“Resoconto Settimana Antispecista:”
Giovedì 06/10
La settimana inizia con un dibattito antimilitarista presentato dalla FAI Torino:
"L'Italia in guerra da Kabul a Lampedusa"
"Un'occasione per ricordare che L'Italia è ancora in guerra, che truppe italiane sono in Iraq ed in Afganistan, due
paesi la cui popolazione non ha gradito la "libertà duratura" portata dall'esercito statunitense e dai servili alleati
della potenza USA.
La dottrina USA definisce „canaglie' quei paesi che si dotano di armi di distruzione di
massa, mentre le forze armate americane fanno largo uso di giocattolini quali bombe e missili
nucleari, armi chimiche e batteriologiche, bombe a frammentazione e mine antiuomo. Questi
strumenti di morte in mano a chi si arroga il compito di gendarme mondiale, si trasformano
magicamente in portatori di pace.
Noi antimilitaristi riteniamo che per avere la pace occorra preparare la pace e non la
guerra, siamo convinti che la pace degli eserciti non sia che una tregua armata in attesa della
prossima guerra. La pace degli eserciti è quella dei cimiteri, delle funebri parate del 4
novembre quando ogni anno, dal 1918, nel nostro paese si celebra un massacro.
Opporsi
eserciti....."
alle guerre, a tutte le guerre, significa quindi opporsi all'esercito, a tutti gli
Venerdi 07/10
La giornata inizia presto da buoni novelli contadini armati di zappe e vanghe per
creare un orto sinergico seguendo il metodo elaborato dall‟ agricoltrice spagnola Emilia
Hazelip.
L‟ idea di creare un orto sinergico si ricollega al filone della Permacoltura (coltura
permanente, eterna, equilibrata ed inesauribile, non consumistica) ed alle ricerche
relativamente recenti sull‟ impoverimento del suolo a causa dell‟ abuso-uso agricolo
meccanico-chimico da parte dell‟ uomo....
"Orto Sinergico"
A seguire alcuni occupanti di "Villa vegan squat" ci hanno introdotto nel mondo delle
nanotecnologie rinnovando la necessità di contrapporsi all'avanzare di questi mezzi di
controllo di massa....
Nell'aprile del 2010 Silvia, Costa e Billy vengono arrestati nei pressi di Zurigo, e, da
allora accusati di voler attaccare con esplosivo un laboratorio IBM di ricerca nanotecnologica,
si trovano prigionieri nella galere elvetiche. A poco più di un anno di distanza verranno
processati (18-22) mentre il laboratorio IBM "Binning and Rohrer nanotechnology center"
inaugurato lo scorso maggio, inizierà i suoi nefasti progetti. IBM, multinazionale amerciana
pioniera delle nanotecnologie, tramite la miniaturizzazione delle componenti elettroniche su
scala nanometrica vorrebbe trasformare esseri umani, animali, ambienti naturali,
infrastrutture in ingranaggi di una mega-macchina per un controllo totale della vita.
silviabillycostaliberi
Video
RFID (acronimo di Radio Frequency Identification Device – traducibile in Sistema
Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per la identificazione automatica di
oggetti, animali o persone. Il sistema si basa sulla lettura a distanza di informazioni
contenute in un tag RFID usando appositi lettori.
La tecnologia RIFD è considerata per la sua potenzialità di applicazione una tecnologia
general purpose (come l‟elettricità, la ruota, etc) e presenta un elevato livello di pervasività,
ovvero una volta trovata una applicazione in un punto della filiera, l‟applicazione si propaga
velocemente a monte e a valle della stessa. Con gli RFID è possibile creare una “internet of
things”, ovvero mettere in rete oggetti o cose.
Le applicazioni di questa tecnologia sono innumerevoli: recentemente chip RFID sono
stati inseriti in carte di credito e passaporti. Tale implementazione è stata introdotta per
aumentare il livello di tracciabilità inoltre mette a serio rischio i nostri dati che possono essere
facilmente rintracciabili....
In serata Enrico Manicardi ha presentato il suo libro:
"Liberi dalla civiltà"
Un testo fondamentale per tutti coloro che guardano a una nuova presa di coscienza
ecologica: quella di chi vuole cominciare a indagare le cause dei mali del nostro tempo e non
si lascia più ingannare dai rimedi di chi lavora solo per sopprimerne gli effetti.
"È possibile vivere in un mondo senza dominio, senza sfruttamento, senza inquinamento e
mercificazione? Per almeno due milioni di anni i nostri antenati primitivi hanno vissuto così,
ed è solo con la comparsa dell’agricoltura che l’esistenza ha preso la via di una distruttività
sempre più accelerata e dilagante. Infranta l’originaria unione con la Natura abbiamo
sottomesso le terre (coltivazione), e poi gli animali (allevamento), e poi le donne (società
patriarcale), e poi chiunque altro (schiavitù, lavoro dipendente, massificazione). Oggi siamo
diventati gli anonimi ingranaggi della Megamacchina, funzionali unicamente alla sua
espansione in ogni angolo del pianeta. Non contano più le persone, le relazioni, la vita
genuina e autentica; contano solo i congegni elettronici, l’efficienza produttiva, la
competizione, l’addestramento, la manipolazione. È la crisi del nostro mondo: un mondo
sempre più artificiale e tossico nel quale uomini e donne repressi negli impulsi vitali,
distanziati dalla capacità di fare da soli e resi dipendenti dai rimedi della tecno-industria,
sopravvivono drogati dai diversivi senza più alcuna gioia di vivere. Non sorridiamo più, non ci
illuminiamo più, siamo ogni giorno più tristi, delusi, spaventati, avvelenati, stressati, oberati."
Il libro di Manicardi analizza i mali del nostro tempo fin dalla loro genesi. La
responsabilità della crisi che ci sta divorando non è in questo o in quell‟altro modello
economico, tecnologico o culturale, bensì nell‟Economia, nella Tecnologia, nella Cultura in
quanto tali. È nell‟ideologia della Paura che ci tiene intimoriti a terra. È nella mentalità del
Dominio che pregiudica ogni relazione. Insomma, il problema è la Civiltà. Attraverso il peso
opprimente delle sue categorie, dei suoi valori, dei suoi processi pervasivi che invadono la
vita di tutti, la civilizzazione ci addomestica allontanandoci dalle nostre sensibilità e dal
mondo vivente. Prima che sia troppo tardi dobbiamo cambiare radicalmente il nostro modo di
pensare, di sentire, di agire: opporci al dilagare di quel decorso devitalizzato che ci sta
annullando e rimetterci in contatto diretto con la natura selvatica che vive dentro e fuori di
noi. L‟appello di Manicardi è chiarissimo: per darci ancora una possibilità di andare avanti
dobbiamo cominciare a guardare indietro. Ma non per celebrare il nostro passato meno
prossimo come fosse un culto. Per ritornare a noi stessi, riportando la vita nelle nostre mani e
sviluppando quella coscienza eco-centrica che fu dei primordi in luogo di quella ego-centrica
che ci sta trascinando alla deriva.
Liberi dalla Civiltà
La serata termina con la proiezione di
Franklin Lopez)
"End:Civ"
La sistematica distruzione della Terra. (di
End:Civ
END: CIV esamina la nostra cultura di violenza sistematica allo sfruttamento
ambientale, sonda l'epidemia risultante dei paesaggi avvelenati e delle nazioni traumatizzate.
Basata in parte su Finale di partita, il libro best-seller di Derrick Jensen, END: CIV chiede: "Se
la vostra terra è stata invasa da persone che tagliano le foreste, avvelenano l'acqua e l'aria, e
contaminano l'approvvigionamento di cibo, resisterete? "
Le cause alla base del crollo della civiltà sono generalmente riconducibili a un uso
eccessivo di risorse. Mentre scriviamo questo, il mondo è avvolto dal caos economico, picco
del petrolio, cambiamenti climatici, degrado ambientale, e disordini politici.
END: CIV presenta interviste con Paul Watson, Waziyatawin, Gord Hill, Michael
Becker, Peter Gelderloos, Lierre Keith, James Howard Kunstler, Stephanie McMillan,
Qwatsinas, Rod Coronado, John Zerzan e altro ancora.
Una critica feroce della violenza sistematica e della civiltà industriale, di scadenza.
Sabato 08/10
La giornata inizia con il dibattito:
"Antispecismo e Antisessismo"
Ska presenta l'opuscolo di Yves Bonnardel:
"Per farla finita con l'idea di natura"
Questo articolo è apparso nel numero di maggio-giugno di Les Temps modernes, rivista
francese fondata negli anni '50 da Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir che rappresenta
tuttora il più importante punto di riferimento del dibattito culturale in Francia. Esso presenta
una critica radicale dell'idea di natura e sotto quest'ottica affronta rapidamente argomenti
molto diversi tra loro, come il razzismo, il sessismo, l'adultismo, l'omofobia, lo specismo, le
biotecnologie, l'agricoltura biologica, il rapporto con le religioni, con la politica, la libertà etc.
Il testo nasce come ripresa dell'introduzione di Estiva Reus al saggio Della Natura di John
Stuart Mill, largamente rimaneggiata da Yves Bonnardel per ricavarne diversi volantini ed
infine questo articolo.
Esso è stato dunque rivisto più volte, diversi passaggi sono stati tagliati ed altri
aggiunti; in seguito la bozza è stata proposta in correzione su una lista di discussione, il che
ha permesso di migliorarne lostile e il contenuto: un processo di scrittura che, pur non
essendo propriamente collettivo, ha coinvolto diverse persone.
"Le considerazioni su cosa sia contro natura e cosa sia naturale (inteso come sinonimo
di normale, sano, buono…) finiscono troppo spesso per mandare in corto circuito la riflessione
su ciò che sarabbe giusto o sbagliato fare, su cosa sia desiderabile e perché e in funzione di
quali criteri. L‟idea di natura “inquina” il dibattito morale e politico…
Natura ed etica : il salto da “ciò che è” a “ciò che deve essere”
Generalmente ciò che viene percepito come naturale è in realtà ciò che è abituale o ciò
che è permesso in una data società – in particolare tra coloro che vi occupano una posizione
dominante: dal momento in cui non è più per diritto divino, è per necessità di natura che gli
adulti hanno il dovere di gestire la vita dei bambini, gli uomini quello di dirigere la vita delle
donne, i Bianchi di “civilizzare” i Neri o le altre “razze”, gli umani di regnare sulle altre
“specie” ecc.
I dominati sono tali per natura, così come i dominanti . Il discorso è brutale ma
efficace. Di nuovo, l‟appello alla Natura permette di risparmiarsi una discussione argomentata
sui nostri valori e sulle scelte che si ritiene ne derivino. Non c‟è più spazio di discussione,
tutto è deciso....."
"Per farla finita con l'idea di natura"
Segue la presentazione della rivista di critica Antispecista:
“Liberazioni”
"La riflessione sull’animale attraversa tutta la storia del pensiero occidentale in forme
più o meno benigne e con effetti più o meno mortiferi. Non pretendiamo certo di essere i
primi a constatare come, nei millenni che segnano i poderosi e inattesi sviluppi della civiltà, la
sorte della vita non umana sia stata segnata da una brutalità e da una spietatezza che si
lasciavano anticipare già dallo sguardo con cui gli umani hanno sempre eluso la morte degli
altri animali. Voci contrarie, per quanto impotenti e isolate, si sono sempre sollevate a difesa
di quelle vite, restituendo così agli umani almeno la dignità di una pietas di cui l’intera storia
sembra aver lavorato per estirparne ogni residua traccia. È sul solco di questa protesta, che
non ha cessato di qualificarsi come “etica”, che negli ultimi due secoli sono sorte nell’opinione
pubblica diverse tendenze, per lo più etichettate come “movimenti per i diritti animali”, che
hanno iniziato con difficoltà ad affrancarsi dalla minorità sociale e culturale cui erano relegate
e che le ha portate ad elaborare, da trent’anni a questa parte, i primi tentativi di fondazione
teorica di un’etica e, più in generale, di un pensiero radicalmente non antropocentrico."
È sulla scia di questa tradizione di pensiero ormai consolidatasi che nasce la rivista
Liberazioni. Frutto dell‟incontro tra personalità ed esperienze differenti che hanno intessuto
un dialogo costante e duraturo con le molteplici realtà del panorama antispecista italiano e
internazionale, la rivista si pone come ideale prosecuzione di un dibattito teorico di cui il
lettore potrà trovare ampia documentazione nell‟archivio storico del sito di Liberazioni
Continuano le presentazioni con Marco Reggio e il libro
"Sexual Politics of meat" di Carol Adams
L'autrice affronta da una parte il tema della rimozione delle istanze animaliste – e,
segnatamente, vegetariane – nella critica dei testi femministi; dall'altra quello della rimozione
delle istanze anti-patriarcali dai testi e dall'azione dei militanti per gli animali. Attraverso la
disamina dei texts of meat (i testi della cultura della carne; potremmo dire «il discorso» della
società carnivora) e dei testi femministi, emerge una tradizione di alleanza, talvolta
consapevole ed esplicita, fra donne ed animali non umani in quanto oggetti di oppressione.
Contemporaneamente, la Adams mette in luce le strategie di occultamento di tale alleanza e
delle istanze «vegetariane» in generale. Il concetto centrale – concetto su cui torneremo nel
dettaglio in seguito – utilizzato per spiegare la negazione o il recupero di vegetarismo e
femminismo è quello di referente assente.
Il nesso fra vegetarismo e femminismo, prima ancora che dall'analisi del referente
assente e del carattere patriarcale dello sfruttamento animale, è tuttavia evidente nel vissuto
di chi non mangia animali e delle donne in genere. Si pensi a quante donne smettono di
mangiare carne in opposizione ai mariti, o – se si prende in considerazione la prospettiva dei
maschi vegetariani – a quanto la carne venga associata alla forza maschile, al vigore sessuale
ed alla virilità in genere, tanto da originare fenomeni di discriminazione sottile nei confronti
dei vegetariani con accenti evidentemente maschilisti ed omofobici; si pensi ad alcuni dati
citati dall'autrice, secondo i quali è frequente che la motivazione (il pretesto) per le violenze
domestiche sulle donne sia la mancanza a tavola di una pietanza a base di carne.
Al nesso incarnato nel corpo umano femminile, fa da contraltare poi il trattamento
subito dal corpo delle femmine non umane, che vengono sfruttate per produrre latte e uova
proprio in virtù del loro genere, delle loro capacità riproduttive: tutti i cosiddetti «derivati
animali», le feminized proteins, sono prodotti delle funzioni riproduttive delle madri non
umane, sfruttate doppiamente, in quanto appartenenti a specie inferiori e in quanto
appartenenti al «sesso debole».
Il referente assente: «Attraverso la macellazione, gli animali diventano referenti
assenti. Gli animali, di nome e di fatto, cioè sul piano fisico e su quello linguistico, vengono
resi assenti in quanto animali per far esistere la carne. Le vite degli animali precedono e
consentono l'esistenza della carne. Se gli animali sono vivi, non possono essere carne. Quindi
un corpo morto sostituisce l'animale vivo. Senza animali non ci sarebbe alcun carnivorismo,
dal momento che essi sono stati trasformati in cibo». In tal senso, gli animali vivi sono il
referente assente: non esistono più, ma sono ciò che permette alla carne di esistere. Il
referente assente ci permette di non pensare agli animali. Carol J. Adams individua tre modi
in cui gli animali diventano referenti assenti, tre livelli di manifestazione di questo dispositivo.
Il primo modo è quello letterale, come si è visto: gli animali sono assenti perché sono
morti.
Il secondo è quello linguistico: quando gli animali vengono mangiati, non vengono più
chiamati con il proprio nome, né con il nome proprio (quando ne hanno uno), né con il nome
della propria specie, ma con vocaboli del lessico gastronomico tesi a nascondere la vera
origine delle pietanze. L'autrice approfondisce tale aspetto analizzando l'uso di tali termini e
collegandolo con il carattere patriarcale del linguaggio stesso. È proprio il femminismo che
fornisce all'autrice gli strumenti per mettere in dubbio la legittimità della carne:
Il terzo modo è quello metaforico. «Gli animali diventano metafore per descrivere
l'esperienza delle persone». In questo modo lo sfruttamento degli animali, con il suo portato
di violenza e sofferenza, viene reso assente: benché sia reale, serve solo a descrivere altri
fenomeni. Espressioni come «carne da macello», applicate per esempio a dei lavoratori
precari, o come «carri bestiame» applicate al trasporto pendolare, sono esempi in tal senso.
Un esempio particolarmente importante, però, analizzato dall'autrice, è quello delle donne
stuprate o picchiate che descrivono la propria esperienza dicendo di essersi sentite come
«pezzi di carne». È importante perché attraverso tale esempio la Adams mostra come il
referente assente sia una struttura comune alla violenza contro le donne e contro gli animali:
nella violenza sulle donne – in particolare nello stupro -, le donne sono spesso il referente
assente. Non è un caso che il termine stupro abbia una notevole «fortuna» come metafora,
anche nel caso dello «stupro degli animali»: qui, per evidenziare la violenza sugli animali, la
donna viene relegata a referente assente. Il fatto che stupro e macellazione vengano vissuti e
descritti in un modo che, seppur specularmente, poggia sul dispositivo del referente assente è
testimoniato in maniera evidente dai toni erotici assunti dalle descrizioni della macellazione, e
dai riferimenti allo sfruttamento animale di cui abbondano i discorsi sullo stupro o sulla
prostituzione, nonché la pornografia. «Prendiamo distanza da chiunque sia diverso da noi
riducendolo a qualcosa che è già stato reificato»: la donna è vista come un animale al macello
o come una bistecca, l'animale come una donna-oggetto."
La Adams mostra come tale analisi possa essere estesa in altre direzioni, a partire dai
nessi fra cultura della carne e razzismo.....
Approfondimento
donnEanimali
La giornata prosegue con un dibattito presentato dal collettivo Medea con particolare
attenzione al tema dell‟Aborto...
Me-DeA è un gruppo di donne che da anni fa politica nel movimento sul territorio di
Torino e delle altre province piemontesi, con uno sguardo sempre attento a quello che
succede qui come altrove.
Me-Dea unisce donne che hanno deciso di condividere un percorso politico fatto di
teoria e di pratica di lotta.
CONTRO LA DELIBERA FERRERO:
"Il 15 novembre scorso il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato come delibera
il Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede
l'interruzione di gravidanza proposto dall'assessore Caterina Ferrero. Questa delibera sancisce
l'ingresso del Movimento per la vita all'interno dei consultori pubblici regionali, segnando la
prima tappa concreta per la realizzazione del Patto per la vita e la famiglia, firmato da Cota in
campagna elettorale con la parte più integralista del mondo "
Me-DeA
Dopo i dibattiti ci spostiamo in cucina dove Barbara con il suo laboratorio ci introduce
alla preparazione di “formaggi” vegan in particolar modo dedicandoci alla
mozzarella vegan:
VeganBlog
VideO
La giornata va concludendosi, mentre discutiamo insieme dopo la presentazione della
traduzione degli scritti di Walter Bond:
"Liberazione animale ad ogni costo! Lettere dal carcere 2010-2011"
DownLoad Opuscolo
Dichiarazione finale alla corte del prigioniero Antispecista: Walter Bond
«Sono qui oggi per aver dato alle fiamme l'azienda produttrice di pellami Sheepskin
Factory a Glendale, nel Colorado, un'azienda che commercia pelli, pellicce ed altre esequie di
animali scuoiati. So che molta gente pensa che dovrei sentirmi in colpa per quello che ho
fatto. Immagino che questo sia il momento in cui si suppone dovrei strisciare implorando
clemenza. Vi assicuro che se fosse quello che provo, lo farei. Ma non mi pento per nulla di ciò
che ho fatto. Non sono minimamente intimorito dall'autorità di questa corte. Perché
qualunque sistema legislativo privilegi i diritti degli oppressori su quelli degli oppressi, è un
sistema ingiusto. E nonostante questa corte abbia un potere reale e tangibile, io metto in
dubbio la sua moralità. Dubito che alla corte interessino tutte le precauzioni che ho adottato
per evitare di ferire anima viva, figuriamoci poi se ha minimamente a cuore l'esistenza
miserabile che pecore, mucche e visoni erano costretti a trascorrere nell'attesa di venire
ammazzati, cosicché un'azienda del Colorado potesse trarre profitto dalla loro prigionia, dalla
loro schiavitù, dalla loro uccisione.
Ovviamente, ai proprietari ed agli impiegati dell'azienda in questione non interessa,
altrimenti non avrebbero a che fare con un commercio sanguinoso e macabro come questo.
Quindi non sprecherò fiato con chi è sordo, perché non vuole sentire. Questa è innanzitutto la
ragione per cui ho deciso di agire al di fuori della legge, perché voi ve ne fregate. Non
importa quante parole e quanti ragionamenti sprechiamo con voi, semplicemente non vi
interessa. Beh, Mr. Livaditis (proprietario della Sheepskin Factory), a me non frega niente di
lei. Persone come lei e me non hanno niente da spartire. Voglio che lei sappia che, a
prescindere da cosa deciderà questa corte, lei non ha vinto niente! La prigione non è chissà
quale punizione per me. In una società che antepone il denaro alla vita, considero un onore il
fatto di essere prigioniero di guerra, una guerra contro la schiavitù inter-specifica e contro la
reificazione! Voglio che lei sappia che non le pagherò mai un dollaro, nemmeno uno! Mi
auguro che la sua azienda fallisca e che muoia soffocato da ogni singolo centesimo
guadagnato sulla pelle degli animali! Le auguro di crepare e di bruciare all'inferno!
Ai miei sostenitori, vorrei dire grazie di essere al mio fianco, e di aver dimostrato a questa
corte e a questi sfruttatori di animali che ci supportiamo l'un l'altro e che, come Movimento,
non ci scuseremo mai per il nostro senso di necessità all'azione. Non anteporremo mai gli
interessi economici alla vita degli esseri senzienti! E non smetteremo mai di informare,
protestare ed avversare i colpevoli della morte della nostra Madre Terra e delle sue Nazioni
Animali. Fratelli e sorelle vegan, la nostra vita non ci appartiene. L'egoismo è il sentiero degli
ingordi, pervertiti e dispensatori di ingiustizia. Si dice che tutto ciò che basta al male per
vincere è che le persone buone non oppongano resistenza. Viceversa, quanto di necessario
per fermare la schiavitù, l'uso, l'abuso e l'uccisione degli animali non umani è la
determinazione a lottare per loro! Fate ciò che potete, fate ciò che dovete, siate Guerrieri
Vegani e veri difensori degli animali, nessun compromesso con i loro assassini e sfruttatori.
Il Fronte di Liberazione Animale è la risposta. Raramente si è visto un movimento così
efficace, capillare internazionalmente e forte nella storia dell'umanità. Non puoi arruolarti
nell'ALF, tu puoi essere l'ALF. Ed è la cosa più importante ed onorevole che io abbia mai fatto.
Quando lascerai quest'aula di tribunale oggi, non essere costernato per la mia incarcerazione.
Tutta la rabbia e l'amore presenti nel mio cuore sono ancora vivi e palpitanti. Ogni qualvolta
verrà liberato un animale e la sua gabbia sarà distrutta, il mio cuore batterà! Tutte le volte
che un attivista si rifiuterà di chinare il capo davanti alle leggi che tutelano gli assassini,
batterà! E batte ogni volta che il cielo della notte si illumina per le fiamme che sanciscono la
rovina di un altro sfruttatore di animali!
Questo è tutto, Vostro Onore, sono pronto ad andare in prigione.»
SupportWalter
Per scrivere a Walter:
Davis County Jail
Walter Bond 2011-03339
PO Box 130
Farmington UT 84025-013047
La serata continua con la proiezione del documentario Antispecista:
"Earthlings"
Filmato
EARTHLINGS (Terrestri) è un documentario da vedere assolutamente sull'assoluta
dipendenza dell'umanità dagli animali (usati come compagnia, come cibo, come vestiario, per
divertimento e per la ricerca scientifica) ma illustra anche la nostra completa mancanza di
rispetto per questi cosiddetti "fornitori non umani". Il film è narrato dall'attore Joaquin
Phoenix, candidato due volte al premio Oscar e vincitore di un Golden Globe nel 2006, e la
colonna sonora è di Moby, artista acclamato dalla critica.
Attraverso uno studio approfondito svolto all'interno di negozi di animali, allevamenti di
animali domestici, rifugi, ma anche negli allevamenti intensivi, nell'industria della pelle e della
pelliccia, in quella dello sport e dell'intrattenimento, e infine nella professione medica e
scientifica, EARTHLINGS usa telecamere nascoste e filmati inediti per tracciare la cronaca
quotidiana di alcune delle più grandi industrie del mondo, che basano i loro profitti
interamente sugli animali.
Potente e informativo, EARTHLINGS è un film che fa riflettere ed è finora il più
completo documentario mai prodotto sulla correlazione tra la natura, gli animali e gli interessi
economici degli umani. Ci sono molti film ben fatti sui diritti animali, ma questo li supera tutti.
Domenica 09/10
La settimana Antispecista si conclude con il documentario sull' Animal liberation front:
"Behind the mask"
Filmato
Contatti per avere
[email protected]
una
copia
del
documentario
con
i
sottotitoli
in
italiano:
Gli occupanti del “No Way squat” ringraziano tutt* coloro che hanno partecipato alla
settimana Antispecista...
Contro l’ideologia del Dominio
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Resoconto Settimana Antispecista