Le Fonti Rinnovabili
Tecnologie, incentivi, esperienze
Sostengono l’iniziativa
MAIN
GOLD
Indice
Prefazione
Le tecnologie
Orientarsi nel mondo delle rinnovabili
Le esperienze
Le attività di ISES ITALIA
Prefazione
L’impiego delle fonti energetiche rinnovabili presenta nume-
importante che si operi per la realizzazione di un sistema a
durante il loro utilizzo (fonti “pulite”) e la loro inesauribilità.
delle risorse del territorio, interscambio tra i piccoli e grandi
rosi vantaggi, tra i quali l’assenza di emissioni inquinanti
Tali lati positivi le rendono del tutto preferibili rispetto alle
fonti fossili oggi utilizzate, come petrolio, gas naturale e car-
bone. E’ chiaro altresì che il loro utilizzo deve essere affiancato, se non preceduto dal risparmio energetico e dall’uso
razionale dell’energia. Dobbiamo, infatti, limitare gli sprechi
incrementando l’efficienza dei dispositivi che producono
“generazione distribuita”. Produzione locale, valorizzazione
produttori di energia, minore impatto ambientale. Questi gli
scenari realizzabili, con beneficio per tutte le fonti rinnovabi-
li che, in tal modo, potrebbero fornire un contributo molto
significativo soprattutto per il settore residenziale. E’ chiaro
che tutto il processo in corso è parte di una vera e propria
energia. Solo in seguito si può pensare alla scelta della
fonte energetica con cui alimentare questi dispositivi. In
questo opuscolo il lettore troverà una breve rassegna delle
tecnologie disponibili in ambito abitativo e per le piccole
utenze, che lo aiutera’ a capirne i principi base.
Quali strumenti hanno i cittadini per “aprire le porte alle rinnovabili”? Come ISES ITALIA siamo consapevoli che le
prime perplessità dipendono dalla mancanza di informazio-
ni, poi sopraggiunge la difficoltà a trovare fornitori qualificati (ma soprattutto ad avere dei criteri per sceglierli), preven-
tivi affidabili, finanziamenti utili. Infine c’e’ la via crucis delle
autorizzazioni. Per questo motivo dedichiamo i nostri strumenti informativi (riviste, siti internet ecc.) all’informazione al
cittadino e promuoviamo eventi come “I Giorni delle
Rinnovabili” e convegni durante tutto l’anno.
Inoltre in Italia la rete elettrica non è ancora completamente
adatta ad accettare i piccoli contributi provenienti dalle
immissioni di energia di impianti di produzione locale. E’
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rivoluzione energetica, che porterà alla “democrazia ener-
ste dal Protocollo di Kyoto oltre alle Direttive Comunitarie
tadini. Si deve pensare a una vera e propria nuova realtà, più
energia per il 20% da fonti rinnovabili. Se è vero che il petro-
getica”, cioè alla produzione diretta di energia da parte dei citmoderna e capillarmente diffusa. Così come è successo nel
mondo dello scambio di informazioni, dove a una sorgente
centralizzata si è sostituita una “rete” (Internet) così anche
che richiedono nel 2020 di avere una produzione interna di
lio sta finendo, la previsione può essere solo una. Buon
cammino sul sentiero delle fonti rinnovabili.
per le nostra rete di distribuzione dell’energia vedremo un
tessuto che continuamente scambia e fornisce energia.
Questo opuscolo ha la finalità di fornire una prima guida per
avvicinarsi alle fonti rinnovabili. Vogliamo ribadire che queste tecnologie costituiscono soluzioni già reali per i cittadini
realizzabili e a prezzi sempre più accessibili. L’auspicio è di
vedere presto le energie rinnovabili non “fonti integrative”
ma “fonti integrate” nel sistema energetico di una casa, di un
condominio, di un piccolo Comune fino a tutto il Paese. La
Germania o la Spagna hanno dimostrato che questo è pos-
sibile. Si tratta di una sfida non più tecnologica: è una questione di decisione dei singoli e delle Istituzioni, di esempi e
di buone pratiche viste, condivise e diffuse. Per questo troverete anche alcune delle numerosissime esperienze che
da tempo stanno positivamente intraprendendo piccoli
Comuni e Amministrazioni locali in tutta Italia. Sono stati
emanati bandi locali, incentivazioni e semplificazioni burocratiche. Chiedete al vostro Comune che cosa si sta facendo a questo propositivo nel vostro territorio.
Questo cambiamento sarà inevitabile? Si, ed esistono più
spinte: gli incentivi statali del Conto Energia, ma anche gli
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obblighi internazionali sulla riduzione delle emissioni richie-
Vincenzo Naso
Presidente ISES ITALIA
Le tecnologie
Introduzione
eventi locali e attività didattiche per le scuole.
A pochi mesi dall’inizio del 2008, le previsioni di un mercato
le 2008, permetterà a tutti i cittadini di conoscere da vicino
in continuo fermento e costante crescita per le fonti rinnovabili, sono già certezza: oltre al “fenomeno fotovoltaico”, che
ha raggiunto quota 90MW incentivati tra vecchio e nuovo
conto energia, le performance del mercato del solare termi-
co, che si prevede in crescita del 54% con un valore dell’in-
“Impianti Aperti ai Cittadini”, sabato 19 e domenica 20 aprile fonti rinnovabili di energia: saranno aperti al pubblico, gra-
tuitamente e su tutto il territorio nazionale, impianti fotovoltaici e sistemi solari termici, impianti eolici e idroelettrici,
centrali geotermiche e a biomasse.
stallato pari a 286.000 m2, e delle biomasse mostrano un
trend sicuramente positivo.
La crescita del mercato vede impegnati sia gli operatori
di grandi dimensioni, soprattutto per gli impianti di media
e grande taglia, sia i cittadini che ricercano soluzioni tecnologiche a portata di “portafoglio”, che garantiscano
risparmi sulla bolletta energetica familiare e un impatto
minore sull’ambiente.
Proprio per mostrare sul campo la possibilità di questa
nuova gestione del sistema energetico (le rinnovabili non
interessano più solamente una ristretta cerchia di virtuosi)
ISES ITALIA organizza anche quest’anno “I Giorni delle
Rinnovabili - Impianti Aperti ai Cittadini” per promuovere la
diffusione di una cultura energetica “sostenibile”, presso un
pubblico sempre più vasto.
L’ormai tradizionale iniziativa “Impianti Aperti ai Cittadini”, in
collaborazione con gli operatori nazionali del settore delle
rinnovabili, apre al pubblico gli impianti, illustrandone le
caratteristiche e organizzando iniziative di informazione,
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Il solare termico
ambienti, raggiunge una copertura del carico termico del
Un sistema solare termico è composto da uno o più conver-
impiantistiche è preferibile dotare l’abitazione di un sistema
titori di energia solare, i collettori solari, in grado di riscaldare l’acqua che potrà essere utilizzata sia per usi sanitari
nelle case, nei camping, nelle scuole, negli ospedali, negli
alberghi e negli impianti sportivi che per il riscaldamento
degli ambienti.
Questa tecnologia solare, la più matura e diffusa, riesce a
coprire il 60-70 % del fabbisogno di acqua calda sanitaria
dell’utenza, con punte del 100% nei mesi estivi.
Il numero di collettori necessario varia a seconda della zona
geografica, e della disponibilità media di energia solare; ad
esempio, una famiglia romana di 4 persone, che consuma
in media 200 litri di acqua a 45°C al giorno, dovrà installare 4 m2 di collettori abbinati ad un serbatoio da 300 litri
(circa 70 -100 litri per mq di collettore).
I costi di tali impianti presentano delle notevoli differenze in
base ai collettori utilizzati (piani e sottovuoto), e alla complessità del circuito: attualmente sul mercato un impianto di
questo tipo ha un prezzo di circa 4.000 - 4.500 euro (chiavi
in mano), che si riduce grazie agli sgravi fiscali del 55% previsti dalla Legge Finanziaria 2008.
Questa tecnologia è in grado di fornire un interessante contributo anche per riscaldamento delle abitazioni. Attraverso
sistemi combinati, ossia destinati alla produzione congiunta
di calore per l’acqua calda sanitaria e il riscaldamento degli
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20÷40%. Per ottimizzare la resa energetica di tali soluzioni
di riscaldamento a bassa temperatura, tipicamente i pannel-
li radianti a pavimento o a parete che richiedono temperature di esercizio di circa 30-35°C.
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Il fotovoltaico
Un impianto fotovoltaico è in grado di trasformare la radiazione solare in energia elettrica, basandosi sulle proprietà
possedute da alcuni materiali, detti semiconduttori.
Le cella fotovoltaica, di solito composta da silicio, rappre-
senta l’elemento base degli impianti e viene assemblata in
moduli al fine di acquistare quella resistenza necessaria ad
operare nelle diverse condizioni climatiche e da poter resistere agli agenti atmosferici esterni (pioggia, neve, urti della
grandine etc.) per un lungo periodo di tempo (i moduli hanno
una vita utile di 25 - 30 anni).
L’attuale tecnologia può essere utilizzata per elettrificare pic-
cole utenze isolate (aree rurali, centraline di rilevazione climatica, illuminazione stradale e da giardino, etc.) ma sono gli
impianti connessi con la rete elettrica (grid connected, in cui
lo scambio di energia elettrica è di tipo bidirezionale) che
hanno il maggior potenziale di utilizzo, soprattutto se di piccola taglia e integrati nei tetti e nelle facciate degli edifici.
Il posizionamento ottimale dei moduli FV (per le latitudini italiane) è verso sud e con una inclinazione di circa 30° sull’orizzontale, ma piccole deviazioni (per esempio, un orientamento sud-ovest oppure una inclinazione di 10°) portano a una
diminuzione accettabile dell’energia raccolta (2-5%).
Considerando un fabbisogno elettrico medio di una famiglia
pari a circa 4.000 kWh/anno, per raggiungere l’indipendenza
energetica sarà necessario installare un impianto FV connes12
so alla rete di potenza pari a circa 3 kWp (25 mq di moduli).
Il costo indicativo, inclusa la posa in opera, è compreso tra
i 18.000 e i 21.000 euro in funzione della difficoltà dell’installazione e della qualità del modulo installato. Tuttavia, la con-
nessione alla rete elettrica permette di dimensionare l’impianto sia in relazione al budget, sia considerando la superficie disponibile.
Negli ultimi anni il mercato ha avuto un improvvisa espan-
sione, soprattutto perché sostenuta da un incentivo, il conto
energia, che permette di rientrare dell’investimento iniziale
in 10 - 13 anni.
Le caldaie a biomassa
Le caldaie a biomasse, nelle loro diverse tipologie, hanno
raggiunto prestazioni pari o addirittura superiori a quelle a
gas, con processi automatizzati e regolati elettronicamente.
Una volta definita la potenza della caldaia, per identificare la
tipologia da utilizzare diventa determinante conoscere la
disponibilità a livello locale di biocombustibili, in qualità e
quantità.
Le principali tipologie di caldaie per piccole e medie utenze
sono progettate per l’utilizzo di tre tipi di biocombustibili:
legna da ardere a ciocchi; cippato (legno sminuzzato); pellet (cilindretti di legno macinato e pressato).
Nelle caldaie a ciocchi di legna il caricamento del combustibile avviene manualmente, mentre quelle a pellet e a cippato
qualità, quantità e modalità di consegna. A titolo puramen-
dispositivi meccanici che consentono la movimentazione del
chi dispone di legna propria) a circa 13 euro per quintale; il
può anche avvenire automaticamente, per mezzo di appositi
combustibile dal luogo di stoccaggio fino alla caldaia.
È necessario, in ogni caso, poter disporre di spazi più ampi
rispetto ai sistemi tradizionali, sia per la collocazione della
caldaia che per lo stoccaggio del combustibile.
I prezzi dei combustibili legnosi variano molto in base alla
te indicativo, la legna da ardere può andare da zero (per
cippato tra 3 euro/q e 6 euro/q. Il pellet, che è più caro, da
20 a 35 euro.
In molti casi, il costo dell’energia è inferiore, con un rispar-
mio dei costi di esercizio che consente di recuperare il capitale investito nella caldaia in tempi anche piuttosto rapidi.
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La geotermia a bassa entalpia
I tempi di ammortamento dell’investimento iniziale dipendo-
La geotermia sfrutta il calore terrestre di profondità e la tem-
sostituzione di una caldaia a metano, a 4 per il gasolio.
peratura pressoché costante presente nella roccia del sotto-
suolo, dell’acqua di falda o dello strato superficiale del suolo
per la climatizzazione degli ambienti, anche domestici. Se
da un lato il riscaldamento degli ambienti è la forma più anti-
ca e diffusa tra gli usi diretti dell’energia geotermica, attraverso la pompa di calore diventa molto interessante l’opzione raffreddamento che permette notevoli risparmi sui costi
di condizionamento estivo.
Per gli impianti di climatizzazione invernale, i fluidi vettori
devono essere dell’ordine di 50÷80 °C per gli impianti a termosifone e di 35÷50 °C per i pannelli radianti, che possono
essere installati in occasione di una ristrutturazione importante dell’edificio. Qualora i fluidi geotermici non raggiungessero
le temperature richieste, si potrà comunque utilizzare un
sistema di tipo tradizionale che integri l’impianto geotermico.
L’investimento necessario per passare al geotermico, è funzione di quanto calore l'edificio ha bisogno, del tipo di sotto-
suolo dal quale si preleva calore e dagli interventi che vengono effettuati per poter utilizzare al meglio la tecnologia.
Tuttavia, considerando esclusivamente la spesa per l’impianto, per una abitazione di 150 m2, sono necessari circa
16.000 euro per un sistema che produca acqua calda per
riscaldamento e per usi sanitari e acqua fredda per il raffrescamento estivo.
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no dal combustibile usato in precedenza, dai 6 anni per la
Il mini eolico
3 kW montata su una torre alta 10 m sarà simile, per
La produzione di energia elettrica da fonte eolica avviene
Il costo di tali impianti si aggira intorno ai 2.000÷3.000 euro
convertendo parte dell’energia cinetica presente nel flusso
del vento tramite macchine motrici, chiamate aerogeneratori o turbine eoliche.
Esistono in commercio una vasta gamma di taglie, a parti-
re da frazioni di kW, per impieghi sia come sistemi autonomi o isolati che come impianti connessi in parallelo alla rete
elettrica (il Decreto Legislativo n. 387/03 assicura la possibilità del collegamento alla rete elettrica con scambio sul
posto).
I sistemi eolici di piccola taglia presentano, oltre ai vantaggi comuni a tutti gli impianti eolici, numerosi lati positivi tra
dimensioni, a un palo della luce.
per kW installato; l’investimento risulta economicamente
conveniente in siti che garantiscano una velocità media del
vento di almeno 5 m/s (corrispondente a una produzione di
circa 2.000 kWh/anno per ogni kW installato).
Per quanto riguarda gli iter autorizzativi necessari alla loro
installazione, la situazione, sebbene in continua evoluzione, è in fase di definizione più precisa: con la Legge
Finanziaria 2008 per esempio, al comma 161 dell’articolo
2, prevede unicamente la presentazione della DIA, per
impianti eolici con potenze fino al 60 kW.
cui:
• grande disponibilità di siti utilizzabili;
• ridotti spazi di installazione;
• modeste infrastrutture per l’installazione.
L’impatto sul territorio è inoltre molto contenuto, grazie alle
dimensioni limitate delle macchine (rotori con diametri da 3
a 9 m, montati su torri di 10-20 m) per cui non è necessario prevedere grandi opere per l’installazione, e l’iter di
autorizzazione è semplificato. Ad esempio, una turbina da
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Il mini hydro (o mini idroelettrico)
L’energia idroelettrica rappresenta ancora la fonte rinnova-
bile più sviluppata a livello nazionale, e riesce attualmente
a coprire una percentuale pari al 70% della produzione
nazionale “rinnovabile”.
La potenza di tali impianti dipende dal dislivello esistente fra
la quota in cui è disponibile la risorsa idrica svasata, dal
livello a cui la stessa viene distribuita dopo il passaggio nella
turbina (salto), e dalla quantità d’acqua che fluisce attraverso la macchina per unità di tempo (portata).
In base alla potenza di taglia nominale della centrale, gli
impianti idraulici si suddividono in:
1. Micro impianti con potenza inferiore ai 100 kW che servo-
no a produrre elettricità per piccoli insediamenti rurali o località isolate;
2. Mini impianti con potenza fino a 10 MW, utilizzati per il
soddisfacimento dei bisogni elettrici di piccole comunità o di
industrie di media dimensione;
3. Grandi impianti, con potenza nominale superiore ai 10 MW.
Un impianto idroelettrico si compone essenzialmente delle
opere di presa ( con i necessari, piccoli o grandi, sbarra-
opere di restituzione o scarico.
La dimensione di queste opere, e il relativo impatto ambientale e paesaggistico, è direttamente proporzionale alla potenza.
Gli impianti piccoli hanno quindi il vantaggio di poter essere
distribuiti sul territorio, gestiti in piccole comunità, integrati in
un uso plurimo ed equilibrato della risorsa idrica, attuando
pienamente il principio della generazione distribuita.
È il caso ad esempio dell’utilizzo dei salti d’acqua sugli
acquedotti oppure in piccole turbine posizionate su rigagnoli
o torrenti di montagna o ancora su canali irrigui o di bonifica.
In questi casi la fonte idroelettrica può essere utilizzata sia
per applicazioni isolate che per sistemi connessi alla rete, in
modo da cedere l’energia prodotta oltre l’autoconsumo al
distributore locale.
Secondo le fonti del GSE in Italia sono installati 2.093
impianti idroelettrici di cui circa 1.173 di potenza inferiore a
1 MW per un totale di 427 MW installati,. La produzione di
questi ultimi è stata per l’anno 2006 di 1521 GWh. Il costo
medio del kWh degli impianti mini hydro varia da 0,045 a
0,065 euro, in funzione delle caratteristiche del sito. Le tur-
bine turbine per impianti micro-hydro hanno costi compresi fra 800 e 1300 euro/kW nella classe da 10 a 60 kW. Il
tempo di ammortamento degli impianti idroelettrici è valutabile in 8-10 anni, mentre il tempo di funzionamento è in
media superiore a 30 anni.
menti), di adduzione dell’acqua e delle macchine e delle
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Orientarsi nel mondo delle rinnovabili
Introduzione
Come realizzare un impianto fotovoltaico
Il sole è una immensa fonte energetica che nel nostro
Cominciamo con il riassumere le fasi principali di cui si com-
Paese è a tutt’oggi ancora poco sfruttata. Il “Conto Energia
per il fotovoltaico” rappresenta la possibilità di segnare una
pone la procedura per la realizzazione di un impianto FV.
svolta in tal senso.
Chi vuole dotarsi di un impianto dovrà:
zione, coloro che prediligono i pannelli solari fotovoltaici per
quali autorizzazioni dovranno essere richieste e per ottene-
Grazie all’introduzione di questo meccanismo di incentivale proprie case e le proprie aziende possono diventare piccoli produttori di energia elettrica, alleggerendo il peso delle
loro bollette e contribuendo contemporaneamente alla lotta
ai cambiamenti climatici e all’inquinamento.
Tuttavia, a 3 anni dall’introduzione del primo “Conto
Energia”, permane ancora un senso di disorientamento in
tutti coloro che, pur volendo installare un impianto FV hanno
il timore di ritrovarsi a combattere con autorizzazioni, procedure e mancanza di informazioni univoche in materia.
In questo paragrafo cercheremo di fare il punto della situa-
zione, sulla base dell’esperienza acquisita dal nostro servizio “Esperto risponde”, indicando i soggetti a cui rivolgersi
per orientarsi nel mondo delle rinnovabili e veder realizzato
senza ritardi ed intralci il proprio impianto.
- rivolgersi all’Ufficio comunale competente per conoscere
re il permesso di costruzione, se necessario.
Le autorizzazioni inerenti gli impianti fotovoltaici, infatti,
variano da regione a regione ma per l’installazione di un
impianto solare sotto i 20 kW, che non richiede alcuna autorizzazione speciale in relazione alla sua ubicazione, sarà
sufficiente inoltrare la “Dichiarazione di Inizio Attività” al proprio Comune, come anche stabilito dalla Legge Finanziaria
del 2008. Se non si ricevono comunicazioni, si possono iniziare i lavori dopo 30 giorni.
Inoltre, gli impianti di potenza non superiore a 20 kW e quel-
li parzialmente o totalmente integrati, non essendo considerati “industriali”, non sono soggetti alla verifica ambientale
regionale, purché non ubicati in aree protette o nelle immediate vicinanze (in quest’ultimo caso infatti occorre richiedere un nullaosta ad hoc all’Ente di competenza che provvederà a valutare la questione ed eventualmente ad autorizza-
re la realizzazione dell'opera). Infine, per gli impianti da realizzarsi in aree classificate agricole, non è necessaria la
variazione di destinazione d’uso dei siti;
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- interpellare più ditte specializzate, al fine di elaborare un
“soggetto attuatore”, è ad esso che vanno inoltrate le
dell’impianto che andrà inoltrato al gestore di rete locale uni-
duzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltai-
preventivo di spesa e, soprattutto, un progetto preliminare
tamente alla richiesta di connessione alla rete (laddove si
tratti di impianti di potenza non superiore a 20 kW va precisato anche se ci si intende avvalere o meno del servizio di
scambio sul posto);
- ottenere dal gestore della rete elettrica locale la comunicazione circa il punto di allaccio alla rete, congiuntamente al
preventivo economico e ai tempi di realizzazione;
- accettare il preventivo e chiudere il rapporto contrattuale
con il gestore di rete locale;
- inoltrare al gestore di rete locale la comunicazione di con-
clusione dei lavori, in seguito alla realizzazione dell’impianto;
- ottenere l’allacciamento dell’impianto alla rete elettrica da
parte del gestore di rete locale.
Il ruolo del GSE e la richiesta dell’incentivo
Il Gestore dei Servizi Elettrici - GSE S.p.A. è la società per
azioni deputata a promuovere, incentivare e favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel territorio Italiano. In quanto
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domande per la richiesta degli incentivi e dei premi alla proca della fonte solare.
In particolare, dalla data di entrata in esercizio dell’impianto
il soggetto responsabile deve far pervenire al GSE la richiesta dell’incentivo - unitamente ai documenti previsti dalla
delibera AEEG 90/07 - entro il termine perentorio di 60 gior-
ni, pena la inammissibilità all’incentivazione stessa.
A documentazione pervenuta, il GSE ne verifica la regolari-
tà e la completezza ed entro 60 giorni comunica al soggetto la tariffa accordatagli. Tuttavia, laddove il carteggio rice-
vuto risulti essere incompleto, il GSE sospende la valutazione e richiede una integrazione da effettuarsi entro 90 giorni,
pena l’esclusione dalle tariffe incentivanti.
A tal proposito va segnalato che costituiscono motivi di ritardo
nel riconoscimento dell’incentivo l’invio della richiesta prima
dell’entrata in esercizio dell’impianto, l’uso di modelli di
domanda diversi da quelli predisposti dal GSE sul proprio portale, le domande non firmate in originale, oppure un numero
inferiore di fotografie dell’impianto rispetto a quello richiesto.
Il soggetto responsabile può, poi, compilare direttamente la
domanda d’incentivo sul portale del GSE (https://fotovoltaico.gsel.it), richiedendo - previa registrazione- le credenziali
di accesso (User ID e Password) senza le quali è impossibile predisporre la richiesta medesima.
A ciascuna richiesta di incentivo correttamente inserita nel
portale, è assegnato un numero “N” identificativo dell’impianto che il soggetto responsabile è tenuto ad utilizzare per
L’Ufficio Tecnico della Finanza (UTF) e la
denuncia di officina elettrica
La documentazione deve essere inviata, in originale, trami-
L’ufficio tecnico della finanza è un organo periferico del
consegnata a mano a: Gestore dei Servizi Elettrici - GSE
produzione e sui consumi nonché del controllo degli impian-
tutte le comunicazioni concernenti la stessa.
te A.R., posta celere, prioritaria/ordinaria o tramite corriere o
S.p.A. Viale Maresciallo Pilsudski 92, 00197 - Roma
riportando sul plico esterno la dicitura “GSE - Incentivazione
impianti fotovoltaici ai sensi del DM 19/02/2007 - Richiesta
di Concessione della tariffa incentivante - Numero
Identificativo Impianto (N°= ……….).
Ministero delle Finanze che si occupa delle imposte sulla
ti industriali nei quali si producono, si trasformano, si detengono e si commercializzano i prodotti sottoposti ad accisa.
Ai sensi della legge 133/99 “l’esercizio di impianti da fonti
rinnovabili di potenza elettrica non superiore a 20 kW [..]
non e' soggetto agli obblighi di officina elettrica [..] e l'ener-
gia consumata, sia autoprodotta che ricevuta in conto scambio, non e' sottoposta all'imposta erariale ed alle relative
addizionali sull'energia elettrica”. Ne consegue che l’energia
prodotta da fonti rinnovabili non è sottoposta ad imposta
erariale sui consumi, ma ad addizionale provinciale, pagata
solo sull’energia consumata.
Ma qual è l’iter da seguire per fare la denuncia di officina
elettrica e quali obblighi comporta?
La denuncia di officina elettrica va presentata in duplice
copia all’UTF competente per territorio che, eseguita la verifica dell’impianto, rilascia la licenza di esercizio. Una delle
copie della domanda rimane al richiedente il quale, all’atto
della comunicazione di entrata in esercizio, dovrà inviarne
un duplicato al GSE.
Gli impianti soggetti all’obbligo di denuncia di officina elettrica devono essere dotati di contatori ad uso fiscale, cioè
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sta regionale su attività produttiva), IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) ovvero IRES (imposta sul reddito
di società o ente commerciale) mentre il pagamento delle
imposte dirette relative all’incentivo erogato dal GSE costituisce un contributo in conto esercizio.
L’Agenzia delle Entrate e l’Iva sui ricavi
derivanti dalla vendita di energia
L’Agenzia delle Entrate è l’ente pubblico che svolge funzioni di
gestione, accertamento e contenzioso dei tributi. In materia
fiscale per la produzione di energia tramite pannelli fotovoltai-
ci, ad essa spetta fornire chiarimenti sulle modalità di applicazione delle agevolazioni introdotte dal nuovo Conto energia.
Con la circolare n. 46/E del 19 luglio 2007, l’Agenzia delle
Entrate è intervenuta sul tema del cosiddetto “incentivo in
provvisti di un certificato ad uso UTF rilasciato da un labo-
ratorio autorizzato e, una volta installati, devono essere verificabili, tarabili e sigillabili sul posto, sempre a cura di un
laboratorio autorizzato e alla presenza del responsabile dell’impianto e di un tecnico UTF.
L’apertura di officina elettrica comporta, oltre al pagamento
del diritto annuale, degli obblighi fiscali dichiarativi e di ver-
samento. I proventi della vendita di energia sono soggetti al
pagamento delle imposte dirette come ricavo: IRAP (impo22
conto energia” corrisposto dal gestore dei servizi elettrici
(GSE) a chi usa un impianto fotovoltaico per la produzione
di energia elettrica, come stabilito dal decreto legislativo
emanato, nel 2003, in attuazione della direttiva europea
sulla promozione dell'energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. n.
387/03) chiarendo così la disciplina Iva, Irap e imposte dirette applicabile alle tariffe incentivanti ricevute per l'energia
prodotta e ai ricavi derivanti dalla vendita.
In particolare, le tariffe incentivanti corrisposte alle persone
fisiche, agli enti non commerciali o ai condomìni che utiliz-
zano pannelli solari, al di fuori dell'esercizio di attività d'im-
presa, non formano reddito imponibile se l'energia è destinata esclusivamente agli usi “domestici”.
Se l'impianto è invece realizzato nell'ambito di un'attività commerciale, l'incentivo è rilevante ai fini di imposte dirette e Irap.
do la vendita dell'energia prodotta in eccesso è effettuata
nell'ambito di un'attività di impresa.
In nessun caso il contributo rientra nel campo di applicazione
Le nuove proposte assicurative per le
rinnovabili
fondo perduto” percepito in assenza di una controprestazione.
In Italia, come negli altri paesi europei attivi nel campo delle
l'Agenzia sottolinea che il gestore della rete è tenuto a ope-
vante del "conto energia" con il quale si remunera l'energia
Iva, perché le somme erogate rappresentano un “contributo a
Quanto poi all'applicazione della ritenuta d'acconto,
rarla (nella misura del 4 per cento) sul contributo erogato a
titolo di tariffa incentivante alle imprese, o agli enti non commerciali se gli impianti attengono all'attività commerciale
esercitata, mentre non è tenuto a farlo nei confronti di chi
non svolge attività commerciale.
I ricavi derivanti dalla vendita di energia: sono sempre da
assoggettare ad Iva, tranne nel caso in cui derivano dall'utilizzo, da parte di una persona fisica o ente non commerciale, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, di un impian-
to con potenza fino a 20 kW. Ai fini delle imposte dirette, in
quest'ultimo caso vanno considerati “redditi diversi” (attività
commerciale non esercitata abitualmente), mentre concorrono, come componenti positivi di reddito, alla determinazione della base imponibile sia ai fini Ires che ai fini Irap quan-
energie rinnovabili, è stato introdotto il meccanismo incentielettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, per un periodo di
venti anni. Grazie a questa nuova forma di sostegno economico, il business dell'energia solare ha iniziato a conoscere
uno sviluppo tale da prevedere 1000 MW di nuove installazioni entro il 2012.
In un tale scenario, gli istituti di credito italiani, dopo un'acco-
glienza iniziale piuttosto fredda, hanno riconosciuto nel fotovoltaico una concreta possibilità di investimento e si sono attivate per creare mutui e prestiti personali, pensati e strutturati appositamente per questo tipo di intervento.
In particolare, la necessità di un sostegno alle spese iniziali,
molto spesso a totale carico dell'utente finale1 , ha favorito la
diffusione di finanziamenti volti a coprire l'intero costo di realizzazione dell'impianto (IVA inclusa), con prodotti che per-
1 Ricordiamo che per richiedere il conto energia, tranne casi particolari, la percentuale massima di contributo pubblico “in conto capitale” non
deve superare il 20%.
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mettono un graduale e automatico recupero dell’investimen-
Infine, sono coperti anche i danni indiretti per le perdite
Accanto a questi strumenti finanziari, la novità assoluta è
energia elettrica durante il periodo di inattività totale o par-
to, grazie allo strumento giuridico della “cessione del credito”.
offerta dalle compagnie assicurative che, comprendendo l'esigenza di predisporre una serie di soluzioni ad hoc al fine di
proteggere l'investimento in un impianto fotovoltaico di qualunque taglia, hanno realizzato delle polizze studiate per i conduttori di impianti che vogliano coprire i rischi di tutto l'impianto,
diminuendo le garanzie finanziarie da dare alle banche.
Sebbene il mercato assicurativo italiano manchi ancora di
esperienza diretta (beneficiando perlopiù di esempi esteri), vi
è comunque una notevole disponibilità di supporto alle esi-
genze specifiche del cliente con prodotti assicurativi peculiari. In questo modo i soggetti privati (che intendano assicura-
re il proprio impianto con un prodotto completo e competitivo), gli istituti di credito (in quanto finanziatori dei progetti) e
le aziende installatrici di impianti fotovoltaici (che possono
avvalersi di un'ulteriore copertura per i rischi legati alla fase
di montaggio) possono munirsi di un'adeguata copertura
ziale dell'impianto causato da un danno indennizzabile sotto
la voce "danni diretti" (es. perdita di incentivi dal GRTN o
impossibilità di vendere l'energia al gestore). Il costo dell'assicurazione si aggira approssimativamente intorno allo
0,5%/anno del valore dell'impianto ed è un tipo di formula
assicurativa consigliata a chi vuole tutelare un impianto con
valore superiore a 10.000 euro, un impianto parzialmente
finanziato da una banca o un impianto in cui il proprietario
non sia anche detentore del tetto su cui si erge lo stesso.
Per quanto invece riguarda le coperture assicurative solitamente stipulate dalle società di progetto e dalle aziende
installatrici, occorre distinguere tra la fase di costruzione
dell'impianto e quella di esercizio commerciale.
Nel primo caso le tipologie di polizze offerte sono
essenzialmente:
assicurativa che li tuteli fino in fondo da eventuali danni.
• la tipologia "Erection All Risks" rivolta al committente o al
sottoscrizione di polizze "All Risks", "Performance Bond" o
lità civile verso terzi;
In particolare, per i soggetti privati la scelta è racchiusa nella
a "Responsabilità Civile".
La formula "All Risks" è quella più utilizzata e prevede
numerosi indennizzi: l'indennizzo in caso di guasto macchi-
ne e/o fenomeno elettrico, errori di fabbricazione e di progetto, vizi di materiale, furto, atti vandalici e sabotaggio.
24
pecuniarie derivanti dalla mancata o ridotta produzione di
"Main Contractor" e contenente una garanzia di responsabi• la polizza del tipo "Rc Professionale del progettista" rivolta
al progettista dell'impianto;
• la polizza della categoria "Trasporti" rivolta ai committenti
o ai fornitori o ai trasportatori.
• la copertura per "Responsabilità civile verso Terzi per la
commerciale, si offrono pacchetti quali:
committente/proprietario.
Per quanto riguarda infine la fase assicurativa in esercizio
proprietà e gestione dell'impianto" solitamente destinata al
• la polizza "All Risks Property" rivolta al committente/proprie-
tario e comprensiva anche di furto e guasto dell'impianto;
25
Le esperienze
Introduzione
Queste tematiche sono alla base della convezione che per
La molteplicità delle tecnologie utilizzabili e la diffusa
Ministero dell’Ambiente, in attività di formazione per il persona-
disponibilità di risorse, spesso inesauribili, fanno delle fonti
rinnovabili una possibile alternativa alle fonti fossili, specialmente per le utenze residenziali o per gli edifici adibiti
a servizi, alla pubblica amministrazione o ad attività a
bassa intensità di energia.
tutto il 2008 vedrà impegnata ISES ITALIA, insieme al
le della Pubblica Amministrazione e di diffusione di buone pratiche esistenti a livello nazionale ed Europeo, in modo da offri-
re esempi e pratiche per un maggior apporto degli Enti locali
allo sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico.
La difficoltà di sviluppare nuovi scenari energetici risiede
anche nella mancanza di esempi pratici e innovativi, che
non avvicina l’utente finale alle tecnologie pulite.
Il ruolo dei Comuni in questo ambito è particolarmente
importante: dovrebbero agire in maniera efficace e costruire
politiche capaci di sviluppare nuovi sistemi energetici, e utilizzare le differenti fonti energetiche a seconda delle carat-
teristiche territoriali e dovrebbero fornire gli strumenti per lo
sviluppo a livello locale del settore.
Le rinnovabili rappresentano infatti un ottimo strumento per
soddisfare i fabbisogni dei cittadini e raggiungere un’autonomia energetica con impatti minori sul territorio e benefici
diretti alla popolazione stessa.
iIn questo campo gli Enti locali italiani rispondono in maniera differente: esistono infatti alcune cosiddette “eccellenze”,
ma molti Comuni rimangono insensibili o immobili nella promozione delle fonti rinnovabili, un po’ per mancanza di
conoscenze specifiche, un po’ perché mancano esempi virtuosi che possano essere replicati.
27
In questa sezione dell’opuscolo cominciamo a suggerire dei
piccoli ma virtuosi esempi, evidenziando come piccoli interventi possano avere ricadute anche molto positive sulla
popolazione.
lluminazione a LED:
Comune di Torraca (SA)
Il Comune di Torraca, in provincia di Salerno, rappresenta
un importante esempio a livello nazionale, di Ente Locale
attento alle problematiche energetiche ed ambientali.
Il fiore all’occhiello della cittadina è il sistema di illuminazione pubblica, composto da 700 punti luce a LED, per una
spesa totale di 280.000 euro, sostenuto con fondi regionali.
nologia capace di durare 20 anni senza perdita di efficienza.
ha in questo primo periodo di funzionamento, già generato i
zione dal prof. Di Fraia dell’Università Federico II di Napoli.
L'impianto, attivato dalla "Elettronica Gelbison" di Ceraso,
primi risultati positivi:
- risparmio energetico pari al 65% (corrispondente a circa
1 tep);
- riduzione dei costi di manutenzione del 50%;
Teleriscaldamento a biomasse:
l’esperienza della Valtellina (SO)
- funzionando a 24 Volt non presenta problemi di sicurezza
L’utilizzo delle biomasse a fini energetici rappresenta un’im-
Inoltre, l'investimento sarà ripagato entro i primi 6 anni, un
dove la disponibilità di materia prima, specialmente di scar-
- abbattimento del 90% dell'inquinamento luminoso;
per gli impianti di pubblica illuminazione.
risultato importante visto che il LED impiegato, diversamente delle tradizionali lampadine ad incandescenza, è una tec28
L’impianto è attualmente monitorato ed in corso di certifica-
portante alternativa per quelle comunità in zone montane
to, a distanza contenuta, rende questa fonte rinnovabile particolarmente accessibile.
La Valtellina è un esempio importante di come poter sfrutta-
re le biomasse, sia per la produzione di energia termica che
elettrica, in impianti di piccole dimensioni ma che riescono a
coprire il fabbisogno energetico in piccole realtà.
In particolare a Tirano è attiva una centrale a cogenerazio-
ne che produce energia termica ed elettrica con una efficienza complessiva del 92%.
L’impianto, composto da due caldaie a biomassa Kolbach e
una caldaia ad olio diatermico per un totale di 20 MW di
potenza, produce calore che alimenta un gruppo cogenerativo di potenza elettrica nominale pari a 1,1 MW con risultati decisamente interessanti:
1. Produzione annua di energia elettrica 8.500.000 kWh;
2. 1.365.000 m3 di Volumi riscaldati attraverso una rete di
teleriscaldamento di circa 24 km con 6900 utenti finali.
La centrale, utilizza come combustibile il materiale di scarto
prodotto dalla lavorazione del legno proveniente dalle
segherie locali sotto forma di cippato corteccia , segatura e
trucioli di legno, con un ulteriore apporto di materia prima sia
dagli interventi di manutenzione dei boschi della Valtellina, Valle
Canonica ed Engadina, sia dalla manutenzione del verde urbano e delle potature dei vigneti, per un totale di 120.000 mcs
(metri cubi solidi) annui.
L’investimento necessario è stato di 23.000.000 di euro.
A pochi km da Tirano, nelle vicinanza del Comune di Sondalo,
è invece attiva una centrale termica collegata ad una rete di
teleriscaldamento di 16 km che copre il fabbisogno termico di
29
Centro Agrituristico di Cardigliano,
Comune di Specchia (LE):
autonomia energetica da fonti rinnovabili
Un impianto “multi rinnovabile” a servizio di un turismo
sostenibile: questo è dimostrato dal Comune di Specchia
che ha realizzato un impianto eolico, un impianto fotovoltai-
co e un impianto solare termico, all'interno del centro agrituristico di Cardigliano con il finanziamento del Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
L’impianto, una vera e propria "vetrina" a disposizione del
pubblico, è composto di un aerogeneratore da 660 kW di
potenza che alimenta il 95% dei consumi del centro (circa
850.000 kWh/anno), di un impianto fotovoltaico da 18 kW e
dall'impianto solare termico con superficie pari a 230 m2.
La realizzazione degli impianti è avvenuta con il minimo
impatto sul paesaggio e sono stati usati tutti gli accorgimen-
ti possibili, dal ripristino dei tratti di muri a secco, abbattuti
circa 4.500 abitanti per 685.000 m3 riscaldati, sotto forma di
acqua calda a 90°C.
L’impianto, il cui costo complessivo è stato pari di circa
10.500.000 euro, è composto da due caldaie da 5 MW sempre della Kolbach, con un fabbisogno annuo di 31.200 mcs
di biomassa.
30
nella realizzazione delle opere, fino all'interramento dell'impianto alla cabina del cavidotto.
Nonostante la valenza di carattere dimostrativo, dal punto di
vista della produzione dell'energia i risultati sembrano eccellenti: l'energia prodotta soddisfa i consumi del centro agrituristico e del Comune di Specchia.
IMPIANTO EOLICO
IMPIANTO FOTOVOLTAICO
1.500.000
37.500
Potenza/Capacità
640 kW
Gasolio risparmiato ( anno)
200.000 kg
8.000 kg
Emissioni evitate (t NOx)
5
0.17
Costo Impianto (euro)
600.000
Produzione annua (kWh)
Emissioni evitate (t CO2)
Ricavo Annuo (euro)
Pay back (anni)
Durata impianti
730
18 kW
27
120.000
4.800
5/6
20 senza incentivi
Circa 25
IMPIANTO SOLARE TERMICO
12.500 l/giorno
24.000 kg
90
0.50
120.000
140.000
Circa 25
Circa 25
5/6
31
TURISMO ENERGETICO
IN ALTO ADIGE
VEDERE E TOCCARE CON MANO LE NUOVE
SOLUZIONI NELL’AMBITO DELL’EDILIZIA
SOSTENIBILE E CONOSCERE LE APPLICAZIONI DELLE FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA È
POSSIBILE TUTTO L’ANNO GRAZIE ALL’INIZIATIVA ENERTOUR.
Gli ENERTOUR, organizzati dal Centro per le energie
rinnovabili-Renertec del TIS Innovation Park di Bolzano,
sono visite tecniche guidate ad edifici a basso consumo
energetico e ad impianti a fonte di energia rinnovabile in
Alto Adige. La Regione copre già oggi il 45% del suo fabbisogno energetico con le energie rinnovabili e conta
oltre 1000 edifici certificati CasaClima.
Con ENERTOUR il Centro TIS|Renertec diffonde esperienze concrete maturate nell’applicazione delle energie rinnovabili e dell’edilizia sostenibile, promuovendo
così l’efficienza energetica e le tecnologie per la protezione dell’ambiente.
Nel corso dei tour vengono visitati edifici a basso consumo energetico, centrali termiche a biomassa, impianti
solari termici, fotovoltaici, a raffrescamento solare, a biogas, eolici e geotermici. Le visite sono condotte dai pro-
gettisti e dai gestori degli impianti e edifici stessi. Tra le
mete delle escursioni vi è anche il nuovo quartiere sostenibile di Bolzano in fase di cantiere. Le escursioni sono
proposte a cadenza regolare e vengono organizzate anche
su misura, per gruppi, a seconda degli interessi e delle esigenze conoscitive dei partecipanti.
D’obbligo per ogni ENERTOUR è la tappa in una trattoria
tipica. I partecipanti, oltre ad acquisire delle conoscenze,
viaggiano, stringono nuovi contatti, esplorano il territorio e
sperimentano nuove realtà. Il programma dettagliato degli
ENERTOUR è consultabile sul sito:
www.enertour.bz.it
con il sostegno di:
Le attività di ISES ITALIA
strumento utile per approfondire gli ultimi sviluppi delle tec-
nologie disponibili, gli aggiornamenti sulle politiche a sostegno delle energie rinnovabili, le best practices su piccola e
grande scala. L’edizione on line, con contenuti aggiornati di
ISES ITALIA è una delle principali associazioni tecnico-
scientifiche non profit e legalmente riconosciute dal MIUR,
Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, per la
promozione dell'utilizzo delle Fonti Energetiche Rinnovabili
(solare termico, solare fotovoltaico, energia eolica,
energia da biomasse, architettura bioclimatica, energia geo-
termica, energia idrica, energia dal mare) e dell’Uso
Razionale dell'Energia.
Tra i soci collettivi di ISES ITALIA figurano enti energetici,
continuo e con ulteriori approfondimenti, è disponibile sul
nuovo sito www.ilsoleatrecentosessantagradi.it.
ISES ITALIA è anche riferimento per istituzioni, organizzazioni e aziende per progetti di assistenza, progettazione e
campagne informative. Inoltre organizza ogni anno “I Giorni
delle Rinnovabili”, un evento nazionale che promuove la diffusione di una cultura energetica “sostenibile”, permettendo
al grande pubblico di visitare in tutta Italia gli oltre 150
impianti di energie rinnovabili aperti per l’occasione.
Completa le attività di ISES ITALIA la Scuola di Formazione
industrie, centri di ricerca, dipartimenti universitari, organiz-
tecnica e professionale, che prepara numerosi professionisti
le sono inoltre associati professionisti, docenti, studenti uni-
giornate di studio, corsi e collaborazioni.
zazioni di categoria ed enti pubblici locali. A livello individuaversitari, nonché tutti coloro che hanno un interesse per le
fonti rinnovabili.
Le attività principali di ISES ITALIA, sezione italiana
dell’International Solar Energy Society e attiva dal 1978,
puntano alla promozione delle energie rinnovabili, attraverso informazione, campagne, progetti, assistenza tecnica,
convegni, formazione professionale, lobbying ed editoria.
Ogni
mese
ISES
ITALIA
pubblica
la
provenienti da enti pubblici e aziende del settore attraverso
A questa si aggiunge un’ampia gamma di linee editoriali tra cui
monografie tematiche e manuali divulgativi e tecnico-scientifici relativi a biomasse, solare termico, fotovoltaico, eolico.
Per ulteriori informazioni:
www.isesitalia.it
newsletter
“IlSoleatrecentosessantagradi”, punto di riferimento delle
posizioni dell’Associazione e del settore. Si tratta di uno
33
www.isesitalia.it
a cura di:
Simona Battistoni
Laura Dell’Agli
Emanuele Piccinno
Veronica Sandroni
Pasquale Stigliani
Daniele Villoresi
comunicazione: Studio Tracciati
grafica: Elena De Angelis
ISES ITALIA
Via Tommaso Grossi, 6 - 00184 Roma
Tel. 06.77073610/11 - Fax 06.77073612
[email protected] - www.isesitalia.it
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