Letteratura francese
Lingua d’oïl: letteratura epica e narrativa
Lingua d’oc: letteratura lirica
Società CORTESE: cultura cavalleresca
Rivalutazione della figura femminile,
Rapporto di amore come atto di vassallaggio
Generi letterari
Destinati all’ascolto:
1. Poemetti di chierici e giullari (es. fablieaux)
2. Narrazione epica: Chanson de geste:
La Chanson de Roland (1080)
3. Giullari di corte e trovatori
Destinati alla lettura:
4. Romanzi cavallereschi e cortesi
Chrétien de Troyes 1165-1185 Lancelot, Perceval,
Erec et Enide,Yvain...
Bertrand de Ventadorn (XII sec.)
Quando vedo l’allodoletta muovere
I.
Quando vedo l’allodoletta muovere per la gioia le sue ali contro il sole e svenire e
lasciarsi cadere per la dolcezza che sente nel cuore, ah! così grande è l’invidia che
provo di chiunque io veda gioire che mi meraviglio che in quel momento il cuore
non mi si sciolga dal desiderio.
II.
Ahimè! tanto credevo di sapere dell’amore, e tanto poco ne so, perché non posso
trattenermi dall’amare colei da cui non avrò mai ricompensa. Mi ha privato del mio
cuore, di me, di se stessa e di tutto il mondo; e quando mi ha privato di sé non mi
ha lasciato che desiderio e cuore bramoso.
III. Non ho più avuto potere su me stesso né sono stato più mio dal momento in cui mi
ha lasciato guardare nei suoi occhi, in uno specchio che mi piace molto. Specchio, da
quando mi sono guardato in te mi hanno ucciso i sospiri dal fondo dell’animo, e mi
sono perduto così come fece il bel Narciso nella fonte.
IV. Nelle donne non ho più speranza e di loro non mi fiderò mai più; e così come ero
solito difenderle, allo stesso modo ora le abbandonerò. Perché vedo che nessuna mi
aiuta contro quella che mi distrugge e mi confonde, di tutte dubito e diffido, perché
so bene che sono tutte uguali.
Bertrand de Ventadorn
Quando vedo l’allodoletta muovere
IV. In questo si rivela veramente femmina la mia dama, e io glielo rimprovero, perché
non vuole ciò che si deve volere e fa ciò che le si vieta. Sono caduto in disgrazia e
ho fatto proprio come il pazzo sul ponte; e non so perché mi capita questo, se non
che ho mirato troppo in alto.
VI. Pietà è veramente perduta, e io non l’ho mai saputo, se colei che più dovrebbe
averne non ne ha affatto; e dove la cercherò? Ah! com’è triste, per chi la vede, che
lei lasci morire e non soccorra questo infelice pieno di desiderio, che non avrà mai
bene senza di lei.
VII. Poiché con la mia signora non mi sono di aiuto né preghiera, né pietà, né il diritto
che io ho, e a lei non piace che io l’ami, non glielo dirò mai più. Così mi allontano da
lei e rinuncio; lei mi ha ucciso e io le rispondo come morto, e me ne vado, perché
non mi trattiene, infelice, in esilio, non so dove.
VIII. Tristano, nulla avrete da me, perché me ne vado, infelice, non so dove. Io rinuncio a
cantare e smetto, e abbandono la gioia e l’amore."
In Italia...
La poesia lirica che i provenzali avevano
legato alla vita e ai valori della corte
feudale,
in Italia si afferma alla corte di Federico II
di Svevia, centro politico e culturale
del’impero. (1220-1250)
Poeti Siciliani e Siculo-Toscani
Letteratura religiosa
XIII secolo. Epoca di forte rinnovamento religioso.
Nascita degli ordini mendicanti: domenicani e francescani. I frati, diversamente, dai
monaci, che si dedicavano alla vita contemplativa, si mescolavano alla vita attiva
predicando (specialmente) nelle città.
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ORDINE DOMENICANO (fondato da Domenico di Guzmàn e riconosciuto
attorno al 1216… Maestri della dottrina, specializzati nelle prediche
-
ORDINE FRANCESCANO (fondato da San Francesco e accettato dalla Chiesa nel
1223).
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F. CARDINI, Francesco d’Assisi, Mondadori, Milano, 1997.
F. ZEFFIRELLI, Fratello Sole, Sorella Luna, 1973.
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XIII secolo. La letteratura tende a farsi religiosa.
Genere in voga in questo secolo: Lauda (da laus, lode).
Epicentro: Umbria
Epoca: tende a fissarsi a livello di scrittura nella seconda metà del secolo.
Struttura: si ha l’alternanza tra la voce del solista e il coro dei fedeli.
Caratteristiche: Inizialmente, con San Francesco, ha carattere lirico, poi assumerà col
tempo un carattere drammatico.
Pubblico: pubblico popolare (diremmo oggi di massa), specialmente cittadino.
San Francesco: Laudes Creaturarum o Cantico di Frate Sole (primo testo artistico della letteratura
italiana in volgare).
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Jacopone da Todi:
Donna de Paradiso
La letteratura religiosa

PUNTI DI RIFERIMENTO: San Francesco d’Assisi e Jacopone da Todi

Capostipite della letteratura religiosa del centro Italia si può considerare lo stesso S. Francesco

d'Assisi (1181-1226): col suo Cantico delle creature egli affermò infatti la legittimità di una poesia

devota in volgare, comprensibile anche agli indotti, e non più solo in latino. Il Cantico rappresenta

dunque un'iniziativa di notevole rilievo culturale: d'altronde, nonostante il disprezzo della sapienza

mondana che viene attribuito a S. Francesco sino dalle prime biografie, la sua "povertà" anche nel

campo intellettuale è evidentemente una leggenda. Era esperto invece di lingua latina, nella quale

redasse alcune epistole e la «regola», nonché probabilmente di lingua d'oc e d'oil. Il Cantico fu

composto forse nel 1224 e destinato alla recita comune e al canto, ma la musica non ci è pervenuta.

Dal movimento francescano nacque il genere letterario più tipico di questa produzione devota in
volgare: la lauda o laude.

Si tratta di un adattamento della ballata o canzone a ballo profana, di cui venne utilizzata in senso
liturgico la bipartizione in stanze (destinate al solista) e riprese (di spettanza del coro).
San Francesco d’Assisi
San Francesco: Laudes Creaturarum o Cantico
di Frate Sole (primo testo artistico della
letteratura italiana in volgare).
Dicotomia: Aspetto sereno del creato; rapporto
umano con Dio, valorizzare gli aspetti terreni
e celesti. Questa idea si scontra con le
concezioni apocalittiche del mondo
medievale.
Francesco = XI canto del paradiso
Sintassi: semplice (paratassi), struttura lineare
come quella biblica
Salmo 148 – Invito alla lode cosmica

Alleluia.
i governanti e i giudici della terra,
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
i giovani e le ragazze,
i vecchi insieme ai bambini
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
lodino il nome del Signore,
perché solo il suo nome è sublime:
la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.
Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi, acque al di sopra dei cieli.
Lodino il nome del Signore,
perché al suo comando sono stati creati.
Li ha resi stabili nei secoli per sempre;
ha fissato un decreto che non passerà.
Lodate il Signore dalla terra,
mostri marini e voi tutti, abissi,
fuoco e grandine, neve e nebbia,
vento di bufera che esegue la sua
parola,
monti e voi tutte, colline,
alberi da frutto e voi tutti, cedri,
voi, bestie e animali domestici,
rettili e uccelli alati.
I re della terra e i popoli tutti,
Ha accresciuto la potenza del suo
popolo.
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli d’Israele, popolo a lui vicino.
Jacopone da Todi: Donna de Paradiso
 Differenze sostanziali con San Francesco.
 Lotta tragica e sfiduciata con la natura
umana. Rifiuta tutti i valori umani,
compresa la cultura.
 Letteratura ricca di eccessi, variazioni di
ritmo, contrasti.
 Prima di farsi frate laico viaggia per oltre
dieci anni in giro per l’Italia

Jacopone da Todi: Donna de Paradiso
Caratteristiche: umiltà dell’uomo. Esaltazione di Dio,
ricordo della Passione di Cristo, Madonna ripresa nel
suo dolore. Ella è comunque luce, purezza e candore
assoluto.
 Nichilismo. Terra (è nulla rispetto alla divinità) e Dio
(infinita e irrecuperabile distanza dalla limitatezza
umana).
 Dicotomia luce/tenebra
 Società: vista come peccaminosa
 Struttura: sintassi spezzata con asindeti, ellissi,
cambiamenti di soggetto. Frequenti personalizzazioni.
Tendenza alla drammatizzazione. Ricorso al dialogo.
Struttura a catalogo (la narrazione sembra un elenco).

Jacopone da Todi – altre caratteristiche

La scelta umile del dialetto umbro popolare nelle laudi, è
accompagnata comunque dal bagaglio intellettuale del poeta. Nella
sua opera troviamo termini attinti dal latino ecclesiastico, dal gergo
giuridico, e dalla lirica d'amore. C’è una forte tendenza alla
drammatizzazione. L’ABISSO TRAGICO TRA DIO E L’UOMO

L'interesse negli studi teologici è in apparente contraddizione con la
polemica tipica degli Spirituali dell'ordine francescano nei confronti
della scienza: in realtà l'oggetto della contestazione non è l'istruzione
in sé, ma il desiderio di gloria legato alla fama di cultura. Quindi la
critica di Iacopone si concentra contro tutto ciò che cancella l'umiltà,
pilastro della vita dei francescani anche nell'ambito dello studio.
Per la vita di San Francesco leggere i Fioretti.
Un florilegio è una raccolta di testi tratti da diversi autori, che possono essere di epoche diverse.
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letteratura cortese e poesia religiosa