Sistemi di Gestione dei Dati e dei Processi Aziendali
Le Assicurazioni
Indice
• Introduzione
• Attività assicurativa
• Componenti della gestione assicurativa
• Rischi operativi e amministrativo contabili
• Schemi di Bilancio (cenni)
Aura/F/SD/2
2
Introduzione
Le “leggi” assicurative
• Legge dei grandi numeri
• Principio di mutualità
• Omogeneità dei rischi
• Indipendenza dei rischi
• Selezione avversa
• Moral hazard
3
Financial Services vs CIPS/TICE
L’operatività di una compagnia assicurativa differisce da quella di una società
industriale e generalmente, non vi sono prodotti tangibili da vendere o
acquistare.
I processi operativi della catena del valore visti in precedenza per le società
industriali non sono del tutto applicabili ad una assicurazione.
Progettazione
prodotti
& servizi
Comprensione
Mercato & Clienti
1
2
Sviluppo
Visione
& Strategia
3
Produzione & consegna
Prodotti & servizi
5
7
4
Mercato
& vendite
6
Fatturazione &
servizio clienti
Produzione & consegna
per i servizi organizzativi
Vediamo il processo operativo di un operatore del settore assicurativo
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Rischio: concetti base
Alcuni concetti:
 Incertezza: evento futuro in relazione al quale il soggetto economico non
dispone di elementi sufficienti per prevedere in alcun modo la probabilità di
accadimento dell’evento stesso;
 rischio: evento futuro per il quale è possibile assegnare un valore alla
probabilità di accadimento.
 rischio puro: evento avverso del quale è possibile calcolarne la probabilità di
accadimento.
 rischio speculativo: evento futuro con connotazione positiva o negativa
 rischio demografico: l’evento avverso è legato a fatti attinenti la vita umana
(es. morte).
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Il processo di gestione dei rischi
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Assicurazione: principi base
La compagnia assicurativa in quanto intermediario finanziario trasforma rischi
e scadenze “con il proprio bilancio”.
Per garantire il perseguimento di un obiettivo di economicità devono essere
rispettati alcuni principi base di gestione:
 legge dei grandi numeri
 principio di mutualità
 rischi omogenei
 indipendenza dei rischi
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Legge dei grandi numeri
Definizione: “dato un evento con probabilità p, se si effettua un elevato numero
di prove n, esso si verificherà un numero x di volte tale che la frequenza
relativa x/n, tenderà ad approssimare p e l’approssimazione aumenterà al
crescere di n.”
Su questa base la Compagnia assicurativa può stimare con tanto maggiore
precisione il manifestarsi di un dato evento (es. sinistro) quanto più ampia è la
base statistica su cui è stata costruita la serie storica.
Di qui la tendenza delle compagnie assicurative ad aumentare il numero di
polizze emesse per categorie omogenee di rischi assicurati e l’opportunità di
gestire la sinistrosità per classi omogenee di rischio (Rami).
La dimensione di una compagnia è legata a tale concetto.
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Principio di mutualità
L’assicurazione è una forma di copertura a “costo parziale”; colui che stipula
una polizza di assicurazione entra a far parte di un insieme costituito da più
soggetti, tutti assicurati per rischi omogenei.
Il valore della prestazione assicurativa corrisponde ad una percentuale del
capitale accumulato attraverso la corresponsione di specifiche somme (premi)
da parte di tutti gli assicurati sulla medesima classe di rischio.
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Omogeneità dei rischi
Affinché il principio di mutualità possa funzionare e la legge dei grandi numeri
trovare applicazione è necessario che i rischi assicurati sia caratterizzati da un
grado elevato di omogeneità.
L’omogeneità dei rischi assicura l’applicazione della legge dei grandi numeri in
termini di probabilità di manifestazione dell’evento avverso.
Tale concetto (gestione per classi omogenee di rischio) ha impatto sulla
gestione del processo di tariffazione.
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Indipendenza dei rischi assicurati
L’indipendenza statistica dei rischi assicurati preserva dal rischio di cumulo dei
rischi e garantisce un meccanismo di compensazione delle perdite tra i diversi
soggetti assicurati.
Spesso le polizze assicurative prevedono l’esclusione dei cd. “rischi
catastrofali” in quanto caratterizzati da una componente sistematica di
manifestazione difficilmente diversificabile.
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I fattori di vischiosità
I meccanismi descritti funzionano in mercati perfetti, privi cioè di elementi di
attrito che distorcono le valutazioni probabilistiche legate al rischio.
Tali fenomeni rientrano nell’ambito delle cd. Asimmetrie informative.
 selezione avversa
 moral hazard
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La selezione avversa
Gli assicurati vengono raggruppati in insiemi caratterizzati da rischio
(sinistrosità) omogeneo (in linea teorica);
 a ciascuna classe di rischio vengono proposte polizze caratterizzate da
tariffe specifiche che scontano tale rischiosità (premi);
 all’interno della classe di rischio, sono inseriti soggetti con profili di rischio
superiori alla media (su cui è parametrata la tariffa) ed inferiori alla media;
 mediamente gli assicurati caratterizzati da profili di rischio effettivi più bassi
rispetto alla media riterranno il premio applicato troppo oneroso ed avranno
quindi la tendenza a non sottoscrivere le polizze proposte;
 come conseguenza la rischiosità effettiva media del portafoglio polizze per
la classe di rischio considerata tenderà ad aumentare, il che nel medio periodo
comporterà un incremento nel valore del premio ed una generale inefficienza
a livello di sistema.
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Moral hazard
Il soggetto assicurato in forza della copertura assicurativa derivante dalla
sottoscrizione della polizza non pone in essere tutti gli accorgimenti necessari
per ridurre il rischio di manifestazione dell’evento avverso, fino a sfociare in
comportamenti fraudolenti.
Accorgimenti:
 franchigia: l’assicurato compartecipa al rischio dell’assicuratore;
 riduzioni tariffarie in presenza di accorgimenti che riducono il rischio (es.
installazione antifurto);
 ambito RCA: tariffazione bonus/malus con passaggio di classi;
 polizze collettive in forma obbligatoria (es. RCA) in modo da limitare il
rischio di selezione avversa.
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Attività assicurativa
Caratteristiche
• Soddisfacimento dei bisogni di sicurezza
• Inversione del ciclo produttivo
• Attività normata (es. “Codice delle assicurazioni”) e vigilata (ISVAP,
CONSOB)
• Strutturazione in Rami (Vita e Danni)
• I soggetti coinvolti
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Il soddisfacimento dei fabbisogni
Assicurazione: l’attività
(D. Lgs. 7/9/2005, n. 209)
L’impresa di assicurazione svolge un’attività produttiva rappresentata dalla
sistematica assunzione di rischi dietro un corrispettivo commisurato alla
probabilità del verificarsi degli eventi ai quali i rischi si riferiscono.
La maggior parte dei ricavi sono costituiti quindi dagli importi pagati dagli
assicurati per la copertura dei rischi (premi) e la maggior parte dei costi è
costituita dalle somme erogate agli assicurati per risarcire i danni causati da
eventi avversi (sinistri).
Per questo motivo le imprese di assicurazione, sono caratterizzate da
una inversione del ciclo produttivo: i costi, in generale, si manifestano
successivamente ai ricavi.
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Caratteristica del ciclo produttivo
Una delle caratteristiche delle società assicurative è quindi “l’inversione del
ciclo produttivo” rispetto alle società industriali.
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Norme: gli organismi di vigilanza
 Banca d’Italia
o attuazione politica monetaria;
o Vigilanza bancaria;
o Controllo della stabilità degli intermediari
o Tutela della concorrenza del mercato del credito
 Consob
o Trasparenza delle informazioni
o Correttezza dei comportamenti nel mercato mobiliare
o Autorizzazione per istituzione di nuovi mercati regolamentati
o Pubblicazione prospetti informativi concernenti offerte oubbiche di
vendita
o Documenti di offerta relativi alle offerte pubbliche di acquisto.
Norme: gli organismi di vigilanza (segue)
 ISVAP:
o stabilità del mercato
o stabilità delle imprese di assicurazione nazionali ed estere operanti in
Italia
o trasparenza dei prodotti assicurativi
Obiettivi di vigilanza
 Stabilità del sistema finanziario nel suo complesso (macro-stabilità);
 Stabilità dei singoli intermediari (micro-stabilità);
 trasparenza e correttezza di comportamento degli intermediari operanti
nel mercato;
 tutela e promozione della concorrenza
Assicurazione: l’attività
L’accumulo di mezzi monetari genera la necessità di affiancare alla gestione
economica una gestione patrimoniale. Essa è strettamente connessa
all’attività assicurativa.
L’esercizio dell’attività deve essere autorizzato dall’ISVAP che svolge anche
un’attività di vigilanza.
L’autorizzazione è soggetta a:
- presenza di adeguato capitale sociale (o fondo di garanzia equivalente)
secondo i rami prescelti;
- approvazione dello Statuto;
- requisiti di onorabilità e professionalità dei gestori;
- esclusività dell’oggetto sociale e adeguato programma di attività
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Assicurazione: rami principali
Il business assicurativo può essere esercitato in categorie denominate Rami.
Si distinguono due principali classi:
Rami vita
Rami danni.
La Compagnia di Assicurazione può esercitare uno o entrambi i rami ed in tal
caso la relativa gestione e contabilità devono essere separate. Ciò è imposto
dalla natura e dalla finalità diverse di due rami.
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Classificazione dei rami assicurativi
Rami Danni
(18)
Rami Vita
(6)
I - Durata vita
umana
II – Nuzialità/
Natalità
III – Unit/ Index
linked
IV – Malattia e non
autosufficienza
V - Capitalizzazione
VI – Fondi pensione
Rami Auto
3. Corpi Veicoli
Terrestri
(CVT)
10. Responsabilità
Civile Auto
(RCA)
Rami elementari
1. Infortuni
8. Incendio e altri
elementi naturali
15. Cauzioni
2. Malattia
9. Altri danni ai beni
16. Perdite
pecuniarie
4. Corpi Veicoli
Ferroviari
11. RC Aeromobili
17. Tutela
giudiziaria
12. RC Veicoli
Marittimi, Lacustri e
Fluviali
18. Assistenza
5. Corpi Veicoli
Aerei
6. Corpi Veicoli
Marittimi, Lacustri e
Fluviali
13. RC Generale
7. Merci Trasportate
14. Credito
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Assicurazione
SOGGETTI
•Impresa d’assicurazione
•Contraente
•Assicurato
•Beneficiario
•Riassicuratore
•Broker
•Agente
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Assicurazione
SOGGETTI
Impresa d’assicurazione: La persona giuridica che si obbliga contrattualmente
all’eventuale prestazione
Contraente: La persona fisica o giuridica che stipula la polizza
Assicurato: La persona fisica o giuridica il cui interesse è protetto dalla polizza
Beneficiario: La persona fisica o giuridica destinataria della prestazione cui si obbliga
l'assicuratore
Riassicuratore: Impresa che partecipa ad un rischio o massa di rischi sottoscritti da altri
(il cedente), senza obblighi diretti verso gli assicurati
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Assicurazione
SOGGETTI
Broker: Intermediario indipendente che opera nell'interesse esclusivo del cliente, in
favore del quale si impegna a reperire presso il mercato le soluzioni assicurative più
convenienti e più adatte a soddisfare le sue esigenze
Agente: Intermediario che opera per conto di una o più società e che cura l'iter delle
polizze. Gli agenti operano solitamente sulla base di un incarico a tempo indeterminato,
comprendente la vendita e la gestione di un portafoglio assicurativo, e inoltre
rappresentano la compagnia assicuratrice in caso di controversie legali.
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Struttura Organizzativa
Caratteristiche
• Struttura accentrata e rete di agenzie
• Broker
• Liquidatori
• Periti
Aura/F/SD/28
28
Assicurazione: struttura organizzativa
Nell’impresa assicurativa non vi sono impianti o macchinari: il vero motore è
rappresentato dalle risorse umane.
La struttura organizzativa rappresenta la base fondamentale dell’intera
attività dell’impresa assicurativa.
Le attività del core business assicurativo sono affidate, in larga parte, a
strutture decentrate, capillarmente distribuite sul territorio.
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Assicurazione: struttura organizzativa
Struttura Direzione Centrale
Strutture Decentrate
Compagnia Assicurativa
Amministrazione
Agenti/
Agenzie
Controllo di gestione
Uff. Attuariato
Brokers
Operation
Uff. Liquidazioni
Finance/Tesoreria
Liquidatori
Altre funzioni
Periti
Gerenza
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Assicurazione: la struttura distributiva
Un operatore del settore assicurativo ha, generalmente, differenti strutture
distributive:
•Agenzia di assicurazione;
•L’Agente;
•Il broker.
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La struttura distributiva: agenzia
• E' una struttura periferica dell'Impresa di Assicurazione (Insurance
Agency) che ha l'obiettivo di gestire tutto ciò che riguarda le attività
assicurative.
• Le agenzie di assicurazione sono il veicolo commerciale con cui le
compagnie tradizionali raggiungono ed entrano in relazione con il cliente e
possono essere:
1. In gestione diretta o in economia (gerenza) quando impiegano del
personale che dipende dall'impresa di assicurazione;
2. In appalto quando la gestione è data a un Agente di assicurazione.
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La struttura distributiva: L’Agente
• Colui che svolge stabilmente con autonomia e professionalità l'incarico di
provvedere a proprio rischio e spese alla gestione e allo sviluppo degli
affari della compagnia di assicurazione (Agente monomandatario) per
promuovere la conclusione di contratti di assicurazione.
• L’agente segue tutte le fasi della vita assicurativa:
• scelta della formula contrattuale ;
• firma del contratto;
• assistenza nel caso si verifichi un sinistro.
• E’ un professionista iscritto all'albo tenuto dall'ISVAP.
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La struttura distributiva: Il Broker
• E’ una figura professionale che mette in relazione e si interpone tra il
cliente e le imprese di assicurazione, concordando con queste le
condizioni contrattuali ed economiche delle coperture dei rischi.
• Non è legato ad una specifica Impresa di Assicurazione ma propone al
cliente la migliore soluzione assicurativa in seguito all’analisi delle
proposte di più compagnie.
• La giurisprudenza consolidata ormai esclude la riconducibilità della figura
del “broker assicurativo” a quella dell’agente ed i contratti di assicurazione
stipulati tramite “broker” sono da ricomprendere tra gli affari conclusi
direttamente dalla compagnia.
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Assicurazione: la struttura di liquidazione
Un operatore del settore assicurativo ha, generalmente, differenti strutture
dedite alla liquidazione:
•Il liquidatore;
•Il Perito.
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La struttura di liquidazione: il perito
• E’ un esperto iscritto al Ruolo nazionale dei periti assicurativi non
dipendente dell’impresa assicurativa che supporta i liquidatori nella
valutazione dei sinistri.
• I periti vantano expertise specialistiche in specifici settori e prestano la
propria professionalità al fine di:
1. individuare la responsabilità all'origine dei sinistri;
2. determinare il valore dei danni subiti dall’assicurato.
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La struttura di liquidazione: il liquidatore
• Colui che è specializzato nella valutazione e nella liquidazione dei danni subiti
dai clienti (sinistri) delle compagnie assicurative sia per i rami Vita che per i rami
Danni. Gli eventi possono riguardare veicoli, edifici, proprietà, impianti, macchinari,
salute, etc.
• Le sue attività comprendono:
1. ricevere dalle singole agenzie di assicurazione le denunce di incidenti
(sinistri) capitati ai loro clienti;
2. analizzare le denunce di incidenti con riferimento in particolare alla dinamica
dell'incidente, alla regolarità della copertura assicurativa, alla quantificazione
dei danni (anche in collaborazione con esperti tecnici e medici legali);
3. determinare l'entità del risarcimento dei danni;
4. preparare la documentazione per il pagamento dei danni ai clienti.
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Componenti della gestione
Caratteristiche
• Il contratto di assicurazione
• I Cicli Assicurativi
• Polizze Rami Vita
• Polizze Rami Danni
Aura/F/SD/38
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Assicurazione
Con il contratto di assicurazione, l'assicuratore, verso il
pagamento di un premio, si obbliga a:
- rivalere l'assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso
prodotto dal sinistro;
- a pagare un capitale (o una rendita) al verificarsi di un evento
attinente alla vita umana
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L’attività di una compagnia assicurativa
Cliente richiede una
polizza assicurativa
Assicuratore calcola
un premio per la
polizza assicurativa
Cliente paga il premo
della polizza
assicurativa
ASSICURATORE
Assicurato denuncia
un sinistro
L’assicuratore valuta
il sinistro
Assicuratore eroga la
prestazione
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L’attività di una compagnia assicurativa
Premi
Premio Cliente A
ASSICURATORE
Sinistri
Sinistro cliente B
Premio Cliente B
Premio Cliente C
Sinistro cliente F
Premio Cliente D
Premio Cliente E
Premio Cliente F
Premio Cliente …
Premio Cliente Z
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Il processo assicurativo
Premio
Evento
Costo tecnico:
-Risarcimento del danno
-Rimborso o pagamento rendita
Costo di intermediazione
Liquidità
Sistema degli investimenti:
-Gestione finanziaria
-Gestione patrimoniale/reddituale
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Ciclo assuntivo
Proposta
Sottoscrizione
Emissione polizza
Emissione Premio
Aggiustamenti di medio termine
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Accettazione/Sottoscrizione ed emissione polizza
Informazioni
personali e
sul rischio
Generazione
Quotazione
Dati sui
clienti
Fine
No
Accettazione
quotazione?
Quotazione
Si
Dati cliente
Sottoscrizione
della polizza
Dati polizza
Quotazione
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Gestione Portafoglio
Rinnovi
Cambio contraenza
Variazione Premio
Incasso Premio
Variazione Polizza
Rescissione/Storno Polizza
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Ciclo Riservazione
Riserva Premi
Riserva Sinistri
Riserva Matematica
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Ciclo Liquidativo
Denuncia Sinistro
Valutazione Sinistro
Liquidazione Sinistro
Smontamento Riserve
Erogazione Prestazione
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I rami vita
Nelle polizze vita prevale il contenuto di protezione dai rischi di natura demografica.
Sono strumenti tramite cui l’assicurato, pagando un corrispettivo, “scommette” sul
verificarsi di eventi connessi alla propria vita.
Potrebbe pertanto anche avere natura previdenziale.
Possiamo distinguere le polizze vita in tre grandi categorie:
Caso morte,la prestazione è subordinata alla morte dell’assicurato;
Caso vita, prevede il pagamento di un capitale o di una rendita solo se l’assicurato è
in vita ad una certa data;
Assicurazione mista, è la combinazione di una polizza caso morte e di una caso
vita (è la forma più diffusa in Italia).
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I rami vita
Sono inoltre da ricordare le seguenti tipologie di polizze:
-UNIT LINKED: Sono polizze assicurative a carattere finanziario (quindi non sono un modo per
assicurarsi
contro un evento dannoso come un furto, la morte di una persona o un altro danno, ma sono un
modo per investire il denaro). Non hanno, di norma, capitale e rendimento minimo garantito. La
somma investita nella polizza è usata per comprare quote di fondi comuni e sicav (sia azionari
che obbligazionari): in parole semplici, la polizza unit linked è un contenitore di fondi comuni o
sicav.
-INDEX LINKED: Sono contratti di assicurazione sulla vita in cui il valore delle prestazioni è
collegato all'andamento di un determinato indice. L'indicizzazione serve ad adeguare, alle
scadenze previste, il valore delle prestazioni assicurative legando il rendimento della polizza a un
indice finanziario che riflette l'andamento dei prezzi al consumo ovvero alla possibilità concessa
all'assicurato di partecipare alla performance delle riserve tecniche della stessa compagnia di
assicurazione. Gli indici di riferimento sono in genere di tipo borsistico o azionario.
-FONDI PENSIONE: Sono forme di pensione aggiuntive rispetto a quelle dell'INPS, il cui scopo è
quello di garantire prestazioni pensionistiche aggiuntive rispetto a quelle erogate dagli enti pubblici
obbligatori.
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I rami danni
Nell'ambito delle garanzie del ramo danni è fondamentale la distinzione tra:
-Garanzie di rischio diretto (dette anche garanzie di sostanza),
in cui assicuro direttamente un "bene" contro un certo evento, al cui
verificarsi ho diritto all'indennizzo, indipendentemente da ogni altra
considerazione;
-Garanzie di responsabilità civile,
in cui l'assicuratore si obbliga a tenermi indenne da quanto dovessi essere
costretto a risarcire a "terzi" in conseguenza di un atto illecito colposo da me
compiuto nell'esercizio di una specifica attività dichiarata in polizza;
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I rami danni
Le polizze dei rami Danni, hanno natura di indennizzo a fronte di eventuali
sinistri accaduti.
La Compagnia di assicurazione si fa carico dei rischi dell’assicurato definiti
all’interno del contratto (polizza).
Rispetto alle polizze Vita, il rischio è maggiore per effetto della aleatorietà
degli eventi avversi e delle asimmetrie informative.
Per tale ragione, mentre nel ramo vita il premio è calcolato sulla base di
tabelle attuariali, per il ramo danni il premio è definito secondo criteri empirici
(valore assicurato per probabilità del sinistro).
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Componenti della gestione
Caratteristiche (segue)
• Premi
• Vita
• Danni
• Riserva Premi
•Premi di competenza
•Sinistri
Aura/F/SD/52
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Componenti della gestione
Caratteristiche (segue)
• Riserva Sinistri
• Sinistri di competenza
Aura/F/SD/53
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Definizione di premio
Il premio rappresenta il corrispettivo che il contraente versa per acquistare la
garanzia offerta dall’assicuratore.
Il pagamento del premio costituisce di norma condizione di efficacia della
garanzia.
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Componenti del premio
Premio equo
+ Caricamento di sicurezza
Premio che consente di coprire le perdite stimate
generate dal complesso dei rischi trasferiti
all’impresa di assicurazione
Quota di premio destinata a coprire le eventuali
maggiori perdite effettive generate dai rischi
trasferiti all’impresa di assicurazione rispetto a
quelle stimate
= Premio puro
+ Caricamento per spese
Quota di premio destinata a coprire le spese
sostenute dall’impresa di assicurazione
= Premio di tariffa
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Premio di tariffa (premi vita)
Riserva premi (segue)
La riserva premi si articola in due componenti:
• Riserva per frazioni di premi, ha natura di risconto passivo, rinviando agli
esercizi successivi, le quote di premi relativi a rischi ancora vigenti a fine
anno;
• Riserve per rischi in corso; ha natura di riserva per insufficienza di tariffa,
consiste in un accantonamento di natura tecnica che la normativa i riferimento
impone.
Per la determinazione della riserva per frazioni di premio, il metodo
principalmente utilizzato è rappresentato dal metodo analitico o pro rata
temporis, consiste nel clcolo effettuato, contratto per contratto, sui premi lordi
contabilizzati al netto delle spese acquisitive deducibili.
Riserva premi
Anno fiscale
Termini della polizza
JAN FEB MAR APR MAY JUN JUL AUG SEP OCT NOV DEC JAN FEB MAR
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Premi di competenza
Focalizzandoci sui Ricavi, definiamo i premi di competenza come parte di premi,
emessi nell’anno o in anni precedenti, relativa a rischi effettivamente in corso
nell’esercizio di riferimento.
I premi di competenza saranno pari a:
Premi emessi e contabilizzati nell’anno (Pe), decurtati della riserva premi
dell’esercizio (RPn) e maggiorati della riserva premi dell’esercizio precedente
(RPn-1):
Pcn = Pen- RPn + RP n-1 = Pe n - ΔRP n
Definizione di sinistro
Per sinistro si intende il manifestarsi del rischio puro per il quale è prestata la
garanzia di polizza.
Nelle assicurazioni contro i danni la prestazione monetaria da parte della
compagnia di assicurazione è subordinata alla manifestazione del sinistro che
generando un danno fa sorgere il diritto dell’assicurato alla prestazione
contrattuale sotto forma di indennizzo.
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Gestione sinistri
La gestione di sinistri si articola nelle seguenti fasi:
• Accadimento del sinistro;
• Denuncia del sinistro;
• Valutazione del sinistro;
• Liquidazione dell’indennizzo o risarcimento.
Gestione sinistri (segue)
Accadimento del sinistro: è il momento in cui il rischio oggetto di
copertura si verifica e rappresenta il momento rilevante per la
determinazione della competenza economica del relativo costo.
Da ciò discende la necessità per le compagnie di accantonare
un’apposita riserva finalizzata a imputare al CE i costi relativi ai
cosiddetti sinistri (IBNR) Incurred But Not Reported, ovvero quei sinistri
accaduti, ma non sono ancora portati a conoscenza della compagnia
attraverso la denuncia.
Gestione sinistri (segue)
Denuncia del sinistro: è il momento in cui la compagnia prende in carico
il sinistro e ne avvia il relativo processo di gestione.
Valutazione del danno: nella quale la compagnia, generalmente
attraverso una perizia, accerta l’entità del danno originato dal sinistro. Il
danno risarcibile si divide in 2 categorie:
- Il danno materiale
- Il danno fisico, ovvero afferente la persona.
•
Fase di liquidazione: in cui la compagnia provvede al pagamento
dell’indennizzo o risarcimento per il danno subito.
Sinistri di competenza
Il costo relativo ai sinistri viene imputato a CE secondo il principio di competenza.
Per i sinistri che non vengono liquidati nell’anno di accadimento, la compagnia
deve stanziare in bilancio un accantonamento, denominato riserva sinistri, che
rappresenta una prudente valutazione del futuro costo da sostenere per il
risarcimento del danno e delle spese di liquidazione.
I sinistri di competenza (Sc) saranno pertanto pari ai sinistri pagati e contabilizzati
nell’anno (Sp), maggiorati della riserva sinistri dell’esercizio (RSn) e decurtati
dalla riserva sinistri dell’anno precedente:
Scn = Spn + RSn – RSn-1 = Spn + ΔRSn
Analisi dei sinistri
L’analisi del costo dei sinistri, deve essere condotta con riguardo a due
componenti:
• i sinistri accaduti nell’esercizio in corso (sinistri di generazione corrente);
• I sinistri accaduti nei precedenti esercizi (sinistri delle generazioni ex).
Nell’ambito di ciascuna componente occorre distinguere tra sinistri
pagati e sinistri riservati.
Analisi dei sinistri (segue)
Riserva matematica
Principale riserva tecnica nell’ambito dell’assicurazione sulla vita.
Rappresenta la stima degli impegni assunti dall’impresa di assicurazione
nei confronti dei suoi assicurati.
È costituita da una quota dei premi di tariffa pagati dal contraente.
Riserva matematica (segue)
Nell’assicurazione sulla vita le prestazioni presentano una duplice
componente:
• componente di rischio, subordinata allo stato di natura dell’assicurato
• componente di natura finanziaria, finalizzata al trasferimento di risorse
finanziarie nel tempo.
Nell’ambito del premio annuo puro:
• il premio di rischio corrisponde al premi che l’assicurato dovrebbe
pagare per la copertura del rischio;
• il premio di risparmio rappresenta la parte di premio che, non servendo
alla copertura del rischio morte, può essere capitalizzata ai fini della
costituzione della riserva matematica.
Rischi operativi e amministrativo contabili
Caratteristiche
• Rischi operativi;
• Rischi di Financial Reporting;
• Sistemi IT (considerazioni generali)
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Rischio: operativo vs finanziario
È possibile distinguere due tipologie di rischio:
• Rischio Operativo
• Rischio Finanziario
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Rischio operativo
• Rischio Operativo,
• Applicazione erronea del tariffario;
• Malfunzionamento del sito internet pubblicitario;
• Agente in malattia;
• Spese commerciali fuori budget.
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Rischio financial reporting
Rischio financial reporting,
• Registrazione dei premi nel periodo di competenza errato;
• Sottostima/sovrastima delle tasse con conseguente
pagamento errato;
• Attività degli agenti inaccurate o fraudolente;
• Registrazione di reclami duplicati o fraudolenti.
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Rischio financial reporting
• Emissione premio a fronte di polizza non emessa o non attiva;
• Emissione polizza con sottoscrizione fittizia (frode);
• Assunzione rischi non coerenti con contenuto polizza (capienza riserve);
• Assenza di gestione delle condizioni in deroga presso le agenzie;
• Non adeguata gestione dei premi arretrati (premi emessi non ancora incassati) ->
rischio di contabilizzazione del premio non in linea con quanto quietanziato;
• Accantonamento a riserva sinistri per sinistri liquidati nell’esercizio in corso;
• Riservazione a fronte di polizze non attive;
• Assenza smontamento riserva a fronte di liquidazione sinistri;
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Sistemi IT
• Elevato numero di transazioni -> sistemi IT essenziali;
• Sistemi stratificatisi negli anni -> forte disomogeneità (limitata presenza di
sistemi integrati);
• Difficoltà di “colloquio” diretto fra sistemi (differenti linguaggi di
programmazione);
• Elevato numero di interfacce fra sistemi applicativi;
• Soluzioni e pacchetti sviluppati in-house;
• Spesso soluzioni su architettura mainframe
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Schemi di Bilancio (cenni)
Caratteristiche
• Conto tecnico Danni
• Conto tecnico Vita
• Conto Non Tecnico
• Stato Patrimoniale
Aura/F/SD/75
75
Schema: Conto Economico, peculiarità
• Distinzione tra proventi ed oneri delle attività assicurative
e proventi ed oneri per altre tipologie di transazioni
(commissioni, operazioni finanziarie, ecc.);
• Classificazione per proventi ed oneri e, all’interno di
questi, per portafogli IAS, per tipologie delle operazioni,
se provenienti da realizzo o da valutazione;
• Classificazione di alcune voci di costo per destinazione
come nel bilancio previgente (“Oneri relativi ai sinistri” e
“Spese di gestione”).
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Il conto economico – conto tecnico rami danni
1. PREMI DI COMPETENZA, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE:
a) Premi lordi contabilizzati
b) (-) Premi ceduti in riassicurazione
c) Variazione dell’importo lordo della riserva premi
d) Variazione della riserva premi a carico dei riassicuratori
2. (+) QUOTA DELL’UTILE DEGLI INVESTIMENTI TRASFERITA DAL CONTO NON TECNICO (VOCE III. 6)
3. ALTRI PROVENTI TECNICI, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE
4. ONERI RELATIVI AI SINISTRI, AL NETTO DEI RECUPERI E DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE:
a) Importi pagati
aa) Importo lordo
bb) (-) Quote a carico dei riassicuratori
b) Variazione dei recuperi al netto delle quote a carico dei riassicuratori
aa) Importo lordo
bb) (-) Quote a carico dei riassicuratori
c) Variazione della riserva sinistri
aa) Importo lordo
bb) (-) Quote a carico dei riassicuratori
Il conto economico – conto tecnico rami danni
5. VARIAZIONE DELLE ALTRE RISERVE TECNICHE, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE
6. RISTORNI E PARTECIPAZIONI AGLI UTILI, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE
7. SPESE DI GESTIONE:
a) Provvigioni di acquisizione
b) Altre spese di acquisizione
c) Variazione delle provvigioni e delle altre spese di acquisizione da ammortizzare
d) Provvigioni di incasso
e) Altre spese di amministrazione
f) (-) Provvigioni e partecipazioni agli utili ricevute dai riassicuratori
8. ALTRI ONERI TECNICI, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE
9. VARIAZIONE DELLE RISERVE DI PEREQUAZIONE
10. RISULTATO DEL CONTO TECNICO DEI RAMI DANNI (VOCE III. 1)
Il conto economico – conto tecnico rami danni
9. VARIAZIONE DELLE RISERVE DI PEREQUAZIONE
Variazione delle riserve di perequazione.
10. RISULTATO DEL CONTO TECNICO DEI RAMI DANNI (VOCE III. 1)
Risultato economico della gestione tecnica dei rami danni, al netto delle cessioni in
riassicurazione
Il conto economico – conto tecnico rami vita
1. PREMI DELL'ESERCIZIO, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE:
a) Premi lordi contabilizzati
b) (-) Premi ceduti in riassicurazione
2. PROVENTI DA INVESTIMENTI
a) Proventi derivanti da azioni e quote
b) Proventi derivanti da altri investimenti:
c) Riprese di rettifiche di valore sugli investimenti
d) Profitti sul realizzo di investimenti
3. PROVENTI E PLUSVALENZE NON REALIZZATE RELATIVI A INVESTIMENTI A BENEFICIO
DI ASSICURATI I QUALI NE SOPPORTANO IL R ISCHIO E A INVESTI MENTI DERIVANTI
DALLA GESTIONE DEI FONDI PENSIONE
4. ALTRI PROVENTI TECNICI, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE
Il conto economico – conto tecnico rami vita
5. ONERI RELATIVI AI SINISTRI, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE
a) Somme pagate
aa) importo lordo
bb) (-) quote a carico dei riassicuratori
b) Variazione della riserva per somme da pagare
aa) importo lordo
bb) (-) quote a carico dei riassicuratori
6. VARIAZIONE DELLE RISERVE MATEMATICHE E DELLE ALTRE RISERVE TECNICHE, AL NETTO DELLE
CESSIONI IN RIASSICURAZIONE:
a) Riserve matematiche:
aa) importo lordo
bb) (-) quote a carico dei riassicuratori
b) Riserva premi delle assicurazioni complementari:
aa) importo lordo
bb) (-) quote a carico dei riassicuratori
c) Altre riserve tecniche
aa) importo lordo
bb) (-) quote a carico dei riassicuratori
d) Riserve tecniche allorchè il rischio dell'investimento è sopportato dagli assicurati e derivanti dalla
gestione dei fondi pensione
aa) importo lordo
bb) (-) quote a carico dei riassicuratori
Il conto economico – conto tecnico rami vita
10. ONERI PATRIMONIALI E FINANZIARI E MINUSVALENZE NON REALIZZATE RELATIVI A INVESTIMENTI
A BENEFICIO DI ASSICURATI I QUALI NE SOPPORTANO IL RISCHIO E A INVESTIMENTI DERIVANTI DALLA
GESTIONE DEI FONDI PENSIONE
11. ALTRI ONERI TECNICI, AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE
12. (-) QUOTA DELL'UTILE DEGLI INVESTIMENTI TRASFERITA AL CONTO NON TECNICO (voce III. 4)
13. RISULTATO DEL CONTO TECNICO DEI RAMI VITA (Voce III. 2)
Il conto economico – conto non tecnico
L’impresa che esercita congiuntamente rami danni e rami vita deve dare evidenza, mediante
appositi conti, delle componenti reddituali afferenti le due gestioni:
1. RISULTATO DEL CONTO TECNICO DEI RAMI DANNI (voce I. 10)
2. RISULTATO DEL CONTO TECNICO DEI RAMI VITA (voce II. 13)
3. PROVENTI DA INVESTIMENTI DEI RAMI DANNI
a) Proventi derivanti da azioni e quote
b) Proventi derivanti da altri investimenti
c) Riprese di rettifiche di valore sugli investimenti
d) Profitti sul realizzo di investimenti
4. (+) QUOTA DELL'UTILE DEGLI INVESTIMENTI TRASFERITA DAL CONTO TECNICO RAMI VITA (voce III. 4)
5. ONERI PATRIMONIALI E FINANZIARI DEI RAMI DANNI:
a) Oneri di gestione degli investimenti e interessi
passivi
b) Rettifiche di valore sugli investimenti
c) Perdite sul realizzo di investimenti
Il conto economico – conto non tecnico
6. (-) QUOTA DELL'UTILE DEGLI INVESTIMENTI TRASFERITA AL CONTO TECNICO RAMI DANNI (voce III. 4)
7. ALTRI PROVENTI
8. ALTRI ONERI
9. RISULTATO DELL’ ATTIVITA’ ORDINARIA
10. PROVENTI STRAORDINARI
11.ONERI STRAORDINARI
12. RISULTATO DELL’ ATTIVITA’ STRAORDINARIA
13. RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
14. IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ ESERCIZIO
15. UTILE (PERDITA) D’ ESERCIZIO
Lo Stato Patrimoniale – Passivo
A. PATRIMONIO NETTO
A.I) Capitale sociale sottoscritto o fondo equivalente
A.II) Riserva di sovrapprezzo di emissione
A.III) Riserve di rivalutazione
A.IV) Riserva legale
A.V) Riserve statutarie
A.VI) Riserve per azioni proprie e della controllante
A.VII) Altre riserve
A.VIII) Utili (perdite) portati a nuovo
A.IX) Utile (perdite) dell’esercizio
B. PASSIVITA’ SUBORDINATE
C. RISERVE TECNICHE
C.I) RAMI DANNI
1.) Riserva premi
2.) Riserva sinistri
3.) Riserva per partecipazione agli utili e ristorni
4.) Altre riserve tecniche
5.) Riserve di perequazione
Lo Stato Patrimoniale – Passivo (segue)
C. RISERVE TECNICHE
C.II) RAMI VITA
1.) Riserve matematiche
2.) Riserva premi delle assicurazioni complementari
3.) Riserva per somme da pagare
4.) Riserva per partecipazione agli utili e ristorni
5.) Altre riserve tecniche
D. RISERVE TECNICHE ALLORCHE’ IL RISCHIO DELL’INVESTIMENTO E’ SOPPORTATO DAGLI ASSICURATI E
RISERVE DERIVANTI DALLA GESTIONE DEI FONDI PENSIONE
D.I) Riserve relative a contratti le cui prestazioni sono connesse con fondi di investimento e indici di
mercato
D.II) Riserve derivanti dalla gestione dei fondi pensione
E. FONDI PER RISCHI E ONERI
1.) Fondi per trattamenti
2.) Fondi per imposte
3.) Altri accantonamenti
F. DEPOSITI RICEVUTI DA RIASSICURATORI
Stato Patrimoniale
• Attività e passività raggruppate per categorie omogenee;
• Attività e passività elencate per loro grado di liquidità;
• Contenuto minimo dello SP, anche se non esaustivo:
Attività
-Disponibilità liquide;
-Premi scaduti non riscossi;
-Crediti verso agenti
Passività
-Debiti da operazioni di riassicurazione;
-Versamenti anticipati di premi non scaduti
-Imposte su assicurazioni
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Schema: Stato Patrimoniale e Conto Economico
Gli schemi sono costituiti da:
• Voci (contrassegnate da numeri);
• Sottovoci (contrassegnate da lettere);
• Ulteriori dettagli informativi (I “di cui” di voci e di sottovoci)
Rappresentazione dei “segni”:
• I ricavi devono essere indicati senza segno
• I costi devono essere indicati fra parentesi
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Schema: Stato Patrimoniale e Conto Economico
Comparabilità di conti:
• per ogni conto dello SP e del CE occorre indicare anche
l’importo dell’esercizio precedente;
• in caso contrario fornire informazioni nella nota integrativa.
Negli schemi di SP e di CE non devono essere indicati i conti
che non presentano importi nè per l’esercizio in corso, nè per
quello precedente
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Domande?
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Assicurazioni