei forse
fatte
fu eroica
ed
pre
sem-
S. Girolamo
mirabilmente
era
e
il silentium
di
tacitus
sermo
distratto,
che
modo
per
ad
ne
mai
agli affari, non
mezzo
In
ancora
sempre,
del
Bettinelli gli
P.
egli mi
Mekhio-
risposele
se-
P5
seguenti parole
anima
moriatur
E^
Santo
che
egli stesso
era
da
che
perchè
io
tutti
perchè
anzi
,
di
costume
nessuna
,
che
Governi,
individui
egli ,
che
di
-particolars,
spezie; perchè
nel
e
,
suo
ma
Faceva
delle
siffatte
elemosine
grandi ; giacché
le
quali acquistavano
non
ne
fa
favore''
turba.
i
vivere
per
Gollegj
il capo
stabilmente
quello di
,
la
tutti
era
un
meco
se
quelle appariscenze visto-
pensione
assegnarono
so
concor-
questo
e
persona
sua
esser
i
mi
,
poveretti :
potevano
non
tale
di
rapiscon
ai
lui defunto
spiegò
opinione,
nella
aveva
covralo
ri-
era
,
de' contadini
egli non
pano
di Cres-
solenne
comune
eziandio
lo
,
ni
que' dintor-
ritrovatosi
caso
questa,
si
a
con
si
siccom»
a
processione
Questa
ed
santo:
per
que' popoli
colà
gentiluomo
li
tutti i contadini
gione
ra-
saper
conoscevano
seno
eguagliò,,
che
è
cui
i funerali
fecero
nel
non
ma
volesse
santo,
lo
un
la
gli abitanti
,
predicavano
lo
che
:
somma
chi
a
un
Tutti
Terra
amena
una
darei
credo
tale.
credevano
? In
,
era
:
fece miracoli
non
quelli ,
sclamare
justorum
miracolo
un
precipua
me,
morte
mea
vero
,
qui s) possiamo
oh
:
della
addetto
.
mentre
entrate,
tutti
Provincia
verun
Era
gli
Provincia
della
a
fu escluso
a
mosine
ele-
,
e
,
rò
pe-
Collegio
sobrio
assai
nel
vitto
nel
mangiando
non
giorno,
di
contento
piccolo
lesso
che
e
,
la
fosse
mensa
è poi
non
,
sembra
non
di
quella che
la
appresso
poco
gente
avere
fagiuoli
egli non
strettamente,
i
capelli,
l'avviso
volto,
suo
anni
serbavasi
celar
potuto
fresco
i
Eremita.
digiuni
ed
il
si
giorno
nella
orare
genuflesso ed immoto.
non
molto
meno
Quale
ama
agitale
del
Crespano
fece
con
mai
sacramentale
Vescovo,
nelU
palco
alta
;
cui
non
,
moltitudine
L'
.
e
una
l"a
le
chior!
Mel-
Abate
essendogli
è
,
catechismo
udì
né
e
,
pulpito ,
un
diocesi
sti
que-
tocchino
che
neppure
voce
tre
parrocchia
della
del
rumori
postezza
com-
vedendolo
la
i sacri
mo
prizione
divo-
con
Nondimeno
commovano
concioni
non
Chiesa
gii spettacoli,
sono
angelica
con
edificava
il
il
S. Paulo
di
ancora
volte
giusta
,
avrebbe
che
poiX)Io l'ascoltava
siccome
;
ancora
dispetto degli
a
^
messa
della
sco-
naturalmente
vermiglio,
e
Diceva
,
esile
a-Itro
per
cui
di ungersi
bisogno
perchè
evangelico,
sazione
sen-
una
ripulirsila faccia
di
e
posta
avea
stante
co-
dura,
e
poi, digiunando
.
:
e
far
potesse
sua
contri
in-
carezze
esatta
grossa
a
E
di
benché
,
un
negli
cortese
il
di
e
eziandio
più
poco
volta
una
minestra,
una
siffatta temperanza
ma
che
in
sione
confesstata
dal
quella Terra^
con-
97
tal facoltà
mai
conceduta
illuminò de* dubbiosi
che
,
quasi
sottovoce
cioè
,
cara
Dio.
a
quella gente
un'energia così
egli
Sebbene
negli ultimi
del
presso
i
Visse
da
della
Confesso
anzi
che
anni
perchè
nato
esercitava
altri
poco
più
alto
riguardato
Tomo
.
non
Tal
VI,
chi
atto
non
curiosità
sere
es-
ancora
di
usava
uniforme
farsi
a
e
se
discreta
verso
essere
un
nella
so
stes-
gli
un
più
poco
,
e
.
re
ama-
luogo
un
è naturale
g
sa
co-
senza
sempre
verso
in
dimento
avve-
che
compatire,
è locato
può
ad
tornata
uomini
visse
e
la umanità
Tuttavia
.
mondani
i
certamente
sottilità,e severità, che
,
il favor
vita del Chiostro.
fra
a
non
.
vita
Superiore
pareva
si potesse
approvazione
con
era
tere
carat-
un
avesse
presso
sua
spirituale
,
uomo
a
presso
godette sempre
intendevano
che
dire, che,
a
santo
non
sua
la
cinquanta
riprensione,
,
che
santità
ma
;
,
lusinga sì preveniente,
Religiosi nella
,
sia
anni
secolo
dunque
godette solamente
in
manendos
ri-
,
sarà stata
che
,
riverirla
non
stima
della
fece
ubbidientissima
di
una
non
fessori
con-
tutto
ma
:
santità
sua
viva
e
,
è
concetto
la
,
riconoscerla
de'
umilissima
sincero,
cosi
indirizzò
privatissimamente
Forza
goduto
avendo
,
inazione
una
ossequiosissima,
pur
flitti,
degliaf-
lui ricorsero
a
in
Consolò
.
vien
con-
proprio; perchè
Consigliata dall'amor
piccolo
quasi un* apologia
dal
in
vita
famiglia ;
visite
lui
;
vinceva
di
salire
come
varia
Permettete
mente
che
e
j
il P. jMelchiori
de'
e
del
governo
era
,
senza
necessario
do
quan-
,
re
anticame-
novellieri.
ti
pensierioccul-
passati
,
sapendosi
essere
Consigliere
e
della
Provincia
dubbio
per
per
mente.
capricciosa-
de' Gesuiti,
Provinciale
avente
anni
sono
che,
negli affari
però
gnori
degli alti Si-
secondati
primar) Colleg)
perpetuo
così
de
due
mi
volte
primo pensiero
chieder,
nelle
diceria
io ho
gnanza
ripu-
ultimi
palesi
vi
parecchie
che
,
Il
che
,
e
destava
turbolenta
e
della
peso
naturai
la
udienze
le
di Gesuita
l'abito
un
,
negli
spezialmente
,
Comunità
zione
atti di mortifica-
scale
era,
il suo
.
ogni volta
alle
per
atteso
della
altrettanti
ed
e
verecondo
la
,
rosa
nume-
che
casa
veramente
erano
fra la
della
cura
convenienti
e
mo
osservava-
divisa
era
di
rappresentativa
per
la
la
e
uscendo
non
tali visite
stato
Bologna
a
messo
com-
esemplare il
era
giornata
la
necessarie
carattere
Ma
noi
che
piglia
si
maggiore
quanto
studio,
lo
e
difetto
un
O
lui ! Tutta
orazione,
le
di
suddito.
della
tenor
Superiore
nel
notato
fetto
di-
un
fissare
e
gitore
reg-
mo
inti-
neta,
Ve-
il secreto
il punta
di
99
di
appoggio nell€
abboccandosi
fosse
creteria
,
:
di esaminare
creduto
di
stato
uno
perchè poi
che
Richelieu,
dire
dei
guai
come
codici
militari
scial di Sassonia
Qual
società
nel
petto
suo
buona
a
fede
I
più
di
re
,
e
non
Capitolo,
me
stesso,
dabbene
io
,
sapeva
un
gli
,
,
messa
e
sempre
te
assegna-
ore
tatore
l'appunconfessa-,
Bolognesi
e
in tutta
un
nulla
,
diceva
so
Religiopjù
pure
Ep-
.
Bologna assai
g
2
guente.
se-
dir
essere
lo estimeranno
Ascetico
che
li
va
sta-
il
era
vedendolo
e
a-
maggior
vedendolo
poteva
alquante pie donne
io tra
della
alle
la
ed
unicamente
sempre
plicità
sem-
verso
l'ufficio ginocchioni
esatto
un
onesto
pensiero
,
trovando
ri-
non
governava,
la quale
appoggiarsi
che
il Mare-
e
schiettezza,
amore
che
Bolognesi
adagio, recitar
senza
che
Il secondo
!
cuore
nel Para-
la loro
caldissimo
tenero
,
stata
,
degli uomini,
gloria di Dio
non
per
eseguirsi
,
-di
.
sarebbe
vivo
more
sero
lascias-
Alberini;
da
maginano
im-
il Card.
Montecuccoli
sorpresa
,
lui
a
politici,come
il Mar.
no
alme-
.
simili
il Cardinal
e
fr-
un
ciò
E
se-
sua
ritrovare
sacro
uomini
dei testamenti
la
gli
se
begli spiritileggeri
certi
gli
di
no
alcu-
,
specialmente
,
avrebbe
ministro
rw
lui
con
conceduto
stato
ministeriali
cure
sue
po-
chi
100
chi
par
studio
libri
Per
in
leggeva
altro
né
teologo
Essi
campagna
;
della
! Voi
il
di
trina
dot-
ogni
ritrovar
il
Procurator
nel
di
ben
esser
di Gssù
di
viti
ser-
lo
di
maraviglia
ed
sia uomo,
ai
giorni
quella città
e
per
uomo
menava
vive
più
ro
lo-
fede
con
il
la
giovava
,
di
voi
.
ben
morie
me-
me
insie-
rispettabileP. Mache
e
neir
educazione
Era
veracemente
intende
giovine,
tutto
e
coscienza,
sua
chi
distinte
e
lui,
di
e
gioventù
il metodo
che
in
onore,
allora
dirigeva
quel popolo
sino
prima
cia
Bolognese Collegio di S. Lu-
eravate
che
dalla
case
sue
quante
e
incredibilmente
tissima
a
nuovo
estinzione
sua
si destano
mi
una
.
i Bolognesi
erano
ornato
meritavano
ivi delle
quali
niago
Chiesa
della
il Collegio
Compagnia
la
e
nominare
o
ottimi
predicavano che
prestò servigio con
Al
ghe
bri-
.
fondazione
ultimi
tore
ama-
no.
ingan-
il matematico
ed
,
al
tale
arrivava
loro
per
alle
esposti
fioriva
di S. Lucia
mezzo
la verità
e
sapevano
poi
gli intervalli
sì facilmente
Essi
sempre
i Padri
confessare
a
non
,
tutti
specialmente
e
5
fossero
in
ancora
e
,
greca
lingua
.
dello
e
lingua latina
intelligenti Fu
di lui
,
della
che
pochissimi
della
che
quelli
erano
che
vita
quel notabil
cosa
tamente
atten-
osservare
della
di
gastiga-
numero
di
gio-
2
IO
dì
prevenzione,
Chi
perchè
idea
forma
studio
e
,
indefesso
il
nella
Signor
cattolici
la
si
occupazione
Ma
della
vita
vostra
mancato
ultimo
a
vostro,
era
alla
S.
in
Petronio
voi
in
avvisato
e
maraviglia5
e
pregato
l*
.
,
sapevano
che
tacevate
le
nel-
restarono
all'improvviso
,
lattia
ma-
ra
predicaste V inte-
quando
pieno di dottrina
per
predicatore
un
già da dieci anni
udire
notabile
cui
,
ogni giorno
simo
prestantis-
o
epoca
quell'anno,
quaresimale ,
quaresime
la loro
dei Gesuiti
quella egregia
di
giorno di Carnovale
un
buisce
attri-
,
allo studio, ed
Bolognesi, li quali neppure
aveste
parli dei
setta
sua
Segna un'
illustre
quaresima
I
ultimamente
la castità
maggiore
Maniago.
veramente
cederanno
con-
.
d' instituzione
P.
gran
mi
benché
e
«sprime)
il merito
guisa
Robertson
V.
,
fatti ritrovo
In
.
morigeratezza
(come
un
era
pregiudic)della
coi
avere
venticinque anni
più avveduti
Li
di Carlo
vita
sua
suoi
facilmente
Dottor
può
disciplina di quel
veramente
presidio della virtù.
che
le
compatibi-
non
,
della
estremi
ciò
sarebbe
io diceva
come
Collegio negli
Lo
così
pensasse
,
della
per frasi ordinarie di panegirico.
e
e
si
di
un
ravigliati
ma-
simale
quare-
be
gravità. Creb-
congiunse
colla
b£.
l)enevolenza
il
tenera
suol
)
"lrovandi
il
quale
marmi
vi rimirava
di
dalla
ossequio
vita
pubblica
Non
,
e
e
le
vostra
nostro
noi
un
alla
cui
per
per
stessi provetti
ognuno
scena
vata.
prità,
cit-
della
tura
Scrit-
gazione
Congre-
applicaste nella
ad
un
limonastici
le ascetiche
della
stica
dome-
tempo
studj,
e
e
il
conferenze
.
era
un
profìtto frammischiarsi
diletto
tra
g
e
,
nella
nella
servigio
foste
appun*
sacra
nobiltà
vi
ticolare
par-
Lasciando
casa.
della
tutto
al
di
Mabillon
Cassiano
,
camera
gioventù,
ed
allora
entro
della
della
la cultura
de' cavalieri
secreta
Q^uello era
.
Ma
lezioni
zi
bron-
S.Petronio
a
raccoglieste
l'Angelo
prima
quanto
di
più allora Tuomo
foste
diveniste
vi
Al-
sensazione
con
vero.
ritiraste
vi
voi
che
le strade
per
ficenza
muni-
alla
vista;
di
punto
più
parendo
,
ornò
s^ese
di quel Comune
il vostro
fu
E
Cardinale
Cappella
nuova
protettore
divenuto
Signor
del
tanto
opportuna
sue
a
logna
Bo-
di
ne^li intervalli
Bolognesi
più
grandioso
,
di
fu
ai
parve
del
to
voi
gna
Bolo-
a
panegirico
pubblico ringraziamento
un
antico
il
che
(
quella predicazione.
sorpresa
una
•grata guanto
e
di
arringo
quella
,
da
composto
faticoso
come
insieme
essere
no
udiro-
Pasqua
a
S. Petronio
di
panegirico
quando
,
insieme
i nostri
4-
,
il
stro
no-
A
e
scolari
re-
104
religiosiper
Dio.
udirvi
Ma
che
hanno
luogo
Di
.
ne^ è
che
sono
speranze
essi si
allo
della
di
un
Sonetto,
delle
rivoluzioni
loro
canzone
una
occupazioni,
ne
non
r altra.
avesse
inienzione
in
che
di
no
me-
alcuni
tra
ed
di
moda,
lo
mondo,
Moscovitica
e
di
e
inserisce
CO L* Autore
dell'antecedente
periodi
; dal
allora
del
di Gluk
te
cer-
alla bagattella
e
Musica
da
e
onesto,
francese
lingua Inglese,
della
il sistema
venuta
Il libretto
foglietto delle
studio
essendo
dilettevole,
studio
utilità
,
all'ozio
ma
sa
Chie-
La
ingegni
bisogno,
abbandonati
applaudita.
il
il
cepite
con:
aspettare
rari
ed
speranze
.
ma,
de* talenti
già
avevate
svanite
varj
già
non
all'uso
gloriose
felicissime:
sono
alcuni
voi
potevano
opportunità,
la
so
pos-
Gesucristo,
a
quanto
maravigliose da certi
indoli
non
,
perduti
sono
e
per
scienze
le
e
,
memorie,
santa
partorita
ma
grandi
delle
di
regno
conica
interrogazionemalinvoi con
figliolanza, che
(^d)Sopra di essi
.
tali
a
Molti
?
ora
il
una
avete
al costume,
quanto
le
a
tanta
fatiche
tante
mezzo
qualche giocondità
dar
non
in
qui
predicar loro
il
,
giudicio
sono
E^
questa
il soggetto
vero
ch'es-
lettera
alcuni
si argomenta
stampare
,
né
si
eh' egli
T
una
j
105
si
appaiono tuttavia
è
me
per
grandi
che
cose,
dubbioso
stato
le paterne
conturbino
che
cancellato
ho
del
cognizione
simo
mondo
prevedere
non
per
scrivere
a
Padovano
cavalier
di
occasione
che
lui
a
Compagnia
non
quanto
li
per
più
poco
col
famiglia
sola
mana
sotto
alle
a
non
restò
una
vostre
nostri
e
cure.
giorni è
Bibliotecario
non
Tomo
un
VL
conoscitore
ventù
gio-
non
rà
sa-
ricca
esser
g
u-
per
5
ser
es-
custode
un
un
la
bel-
e
di Bibliotecario
scienza:
ed
a
quale spuntò
la
,
pergamene,
,
della
passione
L'ufficio
una
gia
fog-
spirituale
divenne
basta
vigilante di fogli, e di
essere
:
Padre
la libreria
egli,
Ritorniamo
.
che
età,
dice
eletta
tanto
così
auspicj,
testa
pro-
alla stessa
divenuto
ai vostri
sotto
altri,
collare
essere
ha
in
maturi
voi
cioè
,
Voi
e
può
A
noi
col
numerosa
Bologna,
della
che
che
scioglimento della
lo
vivrete
meno,
assennatis-
apertamente
per
giovani.
collarino
non
e
tanto
poco
tanto
,
dispiace
lo
seduzioni
ogni volta,
sfogarsi meco,
Ho
troppa
sue
Un
.
,
poi
ma
;
avete
dslle
esito
tal
novelle
.
lettera
e
,
sono
viscere
perchè
:
le
al-
Io
tali
vostre
di
tratto
questo
tornato
darvi
doveva
se
sale
penso
fare.
potevano
sono
e
,
questo
infatuato, quando
sale
un
vivi
e
Ma
conversazione.
della
il sale
genj culti
ma
gna
biso-
interprete
,
ed
lo6
ed
giudice dello spiritodei libri
un
.
libreria
non
Di
purgata.
ogni volume,
e
rendere
ragione
onde
aveva,
altre
entrare
plebea.
alla
entrare
vostra
si ritrovava
voi
sapevate
v'
libri
cioè
,
tante
libreria-
una
scanzia
con
celebre
di Dio
lizie
ma-
delia-
che
ricordomi
sino
disse
in
Roma
a
la vostra
come
era
nascente,
la
,
tal
,
atto
mente,
egli che
Malvezzi
il
a
donataci
nobilissimo
mi
difenderla
da
co
po-
non
del
fece
alla vostra
di tutto
per
cavaliere
si rinnova
Signor Cardinale
si assicurò
e
)
que' giorni essa
assalimenio
raccomandarla
e
vocabolo
Approposito
volte
neir
come
Eminentissimo
di voi
del
altra^
pubblica utilità
alla
aperta
,
Turino-
trovata
tal
adulta,
non
rade
non
usò
di
Zambeccari.
Monsignor
libreria
(
Eppure
signorilcortesia
lui da
aver
Religiose
case
.
e
ed
tempo
non
fratesca
libreria niente
di Lucca
indi Arcivescovo
,
minarla
esa-
vere
Mansi
P,
per
ben
a
,
Madre
in
era
far le prove
composta
Il
letterarie
ogni volume
di
ogni
:
era
per
libri conveniva
Ai
ma
colà; perchè
ricettacolo
altro
un
,
stra
ca-
spiegare il diritto che
e
generazioni incomode
casa
di
e
edizione
ogni
di
replicato ,
la
numerosissima
era
La
che
di
la
tal
moria
me-
l'
Fisco
fidarsi
fede.
Con
operò giudiciosa.
Intendeva
più valeva
presso
ben
noi
la
la vostra
che
volere
la
ombra
che
essa
momenti
a
T
dirvela
essere
aiutatore
della
ischiettezza
con
perduti parecchi miei
un
corpo
zecchini
ch'io
Plutarco,
stato
essere
dotto
concittadino
Vittorelli,
Unzione
estrema
Cardinale
Toieto
essermi
doluto
il mio
Così
,
roe
;
e
col
perchè
tre
la quarta
Arcivescovo
Già
.
a
delT
era
aveva
il
suo
un
a
perbo
su-
creda
un
mia-
e
dell'
e
del
ed
pensalo
aver
riscuoto,
domi
paren-
voi
viltà; quando
copia
ritorno
esempio
canucìe
più
la Somma
in altra
vostro
le richezze
che
meco
ben
uniforme
sono
di tutte
mi
affetto di
un
ti
ven-
a
libreria di
dopo
poco,
lasciato
avete
ne
un
to
tan-
fondamenta
degli Angeli,
Ma
.
aver
penso
v'era
commentò
e
,
di
cinquecento Monsignor
scrisse
che
volta,
oltre
quali
della
del
chiezza
vec-
berr penso
:
con
avanzo
un
Non
costava
i
vostra
duolmi
,
altrettali
libri, fra
vecchi
certi
ad
e
,
mi
mente
probabil-
Qualche
libri.
che
,
aK
tutti i libri
io
quell'impiego ).
in
ad
di soldati messi
( dovendo
,
vostro*
piuttosto depositati
o
,
il
,
vi lasciai
io
donati
aveva
dentro
a
fatti
.
le
nome
compagnia
una
In
porta
il vostro
,
Indie
rotta.
dico
Il
di voi
cuore
e-
portai via
non
mezza:
un
giacché
stesso;
me
re
maggio-
mezza,
nale
Signor Cardiuna
stima
sino
dalla
cellente
ec-
fan-
ciuU
io8
si
ciullezza
stimo
di
),
uno
vi
ma
ingenua,
fosse
vorrei
tanto
denso
di
oltre
de'
mio
quali li
da
forse
di
del
voi
di
chiamò
a
teresse
in-
del secolo
ro
restasse-
Intanto
.
tanta
citare
posso
anni
commissione
tutta
so
corsue
aneddoto
un
sette
o
nel
delle
parte
e
atti
cortesi
ai
Episcopato,
sei
a
era
gnesi
i fatti Bolo-
posterità
ignorato :
Pastorale
la Diocesi
re
attesta-
prima
di preparare
in lode
specialmente delle missioni
e
degli eserciz;
5
ai
quali s'era
coli' autorità
apposta
più
a
ma
;
onde
,
vi
gli Exgesuiti do-
posso
.
de' Gesuiti,
il
la
discacciamento
una
casa
largo
e
ricevuta
nostro
e
troppo
era
l'onore
per
anni
stesso
aver
volte
su
di pensare
Io
vescovili
cure
velo
desiderio
venti
a
più
obbligante
tutta
a
sforzarsi
vrebbono
amo
confessione
un
io
il
Io vi
mesi
molto
coperti tutti
secondo
La
.
Tiriamo
ed
:
.
ono
,
non
.
ed
amare
perseguito perchè il mio
così
e
verissima
che
ultimi
(disse negli
porta
e
i Gesuiti
generalmente
rare
ad,
avvezzato
era
una
aperta
di Benedetto
,
XIV.
,
ci
i chierisolamente
quale obbligava non
de'parochi ogni cinque anni.
ma
ognuno
Quanto
a
con
circostanze
senza
me
io
che
mi
:
né
sensibile
sono
onorò
mi
in
ricordo
gratitudine,
e
alle
zioni
distin-
quelle procellose
gnore
mai di quel Sicompassione
.
Voi
110
lingua greca,
due
convenienti
medessimo
nel
divoto
amicitìa
quantum
a
uno
altro
è
domesticamente
è
Altro
civiltà
venga
a
mico
di
voglia
sia
volta
qualche
noja
cuore
salutarsi
dire
del
la storia
curiosità
in
5
ii
e
un
casa
di passaggio
quali leggono
di
Popolo
Dio,
leggerebbero la storia di Tito Livio.
fatiche , che non
essere
superficiali
di molti
e
eruditi; e
postille che
al
creanza
abbia
che
il
onde
non
atti
codice
la scrittura
j
riformano
né
il cuore,
essere
di
la
mondo.
urbanità
con
Noi
uno
oltre
Incano
toc-
glosse,
dovuti
ed
per
autentico
dobbiamo
spiritoche
possiamo dire fra
me
co-
vita, quelle
le loro
più vecchio,
a-
Abate
santo
solamente
alcuni
te
ospi-
un
incomodo
quel
come
le Scritture da
per
1* ospite
che
Credo
.
e
pratica quantunque
altro è trattare
;
piazza;
familiarmente
si
quale
la
,
,
to
salu-
un
accogliere
.
con
tanto
in
caso
a
uno
con
conversare
dio
stu-
uno
è dare
Altro
.
s'incontra
che
,
de* libri
hospitio^sociali s a^eBio
ah
fortuita salutaticne
ad
si è da
differente
meditante
e
accenna
lezione
Una
curiosa
e
che
,
pur
leggiadro S. Bernardo
il
Trattato.
affrettata
santi
sembrano
me
comparazioni
proposito
questo
vino
capire quel di-
per
A
linguaggio.
suo
a
T ebraica
e
tutte
gere
legci
fichi
vivi-
le acerbe
ven-
ni
consoìatìonemScrìpturarum*
hahemus
venture;
Il Ven.
Cardinale
Scritture
le Sante
dal
spediteci
Voi
esigilo
.
ed
,
ed
,
benché
nel
da
unico
il
sì illustre
"Stretto
in
natissima
acclamato
e
in
ad
diede
un
già
disputa)
ed
savissima
una
fra
Bologna
cui
di
solida
una
or-
padre di prole felice, ed
e
universalmente
de*
fiore
come
valieri
ca-
pio, affabile, liberale, magnanimo.
,
che
in
matrimonio
Dama,
l*
Antonio
Pietro
occhi
discipline (
«ag-gio
sentirvi
non
allegrezza di rivedere
Signor Conte
ottime
glia
fami-
vostra
possiate
ai vostri
sotto
le
tutte
signorile
non
tenera
nipote
allevato
vivete
che
come
rano
esservi
non
nell'accarezzamento,
della
benché
e
commosso
,
ne
pater-
nostre
può
non
viviate
rispetto
;
So
viviamo
perchè
.
penoso,
e
esigilo
teralmente
let-
più
esilio
case
latorie
conso-
terreno
nostro
in
appunto
,
afflitti nelle
Il vostro
.
nel
Cielo
io siamo
preso
dispersi
epistole
come
sono
dire che
soleva
Bellarmino
molti
chiuso
siete
un
nel
solitario.
un
vi
io
Anzi
solitario
vero
Eremiti
to
appartamen-
vostro
più
che
sidero
con-
non
essi
Finalmente
antichi
e*
.
camminavano
-spettacolo della natura,
,
e
delle
bielle -campagne
selve
,
in
contemplavano
e
,
e
,
dei
vedendo
dei
colli
prati
,
parte
delle
,
e
Voi
dei
lo
tagne
mon-
fiumi
siete pago
del-
,
delle quattro
della
mura
poi oltre alla solitudine
la solitudine
fa
siccome
breve
So
che
comune;
la
Voi
,
la
Augurovi
quel gentiluomo
Io
però
mio
perchè
cotidiano
sia simile
finire
la
a
,
Io
che
reputo
punto
di
to
vit-
gliare
assotti-
Luigi
sobrietà
lo
siffatte
a
la
il novantesimo:
di
mìa
che
col
estreme
mete
raccomandarmi
morte
la
,
professai
lo
gnore
Siè il
quale
che
Pregate
.
che
che
al
Melchiori
tema,
e
:
te
disconvenien-
non
conobbero
la
per
ciò
incomin-
mente
reputo insigne-
Ora
.
tale
morte
-
,
perchè lo giudicarono tale tutti
probo,
quelli ,
sai
as-
mente
già valorosa-
e
:
lontano
lui vi diceva
Di
di
esemplare
quella dell'Abate
lettera
,
servare
os-
le
imitare
ad
pensiero , sia
vita
dalla
la
tavo-
per
di
pericolo
Viniziano
la carità
usate
,
ed
dalla
semplice
usato
per
vostro
usando
,
sino
avete
non
arriverò
non
,
più lunghi di quegli stessi di
anni
voi
Nondimeno
è unicamente
correte
scrittore
ragione
con
famiglia col
dell'
temperanza
Gornaro
avete
,
temperanza
ristrette formalità
antico
voi
allontanato
che
so
pii!icauta
£
.
gentile , ogni giorno
vi siete
ma
in cui
Gregorio
rallegrate
ora
.
,
siete
uomo
camera
del corpo
cuore
la forza S.
tutta
volto
del
vostra
,
perchè
la
sua
per
tale lo
stessa
che
vi dico
giudicò
coscienza
in
.
Si-
Il
Signore,
neir
dona
voi
come
estreme
interiore, che
tranquillità
il
suo
polso
gli
però
e
;
il polso,
manco
serenamente,
a
goder Dio.
volò
cui
,
come
è
della
Natività
quella
sarà
ine
cosi
Infatti
a
libreria.
mia
lui in
da
alle
nostre
dono
era
in
poi
Io
di
eredità
si portava
per
in
eh* io
Tengo
tale
i Padri
libro
do
regalan-
gala
o
nel
nome
tomi
lascia-
conveniente
conveniente
co
all' ami-
lasciare
antichi
la
la
cappa
giorno
in
nella
come
siccome
;
cilicio,
il
a
Qjaindici
aveva
dono
gratitudine segnai
tergo dei tomi
memoria
sua
non
testamento,
per
,
foglio dell* Istituto della
Gesù,
il
di
Vergine
mandò
mi
morte
e
in paradiso
festa
la
benedizione
circostanze
tra
spirò,
.
volumi
Compagnia
più presto
dh Maria
in
giorni prima della
i due
far
a
vigilia. La
sempre
rispose egli
,
appresso
poco
va
tocca-
simo
fievolis-
è
andremo
sperare,
la
era
bene
e
tello
fra-
te
pietosamen-
fratello,
o
:
noi
e
gli
Michele
lui rivolto
a
fidenza
con-
sua
Il degno
Dio.
Signor Abate
vien
e
di
la
per
onora
ma,
umilissi-
ed
insieme
che
,
fallace coscienza;
non
soavissima
disse:
,
la
misericordia
la
il
rende
certa
una
testimonio
buon
dal
nasce
quella
come
ai suoi ^ervi
ore
tranquillità, che
meglio degli altri,
sapete
,
di
lettere
del donatore
qual
Pasqua.
d*
oro
a
Fin.
ché
che
mondo
nel
leggi
si
libro
tal
sacre
saprà
riputerà
si
dai
ri
pensato-
,
un
di
capo
Io
opera
mi
non
dir
spirito
si»
cosa
vergognerà
.
di
mai
se
vedere
lasciarlo
qualche
mi
leggiadra
risponderei
poco
molto
sul
stato
ha
non
di
Re
veduta
avrebbe
lo
del
tavolino
un
,
egli
Berlino,
a
e
:
deridere
fosse
se
,
tavolino
volesse
che
5
mio
sul
cora
an-
il
Prussia
quale
,
volle
di
riconoscerlo
tutto
per
amendue
in
Cielo,
pieno
Intanto
sempre
j
vostro
e
ci
di
profondo
verso
finché
la
voi
ed
,
rispetto
,
Bassano
lo
legger-
,
aspetta-
.
sarò
duri
stesso
Melchiori
Il
onore
se
per
6,
Dicembre
1783^
mia
il
ta
vi-
name.
INDICE
OPUSCOLI.
DEGI-I
Discorso
Cristiano
Pag.
al
contro
Lusso
.
7*
IL
Dialogo Filosoficointorno
Pag.
al Lusso
.
99.
III.
Elogio
deir
del
regolatrice
Economia
Lusso.
Pag.
A
3
191
IV.
IV.
Lettera Crhlca
sente
sulle
in Italia,
qualitàdel
Lusso pre-
Pag.
221
DI.
DISCORSO
CRISTIANO
CONTRO
LUSSO,
AL
L*
definire
sogna
s' intende
di
revolezza
del
condizione
li
e
,
Iddio,
ricchi
a
Se
per
.
ingegnosi,
tali
letizia,
che
ha
quelli,
appajano
e
s* intende
lusso
di
più
argomenti
mercè
Se
per
a
lusso
li
prastiano
so-
pur
,
e
di
laudevole:
,
no
so-
lavori
dacché
Tarti,
quali mangiano
e
con
fatica, quel pane,
in
stento
s'intende
A
pove«
di ritrovamenti
studio
l'onorata
mangerebbono
avendo
questi
assottigliansi
gli artefici
te
presen-
quali
leggiadri
ora
pee
certe
visieno
che
4
un
fòsso.
or-
usano
quando,
voluto
pur
,
^
Se
nella
mondo
nel
nulla
prosperano
che
più decente
mondo;
comodi
ora
per
di
De/in}'
l'
certa
e
,
che
,
bi-
ma
lusso?
eleganza
trattamento
,
voluto
ò
:
intendere
per
cosa
certa
nulla
persone
il lusso
Che
Evangelio.
lusso
il lusso
condanna
Evangelio
ozio
qualche
gardo.
infinmo-
dfi-
ì)tSCÓR§0
8
derato
più
delle
uso
che
delizie
dalla
permesso
,
CRISTlAt^O
benefica
belle
tante
e
ali* uomo;
è
se
insigne e
pompa
illustri
nelle
ne'
della
i
Divinità
il potere
y
riconosce
la
idee.
di
sacerdote
Lusso
sontuosità
della
entro
vita
alla
è
nulla
talvolta
un
nel
magini
im-
,
sibilment
vila
del-
devota
bidienza
ub-
S. Tommaso
le
ragioni
desime
me-
menti
degli splendidi adornain
sul
trono,
di
eccesso
comodo,
il
atteso
si è,
cosa
esercitano
della
per
e
grado
Questo
società.
e
re
sull'alta-
dunque
S.
Thcmaf
i,
a-
q.
169.
altri
occupa
è il
eccesso
i.
ad
e
splendor
nello
che
art.
le
delicatezza,
con-?
dan-
O)
e
divise,
Determiniamo
.
fogge
destino negli animi
comune
necessità
certa
nelle
conciliatrice.
al principe
al
cui
di
la sorpresa
ordinaria
(«)
,
si appartiene
i monarchi
,
litario
so-
ti
riguardi tut-
necessaria
capitani
gletta
nee
d' inusitate
comparse,
,
moltitudine
ministrò
som-
s' intende
ne' servi,
5
nelle
i maestrali
che
che
lusso
per
solenne
palagi
mense,
tore
crea-
cose
il ritiro povero
,
più necessario; perchè
che
soavi
tanto
obbligo
non
,
Finalmente
.
largita del
consiglio evangelico
pochi
a
nulla di
,
giacché l'austerità
penitenziale
e
innocenti
*.
CONTRO
dall'
dannato
mondo
del
altro
deriso
considero
il lusso
considerarlo
poi ne'
ne
passioni dell'
uomo
la
nutre
gni denaro
rado
lo
alla
contro
induce
effetti
della
la
siccome
opponesi
l'
per
certa
ragione
per
delicatezza
universale
due
ecol--
,
della
superbia
meno
o-
di
non
soventemente
e
è
essenza,
,
e
za
delicatez-
carne
come
una
a
e
dersi
ripren-
a
ne' suoi
e
gli
per
altri
all'Evangelio.
Q.uesto si appella il
prima
orgoglio:
posseditore di
il
Ecco
sua
capitali
giustizia,
della
giustizia,
,
ed
venir
a
nella
e
sua
impedimenti
.
il lusso
due
Cristiano,
carità
per
,
Nella
a
sontuosità
alla
contro
essenza
sua
-
defiaizio-,
effetti
due
spogliando
.
sa-
.
concupiscenza
Il lusso
vita
T antidetta
coli' eccesso
della
l'eccesso
dall'
non
sensualità,
del
Il lusso
carità.
za
delicatez-
separasse
fomenti
j
doveri
preclari
,
certamente
suoi
effetti ritrovo
ne' suoi
uno
nella
due
ritrovo
essenza
o
Posta
ammirato.
rebbe
V
che
,
sarebbe
o
,
elementi
gere
congiun-
.perchè dagli intelligenti
;
colui
9
d' uopo
.
questi due
sontuosità
e
E^
Evangelio
definendo
,
LUSSO.
AL
a
tutti
del
secolo
appellarlo
sua
tale
ne' com.odi
gli ordini
,
e
lusso
;
si è
della
a
e
la
itemi-
tutti
ZTÌusso
una
vita
DéIìcj.
,
'
""Z^^»'sale
a
tutti
sH
ordini
,
pi
,
pressoché
.
in
tutte
quante
le
cose
Dico
.
che
delie
''"'''^'
DISCORSO
»
che
è universale
perchè
servo
che
sembra
r ozio
accidiosa
lungo
detrimento
al
Il
dimanda
diritto
suo
per
il
convito,
giuoco,
Ogni
città vuol
terra
di
arriva
a
mangi
e
su
,
si dorma
,
si vive
neppur
nelle
ci ha
nella
Ma
.
scelte
dove
,
per
essere
essere
un
E
(^)
una
se
si
e
sì
è
,
,
volta
una
un
to
detestadiccsi
come
gliocchi
persone
,
suppellettiledella vita
poi
il
l'assemblea.
si conversi
sollevando
voglia il gentiluomo
non
esi«
che
la gente
ricche
voce
ni
di sollazzosi uomi-
dormiva
angolo del mondo,
lamento
di
dove
come
,
senza
passeggio,
.
mangiava
conversava
il
vivemium
ter
in paese
caso
e
non
pare
il vanto
avere
avi
,
e
danza,
la
giojose donne
Terra
:
il teatro
dachi
ne' fon-
,
stessa
una
so
non
senza
spettacoli ;
e
pane,
breve
con
cosa
intramet-
quale
non
e
popolo
una
,
officine
nelle
e
,
la
,
travaglio
dell'arti,
de' cittadini
il soldato
Certa
.
alle città
entro
mollezza
sone,
per-
negoziante, l'artiere, it
agricoltore medesimo
s'insinua,
ga
gli ordini delle
oggimai molle
il
5
almeno
5
qual
te
r
,
tutti
a
il marinaro
,
è
CRISTIANO
essere
delizioso?
un
e
quab
,
in
sandoli
fissa
co-
cui
so
ingegnoL'abitare
il
0)/o^
CiJp. XXriU.
vers.
13.
,
DISCORSO
li
;, giorno della
js,
y,
5,
5,
5,
55
un
essi
si
dall' atmosfera
luce
ne' bei
è-
versa
obbligato l'inverno
zefiro
,
dolce
to
5,
5,
j,
5,
5,
5,
e
stranieri
ve
,
5,
niverftle
a
.
noi
Tnaoi^le
cui
mai
mortale
fìa-
un
mondi
sono
di succhi
e
per
la
e-
essi
di fol-
sempre
nuo-
riso
in-
un'
O
.
uo-
bocca
in
pensate
non
e
di
abusate
peso
lunghezza
col
culla
po-
il
rapida giornata
,
il
piaceri
dilicatamente
mare
nelle
,
?
vediamo
di
minac-
e
lamenti
per
la
rose.
anima
im-
?
Contrade
•
le
freschi; onde
pregiudiz;
che
il piacere del
e
i
essi
per
drappi tessuti da
senza
una
ripassando
stre
tutte
lestagio^
di
agitando
vanno
Ma
Deiic.7'
di
esistere
terminabile
voi
grati ,
d'uopo
dietro
proprio
,
I due
cangianti, d'idee
trarsi
del
ripreso
di piaceri sempre
tere
e
produrre
.
soavi,
tela;. E^
lie sempre
mini
5,
profumi
della
alitar sempre
di
Per
.
oro
state,
a
carezzevole
di
V
e
qua-
primavera
esser
cura
Ietti, di canti
5,
5,
vuol
non
abbia
debitori
.
di
sole
giorni della
j,
5,
scherzando
raggi di
si a'
ciato
^
veggonsi quai leggeri
vita
brillanti insetti svolazzare
Se
„
CRISTIANO
e
rivedendo
nostre
1
1
•
•
cibo
dilicatamente
disposto
,
La
•
•
i
vaghezza
ogni stagione
per
no-
contrade
stesse
mollissima
una
le
simi-
Cotidiano
è
.
trascelto
tavo4a
per
so-
,
un
CONTRO
soverchio
piacere
sconosciuti
e
in
poi
natura
minute
compagnevole
Io
convivere
noto
tal
dilicatezza
distende.
e
per
mai
di eccelso
persone
grande benignità
su
di chi
vuol
vivere
le
prolungare
mitigazioni,
le
voler
raro
giorno
,
che
,
i
La
che
se
intimi
e
Ben
T
la
so
ecces-
si propaga
tempi
sembra
oggi-
digiuno
il
Chiesa
di
le
a-
infinita
soavemente
a
alle
sa
è disce-
parte
schiera
,
de'
pur
za
l'astinen-
per
questa
disputazioni
Che
.
vata
pri-
vivere
segue
le
cercare
dispensazioni,
trasgressioni, insomma
digiunare
se
men-
dimestica
esservi
sempre
chiedere
a
commettere
ma
le
.
tutti
grado.
molti
e
mondo
Eppure
.
postolica disciplina:
a
del
sobrietà,
penitenza
comuni
piacevole
dolore
a
movimento
com-
di far descrizioni
semplicità ricordare
una
a
la
la
Dovrebbono
tempi segnati perla
,
del
cristiano
mio
fra
amo
piacevolissimo
con
di
non
questa
,
giornaliero
spesso
gioconde
e
Questo
.
officjgentili rende
frugalità.
to
cen-
per
dalla
però interdice
e
,
il
te
ar-
guisa pubbliche
qualche
sanità
la
reciproca ospitalità,questo
di
nutrimento
di sapori pregiati dall'
commercio
perpetuo
ij
.
col
recare
corrompe
e
amabili
veleni
,
di
amore
altera
LUSSO
AL
pure
il
spunta
digiuno
a
a
non
qualche
ancora
alle
DISCORSO
i4
cucine
«ile
giorno,
ricerca
di
che
di
delle
luce
dirò
mangiar
di
più ampiamente
qual avvi
fnento,
che
anno
3az20,
^elle
£
la
che
quattro
scejia
morale,
la
musica
é»ata
al
jquaJiil
(
lusso
parlare
scena,
definito
savio
Ma
e
sollazzo,
distinto
a
? La
anno
delia
sempre
derna
mo-
stagioni ^leil'
comune
danza,"
ia
del-
e
onorare)
poter
ma
riser-
era
que'giorni
lecito
sol'
ognuna
grave
giochevole
fijpaziodi
si cr^de
dotte
pro-
,
diverti-
ogni
qaal avvi
la
mo«
distendendo
.
a
ii
ti
cer-
una
distinto
suo
si vuol
in
dall'abituale
parlo già
che
è
malattie
stagioni dell'
non
non
lusso
pesci
moderne
divenga
non
de'
che
delle quattro
meglio,
di
che
vantili
non
dir
per
5
il
Io
,
piuttosto
del
ia
del-
questo
così
delicatezza
probabilmente
delicatezza
certo
va
con-
dolente
per
non
anzi
dirò
«medicina
assai
o
Ora
carni
ben
L'
compagnia,
e
.
tutti
per
delle
giorni:
d^rna
alla
quasi vergognoso
sia
ta
gra-
doveva
alcuno
se
,
celavasi
di Gattolicismo
che
più
le Italiane
per
e
,
propria necessità
Affare
novità
lussò costituisce
era
tutti
altramente,
alla
perla
e
,
un
.
carni
a
quello è
più viva
perla
e
,
genere
comune
usare
€
la spesa
per
più studiosa
Astinenza
tiade
famiglie,
certe
novello
un
CRISTIA"IO
-ne'
,
alquan-
to
CONTRO
impazzire
to
si
almen
e
r orecchio
è
dello
perchè
latrici
acuto
de' Mimi
,
ogni
sforzo
vero
tanto
vita
che
secolo,
è
piatto
dall* aria
in
un
se
,
un
di
sagacità del
alla
negligenza
di
e
e
ma
la massi-
la
negli agi del-
il
di
e
le
fra
gara
bara
bar-
chiama
una
custodisce
tutte
e
convengono
nell' innalzare
scienza
,
decente;
che
fa
presente,
nobile
ed
onore
insulto
e
Il sistema
epicureismo si
sziandio
è
puta
re-
i moderati
ne' piaceri della vita
disordinato,ma
di
dignità
alla
de' trapassati.
bensì
odiano
:
secolo
fino
Un
onesto
forma
ne
raffinamento
alla
formato.
il carat-
legge reverenda
criterio
è
saporitamente condisce
gabinetto
sì fatto
a
Sebbene
gelosamente
meno
can-
formare
che
men
pubblica
delle
e
raro.
argomento
modo
per
o
,
già
egli
proporre
Il raffinamento
divenuto
i' altra
quasi
il
e
tro
al-
de' danzatori
delle Mime
e
le
per
diletto,
al
o
;
l'occhio,
tal copia
de' cantori
,
ta
can-
qualche
un
profondo
e
il delicato
nazioni
eulte
gusto
,
il vanto.
e
se»
la delicatezza
del
tei-e
sempre
istupidisca
non
studio
paese
di
in
si
Oggi
qualche
ballo
al
delle danzatrici
e
un
e
E
paese,
in
molti
per
al canto
poste
VS
.
sempre
corre
LUSSO.
consuetudine
per
si balla
e
,
AL
il tumultuoso
cercano
traa-
il
DISCORSO
16
tranquillo e
in
tante
Se
mai
veruna
dire
è
non
il corpo
,
facile
dichiararsi
in
ingenua
cotidiano
al
e
contenta;
un
il
frutto
godono
poco
nulla
così
E
dottissimo
greco
egli
diceva
delle
cose
dal
chi arde
appannato
fresca che
tanto
quanto
A
abbiamo.
un
,
non
,
una
sino
prete
gioja
nel
dalla
cristallo di
molti
ma
pri-
quinto
Vescovo
piacere,
natura
bisogno
persele
del
è
po
cam-
che
e
ramente,
ve-
sta
mode-
la
Il
santissimo.
e
è
di soffrir
ricusano
un
natura
ne
che
travaglio :
filosofava
secolo
che
:
appunto
.
la
è sempre
matura
non
perchè
,
che
ro
ra-
bile
insensi-
tostochè
se
poco
dal
esercitato
ben
suo
di
qual
,
da
e
contentarsi
in
,
ceri
pia-
diletto
dal
:
i
do
renden-
,
stupido ed
lascia
lo
squisito
al
è
irritabile
appena
e
per
catezza
deli-
estingue
moltiplicarlii
di
delizie
crescente
perchè
,
filosofo
semplice
il
sempre
bene
coli' avidità
da
delle
lasciare
una
un
stes«.a
penitentisenza
sistema
nel
che
:
se
dissertazion
felice
metodo
sforzato
e
effeminar
,
pena.
una
che
,
penitenza
stessa
si dicono
che
,
proponessi
è
non
tanti
e
vorrei
la
e
illusa, vedesi
patire
lo
lo scelto:
troppo
pur
CRISTIANO
che
nasce
di
più grato
schietta
bottiglia fragrante di
esse
sce
rie-
acqua
mavin fa-
CONTRO
moso
No»
:
SHaveolens
potare
.satollo
placentas
ita
vis
cibum
allo
potu
i
e
che
dunque
voluptatem
sincero
bisogni
Tale
Grisostomo
(tf)
E
s'instituisse
sul fine
de' comodi
,
gradevoli
se
la
e
,
lo
cittadino
di
Ben
voluttuoso
.
so
,
Pop, Antiochenum
,
no
ansazioni
sen-
non
so
se
fos-
te
l'ottima-
la mediocrità
che
Hom.
fu
in
-
^i
delle
piacere
per
B
CO
dito
con-
dell*
o
disaggradevoli
o
più
un
il calcolo
se
del
bau-
S. Giovanni
mese,
frugale,
pr^-
stessa
degli incomodi
e
di
j/-
,
verìorem
partecipi
più vantaggiata
somma
per
i poveri
del
.
que
dun-
jamem
certamente,
,
,
che
necessitatsm
il raziocinio
era
.
Cibo
dall' indigenza
contento
re
dormi-
piaceri, qualora
:
sono
e
,
ro
ca-
vegghiare
deduceva
dormierìdi
sùmno
,
ripìunt :
riunt
del
i
è
alP inquieto,
,
prevengono
tim
smania
ricchi impediscono
i
ne
morbido
dottrina
quem-
di
il letto
odioso
un
A/o;;
:
nudo
necessità
ha
la
ut
pavimento
che
indicata
Dair
diletica
non
esuriondo
.
ha
,
juvat
-i
,
cibo
rozzo
focaccia
,
che
hi bere aquam
indolciata
II
sumere
quanto
,
edere
stanco
che
,
ìpsumque
,
ogni
duro
ben
ogni
vinum
famelico
il pan
17
sitientem
ut
,
un
si è
quale
LUSSO.
deleEiat
Ita
diletta
Più
AL
II,
DISCORSO
i8
in
ogni tempo
CRISTIANO
detta
rispettatadalla
inoltre
ora
h
lusso
yicatex,-
migliore
fessare
che
^ ^"^
"injtaist
cencupi.
g
fcenxji
della
catore
farne
più
"
de'
collo
gloriosam
in
"
terra
ronam
(^}
E'
veseeris
pane
i
al
sovrapposto
residente
A
ab
eo,
qui portat
che
confessare
sw
in
atum
cO'
qui opsritur lino
de'
cru'
siffatto
un
E^
per
dalla
appagarli
è
il
siglio
con-
e
tut*
terrestre
tutta
che
5
dalla
morbidezza
dalla
spremuta
questa
ultima
dalla
carne
alla
confessione
sperienza troppo
di
it).
vers,
cap. HI
ti...
vgru
fflpi^'V Ecdis,
3
peccato
Gen.
#/"
licatezz
de-
si passa
alla sensualità
sensibilità
per
dere
go-
per
progression naturale
confessare
che
di
confessare
forza
una
voluttà
,
bisogni nuovi
prudenza
una
carnale.
CO
pec-
h umili
piacere
nuovo
dì
alla
con-
delicatezza
ad
eum
forza
di crearsi
il
forza
ad
forza
usque
"
a
.
studio
ta
cinere j
usque
,
\
è
grave
giogo
io
sempre
all'uomo
figliuolidi Adamo:
sedem
per
do
Un
.
pre
sem-
spirito di fatica
tui
vuhus
*
/-stt-
sale
intimato
1/2 sudore
{a)
tuo
allo
fu
parlando
spiritodi
sì fatto
(ji mortificazione
che
,
spirito opposto
,
Ma
.
filosofia,è
eccelsa
un
che
e
,
natura
cristiano
da
e
aurea
ruzione
cor-
E^
.
vitabile
inesibile,
sen-
carezza-
ta
io
DISCORSO
della
tollerata
tanto
poligamia
si osservi,
meco
Salomone
lusso
CRISTIANO
sontuosità
alleanza
col
Re
Iram
che
boamo
(/?) Io
di reine
Salomone
secondo
lusso
fentuo-
.
Smodata
eccesso
a
un
tributi,
tal
grido
in
mogli
l'erario
però è il
.
lusso
,
è
che
questa
ogni
tratto
con
,
così
possa
e
la
è
la
come
sic-
nostra,
col
stessa
se
carezza
del
idea
appellarlo tale si
età
di
ancora
la
del
qualità
per
già
suo
ingratitudine
e
definito
dell' età illuminata
esaltare
fine del
rinchiude
che
ta
opulen-
ragione
Non
spesa.
che
SÌ appella il secolo
Questo
seconda
'u^sof"^
,
come
sua
sontuosità
V abbiamo
come
,
credo
esaurire
poteva
se
quello di magnifica. Dimentico
HI.
cip,
XJh
vcrs.
4,
tolo
ti-
stessa
per
(a) Reg, lìb.
;
figliuoloRo-
successore
settecento
a
cissimo
felirosso
datanti
sedizione
solamente
Il trattamento
un
al
non
.
fosse
mar
sassi, nella
sua
suo
abbondava,
premere
gridarono
ne
sul
i sudditi sulla
si sentirono
regno
cò
pec-
ismoda-
il
tutto
con
che
i
Gerusalemme,
nei
V utile
tutta
con
Asiongaber
abbondano
altrove
peccò
se
giudico, per
;
l'argento,
tutto
con
io
poiché
di
in
,
;
porto
che
E
?
delicatezza smodata
per
altresì, siccome
ta
eccessivo
trionfi
i
ora
per
La
dell'Egitto.
del
sola
storia
gli
spesa
ordini
ordinaria
essa
,
che
dalla
nascita
civile
portare
che
che
patrizio,
dal
di
gli abiti
per
,
foro, che
vuol
credere
belle
vesti,
spaitela
di
ond*è
si sfasciano
privati,
adito
e
bel
inatto
e
non
delle
decenze
tutte
re
osserva-
mai,
e
dalla
a
volerla
che
le
B
3
ciar
cac-
glie
fami-
ta;
violen-
qualche tempo
fallacia cadono
seconda
questa
alle
sente
,
si
alle
,
comedi
talora
senza
uom.
cioè
colore
per
cante
mer-
non
ora
lo
poi
scroscio
di pubblici latrocinj? E
primo
il
dalT
corte
soverchiarla
sostenute
,
si possono
jperpetua contenzion
una
che
dall* industria
volta
ta
la vi-
che
ogni condizione
che
in
di
gnati
se-
,
si discerne
uom
al troppo
seguace
sono
T
è
non
i confini
non
ha
mal
altra
se
posto,
che
pesi
si possono
non
E
grado
il mondo
che
,
tiranniche
de*
ha
oggi
quanti
pubblica querela
e
dal
e
,
tutti
valicare
vuole
ognuno
eccesso
.
confermata
e
T
società
la
componenti
si vuole
atteso
per
dalla
luce
Questo
si propaga
offerse
e
,
spandono
,
glio
me-
seppe
tempi
sontuoso
che
,
Italia
altri
principati
secolo
profusion
le
e
nostra
ancora
de* suoi
chiamare
della
che
ii
.
Lazio
in
grandeggiare
spettacoli ,
LUSSO
AL
CONTRO
e
di
qui nelT
proposizione
schiet-
DISCORSO
ai
Non
0.
schiettamente
ed
ti
accuso
eh' io
,
non
'fr/osi'tì'
io dispregio
^/ii'^^iy
sempre
prerj/ja.
tic
CRISTIANO
Q
altamente
sobrietà
la
tut-
Anch'
.
de' malinconici,
de' vecchi
modestia
i^
gli eccessi
che
le fantasie
celebrano
significo a
de'
tempi
maggiori
,
derido
e
:
*?
che
'
,
la
semplicità di coloro,
di
saja
grami
chiara
virtù
di
oscura
costumi
i nostri
Evangelio
jnal
alle
rispondente
r asserire
abiti
Cristo
accolse
pure
che
il Dio
Non
.
raenti
,
Fu
essere
adoratore
un
de'
menoi
è lodato
vestiva
quel Senatore
giornidella
sua
:
stori
pa-
chi
de' bifol-
e
di
adorna-
e
se
è
ostro
che
di
d'allora
sino
principi, che
al moderato
gli
ne-
Cristo
quando
:
si dichiarò
e
che
quel ricco,
stera
già au-
splendente
ogni gloria di panni
è disdetta
L'
sontuosità
una
presepio non
suo
meno
non
che
presepio
un
al
i Re
.
circostanze.
poteva
in
nato
sopra
maniere
Imperatore
un
non
una
e
qualche ingannato intelletto
di
che
lo,
congratu-
pulitezza,
nostre
condanna
non
ferocia
le
e
,
mi
e
gnanimi
ma-
e
si sia sparsa
urbanità
avvenente
certa
ne'
dolce
certa
una
sparuti
sono
meco
e
nati
or-
coperti
sono
mortificati
esser
Rallegromi
.
che
qualora
,
di
credono
,
si reputano
tostochè
e
;
che
so
ripre-
no,
ogni giorlo
vestiva
giudicatura;e poi notisi
che
primo
il
che
solamente
era
moglie
vcva
splendida gonna.
il crine
né
però piacendo
no
al
ktizia
E
que
così
e
;
profana
piaceva
nuzial
della
;
«5e-
s'
ubbidirgli
per
meglio
sua
gli piac-
ancora
^
delle
certo
.
a-
s'ingemmava
ad Assuero
più
vaga
Coscritto
Corte
drappi fioriti
co'
ammantò,
Donna
condo
se-
.
una
Giuditta
Dio.
suo
("?) La
Ester
giulivi di
ne' di
il
Padre
felice
di sì
forte
aj
ricco; ed
ricco
Senatore
un
era
LUSSO.
AL
CONTRO
favellando
donne
es-
a
,
-,
gli
convengono
se
mulieres
al
lo
in
habitu
voleva
tale
che
dai
dai
nella
costumi
lMC£
Cb)
L
(O
dius
cui
,
Potius
veli.
cip.
Tim.
Xn.
z6i.
quara
mulierem
II.
Maur.
de
re
pare-
rientum
marito
consulto
monach»
cap.
XXXI.
9.
Qiiid
eiiim
veste
viro
humili
,
coutemptoqne
ctiam
sumi
exoratoque
praesumi
,
hoc
,
absur-
est
superbire,
? Q_iiiaetsi
repugnare
dcleftabat
observato
obtem-
pe'
potius expediret obtemperare candidis
nigellis vestibus
le»
glie
mo-
monaca
expediret eì
vers.
*'' ?""'-
monendola
am-
esser
4
Prcv.
"
capEeiit.
Epist.
te
quam
set
ad
che
,
"^'J;^'
,
ve-
(e) ;
veste
^aiu'^Aon
affettava
e
più espediente
B
Ca)
esser
marito,
del
ancor
€ra
candidi
foschi
divozione
moribus
,
te
indu-
gratius
quam
può
esser
in fatti
Ecdicia
nome
per
"
S. Pao-
insegnava
S. Agostino
.
per
al voler
contro
mostrarsi
di
(^)
...
.
Similitcr
:
,
Signora
certa
maritata
dova
ornato
Timoteo
suo
riprese
che
ornamenti
^
sontuo-
siti
.
,
pos-
ilio ia«
DISCORSO
U
per
candì
are
stibus
dì s
'morìkus,
permissione
sua
ti
è
non
il favellare
ora
poi (rechisi
ha
non
qualche
ad
altro
se
nascita,
le
al
e
condizioni
vestire
mio
canoni
di
grado,
che
,
risponda
spesa
canone
S. Agostino
(/z):
dum
quanto
al
,
dovrebbonsi
della
Terzo
.
va
scrive-
come
sidio
Pos-
Vescovo
parlando
secun-
E
ìmpcrìum
la
che
.
di
dica
sposa
porzione
pro-
:
erario
,
secundum
belletto,
alla
larghezza
allo stato
tuttavia
non
saran
canone
interrogato dal
sempre
veniam
la
quella dell'
a
proporzione
:
onde
brietà,
so-
si confondano
non
gli abiti
facoltà,
alla
si custodirà
essa
.
alla
come
proporzione
onde
e
sente
pre-
sovente
distinguerle Secondo
a
istituto;
proporzione
canone:
per
Della
il secolo
verità)
sì
senziali
es-
degli ahi-
trapassati. Qiianto
Primo
.
del
moderazione,
quattro
custoditi
modestia
arrossir
de'
ovvero
,
alla
onore
condizioni
.
delia
ovvero
,
due
ra
attempe-
moderazione
e
,
verecondia
tuttavia
con
verecondia
nigellìsve*
quam
S. Paolo
repugnare»
la
CRISTIANO
u-
sare
CO
Nolo
properam
cos
,
tes
1
quod
q';i
de
tamen
habe.is
ncque
in
auri
vrohibendo
conjugati
debcnt
capilios nudare
cositare
ornamcntis
,
praenisi_iit
sententiam,
neque
quomodo
feminas
vostis
"
coiijuprricupìcn-
placeant
,
quas
eiiam
Deo
•
Nisi
cap'it
ve.
lare
CONTRO
sare
più grata
esser
per
quella preclara
s
appareat
dubito
etiam
generalità
dei
savj :
diviso
ver
Dio
vedova
una
il
Qjjarto
del
in
e
suol
questa
punire
la
spesso
le
ha
la
suol
,
varie
che
var)
,
suo
i
quali sono
,
le
comparse
i
figlio anche
nozze
come
sicla
de' colori
che
impedire
età riduco
tempi
a
,
te
tut-
i corteggi
di
Negli sponsali
il vecchio
,
,
satira,
ancora
.
suo
già
Ma
.
festeggiamenti
le
,
a-
ché
giac-
,
pesi
spettano
,
del
età
la
Alla
trasgressione.
lice
teoria
sua
almeno
parte
sempre
occasion
alla
privilegi
mondo
ri
genito-
placeat Deo
i suoi
portare
suoi
i
gode
scuola
dee
di"-
del
non
solo
quomodo
proporzione
:
età
cui
gola
re-
,
quello
,
debens
canone
ogni
;
cuore
Cogitare
.'
poi
In
.
per
de*
figlia quello
una
:
decipi
piacer
cr
non
qua
,
aver
il
abbigliamento
suo
est
dovrà
maritata
una
canài di
nolle
se
menti
pig-
autem
vel
j
fallacia
ipsos maritos
marito
screlo
rubicundior
ha
egli
sposo
Tucarì
:
adulterina
,
a?
.
allo
sentenza
vel
quo
5
LUSSO
AL
Abramo
mandò
lare
re-
Apostolus
pigmentis
appareat
iarn
,
jubat
quo
,
secundiim
sunt
maritatasdecet
rubicundior
fallacia
noile
so
feminae
imperium
nec
vel
adultc:-ina
ipsos maritos
mittendac
1
.
ornari
est,
,
qua
decipi ,
vel
non
quibus
secundiim
Epis:. 045.
.
Edit,
Fucari
tem
au-
candidior
dubito
«t-
solis
per-
vcniam
Maur.
,
noa
DISCORSO
%6
regalando
(^)
CRISTIANO
la nuora
E
qui
.
di
volonterosa
tassc
è ad
dal
nativa
esso
tocchi
i sommi
grave
antidette
le
the
costi-
ia
so».
sarà
dunque
accennando
di
avere
giacché
condannabile?
caratteri
a
,
po
Do-
condanno
non
dirà
,
condi
fe-
essere
alcuno
qual
,
Rispondo
tosto
riconoscerla
rea
,
volubilità, incontentabilità, irrazionalità
Cloe
niode
del
lusso
fogge
avvi
degli avi
mode
da'
nepoti
;
i secoli
noi
Chi
deridiamo
Noi
,
derisi
poi noi
esser
tiamo
dispregiarliimi-
di
perchè
trapassati;
più nuovi
vecchi
per
che
sufficiente
ragion
nell'atto
e
di
cangiar
certo
un
medesimo
cangiamento
le
primo
d
altra
non
il
.
delle volubilissime
di
e
:
è
sontuoso
Il movimento
è perpetuo
ri
carattere
il
tanto
,
possono
.
Voiuùi.
che
giusta istruzione
,
una
ispun-
non
contento
di lusso
tre
Volubilità
'Jtf'/usso
carattere
^L'UeV*'
Primo
fuori
a
,
argomento
che
e
cose
ogni sontuosità
ca-
mio
capi,
una
ornature
onde
Sono
.
di
Tre
donnesche
io frenare,
poteva
fine
si ponga
me
per
letti
braccia-
e
,
digressione sulle
mal
orecchini
rir
appa-
per
diseppelliamo i costumi
schierasse
serie
la
delle
più
denti
succe-
.
abbigliature,
delle
Ca}
medaglie
Genesis
come
quelle si schierano
dagli eruditi;
cap. XAiT,
V6r,
^p.
e
se
si scrives-
sero
DISCORSO
iS
pelli,
stris
relaxatis
{a)ì Quasi
le
in
anella,
tessute
e
al
testa
ed
cuscino
in
stiunt
alla
elabantur
sutilium
tes
in
nunc
pitis
"
,
retro
cem
poco
galeri
nescio
iracondo
ai nostri
loro
forum
enormità^
capillamsntorum
,
in
nunc
,
per
ca-
cervi-
che
più oggi griderebbe
vedendo
,
rialzare
enormìtates
fronti veramente
vagì
ut
,
quas
Tertulliano
,
gè-
te
sìmplicita-
,
garzoni
sostenute
erti cis
v
suggestam
rigonfio
quasi vaginam
modum
operculum
no
alme-
Aliie
bona
non
textilium
atque
ta
cela-
.
ali"e
;
e-
me
insie-
una
un
coppa
coercere
Affigitispr^tsrea
,
cità
sempli-
coperchio
come
lo
e
di
certe
quasi
un
o
origliere
volucres
liberi
una
edificavano
ovvero
cincinnis
ricci ;
capellature cucite
,
cucuzzolo,
e
con
componendo
,
la
tutta
di
in
erranti
ma
altre
e
;
altitudini
normi
un
loro
a
descrive
li torcevano
altre
gì'increspavano
e
rinforzo
era
tro
consu
le
capillamen*
delle lunghe
spilO^
Tertulhanus
de cultu
,
eli"
modo
poi egli
che
,
buona
non
"
dice
e
semplicemente,
cadere
a
suscitatis
insulto
vs-
substrìEìis
modo
,
levati
sol-
ora
crinìbus
,
concedevano
altre
licet
per
fogge,
loro
Quid
:
modo
,
allargati,
ora
schiacciati
ora
tìcquiescerenon
modo
sis
angustiati ,
ora
,
CRISTIANO
ftxminarum
,
AL
CONTRO
spille, e
varietà
La
che
quella q^uiete
,
mai
essendo
5
molto
molto
crini
né
dei
né
d^lle
è
nimico
supeifìcie che
una
stabile
ne
necessità
si
potrà
e
é
e
proprietà
mortale
rapido
sotto
e
uomo
caduco,
dilegua d'intorno:
di
lusso
e
In
il lusso
né
varie
scarpe
.
degli
revolezza
du-
anzi
alla
querela
tanto
che
sibbenon
ma
a-
inconstanti
si
stessa
m.a
talvolta
avarizia
che
de'
Della
,
anzi
;
modo
per
un'
pure,
d'ella brevità
prende diletto.
;
che
agli occhi,
si
,
lusso
soltanto
magnifica. L'
Ma
.
decoro
e
se
gittano
non
si chiamerà
spesa
capricciosi ,
sembrare
perchè
sempre
profondità
giammai
de'
occhi
solida
e
chiamerà
gli
alla
inteso
che
quelli,
dispendiosa
varietà
una
Tuttavia
delle
né
tulliano
Ter-
volezza
pieghe-
stessa
figure
la
so-
no
goderan-
essi augura
a
argento
cappelli ,
,
desidera
né
,
prezioso,
moho
contenta
col
camicia;
la
tempo
oro
si
non
do.;
mon-
ancora
cangiar
possono
gittano
che
all'ubbidire.
T acconciatura
cangiano
.
di
loro
la
per
docili
troppo
né
presso
manteche
è varietà
capelli godettero mai
i
ne
non
descritta
sinora
incominciata
Moda
af
.
delle grasse
lo stucco
per
LUSSO
da
splendiche
,
to
tut-
tutto
gli fluisce
tutto
fragile gli
si tratta
qualor
e
per
della
sì
cità
cadu-
frequen-
ti
DISCORSO
30
ti metamoifosi
sì
SI
di stanze,
avvicendarsi
costante
cotidiano
spossamento
il
il
dalla
qual viene
dalla
peggiore
il lusso
godendo
che
al
lusso
;
qualunque
per
le
ma-
ne
sopravvie-
incontentabilità
del
se
es-
vengono
variarsi crescendo
Incontentabilità
Tecondo
E
varietà,
variarsi
godendo
ma
i' assiduo
per
più velocemente,
tanto
manco
per
,
glie
fami-
le
e
;
manco.
vengono
per
di panni il dissipamento
stanti
bene
e
cocchi,
di suppellettile
è perenne
denaro
più vegete
di
e
modificarsi
vario
del
,
CRISTIANO
non
niera,
ma-
sempre
.
è il suo
sontuoso
etrattere
secondo
incon-
Formasi
carattere.
gradazione
una
^
'"
///7!
più
sempre
aita
Ma
spese.
prima
oggi si
che
,
di
argomentate
stile
critico
di baronie,
si
e
la
e
cancellerie
che
ed
,
di
vieppiù
.
;
contee
bali
ver-
scono
cre-
moderazione
le
rifugiatanel-
ne' protocolli
divenghiamo Quakeri
gastigare
sempre
La
de' titoli si è
e
colo
se-
rigoglio
tanto
e
di
questo
e
,
erudito
frasche
convenienza
può pigliare
in
sono
marchesati,
mettono
pio
esem-
te
copiosamen-
sfrondare
quali tuttavia
le
,
,
di
un
si
tanto
usano
.
collo
spese
di
da' titoli medesimi
dissertazioni
Due
dalle
che
parole, cioè
dalle
ascendente
incontentabilità
viv^o della
onore
scala
una
e
.
Io
non
co
di-
chevorrebbon
dar
AL
CONTRO
del
c!ar
tu
dico
ma
:
ed
d'
secolo
altra
è
niuna
tutti.
da
esige
in
lacera
lecito
lio
Cajo Giusuperavano
studiasi
parte
s' intreccia
dalT
richiesta
di
città
il
cuore
di
;
tosto
lusso
e
non
poderi
ogni
potrebbe
opportuna
si
non
intrinseca
guancia
in
quinci quell'ambizione
rincresce
afflitte
una
di
scarse
comandasse
crescessero
è
sua
contento
una
che
i servi
col
,
e
pre
sem-
eredità
le
famiglia,
lividisc
il-
sazione
conver-
,
riconfortare
,
de'
cui
,
entrate
illusso
se
de*
crescere
i cavalli
Il
.
dell* abbondante,
esigenza professa di
,
che
,
Una
egualezza
una
gara
ancora
consanguinei; quinci queir invidia
più
si
tutto
e
quella
nasce
tra,
al-
negligente
esser
incoerenza;
Qjjinci
una
una
peo
Pom-
spese
alle
è
una
della
la taccia
senza
T
T
e
veva:
scri-
Gneo
a
saluta
Qj.ianto
e
,
Cicerone
que' Cittadini
l'armonia;
in
e
semplicità del
Cicerone
Signori.
lusso
onorari'
lustriss
egregio, O il-
ovvero
Cicerone
; eppure
coir
che
Tullio
cento
cinque-
ovvero
,
sta
te-
esser
del
usanza
onorato
Tullio
Marco
i nostri
nel
bella
dovrebbe
latino !- Allora
oro
Cesare
cappello in
eccellentissima
Marco
:
la
magnifico^
ovvero
^
uomo
31
.
col
un
detto
venga
,
do
che
giusta
se,
pago,
Monarca
un
a
LUSSO
e
voler
su-
per
il
DISCORSO
3*
superfluo; e
riconosce
CRISTIANO
superfluità propriamente
la
confini
I
bisogni
.
pochi
nel
numero
Il lusso
ne
.
col
gon
specola de'
vogliamo
che
esso
Terx.0
i
,
del
a
bisogni
falsi:
e
ingegnosa
non
meno
gli uni
il
consigli ricusa
della
parecchi
ap-
gli altri
.
questa
,
prova:
ragione risuoi capric-
ragione.
del lusso
carattere
terzo
se
abbondanza
la
lusso, secondando
Irrazionalità
sempre
che
che
(
intanto
ma
obbligazione è
e
ne
e
,
rimangono
sua
impone,
diven-
che
,
colla
se
sono
tura
contenta-
mostrarsi
lusso
indiscreta
e
ma
c;
fìnti
) sempre
soddisfare
Ampia
reali
fantastici, che
si è de' doveri
a
de' nuovi
crea
anch'essi
tempo
uomo
facili nella
e
,
dell'
no»
Pa.
carattere
irtjx^iotjaiità
re
gè
di
y.
guardie
ai finti Re
r
,
da
spesso
sollecito
paggi
di
per
;
spesso
della
Essa
esser
taglia, onde
cotal
sala
una
,
me
co-
dietro
farsi servire
di tempo
il molto
,
o
mero
nu-
dell'ordine; ed è più
maggiore
ancor
difetto
quando
e
dell'ozio.
amico
per
forza
greg-
si schierano
dovrebbe
non
o
in
un
te
quando propriamen-
scena;
che
nemico
illusione
i
e
sulla
uomo
difetto
è
schierarsi
privato
uomo
dall'
per
.
servitori
le
nutrire
irrazionalità
qualche
una
,
è certamente
il padron
egualmente
si
più
coppino
ac-
guardaturapercotal capel-
latur
latura
di
altura
cotal
per
LUSSO.
AL
CONTRO
piedi parigini, anziché
del buon
irrazionalità
le
fitte
taffetà
di Pekino
disegnati
del
Non
e
di
chi
non
se
non
Europei
.
pregiudizio
,
contrabbando,
o
il
insieme
sia
non
avanti
le
,
e
saporose
quali abbiano
il cibo
che
e
proprio,
nome
si
figurare
insieme
la
e
e
abbia
in
,
a
conturbare
vestito
fame
e
ma
darla
se-
civile
decenza
prestar
vivande
gionate
sta-
schiette
ma
volto,
sue
(cosa alla ragione più molesta)
e
e
tive
na-
il loro
Italiano;
re
travesti-
e
,
corrompere
G
Pare
.
,
meno
non
fragio
nau-
nella
delle
di
si estimi
non
che
il
bilmente
no-
abito
un
dipingere,
forme
pi
drap-
cento
temuto
il loro
molto
grazia
riprendersi
che
Signor pregiato
un
in
doganieri
riputata omai
bensì
,
dai
irritarla;
e
mal
abbia
sedar
vitto
uccelletti
dosso
irrazionalità
più ufficio del
vita
o
te
esat-
Un
a
a
in
quale
,
qualche
di
felici.
si estima
ha
venti
dai
che
cora
an-
che
qual-
una
ombrati
viaggio sarà anteposto
suo
una
alquanti
con
,
universale
benché
malamente
e
,
dirò
,
nazionali, benché
ingegnose,
benché
morale
Pare
quel fastidio
manifatture
,
buona
Logica.
,
determin?iti
di certa
e
buona
naturai
tanti
della
amoroso,
cuore
jj
un
e
re
annesta-
;
certo
e
che
lusso
riSCORSO
34
da
imposto
SO
ciò
far
non
ed
eziandio
di
stomaco
CRISTIANO
qualche volta,
una
li
coloro,
di
e
diletto
alla sanità
conforto
.
irrazionalità vedersi
né
più nobile
ne
di
dilatare
e
rimanere
gloria
senza
chi
per
comodità
dal sole ;
che
sembra
o
fare
ncn
Pare
lieto
senz' altra
si è
non
quanto
si aspettava,
qualche
una
di
poter
so.'^ìce carro
alla
lampeggiare
per
tolto
che
,
stito
impre-
com-parigione
allora
scesa
giù
fuori
del
tazione
rappresen-
solenne
senza
;
efficace
fritto,e
ancor
sarebbesi
eguali
che
sedendo
affetti il lusso
fatto
entro
eziandio
di
quanto
che
irrazional(|ità
,
camminare
farsi
e
privati ed
ragion
alla
tutto
straniero
fra
deggiare
gran-
pericolo
con
pubblica
Potentato
non
chi
gli altri ric-
e
Deità
patrio Principato
a
chi
ritenendo
poco
e
glior
mi-
e
qualche
donando
venuta
senza
dalla
degli altri
una
privato gentiluomjo
cittadini
una
instituireruna
sfere,
deputazione
da
Pare
sembra
che
.
di
gusto,
palagio
abita;
ciò farsi
E
mare
e
e
circondare
dalle
allora
il
vede,
seggio d'oro,
un
al
ricco
casa,
chi
per
ingenuità
d' improvviso
più
a
sempre,
per
gli altri nobili
sopra
tutti ;
quali
ma
palato prenderebbero
semplicità miglior
è
obblighi
mondo
certo
un
mai.
chi
a
è
un
nella
ve-
DISCORSO
t6
terrtiirlarlo
non
per
no
bizzarria
Grisostomo
siili
gas
si
inezie
mille
tìpides5
molta
spesso
puerilità e
linqtiiteinfantiam
"
,
al capo
.
razionai
fatta
prudenza
cupazion prima
bono
T
rasilo
della
(a)
per
quasi
esser
della
il
ni.
nata
amatori
di composta
ma
affare
no
so-
della
vita
onor
signoril
della
V
egregie
nume
lor
tutelare
oc-
parere
ozio
;
potreb-
letteratura
,
e
il
Sono
donne
doti
potrebbono
delle
Xl. Edit. Maur.
tili
gen-
famiglie,
lo
dignità. Sgno Grandi
Tom,
la
e
il ben
loro
le
indo-
za,
eloquen-
grande
pubblica confidenza,
matronal
Hom.
la
sarebbe
i suoi
presidio della Repubblica.
che
abbandona
che
un
il
scosso
essere
,
era
de* suoi
intelletto, di amabile
formano
quando
per
.
di chiaro
che
Re*
quando
sesto
lusso
gente,
giovani leggiadri,
,
appare
é* ambulate
,
versetto
Talvolta
essa
per
ci
.
grazia del
In
Proverb;
serpen-
infanzia
molta
vivile
nono
nu»
"
vero
viasprudenti^ei diceva Salomone
savio
S. Giovanni
qui Hippo*
chimieras
,
Ik
e
Quas
:
quam
In
qua
E
scrive
magìs
scyllas (^)
ó*
aggirano
loro
cffingunt^ó*
centauros
giusta lo*
,
graziose.
di
depingunt
così essi
,
capricciosa,
cento
per
CRTSTlAN(i"
specchio
grava-
ti
CONTRO
negozj
incliti
ed
allo
e
de'
leciti
più sol-
bigliatura
alla ab-
donano
che
,
de'
molta
spettacolo parte
cui sarebbero
di
pensieri
37
amministrazione
solenne
ti della
LUSSO.
AL
alla
debitori
zione
na-
,
e
di
serie
una
più
di
irrazionalità
ordine
dalla
meglio
a
ancora
pera
occhi
stupidi
di
dopo
ballo
un
,
di essersi
i suoi
di
perator
del
In
conversare.
che
potevano
I
nel
letto
a
altri
esempio
secolo
nostro
guance
,
di un'
se
(
?
In
o-
quante
ancor
giurassero
come
obbligava
queir intemperante Im-
Romano)
un
livide
gioco
un
divertati
commensali
sa
delizio-
persona
la sofferenza
partite di divertimento,
alcuni
te
Quan-
.
quanti corpi infraliti
,
si veggono
,
la
afflitta? Quante
la rende
non
rendere
traddice
con-
dice
contrad-
sontuoso
come
ai
fa
che
dilicato,
come
stesso
se
volendo
volte
quanti
stesso
se
a
dio
ezian-
appare
lusso, il quale
Il
la
.
contraddizione
fini medesimi.
suoi
lusso
a
e
Ma
speranze
certo
ti
na-
d'imprese,
generose
un
Cristiani
sempre
.
sublime
più
un
a
Sono
allo Stato
.
La
notte
è dedicata
Sibari
nostri
il sonno
moderni
giorno splendido
C
ai
dal
genio
piaceri del
si nutrivano
non
disturbare
lustriam
Il-
crederebbe?
non
3
della
Sibariti
e
galli
colmo
pubblica.
Re-
vanno
:
e
tal
in
DISCORSO
j5
modo
tal
CRISTIANO
metodo
con
sì difendono
vecchi
da
andando
dietro
chi
colla
)
Annotta
moto
Già
.
di
j
viltà
vivere
Lucet
exerceamur
,
;
trita
vulgari
ac
stoico
Seneca
quella
tutta
kHcifugarum
a
Un
,
pubblico
aver
artisti,
e
propria,
dies
aver
e
un
Res
una
: nunc
lux
'Non opor-
sordida
Segue
Romano
alla
mattina,
mezzodì
vulga-
est
,
il
ma
una
Jam
.
.
è
est
suo
e
turba.
non
giorno
sua
poi Iq
Buta,
lui è chiamata
comune
;
e
Attilio
Signor
co' terrieri
conveniva
Uicus
per
e
ed
cortìcì
vivere.
mordere
che
,
est
di
Patrizio
Qjùes
,
populus
via
re
pranza-
tempo
triti
est
tempus
facete id quod
è
^prandeamus
gesfemur
prop/'us accedit
di
,
popolo;
metodi
tempus
xmìnt
:
.
di esercitarsi
ali* Ordine
certi
con
pistola
di dormire
tempo
dunque
:
del
guise
alle
nella
lettica
in
disdice
Certo
costumare
sua
andare
gilialbeggia
cenare.
è
la
na
Aggior-
sole
è tempo
dunque
:
.
tet
erudita
foggia esercitò
Lucilio
dunque
i
tavia
Tut-
memoria
col
a
roso
gene-
I nostri
.
.
centoventidue
ri
e
la notte.
stessa
(scriveva Seneca
col
i galli
colla
inimicizia
nobile
stessa
tutti
dormivano
veramente
troveremo
piìi espedito
va
dove-
cogli
za
grandezche
fosse
proprio. Pn»
relinquatur : propritim nobis
"
CONTRO
psjculiaremane
no
fiat Oggi
particolare;
che
giorno
delle
sto
il vario
tramonto
di
il
e
:
né
tre
divertirsi
,
teoria
veglia
si
e
,
di
diletto
né
li macera;
dolce
notturno
delle
studiano
e
e
se
per
per
è né
non
.
tare
aspetPer
dalla
tura
na-
i corpi,
le
guardingamente
e
cristalli
per
al
e
si
che
buonora
persone,
:
ma
sonno
Quindi è
sì di
gentili
cortine
cuparsi
oc-
no
poltrisceil gior-
ricrea
non
saporoso
tanto
dopo
è propriamente
destinata
appassiscono infermicci
corpi
cevoli
pia-
ore
equivale il diurno
e
se-^
riposo degli animali
al
e
questo diletto
eppure
si
la notte
silenzio
al
dura
il divertimento.
occupazione
dunque
da
Qiie-
.
solamente
ma
,
senza
luce
non
perchè
;
mettendosi
am-
segnata
più
ora
,
uffizio
suo
sorta
veruna
più
efemeridi
delle
ora
,
nuovo,
scoperto
calcolo
due
ora
il
dalla
novellamente
tempo
condo
tenebre
affatto
e
,
non
,
quell'anticadivisione
Domeneddio
modcr-
tempo
un
né
notte
dal
propria
sera
si è creato
e
né
è
non
una
391
certo
,
si vuole
ozio
LUSSO.
AL
i gracili
quali
darno
in-
gersi
protegper
pe
cap-
cappucci dalla intemperie; perchè,
Tarla
fa sentire
ed
gabinettij
la
sua
a* termometri
sa
farla
de'lor
sentire
ancor
C
presenza
4
a' barometri,
sì racchiusi
a' loro
mu-
scoli
DISCORSO
40
scoli
a* loro
e
da
più irritabili
antidette
nella
la
parità ,
quando
si
si desta
5
spende
il riso
chi
sotto
a
piacque
S. Giovanni
valevano
che
campagna
illa platano
71US
meli
cundum
sunt
or
Persia
della
alle
donne
onde
meglio
qute
poi
volto
Antiochene
con
il
la
al-
di quel
(^).
dirò che
s'imiti,
faccia
rin-
platano
un
jucundiora
Né
naturam.
la barba:
jno
sunt
naturam
Re
che
terrestrìs
est
quanto
cui
,
Reggia
nella
già
come
:
biondissime
le
non
ri,'
stupo-
faccia fron-
prastantior? Nam
"
pr^eter
di
frasche
lucente
platano
suo
oro
de
on-
oggi v'
che
Grisostomo
verdi
le
lo
Grecia
della
retto
capricci;
dirò
d'
do
dira-
un
destare
per
pur
quel Re
a
da
cielo d'oro
«Iw'ggiarun' arbore
e
zionale
irra-
Non
rimote
Non
un
:
spesso
strani
.
abbia
irrazionale
sontuosità.
si tentano
e
,
.
digressione insieme
affatto
spese
e
,
il lusso
essere
,
afFcirmarlo
ad
nella
si fanno
giudicare
è
tutti
più gelosi
e
spesso
quale
passo
ancora
,
deduco
cose
delicatezza
sua
questa,
e
de' barometri
nervi
de' termometri
Dalle
CRISTIANO
rea
Au-
piatasunt
iis
,
se-
qu"e
tro
quell'al-
dorò
quale s'inil Grisostonon
so
qual
ama-
?
I
(a) Ibidem
"
ir-
I
'
CONTRO
diceva
amarezza
della
Io
testa.
Chiunque
potrei agevolmente
lerge,
quella
conosca
mondo
rida:
e
vi; così
ai ricchi
Sin
del
pt'ietà
*^
io
si )
che
vero
uno
spettatore
argomento.
ex
nimia
n^l
in
nasce
come
petto
gran
l'orgoglio
desiderio^
minore
investigato
nelle
passione
,
la
,
(^).
le prò-
sue
spese.
'^
principio propo-
nel
de'
ingenera
un
da
stesso,
è
cui
to.
na-
da
nasce
qualii agogna
a
distinguersi
per
'I
^
CO
J^idtm
I
.
?
Il
^''•'^VT»
tuo
II
?
Il
M.—
.1—1
?
SI
ti
fomenta
èia delia
dall'orgoglio;
parte
potrebbe dirsi passion di
che
,; /^^^^
Signor sontuosi.
dall'orgoglio, perchè
Nasce
tempii
con-
Crisostomo
S. Giovanni
disordinamento
tal
un
riflessione
(
bel
diviti bus fuerìt in-
disordinato
affermo
ben
e
,
il Savio
volte
ergo
abbiamo
lusso
indi fomenta
una
mio
ft
diceva
orgoglio
Il lusso
del
,
appellasi figura di
che
,
autem
noi
il
natura
gentiluomini delTAsia
ora
Ora
è
se
Quid
? Hoc
sipientitts
rum
mia
della
o
to
rimo-
primo è
il
egli saprà quante
,
go
tal luo-
che
gravità
dalla
secondo
scriverea
oro
i crini
e
collo
ma
io
,
filato
ben
peli delle ciglia,
moderazione
dalla
donne
o
di
scherzare:
o
41
sono
pervenuto,
mordere,
donne
vorreste
i
luccicassero
vi
O
:
voi
che
credo
LUSSO.
AL
'""'*
DISCORSO
4»
ogni modo
per
altri
dagli altri, e soprastare agli
la maraviglia
però cessare
se
,
Dee
.
tratto
,
CRISTIANO
che
alterano
la bellezza
è
fisonomia,
la
fra V
,
fuorché
varietà
la persona;
rimedio
un
è
ricco
il
poi
,
pensiero;
bonts
cere
Omnipotens
ricchezza
dinanzi
di
Cum
la
quale per
desta
,
presontuosa
multitudine
divitiarum
e
non
sogno
nulla bi-
più
aver
So
"
che
.
basterebbe
un
a
.
opera
,
del lusso
sfavillante
e
;
Speravit
pravaluit
spegnere
qualche
una
in
ogni
pensiero
a-
Qn")Job cjp.
Cb) Psal, LI.
do'
La
(^a)
nell' animo
pazza
,
(^)
in
eum
appariscente
agli occhi
sua
zarsi
innal-
e
cuore
un
implesset
astimahant
,
confidenza
nìtate
templa
con-
quasi jam nihìl posset fu"
,
,
tutta
si
splendore di
sogna
,
sì
co-
zione.
distin-
che
avendo
.
eorum
divien
lo
di Dio
neppur
mus
molta
donna,
non
degli uomini
bisogno
la
fra
e
la
per
la
ottenere
e
gonfiarsiil
sente
siccome
stratagemma
uno
e
pare
ap-
fuggir lanoja,
per
vagheggia
e
lusso
perchè
l'attenzione,
L'uomo
opprimono
e
ingombro de'qualitutto
la stravaganza
conciliar
inusitati adornamenti
si veggono
tratto
XXII.
vers.
vers.
9.
ly.
et,
in
va*
perbia
su-
sti
cri-
DISCORSO
A4
calvitium
Io
prò fascia peSioralìcillcium ("?),
"
,
al testo
in
dal
ed
che
cari
la
ricchi
e
la idea
che
si farebbe
morte,
onde
di
del
torno
di
malinconia
di
streme
per
passeggiavano
riverire
a
considerare
i!
Isaia
che
,
del
la facoltà
sotto
Young,
di cui
di questo
Non
.
bel
citate
Inglese
segue
è
dopo
e
così;
esposi
ne
e
augusta
degna di
„
Per
le
vers,
sere
es-
parole
i"J. €c.
e-
voitrastul»
C") Isais cap. IIU
mio
egli di agitare gli
cessa
tempo,
già
saggia
la
dal
il rimanente
gli occhi
Finalmente
ascoltata
uomini
più
e
donne
quelle gentil-
che
chieder
a
porgli
testo
parte.
una
sibile
sen-
.
qui
lettore
più
spogliamen-
Finalmente
basta
di
ispirato
è autore
E
vie.
addotto
testo
rendere
si umiliassero
le
e
;
esatta
la cattività
per
bile
no-
era
nobiltà
sì
dello
Gerusalemme,
sì pettorute
Egli
della
potesse
al
anteposto
me
enumerazione
una
è
che
eloquenza,
da
e
di
mente
sola-
non
grave
costumi
fruttuosa
e
,
in
ma
si faccia
ma
isdegnò
eloquente Demostene.
giudicò
vezzi
na
lingua Italia-
non
tanto
Grozio
pratico de'
e
che
,
benchò
,
santità,
comparato
grave
nota
una
Isaia
tesserlo
in
catalogo di gentilezze :
questo
to
di tradurre
ardisco
non
CRISTIANO
ta-
CONTRO
,
,
,
lare è
vivere,
della
il tempo
sarà
Come
vostra
dichiarata
,
i vostri
do
della
vita,
,
,
,
velocem.cnte
fuggono,
,
dal
vien
porto
suo
in
e
torri,
le
quale divelta
la
ve
e
,
gojano?....
,
giochi frivoli,
Dove
,
,
v'
coverti
,
parato
,
frangie
,
,
,
chiusi
ricco
entro
e
giato a superbe
tali
vani
sono
vanei*
voi
sa-
pomposo
un
di
per
giacerete
marmo
appog-
Ah
nel
ap-
tappeto
e
,
....
se
i
mor-
cataletto, cima-
,
raviglieremo della vanità
,
della lor vita?
"
soche
ricami,
colonne
ancora
i vostri
Sebbene
Io
avello
un
la in-
già
....
funeral
per
e
("?)Facendo
dei
prestig)
ritorno
ai
no-
Ca)
f^S'
LesNuits
u.
ec.
d'Young Tom.
Yvcrdtn
176$»
,
.
a
un
e
,
grandezze
mezzo
di
na-
procella
che
medesimi?
in
sponde
allora
vostre
interrogo ?...
tuttavia
rete
le
chi
oc-
dalla
la
per
saranno
tutti
ancora
sua
rapita
Dove
voi
sarete
che
a
dalla
a* flutti cacciata
mezzo
,
le
città
le
e
che
vostri
come
,
uscirete
e
dai
questi oggetti fuggiranno
,
la
insanabile, quan-
,
così
quando
,
corsi, quando fuori
incantamento
deir
voi
spiritiagghiacciati sospende-
i loro
ranno
pure
passerete
morte
,
,
45
.
rispondete, sarà
ma,
il morire?
trastullare
malattia
LUSSO
AL
premitrTraisieme
N»tt
cristiano
discorso
a6
nostri superbì confesso
qualche serietà di
.
Dunque
se
stesso
ho
grande
è
merito
diamanti
carrozze
dorature
contemplare
parte
a
lazzi; né mai
le
,
officio
verità
che
aver
per
che
la
le
e
di
pa»
rei,
marmonate
or-
questo
qui abita
rore
er-
un
mo
uo-
il
Lodai
buono
.
Tintagliator
padrone
il
qualche
potesse
dalle
camere
a
l'arazziere
per
dai
e
illustrissimi
entro
e
non
nido
si vagamente
uomo
drappi
è avvenuto
dunque
,
se
non
se
di
comunione
cogli artefici
fabbrica
rondine, che
suo
il
E
in
.
miglior ragione d'invanire
avrebbe
il
Dunque
me
parte
onesto
ma
e
,
merito
una
e
:
scultore
r architetto
lazzo
pa-
vernici
cadere
a
Logica
pittore lo
?
case
dipinte gallerie,
prudente
per
a
il
mio
passeggiandogli atrj
fui vicino
di
del
dalle
dai cavalli ? A
e
e
lor
perchè
,
portare
il tetto
alto
a
ni,
concittadi-
costituito dai
sarà
dalle
dovrò
de' miei
quello delle
sopra
grande
persone
più
potrebbe dire
uomo
Dunque
ra
anco-
zione
considera-
umana
di essi
un
?
sulle
perchè
mio
io
entrata
ciglio alto
sola
ognun
sarò
:
basterebbe
che
sua
ha
,
la
un
e
sua
casa,
pure
sì
pavone
coda,
e
,
che
perla
indosso.
mente
geometricache
ga
spie-
non
hai*
tonaca
desima
me-
Appartengono
più
N'ERO
co
al
deir
corpo
sentenze
a
dei
ciò
meditare,
fatto,
tuo
Dsle
dirò
dal
uscisti
verità
uscisti
ne
splendente
,
di mitre
e
di
di
latusì
Nunquid
serici s
aut
metallisì
si
forse
e
l'ingombro
dissiperà innanzi
considerazione,
di
alla
certe
come
dipinta.
colora"
nudo
dì oro,
come
E
in
aut
te
se-
to
corona-
Nunquid
gemmis
pennis
di
di fiorate
pennacchi?
micans
sto
cote-
madre.
vestito
gemme
coronatus
Se
di tua
ventre
di
male
te
.
nudo
gi
Ter.
mal
"
glorile Considera
nìtorem
tis
celan-
il nitore
cancella
,
che
,
il belletto
fugacìs honoris
jucum
era
cio
all'impac-
folìorum
eh* io
a
che
plagas curantium
non
pente
re-
esorta
ciò
sotto
velamen
gloria,
tua
cotesta
(«/)
de* novelli ornamenti
fugace,
onor
lo
non
stesso
S.Bernardo,
scrisse
le
bel-
divenuto
come
nato,
se
ignominiam
,
O
era
gli chiama
appunto
tium
che
fogliame
al
e
della
quante
chiostro
suo
cercare
a
e
non
la lana
O
verme.
principe.
gran
che
pavone
suggerisce S, Bernardo
non
allievo
un
del
seta
47
.
appartiene
uomo
la
e
pecora,
del
al corpo
le penne
più
LUSSO
AL
infu-
fioribus
aut
sttffarcinatus
tutti i tuoi
gi
fre-
faccia
tua
della
nuvolette
mattu-
CO
D(
considsrationt
ad
Eugenium
-^
liff.II.cap,^.
DISCORSO
48
leggere
tutine
dal
via
cito
veloci
e
vento
Si
:
nudus
"
sit
tua
povero
plorans quod
,
sit homo
honorem
è
vero
ma
:
de' filosofi ci vuole
è nemico
dell'una
i suoi
seguaci fra
lazzi ;
e
cristiani
del
ta negli
fl'"ìcc-
onori
1* seconda
'tuperbU,
''"'^*
ciati
gè
dell'altra; ed
e
talora
ricoprono,
che
e
del pensare
cioè
,
vi
ch'io
due
prego
che
,
avvisar
è loca-
vizj
,
lusso
dal
spezialjjiente
ricchezze,
i
l*
si ottengono;
lusso
adulazioni
.
zioni
tenta-
fomentar
a
diffuse, il mondo
nutrono
assorda
brillante de'sol-
eziandio
dal
ancor
il Ius'ìo
prima tentazione
Alle
prodotte
Esse
,
nelle
si coltivano.
dal
,
diligenza. La
coH
proprio
il tumulto
lusso
ci vuol
riflessione;e
argomenti
due
ad
non
miero
quel pri-
per
particolari concorrono
orgoglio
Tenta.
e
la fatica
divieta
Appresso
,
la
««-
murmu"
laborem
ad
ho'
,
quod
,
secondo
questo
tibi homo
sit
pauper
disinganno proprio de*
pietà, per
exsufjies a
erubescens
,
,
miserabilis
"
natus
ciò
Tutto
,
la
transeuntes
Occurret
:
sit
homo
nubes
ti si presenterà l'
:
miser
"
quod
quod
rans
e
pauper
dolens
dus
veluti
h/sc
pertransiturasdissipes "
ignudo
ma
dissipano soffiate
velocìter
facie considerationis
uomo
si
curila
matutinales
quasdam
6*
CRISTIANO
ma
agli occhi di molti
s'inchina.
insieme
mondani
giù-
li
li
CONTRO
giustificano
Esse
di rado
ncn
ricco
al
49
escludono
spesso
.
«ppure
LUSSO.
AL
le virtù
quegli onorisi
sarebbero
che
scono
attribui-
dovuti
mente
sola-
,
al
i
sapiente
potenti
che
chi
Per
segnale
gli scanni
certi
se
i
del
che
che
nonv*
spenda,
gli
sia
negato.
i
gabinetti politi-
stessi,
di
e
i
militari,
Portici;
catalogo
e
delle
il
no»
demie
Acca-
quello degli scienziati
e
.
manca
qualche
insigne del
e
al
proprio san-
volta
(essendo
genj della fortuna) ladistinzìon
ài devoti
naro
de-
suo
accompagnato
falica, supplisce l'adulazione
dovere
dal
giudiciarj,e
al lato
Che
za
dan-
campì
di lui leggesi nel
de' pensatori
della
dre
pa-
i
i Licei
ma
quasi
solamente
non
sono
5
si sarebbe
onore,
è
ora
,
si accompagna
illuminato
,
titudine
gra-
premio
città
si reputa
e
dovizioso
di
il
era
una
capitano bagnato
un
Quella
.
è il protettor
chi
teatro
che
un
.
Suoi
me
al
con
trionfo
ha
re
riveri-
quella acclamazion
Signore
,
-ci
Patria
co'.i
e
?gue
si dovrebbero
salvare
divertirla;
sa
della
e
saputo
avea
"\i chi
un
si riveriscono
iti altri tempi
,
;
come
5
popolari
dai
e
giusti i forti i magnanimi
i
di
,
:
lusso
jD
pub-
privata. E^un
pascere
lig) dipendenti ,
in-
un
gregge
li quali
erati
alla
fecDn't4
ìir""n.
"n^'Z.
J^/fV*
"'
*?"'"'-
tutto
.
DI^ORSO
5©
dolce
alla
benché
a
aggirarsicolla
giorno di
presti
sono,
sempre
rinunziare
ossequioso,
locutus
est
l'incenso
ai
nomina
vizj ,
cose
buon
gusto
nella
cavalli
e
iì dilicato
veste
ne'
,
,
,
sergenti ;
come
i riformatori
"
,
si
co-
e
i
,
nella
una
il
ne'
,
i loro
nefattori
be-
eleganze
leggiadricostumi
e
mi
no-
la,
tavo-
ne'cocchi
celebrano
bell'orologio oltremarino!,
non
almeno
esaltano
gli arbitri delle
de'
Se
un
.
bella
ta«
ca^
bacEecles.
tap.
XìlL
iW) Plinto lib. XXXVIL
v«ys.
•
pretiosa
dssunt
criterio
e
aperta
scambiano
,
villa
nella
col
or
(«). Spargono
vitiis
poi
Sempre
(^) :
lode
lumi
i delitti:
le idee
Nullis
;
proprj
perducent :
nubes
onorano
e
scambiare
alle
ad
hanno;
tacuerunt
omnes
nell* Ecclesiastico
abbiamo
potendo
ai
colla
or
illìus usque
verhum
colla
terra
interesse
per
"
,
guono
se-
speranza
che
ciò
per
ogni detto
silenzio
Dives
ma
a
pure
rispettano i patrizjnon
Essi
.
approvano
€
ed
un
e
,
restarsi
pie oltraggioso ,
raccolti
benefica
loro
al
sotto
ciò che
per
liberale
si strisciano in-
di
parecchi
serpere
essere
?mano
adulatori
del
quai pieghevoli insetti
veggano
schiacciati
e
Simili
le lodi
.
ai Grandi
torno
di
cantino
esca
accoglitore
CRISTIANO
ag*
(ap, 3*
,
DISCORSO
51
sterebbe
un
dovesse
ancora
CRISTIANO
savio
che
,
sedere
E
sensi
os^iv^Tviamo
in
.
loggia
Reggia
sua
piramidi
i
h£";
ne
Babylon
est
me^
5
edificata
seducente
il fieno
determina
di
come
,
gemme
i soldati
lo
:
bue
i
una
non
mi
io
la
quel-
a
gonfiava
ri-
(^)
,
cortigiani
i
de
alla
porpora
guardano,
già
e
Vox
pubblica
dispiega
ho
commosso
reggia
un
udienza
una
reale
aspra
l'altro
cielo:
dalla
sola
e
insuperbisce ;
dal
bilonia
Ba-
ch'io
quale
cuor
i
pascere
fortitudinis
rotore
il
e
,
caccia
lo
che
di fi'
a
ego
Babilonia,
piomba
tonante
seggio
quam
,
pensiero destava
Nabucco
ruit
pensieri: ]"ion'
dell'impero,
.
voce
ragionar
a
significareal mondo
L'uno
vista
magna
gran
sede
per
per
sia?
la
è
non
basta
Tacito
gloria decoris mei ? Questa
in
""
templa
con-
delia
pendenti giardini
regni , in
in domum
cavi
una
di là
e
,
de*
gli ampli canali
co' suoi vanagloriosi
comincia
ed
passeggia
popolosa Babilonia.
sua
a
Nabucco
marmorei
gli archi
le sculte
sia 1* impero
delia
eccelsa
d'
trono
un
sopra
tale
fatti che
oro.
grado legittimo
per
una
ccelo
selva
Erode
.
al
monta
vivace
lo
nano,
inchi-
plebei loammi-
Daniel
(^:ì)
cap. ÌF. vers.^y.
es^
,
CONTRO
i
mirano,
Tir]
AL
i Sidoni
e
gli tiene concione,
obbietti
SI
un
so
:
6*
fra
e
Populus
un
Erode
popolo
vermi
mangiato spira; Confestim
cussìt
eum
disset
honorem
bus
angelus J}omini
"
,
expiravit {a),
con
lusso
una
potenza
degli aromi,
e
tinte, delle vernici
,
dei
darobe
,
dei
e
;
tutto
che
ode
i suoi
io
e
ricche
e
perfluità
su-
e
bato)
ser-
delle
le guar-
dell'oro
e
gento
dell'ar-
delle
e
,
un
per
te
dipin-
crete
Ezechia
bisce
insuper-
profeta
che
,
preda degl'inimici,
rimasto
avrebbon
figlistessi
al fastidio
perdo l'opera
e
cogli esempj
de'Babilonesi
che
cosa
D
Ca^ A^or. eap. XII. vers.
Cb) Regum W" cap, XX..
servito
il tempo
a
ii.
vers"
voler
è chiara
ec.
ij.
ec.
e
nuchi
eu-
(^)
.
chiarar
dias-
sai
3
,
di
e
lucenti
intimarsi
mancipj
•vermi"
a
gliscrigni,
sculti,
cristalli
sarebbe
e
Ma
e
e
de-
non
degli unguenti,
vasellamenti
foggiati
dai
per-
fondachi
eì
5
e
peraltro pio
vagh-*
Corte
un
ambasciatori
agli
le
ed
autem
quod
eo
,
Ezechia,
straniera
sua
voces
,
consumptus
mostrando
della
Dei
j
,
Dea
come
romoro-
infradicia
onde
percuote
e
;
insuperbisce;
.
lo
nume
il
e-
de' circostanti
maestà
acclamabat
autem
bominis
angelo
implorano:
la
si crede
jj
.
Io
gli applaude
nume
non
LUSSO
"DISCORSO
54
sai per
la
li lusso
natura
lyj labore
CRISTIANO
hominum
la superbia
genera
.
sunt
non
tenuìt
educazione,
eulta
satira
cilie
di dire
che
E
del
qualora eziandio
fuori,
evangelica
incognita
E
ciò
uno
del
amor
è
di
CO
Psal,
si serba
cato
provo-
mansuetudine
gelica
evan-
nel
che
,
il lusso
proprio,
odiato
con
durezza
.
LXXIL
vcrr.
5. "
6.
del
umiltà
progresso
e
prossimo, il qual prossimo
Dalla
che
sempre
avviene
,
e
sempre
evangelica
amor
dispregiato ed
cuore
tratto,
1* animo
.
smoderato
ma
medesi-
a
non
di dentro
più agevolmente
tanto
tratto
j
destia
mo-
re
traspa-
modestia
a
mortificazione
,
piùdiffi-
tanto
insofferente
è
asservì,
portare
commendata
si serba
al
e
è. geloso sempre
cui
da
tutto
ma
;
ni
superbia de' padro-
poi questa
si depone
5
modestia
la
troppo
sul
persona
impertinenti) dalla
medesima
il fasto.
acconcia
della
ornati,
e
vero
sperato
livrea
la
come
pomposamente
al di
la
attitudini
più vezzosi
quanto
predicata umanità,
condiscendente
lasciando
si dà
la
Egli
.
plauso
sulle
sparge
e
voluta
una
(
il
temuta,
viso,
la
è
che
superbia (^)
eos
ideo
....
,
vera
cuore
ce
produT
scema
alla
ne
fi-
za
durezderi-
va-
CONTRO
indi
yano
da
oiìde
parricidio,
al
lusso
novello
un
che
ditazion
troppo
alT
e
1* Amico
trattazion
Le
E
piena,
che
dal
stesso
dirò
quanta
intorno
naturale,
della
e
riguarderanno
assolve
la
-Ili
,.
altrui
che
agT interessi
zione,
legisla-
civile
Repubblica
lusso
tutta
j
più
spesso
Accusarsi
avarizia;
so
se
ovver
a
il secondo.
ancora
cJ^T//-
i debiti
prò.
m°"f
quel- fettì
come
per
Pur
Rubasi
lusso:
l'altrui
torre
Non
negoo
•
'
.
del
troppo
l' uomo
la
4
.
effetto.
e
^,«.
pri- m^JÒ'd'
io già le ^^^r"'.*b
re
è do-
*
D
Discorso.
roba
degli altri.
rubasi
eser-
la
l'avarizia
più stimoli
foize dell' avarizia
si
usurpando
pagando
non
la roba
ma
Uconri»
Parta
vuole
rapisce
che
e
.
-
talora
,
funesto
che
ingiustizia,
:
.
non
si
se
Quelle
....
del
doppiamente
ptr
,
.
ordinano
ma,
.
già
e
;
ognun
colpa
cui
a
,
sensibili
poco
ingiustiziaè il primo effetto
La
cita
dalla
e
ancora
Diritto
e
la
vizio
verseranno
del
pri
proprio
amor
per
me-
e
eterni
riguardano i particolariviziosi
sa
vanti,
da-
disputate
sinora
uomini
il
qui
schiera
si
interessi
agli
gli
rassomigliare
mi
cose
.
;
gli
de-
.
merita
sono
cioè
spenta
incendio
d'idee
intorno
carità
di
ordine
accurata
versano
pur
si dubita
non
lusso,
del
la
e
,
55
.
filosofo detto
saggio
un
uomini
e
fatali effetti
due
giustizia oppressa
!a
LUSSO
AL
tngia-
^''^i'
»
to"^here
mi-
/* altrui.
DISCORSO
5^
minato
da
lo
impetuoso
ammassa,
dispregiata;
su
ha
e
i sibili
e
la
per
medesima
del
i
passione del
nobile
:
però è
e
r incitamento
persona
le
,
abbia
quale
la
valle
cui
già
e
penda
la
vi sarà
non
mai
di
contenda
Un
un
la
,
fertile
,
fuor
ed
,
e
di
che
che
trova
il
freno,
che
una
volo
gran
dì
occhi
natia),
qual
so
ver-
chiuso
cultura
prendere
o
utile
una
degli
sotto
forse
posare
riputata
seguirlo;
propizia
padre,
è
tanto
per
caduta
di
pastura ? Scriviamo
metafora.
per
si vegga
sua
la
del-
quelli
non
robusta
palustre (e
scosta
na-
ospitalità signoria
spiccato
l'aura
meno
venga
Fate
per
applaudito
uomini
ha
assai
ala
protezione;
una
.
se
ancor
e
;
passione
una
degli
ne' sentimenti
di
sempre
lusso
è
il lusso
e
,
appellato magnificenza
liberalità
non
nascondersi
sofferir sempre
a
derisa
si vergogna
e
a
La
; è
umano
è
zioni,
declama-
le
se
rimproveri del vulgo
ragione.
passion
di
genere
scena;
costretta
ma
l'adora.
vagheggia
contro
costretta
fuggire
è
namorato
in-
e
passione dispregevole dell'avarizia
la
sino
lo
palpa
guarda-,
lo
pauroso
e
lo
Ma
cupidità di dere
posseall'oro, e sollecito
stemperata
una
anela
e
,
CRISTIANO
,
cinto
re-
dove
forza
e
della
ogni
velo
v«ol
mantenere
una
CONTRO
famiglia
numerosa
una
egli
anch'
donna
delle
cittadino,
il
nojosi
a
di
ne'
fra
del
e
prima
.
come
allora
e
una
del
quelle
,
eterne
altrui
invidie
i raggiri
gli studj
ricorre
di
do
ra-
gioco
me
co-
Non
incomoda
forse
del
so,
lus-
il protettore
come
lusso.
del
tentati
sono
al
o
e
si veggono
Allora
ni
vigilie quelle pazienti sessio-
quelle
,
sponde
ri-
non
,
facoltà.
parte
,
que' lunghi digiuni
,
certi
a
incominciato
,
s'invoca,
il confortatore
tutti
somma
Il gioco si malediceva
asilo
un
alla
entrato
entrata
mondo
gran
suadere
per-
leggi durissime
alle
quelle angustie si
a
la
sistema
prevalersi delle
in
in
malinconie
le
ne
dell'ordi-
il potere,
oltre
quali
familiare
mondo
già
essere
spendono
dispendiose ;
trattamento
quell'onore;
soddisfare
per
col
una
nabile
intermi-
i confini
vuol
,
prodotto,
piiV
mantiene
tuttala
segue
tocca
incontri
al
bel
di
che
coloro,
che
popolo
possessione
che
,
decorazioni
che
e
un'altra
ha
lussureggiando;
che
pomposa,
nobile,
agio lussureggiante
vizj
veracemente
serie
un
di
famiglia
numerosa
j/
.
con
figliuolo,che
un
e
;
LUSSO
AL
torbide
quelle rabbie
,
quelle inquiete speranze
gioje
,
smanianti
quelle pallide
,
quelle
immedicabili, quellimovimenti
e
gosce
anti
ur-
DISCORSO
5«
ti
dell'anima
scotimenti
e
CRISTIANO
rovinosi
ch«
,
straziano
la
disordinati
dono
la divi-
la conturbano
crudelmente
Allora
.
che
rimirandosi
5
gioco
il
di divertimento
d'
di
lucro
e
,
fondo
un
attenzioni
sottili,
calcoli raffinati ;
baratterie
fanno
di
fraude
e
maraviglia
di
J*
galantuomo
dalla
vatorj
e
prodighi tutori
di voi
di
seguire a
pur
Onorandi
strana
tribunali
sinui,
s'in-
macchinano
alla
all'intendere
di
del
di
sclamare
al
Caffè,
suo
un
me
co-
mo
pergaconser-
depositi, casse
del
Principato
quante
cattive
amministratori
dalla
si
,
gioco
nel
si
erario
e
i
adopera
Pupilli e vedove,
ardite
contro
si
predicatore da
dell'Altare
l-e
ne
avvie-
che
quale
spedali, economici
sociali, augusto
sacro
E
panca
Chiesa:
to
por-
menzogne
.
talento
il
un
e
,
maniera
Talvolta,
sclamerebbe
della
ogni
vien
cupazione
oc-
solamente
non
si dicono
e
strazione
di-
negoziazione
il tradimento
novelle,
certe
una
una
,
sottomano
che
pubblica fede
come
(a dire ciò
i tradimenti
se
ma
è
conghietture sagaci,
ma
,
una
usano
le
mondo)
nel
pur
come
d' industria
si
naufragio,
dal
non
5
importanza
scordi
di-
ro
teso-
,
di
mani
fatte
son
disperata cupidità
lussureggiare spendendo
del foro
,
illustri
mae«
«tra-
!
nascondono.
che
pia
è
onorevole
Cristo.
Il mondo
il mondo
è
prestigie al guardo
difetto
per
essi
sono
ridere,
di rendite,
forse
meglio
per
è
di
ancora
avvivar
e
,
tanti
che
certo
un
alle
sempre
sia
piccola
e
l' aver
che
che
non
l'inganno
genere
sti
manife-
creditori
i
più
L'
,
di lusso
debiti
.*
larghezza di
non
seppur
grandi
sia
non
di orrevolezza
sia sempre
cuore,
biti
de-
sono
grandi famiglie, quasi
assai
e
veniente
con-
lo spendere
segnale
di certa
aver
vergogna,
qualora
,
plicar
molti-
e
la comparsa
sospirisecreti
magnificenza
si reputa
costretti
\sono
i debiti si rendono
e
assai
vergogna
perchè,
maninconiosi
e
l'inganno. Ma
sembra
de' debiti
II
lui.
allora
grida manifeste,
dopo
mettono
treno
;
nuove
comporre
di
e
no
assottiglia-
più lietameute,
ordire
passeggero
dalle
o
il
insigni modi
si
più grami
danzare
e
di
Ed
lo insulta.
mondo
acuto
bella
quantunque
e,
per
studj
perpetui
qualora
mondo
de' poveri di
e
sagace
i poveri del
maligni,
la
essa
servirlo; tuttavia
per
disprezza tosto
il mondo
con
ingrato:
impoverito
Io
essendo
del
poveri
tal povertà
è
non
la volontaria
come
si sia
altri
che
certo
perchè
;
de'
povertà
è
Ed
nascondersi
a
forzata
e
CRISTIANO
DISCORSO
60
di
altezza
ta
cer-
di
spi-
eONTRO
più sublime
spfrito degno
di
debiti
altri
che
fa
che
la
luogo
fortuna
gii
due
che
onde
co*
que*
doni
stato;
ha
di
E
fatto
questo
a
.
di
classi
persone
Prhns
por-
accesi
de* debiti
il peso
spezialmente
tano
6l
.
si vendica
non
osservo
LUSSO
AL
p^////^
i»
lar
dal
lusso,
classi
ca
di
A
il
mercante,
nostri
il commercio
gni nazione
a
ali* altre
patti ;
per
,
mondo
:
è
derlo
di
il
genti
forse
di
giovar poi
oltre
a
,
torsi
in
con
aperte
mente
solazioni
na-
torsi
lo Stato
il
mente
Certa-
suscitatosi
commercio,
che
scambievolmente
discono
s'impebracciarlo
ab-
per
in
che
molte
costanze
cir-
gode
nessun
ambisce
ognuno
dovrebbe
Ma
p^o-
do
lascian-
.
sulle
grazia del
arme
di
amoroso
perchè
T
tacita
una
opera
que' beni,
e
le
.
quanto
querele
tà, onde
commercio
il commercio
di
un
potrebbe
far
giovar
l'estro
è
verso
le
quanto
voler
danno
e
,
potendo
non
tanto
nel
di
reciprocamente
invidiosa
traffico
camb),
col
Anzi
de
sten-
per
intendimento
stessa.
e
,
O-
amica
grida
esercitano
guerra
innamora
ne
destra
la
ognuna
altre, colP
se
se
gara
catunn'.
giorno
tutto
agli Stati.
benefico
come
•
modo
afflitta,
della Repubbli-
si celebra
giorni
due
,
benemerite
persone
.
T artefice
e
sìagD-
immoderate
commercio
si uccidono
cupidi
tratto
le
te
trat-
genti
,
o
DISCORSO
^i
sempre
«gni
uomini
nostri
fratelli
i mercanti
preclari signori
essi
Veggono
.
tutto
delle
e
compre,
vacillar
onorabile
e
altro
Suole
sole
un
loro
de' venti ;
procella
e
O
.
naufragio
ingresso
qual angoscia
che
serbò
dimestiche
spese
lore
col
! E
e
,
per
sempre
5
volumi
fede
za
ubbidien-
e
al timo*
,
al
infe^
pari della
fatale
riesce
gli
,
della
e
e
.
solenne
un
^A
altri climi
sotto
talvolta
ma
brevi
bro
ingom-
senza
dell'onde,
y
merata
intee
impallidire
mercante
dell'incostanza
deità
lor fama
nom.e
ritrovavano
.
le
delle vendite
la
ufficjspedite
di vani
barsi
contur-
quando poche
;
del
righe segnate
sotto
il sistema
diosi
stu-
pagando
non
i mercanti
però
quanto
più
divengo»
ne
,
curatori
pro-
intanto
i
sono
primi distruggitori,
i
lor debiti
operosi
Ma
del commercio
sa
co-
tà
ogni cit-
.
che
,
lizie
de-
le
certa
in
vogliono
pubblici comodi
laudatori
e
si
Europei;
utili cittadini
come
de'
no
provvedere
per
ai voluttuosi
onorare
certi
periscono più migliaja dì
anno
rimote
è che
CRISTIANO
,
dover
tristo conforto
consapevoli
qiesta
delle
nuziale
una
un
ti
celebri-
traffica-
onesto
modestia
ceder
nelle
l' arena
,
degli sterili
ingiuste sue
ingiustiziacresce
quanto
sue
e
tirarsi
ri-
suoi
ture
svencre-
sce
il
sce
danno,
sul
che
secondo,
caduta.
Nò
è
pagherò
il
quale
sembra
si è
la
lite vinta
(^)
,
messi
si
riempiono
come
troppe,
e
che
quelli di
con
Incomincia
;
doglianze
,
delle
e
maestose
delle
,
Non
.
nalzano
s' in-
i frutti
si addensano
la serie
degli
delle
uffiziosità
avvi
e
tifizi
ar-
delle
ripulse aperte,
e
or
,
no
s'intreccia-
preghiere umili,
prepotenti
che
,
riempiono
non
e
la
,
granajo
il
.
secreti,
in
frattanto
e
i creditori
e
non
:
poche
come
un' altra
a' capitali;
intorno
;
un'annata
di
S.
nota
buono
anno
viltà
per
i debiti
ben
iscassità
per
il precetto,
però obbliga
e
or
certo:
in-
sempre
propriamente
ottenuta
accusano
gherò;
pa-
questo
quest' altro
a
Aspettasi T
.
,
la
io
:
che
è
come
,
d'altri;
eredità
la
non
erario:
positivo
equivale
roba
ogni tempo
ed
la
e
ancor
i debiti
pagare
negativo
ed
ritenere
rispondo
rimoto,
del
Tommaso;
le
anch'io
spesso
forse
e
primo
terzo;
rispondere
sempre
eppure
precetto
sul
do
quan-
il
cade
nìolti
a
vale
perchè
molti;
a
il secondo
e
63
.
innocente
si propaga
scossa
deriva
ne
fallimento
per
LUSSO
AL
CONTRO
zevoli
carez-
delle
nacce
mi-
fisonomia
odio-
co
^'
Tommaso
a.
a.
qu,
61* art.
8. ad
x.
più
CRISTIANO
DISCORSO
M
di
«diosà
fugge il
quella dì
volto
suo
e
,
ritiri misteriosi
e
,
creditore; e però si
si fìngono affari impensati
un
scende
gemendo
le
placabilianticamere
e
non
quanti ritorni
le scale
intercessioni
doni
promessi
abbassamenti
sofferti ! E
1
ò
si
farsi
si dica
reverendo
tu
iacciata
tremenda,
ilisertò
campi
,
Una
tanti letti, da
bande
,
onde
e
la
ragion
non
,
bastò
lato
immacu-
vedovi
servì
a
te
il
valleria
catire
men-
rin-
la
ira
tua
suscitò fazioni
divise
,
da
fred-
con
menzogna
cui l'Italia
jgenie illustre, troppo
che
destò
non
ville
arse
e
è da
.
armò
che
parola espres-
magnanima
quanto
volte
sanguinario duello
4-0
della
la morte
quante
,
a
po
tem-
questo
bugia. O
la
onore
abborrisci
piucchè
alla
data
è
quanto
eseguirlo?In
si manchi
che
indifferenza
e
si fa almeno
o
,
formalmente
e
ti
quan-
,
verità l* aspettatissimopaghe-
in
possibileper
.'^amente
Quanti
!
violentemente
credito
nel
eseguisce
avviene
ra
villeggiatu-
quanti accordi forzati
3
te
quan-
e
,
della famiglia,
giuoco
del
e
gite,
quante
della
compagni
i confidenti
presso
,
O
i ministri
presso
i
presso
.
sale
indarno
assedia
e
,
egli
perorazioni
quante
,
ed
:
città !
,
Il
si rimase-
attendeva
a' tuoi
pi'o-
sdegni;
fargli cader
delle
ma-
CONTRO
mani
io
che
,
T autorità
appena
scettro
indole
tua
la
eccelsa
Né
mi
il debito
condizione
a
nobile
ogni
sino
la
nessuno
sua
che
è
non
ora
mal
decoro
il primo
di
E'
sfoggiatamente
farsi riverire
di
dagli
il
indebitati
bramato
qual disinganno
i
,
una
come
appena
rotta
dai
dizione
con-
sua
al
in
roba
decoro
,
cabolo
vo-
applicato
credere
,
innanzi
al
lo
popo-
decoroso
;
do
quan-
è
mai
che
si ottenga
popolaresco
per
O
.
essi poter
gere
leg-
in passando
festevoli lacchè
£
,
è soddisfare
pensieridei più nell'atto che,
la turba
la
perchè
illasione
stupore
sarebbe
Se
.
veramente
mal
ora
spendsndo
,
la
dalla
famiglia
una
giar
can-
dispiacere
sia
quanto
,
inteso,
creditori.
a' suoi
E
sua
che
costituita
essere
più
mio
cangiata;
,
di
cangiare
a
si sia che
è
ora
condizione
può
non
,
da
ria?
necessa-
proprio stato
con
qual egli
la
ta
brut-
pericolo
al
annunzio
avvilir
creder
basterebbe
io
,
beli'
o
,
ver
1 debiti, né il do-
pagando
pagato
cipi
prin-
men
parer
il
il decoro
serbare
di
farti
si opponga
condizione,
potrà
fartela
col
menzogna
de'
Dunque
.
lusso
e
,
lo
strapparglie-
interposero fra
augusto
il solo
generoso,
onar
a
somma
agitate spade furibonde
le
6s
.
anzi
il ferro;
spontaneo
bastò
LUSSO
^t
ce*
de
U
de
DISCORSO
ondeggia
e
intorno
dinanzi
Errano
d'
oro
sia
loro
la moltitudine,
che
,
fatti
è il desiderio
gnoranti
che
de
si
e
,
colla
:
è il
degl' i-
è
pretiosi
"
di
tutte
de
magni
che
"
che
ma
habe
Curam
che
quel decoro
ricchezza,
di persone,
classe
ma
che
j
bona
tibt
magis permanebit
enim
thesaurì
L' altra
ch'
an-
(^a):
il tributo
appunto
migliore
mille
qiiam
"
,
sogliono
es-
?
.
,
n
1-^
-
fecofìda
»l0jfc di
de' vani
hoc
tuose
vir-
quel plauso,
non
Raccomanda
j
se
visto-
glia
maravi-
la
partorisce dalla sapienza che
nomine
pression
la im-
azioni
le
nomine
borio
.
le ricchezze
vere
commo-
Lo SpiritoSanto
egregi 5
si eredita
non
cante.
mer-
ro
riputazione e il deco-
habo
dei
al
di
quella riputazione e quel decoro
frutto
noti
se
,
le apparenze
.
egli raccomandala
QuTam
varsi
incur-
confondono
eccitano
coli' approvazione
:
5
farsi stimare,
in iscambio
prendono
e
;
oro
pagato
un
essi
che
,
d'
avvenga
eccitano
quella
con
dente
ri-
signori persuadendosi^
alcuni
qualora eziandio
,
carro
i)en
sa
esser
il farsi conoscere
e,
non
broccato
un
a
il broccato
che
loro
un
! Il vulgo
di Ostfrisia
crede
a
da contegnosi cavalli di Olstcin
tirato
o
CRISTIANO
—
.
?
II
.
CO
Eff/. tap, XLI.
veri.
J§.
^
n—
*--!!
'?
^
DISCORSO
6i
snerva
industria
questa
,
concordia
si
turba,
5
premio
della
se
settimana
che
altra
perarj
Dio
quantunque
risguarda
non
a
ricchi
essi
le
o
lecito
era
non
eziandio
perchè
stranieri
sono
,
quelli
bisognoso
niente
;
intera.
moniale
e
certo
Tal
non
ordine
abolito,
fosse
anzi
ma
che
differir
non
è
e
rò
pe-
giati
privile-
è
al
tali
su
era
povero,
straniero;
si
che
,
:
prima
,
mercede
o
servare,
os-
a
Ali* Ebreo
Toperajo,
di pagar
comandato
i
essere
egli,
fratelli
è
leggi Ebree
la
la
diritti,
carità;
umanità.
negar
E'
.
giustizia commutativa
la
e
debbono
concittadino
fosse
i
tuttavia
colla
affari lo spirito della
O'
sieno; perchè
:
mesce
sia
se
,
i creditori
pagare
persone
spirito delle
Lo
tra
en-
sì sconsolati
risguarda
più indigenti
.
dire
a
di
distributiva,
la
i
è
tenuti
si
che
forto
con-
e
Il disordine
Non
commutativa
e-
denaro
di essi compassione
sente
siamo
giustizia
si
la tristezza si sparge
stato
,
che
vero
il
finisce,
che
.
lo
compassionevole
allegrezza
spunta.
que' volti
sopra
queste
,
ottiene
non
quellefamigliuole;
a
per
si rimette
questa
Tartier
stingue
deir
CRISTIANO
appellano
ali' Ebreo
se
verace-
il sole tramontasse
mai
una
già precetto
spiegazione del
notte
cere-
diritto
na-
naturale
seguire
in
ed
:
chi
in
69
.
può abolirsi
non
gradi delia fretta
i
re
che
,
LUSSO
AL
CONTRO
oggi pu»
debbon
paga
proporzione de' gradi della
la
chi
L' antico
riscuote
sità
neces-
Testamento
.
delle stabilite
i negatori
tratta
sanguinar;
S,
Fratelli voi
:
sureggiamenti
Jacopo
i
tripudiosìsono
di
e
in
"
t"iram
in
de'
strage
die
è da
dotti
alcuni
questo
Epulati
Ai
,
uomini
Ecce
ch'io
S.Jacopo
runt
regionesvestras,
bis ^clamai j "
Sabaoth
è
vero
€
tener
zione
clamor
introivit:
che
voi
il gioco
colle
vostre
ed
vers.
3.
pagati
non
in
dire
posso
nella
fraudata
sa
stes-
a
vo»
Domini
così.
la
role
pa-
messuc'
est
aures
di apprestar
Egli
tavola,
accogliere la converfa-
entrate,
E
CO Jafokt r.
eorum
vestra
qui
,
quasi dicesse
dite
,
quie
super
seguenti
le
operariorum
merces
chetti
ban-
probabilitàapplicato
con
Ciò
passo.
estìs
corda
poveri
pistola scrisse assai vicine
:
lus-
co' vostri
enutrìstis
si è, che
certezza
con
viziosamen
do-
e
giorni de' vostri
:
luxurììs
(^)
lettera
sua
giorni di uccidimento
poveri
occisionis
stamento
Te-
lautamente
trastullate
ma
;
me
co-
nuovo
nella
mangiate
voi
:
nel
.
scrive
così
E
omicidi
e
mercedi
3
ma
non
ponete
xnen-
DISCORSO
7d
mente
fieno,
e
Queste
non
e
il
potente
male
; e
un
solo
sa
trarre
la maledigliene,
querela
Guardinsi
pagato
gridi
"
i ricchi
Dio
a
la
qua! maraviglia che
clamore
metta
un
profeta
i sassi
ne' bei
,
i
e
insieme
e
si
e
rispondono
;
gnum
quod Inter iunSiuras
,
al
e
voce
sul
tespondeb'tt
,
sanguini bus
,
v^e
Alla
ijuesto cUmoroso
est
,
di
dir
ze
stan-
no
parla-
peccato
Lapis, de pariete elamabit
padroni
E
,
nelle belle
la
alzano
non
defraudata
se
;
de*
"
il
peccato
grido, che
di
li-
adijicìorum ,
^«/ adificat civìtatem
fine
:
loro
p^ccatum
povertà
palagi
legni
rei
illos ad
cantra
il cielo
verso
verna
go-
il povero
che
ìllis ai
reputetur
che
,
divengono
Clamet
;
un' eterna
e
partecipi delle
divengono
reità.
Dominum
Essi
,
solo
un
degli afflitti
bocche
provvidenza
alla
la pò*
:
è
non
mer-
no
cristia-
e
la bestemmia,
il mondo
i ricchi
buono
ma
però
e
descritto
ho
dalle
e
del Dio
tutti i
Non
del
e
nome,
contro
male
ma
gridan gastigo ;
degli eserciti j
ornati, che
carattere
è
Dio
il
pagate.
alle orecchie
mansueti,
sono
mietuto
sono
far la vendetta.
a
verta
del
ha
non
mercedi
pagate
cioè
j
cenarj
formento,
grido penetra
questo
Sabaot
di chi
le fatiche
che
,
CRISTIANO
non
in
mette
pagare
i
CONTRO
creditori
poveri sarà
Sul
declinare
che
quel
del
dal
di
regao
Dio
,
rinfacciassero
lo
quali furop.o
tria il lusso
il
e
,
pria
in
servitìi
colpe
sue
scisma
Amos
,
le
,
alP idola-»
e
,
Uno
dispregio de* poveri
di tali profeti si fu
»
spedì de' profeti
delle
allo
oltre
Samaria,
fosse
lui
a
7X
.
gastigo seguito
popolo condotto
dagli Assiri
che
LUSSO
AL
dal
chiamato
^„,/;,;
.
Si-
*•
Metropoli fuori
lo raccorrò
tunc
Audite
verbum
hoc
pingui
certi
,
,
a
e
la
e
nelle
Ottimati,
èttrneis
,
.
agnum
.
alle
de
"
lussuriate
a
da
Domum
doviziosi
,
assemblee
,
colonne
4
,
bliche
publeEiis
in
vitulos
"
voi
in
che
popolo,
mangiando
£
con-
di Samaria
dormitis
grcge
Favello
letti sostenuti
e
,
dì
riponete nel
del
Capi
Qui
,
e
lascivitis in stratis vestris
"
armenti
,
siete
fortificazioni
Anziani,
comeditis
avorio
poderi
confidanza
vostra
d' Israello
sopra
che
,
mos
optimates, capita
,
pomposamente
entrate
dio
voi
oppor-
vacche
Appella
,
ingredientes pompatice
,
Guai
Sionne
monte
Samarite
monte
populorum
.
le
predicava Amos
^
grassi di
Signori
capanna.^*'p»"*-
una
qui opulenti ejiisin Sion
V.^
Jfrael
dì
capitoli
pingues
vacc"ti
.
jiditisin
suoi
varj
da
sentenze.
bezzi
V^'.^
CJpttClt
alle
gnore
'''
:
de
e*
qui
wf-
dormite
che
di schietto
e
bevendo
sdr^-t
,
DISCORSO
7*
CRISTIANO
sdrajatisopra
i morbidi
pinti tappeti:
e
sempre
origlierie i bea di*
favello
di voi, che
la vostra
per
te
sceglie-
di
tavola
al
mezzo
l'agnel più saporosamente
tenero,
il vitello più dolcemente
e
allattato
Qui
canitis ad vocem
pfalterìi: sicut David
pu^
gregge
.
taverunt
voi,
che
ad
che
accordar
volete
optimo delibuti
unguento
cari
bevete
che
manteche
di
Udite
e
bene
vivete
che
,
fra
in
phialis
Favello
spirate da ogni
lato
granze
fra-
li
qui
terree
fate
,
Dio,
niun
a
declinant
,
,
dice
per
su-
,
calpestano
schiac-
1^^—
.—
Ca)
—
Amos
—
—
^i^—
Vi,
^^»^—
vers,
^».
i.
"
?
s*.qq.
—i———
—?———"
in
te
tifa-
e
e ontenmt
capita pauperum
terree
humiliam
perdonerò
li quali
di coloro,
pulverem
viam
Non
.
so,
stes-
tempo
delizie
tante
eritis
cont
egenos
nel
quali
squisite
di
e
dunque
cadere.
e
,
stodite
cu-
pezzi propriamente i miei poveretti ,
svenire
vai
a
ben
olj preziosi
voi
David
avea
.
deficere f aciti s
o
:
to
banchet-
vinum
,
"
,
intesi
dalle
(^), Addite
pauperem
ne
liquori e fini
bottiglie;
grate
al vostro
Bibcntes
a
le canzoni
cetere
quanti
,
all'arca.
intorno
seducente,
intorno
aver
Favello
,
colle
stromenti
tanti
cantici
vafa
la tnusica
amate
sempre
e
babsre
se
6*
e
CONTRO
schiacciano
sulla
poveri ,
de'
no
degna-
si
essi per
con
paro
a
le teste
terra
fastidiosi neppur
e
sentiero
7J
.
della
polvere
camminare
di
LUSSO
AL
lo
ne' lor tenebrosi
Dicono
gressi,
con-
.
tenghiamo
tale
condotta
tale
o
tutto
l'argento:
egenos
y
"
nostri
saran
esempio
loro
pajo
essi riceveranno
più
reo
.
le
quali
hyemalem
domum
eb
domus
tte
Per
urne
te
,
coteste
di avorio
CO
cotesti
.
^nios
Cb) Uid,
state,
magioni
candido;
nij.
111
vcrs.
Viù^
e
vecchi:
buona
il
:
di
ed
grazia
più lordo
tutte
lario
sa-
a
cagion
per
e
il
percutiam
"ejliva: peribunt
"edes
piacevoli
da
vestite
mul'
vaghi
e
inverao;
tutte
e
dissiperò tante
4,
eCt
i5.
quis'
"
poveretti
a
dissipabuntur
Ó*
da
cose
domo
cum
(Jj) Abbatterò
appartamenti
in
purgato
e
argento
pagheremo
calzari
di
i
e
come
,
noi
da
scelto
frumento
noi
e
opere
un
con
,
,
mano
Il popolo
(x?)
soggetto
schiavi,
le
vile
noi
a
in
calceamentis,
quilias frumenti vendamus
colazione
cir-
una
in
possideamus
Ut
fari
af-
imposte
dopo
conduca
ci
pauperespro
diverrà
quegli
ad
e
che
,
artifiziosa
così
in
e
vettovaglia spettanti,
a
una
questi
in
mune
co-
e
scerò
sfa-
lucide
fabbri-
che
DISCORSO
74
dì
che
orgoglio
CRISTIANO
di trastullo
Quapropter
capitetransmigramium ; " au*
e
migrabunt in
feretHY fa^io lascivientium
dilicati fra i
e
così
e
sarà
congiura
de' miei
scivientium
di vendetta
poveri
tremendo,
l'anima
sua
dicit
:
Infatti arrivò Salmanazar
contrade,
dello
come
hanno
di
e
giurar Dio
in
passò
per
e
per
anima
(^)
giusta
che
scrivere,
la*
ramento
giu-
un
exercituum
,
passa
me
d'ira
con
Dominus
Deus
Dominus
enfasi
che
contro
faceva
Juravit
sua.
fazione
Auferetur faSiio
.
e
ne
cate-
la
via
lo confermava
Amos
le
e
dinunziaraento
Tanto
,
tolta
didi
splen-
servaggio ;
al
de' sontuosi,
e
voluttuosa
contro
Tanti
,
ceppi stretti
dileguata e
de' sollazzevoli
fatta
(^)
primi strascinati
i
saranno
:
.
vina
la di-
q^aelle
per
le campagne
una
che sfronda ogni pianta,
grandinosa tempesta,
le sue
uccide
ogni germoglio. Dilatò
e
rapide,
schiere
torbide
sue
,
e
,
diluvio
che
soverchian
ogni
signoreggiano ogni piano
portò via
entro
acque
ruvinoso
un
come
le
a' suoi
Amos
Cb) UiH.
spoglie,
come
vortici schianta
1^1.
vers.
vers.
S.
7.
un
e
.
Rapì
le
gine
are
vento,
eh'
ravvolge
ca-
na}
pan-
DISCORSO
7«J
discendenze
ognun
dicesi
5
altrui
Essi
bisogno del
ha
,
pagare
chi
dicono
male
umanità
fatto
nel
Dio!
essere
Dunque,
lento
ma
il
numero
sotto
delle
monete
cui
è
potrà
non
,
al
o
ha?
Dunque,
il
che
e
condurre
la
la
ta,
angustiatia
malat-
lunga
perchè
borsa,
un
seconda
vedersi
che
dalla
i buoi
gragnuola
un
che
,
veramente
pianse
so
cen-
in
perda 1' onore
villano
non
ta
vol-
una
dovrà
,
ratro;
strappati dall'a-
dall'accigliatoesattore
gli allievi del
quasi quanto
al
chiusa
essere
denaro
del
se
esser
vagabonda
e
la
o
e
dovrà
,
podere diserto
piangere
lui
sanità
,
ingrazia
incerta
gar
pa-
a
quell'annata soddisfare
tributo
ha,
necessarie
il posto,
volendosi
carcere
re
compie-
a
civil persona
una
la
in
perverrà
go
lun-
col
?
gli orfani figlisbigottiti
fallito
smunta
O
.
abituro, dovrà
al cielo
perchè
Dunque,
ha
misero
rità
ca-
amiche
vedova
una
non
del
discre-"
dalla
due
sono
lavoro
traendosi
man
per
e
perchè
l'affitto del
cacciata
,
trui
al-
giustiziae la
La
.
possono
da
insiememente
ma
attemperata
essere
può
la fiera severità
dacché
vuol
; né
suo
prima pagato
bene,
,
diritto
ta
è
non
.
operano
perchè
dissimulazioni;
delle
e
5
CRISTIANO
suo
quelli delle
armento
sue
via
cari
viscere
a
? E
ciò
CONTRO
maggiore
che
ciò
esazione
farsi
quando,
perchè
gajezza
della stalla
loro
possa
instituir
per
quando,
più giorni
il forno
pieno
le
frutte
re
il
il
li cani
per
il confettatore
alla
dell' estate
,
e
neir
polle
ci-
il cacciatore
caldo
volere
possa
le
cotte
riflessa che
la
di
scala
nell'inverno
indolcia-
estate
congiunti
,
ai cataloghi
disputo
la
sulla
il variare
delle
che
possano
per
del
fuoco
invenzione
quale dia
delle
sarà
da
un
;
di
e
un
certi
po
do-
pori
sa-
vo
nuo-
aome
Io
future
mense
non
.
di tali
tali
Signore
:
genj
varia
sempre
circostanze
quantunque
fare
l' azione
anzi
convenienza
decisione
ghezza
va-
replicati fisici esperi-*
ftUa
la
perchè
istraordinaria
diretta
molti
pervenire
menti
vivande
la
per
per
e
perchè
,
ghiaccio dell'inverno; quando,
cuoco
segnar
in-
e
delle
quando
far gustar
possa
pura
il
settimana
;
:
perchè
la serie
pellegrine; quando, perchè
abbia
lusso
più puledri
compiere
giardiniere possa
certi
capricciosi di
danzare;
a
al grado
secondar
scudiere
lo
si è
sostenere
per
per
ma
atfatto
e
pietà
ia
conveniente
trattamento
privati
77
.
rigida non
famiglia,
della
LUS50
comraove
tanto
il necessario
gen;
AL
e
col
secondo
affermo
spese^
suo
chè
; per-
mente
sola-
geniali si
,• tiitra-
vi«
"DISCORSO
78
CRISTIANO
è dell'indole
via
dolce
riscuotere
non
in alcuni
piuttosto ommetterle,
fp'mto Torniamo
gi
ad
Eèr% teronomio
vinto
esso
condotta
a
alla
costituire
carattere
Il creditore
vina
.
debitore
e
5
né
starsi sulla
né
la inferiore
di
metodo
essendo
«della vita ;
ragione
e
di
in
li martelli
ȏ
il
telajo né
sua.
di
uniformità
né
si potevano
li
^li altri stromenti
rizie
masse-
posta
:
ma
il
ofl^'erto Né
.
giusta il
re
piglia-
al sostentamento
Per
,
ma
cava
re-
no
ognu-
egualitàdi
l'incude
sistemano
torre
si
non
al
fabbro
pettini alla tessitrice
di
telliti
sa-
aspettare
que' tempi
casa
o
povero
si potea
pubblici mulini
ai
mugnajo
era
necessarie
giacché
il grano
non
,
di*
le
superior mola,
la
qssq
e
avrebbesi
que'giudizj,
,
loro
soglia ,
che
conveniente
a
nd
innalzata
del
casa
le
lio
Evange-
uomini
soqquadro
a
sceglier le robe
doveano
pegno
alla
e
;
di scuola
i suoi
,
mettere
per
dell'
divisa
entrare
potevano
governanti
carità
e
così
tutte
sopra
de'
sicco-
,
pura,
perfezione
sua
e
,
stesso.
se
più
umano
dalla
che
suo
perchè
:
si fu la
più
il
spirito del Deu-
lo
legislazionide' filosofi e
fu
casi
temperar
Levitico
del
l'Etica di Mosè
^^
IcLtl'r'e
^^ ^"^
codice
fu il
^tiei^ve»*'•
e
esaminare
e
,
tà
pietosa delia cari-
e
qualsisiapovero
,
,
né
dell'
arte
CONTRO
arte
sua
il
come
levare
il debitóre
Se
pagamento
avanti
vedove
foro
alla
e
,
erano
di
tor
abiti per
vedovella
non
né
fuor
I
da
e
della
è innata
sione
che
rade
volte
debiti
coli
che
grandi,
colui,
sia
il
Raccontava
Matteo
stato
nel
un
Camera
delle
quali
siccome
,
diciottesimo
di
ministro
di
somme
ottenne
pupilli poi,
nel
mai
giami suoi
cassa
i debiti de'
addiviene
quale
un
è
troppo
è carico
capitolo
s^vera-
di
Re
debitore
immense
stro
no-
da
che
,
S.
era
gia
alla Re-
di denaro,
la condonazione
h»
'^^^"''^
non
scritto
chi
gl^'^",
di compas^
giorno il Salvator
un
Cristo
che
,
impaziente ne' crediti pie-
.
Gesù
suo
ragione mede-
Eppure
.
il
.
intimo
senso
fra i
e
si potevano
nel riscuotere
certo
un
poi
privilegiate
poveretti è consigliata dalla
sima
a-
onde
benedizione
gli aspri uffiziali
moderazione
La
non
benedire
persone
dosso
egli
coltrice,
una
perte
co-
restituisse
adagiarsi :
sua
con
se
,
le
e
si
obbligava di esaudire.
si
le
sole
potesse
benigno
creditore
ch'in
gramo
che
cui
su
involto
panni
Dio
voleva
,
la vita.
il materasso
giacente sulla
notte
tanto
del
letto
altro
suoi
e
Signore
il tramontar
veva
la
stato
dato
avesse
il
,
fosse
stato
cioè
l'anima,
lui
a
79
lui sarebbe
il levarglia
che
,
LUSSO.
AL
intera
dal
ùss
ì
^/^fó//
DISCORSO
8o
CRISTIANO
Principe misericordioso
dal
talenti
di
debitore
un
cioè
tosto
L*
ioti
è il
Tale
Né
creditore
dal
cacciato
si dica
mi
indugio
fu esaudito
non
povero
prepotente.
istoria
basterebbe
che
accaduto
che
fosse
istruzione
sua
Conchiudo
materia
da
,
e
per
vien
con
una
una
parte
un
quantunque
j
sue
e
sublime
certamente
il
che
a
pensioni armar
sendo
es-
più
te.
vol-
aliena dalla
bitato
Il ricco inde-
servus
ca
monar-
regis;
servigio fosse quel
suo
,
tà,
veri-
sola;
egli un
monarca
non
il fine della
non
era
e
dal Signore
sua
accadendo
nota
non
gione
pri-
fosse storia
se
della
del lusso.
presente
anzi serviva
s\ ambito
^oile
che
5
in
ma
fatto
atteso
5
.
volta
una
parabola dcducesi
sborso
tal racconto
T oggetto
atteso
5
luppatosi
Svi-
inesorabile
parabola; perchè
ma
,
discreto
;
racconto
.
é
fo tristo
promettendo
e
implorò solamente
uomo
gridando
fiero abbracciamento
dal
piedi;
chi
po-
ta
glisal-
,
gettò a' suoi
intero
soffoca
Io
altrimenti
5
questi
e
,
lo
palme afferrando-
le
già già
e
tore
debi-
via incontrò
impetuoso
e
ambe
r infelice
si
di denari
se
con
e
poi tra
mila
burbero
strigne
pagami
a
cento:
al collo
lo
dieci
Cotesto
.
lui
si esercita
non
le
dando
coman-
apparteneva
legioni, né
fab-
bri-
CONTRO
biicar
le fortezze
delle
ma.
scudi
secondo
trovi
presso
r altro
Esponghiamo
tà
il
,
,
,
grande
eia
tajite
parti
del
mondo,
vile
,
fondachi
pubblicani ,
più
e
la
I
j
onde
che,
te
se
dallo
tu
cui
non
ci
e
ai
ha
di
ai
e
,
diffonda
Non
de'
per
perchè
so
elemosina,
si facesse
limosina,
già sarebbe
ta,
ottenu-
che
za
avan-
è il precetto
è il diritto naturale,
terra
F
te,
colazione
la cir-
che
.
sulla
sìnacon-
te
soventemen-
poveri : questo
questo
'«"'
limO"
cennar
ac-
entrano
giovata assai. Ciò
divino,
da
si
'"»»
far
ci-
qualora
essi la
la espsdita circolazione
a
più
cosa
raccomandino
almeno
piacemi
predicano
denaro
sembra
o
e
Politici
Repubblica tuttaquanta
dacché
morale
proporzioni
altra
gravemente
sì di rado
que*
abbrac-
dogane de' trafficanti
non
del
su
che
solamente
di
e
alle
e
trattato
feconio
ffjfiffo.
Non
.
economia
ma
,
elemosina
argomento
della
armati
cari-
in
.
pensieri.
tre
calcoli
e
prodigo
un
scialacquatore,
un
sublime
Sto
ri*
inserisco
mancamento
di comporre
io
di
eh* io
stato
si è far poca
quale
mtendo
sarà
rio
era-
milioni
dunque
:
insignemente
lusso
un
per
i calcolatori
Cortigiano
tal
un
sei
minimo
il computo
som*
pubblico
estinguerla
a
la
parte
col
partite accese
sue
richiedeva
che
dali* altra
:
«1
LUSSO.
AL
autorità
che
pos*
CRISTIANO
DISCORSO
84
dare
possa
dispensazione E qui agitasiqueU
.
questione infinita
la
dove
,
varj negli stati varj incominci
e
gì* individui
per
il
però abbia fine il necessario.
soverchio,
I canoni
ge»
Jierali nelle pubbliche lezioni al GristianesiSfìo
ti
impossibili; i particolarine' priva-
sono
congressi sono
frequentemente ambigui
si sceglie,
il giudice, che
D'ordinario
benevolo
il
ed
;
è sempre
reo
Certamente
appellati buoni
chiara
idea
nonrito-
do
superfluo Ma
^^ vostro
^^^^
,
,
il mio
ogni lamento,
allalor
mezzo
si può
che
,
è
non
che
,
la
della limosina
Signore
:
necessario
il vostro
vostro
in
assioma
questo
ogni ricco
a
7ì itim
intendano
ben
pietà sottile
abbiano
distinta de' doveri
e
che
e
;
viziosi
tutti i do-
non
divoti
e
è
monio.
testi-
ancora
che
pare
.
sia del
nunziare
an-
più
po-
interrompen-
primo
pensiero è
"^
fìojfe
su.
,
perfiuo, questo
che
3
,
u
.
,
lusso
tiene
Teologia Morale
e
breve
dare
sempre
.
do
al
assai ;
e
superfluo
^.
un
metodo
nega
darsi
attesa
,
questione
crescere
fia che
si confessi
nell'
si
entrata
egualmente
lùtrire le scuderie di
nella
un
di
viso
improvanzi
,
V indole
maggior eccellenza vogliosa
mai
crescere
.
sirtatta
m
.
tersi
po-
sua
di
Equan-
il soverchio
,
se
reputiun
dovere
spesa
debban
maggior
;
e
numero
di
[ca-
DISCORSO
84
E*
tesi.
è
tutti,
che
la loro
anzi
mensa
degli amici
La
.
affetto poco
un
in
che
:
del
secolo
che
per
brutto
sconsolato.
I
valicar
di
e
pervenire
loro
aspetto;
r opera
da
la
mano
sua
di
un
mal
ed
d'ordinario
terrogò
egli in-
(^) ?
I grandi
sia povertà
Essi
no
han-
non
,
volto
;
è troppo
guardo
Uno
sostiene
se
la
squallido
può
maestà
fortunato
memoriale
prima
sale
lunghe
orecchi
,
della
a
recare
del
se
per
presentato
languidamente
I Ministri
gli scelti
un
vrebbero
gemiti de' poveri do-
estima
morto
giamo
legdo
uden-
che
.
straniera
causa.
Noi
cosa
loro
Chiesa
le
espor
sono
novelle
del-
CO
TrimaJetonf
è
perchè la
,
povertà in
troppo
a' loro
cencioso
un
che
la
che
nominarsi
di altrui
mirata
o-
poveri
occhi.
povero
sanno
al
suo
li
per
alquanto,
un
volto
il
e
non
relazione
giammai
perchè
il viso
è
loro
eglino
classico,
autor
cosa
ma
degli ammiratori
voluttuoso
alzando
povero,
ve*
;
cercano
ai loro
nota
ricchissimo
un
che
a* loro cuori
latino
un
quella
sensibilità
noto
è mal
povertà
e
;
munifici
e
è sempre
non
spitalitàbenevolenza
per
professano il
se
compagnevoli
sono
vero
pur
che
vero
lusso,
ro
CRISTIANO
fretto PthQnit
.
CONTRO
^e!Ie miserie
altrui
felici da
tanto
LUSSO.
AL
non
ma
,
fede
trovar
85
sempre
intera
sono
Entra
a-
.
gli animi
gli
de* potenti
li
uomini
,
roba
alla
sorpresa
e
e
che
però
abbastanza
ne
increduli
je
la malizia
udiste
i lai
che
occhi
gli
abbassano
affamati!
Se
un
vedeste
lore
trovereste
al
del
paro
vergogna
avere
a'
che
hanno
intenerite
che
concede
non
dimandare
,
E
.
paja
allora
e
e
,
volta
quali
nel
li
figliuocerti
e
,
dello
squal-.
le
nobi-
sangue
chiude
lo
grande
la verità
di vedere
bene
e
le
F
gida
ri-
di
bisogno
del
espressa
di udire
la consolazione
commosse
una
il conforto
neppure
se
di
e
sibili
languire negli inacces-
vostro
ritiri, entro
ste
udi-
cielo,
stanze
certe
qualche
al
gruppo
alberghi del digiuno
Se
mestissime,
lagrimosi
covili
,
stici
gli Ecclesia-
madri
sopra
Se
,
vedeste!
se
i sospiri di
e
alzano
poi gli
Signor,
5
:
accorti
devota
e
essi
vanno
,
propria
né
essere
apparire pia
sa
dicendo
loro
qualora spezialmen-
,
Signore
o
,
sappiano
non
certa
tà
semplici-
certa
dolcezza
netti
giovi-
una
per
che
esposti
sieno
,
una
per
certa
una
per
più
e
,
indosso
all' inganno
e
da
sino
quali portano
di chiostro
inesperienza
,
qualche suspizione ,
che
,
tenga
ot-
no
eglisieno
"7iscere da qualche
3
mi-
8rf
DISCORSO
misericordia
CRISTIANO
Ma
persuasione sì viva
una
sete
della nudità
i
parlando
fra
le
luti
sere
e
le
e
amano
i
la lor
parlare
ch'io
un
cibi
ed
del
oziosi
O
.
scalzati
dalla
umano
contadini
I
!
pallidi co'
per
curvi
quale
solca
in
entro
livido
a
una
travagli
altri è che
jmeno
con
disseccano
bagnati di sudore
il
frumento
secco
colla
corpo
fradicia
la biada
il
E
.
essi
gri
ma-
dosso
in-
loro
pressoché
vangale
Is
be
gle-
pelle tagliando
fiammato
in-
al sole
sotto
to
tut-
; macerano
macerata
canape
gli uni
più vulgare
per
seria
mi-
anticipata
strugge
la
rito,
me-
polverosi
assai presto
una
gli
e
palude. Il fine di
ventre
più
loro
alla
succedentisi
ognora
sfamando
taminare
con-
il lor
sono
volti
Romponsi
campo;
e
non
porzione
vecchiezza
una
proprie rompendo
del
che
contadini
pesare
Dio
la carne.
ossa
di
di pensare
la
ne
perso-
gli agiati
,
ricusano
fatica
a
,
cari
la
come
ricusano
deformi
e
i veU
e
fantasmi
de' miei
poco
genere
irti
altrui,
giojosa immaginazione
siccome
cosi
profumi
incomodi
soglio riverire
benefica
i
e
la
del-
,
della infermità
allegre sollazzevoli
foschi
con
5
delia fame
dipinture gli argenti
satolle
sane
per
è difficileottenere
intanto
.
non
ti
tan-
agli
venga
in-
un' annata
te-
CONTRO
perchè già quanto
tefa;
del
deir acqua
e
loro
è che
rado
Un
di
più ampie
pe' loro
l*aja)
per
nudità
a
saper
di
fatica
alla
sima
le campagne
per
nerazion
nelle
di sempre
il viso
di
Chi
di
e
uomini
lusso, li
vive
no
credo,
re
amo-
sa
disper-
un'altra
a
che
ge-
si addensano
,
è
capricciose scuole
di
e
,
miri
che
villani
Certamente
sempre
con
per
,
sono
e
grande
un
serve
comodi
de' suoi
?
;
la
generazione frugàlis-
gratitudine vergogna
benevolenza
non
.
i figliuoli
re
quali si vogliono oggi forma-
le
nuovi
piaceri
tratto
,
o
"
grande patrimonio
siott-maticaftiente
tutte
chi
V affanno
un
di altri uomini
città,
se
per
la sete
pazientissima
e
ga
la lusin-
soffrire la fame
Questa
.
de*
brancolar
eredi
li lasciano
qualora
prò*
incominciano
loro
commetter
e
^
la meta
lontane
il caldo
il freddo
che
"
e
però istituiscono
e
quando
da
sino
5
è
sentono
speranze
posteri'.
li veste
Tale
né
rio ;
tela
grossa
.
desider) presenti;
loro
di
assai
ogni stagione
in
tegge
loro
delle viti
il vino
lana
sajo di ruvida
un
paghi
sono
del
o
,
sacco
.
SjT
.
al bere
pozzo
bevano
coltivano
pur
LUSSÒ
AL
,
tali
vi
nuo-
questi
sentirne
oc*
a un
Compassione
d' ordinario
che villeggiano per
que*magnati
di contaminare
quali temerebbono
,
F
4
ia
,
DISCORSO
«3
morbida
la
stento
CRISTIANO
anima
povertà
certa
e
,
Tessere
rimirar
col
ingombri
sullo
al lato
sì molli
di
come
che
Pare
a
sembri
bellissimo
me
delle
palagi amano
5
e
alla
becca
il
pollo,
la
loro
di
neppur
saporosi
5
poi
ma
e
Il lusso
a' loro
Un
chi
par-
biscono
proi-
e
;
colla
e
,
in tali
parte
una
e
se
gui-
qualche
cortile
,
,
dove
rebbe
diguazza l'anitra, offendela
,
esige
qual
verde
orto
un
alla
si abbandona
di mal
arena
e
che
,
de' fieni
intorno
feconda:
poderi
vista
un
fina
.
stre
campe-
spalliere,
e
lusso
per
di
notabile
quello
pannocchie
e
gnano
sde-
se
,
l'apparato
colla
l'esser
s' insterilisce
mirare
piante infruttuose
terra
viglia
mera-
campagne
bello
loro
di fronte
di
ghiaja dipinta
volta
le stesse
viali,
boschetti
è
Campagnuoli
delle
perchè
uve;
Né
.
sembra,
spighe
delle
no
dormo-
e
bestie
rimirare
non
figligiacciono
di
signori ricusino
i visi de*
e
case
sima
poveris-
una
masse
delle
talora
che
tugurj nudi
a
ammucchiato,
strame
to
cer-
però rifuggano
e
di
solo
rnasserizia, dove
le
;
testimonj , entrando
affumicati
e
da vicino
sarebbe
non
tutto
odorato
di
erbaggi
Parterre,
superbia
e
alla
ga
pa-
che
rapina
gracchiami pavoni.
dunque
è
,
siccome
io
affermava
un
,
CONTRO
impedimento
im
potrebbero
giudizio poi
di
generi quella
Forse
nella
l'amor
dell'Evangelio
zero,
e
di Lazzero
gisse
piedi
a
all'uscire,
talvolta
il viso
i cani
)
piaghe
le
convitando
che
che
rotto
un
dalla
e
mensa
sua
Intanto
certa
Essi
alia
in
seno
cosa
è
a
.
un
ricco
tavoliere
contra
le oziosità
de'
bendo
lam5
pure
ep-
rò
fu si da,
non
o
esecuzione
,
cadesse
quell'afflitto.
di
gli
de-
le elemosine
che
poche
e
tavola
una
sono
;
se
torces-
panetto
sono
e
palazzo
venirgli
comando
trascurato
sedenti
suo
lautamente
mai
di lusso
uomini
del
cagne
comandamento
del
attese
all'entrare
lingue ufficiose
colle
diede
vedendolo,
quantunque
per
ogni di
non
o
prio
pro-
Laz-
miseria,
le
e
amor
a-
conosceva
soglie
(
dell'
,
Quel
carrozza,
alle
steso
vedendo
e
in
o
che
del prossimo.
certo
la
T
in cui
se-
è durezza
che
nutricatore
e
ragione
ricco
o
discreto
dirsi
potrebbe
padre
scema
cresce
che
,
il definire,
lettore
.
proprio
mor
del
ancora
il lusso
Al
direttame
in-
.
lascio
cuore
essendo
gli oggetti
eccitatori
essere
direttamente
89
compassione almeno
alla
rimovendo
j
ne
LUSSO.
AL
vivi
non
cienti
suffi-
ricca
,
a
matori
politici decla-
l'importunità de'mendici,
e
vagabondi
o
:
e
ogni
accusa
giù-
DISCORSO
90
giusta
un'
diviene
ma
apologia del proprio
de' doni
geniali
d'intorno
fanno
delle
elemosine
perchè
limosine
blea
ìiiusso
renaen(io
ie
la
del
attese
una
romorose
E
di
parte
comparsa
e
;
trattamento
:
voglionsi
danza,
della
teatro.
'?
poisièi.
deggiano
de' conti
pensiero il quale
^o
tm-
appellar si
gloria del
alle spese
e
ne
elemosi-
di
e
,
ne' volumi
,
delle
fanno
costituiscono
quali
le
alla
allato
se
miliari
fa-
gai,»
e
Fanno
dispensagioni
festeggiamento
che
giovani
fioriti
non
ma
;
so
non
,
.
.
certe
acclamate
dare
non
i
loro
largizioni popolari
un
onde
,
brillino
non
;
air altrui dimandare
ingiusta recata
o
Fanno
CRISTIANO
partengo
apse
spe-
notare
edellaassem-
però aggiungo
ter-
un
è maninconioso.
Io
non
?^
adombrarlo
che
farò
languidamente
;
ma
vo-
e.
glio
lemosi-
un
"^ricci)
"5uente
loro
,
poi
che
lo
,
che
Marco
rebbe
illumini
Marco
impossi-
da
Tullio
tiie
laiute
la
TulHo
,.
,
dire
.
^j.^
a
.
lui
.
3
in
perchè
materia
1
,
^
detti
mezzo
il
.
.
1.
di
tutti
amate
Citate
^
Gesù
altri testi
del
parlare
e
non
degli spositori. Non
sa-
orrgi
^^
troppo
è chiarissimo
lo
quanto
predicasse
se
,
,
opera
ciò
l'evangelio.
de' ricchi ; né
recando
Ho
sovranamente
sono
maralmente
elo-
qualche
un
pregare
.
amici
degli
«/"r?«de
giomo
e
X
^
Cristo
con-
altro latino
altre
Salvatore
ha
voglio
,
•
,
ze;
senten-
in tal
bisogno dell'
ricorrete
neppu-
DISCORSO
9»
CRISTIANO
parole spiranti tutte
decoro
evangelica gravitri, e
Sacramentale.
che
,
sarà
convenienti
Il ministro
li
per
peccati
determinerà
quali pene
perchè
mal
di
di
Romana;
e
pressoché
sempre
poi
del
ti
fantasie
di
e
5
che
occupati,
preci vocali
Non
pia
.
accidia
di
:
e
onde
,
ore
e
le
delle
sono
esse
notturne
per
,
non
questi intervalli
.
Non
già
compunzione
profondamente
orditura
dissipar
cuori
né
,
costanza
in ogni parte
chè
per-
la
rattrista
la
;
quiete applicata,
perchè
poi
di
gi
pala-
la
parola;
persone
sante
e
lunghe
una
e
ignoti nomi
sono
,
e
dimandino
che
lungo,
data
serio,
silenzio
il
logora,
d' intelletti
soffrono
non
Chiesa
ai deliziosi
vagabonde
to,
tut-
flagelli
e macerazioni
letture
e
trattasi
d' ordinario
e
babilmente
pro-
del
della
Non
arnesi
meditazioni
Non
.
giuni;
di-
si sarà
spesso
perchè
corpo;
Non
ommessi
aver
fievole.
ignotissimi
ed
,
Ma
.
mondo
la sanità
pene
commessi
cattolici
i
guardati
imporre
egli mai?
l'uomo
accusato
o
dovrà
savio,
del Sacramento
per
po
tem-
fede alla
e
infingardissima
questo
re
gene-
culto
no
ester-
del
bagattelle gioconde
tessute
le diurne
permettono
mente
agevol-
stabili
si;
religio-
visite, e assistenze
alla
d'infermi
; per-
chè
CONTRO
che
sembrerebbe
e
fragrante
resterebbe
la
imporsi
al
è
è
qual
sontuosa
elemosina
per
la salute
;
Neir
.
al
va
dal
è
tenuto
tal
Signore
a
mezzo
tribunal
salvarsi
voluta
morale
(
attese
,
le
di salvarsi
.
impallidire eziandio
Certo
un
sto
que-
,
trarlo
impe-
per
Signore
efficacia
che
tornasse
circostanze
zasse
avan-
usurpando
del
beata
impotenza
la
professore del
un
Vorrei
e
le
mol-
ancora
.
ragionatore dicesse
la terribilità
che
,
ministro
il
ella
ora
mondo
perdono
divietarglila
per
atroce
del
,
lusso
che
atto
nel
usurpa
,
na
elemosi-
vita
unico
il
e
denajo
il
i suoi debiti
p«r
Nella
mezzo
non
Il Confessore
pertanto
si conduce
il
mezzo
lusso
Ecco
sarebbe
tutto
se
per
dirgli :
a
rocchia,
par-
elemosina
faccia
ella
pensiero^
questo
mali
mille
onde
dirgli: ella paghi
a
da
copiosa
e
la
ma
elemosina.
di
brevemente
penitente.
obbligato
faccia
e
tal
a
dilicato
-produrre nella
può dirgli:
non
; anzi
non
città:
imporre
e
;
pranta
beni
mille
obbligato
dir
A
penitente ;
nella
e
può
elemosina
e
ne
consuetudi-
Signor
un
spedale.
ricco
impedire,
«i
mandar
allo
fj
dalla
stranezza
rimota
troppo
LUSSO.
AL
a
e
)
il
dire
di
mio
sta
que-
però questa
voluta
possibilit
im-
vedrebbesi
uditorio
lora
al-
di ric-
chi
«
DISCORSO
94
Se
chi
tal
un
CRISTIANO
impaurisce
pensiero
nato
accen-
.
solamente
dalle
disegno,
tinte
piacemi
che
di
di
una
andar
smorte
sarebbe
oltre
del
eloquente
in
do
fred-
dalle
espresso
pittura
più
linee
de
cal-
?
parole
e
3
,
Non
nisco
fi-
DIALOGO
FILOSOFICO
INTORNO
AL
LUSSO.
LETTORE
AL
DIALOGO.
DEL
IL
lusso, grida
alcuni
di
moderna
setta
una
Filosofi
è V anima
gli
de-
,
Stati
gli avviva
che
,
fosse
Se
ciò
vero
,
che
lusso
prospera
.
namente,
risponderei cristia-
essendosi
già provato
forza
antievangelico
,
il
e
essere
,
sarà
sacrificare
la felicità presente
air avvenire
a
non
tali Filosofi
esser
V asserzion
magnifica
Nella
si farà
favorire
11
favellare lezioso
;
non
e
non
tanto
co-
versazion
Conessere
però
nestant
be-
affetterà il
delle scarabattole, ne
Q
V
dire,
impe-
la società
anzi
dialogo
loro
chiaro
Evangelio, riprendendolo,
ma
rispondo
di
agli Stati
dannoso
io
.
seguente
.
scritta
il lusso
Ma
costante
filosoficamente
vera
seggera
pas-
l'ai-
^8
si sublime
divenuto
r altro
né
tuttavia
delle dogane:
vorrà, né
gere
potrà fìn-
d* ignorare affatto la
delle
prime
e
,
la Metafìsica
che
e
V Algebra
,
del dialogo
Il fine
delle seconde.
è
eleganza
gravissimo^anzi quellostesso,
i
proposero
Chiesa
della
Padri
ne' primi secoli alle loro
la
apologie del-
Religionecristiana. Appartenne a
essi sciogliere
i primi le accusazioni
del Liceo, e dell' Accademia
si
; e
quelle ogappartiene a noi sciogliere
gi
sì
ripetutedel
piazza ; dimostrando
salva
tutti
commercio,
e
fondaco,
che
,
i diritti
del
del
e
della
1' Evangelio
pubblico
pubblico erario.
DIA-
DIALOGO
-lod
ninna
arte,
niuna
e
sottile
sola
se
natura
decenza
venustà,
la
e
faccia
che
,
ascoltato
avrebbe
,
taciuto
quale
mi
non
sino
dalla
mia
dal
proposito uno
l'antico
(che
in
questa
ma
;
si fanno
pensando
,
io
di
maturità
perchè
dagli
molto
amico
Nessuno
uomini
ha
voler
posso
incorrere
quasi
provocata
questa
adoperare
anzi
la
dopo
non
,
io sia divenuto
la
pensando
che
cose,
fatte
mai.
mia
stria
indu-
impresa
quella
taccia
a
distu-
e
,
non
quelle
usata
re
riprende-
a
di anni
di
di
proposi
si sarebbero
a
avve-
presunzione
mia
non
io,
sì facilmente
composto
troppo
talora
invitandomi
non
la
sarebbe
giovanile
essere
perchè
poter
nell'età
già perchè crescendo
presontuoso
Il
mente
certa-
o
,
se
vi
qui-
familiar
ho
ne
la
in
dialoghi. Ora
comporre
di
tore
leggi-
provi
gioventù
,
astenermi
dj )
di
cotale
una
gante
ele-
intervenuto
molestia.
arrogava
il
quale
diletto
con
senza
asseguire
nenzk
fosse
se
,
ed
spontanea
anzi
cohghiettura,
sentimento
il
la
per
da
soavità
e
entro
per
si
bastar
,
agevolezza
v'insinui
non
che
dialogo grato
un
certa
una
se
;
tunque
quan-
per
quelle,
de' Retori
scuole
comporre
a
di
squisita,
e
nelle
apparano
disciplina,
j
e
sentenza
di
meno
c:iu-
rò
pe-
FILOSOFICO.
ubbidendo,
cauto
negando.
di
ho
quella di
che
Eppure
voluto;
che
argomento
obbiezioni
gli altri
indi
;
parole
colle
e
grazia e
esser
per
per
né
laudevoli
carta
,
di
e
bocca
ha
Urbino
Non
e
oscura
scanni
,
ed
poi
aere
,
e
per
per
il lieto
del
per
ben
mio
e
;
e
luogo
i
trovatisi
di
,
che
per
sogliono
de*
arbitre
Asolo
,
contrade
aperta
dolci
le
quel-
nobiltà
non
,
Pozzuolo
non
salubre
costituzione
alcuna
famose
.
5
soli
reggitrici
,
porgono
duri
stendo
ve-
cercato
in
donne
fruttiferi colli,
bottega
ci
ingegno
introdotte
Garda
mi
pri-
altri
la
allora
uomini
tre
caso;
per
congressi
non
Sono
per
elette
ai
,
convenisse.
insieme
ho
le
avveduto
sono
V acconciarlo
cui
tali
scelto
ed
dialogo:
un
sul divisato
dole
scioglien-
sopra
m.i
non
gli uni
degli
e
stese
dopo qualche progresso
scrivere
pensieri
uni
degli
fessare
con-
scritto
rispondendo
come
li sensi
io
ho
lo
interrogando,
e
5
serire
as-
perchè
,
proponendo
e
,
come
e
5
scritto
co* miei
Ragionava
volendo.
io posso
piuttosto deggio
e
ingenuamente
volo
bene-
meno
meno
ne
dialogo
un
avere
scriverlo
101
talia
d'I-
marina
,
laghi piacevolissime
soggiorno;
mala
si è dentro
a
ragionatori sedono
disagiate
G
s
pancacce
,
una
pra
so-
non
in
DIALOGO
101
in
seno
inoranti
pratelli, né intorno
morbidi
a
fontane
Il lor
ragionare
.
nà
da
musiche
giuochi dilettevoli
altri
gfi é imposto
da
colla
un'
il
notte
di
aurora
coli* altre
del
anzi
,
Un
sullo
stile
del
Canturbery
una
,
né da
in
mette
fuga
governatrice
del
fame
dì
mezzo-
stato
era
Voltaire,
con
declamato
che
a
col Rousseau
contra
Neuchatel
,
e
composta
udita
e
materia
fra
la
eterna
l' un
Lega,
atto
e
;
che
tro
l'al-
e
le;
le Crociail caffè
bevuto
avea
del
postillatala confessione
in
Amsterdam
prima,
la
seconda,
la
nosa
Spi-
dello
Savojardo ; che
passeggiato
senso
un
metto
tragedia del Mao-
alla
e
a
aveva
sopra
corollario
un
alla
appartenente
Ginevra
;
dissertazione
di
va
ave-
predica di unQuacerimonie
Tillotson
metafisico
nuovo
la
i titoli eie
contra
Prete
dire
a
vespro.
in Filadelfia
kero
e
il fine
giovine dunque viaggiatore, che
udita
a
ed
terra,
bella
dalla
ma
,
quale
la
ancor
del
pure
produce
qual riconduce
la
la
,
né da
,
si usa
come
,
zefiro sulla
rose
cielo
terzo
non
caro
stelle
balli
si
ma
,
d'argento,
luna
una
da
è interrotto
non
rallegramento:
veruno
senza
segue
né
,
amor-
loggia de' liberi Muratori
;
e
avìsva
e
qua
la tersa
e
sui*
là
FILOSOFICO.
superficiedella
sulla
modo
libri per
in
giorno
di
bottega
uomini
salutò
tutti
e
moda
di
dell* abito
^e
fosse
Amore
che
,
.
(giacché
non
,
e
e
uno
or
a
Discorso
un
un
)
il dubitare
or
librajo
,
che
sopra
gridò
tosto
di
ovver
pure,
ché
ben-
T oltremare
che
in
,
liana
lingua Ita-
in
libri nuovi:
teneva
altro
Cristiano
,
egli
era
libretto,
libro
Marte
di
foggia
rallegrata da
ma
,
se
,
la
tutta
giadra
leg-
persona
dolce,
labbra
sulle
avesse
s'incontrò
sarà
della
Italiano
l* oltremonti
intanto
il
l'
era
fresca
permettevano
Interrogò
sia
corte-
Pronto
viso
miglior soldato
ziati
aggra-
franca
con
erudizione,
del
e
.
quasi militare
vezzi
certi
.
serenamente
la indole
,
Egli
oziosi
e
l' attitudine
,
alla
chi
parec-
puliti modi
guardo,
la
entrò
,
sedevano
dove
onestamente
ingegno, copiosa
uno
città d' Italia
di assai
lieto
zionario
il Di-
tutto
Virginia
alla
,
con
,
terario
let-
agitazioni di
le
librajo
ornato
era
letto
aveva
nostra
una
un
onesti
che
che
viaggiando
sciambecco
contrate
in-
mare
paladin
da
venture
Bayle fra
del
del
e
,
giovine rapido leggitore di
questo
;
terra
simili
varie
un
log
man
pigliando
portava
il lusso.
non
senza
il titolo
sto
Quesi-
gnificaziondi dispregioletterario,composto»
G
4
à%
DIALOGO
104
da
qualche
monaco
si vorrebbe
l'imover
la
che
è
lusso
comunione
relazioni cinta
lusso
de' filosofi
in
5
che
qualche
declama
io
non
nò
in
essi in
lo
cosa
la
che
scrittori
la
ad
lusso
.
lunga
angolo
sopra
del
mi
non
sinora
sua
spada
retto
pome
di
essere
contra
il
se
un
:
ed
punta
il suolo
piumoso
co
criti-
di asserire
temo
in
ne
male,
piace delle
recate
colla
che,
definisce
non
prima:
im-
scommettere
a
lo
tutti
Tacevano
tere
scommet-
definirlo
più bella,
,
della
del Discorso
autore
tuttavia
;
ritrovata
a
senza
il vanto
veruna
del
V
che
difìnizione
sottilissimo
opinioni
veruna
presto
,
ancora
sua
le
aver
parte
prestissimo
presumo
non
altra
il lusso
sarei
torno
però in-
e
Inghilterra maggior
Sarei
cosa
di
so
da mille
e
varie
.
contra
e
difficilissima
tanto
plicata
im-
e
per necessaria
del commercio/
politica Filosofìa
tenta
talenti
difficile
congiunta
,
fra
qualche
deMo-
de' loro
assai
una
sono
Francia
discordia
di
di
gran-
la educazione
coli' altra
al
salutare
argomenti
V abilità
controversia
né
certi
tici
Asce-
.
del
Questa
cotesti
a
consiglio
certo
forse
e
il
da
penna
studj 5
lo
dare
superano
,
eppure
:
mezzo
zioni
defini-
dagli
egli drizzata
ferma
,
e
cappello ,
quasi
postole
lievemeri-
FILOSOFICO.
appoggiando
mente
ponderosa di
giacente
più
,
cavaliere
assai
nobile
Il Melon
di
per
del
Sotto
al
fatali
di
da
al
si fabbricò
gli
di
arriva
soffoca
Dunque
gola
può
non
Forse
,
del
e
ne
allorché
j
una
andavagli
città
egli
assediata
un
,
il
,
le
dove
.
no
Roma-
ne* biglietti
zioni
proscrido
quan-
,
il lusso
Roma
venne
dicura
si-
era
Un
Bassa
orientale
laccio,
le
;
che
ma
gii
borse
,
quantunque
il governo
pacifico godimento
scrisse
l'animo
per
da
inten-
cosa
e
,
lusso
lusso
rassicuri
.
secu'
il lusso
gli dimanda
esservi
dalla
Signor Melon
certo
d'improvviso
la
e
,
incenerita.
cetera
fra le delizie
ria
straordina-
d'oro,
né
:
finisce
de-
uomini)
di Nerone
il palazzo
finizioni
de-
tre
Capri venivano
governo
illustrìssimo
vive
Tiberio
si stava.
esempio
il
di
e
lato
un
bene
so
confiscazioni
le
sotto
suon
non
un
verso
,
sontuosità
di governo
.
a
in
.
ivi
ti
vol-
matura,
ricchezza
eppur
:
E
citare
una
governo
crebbe
in
Io
gcuerno
securità
per
che
dalla
conceduta
età
di
assai celebri
alcuni
il lusso
banda
,
(per
sa
mas-
-g^^ occhi
,
altra
croce-segnato
aspetto
rità
ad
un* alta
a
Enciclopedia
della
ragionare
a
che
spesso
fianco
un
tomi
seguì
,
105
quelle
le
paro-
l'immagine
nella
incertezza
nei
di
e
DIALOGO
106
pericolo di
nel
ad
pensano
Turco
arricciarsi
in Bender
Oggi
.
voglia
né
di danzare
.
piacemi
del
il lusso
altro
chezze
la definizione
;
none
vivevano
senza
e
prepotenti, ed esercitando
fare.*
per
altro
crudi
dammaschi
spingarde ,
sale
le
e
cemi
del
lusso
tutto
;
e
Mandeville
che
se
,
vestivano
gli specchj
,
(/^)
,
non
,
le
quella dispiail
quale appella
è necessario
si ascolti
i
e
gli schioppi,
ma
,
una
ogni mal
a
e
Finalmente
ciò
posta
gli spuntoni addobbavano
camere.
perché
pronti
e
gli arazzi
e
,
nonsoqual
loro
non
e
tivi
vendica-
Erano
.
mangiavano
e
negligentemente;
le
abusavano
feudale, soldavanoa
uomini
ro,
ve-
ze
le ricchez-
e
di
rie*
nata.
determi-
abbastanza
lusso
il
si dica
vecchi
truppa
(/?), che
/' aéfi"so delle
I nostri
tirannìa
al
spesso
di Mirabeau
quantunque
,
sta
fe-
de' cannoni
suono
sia che
non
far
a
poi l' altra definizione
Marchese
perchè
;
gire troppo
al
non
il Signor
che
credo
di
Neppure
Moscoviti
capelli, né
i
non
abbia
bagno,
i cittadini
le cose,
tutte
il
alla
guscio
di
ta
viuna
ca")
con-
/Imi
tìu Lttxe
(b^
d":s homtnes
pag.
.
Seconde
Panie
Chapitre l\
130.
Mandeville
Fripont devenus
des Abeilles
Fable
honnétes Gens , pag* 110.
la
,
ou
IfS
DIALOGO
io8
verità
della
ingenuo
giudizj pieni
di
costumi
I
delle
crear
moderazione
suoi
contaminata
da
da
galere di Toscana
sulle
il
compiuto
e
di dire
era
viaggi
il
a
favellare
nella
per
incominciò
sontuosità
vita
E
sia ben
né
della
notato
ogni
vita
perchè
Il
il bene
del
ortolani
che
,
e
bevono
cavallo
addentano
la
alle
morto
;
e
un
dalle
pelle del viso
selvaggie,
non
intende
dire
dis-
che
che
colle
se
la
per
strare
mo-
barie
bar-
della
male
di
pezzo
dame
della
ogni soavità
^^
,
di
e
egli
borgogna
,
,
prega
gentiluomini,
dai
passano
bretto,
del li-
splendor
coloro
dal
tile
gen-
ingresso
primo
eccesso
5
lusso
volto
delicatezza
perchè
;
tra
l'al-
l'autor
e
nello
onorcvolezza
.
,
e
vocabolo
questo
,
che
comodo
nel
sul
uso
Dunque
.
con
;
di
eccesso
un
ed
paese,
Fede
di S.Stefano
disse, definisce
il lusso
carava-
so
intrapre-
suo
sua
,
utilità da' suoi
due
tratte
confermarsi
cavaliere
sue
aveva
di estimare
questo
le
giro dell'Europa:
aver
runa
5
di
se
né
vana
Dopo
.
e
mai
non
ma
9
osservanza
noja divota
veruna
ne
veruna
pienza
sa-
,
religione interissima
sua
di
e
nobilissimi
erano
.
la
spute
sorgenti di-
che
che
giano
man-
tari
ai Tar,
coscia
di
no
si liscia-
,
acque
medicate
,
co' tagli ,
sfregiati
van-
FILOSOFICO.
errando
vanno
d^^' confini
della
fu
sempre
Thieri
Turingia,
di
di
che
argento,
Chi
di Francia
anzi
l'anno
quale
e
la
donna
sua
e
,
piccolo
ne
valesse
tanto
in
negli
soldi
lire
sei
e
da
Francia
{a)
E
sopra
ii
vestir
più
al
i
e
:
di
;
que'
quello
de'
addietro
dare
Francesco
,
soldi
il soldo
senza
sotto
verso
all' ulna
venticinque
.
anni
argento,
denari
soldi
undici
a
il Re
se
potesse
quantunque
oltre
de' Re
cittadino,
un
sedici
i baroni
prezzo,
presenti
mille
da
tavola
di
,
dodici
da
prelati
dì
due
cino
ba-
un
arnese
il Bello
che
di
primo
eccesso,
Filippo
ordinò
avesse
il
pre
sem-
Re
parte
vasellame
in
mangi
1294.
panno
oggi
dirà
Echi
le
Bazin
sulla
posasse
d'oro?
pur
fu
si
non
giante
can-
giusta
sua
per
che
che
,
eccesso
Vinto
?
ebbe
argento,
Francesi.
cotesto
relazioni
variabili
inter-
,
fretta
variantesi
e
,
sto
que-
ogni grazia.
da
determinare
ma
:
nulla
certa
con
disgiunta
mai
Bene
.
però fuor
e
,
dice
non
eccesso
tuttavia
potrà
quistione
giovine
il
lontano
troppo
vocabolo
ruppelo
109
I.
v*
non
era-
co
les
?O^
^' etabi issement
fi-anfois.
Tom, qu.nriims
l\ir
cn
dss
l''Abbc
4.
loix
sumptualres
^'enct
.
ActuH,
parerà
R-yal
C/f.
DIALOGO
no
erano
la Reina
per
I
Parigi
a
del
entro
E
poi
,
lusso
rano
cavalcavano
marito
cerata
secondo
oggi
fiorito d'oro
drappo
le
per
gna
data
fu
Franzese
un
per
ói
seta
e-
E
chi
rà
di-
di vestirsi
Chi
corte
Grande
di
dirà
Di
?
Spagna
là dai
raajolica Italiana
di
cantatiice
una
il
canto
suo
(*)
cento
neppur
un
i vetri
detta
era
era
e
mille
soprannome.
in
pregio
venti
secolo
pagato
scudi
zecchini
Ciò
In
:
non
; perchè
vale
carno-
nostro
bastano
che
cellana
por-
passato
nel
nel
a
colo
se-
re
imporsì
eccesso
la
rica
Ame-
Centoventi
la
stato
la
in Europa
e
;
per
il ricamo
e
,
oggi
gli zaffiri. Nel
lusso
saranno
già
dando
an-
,
oggi
diAnnover.
o
lusso
saranno
d* Isabella
eccesso
era
un
Ispa-
di colore
quasi quanto
Sassonia
In
e
il velluto
monti
coite
argento?
.
un
di
di Ferdinando
nozze
licenza
alla
di
o
veva
pio-
se
,
.
eccesso
sulla
ta
ravvol-
brachcsse
Enrico
sotto
do
andan-
e
:
adagiava
al
tela
di
pajò
un
si
di
cappa
di Poitiers
.
dietro
cavallo
una
Diana
dama
la
(«), 1' unn
carrozze
per
i nobili
e
feudi
a' lor
groppa
T altra
5
principi,
due
che
ripute-
(O Voltaire Hist. Gen. Usages duTeizJémeSihh
Qi) AlgaYotti Saggio sopra ìa Musica
,
.
^
FILOSOFICO.
terà
Lucerna,
a
Ili
tale
Sarebbe
d'uopo
nj' barometri
come
de' tempi
consuetudini
poi
misurasse
che
j
seguire
alzarne
le
tutte
delle
vicende
dice
chi
dice
eccesso
la
a
e-
giare
ondeg-
perpetuo
delle
e
le
genera-
impossibile
nel
costantemente
una
e
,
particolari;
è
geometrica
qual impresa
delle
de' temperamenti
e
,
segnar
una
e
5^
scala
una
,
bona.
Lis-
a
scala
una
nazioni
una
e
averi
degli
una
delle
,
riputerà
costruire
anzi
;
una
e
,
si
non
relazioni
rò
pe-
e
:
nulla
.
Il Marchese
noi
che
vine
udiva
dilettevolmente
chiameremo
j
ignoriamo qual
Reggimento
gli
,
tale
mollezza
gni etade
Taccia
sono
di
(che
le
e
il Blanchard
nel
e
di essi
nascere,
,
come
,
delle
che
tutte
che
belle
aveva
dormendo,
veduto
né
a
le
se
lanterie
ga-
la quale
delle
Una
.
non
;
raccoglie
Accademia
lettere
o-
aver
Sibari
dissertazione,
dell*
in
voglia
in
credo),
infingardaggini
sua
esservi
Credo
era
suo
erudito
pure
genti
ché
ben-
,
ne
erudizio-
la
sontuosità,
le
gio*
il
terra
essere
non
tomo
nono
,
a
10
nella
Iscrizioni
parte
tutte
eccessiva
vere
è
tale
presso
in
rispose*
e
e
,
fosse
dover
se
parve
Uffiziale
ammirandone
,
decoro;
suo
per
e
;
il
mai
gran
il sole
tramontare,
ce-
naa-
DIALOGO
Ila
nando.
Dopo
letti di
rose
scelti
più
i loro
il
ottenevano
celebrità
che
che
de'
nel
far
del
in
qualche
in
appalti ,
se
e,
:
un
salsa,
e
cuoco
applaudito,
altri che
legge
dall'inventore,
di
all'
abbigliamento
i
eziandio
non
le
I mostri
altre
,
.
maltesi
tanto
eccesso
e
l'invito
assoluto
appresso
che
sempre,
e
per
fine
lo sarà
tutti
peJ^
ro
inte-
pensare
d*
ostro
e
eccesso
qualora
sopra
i
ca-
cerche
.
be
sareb-
tutti
per
che
,
vita simile
pure
,
di
assai
sempre,
ch2
,
un
le scimie
,
tal
per
pastose
e
delizie
una
da
le lane
ricusavano
che
gusto
dovevano
,
vestivan
i nani
erano
dico
io
Essi
,
;
va
nuo-
temine
tempo
aver
Mileto
di
fossero
gnnoU
Per
ragazzi
ne
cuci-
un
quale
Le
.
pranzo
prinsa, onde
gli
ne-
una
di
,
che
e
,
nelle
il
pulitezza ricevere
anno
re
ave-
comperarlo
poteva
un
non
usansi
potacchio
nuovo
a
delle
scoperta
aveva
nessuno
s' invitavano
e
prossimo
al
usavano
premiato arricchiva
modo
araldi
privative
si
e
gli
,
contrada
nostra
quella
un
per
bene
e
pranzi
d'oro;
corona
privilegj di
appellansi esclusive
oggi
i
giuochi solenni
I
sopra,
davano
pubblicati
religiose.
compagni
coricavano
usa
erano
cerimonie
si
Quelli ,
.
nomi
nella
bagno
co
Di.
to
assolu-
sia irrazio-
na-
PILOSOFICO^
naie
che
in
avete
de'
mano;
gondolieri
si
dio
comico
dice
che
mangiò
che
5
di
fila di
le
lino
però l'Imperator
adopera
che
ha
appunto
fare
a
pigliare
a
noi
a
glierò
essa
diletto
esso
tal
5
e
morbido,
in
che
sia il nostro,
non
Casa
Fugger
gara
dtila
Casa
di
si
ruvidezza?
ricca
cino
piìivi-
secolo
un
e
il lino
esempio
un
quidem
Ó*
monda
se
liscio
lo
pi-
Che
Augusta.
in
spedisse
Medici
e
;
il quale
,
della
dire,
dalla
a
oro
Severo
è
con
ma
5
di
e
E
.
colla
ordivano
che
perchè
to
pala-
margarita
porpora
soleva
biancheria,
Glo-
experiretur
appetitor fuit
puri (e), prendendo
sottil
e
E
di
un
con
ut
:
Alessandro
lint^aminis
boni
ferma,
(^)
perle
quell'altro di coloro,
tela
E
Plinio
cita
gloria palali quid saperent
tal
mantenere
in Terra
Regata
egli , vanaglorioso
,
in
da
queilo
fu
tal sarebbe
e
libretto,
del
autor
d'Inghilterra (.'?)a Venezia.
de' cavalli
tal
l'
chiama
Io
come
5
113
co
Gre-
H
^'g'irotti Lettere,
ib)
ic)
,
Piinivs
Boni
dicens
,
mitti
rum
fi
quid
Torno
liiMOYfa;
secunJo
cap.
idcirco
opus
35.
appstitor {uh
lintei
ctiam
tati adiicr";iuEx
IX.
Unteaminis
,
babe.int
Lib.
est
sunt
purpura
dementiam
In
nihil
linci
judicab.Tt
,
viger
asperum
autam
quum
au-
asperi"
.
Rom.infi
p7g.
qutiìem puri
"
ut
,
?
,
351.
latinisveteribl'S
Scrip'.oribtis
"
Col.
I. D.
DIALOGO
Ì14
Grecia
Stefano
Roberto
un
lo
studio
lo
proteggesse
e
5
raccogliere manoscritti
per
è gloria di lettere
Città
porte
Fuggeraja
5
da
chiaro
della
mani:à
bella
più
la
immaginare
possa
dei
V.
Cario
che
questo
benché
se
come
,
Per
ne'
cannella
parole,
":he altri
fosse
occupa
,
di
il tempo
streme
Augusta
ed
le
se
è
suoi
nella
a
u-
fosse
menti
apparta-
,
società
,
stato
ceduto
con-
le
il
queste
e-
gmdo
parole
dc-
(^a)Bianconi
aco.
.
Lettere
Bavare
,
J
Ceylan,
ancora
atteso
sono
bruciar
Imperatore,
magno
mi
bergando
al-
di lusso
eccesso
pronunziare
quali
Fugger
voluto
de'
conchiuse
altro
abbia
ospite quel
fosse
pur
gloria di
Casa
cammini
sembra,
me
a
oggi
che
,
la
ri
servito-
vecchi
è
che
non
detta
più magnifica eh' io
la
ma
:
si ha
come
città
,
famiglia
e
cola
pic-
Bolognese) (^),
alloggiano gratis; questa
vi
bricata
fab-
leggiadrissimaf*
chiesa
e
abitazione
per
benaffetti
e
un
sta
que-
una
(
mura
Bavare
piazza,
e
5
con
sere
es-
abbia
essa
Giacomo
lettere
scritte
mente
e
separata
nella
ancor
San
di
borgo
nel
Fugger;
che
:
che
di
vanto
di Ulderico
stampatore
mi
mar-
modo
per
si facesse
e
5
Letu'ra
rjTI.
pag.
DIALOGO
né
è il primo
forte
) arricchisce
lo
sto
re
stato
,
rappresentatricedi
e
,
agita
si
travaglia
qualora
in
sicuri
sono
secolo
valicar
mode
jSotte ;
5
la
Francia
venti
circa
tal
incomincia
quattrocento
si
legge
a
tosto
e
han
fabbricate
co
giuo-
un
nella
quando
VII!»
trasse
in
Italia
spossò quel
quanda
lusso,
regno,
è
la
che
vi
re
fa-
ben
è
me
co-
n'elU
si
può
sia denaro.
In
lusso
.
che
,
cia
Fran-
Uomini,
iscrizione
Dove
di
sostenne
mille
nicotti
ma-
il Guicciardini,
nota
e
"
per
ie
del-
Carlo
.
quaranta
conghicttura
fatti è vegoU
tutto
lusso
far
si
stes-
co'
armata
éi ^Vandoroo
pi«'izza
far
rivali
del
JLuigi XIV.
altrettanto.
lo*"
i Pirenei
e
stagiotìe fu impotente
lunga
per
alle
Reggimenti
uomini;
mila
che
che
de'
Franzesi
l'Alpi,
e
è
avea
non
I
tributar; i
co' ventagli
e
lieti
avvedutissiipi
»
arrolati
e
ribolle, e
facendo
e
;
collecuffie
che
il dire
stati
se
a
te
scuo-
sudano
premio.
Non
gr inimici
e
del
Manica,
resi
e
si
,
,.
lusso
la
hanno
,
artefici
Il popolo
.
languido
e
scwio
lucrosissimo
cose
multipìica,
perchè gli
,
questo
nel
si
e
,
in
universale
merce
le
tutte
inerte
sarebbe
che
5
favd-
suo
conducendogli
,
è la
che
il denaro
seno
in
argomento
noi viaggiatoriqualora pas-
FILOSOFICO.
seggiamo
per
botteghe
di
di
citiJi ,
una
caffè:
il
frequente
quello
è
un
ricco.
Le
delle
il necessario.
del
denaro
bene
dove
fa,
del
sono
citò
in
sere
uno
il
di
di
di
merletti
nastri
di
,
di
maniera
ed
ha
,
:
che
,
fossero
,
commercio
-
raj
se
sagge
perirebbe
;
dacché
rimarrebbero
eser*
di
frange
E-
a
temperate
una
quarta
qual
esaltate
di
e
parlare
in
parte
ogni
delle
sizione
propo-
negli
cinquecento
H
,
maritate
e
,
.
so
maravigliosa
donne
oziosi
es*
cupide compratrici
,
questa
le
ché
ben,
potè
averle
discende
miscee
servazione
os-
una
non
,
maritate
però il
e
quale
un
e
perchè
,
copia
la
onde
di
femmine,
utilissime
ma
pri-
quella metropoli
favellato
aver
non
sia
vi
tuttavia
Medicina;
la
spettatore
genere
come
Ollanda
in
,
Londra
gli dopo
vile
Dort
a
perchè
lusso,
,
nato
sempre
intendere
Mand"fvill3
ma
,
maravigliosamente
vale
che.
culto
non
dal
procacciata
che
dedurre
lusso
ad
E
il bi-
,
ricchezze;
superfluo,
dare
servare
all'os-
voto
solamente
superfluità del
indizj giocondi
può
mai
teatro
non
paese
di vernicia),
,
,
non
il
molte
sorbettieri
bottiglieri, di
,
si
vedere
al
orologiai, di argentieri
pieno
gliardo
ìtr
dra
Lonmenti
orna-
di
mille
ope-
però poveri e
e
3
quel
va*
gan-
DIALOGO
118
ganti : male
grande
tanto
quale uccidesse
la
Nò
disastri
una
,
tanti
abi-
di
decima
la
ds;*
parte
di conchiudere,
Mandeviile
dubita
peste
milion
mezzo
un
produrrebbe
non
,
che
,
.
che
la
Londra
di
stratagemmi,
ben
per
lusso
,
prodighi
gli appella
Erasi
disse
di
ricchezze
delle
tori
e
di
che
paese,
qua
molto
non
veramente
per
e
,
giuochi
li
costumati,
del
pettinate
hanno
non
,
loro
e
qualche modo
li
:
e
che
infiorate
)
vanno
viaggia*
dal
vedere
ghini
botte-
danze,
da fiori di
e
tra
conosco,
là per
altri
rendervi
posso
ben
insieme
forze
ben
io
piuma,
potesse
terio,
Qiianto al cri-
città
una
polver di Cipro,
da
,
fece
e
lo
che
,
biscacce
ridotti, commedie,
to
gra-
società
sedere;
a
stabilite voi
che
)
mini
uo-
maniere
lor
impazienza.
senza
tanto
il
.
Cavaliero
il
conghiettura
gli
di
e
della
beccacce
le
donne
lodai'e
estima
nelle
così,
l'Uffiziale
posto
ascoltare
ed
amabili,
tanto
dirò
sapore,
che
finire di
sa
prodigalità:
la
e
Non
.
dagli
e
,
spiega, delle
si
come
parere
astuzie
dalle
dipenda
commercio
del
forza
maggior
del mio
certo
dar
vagabon-
noi
giovinotti
cento
le
raccolte
quali,
trenta
molti
seta
,
zecchini
e
molte
( introdotte
all'Opera
pure
che
,
non
FILOSOFICO.
andare
potrebbono
non
MandevUle
sarete
malgraziosa
Metropoli
io
iati. Indi
scellerato
vizj
dannosi
stabilisce
Davide
,
termini
dunque
né
mai
non
volerlo
fasto
il denaro
che
,
citata
—
i—
Ca^
—
Dìseours
premier pjg.
—
'
'
45.
allo
in
liberi
del
Stato
ma
:
né
,
vorirlo
fadotto
pro-
lusso
;
Francia.
via
—
?
David
~—
^—
Humc
è
si è
e
Tutta-
4
Mr.
ne'
Potrà
l'argomento
la
Politiques de
serire
as-
alcuno
dagli apologisti
opportunamente
»™ì»^ì—
(rf).
uomini
Ma
guadagna
è
qual ravvolge
la
direttamente
H
—
se
Ingle-
società
alla
gli
positivamente.
con
ti
brut-
tollerarne
fra
circostanze
alcune
sono
generalmente
contraddizione
la
governante
un
to
tan-
scrittor Inglese
V asserire
che
i
sempre
scrittor
tale
proposizione,
una
do
essen-
difendere
quanto
vantaggioso
esser
tutti i
Morale;
chiaro
altro
una
e
.
un
Hume
il vizio
suoi
Contro
ragione
quasi
da
saranno
Repubblica
alla
è
che
allegoria è
intendimento
suo
utili, quando
come
alla
la
voi
,
alveare
un
al
la sua
una
dell*
detesterò
ne
con
si straccia
che
tirato,
mal
tanto
fra
il velo
perchè
,
Api
quella
come
insulsa, scritta
e
disconvenienza
costante
delle
disprezzi prima
conienti,
suoi
Quanto
.
favola
io
che
contento
cena
a
della
autor
poesia co'
119
.
Ta.
D
-izo
ardisco
via
dire
1
del
della
causa
E
in
ìi
thè,
verità
il
ci
chi
ha
Cento
volte
la
Francia
in
ora
;
Isole
altre
Cento
che
collo
al
aveano
non
Reina
la
più
volte
al
alle
mani
tutte
le
il lusso
cenro
e
a
il lusso
molte
a
di
tempo
s'incomincia
iora
be
e
qual si
cinquanta
sei
la
chi
avrebbe
uso
sì universale
in
prima
,
se
caffè,
1' indaco,
ogni
del
autor
nel
quel
a
veg-
IV.
Qiia-
cosa
una
proibirlo sarebbe
vano
al
? Certo
pagasi
pro-
,
deliziosa
né
;
Del
se-
.
erro
di
,
si beb-
caffè
il
quell'anno sospettato
ancora
,
cor
an-
compresa
nacque
chicchera
da
regno
cittadine
Arrigo
non
quecento
cin-
diamanti
dame
in
zionario
Di-
si brucia
cera
delle
contagion
per
si rimane
Parigi
di
naviga
metri
.
il
bruciavasi
non
nuovi
di quelle lire.
V
più
,
osa
Francia
alla
.
gònsi
(^)
dicendo
che
la
e
bisogni
milioni
Antifìlosofìco
una
egli
cocciniglia,
costare
segue
,
i
to
det-
che
com'
calcola
sessanta
a
contessa
sono
,
cioccolate,
oltre
Voltaire,
povertà,
le spezierie
anno
O
che
lusso,
della Francia
,
G
O
di ricordare,
l'Apostolo
grande
A
I
:
e
suo
che
il
il cafìè fu
già
popolo,
sco-
Anti-Philofophique
Ca) DiB.onnnire
mier
Artide
Luxe
.
.
Tome
PrC'
FIlOSOFICC^.
scomunicato
quanto
pure
non
se
! Allorché
manni
tabacco
r
Mecca,
alla
sorbire
per
è
; onde
colle
quali abbaglia
uso
in
di
casa.
delle
casa
siamo
,
il veleno
altro
Francia,
poi
da
ricchi
,
,
conversazione
privato
,
che
siccome
è
sposo
sperar
mi
con
ai
.
pato
stam-
una
giova
i'
e
;
siete
sarà
e-
ché
giac-
gentile
mia
la
Ho
Dama
,
il
che
assai
esempio
mia.
la
del-
uscir
sdegno
un
,
ghe
dro-
le
Prenderò
,
fuor
ciarlatani
vender
a
casa
le
col-
fa troppo
ignobile
non
piglierò
piccolo da
e
,
,
poverire
im-
forse
certamente
paesi
avete
non
e
per
lusso
libretto
un
giovine Signore
o
amabile
ed
li
to
quan-
può
per
vogliamo
se
città
questa
voi
,
venisse
di-
spaccia poi
per
crederò
non
faccia
,
che
simili
Per
sempio
,
mode,
re
polve-
tanto
cioè
altre
le
di
bagattelle ,
17^0.
.
lusso
vistose
dice
prendono
che
che
nazione
Qiiella
NoiFranzesi,
nel
mai
il tabacco
e
,
altro
troppo
il primo
dunque
lato
un
.
scherza
Otto-
naso
viva
Francia
da
dair
col
pizzichi
entrata
? La
arricchire
iusso
de'
narici
Principati
il sale
dagli
vaticinato
dall' America
a'
ep«
poi spendere de' milioni
colle
venuta
ne
assaggiò
avrebbe
dovesse
Europa
Muftì:
dal
e
ingozza
ne
si
chi
5
i*i
io
,
un
gliuolo
fi-
la quale
la nostra
de-
DIALOGO
ìli
dL'Iizia ,
il
e
delle
essere
le
per
di
nozze
mia
conveniva
il
già
le affidava
al
giojellieredel
no
dell'Imperatore
il carico
di attendere
che
brillano
a
di
fuso
satto.
altra
le
le
sagome
per
pare
La
mia
,
e
sopra
che
a
ancora
di
un
certo
al
per
perchè
stallo
cri-
un
teria
argenaltro
per
lavorio
e-
intatta
per
i
vecchi
miei
piattidi argento
condiscendere
figliuoloinvaghito di
ì :
rozze
car-
venire
,
e
,
un
ma
fatte
antich
quasi serbarla
gli ospiti,
mangiavano
Le
.
disegno giusto
Voleva
con
.
;
Martin
; perchè
sì svelto
e
doppio
pitture
sopra
aveva
un
legatura
sono
del
quella
meglio di ogni
luccica
di
si
la, vernice
essa
voluto
incassano
del
ne'
me
ha
,
leggero
più vaghe
anfore
delle
da
trav^agliatc »i Milano
sono
dare
lor
di
vero
Giamberla-
un
le
sì
impostamento
certo
era
scrive
mi
valor
Francfort
alla
tendendo,
in-
ben
ma
amico,
a
gioje
namente
rilegarlemoder-
ma
:
mio
trattato
Vienna
a
paese
di
ali*
le
nonna;
che
viaggi
desiderio
appartenere
possa
di mia
un
miei
lasciar
non
e
5
rò
pe-
nell' apparecchiamento
famiglia. Tenefa
madre
,
mie
che
all' altra
o
Giudico
ornamento.
parti
decenza,
veruna
una
nostro
genio
vasellamento
;
di
visare
av-
dimeno
non-
mio
com-
pe-
DIALOGO
124
potuti giovare
sieno
ne
se
letterati
e
si vuol
fece
? U
plauso;
il
e
risposta farsi
applaudito
senza
che
città
una
belle
sarà
Non
effimera,
che
al
negherò
sarà
in
crede
sentir
un
capitali ,
nelle
quasi
insidie
colle
ancor
obliqui
per
il denaro
copiosamente
Provincie
ben
permetta
povere
le
del
un
il
la
colle
colle
;
e
cie
Provinil lusso
vi
rami
e
le
duce
con-
irriga
te,
pasciuiìeìls
sostanze
poi anch'esse;
d'altronde
alimento
che
dalle
Montesquieu.
ipotesi,
sue
lusso
regno,
meno
può derivare
nota
le
capitali troppo
troppo
stabile
non
come
ma
:
ammassa
smungono
dilettevoli
tutto
vengono
il loro
e
di
cresciute
e
quali
le
si
denaro
lato
ma-
ciocché
Imper-
della febbre
il
la
quel-
dissimile
non
.
d'ordinario
po
trop-
za
tal ricchez-
forza
commercio
di
che
qual-
manifatture
ma
tal
riso
sor-
con
io
farsiricca:
e
ricchisce
ar-
il Cavalier
le
effervescenza
nella
volea
per
,
col
ma
:
lusso
perchè
,
incontro
possa
passeggera
forza
dalla
giovine
intervallo.
non
il
assemblea
argomento
fermentazion
che
paese
schermo
ingegnose
e
ogni
in
ogni paese
proseguì
poi
insegnerete
promovere
E" voi altri filosofi
.
che
vendite
una
chè
per-
gamente
lun-
provincie ,
Inoltre
nazione
le nazioni
si
renda
estere:
dun-
FILOSOFICO.
dunque
dunque
:
eguali
e
produca
ma
a
prezzo
,
compratori
rimarrà
Io
senza
,
la
quale
le forze
già
In
;
,
monarchi
e
del
tutte
,
stessi
pastore
quelle
najiioU
i
,
prestano
atti loro
,
vivono
Le
arti
che
i
legnaiuoli ;
servigio
si
Messa
arti
,
lurgica
Metal-
,
del
i
che
,
bifolco,
miglioratrici
cinque
sono
te
indica-
i tessitori,
perchè appunto
i la-
essi
quelle arti originarie, 1«
appellano
quelle che
inutili.
ijio
a
e
a
cia
Cac-
cinque
spese
filatori,
di
Le
tanto
alle
servono
;
attendere
Agricoltura
a
.
fanno
come
sono
pellata
ap-
nazioni
.
fondamentali
sono
e
rare
ricupe-
de' Trattatisti
Pastorale
ceri
pia-
iscambio
convien
somma
più
de'
per
in
povera
di
parsimonia
alla
fondamentali
Pesca
5
permetterà
i
ricca
e
e
ve^igal delle
quella distinzione
o
lusso,
de' comodi,
essa
.
del
o
se
a
prima
nazion
ricorso
magnum
im' altra
primitive
la
le
non
diverrà
dunque
trarrà
,
spaccio
aver
assottigli
migliori,
o
minore
abitudine
vivace
colla
merci
dunque
:
rite
impove-
bisogno
dal
sua,
de' lavori
delle
qualcuna
stimolata
nazioni
l'arte
mai
se
5
mando
sce-
,
il prezzo
scemerà
denaro,
il
nazioni
impoverite
ic
presso
T15
servono
ancora
cóme
arti utili ; sical lusso
tal distinzione
si
appella-
è forza
te-
DIALOGO
n-«
dietro alla progressione seguente
fler
primitive
vive
fondamentali
e
ed
utili
le ricchezze
; le ricchezze
lusso; il lusso
povertà
partorisce
le arti
'.
Dico
.
frivole
presto
li
C^),
quali
di lusso,
o
instabile
le
Egitto
5
Il lusso
A
questo
dirò
dal
viso
rimettere
non
a
accorti
Per
il
per
denaro;
chi
diffonde
e
i
per
.
ebber
più
scintilla
tutte
E
già ottenuti
dura,
(pensiero
simili)
ciò,
.
lo
i
e
non
lò
sfavil-
,
Uffiziale
mentre
appresso
i suoi
ama
Roma
nell'industria,
il lusso,
altro
chezze
ric-
mento
fonda-
un
dire, ammonisce
a
ritenere
nel
novesi
il Ge-
può cambiare
qualche
una
leggiadro
egli
si accalori
e-
nelle
di vivacitì^ militare
ma
del
la
poi imbarberirono.
e
passo
ira,
di
tardi
nota
sempre
si
e
certo
ma
:
frivole
o
si fondarono
Grecia, Sicilia,
di noi,
lusso
arti
ben
.
glioratric
mi-
le
no
partorisco-
presto
come
ebbero
non
partoriscono il
tardi
o
gli Stati,
gli è, che
utili
le arti
:
ti
ar-
il popolo
se
è salvatico) partoriscono
sperso
inutili
(
le
:
a
popoli
essere
vantaggi
trae
se
a
soavissimo
sparte,
lo
e
le classi de' cittadini
de'
,
bot-
C«) Ragionaménto
uccheziKe
.
.
del Genovesi sulle
filosofico
di
gran-
ri
O
L
G
S
bottega*), de' servitori
si racconsolano
O.
117
si ravvivano
che
,
sì
da
I e
F
e
Il
circolazione
cara
.
lusso
aìV
tende
equilibriopolitico
equalitàcivile
dove
avari,
jo,
fatiche
le città
che
che
e
girano,
si
con
due
volte
movimento
coltivar
al
prossimo.
suo
delle
come
il
al
e
fiari
beneficando
le
calcele
aghi,
Chi
un
veste
de'
e
che
tempo
lere
equiva-
stato,
circolasse
Un
lento.
che
ta
con-
,
comperare
giardiniere
per
benefico
al
uomo
un
abito
beneficare
del
Potosì
alle
telaj
oltre
: una
in dato
,
a
termine
sino
no
gira-
problema
per
suo
è
m.iniere
primo
tità
quan-
che
con
più
cuoco
incomincia
dì argento
chè
per-
delle
il Melon
,
suo
che
ric-
più
,
piatti,
de' bei
metà
la
dice
tanto,
per
de' buoni
uno
per
per
denaro
del
il
quantità doppia,
Utna
signore
celerità
di denaro
quantità
circolando
equazione
delle
e
fa
realmente;
è dimostrato
che
sa
determinata
a
è in
della
ragazze
e
ancora.
pungono
A
le
e
mento
aggira-
questo
soldo
sono
non
il commercio
:
E
del
celere
e
il dena*
gl'ingegni
esso
con
degl'industriosi.
pronto
inerte
stagnerebbe
ricompensa
e
gli
gli scrigni de-
Apre
.
ciando
procac-
,
galonato
dagli
che
,
serie,
,
che
i
e
sono
segue
menai
drappi
questo
vatovi
sca-
gli
co-
princi-
pio
DIALOGO
i^S
si
pio
appoggia quella proposizione
ai
scandalosa
ballerine
setajuoli
che
del
pane
,
donan
Il Bielfeld
(/j) ha
nelle
che
5,
,,
diziosa
ta
le
,5
la
le
allo
j,
,
daggine
«,
mondo
•
te
Era
ed
un
distrugge
e
vi
provvede
in
la
altri
sono
e
,
il
sollazzevole
del
a
suo
che
Politi-
Egli
„
.
alcuna
voi-
morale:
che
poveri
del-
la
prossimo,
nel
che
poveri propiamenquali
ai
"
governo
lui vicino
,
infingar-
industria;
gli storp],
celiare
nocevo-
ai vaga"
data
anima
quatv-
;
perchè
pubblico
a
si
clas-
però giii-
quella bottega dilibrajo
niile cominciò
^maots—
che
quella
come
,
di
sorta
limosina
la
,
dai
distribuzione
condanna,
i malati
che
tutti
5,
stato
non
5
5,
ogni
a
Politica
bondi
,,
Teologia
le
quali
varie
e
detta
raccomandala
limosine
do
5,
alla
le
punto
sana,
seguirsi ,
il contrario
laChiesa
,,
di
questo
la Politica
da
e
,
citano
eser-
nastri
Instituzioni
sue
schiarito
avverte
^j
dei
ai mendicanti
.
che
pinzochere,
le
non
bra
sem-
più illuminato
quali comperano
le
,
filosofij cioè
non
di carità
atto
un
che
,
.
prete;
un
u-
voce
con
appellandolo poco
e
poco
caritatevo-
^
„
00
Bielfeja (f.ins ses
4' P-1S' 40.
—
Institut, Poiit. Tom,
^—
I.
?
e
A.
FILOSOFICO.
che
vote
d*
né
oro
lunga
di Chiesa,
ha
ci
s'era
cui
lui
di
che
raccontano
seco
Leggi
del
dorf
Di
.
,
ca
ecclesiasti-
paziente
e-
che
ito
P. Suarez
e
amor
scientifica, perchè
perchè
Era
.
nimico
temeva
per
de'
temperato
addolcito
dalla
malattia
una
di
indole
asserire
puro
che
,
delle
meno
ardente
filosofi;ma
il
e
suo
creanza,
mansuetudine
I
tasse
esercità
veri-
ze
elegan-
dallo
ornata
amarla
casse
re-
delle
la
verso
inimico
per
del Puffen-
,
dalla
anzi
,
il tomo
altro
un
divederla
bramava
prendeva
non
geniali
lui si poteva
di
L*
villeggiatura
da
,
tribe
dia-
fa
degli studj :
una
a
libri
atti
che
e
;
severità
sanità
volino
ta-
suo
rifa edizioni
austero
,
al
.
dalla
come
degli
era
cerdote
sa-
grave
criticamente
,
era
la
riconfortare
stessa
un
discipline sacre
che
Maurino
un
e
ingegno
5
Era
Bollandista,
un
quanto
non
seta
ai nomi
.
i monui-nenti,
diletto
di
commosso
avesse
non
tonaca
sua
,
saminati
,
la
si riposta della
parte
le
nel-
appena
tabarro
assai nelle
di
storia
e
na
tri-
una
con
,
sibilar
di Teologia
e
versato
Non
argento
voluminoso
suo
il prete
Già
nera.
di
si udiva
il
e
,
nò
,
solennità
li^
isfoggiava mai
non
,
-
e
se
per
per
gione
reli-
le
natura-
il suo
Udendo
,
le
sti-
lo
ze-
ci-
tarsi
DIALOGO
130
tarsi Bielfeld
giacché
anziché
mi
se
della
cortesi
hanno
tocco
sporrò anch'io
un
panata,
una
tre
la
,
è
man
sazio
nuda
entro
a
una
al
,
città,
una
tutta
truppa
lor
che
«sa
di
con
pagnotta,
anzi
rapire ;
quanto
cosi
e
due
e
col
tre
ven-
giorno sordidata
del
sino
di
vizj fra
Non
fecciosa
questa
sia anzi
contribuzion
in tempo
di guerra
al
non
Bielfeld
rò
sae
,
sia limosina
necessaria
per
la
la
sdrajarsila
allo
acconsentire
Signori , che
le
to
impe-
saccheggia
bettola
e
sana
è al camminare
biscacce
e
ogni giorno
ogni magagna
una
ta
discre-
.
restio
e-
,
garrule femine,
di
il resto
per
delle
e
5
gamba
vive
in
metodo
con
e
veloce
turpe
ignavia
sera
la
se
prete
senza
viviamo
de'munisteri
porte
e
assedia
,
parlare ,
Concedo
limosine
molte
qualche miglìajo
robusta
da
*.
.
giovinastri insolenti
di
Sur,
disse
di
facoltà
sando
pe-
qualche
sentimento
partizione. Noi
dove
e
persona,
punto
il mio
si facciano
che
do
traccian-
,
senza
non
e
,
de*
lettura
la
gliautori
,
ossequiosa della
sono
poiché
numerando
in piedi
pertanto
ignoto,
origini delle opinioni ,
le
sempre
attitudine
fu
quella de' Pubblicisti
a
,
gli
non
nome
egli congiunta
aveva
Moralisti
se
il
j
;
qual
quiete
a
e
si
della
vita
DIALOGO
131
denti
poveri
veri
sono
già già periscono anch'
che
e
j
perdono
che
la
Non
né
gobbi,
né
malati
ajuto
dai
stessi
paganesimo,
tutti:
Io
la
tener
io dovessi
diceria
scoglio,
accostarsi
usurpato
a
e
a-
corpo
,
e
,
per
a
del lusso
la mia
qualunque
questo
di
sì famoso
la
volta
Io
non
.
tà,
eguali-
pecunia
di
,
di
Filosofìa
la
.
Rettorica
mente
avveduta-
orazione
argomento
è
il Cavaliere
esercitazion
favore
ta.
priva-
,
mani
molte
la
al-
questa
e
conciliatore
per
mai
altare
ripigliamo
come
lento,
opu-
provvedere
;
disse
,
dall*
volta
chiude
conchiu^e
allontanerei
uno
del
possa
si
non
predica
la
spandendo
Se
quanto
prima
spiego dall*
che
il lusso
Lodasi
E
.
della elemosina
paroco,
Stefano
né
persona,
Principato si
che
dolcezza
,
la
v* ha
T adito
Lasciamo
Santo
aperti
e
onde
Morale
.
di aspettar
agli inabili
diligente,
son
della
diritto
hanno
appena
spontanea
sieno
non
sconci
sì
e
quale
moltiplicatigli spedali ignoti
sieno
Evangelio)
a
benché
né
e
,
del
lucro
fratelli cristiani
lor
gl' infermi
al
tutti
e
cittadini
famiglia civile
numerosa
zoppi,
:
( benché
col
poveri,
mancano
/
,
posto,
un
sostentavano
onestissimi
tanti
essi
quasi da
di
accennasse
per
dubito
altro
di
.
fer.
si
af-
FILOSO
fermare
anzi
come
agli
averi
in
le
il D* Alembert
seriamente
.
dice
perir
mila
cento
milioni
otto
nelle
r
nelle
nelT
imbizzarriscono
città;
fa
ne
e
Sette
languiscono
cinque
e
nano
ragiori,
pove-
campagne.
Elvezio;
(^) ,
cento
nutre
ser
es-
per
affare
questo
si
che
,
il Rousseau
e
Il lusso'
di uomini
dice
,
in
5
sarebbe
leggi
hanno
,
il Rousseau
vi
non
,
(/?)
(e)
mente
grande-
Repubbliche
egualità,
L' Elvezio
.
fosse
vi
non
soprastassc
non
fatti
sulla
sobrie
e
chi
.
fondano
la suppone
.
altri
In
lusso
Se
essenziale
cioè
,
il lussa
certo
e
,
se
a
inegualità
gran
inegualità
la
I3J
proposizione che
la opposta
^romove
ó.
F^ I C
abbondanza
seria
mi-
nella
o
o
sei mila
del
lusso
,
Compongonsi
,
mancandi
i malati
cansi
i
dà
de' succhi
cucine
nostre
sulle
paesani
alle
nostre
bevono
nostre
non
secondo
han
il pensar
il Rousseau
delle
e
,
brodo
de'
mense
dell' acqua
parrucche
,
E^
pane
chè
per:
re-'
liquori, perchè
la
:
polvere
perchè tanti
ben
vero
Voltaire
I
nelle^
salse,
ordinario
.
del
,
da
si
tadini
con-
esser
verso
di-
quello del
Rous-
3
(i) De V Esprit Tom. premier Chapìtre Uh
diverses
Derniere RéponQb^ Tom.
premier aeuvres
fiote
(O
C
se
)
pag. 96.
Ce) Melanges Tom, 1^, pag. $^
,
.
•
DIALOGO
,34
Rousseau
;
sa
che
non
quale
gr
e
poi
perchè
immaginare
i
si ugnesse
andasse
il Voltaire
secondo
scherzevole
intorno
ed
il
la terra
arare
suo
,
alla materia,
il
non
Fieli*articolo
Così
Ma
.
samina
di-
la
non
profondo
grazioso,
e
piacevoleggia
vezzo
giammai
addentro
solido
il
,
capelli e gì*innanellasse
zappare
a
e
contadino
un
tutti di polver di Cipro,
imbiancasse
il ridicolo
fìngerlusso in ciò egli
a
Cerca
?
ed
vero
medesimo
il
(^)
.
,
per
farsi beffa di chi riprende il lusso, dice
che
ancora
il lusso
i nostri vecchi
5
ripreso
avranno
quando s' incominciò
a
bici
le for-
usar
che appella
tagliarle ugne,
delle dita. Ma,
seguendo Tesarne
le
per
egualità prodotta dalla
:
la
libri
,
quale
descrive
una
circolazione
tanto
mena
Il
denaro
altri
che
agli ufficiali,li quali
indoratori
,
co
di-
in certi
più ristretta assai
curva
crede
io
del denaro,
romore
che
non
della
circolazione,
piena della beata
la
na
cor-
.
servono
veletta; , manteca]
,
non
al
passa
lusso,
cuochi
,
fetturieri,
con-
bottiglieri, danzatori, cantori,
E'
sonatori
.
vero
che
moltiplicano oggi per
queste
una
generazioni si
prodigiosa fecon-
diI
Il
C») Raison
par
AlfhabeteArt"
Luxt%
^
FILOSOFICO.
ijs
dita, perchè oggi il
favellare, cioè
Cary
più, quanto
nella
sua
in
nondimeno
quel
pane
Dunque
egualità,
poche
suo
corso
no
,
.
,
cui
per
Qual
passa
più rapida
di
mobile
di
stessi ?
sa
dal
,
massa
Aggiungasi
lusso
mani
ha
che
un
linea
la
del
re
feconda-
qual più
fa in
che
sempre
sieno
na
va-
te
not-
una
che
un
chio
croc-
gli
inegualità promos*
particolar d*in»
carattere
che
anzi
depone il denaspesso
;
I
d«;l
terr^e-
fra
la
zi
an-
colazione,
cir-
di zecchini
quella,
inutili
la
nominare
insieme
,
la pecunia
ma
dovrebbe
che
e
re
porta-
il vanto,
la natura
quella
giuocatori ,
giustizia, come
jo fra
e
,
dicare
men-
per
promove
misurar
considerar
e
che
fati-
dalle
e
circolar
basta
d* uopo
circolazione
una
Non
,
non
,
si dà
esso
è
li quali
dovrebbon
vi
mani
,
vi
esser-
drappello
città
alle
facendo
,
inegualità
la
che
,
come
della
parrucchieri :
questo
dai tributi
venire
Il
meno.
,
il lusso
sì
per
nario
d'ordi-
degli agricoltori
talvolta
costretti
sono
no
usa-
asserire
mila
fare
a
infinita
turba
oppressi
?
ha
utili
di
trenta
come
,
commercio
dubita
sola
che
del
è in
arti
le arti
sono
storia
non
Londra
colla
si pagano
tanto
Bretagna
gran
utilità
dsilla loro
inversa
ragion
delle
lucro
4
nocevoli
rer-
;
ni
DIALOGO
perchè
tal gente
del lusso,
mai
se
azione
senza
diviene
e
un
contro
onde
servire
.
Entrò
quale
di
ben
spiacevole;
semplice,
e
cito
un
vecchio,
ma
dei
secolo
nella
a
cimo
:
que' di Filippi
,
le donne
recavano
le
,
zione
circola-
che
è
nel
di S. Paolo
indosso
gran
unde-
tomo
del Monfaucont
quali in
di questo
Crisostomo
lettera
sulla
dre
Pa-
un
Io pensava
filosofico sulla
S. Giovanni
Omilia
della edizione
cioè
alla illuminazione
eppure
derni
mo-
anch'esso,
Chiesa.
della
un
parere
peregrinicognomi
secolo
il
uno
essere
^'di Santo,
fosse
decima
il carbon
non
di
il riflettere
serbato
di
nari
mari-
il paroco,
oltremarino
e
si,
ozio-
Londra?
a
autore
quarto
che
condurre
a
vorrei, disse,
non
nessero
rima-
brutti
al congresso
fra tanti
se
de* capelli
andrebbono
avvedeva
dra
Lon-
a
procacciarsi vitto
per
Newcastle
nuovo
si
le Camere
co' lor bossoli
e
che
sta
re-
parrucchieri
mille
pettini,
di
Se
acconciare
certo
Patria
miniere
Stato
prammatica
flotta negra
sulla
Moda
.
noi
la
di
servig)
ogni duro travaglio,
allo
que' trenta
crediamo
dalle
ricusa
facessero
un
a
co' lor
e
,
ai molli
vicende
per
peso
d'improvviso
,
dedicata
collane
,
,
doreria
nisce
ammoniglie
sma-
e
,
tan-
che
FILOSOFICO".
tanto
di
oro
de' traffici
della
carico
che
lusso
il loro
però
nazione
commercio
nel
circolava
meno
e
,
ijy
era
Plinio
Ancor
de
ripren-
.
dannosa
la
Caligola,
la
da
ricevuta
in
vero
se
l' avarizia
adagia
anno
entro
che
lette
preclaro
Pietro
aver
di cui
l'ingegno
verlo
acuto
de' rubini
io
serbato-
dalla
e
di
petto
.
giusta fu
si dava
l'
volte
mata
confer-
quale aggiunse
sino
rispettato. Nel
intitolato
sul
e
Milanese
Patrizio
conosciuto
testa
nete
mo-
il lusso
se
quel
eccellenti
Politica
Economia
Verri,
di
alcune
ultimamente
e
quattro
o
come
il
delle
perle,
raggi
mette
cavaliere,
di
delle
sulla
.
borsa
una
tre
E
Zio
suo
del commercio,
oscurità
considerazione
dal
vcr
che
,
dalla
donna,
Ta!
è
in
stipo
aperta
pietre
dità
un'ere-
ma
Lollio
invisibili,
uno
passano
una
di
chiede
sempre
all' aria
un
Marco
de' diamanti
,
conquista,
egual detrimento
d'oro
di
tutta
peratore
Im-
delT
queir ingeramamento
mala
una
di
moglie
ripudio
il
risplender
quantunque
fosse
non
Paulina
quale dopo
voleva
preziose;
di
vanità
a
di
ditazioni
Me-
da
stampate
il
a-
Sig. Conte
il dolce
vanto
prima
profondo,
nezza
giovie
di
a-
simo
paragrafo diciassette-
della circolazione
interroga:
DIALOGO
138
U
il denaro
male
un
provido
dunque
son
Stato ?
lo
per
debbe
dorna
alT
,
nazione.
Il lusso
popolo
a
seni'
ed
riformato
un'altra
ad
squallida
animi:
di abiti
5
Se
tempi
,
de* vecchi
vela
burgo
,
Czari
al
nata
sul
fra
oscuro
mirasse
fuori
e
ogni lato si
,
barie
bar-
certa
e
agiatezza
alletta
gli
e
e
abitare
boschi
,
dopo
e
della
spuntarglisidavanti
una
in
o
ripiegarimprovviso
da
beltà
Mosca,
va
palude,
e
,
mora.
inna-
e
di
uso
in
Ne
mato
li-
lusso
gli occhi
Bojardo
oggi navigasse
verdezza
a
ospitai cortesia
antico
un
lungo viaggio
bruna
già dal
alberghi , che
di
e
a-
dal lus*
composto
e
offende
che
,
di consuetudini
soavità
una
dona
umana
primo da
secondo
nel
e
vita
ritrosia salvatica
certa
di
serve
altro
un
Nel
pulito.
affaccia
al
serve
addolcisce,
alla
e
so,
lus-
leggiadria. Un'occhiata
e
non
non
ornamento
,
diletto
e
sua
essere
se
ammansa,
i costumi
comodo
Riga
sotto
suppellettiledel
è la
quella che
sostentamento
ai
o
,
.
replicò il viaggiatore,
so,
bene
che
Rispondo
questo
governo
to
sottrat-
e
un
;
male
un
Ma
un
d* argento
e
,
circolazione
un
oro
negliscrigni
ammassato
alla
pre
manifatture d*
delle
uso
un
piìi
della
Petro-
egli al
gran-
DIALOGO
f4«
fanciullo Pietro
al
sotto
e
Moscoviti
drappi
mai
de' cannoni,
ricami
signoreggiar,
Meotide
ciare
il
il
.
che
voi
il lusso
gliuomini
Oggi
,
presenti
comando
la
di
gli stravaganti
,
ti buoni
a
cesi alla
pranzo
da
testa
La
ma-
rie
cor-
magis
ne'
decisa
Il
lusso
Gl'infingardi punti
so
gli apologistidel lusi discoli
assediano
ridotti,
alzare
degli uffiziali , che
un
solda»
saranno
delle
somma
fino, giacenti in
campagna
vi
-^
quistione è
fossi, ad
scavar
linee.
condur
,
diu
Sed
guerreggiare.
dicono
,
;
inetti alla
e
militaris
res
milizia.
la
imbelli
(^) scrive
animi
ro
chia-
sono
pregiudizio che
csYtamenfuit
virtute
an
isnerva
non
do
facen-
gnor
disse, Si-
5
parlare
il vecchio
avete
Sallustio
metodi
minac«
e
i Dardanelli,
vostro
.
procederei
dal
dal
intermonales
poris
a
:
renda
guerra
gnum
Eusino,
viaggiatore perdonate
Marchese
,
e
volta
l'Impero dell'Asia.
tremare
Quivi
il Ponto
e
,
de
la Palu-
oggi possono,
Egeo,
mare
flotte
altra
potrebbono
come
e
,
delle
che
l
dei
,
si
non
Se
più studiosi
divenissero
dei
e
,
secondo.
ridu-
cose
assisa
do
morbi-
lettuccio
una
un
a
Fortezza
,
di—
O)
Sailustius de kelh Catilinario initio
.
-^——^—~"
e
FILOSOFICO.
distruggono
un
da,
insieme
e
Confesso
essere
il
Gavalieroj
instillato
lentamente
delle
lettura
legionaria
In
marcia.
r,Q
i suoi
chiesero
che
la
Cavaliere
e
i monaci
bruciavano
,
)
l'ozio
stessa
guerresca:
per
e
I
la
gno
biso-
armata
fin
al
e
monaci
guerra
il.nimicq.
che
era
se
sa
anch'es-
per
essi
una
CO
Prontinus
Stratagemattim lib.
L
il
il demonio
quanto
li Romani
dell'
seguì
,
più
vale
na-
interruppelo
,
,
fìni-
per
senza
.
l'ozio
temevano
,
un'
stuoje
no
Fronti-
Mitridate
fece
antichi
le
i Romani
danza
La
Siila fece
battaglia
la
ti,
ven-
da
a
costruire
tessevano
le
;
contro
Nasica
esercito
( Così
annata
f^ir grande
«a
abbiam
grazia
.
suo
l'Abate,
in
i lor
compievano
ore
soldati
Publio
pena
al
.
fardello,
,
sarà
antiche.
d'indurare
come
,
si
pensieri dalla
ventiquattro miglia.
talor
(«)
ne' miei
cinque
,
alquanto, protestò
pregiudizio
gran
travagliare
tanto
pregiudicato
poco
solleciti
recar
tsiii-
sua
storie, spezialmente
furono
I Romani
e
un
il mio
e
alla
sotto
chinandosi
graziosamente
e
,
conquistatore.
essere
di
oggi
carrozzino
suo
rimedio
il gran
prendere
nel
gotta
Generale
Un
paese.
la
sentir
può
141
caf.
a.
era
DIALOGO
14»
meditazione
una
al dir
di
la pace
,
da
recato
la fame
caldo
ed
il freddo
agli ultimi
parchi
e
abbandonò
il
un
a
i
con
Quel
Francese
patire il
affettarono
farsi
pajo di stivali
potevano
un
per
avrebbe
Tra
.
mese
in
,
la
po
cam-
quale si
il
ganza;
strava-
ti
davande'
argento
Burges
tal
le misure
per
che
servirlo
economo
certamente
i Generali
Carlo
disse al Re
,
pitani
ca-
la
tavo-
a
vedendo
onoratamente
approvata
nel
trincea
che
nuovi
:
esser
agli occhi
insolito
pigliare
di
magnifica
una
sino
ro.
piatti di fer-
con
,
ferir
sof-
a
prodi Generali
scandalo
Francesi
i vecchi
non
militare
saper
d'Humiers
primo
diede
Arras,
VII.
a
e
,
allorché, aprendo
.
scuola
mensa
il Marchese
(e)
correva,
.
alla
stio
Sallu-
insegnò sempre
tempi nostri
servito
Fu
La
sete
:
di
frugali II grande Turena
e
era
la
e
(^), Pompeo
saltava,
pesi.
le nazioni
tutte
zio,
eserci-
un
frammento
Vegezio,
lottava, portava
presso
era
Giuseppe Ebreo
(^) leggesi in
stesso,
ne
antichi
Francese
queir
ve
ne
ro-
Judaico Ub. IL
(b) Sallustius apud f^egetium Ub. 1. cap,
(sj '^(fé Coyer Le Siede presem pag. 15.
(a^ De
cora
an-
bello
9»
genteria
ar-
fu-
^FILOSOFICO.
de' modesti
solamente
non
rono
Un
felici
Sicilia,
di
le
i
Gli
molli
Egiziani
.
sotto
^iro
a
di
furono
)
fecero
maraviglie
non
ebbero
che
il ferro
Greci
mila
;
Le
e
furono
Tartari
famosi
Orazio
furono
la
da
ignjdi
e
cedettero
li
e
poveri
quaranta
infinita
oste
pugno
gli Spartani
appena
degli Sciti
aspri,
un
dice
convenzione
di
rio
Da-
da' Romani
soggiogati
i Cinesi
li loro
cantando
di
;
statori
conquiper
sobrii
opera
e
ni
Persia-
furono
indi
rame
no
furodal
I
.
conquiste dell' Asia
immense
Gl'Indi,
riosi
vitto-
finché
fugarono
poi
furano
e
il
e
,
finché
rammorbiditi
ricchezze
altre
verità
Ateniesi,
,
di
paga
,
conquistati
Gli
Macedoni.
cia
Tra-
ricchi
e
temperante
apparati (che
di odiare
la
.
degli Assirj ;
Persici
,
di
de' Macedoni
preda
furono
che
poveri
e
divennero
come
vinti
lusso
duri
blica
Repub,
armi
in
le
del-
mantello
suo
più
non
semplici, E
soldati
popoli furono
;
il
e
in
alla
dell'
se
per
ai
la nota
conto
Comandante
dimandò
quattro
in
pantotFole,
sue
Serofone
E
ai Maestrali
mise
guerra
Ateniese
comandando
nazione
spedendo
e
spese
della
Generale
de* poveri
ma
,
veramente.
giorni
T43
,
,
e
e
frica
dell'A-
de' Goti
.
all'urto
quali
dei
fondarono
DIALOGO
144
imperi
piaceri
il
cui
a
,
furori
I Turchi
.
infraliti fra
forse
serraglio hanno
la scimitarra
E
Livio,
Tito
spiega
ai ricchi
invincibili
scettri
d'oro
furono
fatti
di
stara
cento
quattro
Ponto
Cornelio
da
LucuUo
,
milioni
di
intendo
esempio
delle
la
abbassamento
che
la
.
che
sia
guerra
Concedo
il popolo
a
mille
casa
gata
pa-
mille
un
me
dram-
appresso
dramme
il
lusso
(/?).
come
Principato,
Per
del Peloponneso
Atene
anch'
d^-l
una
.
di
io
insuperbito
;
e
nel
,
e
non
cagion
Piutarehus
in Marh»
di
fu la epoca
indi
tempo
Filippo
so
stes-
1' Areopago
ay-
00
e
salata
tempo
unica
causa
ricchezze
domò
carne
cito
io
ingui,
poco
cinquecento
e
nondimeno
Qualora
causa
pagò
la
co,
Asiati-
denari
cinque
sessanta
gli
poiché
un'
cento
di
barile
mandar
co-
no
furo-
,
lusso
capricciosiche
tanto
e
;
dal
si vendeva
un
di
così
non
.
piede
col
ghiotti tantoché
falerno
e
così
,
ricchi
ma
i
pre
sem-
anzi
esser
gentili e dolci
divennero
e
due
dell'Asia:
,
i Romani
calcarono
e
5
di
bagno
meritan
amarono
che
e
maneggiare
che
,
,
ingemmata
ben
singoiar discorso, finché
si
il
troppo
poterla
per
parlar de' Romani
a
ricchezze
le
meta
FILOSOFICO.
àwriito
le
cause
della
ftosce
il bei
Pure
5,
ne
della
è
la
setta
Roma
e
pò.,
molto
Le
a
in
E
".
soggiunge:
91.
costumi
ne' buoni
locata
fì-
sulla
,
de' Ro-
ricchezze
.
mani,
.5
produssero
lasciarono
che
lusso
delie
di
facoltà
E
"
no
è
privata
scritto
aveva
Egli dopo
cinato
cui
Dittatura
ben
dimandò
in
^uale
fu
di
Marco
l'esercito,
villa
Emilio,
guasta
che
premio
di
fu il
primo
dopo
la
dazione
la fon-
Regolo,
che
da Africa,
ve
do-
per
attendere
da' lavoratori
e
,
donò
valore
di Ci-n-
annunziata
anni
di ritornare
licenza
sua
Paulo
e
renze
di Fiza
senten-
menzione
quattrocento
comandava
una
medesinya
arava
di Roma,
cittadi-
il Secretarlo
fatta
aver
condi-
la
buon
esser
nella
mentre
j
lui
di
prima
.
.
difficile
limi-
senza
sopra
....
zion
de* limiti,
aver
profusion
e
,
Con
ti
3,
3,
carte
a
ricchezze
„
35
che
spirito de* Romani
io
nelle
to
quel libret-
contribuisse
Repubblica
opulenza
non
in
co-
chie.
parec-
„
introdottasi
^uel capitolo
35
credo
Io
:
di
decinìo
alle
ognun
assegna
ne
,
capitolo
così
Epicuro
La
che
libretto
di
j',guastare
«
de' Romani
decadenza
il
Qjianto
fatali.
stati
sieno
incomincia
j5
145
una
a
argento,
un
tazza
di
a
di
tò
argenil
suo
genero,
che
fosse nella
DIALOGO
14^
5,
dice
casa,
sua
ai
tempi di lui in
li furono
5,
5,
55
"
besi
un
con
:
lungo parlare
di Re-
felici
tempi
poi conchiude
e
;
povertà, quel-
la
onore
gli ultimi
pubblica
durata'sino
essendo
che
„
E
„
potrebquanti
mostrare
55
migliori frutti produca
la
povertà
55
ricchezza;
ha
onoratole
5,
tà
rovinate
3,
Così
che
poteva
delle
antico
dame
5
delle
ancora
furono
non
già impresso
nel
:
che
.
e
,
dal popolo si
le
ma
per
la
E
sue
torie
vit-
la
legge dela
spavento,
mondo
fu
ma
intercession
estingue .che
uno
cero
fe-
e
incominciarono
che
vero
di
conseguenza
:
fatti ricchi
vittorie
si
privata ,
,
opposizione dell*
la
lusso
impeto
un
continuità
una
del
",
pubblico
per
Romani
Egli è
indebolire.
ebbero
I
.
amatori
divenuti
dappoi
fosse
fatti i Romani
il lusso
contra
ostante
non
Catone
celebrata
la ricchezza
anni
venti
altri
detrimento
del
legge Oppia
abolita
non
(^). In
recare
l'altra le ha
e
;
la
cit-
materia
da
volte
avvidero
la
e
le sette
il Machiavello
si
a
una
questa
se
,
molte
stata
yj
come
Provincie,
le
5
e
che
gradi,
che
era
ritornando
a
par-
Uh.
di Londra
(a")Tom.
Bdizjont
IL
III. de'' Discor,
in
quarto
.
cap,
15.
pJg'
ili*
DIALOGO
li|S
entro
verno
ferito
insanguinato
e
5
né
tempo,
da
tutti
né
dal
Lascio
né
popolo,
il dire
,
fìziali medesimi
perdono
iebagaglie,
infimi
a' fanti
,
che
della
«le' promotori
in
andarono
mondo
dì loro
^el
ai
quando
ia
in
campagna
né
peloso
Dopo
5
;
con
e
o
zione
osserva-
disprezzo
si
ed
sono
han
farle
a
versità
di-
plaga
veruna
,
del
per
nostri
disse
mani
Ro-
ta
arma-
muto
te-
trattar
il capperone
deli' acquavite
il fiasco
«
il giovine attento^
mente
Signore, parlate accademica-
colia
erudizione
vostra
plaàdi studj
uo
Sfco
5
no
Intor.
o
,
d' inverno
tempo
servar
con-
contrade
a
bastò
né
gli uf-
veruna
armate
lungo silenzio
un
voi
:
da*
I soldati
di aria
giorni
dileguate potentissime
il raffreddore
una
che
sa
perisse sotto
vitto
cielo:
fo
diverse
diversità
per
di
si
go
lun-
meno
degna del
tante
pettare
as-
per
preziose
mollezza,
non
eppure
:
par
raggio:
co-
battagliept^r
le
parlando
mi
non
né
,
talvolta
sono
se
di
molto
e
che
,
metta
si dovrà
non
sempre
,
ancora
ululati
e
,
fortezza
tanta
ma
che
e
;
moribondo
e
,
dolore
di
sospiri insieme
soldati
metropoli
una
a
nella
vostra
viaggiatore
cjie il presidio
de'
5
che
raccolta
Biblioteca
può
non
dizionar;
prendete
sorrecar
Ma
.
non
se
FILOSOFICO.
buono
il lusso
volete
non
soffrirò; finalmente
delTuomo;
violento
io
; ed
pace
delle
buone
riconoscere
che
amatore
un
a
carezza
spendendo
,
tutte
quante
ben
può
nostri
dire
astucci
V
Quando
.
dilicata ? U
mai
esulta
fasto,
certa
che
ben
lusso
gli
una
regolato
più
to
cer-
parole,
il
che
,
,
su
e
Artisti
.
A
tratto
questo
il Cavaliero
di
ogni
avvenenza,
Forse
.
lusso
volta
temo
,
che
e
non
sono
pajo favellando
d* imitar,
secondo
K
3
vorrei
non
disse, giovin gentile, parervi
del
di
Arti
sulle
sparge
lemente
mol-
la
nel-
un
con
beni
i
sopra
ne'
fu
Lusso
sul fine
in
si
e
e
,
Meccanica
la
allegrezza
i lettori
consola
graziosi ;
dell' Articolo
Enciclopedia
vori
i la-
Oggi
orologj
e
zioni
produ-
le
,
l'argento spirano
e
autore
e
fomenta
dell'ingegno.
oro
e
ficile
dif-
sarà
non
lusso
ne' nostri
che
vatore
colti-
belle,
premiando
e
la
per
Un
arti,
il
e
.
lettere
fini agevoli
esatti
sono
buono
contento
e
siete, delle
come
,
straordinario
il lusso
lieto
son
il
,
naturale
Io stato
stato
uno
concedetemi
:
guerra
sonounObbesiano,
esser
è
essa
la
per
non
estinti la guerra
ehc
14#
un
mico
ni-
uomo
alla
nato
,
traddizione
con-
quel nimico
;
mia
e
qualche
condizione.
DIALOGO
156
Stoico in cattedra
Seneca
ne
,
in
casa
Se voi mi
.
di venir
nere
di
meco
a
culto
me
un
che
mi
fa
ali*usato
pranzo
ed
Epicureo
piacere
e
troverete
,
i'oso
pres-
della scuola di Torino,
cuoco
spendere per
è valoroso
ma
,
farete il
,
la tavola
Godrò
.
tre
ol-
ancor
di farvi
assaggiaredel vino del Capo di Buodelle viti Ollandesi
chie,
veciia-Speranzanon
che,
gli
notano
come
osservatori
,
già tralignatodalla lor buona indole;
da altre piantagioni
novelle fatte ben a-
hanno
ma
dulte
generose
e
saccoccia
de*
intanto
della
trasse
ed offerse in
,
di pasta
era
E
.
bacco
giro a tutti un tache
morbida fragrante
,
unta
più deliziosi,
che
potesse
avere
la
Spagna.
Fu
aperto nella bottega il
:
e
tosto
r Abate
poco
già
quell'articolo
a
aperte
con
ciclopedia
della Engnificò
parole si-
piacergli la Logica di
lui noto,
e
gliene
dispiacer-
la morale
molto
tomo
:
per
non
dir nulla
me
di storia e di fatto, coqualche errore
la Sicilia sia oggi senza
è quello che
lusso; quando presso que*SignoriIsolani il
lusso è sfoggiatissimo.
Dopo il giuoco di
di
alcune
come
antitesi storiche
che
,
luccicano da due
e
flessioni,
di alcune rifacce esposte
tut-
FILOSOFICO.
tutte
e
piene
idee
senza
confuse
il
Ne* nostri
Stato
Arricchire è utile allo
è
ragionevole:
è
dannoso
luogo
primo
in
ciò
Curato
che
e
la
contro
il lusso
godere
il lusso
che
ì
vuol
Era
d'
arricchisca
de'piaceri,
j
ragione
non
danno
reca
basta
non
,
e
è
nominato
Spirito
di
rj scrittori
più
vuole
ai lusso, si
poi
ruzione
cor-
due
le
che
,
posizioni
pro-
si
la
sempre
Patria,
volte
che
di
oggi
sia
spiega,
K
in
4
munità
Cova-
e
sta
giu-
regolato;
intende
le
di
presso
determinata
lusso
congiungano
Comune,
Spirito
e
il lusso
del
e
luttà
vo-
Dopo
.
nozione
senza
come
condo
se-
te
veramen-
la insinua
e
vocaboli
sono
regolamento
passioni,
fa
interrogativo.
esala
Patriotismo,
(che
) egli
gonfio ,
commenda,
la
che
godere,
sia
provare
che
,
città, né
punto
un
il
dall' infinito ridondamento
Queir articolo
parole , onde
non
alle
A
il
dedurre
per
,
colui
che
luogo
po
uo-
argomentò
,
fa il dizionarista
non
ai costumi,
per
vuol
dire
i costumi
secondo
in
il lusso
e
chi
:
provare
veranvente
lusso;
e
conchiude
e
,
,
il lusso
aver
mente
final-
paesi chi
dunque
come
corrompe
9
,
dimezzate
ma
,
lusso
suffragio al
suo
tali termini:
con
chiare
e
enciclopedista dona
l'autore
,
151
quali
che
le
menano
regolata amistà
con
DIALO
I5i
altre
€on
passioni
ambizione,
(M
tal
ancora,
l'amor
e
la felicità
sarà
allora
avranno
pittori un
la felicità
in
né
)
loro
morendo
mostra
onpratamentc
zon
oscena
sarà
non
popolo,
un
e
,
il
sollazzo
un
qual
segue
Spagna
lusso
^8
denajo,
non
,
che
le
superstizione
Il
che
la nostra
secondo
santa
citati dal
la
Tu-
gran
unacan-
dice
,
certo
con
uscir fuori
per
miniere
sue
,
e
on-
della
superstizione già
linguaggio significa
Religione;
fine, e dal
ti
ar-
alla
egli ,
della Corte
di
Le
agli ornamenEi
possa
nome
di
servendo
e
,
dalle
spese
.
si sa,
le
mancherà
sostenere
che
,
lavorare.
pii'»
,
chies^.Alla
il
capitano
passeggero
a
ai riti
,
tutto
di Ga-
I poeti potramìo
superstizione cioè
delle
dalena,
Mad-
te
rappresentazion seducen-
si profaneranno
non
ai
faranno
ma
lascivi, perchè
una
che
non
Maria
figliuoloil
.
esser
ti
ar-
ricchi
il bravo
la Patria
per
delle
pericolosamente
suo
a
Frutto
.
al lato
mette
i'
ordinare
Girolamo;
ferita
morto
dì
dipingere
scambio
Saint-Hilaire
rena
San
con
I
.
Santa
con
(la quale egli
latea
gloria
questa
quadro né
sarebbe
come
debolezza
la
J^
tklla
sarà
regolamento
e
,
G
e
ne' due
contesto
significazioneè posta
fuori
ghi
luo-
dell'
di
tore
au-
con-
tro-
FILOSOFICO.
troversia.
conchiusionc
La
Meccaniche,
servendo
senso
i suoi
Arti
tutte
vincolo
cultura
e
scienze,
per
la
viso
i
e
alle
industria
le
Cleopatra
niche
mecca-
e
,
credesse
giunte
con-
poter
non
,
per
si
dice
lusso.
i
avrà
io
bei
di
bito,
du-
secoli
non
sia la
Le
piramidi,
di
desima
me-
laghi
gran
nell* Egitto
opera
non
tissima
raffina-
lusso,
arti
se
parlare
l'epoca de'
belle
1'
come
,
drappieri
mausolei,
parte
scienze
quella industria
comunicazione
maggior
tempi che
di
quella del
gli obelischi,
la
stretto
Ma
che
e
e
le
.
che
molle,
incominciò,
di
bità
acer-
con
quale asseriva
quella
canali
T
do
proponen-
liberali
non
degli astronomi
,
,
de' buoni
aver
che
vero
costume.
dubbj
tanto
il
credeva,
le
e
pur
temperare
tutto
a
aveva
per
è
mal
come
alle
e
benché
e
umana,
sentenza,
giova
speculatrici,
nazione
me
co-
il proprio buon
la cultura
che
popolo
con
i"
te
parole piane. Egli concedet-
dapprima,
Hume
estrema
con
e
;
di
argomenti
allegro,
un
l'altrui
il Marchese
di questa
una
Egli
sacrificano
favorire
per
Procurò
in
gloria
alla
che
diverrebboi^o
tutte
.
talora
è,
sua
libertinaggio
al
alcuni
che
arti
le
e
sacre,
ancora
153
furono
Sesostri
chiamati
i
,
rozzi
bar-
in
e
DIALOGO
154
barbari
gli uomini
:
Alessandria
in
dalle
grande
piamente
che
Petà
Pericle
(
non
a
se
già
il
Atene
di archi
ma
dizion
di Platone
,
la libertà
col
che
le
della stampa,
faceva
querela
e
addobbò
le pre-
le
età
polvere
circolazione
guerra
del
,
sangue
della medicina,
non
che
delle
potè molto
lettere
in
do
meto-
cangiò
la scoperta
caso.
Italia
il
ne*
accaddero
il
ia
del-
cangiò
che
più colti ; anzi per umiliazione
esse
gli
de-
cangiò il
e
me
co-
,
il metodo
cangiò
della
della
cogl'
si è
solenni
che
il metodo
arti
nostre,
invenzioni
della
poi
fece
Senofonte
studj , della bussola
marina,
che.
gre-
portici, di gin-
di
costume,
che
a
pubblico
senza
alle
prò-
perchè
non
di
e
mo
uo-
sino
quel lusso pubblico giusta
osservato
in
un
le Arti
per
il lusso
statue
ingegni. Accostandoci
già
piamo
sap-
anni
figliuoli
);
de'
di
,
nasj ,
perdere
d'oro
sottile
e
non
Solone
domestico,
trattamento
della moglie,
Gli
da
introdusse
suo
,
sia
Per-
sì ricca ebbede*mer-
passarono
Pericle, furono
La
producesse
deMetterati.
non
ma
che
,
lusso
suo
Tiro
solo.
no
poi furo.
dal
storie
che
,
stranieri
erano
,
si celebre
fatta
canti,
illustri
,
todo
me-
pi
tem-
dell'
mo
uo-
Nel
scere
na-
Dante
,
Pe-
trar-
DIALOGO
15"5
5,
5j
vissero
nelP
sualità
de' Vandali
rano
3,
la, dove
il
„
oro
brillava
lor robe
„
la
no
,,
maggior
sica
„
de'
„
e
5,
maniera
ogni
tor
posti
al
satto
più giureconsulto
voi
che
li secoli
secolo
un
da
presente
lato
le
meriterebbono
in
dopo
il
mezzo
sconvolgimento
,
le
ael
arti
scienze
un
Imperatore
Io
giro da
e
trattato
alla
me
col
al
nuova
ben
mt'
fatto
per
varco
del
rito
più fio-
lusso
Lasciamo
,
rono
fu-
liere
placido Cava-
attendete
.
i Van-
quando
un
il
quale
^
Gontinua-
guerriero.
che
trapassati mi
fioriscono
da
giogo
mu-
piaceri d*
il
erano
seguì ragionando
avveggo,
,
essi
alla
,
Avevano
e
qui
.
Tali
dell' Echard.
al teatro
Presso
feste,
Sin
„
sulle
e
da belle piante
.
che
e
impicgava-
danza,
Tentane
dolci
terra
,
.
ornati
'
tavo-
,
tempo
alla
1
e-
di delizioso
divertimenti
altri
v'erano
non
la
Essi
.
del
caccia,
inaffiati da
una a
a
vestimenti
seta
giardini ameni,
dali
5,
ad
e
,
di
parte
alla
e
quanto
su* lor
lunghe
al circo,
5,
bagno,
i
ac-
essi
ii si
^
squisito, e
di
hanno
L'
M
al
ricchezze
si presentava
mare
seiv
Dappoiché ebbero
irò
.
accostumati
5,
maggiore
con
quistate di sì grandi
j,
5,
Universo
di
le lettere
;
grazia
perchè
mente
singolare, spezialcopia
,
di tanti discordissimi
e
allo
calen-
day)
FILDSOFICO.
flavjp'er
die
studiare.
Io
si
spende
:
i
e
i cantori
lamento
gì'istrioni
e
,
professori, e gli
fosse
sdegno,
pagato
i lavori
accurati
non
i Sansovini
,
più
di
nità.
eter-
dove
no
so-
i Tintoret-
i Guidi
,
il
come
uscirebbono
,
i Tiziani
,
na,
don-
prima
faccenda,
la
tore,
pitsenza
più degni
e
,
verso
un
Accademia
,
,
essi
una
i Garacci
i Bassani
,
Brunelleschi
di
tisti
ar-
quei
Se
dicon
come
se
co-
gli
.
vada
gii Urbinati,
troppe
so
scarseggia ver-
studianti
assai
Comunque
ora
si
e
,
in
chè
per-
largheggia
all'Opera
de' balli
direttore
Appunto
essi mettono
si
,
presidente
un
e
architetto
un
e
ti
che
,
adopra-
gridano
,
infra
ii pensiero.
si
e
nobili
noi
per
solenni
più
si usitato
i
spende
si
poco
,
dai
molto
,
piaceri delia
dite,
5
arti
rivolto
avete
pure
premiati gli artefici.
si
e
ai
e
,
spende
si
Oggi
no,
voi
quali
alle
delle
Parliamo
comodi
ai
servono
vita,
157
dove
,
i
i Sanmicheli
i
,
Giulj Ronvani?
„
5,
In
vivo
sasso
Chedini
spirto
,
e
m'addita
non
in
maraviglioso
un
in
e
scopre
bronzo
,
o
in
,
reliquia de'Fabrizj
Una
„
chiude
chi
or
atto
eCurj?
,
sonetto
di rimirare
Ferdiiianào
Roma.
Anch'
io.
DIALOGO
1S8
io, il quale ascolto
i nomi
Accademici
li
tuttodì
anch'io
gnoli. Non
compera
lusso
per
Pubblicano
gni gran
Per
orologj
rade
fontane
il
del
Bernoccio
vago
se
fosse
,
a
le tinte
e
vuol
alla
è da
dire
Gotica.
da
più
J
.
a
in
il Cardinal
e
Il gabinetto
fresche
sofferirsi
lità
uti-
fare
meno
questa
vaci,
vi-
e
dipintura
,
de'
le acque
Padova
Sebbene
intramettersi
to
fabbrica-
di
Bologna
a
e
,
do
secon-
diriggono
si
e
spruzzi ideile
ma
,
il disegno della
ma
Cin-'se
per
è
usarono
illuminati
meno
ride
né
i Carraresi
; come
Tempj
non
Gli
al diletto
si frenano
tìi.mi poco
tenere,
passionate
de'
palazzo
Palladio.
giocano
giorni
il
ma
blioteca
bi-
degli
casse
figurine
che
o-
e
museo,
giardino è delineato
.
,
,
spes»
giacché
:
le
1' albergo
Il
Reggie
secondo
aver
le tavole
meritino
le Notre
deve
con
ca
gre-
anch'esse
gusto
ventagli
sono
maestose
delle
i
e
,
di statua
per
si
oggi
ancor
miniansi
altro
.
che
si fanno
che
scritti dai
e
de' Michela-
e
,
e
,
unaqualch^s
torso
un
o
tali compere
più
ma
Rafaeli
gli
de-
maestri
vedere
può negare
testa
una
ma
;
si
bocche
stampati
vorrei
reliquia spirante de'
so
de' gran
leggo perpetuamente
moderni,
dalle
è
alla
che
razione
enume-
perché potrebbe
pa-
FILOSOFICO.
sarà
ingiuriosa:
parere
XS9
più
citi le parole altrui
che
eh*
la
arti sorelle,
ogni lieta
delle
intanto
prima
professori delle
conosco
quali m'innalzano
i
nare
accen-
metafisica
e
graziose frivolità. Protesto
che
ciamente
accon-
di
si argomentano
esse
ragion intrinseca
altamente
più
tanto
,
coflsiglio
sano
speranza
;
tre
l'animo
a
to,
professoriprestantimol-
quali, appunto perchè son pochi,
V
anima
degni di miglior corona
li
.
r autor
forastiero
Saggio sopra
Politica^ e
riceve
la
dì
uscito
Morale
delle
si
le
il bello
cerca
minuzie
setto
,
mani
/
,
del
pogne
,
sono
sotto
ed
al
/ nei
,
egloghe
piaciuti colle
Lazio,
amansi
ed
mosche
"Non
*
,
/'/roS"
Chi
di
villane
delle querce
sieno
Ro*
e
neca
Se-
rà
approve-
più maraviglia
farà
e
il
agi* Imperatori
non
de' faggi
le
Orazio,
ne
delle
:
.
per
tentare
vissero Marziale
lusso
citato,
i mandriani
P abitudine
dona
vezzoso
Sotto
Cicerone
non
li quali
il
ma
fiorettiec.
il testo
se
,
eleganti ,
amanti
ijói.y
pili per raggiungerlo
molto
e
di
la circonda
forza per
la
.
,
Tanno
che
ciò
da
bagattelle
bagattelle Manca
grande
intitolato
libro
un
ce
di-
,
suggetti interessanti
diversi
impressione
Il secolo
le
di
no
so-
,
Teocrito,
loro
zam-
alla Grecia
dispiaciutia chiari
au-
r
DIALOGO
l6o
autori
solo
in
secolo
questo
elegantemente
innamorati
un
air ombra
o
di
dorato
azzurrino
nastro
che
,
il chitarrino
per
di pastorelli
amante
de' gelsomini
zichino
piz-
pendente dal
cantino
e
;
un' arietta
lo
col-
sotto
di Lulli
,
Rameau
.
Voi
altri
genere
umano:
al
signori siete
i
ma
secolo
colto
finì r Uffiziale
Solamente
contenermi
toccar
lusso
commercio
dunque
.
lusso
senza
Ma
obbiezione
perchè
la
delle
che
5
sociale
e
non
alle
sue
meno
Sciacca,
; ed
e
ho
e
sen-
Sette
altre
tolica;
Religione Cat-
eppure
:
di sua^natui'a
non
di
le
che
tutte
gli adoratori
di Amida
Io
.
discorso, ai quali la
genti
molti
mente
il
non
ser
es-
ne
ma
forti
por-
che
viaggiato
uomini
era
mercio
com-
a' suoi
di Cristo
ho
tollerant
è in-
te
liberamen-
approdino
darsene
ritrovato
può
che
vuole
:
po
trop-
una
Religione Cattolica
famiglia sola,
una
3
5
lo
Ecco.
temporale
forma
alla
contro
posso
felicità temporale
è
il commercio
già
forte
vi
non
glio,
vo-
ga.
lun-
commercio:
vi é felicità
non
non
pensiero
è
vi
io
"noja più
partire
un
non
.
xa
di
zia
giusti-
né
;
recarvi
5
prima
dal
Senza
posteri faranno
illuminato
e
del
contenti
poco
di
dì
to
molbuon
percossa
que-
da
FILOSOFICO.
osservazione,
questa
dal
è
Oilanda
Voi
però della
della
solamente
innanzi
ai
ritrattarmi
.
definisce
in
che
ma
:
onde
se
col
commercio
e
che
del
salva
Nondimeno
si divieta
merci
,
lusso
ai
la
bia
scam-
superfluo.:
il
so,
fal-
nozione
sua
ziale
essen-
inseguire simili
del
popoli
:
secondo
i
le
e
la
pure
nascita,
definizione
alla
gli eccessi
del
lusso
obbiezione.
appartiene
come
fu
e
:
Non
però
si
sino
apparecchiata
Il punto
le
condo
se-
secondo
.
che
non
particolari
bisogni,
le circostanze
tilità,
sot-
lusso
Vengano
secondo
secondo
sario
neces-
mancasse
divietarsi
per
useranno
posti,
si
si
lusso
col
il commercio.
le
i
doveri
che
notar
,
mancherebbe
senza
straniere
parsone
del
commercio
non
,
il commercio
grazia
.
dico
presentarmi
il necessario
un
giudici
sono
del superfluo col
in
al
ricuso
lo
sillogismo
chs
mancar
,
mercio
com-
,
al
prima
anzi
spesso
vasto
io
iposteri
Quanto
scambio
lo
né
potrò né
non
dell'
e
rispose il Cavaliere,
5
che
quali
razione
sepa-
felicità.
loro
posterità:
Duolmi
si potrebbe
del loro
ancora
appellate
tribunale
Inghilterra
,
T epoca
mi
l'epoca della
che
dell*
Papa
e
,
né
i6l
della
i
biscono
proinella
la
sposta
ri-
ranza
tolle-
teologico al Signor
L
Pa-
DIALOGO
\6x
Io
Paroco
farò
.
poi
OUanda,
di
La
intollerante
nostri
è vecchia,
già confutata
e
Io
mi fanno
nojando
,
della
Ministro
V
Jurieu
agli Atei
,
di
contro
al
quanto
meno
al-
che
si
gliE-
ancora
,
così
:
,
ai Deisti
e
concedono
intolleranza
altro
logo
teo-
zione
ripeti-
la
per
Bossuet
Per
.
di
carattere
V altro
e
Teologia
di
terodossi
uno
col
da'
ingrato
sarò
non
.
che
Cattolica
Chiesa
la
esser
Controversisti
all'onor,
cio
commer-
d'Inghilterra.
e
querela di
sul
nota
una
voglia
la
del-
aver
Fabrizio
Alberto
,
Wolfio,
eGrozìo,
( se crediamo
sulla
lettera
nei
E
Giovanni
perchè
le
Barbeiracco,
della
difende
vede
che
medesimi.
urli
mise
e
,
si
già dalla
degli Scettici
nel
dell'Evangelio
comentario
si
:
i suoi
tutto
gli
que-
Cattolica
che
,
il famoso
quanto
po
ca-
sulle
compelle intrare
testanti
provo
nuo-
metter
a
comentario
appoggia
te
par-
si è eccitato
Roterdam
sua
e
,
Chiesa
alla
contro
egli
in gran
costoro
tornati
son
sor
Profes-
gli Atei,
comuni
Oggi
Clerch
Universale).
ancora
sono
certa
sua
riferita dal
Biblioteca
ragioni di punir
remore
esser
ilLoke,
e
Jacopo Zimermanno
di Zurigo
è
,
Tolleranza
XV.
tomo
se
al
PufFendorf
e
e
,
role
pa-
Quel
so
al fal-
i"54
DIALOGO
Cinesi
tere
Peruviane
citarsi
dagli eruditi
fra
o
moderno
un
della
andare
in
coro
ora
cantar
Mattutino
che
all' alba
può unire il
ed
Quanto
Sovrane
tolleranza
protezion
delle
né
a
con
comperare
e
verun
articolo
,
,
e
non
della
sera,
che
in
Le
Livre
des Mogurs
una
proposte
,
questa
false
ni
Religio-
adoperare
essa
alla
società
cambiare
,
venendo
sua
alla
sotto
mai
Fede
,
e
,
dere
venmeno
né
ve-
QO
si
che
,
coli' Alcorano,
,
di
verso
essa
sarebbe
ola
paese
un
debbe
piuttosto
Civile
uffizjconvenienti
conteggiare
,
in
neli'
legittime Potestà
leggi gente
il Cattolico
tutti i leali
e
le
qualora
derabile
più consi-
divozione
poi
raccolgono
è
come
follie
sono
se
differenza
la
di Dio
senso.
che
e
medesimo
il
il buon
significa,
buona;
V Offizio
la vera
alla
è
notte,
amor
queste
offendono
,
vero
esercitar
Moschea,
'
dice
se
sta
queche
de' claustrali
mezza
a
a
dicono
non
un'altra,
in
e
;
l'altra
e
recitar
a
cosa
to
ascol-
o
(^) che
differenza
in un'
o
ogni
che
,
quali usano
5
libro
Religione
una
i
re
Lette-
se
,
Giudee
suppongono,
di culto
materia
dice
Lettere
se
,
bottega,
in
Persiane
Lettere
se
,
a
FILOSOFICO.
obbligo della
verun
commercio.
5,
,,
5,
5,
35
„
che
:
?7a
e
uomini
Dio
(/?) «
3
V
uomini
in
come
angelo
,
il
ossa,
amati
i miei
ma
Se
Emile
e
va»
ins.ei' una
non
insieme
con
di
inimici
come
di tal
,
1' altra ;
e
sofo
filo-
un
Tom,
in
sto
parrocchiani
il
di Dio
paroco
,
Signor Rousseau
3
III. p.tg, 171,
pace
con
Io
non
in
ne
car-
vivo
benché
qnalcuno
onde
insieme
.
L
CO
e
,
ammettere
nemici
quale
deggio rimirarne
.
che
„
sono
stando
tolleranza
una
rimirati
un
:
Civile,
ragion dunque
La
.
è
mi
Non
.
puerile
gli angioli viverebbono
neppure
e
,
un
pratiche
gli angeli stessi
pace
di
perché è impossibile congiungere
si è
insieme
può
ni
cano-
Civile
dice
è
rimirassero
che
3
scale
tolleranze
che
e
in
viverebbono
sono
si
non
l'altra:
senza
Algerino
due
queste
parabili,
di
facendo
Teologica
la tolleranza
di
la tolleranza
tra
5,
3,
e
,
sa
si
né
,
Rousseau
Signor
distinzione
la
banco
coli'
e
il
che
di
arricchire
può
Persiano,
ignoto
bolle
di
sì
non
siffatta tolleranza
Per
Cattolico
bastimento
un
né
azioni
di
ma
,
mercanti
dai
parla
Già
Legge.
swa
di
coli' arrivare
che
col
16$
con
tutti
po
purtrop-
nimico
dopo
gnore
del Sitanti
suoi
DIALOGO
J66
suoi
viaggi 5
in
accolto
vi
da
di
genere
E'
da
oggi
nella
quistione della
Eppure
.
il
persuadere la
spettacolo,
bella
una
egli aggiugne
musica
e
che
sempioj
sarebbe
a
che
il cittadin
a
troncar
noi
tali inezie,
com*è
altrui
cattolici
i secoli
di tutti
primi
secoli
i
paesi
i fedeli
,
d*
diesis
e-
ec.
possibile
Civile
la storia antica
della Chiesa
:
le
reputi impossibi-
la tolleranza
errori, quando
una
come
la Luterana
una
di Ginevra
anzi
concertate
bimmolle,
una
gono
compon-
grazia
per
,
uno
unito
ben
Fiera:
ben
note
per
la Sociniana
zezolfaute,
Ma
e
compiuta
Religion Calviniana
la
in
se
comporrebbero
dilettevole
volendo
botteghe varie
ben
e
tra
bello
un
le
come
varie
si
comporrebbero
stato
le
Bay-
seguono
predica eloquentemente
insieme
tutte
tutti
sa
ogni più diver-
di
tolleranza
biezione
ob-
tale
Bayle,
Sig. Pietro
religione insieme,
che
udire
tolleranza
che
,
filosofo; quando
un
che
spero
viveremmo
e
,
maraviglia
una
gare
alber-
uffizio
onesto
gli lasciassi desiderare
pace.
io
5
fosse
ad
venisse
e
,
diversi
parrocchia
mia
alla
sarebbe
me
in
città
questa
sotto
non
soggiorni suoi
e
e
la
di tutti
sperienza
lo smentiscono?
vivevano
degli
tra
i
sente
pre-
Ne'
pagani;
e,
FILOSOFICO.
e
benché
5
non
avessero
Religiosa deMor
di
strappar
di Giove
inquieto,
che
sa
dio
un
una
Sinagoga
Vescovo
di Ebrei
facevano
infermi
e
,
Così
oggi
pregavano
Svezia,
,
e
devoto
tutti
così
gli Svezzesi,
noi,
Qjiesta
la mia
qui
E
,
e
che
si sentono
Quegli
dopo
lo
o-
latri
gì'ido-
ri
persecuto-
agli editti
traffica
i Danesi
.
nella
civili ;
;
e
fra
trafficano
Civile
la mia
sce
qui fini-
e
lezione
voglioso
uomini
di
di
buon
in Ollanda,
scisma,
discorrono
L
ca
politi-
liberar
la
discorso,
to
dell'incremen-
assai commossi
commercio
di
cipi
ai Prin-
i maestrati
il Cavaliere
fede.
blica
pub-
teologica.
incomincio
sua
a
quieto, rassegnato
tolleranza
lezione
disse
del
è
noja
no
gli assisteva-
essi
cattolico
Danimarca
a
,
docili
e
,
buon
nella
e
per
dannò.
con-
dalla
ubbidivano
,
un
far
fratelli
limosina
appestati
pronti ai tributi
,
io
riprese ezian*
voleva
come
loro
infedeli,
Chiesa
permessa
amavano
,
fa
talora
cristiani intolleranti
I
.
5
perché
a
agli adoratori
S.Gregorio
,
autorità
gni idolatria
la
fani
pro-
givano
di alcuni
zelo
imprudente,
e
Si
lo
riti
né
;
l'incensiere
se
e
:
de'lor
la Civile
mano
tolleranza
veruna
sacrifizi,e
avevano
pure
5
l"$7
4
e
in
terra
Inghilcerto
di-
in
DIALOGO
168
diversa
da
maniera
quella ,
il Newton.
avvenir
nel
Tuna
essere
pongono
Essi
causa,
ne' suoi
Principj
,
paralogismi
D'
si^ eziandio
altronde
la
dal
famiglie dominanti
sortirono
i cacciatori
così
Per
causa
siccome
moderne
altro,
se
aringhe
Occuparono
cinquanta
uscir
mille
in
tal
uomini,
a
nova,
Ge-
scare'.
pe-
principalisBassi
miniera
loro
sino
"
aringhe.
pescagione
e
,
gazioni
interro-
delle
la
dipenden
in-
flotte
barche
una
fu
,
rono
sorti-
colle
fossi colle
i barili
delle
e
e
amplitudine de'Paesi
La
.
caccia
potenze
ad assegnare
mano
oro
antiche
le
duro
colle
io
colla
d'
di
pria
mostrerei
pesca
,
Inghilterra, Vinegia
uscirono
dell'
originarie
dalla
,
costretto
sima
e
di carattere
le
Amsterdam
conquistare
Chi
.
che
.
rivò
de-
unite
riflessioni rimote
dalla pesca
rio,
Purgato-
Messa
la santa
potrebbe avvisare,
a
il
,
essendo
che
Morale.
in
e
sai
as-
per
io estimo
ed
delle Province
grandezza
insegna
infame
credere
non
effetto
come
Politica,
ascoltare
non
certe
amasse
in
che
dal
e
Fisica:
in
Tuna
e
senso,
è
se
co-
giudicano
T altra
e
prodotto da quella. Q_uesto
tale
due
medesimo
tempo
rerebbe
discor-
osservando
dipendente dall'altra,
come
Newton
cui
con
a
cento
tre
mi*
la
FILOSOFICO.
bastimenti
la
Wit
abile
tal
marineria.
naviglio
avendo
territorio
lor
mercantile
e
,
dignità
air
avessero
nel
Portoghesi:
Occidentali
al
10^6.
per
poi
grande
,
come
le
debbe
Africa,
di
che
cattolici
buoni
indulgenze,
non
le
e
altre
spezierie
dal
allestito
e
lózg.
commercio
per
? J-a Inghilterra
agli Spagnuoli
lo
alle
quel
a
appella
L' Atto
del
.
te
proibisconsi tut-
:
colonie
se
Atto
suo
non
di
Asia,
si fanno
Le
Progrcs du Commerce
.
Amsterdam
di
sopra
na-
Ca}
ai
Indie
Coaipagnia delT
tutto
America,
noi
Amboine
il seguente
navigazioni
le patrie
attrappatinecinquecento
e
essa
è
Parlamento
da
guerra,
quarantacinque
cioè
,
più fine
la
vascelli,
gale
fru-
rono
negozianti , giova-
delle
avrebbe
non
tra
ottocento
e
che
no
se-
economia
Crediamo
colle
e
nel
.
i"5o5. preso
Molncche
meroso
nu-
so
dall'Univer-
ed
ai
prese
l'
,
gli Oliandesi
prima
tal
il vitto
magistratura
concedute
avessero
Con
trassero
ingrandimento
qu.intunque
Isole
Io
poi assiduo
Travaglio
.
non
blica
Repub-
addestrò
perchè
ancor
pesca
della
forza
la
tutta
gioventi^ialla
del
Giovanni
(z?). II Pensionarlo
attribuisce
a
169
ly^t-
DIALOGO
170
fabbricate
navi
sieno
che
o
Inglesi,
negli arsenali d' Inghilterra,
delle
e
Londra
decreto
sieno
riguarda,
lo
confessione
In
Questo
comeTroja
fatti
Cavalier
del
ti
trequar-
e
nazionali.
il Palladio.
per
padrone
il
quali
equipaggio
deir
agi'
appartenenti
veracemente
dopo
Ghild
guardava
ri-
esso
di
autore
grande riputazione, gl'Inglesi, li quali
Carlo
primo
mercantili
da
di
il
ottenne
ha
non
e
tal
anni
del
quale
come
ognun
avveduto
e
Inghilterra :
ì66o.
nel
a
fa
Carlo
un
tolato
II.,
famoso
la
fu
si destò
innanzi
appellato
aggiungo
e
si confermò
il
quale morì
Ricbesse
la
spirito di
P
dai
VII.
j
il
allo scisma,
dell'
l' Atto
sò
pas-
nel
a
poi
1661,
cattolico.
è uscito
de
sino
il Salomone
che
e
libro
lo
o
,
sopra
di Arrigo
Regno
sa
che
,
Bretagna,
gran
primi
Re
riconoscere
l'autor del Commercio
osserva
come
delia
col
aggiungo
Anzi
che
primato
quello del Papa
.
Atto,
crebbe
l'Inghilterra
mare:
relazione
veruna
Chiesa
sul
cento
quattro-
numero
modo
tal
per
primato
riconoscere
non
Tal
.
II.
Carlo
di
più
to
sot-
vascelli
tre
sotto
,
contarono
forza
simil
dappoi,
ancora
botti
trecento
figliuolone
suo
che
avevano
non
,
Vienna
sotto
Poco
inti*
A^glcterre 177^»
do-
"
DIALOGO
171
in
terzo
egualità
anzi
luogo
il lusso
colla
circolazione
la
suppone
è
certamente
liberali della pace
che
in
:
lusso
deriva
ne
il lusso
di
e
ripetere
piaceri
ai nostri
al
poiogetico
suoi
non
ne
Schifiamo
sì
ultra
giorni
che
repudiamus
modum
solo
porale
tem-
aut
non
Certamente
io
.
ben
spezialmente
conosco
gliersi
racco-
copiosi frutti di
Farmi
NnllumfruHum
Creatore)
felicità
que
dun-
felicità temporale
che
ciò
si
che
potrebbe
del
come
operum
:
piane
perpsram
modi
co-
scrive Tertulliano
i Cristiani
infruttuosi ,
erano
.
mus
prova
I
mercio
com-
sei proposizioni
che
qaarantadue
numero
in
.
il
derazione
mo-
però l'Evangelio,
quale
le nazioni
la
per
indicate
la
Arti
alle
impedisce
di oppormi
dal
commercio,
,
luogo
che
la
al-
e
,
quinto luogo
sesto
rassicura
la
intenderò
per
del
questa
anzi
giammai
al
e
il lusso
coraggio
propizio
Dalle
lità
inegua-
luogo
la conseguenza,
de' popoli;
turba,
la
è
s'
vera
bisognosi;
indi
e
in
costituisce
non
divietandolo,
al
non
sia utile.
i
quarto
guerra:
neppure
nel
fra
contrario
disciplina della
probabilmente
in
la
promove
inegualità;
favorisce:
stessa
non
suo
A-
de' giorni
gli
pellavano
ap-
cioè
ejus(^
tempera'
utamur
l'eccesso, e l'abuso, E^
.
ro
ve-
FILOSOFICO.
che
ro
jloribusquomodo
utar}
i fiori
ami
io
che
Non
interest
tua
serto
un
di
anzi
amo
_; e
anzi
sciolti che
tessendo
col
odorosi
i
giardini ?
Cristiani
compriamo
gentileschi
sacrifìzj
ma
:
E^
dolesse
i Sabei
,
cognizione,
che
denari
compera
nella
i cadaveri
suas
io dirò
Alle
mai
si
in
più
dire
con-
per
i pagani
che
,
de' loro
:
porti
farmi
le
un
andiamo
sei
indicate
la settima
fumigandis
il commercio
useremo.
bellissimo
anch'io
Sabai
Dei
5";"
dal mio
scpeliendis
Per
simil
.
le
io
piviale ;
e
canto
il
chezze
ric-
sue
già
E
ó*
plures
christianis
Diis
noi
che
,
così
,
merces
pYofiigariquam
Ma
i volti
emi'
spendiamo
aromi
li
per
verranno
morti
scient
queruntur
cariorss
.
Cristiani
noi
non
Arabia
fatti
de' nostri
pago
.
Arabia
di
der
ren-
che
vero
piane
degli
affumicare
per
guisa
noi
io
,
di
che
di
conti
a
ti
stret-
gl'incensi
Thura
il commercio
se
no
paga-
serto
un
naso
.
mus
al
capelli : quando
i fiori de' suoi
non
emptis^nihilominus
importa
,
odorarlo
esso
per
se
,
landa
ghir-
capiti co-
emo
Che
,
in
la
testa
.
Quid
,
in
li Dei
onorare
per
ronam
ponghiamo
ci
non
173
dito
me-
verò
gio-
cio
commer-
oltre.
proposizioni potrei
che
il lusso
giungere
ag-
affligge ,
gua-
e
DIALOGO
174
la sanità
guasta
il famoso
trattato
Gentiluomo
di
Non
ad4iirrei
della
sobrietà
del
morto
a
pp.
anni
del
Cardinal
Gornaro
più nò
né
morte
il
:
qual
comprendente
nella
quattro
vorrei
dietro
tener
alla
come
i
pori
che
,
rinfrescando
Giudeo
un
Maestrati
di
de' cittadini
Orchia
,
la Fannia
e
più di
la
di
che
chi
finalmente
nella
,
co
medi-
viso
discono
impe-
di
pago
re
cita-
Jesaja,
della
quale
cita
e
che
a'
che
cura,
appartiene della
il
che
rando
ritu-
che
la
tà
sani-
legge
de' convitati
numero
proibiva
di
spendere
sesterzjne' grandi banchetti,
cento
Didia,
,
definiva
che
,
si
avere
minutezze
del
cute
stampò
Né
.
altro
con
Gotinga Giuda
di
dissertazione
una
la
tradotto
fu
Lessio
traspirazione.Sarei
la
vitA sobria
Hays,
ventaglio
al
alla
soperchie
col Des
e
5
presente
Gesuita
a
manteca
ton-Maria
An-
operette
lingua latina dal
ta
vi-
nella
della
trattato
simo
nobilis-
asserisce
fa
che
,
mezzo
Padova
come
meno,
Commendone
Graziani
sua
nel
.
era
intimava
mangiator
la severità
doveva
Ma
.
abbastanza
pene
del Censore,
invigilare sulla
già l'articolo
dall'
lauto
troppo
autor
litto
de-
al
contro
che
del
sanità è
Discorso
E
;
pre
sem-
frugalità de'
della
e
tadini
citco
toc-
sti
Cria-
FILOSOFICO.
stiano
il corpo
leggerlo: ed è
soverchia
delicatezza
la
che
vorrà
chi
per
175
che
tanto
del
agiate
delle
dimostrato
ha
persone
con
Piuttosto
Tissot
i;lri-
come
vita
la
mondo,
il Dottor
libretto
rammorbidisce
lo corrompe:
esaminando
mamente
chiaro
bel
un
iniscam-
.
bio
della
politica,
Nò
a
che
ciò
provar
è
dal
cagionata
None
nel
delle
rovina
necessario,
de'
il Padre
interruppelo
Gerdil
ciò dimostra
Signori moderni
è
V
principio stabilito
Esprit
1/
.
trinseca
è
nel
della
co'
desimi
principi me-
!/•
libertinaggio
dal
del
al
tali due
delle
quindici
sue
e
principj di
divoti
,
né
Istituzioni
ed
:
in*
sto
que-
nel
mo
to-
Politiche
Da
.
autori
,
moralisti
de
dici
quin-
ventitré
paragrafo
due
sto
que-
capo
Stato
uno
:
libro
diretta
causa
di
lusso
famoso
secondo
decadenza
simo
dottis-
principio stabilito dal Bielfeld
capo
né
discorso
libertinaggioè
secondo
al
necessaria
conseguenza
il Cavalic*
Professor
.
una
nazioni
lusso
Baruabita
è
tomo
.
perchè
;
sulla
la
al-
ricorrere
Kobierzuchio
del
del Grevio
ottavo
ne' sudditi.
necessario
,
cherò
collo,
corriizio-
la
il lusso
genera
dissertazione
re
proposizione
settima
per
ne
fìsica de' corpi
corruzione
,
che
ognuno
non
no
so-
vede
qUAl
DIALOGO
1^6
qual è la conclusione,
Il Presidente
è
ne
Montesquieu
il lusso
che
3
che
distoglie gli animi
della
lusso
né
desiderare
a
Patria
non
veri
saranno
il
a-
ha
lusso
il ben
che
co-
del
gli amatori
però
e
;
teressi
dagl'in-
li volge
e
,
gP interessi particolari ; perchè
degli altri beni
•
sa
anch'egli confes-
generali della società
mun
partorita
della Patria
amatori
j
cittadini
veri
.
Io
che
citerò
in
Sallustio
due
vece
di effeminati, di
di
pYÌmum
stas^
-i
hìnc
tum
dice
Fioro
ina
(^)
li
ogni
A
.
la
quali,
abbiamo
per
dice
.
Sallustio
i loro
in
un
Città
vizj
de'
aver
ego»
ne
azio-
piaceri ,
Videsi presto
generazione
una
ne' libri della
mercè
Luxuria
scellerata
cupidità
i' angustia de' debiti
fremere
:
Ho-
di uomini,
che
frammento
di Dio
,
né potevano
essi delle
col-
C») Florus lik, W.
cap, L
,
che
,
confiata rei familiaris
gli spinse prima
indi
di dissoluti
i voti
vendevano
e
solo
ri,
mangiato-
venali
di
,
,
,
di
giocolieri,
tripudiosi di indebitati
comperavano
,
e
di Cati-
fazione
La
,
Floro
esempio
un
bevitori
di
composta
era
in
illustre.
ma
antichi
autori
dimorerò
e
;
Romano,
liiia
all'antica, seguì il Paroco
vivo
fa-
FILOSOFICO.
«oltà
né
5
pur
mercè
poi
a
in
ne
bere
virtù ;
loro
in
né
altrui
la ricchezza
Essendo
se
dopo
e
crudeli
furono
ipsi
alìos
divennero
nelle
per
Patria.
alia
contro
a' giorni nostri
simi
pes-
non
delle
come
il lusso
in
questo
possano
certi
studio
tanto
pagani,
pio,
parti
Tito
di
cui
fatta
occhi
e
il
,
letteraria
a' loro
di
Antonino
e
Giuliano
essi, che
pur
al
pensatori
Avgustinus
tuttodì
Trajano,
cristianesimo
di
un
di Civit.ite Dst
con
ché
ben-
Antonino
e
filosofo, e
M
CO
riverire
virtuosi,
,
tendo
in-
ti
degli Sta-
esaltano
come
so-
non
congresso,
l' apostasia
il merito
legge,
dosi
? Consideran-
informatrice
quasi anima
Sono
?
li
più sotti-
proposizioni, che
sette
fiosi considerate
ancora
ogni
perturbatori di ogni Comune
però queste
sono
di
violatori
e
no
congiuraro-
parassito digiuno,
Un
architettatori
scelleraggini,
pati
do
ponen-
speranza
rubare,
giuocatore fallito
un
e
nuove
cose
ogni
ha-
stati voluttuosi
essere
e
;
5
il
uomini
cattivi
povertà,
nec
nec
,
seppero
la
Qjii
:
non
nep-
.
cittadini ;
e
però
e
familiares
res
avessero
sofferire
lungo
possent
{a)
altri le
che
volevano
le
177
sopra
la
e
tutti
guerra'
illuminano
lustro
più grato
;
Uh. IT. c^p.Xnil,
dialogo
jtS
to;
chiese
Giuliano
barba
la
e
,
barbiere
un
lui si
a
in
(a^
cacciò
lo
,
Giuliano
che
Imperatori
tuositc\ di
nìodo
Eliogabalo
prodigalità vi
de*
di
Tigellini ,
alia
nulla
do,
come
ima
casa
(e)
lo scudo
secrazione
e
il
quam
di
o
) faceva
mare
,
e
(
Petronj
non
so
non
adijicanfarsi
lo
Eliogabadi
se
qual
travagliare
lingue di
per
saranno
per
detti
ro
la lo-
loro
con-
lui la
ra
ter-
mancati
uo-
Tom.
ITI. in Jvl.
( a ") Zonay.
(b) Svetontui
;/j ^er^JH' cap'
XX^I-
e
rone
Ne-
che
lamprede
so
,
cipi
Prin-
voleva
mentre
di
non
forse
la
tempi del-
,
pasticci
viscere
una
per
;
(^)
son-
di Com-
commendati
damnosior
di Minerva
figura ,
stati de'
mentre
Città
e
a'
forse,
e
que' suoi
con
,
Eppure
Svetonio
una
pappagalli,
,
re
scrive
di
Domiziano
avran
sì dissipatori;
furono
smodate
dalle
saranno
che
li
Ta.
moderazione
.
mandato
di-
aver
senatore
un
non
loro
,
di
,
la Corte
Nerone
di
3
colla
guarire
a
dicendo
se
tosatore,
un
intesi
da
redo
ar-
Zonara
racconta
come
,
suo
splendido
tanto
,
acconciarsi
per
presentò quello del
predecessore Costanzo
5
moderati
Imperatori furono
tali
eppure
tesa
né
5
ha
non
I
DIALOGO
l«"5^
intendo
guari
entro
Francese
a
ed
5
libercolo di
un
è questa
de' governi antichi
virtù ;
governi
io ben
che
ma
fondate
sono
si hanno
,
bassa
me
terrestre
e
collo
mesce
di
carnale
nato
essere
e
di molti
dito
.
felice
Duolmi
il
danno
ammassarne
tanti
gè»
felicità
una
,
e
perchè
instituito
che
e
lo
disingannar-
che
sdegno,
;
commossi
scrivere
del
e
te,
solamen-
il dolore
sembra
più eccelse
a
oltraggiatoe avvilito
j onde
celibatarjper
jpnej che
stri
de' mini-
Duolmi
dir ch'essi parlan degli uomini
mercanzia
noi dobbiamo
e
de' governanti,
nell'atto
col
durre,
ripro-
a
de' politici:
filosofi di
essi
uomo
anno
altri simili sugget-
e
amarla.
^li segnino
si
in
carità di render
sublime
non
le manifatture,
sopra
questa sia l'Etica
umano,
nere
cose
biade,
ed
protestando i
dalla
altro
superfluosì
il
sopra
provvidenza
commendarla,
che
Per
grado all'avvedutezza
alla
e
la
sul-
de' nostri
arti
anno
versi la economia
3
saper
a
di
le
come
ti
che
de' traffici,e
che
tuzioni
costi-
.
acconsento,
necessario
nimo
ano-
fondate
erano
sulle
un
le
che
;
costituzioni
le
letta
sentenza
una
ancora
come
nell' udi
una
consigli anti'
delle
pasciute, ed abbeverate
nuove
tor-
apportino
iu-
FILOSOFICO.
alla
lucro
non
ragiona
alle
onde
che
,
co*
da
sotto
a
podere,
Duolmi
cuore
5
che
i Turchi
osservando
che
Levante
simili
e
,
libri
contro
Evangelio
difficoltà
consiglio
o
,
il consentimento
sperimento
lo
e
Dragon
,
una
Marocco,
,
in
se
,
de'
di
Solone
se
al
legge,
Cairo
la adornano
basta
che
se
a
M
un
3
chè
per-
nel
e
,
del
questa
lio
Evange-
anni.
Se in
vano
Licurgo ritro-
Maccao,
ritrovano
con
i*
dell' Antichità,
mille
in
cosa,
coli'
saggi
se
putar
dis-
a
in
come
tre
rare
tolle-
precetto
si accordi
,
buona
nel
a
dal
piedi
consigli una
ritrovisi
il lusso
condannare
in
Se
.
e
posso
Eppure
quantunque
;
storo
co-
navigassero
s'alzino
.
insegni,
e
Cristiani
Non
.
Cristo
a
soldo
studiare,
ci
pace
i Cristiani
che
vegnen-
all'Evangelio
a
,
più profondo
sono
contro
darei
mi
,
puledri
farne
al
incominciassero
stampare
torno
in-
fine amaramente,
in
penetra
insorgono
de'
da
e
talvolta
amarezza
la
il
ru-
stalle
allievi ben
esercitare
gi
og-
tore
reggi-
un
sue
e
,
novelli
di
portico
un
delle
famigli
acuti
perdoni)
quelli di
de' manzi
razze
?al mercato.
azione
mei
s'ingenerino
-ti da
del
Filosofia
la
fattoria
sticale
i calcoli
.
ditFerenti
sono
di
i'
Sovente
cassa
filosofo (e
.'un
iSr
una
se
a
buona
panegirico
:
in-
e
DIALOGO
i8i
intanto
mordono
di
maligni la divina leggecristiana
onorevole
ogni
azione
legge cristiana è immacolata
nelle
e
,
parti
sue
legata per modo
coi natutali
La
mente
armonica-
tutte
la
dio
ragioneziancontemplandola
occhi
di
quellacontemplazione maravigliodilettamento
Finghiamo che una qualche
di Europa ne' suoi AtReale Accademia
ti
pubblicassela relazione, che a tanti gradi
sente
so
.
giustasapientissima
che
suoi
maestra
.
perta
longitudinesi è scoisola vastissima e popolosissima:
una
fisiche e geografiche
che 5 dopo le note
e
descrivesse la legislazione,
nel
e i costumi
modo
dono
seguente. Tutti quegl*Isolani discenda un padre ; e però si riconoscono
me
co-
di latitudine
di
e
,
,
fratelli
.
disdice
air amicizia
Gli
perchè
umilia
odj e
umana
j
e
bidiscono
sono
,
dolcezza
pure
non
lare.
partico-
divietate; ma,
è
segue
a
,
come
a
Dio ;
quelli
come
Dio
Isudditiuh*
ad amarlo.
ai Sovrani
conto
sua
le ire
cosa
imperano
letto
la
comune
Toffenditoresi
fallire^
V offeso sempre perdona : e se lo
pure
accusa,
render
caritcì è
La
,
.
Le
conjugal colla fede;
sollecite della lor
donne
che
e
i Sovrani
debbono
il
onorano
le donzelle
no
piùso-
che
delU
pudicizia
,
loro
FILOSOFICO.
I
al
nel
e
bisogno
bisogno
il pane.
de' poveri
di
il difetto
gli spedali
fondachi
la
fraude
;
morte
infamia.
ciò
In
che
a
ciò
la
e
,
se
la
bugia
vorebbe
che
leggere siffatte
5
o
lento
a
avviene
mi
cui
di
quel lido
di
.
fatto
a
te
bel
o
beata!
Evangelio
cristiano
:
e
se
tale
è altro
M
,
la
4
all'altro
trui
anzi fa al-
Nel
1' autorità
per
noi
paese,
A
stesso
me
sorgerebbe
e
di
metter
appunto
dovrebbe
esser
un'
de' cittadini,
di vivere,
,
come
stesso.
autentiche
Eppure
si
non
come
fa
fatto:
viaggiatore
essere
altrui
non
nojato dalla perfidia talvolta
tra
malattie, i
riguarda
si
gente
pre
sem-
si detesta
frode
novelle
che
plisce
sup-
propria si maneggia
di un'Accademia,
sclameremmo
quelli
alle
vorrebbe
non
è
provveduto
di
l'uno
somma
è
roba
la
e
de' rie*
ne' ricchi
questi ; ond* è
La
dienza,
ubbi-
la
e
Avvi
poveri
aperti
nimo
all'a-
figliprestano
ma
:
1' eccesso
sono
equità; perchè
con
ne'
fame.
alla
per
e
perchè
;
i
e
l'onore,
il fasto,
proibito
usurpa
educazione
sempre
avvi
ed
,
il pensiero
ancora
de'figii
;
corpo
genitori
chi
casto
genitori prestano
ed
,
immacolato
tanto
,
.
ai
hanno
serbano
che
il corpo
il
Tutti
beltà.
loro
i2f
colpa
ta^
la
ve-
gor
vi-
per
ogni paese
non
è delU
DIALOGO
184
la
legge
.
La
di noi
ma
,
bellezza
sua
sola
cuore
uno,
soddisfare
colla
sua
recitarvi
a
un
giovine
uomo
Benché
si
alla
ancora
airimmaginamento
martire
in
tenuto
errando
ritrovato
ver
{a).
Un
per
è mai
Che
sono
mie?
si asconde
gravità
più
:
,
che
quemi
piac-
e
diede
che
stino
prima di S. Giunel Dialogo
Giudeo
Trifone
riposo
filosofo
ogni
il
,
Anch'io
navigai ogni
e
Stoe
contrato
in-
della
di
di
à
a-
ca
Platoni-
favellare
ra
ve-
così
.
de' mortali?
saper
,
non
della
amico
Licei
spiegai animoso
mare
e
,
nella
dunque
decantato
Portici
setta
neppure
sapienza fu introdotto
Che
telle
bagat-
esso
veramente
con
da
passeggio del Sisto protesta
nel
ito
qual
Efeso
nelle
la verità
per
passo
un
il
,
la
per
piacemi
di eloquenza.
diletto
immaginazione
all'
scritto
tratto
piacquemi
,
un
pace
proposito
mi
io
colla
soddisfa
esercitazion
per
immaginazione
più
esser
tal
un
Rettorica
la
per
può
indarno
cerca
memoria
ge
leg-
me
intelletto, sicco-
un
Su
poco
della
soia
e
osservanza
all'altro.
di
sotto
perfetta,
Altrove
.
e
che
è
legge
trasgressori della
,
e
Accade.
le vele
sapienza.
,
Tento
dap(jO Dinlogtis
Comitum
.jH.ig,
,
cum
Tryphone
pag»
103.
Edit.
e
Mavr*
^
FILOSOFICO.
il
dapprima
mi
Zenone
onda
faccia
passione
i flutti
e
,
or
di
paura
uomini
il mio
tosto
due
e
oltre
scogli
prescienza
all'uomo:
e
sotto
Esco
dunque
,
che
fortunate
non
si
dilegua
perchè
il
naufragj
di
,
libertà
tolta
tiranno
tato
un
de'
spirito
Pitagorici
il
,
balena
una
fa il verde
si attiene
il fascino delle
e
un
seguo
le
del-
! che
la data
incantate
ritrovo
o
,
il fresco
Oimè
:
qual m'
metempsicosi,
non
in
urto
più indugio,
seno
questo
o
no
d'intor-
,
isole Epicuree,
piacere ; perchè
ma
famosi
di
e
ad animare
mi
han
piego
nascose
di
fra
Peripato:
si addensa
signoria
mi
mani,
trattenermi
ridicolosa
delfino per
l'invito
mi
Bianco
forti,
sirti
verso
passi
,
te
combat-
crudele
lor
negata,
a
che
temendo
informa
se
alla
resto
ma
Dio
a
la
al-
sregolata
mi
del
mare
chiari
per
di
virtù
colle
cento
a
né
,
mar
una
buja
notte
una
;
al
cedere
mMnabissano.
vedere
viaggio
infiessibil
superbia m'innalzano,
per
di uccidersi
viltà
l'
sempre
una
vento
si chiaman
che
5
benché
e
;
qui
sa
infinito
un
or
non
ogni
disperazion
per
dalla
dolor
infrena
pure
che
,
perchè
,
al
,
;
fede
secura
che
,
lusinga
la
golfo degli Stoici
giace
fortezza
185
prodato
ap-
fede
,
e
isole del
il promesso
di-
DIALOGO
i8"$
diletto,
che
vago
spingo
mi
dal
Platone
paese
mogli
è
quivi
,
e
se
comuni
son
esercitare
come
fra
più
Che
aere
le
gione
Reli-
la
Iddj
loro
qual da ogni parte
e
onde
sciolto
beata
nella
Il parlamento
senza
del
sue
gote
furtivamente
e
mansueti
cercò
era
erano
vermiglie: tuttavia
sereni
Uno
.
scopre
un
addita
un
Religione
prete
scienza
il lungo
dopo
di Gesù
.
stato
contenzion
qualche
le senili
mi
il voto
Gìk
stiana
legge cri-
mi
intorno
d'ogni
?
cercare
della
puro
role,
pa-
saprei
della
riposo tranquillamente
Cristo
prei
sa-
delle
non
contrastan
spiro V
navigare
e
prole,
non
bugia;
profondo Oceano
sul
felice:
onde
la
.
fedele,
porto
che
il commercio
minori
e
la
,
ahi
ma
:
è il
,
,
veleggio
divina
i Dei
se
maggiori
la
mondo
diviso, il quale
lecita
saprei
non
:
,
,
felicità
vera
il novello
scopro
nostro
educare
come
e
,
instituire
se
non
Io intelletto col
colla
cuore
si pensa
dove
,
com3
lido
mente
consiglio. Final-
senza
,
oltre
di
il
e
qui dipende dal
cosa
di pascere
pure
vero,
saper
ogni
è sempre
che
caso,
ignobile che
trovo
,
ed
contenta:
non
oil
manca,
di
prolisso
parole
divenute
gli occhi
de
cal-
vano
rimane-
dell'assemblea
dall' orecchio
del
com-
"
suo
ELOGIO
DELL'
ECONOMIA
REGOLATRICE
DEL
LUSSO.
ELOGIO
ECONOMIA
DELL'
REGOLATRICE
DEL
LUSSO
.
L'
;
prima
la
è
grande
gli uomini
da
secon-
vien
essere
curam
medesimo
versando
con-
Quindi
il
essa
prese
assai
è che
al
bole
para-
trano
s'incon-
p.idron della
il
gli opera)
altera
e
,
nell'Evangelio
conduce
da
e
;
favellare
per
cò
signifi-
all'umana,
molto
insegnare.
che
La
,
metafore
per
che
la
Domus
Cristo
approvarla
di
assai
è
.
fra
cipe
Prin-
privato.
possa
S. Paolo:
Gesù
(/?)
habsntes
al
piccola
;
quanto
da
raccomandata
al
appartiene
domestica
e
piccola
ma
:
civile
Economia
vigna,
il
travaglio;
dell'
de' barili
numero
tore
fat-
,
olio,
che
e
è
in
villa
vedere
acquistato ,
(jC)Ad
i
conti;
a
Tiium
e
farina;
il castaido
improvvisamente
sorpreso
de'
della
staja
delle
a
un
fare
ea^.
U.
che
compratori,
podere
j.
mento
rendivanno
novellamente
1' esperimento
vsys.
al
,
dell' ag-
gio-
buoi
certi
giogar
Signori
di cui
5
V altro
cena
e
vale
denaro
;
V
di
provvedersi
a
olio
poi
bujo
al
restano
fuor
»
e
In
di traffici
di vendite
e
s'encomia
alla
di
il buon
pre
com-
gemme
care
,
finalmente
e
:
prar
com-
e
di
di banchi
di preziosi talenti
onde
gioni
di semina-
,
e
dono
infon-
non
gelio
nell'Evan-
somma
i vocaboli
sono
di raccolte
e
le
donzel-
il vorrebbono
e
di tempo.
frequenti
che
di
veniente
con-
lucerne,
nelle
,
,
cessaria
ne-
spesa
bello
abito
un
basti
che
,
la
spilorce ,
o
due
spiacevole
quelle cinque
e
malaccorte
o
j
nozze;
bricar
fab-
a
solenne
pranzo
fece
non
che
quegli altri
e
ventura
che
,
finir la fabbrica
a
tien
uno
colla
qjel convitato,
Signore
né
,
di
difetto
il
e
;
incomincia
per
ECONOMIA
DELL'
ELOGIO
l«?i
s' incontra
che
economo,
famiglia a' tempi debiti
ministrò
som-
il debito
frumento
.
V
L'Economia
eco-
Znt'à
lentieri
è
costituirei
morale
virtù
una
come
una
.
;
che
essa
insieme
ma
,
cui
vuol
cristiano
con
a
possa
a
me
innalzarsi
fosse
essere
che
a
atteso
il fine
indiritta,
vuol
virtù
e
essere
che
asserire
re
superio-
l'esercizio
praticata
soprannaturale
imposto di commendare
vo-
della prudenza
di
dubito
non
l'Economia
parte
,
Se
.
solennenìcn*
,
DEL
REGOLATRICE
V Economia
mente
di
venire
i
conomia
gli atti
sieno
le conseguenze
sieno
Economia,
travaglio ; società
di
Non
to.
zìa ;
e
danno
spende
sontuoso
fomenta
tanto
non
quanto
,
E^
raccoglie accidioso.
vanto
stento
campi
de' loro
di
dare
msndicabit
lo
chi
se
che
che
non
alcuni
per
ciò
che
Spirito Santo
non
vuol
laborioso
"
(estate^
ergo
arare
(^)
ali*
grembo
in
volta
tal-
grado
noluit
arare
dabitur
Qual
.
L' Uomo
XX.
bile
igno-
prender
malamente
appunto,
cap.
una
;
illì
^
vers,
maraviglia
semini,
economo
perchè
N
C») Pioverò,
in
e
non
per
sa-
estensione
quelli è
a
o
la
in
agenti stranieri,
peggio raccolga?
esser
sono
Propter frigKs pìger
.
dice
poi
e
abbandonarsi
solamente
di
posizione
onde
;
di
necessità
arbitrio
la
e
,
Jé//'
r-
sta-
ciò
vanagloriosi infingardi ignorar quasi,
a
ciph
pigri- "'""""'•
la
ciò
per
un
di
pei*
^tthi*
amor
sia
o
sia dovere
o
,
òelV
studio
lo
attività,
il lusso
rado
reca
quali ne
luogo
.
due,
sono
luogo quali
secondo
terzo
in
legittima E-
una
persuadono
I principi che
di
in
;
contemplando
di
in
principi;
19^,
prenderebbe
mi
parte
a
luogo quali sieno
primo
ne
diletto
,
parte
a
LUSSO.
4.
di
ama
sa
di
e
esser
uo-
1
uomo
egli
avis
ricco:
un
faticar
.
Adamo
ancora
ma
come
("?) Sia pur
volandum
ad
nato
nascitur ad
V augello : Homo
è nato
laborem, "
ECONOMIA
è al
1* uomo
che
;
al volar
unric-
era
paradiso locato ; ufoperare*
"stcustodìret illum(h)^ perchè operasse,
co;
fu nel
eppur
tur
la
operoso
e
DELL'
ELOGIO
194
quanti esempj
amplitudine
loro
nella
stesse
gì'Imper) decadono
e
vicende
veglia
e
,
sono
d'illustri
qua
za
negligen-
per
,
e
alle
loro
diocrità
me-
mo
l'attivo Econo-
là si avvolge
e
le nazioni
soggette
famiglie nella
quali cose
le
Per
.
che le
,
poi
Principati stessi si
I
governamento?
sfasciano,
spente
e
E
.
si raccontano
non
dileguate già
©pulenze
di
beltà custodisse
sua
indefesso
pel vario giro de' suoi affari; calcola ciò ,
ciò che possiede ;
che
gli manca
,• rassicura
prevede
foehtà
i
bisogni futuri
senti, Che,
come
pio^se-
uomo
il
^^^^^ oziosità,
'deir^E
(onemia.
\q
debbe
essere
provvede ai
e
egli è di Economia
se
,
;
quale debbe
tal è
come
studioso
nimico
essere
cittadino, il qua-
della
amico
pre-
società
,
L' E-
vangelio insegna doversi adempire religiosamen-
(a) Job
^b; ^f^*
cal". V.
verf.
^''
^'^1''
7.
'^'?•^"
*5'
ELOGIO
196
de^e
DELL'ECONOMIA
del
il conto
padrone grandissimo
Dalla
Atti
deli
amministrare
suo
,
degli indicati
onestà
santa
principi
£~
I*
conomsa.
obbligazione discende
conomia
la
ma
:
della
imEco-
essa
esercitare
Tali
virtù
temente
fcml^atte
couatt.
pas.
si
non
sacrificando
e
Due
passioni avari-
vinte
e
.
costan-
geni innocenti.
parecchi
può
a_
varìxia^ zia
prodig
gaihà
ricresce
combattendo
passioni cattive ;
le Combattute
sono
E-
più virtù
esercitar
senza
soventemente
itonì
poiché
;
si esercitano
due
laudevole
laudevolezza
sua
dagli atti suoi medesimi
due
quel
a
.
.»
^
fra
cammino
,1
r
né
nel
di
estremi
i confini
si
colla
lascia
quale
;
e
dare
dalla
né
essere
il
delle
Ma
.
contro
ché
ben-
e
conosce
litigiosisa riaddietro.
Abbagliar
e
,
prodigalità ,
della
zione
V ambi-
confederata
la
non
ni
ai confi-
dell* altra ;
o
luce
può né
il fasto
plauso de' popolari
gli
deUn
.
rapire e Volgere
consuetudine
spettatore
si avvede
pervenuta
esser
incerti
si lascia
della
conomia
sa
sedurre
non
Talora
parte
una
suol
ottimati,
savio
di
sieno
e
,
o
1 una
verso
ne
.
viaggio
suo
non
1* altra
verso
5
suo
^
,
,
piega
tien
,
l altra
e
una
.
.
Economia
prodigalità, L
e
,
;
e
si
follie de* suoi
cotidiana
sta
dal
tranquillo
tadini
stessi concit-
è la vittoria
ali* avarizia
«
tice
vor-
E
tale
dell* Evitto-
ria
REGOLATRICE
ria
è in
sua
che
volontaria
volge
abbandonandole
,
loro
essa
staccato,
a
il
sulla
ogni
deporne
irritar
frenarla
quasi
riprovarne
vorrei
i
alcuni
giacché purtroppo
conomia
aspergono
ha
è
mai
il
indole
Rimota
prodiga,
giusta. Non
roba
rio
deside-
roba
:
non
;
e
;
re
trattae
;
secoir-
consigli. Imperciocché
gloriosa idea Ricreassero
famia
tal
e
,
gli intelligentiuna
che
anzi
,
coli' avarizia
le massime
sempre
giammai
darne
così
dirò
conversare
e
in
ogni tempo
in
certamente
tar
medi-
la
passion della
la
suoi
spesso
desiderar
:
temperante
essere
sempre
:
pensiero
be
deb-
ma
;
dell'oro:
interrompere
e
;
debbe
cogli occhi
fulgor presente
roba
le
magnanimamente
cuore
nsedesimo
tempo
un
insieme
da ogni cupidità alieno
e
sostenere
ma
il
avere
volto,
Economia
La
.
le
spal-
le
in
abbandona
,
povertà
forte
le rimira
più
importune
cure
anch'
e
né
avarizia
La
.
da
volta
ficile
più dif-
della
che
quella,
una
ricchezze
alle
e
é
197
verissimo
senso
povertà volontaria
la
ottiene
qualche
non
,
LUSSO.
DEL
essa
nobile
da
immacolata
dell'Economia,
di
non
nome
suo
.
,
e
qualin*
so
La
cuore
liberale, ed
è ansiosa
N
per
3
E-
verace
ogni tenacità,
é spesso
io
nimo.
magnase
è
non
pre
sem-
inquiete solle-
193
DELL'ECONOMIA
ELOGIO
lecitudini
videnze
,
anzi
rimedia
ai reali ;
si protegge
e
dona
può dai probabili Non
piccole
divengono
grandi
cità
o
,
eziandio
più
le
tutte
per
le
che
che
intende
da
fra
comoda
accumulare
non
lor poco
forse
riso
nati
ancor
amati
La
mai
non
e
cure
scon-
questa
ad
tratto
di
di
armadio
eredi
e
derideranno
le massime
casa
la
del-
tempo
monete
a' posteri
presenti
ta»
,
poco
amanti
del
dell' Economo
,
la
quel-
e
soavità
mucchio
un
se
a
li quali
,
ingrati e scialacquatori, dopo
,
.
o
spesso
,
contandole
astinenza
,
.
umane
onesta
e
lungo
di piiì entro
lasciare
ciascuna
però sdegna di
e
,
,
che
,
investiga-
un
vivi
qualche
i:n
allora
e
gir disdicendo
sono
in
poi
per
moltipli-
maravigliosamente
le
di
abbondanza
vita,
da
che
,
loro
signora,
tutte
sìgliatissimaquella
a' suoi cari
la
insegua
Essa
serva.
essere
se
per
ne
ra
qualo-
non
generale
avvilirsi ;
non
eseguisce da
per
plazioni
contem-
se
sistema
un
comprenda,
gelosa di
;
ma
quanto
sue
replicazione;
abbassarsi; comanda
e
cose
o
loro
singolare,
mento
E^
la
per
prov-»
nar;
immagi-
per
.
alle
sue
tutti i possibili;
teme
neppur
caute
i disastri
si fabbrica
Non
.
nelle
placida
ma
,
aver
spendendole T
benefico
tore
Testa-
tenendosi
egli
nel
mezzo
pte
agiata
proposito
Ha
molto
nell'Araldica
discipline del
discreta
cognizione
d'indole
lui
quasi
della
né
mai
nel
passi innanzi
a
sfiicciatamente
questa
a
noi
vicini
perchè
tanto
,
delle
case
la
forestieri
qual
quasi
che
si
,
si è
in
ma
,
sfoglia* Essa
che
le
sono
co' loro
mi
ra-
a
noi
,
fogliosa
è
un
bolo
sim-
ma
sandando
tra-
sfoggi : ai
noi
cittadini,
con-
dappresso,
appassite,
mezzo
N
de'
strafare
vogliono
contempliamo
case
essa
va
pare-
ora
verità
lusingano gli occhi;
che
osservate
le verdure
assai
consuetudine
che
vediamo
t
rosa
al nipote:
tra
poteva
rosso
pare
il Nonno
ser
es-
i
una
nell'ingresso del viale,
lontani
suo
voler
arrestarono
e
bene
e
miglia:
fa-
sua
Passeggiava-'
avaro.
:
esso
discorsi
rosajo. Eravi
un
aperta
bellissima,
il
né
giardino,
disse
rosa,
con
non
a
vinetto
gio-
suo
forze della
sempre
prodigo,
giorno
un
un
,
la
nel-
e
,
Favellava
delle
e
costume
ne* familiari
lo esortava
e
bel
già
non
degli emblemi
del mondo
amico
costituzione
cotidia*
opera
e
"
buona»
come
cavaliere
instituire
degli scudi
nelle
ma
no
dava
senno
tal
a
vecchio
diligente per
assai
e
è sertì*
Racconterò
apologo. Un
un
199
viziosi
stremi
gioconda.
e
di
ornato
di due
felice
net
LUSSO.
BEL
kECC'LATRTCE
4
cui
già
ELOGIO
100
già già
DELL'
le
cascan
ECONOMIA
foglie
segui egli, questo
iiL*
traspare
un
di
simbolo
stesse
ristrette
e
modo
che
E
siccome
di
avrà
non
qua
rallegrarsi, perchè siffatti
bevono
poco
rudo
certe
anneghittiscono
tardi
troppo
5
certo
o
la
,
il
ottenne
,
né
di
dovete
aria
né
nelle
rosa
iivvertite
spine
la
che
difendersi
a
roba
vostra
ogni parassito,
cogliervela
Per
.
e
nò
né
il
ha
voi
e
che
mi
chiusa
soc-
e
quel
to
aper-
spese
,
ristretta è
E'
gambo
armato
dovete
ogni adulatore
non
!
cara
pur
.
ricco
vissimo
sa-
conchiu-
troppo
pure
,
rata
deside-
vostre
ogni buffone
altro
che
volezza.
onorc-
una
troppo
foglie
:
da
di
nelle
essa
rad*
sbucciava
carissimo,
essere
sue
così
di
novella
presa
aperta
troppo
non
,
:
non
allora
ristretto
troppo
che
nobile
immagine
a
che
pervengono
una
esser
di
diseccano
rosa
Nipote
voi
egli
di
una
di
vanto
economia.
Ma
diniere
giar-
mai
poca
e
allora
quale
vecchio
questa
se
,
non
alla beltà
Finalmente
com.e
in
nostro
spilorce intristiscono
case
,
un
bottoncelli
espirano
sugo,
pria di fiorire
sc
troppo
il
è
esso
,
.
forse
di
fuor
appena
raccolte
case
,
pato
ravvilup-
e
d'incarnato
poco
certe
fitto
bottone
ed angustiato per
lo contrario
Per
,
tender
di,
venga
è
e
a
indegno
del-
REGOLATRICE
della
ricchezza
alle
parte
e
lascia
liberale
vegliardo disse
più
Io
Giacché
abbiam
sinora
ridirle
neppur
la domestica
torno
però ri-
e
:
dell'Economia
additarne
Se
.
alle
ancora
tenessi
Economia
l'ago,
è
si è
celebrato
scudo
al
par
de' militari!
,
ben
esser
chiarezza
vostra
O
vostra
quante
il
scopo
solo,
istruzione
scritta
.
,
né
che
Intorno
di affari dee
la
sua
nulla
il
il
e
j- ne
versare
dello
non
ser
es-
né
stra
vo-
nientedi»
Io
esser
degnò
più ampio
la vostra
lasciarvi
correggimento
diligenza
,
la
''-"*
»
sate
avvi-
dover
'"
^»
primiero di quella divina
il Signore
a
Ja/jf^,.
non
esaltata
giuoco;
il filato
Mjtetìjg
disconvenire
l'acconciamento;
,
e
mano
il lavoro
perpetua
cottone
forte
dell'acciaro,
per
vostra
sola
raeno
della Donna
conquistatori ! Ma
vero
cura
fatica
E
de'
il braccio
come
alla
il fuso
e
gionamento
ra-
gentildonne direi; Signore,
.
volte
re
fio-
istruzione.
sia il subbietto
o
se
for-
questo
cantava
piacemi
,
grazia-
tante
Anacreonte,
degli atti
favellato
materia
,
,
Quel
sentirla.
come
quando
,
io
sta
Que-
persone.
a
disse
mia
seria
alla
so
ne
saprei
non
.
la
non
godere
spande fragranza
essa
,
non
,
giovine
ancor
amiche
altri s'accosti
che
sita che
ed
ioi
.
lascia
la
non
se
,
oneste,
è
rosa
LUSSO
DEL
e
il
lono
fuso;
mercè
sua
casa,
mensa
"
erano
a
gonna
drappi
la
ritornando
dal
attendeva;
pi
Palmas
cioè
stesa
comperò
tante
non
confidenza
avesse
,
come
sarebbe
del marito
abbandonata
già
le
aveva
e
a-
inO'
larga:
ben
la bontà
e
la
minata
esa-
sia.
corte-
la
del-
le campagne
a
dolce
ogni
lei;
securità
cura
abbandonato
la
se
non
più gelosa
intero
il
(aD ^VQVCY. cap.
XXXL
e
Economa
avendone
convenuto
con
palma
adpaupeYem{a')':
del dilatar
atto
l*
che
aperuit
valorosa
possessione,
qual
colla
suam
la
entro
si faceva
spontanea
spese
$
spese
extendìt
si faceva
una
casa
le
,11 quale
ritrovava
,
Manum
:
to
scarlat-
lo
marito
al
prima del fondo
Il
appresso
che
e
si faceva
e
suas
limosina
dopo
che
avea
j
pia
dop-
tutte
e
ne
satolli
i servi
tante
con
limosina,
anzi
"
che
e
perta
i
larghezza
soglie ogni agiata decenza
sue
lei
la
e
senato
,
da
s'imbandiva
padrona
fìamoìeggiava indosso
alle
la
quel-
gioconda
tappeti preziosi;
e
5
che
e
;
in
doppio sajo,
avevano
aggira-
che
buona
le donzelle,
parte
che^utti
eccelsa
ancora»
,
della
che
e
dice
ma
Spirito Santa
Io
.
di quella femina
dita
le
Dice
prudenza
la vostra
che
DELL'ECONOMIA
ELOGIO
161
di tempo
un
DELL'ECONOMIA
ELOGIO
ac4
il
vantaggio, che produrrebbe
la cultura
anno
di terreni
,
pressoché nulla , non
chiamarsi ingrati
, perchè non
rendendo
onde
beneficati :
li
in
qualinon
possono
sono
rò
pe-
mai
giam-
si
rimangono campi ,
che, giustala frase di un greco,
partoriLe cure
dell' agricoltura
la fame
vogliono
scon
se
riguardo alla Patria estimarsi glorioquanto i si onorati stipendjdella milizia.
Se colla milizia si protegge dalle ingiurie
fende
la si didell'armi la città, coli' agricoltura
da quelle della carestia,e a un popolo
i privilesalva non
i sassi solamente,
e
gi,
la sanità, e la vita. Dolce pensiema
ro
il poter
dell'agricoltura
per un amatore
.
dire
a
se
stesso
il fondo
,
della
mia
nuova
famiglia:
era
ma
negletto da' miei famigliari:altro
dono
che meglio usare
non
so
un
già fatto
dal Signore. Dolce
re
pensiero per un amatodell' agricolturail poter dire a se stesso ,
la mia
io fuggo l'ozio, e mi occupo;
ma
ricchezza
non
è
nuovo
è
alla mia
ta
oppression della vicente
è anzi un conforto ingenuo e innone
e
,
dell'
Dolce pensieroper un amatore
piendo
agricolturail poter dire a se stesso , riemil suo granajo, io divengo un abbon-
occupazione non
una
.
do-
doso
perchè
;
il pane
pensiero
ce
dire
il poter
prosperità non
mia
la mia
stesso
dal
ricchezza
del
lucro
doni
,
che
,
addietro,
rapidi
eh' io
posseggo
posseduto
industrie
per
e
diritto
è
mo
cilmente
entro
non
è
economo
un
io
gradi
è
tutto
,
steri
posco
cre-
stizia
giu-
nella
legittimo
benedetto
al
Dio
da
un
proposito ,
,
dico
solamente,
perchè esercita
ma
oscurità
da' miei
stabilisco
ci si aspetta
virtuosa
vizj j
per
è
sano
trapas.
salgo
mi
del
,
,
.
ritornando
strettamente
in
spesso
essere
io
dall*
mandano
si rido-
che
splendori,
potrà
tutto
,
dagli uomini
Ma
i
,
se
a
grazia
di rado
non
fermo,
è
tutto
;
tutto
Io
.
dalla
,
lasciano
e
5
e
dire
co
capriccio del giuo-
,
posto
un
per
dipende
non
dal
fortuna
5
protettore
contaminato
pensiero
Dolce
,
arbitrio della
Ciò
è
riso
agricoltura il poter
della
amatore
il mio
pianto.
dall'altrui
partorita dalla pubblica
è
né
calamità,
^
; mala
io prospero
stesso,
Dol.
agricoltura
deir
amator
se
a
re
provvedeeguali
poveri miei
un
per
è conceduto
me
a
tanti
a
205
divengo agli altri vantaggioso
insieme
ma
5
LUSSO.
DEL
REGOLATRICE
uomo
mortificato.
che
perchè
può
Egli,
**
che
piìi
nomia
V Eco-
esser
la virtù
che
supera
Un
.
uo-
fa-
essere
si vede
la
"°J^l^„g
'*."'7''-
'
Xjo
una
eco"
nei-
larirfif^
intorno
di
dorso
talora
modera
passioni
,
degli agj
de*
e
la
piaceri
genj
molti
gastiga
Una
basterà
solo
David
assai
lasciò
sue
spendios
di-
sono
se
,
incontri
la
ciò
tutto
tificazione
mor-
storia
sulla
raviglia
ma-
a
Auri
Salomone:
a
le
i
primo spuntare
spiegare
a
figli3
si divieta
,
nota
nostra
.
sul
e
,
innocenti
in
; esercita
però
fantasia
sua
di
pesi gravi
famiglia , tempera
numerosa
santa
schiera
una
e
,
sul
sente
e
,
.
ECONOMIA
al fianco
moglie
una
DELL*
ELOGIO
106
ta*
.
lenta
mi Ilia
centum
secondo
cioè
talentorum
:
scrisse
Trattato
,
un
che
non
valor
al vario
che
somma
che
;ge
dalle
vario,
il testo
universa
del
Ebreo,
Geografia; e
va
tal
se
si
glia
vo-
indicata
una
Scritture
ieg-
come
rito
Atter-
santo.
degli
ricchezze
aggirandosi per
per l'antica
questa
certezza
con
impendia,
tempio
puto
com-
pende
quale di-
la
dalle
so
qualche spositore dalle
scrigni di David
,
quecento
cin-
d'oro.
assegnar
so
perchè
e
di scudi
parole viene
recitate
ad
che
Ben
talento.
mille
due
essendo
vero;
immensa;
bastò
,
degli eruditi,
controversia
dal
ciò
che
,
il .Tirino
,
sollecito di sapere
sono
sia esattamente
una
monete
cinquanta milioni
e
Io
da
mi Ilia
Dottore
un
delle
uomo
era
argenti mille
6*
,
Nautica
i' antica
vago
geo-
di
REGOLATRICE
ai
conosciuta
se
prodiga -di
T Ofìr
scoprire, se
LUSSO
DEL
di
giorni
407
.
tanto
fós»
oro
David;
e
le
se
flotte negoziatrici veleggiassero ai porti del
suo
trovato
aver
Domus
,
In
le
ne
spoglie
se
ai
alzare
l'animo
fu
Io
La
se
doni
rire
appa-
prxparavi im*
economia
la raccoglitrice
nimici;
.
dunque
Se toglieva
imponeva tributi
da' confederati
,
una
nell* erario
magione
indirizzato.
Parali^,XXIJ,
V9r-
alla
a
Dio,
futura
a
Intanto David
14.
la
al-
comparvi
ed
essere
mea
Domini
riceveva
riponeva
a)
paupertate
si
a
affiiSiione
,
poteste
solazione
con-
necessarie
Dio
di
.
ribilli ;
di
voi
in
le spese
tempio
la
inutile
che
ecco
gliuolo,
fi-
caro
ho
intanto
vissuto
;
di edificare
voi, mio
ma
esser
perchè
David
Re
Salomone;
fui degno
non
insieme
Domus
pensns
di
non
del
ricco:
impensas
l'erede
Signore;
al
messe
povero
io
,
impresa
fabbrica
ce
Ec-
il vecchio
Chiamò
l'eletto:
siete
ho
di David
prcep aravi
a
al letto
r albergo
mea
molti
per
,
figlio,gli disse
desiderata
me
(^a)
di morire
di
veramente
,
Domini
prima
di
lusingomi
me
a
mortificazione
in -paupe-nate
ego
,
tesoro
un
nella
nascosto
e
QjJanto
rosso.
mar
ai
to
tut-
impresa
cui
non
aveva
abi-
tava
che
Reggia,
tava
architettura
vole
delizie
a
lELL'
ELOGIO
zcS
nati
il
bagnar
a
lui
a
politico già
è
lucenti ;
cred^.re
a
degli
lui
a
di
degli inimici
sparsi qua
Davide
di
dovere
suo
fabbrica
i suoi
asteneva
e
il
non
denajo
governo
la
e
ria
glonati
ri-
saranno
degli spiriti
ti
inquieper
la
là per
e
altro
avarizia
di
alcuno
suo
del
onor
no
tro-
vano
idolatri, che tuttavia esiste-
( il quale per
segnale
sistema
popolo
suo
distruggere
a
già
Saranno
.
nel
,
del
del
vecchio
ancor
guerra
vivande
popoli estranj;
altri
armata
memente
agguagliare confor-
de' pensieri gloriosi per
desiderio
rare
diva
imban-
non
pianto
col
confermato
ben
al
guardia
studiose
pane
maeste-
e
ville di
schierava
d'oro
come
,
bella
aveva
di troppo
mensa
uso
non
né
di scudi
pompa
di
fosse
;
ornate;
ECONOMIA
le
apprestar
raffrenava
genj :
e
)
ma
diede
non
mai
il
meditando
spese
colla
V augusta
per
zione
mortifica-
santa
dagli od) guerrieri
dai
che
meno
monarchia:
sollazzi
neirerario
ammassava
si
pacifici
,
da tal
siglio
con-
santificato,
Le
conse-
uTJ"lÈ.sa sono
Seconda
^ri'mà^'
cottse.
j.^
^
di
conseguenze
due
; la
prima
la concordia
ijgjjcalcolante
Economia
una
è
virtuo-
la durevolezza
delle famiglie
.
vigilarizai suoi
,
la
Qualolumi
por-
DEL
REGOLATRICE
porga
aiuti
i suoi
e
.
....
dite
alla
tali
dolore
i* innata
ancora
delia
dal
dignità
entrando
,
che
dalla
incontrarsi
dell' Economia
cadono
famiglie ;
le
sorgono
stanno
essa
Fu
mediocri.
de* maggiori,
conomia
superbe
e
atrj
,
tanti
onde
le altre
,
archi,
e
altre
che
,
anzi
pur
E-
magnanima
in
Italia
tantS
tanti portici,
Italiche
nazioni
morei,
mar-
e
fabbriche
certe
un
tanta
talvolta,
bellissime
ed
in
privata
eseguisse;
O
pra
so-
N^pi
guardo alzando
cospicue
insignemente
cittadino
opera,
il
ti
tan-
città
.
maravigliamo
in
appoggio
tanti palazzi
e
molte
sono
di
la
eh::
costrusse
logore
più poderose
le
ancora
per
e
T
una
per
leggendo
Senza
I
ma
;
nia
malinco-
trattando
e
alienazioni
ed
sar
pas-
accidia
dalT
archivio
,
un
tenuta,
Qual
domestico
non
vendite
rimirare
crapula,
sopravvenga
voli
consape-
possedimenti
antenati!
na^
,
una
antichi
,
al
pergamene,
logge
,
degli
mangiaronsi
,
sentono
,
vivono
e
,
additare
feudo
gioco
averi
che
coloro
fortuna
ma
noi
,
a
me
co-
ardisse
allora
dob-
Darevodelie
f.t*
miglie
•
senza
preterita grandezza
un
in-
onde
,
.
per
palaLjio, vedersi
per
quel
rispondano de' grandi
chiarezza
Qual
.
lite
temersi
a
rimanere
Stirpi veggonsi
che
è
non
,
ao9
.
illanguidimento delTentrate
misero
che
L15§^0
.
ELOGIO
ilo
dobbiam
ECONOMIA
DELL'
ricordare
ringraziare la prisca signorile
e
frugalità de' cavalieri
vogliartiO invidiosi
del
to;
guadagnato
ito prestamente
monte
e
,
altro
famiglie
giova
delle
fie
il
arriva
;
In
viaggiatore,
irt
.
è
vita
sua
e
se-
ogni città,
vano
egli
patria j
già
zelante
e
suo
è
conta
se
meriggio
i
pi
catalogo di nobili stir-
un
estinte
Cagionano vizj nuovi
certi
lesse
se
,
cui
a
cerca
già alquanto dal
avverata.
le
del-
succedentesi
nel
Suo
querela già pervulgata
tidiaria
essere!
che
abitatore
della
uil
asserire
gentilizj,che
Ogni
duchi
ca-
in
intendo
di
il
vezzi
Sebbene
la
conservare
conversando
ili
fosse
.
generazioni.
declinante
tesse
delizie
perchè intendo
alquanto dell*onor
età
se
dipetìdentela durevolezza
a
tìelle storie
tanti
oltra
comperar
a
guerra
né
usa,
più felice
homi
Celebrati
;
fori
oggi
mare
ancor
dall'Economia
riostri
come
passaggere
senso
essa
il
presidjdi
,
5
oltra
e
be
avreb-
non
somministrato
ai
mol-»
pure
che
tanti
oro
di pace
ornamenti
sì propiziò alle
insieme
ai nostri arsenali
alla celebrità
cortcedianìolé
e
confessiamo
ma
il
que' di
a
contrade,
nostre
nulla
negar
commercio
Italiani. Noii
Di
tanta
j
e
paese
e
.
comune
e
caducità
malattie
sta
Queco-
siac»
nuòve.
Ma
ELOGIO
ni
rare
sì
cioè
,
cerca
dota
forte
una
anziché
,
M
DELL'ECONOMIA
ampia
ed
sanità gioconda
casto
,
conjugali si
letti
Questa
.
via
altro
da
condiscendere
riverire
e
,
alleanze
.
famiglie lungamente
le
Io
scritta
aveva
quando
Siena
al
feria
sermone
quinta dopo
predicava
del
lo
scarsità
perchè
condur
dal
colla
^losofo
5.
del
per
,
fa
terzo
,
considerazione
S.
allora
che
del
pompa
E
da
il
tre
\q liivoluzìom
di
nota'
volume,
nel
la
alia
in
lia;
Ita-
era
in
e
atterriva
il Signor
Torino
volumi
Italia
collo
libro
con
ha
assai
scritti
spiritoda
XVIII.
quale può
molti, cioè provarsi
tà
me-
la
del-
proposito
quale
storico,
nella
il lusso
vivere
tal
su
,
in
da
j
Bernardino
luce
una
viverebbono
accagionando
dati
esattezza
velle
no-
certe
pensiero innanzi
Denina
belli sopra
di
di Passione
.
ultimamente
del
la Domenica
donna
Abate
letizia
sesto
gente,
la
qual per
quarantesimo
XV.
di
ta
tol-
concordemente
e
che
stesso
secolo
alla
questa
ritrovato
ho
la
,
tali cautele
Per
lati
sconso-
e
sarebbe
condizione
la
fórme
uni-
ti
poi i san-
sterili
restano
moderazione
certa
una
genio
; onde
di disordine
parte
sapesse
tempo
fecondo
amor
abitudine
,
proporzionevole, indole candida,
Questa
.
esser
certezza
capo
va
nuo-
che
JìSl
REGOLATRICE
declinare
nel
DEL
XV,
secolo
del
LUSSO
abitanti
fu in Italia assai
si
nel
fosse
mortalità
de'
Veneziani^
fìorentissimo,e
era
denarosa.
trimoni
la
introdotto
Duca
da
di
Milano
Lorenzo
Federico
del
quattrocento,
e
drappi d'oro,
di
non
vano
quello del
è
la
dell'Economia.
esplorare di
le
raente
turbate
)
il lusso,
,
e
temperata
tante
case
de'
Se
come
a
cui
Grandi
quello, che
Economia
molte
regrine
pe-
settecento.
fé-
conseguenza
divise
3
e
sovente
peresser
irrita molte
sioni
pas-
passioni
in
f^ondj
f^uenta
.
speziai- dCadéiie
( onde
lega tutti
O
pelli
giornalieresi
sì
sono
l' autore
servono
di
amatore
l'origine ci piaccia
discordie
troveremo
del
il lusso
di
nostro
seconda
la Italia
per
cinquecento
gemme,
e
,
Imperador
viaggi
sì universale
concordia
La
lice
è
due
care
era
come
dall'
e
,
giovine
Sforza
i4(5p.Eppure
nel
e
da' Provenzali
Maria
Galeazzo
de' Medici
1452.
de'ma-
amplificato dal
III, ne' suoi
nel
simo
chiaris-
nimico
primamente
in Italia, indi
chs
molto
era
Denina
lusso
al
lazione
popo-
de' Genovesi
e
Abate
colpa
di
tempo
un
l'Italia
che
Il Signor
dà
ne
in
la
dopo
ditetto
maraviglioso
il couìmercio
di quel cbc
anche
1348. Questo
sembra
degli
numero
rmnore
precedente
secolo
del
il
2ij
.
.
La
amichevo-
^^,^'f
DELL'
ELOGIO
H4
voli
nodi
da,
e
di
Il capo
.
ECONOMIA
vegghia
casa
spirante gioconda alacrità
del
travaglio
suo
senza
indiscrete
sulle
disamorate,
nutezze
fallaci
(tf) La
CQspfra col
xnuni
sulle
,
ipotesi
senza
moglie
.
esagerazioni
senza
se
scar-
ntìi-
stagioni difficili,senza
sulle
raccolte,
il peso
porta
riscossioni
lente
su-
querele moleste,
senza
importune,
paure
e
,
uniforme
per
e
aeree
timento
consen-
agi* interessi
marito
co*»
lieta» perchè sicura, di poter ben pa-
,
re-
CO
Reco
disamorate
esempio delle mìnutezxfi
un
,
ipotesi aeree
e
fallici, che ricusano i consigli
(
nel'
Il Voltaire
di una
pratica soda chiara
e secura
la Enciclopedia
la quinta parte delle questioni sopra
delle
.
a
pagine
potersi
non
favellando
dilT economia
53.
di Madama
di Aubigné
lettera
cbesana
di
famosa
lettera
^
abbastanza
mai
alla
Maintenon
^
che
egli
Mardice
agli occhi
sotto
porre
cara
sua
e
una
porta
,
lo
.
riscontrata
ediyjon delle lettere della M.i'
di Amsterdam
del 1756. In quella la M.iin'
imenon
dodici mila
vuol
alla Alibi gnè^ che con
tenon
provare
la
colla
ho
di
lire
Francia
propriamente
sul
pane -s
che ella
sul
si poteva
essa
Parigi
a
vino
^
: e
sulla
con
suo
marito
discende
carne
^
e
a
un
sulle
tenere
man-
gio
conteg-
candele^
vivesse
lo guarderebbe , se non
e
esaminando
la serie delle spese
Ma
tutta
alla Corte
stabilire
alla sonìraa
: dunque ,
e
prima di arrivare
,
bastare i
d(bbono
vi
dodici
mille
lire
Marchesa
0
dice
stessa
.
,
notata
trovo
la
:
/'
i cocchieri
Opera
sono
^
ma
non
computati
trovo
col
stai-
la
notata
che
ricevono
i cavilli
la
col-
Salario
che portano
non
ma
,
a que*
biada e col fieno che mangiano
; eppure sotto
que
Duncavalli
mantenuti
due cocchieri vi saran
quattro
incideconsiglierei il lei taire d^ indugiare a far re
^
e
colla
livrea
.
in
lapida quella lettera qual
canone
economico
,
P"
REGOLATRICE
rete
anch*
del
contado
volendo
essa
Le
.
i
^ni
che
I
mano.
al
padre
bisogno,
più
sempre
della famiglia.
di averli
ingenuo
I
i conti
non
tuttodì
bocche
roba
di far
li
figli;
de'
roba
figli E*
.
altre
tante
'battaglie. Il
mano
,
volentier
leale
va
per
che
creature
,
le
dicano
pre-
cioè
,
godono
soli la
delizia
rimirare
tal fa-
la
mensa,
arena
buon
tendono
in-
essi vivi
qual
di
steccato
e
è
trattamento
cortese
O
4
alla
è
mensa
finte
non
padre di famiglia,
qualche parte del civil
la
che
le loro
una
alla
ta.
condot-
sua
amore
con
per
cusa
ri-
ne
j
,
tacendo,
,
degli avari,
mentre
miglia sedente
per
amati
ancor
savio
è
rende
quello immaginario,
con
per
e
ti
secre-
padre, perchè
tal
un
esser
de'
e
dell'economica
figliamano
di
,
il
chiamati
misteriosi
testimonj
volta
verso
sono
padre, che
Il
nascondimenti
-tenta
non
essi
de' comodi,
parte
a
in
chè
per-
tal
in
cresce
o-
ridonda
che
manca
non
e
di
mercede
modo,
in
che
cono
benedi-
,
loro
confidenza, perchè
la
servi
volonterosi,
figliubbidiscono
piacere. Coli' età
al
colla
spunta
agiati di denajo
sempre
i
calende
le
salutano
e
donne
ornate
e
,
^ij
,
nell* abbondanza
padroni,
mese,
LUSSO
fra io
donzelle
il pane
mangiano
DEL
se
in
allarga
mensa
^i^
t
DELL'
ELOGIO
116
Già
egli
r
assai
in
decorazione
vitto
del
la carità.
figlieai bei giorni
le
fra
iTJattino offeriva
immacolata
fosse
figlie
i
gioja
al
cara
steggiava
fe-
il padre
e
:
j
Signore
al
e
il
che
di Giobbe
lor
e
teatrale
e
meglio
sereni
olocausto
linga
casa-
popolo,
reciprochi pranzi
i
cenza
magnifi-
Ancora
gioiva di quella
santo
dal
sa
Nulla
treno.
renza
incoe-
misera
certa
si
la
e
air affettata
mezzo
fomenta
convito
che
e
;
sottilità nel
è ridevole
dì dentro,
al
di fuori
si deride
che
concxsce
angustia
al
ECONOMIA
chè
per-
,
cielo
sul
e
Tali
,
famiglie
e
i
aperte
sono
parenti
si
occulta
certa
asilo
;
; che
Io
,
e
non
nelle
del
quella
un
sono
qualche disastro
la borsa
piena dell*
sventure
ta
implora-
è
sontuoso
ordinario
di
perciò inesorabile
ancor
.
vorrei
fabbricata
s'intende,
sia di tanti
li
cordia-
dia
d'invi-
famiglie
oppressi da
ad
che
dilettevolmente
non
destatrice
Tali
essere
e
è infetto da
non
cuore
percljè solamente
può
Economo
vota
amici
ospitalità,
piane
con
sempre
.
agli
fatale
gara
di acerbità
e
,
accolgono
perchè il
maniere,
sincera
alla
beni
per
da' miei
di
tante
neggiare
va-
immaginaria
pensieri
la decantata
come
e
sembrassi
alcuno
doti
;
licità
fe-
quando
Economia
producitrice
;
DEL
REGOLATRICE
ce
sì veggono
quando
e
;
sì armoniche
ciò
disconveniente
vocabolo
sarà
è
tenace;
che
appresso
faccia
che
se
felici
,
che
perchè
lusso,
economica
a
entrate,
a
una
e
famiglia
pia de' comodi
vero
che
la calamità
fosse
per
me
in quella famiglia.
nipoti chiaramente
dal
conosceranno
no,
so-
lume
della
suetudine,
con-
di
una
nalmente
fi-
la sottilità delle
delle
descritti
Moglie,
i-
Rispondo
lecito
serberà
gli
to
tan-
quelle
contentino
per
non
e
,
famiglie
all'urto
eziandio
gli
Rispondo
.
modestia
V Economia
tale
abbagliare
e
a-
essa
poche
appunto
per
Rispondo
.
esser
.
se
non
discreto
tale
esser
decorosa
che
,
l' Economia
uomo
poter
si laudino
e
se
certamente
trasportare
e
spiacevole
voglio
T
si lascino
non
Sarà
Economo,
si ammirano
poche
lorceria
spi-
gretta
sarà
dessa
almeno
voler
a
che
di
col
,
i modi
eccitamenti
noltre
è
propriamente
somministra
,
lo
e
non
gentile ,
moroso
del
formo,
lo
idea
avarizia.
sarà
non
ma
io
quale
cioè
fisicoso
sarà
che
congiunge
d' incominciante
minuto,
glie
fami-
falsa
una
si
molti
Economia,
di
e
altri
perchè
per
rado
Rispondo
.
,
ai.7
di
pur
sì beate
e
s' intende
non
LUSSO.
vicende
goder
,
la
la
co»
fia sempre
concordia
figli, fratelli,
che
più
non
si
»i8
SÌ
dal
fa
te
reggitore,
che
e
,
DELL'ECONOMIA
ELOGIO
flagellò
la
podere,
Non
colpa
messe
ma
è
del
fiume
lite, che
in
se
che
disordine
sarà
lascia
ma
indefesso
la
per
meglicre
già
di
posta
ordinata
r Economia
è
nelle
carissimo
presentissimo
alla
prospere
nelle
e
proposizione
propria
esser
dilette
pace,
conforto
e
cose,
Io
avverse
moso
ani-
travedere
,
e
nistrazione
ammi-
esofFerendo
dubbio
all'unione
al
diligenza
speranza
Essa
ogni
il
dovuta
impedita
prevalente;
,
jche
il patrimonio.
.
fuor
chi
spre-
usurpò
così
ben
una
e
,
l'avvenire
che
grandine
lacerò
dispera;
aff:ìtica
il presente
della
gratitudine
ma
,
non
al
lui
puo-
,
accurato;
oppone
di
non
,
della
querela
rettore
è
non
impigrisca,
o
,
la
più fare
perchè
neir
esito
,
dello
scrivere
e
,
alto
m'
raccomandata
affare
che
credeva
non
nell'esordio.
piaccio
co' pensieri
ti la
utilità
.
più
io
Dunque,
nella
piaccia
data
commen-
aver
di
cosa
scrivere
a' lettori
di
avveggo
e
dello
stesso
liientreiomi
bellezza
di
grave
raccorne
mento,
dell'argoco'
fat*
LETTERA
VECCHIO
UN
AD
RICCO
E
SIGNORE
FEUDATARIO
IL
PRA
Voi
questi giorni
insigni
per
pocolin
vi
adiraste
di
vezzi,
e
dei
ad
quasi
E
ancora
poiché
mi
io
libretto
sia
lo
il
reputo
secolo
,
o
materia
nostro
ed
chiarissimo
loro
agli
tenati
an-
aspcri
;
a
vecchio.
che
qual-
con
voi
lusso,
laquistionc,
dui
si
es-
fogge
lor
già
del
maggiore
maggiore
che
insultassero
si^e
Un
dei
impacciato
decidere
a
delle
inculti
che
sono
sulla
presente
Rispondo
uomini
voi
a
proponete
agj,
loro
sembrò
innamorati
e
sieno
solenne.
e
perchè
vivere,
con
che
quelli
solamente
consapevoli
di
vano
quali celebra-
li
,
squisito
lusso
un
scrivete
conversazione
come
,
presenti
però
mi
signorotti giovani
certi
XVIII.
,
in
garrito
aver
5
SECOLO
Signor Conte
o
j
DEL
LUSSO
mi
il lusso
se
trapassato
.
eh'
cavaliere
io
,
,
e
che
appellare
giudico
con
potersi
titolo
sl.q
prò-
il secolo
proprio
vostra
.
onde
i
i nostri
sia
cacce
castelli
,
di bue
quarto
vin
Se
grande.
qual
5
ministro
Immaginò
conditi
,
nel
Stato
di
carichi
invitando
a
ed
secolo
senza
siete
paura
giusto
,
d'
ed
,
in
e
di
in
e
,
di
Bullioii
oro
in
anzi
con
,
e
piatti
di
imbrattarsele
ben
gento
ar-
mensali
com-
col
copia
colle
pur
?
Francia
i suoi
dinanzi
di
famoso
tavola
,
na
canti-
re
spende-
lo
animando
un
mastello
di
d'
ler
vo-
a
sgherracci
bolliva
corte
avveduto
e
passato
monete
cucchiajo volonteroso,
feste
,
:
più
lusso
trarsene
perchè
:
in
bastasse
nella
lamente
so-
no
portico rustica-
egli d'imbandire
e
riguardi
qualche
botte
per
diede
di
si
tanti
al lusso
pranzo
che
quello
primo patto
tagliato in pezzi
dalla
sgorgava
Il
feudi
caldaja
la capace
,
niamo
conve-
inimicizie
.
abbeverare
e
,
protetti facinorosi
ed
pascere
vanamente
romorosamen-
Il
processi
di
ribolliva
cucina
e
ed
,
te
soven-
sprecare
ne' lor
fazioni
in
e
Io
e
,
e
,
,
non
è la
come
disputa
spendevano
antenati
assalimenti
in
che
spendere
ne' lor
te
della
preliminari.
convenzione
lo
perchè,
disputiamo
non
sopra
Contraria
lusso
i confini
stabiliamo
e
del
sentenza;
addiviene,
di
CRITICA
LETTERA
aia
Voi
ni
ma-
che
.
intendete
che
,
QJLJALITA'
SULLE
che
lusso
al
basta
non
mentre
,
erudizione
molta
fa
fresche
Apicio che
Italia
i nostri
il
,
Imperiale
che
un
fagiani ,
o
i
tempi
educato
benché
fasto
alto
tempi
E
settanta
.
dopo
di
E
te
esilmen-
dico
i tempi
,
siccome
to
mol-
giati
sfog-
intendo
le
ra
anco-
vostra
con
in
arti
il gusto
sentire
a
oggi
e
signori nel
rinate
la
i
medesimo,
ma
s'incominciò
fa
tavola
parvero
i notabili
di Roma:
confronto
anni
che
Orazio
ad
inferiori
Impera-
sua
LucuUo
persiani ,
dell'eleganza. Infatti
nel
V
solamente
di
e
,
presso
Italia, quando
versò
ti
Altrimen-
.
qualora
intendo
non
sontuosissimi
e
Je ostriche
manda
nella
.
,
vola
tatiquattro
ven-
o
aggiungeva
pollastri
di Crasso
meno
i
due
in
che
ne* giorni d' invito due
e
;
chi
anti-
troppo
i Parti
tra
non
stra
vo-
Imperatore Traja-
quale
festa
papero
romani
più
alla
antichi
tempi
colla
,
avversar) ricorderanno
Alessandro
tor
all'
guerreggiava
che
noj
da
sia
patto
di piatti ornati
schiere
ed
nuovi:
sità
sontuo-
ventidue
famigli
successive
cibi
nostro
Eliogabalo
dai
recare
215
la
esempj
Dimentichiamo
.
di
richiede
Signor Conte
o
,
ec
sigliata
prodigalità scon-
Il secondo
citiate
non
LUSSO
la
esso
dilicata.
che
DEL
contesa
sessanta
lasceremo
o
da
par-
LETTERA
S24
CRITICA
parte
i teitipiantichi
nelle
storie
dinarj
pranzi dati
più moderni,
,
dai
celebrati
Visconti
dai
Medici
festeggiamenti
dei
e
jjco.
Beatrice
con
Visconti
Matteo
Signor
di
Modena
di Ferrara
,
Per
sedettero
tutti in
pubbliche
Se
p£r
se
voi
Duca
altro
dal
ventesimo
giuoco
delle
carte
ne
"lipintoper Marziano
e
cinquecento scudi
d'
tal
re
gene-
de'
uscir
sti-a
dagli annali
di lusso
,
sconti,
Vi-
che
dal
diiettantesi del
da
Tortona
un
con
eglino
di Francia
ci direbbero
si
delle
in
potrebbero citare esempj contrarj:
bio
ti
fatvoi
volume
pagato
:
vani
gio-
za.
magnificen-
fu
oro
ai
mezzo
ricordaste
Visconti
Filippo Maria
spese
esempio
citare
didamente
splena
per
rilucente
del Muratori
Italiane
in
mentre
,
nu-"
vestiti
recare
vanda
be-
e
,
mensa
aprirel'adito
di
quelli di
citerebbono
alla
usurpare
ad
economia
di sparuta
cose
volessimo
avversar;
cibo
uniforme
abito
verremmo
vostri
diede
:
Marchese
e
,
convitati
.
di prove
Così
Reggio
volesse
mille
Vili.
di Azzone
giorni
chiunque
per
e
ritò
ma-
primogenito
suo
sorella
otto
.
ziale
Galeazzo
d' Este
straor-
quellidei
come
.
Tanno
lasceremo
pure
gli esempj
toccarli
senza
benché
5
così
,
che
oggi
il Re
mazzo
mille
iscamza
e, senmae-
Carlo
VI.
QUALITÀ'
SULLE
VL
non
di legno ;
del
nel
aveva
palazzo delie grate
perchè i piccionireali non
reali
fatto
avendo
tneto
agli
entrassero
Carlo
piantare nel
finestre
alle
di filo di ferro,
Il Re
.
panche
palagioche
suo
suo
appartamenti
215
ec.
si ponevano
che
e
LUSSO
DEL
padre
suo
orto
suo
un
po-
piante, e bendisposti150. prugni
fu quella una
piantagioneche fece parlar
oggi si parlerebbe di un
Parigi come
di 180,
,
real
lotto nuoi^o
Noi
.
parlare
j
alle consuetudini
vita civile
ordine,
si
.
nostro
stre
no-
della
stra
no-
questa discrezione di
Senza
chiKrez^a di relazioni
e
chia
monar-
agli spazj delle età
entro
entro
come
della
restringere il
dobbiamo
così
,
V erario
per
la
quistion
chiude
ravviluppa e s' intrica , e nulla si conio
Tulinfinito
dopo un cianciamento
allora si può appellar lusso.
Usò
gran
.
lusso
il
che
primo
in testa
il
In fatti V.
portò
sontuosi.
e
discende
E.
e
sanno
poco
Parigi è
alla
il
ed
gli splendoride' nostri
T
ingegno della
mangiare
fa ha
Dicesi
,
eppure
scritto che
popolo più
p
iif:-
si mise
pratica,
della tavola.
la pompa
Mercisr
di
,
si esalta
Oggi
i soli Francesi
e
cappello.
i comodi
esamina
le scarpe,
mal
cina,
cu-
che
ilSignor
il popolo
nutri.to
Si
LETTERA
1X6
di
ogni altro popolo
di
di
qualche
diversa
dali'
sieno
ballo
5
Romani
j
si
cosi
che
mi
negozio
lei
per
focolari,
sì
la
in
da
un
e
che
le recavano
Montagne
cuoco
stesso
in
tutta
quella che
gola
Lascio
.
nazione
potrebbe in
d'Italia
colà
al
dai
nostri
lauto
i nostri
del
leggesicome
,
e
cuochi
i nostri
mentre
,
quella
del Cardinal
che
i
del
arte
campo.
tese
egliin-
Caraffa
ravigliose dissertazioni ^di cucina
a
la
que' del-
andarono
tattica d^Ua. tavola
capitani
la
del-
si
de' Medici
i
i cuochi
illustre
che
.
lia
Sici-
ricordare
grave
insegnarle T
a
fino mangiare ;
recarono
lascio
credenze
dalle
e
professori
della
gloria di quella
tem][iO di Caterina
Ed
pregiano
più dotti
ridicola; e
par
camente
fran-
presso
essi si riveriscono
come
di
della
i cuochi
si
ché
ben-
,
maestri
siccome
appella scienza
questa
foggia
in
cotto
piatto detestabile
che
noi
tra
e
primo saggiare
come
,
un
confesso
Linguadoca
Montagne
è
esso
pregiavano
Francia,
gante
arro-
lingua, definiscono
di
presso
tanto
di là delia loro alpe
poveri uomini
altro
è
al
piatto
usata
che
per
Italia
in
la fastidiosaggine
.
francesi
nostro
maestri
o
Ma
europeo
certi
arrivati
che
Io
CRITICA
ma-
ignote
Franciat
Voi
lora
al-
LETTERA
iz8
vine
polputa
e
fini
chi
grassi
e
II
metodo
erbaggi ,
frutte
ore
secondo
dirò
5
lor
illustremente
quinte
costo
di
5
di
grazia
si
il
forchetta,
,
e
delle
si misera
può
capacità
beccare
ciantellino:
dopo
la
r
la
mensa
scarsa
elogio
della
ra
manie-
si serba
sale,
commen-
more
ti-
dal
se
desiderio
del
non
pagno
com-
l'arringo,che
la schiera
de'
piat-
è infinita, ma
o
,
ordinaria
cert' aria
abbondosa
boccone,
ne
assorbirne
un
che
certe
case
no
assottiglia-
facendosi
semplicità :
di
di
ciascuno
dei conviti
sana
ro
lo-
alla
aggiungeste,
comparigione
le
che
appena
pezzuolo
un
ed
che
vo*
maggior
certa
scodellette
e
,
di
conchiudeste
pranzi detti magnifici
tellini
e
,
sgombro
dal
oggi
tuttavia
.
ne*
le
gradevole
1* assiso
buon
forse
Insomma
e
,
sieno
con
si satollava
via
di
za,
grassez-
intrisi
avvertano
e
fior
sarebbe
e
se
sughi
consolava
il quale
tor
E
mangiava
che
e
,
loro
,
i loro
che
essenze
liberalità,
dalla
fu,
signorile.
vecchia
di
della
dispendioso
i moderni
gliono
mangiare
stagioni convenienti
maturezza
metodo
un
pure
le
uccelli
così, opportune
della
e
fior di
e
beccafi-
fior di pesci ,
e
j
fior di
di
.
fior di carni
stabilmente
di
dozzina
una
o
,
CRITICA
e
ra
allotavia
tut-
se
apparecchio
e' è
,
a
QUALITÀ'
SULLE
il
pasticcipche
.
dura
perchè
ce.
si appella della
un' intera
settimana
di Maintenon
éternelle
fine
alla
Però
dell'
il lusso
ra
lette-
sua
della
sporta
tirati
anno
.
conti
quella
e
una
^
all'Aubignèchian?la/^yr^w/Vff
scritta
famosa
in
lì?
settimana
,
Madama
che
LUSSO
DEL
è
non
i
si decanta
qual
.
V.
E.
dicendo
detto,
aver
molte
in
E*
vero
assai
sono
di
v'
non
da
era
più largo
che
varie
ed
:
di
inerte
mangia
d' ordinario
mercè
uno,
è
la
bevuto
aver
E
lesso
,
della
di
e
una
Le
scorbuto
sanità
di
di
pranzo
,
di
po
do-
asina,
lo
pol-
un
di erbe
contro
lo
al-
dilicate
donne
scanti
ca-
zuppa
nostre
sua
il latte
a
vive
più
e
;
in
mondo
gran
pochissimo
contentarsi
obbligato
notarsi
a
poi chi
del
mattina
do
quan-
soverchio
messi
il disordine
nuto
avve-
,
è
Ma
sregolata
e
oro
.
.
la vita
di
è
me
a
sarebbe
carico
nobile
mense
posate d*
mangiare
moltitudine
tanta
che
colle
di
accenna
crocchio
quel
limitate
mangiare
mi
che
cose
disse
verità.
moda
le
.
di
svogliato
pregate
girano 'qua
nausea
per
li
delibarne
poltronia
dei
dcir acconciatura
ed
piattelli,
alcuni.
letto, dopo
e
là coli* occhiò
acconsentono
Dopo
la diuturna
la
diurna
pigrizia
s'istupidiscono i muscoli,
P
3
non
si filtrai!
non
intera
la
quale
è
languisce.
che
era
di
piacquero
non
poteva
esser
dopo
i sudori
delle
corse
che
5
piatti,
del
oggi
fu
le vivande
ingegnosa,
Nasidieno
dando
cena
a
,
cioè
,
e
che
oca
che
si fosse
ed
fa
,
con
r
ed
a
pasciuta di
.
Orazio,
Vario
fosse
si
gola
gradevoli
memoria
nuove
oca
le
alterate
la
invenzioni
Mecenate
do
Rispon-
foggia del condire
ogni tempo
di cui
a
nel salvar
miste
tentò
e
fegato di
un
bianca
In
assai.
costa
Quel
la
,
compor
e
,
cioè
e sete.
economie
nondimeno'
apparenze
non
se
s'impiccioliscano
quantunque
per
si studino
e
fame
sentiva
e
non
foreste
sponde dell' Eurota,
sulle
mo
l'uo-
che
le
per
,
dirò
ma
pignatta
caccia
della
faticava,
poi
ch'io
carne,
sua
gliare
pi-
Sparta
di
Dionisio:
a
quella
cara
di Sicilia
a
gli disse apertamente
spartano
con
mandò
guatteri
tro
al-
quale
Dionigi tiranno
dei
non
strutta
e
il
com-
il
nero,
porco
broda-gliae quella
stufata,
dei cibi,
gustarlo;
uno
posta
Quella
e
di
aceto.
s'invaghì
chi
piatto
carne
sale^, ed
a
l'appetito,
i Lacedemoni
Tra
certo
un
non
però
;^e
si lavora
non
e
,
miglior condimento
mendavasi
entro
umori
gli
digestione
il
irritato
i
CRITICA
LETTERA
ajo
stò
appre-
sottili
vertenze,
av-
veramente
fichi
ma
di
QUALITÀ'
SULLE
di fichi freschi
jecur anseris
pastum
Ma
secundi
ben
Il Signor
la
alla
mi
E
sapere
non
contentarmi
dei
versi
Re
sì buon
Sarà
ore
vivande
le
)
(
cuochi
a
medesimo
Ma
menti
,
in
fu
di
di
Dei
stravizzi
di
intero
dair
certi
di farsi
e
irrigazionedi
molte
P
,
ed
uomini
prima
ed
piatti
certi
eziandio
privati
e
e-
ed espcri-
un
,
me
co-
ghiale
cin-
profumato
elettissime
4.
tato
limi-
i
davanti
vola
ta-
na
ordi-
;
rammentare
;
a
altro
diverse
sa
ca-
perchè
siede
per
recar
annaffiato
di
innanzi
sera
nazioni
delli
quello
in
,
,
numero
lasciamo
e
quale
lodi
suggerisce consigli
Sovrani
del
Mastro
suo
la
e
.
nobilissimi
^
ca
boc-
quali ringrazia
intelligente assai
tre
per
sìa.
mia
eccellentissimo
stato
è
il
non
,
cosa
colla
co'
Prussia,
pasticcio
.
Federico
di
che
le
legger
arrivò
non
sardanapale
la
saggiò
,
garbure
la
conosciuto
mai
ho
pasticcio à
debbo
dei
XIV.
Luigi
di
egli
,
io
il
gU
Se
.
si sappia
non
dice
mai
de
neppure
di
che
felicità di mangiare
vergogno
fegato
un
cinquanta anni in qua;
da
non
garbure
che
sono
pretende
che
Luigi XIV.
de
.
intingoli deliziosissimi.
Mercier
mangiare
libri
Satyr. Vili,
albi
certi moderni
ajt
ec.
Pìrjguibus6* ficìs
:
altro
.
d*oca
e
melati
e
LUSSO
DEL
botti-
glie
,
LETTERA
a3i
glie
il
Pur
.
dai
troppo
raffinamento,
sarlo
voluttuosi
vogliono
il
ancora
fuggir
per
moderazione
consuetudini
affermare
ad
che
spende più
ciò
grava
che
la sola
nelle
nella
i
maniera
vacchette
vedrebbcsi
guo
se-
,
si
spendeva
è rincarita
popolari ), quanto
di apprestare
il
spenditore,
dello
serie
degli
chiara
nobili
la
strumenti
in questa
cresciuto
(e
per-
è
cibo
termine
sentire
;
non
delT
perchè
appetito
deliziosi; ma
poter
sentenza
soddisfare
si vuol
sieno
non
d*
forse
essere
perchè
lor
non
si
la serie
si
del
notajo
differenza
parte
,
come
Il
.
mia
delle
pulite famiglie più dispendiosa. Se
la
da
alla
tavola
si
negli archivj dei
e
naggio
car-
persone
non
tempo
un
eziandio
custodisse
delle
che
oggi
u-
care
masti-
favellando
perchè ogni grascia
tanto
non
dei
stessa
entro
che
di
salse ;
tuttavia
,
duto
per-
forza
a
fra le eulte
nostre
han
d'ogni
fatica
non
e
,
talvolta
consumato
la
cerca
la varietà;
e
il gusto
Restringendosi
.
si
energia delle
la
vogliono
e
;
novità,
logorato
come
e
sibariti
nostri
la
e
i ricchi
perchè
CRÌTICA
al
stodisce
cu-
,
è
lusso
ultimo
suo
i
posteri per
vie
mente
maggiorzi
bez-
avranno
cupidigia
.
Qiiesta
pigliare in generalità;
poiché dei pazzi capricciosi e
sfrenati
non'
ne
QUALITÀ'
SULLE
le
tutte
Di
è
non
facoltà
lor
fola
scudi
mila
estimò
ed
fame
,
del
padrone
savio
( se
suo
re
ave-
di
che
dover
temette
,
rati
dispe-
e
si racconta
i conti
ornai
trovandosi
non
133
poveri
morranno
fatti
che
)
ec.
quali inghiottite
,
pazzissimo
Apicio
.
h
mai
mancheranno
ne
LU5SO
DEL
santa
ses-
morire
di
i' avvelenarsi
partito
.
ho
ed
non
ho
tacciuto
dei
sinora
E
solita dei
E'
vini
.
pranzi
vini
i
cibi ;
ne
decorazio-
una
alquanto
sono
se
,
dei
bere
voler
che
considerato
eh' abbiano
ti
passa-
,
i mari,
le
o
ed
speranza
è
colle
il
come
e
a
sue
si reputano
non
sono
di
sciuti
scono-
italiani
età
valevole
a
vendemmie
,
ed
era
insieme
ma
condire
questa
eppure
Opimio
rOpimiano
mele,
:
dire
non
grande
il vecchio
amaro,
basti
Consolato
durarono
Gracchi
che
Opimiano
del
vini
che
Italia
il vino
Plinio
di buona
che
fìaschetti
Li
privati
dignità
quella
Li
globo?
dal capo
.
hanno
non
tokai
del
vini
noi
a
.
il
,
i migliori
Il vin
alpi
lenni
so-
se
por-
degli
ai
altri
.
giorni dei
al
di
tempo
divenuto
nace
te-
gratamente
i vini
novtUi
.
Dal
testo
di
il Console
più
,
deduce
Plinio
cento
Opimio
il
,
e
e
P.Arduino,
sessanta
secondo
che
anni
altri
po
do-
ancor
un' oncia
ven*
si
LETTERA
134
vendesse
cento
incirca;
nobili.
donne
assai
giovani attillati
e
pochi scudi
ciascuno,
e
veli,
,
rense
il vistoso
avreste
Ai
peregrine pelliccie)
ed
spiegar
argento
solenni
,
li
ritirate
in
cotidiane
andrienne
teli
.
ed
ora
è
appena
d'oro
sottovesti
leggerezza
serpeggiavano
e
nelle
vecchie
trone
ma-
j
e
i
e
brighe
di
li solidi
sulle
vi si
sono
tes-
reggiano
ga-
ragna-
galloni di
giubbe,
trafori
un
qualche
quelle dei
con
goravano
lo-
ancor
drappo
di
,
reticelle che
gli ampli ricami
gr intrecci amenti
per
fattone
cosperso
lucide
delle
entro
5
aspre
alle
di argento,
e
stra
vo-
agli altari
Il
famiglia.
Qj-ianto agli uomini
Francia
le
accudendo
,
della
in
uso
dono
facean
le
del-
e
,
ponderosi broccati vivendo
casa
taccherella
per
ne
non
se
V
vostra
alla rarità
gravi ed
gonne
tutto
madre
festerecce
comparse
fiori,
,
della
vostra
Dopo
.
Pennacchj
(oltre
osservavate
di
V abito
giorni
,
oro
con
dipinte formavano
tele
nonna,
te
orna-
eppure
:
compro
di ciascuna.
arredo
giovinezza
usato
quell'assemblea eranvi
In
,
zioni
annota-
è
quale oggi
,
venete
è oscuro.
si fecero
E.
V.
il vestiario
sopra
dai
Plinio
di
da
tavola
la
lire
due
novanta
e
il testo
ma
Dopo
CRITICA
e
sulle
appena
tra
concedevano
ve-
LÈTTERA
ajé
Denina
to^e
nelle
CRITICA
Rivoluzioni
sue
di Italia
^
Ai tempi de' Barberini,
s^5lencientissima
de' Panfìlj Roma
dt:' borghesi de' Chigi
fu
.
j
un
(jjuasi
era
di salmeria
in
altro
grandigia
piccole
alla
maesti\
Permetta
,
parte
eh' io
mi
di
quanto
alle
ai
principi sotto
e
talora
corti
in
bandite
in tornei
?
in
Favellando
che
,
lava
ane-
tissimo
pregiain
eziandio
pubbliche
dalla
vostra
vita
la
.straordinarie
e
divisa
in lotte
in
,
l'Italia,.
nostra
usa
in
,
solamente, che
,
in
giostre ,
maravigliosi
privata
,
risposta dall'
liscio
)
ispettacoli d'
adatto
mia
Li
.
era
,
chè
per-
:
semplici cavalieri
corse
sta
que-
trapassati
secoli
quali
oggi si
Accenno
da
l'Italia
lato
private ed ordinarie
apparvero
incomincio
poi
degenerar
diversa
naumachie
della
del
ogni
dichiari
,
maniera
ogni
nobiltà
Signor Conte
o
,
li
ancora
all'
.
ai
cedere
impor l' uno
al fasto
opinione
spese
dobbiamo
(
ed
E.
is-
con
e
elegantissime corti
,
alle
quanto
da
ma
V.
per
voleva
mentre
di
guardie,
La
.
non
quel decoro,
piena
di
e
ambasciatori
loro
quasi
Romano
Popolo
ropa.
Principi dell'Eu-
mandavano
di fanti,
treno
farzo
di
convento
Re
Li
con
,
e
e
non
mune
co-
sizione
oppo-
semplice
forse
.
stire
ve-
rerà
du-
QUALITÀ'
SULLE
revh
lungo
tempo;
ricominciato
di
Lione
poter
ricchi
Lionese
superbi galloni
che
vestimento
tuttavia
semplice
dispendioso
è
i panni nostrali,
La
;
giacché
sino
lane
poche
e
,
I
.
e
,
di
solamente
sul
Inghilterra
fine
di
met;\
si
sete
del
uscivano
Giacomo
i
vestirli.
seta
Conte
In
quell'Isola le
furono
di
introdotte
Strafford
In
Lione
nò
erano
alla
aveva
tolto
Toscana.
in casa,
che
po-
di
da
Olanvenire
perfetti
im-
erano
zi,
mez-
volessero
di lino,
al
ministero
il vanto
Le
di
seta
né
manifatture
né si doveva
d'
panni
studiar
lavori
talia
d'I-
Firenze
opere
sotto
.
ancora
I
tinti, ed
I. dovette
di
e
to
passa-
a
gentiluomini inglesi
i
i forestieri.
fuori
panni
.
perchè
che
in
e
che
lana,
trassero
seicento.
non
si
sdegnano
incominciarono
del
certato
ac-
seicento
mantenevano
:
ha
secolo
nel
riputazione
Francia
si
vogliono
vestirsi
alla
lanifizjsi
grande
con
perchè
minore
esser
mi
,
un
considerarsi
si
nel
ed
:
nell'ordinario
a
,
non
e
spesa
doveva
seta
è
per
novellamente
trattenendomi
Ma
preparano.
tela]
Li
.
erano
guari
ha
si è
Monarca
al
già
non
,
137
nuovo
gli abiti
come
,
ec.
di
già
supplica
porgono
mercante
che
e
adornare
ad
esser
LUSSO
DEL
pagare,
e
di
del
non
a
logna,
Boque
dunme
co-
oggi addiviene
me
né
che
si
giovani
sola
la
mesi
primavera
più lunga
alla
piazze
e
,
una
e
nuovo,
le
per
purché
Conte
ricco
col
nuziali
tanto
quanto
un' andrienne
)
ne
appena
durava
sete
di
E
tre
(
I
sono
caducità
vavano
aggra-
nostri
a-
risco,
asse-
la
durata
il
Oggi
.
della
senza.
da
mo-
disonore
fiori inseriti
fragili
a
cuore
nelle
che
tenui
così
sta
ricciati
ar-
propriamente
allora
sfogliarsipresto
questa
ed
gnor
Si-
primi giorni
l'onor
salvo
anni;
oggi
o
immortalità,
quaranta.
lievissime
,
dura
,
usava
poi,
quali
dai
maggior
era
si
che
spalledei
minore
era
aggraziato
li
sino
promettevano
che
lusso,
le
peso
taglio,
drappi sazj
argento,
le
coloi*
di
Quanto
provveduti
che
e
di
e
ed
quello
ai decantati
,
d'oro
,
da
antecedente.
la settimana
voli
gajo
,
per
un
con
modificazione
diverso
sia
lietamente
assemblee
sempre
due
in
lieta esistenza
nuova
si reputa
che
aspettano
mesi
due
di
plice
sem-
nostri
i
ed
svolazzano
la loro
riproducono
giungasi
Ag-
,
eleganti non
ma
,
pi
al-
ogni stagione
ad
e
dilicati,
farfalle
come
mare
degli abiti è
varia:
gli abitini
cangiano
sul
mateiia
la
ss
loggia è
la
,
viaggio suM*
il loro
,
navigazione
loro
la
,
e
CRITICA
LETTERA
538
e
cennano
ac-
chi
cadutanto
al
QUALITÀ*
SULLE
ai
lusso
ma
la
moderno
che
rappresenta
giorno vidi
rabescata
delle
Una
.
della
persona
il
e
,
del
sole
danza
poi
vesti
,
lusso
v^ra
del
è
al
di
che
il
vento
col
nascer
Una
.
sarebbe
agitata
Ben
ne
ragio-
avreste
frivolo
come
i fiori ;
verità
In.
nominati
fioretti
i
io
dair
mìtati
perchè
ago,
violette
la
o
garofano
un
dal
,
go
5
ed
il
siepe,
telajo si
tavolozza
5
ed
al
di
gloria
mammole
fiorellini di
e
,
hanno
non
il
tacciaste
se
,
tali
a
.
non
cidentaleac-
delicatezza
Cavaliere
Ho
tale
più
tramontare
suo
XVIII.
secolo
il
ed
,
nascono
tempesta.
sensatissimo
o
passite
ap-
L' andamento
alla
che
alquanto
una
in parte
ed
tate
rappresen-
quel danno
muojono
e
,
i
e
crespe
.
fioruzzi
certi
a
le
lame
ve-
floscie ed
passeggio
siffatti fregj porta
tro
al-
gonna
.una
sarebbero
strofìnaniento
reca
fra
,
.
tagliuzzidi
e
ridenti
e
usa
L'
può
ma
,
si
volta
fresche
rose
rose
i^f
la
s'appiattavano,
parte
spuntavano
dove
quale
nella
in
solamente
righe
e
,
gonfietti
non
ec.
guarnitura di
la
bianco
LUSSO
ancera
frappe
con
DEL
e
di
nane
più
si
e
cinto
gia-
un
essere
telajo,
e
ed
,
i-
no
scelgo-
vedovelle
e
,
prato.
posponevano
pennelletto,
Di
più V
fa
poco
ed
a
leggerissimi si dipingono gli zendadi
a-
la
al-
tocchi
,
de*
LETTERA
140
CRITICA
quali le miniature
aria
deir
che
non
si sfumano
^offrono il bagno
appena
della
quel
luce
Nò
si mortificano
e
le tinte
e
,
mente
sola-
.
si
ni
scelgono
inezie
cì s
si
frivolo;
vuole
che
perchè
Coreggio
rifiutati
ed
,
Amasi
.
fragile
Mirabeau
e
j
le
vellare
sedie
Ogni
.
Tableau
de
apparato
di
elegante
chiuso
distruggerlo ;
a
cangia
si
palagj :
i
ma
,
rinno-
di
del
i' autore
dice
,
Paris,
e
la
del-
gatto
mestieri
sei anni
certi
sarebbero
Trattato
un
sarebbe
segno.
di-
offerissero
se
gli ornamenti
solamente
non
si
cine-
hanno
oggi
basta
sia
stesso
non
del
che
appartamento
che
letti
dice
erbuc-
miscugli
bagattella
autore
.
un
i
forse
,
di
e
disegno
Albani,
la
popolazione
in
il
li Cinesi
castigati disegpi
ben
li
animaluzzi,
però piacciorio
e
appunto
,
di
frivole
ma
dipingere sulle andrien-
a
Parigi
a
V
gì' intagliatori,
e
vernicia), gl'indoratori, gli specchia)
in
sono
sempre
parli
solamente
movimento.
dei
duchi
signori de' milioni
porta
poi
Avvi
cresciuta
le
la
seco
d' inverno
,
eccelsi
.
varietà,
dalla
tabacchiere
Crederò
frivola
di estate
La
La
e
e
,
che
dei
frivola
nanzieri
fi-
gilità
fra-
la varietà
è
capricciosità
)
bottega
e
le
detta
.
chiere
tabacle Pe-
tit-
QUALITÀ*
SULLE
di
brilla
nuovo
aprirsi dell'
.
festevole
si apre
ultima
sua
iindava
gita
5
vevano
Parigi prima
col
suo
è
delle
Parigi
Se
,
di
inventario
dei
un
neir
o
,
casa
nostri
irrazionali
5
sarebbero
Così
senza
.
di
ma
sempre
sono
volle
dei nostri nuovi
irrazionali
di
e
della
perthè buoni;
e
argento
spada,
li
al
certamente
di
to,
Egit-
ambizione
una
Anche
noi
vi,
già perchè bra-
però
Q.
; ed
impaccio
un
canto.
gli usignuoli non
nalità.
razio-
la sensata
giudizio fu
nel
T
leggesse
d'oro
per
suscitass
ri-
maraviglierebbe
stati che
mangiare
di
seicento
quel governatore
quaglia famosissima
mangiamo
si
pendenti dall'elsa
e
i'uccidimento
che
sua,
rie
galante-
Madama
di
mondo
si
tale
capi-
curiose
altro
a-
intero
del
i fiocchi
erano
.qualinon
duellante
immensa
morto
adornature
che
,
una
le
,
lezze
genti-
giarle
vagheg-
anno
ghiribizzi,e
bisogni. Io desidero
Certe
in
Un
preziose bacheche
Pompadour
mobili
in
vendere
a
morire
di
altri disse
stile.
essa
nella
di
compiacenza
che
ric-
e
anno
quel magazzino
r analogia,
come
assai
a
per
consumò
,
bizzarra.
sentiva
e
,
te
Pon-
Voltaire
e
a
spesso
di
avvenenti
queste
superfluità Air
241
ce.
discesa
sulla
locata
tit-Dunkerque
LUSSO
BEL
non
li
man-
già-
LETTERA
i4i
CRITICA
magri cantori
giamo
nutricati
abitatori
della
del
gabbia
boschetto
Una
.
fu
poi Cleopatra
grande
quale immerse
per darle
ceto
mi
la
5
sento
E' da
imitarsi
al
qual avendo
5
jnangiare
tordo
un
quella stagione
a
di
contentò
si
Insomma
del
lusso
età
la
in
è nelle
de'
in
le
ed
prate
stem-
loro
avendo
re
sapo-
di Ponv
da
che
inteso
trovato
tica,
fa-
con
Lucullo,
a
presso
a*
non
ordinato
ordinaria
altra
vivandetta
dite
,
della
lusso
dite
e
,
la
maggiore.
ogni parte della
cocchj
Una
la
fogge de' cocch;
sono
quelle éaiÌQ cuffie ;
vita
si
era
sta
queso
Lus-
nelle
messe
ri-
cangiava
lunga.
variabili
e
a
ta
provvedu-
appena
nozze
se
volta,
e
carrozza
.
di
illustri
ed
vita civile.
de' cavalli,
scuderie
che
guardaroba
si presenta
lusso
ti
tan-
cenza,
magnifi-
loro
capitoli più notabili
questo
il lusso
che
più solido, onde
era
cucina
solennità
un'altra
del
si sarebbe
Io
non
,
perle
il medico
ci restano
i due
sono
Io
saggio riserbo
,
padff
monumenti
dopo
bere
Signor Conte
o
,
ma
perle nell*
»
de' nostri
E
di
solamente
forse
e
il
esempio in
un
le
concetto
gran
ta
stol-
Marcantonio.
a
voglia
ho
né
.
peo
bere
a
veruna
5
dare
per
5
ben
ma
,
Oggi
quasi quanto
poi si vogliono
broli-
i
LETTERA
J44
furiosi innanzi
no
Gian-Jacopo
.
1' urto
per
dalla
è
alle
di
forse
di
nobile
lunghe
visite,
si studia
ventiquattro
è
notte
nessuna
del
si
non
,
è
ed
lasciano
le
e
ai
La
e
lume
di
si
respirata
quanto
avran
veduta
V
ritornando
e
giucca,
rin«jhiusi,
si cena
e
si vive
ad
un
respirabile
O
entro
.
!
dal
è i-
rarla
compe-
mentre
mal
si
non
pastori ,
bisogna
E
1'
se
teatro
certo
molti
non
avran
pur
che
passato
aurora
fendere
of-
to
firmamenai
cristalli
però
sarà
tempo
veduta
e
,
può
e
(.]elsole
di cera;
candele
è un'
nobili
del
dunque
prigione fra esatti
aria
I
.
Il lume
e
ze
decen-
Il vt'gghiare prolisso
.
bellezze
si novella,
e
nia
cerimo-
,
contemplare
luce
sì
bevanda
.
.
sue
le
si offre
se
contadini
lor
,
in
delle
molto
gnobile
a
gradisce ,
il
giorno,
i' ordinaria
attesa
proprio dei signori
curano
,
,
petuo
per-
onde
le
trascurare
si dimentica
se
,
che
ciance,
Qualche
.
questo
Nessun
,
Lusso
.
passare
ore.
lecito
vestiario
accoglienza
di
terra
a
prepotenti
in
di
ri
pove-
morì
ne
ed
e
dei
cani
poi
,
no
mangia-
e
,
cadde
di simili
conversazioni
giro
ceto
Rousseau
uno
percossa
nelle
carrozze
essi il pane
pasciuti anch'
ben
e
CRITICA
non
,
ma
chiosi
sonnac-
i*avran
va-
gheg-
QUALITÀ'
SULLE
gheggiata.
la
notte
era
un
dame
fra
dalle
spese
del
oadron
di
Tanno
ò
r amico
che
silenzio
venuta
cortile,
si
5
solavan
la
tavola
è
la
e
se
è necessario
il
economia
primo
,
in
Trasportansi
come
se
assaggiati
grandi città
; ed
quota
Le
si
succedono
i
dama
assegnata
per
le
usare
studio
è
dei
della
fra
mai
schiera
teatri
la
no
Tannelle
alle
une
tre
al-
qual paga
delle
soccombere
sue
del-
spesa
.
le
doveva
leggiatur
vil-
intralasciarla
palchetti (
alla
con-
Orala
i divertimenti
aperture
.
ti
riserba-
.
usato
si fossero
non
entrava
una
più
e
villa
il pagare
volta
cui
più
consiglio
pretesti da
accorti
trovare
,
fruttifero-
forte
più
e
it
vole
grade-
maggiori
eie
,
disagio
prima
Non
.
domestico
il brolo
senza
conforta
ri-
si
sua
i fiaschi
ed
minori
cacce
T annata;
una
colla
,
le
città,
ed
i bariletti
ma
ma
5
Torto,
ma
vuota-
casa
abbondoso
T
ma
:
sche
cittadine-
interrompesse
non
solitudine
la
e
,
ospite
ta
vol-
una
frugalità
villareccia
colla
è
.
sontuosità
dall'urbana
so»
Lusso
lampadì
disimpegno
la borsa
e
;
mal
dormono
non
Parigi graziosamente
a
queste
14?
ec.
villeggiature. La villeggiatura
nelle
ta
dame
però
e
;
dette
no
Alcune
LUSSO
DEL
se
spe-
colla
spille) oggi
è
LETTERA
a4«
affare di serio
un
i teatri
si
andare
poi
vogliono
albergar Melpomene
potei
che
è
talia) sicura
fretta.
più
comodi
usuali, della
che
necessaria
lajo, quando
sono
in
ed
Parigi
che
vita
usciva
di
più
tanto
,
nel
inverno
maggiore
che
perchè il
vento
sopra
città. Non
di
nel
borgo
del
paese
di
Li
nel
per
è
mometri
ter-
grande
S.
Marcello
si tempera
Nord
i cammini
ogni
cammino
gradi di freddo
tre
o
della
paura
per
.
due
segnano
capitelli
anni
casa
borgo di S. Onorato
A
.
moltiplicati
erano
per
ricca
dai
cima
cascassegli qualche
addosso
foco-
un
moltiplicano
negli ultimi
Nicole
non
cosa
i cammini
ogni famiglia
i tetti incoronati
sono
de' cammini.
sua
si
si
stes-
ogni appartamento,
in
di
ogni individuo
ad
Eppure
?
con
Qual
vita.
perchè
lusso;
ogni sala,
io
d' I-
bisogni
scaldarsi
lo
è freddo
divenuti
casa
(siccome
ne'
finalmente
è
Lusso
in
dissipare il patrimonio
per
è
lusso
parecchie contrade
in
osservare
di
Talia
invenzione
una
là per
e
qua
atto
e
e
campagna,
poste
Insigne
.
plire
sup-
famiglia. Ma
la
e
in
colle
all' opera
propria,
e
j
ancora
scarrozzando
va
cui debbe
dispendio ,
il marito
parte
a
si
CRITICA
sando
pas-
spazio di
tanto
Parigi :
,
ma
,
salva
la
la proporzione,
più
maggiormente
mi
XVIII.
secolo
diffusa
ed
di
le
di
e
vestito
di
seta
unti
capelli
con
manichetti
nera
purissima
cou
,
mariscalco
di
andare
Parigi
a
di
metamorfosi
maggior
Qiial
cittadina
parrucchieri
una
si chiude
e
,
trafficante
come
pranzo
,
o
la
la
,
cavaliere.
un
il fondaco
si vuol
di
veste
e
,
lavoro,
lo
quel-
in
gita
merenda
Q,
di
4
ciare
arric-
per
quella
a
gli
fra
passa
dama
gran
? Un
si diverte
ornai
il
paese
eguale
sollazzare
per
diffv^renza
dì
che
de'
gli artigiani ,
caffettieri
ogni
sia di botteghe è
che
ancora
dei
In
.
botteghe
bisogno
somiglianti
vedere
per
figlio del
il
abbiamo
non
q
dopo
che
e
era
leggiadria
numero
delle
e
Noi
.
bianca,
calza
che
gli
acconcio
fina tela ;
di
alquante parole intese
suo
ne
pulito giovi-
un
ben
,
domenica
una
lui
a
lusso
del
condizioni
le
che
presentarsi
la
Signor Marchese
Il
.
racconta
che
si è
lusso
tutte
per
più vulgari
Mirab2au
chiese
del
ciò
condo
se-
appellare il
ad
secolo
le terre,
eziandio
E
amplificata universalità
tutte
per
determina
il
Parigi
culto.
meno
o
147
ec.
imita
ogni paese
è
che
LUSSO
DEL
QUALITÀ'
SULLE
oziosi
,
T
mento
abbiglia-
una
piccola
e
mangia
Ne'
,
giorni
il
s' intromette
il
campagna,
compagnia
,
pas«
il
LETTERA
zs,%
passeggioj
CRITICA
il giuoco
si abbandona
osteria ;
lunedì
e
si
partecipa Tozio
che
Io
il lusso
porta
che
so
però dopo
che
col
secolo
Noto
anzi
.
il
fu
2a
in verità
ritrovò
In
,
in
dalle
del
dimenticata
che
la
tutto
un
delizioso
coraggioso
che
si
dei
teatri
nei
quartierid'
nelle
campagne
veduti
sono
al
rumor
alla trincea
.
tanti
dei
stume
co-
bagaglie
dalo
scanra
anco-
na
discipli-
si
può
inverno
della
essere
ed
,
state
dal
passar
Concederà
ché
Allor-
uno
romana
cannoni
è
derà
per-
avevano
che
.
•
la mollez-
nelle
non
alcuni
Asseriscono
al buon
ed
si estimò
Ottone
legioni ,
che
presente
soldato.
un
,
vanto
un
ogni tempo
specchio
uno
Imperator
,
estimo
ufficiale effeminato
un
coraggio
fo
lusso
valore
vero
riputata vizio
si
deir
al
E
.
congratulo già
ne
me
smodato
lo
che
ed
nocevole
né
nostro,
mi
non
,
lamente
so-
:
maggiore
è
settecento
quello del seicento
ricchezze
io
come
,
dei
e
,
disordini
sono
provato
del
giorno
delle nazioni
seno
questi
aver
il lusso
in
arti
sulle
ora
tarda
del
delle
disputo
non
della
mattina
danno
con
be
ple-
si prolunga
al
antecedente
La
.
agli stravizzi
ed
il sonno,
traffici.
la commedia
,
,
un
,
e
canto
dalla
i militari
za
danentu-
sias*
LUSSO
DEL
QUALITÀ'
SULLE
149
ec
.
emulazioni
nori
di
e
,
le onorate
e
,
lucri
Federico
Ufficiale
il traino
impedite
confidenza
è prezioso
se
più
a
una
battaglia ,
Trovo
che
rinfaccia
del
Parigi
ai
suoi
$6,
e
lor
fare
per
il
Francesi.
Francesi
del
tavola,
e
.
francese
le
gne
campa-
il
l' acqua
caffè (a)
loro
dare
a
nelle
che
pensi
fortezza
una
volevano
57.
furono
non
campagne
si
che
scrittore
moderno
un
sulla
battere
a
o
è
L'equipaggio,
suppellettiliche
le
guardar
stano
re-
sorpresa
pericolo
corre
,
Nella
.
vittoria.
della
puro
velocità
loro
nella
eppure
:
di
suo
marcie
le
grosso,
è riposta la utilità
spesso
la
è
.
al
argenteria
pitani
ca-
Il
opulenze
permette
non
tenuissima
che
Se
uso.
di Prussia
gnanime
ma-
e
grandi
i
certe
sempre
o-
talvolta
che
tuttavia
proibiscono
di
imprese dure
alle
Osservo
.
se
glorio-
speranze
accendono
che
,
i delicati
eziandio
Re
le
gl'intrepidipatriotismi,
slasmij
pan
di
della Senna
Qiielle due
,
vi
più gloriose ai bra-
Nondimeno,
dire
a
la
verità,
non
(a") Per altro è da
d( ir autor
^
ma
(he
incese
fr.
r acqua
fintarsi intorno
che
a
fai
il pane
Parigi
della Senna
a
è
rimproveri
è eccellente
pesijma-
LETTERA
S50
estimo
non
del
asiatico
che
che
sì possa
mille
nostro
lo
come
nel
CRITICA
i/Sj.
il
si sostenga
al valore
più
i cuori
utili
e
la
,
necessarie
civile
E^
.
mani
Vaso
siete
,
,
voi
ma
che
non
padroni
modestia,
né
di Voltaire
conciona
dovete
del paese
ne' suoi
sano
e
Non
.
decenze
le
della
ta
adopera-
(^)
durre
l'intro-
grida :
la
O
Ro'
provincia
mangiar fagiani :
del
cotone
la
virtù
pratiche
sue
conquistata
avete
la
La
pace.
figura rettorica
una
quella
Catone
in
popolo
nelle
,
nisca
infemmi-
considerate
un
i comodi
ridere
per
ad
suno
nes-
te
generalmen-
cittadini
sempre
gi
og-
spada,
non
corrompa
assettato
si divietano
si oppone
non
colla
frugalità,
furono
principjed
vita
non
dei
laboriosità
contro
tenacemente
presente
il lusso
che
e
,
costume
temperanza
feroce
militare, guerreggiandosi
negare
,
dall' Accademia
premio
geometria che
colla
potrà
il
il lusso
che
lusso
un
qualora
.
mate
ar-
Signor Genty
scrivendo
finalmente
E
lusso
il
ottenne
alle
settecento
e
chiama
di Besanzon
al
rinfacciare
,
ma
di
voi
dovete
O") Qjititiofìssur
iMXii p.rg.
11.
r
Encyclopcdie
huitieme
Partie
CRITICA
LETTERA
i5»
ec.
sì macula
gozzovigliare e pompeggiare
che
ogni onestà
:
i
e
,
s'insidiano
è di questa
dai ministri
e
V.
a
otterrà
benevolenza
5
lettera il declamare
V ubbidire
è stato
lettera fortunata
ed
pupilli,
no
assalgo-
.
suo
darà
dei
si
verenda
re-
gli erarj de' Principi
non
dovere
ogni fede più
però dai commessarj
e
patrimoni
Ma
s' infrange
se,
E.
eziandio
un
per
nuovo
me
un
:
e
sarà
essa
do,
contraddicensegno
nuovo
di
quio,
osse-
grado di
.
IL
:
FINE.
NOI
NOI
RIFORMATORI
Dello
[Oncediamo
ni
di
di
Libro
Cristiano
pa
licenza
Stampator
il
di
Studio
di
Venezia
con
osservando
Lusso
di
Discorso
in
soliti
presentando
Librerie
Pubbliche
re
ristampa-
Filosofico
gli ordini
e
Remondi'
poter
Del
:
Dialogo
un
,
,
Giuseppe
a
intitolato
Stampe
Padova.
ristar?!'
materia
Copie
le
Venezia,
di
e
alle
dova
Pa-
.
li 30.
Dat.
(
Novembre
Tron
Andrea
( Niccoli
Barbari
Registrato
Num,
Proc,
Cav,
Contarini
( Alvise
1783,
in
Rif,
Rif,
go
2°,
Libro
Cav,
a
Proc,
Carte
Rif,
102,
P42,
Davidde
Marchesini
Segr,
al
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