La ricerca Infermieristica
IPASVI 26/05/2005
“Mi considero un
viaggiatore nel
tempo, guidato da un
inesauribile desiderio
di ricerca…
… Nell'arte e nella
scienza una simbiosi
di massimo valore per
un'esplorazione senza
limiti............"
Andrea Spadoni.
ricerca
Pratica
infermieristica
Cliente
Essere di bisogni
Cliente/essere
di bisogni
ASSISTERE
L’assistenza
è composta da fattori
caratteristici che hanno
come risultato la
soddisfazione dei
bisogni
Le risposte
assistenziali accettano la
persona non solo come è
in quel momento ma anche
per ciò che può
diventare
L’assistenza può
essere dimostrata
in modo efficace
soltanto in modo
interpersonale
1985
Una scienza
dell’assistere è
complementare
alla scienza
della cura
La pratica
assistenziale
è centrale nella
scienza
infermieristica
Un ambiente
assistenziale offre lo
sviluppo del potenziale,
permettendo allo stesso
tempo alla persona di
scegliere la migliore
azione per se stessa in
un dato momento
L’assistenza
efficace promuove
la salute e la
crescita
dell’individuo o
della famiglia
ASSISTENZA
L’assistenza è più
consona alla salute e alla
cura. La pratica integra
conoscenze biologiche
con conoscenze del
comportamento umano
per generare, favorire la
salute e dare una mano a
coloro che sono
ammalati
W
A
T
S
O
N
J
e
a
n
Scienza
Infermieristica
Scienza empirica dell’assistenza
“La scienza infermieristica come qualsiasi
scienza ha l’obiettivo di costruire proposizioni
riguardanti la realtà assistenziale”
• Le proposizioni scientifiche che si
formulano si distinguono da quelle del
discorso comune per la possibilità di
controllo empirico e logico
Scienza infermieristica
Scienze biopsicosociali
Il risultato delle operazioni del pensiero,
in quanto oggetto
di codificazione sul piano teorico
(scienza pura)
di applicazione sul piano pratico
(scienza applicata).
Sistema di proposizioni
(assiomi = affermazioni
di base)
formulate e strutturate
secondo norme e criteri
scientifici.
È l’insieme di conoscenze relative all’
assistenza all’uomo sano e malato.
È attenta alla progettazione, attuazione,verifica
dei piani assistenziali.
Ricerca infermieristica
“un’indagine sistematica sui problemi incontrati nella
pratica infermieristica e sulle modalità di assistenza al
cliente …”
(Gortner 1975)
per “ottenere soluzioni a problemi e/o scoprire e
interpretare nuovi fatti e soluzioni”
(Waltz e Bausell 1981. p.1)
“La ricerca infermieristica riguarda l’assistere e le cose
che gli infermieri fanno, che sono diverse dalle azioni
intraprese dalle altre discipline”
(Nieswiadomy, 1993, p.4)
La ricerca infermieristica
“sviluppa conoscenze sulla salute e sulla promozione
della salute nel corso di tutta la vita, sull’assistenza
alle persone con problemi di salute e disabilità e
sulle azioni infermieristiche che aumentano la
capacità dell’individuo di rispondere a problemi reali o
potenziali di salute “
( American Nurses Association, 1981)
“Gli infermieri ricercatori tentano di descrivere eventi
e fenomeni, definiscono e registrano le relazioni fra i
fenomeni, eventualmente controllano e prevedono i
fenomeni studiati”
(Munhall e Boyd, 1993)
“Il focus della ricerca deve essere la scoperta delle
conoscenze fondamentali che riguardano la pratica
infermieristica”
(Barnard, 1980; Lo Biondo- Wood e Haber 1994)
“L’evoluzione infermieristica richiede un’analisi
sistematica delle ricerche applicabili all’area
infermieristica da parte di esperti”
(Mason e Leavitt,1993)
La storia/ricerca
Da
A
PER
Campo della ricerca: 1° ricerca infermieristica
“L’assistenza ai soldati durante la guerra di Crimea”
Florance Nightingale
(Sarkis e Conners, 1986)
“Le attente registrazioni statistiche sono un modello per
gli infermieri e per i sociologi”
(Cohen,1984)
dal 1900 al 1940
la formazione infermieristica relativamente ai metodi
d’insegnamento e di valutazione
Durante la seconda guerra
il reclutamento e la richiesta d’infermieri crescente
bisogno di professionisti per rispondere ai bisogni civili e
militari.
(Vari autori, 1995)
Nel 1950
Molto interesse per la ricerca infermieristica;
Istituzione di Master per la formazione di inf ricercatori;
Investimento soldi per focalizzare le funzioni e le attività
infermieristiche.
I dati furono pubblicati sulla rivista “Nursing Research”.
Negli anni sessanta
Sviluppo di modelli teorici;
Uso di metodi scientifici nell’attività quotidiana
infermieristica.
Le organizzazioni di categoria stabilirono le tematiche di
ricerca più urgenti da affrontare.
Negli anni ’70- ’80
C’è il boom del fenomeno “ricerca infermieristica”
L’ANA raccomandò come area di ricerca
• la promozione della salute
• la prevenzione delle malattie
• il rapporto costi/benefici nell’assistenza sanitaria
• l’assistenza infermieristica per clienti ad alto rischio
I risultati sono documentati nelle riviste “Advances in
Nursing Science, Reaserch in Nursing and Health;
Western Journal of Nursing Research”
È l’ora, in America, della
creazione della National Center
for Nursing Research sotto
l’egida del National Institute of
Health.
L’infermieristica entra
nell’area dell’indagine
scientifica
Le quattro proprietà della ricerca infermieristica:
• la ricerca infermieristica deve focalizzarsi su una
variabile che fa la differenza nel migliorare
l’assistenza al cliente
• la ricerca infermieristica deve contribuire allo
sviluppo della teoria e del corpo di conoscenze
scientifiche del Nursing
• un problema di ricerca appartiene all’infermieristica
quando gli infermieri hanno l’accesso e il controllo
sul fenomeno che si è studiato
• un infermiere ricercatore deve avere una mentalità
creativa, indagatrice, inquisitoria
(Diers, 1979)
Le fasi della ricerca
1. Scelta del problema di ricerca e definizione delle
ipotesi
2. Formulazione del disegno di ricerca
3. Raccolta dei dati
4. Codifica e analisi dei dati
5. Interpretazione dei risultati al fine di
controllare le ipotesi
1. Scelta del
problema e
definizione
delle ipotesi
5.
Interpretazione
dei risultati
4. Codifica e
analisi dei dati
2. Formulazione
del disegno
della ricerca
3. Raccolta
dei dati
Il circuito della ricerca
Fasi collegate e interdipendenti.
Principi della “circolarità” e della “replica”.
“La ricerca è un ciclo che non ha mai termine.
Dobbiamo sempre accettare tutti i risultati in modo
provvisorio, consapevoli del fatto che indagini
successive possono rivelarli sbagliati”.
1. Individuazione del problema
Fattori che l’influenzano:
1.1 Il paradigma del ricercatore
1.2 I valori del ricercatore
1.3 La metodologia del ricercatore
1.4 L’unità d’analisi scelta
1.5 Il fattore temporale
1.1 I paradigmi di ricerca
Il paradigma è la finestra mentale attraverso la
quale il ricercatore vede il mondo.
Paradigmi sono in concorrenza tra di loro.
I risultati della ricerca vanno letti in relazione al
paradigma con il quale sono stati codificati e non
secondo il paradigma dominante.
1.2 I Valori del ricercatore
I valori sono le diverse concezioni di ciò che appare
desiderabile e indesiderabile.
I valori con i relativi assunti, cioè giudizi di valore,
influenzano il paradigma, pertanto sono, nell’ambito della
ricerca, un problema, in quanto affermazioni non
verificabili. (Esempio di giudizio di valore: “le persone non
dovrebbero utilizzare il controllo delle nascite”)
La reattività
La tecnica di ricerca è reattiva quando la sua applicazione
provoca da parte delle persone studiate una reazione tale
da influenzare i dati.
(vedi l’osservazione partecipata)
L’effetto reattivo della ricerca sul fenomeno studiato è
spesso denominato “effetto Hawthorne” . L’attenzione da
parte dei ricercatori modifica il comportamento stesso che
si desidera studiare.
1.3 La metodologia e il metodo
La metodologia è la filosofia del processo di ricerca.
Comprende gli assunti, i valori che servono alla base
razionale della ricerca, gli standard o i criteri che il
ricercatore utilizza per interpretare i dati e per pervenire
alle conclusioni.
I metodi sono le tecniche, gli strumenti di ricerca per
raccogliere i dati.
Metafora didattica sui metodi
• Quando si ha solo un martello, tutti i problemi vengono
affrontati a martellate, anche quando si hanno solo viti
• Quando si conoscono diversi strumenti (tecniche),
occorre sapere scegliere quale è più adatto al problema
concreto che ci sta di fronte
• Occorre evitare il conformismo delle tecniche di moda
1.4 L’unità di analisi
L’unità d’analisi è il campione d’indagine tratto da una
popolazione composta, nel caso delle scienze sociali, di
individui.
Le unità d’analisi differiscono grandemente per l’ampiezza
o la dimensione:
Macroricerche = ampi aggregati (paesi, regioni..)
Microricerche = singolo individuo o gruppo di due o tre
Nozione affine è l’ampiezza dell’indagine che si riferisce alla quantità di
casi concreti a cui si applica una teoria
1.5 Il fattore temporale
Gli studi differiscono per il modo in cui tengono conto del
tempo; si fa distinzione tra studi trasversali e studi
longitudinali.
Lo studio trasversale studia una sezione trasversale di
popolazione in un determinato momento
La studio longitudinale comporta dati raccolti in un
periodo di tempo prolungato – settimane, mesi, anni-
Se lo studio è fatto sulla stessa popolazione in tempi
diversi si chiama “studio di panel” ; se si studiano gruppi
diversi in tempi diversi si dice “studio di trend”
Lo studio trasversale ha il vantaggio fondamentale di
raccogliere dati di un gran numero di persone e
compararli – i dati non sono influenzati dallo scorrere del
tempo –
Lo studio longitudinale ha il vantaggio di consentire lo
studio dei mutamenti di un fenomeno nel tempo – si può
valutare la tendenza a …-
Paradigma
Unità di analisi
Metodo di
raccolta dati
Tecnica di analisi
dei dati
“Scientifico” o
statistico
Solitamente
micro ma anche
macro
Inchiesta
Statistica
Psicologia sociale
e ricerca su
piccoli gruppi
Micro
Prevalentemente
esperimento di
laboratorio e
osservazione
Statistica
Etnografia
Dal micro al
macro (ad es.
comportamento
collettivo)
Osservazione e
note sul campo
Analisi verbale o
qualitativa delle
note prese sul
campo
Etnometodologia
Micro
Osservazione e
registrazione su
nastro
Analisi verbale
dei nastri e delle
note prese sul
campo
K. D. Bailey, 1985- “Alcuni paradigmi della ricerca sociale” p. 51
in evidenza:
Il problema, in definitiva, identifica la direzione che
prenderà la ricerca stessa. Pertanto i termini devono:
• essere chiari e non ambigui
• esprimere le relazioni tra due o più variabili
• identificare la popolazione che deve essere studiata
• incoraggiare i test empirici.
Il problema deve essere specifico e ben definito.
Le domande che riguardano il giudizio, l’etica, la morale, i valori non
sono soggetti adatti al processo di ricerca scientifica (?)
2. Il disegno della ricerca
Dopo aver individuato il problema di ricerca si procede alla
costruzione delle spiegazioni sociologiche.
Si decide come misurare le variabili principali dell’ipotesi e il
gruppo di persone su cui verificare l’ipotesi stessa.
Che cosa è una spiegazione?
Una deduzione logica di un enunciato (explanandum)
dedotto da condizioni singolari di contesto e da
proposizioni universali (explanans = leggi causali)
Nel formulare
2.1 L’ipotesi di ricerca
È necessario fare un distinguo tra
2.1.1 Studi descrittivi, mirano a descrivere
dettagliatamente il fenomeno - ciò che è successo 2.1.2 Studi esplicativi, mirano a spiegare il fenomeno
specificando perché o come è accaduto
Gli studi esplicativi
Comprendere ciò che succede
(come facciamo a sapere se comprendiamo o meno?)
Prevedere e spiegare
(Ma non è lo stesso perché la previsione precede l’evento
mentre la spiegazione ha luogo dopo che l’evento è
accaduto o no?)
2.2 La teoria
Fornisce spiegazioni e previsioni nel tentativo di rispondere
alle domande del come e perché.
La teorizzazione è lo sforzo di fornire spiegazioni e
previsioni di fenomeni assistenziali, in generale collegando
il tema studiato (ad es. l’ansia) a qualche altro fenomeno
(ad es. mancanza di conoscenze).
La teoria deve essere controllabile.
Le componenti fondamentali della teoria sono concetti e
variabili collegati in affermazioni genericamente conosciute
come proposizioni.
2.2.1 Concetti e variabili
I concetti sono immagini o percezioni mentali che non
possono essere osservate direttamente (ad es. amore,
giustizia, ansia ..) o che possono avere referenti facilmente
osservabili (ad es. tavolo operatorio, elettrocardiografo ….)
•E’ una categoria mentale che permette di classificare in
modo convenzionale e arbitrario oggetti concreti o astratti
e di denominarli
Concetti
CONCETTO
SEGNO
•Nave
•Nave
PERCETTO
Le variabili
sono l’oggetto dello studio. Esse possono essere dipendenti
o indipendenti.
La variabile Indipendente è detta così perché ha un
effetto presunto sulla variabile dipendente.
È capace di indurre un mutamento nella variabile
dipendente.
È la spiegazione ipotizzata.
La variabile
Dipendente, è la conseguenza o effetto presunto.
Varia in relazione ai cambiamenti che si verificano nella
variabile indipendente.
La variabile dipendente è quella che il ricercatore è
interessato a comprendere e spiegare.
Le variabili
Spesso le due variabili hanno una relazione causata da
una terza variabile detta Variabile interveniente.
Esempio: le variabili A e B sono correlate perché A causa
una terza variabile C, che a sua volta causa B.
La C è detta variabile interveniente.
Per memoria: variabile distorcente
e sopprimente
Le relazioni tra variabili
La relazione può essere positiva o negativa
indipendentemente dal grado d’intensità (forza di
collegamento) che li lega
Positiva o diretta al variare dell’una varia anche l’altra nella
stessa direzione
Negativa o indiretta al variare dell’una varia
anche l’altra in direzione opposta
(incremento dell’una e decremento dell’altra).
2.2.2 Definizione delle proposizioni
La proposizione è un’affermazione concernente uno o più
concetti oppure variabili.
“il 45% degli studenti universitari negli Stati Uniti ha usato
la marijuana almeno una volta” Proposizione univariata
perché contiene una sola variabile.
“ Quanto maggiore è il tasso di densità in una città
maggiore è il suo tasso di criminalità” Proposizione
multivariata perché contiene due variabili.
Proposizioni
sono il materiale da costruzione delle teorie così come i
concetti lo sono delle proposizioni.
La maggior parte delle proposizioni sono di tipo bivariato.
Le proposizioni assumono vari nomi
Nome delle
proposizioni
Modo in cui la
proposizione è prodotta
Può essere provata
direttamente
Ipotesi
Dedotta o generata dai dati
Sì
Generalizzazione
empirica
Generata dai dati
Sì
Assioma
Vero per definizione
No
Postulato
Dato per vero
No
Teorema
Dedotto da assiomi o postulati
Sì
3. Misurazione
È il processo attraverso cui si determina il valore o il livello,
sia qualitativo che quantitativo, di un particolare attributo
per una particolare unità di analisi.
Comporta l’assegnazione di numeri - variabile quantitativa o denominazioni - variabili qualitative - a concetti.
Le variabili qualitative sono utilizzate largamente negli studi
basati sull’osservazione; la sola operazione numerica che si
può fare è quella del calcolo delle frequenze.
3.1 la distinzione tra qualitativo e
quantitativo
Quantitativo, “riguarda la raccolta sistematica
d’informazioni numeriche, di solito in maniera molto
controllata. Per l’analisi di queste informazioni si usano
procedure statistiche”
Qualitativo, “riguarda la raccolta e l’analisi sistematica di
materiale narrativo, soggettivo. Si usano procedure in cui si
tende ad avere un controllo minimo imposto dal
ricercatore”
(Polit e Hungler, 1995)
il risultato del relativo approccio è
Ricerche quantitative usano maggiormente un
ragionamento logico-deduttivo e attributi misurabili
dell’esperienza umana.
Ricerche qualitative tendono ad utilizzare gli aspetti
dinamici e individuali dell’esperienza umana in un approccio
olistico.
(Polit e Hungler, 1995)
Items
Ricerca quantitativa
Ricerca qualitativa
Focus
Si concretizza su un numero ristretto di
concetti specifici
Tenta di comprendere nella loro interezza alcuni
fenomeni, piuttosto che focalizzarsi su concetti
specifici
Concetto di
partenza
Inizia con idee preconcette su come i concetti
sono correlati
Ha poche idee preconcette: sottolinea l’importanza
delle interpretazioni da parte delle persone di
eventi e circostanze, piuttosto che
l’interpretazione del ricercatore
Metodo
Usa procedure strutturate e strumenti formali
per raccogliere informazioni
Raccoglie informazioni senza strumenti formali o
strutturati
Controlli
Raccoglie informazioni in condizioni
controllate
Non tenta di controllare il contesto di ricerca, ma
cerca di catturare quel contesto nella sua interezza
Obiettività
verso
soggettività
Enfatizza l’obiettività nella raccolta e
nell’analisi delle informazioni
Tenta di trarre profitto dai dati soggettivi come
mezzo per capire e interpretare le esperienze
umane
Analisi
Analizza le informazioni numeriche attraverso
procedure statistiche
Analizza le informazioni scritte in modo
organizzato ma intuitivo
1993, “Essential of Nursing research: Methodos, appraisal, and utilization” 3° Ediz. Pp. 19-20 Philadelphia: J.B.
Lippincott
3.2 I livelli di misurazione
• misurazione
• misurazione
• misurazione
• misurazione
nominale /qualitativo
ordinale
ad intervalli quantitativo
dei rapporti
3.2.1 Misurazione nominale
Qualsiasi misurazione qualitativa è nominale, sia che le
categorie siano designate con nomi o con numeri.
È essenziale che
• vi siano almeno due categorie (altrimenti non è una
variabile),
• le categorie siano distinte e reciprocamente esclusive ed
esaustive (es. sesso),
• i casi che cadono sulla linea di divisione tra l’una e l’altra
siano in numero ridotto.
3.2.2.Misurazione ordinale, a intervalli, di rapporto
Questi tre livelli di misurazione sono di tipo quantitativo.
Ciascuno di essi, nell’ordine, incorpora i precedenti; cioè
ciascun livello di misurazione incorpora le proprietà dei
livelli precedenti più alcune proprietà che gli sono proprie.
Ordinale: è analoga a quella nominale per quanto attiene
il principio di “categorie reciprocamente esclusive
ed esaustive”. Tuttavia le diverse categorie, non
essendo tutte allo stesso livello e quindi di uguale
valore, sono ordinate gerarchicamente a
seconda del valore che hanno rispetto alla proprietà
considerata.
( es. ordinare una graduatoria)
A intervalli: consente di determinare di quante unità è la
differenza tra una posizione nella graduatoria e la
successiva (utilizza l’operazione di somma o di
sottrazione).
Questa misurazione informa sul livello di
intervallo esistente tra una categoria e l’altra,
definendo una scala a intervalli che ci dice sia se
una categoria è più in alto dell’altra sia di quante
unità è più in alto.
È presente lo zero relativo.
Di rapporti: consente di determinare il rapporto tra una
categoria e l’altra della scala gerarchica di categorie
(richiede l’operazione di moltiplicazione o di
divisione).
È presente lo zero assoluto.
esempio
Le scale termometriche di Celsius, Fahrenheit, Kelvin.
Nelle scale C. e F. lo zero è arbitrario.
Infatti,
il punto zero, nella scala di Celsius indica il punto di congelamento dell’acqua;
nella scala Fahrenheit, il punto zero è a 32° sotto quello di congelamento e
corrisponde alla temperatura più bassa osservata da F. in una miscela di neve e
sale.
Nella scala Kelvin, invece, la temperatura ha “un’interpretazione diretta in
termini del moto delle molecole e il punto 0°K è il punto in cui tale moto cessa
del tutto “. Solo adottando questa scala è possibile effettuare operazioni di
moltiplicazione o di divisione sulle temperature ottenendo risultati che abbiano
un significato: cioè ogni variazione può essere tradotta in termini di moto delle
molecole.
Non si può dire che 30°C sia tre volte più caldo di 10°C, per quanto la scala
centigrada abbia le proprietà della scala ad intervalli, ma, nella scala di Kelvin,
30° e 10° possono essere tradotti in termini di moto delle molecole – un
oggetto a 30° K ha un moto delle molecole tre volte più veloce dello stesso
oggetto a 10°K -
3.3 La validità e l’attendibilità
Nel determinare la validità e attendibilità delle misure è
d’obbligo porsi delle domande di base su qualsiasi
strumento di misurazione:
• che cosa misura?
• i dati che fornisce sono rilevanti per le caratteristiche a
cui si è interessati?
• sino a che punto le differenze dei punteggi rappresentano
differenze reali delle caratteristiche che stiamo cercando di
misurare?
• sino a che punto riflettono anche l’influenza di altri
fattori?
“la validità di uno strumento di misurazione può essere
definita come il grado in cui le differenze di punteggio
riflettono autentiche differenze tra gli individui
relativamente alle caratteristiche che cerchiamo di
misurare, non errori costanti o casuali”
Sellitiz e altri 1976, 168-169
“ Nell’uso scientifico la misurazione di un dato fenomeno
(designato a sua volta da un dato concetto) dà origine ad
una valida misura se riesce effettivamente a misurare il
fenomeno” (es. test sull’intelligenza)
Phillips 1971, trad it. 1972,279
“l’attendibilità di uno strumento di misura è data dalla
stabilità dei risultati della misurazione”
“il rapporto tra validità e attendibilità è asimmetrico, dato
che la validità implica l’attendibilità ma non viceversa”
K.D. Bailey1982, trad. it. 1985
3.4 L’errore
Uno dei molti tipi di errori che s’incontrano nel processo di ricerca è quello della
mancanza di validità o di attendibilità.
Fase della ricerca
Tipo di errore
Costruzione del concetto e dell’ipotesi con
scelta di definizioni operative
Mancanza di validità a vista
Costruzione dello strumento di ricerca
(questionario)
Formulazione errata o ambigua delle domande
Campionamento
Errore di campionamento
Raccolta dati
Errore per mancato controllo di:
Ambiente
Situazione personale dell’intervistato
Rapporto tra l’intervistato e il ricercatore
Difetti dello strumento di ricerca
Fraintendimento della risposta data
Codifica
Registrazione informazioni inesatte per mancanza di
dati; illegibilità dei dati; errori di codifica
Analisi dei dati
Uso erroneo delle statistiche o interpretazione
inesatta dei dati
4. Il campionamento
È la selezione di un sottoinsieme di popolazione , le cui
dimensioni sono definite a priori, in grado di fornire lo
stesso livello di accuratezza d’informazioni.
Le stesse, che si sarebbero ottenute esaminando l’intera
popolazione.
Il campione deve essere rappresentativo dell’universo.
La dimensione del campione dipende dall’ampiezza della
popolazione che deve essere campionata.
I termini tecnici
Unità d’analisi il gruppo di persone o di oggetti da
sottoporre ad indagine
Popolazione o universo la somma totale di tutte le unità
di analisi
Lista di campionamento elenco completo di tutte le
unità da cui è tratto il campione
5.
5. Alcuni metodi di ricerca
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
Questionari
Interviste
Esperimenti
Osservazione
Uso di documenti
5.1 I questionari
• questionario postale
• questionario consegnato a mano con restituzione dello
stesso
– elenco di domande a cui il soggetto deve rispondere. Le
domande possono essere aperte o chiuse –
Sondaggi di opinione argomenti di attualità o di pubblico
interesse
Censimento riguarda la popolazione e non il campione
5.2 Intervista
Ha l’obiettivo di conoscere le opinioni e la trasformazione
delle realtà
• Intervista non strutturata
• Intervista semi strutturata
• Interviste telefoniche computerizzate
5.4 Osservazione
Tecnica principale della raccolta dati sul comportamento
non verbale
• Partecipante
• Non partecipante
Confronto tra ricerca quantitativa e qualitativa
interazione soggetto - oggetto
• Nella ricerca quantitativa
l’osservazione è
distaccata e neutrale
(“assenza virtuale”)
• Nella ricerca qualitativa
l’osservatore è coinvolto
personalmente e
condivide le esperienze
degli osservati
6. L’analisi dei dati
I dati raccolti devono subire un processo di trasposizione
che li trasformi in una forma adatta all’analisi.
Si parla di riduzione dei dati, di codifica, di pulizia.
Per l’analisi dei dati è importante procedere prima alla loro
trasposizione su schede appropriate poi procedere ad
assegnare ad ogni modalità di risposta un numero di
codice.
Il passo successivo è il raggruppamento e la
differenziazione. Si ottengono così dei files e ogni file
corrisponde ad un caso.
Anche la pulizia dei dati è importante che però non si
sostituisce né alla verifica né alla lettura integrale.
6.1 La codifica
È assegnare un codice ad ogni voce. Può essere fatta
•
•
•
a priori
a posteriori
delle risposte mancanti
È necessario procedere alla
• costruzione del libro codice
la tecnica delle scale
La costruzione delle scale prevede sia i tre livelli di
misurazione
• ordinale
• a intervalli
• di rapporti
sia l’assegnazione di numeri o simboli ai vari livelli di un
particolare concetto che intendiamo misurare
Le scale possono essere di vario tipo a seconda delle
necessità e delle finalità.
Si
no
D’accordo
in disaccordo
Molto soddisfacente; poco soddisfacente; sufficientemente
soddisfacente; insoddisfacente; molto insoddisfacente
1
2
1
2
3
4
5
6
E altre molto più complesse …
7. L’analisi dei dati
L’analisi dei dati è la fase culminante del lungo processo di
ricerca.
È una fase molto delicata perché un errore compromette e
vanifica tutto il lavoro precedente.
È necessario analizzare i dati così da
i. Controllare le ipotesi di ricerca o comunque in modo da
rispondere agli interrogativi di ricerca
ii. Presentare i risultati in una forma comprensibile e
convincente all’eventuale lettore
Ci sono svariate tecniche di analisi multivariata che
tendono a contenere gli errori che si possono verificare.
La statistica che accompagna l’indagine sociale ha avuto
una grossa evoluzione negli ultimi anni.
I risultati delle ricerche, oggi, sono più attendibili e
significativi di ieri ma lo sono meno di domani.
Organizzare una ricerca intorno al fenomeno ……..
•Definizione del problema nei suoi aspetti disciplinari:
organizzativo sociale
sanitario
economico
politico
culturale
insediativo/logistico
•Indagine:
chi, dove quando, perché?
•Progetto di ricerca/intervento:
individuazione di
contenuti formativi
obiettivi
metodologia
metodi e tecniche
mezzi
risorse
tempi
diffusione del problema
verifica
•La ricerca/intervento e la partecipazione dei dati interessati
programmazione
chi, come, dove, quando, perché?
•La formalizzazione dei dati/risultati e loro trasferimento
•I risultati della ricerca/azione/intervento visti quale momento di modificazione del fenomeno
Comportamento
Conoscenza
Abilità
Autonomia
•Soluzione dlel problema
Un operatore dedito alla ricerca deve
• conoscere la ricerca e attribuirle la funzione che essa ha:
attività tendente a una conoscenza scientifica relativa al
segmento di campo indagato – non sopravaluterà né
sottovalutare ciò che fa• essere teso al ricercare e non al valore della sua attività –
ogni sua ricerca perviene a verità• essere umile e consapevole dell’utilità del suo operare
• essere curioso, attivo, lungimirante
Si ricerca per sé e per gli altri.
La
La
La
La
ricerca
ricerca
ricerca
ricerca
è
è
è
è
uno strumento di apprendimento
produzione di beni
un processo di socializzazione
una strategia educativa
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