AZIENDA ULSS 20 DI VERONA
Dipartimento di Prevenzione
Venerdì 5 dicembre 2014
Il rischio infettivologico nel mondo della
scuola, le misure di prevenzione e i
rapporti con le ASL
Dott.ssa Giuseppina Napoletano
Le misure di prevenzione e rapporti con le ASL
Le più recenti acquisizioni hanno evidenziato come la prevenzione di molte
infezioni si debba fondare non solo sulle misure di controllo dei casi, ma anche
sull’adozione routinaria di corretti comportamenti individuali e collettivi
indipendentemente dall’insorgenza di casi di malattia.
È necessario ricordare che la normativa riguardante la medicina scolastica risale
agli anni antecedenti l’istituzione del Sistema Sanitario Nazionale (DPR 22
dicembre 1967 n. 1518). Da allora è cambiato il contesto epidemiologico, sono
state inserite alcune modifiche alla norma precedente (DPR 355/99), è
scomparsa la figura del Medico Scolastico sostituita in parte dal Pediatria di
Libera Scelta, in parte dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica e dai Distretti
Socio-Sanitari, in parte dal Servizio di Emergenza, ciascuno per la propria
specifica competenza.
Al Servizio Igiene e Sanità Pubblica delle Aziende Ulss compete la tutela della
salute collettiva ed in particolare la sorveglianza sanitaria e la prevenzione
delle malattie infettive nelle comunità.
Le misure di prevenzione e rapporti con le ASL
Per un efficace controllo delle malattie infettive nelle comunità è
necessaria una corretta comunicazione e collaborazione tra tutti
gli attori: operatori sanitari, genitori, insegnanti, responsabili
della collettività.
Gli interventi nell'ambito della promozione della salute, della
prevenzione e della sicurezza, della sorveglianza delle malattie
infettive e del controllo e vigilanza in materia di sanità pubblica
che hanno risvolti specifici nell'età evolutiva implica una specifica
attenzione agli ambienti scolastici che ne costituiscono in parte i
contenitori.
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA
Dipartimento di Prevenzione
Alcune malattie che possono costituire un rischio
infettivologico nel mondo della scuola:
- Meningite
- Influenza
- Tubercolosi (TBC)
- Morbillo
- Pediculosi
- Rosolia
- Scabbia
- Varicella
Meningite
La Meningite Batterica è una
infezione molto grave a carico delle
meningi, membrane che avvolgono
il cervello e il midollo spinale. Tra i
batteri che causano la Meningite
nei bambini e nei giovani ci sono
l’Haemophilus
influenzae,
il
Meningococco e lo Pneumococco.
L’interessamento meningeo è caratterizzato da inizio improvviso con febbre,
cefalea, rigidità nucale, spesso accompagnata da nausea, vomito, fotofobia
(disturbo degli occhi nell’esposizione alla luce), alterazione dello stato mentale
Neisseria meningitidis
Sono identificati 13 sierogruppi sulla base del polisaccaride capsulare
Più del 95% dei casi di malattia invasiva sono causati da 5 sierogruppi:
A, B, C, Y and W-135
Distribuzione dei Sierogruppi a Livello Mondiale
Canada4
2006
N=210
13%
13%
20%
4%
European Union1
2009
N=4487
12%
13%
Serogroup B
Serogroup Y
71%
54
%
Serogroup C
Serogroup W-135
Serogroup A
7%
33%
30%
30%
United States
2008/20092,3
N=1224
Other
8%
91%
Latin America and
the Caribbean
20105
N=989
African
meningitis belt5
2006
N=2192
Australia6
2007
N=267
7%
10%
83%
8%
9%
84%
IMD, invasive meningococcal disease
1. European Centre for Disease Prevention and Control. Surveillance of invasive bacterial diseases in Europe 2008/2009;
2. ABCs (2008);
3. ABCs (2009);
4. PHA-CCDR (2009); 5. Halperin et al. Vaccine 2011 [Epub ahead of print]; 6. NCIRS (2009); 7. NZ Ministry of Health (2009)
New Zealand7
2007
N=89
In Italia la distribuzione dei sierogruppi sta cambiando
Dati Simi 2008-2012
2008
20.5
%
5.6%
2011
2010
20.6%
43.3
%
30.6
%
27
%
10%
14
%
49
%
2008
2009
2010
2011
2012
B
78
92
74
72
52
C
55
46
21
17
34
Altro
10
21
15
23
21
Non
tipizzato
37
28
40
29
31
Sierogruppo B
Altro
Sierogruppo C
Non tipizzato
51.1%
16.3%
12%
2012
22%
37%
15%
24%
Meningite: Regione Veneto
Tasso di notifica (x100.000 abitanti) per MBI da Neisseria meningitidis per
trimestre e classe di età, Regione Veneto (2007-2013)
Meningite: Regione Veneto
Tasso di notifica (x100.000 abitanti) per MBI da Neisseria meningitidis
per trimestre e classe di età, Regione Veneto (2007-2013)
• Incidenza nei soggetti con età inferiore all’anno di età (6,1 per 100.000 abitanti)
• il 70% dei casi sono attribuibili al meningococco tipo B (14 casi su 20 totali)
• tasso specifico per il ceppo B pari a 4,3 per 100.000
Possibile progressione della MMI
La morte può sopraggiungere entro 24 ore dall'insorgenza2,3
I sintomi precoci possono
indicare altre patologie
meno gravi
Irritabilità
Inappetenza
Febbre
Nausea
Mal di gola
Congestione
nasale
Sintomi precoci1
Da 4 a 8 ore53
MMI, malattia meningococcica invasiva
Ricovero ospedaliero a un
tempo mediano di 19 ore53
Confusione
Crisi epilettiche
N. meningitidis si replica
Perdita di coscienza
rapidamente nel corpo
Sepsi e shock
Insufficienza multiorganica
Rash emorragico
Possibile decesso
Rigidità del collo
Fotofobia
Sintomi caratteristici
da 12 a 15 ore3
Sintomi tardivi
da 15 a 24 ore3
1. Rosenstein et al. N Engl J Med 2001;344:1378–88;
2. Van Deuren et al. Clin Microbiol Rev 2000;13:144–66;
3. Thompson et al. Lancet 2006;367:397–403
Bambini e adolescenti: gruppi di età a maggior rischio di MMI
Europa, 2009
Casi ogni 100.000
10
Maschi
Femmine
8
6
4
2
0
0-4
5-14
15-24
25-44
Gruppo d'età
45-64
≥ 65
Tutti sono soggetti all'infezione da N. meningitidis;
tuttavia, il tasso più alto di incidenza della malattia si rileva tra i
bambini piccoli e un secondo picco tra gli adolescenti/i giovani
MMI, malattia meningococcica invasiva
ECDC. Rapporto epidemiologico annuale: 2011.
Caratteristiche della malattia
Incubazione: da 2 a 10 giorni (mediamente 3-4 giorni)
Trasmissione:
attraverso le vie aeree superiori con le goccioline di saliva e di
muco infette (distanza 1mt)
Contagiosità:
fino a quando il germe responsabile è attivo nelle secrezioni
nasali e faringee quindi da 7 giorni prima dell’esordio dei
sintomi fino a 24-48 ore dopo l’inizio di una terapia antibiotica
efficace. Il malato è poco contagioso. Sono contagiosi i
portatori, che quindi possono diffondere la malattia.
Complicanze: esiti neurologici permanenti: ritardo mentale,
diminuzione udito, (10-20%), setticemia con esiti:
amputazione dita, necrosi cutanea, 25% dei sopravvissuti
Letalità: 10 – 12% delle persone, anche con appropriata
terapia antibiotica; oltre 40% delle persone con setticemia
Rischio di diffusione nella scuola: molto basso/basso
Meningite
COME INTERVIENE IL SERVIZIO SANITARIO
Provvedimenti nei confronti del malato:
isolamento della persona infetta per 24-48 ore dall’inizio della terapia antibiotica
Provvedimenti nei confronti di conviventi e contatti:
Nei casi di meningite meningococcica è prevista la sorveglianza sanitaria dei conviventi e dei contatti
stretti per 10 giorni dopo l’ultimo contatto con l’ammalato, partendo dai 7 giorni dall’esordio dei
sintomi.
E’ raccomandata la profilassi con antibiotici specifici, che va iniziata il più presto possibile, per:
–conviventi stretti (familiari);
–contatti scolastici stretti;
–alunni della stessa classe, compresi gli insegnanti.
La chemioprofilassi:
• non è indicata quando sono trascorsi più di 14 giorni dall’ultimo contatto stretto con il paziente
• non trova nessuna indicazione nei contatti secondari (contatti dei contatti del malato)
La chiusura della scuola e la disinfezione degli ambienti non è indicata, in quanto i
batteri che causano la Meningite non sopravvivono nell’ambiente esterno.
Meningite
Meningite: vaccinazione
Azioni preventive: sono disponibili vaccini efficaci e queste vaccinazioni sono inserite nel
calendario vaccinale dell’età evolutiva della Regione del Veneto e vengono offerte attivamente alla
popolazione infantile e agli adolescenti.
Novità del Calendario Vaccinale Regione Veneto
(DGR n. 1564 del 26.08.2014)
-Introdotto il nuovo vaccino contro la meningite da meningococco gruppo B
per i nuovi nati dalla coorte dei nati 2015 (al 7°, 9° e 15° mese di vita).
-Sostituito vaccino coniugato antimeningococco C con la formulazione
tetravalente (Men ACWY coniugato) e viene offerto a nuovi nati al 13° mese
di vita oltre che agli adolescenti (14-15enni) non vaccinati in precedenza, non
viene più offerto al 6° anno per il ricongiungimento delle coorti.
Tubercolosi TBC
La Tubercolosi è una malattia batterica contagiosa causata da
Mycobacterium tuberculosis: un germe aerobico a crescita lenta,
appartenente alla famiglia dei micobatteriacei, che può colpire
qualsiasi organo o apparato, anche se la più comune è la TBC
polmonare.
Le prime manifestazioni si verificano 1-6 mesi dopo l’infezione
iniziale e comprendono uno o più dei seguenti sintomi:
febbricola, sudorazione notturna, perdita di peso, tosse. A questi
si aggiungono i sintomi dello specifico organo colpito.
Il battere può rimanere nell’organismo allo stato latente
anche per tutta la vita.
In alcuni casi può attivarsi, a distanza di mesi o anche di
anni, determinando la malattia tubercolare attiva.
TBC Casi notificati Regione Veneto, 1994 - 2013
Sorveglianza e controllo della tubercolosi
Il Programma Viaggiatori Internazionali dell’Ulss20 sta collaborando con la
Regione Veneto per la definizione di un protocollo per immigrati per il
controllo della trasmissione della TB
ULSS 20:
Casi di tubercolosi tra i veronesi
“indigeni” e tra gli immigrati
Anni 2001-2013
61
41
45
33
34
30
31
34
2003
19
2004
2005
43
37
34
26
34
25
2006
20
17
15
2002
40
15
17
17
19
2007
Indigeni
11
2008
2009
Immigrati
2010
2011
2012
2013
Tubercolosi TBC
Trasmissione: per via aerea, attraverso l’inalazione di goccioline respiratorie emesse dal soggetto
che presenta la malattia attiva polmonare o laringea.
Incubazione: circa 2-12 settimane. Il rischio di malattia è più elevato nei 6 mesi dopo l’infezione e
resta alto per 2 anni.
Contagiosità: è possibile finché i bacilli tubercolari sono presenti nelle secrezioni polmonari della
persona infetta. Dura poche settimane (almeno 2) dall’inizio di una terapia efficace e ben condotta.
La Tubercolosi extrapolmonare non è contagiosa.
Rischio di diffusione nella scuola: Medio / basso, varia a seconda dell’età dell’ammalato (i bambini
di meno di 10 anni sono raramente contagiosi) e della forma tubercolare (polmonare o
extrapolmonare).
Trasmissione TBC
Il serbatoio principale è l’uomo AMMALATO: caso indice
Contatti prolungati, frequenti o intensi aumentano
il rischio di infezione (22%)
CASO
INDICE
CONTATTI STRETTI
Familiari, conviventi, studenti e professori della stessa
classe
Persone dello stesso ufficio
CONTATTI REGOLARI Soggetti che frequentano regolarmente la stessa palestra,
gli stessi mezzi di trasporto, la stessa mensa
CONTATTI OCCASIONALI Studenti della stessa sessione
Persone con uffici sullo stesso piano
Tubercolosi TBC
Tubercolosi TBC
TBC
Vaccinazione con BGC
 VACCINO: Bacillo di Calmette-Guérin (BCG - ceppo attenuato di M. Bovis)
EFFICACIA:

maggiore dell'80% nel prevenire forme gravi di TBC (ad esempio la meningite) nei bambini
dallo 0 all'80% nel prevenire TBC polmonare negli adolescenti e negli adulti
 Attualmente c’è l’urgenza di sviluppare un nuovo vaccino più efficace, che
prevenga tutte le forme di TBC, compresi i ceppi resistenti, in ogni fascia
d'età, e tra le persone affette da HIV.
In Italia (DPR 7 NOVEMBRE 2001 N. 465) vaccinazione obbligatoria per:
•Neonati e bambini di età inferiore a 5 anni, con test tubercolinico negativo, conviventi o aventi contatti
stretti con persone affette da tubercolosi in fase contagiosa, qualora persista il rischio di contagio
•Personale sanitario, studenti in medicina, allievi infermieri e chiunque, a qualunque titolo, con test
tubercolinico negativo, operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi
multifarmacoresistenti oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non possa, in caso di
cuticonversione, essere sottoposto a terapia preventiva, perché presenta controindicazioni cliniche all’uso
di farmaci specifici.
Influenza
Influenza
La rete di sorveglianza, alcuni numeri - Regione Veneto
•
•
•
•
8 Aziende Ulss partecipanti
84 Medici Sentinella
2,3% dell’intera popolazione regionale coperta
42 settimane (ottobre-aprile) di sorveglianza
• Calo del 21,3% dei casi (42% età pediatria, 5% età adulta)
• Incidenza maggiore in febbraio (6°-7° sett. Del 2014)
• Incidenza maggiore del 54,4 x 10.000 (inferiore del 50%
rispetto alla stagione precedente)
Influenza
Incidenza x10.000 - dati Regione Veneto
Influenza
1/37
Influenza: vaccinazione
La Circolare Ministeriale “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 20142015”, elaborata dalla Direzione Generale della Prevenzione, oltre a contenere informazioni sulla
sorveglianza epidemiologica e virologica durante la stagione 2013-2014, fornisce raccomandazioni per la
prevenzione dell'influenza attraverso misure di igiene e protezione individuale e la vaccinazione.
• Soggetti addetti a servizi pubblici di primario
interesse collettivo e categorie di lavoratori:
operatori scolastici
• Donne che all'inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo
trimestre di gravidanza.
• Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età
affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
• Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
Morbillo
Il Morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa causata da
un virus, che si trasmette per via aerea.
Si manifesta con febbre molto elevata,
congiuntivite, tosse ed un tipico esantema che
compare 3-5 giorni dopo la febbre, inizia dal
viso, si diffonde poi al corpo e agli arti.
L’esantema si attenua nell’arco di 3-4 giorni
dando luogo ad una desquamazione cutanea.
Le complicanze della malattia sono frequenti e consistono in
otite media, polmonite e in rari casi encefalite.
Morbillo
Casi (possibili, probabili, confermati) - dati Regione Veneto, 2014
Casi:
Anno 2014: 62
(fino giugno)
Anno 2013: 18
Anno 2012: 21
Morbillo
Morbillo
Morbillo
Va incentivata la vaccinazione degli adolescenti e degli adulti,
specialmente coloro che lavorano in ambito sanitario e scolastico
Rosolia
Rosolia
Rosolia
Va incentivata la vaccinazione degli adolescenti e degli adulti,
specialmente coloro che lavorano in ambito sanitario e scolastico
Vaccinazione: Morbillo - Rosolia
Nel periodo da Luglio 2013 a Giugno 2014 si sono contati in Europa 7116 casi di Morbillo e 9443 casi di Rosolia
Piano Regionale di Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita 2013-2015
Approvato come Intesa Stato-Regioni il 23 marzo 2011, indica gli obiettivi generali e specifici e le azioni da avviare o
da implementare a livello regionale per raggiungere tali obiettivi.
Obiettivi generali del PNEMoRc da raggiungere entro il 2015:
- Eliminare il morbillo endemico (incidenza <1 caso di morbillo/1.000.000 popolazione)
- Eliminare la rosolia endemica (incidenza <1 caso di rosolia/1.000.000 popolazione)
- Ridurre l’incidenza della rosolia congenita a meno di 1 caso per 100.000 nati vivi.
Obiettivi specifici del PNEMoRc :
•Raggiungere una copertura vaccinale >95% per la prima dose di morbillo e rosolia, entro i 24 mesi di vita, a livello
nazionale, regionale e di ASL e > 90 % in tutti i distretti
•Raggiungere una copertura vaccinale >95% per la seconda dose di MPR entro il compimento del 12° anno di età a
livello nazionale, regionale e di ASL e > 90 % in tutti i distretti
•Mettere in atto iniziative vaccinali supplementari rivolte alle popolazioni suscettibili
sopra i 2 anni, incluso gli adolescenti, i giovani adulti ed i soggetti a rischio (operatori
sanitari e scolastici, militari, gruppi “difficili da raggiungere” quali i nomadi)
•Ridurre la percentuale di donne in età fertile, suscettibili alla rosolia, a meno del 5%.
•Migliorare la sorveglianza epidemiologica del morbillo, della rosolia, della rosolia in gravidanza e della rosolia
congenita e degli eventi avversi a vaccino
•Migliorare l’indagine epidemiologica dei casi di morbillo incluso la gestione dei focolai epidemici
•Garantire la diffusione del nuovo Piano e migliorare la disponibilità di informazioni scientifiche relative al morbillo e
rosolia da diffondere tra gli operatori sanitari e tra la popolazione generale
Varicella
Varicella
Casi notificati - dati Regione Veneto, 1999 - 2013
Varicella
% casi per Età - dati Regione Veneto, 1999 - 2013
Varicella
Pediculosi
La Pediculosi è una infestazione del cuoio capelluto, delle zone
pilifere del corpo e dell’abbigliamento da parte di pidocchi
adulti, larve o uova (lendini).
Il pidocchio del capo (Pediculus humanus capitis) vive nei
capelli, soprattutto della regione retro-auricolare e nucale, ma
può ritrovarsi anche tra le sopracciglia e la barba.
Il pidocchio del corpo (Pediculus humanus corporis) vive anche
nei vestiti, specie le cuciture interne, ma si sposta sul corpo per
alimentarsi.
Il pidocchio del pube (Phthirus pubis) è detto volgarmente
anche piattola; infesta le aree pelose del corpo soprattutto
l’area del pube e perianale, ma può interessare anche le ciglia e
sopracciglia, i peli ascellari, la barba, i baffi.
Pediculosi
Questa parassitosi rappresenta un problema sanitario che può
colpire soggetti appartenenti a tutte le classi socio-economiche
della popolazione.
I pidocchi sono piccoli insetti di 3-4 mm, di colore che varia dal
grigio al bianco sporco, senza ali, con il corpo appiattito e zampe
corte fornite di uncini che permettono di aggrapparsi fortemente
al capello; presenta inoltre un apparato buccale che gli permette
di pungere la cute per nutrirsi di sangue.
Le femmine depongono le uova, dette “lendini”, alla base dei
capelli; queste di forma ovoidale e colore madreperlaceo, a
differenza della forfora, con cui potrebbero essere confuse, sono
adese saldamente ai capelli mediante una secrezione vischiosa
che le rende irremovibili ad un normale lavaggio.
La Pediculosi è spesso asintomatica. L’infestazione può provocare
prurito intenso e lesioni da grattamento (escoriazioni e croste) e
sovrainfezioni batteriche.
Pediculosi
Pediculosi
Scabbia
La Scabbia è una malattia
parassitaria della cute causata da
un acaro.
Inizia con una eruzione papulare
(piccole macchie rosse) ed un
intenso prurito, soprattutto
notturno.
L’acaro scava dei cunicoli nella
cute e vi depone le uova dalle
quali in 2-3 giorni originano le
larve.
Nei bambini di meno di due anni,
l’eruzione è spesso vescicolare
con frequente localizzazione alla
testa, collo, palmo delle mani e
pianta dei piedi.
Nei bambini più grandi e negli
adulti vengono colpite in modo
particolare le pieghe interdigitali
(tra dito e dito), la zona dei polsi,
i gomiti, le pieghe ascellari.
Scabbia
Scabbia
Scabbia
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA
Dipartimento di Prevenzione
Venerdì 5 dicembre 2014
Grazie per l’attenzione!
Il rischio infettivologico nel mondo della
scuola, le misure di prevenzione e i
rapporti con le ASL
Dott.ssa Giuseppina Napoletano
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Morbillo