Finito di stampare
il 30 giugno 2010,
per essere presentato
all’European Science Open Forum (ESOF),
presso il Lingotto di Torino
© M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, 2010
A cura di: Giovanna Guslini
Ufficio VI – Personale della scuola - Dirigente: Luca Volonté
E-mail: [email protected]
Web: www.istruzione.lombardia.it
Commissione Europea - Joint Research Centre (JRC)
E-mail: [email protected]
Fotografie e grafici: Archivio storico JRC
Progetto grafico: José-Joaquín Blasco
Impaginazione: ArteStampa-Letizia Botta
Prefazioni
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Introduzione
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1. Un giorno in laboratorio
Un’esperienza diretta
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1.1 Costruisci con le tue mani
1.2 Verifica anche tu
1.3 Osserva con i tuoi occhi
1.4 Prova pure tu
1.5 Cerca, riconosci
2. Scopri il JRC
Curiosità, immaginazione, impressioni
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17
17
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2.1 Diventa “Giovane scienziato”! 2.2 Chi è secondo te lo scienziato e che cosa fa? 2.3 Come ti coinvolge il JRC?
2.4 Scopri il JRC e spiegalo a modo tuo
3. Da Ispra alla Cina
Riflessione e consapevolezza 21
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3.1 La cittadinanza attiva 3.2 L’Unione Europea tra noi, la UE siamo noi
3.3 Scuola e ricerca scientifica in Europa
3.4 Pensare globalmente agire localmente
4. Creo anch’io!
Scienza, creatività e innovazione
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4.1 Creatività ed innovazione non si esauriscono in un anno
4.2 La creatività in una mostra
4.3 S.O.S. a tutte le discipline
4.4 Ti presento la mia invenzione
5. Studiare / ricercare
Dialogo tra due mondi
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5.1 Il gioco: una cerniera tra due mondi
5.2 Punti di vista, bisogni, nodi da sciogliere 5.3 Alcune occasioni di incontro 5.4 Legami preziosi
Conclusione
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Tavole
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Cronologia degli eventi per le scuole a Ispra
Cronologia degli eventi per le scuole a Bruxelles
Grafici
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40
40
41
41
Schools Day 2007
Schools Day 2008
Open Day 2009
Schools Day 2010
Bibliografia
42
Mappe
Ringraziamenti
44
45
Prefazione JRC
Mentre si sta per pubblicare quest’opuscolo, l’Europa e il mondo attraversano una crisi economica: le risorse private e pubbliche sono più
scarse e vanno utilizzate nel modo più razionale possibile e questo
vale anche per la scienza e per la tecnologia. D’altra parte, si è scoperto che una chiave per il successo dell’Europa è di promuovere la
scienza e la tecnologia che a loro volta favoriscono lo sviluppo di
nuove idee, di innovazione e di lavoro per le generazioni future.
Quale migliore strategia per raggiungere quest’obiettivo se non incoraggiare la scienza nelle scuole, far scoprire ai bambini e agli alunni la
vera scienza e sperare, con il passare del tempo, di riaffermare l’Europa sul palcoscenico dell’eccellenza scientifica? Per queste ragioni il
JRC ha cominciato a promuovere la scienza nelle scuole circa sette anni
fa, con un’iniziativa che emerge da un’eccellente collaborazione tra
l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e il sito del JRC di Ispra.
Questa collaborazione è diventata sempre più forte, perciò è giunto il
momento per riflettere su ciò che è stato raggiunto nel corso degli
ultimi sette anni e, ovviamente, per pensare a iniziative future, forse
non solo per le scuole, ma anche per le università e per gli enti per la
formazione post-secondaria. In quest’opuscolo, potrete vedere molti
esempi di come gli studenti delle scuole, di tutte le età, si sono impegnati nelle attività scientifiche in corso all’interno del JRC. Vorrei estendere i miei ringraziamenti all’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, alle Unità di Comunicazione del JRC, e per ultimi ma non meno
importanti, agli scienziati del JRC che hanno utilizzato il loro tempo e si
sono presi cura di far crescere questa iniziativa.
L’Europa ha bisogno di riaffermarsi nel campo mondiale della scienza,
della tecnologia e dell’innovazione. L’unico modo per rendere ciò possibile è quello di stimolare l’interesse per la scienza da parte dei giovani d’oggi.
Sette anni di proficua collaborazione che hanno donato i propri frutti.
Roland Schenkel
Direttore Generale
Centro Comune di Ricerca
5
Prefazione USRL
L’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia vede nel JRC di Ispra
della Commissione Europea una grande opportunità sul proprio territorio per motivare i giovani allo studio delle scienze e della tecnologia,
ma anche per accostare docenti e studenti ai dibattiti più attuali sui
temi della ricerca in Europa.
I progetti e le attività che hanno coinvolto in questi anni, grazie ad un
proficuo partenariato, numerosissime scuole, spesso insieme con le
famiglie e le istituzioni del territorio, hanno permesso agli studenti e ai
loro insegnanti di sentirsi ancora di più cittadini europei e di conoscere
un ambiente internazionale attraverso i contatti con i ricercatori e le
esperienze nei loro laboratori.
A partire dal 2003 e da un territorio circoscritto ad Ispra e dintorni, le
iniziative per le scuole hanno coinvolto progressivamente migliaia di
studenti di tutte le province della Lombardia, ma anche di tutte le altre
regioni italiane, in iniziative nazionali e in esperienze internazionali.
I grandi temi della ricerca, con l’aiuto degli scienziati del JRC, sono
stati affrontati nei laboratori e nelle classi considerandone la rilevanza
nel nostro territorio e la loro contestualizzazione sia in Europa che nel
mondo; il locale e il globale, attraverso l’ approccio spesso multidisciplinare e creativo dei progetti e iniziative realizzati, si sono potuti
intrecciare nella didattica, sia sui banchi di scuola che al di fuori
dell’aula, per motivare i giovani attraverso un apprendimento attivo e
per produrre nuove competenze.
La presente pubblicazione vuole evidenziare non solo il filo conduttore
di una intensa collaborazione tra il JRC e l’USR per la Lombardia, ma
anche restituire e mettere a sistema un’esperienza, lanciando proposte di sviluppo per il futuro: fondamentale sarà l’azione dei docenti
affinché i lavori delle scuole nati dalla collaborazione con il mondo
della ricerca siano sempre più di qualità, siano valorizzati e conosciuti
in Europa, restituendo un feed back il più possibile positivo e riconoscente ai ricercatori.
Giuseppe Colosio
Direttore Generale
Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia
7
Lago
Maggiore
Ispra
Lombardia
Missione del JRC
Il Centro Comune di Ricerca ha il compito di fornire un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all’attuazione e al
controllo delle politiche dell’Unione Europea, adeguato alle esigenze
poste. Come servizio della Commissione europea, il Centro Comune di
Ricerca funge da centro di riferimento per le questioni di carattere
scientifico e tecnologico in seno all’Unione. Vicino agli ambienti in cui
vengono formulate le politiche, il Centro Comune di Ricerca agisce
nell’interesse comune degli Stati membri, senza essere legato ad interessi privati o nazionali.
Missione USRL
L’USR Lombardia è l’articolazione a livello periferico del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Tra le sue diverse funzioni, attiva la politica scolastica nazionale sul territorio e svolge attività di supporto alla flessibilità organizzativa, didattica e di ricerca
delle istituzioni scolastiche autonome. Cura i rapporti con le varie istituzioni locali, promuovendo lo sviluppo dell’offerta formativa sul territorio e offrendo supporto alle scuole per progetti d’innovazione a
carattere locale, nazionale o internazionale.
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Introduzione
È stata sperimentata una “formula” per riuscire a trovare un punto d’incontro tra il mondo della scuola e il
mondo della ricerca scientifica in Europa: ricercatori in classe e studenti in laboratorio. La “formula” è stata
individuata in questi ultimi anni grazie alla curiosità e al desiderio di conoscere quello che caratterizza due
ambienti di lavoro, di studio e di ricerca apparentemente molto diversi. In realtà i due mondi possono scoprire molti aspetti in comune e intrecciare un proficuo dialogo che offre opportunità sia agli uni che agli altri.
I protagonisti di queste esperienze sono i ricercatori del JRC e gli insegnanti con gli studenti delle scuole di
ogni ordine e grado della Lombardia e di diverse altre regioni italiane, con le quali l’USRL ha fatto da
“ponte” all’interno del MIUR.
I ricercatori hanno cercato tempo e modalità nuove per comunicare, desiderosi anche di vedere una ricaduta
del loro lavoro nella società e di contribuire alla costruzione del futuro della ricerca. Gli insegnanti e il
mondo della scuola hanno voluto trovare nuove modalità di lavoro e coinvolgere gli studenti perché convinti
che le pareti di un’aula non possono bastare come luogo di apprendimento. La preoccupazione dell’Europa,
in quest’ultimo decennio, per il calo d’interesse per le materie scientifiche sia nelle iscrizioni alle scuole sia
successivamente nelle scelte professionali è stata infatti anche la preoccupazione registrata da chi lavora
nella e per la scuola.
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Gli studenti sono ora protagonisti insieme con i loro insegnanti di nuove esperienze in cui si scoprono
curiosi e creativi e dialogano con i ricercatori, anche attraverso il linguaggio del gioco.
In un incrocio di esperienze e competenze, talvolta anche di carattere internazionale, vediamo allora i ricercatori che valutano e premiano progetti delle scuole, parlano anche con le famiglie e rispondono alle curiosità; ammiriamo gli studenti che entrano nei laboratori ed indossano il camice; coinvolgiamo docenti che
seguono attività formative in cui è il ricercatore il loro “maestro”; ascoltiamo piccoli studenti che spiegano
ad un microfono la loro invenzione ad una platea gremita di esperti ed al Commissario europeo per la
scienza e la ricerca.
In questa apparente confusione di ruoli è racchiusa la forza della “formula”: far crescere l’interesse per le
materie scientifiche e assicurare un futuro alla ricerca del nostro Paese e dell’Europa.
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1. Un giorno in laboratorio
Un’esperienza diretta
La maggiore attrazione a Ispra sono i laboratori:
il lavoro di ricerca che vi si svolge ogni giorno, tuttavia, non può essere in genere facilmente tangibile e
comunicabile ad un pubblico di non addetti ai lavori,
costituito per la gran parte da giovani e da bambini.
quali bambini, giovani ed adulti si cimentano,
insieme con i ricercatori, per costruire, verificare,
osservare, provare, cercare, riconoscere.
Il JRC, insieme con l’USR per la Lombardia, ha organizzato negli ultimi sette anni diversi momenti ed
attività per “tradurre”, in forma comprensibile dagli
studenti di tutte le età, le esperienze dei ricercatori.
Questo notevole sforzo comunicativo ha favorito la
trasmissione, a piccoli e giovani, non solo di conoscenze e competenze professionali, ma anche di
passioni, di emozioni, che si vorrebbero coltivare
sempre e ancora di più anche a scuola.
L’invito a fare, a costruire, rivolto al pubblico e
soprattutto ai piccoli e meno piccoli, è spontaneo in
molti ricercatori. “La tua casa sopravviverebbe ad
un terremoto?” chiede il ricercatore dell’ELSA (European Laboratory for Structural Assessment).
1.1 Costruisci con le tue mani
Toccare con mano non solo gli strumenti di laboratorio, ma anche il mondo che ci sta dietro, modifica
il modo di insegnare e di apprendere, facendo
nascere nuovi interessi tra gli studenti e i docenti.
Allo scopo di rispondere a questa domanda, le informazioni scientifiche si intrecciano con la sperimentazione pratica: dopo una breve introduzione ai
principi della dinamica strutturale, i visitatori possono costruire piccole strutture in mattoni, casette
in miniatura, e provarle su una piccola tavola vi-
brante, così da valutare e confrontare il loro comportamento in caso di terremoto.
A titolo di esempio, si indicano solo alcuni tra i
numerosi quesiti, giochi, attività ed esperimenti nei
Gli studenti si dimostrano molto interessati sia alla
parte iniziale di spiegazione teorica che alla succes-
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siva fase sperimentale. La parte sperimentale è però
quella che appassiona di più i ragazzi, perché in
quel momento possono vedere dal vivo cosa succede ad un oggetto quando lo si fa vibrare. In particolare fa sempre rimanere stupiti l’esperienza nella
quale alcune piccole strutture d’acciaio costruite
con i pezzi del Meccano vengono poste sulla tavola
vibrante. Durante tale esperienza i ragazzi vedono
come una piccola variazione nella frequenza di
movimento della tavola possa far entrare in risonanza ora l’una e ora l’altra struttura, generando dei
movimenti molto accentuati anche quando la tavola
si muove di pochi millimetri.
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Anche il fenomeno della liquefazione del terreno
riscuote sempre molto interesse perché la stragrande maggioranza dei ragazzi non pensa mai che
anche il terreno su cui poggia un edificio possa
essere danneggiato dal terremoto.
1.2 Verifica anche tu
Si può verificare viaggiando anche su di un trenino.
Per capire la tracciabilità del bestiame durante la
sua vita “dalla fattoria alla tavola”, i ragazzi sono
invitati a verificare in prima persona, sostituendosi
per gioco ad animali che viaggiano e che vengono
monitorati. Il JRC ne simula il trasporto usando un
trenino: i bambini - passeggeri sono identificati con
un braccialetto RFID (Identificazione a Radio Frequenza) ed il loro trasporto è monitorato durante un
breve viaggio all’interno del sito del JRC.
Diverse norme comunitarie stabiliscono infatti che, al
fine di assicurare il loro benessere, gli animali de-
vono essere trasportati secondo standard ben definiti e che, al fine di prevenire la diffusione di malattie
infettive, il trasporto deve essere monitorato. Il JRC
sta svolgendo alcuni progetti per identificare soluzioni tecniche per il monitoraggio dei parametri
richiesti. Una “Unità di Bordo” installata in un camion
può facilmente raccogliere le informazioni richieste
(condizioni di trasporto, identificazione degli animali,
ecc.) e trasmetterle ad un ricevitore remoto.
1.3 Osserva con i tuoi occhi
Cosa vive realmente sotto i nostri piedi?
L’Unità per la Gestione del Territorio e i Rischi Naturali (Istituto per l’Ambiente e la Sostenibilità) invita
a scendere con i ricercatori in una buca scavata sot-
to terra e ad osservare direttamente quello che pullula nel terreno.
Il suolo, come l’aria e l’acqua, è una delle risorse
naturali più importanti, ma, dato che giace sotto i
nostri piedi ed è spesso nascosto alla vista, dimentichiamo quanto influisca sulle nostre vite e quanto
ne dipendiamo.
esperimento, trattano le cellule, le colorano e le preparano, osservano il loro lavoro al microscopio e
ottengono risposte alle loro domande.
I ragazzi osservano campioni di terreno per capire
l’importanza della materia organica, ammirano at-
traverso i microscopi le creature del suolo, scoprono
vermi della terra “commestibili” e infine gareggiano
per dipingere su t-shirt una creatura (talpa o verme)
che vive nascosta nel suolo.
È un gioco che simula il sistema di rilevamento delle
navi (Vessel Detection System, VDS) con l’aiuto delle
immagini satellitari. Questo sistema, sviluppato al
JRC, viene usato per identificare e localizzare, in tem-
po reale, possibili attività di pesca illegali. I tabelloni
di gioco, posizionati su lavagne magnetiche, sono
delle copie d’immagine satellitare sul mare con griglia cartesiana, dove sono visibili diverse navi. Il gioco
è per due giocatori, ogni partecipante deve trovare le
navi dell’altro giocatore. In certe occasioni si gioca in
squadre di due o tre ragazzi.
1.4 Prova anche tu
Come puoi essere per un attimo un vero scienziato?
I ricercatori, presso i laboratori ECVAM, cercano di
rendere tangibile il loro lavoro di ogni giorno, alle
prese con cellule e coltura di tessuti.
I bambini possono realizzare loro stessi un esperimento in vitro.
È utile una breve introduzione su come si lavora in
un vero laboratorio di biologia (camici, guanti, oc-
chiali di sicurezza, bilance, microscopi, reagenti ed
altro). I bambini discutono con gli scienziati il loro
Alla ricerca delle navi pirata
Le numerose possibili applicazioni dei sistemi radar
risultano particolarmente interessanti e divertenti
per il pubblico che assiste alle presentazioni del
Laboratorio Europeo di Misure Microonde (European
Microwave Signature Laboratory, EMSL). Lì si svolge
attività sperimentale rivolta alle misure radar, alle
antenne e ai sistemi di comunicazione wireless,
mettendola al servizio della Commissione Europea e
dell’industria.
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I ragazzi possono “provare” anche loro le tecniche
radar anticollisione, giocando con un’automobile
teleguidata e comprendendo in modo facile ed interattivo come il radar a banda ultra larga (UWB) montato a bordo di veicoli commerciali possa aumentare
la sicurezza sulle nostre strade.
A4 in bianco nero sono proposte su una tavolino con
matite a disposizione per colorarli e riconoscerli. Ogni
disegno di pesce è collegato ad un numero e ogni
nome in diverse lingue europee è collegato ad una
lettera. La soluzione giusta (cifra vs lettera) è scritta
capovolta nella parte bassa del foglio.
1.5 Cerca, riconosci
I più piccoli (3-12 anni) sono interessati a colorare i
pesci, mentre i più grandi oltre i 18 anni (inclusi i
genitori!) si sfidano a riconoscerli.
Sfidare a ricercare e riconoscere,
per imparare più in fretta.
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Alcune attività sono state ideate per far conoscere
meglio i materiali a contatto con gli alimenti. Gli strumenti e le modalità per comunicare sono un breve filmato di 11-12 minuti, un percorso attraverso posters
con i campioni, una mostra di oggetti derivati dalla
plastica riciclata e giochi: “find my package”, parole
crociate (dopo il percorso tra i posters) e il gioco di
collegamento “in my previous life, I was”.
Sai come è fatto il pesce che mangi?
Vieni a riconoscerlo e a colorare i pesci
Per facilitare la comprensione del progetto è stato
realizzato un poster A3 con disegni a colori dei pesci,
i più importanti economicamente (e dunque nei piat-
ti); il poster è presentato su una parete, mentre copie
2.Scopri il JRC
Curiosità, immaginazione, impressioni
Scoprire il JRC a Ispra per un pubblico, non solo di
adulti, ma anche di giovani e bambini, non significa
solo conoscere in un’atmosfera calda e accogliente
un sito europeo, non significa semplicemente avere
accesso a informazioni e notizie attuali sul mondo
della ricerca in Europa. L’invito a “scoprire” è anche
un invito a dare libero sfogo alla curiosità, all’immaginazione, alle impressioni che si ricavano a contatto con un mondo popolato da ricercatori di nazionalità diverse che hanno qualcosa di speciale che li
accomuna: una forte motivazione e un particolare
coinvolgimento nel proprio lavoro.
Quando il ricercatore comunica e traduce le sue
esperienze, rendendole comprensibili anche per i
non addetti ai lavori, fa trasparire anche il piacere
della scoperta e l’importanza di coltivare la curiosità.
2.1 Diventa “Giovane scienziato”!
È stato proposto un percorso di un giorno “I ragazzi
e la scienza” che invita a prendere parte a dei veri
esperimenti insieme con i ricercatori. Nelle varie
tappe gli studenti scoprono ad esempio “il pacchetto giusto per il cibo giusto”, le cellule umane in
coltura al microscopio ottico, come riconoscere gli
Organismi Geneticamente Modificati, come si estrae
DNA dai vegetali, come diventare “pilota per un
giorno”, il suolo e i suoi segreti, le piante attraverso
i 5 sensi, la vita nascosta in una goccia d’acqua…
e molto altro ancora!
Se si completa il percorso, al termine della giornata,
si riceve un diploma e si può essere insigniti del
titolo di “Giovane Scienziato” dell’anno...
2.2 Chi è secondo te lo scienziato e che cosa fa?
È interessante cogliere il punto di vista dei bambini
sugli scienziati, sul loro lavoro e sul JRC, punto di
vista affiorato con chiarezza da una lettura e interpretazione dei loro disegni. È anche divertente,
attraverso questi, cogliere lo sguardo dei piccoli sui
ricercatori e sulla loro missione. Con matite, ges-
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setti, acquerelli, colori a cera, pennarelli, in cambio
di uno zainetto premio, 137 bambini di diverse
nazionalità tra i 4 e i 12 anni ci hanno restituito,
attraverso un concorso, le loro impressioni e interpretazioni riguardo la figura del ricercatore.
Secondo i bambini, lo scienziato ha innanzitutto
un’attività molto impegnativa e poliedrica, in cui gli
viene richiesta capacità di osservazione, analisi, ma
anche una certa praticità.
Viene raffigurato soprattutto nel suo ambiente più
caratteristico, il laboratorio, di chimica in molti casi,
ma anche in giro per il mondo alle prese con un vulcano o a diretto contatto con la natura. Spesso lo si
vede in un lavoro d’équipe, perché il ricercatore sa
fare un gioco di squadra.
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Un’idea comune a quasi tutti i bambini è che lo
scienziato crea, inventa e si diverte.
Se i più piccoli colgono tutti questi aspetti, anche i
ragazzi più grandi non rimangono indifferenti quan-
do parlano con i ricercatori e visitano i laboratori,
uscendone con un’impressione positiva.
2.3 Come ti coinvolge il JRC?
Secondo i ricercatori quello che motiva maggiormente i ragazzi è di realizzare loro stessi, con le proprie mani, gli oggetti che servono per i loro esperimenti: questo li fa sentire protagonisti e liberi di
utilizzare la propria fantasia. Li diverte molto l’idea
della sfida che subito si viene a creare con i loro
compagni di classe.
Talvolta si aspettano che sia la fascia della scuola
primaria quella più interessata ad un’attività in cui
la componente ludica riveste un ruolo importante,
constatano poi invece come la loro proposta sia
spesso molto apprezzata anche da alunni molto più
grandi, da studenti universitari e anche dagli stessi
genitori. Per ogni classe di età possono essere
messi in evidenza molti aspetti dei problemi che
vengono poi evidenziati dall’esperienza pratica.
Questa porta a riflettere, a trovare soluzioni e spes-
so a cambiare abitudini.
Anche il punto di vista dei genitori dà un feedback
agli stessi ricercatori sul grado di coinvolgimento
dei ragazzi: molti adulti durante l’Open Day si avvicinano ai ricercatori per comunicare la soddisfazio-
ne dei figli i quali esprimono il desiderio, dopo
un’esperienza entusiasmante, di diventare scienziati da grandi.
Anche i genitori partecipano, ma spesso si scopre
che i figli si rivelano più bravi di loro e questo crea
situazioni veramente divertenti.
Quasi tutti i docenti (85%) coinvolti negli School
Days o nelle settimane scientifiche, dopo la visita ai
laboratori, vorrebbero continuare ad approfondire a
scuola, con i loro studenti, i temi della ricerca, con
la stessa classe già coinvolta (circa 80%), ma anche
con nuove classi (40%). Molti preparano la visita
prima di arrivare a Ispra (60%). Nell’ultimo School
Day la percentuale sulle classi da coinvolgere in
approfondimenti e ricerche in classe si è capovolta
rispetto al 2008, indicando come tendenza la
volontà di ampliare anche ad altre classi la ricaduta,
si spera anche in previsione di un ritorno al JRC con
nuovi gruppi già sufficientemente informati.
Nelle interviste, gli studenti che partecipano agli
School Days dichiarano che vorrebbero ritornare a
Ispra per partecipare ad un’altra giornata per le
scuole (circa 90-95%) ritenendola ampiamente formativa (più del 60%) o abbastanza formativa (circa
il 35%). Molti si sentono più attratti dalla scienza
dopo aver partecipato alle varie attività (59%), il
16% risponde “più o meno”, il 25% pensa che nulla
sia cambiato.
2.4 Scopri il JRC e spiegalo a modo tuo
Percorsi, giochi, interviste, questionari, concorsi,
conferenze, libere interpretazioni e disegni: sono
diversi i modi in cui si manifesta o si esercita la curiosità di un pubblico eterogeneo e che servono per
accrescere la motivazione soprattutto nei giovani. Più
di 50 anni di storia dell’Europa e dalla fondazione del
sito di Ispra vengono implicitamente trasmessi da
tutte queste iniziative. Le varie attività insegnano che
il mondo della ricerca in Europa ha fatto passi da
gigante, ma vorrebbe raggiungere obiettivi ancora
più elevati investendo sulle nuove generazioni.
Con questo obiettivo, sono stati allora coinvolti i
giovani della scuola secondaria di II grado, che, con
il supporto indispensabile dei docenti, si sono
cimentati in un concorso nazionale “Scopri il JRC –
La scienza e la tecnologia in Europa viste dai giovani”, nato dalla collaborazione tra il JRC e l’Ufficio
Scolastico Regionale per la Lombardia – MIUR in
occasione della celebrazione del 50° anniversario
della firma dei trattati di Roma.
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20
Il Concorso ha voluto far conoscere ai giovani e,
attraverso i giovani, far conoscere ai cittadini l’attività dei sette Istituti che compongono il JRC: gli studenti sono stati invitati infatti ad una visita virtuale
delle sue sedi e ad elaborare materiale informativo
promozionale (pagina web, poster grafico, slogan).
loro prodotti in una mostra, trasferita poi anche a
Bruxelles.
Gli autori dei migliori elaborati sono stati premiati
nel 2007 con un soggiorno presso il JRC di Ispra,
durante il quale hanno avuto l’opportunità di conversare con i più noti scienziati e ricercatori lì riuniti
in occasione della Festa dell’Europa e di ammirare i
Nel 2008 solo il 15% circa di studenti dichiarava di
conoscere già, prima della visita, il JRC; oggi circa
un terzo (33%) dei partecipanti agli School Days
quando arriva al JRC a Ispra, dichiara di averne già
avuto informazione.
Ancora oggi gli insegnanti possono ripercorrere con
i propri studenti, prima di recarsi a Ispra, questa
visita virtuale, chiedendo loro di trasferire in posters
o in pagine web le proprie impressioni.
3.Da Ispra alla Cina
Riflessione e consapevolezza
Il JRC è una scuola di cittadinanza attiva: rende gli
individui, giovani e adulti, più consapevoli di essere
parte dell’Unione europea che non sentono come
istituzione lontana, ma come parte della loro vita
quotidiana. Ispra inoltre diventa per loro un esempio tangibile di ambiente internazionale dove i problemi si risolvono contestualizzandoli nella UE e nel
mondo. L’Europa quindi non rimane solo una teoria
o un insieme di trattati, ma viene percepita nelle sue
azioni concrete.
Non solo gli adulti, ma anche i bambini capiscono
che la missione più importante a cui partecipano gli
scienziati è quella di migliorare il mondo in cui
viviamo.
Dai loro disegni sembra che i bambini siano preoccupati per le sorti del mondo, ma nello stesso tempo
confidino nella scienza. I loro disegni quindi rappresentano un arcobaleno, che si associa al ritorno al
sereno, o un camino / ciminiera da cui escono i fiori,
oppure possono accompagnare le varie interpreta-
zioni con le scritte “la scienza è verde”, “salva la
terra”.
I ricercatori che i ragazzi hanno incontrato infatti
amano la natura e contribuiscono a migliorarla; per
questo i disegni li colgono mentre osservano gli animali nelle foreste, studiano i carburanti che non
inquinano e le energie rinnovabili, si preoccupano
dell’inquinamento dei mari, lanciano SOS per il
riscaldamento globale, contribuiscono alla ricerca
per nuove medicine e cure di malattie.
Ogni persona, quando entra in contatto con questa
realtà rappresentata dalla ricerca scientifica europea,
riceve quindi un forte richiamo a riflettere sui propri
atteggiamenti e a cambiare quando necessario le
proprie abitudini. Contribuisce allora anch’essa, nel
suo piccolo, a migliorare il mondo e a rassicurarci.
3.1 La cittadinanza attiva
Le attività del JRC fanno riflettere sul ruolo attivo
che può assumere ciascun individuo.
21
Il cittadino, a partire da quesiti, osservazioni e dimostrazioni in cui spesso è coinvolto, si rende conto
che può essere pure lui partecipe di una missione,
insieme con i ricercatori, e in primo luogo le sue
riflessioni si rivolgono all’ambiente in cui vive e di
cui il JRC si prende cura attraverso diversi interventi
che hanno un raggio d’azione assai vasto.
Eccone solo alcuni a titolo di esempio:
• Fornire avvisi preventivi di allagamenti in Europa.
• Combattere
la degradazione delle terre secche – la
UE ha firmato la Convenzione delle Nazioni Unite
per la lotta alla desertificazione.
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informazioni sullo stato delle foreste
in Europa, combinandole con immagini satellitari e
previsioni meteo, per dar vita ad un servizio unico
che fornisce alle agenzie di protezione civile avvisi
preventivi sul rischio di incendi boschivi (EFFIS).
• Proteggere gli alimenti dalle contaminazioni esterne,
assicurare che contenitori e materiali d’imballaggio
non rilascino sostanze potenzialmente tossiche nei
nostri cibi.
Alcune domande alla fine rimangono nella mente
dei cittadini: in che modo possiamo prepararci a
disastri naturali quali erosione, siccità, incendi
boschivi e allagamenti? perché è importante non
sfruttare eccessivamente la terra? Come possiamo
contribuire alla prevenzione degli incendi? Come
influisce il nostro stile di guida sulle emissioni?
Come possiamo proteggere la nostra salute? Gli alimenti che consumiamo sono impacchettati e confezionati con materiali adeguati?
• Raccogliere
“Facilitare lo sviluppo di una cittadinanza attiva è
una delle strategie della Commissione Europea per
accrescere la coesione sociale e ridurre il deficit
democratico attraverso l’Europa nel contesto del più
ampio processo di Lisbona”.
• Misurare
Il JRC, attraverso l’Istituto per la Protezione e la
Sicurezza del Cittadino (IPSC), ci fa riflettere su questo tema e ci offre l’“indicatore di cittadinanza
attiva” per 19 paesi europei. Questi Paesi sono stati
studiati nella loro inclinazione ad essere parte più o
e fornire una completa caratterizzazione
chimico / fisica delle emissioni inquinanti e climaalteranti di tutti i tipi di veicoli stradali e non stradali.
meno attiva e i risultati possono essere rappresentabili su una mappa del continente europeo.
L’indicatore permette di mostrare un’Europa eterogenea dove Paesi del nord hanno un ruolo trainante
mentre i Paesi del sud mostrano una prestazione
positiva nei “valori” e nella “vita politica”, mentre
non brillano nelle dimensioni della “società civile” e
della “vita comunitaria”.
3.2 L’Unione Europea tra noi, la UE siamo noi
A Ispra si ha la vera sensazione di essere in Europa:
diverse culture, lingue, contatti, mentalità, ma an-
che grande rispetto per le diversità come in tutti gli
ambienti internazionali.
Come reagiscono i ragazzi delle scuole italiane
nell’accostarsi all’ambiente internazionale del JRC?
In genere positivamente: molti studenti colgono l’oc-
casione per raccontare ai ricercatori e ai compagni
storie di loro esperienze con altre lingue e altri
Paesi, oppure mostrano curiosità soprattutto nel
sentire parlare diverse lingue comunitarie. I ragazzi
percepiscono l’importanza della UE anche se, se-
condo alcuni ricercatori, gli aspetti legati al processo d’integrazione europeo non emergono sem-
pre chiaramente nell’ambito di tutte le attività presentate. Per chi lavora al JRC spesso la UE è ar-
gomento che si dà per scontato. Forse bisognerebbe
andare oltre, dedicando, ad esempio, uno spazio
esplicativo maggiore ai processi d’integrazione
europea tramite una breve introduzione di carattere
generale.
“Sicuramente i ragazzi hanno modo di incontrare
persone di molte nazionalità, ma forse durante la
loro breve visita non riescono a rendersi conto
appieno dell’ambiente internazionale in cui si svolgono le attività scientifiche. Tutti i relatori effettuano in genere le loro presentazioni in lingua italiana. Quello che colpisce quindi maggiormente i
ragazzi è vedere dei laboratori così grandi, così ben
attrezzati, che svolgono attività così lontane da
quanto si aspettavano di vedere. In ogni caso è sicuramente un segnale positivo mostrare ai giovani
come si possa lavorare assieme per un obiettivo pur
nelle diversità di lingua e cultura”.
Gli insegnanti più sensibili e più attivi, in occasione
di concorsi nazionali promossi da JRC e USR Lombardia, hanno l’opportunità di avere contatti diretti
con le istituzioni europee a Bruxelles, oltre che di
visitare altri Istituti europei del JRC, ad esempio
23
l’Istituto per le Misure e i materiali di Riferimento
(IRMM) a Geel in Belgio, o le scuole europee dove i
docenti italiani possono confrontarsi con un insegnamento multilingue e multiculturale.
3.3 Scuola e ricerca scientifica in Europa
24
Le diverse competenze che vengono messe in gioco
da quella che apparentemente è una semplice
“visita” al JRC non sono cosa da poco per la scuola
italiana. Alcune riflessioni su questo e sulle opportunità offerte dal JRC anche come “ponte” verso
l’Europa sono state raccolte dall’Ufficio Scolastico
Regionale per la Lombardia in una mostra “Scuola e
ricerca scientifica in Europa”, affiancata da una simmetrica Conferenza, durante l’Open Day 2007 a
Ispra. La mostra è stata poi ospitata anche a Bruxelles, alla sede del JRC presso la Commissione Europea: sia la mostra che la conferenza sono state articolate in 5 sezioni:
1 Il Manifesto degli studenti europei
2 I gemellaggi a carattere scientifico in Europa
3 Le lingue per insegnare le scienze in Europa
4 La percezione della scienza da parte di alunni
e insegnanti europei
5 Il laboratorio d’industria: un ponte per l’Europa
La mostra ha voluto essere una prima proposta
d’azione per insegnanti, studenti, ricercatori e per il
territorio: ha indicato alcune piste di sviluppo o di
approfondimento, all’interno delle quali il JRC può
essere una risorsa e un’opportunità importante per
le scuole.
3.4 “Pensare globalmente, agire localmente”
Accostare le attività del JRC, come dimostrato anche
dalla stessa mostra illustrata nel paragrafo precedente, significa per la scuola anche abituarsi a lavorare contemporaneamente su diversi piani: locale,
nazionale, europeo, mondiale.
È questo comunque il raggio d’azione della Direzione Generale JRC: ad esempio nel caso di catastrofi naturali come i terremoti, i ricercatori europei
intervengono tempestivamente a L’Aquila come in
Cile, in Perù come in Cina.
La missione senza confini del JRC è concretamente
esemplificata da alcune immagini ad effetto che
offre il JRC:
• Una
collezione di fotografie scattate durante due
missioni in Cina svolte dal JRC nella zona colpita
dal terremoto del Wenchuan nel 2008.
• Un
“Mini Mondo” che illustra la vulnerabilità delle
case di fronte a disastri naturali.
• “Africa biodiversa”, per fermare la perdita di biodi-
versità in Africa; il progetto si avvale di giochi
(mappa della superficie dell’Africa di 25 m2, PC
interattivi, puzzle di 500 pezzi) che richiedono di
indovinare l’esatto abbinamento delle illustrazioni
di paesaggi africani e delle figure di animali.
L’Unione Europea (UE) gioca un ruolo importante
nell’assicurare la stabilità a livello mondiale: interviene ad esempio nelle situazioni di crisi erogando
aiuti umanitari e sostenendo i lavori di ricostruzione. Il JRC collabora a queste attività mettendo a
disposizione strumenti e metodi scientifici specifici.
25
4.Creo anch’io!
Scienza, creatività e innovazione
I bambini e i giovani sono attratti dalla figura del
ricercatore e spesso il loro modo di vedere questa
figura si colora di fantasia e di immaginazione.
Ma qualcosa di vero c’è.
Lo scienziato che emerge dai loro disegni non ha
tempo per annoiarsi, è continuamente assorbito nei
sui progetti, nelle sue scoperte e nelle sue creazioni.
Il ricercatore che cerca e osserva, che inventa e crea,
che progetta e sogna non può che essere un allettante invito per docenti e studenti a riprodurre gli
stessi interessi e atteggiamenti nella scuola, abbandonando gli approcci più tradizionali e uscendo dai
soliti schemi.
26
4.1 Creatività ed innovazione
non si esauriscono in un anno
Il 2009 è stato dichiarato dalla UE “Anno europeo
della creatività e dell’innovazione”. L’Anno ormai trascorso ha raggiunto l’obiettivo di accrescere la sensibilità in materia di creatività e innovazione come competenza chiave per lo sviluppo personale, sociale ed
economico e nel concentrare l’attenzione sulla capacità creativa e innovatrice in numerosi ambiti, come
l’istruzione, la cultura, le imprese o la ricerca. Sottolineando la creatività e l’innovazione, l’UE mira tuttora
a dar forma al futuro dell’Europa in un contesto di
concorrenza globale stimolando in tutti noi il potenziale creativo e innovativo. Si prefigge anche di risolvere i problemi della società, rivelando le capacità e
le possibilità innate delle persone affinché partecipino in modo più attivo alla vita.
Avvicinare i giovani alla scienza è stato l’obiettivo del
concorso nazionale “Scienza e Creatività in Classe 2009: Anno Europeo della Creatività e dell’Innovazione... i giovani si avvicinano alla scienza” promosso
dal JRC insieme al MIUR – Ufficio Scolastico Regionale
per la Lombardia. 214 opere provenienti da tutta Italia
sono ancora testimoni della creatività e dell’interesse
per la scienza dimostrato dai giovani dai 6 a 19 anni.
Essi, con tanta originalità, efficacia comunicativa,
senza far mancare coerenza e addirittura con rigore
scientifico, hanno tradotto uno dei temi a scelta (cambiamenti climatici; sicurezza alimentare; energie rin-
novabili) in una pagina web, in un giornale, in un
gioco da tavolo o in un giocattolo, oppure in un videoclip o in una canzone.
I tre vincitori, uno per ogni grado di scuola, il 16
maggio 2009 durante l’Open Day hanno ricevuto i
premi dal Commissario europeo per la Scienza e la
Ricerca Janez Potoc̆nik nella cerimonia appositamente organizzata in occasione della premiazione
per il concorso nazionale.
Non risparmiare energia…
ç un’occasione persa
Scuola secondaria di II grado: IPSCTG G. Caboto, Chiavari, Genova
(videoclip)
Scopri il pannello
Scuola primaria:
Direzione Didattica Statale, Malo, Vicenza
(gioco da tavolo)
Il clima da salvare
Scuola secondaria di I grado:
Istituto Comprensivo Teodoro Ciresola, Milano
(giornale)
La UE ancora si sta interrogando sulla creatività:
“La creatività si può misurare?”
Questa domanda è stata oggetto di grande dibattito
fra delegati di tutto il mondo in una conferenza di
due giorni organizzata a Bruxelles il 28-29 maggio
2009 dal Centre for Research on Lifelong Learning
(CRELL) del JRC e dalla Direzione Generale Istruzione e Cultura. Tra i tanti temi discussi e che si possono ritrovare negli atti della conferenza internazionale, una domanda ricorrente riguarda la relazione
tra istruzione e creatività. Si osserva che spesso i
più istruiti non sono necessariamente i più creativi,
ci si chiede quindi se la creatività possa essere insegnata o imparata, e se i docenti e formatori possano
essere formati a diventare loro stessi creativi e insegnare la creatività a giovani ed adulti. La conferenza
è stata solo un primo passo, ma si arriverà probabilmente a trovare una risposta in futuro a queste
domande dopo aver misurato in tempi necessari, su
larga scala, le abilità e le competenze creative degli
individui. Analogamente si prevede di approfondire
nei prossimi anni degli indicatori che possono es-
sere utilizzati per misurare la creatività in una
regione o nazione.
Sarebbe interessante, a partire da questi input sulla
misurazione della creatività, applicare all’esperienza del concorso nazionale gli indicatori, approfondendo quello che è avvenuto nelle scuole prima
27
e dopo la valutazione degli elaborati che in molti
casi hanno lasciato a bocca aperta gli stessi valutatori.
Scuola primaria:
Libera col Sole e col Vento
1° Circolo Didattico Quarto (NA)
(giocattolo)
Certamente il concorso “Scienza e creatività in
classe” ha comunque già dimostrato che ci può
essere una forte convergenza all’interno della
scuola tra la creatività degli studenti (che spesso
attende solo di essere “liberata”) e la creatività
degli insegnanti: se queste si incontrano, generano
entusiasmo e facilitano l’apprendimento.
Dalla Terra alla tavola lungo i sentieri
della filiera
Ist. Comprensivo di San Nicolò, Scuola
di Gragnano Trebbiense, San Nicolò a
Trebbia (Piacenza)
(gioco da tavolo)
4.2 La creatività in una mostra
28
I trenta lavori finalisti delle scuole italiane che
hanno partecipato al Concorso Nazionale sono stati
esposti in una mostra durante l’Open day 2009 e lo
School Day 2010. L’esposizione alberga tuttora
presso il JRC per ricordare che l’Anno Europeo della
creatività e dell’Innovazione non finisce con il 2009,
ma è un forte richiamo per tutti noi in qualsiasi
momento. Il livello e la qualità dei lavori sono eccellenti.
Qui di seguito vengono illustrati gli elaborati finalisti che hanno utilizzato le tipologie del giocattolo e
del gioco da tavolo:
Domino Imballato
Ist. Comprensivo U. Betti, Camerino (MC)
(gioco da tavolo)
Giocarinnovando
Direzione Didattica Somaglia (LODI)
(gioco da tavolo)
Scuola secondaria di I grado:
Catamarano Fotovoltaico
I.C. Voltamantovana, Monzambano (MN)
(giocattolo)
Energiopoli
Ist. Comprensivo Caprileone, Messina
(gioco da tavolo)
Viaggiando fra i climi
Scuola Media Toschi, Baiso (RE)
(gioco da tavolo)
Scuola secondaria di II grado:
IKEHU-Clean energy all over the world
I.T.A.S. C.Gallini, Voghera (PV)
(gioco da tavolo)
Re-Energy
ITIS Leonardo da Vinci, Borgomanero (NO)
(gioco da tavolo)
Food-Impact, Pirati all’amballaggio
Liceo Sc. Asproni, Iglesias
(gioco da tavolo)
4.3 S.O.S. a tutte le discipline
Un giornalino oppure delle pagine web? Un filmato
oppure una canzone? Gli elaborati del concorso
nazionale “Scienza e creatività in classe” mettono
chiaramente in evidenza, attraverso la scelta di queste altre tipologie, la partecipazione di molte discipline per la loro realizzazione, l’approccio multidisciplinare allo studio della scienza e della tecnologia.
Non solo si sarà resa però necessaria una relazione
tra discipline di studio: la collaborazione tra docenti
con diverse competenze, tra docenti e dirigenza,
genitori, studenti, laddove si è verificata, ha senz’altro favorito e facilitato l’esperienza della partecipazione al progetto per il concorso.
Diversi sono gli elaborati sostenuti dal lavoro di
docenti di arte, musica, lettere italiane, diritto, lingue, ecc.: gli strumenti e il punto di vista anche di
queste discipline sui temi della scienza hanno dato
notevoli contributi.
Scuola primaria:
Una Gru con due motori elettrici
Ist. Comprensivo Stat. di Lendinara
(RO)
(pagina web)
ClimatiK
Circolo Did. F. Aporti Plesso Moscati (MI)
(giornalino)
Meteorino sprint
Direzione Didattica del 2 Circolo,
Siracusa
(giornalino)
29
Energie Rinnovabili
Plesso Tommaseo, Genova
(giornalino)
Energia Solare Energia Amica
Ist. Comprensivo Sc.le Mat. Elem.
Media, Alanno (PE)
(video clip)
Scuola secondaria di I grado:
Global war... ning
Scuola Secondaria D. Bramante, Vigevano (PV)
(video clip)
30
Premio speciale: Istituto dell’Ambiente
e della Sostenibilità (IES)
La salute in cassa forte
Scuola Media N° 5 B. Biasi + N° 12 BR,
Sassari
(video clip)
Rinnovo l’energia con le energie
rinnovabili
Sc. Sec. 1 grado Dante & Carducci,
Piacenza
(pagina web)
A tutto energia
Scuola Media di Stato L.C. Goltieri, Asti
(pagina web)
Scuola secondaria di II grado:
Corriere del consumatore special tracciabilita alimentare
Ist. Stat. Duca degli Abruzzi, Treviso
(giornalino)
Premio speciale: Istituto dell’Energia (IE)
Imballaggi alimentari:
proteggere gli alimenti
e non contaminarli
I.T.I.S.Cannizzaro, Catania
(pagina web)
Le energie rinnovabili
Ist. Comprensivo Marconi Terni Umbria
(pagina web)
Colori dal mondo
ISIS Osimo - Castelfidarolo, Osimo (AN)
(canzone)
Cambiamenti climatici
Ist. Scol. Comp. Stat. E. Vittorini, S. Pietro Clarenza (CT)
(pagina web)
Entropia
Ist. Stat. Duca Degli Abruzzi, Treviso
(giornalino)
Il pianeta della scienza
Ist. Stat.d’istruzione Superiore, S. Agata Militello (Messina)
(pagina web)
Il mondo che vorrei
Ist. ISIS G.B. Amico, Trapani
(video clip)
Non solo in occasione di concorsi, ma anche di visite
ai laboratori e in particolare nell’ultimo School Day
a Ispra (come nei precedenti) gli insegnanti coinvolti
erano per circa la metà di discipline scientifiche e
tecniche (matematica, fisica, tecnologia, biologia,
chimica, impianti elettrici, laboratori di elettronica,
di tecnologia meccanica, di fisica, idraulica, impianti
termotecnici ecc.), per l’altra metà di lettere (per
gran parte), diritto, economia, scienze motorie,
sostegno, inglese, insegnanti tutor, ecc.
Nel caso di alcune scuole, la presenza di un team di
docenti di varie discipline durante la giornata dedicata alle scuole dimostra che i temi affrontabili con i
ricercatori hanno innanzitutto risvolti rilevanti in
tutte le discipline, e che queste possono comunque
anche assumere un ruolo importante nella motivazione agli studi scientifici.
4.4 Ti presento la mia invenzione
I giovani talenti scientifici più creativi d’Italia, ospitati a Ispra in occasione dell’ Open Day 2009, hanno
illustrato, giocando con le nuvole, il funzionamento
dei pannelli solari, hanno mostrato che vale veramente la pena non sprecare energia ed hanno spiegato in chiave enigmistica i cambiamenti climatici.
Hanno presentato le loro “invenzioni” ai ricercatori,
ad altre scuole arrivate da tutta Italia e, con un po’
di emozione, anche al Commissario europeo per la
scienza e la ricerca.
Il lavoro in classe viene in molti casi sostenuto efficacemente da una rete interistituzionale che interagisce; è infatti importante la relazione con il territorio, vicino e lontano. Occorre che la scuola, con
industria, mondo della ricerca ed enti locali rafforzi i
suoi networks e che le altre istituzioni apprezzino le
realizzazioni di progetti di ricerca sul campo promosse dalle scuole insieme con i propri partners.
Spesso anche la singola esperienza vissuta grazie
alla promozione di JRC e USRL ha avuto una ricaduta
sul territorio e si è allargata ad altre esperienze.
31
5.Studiare / ricercare
Dialogo tra due mondi
Lo scienziato comunica ottimismo, tenacia e convinzione in quello che fa: non solo conoscenze e competenze, ma anche emozioni e passioni, sentimenti,
il suo credo. Pure in questo caso è lo sguardo dei
piccoli che ha colto alcuni particolari e li ha trasferiti
nei disegni, aggiungendo le scritte: “Never give
up!”, “I had a dream”, “Yes, we can!”…
Che cosa può cogliere ancora il bambino nei suoi
disegni? Che lo scienziato è autorevole, che può raggiungere il successo (lo raffigura come Einstein),
che è colto, legge molto, usa il PC, relaziona in seminari e... scrive per formule.
32
In un disegno in particolare appare la mamma che
insegna il ciclo dell’acqua alla sua bambina di 5
anni, autrice del disegno; la bambina, dopo aver terminato il suo disegno, ha voluto che la mamma le
trascrivesse le parole “la bambina è curiosa come lo
scienziato”…
È forse questo che può accomunare un ragazzo che
studia a scuola e un ricercatore che lavora in laboratorio? È possibile un punto di incrocio tra i due
mondi? Forse bisogna trovare… una “formula”!
5.1 Il gioco: una cerniera tra due mondi
Non solo la curiosità ma anche il gioco unisce generazioni diverse e motiva.
I giochi con ricercatori soprattutto in occasione degli
School Days e Open Days avvicinano i ragazzi al
mondo della ricerca, come nel caso della “fisica
sognante” e del mago.
Con la “fisica sognante” lo studente incontra a Ispra
un giocoliere. Un giocoliere non è un clown né tantomeno un mago: Federico Benuzzi è un giocoliere
ma anche insegnante di Fisica e di Matematica e nel
suo spettacolo le due anime sembrano fondersi
insieme in un continuo alternarsi di arte e scienza.
I ragazzi si divertono molto e imparano.
“Illusioni”, con il mago Julius Frack, è uno spettacolo in cui giochi di magia si intrecciano a illusioni
ottiche. Una luce blu galleggia nell’aria e, come dal
nulla appare, così scompare; sfere bianche sfidano
le leggi della fisica. Gli spettatori, ingannati dall’abilità del mago, si addentrano nei segreti della percezione ottica.
In un lavoro di approfondimento svolto in classe con
gli insegnanti, dopo lo School Day ad Ispra, un
allievo di una classe 5a scrive nella pagina dei commenti: “Scesi dal pullman, siamo entrati in auditorium dove un mago ed uno scienziato di origine
tedesca ci hanno dimostrato il meccanismo che provoca un’illusione ottica. Il mago si è esibito con trucchi di magie usando carte, palline e luci che seguivano il movimento delle mani. Lo scienziato intanto
ci ha spiegato perché il nostro occhio non si accorge
dei movimenti minimi che compie il mago, questo
accade perché il nostro occhio compie degli scatti
chiamati ‘saccadi’.” Segue poi una ricerca illustrata
dagli allievi sulle illusioni ottiche e sulle saccadi.
“Secondo me, scrive un altro allievo, è stata un’es-
perienza molto bella, soprattutto sapere come è
fatto il nostro occhio; comunque è sempre bello
sapere cose nuove e fare nuove conoscenze”.
5.2 Punti di vista, bisogni, nodi da sciogliere
I ricercatori osservano che alcuni ragazzi si dimostrano estroversi e pieni di iniziativa nel realizzare
quanto loro richiesto, altri sono invece impacciati e
titubanti. Il compito degli scienziati è quindi di suggerire loro alcuni spunti su come procedere nelle
realizzazioni. Anche i professori e i genitori si appas-
sionano e partecipano attivamente alle dimostrazioni e agli esperimenti in laboratorio, spesso gareggiando con i ragazzi stessi.
Una delle richieste più frequenti è di poter avere
copia dei poster che si appendono nei laboratori a
supporto delle attività. Si tratta di poster prevalentemente descrittivi, informazioni reperibili comunemente anche su internet, ma per i professori è
importante avere del materiale già organizzato da
cui partire per ulteriori spiegazioni ad altre classi o
per approfondimenti.
Le difficoltà principali al JRC non sono tanto di
ordine organizzativo, il problema maggiore è l’impegno di tempo da parte degli scienziati che partecipano alle attività di promozione, poiché il tempo
dedicato ai ragazzi durante la loro visita è solo una
minima parte di quello necessario per preparare il
tutto. Non è sempre facile sottrarre tempo alla
ricerca vera e propria per dedicarlo a queste iniziative didattiche che apparentemente esulano un po’
dai compiti che un ricercatore è chiamato a portare
avanti. In altri casi si vorrebbe invece nelle visite
altro tempo disponibile per presentare concetti
complessi, anche se la rotazione delle scuole spesso
permette di spiegarli adattandoli di volta in volta
alle capacità dei ragazzi presenti.
33
Negli eventi con grande afflusso di pubblico diventa
inoltre difficile talvolta gestire un flusso importante
di persone all’interno dei laboratori.
Alcuni insegnanti pensano che “dati e informazioni
reali in collaborazione con il JRC possano stimolare
e condurre a studi mirati, entusiasmanti e utili”.
Altri sentono, analogamente ad alcuni ricercatori, la
mancanza di tempo necessario per approfondire e
suggeriscono momenti formativi a loro dedicati
come si è già sperimentato nelle settimane scientifiche per docenti.
Nella scuola capita talvolta che alcuni dirigenti scolastici o docenti temano le uscite dall’aula perché
pensano che queste sottraggano tempo all’insegnamento e allo studio.
34
5.3 Alcune occasioni di incontro
Se le attività della scuola come quelle dei ricercatori
non possono essere continuamente interrotte occorre
concordare alcune occasioni di incontro in cui si intersecano i bisogni e le esperienze dei due “mondi”.
• School
Days per le scuole che desiderano accostarsi ad alcune particolari attività e tematiche, da
preparare a scuola magari prima della visita o da
approfondire dopo.
per ragazze che vogliono seguire le
orme di una ricercatrice donna, nell’ambito di iniziative europee che hanno lo scopo di favorire le
professioni scientifiche e tecnologiche al femminile.
• Shadowing
• Un
giorno in laboratorio per una ‘full immersion’,
nel lavoro del ricercatore, per studenti meritevoli.
• European
Science Week per un confronto diretto
tra docenti e ricercatori.
• Open
Days per un pubblico più vasto ed eterogeneo, ma appassionato, spesso costituito da intere
famiglie.
• Viaggi di studio per docenti selezionati.
• Ricercatori
a scuola ad esempio per tenere conferenze (su argomenti scientifici, anche in lingua straniera su richiesta) oppure per seguire esperienze di
laboratorio magari in associazione con un’industria.
• Tavole rotonde, seminari, conferenze organizzati per
ricercatori ma aperti anche ad insegnanti, sui temi
delle scienze nella scuola aperti anche ai ricercatori.
Alcuni ricercatori ritengono utile poter andare nelle
scuole, per allargare l’interesse dei giovani per le carriere scientifiche e per uscire dal proprio isolamento.
Proprio su questa linea si sono mossi alcuni ricercatori in occasione della preparazione del già citato
Mini Mondo. Gli scienziati si sono recati nelle scuole
per degli incontri informativi sulla vulnerabilità delle
case ed hanno coinvolto i bambini nella costruzione
di un villaggio modello, con edifici di diverse caratteristiche strutturali e quindi caratterizzati da
diversa vulnerabilità ai disastri.
Il progetto della costruzione delle case è stato molto
apprezzato sia dagli studenti che dagli insegnanti.
Le case sono state messe in esposizione durante
l’Open Day 2009 e vendute all’asta per raccogliere
fondi per una nuova scuola nella zona terremotata
dell’Abruzzo.
5.4 Legami preziosi
Coltivare l’interesse, la motivazione, l’entusiasmo
non può essere un compito isolato, affidato magari
ad un solo volenteroso. È il frutto di un contesto
accogliente che si crea e di relazioni che si coltivano.
La prima relazione da coltivare è quella tra studenti
/ insegnanti e ricercatori. Questi hanno bisogno di
ricevere un feedback che può provenire anche dalle
famiglie che partecipano numerose agli Open Days
e che assumono un ruolo di responsabilità nel motivare i propri figli.
Il ricercatore ha inoltre bisogno di non sentirsi come
in un castello inaccessibile, ma di trovare collocazione in reti che interagiscono (come nel caso già
citato di collaborazioni tra scuola, industria, centro di
ricerca), di trovare una sinergia con altri progetti già
in atto nelle scuole o nel territorio come nel caso di
“Un premio per la fisica” che vede coinvolti scuola,
associazioni di industrie, università, Provincia, Fondazioni ecc. o della rete “World school forum”.
Queste e tante altre iniziative hanno coinvolto il territorio e il JRC. Il centro europeo spesso fa da “catalizzatore” per i temi della ricerca affrontati da questi
networks, esercitando anche l’essenziale funzione
di proiettare le esperienze locali verso l’Europa e il
mondo.
35
Conclusioni
Motivazione e interesse nascono da un incontro del
singolo individuo con diversi contesti, istituzioni,
realtà ed esperienze che dialogano tra loro, scoprendo spesso qualcosa di nuovo: che è fondamentale l’apporto di ognuno, ma anche del ragazzo che
non è solo un destinatario, un ricevente, ma sente
valorizzata la sua curiosità e creatività; capisce che
può “ricercare” anche lui ed essere parte di un
mondo in cui è importante agire e interagire.
Mentre le nuove generazioni sperimentano la scien-
za nei laboratori e vengono accolte dal mondo della
36
ricerca, i ricercatori e gli esperti non rimangono im-
mutati, ricevono un feedback da una vasta au-
dience, al di fuori degli spazi ristretti dei laboratori,
sulle loro attività, vengono in contatto con idee
innovative e creative che crescono sul terreno fertile della vita locale e, soprattutto, nel mondo scolastico che a sua volta e a suo modo ricerca e produce idee. I networks che si creano rassicurano la
comunità perché mettono i semi non solo per preparare gli scienziati del futuro, ma anche per formare cittadini europei attivi.
Tavole
Cronologia degli eventi per le scuole a Ispra dal 2003 ad oggi
Periodo
Evento / Iniziativa
Partecipanti
3-9/11/2003
European Science and Technology
Week
Ricercatori JRC
237 studenti della Lombardia
12 docenti
15/05/2004
1° Schools Day
Ricercatori JRC
1.150 studenti della Lombardia e di altre regioni italiane
47 docenti
8-10-12/11/2004
European Science and Technology
Week
Ricercatori JRC
68 docenti delle scuole di Varese e Provincia
21-25/11/2005
European Science and Technology
Week
Ricercatori JRC
62 docenti della Lombardia
13/05/2006
Open Day
Ricercatori JRC
900 studenti della Lombardia e di altre regioni
Visitatori vari 2787
16/11/2006
Workshop “Ricerco anch’io” in
preparazione della XIII Giornata
Nazionale Orientagiovani a Varese
50 studenti con docenti della provincia di Varese
USP di Varese
Ricercatori JRC
Rappresentanti UNIVA
12/05/2007
Open Day
Ricercatori JRC
1.750 studenti
Visitatori vari 7.805
12/05/2007
Mostra e conferenza “La scuola e la
ricerca scientifica in Europa:
opportunità e strumenti”
(a cura dell’USR Lombardia)
Unità Nazionale eTwinning
UNIVA
MIUR – Europa dell’Istruzione
Lingue Lombardia
IRRE Lombardia
37
Periodo
Evento / Iniziativa
Partecipanti
12/05/2007
Percorso con “Attestato per giovane
ricercatore”
800 studenti (6-12 anni)
2007
“Scopri il JRC -La scienza e la
tecnologia in Europa viste dai
giovani” 1° Concorso per le scuole
italiane organizzato da USRL e JRC
Scuole di tutte le regioni italiane
Scuola europea di Varese
22/11/2007
Shadowing Day 6 studentesse di altrettante scuole
della provincia di Varese
6 ricercatrici
23/05/2008 Schools day
Ricercatori JRC
1.074 studenti e docenti di 26 scuole
della Lombardia e di altre regioni
italiane
8/4/2008
5° Simposio della Scienza delle
Scuole Europee
Ricercatori JRC
150 studenti e docenti di Scuole
Europee provenienti da vari Paesi
d’Europa
22/10/2008
The World School Forum
Ricercatori JRC
Scuole provenienti da 22 Paesi
16/05/2009
Open day
Scuole elementari 1146
Scuole medie 751
Scuole superiori 963
Visitatori vari 8.200
2009
“Scienza e creatività in classe” 2°
Concorso nazionale USRL e JRC
Scuole di ogni ordine e grado di tutte
le regioni italiane
2009
Concorso “What is a scientist?”
Studenti dai 4 ai 12 anni
01/03/2010
Schools Day
944 studenti + 85 docenti di 23 scuole della Lombardia e di altre
regioni italiane
21/4/ 2010
Premio per la Fisica Valerio Filippini.
Studenti 81
Ricercatori JRC
Ufficio Scolastico di Varese e
partners in Lombardia
38
Cronologia degli eventi per le scuole a Bruxelles dal 2007
Periodo
Evento / Iniziativa
Partecipanti
14-17/11/2007
Visita di studio al JRC Commissione
Europea e al Parlamento europeo a
Bruxelles, visita al JRC a Geel
(Belgio)
Ricercatori JRC
Docenti selezionati concorso
nazionale 2007 “Scopri il JRC”
06/03/2008
Conferenza internazionale presso la
Commissione Europea “Move out the
Shadow! Seize the Opportunity”
Ricercatrice e studentessa premiate
per lo “Shadowing Day 2007” a Ispra
175 partecipanti di diversi Paesi
europei
Rappresentanti JRC e USRL
23-25/11/2009
Visita di studio al JRC Commissione
Europea e al Parlamento europeo a
Bruxelles, visita al JRC a Geel
Ricercatori JRC
Docenti selezionati concorso
nazionale 2009 “Scienza e creatività”
39
Grafici
Schools Day 2007
%
50
%
20
45%
Provenienza professionale dei visitatori
20%
Età dei visitatori
16%
40
15
12%
10
40
9%
10%
10
21%
20
0
13%
12%
30
15%
9%
6%
5%
5
6%
1%
0
media / comunicazione
affari
amministrazione
ricerca
educazione / cultura
altri
0-6 anni
6-12 anni
12-18 anni
19-25 anni
26-35 anni
36-45 anni
46-55 anni
56-65 anni
65 anni e oltre
Schools Day 2008
100
100
100
Conoscevi
già il JRC?
90
80
Come giudichi
la giornata?
90
80
a. Ampiamente
formativa
b. Sufficientemente formativa
c. Scarsamente
formativa
80
70
70
60
60
50
50
50
40
40
40
30
30
30
20
20
20
10
10
10
0
0
No
Studenti: 1.216
Sì
Ti piacerebbe
partecipare
a un altro
School Day?
90
70
60
0
a
b
Scuole: 23 (Lombardia: 19, Piemonte-Emilia-Veneto: 4)
c
Sì
Laboratori-attività per scuola: 5
No
Attività organizzate: 28
Open Day 2009
50
Età dei visitatori
40%
40
28.4%
30
7-12 anni
13-18 anni
19-25 anni
26-40 anni
41-65 anni
66 e oltre
senza dati
20
7.5%
10
0
8.3%
8.9%
5.3%
1.6%
41
Schools Day 2010
67%
67%
46%
50
50
52%
60
60
50
50
40
40
30
30
30
20
20
20
40
33%
10
10
0
0
1. Conoscevi già il JRC?
2%
2. H
ai soddisfatto le tue
aspettative?
10
59%
52%
40
28%
30
20
5%
16%
10
0
0
3. Quanto hai imparato oggi?
4. Da oggi ti sentirai più
attratto verso le scienze?
Bibliografia
CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, Conclusioni del
Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore
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Interna ed Esterna, CCR Ispra School day 2004, Ispra
2004
Commissione Europea, JRC – IEC Unit, Programma
Open Day 2007, Ispra 2007
Commissione Europea, JRC – IEC Unit, Programma
JRC Ispra 50° anniversario Open day, Ispra 2009
Commissione Europea, JRC – IEC Unit, JRC Ispra
School day 2010, report of the event, Ispra 2010
Joint Research Centre e Ufficio Scolastico Regionale
per la Lombardia, Promuovere la Scienza nella
Scuola, rassegna delle attività 2008, Ispra 2008
USRL e JRC, Questionari per scientifici, Ispra 2010
(Risposte dei ricercatori del JRC)
Istituto Rosetum, School Day 1° marzo 2010, stampato in proprio, Besozzo 2010
Commissione Europea, JRC – Unità Comunicazione
Interna ed Esterna, What is a scientist and what
does s(he) do?, Ispra 2009
43
Mappe
44
Scopri il JRC
2007
La scienza e la tecnologia viste dai giovani
SCIENZA E CREATIVITÀ IN CLASSE
2009: Anno Europeo della Creatività…
i giovani si avvicinano alla scienza
Emilia
Lazio
Lombardia
Marche
Sardegna
Sicilia
Abruzzo
4
Basilicata
2
Calabria
4
Campania
10
Emilia Romagna
21
Friuli Venezia Giulia 5
Lazio
9
Liguria
8
Lombardia
49
2
2
6
2
1
6
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Umbria
Veneto
12
4
9
54
35
18
9
3
14
Ringraziamenti
Si desidera esprimere infinita gratitudine a tutti i
numerosi ricercatori del JRC di Ispra che hanno
voluto dedicare in questi anni il loro tempo prezioso
al dialogo con il mondo della scuola, sottraendolo
spesso alle loro attività di ricerca; i loro contributi e
il loro punto di vista sono stati fondamentali per
poter realizzare la presente pubblicazione, permettendo così di evidenziare il filo conduttore di tutte le
esperienze vissute con e grazie a loro.
Essenziale interfaccia è stata l’Unità di Comunicazione Interna ed Esterna di Ispra, un’équipe particolarmente efficiente, competente, disponibile al confronto e ospitale verso il territorio. L’USRL ha
trovato nel Capo Settore dell’Unità, Ciarán Nicholl
un interlocutore motivato ed entusiasta, cosciente
che il futuro della ricerca in Europa è nelle mani dei
giovani; a lui e a tutti i suoi collaboratori, in particolare all’Event Manager Giuseppina Carabellò, con
doti organizzative ed umane speciali, va la profonda
e sentita riconoscenza del mondo della scuola.
Ci rendiamo conto tuttavia che la visibilità e la capitalizzazione di quanto realizzato finora sono state
rese possibili solo grazie alla ferma volontà e alle
scelte lungimiranti operate dai Capi Unità a Bruxelles, da Ulla Engelmann, che ha accompagnato con
entusiasmo le “avventure” del JRC con la scuola fino
al 2009, sostenendole e valorizzandole, e da Geraldine Barry nel 2010 che, in un’ottica di continuità e
con uno sguardo rivolto verso l’Europa del 2020, ha
assicurato il suo supporto all’Unità di Ispra favorendo lo sviluppo di nuove idee contenute già tra le
righe della presente pubblicazione.
Per aver collaborato nell’USR Lombardia, in diversi
periodi e fasi, allo sviluppo delle attività tra le
scuole e il JRC di Ispra si desidera ringraziare: Aldo
Genghi che ha reso possibile e sostenuto l’attivazione dei progetti “Giovani e JRC” 2007-2009 e la
partecipazione degli studenti; Bruna Baggio per la
valutazione delle competenze scientifiche e la generosa collaborazione ai progetti 2008-2009; Antonio
Lupacchino per aver accompagnato con intuito dal
2003 il percorso con il JRC dalle scuole della provincia di Varese a quelle della Lombardia; Luisa Belvisi
per i preziosi suggerimenti e per aver favorito nel
2007 l’estensione delle iniziative locali alle altre
regioni; Gisella LANGÉ per il contributo sulle lingue
e il CLIL nel 2007 e la costante attenzione alle competenze internazionali e al multilinguismo; Claudio
Merletti per l’attuale sensibilizzazione e coinvolgimento delle scuole più vicine a Ispra; Marisa Valagussa per la grande capacità di analisi e valutazione
di progetti che fanno progredire il mondo della
scuola.
Un grazie va anche al personale delle Istituzioni Scolastiche e agli studenti della Lombardia e di diverse
altre regioni, pur non potendoli nominare uno per
uno, per aver saputo comunicare all’Europa alcuni
aspetti di valore della scuola italiana di oggi, vivace,
curiosa, creativa, competente; all’Ufficio Comunicazione del MIUR e ai Direttori Generali degli USR
d’Italia per aver contribuito a valorizzare esperienze
vissute in una zona confinata a nord della penisola,
facendole conoscere anche ad altri territori.
45
English translation
Researchers in classrooms, pupils in labs
A profitable collaboration between the European Commission Joint Research Centre (JRC) and the Ufficio Scolastico
Regionale per la Lombardia [Lombardy Regional Schools
Authority - LRSA] - Ministero dell’Istruzione dell’Università
e della Ricerca (MIUR) [Ministry of Education, University
and Research]
Foreword from the Director-General
of the Joint Research Centre (JRC)
46
As this brochure is being published, Europe and the World
is going through an economic crises whereby private and
public resources are more scarce and need to be used in
the most efficient ways possible - this also applies to science and technology. On the otherhand, a recognised key
to success for Europe is to foster science and technology
which in turn with lead to new ideas, innovation and jobs
for future generations.
What better strategy to achieve this than to promote science in schools, to expose kids and pupils to real science
and with time, to hopefully reaffirm Europe on the stage
of scientific excellence. For these reasons, the JRC has
started to promote science in schools some 7 years ago, an
initiative which emerged from an excellent collaboration
between the Lombardy schools authority and the JRC-Ispra
site. This initiative has grown from strength to strength and
it is appropriate to now reflect on what has been achieved
over the last 7 years and of course to think about future initiatives, perhaps not only for schools but also universities
and institutions for third-level education. In this brochure,
you will see many examples of how schools kids and pupils, from all age groups, have engaged in scientific activities on going within the JRC. I wish to extend my thanks to
the Lombardy Schools Authority, to the JRC’s communications unit and, last but not least, to the JRC scientists who
have taken the time and care to foster this initiative.
Foreword from the Lombardy Regional Schools
Authority (LRSA)
For the Lombardy Regional Schools Authority, the European Commission’s JRC at Ispra represents a great opportunity in its own locality not only to motivate young people
to study science and technology, but also to bring teachers and pupils into current debate on European research
themes.
Over the last few years, projects and activities — through
a profitable partnership involving many schools as well as
families and institutions in the region — have allowed pupils and their teachers to become more active European
citizens and to increase their knowledge about the international scientific environment through contact with researchers and visits to their laboratories.
Since 2003, in the area around Ispra, school initiatives
have progressively involved thousands of pupils from all
of the Lombard provinces and also from other regions of
Italy, in national and international projects.
With the assistance of JRC scientists, key research themes
have been tackled in laboratories and classrooms, looking
at their relevance in our region and how they fit in at the
European and global level. Through the often multidisciplinary and creative approach of these projects and initiatives, local and global levels have been interwoven with didactics both inside and outside the classroom , motivating
young people through active learning in order to generate
new skills.
This publication will try to highlight not only the main
theme — close collaboration between the JRC and the
LRSA — but also report on experiments and draw up a
methodology, making development proposals for the future. Teachers’ work will be fundamental in ensuring that
work carried out in schools as a result of this collaboration
with the world of research is of intensified quality, and is
valued and recognised in Europe giving the most positive
feedback to researchers.
JRC Mission
The mission of the Joint Research Centre is to provide
customer-driven, scientific and technical support for the
conception, development, implementation and monitoring
of European Union policies. As a service of the European
Commission, the Joint Research Centre acts as a reference
point for questions of a scientific and technological nature within the Union. The Joint Research Centre is closely
involved in the formulation of policies and can act in the
common interests of Member States without being tied to
private or national interests.
The Mission of the LRSA
The LRSA is a peripheral body belonging to the Ministry of
Education, University and Research. Among its many functions, it implements national schools policy in the territory
and supports the organisational and didactic versatility of
autonomous schools as well as their research activities. It
deals with the various local institutions, fostering the development of training in the territory and offering support
to schools for innovative local, national or international
projects.
Introduction
In order to bring schools and the world of scientific research
in Europe closer together, a ‘formula’ has been tested: ‘Researchers in the classroom, pupils in the laboratory’. This
formula has been developed in recent years as a result of
the curiosity and thirst for knowledge that characterises
two apparently very diverse working environments: education and research. In fact, many aspects are common to
the two domains and they have entered into a successful
dialogue offering opportunities to all those involved.
The protagonists of these experiments are researchers
from the JRC, and teachers and pupils from various schools
in Lombardy region, and other areas of Italy. The LRSA was
the ‘link’ with the MIUR for these different regions.
Researchers were looking for novel means and opportunities of communicating their work, and wanted to see it have
both a positive effect on society. and contribute to building
the future of research. Simultaneously, both teachers and
the school system were eager to find new ways of working
and to better involve pupils in the learning process because
they were convinced that learning should take place beyond
the school gates as well as within them. Additionally, in the
last decade Europe’s concern over the decline in interest for
science both in schools and in career choices has been one
of the main issues for those working in and for schools.
Pupils and their teachers are now the protagonists of new
experiments. They have proved to be both inquisitive and
creative, and they enter into dialogue with researchers in
many ways, including through the language of play.
As a result of exchanging experience and skills, even at an
international level, we see researchers evaluating and prioritising school projects. They also talk with families and
answer questions. We are filled with admiration for pupils
who enter laboratories and put on white coats. We involve
teachers, who undertake active training programmes
where the researcher is their ‘teacher’. We have listened to
the youngest pupils standing at a microphone, explaining
their inventions to a packed audience of experts and to the
European Commissioner for Science and Research.
At the heart of this apparent confusion of roles is the
strength of the ‘formula’ — to stimulate interest for science
and ensure a future for research in Italy and in Europe.
1. A day in a laboratory. A direct experience
The main attraction at Ispra is its laboratories. The research
activities that take place there every day, however, are not
generally tangible or easy to communicate to those who
are not involved in the work itself, especially for young
people and children.
In the last seven years, the JRC, together with Lombardy
Regional Schools Authority, has organised various events
and activities to ‘translate’ the researchers’ experiments
into a form that can be easily understood by people of all
ages.
This considerable effort in terms of communication has
fostered the transmission not only of knowledge and professional skills to small children and young people, but
also of a passion for learning that should always be encouraged, especially at school.
Being able to touch laboratory equipment and enter the
world of research changes teaching and learning methods.
It triggers new interest among pupils and teachers.
Let us list just a few examples of the many quizzes, games,
47
activities and experiments in which children, young people and adults, together with researchers, have experienced the challenge of building, testing, observing, trying,
searching and recognising.
1.1 Building with your own hands
48
Many researchers spontaneously invite the public, both
young and old, to join in and build something.
“Would your house survive an earthquake?” asks a researcher from ELSA (the European Laboratory for Structural Assessment).
In order to answer this question, scientific information is
combined with practical experiments: after a brief introduction on the principles of structural dynamics, visitors
can build small structures out of bricks — miniature houses — and test them on a small vibrating table in order to
evaluate and compare their behaviour in the event of an
earthquake.
Pupils are very interested both in the initial theoretical explanation and in the subsequent experimental phase. The
experimental part is the most exciting for children because
they can see what actually happens to a structure when it
vibrates. In particular, they are always amazed by the experiment where small steel structures, built using pieces
of Meccano, are placed on the vibrating table. During this
experiment the children can see how a small variation in
the frequency of movement of the table can affect different structures, sometimes generating relatively significant
movements when the table moves just a few millimetres.
The phenomenon of liquefaction of the ground also provokes much interest because most children never suppose
that the ground under buildings can be damaged by earthquakes.
1.2 You test it too
Tests can also be carried out while travelling on a little
train.
In order to understand the traceability of livestock during
their lifetime ‘from farm to fork’, children are invited to
verify firsthand through a game where they take the place
of the animals that are travelling and being monitored. The
JRC simulates the transportation of livestock using a little
train. The children–passengers are identified with RFID
(Radio Frequency Identification) bracelets and are monitored as they take a short trip around the JRC site.
A number of Community standards state that animals must
be transported according to strict criteria in order to ensure their welfare. Their transportation must also be monitored so as to prevent infectious diseases from spreading.
The JRC is running various programmes identifying technical solutions to monitor these requirements. An ‘on-board
unit’ in a lorry can easily collect the required information
(transport conditions, identification of animals, etc.) and
send it to a remote receiver.
1.3 Observe with your own eyes
“What lives in the ground beneath our feet?”
The Unità per la Gestione del Territorio e i Rischi Naturali (Unit for Territory Management and Natural Risks) at
the Istituto per l’Ambiente e la Sostenibilità (Institute for
the Environment and Sustainability) invites children to go
down an underground hole with researchers and directly
observe what lives in the ground.
Soil, like air and water, is one of the most important of
natural resources, but because what is beneath our feet is
often out of sight, we forget how much influence it has on
our lives and how much we depend on it.
Children observe soil samples to understand the importance
of organic material, and can study creatures that live in the
earth using microscopes. They discover ‘edible’ earthworms
and finally have a competition, painting a creature (a mole
or a worm) that lives hidden in the ground on a t-shirt.
1.4 You try it too
“What’s it like to be a real scientist for a while?”
Researchers at the ECVAM laboratories try to make their
daily work of collecting cells and tissue culture discernable.
Children can do an in vitro experiment themselves.
A brief introduction on how to work in a real biology
laboratory is useful (coat, gloves, safety glasses, scales,
microscopes, reagents, etc). Children discuss the experiment with scientists, take the cells and colour and prepare
them, observe their work through the microscope and discover the answers to their questions.
“Searching for pirate ships”.
This is a game that simulates the Vessel Detection System
(VDS) using satellite images. This system, developed at
the JRC, is used to identify and locate possible illegal fishing activities in real time.
The game scoreboards, fixed on magnetic whiteboards,
are copies of satellite images of the sea with a Cartesian
grid showing different ships. The game is for two players
— each participant has to find the other players’ ships.
Sometimes the game is played in teams of two or three
children.
The many possible applications of radar systems are particularly interesting and fun for people attending presentations made by the European Microwave Signature Laboratory (EMSL). Here experiments are carried out relating to
radar measurements, antennae and wireless communication systems, at the service of the European Commission
and industry.
Children can ‘try out’ anti-collision radar techniques for
themselves, playing with a remote-controlled car. They can
easily understand how ultra-wideband radar (UWB) fitted
to commercial vehicles could improve safety on our roads.
1.5 Search and recognise
Challenging children to search and recognise for quicker
learning.
Some activities have been devised to make children more
aware of materials in contact with food. The ways and
means used to communicate this are a short film of 1112 minutes, posters with samples, an exhibition of items
made from recycled plastic and games: “Find my package”,
crosswords (after looking at the posters) and a matching
game “In my previous life, I was”.
“What do you know about the fish you eat? Learn to recognise them and colour in the fish”.
An A3 poster was produced to facilitate understanding of
the project, showing colour drawings of the most economically important fish (hence those found on our plates). The
poster is presented on a wall and A4 copies in black and
white are placed on a table with coloured pencils so that
the children can both identify the fish, and colour them in.
Each drawing of a fish is allocated a number and its name
in different European languages is given a letter. The right
answer (number and letter) is written upside down on the
bottom of the sheet.
Smaller children (3 to 12 years old) are interested in colouring in the fish, while older children up to 18 (and their
parents!) enjoy trying to recognise them.
2. Find out more about the JRC. Curiosity, imagination,
impressions
For the public, not only adults but also young people and
children, discovering the JRC in Ispra doesn’t only mean
getting to know a European centre with a warm and welcoming atmosphere or simply having access to information
and news about the world of research in Europe. This invitation to ‘discover’ is also an invitation to give free rein to the
curiosity, imagination and impressions that emerge from
coming into contact with researchers of different nationalities who have something special in common: a strong motivation and a particular commitment to their work.
When researchers talk about and explain their experiments, making them understandable for the general public, the pleasure of discovery and the importance of cultivating curiosity also shines through.
2.1 Become a ‘Young Scientist’!
A one-day tour called “Children and science” was offered,
inviting children to take part in real experiments with researchers. There are different steps where pupils discover
new scientific concepts, for example “The right package
for the right food”, human cells being cultured under optical microscopes, how to recognise Genetically Modified
Organisms, how DNA (deoxyribonucleic acid) is extracted
from plants, how to become “a pilot for a day”, the soil and
its secrets, plants through the five senses, life in a drop of
water — and much, much more!
If children complete the programme, they receive a diploma at the end of the day and may be given the title of
‘Young scientist’ of the year.
2.2 What do you think about scientists
and what do they do?
It is interesting to find out what children think about scientists, their work and the JRC. If you look at their draw-
49
50
ings and interpret them, their ideas are clear. It’s also
fun, by using drawings, to find out what little ones think
about researchers and their projects. In a competition, using pencils, chalks, watercolours, wax crayons and felt tip
pens in exchange for a prize backpack, 137 children of different nationalities between the ages of 4 and 12 gave us
their impressions and interpretations of who and what a
researcher is.
According to the children, scientists primarily carry out
very complicated and multifaceted activities; they need
the ability to observe and analyse, and have a certain practicality.
Researchers are mainly represented in their most characteristic environment, the laboratory — a chemical laboratory in many cases — but they also travel around the world
looking at volcanoes or coming directly into contact with
nature. They are often seen working in teams.
An idea which is common to almost all children is that scientists create, invent and have fun.
While small children pick up on all of these aspects, even
older children are not indifferent when talking to researchers and visiting laboratories. They leave with a positive
impression.
2.3 How does the JRC involve you?
According to researchers, children enjoy most of all building the items to be used for their experiments themselves.
It makes them feel involved and free to use their own imagination. They very much like the idea of competing with
their classmates.
We might expect that primary schools would be more interested in activities where fun plays an important role,
but we notice that this is also highly enjoyed by older pupils, university students and even parents. For each age
group, different aspects of practical problems can be focused on. This makes participants think, find solutions and
often change their habits.
Parents’ views also give the researchers feedback about
the children’s participation. During the Open Day many
adults spoke to researchers, telling them how much the
children enjoyed it and how, after this exciting experience,
they wanted to become scientists when they grow up.
The parents participate too, but often find that children are
better than them creating interesting situations!
Following the laboratory visits, the majority of teachers
(85%) involved in Schools Days or Science Weeks want to
continue to look at research themes with their pupils at
school, both with the same class (about 80%), and also
with other classes (40%). Many prepare the visit before arriving in Ispra (60%). With regard to the last Schools Day,
the percentage of subjects to be examined in more depth
in class has changed completely with respect to 2008, indicating a trend to extend the project to other classes. We
also hope that they will return to the JRC with other groups
that have done some preparation before coming.
In interviews, pupils attending Schools Days say that they
want to come back to Ispra and participate in another
Schools Day (around 90-95%); and say that they have
learnt a lot (more than 60%); or that they have learnt quite
a lot (about 35%). Many are more attracted to science after
having participated in the different activities (59%); 16%
answer “more or less”; and 25% think that nothing has
changed.
2.4 Find out about the JRC and explain it in your own way
Exhibitions, tours, games, interviews, questionnaires,
competitions, seminars, free interpretations and drawings — there are many ways to bring out or provoke the
curiosity of amixed audience. This can be used to increase
motivation especially in young people. Fifty years of European history and the history of the Ispra site are implicitly
communicated through all of these initiatives. The various
activities teach participants that the world of research in
Europe has taken giant steps but wants to achieve even
more by investing in new generations.
With this aim in mind, secondary school pupils aged from
14 to 18, with the indispensable support of their teachers,
joined a national competition called “Discover the JRC –
Science and technology in Europe as seen by young people”. This was the result of cooperation between the JRC
and the Lombardy Regional Schools Authority-MIUR for
the 50th anniversary of the signing of the Rome Treaty.
The competition aimed to inform young people and through
these young people, to inform citizens about the activities
of the seven Institutes comprising the JRC. Pupils were invited to do a virtual tour of the Institutes and to prepare
promotional information (web pages, posters, slogans).
In 2007, the best entrants won a stay at the JRC in Ispra during which they had the opportunity to talk to very famous
scientists and researchers who were there for Europe Day.
They were also able to see their entries in an exhibition
that was then transferred to Brussels.
Teachers can still use this virtual tour with their pupils before coming to Ispra, asking them to make posters or web
pages expressing their impressions.
In 2008, only around 15 % of pupils said that they knew the
JRC before their visit. Today around a third (33 %) of those
participating in Schools Days say that they have already
encounteredinformation about it when they arrive at the
JRC in Ispra.
3. From Ispra to China ideas. Thoughts and awareness
The JRC is an active school of citizenship; it makes individuals, young people and adults more aware of being part
of the European Union so that they no longer see it as a
far-off institution but as part of their daily life. Ispra also
becomes a real example of an international environment
where problems are resolved within the context of the European Union and the rest of the world. Europe is therefore
not only a theory or a number of treaties but is perceived
through its concrete actions.
Children, as well as adults, understand that the most important task facing scientists is to improve the world in
which we live.
From their drawings it seems that children are concerned
about the future of the world but at the same time trust
science. Their drawings show rainbows, associated with a
return to peace, or flowers growing out of chimneys. The
words “science is green” and “save the Earth” may be
added to their images.
The researchers that the children meet love nature and contribute to improving it. For this reason the drawings show
them observing animals in forests, studying non-polluting
fuels, and renewable energies, working on sea pollution,
issuing SOSs about global warming and contributing to research in new medicines and new cures for diseases.
When people see this representation of European scientific research, they are prompted to think about their own
behaviour and change their habits when necessary. Therefore, even this, in its own small way, contributes to improving the world and acts as a reassurance.
3.1 Active citizenship
The activities of the JRC lead us to think about the active
role that each person can play.
Starting from questions, observations and demonstrations
that often involve them, citizens realise that they can participate in a mission together with the researchers. Their
considerations are first of all concerned with the environment in which they live that the JRC is nurturing through
various wide-ranging interventions.
Here are just a few examples:
• providing early warnings for floods in Europe;
• tackling the degradation of dry areas. The EU has signed
the United Nations Convention to Combat Desertification;
• collecting information on the condition of European
forests, combining it with satellite images and weather
forecasts to create a single service providing civil protection agencies with warnings on the risk of forest fires
(EFFIS);
• measuring and providing a full chemical and physical
analysis of polluting emissions and greenhouse gases
for all types of road and off-road vehicles;
• protecting food from external contamination, ensuring
that containers and packaging materials do not release
potentially toxic substances into our food.
Some questions still remain in citizens’ minds: How can we
prepare for natural disasters such as erosion, drought, forest fires and floods? Why is the sustainable management
of our planet’s natural resources important? How can we
contribute to preventing fires? How does our driving style
affect emissions? How can we protect our health? Is the
food we eat packaged with suitable materials?
“Facilitating the development of active citizenship is one
of the European Commission strategies to increase social
cohesion and reduce the democratic deficit in Europe in
the context of the enlarged Lisbon process”.
The JRC, through the Institute for the Protection and Security
of the Citizen, leads us to reflect upon this subject and offers
us an ‘active citizenship indicator’ for 19 European countries.
These countries have been studied in terms of their propensity to participate more or less actively. The results can be
represented on a map of the European continent.
The indicator shows a heterogeneous Europe where northern European countries are a driving force while southern
51
European countries show positive examples of ‘values’
and ‘political life’ but do not excel in terms of ‘civil society’
and ‘community life’.
3.2 The European Union is us, we are the EU
52
At Ispra we feel that we are in Europe — with different
cultures, languages, contacts and mentalities, but also a
great respect for diversity as in all international environments.
How do children from Italian schools react when faced with
the international environment at JRC?
Generally in a positive way; many pupils take the opportunity to tell researchers and their classmates stories about
their experiences with other languages and other countries, or are curious when hearing different Community
languages spoken. Children perceive the importance of
the EU even if, according to some researchers, aspects related to the process of European integration do not always
emerge clearly in all the activities presented. For those
working at the JRC, the EU is often a topic that is taken for
granted. Perhaps we need to go further, dedicating for example more time to explaining European integration processes as part of a brief introduction of a general nature.
“Children are certainly able to meet people of many nationalities, but perhaps during their brief visit they don’t
fully appreciate the international environment in which the
scientific activities are carried out. Presentations are generally in Italian. So the biggest impact on the children is
seeing such large laboratories, such sophisticated equipment and activities that are so far from what they might
expect to see. In any case it is certainly a positive message
to show young people how we can work together towards
a single goal with a diversity of languages and cultures.”
When national competitions are run by the JRC and Lombardy
Regional Schools Authority, the most sensitive and most active teachers have an opportunity to be in direct contact with
European institutions in Brussels and visit other European
JRC institutes, for example the Institute for Reference Materials and Measurements (IRRM) at Geel, Belgium, or European
schools where Italian teachers can compare their methods
with multilingual and multicultural teaching.
3.3 Schools and scientific research in Europe
The various skills deployed during what is an apparently
simple ‘tour’ of the JRC are not negligible for Italian schools.
Some considerations about this and other opportunities
offered by the JRC as a ‘bridge’ to Europe were collected
by the Lombardy Regional Schools Authority in an exhibition entitled “Schools and scientific research in Europe”
supported by a conference on the same theme, during the
2007 Open Day in Ispra. The exhibition was then moved
to Brussels to the head office of the JRC at the European
Commission. Both the exhibition and the conference were
divided into 5 sections:
1 The European Pupils’ Manifesto
2 Scientific twinning in Europe
3 Using languages to teach science in Europe
4 How science is perceived by European
pupils and teachers
5 The industry laboratory: a bridge for Europe
The exhibition aimed to be an initial proposal for actions for
teachers, pupils, researchers and the region. It gave some
directions to be developed or examined, within which the
JRC can be a key resource and opportunity for schools.
3.4 “Think globally, act locally”
A closer relationship with the JRC’s activities, as demonstrated in the exhibition described in the previous paragraph, also means that schools need to get used to working on several levels at the same time — local, national,
European and global.
This is the scope of action for JRC general management:
for example in the case of natural disasters such as earthquakes, European researchers intervene quickly in areas
from L’Aquila to Chile, Peru to China.
The cross-border mission of the JRC is exemplified in practice by pictures that the JRC has made available:
• a collection of photographs taken during two JRC
projects in China in the area affected by the Wenchuan
earthquake in 2008;
• a ‘Mini World’ that illustrates the vulnerability of homes
in the event of natural disasters;
• “Biodiversity in Africa”, halting the loss of biodiversity
in Africa. This project uses games (a 25m2 map of Africa,
interactive PCs, and a 500-piece jigsaw) where you have
to match pictures of African landscapes and animals.
The European Union plays an important role in ensuring
stability at a global level: it intervenes for example in crisis
situations granting humanitarian aid and supporting construction work. The JRC participates in these activities, making available specific scientific equipment and methods.
4. I can create too! Science, creativity and innovation
Children and young people are attracted by the figure of
the researcher and often their way of seeing this figure is
coloured by fantasy and imagination. However, there is an
element of truth in this.
The scientists that emerge from their drawings have no
time to get bored, are always absorbed in their work, their
discoveries and their creations. Researchers that conduct
research and observe, who invent and create, who plan
and dream can only be an attractive invitation for teachers
and pupils to reproduce the same interests and behaviour
at school, abandoning more traditional approaches and
set patterns.
4.1 Creativity and innovation don’t run out in one year
2009 was declared by the EU as the “European year of
Creativity and Innovation”. The Year, now over, met its objectives of increasing awareness of creativity and innovation as key skills for personal, social and economic development, and focusing attention on creative and innovative
capacity in several fields such as education, culture, business or research. Highlighting creativity and innovation,
the EU still aims to give shape to Europe’s future in the
context of global competition by stimulating the creative
and innovative potential in us all. The aim is also to resolve
social problems, revealing the innate capacities and possibilities of individuals so that they may more actively participate in life .
Bringing young people closer to science was the objective of the national competition “Science and Creativity in
Class 2009: European Year of Creativity and Innovation...
young people closer to science” promoted by the JRC and
the MIUR-Lombardy Regional Schools Authority. A total of
214 entries from all over Italy bear witness to the creativity and interest in science demonstrated by young people
from 6 to 19 years old. With much originality and effect,
while being coherent and even demonstrating scientific
rigour, these young people transferred a theme —chosen
from amoung such topics as climate change, food safety
or renewable energies — into a web page, a newspaper, a
board game, a toy, a video clip or a song.
Three winners, one for each age group, received prizes
from the European Commissioner for Science and Research
Janez Potocnik during the Open Day on 16 May 2009 at a
ceremony organised as part of the national awards.
Not saving energy… is a lost opportunity
Secondary School (14-18 years old):
IPSCTG G. Caboto, Chiavari, Genoa
(video clip)
Find the sign
Primary school:
Direzione Didattica Statale, 36034 Malo, Vicenza
(board game)
The climate needs saving
Secondary School (11-13 years old):
Istituto Comprensivo Teodoro Ciresola, Milan
(newspaper)
The EU continues to ask questions about creativity: “Can
creativity be measured?”
This question was the subject of great debate by delegates from all over the world at a two-day conference organised in Brussels on 28-29 May 2009 at the Centre for
Research on Lifelong Learning (CRELL) by the JRC and the
Directorate-General for Education and Culture. Among the
many themes under discussion, was a recurrent question
concerning the relationship between education and creativity. It has been observed that often the most educated
are not necessarily the most creative. The question is,
therefore, whether creativity can be taught or learnt, and
whether teachers and trainers can be trained to become
creative themselves and teach creativity to young people
and adults. The conference was just a first step but we may
find an answer to these questions in the future after having
measured individuals’ creative abilities and skills in due
time and on a large scale. Equally, in the next years we
plan to establish indicators that could be used to measure
creativity in a region or country.
Using this input on measuring creativity, it would be interesting to apply the indicators to the national competition experiment, looking in more detail at the situation in
53
schools ‘before’ and ‘after’. In many cases the results of
the projects left assessors open-mouthed in amazement.
The “Science and creativity in class” competition has already demonstrated very clearly that there can be much
convergence within schools between pupils’ creativity
(which is often just waiting to be ‘unleashed’) and teachers’ creativity. when this creativity comes together, it can
generate enthusiasm and facilitates learning.
4.2 An exhibition of creativity
54
The work of the 30 finalists from Italian schools that participated in the national competition was exhibited during
the 2009 Open Day and the 2010 Schools Day. The exhibition is still housed by the JRC as a permanent reminder
that the European Year of Creativity and Innovation did not
end in 2009 and has significance at all times. The level and
quality of work is excellent.
Photo showcase exhibition
The finalists that used toys and board games are illustrated below:
Primary school:
Libera col Sole e col Vento
1° Circolo Didattico Quarto (NA)
(toy)
Dalla Terra alla tavola lungo i sentieri della filiera
Ist. Comprensivo di San Nicolò, Scuola di Gragnano
Trebbiense, San Nicolò a Trebbia (Piacenza)
(board game)
Domino Imballato
Ist. Comprensivo U. Betti, Camerino (MC)
(board game)
Giocarinnovando
Direzione Didattica Somaglia (LODI)
(board game)
Secondary School (11-13 years old):
Catamarano Fotovoltaico
I.C.Voltamantovana, Monzambano (MN)
(toy)
Energiopoli
Ist. Comprensivo Caprileone, Messina
(board game)
Viaggiando fra i climi
Scuola Media Toschi, Baiso (RE)
(board game)
Secondary School (14-18 years old):
IKEHU-Clean energy all over the world
I.T.A.S. C. Gallini, Voghera (PV)
(board game)
Re-Energy
ITIS Leonardo da Vinci, Borgomanero (NO)
(board game)
Food-Impact, Pirati all’amballaggio
Liceo Sc. Asproni, Iglesias
(board game)
4.3 SOS calling all fields
Newsletters or web pages? Films or songs? Through the
choice of these other types of media, the entries for the national competition “Science and creativity in class” clearly
highlight the participation of many disciplines in producing
them – a multi-disciplinary approach to studying science and
technology. Not only collaboration between departments
was required — where it took place, collaboration between
teachers with different skills, between teachers and principals, and between parents and pupils certainly fostered and
facilitated the experience of entering the competition.
Many entries were supported by the work of art, music,
Italian literature, law and language teachers and many
others. The tools used by and points of view of these disciplines on science-based themes gave rise to very interesting contributions.
Primary school:
Una Gru con due motori elettrici
Ist. Comprensivo Stat. di Lendinara (RO)
(web page)
ClimatiK
Circolo Did. F. Aporti Plesso Moscati (MI)
(newsletter)
Meteorino sprint
Direzione Didattica del 2 Circolo, Siracusa
(newsletter)
Energie Rinnovabili
Plesso Tommaseo, Genova
(newsletter)
Energia Solare Energia Amica
Ist. Comprensivo Sc.le Mat. Elem. Media, Alanno (PE)
(video clip)
Secondary School (11-13 years old):
Global war... ning
Scuola Secondaria D. Bramante, Vigevano (PV)
(video clip)
Special award: Institute for Environment and Sustainability (IES)
La salute in cassa forte
Scuola Media N° 5 B. Biasi + N° 12 BR, Sassari
(video clip)
Le energie rinnovabili
Ist. Comprensivo Marconi Terni Umbria
(web pages)
Cambiamenti climatici
Ist. Scol. Comp. Stat. E. Vittorini, S. Pietro Clarenza (CT)
(web pages)
Rinnovo l’energia con le energie rinnovabili
Sc. Sec. 1 grado Dante & Carducci, Piacenza
(web pages) A tutto energia
Scuola Media di Stato L.C.Goltieri, Asti
(web pages)
Secondary School (14-18 years old):
Corriere del consumatore speciale tracciabilità alimentare
Ist. Stat. Duca degli Abruzzi, Treviso
(newsletter)
Special award: Institute for Energy (IE)
Imballaggi alimentari: proteggere gli alimenti
e non contaminarli
I.T.I. S.Cannizzaro, Catania
(web pages) Colori dal mondo
ISIS Osimo - Castelfidarolo, Osimo (AN)
(song)
Entropia
Ist. Stat. Duca Degli Abruzzi, Treviso
(newsletter)
Il pianeta della scienza
Ist. Stat.d’istruzione Superiore, S. Agata Militello (Messina)
(web pages)
Il mondo che vorrei
Ist. ISIS G.B. Amico, Trapani
(video clip)
During the competitions, but also laboratory visits and
in particular the Schools Days at Ispra, around half of
the teachers involved were from scientific and technical
disciplines (mathematics, physics, technology, biology,
chemistry) or provided vocational training on electrical circuits, electronics, mechanics, physical and hydraulic technologies, thermo-technical installations etc. The other half
taught humanities subjects (the majority), law, economics,
motor sciences and English, or were tutors, etc.
For some schools, the presence of a team of teachers from
different fields during the Schools Day demonstrates that
the themes that can be examined with researchers can
cover all disciplines. This can also play an important role
in motivating pupils to study science.
4.4 Let me show you my invention
The most creative young scientific talents in Italy, who
were invited to Ispra as guests for the 2009 Open Day, illustrated how solar panels worked by playing with clouds
and demonstrated that it really is worth saving energy.
They also explained climate change through crosswords.
andpresented their ‘inventions’ to researchers, to other
schools from all over Italy and, with some emotion , to the
European Commissioner for Science and Research.
The work in class was in many cases supported effectively
by an inter-institutional team; the relationship between all
parts of the region, both near and far, is important. Schools
and industry, the research world and local organisations
should strengthen their networks and other institutions
should appreciate research projects in the field promoted
by schools together with their own partners.
Individual JRC and LRSA projects have often had an impact
on the region and been extended to other experiments.
55
5. Study / research. Creating dialogue
between two different worlds
56
Scientists communicate optimism, tenacity and conviction about what they do — not only knowledge and skills,
but also their emotions, passion and feelings. Even in this
case, the way that children looked at things, encapsulated
specific issues and transferred them into images, adding
the words: “Never give up!”, “I had a dream”, “Yes, we
can!”…
What else can children capture in their drawings? That scientists are authoritative, that they can be successful (depicting them as Einstein), that they are learned, read a lot,
use computers, talk at seminars and … write in mathematical formulae.
In one drawing in particular, we see a mother teaching the
water cycle to her 5-year-old who produced the drawing.
After completing the drawing, she asked her Mum to write
the words “The little girl is as curious as the scientist”…
Is this what can unite pupils and researchers working in
laboratories?
Is it possible to find a bridge between the two worlds?
Maybe we need to find … a ‘formula’!
5.1 The challenge: a bridge between two worlds
It is not only curiosity, but also play that unites different
generations and provides motivation.
Games played with researchers, particularly during
Schools Days and Open Days, bring children closer to the
world of research, such as in the case of ‘dreaming physics’ and the magician.
In ‘dreaming physics’ pupils meet a juggler in Ispra. Jugglers are not clowns or magicians: Federico Benuzzi is a
juggler but also teaches Physics and Mathematics; in his
show these two personalities seem to fuse into a continuum alternating between art and science. The children have
great fun and learn a lot.
“Illusions” with the magician Julius Frack is a show in
which magic tricks are interwoven with optical illusions.
A blue light floats in the air, appears out of nowhere and
disappears. White globes defy the laws of physics. The audience, amazed by the magician’s dexterity, penetrate the
secrets of optical perception.
In further work done in class with the teachers after the
Schools Day at Ispra, a 5th form pupil wrote on the Comments page: “We got off the bus and went into an auditorium where a magician and a German scientist showed us
how optical illusions work. The magician did magic tricks
using cards, balls and lights that followed his hand movements. While he was doing them, the scientist explained
that we couldn’t see the magician’s slight movements because our eyes were moving very fast themselves. These
eye movements are called saccades.
Then the pupils produced illustrations explaining optical
illusions and saccades.
Another pupil wrote, “I think that it was a great experience,
especially finding out how our eyes work. It’s always interesting to know about new things and meet new people”.
5.2 Points of view, needs, hurdles to be overcome
Researchers observe that some children are extroverts
and full of initiative when doing what they are asked to do,
whereas others are awkward and hesitant. Here the scientists’ job is to suggest some ways of doing things . Teachers and parents are also fascinated and actively participate
in demonstrations and experiments in the laboratory, often competing with the children.
One of the most frequent requests is to take away copies
of the posters displayed in the laboratories to support the
activities. The posters are mainly descriptive and the information can easily be found on the Internet, but for the
teachers it is important to have material that is ready to
use and can be used with other classes or to give further
explanations.
The main difficulties at the JRC are not so much organisational but concern the time that participating scientists
spend on project activities. The time dedicated to children
during their visits is just a small part of what is needed
to prepare everything. It is not always easy to take time
out from pure research to dedicate to these initiatives that
apparently fall outside the realm of what researchers are
supposed to do. In other cases more time is requested during visits to present complex concepts, although the rotation of schools often allows explanations to be adapted to
the abilities of the children present.
During events attended by many members of the public it
also becomes difficult to manage the number of people inside the laboratories.
Some teachers think that data and information produced
in collaboration with the JRC could be stimulating and lead
to more focused, exciting and useful studies. Others are
conscious, as are some researchers, of the lack of time
that is needed to go into detail and suggest that training
should be given to them as has been experimented in ‘Science Weeks for Teachers’.
In some schools principals or teachers fear leaving the
classroom context because they think that this takes time
away from teaching and study.
5.3 Some encounters
While school activities and research activities cannot be
continually interrupted, some encounters should be organised where the needs and experiences of two ‘worlds’
can intersect:
• Schools Days for schools that want to join in with particular activities and themes, to be prepared at school
before the visit or to be analysed afterwards;
• ‘Shadowing’ for children who want to follow in the footsteps of a female researcher as part of European initiatives with the aim of fostering science and technology
professions for women;
• For deserving pupils, a day in the laboratory gives them
a real insight into researchers’ work;
• European Science Week — direct encounters between
teachers and researchers;
• Open Days for a enthusiastic, more varied audience that
is often made up of whole families;
• Study trips for selected teachers;
• ‘Researchers at school’; for example to give talks (on
scientific subjects, including in foreign languages on
request) or to perform laboratory experiments, even in
association with industry;
• Round tables, seminars and conferences, organised for
researchers but also open to teachers on themes related
to science in schoolsthat are also open to researchers.
Some researchers think it is useful to be able to go to
schools and get young people more interested in scientific
careers and to get out of their own isolation.
A number of researchers dealt with this particular theme
when preparing the ‘Mini World’ event described above.
Scientists went to schools to give information on houses’
vulnerability and involved children in building a model village where the buildings had different structural charac-
teristics, thus demonstrating varying vulnerability to disasters.
The house-building project was very much enjoyed both
by pupils and teachers. The houses were exhibited during
the 2009 Open Day and sold at auction to collect funds for
a new school in the Abruzzo earthquake zone.
5.4 Important links
Cultivating interest, motivation and enthusiasm cannot be
an isolated task entrusted only to volunteers. It is the fruit
of a welcoming context that is created and relationships
that are cultivated.
The first relationship to be cultivated is between pupils/
teachers and researchers. They need feedback that can
also come from the many families that participate in Open
Days and who take on a responsible role in motivating
their own children.
Researchers also need to feel that they are no longer inaccessible but can join networks that interact (as in the case
of collaboration between schools, industry and research
centres already described), find synergies with other existing projects in schools or in the Lombardy region such
as ‘A prize for physics’ involving schools, industrial associations, universities, provinces, foundations etc., or the
‘World School Forum’ network.
These and many other initiatives have involved the Lombardy region and the JRC. The European centre is often the
‘catalyst’ for research themes dealt with by these networks,
having the essential function of mainstreaming local experiments throughout Europe and the rest of the world.
Conclusions
Motivation and interest are born from encounters between
individuals and different contexts, institutions, realities and experiences that interact, often bringing to light
something new. Each person’s contribution is fundamental. What is also fundamental is that children are not just
receivers of information but feel that their curiosity and
creativity is valued. They need to understand that they can
also carry out ‘research’ and be part of a world in which it
is important to act and interact.
As new generations are carrying out scientific experiments
in laboratories and are being welcomed by the research
57
world, researchers and experts do not remain unmoved.
They receive feedback from a wider audience, beyond the
restricted areas of laboratories. Concerning their activities,
they come into contact with innovative and creative ideas
that grow on the fertile terrain of local life and above all
in the world of schools that in turn, and in their own way,
also carry out research and produce ideas. The networks
that are created reassure the Community because they not
only sow the seeds for future scientists but also train active European citizens.
Tables
Chronology of events:
Ispra, from 2003 up to present
Bruxelles, from 2007 to 2009
Graphics
Schools Day 2007, 2008, 2010 Open Day 2009
Bibliography
58
Maps
Discover the JRC, 2007
Science and creativity in the classroom, 2009
Acknowledgements
We would like to extend our grateful thanks to the many
researchers at the JRC (Joint Research Centre) in Ispra that
have kindly given their precious time in recent years to engage in communication with schools. They have often taken time out from their research activities to do this. Their
point of view and contributions have been instrumental in
producing this publication. With their help, we have been
able to focus on the common core of all the experiences
we have shared.
The Internal and External Communication Unit at Ispra
has been an indispensable contact point, with its efficient, competent and friendly team providing an essential link to the territory. The Unit Sector Head, Ciarán
Nicholl, has been a keen and enthusiastic contributor,
conscious that the future of research in Europe is in
the hands of young people. The schools would like to
express their profound gratitude to him and all of his
colleagues, especially the Event Manager, Giuseppina
Carabellò. We realise, however, that the visibility and capitalisation of
what has been achieved up to now has been made possible through the commitment and ambitious choices made
by the Unit Heads in Brussels – by Ulla Engelmann, who accompanied the JRC’s ‘adventures’ with schools until 2009,
supporting and valorising them, and by Geraldine Barry
who, from a perspective of continuity and looking towards
the Europe of 2020, supported the Ispra Unit in 2010, fostering the development of the new ideas to involve schools
which are included in this publication.
We would like to thank the following for having worked
with the Lombardy Regional Schools Authority at various
times and at different phases of the project on developing activities involving schools and the JRC at Ispra: Aldo
Genghi who made possible and supported the launch of
the ‘Young people and the JRC’ projects from 2007 to 2009
as well as the participation of the pupils; Bruna Baggio for
assessing scientific skills and also her generous cooperation in the 2008-2009 projects; Antonio Lupacchino for
intuitively supporting the work with the JRC carried out
since 2003 by schools in the province of Varese and those
in the region of Lombardy; Luisa Belvisi for her precious
suggestions and for making it possible in 2007 for local
initiatives to be extended to other regions; Gisella Langé
for her contribution on languages and CLIL in 2007 in addition to her constant attention to international skills and
multilingualism; Claudio Merletti for work that he is currently doing on raising awareness and involving schools
closer to Ispra; Marisa Valagussa for her great capacity to
analyse and assess projects that allow the school environment to progress and move forward.
Thanks also to the staff of the schools and to the pupils in
Lombardy and several other regions, although we cannot
name them all, for having communicated to Europe some
key aspects of Italian schools today – that they are lively,
curious, creative and proficient; to the Communications
Office of the MIUR and the Director-Generals of the Italian
regional schools authorities for having contributed to valorising these experiences from a confined area of the north
of the country and making them known to other territories.
59
60
Finito di stampare
il 30 giugno 2010,
per essere presentato
all’European Science Open Forum (ESOF),
presso il Lingotto di Torino
© M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, 2010
A cura di: Giovanna Guslini
Ufficio VI – Personale della scuola - Dirigente: Luca Volonté
E-mail: [email protected]
Web: www.istruzione.lombardia.it
Commissione Europea - Joint Research Centre (JRC)
E-mail: [email protected]
Fotografie e grafici: Archivio storico JRC
Progetto grafico: José-Joaquín Blasco
Impaginazione: ArteStampa-Letizia Botta
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Opuscolo - Ufficio scolastico regionale per la Lombardia