Poste Italiane - Vers. im P.A. It. Art. 2 ABS 20/C, Gesetz 662/96 - Poste italiane - Zweigstelle Bozen - Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/C, legge 662/96 - Filiale di Bolzano
65. Jahrgang | Anno 2014 | Nr. 3
FOTOGRAFIA DELLA GIOVANE ELISA MANZINI
Auguro a tutti noi
un terreno solido sotto i piedi
Heiner Bludau
Überlegungen
über Jugend
und Erziehung.
Und Zeugnisse
aus der Synode.
Riflessioni su
giovani ed
educazione.
E testimonianze
dal Sinodo.
Ich wünsche uns allen festen
Boden unter den Füßen
Heiner Bludau
MITEINANDER
INSIEME
p. 9
p.6
p. 14
p. 22
Inhalt
Indice
3
DEKANSWORT - Was ist wichtig?
3
SALUTO DEL DECANO - Cos’è importante?
4
FOKUS SYNODE
“Sind wir Insel oder Impuls?” Eindrücke von meiner ersten Synode
4
FOCUS SINODO
“Siamo un’isola o uno stimolo?”Impressioni dal mio primo Sinodo
Buona semina, Decano Bludau
Jakob Betz: il mio ruolo con senso di responsabilità e fiducia
Il cuore di Napoli
Gute Aussat, Dekan Bludau
Jakob Betz: Vizedekan mit Verantwortungsbewusstsein und Vertrauen
Im Herzen Neaples
11
GLAUBE
11
Einfach mitreßend - Leben aus der Taufe
13
ZUM NACHDENKEN - Andauernde Reformation - dauernde Bildung
FEDE
Semplicemente coinvolgente - la vita attraverso il battesimo
13
PER RIFLETTERE - Riforma continua - formazione continua
14 ZEUGNISSE - Kirche und Schule in Südafrika
14 TESTIMONIANZE - Chiesa e scuola in Sudafrica
16 ERFAHRUNGEN
16 ESPERIENZE
Unter vier Augen mit den Studierenden des Konservatoriums L’Aquila
20 AUS DEN GEMEINDEN
A tu per tu con i ragazzi del Conservatorio dell’Aquila
20 DALLE COMUNITÀ
Als Lutheraner wieder mitten in der Stadt präsent
Die Kinder- und Jugendbibliothek der Gemeinde Florenz
Es lebe die Schule! (die funktioniert...)
Religionserziehung für Kinder
Nuovamente presenti come luterani al centro della città
La biblioteca per ragazzi della comunità di Firenze
W La Scuola! (quella che funziona...)
Educazione religiosa per i piccoli
26 FRAUENNETZWERK - Ach so!
26 RETE DELLE DONNE - Ah ecco!
28 KULTUR
28 CULTURA
Frühlingskonzerte zwischen Florenz und Verona
Einladung zur Lektüre
Tra Verona e Firenze è fiorita una primavera di concerti
Invito alla lettura
30 OPM
30 OPM
31
31
POST SCRIPTUM - Lesen und erziehen
MITEINANDER
ist das Organ der
»Evangelisch-Lutherischen Kirche in Italien«
INSIEME
è l’organo della
«Chiesa Evangelica Luterana in Italia»
p. 31
mit Sitz im Dekanat in Rom •
con sede a Roma nel Decanato
Via Aurelia Antica, 391 - 00165 Roma
Tel. 06 66 03 01 04 - Fax 06 66 01 79 93
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HERAUSGEBER • EDITORE:
Konsistorium der ELKI/Concistoro della CELI
VERANTWORTLICHER DIREKTOR •
DIRETTORE RESPONSABILE: Paolo Poggioli
POST SCRIPTUM - Leggere ed educare
REDAKTION • REDAZIONE
BMP Comunicazione - Uwe Habenicht
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Verwendungszweck/causale: Miteinander/Insieme
Autor. Trib. Bolzano 26/11/1968, n° 39/49
Stampa • Druck: A. Weger, Bressanone – Brixen
Tiratura • Auflage: 3.000 n. 3 2014
Dekanswort| Saluto del Decano 3
Was ist wichtig?
Cos’è importante?
ie aufregend! Auf einmal bin ich es, der das Dekanswort für die
neue Ausgabe von Miteinander/Insieme schreiben soll. Schon
in der ersten Stunde nach meiner Wahl bin ich danach gefragt worden. Was für eine wunderbare Möglichkeit, allen Mitgliedern und Freunden der ELKI etwas Wegweisendes zu sagen. Doch nach den bewegenden Momenten der Wahl am Ende der Synode, schon zu diesem
Zeitpunkt voll mit Eindrücken von synodalen Höhe- und Tiefpunkten,
nach der mir tief ins Herz gedrungenen Einführung mit den guten Segensworten, nach der ersten Sitzung des neu besetzten Konsistoriums
mit einer Fülle von Terminen, nach einem ersten Arbeitstag im Büro
in dem neuen Amt mit den verschiedensten Anfragen und Absprachen
per e-mail schwirrt mir der Kopf. Habe ich denn überhaupt etwas Wegweisendes zu sagen? Was ist für mich selbst in dieser Situation wegweisend? An erster Stelle sind es wohl nicht die Zukunftsperspektiven
unserer Kirche, nach denen ich jetzt in Interviews gefragt werde. Die
sind wichtig, zweifellos.
Aber was mir hilft, einen Weg zu erkennen, sind eher die ganz einfachen, elementaren Dinge, die meinem Leben und Handeln ein Fundament geben. Dass da ein Gott ist, der uns Menschen liebt und auf
den ich mich verlassen kann, auch wenn ich ihn nicht sehe; dass da Menschen sind, denen ich in die Augen sehen kann, meine Frau, Freunde,
Bekannte, aber auch der Bettler an der Ecke und der Mann, der am Abend
mit einem Strauß Rosen durch die Restaurants zieht; die Dankbarkeit,
ein Dach über dem Kopf und genug zu essen zu haben, einigermaßen
gesund zu sein und die Sonne und den Wind spüren zu können. Das
klingt ziemlich simpel und vielleicht sogar kitschig. Aber ich glaube ohne
solch ein Fundament ist die Gefahr groß, sich selbst zu verlieren. Und
zwar nicht in dem Sinn, in dem Jesus sagt, dass derjenige sein Leben
finden werde, der es um seinetwillen verliert. Ich sehe vielmehr die Gefahr, sich in Aktivismus und Routine zu verlieren, Instanzen, die das Verlorene nicht zurückerstatten. Umgekehrt könnte von einem starken Fundament aus vieles möglich sein. Wer fest steht, hat die Hände frei zum
Handeln. Und da werden dann die Dinge wichtig, von denen in diesem
Heft die Rede ist: Die vielfältigen Lebensäußerungen unserer Kirche, die
von der Synode widergespiegelt wurden, die Überlegungen zu zeitgemäßen kirchlichen Angeboten für die Jugend.
Ich wünsche uns allen festen Boden unter den Füßen.
he emozione! Improvvisamente tocca a me scrivere il saluto del Decano per il nuovo numero di Miteinander/Insieme. Mi è stato chiesto appena eletto. Che magnifica occasione per dire qualcosa di fondamentale a tutti i membri e gli amici della CELI. Ma, dopo i momenti emozionanti dell’elezione, già preceduti dai lunghi e impegnativi lavori del Sinodo; dopo l’insediamento, che mi ha toccato nel profondo
del cuore grazie alle belle parole di benedizione; dopo la prima seduta del nuovo Concistoro, con la previsione di una fitta serie di appuntamenti; dopo la prima giornata di lavoro in ufficio, nella mia nuova
carica, con le richieste più disparate ricevute per e-mail… mi gira la testa. Ma, in sostanza, ho qualcosa di fondamentale da dire? In questa
situazione cos’è fondamentale, per me stesso? Per prime non ci sono
certamente le prospettive future della nostra Chiesa, di cui mi chiedono
nelle interviste. Sono importanti, senza dubbio.
Tuttavia, piuttosto per me sono fondamentali le cose molto semplici,
le cose elementari che danno un fondamento alla mia vita e al mio operato. C’è un Dio che ci ama come essere umani e su cui posso fare affidamento anche se non lo vedo; ci sono persone che posso guardare
negli occhi: mia moglie, i miei amici, i conoscenti, ma anche il mendicante all’angolo e quell’uomo che la sera passa nei ristoranti con un
mazzo di rose; c’è la riconoscenza per avere un tetto sulla testa e da mangiare quanto basta, essere sufficientemente sano e poter sentire il sole
e il vento sulla pelle. Suona abbastanza semplice e forse persino sdolcinato. Ma io penso che, senza questa base, esista un grande rischio di
perdere se stessi. Non nel senso inteso da Gesù, quando dice che troverà la vita colui che la perde per causa sua. Piuttosto il pericolo è di
perdersi in un attivismo e in una routine, che non possono restituirci
quanto perdiamo a causa loro. Al contrario, con fondamenta solide molto è possibile. Chi è stabile ha le mani libere per agire. Allora diventano importanti le cose di cui si parla in questa rivista: le molteplici espressioni di vita della nostra Chiesa, di cui abbiamo dibattuto a lungo nel
Sinodo e i ragionamenti su offerte ecclesiastiche che siano attuali per
i giovani.
Auguro a tutti noi un terreno solido sotto i piedi.
W
C
Ihr/Euer Dekan / Il vostro Decano Heiner Bludau
Übersetzung: MariaClara Palazzini Finetti
4
Fokus Synode | Focus Sinodo
“Sind wir Insel
oder Impuls?”
Eindrücke von
meiner ersten
Synode
“Siamo
un’isola o uno
stimolo?”
Impressioni
dal mio primo
Sinodo
n Neapel habe ich immer wieder
Napoli ho sentito tutto il
von anderen Synodalen in den
tempo gli altri sinodali che
Gesprächen gehört „Diese Synode
dicevano: “Questo Sinodo
ist anders“. Ich kann es leider nicht beè diverso”. Purtroppo non lo posso vaEröffnungsgottesdienst/Culto d’apertura
urteilen, denn es war meine erste
lutare, perché è stato il mio primo SiSynode. Kurzfristig bin ich nachgenodo. Sono subentrata all’ultimo
rückt und durfte so relativ unvorbereitet an diesem „Kirchenparlament“
momento, potendo così partecipare in maniera relativamente imteilnehmen. Und mir hat es sehr gut gefallen, auch wenn ich mich wie
preparata a questo “parlamento ecclesiastico”. Mi è piaciuto molto, anein Schulkind beim ersten Schultag gefühlt habe. Meine Achtung ist
che se mi sono sentita come una scolara al primo giorno di scuola. La
mit jeden Tag gestiegen, da ja nur 15 Mitglieder der Synode als Pastomia considerazione è aumentata di giorno in giorno, dato che solo 15
ren und Pastorinnen hauptamtlich teilnehmen. Alle anderen 41 wahlmembri del Sinodo partecipano come pastori e pastore a tempo pieberechtigten Mitglieder engagieren sich oft neben ihrer Berufstätigno. Tutti gli altri 41 membri con diritto di voto si impegnano, spesso pakeit ehrenamtlich und sind mit viel Herzblut bei der Diskussion um
rallelamente alla loro professione, come volontari e con tutta l’anima
Selbstbestimmung und Ausrichtung unserer Kirche. Die ELKI ist klein
nel dibattito sull’autodeterminazione e l’orientamento della nostra Chieund dies bringt Chancen und Risiken mit sich. Die Chance ist, dass jesa. La CELI è piccola e questo comporta opportunità e rischi. L’opporder, der sich engagieren möchte, dies auch tun kann. Wir wissen, dass
tunità risiede nel fatto che chi vuole impegnarsi può farlo. Sappiamo
wir nur bestehen können, wenn wir uns für unseren Glauben einsetche possiamo esistere solo se ci impegniamo per la nostra fede. Quezen. Dieses Engagement habe ich in allen, wenn auch teilweise konsto impegno l’ho ravvisato in tutte le discussioni, anche se in parte controversen, Diskussionen heraushören können. Wer kritisch nachfragtroverse. Chi ha posto delle domande critiche lo ha fatto per un intete, hat dies aus konstruktivem Interesse getan. Und die Risiken? Um zu
resse costruttivo. E i rischi? Per rimanere come siamo dobbiamo cambleiben wer wir sind, müssen wir uns kontinuierlich verändern, offen
biare continuamente, essere aperti e in continua evoluzione. Non possein, uns weiterentwickeln. Wir können es uns nicht leisten, still zu stesiamo permetterci di stare fermi. Particolarmente belli e inaspettata-
I
A
Fokus Synode| Focus Sinodo 5
hen. Besonders schön und unerwartet bereichernd waren für mich die
mente arricchenti sono stati per me i molti ospiti e i loro saluti. Gli ospivielen Gäste und ihre Grußworte. Die Gäste waren nicht nur Wahlbeti non sono stati solo degli osservatori delle elezioni, ma hanno diobachter, sondern zeigten durch ihre Beiträge, wie gut vernetzt unsemostrato attraverso i loro contributi come la nostra Chiesa sia ben colre Kirche mit anderen Institution im In- und Ausland ist. Besonders inlegata con altre istituzioni in Italia e all’estero. Particolarmente inteteressant war da für mich der Beitrag von Bischof Horst Müller von der
ressante per me è stato il contributo del vescovo Horst Müller della ChieEvangelisch-Lutherische Kirche im Südlichen Afrika. Er hat nämlich die
sa Evangelica Luterana nell’Africa del Sud. Ha messo la seguente queFrage in den Raum gestellt: „Sind wir kleinen Kirchen deutschsprachistione sul tappeto: “Noi piccole Chiese di lingua tedesca e fede luterana
ger und lutherischer Prägung Insel oder Impuls?“ Natürlich wollen wir
siamo isole o stimoli?” Naturalmente vogliamo tutti sviluppare il bialle die Zweisprachigkeit ausbauen, uns Kultur und Menschen in Italinguismo, rivolgerci ancora di più verso la cultura e le persone in Italien noch stärker zuwenden, Pastoren und Pastorinnen möglicherweise
lia, importare pastori e pastore possibilmente non solo dalla Germanicht nur aus Deutschland importieren. Aber es gibt auch Stimmen, die
nia. Ma ci sono anche voci che dicono che vogliamo rimanere la patria
sagen, dass wir Heimat und Anlaufstelle bleiben wollen für die, die sich
e il punto di riferimento per chi, attraverso la lingua e nell’espressiomit der Sprache und Glaubensausprägung noch stark in Deutschland
ne della fede, si sente ancora fortemente a proprio agio in Germania.
beheimatet fühlen. Wir haben alle zwei Seelen in einer Brust und hier
Abbiamo tutti due anime in corpo e dobbiamo confrontarci con quegilt es, Auseinandersetzungen zu führen und um die zukunftsträchsto, lottando per trovare soluzioni che offrano buone prospettive per
tigen Lösungen zu ringen. Zum Glück war auch dafür auf der Synode
il futuro. Per fortuna c’è stato tempo anche per questo al Sinodo. Poi
Platz. Und dann hatten wir ja auch noch eine Dekanswahl ( sehr spansi è svolta anche l’elezione (molto avvincente) dei Decani. Anche qui c’eranend) zu absolvieren. Und auch hier gibt es unterschiedliche Sichtweisen.
no punti di vista diversi. Per i pastori e le pastore si tratta in primo luoFür die Pastoren und Pastorinnen geht in erster
go dell’elezione del proprio leader che inoltre
I nuovi sinodali/Die neuen Synodalen
Linie um die Wahl ihres Chefs, der aber darüber
deve essere il volto e la voce della nostra Chiesa.
hinaus auch das Gesicht und die Stimme unser
Così il Decano uscente Holger Milkau ha sottoliKirche sein muss. Und so hat der scheidende Deneato che non sono solo le persone che influiscokan Holger Milkau betont, dass nicht nur Persono sulla carica, ma anche la carica che influisce sulnen das Amt prägen, sondern auch das Amt die
le persone. Il Decano deve essere un manager diePersonen. Der Dekan muss ein Manager hinter den
tro le quinte, ma deve essere anche un pastore
Kulissen sein, aber er muss auch Seelsorger und
d’anime e un interlocutore, che riesce a portare alAnsprechpartner sein, der es schafft, Belange im
l’esterno gli interessi e a farlo con il consenso di
Konsens mit vielen nach außen zu tragen. Eimolti. Veramente una fatica d’Ercole. Così è stato
gentlich eine Herkulesaufgabe. Und so war es besonders berührend, als
particolarmente toccante quando il Sinodo si è concluso nella Chiesa
die Synode in der Kirche der neapolitanischen Gemeinde mit einem feidella comunità napoletana con un culto solenne e i Decani uscenti Holerlichen Gottesdienst abschloss und die scheidenden Dekane Holger
ger Milkau e Ulrich Eckert hanno deposto le loro croci e in questo modo
Milkau und Ulrich Eckert ihre Dekanskreuze und damit auch die Büranche il peso di questa carica e l’hanno potuta mettere al collo ai nuode dieses Amtes ablegen und sie den neuen Würdenträgern umhänvi dignitari. Con umiltà, inginocchiati davanti all’altare Heiner Bludau
gen konnten. In Demut vor dem Altar kniend haben so Heiner Bludau
e Jakob Betz hanno ricevuto le prime parole di benedizione dai laici delund Jakob Betz als erstes Segensworte von Laien aus ihren eigenen Gele loro stesse comunità. Anche questo è un bel segnale. La forza di Dio
meinden entgegen genommen. Auch dies ein schönes Zeichen. Die Kraft
anche nella nostra Chiesa viene trasmessa dai laici. Io mi sento ancoGottes wird auch bei uns in der Kirche von den Laien weitergegeben.Ich
ra appagata da questa 3° Seduta del XXI Sinodo della CELI. Il perché e
bin jedenfalls noch immer erfüllt von dieser 3. Sitzung der XXI. Synode
il per come non sia stato come tutti gli altri Sinodi non posso ancora
der ELKI. Und warum und wieso sie nicht so gewesen ist, wie alle vordirlo. Dal mio punto di vista è stato positivo, intenso, ha mostrato dei
herigen Synoden, kann ich immer noch nicht sagen. Aus meiner Sicht
risultati, ha fatto incontrare le persone e ha dato degli stimoli. Di un’isowar sie gut, intensiv, sie hat Ergebnisse gezeigt, Menschen zusamla neanche l’ombra.
mengeführt und Impulse gegeben. Eine Insel habe ich nicht gesehen.
Marion Elle, Comunità di Ispra-Varese
Marion Elle, Gemeinde Ispra-Varese
Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti
6
Fokus Synode | Focus Sinodo
Gute Aussat, Dekan Bludau
Buona semina, Decano Bludau
ein Kindheitstraum? Gärtner zu werden!“,
verrät uns Heiner Bludau lächelnd zu Beginn unseres Interviews. Als eben gewählter Dekan wird sein Traum jetzt in gewisser Weise Realität. „Ich werde zwar keine Blumen oder Büsche pflanzen“, erklärt er, „aber ich werde Engagement und Einsatz
im Garten der ELKI aussähen. Denn unsere Kirche soll mit
Hilfe der Gemeinden, die sie ja mit Leben füllen, wachsen
und gedeihen“. Die Gemeinden, merken wir sofort, sind
ein Thema, das ihm sehr am Herzen liegt.
“M
l mio sogno da bambino? Fare il giardiniere!”, ci
svela sorridendo Heiner Bludau a inizio intervista. In qualche modo, lo può realizzare adesso, nel
ruolo di Decano che gli è stato appena conferito. “Non coltiverò fiori e piante” spiega “ma seminerò impegno e dedizione nel giardino della CELI per far crescere la nostra
Chiesa, con l’aiuto delle comunità che le danno vita”. L’attenzione verso le comunità, comprendiamo subito, è un
tema che gli è molto caro.
“I
È Decano da 48 ore. Cosa l’ha spinta a candidarsi?
Sie sind seit 48 Stunden Dekan. Was hat Sie zu dieser
Kandidatur bewegt?
Als ich vor zwei Jahren darauf angesprochen wurde, habe
ich angefangen, darüber nachzudenken und die Entscheidung ist dann langsam in mir herangereift. Dabei
wurde ich von meiner Turiner Gemeinde unterstützt.
Ich wünschte mir mindestens zwei Kandidaten für das
Dekansamt, damit die Synode die Möglichkeit einer
Wahl hätte, und so war es auch. Ich freue mich sehr, dass
meine Wahl auf diese Weise erfolgt ist.
Ist Ihre Wahl für Sie nur mit Freude, oder auch mit gewissen Befürchtungen verbunden?
Am Tag nach der Wahl habe ich an meiner ersten Konsistoriumssitzung teilgenommen. Vor uns liegen viele
Aufgaben und Verpflichtungen, aber ich habe eine positive
und harmonische Atmosphäre gespürt. Das wird funktionieren, da mache ich mir keine Sorgen. Meine Befürchtung, dass möchte ich Ihnen nicht verschweigen, betrifft eher die Gefahr, dass die Verantwortung meines neues Amtes mich von meiner Familie, den Freunden, meiner Gemeinde und, schlimmer noch, vom Kontakt mit Gott
entfernt. Aber ich vertraue in die Kraft, die der Herr mir
geben wird.
Alcuni mi avevano invitato a farlo già due anni fa. Da allora ho cominciato a pensarci e, poco alla volta, ho maturato la convinzione, con il sostegno della mia comunità
di Torino. Desideravo che ci fossero almeno due candidati
per consentire al Sinodo possibilità di scelta, e ciò è avvenuto. Sono davvero felice di aver ricevuto l’incarico in
questo modo.
Solo gioia o anche qualche timore?
Già l’indomani dell’elezione c’è stata una prima seduta
del Concistoro. Ci sono già tanti impegni in vista, ma ho
percepito armonia e un’atmosfera positiva: si potrà fare
tutto al meglio, questo non mi preoccupa. Il timore, non
lo nascondo, riguarda il rischio che le responsabilità del
nuovo incarico possano allontanarmi dalla famiglia,
dagli amici, dalla mia comunità e, peggio ancora, dal contatto con Dio. Ma confido nella forza che il Signore mi darà.
Quali ricordi conserva dei giorni dell’elezione?
Principalmente due. La gioia per la reazione benevola e
positiva dei sinodali e degli ospiti alla mia nomina. E poi
la sensazione, da subito, della vicinanza di Dio. La notte
dopo l’elezione, dovevo preparare un intervento per il culto d’insediamento alla mattina seguente: volevo scriverlo
Fokus Synode | Focus Sinodo 7
Welche Erinnerungen haben Sie an die Tage Ihrer Wahl?
Hauptsächlich zwei. Die Freude über die freundliche und
positive Reaktion der Synodalen und Gäste auf meine
Wahl. Und dann, sofort, die Nähe Gottes. In der Nacht
nach der Wahl musste ich meine Ansprache für den Einführungsgottesdienst am nächsten Morgen vorbereiten.
Ich wollte sie auf Italienisch schreiben und wusste noch
nicht genau was. Aber ich habe Kraft und Inspiration bekommen.
Wann und warum haben Sie die Entscheidung getroffen, Pfarrer zu werden?
Als Jugendlicher träumte ich davon, die Welt zu verändern.
Ich war von Gandhi und allen anderen Persönlichkeiten
fasziniert, die sich gewaltlos für Veränderungen einsetzten.
Ich bewunderte auch die Arbeiterpriester, die in Fabriken
arbeiteten, um so in Kontakt mit den Arbeitern zu leben.
Auch deswegen habe ich dann eine Lehre als Maurer gemacht. Ich hatte viele Ideen … mir fehlten allerdings die
Grundlagen. So habe ich Theologie studiert und bin Pfarrer geworden.
Was werden Ihre ersten Initiativen sein?
Als erstes möchte ich die Gemeinden besser kennenlernen: Sie sind unser Fundament. Ich möchte das Vertrauen zwischen den Gemeindemitgliedern und den Organen der ELKI stärken. Das ist mir ein wichtiges Anliegen. Ich glaube, dass die Anregungen für meine Arbeit aus den Kontakten mit den Gemeinden kommen
werden.
Und für die Zukunft?
Die größte ELKI-interne Herausforderung wird die Schaffung einer kleinen eigenen Pfarrerschaft sein; und nach
außen hin die Fähigkeit, auf die in Italien dramatisch zunehmende Armut zu reagieren. Es ist unsere Pflicht, den
Bedürftigen zu helfen. Unsere Kirche muss sich hier in Italien immer mehr in das soziale Umfeld einbringen. Das
ist nicht nur eine Frage der Sprache oder Kultur: Man muss
sich in die italienische Lebensweise hineinversetzen
und die Probleme Italiens nachvollziehen. Der Herr hat
sich mit den Ärmsten identifiziert und wir müssen uns
in diesem Sinne orientieren: Das ist der Kernpunkt unserer Herausforderung.
Einführungsgottesdienst/
Culto d’insediamento
„Die
Anregungen
für meine
Arbeit werden
aus den
Kontakten mit
den Gemeinden
kommen“
in italiano e non avevo le idee chiare. Ma la Fede mi ha
dato forza e ispirazione.
Quando e perché ha deciso di diventare pastore?
Da adolescente sognavo di cambiare il mondo. Ero affascinato da Gandhi e da tutte quelle personalità che lottavano per il cambiamento ripudiando la violenza. Ammiravo anche i preti operai, che lavoravano in fabbrica per
avvicinare i lavoratori. Anche per questo ho cominciato
a fare il muratore. Avevo tante idee… Però mi mancavano le fondamenta, così ho studiato teologia e sono diventato pastore.
Quali le sue prime iniziative?
“Gli spunti per
la mia azione
nasceranno
dagli incontri
con le
comunità”
Il primo intento è conoscere meglio le comunità: sono il
nostro fondamento. Bisogna rafforzare la fiducia tra le persone e le istituzioni della CELI: mi sta molto a cuore. E credo che gli spunti per la mia azione nasceranno proprio
dagli incontri con le comunità.
E per il futuro?
All’interno della CELI, la sfida più importante sarà la creazione di un piccolo corpo pastorale; mentre, verso l’ester-
8
Fokus Synode | Fokus Sinodo
Der Dekan unter den
Synodalen/Il Decano
tra i Sinodali
Was wird Ihnen in Ihrer Rolle als Dekan eine Hilfe sein?
Für mich hat stets der Glauben eine wesentliche Rolle gespielt. Wenn ich in Kontakt mit Gott bleibe, kann ich meine Aufgabe gut bewältigen. Jeden Morgen lese ich einen
Bibelvers, der mich spirituell begleitet. Heute Morgen habe
ich einen Vers von Jesaia gelesen:„Glaubt ihr nicht, so bleibt
ihr nicht“. Hilfreich wird mir auch das Vorbild meines Vorgängers sein. Die Energie und die Art und Weise, mit der
Dekan Milkau unsere Kirche vertreten hat. Und auch die
Gewissenhaftigkeit und Kompetenz von Ulrich Eckert, mit
dem mich außerdem, und dafür bin ich sehr dankbar, eine
persönliche Erinnerung verbindet: Sein Besuch, als ich im
Krankenhaus lag. Er war extra aus Mailand angereist.
Wie möchten Sie als Dekan erinnert werden?
Mir ist es nicht so wichtig, als Dekan erinnert zu werden,
vielleicht aber als Mensch. Darüber wäre ich sehr glücklich.
Und ein abschließender Gedank?
Ich zitiere aus dem ersten Brief des Petrus, Kapitel 3, Vers
15: “Seid allezeit bereit zur Verantwortung vor jedermann,
der von euch Rechenschaft fordert über die Hoffnung,
die in euch ist“. Das war mein Konfirmationsspruch vor
45 Jahren. Damals habe ich ihn nicht verstanden, aber
– als Pfarrer und jetzt auch als Dekan – ist dieser
Spruch mir eine Hilfe bei meiner Aufgabe. Um das Evangelium nicht mit großen Worten, sondern mit der Bereitschaft weiterzugeben, Rechenschaft über die Hoffnung abzulegen und zu erklären, was ich tue. Wir Christen haben nicht auf alles eine Antwort, aber wir haben
die Hoffnung.
Damit ist unser Interview beendet. Gute Aussaat, Dekan
Bludau, und eine reiche Blüte!
Interview der Redaktion – BMP Comunicazione
Übersetzung: Kerstin Gros
„Unsere Kirche
muss hier
immer mehr
in das soziale
Umfeld
einbringen“
“La nostra
chiesa deve
calarsi sempre
più nel
contesto sociale
italiano”
no, sarà la capacità di reagire alla povertà, che in Italia cresce drammaticamente. Abbiamo il dovere di aiutare chi
ha bisogno. La nostra Chiesa deve calarsi sempre di più
nel contesto sociale italiano. Non è solo questione di lingua o cultura: bisogna immedesimarsi nel modo di vivere
e nei problemi dell’Italia. Il Signore si è identificato con
i più poveri e anche noi dobbiamo orientarci in tal senso: è il centro della nostra sfida.
Cosa le sarà più utile nel suo ruolo di Decano?
Per me, è stato sempre fondamentale il ruolo della fede.
Se resto in contatto con Dio posso svolgere al meglio il mio
compito. Ogni mattina, per avere un accompagnamento spirituale, leggo un versetto biblico. Ne ho letto uno,
stamane, di Isaia: “Se voi non avete fede, certo, non potrete sussistere”. E poi anche l’esempio di chi mi ha preceduto nella guida della CELI: l’energia e il modo in cui
ha rappresentato la nostra Chiesa il Decano Milkau; o la
precisione e la preparazione di Uli Eckert, cui mi lega, con
gratitudine, anche un ricordo personale per una visita che
mi fece in ospedale, dove ero ricoverato per un problema
di salute, raggiungendomi appositamente da Milano.
Al termine del suo mandato vorrebbe essere ricordato
come il Decano che…
Sarebbe importante essere ricordato, più che come Decano, per il mio eventuale valore di essere umano. Questo mi renderebbe felice.
Un pensiero finale?
Ertse Ansprache als Dekan/
Primo ntervento da Decano
Cito dalla prima lettera di Pietro, capitolo 3, il versetto 15:
“Siate sempre pronti a render conto della speranza che
è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni”. Lo ricevetti per la mia confermazione, quasi 45 anni fa. Al tempo non lo compresi, ma – da pastore ed ora anche da Decano – questo versetto è stato ed è un aiuto per il mio compito, per trasmettere il Vangelo non con grandi parole, ma
con la capacità di rendere conto della speranza e di dare
spiegazioni. Non abbiamo risposte per tutto, ma abbiamo la speranza.
La nostra intervista si conclude. Buona semina, Decano
Bludau. E che la fioritura sia abbondante…
Intervista a cura della Redazione – BMP Comunicazione
Fokus Synode | Focus Sinodo 9
JAKOB BETZ
JAKOB BETZ
“Vizedekan mit Verantwortungsbewusstsein und Vertrauen”
“Il mio ruolo con senso
di responsabilità e fiducia”
Sonntag, 4. Mai. Die Sonne scheint an diesem Vormittag
Domenica 4 maggio, una mattinata piena di sole.
in Neapel, wo in Via Poerio soeben der Gottesdienst für
In via Poerio a Napoli si è appena concluso il culto
die Einführung der neuen Dekane zu Ende gegangen ist.
di insediamento dei nuovi Decani.
Jakob Betz, neu gewählter Vizedekan, begrüßt uns
Jakob Betz, da ora Vicedecano della CELI, ci saluta
sichtbar bewegt. „Heute habe ich ein Bibelwort mit auf
ancora visibilmente emozionato.
den Weg bekommen, das vom guten Hirten spricht“,
“Oggi ho ricevuto sul mio cammino un versetto
erzählt er uns, „Ich hätte mir für diesen Tag nichts
della Bibbia che parla del Buon Pastore – ci
Schöneres vorstellen können”.
racconta – non avrei potuto immaginare nulla di
Ihm ist bewusst, dass die neue Aufgabe eine große
più bello”. È consapevole del fatto che il nuovo
Verantwortung und auch mehr Zeitaufwand bedeutet.
compito comporterà una grande responsabilità e
Heute überwiegt zweifellos die Freude: „Ich möchte
un maggiore dispendio di tempo . Oggi a prevalere
meinen Gemeinden, Genua und San Remo, und ihren
è indubbiamente la gioia: “Voglio ringraziare le
Gemeindepräsidentinnen danken. Sie haben mich
mie comunità, Genova e Sanremo, e le loro
ermutigt und mir Vertrauen geschenkt. Ich bin
Presidenti, che mi hanno sostenuto e dato fiducia.
zuversichtlich, dass wir zusammen mit Dekan Bludau
Sono convinto che, insieme al nuovo Decano
und allen anderen Mitgliedern des Konsistoriums und
Bludau, agli altri membri del Concistoro e della
der ELKI gute Arbeit leisten werden“.
CELI, faremo un ottimo lavoro”.
Laut Betz wird die ELKI in der italienischen Öffentlichkeit gerade im
Secondo Betz, la CELI diventerà ancora più visibile per l’opinione pubblica
Blick auf das Reformationsjubiläum 2017 noch sichtbarer werden. Sie
in vista dell’anniversario della Riforma del 2017. E dovrà quindi cogliere
wird sich in Debatten über aktuelle Fragen einbringen können, wie
l’opportunità per far sentire la propria voce su temi di grande attualità,
Patientenvorsorge oder Pränataldiagnostik, aber auch, wenn es um
quali le direttive di fine vita e la diagnosi prenatale e, ancora, la politica dei
die Frage der Flüchtlingspolitik in Europa geht. „Wir können als
rifugiati in Europa. “Come Chiesa luterana possiamo mostrare che il
lutherische Kirche zeigen, dass die reformatorische Botschaft heute
messaggio riformato è oggi più attuale che mai – ci spiega – e occorre
aktueller denn je ist“, erklärt er, „ das müssen wir deutlich machen.
raccontarlo. Per farlo è importante però che rinforziamo la fiducia nelle
Dafür ist es wichtig, dass wir das Vertrauen in unsere Möglichkeiten
nostre possibilità, ponendoci obiettivi raggiungibili e lavorando insieme.”
stärken, uns erreichbare Ziele setzen und zusammenarbeiten“.
La volontà di trovare punti di incontro, non solo internamente alla CELI, ma
In der ELKI, aber auch über die Grenzen der Konfessionen hinaus, noch
anche tra diverse confessioni, è un obiettivo imprescindibile per il
mehr aufeinander zuzugehen, ist für Vizedekan Betz ein wesentliches
Vicedecano Betz: un’opportunità che lui ravvisa soprattutto nel dialogo con
Anliegen. Er sieht darin eine große Chance, besonders im Dialog mit
le Chiese storiche del protestantesimo in Italia.
den historischen Kirchen des Protestantismus in Italien.
Ci congediamo. Sono in tanti che reclamano la sua attenzione, in questa
Jakob Betz verabschiedet uns mit dem Motto, das über dem Portal der
mattina di festa.
Universität Tübingen steht, wo er vor über 35 Jahren sein Examen
Jakob Betz ci saluta con il motto, che ha fatto proprio, scritto sul portale
absolviert hatte: „Attempto - Ich wag’s“.
dell’Università di Tubinga, dove si è laureato oltre 35 anni fa: “Attempto -
Die Redaktion – BMP Comunicazione
Übersetzung: Kerstin Gros
Oso”
La Redazione – BMP Comunicazione
10
Fokus Synode | Focus Sinodo
Das Herz Neapels
Il cuore di Napoli
ie schönste Seite Neapels kennenzulernen.
Das ermöglichten die „Jugendlichen des
Viertels Sanità“ während der Synode. Der „rione
Sanità“ entstand Ende des 16. Jahrhunderts und
verdankt seinen Namen den gesundheitsfördernden Eigenschaften des Ortes, auf dem er errichtet wurde. Über Jahrhunderte hinweg lebten
hier die Adligen, was heute noch an einigen herrlichen Palazzi zu erkennen ist. Leider ist das
Viertel heute für Arbeitslosigkeit und Kriminalität bekannt und wird häufig auch als Beispiel für
zivilen und sozialen Verfall angeführt. Hier, in der
Basilika dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio
in Capodimonte konnten die Synodalen einer suggestiven musikalischen Darbietung des Jugendorchesters Sanitansamble beiwohnen. Einem Orchester aus Jugendlichen des Viertels, die
von klassischer Musik, Geige, Kontrabass, Oboe
und Klarinette keine Ahnung hatten, und aus denen mit der Zeit ausgezeichnete Musiker geworden sind. Zu verdanken ist dieses Resultat dem
Engagement von Don Antonio Loffredo, der Musik als Gegenmittel gegen Unmut und Unbehagen der Jugendlichen einsetzt, die Gefahr laufen,
in kriminelle Aktivitäten verstrickt zu werden. Auch die Kooperative “La
Paranza” wurde auf Initiative von Don Antonio von jungen Menschen
aus dem Viertel Sanità gegründet. Sie waren es auch, die die Synodalen im Anschluss an das Konzert durch die suggestiven Katakomben
von San Gennaro führten. Dieses mutige Beispiel für sozialen Zusammenschluss zeigt, dass eine Gesundung des sozialen Gefüges einzig über
die Aufwertung zweier großer Ressourcen möglich ist. Über die vielen
jungen Menschen des Viertels und über den riesigen zur Verfügung stehenden Bestand an Kultur, Geschichte, Kunst , Glauben und Traditionen. Alle, die dabei waren, werden sicher weder die Musik von Beethoven und Piovani noch die Beschreibung der "basilica maior" und des
Grabs von San Gennaro vergessen. Aber ganz gewiss auch nicht die Gesichter der jungen Menschen und ihr leidenschaftliches Engagement,
mit dem sie sich in ihrem Viertel eine bessere Zukunft aufbauen. Im
Herzen Neapels, dank dem Herzen Neapels.
Die Redaktion – BMP Comunicazione
Übersetzung: Kerstin Gros
onoscere il volto più bello di Napoli. È stato
possibile nel corso del Sinodo, grazie ai “giovani della Sanità”. Sorto alla fine del ’500, il rione Sanità deve il suo nome alle caratteristiche di
salubritas attribuite al luogo su cui fu edificato:
per secoli zona nobiliare, come testimonia oggi
la magnificenza di alcuni palazzi, è diventata una
delle aree più gravemente segnate da disoccupazione e criminalità, spesso additata come
simbolo di degrado civile e sociale.
Qui, all’interno della Basilica dell’Incoronata
Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, i Sinodali hanno assistito alla suggestiva esibizione dell’Orchestra Giovanile Sanitansamble, formata da ragazzi del quartiere che - da profani della musica classica e ignari di violini, contrabbassi,
oboe o clarinetti - sono divenuti ottimi strumentisti. Il risultato è stato possibile grazie all’impegno di don Antonio Loffredo che usa la pratica musicale quale antidoto al disagio giovanile e ai rischi di devianza.E sempre ispirata e voluta da don Antonio è la cooperativa “La Paranza”, composta anche questa da “giovani della Sanità” che, dopo il concerto, hanno guidato i Sinodali in un suggestivo percorso all’interno delle catacombe di San Gennaro. Queste coraggiose esperienze di aggregazione sociale dimostrano
come il possibile cammino di recupero del rione passi unicamente dalla valorizzazione di due grandi risorse: i tanti giovani del quartiere e
l’immenso patrimonio di cultura, storia, arte, fede e tradizioni.
Di questi ragazzi, nella memoria dei presenti, resteranno senz’altro le
note di Beethoven e Piovani, e anche le descrizioni della “basilica maior” e della tomba di San Gennaro, ma soprattutto i loro volti e il loro
impegno nel costruire un futuro migliore per il proprio quartiere.
Nel cuore di Napoli, grazie al cuore di Napoli.
La Redazione – BMP Comunicazione
D
C
Nella foto in alto: Eine Aussicht von den
Katakomben/Una veduta delle catacombe
Nella foto in basso: Jugendorchester Sanitansemble/
Orchestra giovanile Sanitansemble
Glaube | Fede
11
Einfach mitreißend,
Leben aus der Taufe
Semplicemente coinvolgente,
la vita attraverso il battesimo
m 13. März haben Waldenser, Methodisten, Lutheraner und Baptisten eine Konferenz zum Thema
„Taufe“ veranstaltet. Neben der theologischen Arbeit stand die Frage im Mittelpunkt, ob das Verständnis der
Taufe von Seiten der Baptisten in Rom einer engeren Zusammenarbeit der Kirchen im Wege steht oder ob es in dieser wichtigen Frage Annäherungen gibt. Für uns erörtert
Pastor Uwe Habenicht aus Ispra-Varese, der an der Konferenz teilgenommen hat, im Nachgang der Konferenz, die
als konstruktives Ergebnis die Wiederaufnahme der Gespräche über diese Frage mit sich gebracht hat, welche Bedeutung die Taufe für das Leben eines Christen hat.
l 13 marzo valdesi, metodisti, luterani e battisti hanno organizzato a Roma una conferenza sul tema “battesimo”. Oltre al lavoro teologico si è discusso sul fatto se la comprensione del battesimo da parte dei battisti
ostacoli una più stretta collaborazione delle Chiese o se ci
siano stati degli avvicinamenti su questa importante questione. Alla conferenza ha partecipato anche il pastore Uwe
Habenicht di Ispra-Varese, e in seguito alla conferenza, che
ha portato come risultato positivo alla ripresa delle discussioni su questo tema, ci illustra quale sia il significato del battesimo per la vita di un cristiano.
A
Es rinnt und fließt. Es plätschert und reißt in die Tiefe, es
löscht Durst und richtet Vertrocknetes wieder auf. Es ist
lebensgefährlich und bedrohlich.Täglich können wir
Wasser in verschiedensten Zusammenhängen erleben.
Immer wieder ist es anders, immer wieder fasziniert es
mit der Kraft, die in ihm steckt.
Seit fast 2000 Jahren wird mit Wasser getauft. Seitdem
Jesus zu Johannes in den Jordan stieg, um sich taufen zu
lassen und damit seine öffentliche Wirksamkeit begann, begleitet die christlichen Gemeinden die Taufe als
Initiationsritus des Glaubens, in dem sich das Wasser der
Taufe mit dem Wort Gottes verbindet. Die Taufe setzt den
Anfang. So wie das Leben einst aus dem Wasser kam, so
nimmt der Glaube, zumindest sichtbar, in der Taufe seinen Anfang. Wenn Eltern ihr Kind in die Kirche tragen, um
es taufen zu lassen, dann möchten auch sie einen Anfang
setzen. Nach der Geburt, dem natürlichen Anfang des
sichtbaren und eigenständigen Lebens, setzt die Taufe einen zweiten, geistlichen Anfang. Eltern und Paten bringen ihr Kind zur Taufe, weil sie möchten, dass Gott auch
I
Gott, Quelle des ewigen Lebens /
Dio, sorgente di vita eterna
Gocciola e scorre. Scroscia e trascina in profondità, spegne la sete e fa rinverdire ciò che si era rinsecchito. È pericolosissima e minacciosa. Ogni giorno possiamo vedere
l’acqua nei contesti più disparati. È sempre diversa e ogni
volta ci affascina per la forza che ha in sè.
Da quasi 2000 anni battezziamo con l’acqua. Da quando Gesù è sceso nel Giordano per farsi battezzare da Giovanni al fine di poter iniziare la sua attività pubblica, il
battesimo accompagna le comunità cristiane come rito
di iniziazione della fede in cui l’acqua del battesimo si lega
alla Parola di Dio. Il battesimo pone l’inizio. Come la vita
un tempo nacque dall’acqua, così la fede, almeno visibilmente, inizia con il battesimo. Quando i genitori portano il loro bambino in chiesa per farlo battezzare vogliono
anche loro porre un inizio. Dopo la nascita, l’inizio naturale
di una vita visibile e indipendente, il battesimo segna un
secondo inizio, quello spirituale. I genitori e i padrini portano il bambino al battesimo perché vogliono che Dio ponga un inizio anche per il loro bambino. I genitori e i padrini ripongono piena fiducia nel fatto che Dio doni fede
e speranza. Del tutto indipendentemente da come si svi-
12
Glaube | Fede
für ihr Kind einen Anfang setzt. Voller Vertrauen setzen
Eltern und Paten darauf, dass Gott Glauben und Zuversicht schenkt. Ganz unabhängig davon, wie sich das Kind
entwickeln, welche Entscheidungen es später für oder gegen den christlichen Glauben treffen wird, in der Taufe
setzt Gott einen unauslöschlichen Anfang. Die Taufe symbolisiert damit das Nicht-Selbständige des Lebens. Was
immer wir im Leben tun oder unternehmen, den Anfang,
dass es uns gibt, haben wir nicht selbst gesetzt. So zeigt
die Taufe das unverdiente und uneinholbare Zuvorkommen Gottes in unserem Leben. Deshalb scheint es mir
auch in Zeiten großer religiöser Unsicherheit so wichtig
zu sein, Kinder zu taufen zu lassen. Zur Taufe gehört das
Bekenntnis, gehören Wissen und Nachdenken. Ohne
dies bliebe der Glaube seltsam unreif und naiv. Aber vor
allem Wissen und Verstehen ist Gott schon wirksam und
da. Wie gut, dass nicht immer alles verdient und selbstgemacht sein muss. Die Taufe verbaut keine Wege, sie zeigt
das Fundament, auf dem das Leben, welche Gestalt es
auch immer annehmen wird, steht.Nach seiner Taufe geht
Jesus in die Wüste, wo er vom Teufel versucht wird. Die
Versuchungsgeschichte bildet das Ineinander von aktiv
und passiv sein aus. Der getaufte Jesus sucht die Bestätigung seiner Taufe, er wagt sich in die Wüste, setzt sich
aus. Er übt seinen Glauben ein, damit er ihn später ausüben kann. Und mitten in dieser Einübung geschieht das
geübt werden. Der Teufel nähert sich ihm, fordert ihn heraus, indem er ihm die Schätze der Welt anbietet.So gehören Taufe und Leben, Glaube und Bewährung zusammen. Wer nicht aus seiner Taufe, aus dem gnädigen
Zuvorkommen Gottes lebt, hat Mühe, Kurs zu halten und
den Versuchungen, von denen es ja reichlich gibt, zu widerstehen.
In der Taufe versinkt alles Trennende von Gott und ein neuer Zugang wird eröffnet. Darum spricht Martin Luther immer wieder vom ständigen „Zurückkriechen“ in die Taufe. Immer wieder einen neuen Anfang machen können,
in dem wir uns Gottes gnädiger Gegenwart gewiss sein
können. So brauchen wir wohl ein ganzes Leben, um das
Geschenk der Taufe zu erfassen, und können sie doch nicht
ausschöpfen.
Uwe Habenicht
„Nach der
Geburt setzt die
Taufe einen
zweiten,
geistlichen
Anfang“
“Dopo la
nascita, il
battesimo
segna un
secondo inizio:
quello
spirituale”
lupperà il bambino, da quali decisioni prenderà successivamente a favore o contro la fede cristiana, nel battesimo Dio pone un inizio incancellabile. Il battesimo
simboleggia quindi la non-autonomia della vita. Qualsiasi cosa noi facciamo nella nostra vita, l’inizio, il fatto
di esistere, non l’abbiamo posto noi. In questo modo il battesimo mostra l’immeritata e irraggiungibile premurosità di Dio nei confronti della nostra vita. Per questo anche in tempi di grande incertezza religiosa mi sembra così
importante far battezzare i bambini. Con il battesimo ci
vogliono professione di fede, conoscenza e riflessione. Senza tutto ciò la fede resterebbe stranamente immatura e
ingenua. Ma soprattutto, attraverso la conoscenza e la
comprensione, Dio risulta attivo e presente. Meno male
che non sempre dobbiamo guadagnarci o farci tutto da
soli. Il battesimo non sbarra delle vie, ma indica il fondamento della vita, qualsiasi forma essa assuma.
Dopo il suo battesimo Gesù va nel deserto dove viene tentato dal diavolo. La storia della tentazione forma l’intreccio
fra l’essere attivo e passivo. Il Gesù battezzato cerca la conferma del suo battesimo, si arrischia nel deserto, si
espone. Mette alla prova la sua fede per poterla successivamente praticare. Esercitandosi si diventa esperti. Il
diavolo gli si avvicina, lo provoca, offrendogli i tesori del
mondo.
Così il battesimo e la vita, la fede e l’affermazione vanno
di pari passo. Chi non vive attraverso il suo battesimo, attraverso la misericordiosa premurosità di Dio, fa fatica a
mantenere la direzione e a resistere alle tentazioni che,
come si sa, sono numerose.
Attraverso il battesimo scompare tutto ciò che ci divide
da Dio e si apre un nuovo accesso. Per questo Martin Lutero parla sempre di un continuo “rintanarsi” nel battesimo. Poter porre sempre un nuovo inizio in cui possiamo essere certi della presenza misericordiosa di Dio. Così
abbiamo bisogno di una vita intera per capire il dono del
battesimo non riuscendo tuttavia mai ad esaurirlo.
Uwe Habenicht
Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti
Zum Nachdenken | Per riflettere
13
Andauernde Reformation –
Dauernde Bildung
Riforma continua –
Formazione continua
ch reformiere mich, also bin ich“ – “Ich bilde mich, also bin ich“. So
würde ich einen zentralen Punkt der evangelischen Art an Gott zu
glauben und daraus zu leben übersetzen. Wer glaubt, dass Jesus Christus ihn/sie grenzenlos liebt, entdeckt sich frei von Abhängigkeiten und
bösen Mächten und dazu eingeladen zu wachsen, um selbständig zu
laufen. Dazu ist es notwendig, eine Erziehung zu erhalten und sich dauernd zu reformieren und zu bilden.
Die Reformation legte viel Wert darauf, lesen,
schreiben und rechnen zu lehren. Damit Menschen die Bibel lesen, den großen Codex, der die
Menschen dazu aufruft, froh und verantwortlich
in der Freiheit der Kinder Gottes zu leben. Damit
Menschen einen Beruf aber auch Kultur erlernen,
um nicht einfach zur Erhaltung des fremdbestimmten Status Quo beizutragen, sondern auch
zur Bildung von Orten und Räumen der Kreativität
und der Solidarität. Heute sind viele Erwachsene
schüchtern, wenn es darum geht, andere zu erziehen und zu bilden – v.a. Jugendliche. Vielleicht, weil sie selbst aufgegeben haben, sich
von Gottes Geist bilden/ reformieren zu lassen und
sich als einzigartige Steine im bunten Mosaik der
Schöpfung Gottes zu entdecken? Freilich kann ich
nicht glauben lehren wie Physik. Aber ich kann Beispiele dafür geben mit der Art, wie ich lebe, wie ich von Gott rede, wie
ich die Mitmenschen liebe und ihnen helfe. Gott wird schon sein Teil
tun und den Glauben schenken…
„Reform um der Reform willen“ ist oft ein Alibi – das sagte schon Tomasi di Lampedusa, als er viele politische und soziale Initiativen entlarvte, die „alles ändern wollten um nichts zu ändern“.
„Gott re-formiert uns, also sind und werden wir.“ Finden wir uns nicht
mit dem Trott ab, der oft anderswo Missstände und Unrecht erzeugt!
Seien wir lebendig und achten wir auf die sich ändernden Zeiten, ohne
ihre Opfer oder Komplizen zu werden! „Stellt euch nicht dieser Welt
gleich, sondern ändert euch durch Erneuerung eures Sinnes, damit ihr
prüfen könnt, was Gottes Wille ist, nämlich das Gute und Wohlgefällige und Vollkommene.“ (Römer 12,2) Dazu inspiriere und helfe uns und
der Kirche Gottes überall Gottes guter Geist.
Ulrich Eckert
i riformo, quindi sono” – “Mi formo, ergo sono”. Formulerei così
uno dei punti forti del modo evangelico/protestante di credere
in Dio e di vivere di conseguenza. Chi crede che Gesù Cristo lo/la ama
senza limiti, si scopre liberato/a da dipendenze e da forze malvagie; si
vede invitato/a a crescere per camminare con le proprie gambe. Per questo è necessario ricevere un’educazione e (ri-) formarsi di continuo.
La Riforma protestante ci teneva tanto a insegnare
a leggere, a scrivere, a far di conto. Per saper leggere la Bibbia, il grande codice che ci chiama a vivere gioiosi e responsabili nella libertà dei figli e
delle figlie di Dio. Per imparare un mestiere ma anche per farci una cultura per contribuire non tanto a conservare uno status quo imposto da altri
quanto invece anche a formare luoghi e spazi di
creatività e di solidarietà.
Oggigiorno parecchi adulti sono timidi quando si
tratta di educare e di formare altri, soprattutto i
giovani. Forse perché hanno rinunciato in prima
persona a farsi ri-formare dallo Spirito di Dio e a
scoprirsi tessere uniche nel colorato mosaico del
mondo creato da Dio?
Certo, non posso insegnare ad avere fede, come
invece potrei insegnare fisica. Ma posso essere
d’esempio per il modo in cui vivo, in cui parlo di
Dio, in cui amo e aiuto il prossimo. Dio vorrà fare la Sua parte donando
la fede. “Riformare pur di riformare” è spesso un alibi – lo dice bene
Tomasi di Lampedusa quando smaschera tante iniziative politiche e
sociali volte a “cambiare tutto per non cambiare niente”.
“Dio ci ri-forma, quindi siamo e diventiamo”. Non rassegniamoci ad andazzi che spesso provocano disagi e ingiustizie altrove. Siamo vivi e attenti ai tempi che cambiano senza diventarne vittime o complici.
“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il
rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza
quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” (Romani 12,2) Che lo Spirito di Dio ispiri e aiuti noi e la Chiesa di Dio ovunque si trovi.
Ulrich Eckert
“I
“M
14
Zeugnisse | Testimonianze
Kirche und Schule in Südafrika
Chiesa e scuola in Sudafrica
8.2% aller Abiturienten haben 2013 ihr Matrik (Abitur) bestanden.
l 78.2% di tutti i maturandi ha superato la maturità (Matrik) nel 2013.
Es gab großen Jubel, denn 2009 lag die Ziffer noch bei 60%.
Ci siamo molto rallegrati, perché nel 2009 la cifra si attestava solo
Blickt man jedoch tiefer, sieht es schlecht aus. Nur 13.5% schaffen
al 60%.
die Zulassung zur Universität. 70% aller Schüler erreichen das letzte
Tuttavia a uno sguardo approfondito la situazione risulta negativa. Solo
Schuljahr nicht. Offizielle Forschungen ergeben ein trübes Bild. Knapp
il 13.5% passa l’esame di ammissione all’università. Il 70% di tutti gli stu50% aller Schulanfänger können für ihr Niveau ausreichend lesen und
denti non arriva all’ultimo anno scolastico. Ricerche ufficiali forniscono
rechnen. In der 9. Klasse sind es nur noch 14 bis 33%. 70 % aller Schüun quadro fosco. Uno scarso 50% di tutti gli alunni che cominciano la
ler schaffen es nicht über die 9. Klasse hinaus. Wie kommt das?
scuola elementare sa leggere e calcolare in maniera sufficiente per il
Ein Großteil der Südafrikanischen Jugend lebt in äußerster Armut. Elloro livello. In 4. ginnasio la percentuale scende fra il 14 e il 33%. Il 70%
tern, wenn vorhanden, können nicht lesen und schreiben. Im Zuge eidi tutti gli studenti non riesce ad andare oltre la 4. ginnasio. Come mai?
ner gut gemeinten Schulreform 1994 gab es fatale FehlentscheidunGran parte dei giovani sudafricani vive in condizioni di estrema povertà.
gen: 1) Alle Lehrersemiare wurden geschlossen. Man wollte nur noch
I genitori, se esistono, non sanno né leggere né scrivere. Nel 1994, nel
Lehrer mit Universitätsabschluss. Menschen mit Uniausbildung wolcorso di una riforma scolastica pensata con buone intenzioni, sono stalen aber nicht aufs Land. Somit gibt es in ärmeren Gebieten viele unte prese tuttavia delle decisioni fatalmente sbagliate: 1) sono stati chiumotivierte Lehrer, die anderswo keine Stelle bekamen.
si tutti i corsi di formazione extrauniversitaria per insegnanti decidendo
2) Man führte ein für Kanada konzipiertes Schulsystem ein. Es setzt Kindi volere soltanto insegnanti con un diploma universitario. Tuttavia chi
der gebildeter Eltern, mit Büchern und Internetzugang, vorraus. Diepossiede una formazione universitaria non vuole andare a insegnases trifft für den Großteil südafrikanischer
re nelle zone rurali. Pertanto nelle zone più
Schüler nicht zu. Somit wächst pro Schulpovere ci sono insegnanti non motivati che
jahr der Rückstand dieser Kinder.
non sono riusciti ad avere un posto altroWelche Rolle kann die Lutherische Kirche
ve.
hier spielen? Vor 100 Jahren gab es viele Mis2) È stato introdotto un sistema concepito
sionsschulen. Lehrkräfte waren nicht immer
per il Canada che presuppone figli di gehoch qualifiziert, aber motiviert, und konnnitori istruiti con accesso a libri e a internet.
ten ein gutes Fundament legen. In den
Questo non corrisponde alla realtà della
1950er Jahren wurden fast alle Schulen
maggior parte degli studenti sudafricani.
verstaatlicht oder geschlossen. Nur wenige
Così ogni anno scolastico che passa auKirchenschulen blieben erhalten, deren
menta l’arretratezza di questi studenti.
Bildungsniveau heute weit über dem
Che ruolo può svolgere in questo contesto
Durchschnitt liegt.
la Chiesa Luterana? 100 anni fa esistevano
Im Blick auf Bildung hat die Kirche bemolte scuole missionarie. I docenti non erasonders auf drei Ebenen einen wichtigen
no sempre altamente qualificati, ma erano
Beitrag zu liefern:
motivati e potevano gettare delle buone
1) Frühphase: Vermehrt werden in Gebasi. Negli anni ‘50 quasi tutte le scuole sono
meinden Vorschulen gegründet. Einige
state statalizzate o chiuse. Sono rimaste
Bischof Horst Müller/Il Vescovo Horst Müller.
sind hervorragend eingerichtet, andere, besolo poche scuole religiose, il cui livello cul-
7
I
Zeugnisse | Testimonianze 15
sonders auf Farmen, haben nur das Nötigste an Infrastruktur. Dennoch tragen alle bei, Kindern eine gute Basis für die Schullaufbahn
zu geben. Ein Projekt in der Hafenstadt Durban sei besonders erwähnt. Dort leben viele Migranten und Flüchtlinge. Die Gemeinde
betreibt für sie eine Vorschule mit qualifizierten Lehrern. Man
möchte eine weitere Vorschule einrichten, und eine Ausbildung
für Vorschullehrer leisten. Es gibt nämlich viele Kindergärten, wo
die Kinder nur “aufgepasst” statt gefördert werden. Durch gezielte Schulung von Lehrern für diese Altersgruppe soll eine wachsende Zahl von Kindern ein solides Fundament bekommen.
2) Schulausbildung: Die Zahl der Gemeindeschulen wächst. Eine Gemeinde gründete eine Sonderschule für autistische Kinder. - Es gibt
davon nur vier in Südafrika. Die Deutsche Schule Hermannsburg führt
als einzige Lutherische Kirchenschule bis zum Matrik. Seit Jahren bestehen alle Schüler das Matrik. Sie zählt akademisch zu den besten
im Land.
3) Universitätsebene: Die Lutherischen Kirchen im Südlichen Afrika wollen eine Universität gründen. Sie soll sich auf Bereiche konzentrieren, wo Not ist, wie Lehrer- und Krankenpflegerausbildung. Auch eine
Theologische Fakultät ist geplant. Die Kirche braucht gut ausgebildete Pastoren, die kritisch und kreativ Gemeinde leiten können. Martin Luther hat die Wichtigkeit einer guten Schulausbildung betont.
In einer Schrift an die Ratsherren Deutschlands macht er die Behauptung, dass der Erfolg des ehemaligen Römischen Reiches damit
zu tun hatte, dass die Jugend gut geschult war. Mit scharfer Zunge
behauptet er: Wenn man “alle Bischöfe, Pfaffen und Mönche im deutschen Lande zu einem Haufen schmölze”, man nicht so viel Wissen
finden würde wie bei einem Römischen Legionär*. Im Zuge der Reformation sind daraufhin viele Schulen für das Volk gegründet worden. Auch eine gute Theologische Ausbildung war für ihn unerlässlich.
Als Lutherische Kirche in Südafrika wollen wir nicht nur das Evangelium verkündigen und diakonisch aktiv sein. Wir wollen die Fähigkeiten
und Infrastrukturen nutzen, dass Schüler ein gutes schulisches Fundament bekommen.
Horst Müller, Bischof, ELKSA(NT)
*An die Ratsherrn aller Städte deutschen Landes, dass sie Christliche
Schulen aufrichten und halten sollen” (Martin Luther, 1524)
turale oggi è molto superiore alla media.
Per quanto riguarda l’istruzione la Chiesa deve dare un importante contributo soprattutto a tre livelli:
1) Fase iniziale: nelle comunità vengono fondate sempre più spesso delle scuole materne. Alcune sono attrezzate in modo eccellente, altre,
soprattutto nelle fattorie, hanno solo l’infrastruttura necessaria. Ma
tutte contribuiscono a dare ai bambini una buona base per la loro
carriera scolastica. Va menzionato in particolare un progetto nella
città portuale di Durban dove vivono molti migranti e profughi. La
comunità gestisce per loro una scuola materna con insegnanti qualificati. Si vorrebbe istituire un’altra scuola materna e un corso di formazione per i suoi insegnanti. Ci sono in effetti molti asili dove si “sta
solo attenti” ai bambini invece di stimolarli. Attraverso un corso di
formazione mirato agli insegnanti di questa fascia di età si può dare
una solida base a un numero crescente di bambini.
2) Formazione scolastica: il numero delle scuole comunitarie aumenta. Una comunità ha fondato una scuola speciale per bambini autistici. Ce ne sono solo quattro in Sudafrica. La Scuola Germanica Hermannsburg è l’unica scuola della Chiesa Luterana che porta gli studenti fino alla maturità. Da anni tutti gli studenti passano la maturità.
A livello accademico fa parte delle migliori di tutto il paese.
3) Livello universitario: le Chiese Luterane in Africa del Sud vogliono fondare un’università. Deve concentrarsi su ambiti di cui si sente la necessità come la formazione di insegnanti e infermieri. È prevista anche una facoltà di teologia. La Chiesa ha bisogno di pastori istruiti
che possano guidare in maniera critica e creativa le comunità. Martin Lutero ha sottolineato l’importanza di una buona formazione scolastica. Nel suo scritto ai consiglieri comunali della Germania afferma
che il successo dell’Impero romano è dipeso dal fatto che la gioventù avesse una buona istruzione. Con lingua tagliente asserisce: se “si
fondessero insieme in un mucchio tutti i vescovi, preti e monaci della nazione tedesca” non si troverebbe tanta conoscenza come in un
legionario romano*. A seguito della Riforma sono pertanto state fondate molte scuole per il popolo. Riteneva inoltre indispensabile anche una buona formazione teologica.
Come Chiesa Luterana in Sudafrica vogliamo non solo diffondere il Vangelo ed essere operativi a livello diaconale. Vogliamo sfruttare le capacità
e l’infrastruttura, per offrire agli studenti una buona base scolastica.
Horst Müller, Vescovo ELCSA(NT)
*“Ai consiglieri comunali di tutte le città della nazione tedesca che devono fondare e mantenere scuole cristiane” (Martin Lutero, 1524)
Traduzione in italiano: MariaClara Palazzini Finetti
16
Erfahrungen | Esperienze
Erinnerungen, Ängste und Hoffnungen
Ricordi, timori e speranze
Unter vier Augen mit
den Studierenden
des Konservatoriums
L’Aquila
A tu per tu
con i ragazzi
del Conservatorio
dell’Aquila
in Jahr nachdem die Synode alle Gemeinden eingeladen hatte,
die Studierenden des Konservatoriums L‘Aquila im Rahmen eines Projektes zu unterstützen, haben wir an drei der jungen Musiker, Ylenia Scimia, Gianmarco Di Cosimo und Maestro Marco Di Marco, einige Fragen gerichtet. Das Treffen fand bedeutsamerweise einen
Tag nach dem fünften Jahrestag des verheerenden Erdbebens statt, das
das Leben der Menschen in der Region Abruzzen von Grund auf veränderte.
Bei diesem Gespräch ging es auch um sehr private Gefühle, berufliche
Erinnerungen und persönliche Empfindungen hinsichtlich des schrecklichen Erlebnisses. Ferner kamen Zukunftserwartungen und Ängste zur
Sprache.
un anno dall’invito del Sinodo a sostenere il progetto a favore
degli studenti del Conservatorio dell’Aquila, abbiamo rivolto alcune domande a tre dei giovani artisti coinvolti: Ylenia Scimia,
Gianmarco Di Cosimo e il Maestro Marco Di Marco. Un confronto significativo, avvenuto all’indomani del quinto anniversario del tragico sisma abruzzese.
Sono emersi sentimenti intimi, ricordi professionali e sensazioni personali dell’esperienza vissuta, aspettative e timori per il futuro.
“Il sostegno della Chiesa Luterana a favore di noi giovani artisti aquilani è stato importante” spiega subito Ylenia, 26 anni, soprano, nativa proprio dell’Aquila.“Ci siamo messi alla prova con la nascita di una
piccola ensemble vocale e con un tipo di repertorio inusuale, almeno
E
A
Erfahrungen | Esperienze 17
“Die von der ELKI geleistete Unterstützung war für uns junge
Musikstudenten aus L’Aquila sehr
wichtig” sagt Ylenia, eine in L’Aquila geborene 26 Jahre alte Sopranistin, gleich zu Beginn. „Wir haben
uns der Herausforderung gestellt
und ein kleines Vokalensemble
mit einem - zumindest für mich ungewöhnlichen Repertoire gegründet, das einiges Einstudieren
und einen gewissen Übungsaufwand erforderte: eine echte
Herausforderung“.
Andererseits „ist L’Aquila baulich
Ylenia Scimia
und auch moralisch eine immer
noch in Trümmern liegende Stadt.
Es war wirklich schön zu wissen, dass jemand an uns Studenten gedacht
hatte“ – so Gianmarco, ein 23jähriger Bariton aus Scurcola Marsicana
(AQ) - „Dank der kleinen finanziellen Hilfe und der Gastfreundlichkeit
einiger Gemeinden wurden sechs Konzerte möglich: in Mailand, Sanremo, Neapel und Torre Annunziata. Auch haben wir letztes Jahr während des Eröffnungsgottesdienstes der Synode gesungen. Das gastfreundliche und zugleich kritische Publikum war uns bei allen unseren Auftritten ein Ansporn, künstlerisch zu wachsen“.
Das Projekt geht auf eine Idee von Frau Professor Maria Chiara Pavone initiiert, einer ehemaligen Dozentin für Gesang am Konservatorium L’Aquila, zurück. Es handelt sich dabei um ein kulturell, künstlerisch
und didaktisch wertvolles Projekt, das auf professionelle Auftritte der
Studierenden auch außerhalb des üblichen akademischen Ambiente
setzt.
„Es war eine ehrgeizige, fast schon gewagte Initiative, wenn wir dabei
die musikalischen Unterschiede zwischen den auf dem Programm stehenden Komponisten bedenken“, erklärt der Maestro Di Marco, ein 35
Jahre alter Organist, der vor allem als „Projektkoordinator“ für den instrumentalen Teil und gemeinsam mit Claudia Di Carlo für den vokalen Teil fungierte. „Das Gelingen der Initiative ist dem Engagement von
Maestro Francesco Sorrentino, der beachtenswerten Überarbeitung der
Musikstücke, und besonders auch dem Interesse und leidenschaftlichen
Engagement der Studierenden zu verdanken. Es wurde ‚die richtige Musik‘ am ‚richtigen Ort‘ gespielt. D.h. nicht nur das Repertoire stimmte,
per me, che ha richiesto studio e impegno: una vera sfida”. D’altronde,
“L’Aquila è una città ancora distrutta, non solo fisicamente, ma moralmente. E sapere che qualcuno ha pensato a noi ragazzi del Conservatorio è stato bello” - aggiunge Gianmarco, 23 anni, baritono di Scurcola Marsicana (AQ) - “Grazie al piccolo aiuto economico e all’ospitalità di alcune comunità, abbiamo fatto sei concerti: a Milano, Sanremo,
Napoli e Torre Annunziata. E abbiamo cantato durante il culto di apertura dello scorso Sinodo a Roma. I pubblici si sono rivelati non solo accoglienti, ma anche con un rigoroso approccio critico che ci ha permesso
di crescere artisticamente”.
Il progetto è nato grazie all’intuizione della Prof.ssa Maria Chiara Pavone, allora docente di canto presso il Conservatorio aquilano, che ha
voluto e saputo tradurre in progetto una sua idea originale, culturalmente e artisticamente ricca, didatticamente valida perché basata su
esibizioni professionali degli studenti al di fuori del loro solito ambiente
accademico.
“L’obiettivo era ambizioso, complesso, quasi azzardato, se consideriamo la distanza musicale tra i diversi autori in programma” spiega il M°
Di Marco, organista, 35 anni ma, soprattutto, “concertatore” del progetto per la parte strumentale, insieme a Claudia Di Carlo per la parte vocale. “I risultati sono stati, però, ottimi grazie all’impegno del M°
Francesco Sorrentino, alla notevole opera di rielaborazione e, soprattutto, all’interesse e alla passione suscitati negli studenti. Hanno fatto ‘musica giusta’ nel ‘posto giusto’. Non solo per il repertorio, ma per
l’attenzione, il rispetto e la considerazione ricevuta ai concerti. Avevamo
una grande responsabilità perché, per il pubblico luterano, la musica
ha una rilevanza unica, derivante dal suo ruolo non retorico nello svolgimento di culti e momenti di preghiera”.
Inevitabile chiedere: cos’è stato il terremoto per voi?
“È un ricordo doloroso e surreale” risponde Ylenia “In piena notte, un
rumore assordante. Come se un demolitore fosse entrato in azione. E,
nonostante il tetto di casa nostra fosse crollato, con i miei familiari stentavamo a capire cosa stesse succedendo, che ci facevamo là… Col tempo ho capito di aver perso tutti i miei punti di riferimento, tutte le mie
abitudini. Non sarà semplice recuperare quei luoghi e quella quotidianità. E non sogno né immagino il mio futuro. Dopo il terremoto, preferisco vivere alla giornata e vivere ogni momento con dedizione”.
Marco - nativo di Avezzano ma aquilano della tristemente famosa “zona
rossa” - oggi, oltre all’attività artistica, insegna musica in una scuola
media dell’immensa periferia romana. Ma, ai tempi del sisma, era uno
18
Erfahrungen | Esperienze
sondern auch die Reaktion des Publikums, das aufmerksam, interessiert und respektvoll war. Wir hatten eine große Verantwortung, weil
die Musik für das lutherische Publikum eine besondere Bedeutung hat,
die von ihrer keineswegs rhetorischen Rolle im Gottesdienstverlauf und
bei Gebeten herrührt“.
Wir konnten nicht umhin zu fragen: Was war das Erdbeben für euch?
„Das Beben ist und bleibt eine schmerzliche und surreale Erinnerung”,
antwortet Ylenia , „mitten in der Nacht ein ohrenbetäubender Lärm.
Als wäre ein Abrissunternehmen beim Werk. Und obwohl unser Hausdach eingestürzt war, wurde mir und meiner Familie kaum bewusst,
was eigentlich passiert war und was wir da sollten… Mit der Zeit wurde mir dann klar, dass ich alle meine vertrauten Bezugspunkte und Gewohnheiten verloren hatte. Es wird nicht einfach sein, die uns bekannten
Orte und auch unseren Alltag zurückzugewinnen. Auch träume ich nicht
oder stelle ich mir meine Zukunft vor. Seit dem Erdbeben lebe ich lieber Tag für Tag jeden einzelnen Moment mit Engagement“.
Marco, der aus Avezzano stammt und in L’Aquila in der durch das Erdbeben bekannt gewordenen „Zona rossa“ wohnt, ist heute nicht nur als
freischaffender Künstler tätig, sondern unterrichtet auch Musik in einer Mittelschule in einem der vielen Stadtrandviertel Roms. Aber zu Zeiten des Bebens studierte er noch am Konservatorium L‘Aquila. “Viele ‘sind
davon überzeugt’, dass es besser ist, ‚woanders‘ zu leben. Sie meinen
so‚ nicht ‚hinsehen‘ zu müssen. Auf diese Weise sehen sie nicht, was passiert ist und wie unser Stadtzentrum, in dem wir ja früher lebten, heute aussieht. Unsere Stadt war für die Intensität und Vielfalt ihrer Kulturinitiativen bekannt. Musik ertönte aus allen Winkeln und Gassen,
aus allen Gebäuden, L’Aquila war ein ‚kleines Salzburg‘. Der durch das
Beben verursachte Schock war unglaublich intensiv. Erst jetzt entstehen wieder kleine musikalische Orte und ich würde mich freuen, wenn
die Stadt über die Musik ihren Weg zurück in die Normalität finden würde. Ich denke dabei auch an das Konservatorium, dessen Seele nicht unter den Trümmern verschüttet wurde. Das ist der leider kaum bekannt
gewordenen Solidarität von Konservatorien und Musikinstitutionen
in den Abruzzen zu verdanken, die Platz machten für Studierende und
Lehrtätigkeiten. Aber vor allem, weil auch nach dem traumatischen Ereignis keiner davon abzuhalten war, weiter an den Geist des Konservatoriums zu glauben: Die Studentinnen und Studenten begannen sofort nach dem Beben in den Wohncontainern der Erbebenopfer, in Einkaufszentren und an allen möglichen Orten Musik zu spielen. Es war
zwar anfangs sehr kalt im neuen Gebäude des Konservatoriums, aber
jetzt sind alle Mauern und Wände immer mehr mit Plakaten, Zetteln
und Meldungen zugeklebt. Die jungen Menschen sind zurückge-
studente del Conservatorio delGianmarco Di Cosimo
l’Aquila: “In molti ‘si sono convinti’ di vivere ‘fuori’ per evitare di
‘guardare’ cos’è successo, com’è
ridotto il centro in cui avevano
vissuto. La nostra città era nota per
intensità e ricchezza delle attività
culturali. La musica risuonava in
ogni via, palazzo, angolo, una ‘piccola Salisburgo’. Lo shock del terremoto è stato fortissimo. Solo
ora iniziano a risorgere piccoli
spazi musicali e mi piace pensare che la rinascita dell’Aquila passi proprio dalla musica. Penso al
Conservatorio, la cui anima non è
mai stata sepolta dalle macerie. Per
la solidarietà – troppo poco pubblicizzata – di conservatori e istituzioni musicali abruzzesi che ospitarono
i ragazzi e le attività didattiche. Ma, soprattutto, perché la sua anima
non si è mai rassegnata: gli studenti iniziarono immediatamente a suonare nei vagoni degli sfollati, negli spazi dei centri commerciali, e in ogni
luogo possibile. E se la nuova struttura del Conservatorio, all’inizio, era
inevitabilmente un po’ fredda, ora i suoi muri iniziano a sporcarsi di
locandine, manifesti e avvisi. I ragazzi, cioè, sono tornati a consumare il loro spazio di studio: sembrano chiudere il sipario sul recente passato, per inaugurare una nuova vita”.
E Gianmarco, invece, si domanda: “Quanto sarebbe stata diversa la mia
vita musicale senza il terremoto? Avrei studiato al Conservatorio nella sua sede originale. E le mie prime esperienze artistiche non sarebbero state solo concerti in memoria del sisma. Invece, mi resta in mente la struggente bellezza della messa ‘Et terra mota est’, scritta da compositori marsicani ed eseguita nel primo anniversario del terremoto.
Insomma, senza quell’evento, sarei diverso, cresciuto in un ambiente
più sereno e meno provvisorio.”
Torniamo alla musica.
Per Ylenia è “sentimento, amore, sacrificio. E ha un grande valore educativo: perché è ritmo, figurazione e matematica e conferisce rigore, inquadramento, cultura”.
E per Gianmarco? “E’ tutto. Le sto dedicando me stesso. So che sarà molto difficile realizzare il mio sogno. Chi ci sta intorno spesso non comprende la scelta di puntare sulla musica. Ma voglio superare le diffi-
Erfahrungen | Esperienze 19
kehrt, um in den Ihnen für das Studium zur Verfügung stehenden Räumlichkeiten zu leben und sie mit Leben zu füllen: Sie scheinen den Vorhang vor der jüngsten Vergangenheit zu schließen, um ein neues Leben zu beginnen“.
Gianmarco hingegen stellt sich die Frage: “Wie anders wäre mein musikalisches Leben ohne das Erdbeben verlaufen? Ich hätte im alten Gebäude des Konservatoriums studiert und meine ersten künstlerischen
Erfahrungen wären gewiss nicht nur Konzerte zum Gedenken an das
Erdbeben gewesen. So aber werde ich die verzehrende Schönheit der
‘Et terra mota est’-Messe niemals vergessen, die von Musikern unserer Region komponiert und am ersten Jahrestag des Erdbebens aufgeführt wurde. Ja, ohne dieses Ereignis wäre ich heute ein Anderer, denn
ich wäre in einem unbeschwerteren und weniger provisorischen Umfeld aufgewachsen“.
Aber zurück zur Musik.
Für Ylenia ist Musik “Gefühl, Liebe und Opfer. Außerdem besitzt Musik einen großen erzieherischen Wert: denn sie ist Rhythmus, Figuration und Mathematik. Durch Musik lernt man Selbstdisziplin, Gewissenhaftigkeit und Kultur“.
Und für Gianmarco? „Musik ist alles für mich. Ich widme mich ihr völlig. Ich weiß, es wird sehr schwer sein, meinen Traum zu verwirklichen.
Für Andere ist es oft nicht möglich zu verstehen, warum wir alles auf
die Musik setzen. Ich aber bin fest entschlossen, die vor mir liegenden
Schwierigkeiten zu überwinden. Ich würde gerne in Deutschland
mein Studium fortsetzen. Meine Heimatstadt unterhält eine Städtepartnerschaft mit Passau. Dort habe ich einige Wochen verbracht, die
ich in guter Erinnerung behalte. Ich weiß nicht, wo ich am Ende stehen
werde, aber sicher ist, dass ich mein Bestmöglichstes dafür gegeben haben werde“.
Die Unterstützung aber ist stets wichtig für die MusiktudentenInnen.
Selbst die Kosten für Unterbringung und Verpflegung bei Konzerten
auswärts stellen ein Problem dar, wenn keiner dafür aufkommt.
“In Italien sollten Kultur, junge Leute und benachteiligte Gebiete und
Menschen Unterstützung erfahren. Die Hilfe, die wir von den Lutheranern erhalten haben, war sehr wichtig für uns. Es war eine wertvolle menschliche und berufliche Erfahrung für uns. Wir werden sie immer in Erinnerung behalten…“, darüber sind sich alle einig.
Das ist ein Dankeschön an die lutherischen Gemeinden. Und vermutlich auch die Bitte um weitere Unterstützung. Viel Glück!
Die Redaktion – BMP Comunicazione
Übersetzung: Kerstin Gros
coltà. Mi piacerebbe perfezionarmi in Germania. Il mio paese è gemellato con Passau, in Baviera: ci
sono stato per poche settimane e
ne ho bei ricordi. Non so quale sarà
il risultato finale. Lo avrò però ottenuto al massimo delle mie possibilità.”
Ma l’aiuto è importante per gli studenti.
Anche le semplici spese di vitto e
alloggio per esibirsi fuori dalla
propria città, sono un problema
senza qualcuno che le finanzi.
“In Italia, c’è bisogno di sostenere
Marco Di Marco
la cultura, i giovani, le aree e le persone meno fortunate. Il sostegno
ricevuto dai luterani è stato importante per noi. Abbiamo vissuto una
bellissima esperienza umana e professionale. Noi lo ricorderemo sempre...” concordano.
È un ringraziamento alle comunità luterane. E, probabilmente, anche
un invito a sostenerli ancora.
In bocca al lupo, ragazzi.
La Redazione – BMP Comunicazione
20
Aus den Gemeinden | Dalle comunità
Als Lutheraner wieder
mitten in der Stadt präsent
Nuovamente presenti come
luterani al centro della città
Eine schöne Herausforderung für die
Gemeinde Genua
Una bella sfida per la comunità di Genova
eit gut einem Jahr ist der Luthersaal im Herzen Genuas nach einer
grundlegenden Renovierung wieder in den Händen der evangelischlutherischen Gemeinde. Am 17. November 2012 fand die feierliche Einweihung in einem Gottesdienst zu dem Zeitpunkt amtierenden Dekan
Holger Milkau, der Schatzmeisterin der ELKI, Frau von Hohenbühel, dem
seitdem zum Dekan gewählten Pastor Heiner Bludau und Vertretern
aus der Ökumene in Genua statt. Eine positive Veränderung und eine
große Chance für die Gemeinde, die ihr Zentrum fast
20 Jahre in der wunderschönen, aber etwas abgelegenen Kirche in Nervi hatte. Selbstverständlich finden
Gottesdienste und Konzerte weiterhin in Nervi statt,
aber die „sala Lutero“ eröffnet der Gemeinde neue Möglichkeiten, um lutherischen Glauben in der Stadt
sichtbar zu machen. Mit dem Projekt „Musizieren mit
der Blockflöte“ erreicht die Gemeinde Kinder unterschiedlicher Herkunft. Veronika Wiethaler versteht es
ausgezeichnet, Kinder aus der benachbarten südamerikanischen Gemeinde und aus der lutherischen
Gemeinde mit Singen, Spielen und Flötenspiel zu begeistern. Musizieren bringt Freude, stärkt das Selbstbewußtsein, baut Grenzen ab und entwickelt Gemeinschaftssinn; Aspekte, die genauso wichtig sind wie
das Lernen von Noten. Vor kurzem haben die Kinder vor einem überfüllten Saal erste Kostproben ihres Könnens gezeigt. Mit Musik hat auch
das Projekt „Meditation des Tanzes“ zu tun, in dem Cornelia Betz mit
12 Italienerinnen tanzend meditiert und so auf ungewohnte Weise etwas von evangelischem Leben im italienischen Kontext erlebbar
macht.
Einmal monatlich feiert die Gemeinde an einem Wochentag abends
einen Gottesdienst, der vor allem Italiener anspricht. Das sich anschließende Agapemahl ist eine gute Gelegenheit, über „Gott und die
Welt“ ins Gespräch zu kommen.
Auch mit dem neuesten Projekt „Ein Fenster nach Norden“, ein Angebot für Italiener, um Deutschland und seine Kultur näher kennen zu lernen, startet die Gemeinde ein offenes Projekt, um auf sich aufmerksam
zu machen.
S
a più di un anno la sala luterana nel cuore di Genova, dopo un restauro radicale, è tornata nelle mani della comunità evangelicaluterana. Il 17 novembre 2012 si è svolta l’inaugurazione ufficiale con
un culto in cui erano presenti l’allora Decano Holger Milkau, la tesoriera della CELI, la signora von Hohenbühel, l’odierni Decano Heiner Bludau e rappresentanti dell’ecumene di Genova. Si tratta di un cambiamento positivo e di una grande opportunità per la comunità che ha
avuto per quasi 20 anni il suo centro nella bellissima
chiesa di Nervi che era tuttavia un po’ fuorimano. Naturalmente continueranno a svolgersi culti e concerti a Nervi, ma la “sala Lutero” offre alla comunità nuove possibilità per rendere visibile la fede luterana in
città.
Con il progetto “Suonare il flauto dolce” la comunità
raggiunge bambini di diversa provenienza. Veronika
Wiethaler riesce in maniera straordinaria ad entusiasmare i bambini della vicina comunità sudamericana e della comunità luterana attraverso il canto, il
gioco e il flauto. Suonare arreca gioia, rafforza l’autostima, elimina i confini e sviluppa il senso comunitario; aspetti che rivestono la stessa importanza dello studio delle note. Recentemente i bambini hanno potuto dare un assaggio della loro arte davanti ad una sala gremita. Anche
il progetto “Meditazione della danza” ha a che fare con la musica: Cornelia Betz, insieme a 12 donne italiane, medita danzando facendo così
sperimentare un po’ di vita evangelica ad una realtà italiana.
Una volta al mese la comunità in un giorno feriale celebra un culto serale dedicato soprattutto agli italiani. L’Agape che segue è una buona
occasione per discutere di “Dio e del mondo”.
Anche attraverso il suo progetto più recente “Una finestra rivolta verso nord”, un’offerta pensata per gli italiani, per far loro conoscere meglio la Germania e la sua cultura, la comunità avvia un progetto aperto per richiamare l’attenzione su se stessa.
D
Claus Höfer
Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti
Aus den Gemeinden | Dalle comunità
Die Kinder- und Jugendbibliothek
der Gemeinde Florenz
n unserer Gemeinde Florenz gibt es eine umfangreiche deutschsprachige Kinderbibliothek: Sie erzählt die Geschichte jahrzehntelanger Kinder- und Jugendarbeit in unserer Gemeinde. In manchen
älteren Kinderbüchern finden sich noch Laufkärtchen aus den frühen
achtziger Jahren mit den in Kinderschrift gemalten Namen der damaligen Nutzer, die heute, als Mittvierziger, immer noch der Gemeinde
verbunden sind. Seither sind viele schöne Bücher hinzugekommen.
Insbesondere Kinderbibeln und Materialien für die Religionserziehung
aus der Mitte der neunziger Jahre, als der Kinderbibeltag neu ins Leben gerufen wurde; und dann die modernen Kinder- und Hörbücher
der letzten Jahre, die der Bibliothek von den heutigen Jugendlichen
der Gemeinde überlassen wurden.
Für sie, die Jugendlichen von heute, soll nun eine zeitgemäße Jugendbibliothek entstehen. Der heutige Buchmarkt bietet für diese Zielgruppe zahlreiche Titel von Qualität, die den Jugendlichen bei ihrer
Standortbestimmung als Zweisprachige in einer zunehmend glaubensfernen Welt helfen können. Fraglich ist natürlich, wer von den Jugendlichen wirklich noch liest und was gelesen wird. Von daher ist ein
auf die Jugend zugeschnittenes, begleitendes Kulturprogramm wichtig, das in Gesprächs- und Aktionsnachmittagen Themen behandeln
soll, die die Jugendlichen ganz unmittelbar angehen und ihr Leben und
Denken prägen: Praktische Vorschläge für spannende jugendorientierte
Initiativen, die Interesse wecken und Lektürevorschläge möglich machen sollen, finden sich in der aktuellen Fachliteratur für Bibliothekare.
Eine besondere Herausforderung wird für uns darin bestehen, auch
Jungen mit dem Kulturprogramm der Bibliothek anzusprechen, da sie
gemeinhin nach ihr
Konfirmation deutlich seltener dem
Gemeindeleben
verbunden bleiben,
als die gleichaltrigen Mädchen.
Christiane Büchel
I
21
La biblioteca per ragazzi
della comunità di Firenze
ella nostra comunità
di Firnze esiste una
biblioteca per ragazzi in
lingua tedesca, con numerosi titoli per i più piccoli, per gli adolescenti e
per i giovani. Questa biblioteca è specchio di un
impegno pluridecennale
per i bambini e i ragazzi.
Ogni tanto scopriamo nei
libri schede di prestito vecWas für ein Buch!/Guardate che libro!Sveva
chie di oltre trent’anni:
quei bambini che allora vi
avevano scritto di loro pugno il proprio nome, oggi sono adulti e portano i loro figli nella comunità. Ci sono bibbie per ragazzi e materiali
per l’educazione religiosa risalenti agli anni novanta, quando fu riavviato il pomeriggio biblico per i bambini. Ma abbiamo anche numerosi libri, e audiolibri, degli ultimi anni, donati alla biblioteca dai giovani di oggi.E sarebbe proprio per loro, per gli adolescenti, che vorremmo
ora creare un fondo librario moderno e adeguato alle loro esigenze. Il
mercato editoriale propone una vasta gamma di titoli ottimi che possono aiutare i giovani a trovare la propria strada da bilingui e da cristiani. Certo, c’è da chiedersi chi di loro sia ancora propenso alla lettura,
e in particolare alla lettura di qualità. Difatti, una biblioteca per ragazzi
può funzionare solo se accompagnata da un’offerta culturale specifica che li stimoli alla lettura. Stiamo progettando
pomeriggi di confronto su questioni proprie dei
giovani, per innescare processi di riflessione e
proporre delle letture in merito. Esiste in proposito una vasta gamma di vademecum per bibliotecari con numerosi suggerimenti pratici
su come avvicinare i ragazzi alle biblioteche. La
sfida sarà attrarre i giovani al programma
culturale e ai libri per mantenerne così vivo il
contatto con la comunità, ancor di più per i maschi che - dopo la loro confermazione – tendono
maggiormente ad allontanarsene.
Christiane Büchel
N
Caterina, Lorenzo, Elena, Sveva, Christian
22
Aus den Gemeinden | Dalle comunità
(die funktioniert…)
(quella che funziona…)
uf der Suche nach einer Bildungslla ricerca di un osservatorio sul monstätte begeben wir uns nach Kamdo dell’educazione, andiamo in Campanien, nach Santa Maria la Bruna, eipania, a Santa Maria la Bruna, zona
nem dichtbesiedelten Gebiet unweit vom
popolare densamente abitata, a due passi dal
Meer. Dort besuchen wir die Gesù di Nazarethmare. Siamo alla scuola Gesù di Nazareth.
Schule.
L’impatto è subito positivo: all’ingresso, i
Unser erster Eindruck ist positiv: Im Einmurales realizzati dai bambini trasmettono
gangsbereich vermitteln die Murales der
serenità e allegria.
Kinder eine heitere und fröhliche AtmoIl Pastore Paolo Poggioli, direttore e responsphäre.
sabile legale della struttura, ci accoglie con
Der Schulleiter, Pfarrer Paolo Poggioli, empl’orgoglio di chi da anni le dedica energie e
fängt uns stolz, wie jemand, der sich seit lanpassione: “Vogliamo una scuola che funziogen Jahren mit großer Energie und Leidenni e sia accessibile”.
schaft seiner Aufgabe widmet. „Wir wollen
Questo richiede grandi sforzi, anche econoeine Schule, die funktioniert und allen offen
mici.
steht“.
“Il costo della retta è contenuto, solo 70 euro
Das bedarf großer Anstrengungen, auch fial mese, comprensive anche del servizio
nanzieller Art. „Das Schulgeld beträgt, einmensa a norma” ci spiega. E aggiunge: “Acschließlich Mittagessen in der Schulkantine,
cessibilità significa, però, anche qualità e sinur 70 Euro im Monat,“ erklärt er uns. „Zucurezza degli ambienti”.
gänglichkeit bedeutet allerdings auch QuaLa scuola, infatti, vanta importanti certificaDetail von einer Wandmalerei von Kindern der
lität und Sicherheit der Räumlichkeiten“.
zioni
di sicurezza e ha un tasso di conformiSchule/Particolare di un murale realizzato dai bambini della
scuola
Der Zustand der Schule entspricht daher
tà a norme e regolamenti, anche di tipo saauch den Sicherheitsbestimmungen und -vorschriften, auch im Bereich
nitario, ben superiori alla media degli istituti in Italia.
Gesundheitsschutz, in einem Masse, das weit über dem Durchschnitt
“Facciamo investimenti costanti. Per la struttura e per il personale. Le
der italienischen Schulen liegt.
nostre docenti sono assunte a tempo indeterminato, con condizioni eco„Wir investieren regelmäßig in Schulgebäude und Personal. Unsere Lehrnomiche vicine ai contratti statali.”
kräfte wurden mit unbefristetem Arbeitsverhältnis eingestellt und ihre
Un esempio di rispetto per chi vive la scuola studiando o insegnando.
Gehälter liegen nur knapp unter der in öffentlichen Arbeitsverhältnissen
E d’altronde, il rispetto, alla Gesù di Nazareth lo s’insegna quotidiavorgesehenen Vergütung.“
namente. Non solo rispetto delle regole ma anche delle storie persoDas ist nur ein Beispiel für den respektvollen Umgang, der für alle gilt,
nali di tutti. A iniziare da quelle di ogni bambino, talvolta caratterizdie hier lernen oder unterrichten. Und Respekt durchzieht in der Gesù
zate da difficoltà familiari di tipo economico o socio-ambientale.
di Nazareth-Schule ja auch täglich den gesamten Unterricht. Das beNonostante alcune situazioni complesse, sembra però che in questa
deutet nicht nur Beachtung der Regeln sondern auch Rücksichtnahme
scuola la collaborazione tra educatori e famiglie funzioni più che alauf die persönliche Lebensgeschichte eines jeden. Besonders bei den
trove. Almeno a sentire la maestra Anna, che insegna qui dopo esseKindern, die finanziell und sozialbedingt in schwierigen familiären Verre stata da piccola allieva della scuola materna: “Noi cerchiamo semhältnissen leben.
pre il dialogo con le famiglie dei nostri alunni. E devo dire che la risposta
Auch trotz gewisser Schwierigkeiten scheint die Zusammenarbeit zwic’è. Anche perché comprendono e apprezzano la dedizione che la scuo-
A
A
Aus den Gemeinden | Dalle comunità
schen Lehrkräften und Familien in dieser Schule besser als anderswo
zu klappen. So klingt es zumindest zwischen den Worten der Lehrerin
Anna durch, die als Kind diese Schule besuchte und heute hier als Kindergärtnerin arbeitet: „Wir suchen stets den Dialog mit den Familien
unserer Kinder. Und die Reaktion, die wir erhalten, ist gut. Auch weil das
Engagement der Schule gesehen und geschätzt wird. Besonders auch
der persönliche Einsatz von uns Lehrern und Lehrerinnen“.
Das bestätigen ebenfalls die Zahlen: Jedes Jahr gibt es für alle 123 freien Plätze Anmeldungen. Und das ist, in einem Gebiet mit hoher Schulabbruchsrate, eine Tatsache, die dem diakonischen Einsatz der ELKI für
die Kinder und ihre Familien und auch für ihr Ansehen als Kirche, die
fähig ist, auf dringende soziale Fragen zu reagieren, einen hohen Stellenwert beimisst.
Beim Mittagessen, bei dem uns das fröhliche Stimmengewirr der Kinder fast betäubt, treffen wir die Lehrerein Lia: „Wir versuchen, die Kinder zu bilden, sie aber auch zu erziehen und bei ihrem Wachstum vor
möglichen Gefahren zu schützen“.
Eine dieser Gefahren stellt die Verbreitung der neuen Technologien unter den Kindern dar. Denn dabei besteht das Risiko, dass diese sich immer mehr in eine virtuelle Welt (Soziale Medien und Videogames) begeben. „Wir müssen sie zu einem bewussten Umgang mit Internet und
Computer erziehen, indem wir Regeln aufstellen und einhalten lassen“,
so Lia. Aber „ohne die digitalen Medien in sich zu verteufeln, die ja bei
einem gesunden Umgang, gewiss etwas Positives sind“, fügt Pfarrer Poggioli hinzu.
Ferner muss jeder, der erzieht, stets bereit sein, auf Anregungen der Kinder zu reagieren. Diese sind „heute mehr denn je vielfältigen Anregungen
ausgesetzt, mit ernüchterten Reaktionen. Bisweilen sind sie auch
durch die unmittelbare Konfrontation mit neuen Familienmodellen verwirrt“, so weiter Lia. Man muss zuhören können und sich austauschen
wollen, ohne sich durch die Neugierde und Ängste, die früher typisch
für ältere Kinder waren, aus dem Konzept bringen zu lassen. „Vor einigen Tagen z.B. wurde ich von meinen Schülern gefragt, was ‘baby squillo’ bedeutet. Im Fernsehen und zuhause hatten sie davon gehört. Das
Thema wurde dann natürlich mit dem dem Alter unserer Kinder entsprechenden Feingefühl besprochen“, erzählt uns Lia zum Abschluss.
Wir verabschieden uns von den Lehrerinnen, Sekretärinnen, Hausmeisterinnen, Köchinnen und Pfarrer Poggioli mit der Überzeugung,
dass im Schulwesen Ideen, Werte, und vor allem Leidenschaft, wie die,
die in der Gesù di Nazareth-Schule zu spüren ist, für die Zukunft aller
wesentlich sind.
Die Redaktion – BMP Comunicazione
Übersetzung: Kerstin Gros
23
Pfarrer Paolo Poggioli vor dem
Eingang der Schule Gesù di
Nazareth/Il Pastore
Paolo Poggioli davanti
all’ingresso della scuola
Gesù di Nazareth.
la ha verso i loro figli, a partire dall’impegno personale di noi insegnanti”.
Lo confermano i numeri:
gli iscritti raggiungono
ogni anno il massimo dei
posti disponibili, 123. E, in
un’area segnata da alta
dispersione scolastica, è
un dato che misura il valore dell’impegno diaconale della CELI con benefici per i bambini, per le famiglie e anche per la propria immagine di Chiesa capace di rispondere a indifferibili istanze sociali.
A pranzo, allegramente assordati dal chiacchiericcio a …mille decibel
dei bambini in mensa, incontriamo la maestra Lia: “Cerchiamo di istruire ma anche di educare e proteggere i bambini nel loro percorso di crescita. Anche di fronte a sfide inedite” spiega.
Ad esempio, quelle generate dalla diffusione delle nuove tecnologie tra
i bambini, con il rischio che inizino a vivere solo virtualmente tra social media e videogiochi: “Occorre educare a un uso consapevole di web
e pc, dando regole e facendole rispettare” ci dice Lia, ma “senza demonizzare la tecnologia in sé che, se ben utilizzata, è senz’altro positiva” interviene Poggioli.
Inoltre, chi educa deve essere sempre pronto a rispondere alle sollecitazioni dei bambini “oggi molto più esposti a stimoli, con reazioni disincantate e, talvolta, confusi anche dal confronto diretto con nuovi modelli familiari” riprende Lia. Bisogna quindi saper ascoltare e accettare il confronto, senza smarrirsi di fronte a curiosità e paure, un tempo tipiche di un’età maggiore: “L’altro giorno, ad esempio, i miei alunni mi hanno chiesto cosa significasse ‘baby squillo’ dopo averne sentito parlare in tv e in famiglia. Ne abbiamo discusso. Ma con tutta l’accortezza e la delicatezza indispensabili per la loro età” conclude Lia.
Salutiamo le maestre, le segretarie, le bidelle, le cuoche e il Pastore Poggioli. E andiamo via con la convinzione che, per il futuro di tutti, nella
scuola siano fondamentali idee, valori e, soprattutto, passione. Quella che si respira alla Gesù di Nazareth.
La Redazione – BMP Comunicazione
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Aus den Gemeinden | Dalle comunità
Religionserziehung
für Kinder
Educazione religiosa
per i piccoli
ein Leben als Christin begann schon sehr früh, als Kind in una mia vita come cristiana è iniziata molto presto: da bambina presserer Sonntagsschule in Brasilien, meinem Heimatland. Ich
so la Scuola Domenicale in Brasile, il mio paese d’origine. Ero picwar zwar noch sehr klein, aber ich erinnere auch heute noch
colissima. Ma ricordo bene i miei insegnanti. Due maestre gemelle
gut meine LehrerInnen. Zwei identische Zwillingsschwestern, eine ameidentiche, una missionaria americana, e il mio favorito: un pastore anrikanische Missionarin und mein Lieblingslehrer: ein älterer Pastor, der
ziano già in pensione, che aveva un modo creativo di raccontare le stoschon im Ruhestand war, und der uns die Bibelgeschichten auf sehr krearie, aiutandosi anche con un quadro di flanella in cui i personaggi - da
tive Weise erzählte. Er behalf sich dabei mit einem Stoffbild, auf das er
attaccare e spostare conformemente allo svolgimento del testo - agidie Figuren je nach Verlauf der Erzählungen aufsteckte und hin und her
vano come in un teatrino.
bewegte, wie bei einem Puppentheater.
Ancora oggi, tra le pagine della mia Bibbia, ho qualHeute noch verwende ich in meiner Bibel einige
che piccolo segnalibro fatto allora: mi basta oskleine Lesezeichen von damals. Sobald ich sie
servarli per “ritrovarmi” in quel salottino illumianschaue, fühle ich mich in die von der Morgennato dal sole del mattino, un nido di allegria in cui
sonne beleuchtete Sonntagsschule von damals zurisuonavano le note di un piano e i vetri della firückversetzt. Ein fröhlicher Ort, in dem Klaviernestra vibravano per la forza delle nostre vocine.
musik erklang und unsere lauten Kinderstimmen
Ricordi bellissimi che cerco di trasmettere adesso
die Fensterscheiben erzittern ließen. Wunderai miei piccoli bambini della Scuola Domenicale
schöne Erinnerungen, die ich heute den Kindern
di Nervi.
in der Sonntagsschule von Nervi zu vermitteln verIl modo d’apprendere è fondamentale e i bimbi mesuche.
morizzano molto più facilmente di noi adulti.
Das ‚Wie‘ ist dabei entscheidend und außerdem
“Chi trova subito, nella Bibbia, il primo versetto
fällt Kindern das Lernen sehr viel leichter als uns
del capitolo 2 del libro Osea? “: quante caramelErwachsenen. „Wer findet als Erster Vers 1, Kapitel
le vinsi e quante cose imparai in quelle divertenti
2 im Buch Hosea?“ Bei diesem lustigen Spiel gegare!
wann ich nicht nur eine Menge Bonbons, sondern
Il Padre Nostro, qualche versetto o Salmo, alcuni
lernte auch sehr viel!
inni appresi da piccola: non li ho più scordati.
Die Bibel von den Kindern gemacht - beim
Das Vaterunser und einige der damals gelernten
E sono stati le fondamenta per la mia vita adulta:
arbeiten /La Bibbia fatta dai bambini - al lavoro
Bibelverse, Psalmen und Lieder habe ich nie mehr
parole per calmarmi prima di un esame al liceo, per
vergessen. Sie waren das Fundament meines Erdarmi fiducia prima di un colloquio di lavoro, per
wachsenenlebens: Worte, die mich auf dem Gymnasium vor einer Klasaffrontare momenti difficili o assumere decisioni complicate.
senarbeit beruhigten, die vor einem Bewerbungsgespräch mein VerQuest’anno, la nostra Scuola Domenicale ha realizzato la “Bibbia fattrauen in mich stärkten, die mir in schweren Momenten oder bei schwieta dai bambini”, un raccoglitore dei loro lavoretti, organizzati nell’orrigen Entscheidungen die nötige Kraft geben.
dine cronologico delle storie bibliche selezionate e narrate in base alIn unserer Sonntagsschule haben wir dieses Jahr eine „von Kindern gel’età.
staltete Bibel“ gemacht, eine Mappe mit allen Bastelarbeiten. Die von
Anche l’anno precedente, il programma era stato articolato: dalle riden Kindern altersgemäß künstlerisch dargestellten Bibelgeschichten
flessioni sui temi di Natale e la preparazione di segnalibri natalizi alla
sind darin chronologisch geordnet.
preghiera “come parliamo con Dio”, dal ripasso della storia di Noè e del
Auch letztes Jahr haben wir ein in verschiedene Themen untergliedertes
Diluvio alla comprensione del significato della Pasqua fino al BattesiProgramm zusammengestellt: von Gedanken zur Weihnachtsgemo e alla Pentecoste.
M
L
Aus den Gemeinden | Dalle comunità 25
schichte samt Gestaltung von weihnachtlichen Lesezeichen, über das
Gebet : „wie wir mit Gott sprechen“ und die Wiederholung der Geschichte Noahs und der Sintflut bis hin zum Verständnis der Bedeutung
von Ostern, der Taufe und Pfingsten.
Es gibt keine Anwesenheitspflicht bei uns und jedes sonntägliche Zusammentreffen ist unabhängig von allen anderen. Die Kinder können
frei entscheiden, ob sie malen oder lieber eine Collage machen möchten, je nach Thema. Sie können aber auch einfach nur zuhören. Nachdem die Kinder mit ihren Familien im Gottesdienst die Begrüßung des
Pfarrers gehört und das erste Lied gesungen haben, kommen sie zu uns.
Bei den „Großen“ geht es derweil mit der Predigt weiter. Die Kinder kehren später zu ihren Familien zurück, um bei der Kollekte zu helfen und
gemeinsam den Segen zu empfangen.
Das größte Hindernis bei dieser erzieherischen Tätigkeit besteht darin, dass sie in einer katholisch und nicht protestantisch geprägten Kultur erfolgt.
Da, anders als in meinem Heimatland Brasilien, die meisten protestantischen Gemeinden in Italien keinen „Kindergottesdienst“ oder
Sonntagsschule haben, war es kein leichtes Unterfangen, den Eltern oder
Großeltern die Bedeutung der Religionserziehung für Kinder und Kleinkinder zu vermitteln.
Aber andererseits erlebten ja auch meine lieben Schwestern und Brüder ihre Evangelisation/Bekehrung im Allgemeinen als Erwachsene.
Und das bringt uns zu der Frage zurück: Hat derjenige, der in einer Kirche großgeworden ist, die Begegnung mit Gott wirklich erlebt oder hat
er/sie sich lediglich an die Idee gewöhnt, jeden Sonntag in die Kirche
zu gehen und ihr zu dienen?
Wie schon erwähnt, haben mich die als Kind gelernten Bibelverse und
Psalmen in vielen Momenten meines Lebens spirituell gestärkt, und zwar
genau dort, wo auch der kleine erzieherische Samen ausgesät wurde.
Und so sind heute die Hingabe der Missionare und Kirchenmitglieder,
die mich als Kind bei meiner Evangelisation begleiteten, ihr Glaubensvorbild und das christliche Vorbild meiner Eltern die Essenz meines spirituellen Lebens geworden. Eine ständige Inspiration für meine bescheidene erzieherische Tätigkeit.
Andreia Gomide, Leiterin der Sonntagsschule in Nervi
Überstezung: Kerstin Gros
Die Familie lieben - das
Tagesthema malen/Amare
la famiglia - colorare
il tema del giorno
Nella nostra Scuola Domenicale non c’è obbligo di frequenza e ogni incontro è indipendente dall’altro.
Il bambino è libero di disegnare o fare un collage in base al tema del
giorno o anche di limitarsi ad ascoltare: la sua attività si svolge dopo
essere stato in chiesa con la propria famiglia per il tempo di ascoltare il Benvenuto del Pastore e il primo canto, mentre il culto dei “grandi” prosegue con il sermone e prima di rientrarvi per aiutare nella raccolta delle offerte e ricevere la benedizione insieme ai propri cari.
La difficoltà maggiore di questa attività educativa è nel realizzarla in
una società con cultura di catechismo cattolico ma non protestante.
Diversamente dal “mio” Brasile, la maggioranza delle Comunità protestanti in Italia non ha il “culto infantile” o la Scuola Domenicale: il lavoro duro da svolgere è stato sugli adulti, per spiegare a genitori o nonni l’importanza di tale apprendimento in tenera età.
D’altronde, l’esperienza di evangelizzazione/conversione dei miei cari
fratelli è generalmente avvenuta in età adulta.
Bene, questo ci rimette alla domanda: una persona cresciuta in Chiesa ha veramente avuto l’incontro e l’esperienza con Dio oppure si è solo
abituata all’idea di servire e frequentare la Chiesa ogni domenica?
Come detto, in diversi momenti della mia vita i versetti o Salmi memorizzati da bambina mi hanno rafforzato spiritualmente proprio là
dove il piccolo seme dell’insegnamento era stato piantato.
E così, oggi, la dedizione dei missionari o dei membri della chiesa che
mi seguirono da piccola nell’evangelizzazione e il loro esempio di fede
e quello di Cristiano dei miei genitori sono diventati l’essenza della mia
vita spirituale e l’ispirazione continua per la mia piccola attività educativa.
Andreia Gomide, responsabile della Scuola Domenicale di Nervi
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Frauennetzwerk | Rete delle donne
Ach so!
Ah ecco!
Seminar des Frauennetzwerks
in Meran, vom 21. – 23. März. Thema:
Toleranz (Themenschwerpunkt
der Lutherdekade 2013)
Seminario della Rete delle donne
a Merano, dal 21 al 23 marzo. Tema:
tolleranza (tematica dell’anno 2013
della decade di Lutero)
elcher ist der älteste Frauenberuf? Wenn Sie jetzt spontan
antworten „Prostitution“, dann geht es Ihnen genauso, wie
uns 25 (!) Teilnehmerinnen am Seminar des Frauennetzwerks.
So nämlich antworteten wir alle einstimmig auf diese Frage von Hannelore Schettler, die uns gerade durch das hochinteressante Meraner
Frauenmuseum geführt hatte. Unter anderem ging es in dieser Führung um das Thema Schönheit und Schönheitsideale. Erleichtert
durften wir feststellen, dass es sich bei dem ältesten Frauenberuf um
einen wesentlich schöneren handelt, nämlich den Beruf der Hebamme. Ach so! Sieh mal eine an. Da können wir mal sehen, wie wenig wir
Frauen uns heute unserer wesentlichen Schönheit bewusst sind: In dem
Beruf der Hebamme verbergen sich sogar mindestens zwei „Schönheiten“ der Frau: Die Einzigartigkeit der Schwangerschaft, des Gebärens, und die Einzigartigkeit einer so starken Verbundenheit, wie zwischen Hebamme und Gebärender. Nach der Führung durch das Frauenmuseum entdeckten wir, angeleitet von der Tanzpädagogin Dorothea Staffler, die biblische Gestalt der Ruth (Buch Ruth 1, 16b). Ruth folgt
als junge Witwe ihrer Schwiegermutter Noomi in deren Heimat, obwohl
Noomi zunächst versucht, sie davon abzuhalten. Rut bleibt standhaft
(„Wohin du gehst, dahin gehe auch ich“) und beweist Noomi Treue. Hier
also ein neues Beispiel, für die Verbundenheit zwischen Frau und Frau,
das wir dann auch tanzend nachempfinden konnten unter anderem
mit dem bulgarischen Frauentanz Marimarico, Nach Tanzmeditation
und typisch Südtiroler Abendessen klang dieser erste Tag mit einer nächtlichen Kirchenführung mit Gesang und Kerzenlicht aus.Am Samstagmorgen durften wir nach dem Frühstück und einer besinnlichen Morgenandacht dem spannenden Vortrag „Wie reden wir miteinander“ von
Frau Dr. Christine Baumgartner, (Psychotherapeutin) zuhören, die uns
einen Einblick in die „gewaltfreie Kommunikation“ gewährte und uns
an der Hand nahm bei der Entwicklung einer „Kultur des Streitens“. Bei
der abschließenden Fragenrunde hat die Frage der ältesten Teilnehmerin
(86) wohl alle am meisten berührt: „Als der Krieg zu Ende war, war ich
17 Jahre jung und wollte das nie wieder erleben. Als junges Mädchen
dachte ich mir, die kleinste Keimzelle für einen Krieg muss wohl der Streit
zwischen 2 Personen sein und wenn ich als Einzelperson etwas gegen
ual è il mestiere più antico della donna? Se rispondete spontaneamente la “prostituzione”, allora vi capita proprio come è
capitato a noi 25 (!) partecipanti al seminario della Rete delle
donne. Così abbiamo risposto all’unisono a questa domanda di Hannelore Schettler, che in quel momento ci stava guidando nell’interessantissimo Museo delle donne di Merano. Fra le altre cose in questa visita guidata è stato trattato anche il tema della bellezza e degli ideali di bellezza. Con sollievo abbiamo potuto constatare che il mestiere
più antico della donna è uno molto più bello, vale a dire la professione dell’ostetrica. Ah ecco! Osserviamone una e possiamo capire
quanto poco noi donne siamo consapevoli oggi della nostra bellezza
essenziale: nel lavoro dell’ostetrica si nascondono come minimo due
“bellezze” della donna: l’unicità della gravidanza e del partorire e l’unicità di un legame così stretto come quello fra l’ostetrica e la partoriente.
Dopo la visita guidata attraverso il Museo delle donne con l’aiuto della pedagogista della danza Dorothea Staffler abbiamo scoperto il personaggio biblico di Ruth (libro di Ruth 1, 16b). Rut segue come giovane
vedova sua suocera Naomi nella sua patria, anche se Naomi all’inizio
cerca di dissuaderla. Rut rimane ferma nelle sue intenzioni (“dove andrai tu, andrò anch’io”) dando prova della sua fedeltà a Naomi. Questo è un nuovo esempio del legame fra donna e donna, che abbiamo
potuto anche sperimentare più tardi fra l’altro partecipando alla danza bulgara delle donne “Marimarico”. Dopo la danza meditativa e una
tipica cena altoatesina, questa prima giornata si è conclusa con una
visita notturna guidata alla chiesa allietata da canti e alla luce delle
candele. Sabato mattina dopo la colazione e la preghiera mattutina abbiamo potuto seguire l’appassionante relazione “Come parliamo fra
di noi” della dr. Christine Baumgartner(psicoterapeuta) che ci ha fornito una panoramica della “comunicazione senza violenza” e ci ha presi per mano nel chiarirci lo sviluppo di una “cultura della lite”. Durante la sessione conclusiva delle domande quella posta dalla partecipante
più anziana (86) ha commosso tutte: “Quando è finita la guerra avevo 17 anni e non volevo che accadesse mai più. Da ragazzina quale ero
ho pensato che la cellula germinale più piccola per una guerra deve essere la lite fra 2 persone e dato che io come singola persona volevo far
W
Q
Frauennetzwerk | Rete delle donne
27
Die Teilnehmerinnen/Il gruppo delle partecipanti
den Krieg tun will, muss ich mich friedlich verhalten und habe also in
meinem ganzen Leben versucht, niemals zu streiten. Jetzt lehren Sie uns
die Kultur des Streitens und da wollte ich fragen, ob ich jetzt etwa mein
Leben lang alles falsch gemacht habe?“ Was für eine Frage!Vor einer
Stadtführung durch das schöne Meran gewährte uns Renate Abram
einen Einblick in die Geschichte Südtirols, eine Geschichte, die durchaus auch viel mit Toleranz bzw. Intoleranz zu tun hat. Nun leitete Laura Sedda Bordon, Mitglied der jüdischen Gemeinde den Workshop „Toleranz und Religion“, in dem wir uns mit vier Frauen aus dem Alten Testament auseinandersetzten. Auch hier wurden wir auf die Rolle der
Schönheit der Frau in der Schöpfung aufmerksam.Am Abend stellte sich
die ev. Gemeinde Merans vor und Zeitzeuginnen kamen zu Wort.
Am Sonntag klang das Seminar mit einem eindrucksvollen von Frauen gestalteten ökumenischen Gottesdienst aus. Ein riesiges Dankeschön
für die Gastfreundschaft der Gemeinde Meran und die Organisation
und Gestaltung des Seminars von Andrea Burgenmeister!
Katja Gieselmann
qualcosa contro la guerra dovevo comportarmi in maniera pacifica; per
questo durante tutta la mia vita ho cercato di non litigare mai. Ora lei
ci insegna la cultura della lite e allora volevo chiederle se ho sbagliato tutto nel corso della mia intera vita”. Che domanda! Prima di una
visita guidata attraverso la bella Merano,Renate Abram ci ha fornito
una panoramica della storia dell’Alto Adige, una storia che ha molto
a che fare con la tolleranza o l’intolleranza. Laura Sedda Bordon, membro della comunità ebraica ha tenuto il workshop “Tolleranza e religione”,
in cui ci siamo confrontate con quattro donne dell’Antico Testamento.
Anche in questo caso abbiamo notato il ruolo della bellezza della donna nella Genesi. La sera ci è stata presentata la comunità evangelica
di Merano con testimoni che hanno preso la parola. Domenica il seminario si è concluso con un straordinario culto ecumenico organizzato dalle donne. Un grandissimo grazie per l‘ospitalità alla comunità di Merano e ad Andrea Burgenmeister per l’organizzazione e la gestione del seminario!
Katja Gieselmann
Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti
28
KULTUR / CUTURA
Frühlingskonzerte zwischen Florenz und
Verona
Ein begeistertes Publikum
konnte sich im April dieses
Jahres einer ganzen Reihe
festlicher Konzerte erfreuen. Insbesondere wollen wir hier von den musikalischen Veranstaltungen der Gemeinden Verona-Gardone und Florenz
sowie der Gemeindegruppe Emilia-Romagna
berichten.
Am 1. April fand in Verona,
der Stadt Romeo und Julias, ein Konzert mit dem international bekannten
Kammerchor der Dresdner
Frauenkirche statt.
Genau ein Jahr nach seinem letzten Auftritt in Italien sang der Dresdner
Chor erneut vor einem italienischen Publikum. Anstoß dafür war unter anderem auch der große Erfolg seiner 2013 in der San
Domenico Kirche stattgefundenen musikalischen
Darbietung, die von einem großen, musikbegeisterten Publikum gefeiert
worden war.
Auch dieses Jahr war das
Publikum Veronas bei dem
zweiten Konzert der Europatour 2014 des Kammerchors wieder voller Begeisterung dabei. Ein Chor,
der 40 halbprofessionelle
Sängerinnen und Sänger
umfasst, und dessen Repertoire sich vor allem aus
A-cappella-Musik aus dem
17. und 18. Jahrhundert zusammensetzt. Das diesjährige Konzert bot den
Zuhörern einen Querschnitt durch die Komposition für A-cappella-Chor
aus dem 20. Jahrhundert,
mit Werken von Maurice
Duruflé, Samuel Barber
und – als besonderen Höhepunkt – die Messe für
zwei vierstimmige Chöre
Emilio Antonucci und Bernardo Donati haben in Florenz
gespielt/Emilio Antonucci Bernardo Donati esibitisi Firenze.
von Frank Martin, ein faszinierendes musikalisches
Erlebnis.
Auch die Musikveranstaltungen in Florenz waren
ein Publikumserfolg. Im
April fanden an vier Mittwochabenden die von der
Florentiner Gemeinde organisierten „Aprilkonzerte“ statt. Los ging es mit
“Mouvements perpétuels”
mit E. Antonucci (Gitarre)
und B. Donati (Querflöte);
es folgten “Gemme per
l’anima” mit D. Dori (Orgel); Stabat Mater mit S.
Bossa (Sopranstimme), F.
Ghelardini (Altstimme)
und U. Cerini (Orgel). Abgeschlossen wurde die
Konzertreihe mit “Stella
sicut flamma”, dargeboten von Angelica (Oboe)
und Margherita Da Ronco
(Orgel).
Das Florentiner Publikum
konnte sich so in der Kirche am Lungarno Torrigiani, dank der herrlichen,
2005 restaurierten Kemper-Heberlein-Orgel, einer
ganzen Bandbreite musikalischer Werke der verschiedensten Komponisten erfreuen: von Sauguet bis Piazzolla, von
Bach bis Mendelssohn, von
Domenico bis Alessandro
Scarlatti und von Rossini
bis Hakim.
Wie so oft schon war der
Eintritt zu den Konzerten
in Florenz und Mailand
frei. Zu verdanken ist dies
dem klugen Umgang mit
den 8xmille-Geldern der
Evangelisch-Lutherischen
Kirche in Italien, die in diesem Fall für kulturelle Initiativen verwendet wurden.
Die Redaktion –
BMP Comunicazione,
in Zusammenarbeit
mit Bernhard Werner (Verona), Karin Peschau (Verona) und Jörn
A. Lahr (Florenz)
Übersetzung:
Kerstin Gros
Tra Verona e Firenze
è fiorita una primavera
di concerti
Lo scorso aprile è stato caratterizzato da alcuni importanti e apprezzati appuntamenti musicali.
In particolare, abbiamo
puntato l’attenzione su
quanto è stato organizzato
dalla comunità di VeronaGardone e da quella di Firenze ed Emilia-Romagna.
Nella città di Giulietta, lo
Kultur | Cultura
Ein Moment des florentinischen Konzert/
Un momento di un concerto fiorentino
scorso 1 aprile, si è tenuto
il concerto del raffinato
Coro da camera della
Frauenkirche di Dresda.
Il Coro è tornato così in
Italia, esattamente a un
anno di distanza dalla sua
ultima presenza e l’ha fatto proprio sulla spinta del
grande successo già riscosso nella città scaligera,
dove l’esibizione 2013 era
avvenuta in una Chiesa di
San Domenico gremita da
appassionati e curiosi.
Anche quest’anno, il pubblico di Verona - seconda
tappa del tour europeo
2014 del Coro – ha rinnovato il proprio entusiastico
apprezzamento alla formazione di quaranta cantori, uomini e donne, semiprofessionisti: specializzati soprattutto nell’esecuzione di brani a cappella di
origine secentesca e settecentesca, questa volta gli
artisti hanno offerto ai pre-
senti uno spaccato sulla
produzione per coro a cappella del XX secolo, con
opere di Maurice Duruflé,
Samuel Barber e, soprattutto, con la Messa per
doppio coro a 4 voci di
Frank Martin, dall’affascinante e bruciante bellezza.
Non da meno è stata l’attività musicale a Firenze
dove la locale comunità
ha, addirittura, promosso
ben quattro appuntamenti, denominati “Concerti di Aprile”, per quattro
mercoledì di seguito: si è
iniziato con “Mouvements
perpetuels”, con E. Antonucci alla chitarra e B. Donati al flauto traverso; poi
si è proseguito con “Gemme per l’anima” e l’organista D. Dori; quindi, è stata la volta di Stabat Mater
con la soprano S. Bossa, il
contraltista F. Ghelardini
e l’organista U. Cerini; infine, la serie si è conclusa con
“Stella sicut flamma” e la
performance di Angelica e
Margherita Da Ronco, rispettivamente oboista e
organista. I fiorentini hanno così apprezzato un’ampia gamma di opere e brani: da Sauguet a Piazzolla,
da Bach a Mendelssohn,
da Domenico ad Alessandro Scarlatti, da Rossini a
Hakim, nella chiesa di Lungarno Torrigiani, dominata
dal magnifico organo Kemper-Heberlein restaurato
nel 2005.
Come spesso accade, i concerti svoltisi nelle città del
Giglio e della Scala non
hanno previsto un biglietto d’ingresso, anche grazie
al sapiente uso del contributo dell’otto per mille destinato alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia e
dedicato alle attività culturali.
La Redazione – BMP Comunicazione, in collaborazione con i sigg. Bernhard Werner (VR), Karin
Peschau (VR) e
Jörn A.Lahr (FI)
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Protestantesimo e
democrazia –
Claudiana Verlag Buchreihe Nostro
Tempo (272 Seiten,
Euro 18,50)
Protestantesimo e
democrazia Editore Claudiana Collana Nostro
Tempo (pp. 272,
euro 18,50).
Einladung zur Lektüre
Invito alla lettura
In einem neuen Buch von
der FCEI-Studienkommission - “Protestantesimo e
democrazia”- werden die
Beziehungen zwischen
protestantischer Theologie und in der Moderne
entstandenen, demokratischen Staatsformen von
namhaften Autoren neu
ausgelegt. Es wird darin
darüber reflektiert, wie in
einer durch Globalisierung,
Wirtschaftskrise, nachhaltige Entwicklung, Gendergleichstellung und bioethische Dilemmata immer komplexer werdenden Welt kriselnde Beteiligungs- und Vertretungsformen erneuert werden
können.
In “Protestantesimo e democrazia” - nuovo volume a cura della Commissione studi della FCEI – si rivisita, con il contributo di
autori prestigiosi, il tema
del rapporto tra la teologia
protestante e le forme democratiche nate nell’età
moderna. E si ragiona di
come rinnovare forme di
partecipazione e rappresentanza ormai in crisi, in
un mondo sempre più
complesso a causa di globalizzazione, crisi economica, sviluppo sostenibile,
questioni di genere, dilemmi bioetici.
Übersetzung: Kerstin Gros
8PERMILLE
Chiesa Evangelica
Luterana in Italia
7.000 i luterani in Italia. Ma quasi 60.000 le firme per sostenere le attività della
CELI, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia.
STANZIAMENTO 8 PERMILLE 2013
45,94%
23,86%
9,46%
il sostegno a una Chiesa che evolve con la società.
Firme
58.500
Percentuale scelte espresse
0,32%
9,72%
5,74%
1,97%
Otto per Mille alla CELI:
€ 3.920.845,89
Rimessa
3,31%
€ 87.314,71
Residui 8 per mille
TOTALI DEI PROGETTI SPESI NEL 2013
Concistoro
livello nazionale 33%
Comunità
locale 67%
Somma
Percentuale
SOCIALE
€ 118.594,37
€ 218.764,89
€ 337.359,26
9,46%
EVANGELIZZAZIONE
€ 267.887,94
€ 1.370.990,28
€ 1.638.878,22
45,94%
CULTURA
€ 63.864,49
€ 141.000,00
€ 204.864,49
5,74%
MISSIONE
€ 329.834,43
€ 17.000,00
€ 346.834,43
9,72%
GESTIONE E PUBBLICITÀ
€ 31.576,93
€ 86.372,62
€ 117.949,55
3,31%
FORMAZIONE - Progetti Sinodali
€ 70.206,96
€ 70.206,96
1,97%
€ 851.084,04
€ 851.084,04
23,86%
100%
MINISTRI DI CULTO
di cui ritenute fiscali
Totale stanziato
€ 194.312,52
€ 972.357,15
TOTALE SPESO
TOTALE STANZIATO
€ 1.733.049,16
€ 1.834.127,79
€ 3.567.176,95
€ 916.585,29
€ 1.860.945,89
€ 2.777.531,18
TOTALE TRATTENUTE
€ 1.143.314,71
€ 1.143.314,71
TOTALE PROGETTATO
€ 2.059.900,00
€ 3.920.845,89
RESIDUI ANNI PRECEDENTI
€ 69.008,99
€ 18.305,72
€ 87.314,71
RIPORTI PER ANNI FUTURI
€ 189.536,15
€ 26.818,08
€ 216.354,23
FONDO IMMOBILI
Totale
€ 50.000,00
€ 50.000,00
€ 3.920.845,89
Post Scriptum 31
Lesen und erziehen
Leggere ed educare
chon seit einigen Jahrzehnten sind auch Kinder und Jugendliche zu
potentiellen Verbrauchern geworden. Zu Kunden, die es mit immer
neuen Produkten zu umwerben gilt. Produkte, die Wünsche erwecken
und mit der Zeit ein verzerrtes Bild von der Wirklichkeit entstehen lassen. Das führt zu dem Glauben, dass Glück unmittelbar vom Besitz eines bestimmten Produktes abhängt. Auch das Verlagswesen läuft die
Gefahr, Teil dieser Marktdynamiken zu werden und junge Leser in zu
ködernde Kunden zu verwandeln. Früher wurden Jugendbücher
hauptsächlich veröffentlich, um Kinder und Jugendliche zum Lesen anzuregen. Heute hingegen scheinen die Verkaufszahlen im Vordergrund
zu stehen. Verlage sind auf der ständigen Jagd nach potentiellen Bestsellern, die den Wünschen der jungen Leser entsprechen. Egal, ob manche Bücher keinerlei erzieherischen Wert besitzen, Hauptsache die Verkaufszahlen stimmen. Das Team, das im Verlagshaus Claudiana für die
Auswahl der für den Druck bestimmten Kinder- und Jugendbücher zuständig ist, ist sich dieser Dynamiken wohl bewusst. Die von ihnen gewählten Bücher dienen der Unterhaltung, sollten aber gleichzeitig auch
erzieherisch wertvoll sein. Sie sollen die Freude an einer guten Lektüre, am Glauben und am Leben fördern. Eine schwierige, aber nicht unmögliche Aufgabe. Das bezeugen die zahlreichen Nachfragen nach einigen Klassikern aus dem Claudiana-Angebot, wie etwa “Racconta la
Bibbia ai tuoi ragazzi” von M. Girardet und T. Soggin. Ein Buch, das Jugendlichen die Bibel durch die Faszination ihrer Geschichten verständlich
macht. Auch denen, die mit ihr noch nicht so sehr vertraut sind. Oder
“Il Popolo della Bibbia” von Silvia Gastaldi und
Claire Musatti, eine Reise durch Sitten und
Bräuche der Bibel, die den jungen Lesern das
Wort Gottes näher bringen soll. Die verlegerische
Herausforderung besteht darin, den Zauber
eines schönen Buchs mit seinem erzieherischen Wert zu verknüpfen. Dazu reicht allerdings
weder erzieherische Leidenschaft noch verlegerische Fachkompetenz. Man muss bereit sein,
sich von Kindern erziehen zu lassen, um von ihren Helden zu lernen. Auch von denen, die
scheinbar nichts evangelisches an sich haben,
wie im Fall von Harry Potter, dem Zauberlehrling,
der – in der Überarbeitung von Peter Ciaccio in “Il Vangelo secondo Harry Potter” eine überraschende, bibelnahe Spiritualität offenbart.
Lidia Maggi, Baptistenpastorin
Übersetzung:Kerstin Gros
l mercato ormai da qualche decennio ha scoperto nei bambini e nei
ragazzi potenziali consumatori, clienti da ammaliare con oggetti
che suscitino desiderio fino a deformare la realtà facendogli credere che la via verso la felicità passa solo dal possesso di quel certo prodotto. Anche l’editoria rischia di entrare in queste dinamiche di mercato trasformando i giovani lettori in clienti da agganciare.
Se, nel passato, un libro indirizzato ai ragazzi veniva proposto principalmente per educare alla lettura, oggi sembra prevalere l’esigenza di vendere, sempre a caccia di potenziali best seller che possano
incontrare i desideri dei più piccoli. E poco importa se alcuni libri sono
poco educativi, l’importante è che vendano.
Di queste dinamiche è ben cosciente il team di lavoro che, all’interno della casa editrice protestante Claudiana, si occupa di proporre pubblicazioni per bambini e adolescenti. Tali libri devono intrattenere,
ma soprattutto educare. Educare alla buona lettura, alla fede e alla
vita. È un compito arduo, ma non impossibile.
Lo dimostrano le tante richieste di alcuni classici della produzione
Claudiana come “Racconta la Bibbia ai tuoi ragazzi” di M. Girardet
e T. Soggin, un modo per avvicinare i pre-adolescenti alla Bibbia attraverso il fascino dei suoi racconti resi accessibili anche a chi non
ha gran dimestichezza con la Bibbia. Oppure “Il Popolo della Bibbia”
di Silvia Gastaldi e Claire Musatti, un viaggio attraverso usi e costumi
della Bibbia per rendere la Parola di Dio sempre più vicina. La sfida editoriale è quella di credere che sia possibile tenere assieme il
fascino di un bel libro con il valore educativo
dell’itinerario proposto. Per fare questo, tuttavia, non basta la passione educativa né la
competenza editoriale, bisogna essere disponibili a lasciarsi educare dai più piccoli fino
a imparare dai loro eroi. Anche quelli che, in
apparenza, non hanno nulla di evangelico,
come nel caso del maghetto Harry Potter che,
rivisitato da Peter Ciaccio nel suo libro “Il Vangelo secondo Harry Potter” rivela invece una
spiritualità sorprendente vicina al mondo
della Bibbia.
Lidia Maggi, pastora battista
S
I
Lidia Maggi
INFO - INTERNET
Rom, Christuskirche
CELI|ELKI
Chiesa Evangelica Luterana in Italia | Evangelisch-Lutherische
Kirche in Italien
www.chiesaluterana.it - [email protected]
www.facebook.com/ChiesaEvangelicaLuteranaInItalia
Sinodo | Synode
[email protected]
Centro studi | Studienzentrum
Centro Filippo Melantone a Roma | Melanchthon Zentrum in Rom
www.centromelantone.org
[email protected]
Altri siti | Andere Webseiten
Per saperne di più | Um mehr darüber zu wissen
www.bollunet.org
www.luterani.it
www.gustav-adolf-werk.de
www.lutheranworld.org
www.velkd.de
Radio (in italiano / in italienischer Sprache)
Rai Radiouno “Culto Evangelico” la domenica mattina alle 7.30
Per riascoltare le trasmissioni:
www.fedevangelica.it/servizi/ssrtvo31.asp
Anmerkung der Redaktion
Roma. Christuskirchre
Nota della redazione
Die Redaktion freut sich über die
La redazione gradisce la colla-
ehrenamtliche Mitarbeit aller
borazione a titolo gratuito di tutti i
Leser. Die Artikel sind an
lettori. Gli articoli vanno inviati a
[email protected]
[email protected].
zu senden. Die Redaktion behält
La redazione si riserva, unica -
sich das Recht vor, ausschließlich
mente per eventuali ragioni di
aus unter Umständen auftreten-
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den Platzgründen und zwecks
stilistica della testata, di apportare
stilistischer Kohärenz der Zeit-
tagli e/o effettuare rielaborazioni
schrift, eingesandte Texte ohne
degli articoli pervenuti, senza
Rücksprache mit dem Verfas-
necessità di ulteriori autoriz-
ser/der Verfasserin sinnwahrend
zazioni da parte degli autori e
zu kürzen und/oder zu über-
assicurando la massima cura nel
arbeiten. Im Falle erwähnter
rispetto dei contenuti origi-
Änderungen sendet die Redaktion
nariamente esposti. In caso di
vor Veröffentlichung die über-
suddette variazioni, la redazione
arbeiteten Beiträge der Verfas-
provvederà a inviare in anteprima
serin/dem Verfasser ausschließlich
gli articoli rivisti ai loro autori,
zwecks Kenntnisnahme und unter
soltanto per presa visione e con
Ausschluss weiterer Überarbei-
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tungen zu. Es entsteht der
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Überlegungen über Jugend und Erziehung. Und Zeugnisse aus der