1
insieme
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Prevenzione e innovazione,
le due armi vincenti contro i tumori
contro il cancro
contro il cancro
2
La prevenzione
dei tumori
I
l cancro si vince anche giocando d’anticipo,
seguendo le “regole d’oro” dettate da una parola
magica: prevenzione. Cosa significa? Vuol dire seguire
uno stile di vita corretto, fin dalla giovane età. Un
concetto sicuramente alla portata di tutti, iniziando
dalla tavola per finire con la pratica costante di
esercizio fisico. Gli esperti hanno iniziato a dare sempre
più importanza alla prevenzione soprattutto negli
ultimi decenni, perché i casi di tumore nel mondo sono
in continuo aumento. Due fattori che influiscono su
questo incremento sono sicuramente l’allungamento
della vita media e un cambiamento in negativo degli
stili di vita. Ad esempio, la diffusione del vizio del fumo
tra le donne ha portato a un boom di casi di cancro al
polmone nel sesso femminile.
La scienza continua a interrogarsi su quali elementi,
chiamati “fattori di rischio”, incidano effettivamente sulle
probabilità di sviluppare la malattia. Il primo elenco,
stilato da ricercatori inglesi (Richard Doll e Richard Peto),
risale al 1981 e includeva: fumo, alimentazione e altre
cause come radiazioni, ormoni e virus. Oggi si considera
un approccio di tipo multifattoriale: il rischio reale per
ogni persona è dato dalla combinazione di elementi
differenti. In più, è ormai chiaro che la prevenzione
non si deve limitare soltanto allo stile di vita (prende il
3
nome di “primaria”) o al periodo che precede l’eventuale
comparsa del cancro. Queste “misure cautelative”
possono essere applicate anche grazie alle nuove
tecnologie e agli esami diagnostici (es. mammografia,
cosiddetta “prevenzione secondaria”) e, addirittura,
quando la malattia si è sviluppata ugualmente, con
la cosiddetta prevenzione delle recidive o “terziaria”.
Scopriamole in breve:
• prevenzione primaria, il suo scopo è ridurre
l’incidenza dei tumori controllando i vari fattori di rischio.
Le strategie per raggiungere l’obiettivo possono essere
dirette a tutta la popolazione, con consigli comuni (es.
modo corretto di alimentarsi), oppure a categorie di
persone considerate ad “alto rischio” (es. fumatori, chi
presenta familiarità ecc.). In questa grande categoria
rientrano anche le vaccinazioni contro agenti infettivi
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cancerogeni, come dimostrano ormai numerosi studi (es.
virus epatite B e Papilloma Virus Umano)
• prevenzione secondaria, si pone l’obiettivo di
scoprire l’eventuale lesione tumorale in uno stadio molto
precoce. Sarà così possibile trattarla in maniera efficace.
In Italia sono attivi programmi di screening su tutto il
territorio nazionale, che permettono alle persone in certe
fasce d’età di sottoporsi gratuitamente ad alcuni esami.
I test disponibili sono: mammografia (cancro del seno),
pap-test (tumore della
cervice uterina) e ricerca del
sangue occulto nelle feci
(neoplasie del colon-retto).
Con una cadenza
prestabilita le varie ASL
spediscono lettere ai cittadini, per invitarli a partecipare
agli screening. Le Regioni sono comunque autonome
nel decidere come proporre gli esami: in alcuni casi,
ad esempio, il pap-test è gratuito anche sotto i 20-25
anni, perché le indicazioni internazionali consigliano
di utilizzare questo strumento diagnostico fin dai primi
rapporti sessuali.
• prevenzione terziaria, riduce il rischio delle
cosiddette recidive (o ricadute) o di eventuali metastasi
dopo che la patologia è stata curata con gli attuali
trattamenti a disposizione. Include anche la terapia
adiuvante (chemioterapia, radioterapia e trattamenti
ormonali dopo l’operazione chirurgica), in grado di
prolungare gli intervalli di tempo senza malattia e
aumentare la sopravvivenza in molti tipi di tumore.
In questo opuscolo parleremo in particolar modo di prevenzione primaria, attuabile grazie
a uno stile di vita sano. In fondo, si tratta di pochi consigli, ma dall’enorme importanza.
Attenzione! Seguire un comportamento ‘corretto’ tutti i giorni significa ridurre in modo
consistente la probabilità di ammalarsi, ma non azzera completamente il rischio, che
dipende anche da una serie di fattori non modificabili.
L’esercizio fisico
I
5
n Italia il 30% degli adulti tra 18 e 69 anni svolge,
nella vita quotidiana, meno attività fisica del
necessario. Un vero peccato, perché muoversi
produce effetti positivi sulla salute fisica e psichica
della persona. Innanzitutto, l’esercizio è un formidabile
alleato contro i tumori, che colpiscono in misura
inferiore le persone più attive. Lo sforzo richiesto da
una corsetta o da un allenamento è quindi sempre
inferiore ai vantaggi che ne derivano, ne siamo certi:
se non ci credete, continuate a leggere!
Quanti sono i benefici dell’attività fisica? È quasi
impossibile elencarli tutti, ma sappiate che ne usufruisce
l’organismo nella sua interezza. Ad esempio:
• aumenta la richiesta di ossigeno da parte del corpo,
rendendo la circolazione molto più efficiente
• migliora la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di
diabete di tipo 2
• diminuisce i livelli di pressione arteriosa e colesterolo,
prevenendo così ipercolesterolemia, ipertensione e altre
malattie cardiovascolari
• riduce la probabilità di fratture e lo sviluppo
dell’osteoporosi, ma anche i disturbi muscoloscheletrici, come il mal di schiena
• limita i sintomi di ansia, stress e depressione
6
• previene, specialmente tra bambini e giovani,
comportamenti a rischio come l’uso di tabacco e alcol,
diete non sane e atteggiamenti violenti
• fa dimagrire!
Ma non è finita qui… è scientificamente
provato che l’attività fisica riduce la
probabilità (fino al 50%!) di sviluppare
alcuni tipi di cancro, come quello del colon,
della prostata, dello stomaco.
Praticare qualsiasi forma di attività fisica è utile solo se
metodo e frequenza sono costanti, altrimenti è più difficile
trarne beneficio. Se avete sempre condotto una vita
sedentaria è bene iniziare con qualcosa di più “leggero”,
come delle passeggiate, per poi passare in modo graduale
a esercizi più “impegnativi”, commisurati sempre alle
condizioni di salute. State attenti a non “strafare”! Come
abbiamo detto, camminare a ritmo vivace e sostenuto
è l’attività più accessibile alla maggior parte delle
persone. Come capire qual è il livello giusto? Per essere
vantaggiosa l’attività fisica deve produrre un’accelerazione
del battito cardiaco e un aumento della sudorazione.
Quindi, deve essere abbastanza sostenuta da non poter
cantare, ma non così tanto da impedire di parlare.
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Tra i valori più importanti da
considerare per “impostare”
un buon programma di
esercizi troviamo l’età:
l’Organizzazione Mondiale
della Sanità ha pubblicato
linee guida con i consigli
per grandi e piccoli
5-17 anni
• Praticare almeno 60 minuti al giorno di attività fisica moderata o intensa
(se sono di più… maggiori benefici).Via libera quindi alle varie discipline
sportive, a seconda dell’età
• Non trascurare l’attività aerobica; almeno tre volte a settimana si
dovrebbero svolgere esercizi a elevata intensità per rafforzare muscoli e
ossa
18-64 anni
• Svolgere almeno due ore e mezza a settimana di esercizi aerobici
mediamente intensi (corsa, ciclismo, nuoto, passeggiata veloce, ecc.) o
almeno 75 minuti di attività fisica aerobica vigorosa, oppure combinare le
due opzioni
• L’attività aerobica deve essere suddivisa in periodi di tempo continui, della
durata minima di 10 minuti
• È indicato praticare esercizi per rafforzare i muscoli almeno due volte a
settimana
≥65 anni
• Le persone con ridotta mobilità dovrebbero praticare un’attività fisica
adeguata al proprio stato di salute, almeno tre volte a settimana, per
migliorare l’equilibrio e ridurre il rischio di cadute
• Chi, a causa delle proprie condizioni, non possa svolgere attività fisica
dovrebbe comunque praticare quanto più moto possibile (camminare, fare le
scale, giardinaggio, ecc.)
8
Tutti gli sport fanno bene, sia di squadra che singoli:
trovate la disciplina più adatta a voi e che soddisfa i
vostri gusti e sbizzarritevi, provando anche a cambiare
e a sperimentare cose nuove. Ovviamente, se siete
fuori allenamento e non praticate esercizio da un po’,
consultate prima il vostro medico per una visita di
controllo: un check-up accurato
può fornire una serie di
informazioni preziose, quali lo
stato di salute del cuore e delle
vie respiratorie, grazie a test
come l’elettrocardiogramma o la
spirometria.
Quanto si
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gli sport?
Ma quale sport scegliere?
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La corretta
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na dieta sana è fondamentale per mantenersi
in salute, durante tutte le età della vita. La
corretta assunzione di cibi costituisce infatti
la base della prevenzione dei tumori. Perché?
Un regime alimentare non equilibrato può portare a
un eccesso di peso, responsabile di alcune forme di
cancro. Il grande nemico è il grasso in più, soprattutto
se localizzato in certe parti del corpo (es. pancia).
Costituisce infatti un deposito di colesterolo che, a sua
volta, è la materia prima per la sintesi di alcuni ormoni
sessuali a cui molti tumori sono sensibili. Purtroppo in
Italia vivono circa 6 milioni di obesi!
E allora, cosa possiamo fare? Innanzitutto, serve un
po’ di chiarezza…
I principi nutritivi
Gli alimenti contengono varie sostanze chimiche,
chiamate principi nutritivi. I principali sono:
Carboidrati
Per essere sfruttati dall’organismo umano devono
essere trasformati in zuccheri. Hanno una funzione
“energetica” e li troviamo soprattutto in pane, riso,
pasta, patate, frutta, latte, zucchero e miele.
9
10
Sono utilizzate per la formazione di tessuti e cellule
dell’organismo. Svolgono un ruolo “costruttivo”. Pesce e
carne sono le principali fonti di proteine, ma si possono
assumere anche attraverso legumi, soia e frutta secca.
Grassi
Riforniscono l’organismo di energia in misura maggiore
rispetto a tutti gli altri principi nutritivi. Hanno una funzione
di “riserva” e possono essere di origine animale (burro,
panna, lardo, strutto) o vegetale (olio di oliva o di semi).
Ma svolgono un ruolo determinante nell’alimentazione
anche:
• vitamine. Devono essere assunte tutti i giorni tramite
frutta e verdura, preferibilmente crude
• sali minerali. I principali sono calcio, magnesio, fosforo,
ferro, sodio e potassio, iodio, fluoro,
cloro, zinco, rame, cromo e selenio
• fibre. Svolgono una funzione
“purificatrice” e riducono il rischio
d’insorgenza di alcune malattie, come
il tumore del colon retto
• acqua. È necessario berne almeno
1,5/2 litri al giorno
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11
Un modello nutrizionale che ben rispecchia queste
indicazioni è la dieta mediterranea. Si basa
essenzialmente su frutta, verdura, legumi, cereali, olio
extravergine di oliva e pesce, senza escludere latte,
latticini, carne e uova. Segue in pratica la
tradizione tipica dei Paesi che si affacciano
sul mare nostrum (Italia, Grecia,
Spagna e Francia meridionali,
Stati nordafricani e del
Medio Oriente, ecc.).
È un regime che
non vieta alcun
alimento, ma si
limita a consigliarne
quantità e frequenza di
consumo. Nel 2010 è
stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità da
parte dell’Unesco.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato un forte
legame tra la dieta mediterranea e la diminuzione del
rischio di cancro. Le ragioni di questi effetti protettivi
sull’organismo sono:
• la grande quantità di frutta e verdura, in grado
di fornire vitamine preziose e sali minerali
• il consumo ridotto di cibi contenenti grassi
saturi e colesterolo
• l’introito di preziosi acidi grassi polinsaturi
omega-3 (dal pesce azzurro) e di omega-6,
ottenibili dagli oli vegetali.
Quindi, come abbiamo scritto, non esistono alimenti da
evitare completamente. Si devono però ridurre:
• c arne rossa, ok solo una volta la settimana. Cotta alla
brace è dannosa per la salute, perché il grasso che cola e
le temperature elevate liberano le sostanze cancerogene
della bistecca. Il barbecue aumenta il rischio di
neoplasie alla prostata e allo stomaco. Attenzione anche
agli insaccati, perché vengono trattati con conservanti
(es. nitriti) e miscelati ad altri tipi di carne (würstel,
pancetta, ecc.). L’abuso continuo di questi prodotti può
determinare un aumento del 20% di rischio di tumore
12
• s ale. È il principale responsabile dell’ipertensione
e gioca un ruolo nello sviluppo di alcune forme di
cancro (stomaco e pancreas). Non si dovrebbe andare
oltre i 5 grammi al giorno. Attenzione: un panino ne
contiene già uno! Molto meglio allora
utilizzare il sale a basso contenuto
di sodio oppure, in alternativa, erbe
aromatiche e spezie. Bandite se
possibile i dadi a base di glutammato
di sodio
• bevande alcoliche. L’alcol merita un discorso a parte.
A differenza di tutti gli elementi descritti finora, non
è un alimento. È, al contrario, una sostanza altamente
tossica e potenzialmente cancerogena. Il suo consumo
aumenta il rischio di tumore a: cavo orale, faringe,
esofago, laringe, fegato, intestino e mammella. È in
grado di indurre dipendenza in modo superiore rispetto
alle sostanze o droghe più conosciute. Gli esperti hanno
stabilito come limite un bicchiere al giorno per le donne
e due per gli uomini, sempre durante i pasti!
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13
Salute in fumo
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n Italia fumano oltre 11 milioni di persone, il
22% della popolazione totale. Tra questi, il 28,5%
‘consuma’ più di 20 sigarette al giorno. Dati
allarmanti, per una pratica estremamente dannosa
che interessa anche moltissimi giovani (il 19,7% tra i 15
e i 24 anni).
Perché fumare piace così tanto?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato
il tabagismo, cioè l’abitudine al fumo di sigaretta, tra le
malattie da dipendenza farmacologica, nella stessa lista
in cui si trova ad esempio l’abuso di alcol. È la famigerata
nicotina la prima responsabile del vizio. A lei si devono
“gusto” e “piacere” del fumo ma, allo stesso tempo, anche
tanti danni alla salute. È presente in quantità variabili
da 0,5 a 2 milligrammi, a seconda del tipo di sigaretta:
scatena un effetto rilassante, aumento dell’attenzione e
riduzione dell’appetito. Ma, a fronte di questa apparente
sensazione di benessere, la nicotina produce numerosi
effetti indesiderati: all’inizio può indurre nausea, vomito
e tremori, in seguito anche aumento del battito cardiaco e
alterazioni della pressione
arteriosa. La sua rapidità di assorbimento è sorprendente:
raggiunge il cervello appena 8 secondi dopo la prima
inalazione! Scatena una vera e propria dipendenza
psicologica, di cui mostra tutti i requisiti: tolleranza, crisi
14
di astinenza, utilizzo superiore a quello programmato,
persistente desiderio di smettere, ecc.
Un vizio rischioso
È ormai provato che 20 sigarette quotidiane riducono
di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia
a fumare a 25 anni: equivale a perdere un giorno di
vita per ogni settimana di vizio! La sigaretta accesa
libera ben 4.000 sostanze nocive che, a lungo andare,
sono tra le principali responsabili di tumori e malattie
cardiovascolari.
I gas e le particelle più piccole, come l’ossido di carbonio
(presente dal 2 al 6%), arrivano facilmente in fondo ai
polmoni e, avendo molta affinità con l’emoglobina (la
proteina che serve al trasporto dell’ossigeno), entrano in
circolo in tutto l’organismo grazie ai globuli rossi.
Ma il fumo aumenta il rischio di cancro anche
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in altri organi perché gli idrocarburi policiclici,
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15
Ma cosa succede al nostro sistema
respiratorio quando fumiamo?
Il fumo caldo inalato altera progressivamente il
rivestimento mucoso dei bronchi e paralizza le piccole
ciglia che li proteggono: queste servono a respingere
il pulviscolo, le secrezioni e i microbi inspirati. Ma,
continuando a fumare, finiscono per alterarsi fino a
scomparire. Diventa così impossibile ‘ripulire’ i polmoni
da tutte le impurità. L’unico strumento utile rimane la
tosse, ma questa non riesce a compiere sino in fondo il suo
dovere. Si arriva così allo stadio finale, con l’infiammazione
che trasforma in modo profondo il rivestimento dei
bronchi e prepara il terreno al cancro.
Smettere è possibile?
Per dire “basta” in modo definitivo alle sigarette è
fondamentale definire un piano strategico personalizzato
insieme al proprio medico. I metodi anti-fumo sono
tanti e vanno scelti e combinati secondo le esigenze e le
caratteristiche della persona, la durata della dipendenza,
ecc. Ecco le diverse opzioni terapeutiche, la cui efficacia è
ormai comprovata:
• farmacologica, a base di antidepressivi come il
bupropione o la clonidina. Naturalmente la terapia deve
essere sempre prescritta e controllata dal medico;
•n
icotinica sostitutiva (TNS), si basa sull’assunzione
di pastiglie, compresse e gomme da masticare o
sull’applicazione di cerotti transdermici che aiutano a
ridurre gradualmente la dipendenza fisica. Tutti questi
prodotti sostituiscono la nicotina fumata con la stessa
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sostanza, ma in altra forma, assunta per vie differenti.
Sono farmaci da banco (senza cioè l’obbligo di ricetta), ma
sono vere e proprie cure di “disassuefazione” e prevedono
quindi dosaggi e modalità che vanno assolutamente
stabiliti da un medico;
• comportamentale di gruppo: aiuta in modo efficace chi ha
deciso di smettere, sfruttando i principi del self-help corale
Al momento non esistono
invece evidenze scientifiche
sull’efficacia di rimedi
alternativi, come agopuntura,
yoga o ipnosi.
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17
L’innovazione
in oncologia
A
bbiamo quindi imparato che prevenire il
cancro è possibile, traducendo nella vita di
tutti i giorni serie e rigorose considerazioni
scientifiche. Questo ambito della ricerca ha
fatto considerevoli passi avanti, ma per fortuna non è
l’unico.
Le molecole oncologiche, sviluppate dai ricercatori per
combattere in modo sempre più efficace la malattia,
stanno registrando in questi anni uno sviluppo impetuoso
e senza precedenti. Farmaci hi-tech, dall’alto costo, sono
in grado di andare dritti al cuore del tumore, limitare
gli effetti collaterali e aumentare quindi l’efficacia del
trattamento. L’oncologia rappresenta senza
ombra di dubbio lo spartiacque tra una serie
di molecole ‘tradizionali’ e nuove categorie
di farmaci, dalle prospettive sorprendenti,
che aprono sfide un tempo impensabili
contro il ‘male incurabile’: dai pionieri
18
degli anni ’60, che scoprivano i primi chemioterapici e
avviavano su scala industriale la loro produzione, ai giorni
nostri, con le nanotecnologie che ‘bombardano’ il cancro
come droni microscopici.
Ma, se da un lato l’innovazione terapeutica è innegabile,
dall’altro questi nuovi farmaci stanno ponendo la Sanità,
per la prima volta, di fronte a scenari inediti. Soprattutto
di ordine economico e di stabilità del sistema. Infatti,
l’innovazione in oncologia non riguarda soltanto il
clinico, che deve scegliere quale strategia intraprendere
per curare il paziente. È una questione decisamente
più trasversale, che investe anche la politica, gli enti
regolatori, le Istituzioni, ecc.
Cosa significa allora “innovazione in
oncologia”?
L’innovazione in oncologia può avere molti significati,
ma il principale è la maggior conoscenza biologica della
patologia. Da questa deriva la possibilità di ottenere
bersagli più precisi da individuare per lo sviluppo di nuovi
farmaci. Oggi, rispetto al passato, si conoscono meglio
alcuni tipi di neoplasie. Una volta si parlava di “tumore
del polmone”, adesso si studiano almeno quattro o cinque
diverse forme, caratterizzate da altrettante alterazioni
molecolari. Lo stesso discorso vale per il cancro del
seno, l’apripista di questo rivoluzionario approccio alle
cure. Sappiamo che esistono neoplasie con recettori per
gli ormoni, che si giovano dell’ormonoterapia. Esistono
tumori con HER-2, un gene diventato il bersaglio per
nuovi trattamenti. Poi esistono malattie già conosciute,
considerate però come se fossero appena state scoperte,
perché si è riusciti a definire un approccio terapeutico
innovativo. Ad esempio il melanoma, con le mutazioni di
un particolare gene chiamato BRAF e con gli agenti in
grado di colpire proprio questa alterazione.
Migliorare quello che già esiste
Ma l’innovazione in oncologia può significare anche
rivedere e sfruttare meglio alcuni vecchi farmaci,
migliorandoli grazie alle nuove tecnologie sia dal
punto di vista della risposta terapeutica che della loro
sicurezza. Facciamo un esempio. L’uso dell’adriamicina
nel trattamento del cancro del seno ha segnato uno
dei progressi più importanti nella storia dell’oncologia
medica. Questo farmaco era ampiamente utilizzato nei
trattamenti chemioterapici, ma presentava una tossicità
rilevante soprattutto a livello cardiaco. Per ridurre questi
effetti collaterali, la molecola è stata collegata ai liposomi
(vescicole microscopiche), garantendo così un migliore
trasferimento nel tumore e riducendo la tossicità della
terapia.
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… e in futuro?
La nuova generazione di terapie avrà sicuramente un impatto
decisivo in oncologia. È rappresentata dai farmaci in grado di
superare le barriere biologiche erette a difesa dell’organismo.
Uno dei problemi che presentavano le vecchie molecole
oncologiche era infatti il loro difficile trasferimento dai
vasi sanguini al tessuto malato. Uno dei principali obiettivi
della ricerca è stato il miglioramento della capacità di
trasporto. Il futuro della lotta al cancro passerà attraverso
le nanoparticelle: entro pochi anni i nanofarmaci saranno
infatti i medicinali più importanti. Si sfrutteranno molte
particelle colloidali (oro, metalli rari, ecc.) per migliorare la
diffusione della molecola all’interno della sede del tumore.
Quindi, l’innovazione in oncologia non si ferma sicuramente qui: ogni giorno veniamo a
conoscenza di nuovi studi e scoperte che, molto probabilmente, nascondono delle vere e
proprie rivoluzioni. È solo questione di tempo…
L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), la Fondazione
CANCRO?
“Insieme Contro il Cancro” ed Healthy Foundation offrono a tutta la
collettività le loro conoscenze in tema di contrasto ai tumori.
NO
grazie!
È nato così “Cancro? No grazie”, il primo festival sulla prevenzione e
l’innovazione in oncologia. Una manifestazione organizzata ogni anno in una
città diversa, che diventa così la Capitale italiana della lotta alle neoplasie.
L’iniziativa vuole raggiungere tutte le fasce della popolazione, dai giovani
Associazione Italiana di
Oncologia medica
Via Nöe 23, 20133 Milano
tel. +39 02 70630279
fax +39 02 2360018
[email protected]
www.aiom.it
agli anziani, con una serie di eventi che vedono la partecipazione di oncologi,
incontri pubblici nei palazzi delle città, nelle piazze e nei centri per la terza
età; lezioni nelle scuole insieme ai grandi campioni; passeggiate di salute e
molto altro! Per maggiori informazioni: www.cancronograzie.org
Con il patrocinio di
Consiglio direttivo
nazionale AIOM
Presidente
Stefano Cascinu
Presidente eletto
Carmine Pinto
Segretario
Stefania Gori
In partnership con
Un progetto di
HEALTHY FOUNDATION
HEALTHY FOUNDATION
via Malta 12/b, 25124 Brescia
[email protected]
www.ilritrattodellasalute.org
www.intermedianews.it
IL
ritratto
DELLA
sa ute
Tesoriere
Fabio Puglisi
Consiglieri
Giuseppe Altavilla
Giordano Beretta
Saverio Cinieri
Lucia Del Mastro
Massimo Di Maio
Rosa Rita Silva
Pierosandro Tagliaferri
Giuseppe Tonini
Progetto reso possibile da un educational grant di
testimonial sportivi, associazioni di pazienti e rappresentanti delle Istituzioni:
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