SECONDO RAPPORTO DI
VALUTAZIONE INTERMEDIA
PROGETTO CREW 8378
UNITA’ DI STRADA TIPS & TRICKS
Piazzale Municipio, 14
30175 Marghera Venezia
tel / fax 041920627
www.tips-tricks.it / [email protected]
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attività riduzione
del danno
COMUNE DI VENEZIA
Direzione Politiche Sociali,
Partecipative e dell’Accoglienza,
Servizio Adulti UOC Lavoro di
Strada ed interventi a Bassa Soglia
Attività Riduzione del Danno
SECONDO RAPPORTO DI VALUTAZIONE INTERMEDIA
DEL PROGETTO CREW 8378 – UNITA’ DI STRADA TIPS & TRICKS
Informazione e prevenzione secondaria nei luoghi di aggregazione, ritrovo e divertimento
di singoli e gruppi di giovani ad alto rischio
Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga
Piano Triennale di Intervento – Area Dipendenze 2006/2008
ANNO 2008
Gruppo di lavoro: Giuseppe Di Pino, Alberto Favaretto, Tamara Izzi e Luana Pitteri
INIZIO PROGETTO: 15 novembre 2006
STATO PROGETTO: in corso
INDICE
pag 4
Premessa
pag 5
pag 6
Breve descrizione delle attività trasversali del progetto
Obiettivi specifici e descrizione dei processi e dei risultati
pag 6
Obiettivo 1.2.
Promuovere forme di contatto precoce, accoglienza e orientamento rivolte a
singoli e gruppi ad alto rischio
pag 17
Obiettivo 1.3.
Aumentare le informazioni, le conoscenze e le abilità preventive rispetto ai
comportamenti a rischio tra i giovani consumatori
pag 18
Obiettivo 1.4.
Promuovere gli interventi di prevenzione secondaria tra i gestori e gli opera
tori dei principali luoghi di aggregazione giovanile notturni
pag 19
Obiettivo 1.5.
Valorizzare i saperi e le competenze dei giovani consumatori per promuovere
messaggi informativi destinati al target
pag 20
Obiettivo 1.6.
Avviare una collaborazione con il progetto regionale “Analisi Droghe su Stra
da” tesa allo scambio d’informazioni rispetto alla diffusione, composizione e
pericolosità delle sostanze stupefacenti in circolazione nella Regione Veneto
pag 22
Momenti formativi
pag 23
Elenco servizi, istituzioni, organizzazioni e gruppi contattati per la prima volta
nel 2008
pag 24
Allegato 1 - Report di mappatura, Marghera luglio/agosto 2008
pag 30
Allegato 2 - Relazione sul processo di costituzione di un gruppo di giovani pari
3
PREMESSA
Il 2008 per la nostra équipe è stato un anno complesso e difficile. Mettere a regime un
nuovo progetto non è mai una cosa semplice, soprattutto quando si tratta di progetti “innovativi”.
Nei primi mesi dell’anno siamo stati impegnati a consolidare l’équipe, migliorare gli interventi, allargare la rete delle collaborazioni e verificare l’efficacia delle nostre azioni.
Il confronto con altri progetti europei e italiani ci ha aiutato e stimolato, senza nulla togliere
alla fatica di tradurre in pratica nel territorio veneziano finalità e obiettivi complessi.
Tra problemi di diversa natura (di contesto, organizzativi, burocratici, legislativi, ecc.), comuni a tutti i progetti e a molti servizi, abbiamo cercato di consolidare e affinare il nostro lavoro
in un’ottica di continua ricerca.
Eravamo immersi in questo processo quando a luglio durante un rave, dopo aver assunto
alcol e mdma, è morta Nicole. Noi c’eravamo e siamo intervenuti, soccorrendola e chiamando il 118. Nicole è morta lo stesso, aveva 16 anni.
Nonostante la morte sia lo sfondo ineludibile della vita e del lavoro di tutti noi, non potevamo essere preparati alla morte di Nicole. Il dolore e la riflessione sul senso del nostro vivere
e del nostro lavorare hanno investito l’équipe.
E’ passato quasi un anno da quell’esperienza, l’équipe si è ridefinita e allargata. Ora descrivere e documentare il nostro lavoro ci sembra il modo migliore per dare senso a quel che
facciamo. Nonostante i limiti e i fallimenti, fattori rilevanti nella vita quanto nel lavoro, teniamo a ribadire l’importanza di esserci comunque. Esserci - anche e soprattutto nei contesti
più difficili, “illegali”, sommersi, estranei ai servizi - per conoscere, comprendere, stare vicino e non per giudicare, punire o sanzionare. Esserci per favorire cambiamenti nei contesti,
per sostenere le risorse dei consumatori, per ridurre i rischi e i danni legati al consumo.
Anche se questo non sempre è possibile.
4
BREVE DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ TRASVERSALI DEL PROGETTO
RIDEFINIZIONE DELL’EQUIPE
Il lavoro in équipe dovrebbe permettere una continua verifica del proprio operato in relazione ad obiettivi conosciuti e condivisi e al contempo fornire ad ogni operatore/trice un
sostegno per la gestione di situazioni difficili. L’integrazione dei componenti del gruppo, nel
rispetto delle peculiarità dei singoli, non è un’operazione facile, soprattutto quando si tratta
di un’équipe formata da tre soggetti. Nel corso dell’anno la nostra équipe ha sofferto di
momenti di impasse legati alla fatica di “inventare” giorno per giorno un progetto nuovo e
per alcuni aspetti innovativo. La supervisione (che ha stimolato l’équipe a discutere alcuni
presupposti e contenuti di fondo, sfociati in due incontri di auto formazione) e la sempre
maggior presenza dei giovani pari ci hanno permesso di migliorare il lavoro di gruppo e l’intera organizzazione. Tutto ciò però non è bastato per affrontare e superare la morte di Nicole.
Nei mesi successivi a quell’esperienza l’équipe si è dovuta ridefinire: un’operatrice ha iniziato
a lavorare al drop in e in dicembre è stata avviata una selezione pubblica per individuare 2
nuovi/e operatori/trici. Per valutare il lavoro svolto nel 2008, presentato in questo rapporto,
è importante a nostro avviso tener conto di questi passaggi e ricordare che l’insieme delle
attività sono state realizzate sostanzialmente da 2 operatrici e 1 operatore.
SUPERVISIONE
L’incarico di supportare l’équipe è stato affidato, a partire da settembre 2007, a Paolo Sollecito. Gli incontri di supervisione hanno avuto cadenza mensile.
LOGISTICA E ACQUISTI
Luana Pitteri ha curato la gestione dei materiali durevoli e di consumo necessari al lavoro
(inventari, acquisti, forniture, ecc.), in collaborazione con Monica Folin e l’ufficio amministrativo. Pino Di Pino si è occupato della manutenzione del camper.
LAVORO DI RETE
Oltre al lavoro di rete consolidato (collaborazione con le Politiche Giovanili, partecipazione
al Dipartimento delle Dipendenze, incontri con le Sezioni Giovani dei Ser.D. di Mestre e
Venezia, riunioni con gli educatori di Municipalità, incontri con gestori e organizzatori di
eventi, ecc.) descritto di seguito nel rapporto, nel 2008 abbiamo:
- aderito allo “Studio multicentrico PCS - Percezione dei danni, Comportamenti protettivi,
Significati attribuiti all’uso di cocaina” promosso e coordinato dall’Osservatorio epidemiologico metropolitano dipendenze patologiche dell’Azienda Usl di Bologna;
- partecipato ad un focus sul tema “Minori e criminalità organizzata” promosso Tribunale
per i Minorenni di Venezia.
5
VALUTAZIONE
La valutazione, frutto del lavoro di tutta l’équipe, è stata curata da Tamara Izzi. Nel corso
dell’anno l’équipe ha verificato la realizzazione degli obiettivi e discusso gli aspetti critici da
migliorare o potenziare in itinere. Parte di questo processo è descritto in questo rapporto e
in quello precedente (Rapporto di valutazione intermedia del Progetto Crew 8398 – Unità
di strada Tips & Tricks – anno 2007). Inoltre sono stati migliorati gli strumenti di valutazione
modificando le schede di rilevazione, il diario di bordo e costruendo un database ad hoc
per la raccolta dei dati. Infine, il progressivo coinvolgimento dei peer nelle diverse attività
ha dato avvio ad un confronto costante sul senso e l’efficacia del nostro lavoro.
OBIETTIVI SPECIFICI E DESCRIZIONE DEI PROCESSI E DEI RISULTATI
OBIETTIVO 1.2
PROMUOVERE FORME DI CONTATTO PRECOCE, ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO
RIVOLTE A SINGOLI E GRUPPI AD ALTO RISCHIO.
AZIONI
1.2.1
Attivare un servizio di unità mobile (camper) presente nei luoghi di aggregazione e divertimento giovanile (parchi e piazze di giorno; locali, feste, raves di notte e nei week-end).
TEMPI: tutto l’anno.
METODOLOGIE: mappatura, lavoro di rete, lavoro di strada.
INTERVENTI
Nel corso del 2008 abbiamo moltiplicato e diversificato gli interventi nei luoghi del divertimento. Tutti gli interventi sono stati concordati con i gestori o gli organizzatori delle
serate. Per definire al meglio ogni nuova collaborazione, gli interventi sono stati preceduti
da telefonate, riunioni e sopralluoghi. Durante gli interventi abbiamo sempre ricercato il
contatto diretto con tutti i soggetti presenti (personale del locale, addetti alla sicurezza e in
particolare, se presente, personale sanitario). In base ai diversi contesti, abbiamo sviluppato
tre tipi di interventi:
Stand o banchetto informativo allestito in base allo spazio della festa e/o del locale
(all’aperto o all’interno; all’ingresso o vicino al bar, ecc.) in modo da essere visibile e accessibile.
L’allestimento, i materiali distribuiti e le attività dello stand sono stati differenziati in relazione
allo spazio ospitante e, soprattutto, alle caratteristiche dei giovani che lo frequentavano.
In questi casi le attività prevalenti sono state:
- distribuzione di materiale informativo sulle sostanze,
- distribuzione di preservativi e di materiale informativo sul sesso sicuro e le MST,
- colloqui,
6
- promozione del progetto.
Chill out, uno spazio visibile e riconoscibile (pubblicizzato durante la serata con flyer ad
hoc o segnalato con cartelli, frecce, ecc.) accogliente e confortevole (con divani, cuscini,
musica ambient, luci soffuse, proiezioni, ecc.) nel quale le persone potevano rilassarsi e
riposare, ricevere informazioni e, se necessario, assistenza.
Le attività prevalenti sono state:
- diffusione d’informazioni sulle sostanze psicoattive e sulla limitazione dei rischi e dei danni,
- distribuzione di preservativi, kit sniff, siringhe e altro materiale sanitario,
- distribuzione di acqua, frutta, dolci, tisane, ecc.
- interventi in caso di crisi o malori,
- colloqui,
- raccolta e scambio d’informazioni sul contesto, sulle sostanze utilizzate e le modalità di
consumo.
Area relax e spazio informativo, in pratica una via di mezzo tra i due precedenti interventi che abbiamo deciso di realizzare quando non era possibile allestire una vera e propria
chill out. Ampliando l’area intorno allo spazio informativo con un gazebo, il camper o entrambi siamo riusciti ad offrire comunque alle persone uno spazio per riposare o rilassarsi.
Di seguito presentiamo alcuni dati di processo riguardanti gli interventi del 2008.
7
DATI ANNO 2008 E RIEPILOGATIVI ANNI PRECEDENTI
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MAPPATURA
Nel 2007 le uscite di mappatura perseguivano l’obiettivo di conoscere i locali e i luoghi del
divertimento, viceversa nel 2008 l’attività si è sviluppata soprattutto sul territorio.
Come emerge dai dati che seguono, a Marghera siamo riusciti a lavorare in modo sistematico, mentre in altre zone abbiamo raccolto e scambiato informazioni sommarie. In ogni
caso le uscite di mappatura:
- sono nate a partire da segnalazioni effettuate da amici, cittadini e/o servizi;
- le segnalazioni riguardavano principalmente l’uso di eroina, soprattutto fumata, tra giovani
e giovanissimi;
- il lavoro non ha coinvolto solo l’unità di strada Tips & Tricks, ma tutto il nostro servizio;
- abbiamo proposto agli educatori di Municipalità di affiancarci nelle uscite, ma purtroppo
ciò non è stato possibile;
- le uscite avevano l’obiettivo di raccogliere informazioni utili per conoscere i processi in
atto legati all’uso di sostanze tra i giovani.
Durante il lavoro, considerata la giovane età dei consumatori e la complessità dei fenomeni,
a nostro avviso emergeva (come già era accaduto in passato) la necessità di una risposta di
sistema. Per questo abbiamo informato l’Assessore alle Politiche Sociali, il quale ha promosso degli incontri di confronto e progettazione sul tema coinvolgendo tutte le Municipalità.
In settembre abbiamo steso una relazione scritta sul lavoro di mappatura svolto a Marghera
(vedi allegato 1 - Report di mappatura, Marghera luglio/agosto 2008) che abbiamo presentato e discusso con la Municipalità in ottobre e inviato anche all’Assessore. Dal tavolo
di progettazione promosso dall’Assessore e dal lavoro di mappatura, la Municipalità di Marghera, in collaborazione con la nostra équipe, ha avviato il “Progetto Ombrello”.
14
DATI
Nel 2008 sono state programmate 26 uscite di mappatura. A causa del maltempo, di
malattia degli operatori o di altri imprevisti, 7 uscite non sono state effettuate. Nell’insieme
quindi sono state realizzate 19 uscite (oltre il 73% di quelle previste).
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INDICATORI DI RISULTATO
Durante la stesura del Progetto Crew 8398 la scelta degli indicatori di risultato da adottare
e, fra questi, quelli da quantificare, era stata dettata in larga misura dall’esperienza del lavoro di strada “classico” (cioè prevalentemente in strada, con un numero di persone consumatrici da contattare nell’ordine delle decine).
Oggi, dopo aver realizzato oltre 40 interventi, possiamo affermare che numerose variabili
rendono difficilmente perseguibili gli obiettivi legati ad alcuni degli indicatori scelti nel 2006.
In particolare:
1) l’esiguo numero di operatrici/tori che compongono l’équipe (3 persone) e la partecipazione massiccia dei giovani (centinaia o anche migliaia) in molti degli eventi nei quali
abbiamo lavorato rende impossibile quantificare il “Numero dei soggetti coinvolti nel corso
degli interventi”.
In più occasioni l’équipe ha coinvolto nel lavoro alcuni colleghi del drop in, una stagista
spagnola e il gruppo dei pari, ma rimane il fatto che oltre l’80% degli interventi è stato
realizzato da 2 o 3 operatrici/tori.
E’ evidente quindi che durante gli interventi è possibile rilevare il numero dei contatti, ma
non il numero delle persone diverse coinvolte;
2) nei contesti di festa e divertimento sono più che mai centrali il “qui e ora” e le relazioni
a legame debole: durante i colloqui si possono dare informazioni sui servizi del territorio,
ma difficilmente ciò può sfociare in un invio e, tanto meno, in un accompagnamento ad altri
servizi. Per questo il “Numero di invii ad altri servizi” e il “Numero di accompagnamenti ad
altri servizi” si sono rivelati indicatori non adeguati.
Infine, anche per quanto riguarda il “Giudizio del target sulla qualità dell’intervento” le difficoltà di raccogliere in loco informazioni utili (cioè non generiche) e in modo sistematico non
mancano. E’ comunque un aspetto da potenziare nel 2009 e riteniamo che il sito web possa
essere il mezzo più efficace per rilevare in modo articolato il gradimento degli interventi.
16
OBIETTIVO 1.3
AUMENTARE LE INFORMAZIONI, LE CONOSCENZE E LE ABILITA’ PREVENTIVE RISPETTO AI COMPORTAMENTI A RISCHIO TRA I GIOVANI CONSUMATORI.
AZIONI
1.3.1
Formare un gruppo di giovani operatori pari che promuova messaggi informativi sulle droghe e sui rischi ad esse correlate e dotarlo di conoscenze e strumenti per operare l’analisi
delle sostanze.
1.3.2
Realizzare una campagna informativa sulle sostanze stupefacenti e i rischi ad esse correlati
coinvolgendo giovani consumatori e utilizzando forme comunicative nuove e proprie del
mondo giovanile.
TEMPI: tutto l’anno.
METODOLOGIE: formazione, peer support, peer education, lavoro di strada.
Valorizzare i saperi soggettivi per trarne conoscenze e competenze significa a nostro avviso dare forza alle abilità dei giovani, consumatori e non, riconoscendo loro enormi capacità
potenziali di autotutela rispetto alla propria salute e di promozione e messa in comune dei
saperi nei diversi gruppi e contesti. Per questo nel 2008 abbiamo continuato a lavorare con
il gruppo iniziale di pari – che aveva realizzato il materiale informativo nell’anno precedente
– per allargare e consolidare il gruppo e per porre le basi per costituire un’équipe mista. La
descrizione del percorso è contenuta in una specifica relazione (vedi allegato 2 – Relazione
sul percorso di costituzione di un gruppo di giovani pari).
Per quanto riguarda invece l’analisi delle sostanze, il “Codice di comportamento degli operatori dell’Attività Riduzione del Danno” steso in collaborazione con l’Avvocatura civica non
è stato approvato dalla Direzione Politiche Sociali come previsto (vedi Rapporto di valutazione intermedia del Progetto “Crew 8378” - unità di strada “Tips & Tricks” - anno 2007).
Nel corso del 2008 sono cambiati l’Assessore, il Direttore e il Dirigente delle Politiche Sociali e ciò ha comportato un “congelamento” del Codice di comportamento che alla fine
dell’anno era ancora al vaglio dell’Amministrazione.
In relazione all’analisi delle sostanze si veda anche l’obiettivo 1.6 - “Avviare una collaborazione con il progetto regionale Analisi Droghe su Strada tesa allo scambio di informazioni
rispetto alla diffusione, composizione e pericolosità delle sostanze stupefacenti in circolazione nella Regione Veneto”.
Oltre alle attività ricordate, nel primo semestre 2008 abbiamo collaborato con l’Informagiovani di Mestre, il quale ha promosso un laboratorio di grafica rivolto soprattutto a ragazze
e ragazzi stranieri. Dato che i temi scelti dal gruppo dei ragazzi, per realizzare alcuni materiali informativi (cartoline, poster, spillette, ecc.) e partecipare ad un concorso, sono stati le
MTS e le sostanze psicoattive (in particolare AIDS ed ecstasy), abbiamo partecipato a degli
incontri con il gruppo per la definizione dei contenuti.
17
OBIETTIVO 1.4
PROMUOVERE GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE SECONDARIA TRA I GESTORI E GLI
OPERATORI DEI PRINCIPALI LUOGHI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE NOTTURNI.
AZIONI
1.4.1
Proporre a gestori di locali e operatori del divertimento interventi mirati d’informazione sulle sostanze stupefacenti e i rischi ad esse correlati, rivolti sia al personale sia ai clienti.
TEMPI: tutto l’anno.
METODOLOGIE: mappatura, lavoro di strada, lavoro di rete, peer support.
Verificata a fine 2007 la disponibilità di alcuni locali a collaborare (“Aurora beach”, “Blue
Moon”, “Club 22”), nei primi mesi del 2008 abbiamo messo a punto e modulato i contenuti
da proporre negli incontri con i gestori e il personale.
Contemporaneamente - anche grazie agli interventi da noi realizzati durante le serate organizzate dalla “Fucina Controvento”, dal Centro culturale “Il Boldù” e da “AltaVoz” al cso
Rivolta - abbiamo proposto a questi organizzatori incontri specifici di confronto sul lavoro
svolto e di scambio/formazione sul tema del consumo di sostanze.
In più, a partire da una richiesta di acquisizione del Marchio della Città di Venezia (vedi
http://www.comune.venezia.it/marchio), abbiamo preso contattato con i gestori dei locali
“Il muretto” di Jesolo, ”Area” di Mestre e “Aurora eventi” e presentato loro anche la proposta di formazione.
Per motivi diversi, concretizzare e realizzare le collaborazioni si è rivelato un lavoro dai
tempi lunghi:
- alcuni locali hanno chiuso, cambiato gestione e/o attraversato momenti di crisi (“Blue
Moon” e “Club 22”);
- con altri soggetti gli incontri previsti sono stati rimandati all’autunno per chiusura di fine
stagione (“Fucina Controvento” e Centro culturale “Il Boldù”). In autunno la nostra équipe,
in via di ridefinizione, è riuscita a garantire gli interventi durante le serate, ma non la formazione prevista;
- con “AltaVoz” e cso Rivolta è iniziato un percorso più articolato di discussione sul consumo di sostanze, la riduzione del danno e gli spazi sociali e, contemporaneamente, di
potenziamento dei nostri interventi durante le serate di musica elettronica;
- con i gestori di “Area” e “Aurora eventi” - dopo l’acquisizione del Marchio, numerosi contatti e un intervento ad una festa all’isola di San Servolo andato a monte per la pessima
organizzazione - non siamo riusciti a concretizzare una collaborazione. I contatti sono
ripresi solo nei primi mesi del 2009 dopo un chiarimento.
Questa breve descrizione può forse aiutare a ribadire l’importanza, quando si creano nuovi
progetti, del tempo da investire nel processo di preparazione e sviluppo precedente alla
messa in atto delle azioni previste.
Indicatori di processo
N° locali/organizzatori contattati
N° gestori e operatori contattati
N°
8
13
18
OBIETTIVO 1.5
VALORIZZARE I SAPERI E LE COMPETENZE DEI GIOVANI CONSUMATORI PER PROMUOVERE MESSAGGI INFORMATIVI DESTINATI AL TARGET.
AZIONI
1.5.1
Realizzare un portale web, coinvolgendo giovani consumatori, attraverso il quale diffondere informazioni sulle sostanze in circolazione (loro composizione e pericolosità), sui luoghi
frequentati dall’unità mobile, ecc. e promuoverlo come spazio nel quale scambiarsi informazioni ed esperienze.
TEMPI: tutto l’anno.
METODOLOGIE: formazione, peer support, peer education, lavoro di rete.
Portale web
Nei primi mesi dell’anno abbiamo verificato la fattibilità di coinvolgere dei ragazzi nella costruzione tecnica del portale web e non solo nell’organizzazione dei contenuti. Dopo un incontro con il
prof. Agostino Cortesi, Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università Ca’ Foscari, abbiamo avviato le procedure per ricercare uno/a stagista.
Nel contempo abbiamo avuto contatti e incontri con la Rete Civica del Comune e con VENIS
(un’azienda di servizi informatici partecipata del Comune) per verificare la possibilità di usufruire
di servizi di hosting utilizzando risorse interne all’Amministrazione comunale.
Esclusa tale possibilità, abbiamo rinnovato il dominio tips-tricks.it con la società Register.it SpA e
svolto una ricerca sulle diverse offerte commerciali per i servizi di hosting. In maggio abbiamo
formalizzato l’offerta di stage con il Dipartimento di Informatica, in collaborazione con la Direzione
Sviluppo Organizzativo e Sistemi Informativi (S.O.S.I.) del Comune. Dopo aver ricevuto un elenco
di possibili stagisti dal Dipartimento di Informatica, nei mesi successivi li abbiamo contattati tutti
telefonicamente. Di 39 persone contattate, 5 hanno accettato di approfondire l’offerta attraverso
un incontro e, tra questi, Maurizio Barichello ha accettato l’offerta di stage.
In autunno abbiamo concordato con Maurizio le modalità di lavoro relative al sito web e lo abbiamo presentato al gruppo di pari. Alla fine dell’anno abbiamo avviato le procedure burocratiche
per lo stage che si svolgerà da gennaio ad aprile 2009.
Per quanto riguarda i contenuti e la grafica del sito, in ottobre abbiamo cominciato a discutere e
definire il lavoro con il gruppo dei pari.
Nel frattempo, vista la delicatezza dei temi trattati e del mezzo utilizzato, in collaborazione con l’Avvocatura Civica abbiamo steso una dichiarazione legale che sarà pubblicata come home page.
Social network
In Italia nel 2008 è cresciuto in modo esponenziale il fenomeno dei social network: i più
rilevanti per accessi sono Facebook e Myspace. Per questo motivo abbiamo intenzione di
creare nei primi mesi del 2009 un profilo su Facebook e/o una pagina Myspace.
Indicatori di processo
N° giovani contattati
N° altri soggetti contattati
N° incontri
N° consulenze tecniche
N°
39
10
10
2
19
OBIETTIVO 1.6
AVVIARE UNA COLLABORAZIONE CON IL PROGETTO REGIONALE “ANALISI DROGHE
SU STRADA” TESA ALLO SCAMBIO D’INFORMAZIONI RISPETTO ALLA DIFFUSIONE,
COMPOSIZIONE E PERICOLOSITA’ DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI IN CIRCOLAZIONE NELLA REGIONE VENETO.
AZIONI
1.6.1
Costruire una rete di referenti (operatori sociali e operatori del progetto “Analisi Droghe su
Strada”).
TEMPI: tutto l’anno.
METODOLOGIE: lavoro di rete.
In attesa dell’approvazione del “Codice di comportamento degli operatori dell’Attività Riduzione del Danno” da parte della nostra Direzione, abbiamo mantenuto i contatti con
dr. Alessandro Menegozzo responsabile del progetto regionale “Analisi Droghe su Strada”
della Regione Veneto.
Il dr. Menegozzo in prima battuta ha informato i propri responsabili di una possibile collaborazione con il nostro progetto e, una volta ricevutone il nullaosta, ha lavorato con noi per
definire un’ipotesi di accordo operativo. L’accordo abbozzato prevedeva l’invio da parte del
Centro Droghe dei dati relativi ai sequestri di sostanze psicoattive chiaramente destinate
allo spaccio e non di quelli dei corrieri. I dati sarebbero stati:
- % principio attivo,
- sostanze da taglio e impurezze visibili in gascromatografia nel corso delle analisi routinarie,
- foto del reperto senza nominativi o riferimenti giudiziari,
- località del sequestro,
- data del sequestro.
Per ogni sostanza da taglio ed impurezza riscontrata, il Centro Droghe ci avrebbe fornito informazioni su gli effetti collaterali, i possibili rischi, le interazioni con l’alcol ed altre sostanze
e le categorie di soggetti con maggiore suscettibilità agli effetti dannosi. La diffusione dei
dati sarebbe stata limitata ai sequestri recenti (non oltre 1 mese). Le informazioni sulla pericolosità delle sostanze da taglio e delle impurezze non avrebbero dovuto essere considerate come esaustive in quanto i metodi analitici gascromatografici utilizzati non rilevavano
tutte le possibili sostanze tossiche, ma solo quelle con molecole simili agli stupefacenti e ai
principali farmaci psicotropi. Inoltre, sarebbe stata richiesta un’autorizzazione scritta ai Procuratori per diffusione di dati ben specificati e rigorosamente non sensibili. Infine avevamo
ipotizzato la possibilità di avviare la collaborazione in via sperimentale per un mese, il tempo necessario al Centro Droghe per quantificare il carico di lavoro che avrebbe comportato
la collaborazione. Mentre erano in via di definizione le forme della collaborazione (convenzione o protocollo d’intesa), gli eventuali costi e gli accordi necessari con altre istituzioni
(in primis la Procura Generale della Repubblica), l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e
Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) non ha rinnovato i contratti di collaborazione a
numerosi lavoratori precari, inclusi quelli del Centro Droghe e del progetto “Analisi Droghe
su Strada”. Data la situazione di oggettiva difficoltà e di probabile chiusura del servizio, abbiamo sospeso il lavoro con il dr. Menegozzo, il quale ci ha consigliato di contattare la
20
Regione Veneto per avere informazioni sulla possibile apertura di un nuovo Centro Droghe
a Mestre. In effetti tale ipotesi è stata presentata dalla Procura di Venezia e dall’Azienda
ULSS 12 durante una conferenza stampa tenutasi in luglio, ma i tempi di attivazione sono
incerti e lunghi. Ad oggi il nuovo Centro Droghe non è operativo.
Indicatori di processo
N° soggetti contattati
N° incontri
N°
2
2
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MOMENTI FORMATIVI
I momenti formativi hanno coinvolto l’équipe degli operatori sia come partecipanti che
come relatori, inoltre in due occasioni hanno partecipato agli incontri di formazione anche
alcuni peer.
Auto formazione dell’équipe
08/02/09 – la costruzione di senso e il contesto
24/04/09 – gli strumenti: profili di comunità
04 aprile 2008
Convegno “Cannabis e problemi sanitari”
Osservatorio epidemiologico metropolitano dipendenze patologiche – Bologna
21 maggio 2008
Seminario “Sostanze legali e illegali: motivi e significati del consumo”
CSO Rivolta, Raimondo Pavarin – Marghera
29/30 maggio 2008
III Convention Nazionale delle Unità di Strada e di Bassa Soglia
ASL Piemonte – Torino
31 maggio 2008
Partecipazione in qualità di relatori al convegno “Quale futuro progettare insieme per i nostri giovani? Le politiche giovanili di comunità”
Comune di Villadose – Villadose (Ro)
27 settembre 2008
Convegno sulle stanze del consumo: “Dal Baluardo di Barcellona... alla città vecchia di De
André”
Comunità San Benedetto al Porto – Genova
13/15 novembre 2008
Convegno nazionale “Peer & Video Education. Adolescenti, prevenzione e comunicazione
multimediale”
Comune di Verbania, ASL VCO, Provincia di VCO, Associazioni Contorno Viola e Alternativa
A - Verbania
25 novembre 2008
Seminario “Non Stop Evolution. NSE – La globalizzazione della porta accanto”
Ceis, Comune di Venezia - Mestre
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ELENCO SERVIZI, ISTITUZIONI, ORGANIZZAZIONI
E GRUPPI CONTATTATI PER LA PRIMA VOLTA NEL 2008
ISTITUZIONI E ORGANIZZAZIONI
Università Ca’ Foscari – Dipartimento di Informatica
Comune di Mogliano Veneto
Tribunale per i Minorenni di Venezia
Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze Patologiche - Azienda Usl di Bologna
Croce Verde – Mestre
Comune di Venezia:
Direzione Sviluppo Organizzativo e Sistemi Informativi
Rete Civica
VENIS - Venezia Informatica e Sistemi S.p.A.
Municipalità di Marghera
Municipalità di Favaro – Campalto
LOCALI
Fucina Controvento
TAG
Bar Baratto
Calice
Area – Aurora eventi
GRUPPI
AltaVoz
Sherwood Festival
CS Zona Bandita
Centro giovani - Dolo
Radio Scarico
ALTRI
Peggy Tattoo – Mestre
Tattoo – Venezia
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ALLEGATO 1
REPORT DI MAPPATURA - Marghera luglio/agosto 2008
1_PREMESSA
Gli operatori dell’Attività Riduzione del Danno hanno realizzato questo lavoro di ricognizione e mappatura nel territorio della Municipalità di Marghera durante il periodo luglio-agosto 2008. La scelta di compiere questo lavoro proprio a Marghera è nata da una serie di
segnalazioni all’Unità di Strada. Le segnalazioni indicavano un aumento dell’uso di eroina
soprattutto fra i giovani e giovanissimi, quindi a occuparsi del lavoro di mappatura abbiamo
deciso che fossero gli operatori dell’Unità Mobile Tips & Tricks, cioè del Progetto Giovani.
La situazione non era sconosciuta agli operatori, poiché nei mesi precedenti un’attività di
mappatura si era concentrata proprio su Marghera per verificare la possibilità di posizionare il Camper dell’Unità Mobile, rilevando nei colloqui con testimoni privilegiati e dalle
osservazioni compiute l’imporsi di un fenomeno di uso e abuso di eroina fra i giovani e
giovanissimi.
Nei mesi successivi, un articolo de Il Gazzettino prima, e due assemblee pubbliche convocate dall’associazione AIRIS poi, hanno contribuito a portare all’attenzione dell’opinione
pubblica una situazione problematica.
Bisogna premettere che il territorio di Marghera è da sempre terreno difficile per l’intervento di strada dell’Attività Riduzione del Danno. Negli anni passati le postazioni del Camper
hanno sempre avuto una scarsa affluenza, a parte quella di via Ulloa, che era frequentata
principalmente da persone tossicodipendenti di Mestre. Le poche persone di Marghera
che frequentano il camper si recano alle postazioni di Mestre, e poi cambiano completamente atteggiamento nei confronti dell’Unità di Strada quando questa si trova a Marghera.
Per mappare il territorio abbiamo scelto di usare la bicicletta, un modo di attraversare la città mantenendo un contatto diretto con la realtà circostante, non filtrato dal parabrezza del camper.
Una delle difficoltà principali è derivata dalla necessità di associare nomi e racconti dei
testimoni privilegiati a volti di persone incontrate per la strada. Gli operatori del Progetto
Giovani da quasi due anni lavorano per lo più in contesti puntuali, feste e discoteche, e
quindi conoscono poco i giovani di Marghera. È ovviamente difficile avvicinare durante una
mappatura sul consumo di eroina giovani sedicenni o poco più, oltretutto sperando di ricavarne un aggancio. Per definire questa condizione, diremmo che ci siamo per lo più mossi
al buio.
Soprattutto nella definizione del quadro generale i colloqui che abbiamo avuto con cittadini
ed operatori della Municipalità sono stati comunque preziosi. Grazie a queste informazioni
abbiamo potuto concentrare le nostre osservazioni a zone circoscritte.
Infine, è importante considerare che questo lavoro è stato condotto durante un periodo
limitato e molto particolare. Le osservazioni che riportiamo sono quindi da interpretare
come parziali e non esaustive, tanto più se si assume che le dinamiche legate alle droghe
sono mutevoli. Oltretutto l’estate è una stagione con caratteristiche ben precise: l’organiz
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zazione del tempo per gli adolescenti è del tutto particolare e forse proprio questa dimensione eccezionale dell’estate influisce sulla diffusione dell’uso di droghe. Non sarebbe la
prima volta che si osserva l’aumento del numero di giovani entrati in contatto con l’Unità
Mobile dopo l’estate.
2_IL TRAFFICO
Per una relazione sullo stato degli usi di droghe, è importante soffermarsi su come queste
sono vendute nel territorio, seppure l’importanza delle dinamiche di spaccio incida oggi
molto meno di qualche anno fa sull’aggregazione dei consumatori. Più volte è stata sottolineata la trasformazione dello spaccio negli ultimi anni in virtù dell’avvento della telefonia
mobile che permette di raggiungere i pusher dovunque e che avrebbe portato alla scomparsa della “piazza” intesa come luogo unico dello scambio. Sapere come girano le droghe
è utile a chi lavora in strada per arricchire la propria conoscenza, e quindi la propria capacità
d’intervento. Le osservazioni sullo spaccio che facciamo si limitano a quest’obiettivo, anche
per gli evidenti rischi che possiamo correre, e ci restituiscono informazioni superficiali.
La teoria del lavoro di strada distingue fra luoghi di aggregazione, luoghi di spaccio e luoghi
di consumo. Un tempo questa distinzione era netta e utile a definire lungo quale traiettoria
collocare l’intervento di strada. Si comprava la busta in una piazza, lo spacciatore invitava
caldamente ad andare a farsi da un’altra parte, quindi il consumatore girava l’angolo e si
faceva nel primo posto utile; poi andava al parco, dove si trovava con gli amici. La traiettoria
vendita – consumo – aggregazione (e transito), appunto.
Dalle informazioni che abbiamo raccolto, sembra che lo spaccio di strada di eroina e cocaina a Marghera sia affidato principalmente a migranti provenienti dall’Africa settentrionale.
Eppure questo primato non è così netto. Il mercato della cocaina di qualità medio - alta
sarebbe in mano ad italiani, per esempio, e si svolgerebbe per lo più al chiuso. Sembrerebbe poi che alcuni giovani e giovanissimi italiani siano coinvolti direttamente nello spaccio
dell’eroina. Questo è il racconto degli operatori della Municipalità riferito a Ca’ Emiliani, e
questo è anche quello che abbiamo avuto modo di osservare una sera in via S. Pellico.
Anche tenendo in considerazione questa novità, abbiamo usato prudenza nell’aggancio,
perché è difficile e complesso lavorare quando il consumo e lo spaccio si confondono.
Tutti i nostri testimoni hanno affermato, e le nostre osservazioni confermano, che non esisterebbe in strada un mercato di cannabinoidi.
Alla domanda “cosa gira in strada a Marghera?”, noi dobbiamo rispondere eroina e cocaina. Il
prezzo di queste droghe varia molto a seconda chi le vende e a seconda anche di chi le compra, eppure il prezzo medio della cocaina di strada si aggira sui 30-60 euro, quello dell’eroina
sui 25-40. A parte questo dato in continuo cambiamento, va segnalato che quest’estate a
Marghera esisteva la possibilità di comprare palline di “roba” da cinque euro.
Comunque nel corso dell’estate lo spaccio ci è sembrato parecchio mutevole. All’inizio
delle nostre osservazioni avremmo disegnato una mappa dello spaccio piuttosto regolare
da Ca’ Emiliani a Piazzale Giovannacci, lungo la traiettoria Via Rinascita, Piazzale Concordia,
Piazza del Municipio, Via Rizzardi, fino in Via Ulloa. Non è poi così netto il cambiamento
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derivato dall’uso della telefonia mobile, nel senso che abbiamo avuto modo di osservare
come le panchine di Piazzale Concordia funzionino da aggancio fra l’acquirente ed il rappresentante del pusher, il quale è contattato al telefono e con la bicicletta passa a lasciare
la busta e ritirare il denaro. Abbiamo avuto modo di osservare questa dinamica un pomeriggio intorno alle 16.00/17.00, e la stessa osservazione ci è stata riportata da un gruppo
di giovani di Marghera. Ugualmente abbiamo osservato uno scambio del tutto simile in
Piazzale Giovannacci.
Nel corso dell’estate però il traffico di strada pare aver perso questo rigore geografico, ed
ora abbiamo notizie di attività del genere in Piazzale Parmesan, lungo Via Beccaria, in via
Calvi, in zone dove lo spaccio si è sempre legato ad appartamenti ed ora si sposterebbe
anche in strada. Non abbiamo ancora avuto modo di verificare queste notizie che sono
molto recenti. Quello che è certo è che lo spaccio a Marghera c’è, non ha punti di riferimento stabili (anche se alcuni nomi e luoghi tornano sempre). Quest’allargamento delle
zone di spaccio è confermato anche dalla chiusura di un bar di Via Trieste, una zona nella
quale recentemente ci è stata segnalata la ripresa di attività di spaccio che sarebbe gestita
da italiani.
Infine una nota sugli acquirenti, che sembrano venire un po’ da tutta la città. Un testimone
privilegiato residente in Via Rinascita racconta di un aumento di giovani che arrivano per
acquistare eroina in autobus, sia con la linea 13 (proveniente da Mestre), sia con il 6/ (da
Venezia). Abbiamo avvicinato in Via Bassi una coppia di amici, poco più che ventenni, provenienti da Venezia uno e da Quarto d’Altino l’altro.
3_LUOGHI DEL CONSUMO
Si diceva che fra luoghi di spaccio, di consumo e di aggregazione non c’è una netta distinzione . Questa trasformazione a Marghera si dà per esempio in Piazzale Giovannacci, dove
abbiamo avuto modo di osservare ragazzi comprare la roba e farsela nello stesso piazzale,
a venti metri da chi gliela aveva venduta e senza che questi si sia scomposto, nonostante
tutti abbiano notato che qualcuno osservava.
Inoltre, lo stesso luogo di ritrovo della compagnia o del gruppo può essere luogo di consumo, a volte. È il caso di via U. Bassi, o del parco di Via Manetti, che ci è stato segnalato con
una telefonata dai residenti.
Cercheremo di segnalare luoghi di consumo frequentati ed usati soprattutto dai giovani e
giovanissimi, che possiamo distinguere dagli altri per la presenza massiccia di stagnole.
Anche se alcuni non disdegnano il buco, la stagnola rimane ancora il modo di assunzione
privilegiato che distingue giovani consumatori di eroina da persone tossicodipendenti per
via iniettiva. Indicheremo luoghi che si distinguono per ritrovamenti rilevanti ma, nonostante
l’uso rimanga ancorato a luoghi fissi, capita di imbattersi in stagnole o siringhe usate anche
ai bordi della strada, a segnalare un uso che rimane comunque diffuso e nomade.
- Via U. BASSI: a seguito di una segnalazione di Gloria Bertasi, giornalista del Corriere del
Veneto che lì risiede. La segnalazione parlava di un gruppo di giovani e giovanissimi, ben
vestiti che passavano le serate dopo cena nella piazzola e che consumavano eroina nei
pressi del collettore dell’acqua. In effetti più volte abbiamo rinvenuto stagnole dentro il
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collettore. Durante un’uscita in particolare abbiamo avuto modo di incontrare ed agganciare due giovani che si stavano iniettando eroina per la strada. Gli stessi due sono stati avvistati un’ora dopo in Piazzale Concordia, a dimostrazione di una mobilità molto marcata
di queste dinamiche, nonché di particolari intrecci fra i luoghi della città.
- Piazzale Concordia: si configura come luogo di spaccio, di consumo e di aggregazione
allo stesso tempo. Nostri testimoni privilegiati, residenti a Marghera ed operatori della
Coop. Melaverde confermano questa connotazione. Due sono le panchine usate per lo
spaccio dai nordafricani: una sul vialetto dove abbiamo notato che stazionano in attesa
dell’acquirente, e quando questo arriva scatta la telefonata a chi ha la roba che arriva in
bicicletta; sull’altra, quella ai bordi della pista di pattinaggio, abbiamo notato un gruppo di
nordafricani soprattutto la sera. Poco più in là staziona spesso un gruppo di adolescenti
che abbiamo notato includere alcuni consumatori e che abbiamo osservato una sera avere dei traffici con un italiano di mezza età evidentemente tossicodipendente. Gli operatori
della Coop. Melaverde segnalano ritrovamenti di stagnole nei pressi dei giochi per bambini e siringhe vicino alla staccionata che dà su Via Giurati. Noi abbiamo notato stagnole
anche sotto la panchina ai bordi della pista, dove stazionava il gruppo di nordafricani.
- Piazzale Giovannacci: nelle ultime settimane lo spaccio in questa zona è andato calando,
ma rimane che, nei pressi della scuola Monteverdi o lungo Via Ulloa periodicamente s’incontrino ragazzi fatti o stagnole e siringhe.
- Parco di Via Manetti: rispetto a questo parco abbiamo ricevuto anche una segnalazione
telefonica di un residente che segnalava abuso di sostanze. In effetti abbiamo avuto modo
di osservare come questo parco funzioni per i consumatori come luogo di aggregazione,
luogo di consumo ed allo stesso tempo come luogo per l’appuntamento con i pusher.
Effettivamente abbiamo avuto modo di osservare tutte queste situazioni.
- Campetto da basket di Via Casati: è un punto collocato fra la rotonda di Piazzale Parmesan
e Via Trieste, che sono entrambe zone di spaccio piuttosto consolidate. Abbiamo rinvenuto fra i cespugli, in una zona buia ed isolata diverse stagnole e anche qualche siringa. Ci
è difficile indicare da chi possa essere usato questo luogo.
Inoltre, dal colloquio con gli operatori responsabili della pulizia dei parchi a Marghera emergono come zone di ritrovamenti continui e rilevanti, e cioè:
1. trova siringhe e stagnole nel parco di via Rinascita di fronte al bar della Carla, zona Vaschette. Qui sostiene che ci siano anche imboschi di roba e coca.
2. trova principalmente stagnole in parco Emmer, nella zona ai piedi della collinetta, dove
gli capita spesso di incontrare adolescenti che usano le stagnole.
3. alla Cita nel parco presso la collinetta trova stagnole e siringhe.
4_CONCLUSIONI
Dal 2004 l’Unità di Strada dell’Attività Riduzione del Danno segnala un calo dell’età media
dei consumatori di eroina, i quali sniffano o fumano piuttosto che iniettarsi. All’epoca del
report intitolato “Una Fotografia Mossa”, novembre 2004, ad essere toccato dal fenomeno
dell’aggregazione di giovani consumatori di eroina era per lo più il centro di Mestre. Giovani
che usavano eroina, alcuni già per via iniettiva, si trovavano al parco della Bissuola, in Via
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Tasso o al Candiani. Il mercato dell’eroina era pressoché inesistente, affidato per lo più alla
buona lena di chi andava a Padova per acquistare la roba e ne riportava un po’ a Mestre.
Marghera, almeno così ci sembrò all’epoca, non era particolarmente coinvolta da questo
fenomeno.
A distanza di quattro anni molte cose sono cambiate. È vero per esempio che il traffico
di eroina in Veneto non ha più una sola piazza regina (Padova), e così lo spaccio di strada
è arrivato nelle altre città della Regione. Progressivamente dal centro di Mestre l’organizzazione crescente dello spaccio si è spostata alla periferia, trovando in alcuni casi buone
condizioni sociali e ambientali per stabilirsi, oppure costruendo in alcuni casi alleanze con
situazioni preesistenti. Marghera è tornata ad essere piazza per un certo commercio, ma
non è il centro di questo commercio. Le stesse dinamiche s’incontrano in Via Piave o al
Candiani, per esempio.
Qualsiasi conclusione, seppur aperta come vuole essere questa nostra, non può prescindere da alcune considerazioni di sfondo.
Già abbiamo detto delle difficoltà storiche che il nostro lavoro ha incontrato negli anni. Queste
difficoltà emergono dai dati recenti sugli utenti dell’Attività Riduzione del Danno. Da settembre
2007 ad agosto 2008 i primi contatti, tra Drop In ed Unità di Strada, sono solo 18, per un totale
di 45 persone di Marghera conosciute dal Servizio, la maggior parte maschi. Fra questi 45, quelli
di età compresa fra i 15 ed i 24 anni sono solo 7, di cui 2 stranieri. È interessante confrontare
questo dato con gli accessi di Venezia: i giovani veneziani della stessa età che usano il servizio
sono 12, quasi il doppio, nonostante la distanza. Questi scarsi contatti hanno comportato per noi
una difficoltà ulteriore nel raccogliere storie, ed ancora di più nell’agganciare opinion leaders che
ci aiutino ad entrare in contatto con gli altri. Emerge una differenza sostanziale fra questi giovani
di Marghera e il resto dei nostri utenti loro coetanei. Si osserva nel lavoro di strada un aumento
della presenza di ragazze in questa fascia d’età, mentre i nostri contatti di Marghera rimangono
solo maschi. Non crediamo le ragazze non siano toccate da questo problema anche a Marghera,
ma è evidente che per noi ancora una popolazione sommersa. Trattiamo comunque di numeri
talmente piccoli da non poter essere rappresentativi.
In generale l’età di chi usa eroina si è abbassata notevolmente. Qualcuno entra in contatto
con l’eroina già a 15 anni e senza aver prima usato altre sostanze. Un altro elemento di
novità è che questi quindicenni sono coinvolti direttamente nello spaccio. Infine, a completare il quadro, il modo di assunzione, la stagnola, dà ai giovanissimi un’immagine nuova
dell’eroina. La sostanza risulta così pulita ai loro occhi, e chi la usa è perfettamente integrato nel gruppo. Nella stessa compagnia convive senza problemi chi usa eroina con chi
non la usa, una cosa impensabile anni fa quando i gruppi si distinguevano anche in base
ai comportamenti di uso e alla sostanza privilegiata. Oggi invece questa distinzione non
vale per i gruppi, così come non vale per le scelte dei singoli. L’uso di diverse sostanze, la
poliassunzione o il poliabuso, sono dati di fatto, e quindi fumare eroina non esclude l’uso di
altre droghe in altri contesti.
Abbiamo la sensazione di osservare una tendenza, non solo per le strade di Marghera, ma
in tutta la città, incluso nei luoghi del divertimento che l’Unità Mobile Tips & Tricks frequen
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ta. L’uso di sostanze fra i giovani moltiplica notevolmente la problematicità degli interventi
sulle droghe. Di fronte a tanta complessità è necessaria a nostro avviso una risposta di sistema, un disegno strategico anziché un atteggiamento tattico.
Marghera, 03 ottobre 2008
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ALLEGATO 2
RELAZIONE SUL PERCORSO DI COSTITUZIONE
DI UN GRUPPO DI GIOVANI PARI
L’obiettivo di costituire un gruppo di giovani pari è molto importante per il Progetto Crew
8398: significa valorizzare i saperi dei giovani e trasmettere loro specifiche conoscenze
che possano usare per partecipare alle attività dell’unità mobile facendosi loro stessi in
futuro promotori del processo che li ha coinvolti, e cioè garantendo in futuro la continuità
delle attività con nuovi pari formati da loro.
Per questo l’obiettivo più in generale è la costituzione di un’équipe mista, nella quale convivano le competenze degli operatori professionali e quelle dei giovani pari, contaminandosi
e costruendo in questo scambio un processo di auto-formazione continua.
Valorizzare le competenze dei giovani nella comunicazione con i propri coetanei, nell’ideazione e nella progettazione degli interventi e riconoscere a queste competenze un peso nel
progetto, significa promuovere il protagonismo dei giovani e acquisterà ancora più senso
quando il gruppo recluterà e formerà altri giovani.
Nel corso del 2007 la nostra attività con i pari ci ha permesso di realizzare quasi tutto il materiale informativo di cui l’unità di strada aveva bisogno, cioè nove cartoline e un biglietto da
visita. A quel tempo non ci ponevamo come obiettivo né la continuità né la costruzione di un
gruppo: la collaborazione s’intendeva limitata alla produzione del materiale informativo.
Se la nostra relazione con Alessia, Davide, Gaia e Marisa si fosse limitata a quel lavoro iniziale non avremmo potuto considerare raggiunto l’obiettivo. Così, all’inizio del 2008, fatta
questa valutazione, abbiamo rilanciato l’attività con i pari, verificando per prima cosa che
Alessia, Davide, Gaia e Marisa fossero disponibili a riprendere la collaborazione con noi e
se condividevano l’obiettivo di costruire un gruppo di pari. Abbiamo così presentato loro
l’obiettivo di includere nel progetto un gruppo di giovani e, quando hanno accettato, li abbiamo coinvolti nell’allargare l’invito ad altri e altre.
Con Alessia, Davide, Gaia e Marisa decidiamo di realizzare altre tre cartoline (cannabis, alcol e psicofarmaci). Il rischio è che la relazione sia asimmetrica: gli operatori propongono e
il gruppo realizza. Ci rendiamo conto che il meticciato che cerchiamo nella nostra relazione
con loro è un processo difficile che ha bisogno di tempo e di maggiore attenzione.
Nel primo semestre alcuni del gruppo cominciano anche a frequentare le uscite dell’Unità
di Strada. Per esempio Marisa partecipa a un’uscita al Club22 del Lido e Alessia e Davide
vengono ad un evento di AltaVoz presso il CSO Rivolta di Marghera. Durante le uscite i
ragazzi non hanno ancora un compito preciso.
L’équipe degli operatori affronta in questo periodo un dibattito sulle potenzialità del gruppo: discutiamo dell’allargamento, cioè di reclutare altri giovani, e individuiamo una forma di
retribuzione per quelli e quelle che si assumono responsabilità dentro il progetto.
Il gruppo di giovani secondo noi può vedere la partecipazione di diverse persone coinvolte
nel progetto a diverso titolo. In questa idea trovano spazio i volontari, gli ingaggiati (e cioè
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chi stabilmente lavora col gruppo) e gli “intermittenti” che alternano periodi di intensa collaborazione a periodi di inattività.
Quindi, nei mesi di giugno e luglio, riprendiamo il reclutamento di nuove persone da coinvolgere nel progetto, anche con l’aiuto di Davide, Alessia, Marisa e Gaia che parlano del progetto con gli amici, sondano disponibilità e fanno proposte. L’effetto palla di neve permette al
gruppo di conoscere altre persone, delle quali però solo una su tre aderirà alla proposta.
L’altro importante canale attraverso cui raggiungere nuovi elementi da inserire nel gruppo
sono le Politiche Giovanili, soprattutto Villa Franchin, i cui operatori presentano il progetto
a Greta che accetta e comincia a frequentare il gruppo.
Alla fine di giugno quindi si aggiungono al progetto Giacomo, che realizzerà il materiale
video e che ci viene presentato da un operatore del drop-in; Sara che arriva coinvolta da
Davide; Alice che conosce il progetto e si propone attraverso un collega educatore; Greta
che arriva dopo aver collaborato con le Politiche Giovanili ad un laboratorio nelle scuole.
In una prima fase la loro collaborazione sarà volontaria, poi, quando avranno valutato se
contribuire a centrare l’obiettivo di consolidare il gruppo ed il progetto, è prevista una forma
di retribuzione.
In seguito entra a far parte del gruppo come volontaria Alice D., coinvolta e presentata al
gruppo da Sara.
Il gruppo comincia a riunirsi una volta la settimana. Durante la riunione di équipe, che dura
circa due ore, si discute degli obiettivi e delle attività del progetto, ci si aggiorna sull’avanzamento del lavoro e si programmano le uscite.
Nel frattempo l’Unità Mobile organizza un intervento ad una festa goa a Mestre in occasione dell’Heinekem Jammin’ Festival. Il gruppo di pari in questa fase non è ancora partecipe
dell’attività di strada, ma in occasione di questa festa Marisa e Alessia vengono alla festa,
stanno in chill out e partecipano attivamente dando e raccogliendo informazioni.
Il primo evento organizzato assieme al gruppo di pari è il rave del Redentore durante il
quale l’Unità Mobile realizzerà una chill out.
Per diversi motivi la festa del Redentore 2008 rappresenta un passaggio importante per il
progetto, e lo è anche per il gruppo dei pari. La festa che si tiene al Lido è difatti la prima
occasione nella quale alcune ragazze (Marisa ed Alessia, alle quali si affiancano Greta ed
Alice) partecipano attivamente alla realizzazione dell’intervento, sia preparando nei giorni precedenti gli allestimenti della chill out, sia affiancando gli operatori nella preparazione sul campo.
Giacomo, non potendo intervenire di persona, prepara comunque un video nel quale scorrono
le cartoline informative dell’Unità Mobile. Alessia e Marisa, in quanto collaboratrici da più tempo, si assumono il ruolo di supportare le altre nella loro prima attività col progetto.
La tragedia della morte di una diciassettenne quella notte, alla quale fortunatamente non
assiste nessuna della ragazze, colpisce molto il gruppo di pari, che alla riunione successiva
decide di affrontarla ricavandone la motivazione necessaria a continuare il lavoro. Ne nasce una discussione che tocca temi importanti: uno scambio sul consumo di sostanze fra i
giovani, sulla consapevolezza e sul rischio, sulle possibilità di intervento e sui messaggi da
lanciare per evitare queste situazioni estreme.
Questa discussione ci dimostra che il gruppo comincia a consolidarsi e ha grandi potenzialità.
Dopo il Redentore si chiude la fase di reclutamento dei componenti ingaggiati del gruppo
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che risulta notevolmente accresciuto di numero e comincia così una nuova fase, segnata
anche dalla ridefinizione dell’équipe degli operatori.
A Settembre, con una serie di colloqui individuali formalizziamo l’incarico dei peer, proponendo a ciascuno di individuare cosa vorrebbe fare fra le diverse attività dell’Unità Mobile.
Stabiliamo insieme a ciascuno il compito che svolgeranno. Questo passaggio permette di
individuare all’interno del gruppo i diversi ruoli e di organizzare le attività in sottogruppi: il
gruppo materiale informativo; il gruppo uscite di strada; il gruppo dei “creativi”, che mette
insieme chi si occupa della produzione grafica, della produzione video e della realizzazione
del sito internet.
I peer vengono ingaggiati con un contratto di prestazione che prevede un monte ore, 200
ore fino a dicembre 2008. E’ loro compito organizzare il proprio lavoro in piena autonomia.
L’unico appuntamento fisso settimanale è l’équipe: cominciamo a delineare quel meticciato
che abbiamo inseguito fin dall’inizio.
Tutti accettano il monte ore pieno, eccetto Marisa alla quale proponiamo di realizzare un opuscolo informativo sulla legge e sulle sanzioni. Marisa pensa di non potere bastare per raggiungere l’obiettivo e propone a sua volta di coinvolgere in questo lavoro una sua amica, Sveva, la
quale studia Giurisprudenza. Marisa e Sveva si divideranno equamente il monte ore.
Con questa nuova organizzazione del lavoro è possibile moltiplicare le uscite (che difatti in
questo periodo aumentano di numero) e le cartoline informative. Oltre all’opuscolo sulle
questioni legali, cominciamo a realizzare quattro nuove cartoline: alcol, cannabis, popper
e psicofarmaci.
È parte del lavoro dei peer la formazione e quindi predisponiamo un programma di formazione che si articola in cinque incontri e che si svolge da ottobre a dicembre 2008.
L’obiettivo della formazione non è fare dei peer degli operatori come noi, ma fornire loro
le conoscenze di base del lavoro di strada affinché possano interpretarlo a seconda delle
proprie sensibilità e delle proprie conoscenze.
Il programma della formazione è così organizzato:
- Servizi a Bassa; Lavoro di Strada; Riduzione del Danno; Operatori Pari
- Struttura Assessorato alle Politiche Sociali e Servizio Adulti
- Comportamenti a Rischio; Modelli Interpretativi; Complessità dei Comportamenti
- Droghe: effetti e rischi; Interventi di Primo Soccorso
- Relazione e Comunicazione
Nella realizzazione della formazione dei pari abbiamo deciso di far ricorso alle risorse del
Servizio, nella convinzione che la condivisione seppur con ruoli diversi di questo processo
avrebbe contribuito a costruire una équipe mista e integrare maggiormente i pari dentro le
attività di un servizio così complesso. Quindi i primi due incontri di formazione sono stati
tenuti da Pino e Tamara, mentre quello sugli effetti ed i rischi delle droghe e sul primo soccorso sono stati affidati agli operatori del Drop In; infine l’incontro sulla comunicazione e
sulla relazione, caratterizzato da prove pratiche delle situazioni nelle quali i pari potrebbero
trovarsi, è stato organizzato con il contributo di Alberto. È importante sottolineare anche la
valenza dell’incontro con l’Ufficio Amministrativo e con il Dirigente del Servizio, che è stato
utile affinché i pari comprendessero la complessità della struttura dentro la quale operano,
ma anche perché questo processo entrasse dentro le stanze dell’Assessorato.
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A conclusione del terzo incontro di valutazione, si è tenuta una riunione di valutazione.
Per valutare il gradimento della formazione e per rendere questo processo un ulteriore
momento di condivisione, abbiamo predisposto alcune domande per ciascun incontro,
sollecitando i pari a darci le proprie valutazioni a turno e tutti insieme. Ne è emerso un gradimento di quasi tutti gli incontri, soprattutto di quelli che avevamo preparato con maggiore
attenzione. L’unico appuntamento che ha raccolto uno scarso gradimento è stato quello
tenutosi in Assessorato, perché giudicato troppo formale e noioso.
Alla fine dell’anno la formazione del gruppo di pari si può dire conclusa nella sua parte teorica,
mentre rimane aperta e permanente nella sua parte pratica e soprattutto per quanto riguarda la
costruzione del gruppo e della sua identità. Ad accompagnare questo processo, nel corso del
2009 contribuirà la supervisione alla quale parteciperanno tutti i pari e tutti gli operatori.
Nel frattempo il coinvolgimento dei pari nelle attività del progetto si fa sempre più importante. Davide ed Alessia, per esempio, hanno assunto ruoli di responsabilità nell’organizzazione coordinando rispettivamente, il gruppo dei cosiddetti creativi ed il gruppo del
materiale informativo.
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secondo rapporto di valutazione intermedia progetto crew 8378