Miglioriamo il mondo, insieme.
LA MISSIONE
DI COOPI
COOPI vuole contribuire, attraverso
l’impegno, la motivazione, la determinazione e la professionalità delle
sue persone, al processo di lotta alla
povertà e di crescita delle comunità
con le quali coopera nel mondo, intervenendo in situazioni di emergenza, di ricostruzione e di sviluppo, per
ottenere un miglior equilibrio tra il
Nord ed il Sud del pianeta, tra aree
sviluppate ed aree depresse o in via
di sviluppo.
LA NOSTRA
VISIONE
COOPI aspira ad un mondo senza
povertà, capace di realizzare concretamente gli ideali di eguaglianza
e giustizia, di sviluppo sostenibile e
coesione sociale, grazie all’incontro e
alla collaborazione fra tutti i popoli.
SOMMARIO
2
EDITORIALE
4
IL NOSTRO PRESENTE
6
DOVE OPERIAMO
8
PRESIDIAMO LO SVILUPPO
E L’EMERGENZA
9
LAVORIAMO PER PROGETTI
10.
AIUTIAMO A RICOMINCIARE
12.
COMBATTIAMO LE MALATTIE
DELLA POVERTÀ
14.
SEMINIAMO LO SVILUPPO
16.
LIBERIAMO L’ACQUA
18.
MANDIAMO TUTTI IN CLASSE
20.
VALORIZZIAMO LE DIFFERENZE
22.
PERCORRIAMO LE STRADE
DELL’INTEGRAZIONE
24.
SOSTENIAMO
IL CAMBIAMENTO
26.
ACCORCIAMO LE DISTANZE
28.
GUARDIAMO AL FUTURO,
DALL’ITALIA
29.
ORGANIGRAMMA
30.
COMUNICHIAMO
LA SOLIDARIETÀ
32.
IL TUO AIUTO
FA LA DIFFERENZA!
2 EDITORIALE
Le nostre radici
Ricordiamoci da dove veniamo, per sapere chi siamo
e verso dove vogliamo andare
INCREDIBILE, MA VERO!
Chi l’avrebbe mai detto che la partenza del primo volontario di COOPI, il 4
agosto 1962 in Centrafrica, avrebbe aperto un sentiero che altre centinaia,
anzi migliaia di giovani avrebbero trasformato in un’autostrada? Sì, perché
Giovannino Braga, 22 anni, di Albizzate, era un semplice contadino “dalle
scarpe grosse e col cervello fino”. Era stato il primo a rispondere al mio
appello: “A voi giovani dico: non è più necessario che vi facciate missionari a
vita, preti o suore, per partire per l’Africa. È sufficiente che vi impegnate per
almeno due anni a fare in Africa ciò che già fate in Italia. Per aiutare quelle
popolazioni, occorrono artigiani, contadini, insegnanti, educatrici... Se volete
saperne di più, scrivetemi”.
Ricevetti prima decine, poi centinaia di lettere: “Ah, finalmente! È quel che
da tempo cercavo. Eccomi pronto: che debbo fare?”. Naturalmente tra
queste persone c’era un po’ di tutto: da chi cercava l’avventura a chi era
solidamente intenzionato ad aiutare gli altri. Si trattava di saper scegliere con
accuratezza. E per far questo, cosa c’era di meglio che proporre otto mesi di
esperienza comunitaria nella cascina che il Comune di Milano ci aveva messo
a disposizione (e ancora nostra sede)? Come? Lavorando di giorno e seguendo
corsi di selezione e formazione la sera.
Questo tirocinio serviva a me per conoscere a fondo gli aspiranti candidati.
Ed a loro per riflettere su se stessi ed autoselezionarsi. Così chi capiva di non
farcela se ne tornava a casa. Ed io potevo concentrare la mia attenzione su
quanti tenevano duro, per poi presentarli ai vari missionari che venivano a
richiederli. Per gli idonei: partenza e servizio volontario per due anni senza
alcun compenso, solo vitto e alloggio. Dura condizione forse, ma che serviva
per formare dei “duri” per un impegno che esigeva costanza e carattere.
Nel frattempo perfezionai il processo di selezione, aiutato da psicologi e da
esperti nella scelta del personale. Costituii legalmente l’Associazione come
ONG; diedi una struttura organizzativa all’attività; presi contatti con altri
Enti interessati ad avere volontari (Ministero degli Esteri, Comunità Europea,
ONU); spinsi, insieme ad altre ONG sul Governo italiano per ottenere il
riconoscimento giuridico dei volontari ed i finanziamenti per le spese della
sede, dei volontari, dei progetti.
Mano a mano che cresceva l’attività, fu necessario assumere personale fisso,
competente e stipendiato nella sede, attrezzarla con strumenti idonei, alzare
il livello professionale e conseguentemente l’età dei cooperanti, ridurre la
formazione ad un breve stage personale, aprire sedi periferiche nei vari Paesi
in cui operavamo, costituirci come ONLUS, creare una base economica solida,
farci conoscere in Italia con una certa notorietà attraverso la stampa ed i media.
Ed ora potremmo assomigliare esternamente ad una società multinazionale
con sede in Italia che opera all’estero. Questa struttura si è resa necessaria per
fare adeguatamente fronte alla complessità dei vari settori operativi.
Ma guai se ora ci lasciassimo prendere la mano dal turbine vorticoso del “fare”,
a scapito dell’afflato ispiratore dell’“essere”. Guai a noi se dimenticassimo da
“dove veniamo” per poi aggiustare il tiro verso “dove andiamo”. Dobbiamo
piuttosto ricordarci sempre che siamo nati per rispondere ai bisogni materiali,
culturali, sociali delle popolazioni del cosiddetto Sud del Mondo. Questo deve
restare lo “zoccolo duro” di COOPI, anche se ora il nostro modo di esprimerci,
di presentarci all’esterno, di concretizzare questo impegno nel corso degli anni
è mutato, per adeguarci alle nuove situazioni politiche e per meglio rispondere
alle variegate richieste che ci vengono fatte.
Rifacendomi a quanto diciamo nella nostra missione, ora che per me si avvicina
l’età pensionabile, dopo oltre quarantacinque anni di presenza in COOPI,
così posso concludere: ora tutta l’attività è in mani sicure di dirigenti capaci,
coadiuvati da personale professionalmente preparato. Ricordiamoci però tutti
da dove veniamo, per stabilire chi siamo e verso dove dobbiamo andare.
Padre Vincenzo Barbieri, Presidente
4 PRESENTE
Il nostro presente
Volto e caratteristiche di COOPI oggi
“Ci piace definire COOPI una ONG del fare: siamo partiti come volontari
animati da forte spirito altruistico e allo stesso tempo da un senso pratico
che ci ha spinto a risolvere concretamente le esigenze delle popolazioni più
vulnerabili. Iniziare rispondendo a qualsiasi bisogno ha fatto sì che COOPI non
si specializzasse in un solo ambito, ma imparasse fin da subito a sviluppare una
preparazione multisettoriale. Salute, formazione, agricoltura, acqua
sono solo esempi dei settori tradizionali di COOPI, sui quali l’associazione
continuerà ad operare e accanto ai quali aprirà nuovi fronti, come già la
migrazione o la prevenzione dei disastri naturali” .
Claudio Ceravolo, Vicepresidente
Foto di gruppo dello staff COOPI, sede di Milano.
“Grazie alla credibilità che le deriva dalla presenza continuativa sul campo,
dall’affidabilità e dalla qualità dell’operare, COOPI è riconosciuta come partner
autorevole da molti soggetti pubblici, sia locali che internazionali. In alcuni paesi,
per esempio, è chiamata a collaborare nel redigere linee di sviluppo, in altri per
gestire complessi interventi sanitari e sociali, in altri ancora crisi improvvise
che richiedono interventi di emergenza. Nell’ottica di un dialogo attivo con le
realtà locali, per COOPI diventa fondamentale assumere un nuovo ruolo: non
solo quello di chi agisce direttamente, ma anche di chi dà pieno sostegno
all’operato delle ONG dei singoli paesi, attraverso il trasferimento
dell’esperienza professionale e della capacità finanziaria” .
Ennio Miccoli, Direttore
PRESENTE
“Con il passare degli anni, siamo diventati operatori professionisti, consci
del fatto che per sradicare le cause della povertà sia necessario un impegno
a tutto tondo, pervicace, specializzato, pronto a raccogliere le sfide globali.
Nel seguire questo percorso, è maturato il nostro senso di fare cooperazione:
il lavorare per le popolazioni del Sud del mondo è diventato
progressivamente un lavorare con loro, affinché esse potessero attivare
quelle risorse interne utili per emergere dalla povertà. In questo senso si può
leggere sia il nostro impegno nella formazione post universitaria, rivolta alle
giovani generazioni (vedi i Master di Cooperazione allo sviluppo in Italia e in
America Latina) sia le varie forme di collaborazione con le comunità locali”.
Carla Ricci, Responsabile Pianificazione Programmi Internazionali
“COOPI gestisce con estrema accortezza le risorse di cui dispone. Punta sul
calo dell’incidenza dei costi di gestione interna e di struttura, per favorire
un maggiore investimento nei progetti. Il bilancio generale nonché quelli dei
singoli progetti sono visionati e certificati da agenzie esterne di Audit, perché
COOPI vuole garantire la massima trasparenza sia nei confronti dei
donatori pubblici che privati” .
Alberto Cogo, Responsabile Amministrazione e Finanza
5
“Il coinvolgimento della società civile, delle imprese e dei media è indispensabile
per fare crescere una conoscenza della cooperazione allo sviluppo e darle forza,
per dare coraggio alla tolleranza e alla consapevolezza dell’interdipendenza
tra tutti i popoli. La forza delle idee è uno strumento straordinario per
migliorare il mondo: condividere, persuadere, sensibilizzare ed emozionare
grazie ai propri valori sono gli obiettivi che COOPI vuole perseguire attraverso
la propria azione di comunicazione e di raccolta fondi” .
Francesco Quistelli, Responsabile Attività in Italia
6 MONDO
Dove operiamo
La presenza di COOPI nel mondo
I PRINCIPALI PAESI
BOLIVIA:
I settori in cui si è consolidata l’esperienza di COOPI sono l’assistenza
sanitaria, il supporto allo sviluppo socioeconomico e la salvaguardia
dei diritti umani delle popolazioni indigene.
COLOMBIA:
COOPI offre assistenza agli sfollati interni, sia in termini di necessità
immediate (cibo, acqua, ecc.) che di supporto psico-sociale, oltre a
promuovere la formazione universitaria, con il Master in Cooperazione
allo sviluppo dell’università di Cartagena.
ECUADOR:
Gli ambiti coperti da COOPI sono quello della riforestazione e
dell’accesso all’acqua potabile, l’assistenza ai rifugiati colombiani
nella frontiera settentrionale e il supporto alla minoranza afrolatino-americana, tramite la costituzione di associazioni di donne e la
creazione di specifiche opportunità di lavoro.
GUATEMALA:
COOPI si è concentrata nei settori dei diritti umani per le comunità
indigene, dello sviluppo rurale integrato, della sanità, della gestione
delle emergenze causate da disastri ambientali e delle politiche
giovanili.
PARAGUAY:
Un tema-chiave è lo sviluppo delle coltivazioni funzionali alla
sussistenza delle famiglie contadine, al fine di scongiurare la
monocoltura e l’emigrazione nelle periferie degradate delle grandi
città. Un secondo tema è l’autonomia idrica tramite la realizzazione
di pozzi comunitari nei contesti rurali.
PERÙ:
COOPI lavora sulle tematiche ambientali, sulla prevenzione dei disastri
naturali, sul diritto alla salute, sull’HIV/AIDS, sulla salvaguardia dei
gruppi sociali vulnerabili, così come sulla gestione delle emergenze
dovute a catastrofi naturali.
MAROCCO:
L’attività di COOPI si concentra su tre settori: le migrazioni, l’economia
ed il commercio, la protezione ambientale nei quartieri urbani.
ETIOPIA:
Il primo settore è l’assistenza formativa e lavorativa ai ragazzi di strada;
il secondo è la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua potabile e il
supporto all’agricoltura; il terzo è la prevenzione della siccità.
KENYA:
I settori d’intervento sono la prevenzione della siccità e la
riqualificazione urbana e sociale delle baraccopoli.
SOMALIA:
COOPI segue progetti di sanità, lotta alla siccità ed alle carestie, acqua
e igiene, sicurezza alimentare e sostegno al patrimonio zootecnico.
SUDAN E DARFUR:
COOPI lavora per migliorare la sicurezza alimentare, la disponibilità di
acqua potabile, la protezione del bestiame.
UGANDA:
COOPI si caratterizza nel paese, da un lato, per interventi di
miglioramento delle condizioni socio-economiche negli slum e
dall’altro per progetti d’emergenza nei campi profughi del nord.
CAMERUN:
COOPI è operativa nel paese dal 1977 e presto lascerà il paese grazie
al ruolo-chiave assunto dalla società civile, molto dinamica, preparata
e propositiva.
CIAD:
Nel paese sono in corso principalmente programmi di sviluppo
in settori quali sanità, formazione professionale, agricoltura,
sicurezza alimentare ed appoggio al decentramento della pubblica
amministrazione, oltre a progetti d’emergenza a favore dei profughi.
REPUBBLICA CENTRAFRICANA:
I risultati migliori sono stati raggiunti nella formazione (sia scolastica
che di dirigenti ed operatori delle ONG locali) e nell’avviamento di
progetti di secondo livello, cioè gestiti sul campo da attori locali e
supervisionati da COOPI.
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO:
I progetti di COOPI sono concentrati negli ambiti nutrizionale,
sanitario, di accesso all’acqua potabile, violenza di genere ed infine
sicurezza alimentare.
SENEGAL:
I settori su cui si è recentemente concentrata l’azione di COOPI
sono stati, da un lato, il sostegno alla microimprenditorialità
femminile e, dall’altro, il miglioramento dell’alimentazione tramite
l’autoproduzione agricola in aree urbane.
SIERRA LEONE:
Attualmente COOPI sta seguendo un progetto sull’inserimento
lavorativo di giovani disabili.
MALAWI:
COOPI si sta concentrando nel settore della nutrizione.
MOZAMBICO:
Il settore in cui COOPI ha costruito la sua expertise nel paese è quello
sanitario (con particolare attenzione alla salute materno-infantile).
ALBANIA:
Concluso il progetto sulle migrazioni, COOPI lascerà il paese.
SERBIA:
COOPI riprenderà il lavoro nel paese, operando nella gestione delle
risorse ambientali e il riciclaggio dei rifiuti.
PALESTINA:
Il progetto svolto riguarda la creazione di lavoro temporaneo per i
capi delle famiglie più povere e vulnerabili del paese.
YEMEN:
Riveste un ruolo centrale il rafforzamento della società civile e degli
interlocutori locali.
...E IL PROSSIMO...
8 OPERATIVITÀ
Presidiamo lo sviluppo e l’emergenza
deciso di affidare a COOPI l’incarico di assistere e riunire 20.000 bambini alle
loro famiglie - cosa che si verificò con successo. A seguito di questa importante
esperienza, la nostra ONG ha deciso di dotarsi di una struttura specifica: così nel
’98 è nato il Settore Emergenza, che ha inaugurato la sua attività intervenendo
nell’ambito della Missione Arcobaleno, durante la crisi in Kosovo. Da allora,
COOPI ha compiuto decisivi passi in avanti, grazie all’aumento del numero di
progetti, dei cooperanti e della necessaria professionalità”.
Efrem Fumagalli
Ciad, Goz Beida.
“Accogliamo qualunque persona, qualsiasi impegno e qualsiasi ente,
purché siano di aiuto alle popolazioni in difficoltà”. Con questa
frase, Padre Barbieri spiegava ai primi volontari lo spirito di COOPI,
uno spirito aperto, laico, ma soprattutto volto a rispondere ai
bisogni delle comunità locali. L’intera storia di COOPI si può leggere
attraverso questo principio. A partire dai primi anni, quando si partiva
consapevoli che, una volta a destinazione, si sarebbe fatto di tutto
per aiutare, improvvisandosi idraulici e muratori, anche quando
questo non era il proprio mestiere; fino agli anni in cui l’adoperarsi a
360° faceva cimentare in tanti campi diversi, come la salute, l’acqua,
l’agricoltura o spingeva a “sporcarsi le mani” su fronti completamente
nuovi. È la storia di cui ci parlano Ennio Miccoli ed Efrem Fumagalli,
volontari della prima ora ed oggi rispettivamente Direttore di COOPI
e Responsabile dell’Ufficio Emergenza. Quello che affiora dal loro
racconto è la fotografia odierna di COOPI, una ONG di sviluppo ed
emergenza, a cui si riconosce a livello nazionale ed internazionale la
capacità di condurre progetti complessi, multi-settoriali ed integrati.
Un ritratto che affonda le sue radici nello spirito originario di servizio
umanitario, vero motore di ogni azione.
RISPONDERE CON PRONTEZZA ALLE URGENZE DELLA STORIA
“COOPI nasce nel 1965 come organizzazione che promuove lo sviluppo dei
Paesi dell’allora cosiddetto Terzo Mondo, attraverso interventi di lungo periodo.
Questa caratteristica è rimasta esclusiva fino ai primi anni ’80, quando i Paesi
in via di sviluppo hanno iniziato a fronteggiare crisi improvvise. COOPI, allora,
si è sentita chiamata a rispondere alle emergenze delle popolazioni, pur senza
contare su una esperienza pregressa, ma mettendo in campo il proprio saper
fare e la spinta umanitaria. Il primo intervento di emergenza di COOPI è così
avvenuto nel 1981, nell’Ogaden, Somalia dell’ovest, quando il Ministero degli
Affari Esteri ci ha convocato per gestire i campi profughi, soprattutto dal punto
di vista sanitario. Il secondo è successo nel 1994, quando due milioni di persone
scapparono dal Ruanda per sfuggire al genocidio. COOPI, che era presente
nell’allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), accolse 1.500.000
di rifugiati in varie località del Paese, impegnandosi in più ambiti (sanità, acqua,
cibo), ma soprattutto incentrando i propri sforzi su un fronte nuovo, l’infanzia
non accompagnata. L’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, infatti, aveva
AL FIANCO DELLE POPOLAZIONI PIÙ POVERE, SEMPRE
“COOPI non fa mai interventi una tantum. Quando entra in contatto con
una popolazione, stringe un patto di fiducia e di amicizia: siamo “qui” per
aiutare effettivamente, per portare avanti fino alla fine il progetto nel quale
siamo impegnati, nonostante le difficoltà che si possono incontrare; e se
questo progetto non dovesse essere sufficiente, ci adoperiamo affinché uno
nuovo faccia seguito. Questo discorso vale sempre, sia nel caso in cui operiamo
in situazioni di sviluppo che di emergenza. Può accadere di lavorare per lo
sviluppo di un certo paese e poi di passare a progetti di emergenza, perché
in quello stesso paese è successo qualcosa di improvviso e grave. Oppure può
accadere di intervenire in paesi per noi nuovi; in quel caso, una volta finita
l’emergenza, cerchiamo di proseguire nell’aiuto alle popolazioni con progetti
prima di riabilitazione e poi di sviluppo. Insomma, la differenza tra sviluppo
ed emergenza non ci ferma, come può essere per altre ONG; per noi, conta
riuscire ad essere veramente d’aiuto alle popolazioni più povere. È a ragione di
questo che COOPI non solo può contare su una profonda e reale conoscenza
dei Paesi con i quali collabora, ma risulta essere una dei partner principali delle
Organizzazioni internazionali nel campo dello sviluppo e dell’emergenza”.
Ennio Miccoli
FOCUS
QUAL È LA DIFFERENZA TRA SVILUPPO ED EMERGENZA?
Le differenze tra un progetto di sviluppo e uno di emergenza
sono sostanzialmente tre. La prima differenza è relativa alla
durata: un progetto di emergenza, in linea teorica, dovrebbe avere
vita breve (se si prolunga, siamo drammaticamente di fronte ad
un’emergenza cronica); un progetto di sviluppo, invece, ha bisogno
di tempi più lunghi (di solito si va da un minimo di 2 ad un massimo
di 6 anni). La seconda differenza, più sottile, sta nell’approccio
temporale: nell’emergenza si deve pensare all’oggi, a rispondere
ai bisogni dell’immediato e del temporaneo; nello sviluppo,
invece, la priorità diventa pensare al futuro, valutando l’efficacia
in prospettiva dei frutti della propria azione. Di conseguenza,
l’emergenza richiede professionisti in grado di ottenere risultati
subito - da questi dipende la vita delle persone -, mentre lo
sviluppo assume figure diverse di professionisti che li sappiano
costruire per tempo: ed è in questa distinzione professionale ed
umana che risiede la terza differenza.
Sierra Leone, distretto di Kono.
Lavoriamo per progetti
I progetti sono il “pane” di COOPI, lo strumento attraverso il quale intervenire
sulla realtà. Ma che cos’è un progetto? E come lavora COOPI?
COOPI lavora per progetti. Il progetto è un insieme di attività
temporaneamente realizzate allo scopo di raggiungere un risultato
che promuova lo sviluppo di una comunità locale.
Il modo di lavorare di COOPI ricalca il cosiddetto ciclo di progetto
(project management cycle) che prevede cinque fasi.
LA PROGRAMMAZIONE
Consiste nell’esaminare le possibilità di un intervento progettuale, sulla
base di una spinta che proviene da considerazioni, analisi ed esperienze
di attori esterni e interni, come i partner locali, i finanziatori istituzionali,
il responsabile d’area territoriale, l’Ufficio Ricerca e Progettazione e il
direttivo di COOPI.
L’IDENTIFICAZIONE
Sulla base della diagnosi sia del contesto che dei bisogni dei beneficiari
si imposta una ipotesi di intervento usando il “logical frame work”.
Esso è uno strumento che permette di valutare gli input e le modalità
necessarie per raggiungere gli obiettivi identificati.
LA FORMULAZIONE
Le varie idee-progetto vengono sviluppate e poi esaminate secondo
due principi: la fattibilità (il successo è probabile?) e la sostenibilità (i
benefici saranno di lunga durata?). Superata questa fase, si decide di
formulare una proposta formale di finanziamento.
IL FINANZIAMENTO
Le proposte sono esaminate dagli enti finanziatori. In caso positivo,
essi concordano le modalità di realizzazione e di finanziamento e le
formalizzano in un contratto o accordo di progetto.
LA REALIZZAZIONE
Il progetto viene eseguito, così come stabilito, poi verificato a step
intermedi ed eventualmente ri-orientato. Le risorse impiegate
vengono scelte sulla base di gare d’appalto.
LA VALUTAZIONE
Il progetto viene analizzato sulla base dei risultati, sia da parte del finanziatore che dell’attore. Al termine della valutazione, è possibile esprimere raccomandazioni per progetti simili o considerazioni sull’opportunità di proseguire nelle attività, innescando un nuovo progetto.
FOCUS
LA VALUTAZIONE DEI RENDICONTI
La rendicontazione di progetto fa parte della “valutazione”.
Lo scopo è giustificare le spese effettuate all’interno del
preventivo accettato e delle regole imposte dall’ente
finanziatore. La maggioranza dei rendiconti dei progetti di
COOPI, prima di essere consegnati ai donatori istituzionali,
vengono vagliati da una società esterna di audit, che ne
attesta l’attendibilità e la correttezza.
10 EMERGENZA
Aiutiamo a ricominciare
Pronti a salvare la vita umana
OBIETTIVO: PRESTARE SOCCORSO ALLE VITTIME
DI CONFLITTI E CATASTROFI AMBIENTALI,
IL PIÙ PRESTO POSSIBILE E SENZA ALCUNA DISTINZIONE
DI CREDO POLITICO, RELIGIOSO, CULTURALE
Molte parti del mondo sono flagellate da disastri naturali, come inondazioni,
siccità e terremoti, oppure da conflitti interni ed esterni che nascono per
l’accaparramento delle risorse o del potere. A farne le spese sono milioni di
persone, soprattutto donne e bambini, sui quali è più devastante l’impatto
della guerra e il peggioramento delle condizioni di vita.
Secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati,
alla fine del 2007 erano 11,4 milioni i rifugiati al di fuori dei loro paesi e ben
26 milioni gli interni fuggiti a guerre e persecuzioni. Si tratta di cifre senza
precedenti, che vedono un rapido aumento del numero di persone che hanno
bisogno non solo del diritto d’asilo, ma anche di riparo ed aiuto umanitario.
LA RISPOSTA DI COOPI:
COOPI interviene particolarmente nell’Africa Centro-Occidentale e
Orientale, ma anche in America Latina, in Asia e Medio-Oriente. Con
rapidità, efficienza e profonda conoscenza del contesto locale, COOPI
mette in atto in alcuni casi programmi di aiuto alimentare, in altri
interventi di assistenza umanitaria più complessi, in cui, oltre al cibo,
fornisce altri generi di prima necessità e primo riparo. Per gli sfollati
interni e i rifugiati, allestisce e gestisce campi di prima assistenza; avvia
la ricostruzione di abitazioni e infrastrutture pubbliche distrutte da
eventi bellici o calamità naturali. In America Latina, e recentemente
in Africa Orientale, COOPI ha sviluppato una competenza specifica
per programmi di formazione volti alla prevenzione e alla gestione di
disastri ambientali.
FOCUS
UNA GIORNATA ORDINARIA NEL CAMPO PROFUGHI
Olimpio Gasparotto, infermiere di COOPI, ci racconta una
tranquilla giornata nel centro sanitario del campo profughi
a Djabal, in Darfur, una giornata senza incursioni di gruppi
di ribelli, senza l’arrivo di militari feriti, senza interruzioni
forzate di lavoro a causa dell’insicurezza:
“La giornata di lavoro inizia alle 7 con la riunione del personale
infermieristico. Subito dopo comincia il giro visita nelle sale di
degenza. Poi, la consultazione delle persone che arrivano per malaria,
infezioni respiratorie, diarree, parassitosi e malnutrizione. Il lavoro
prosegue fino alle 14, alternando momenti di visita e supervisione
presso i vari servizi: maternità, centro nutrizionale, farmacia, “sala”
medicazioni, sale consultazioni fino alla logistica. Il caldo torrido
impone una pausa fino alle 17. Alle 19 abbiamo un appuntamento
fisso via radio con l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati
che tiene sotto controllo la situazione. La giornata termina intorno
alle 22, quando resta il tempo per scambiare due chiacchiere con i
colleghi, sotto una volta stellata”.
I RISULTATI: IN SITUAZIONI D’EMERGENZA E CRISI,
O PER GRUPPI DI PERSONE PARTICOLARMENTE
SVANTAGGIATE, ATTIVIAMO PROGRAMMI DI FORNITURA
DI AIUTO ALIMENTARE E DI ALTRI GENERI DI PRIMA
NECESSITÀ, CAMPI PER RIFUGIATI E SFOLLATI E
PROGRAMMI DI FORMAZIONE VOLTI ALLA PREVENZIONE
E ALLA GESTIONE DI DISASTRI AMBIENTALI.
Repubblica Centrafricana, progetto presso il distretto di Bossangoa.
OG
ET
PR
TI
Perù, emergenza terremoto.
Beneficiari COOPI al campo di Pueblo Nuevo.
Ciad.
Sri Lanka.
ECUADOR
È principalmente ai giovani che si rivolge il progetto di formazione
volto alla prevenzione dei disastri in Ecuador. Per la realizzazione
di questo programma, che si concentra nelle province di Los
Rios e Bolivar, è prevista non solo l’organizzazione di seminari e
workshop, ma anche l’implementazione di mezzi di comunicazione
che possano contribuire al diffondersi dei principi di gestione dei
disastri ambientali.
PERU
Presente nel paese dal 2001, con un primo intervento effettuato
in occasione del terremoto di Arequipa, COOPI in Perù si
è specializzato nella gestione delle emergenze causate da
disastri naturali. Per questo motivo, la sua azione si è rivolta
tempestivamente al disastroso terremoto che ha scosso il paese il
15 agosto 2007, con un progetto di prima assistenza che prevedeva
la riabilitazione di alcuni edifici sanitari e l’educazione sanitaria per
i responsabili di centri educativi. A riconoscimento per il lavoro
svolto a favore della popolazione, COOPI ha ricevuto nell’ottobre
2008 un riconoscimento ufficiale dal Municipio di El Carmen.
CIAD
Si rivolge in particolare alle donne e ai bambini il progetto attivo
in Ciad che si propone di garantire servizi sanitari adeguati e
rifornimento alimentare alla popolazione rifugiata, sfollata e
autoctona della regione di Goz Beida e Koukou.
SRI LANKA
In occasione dell’emergenza in Sri Lanka, COOPI si è mobilitata
nei giorni immediatamente successivi al maremoto per prestare
soccorso alle vittime dello tsunami. Il nostro impegno a garantire
la ripresa della normalità con la ricostruzione di abitazioni ed
il ripristino della fornitura d’acqua ci ha fatto riconoscere dalla
Regione Lombardia il Premio per la Pace 2005.
12 SALUTE
Combattiamo
le malattie della povertà
Favoriamo l’accesso alle cure mediche di base per tutti
OBIETTIVO: ROMPERE IL CIRCOLO VIZIOSO DI MALATTIA
E POVERTÀ, NEI PAESI DEL SUD DEL MONDO
L’AIDS è la più nota causa di morte nei paesi del Sud del mondo, anche se,
in realtà, le principali cause di decesso sono una serie di malattie infettive
completamente debellate nel mondo sviluppato, come la malaria, il colera, la
tubercolosi ed altre patologie “banali”, come la dissenteria ed i raffreddori,
spesso collegate alla malnutrizione.
È un quadro sconfortante, soprattutto se pensiamo alle conquiste medicoscientifiche degli ultimi anni: esso ci dimostra che ad uccidere milioni di
persone non sono tanto le malattie in sé, quanto il mancato accesso alle
cure di base. Infatti, l’inadeguatezza dei sistemi sanitari, la mancanza di
personale formato, l’assenza di infrastrutture, i costi esorbitanti di prestazioni
e farmaci sono fenomeni alla base dell’altissima mortalità infantile e della
bassa speranza di vita della popolazione. Senza dimenticare che la salute è
strettamente collegata alla povertà: precarie condizioni di salute influiscono
sulla capacità di lavorare, sul reddito e quindi sull’emancipazione.
LA RISPOSTA DI COOPI:
Nei paesi disagiati, dove le guerre hanno particolarmente indebolito
le infrastrutture basilari, COOPI realizza programmi di assistenza
primaria, preventiva e terapeutica, in risposta all’emergenza sanitaria
ed in costante coordinamento con i sistemi sanitari locali e delle
comunità.
Attualmente COOPI si occupa di salute con progetti che intendono
riabilitare dispensari nei centri minori e nelle zone isolate, favorire
la gestione decentrata e comunitaria degli ospedali e dei servizi,
valorizzare le competenze esistenti, in modo che in loco possano
gestire in modo autonomo il bisogno di salute delle comunità.
Negli anni, COOPI ha sviluppato una competenza specifica nella lotta
a HIV/AIDS e ad altre malattie sessualmente trasmissibili, grazie a
programmi incentrati sull’assistenza sanitaria a vittime di violenza
sessuale e di genere, in Africa Centro-Occidentale e Orientale. COOPI
è inoltre fortemente impegnata nella tutela della salute maternoinfantile, con controlli della crescita e campagne vaccinali e nella
nutrizione, specie in Africa Centro-Occidentale, in cui ha acquisito
una competenza riconosciuta dai donatori internazionali.
I RISULTATI: SUL TERRITORIO DA DIVERSI ANNI,
COOPI INTERVIENE ATTIVAMENTE PER MIGLIORARE
LE CONDIZIONI DI SALUTE DI MIGLIAIA DI PERSONE
E PROVVEDE ALLA FORMAZIONE DI PERSONALE LOCALE
IN GRADO DI RISPONDERE AUTONOMAMENTE
AI BISOGNI SANITARI DEL LUOGO.
Ciad, ospedale di Goz Beida. La dottoressa Alma in corsia.
FOCUS
UN PASSO PER LA DIGNITÀ DELLE DONNE
Dal 2006 COOPI cura le donne mozambicane affette da fistole
vescico-vaginali e lavora alla loro prevenzione, sensibilizzando
i medici locali nei confronti di questa patologia, formando
tecnici specializzati e diffondendo l’informazione sulla
possibilità di essere operate e ritrovare una vita dignitosa.
Lidia Baiocchi, medico chirurgo di COOPI in Mozambico, racconta la
tribolazione e poi la rinascita delle donne affette da fistole vaginali:
“Dopo il parto, una vita miserabile. Il continuo sgocciolare delle
urine, l’odore nauseabondo, l’impossibilità ad arrestare il flusso
continuo, il divorzio e l’allontanamento da tutto e tutti. Curare la
fistola vescico-vaginale è cosa “noiosa”, porta via tempo, non sempre
riesce bene, in alcuni casi si deve intervenire più volte. La penuria di
letti poi rende problematica la degenza della paziente. È per questo
che la maggior parte dei chirurghi preferisce ignorare. Poi un giorno
arriva la notizia che c’è chi sa risolvere il problema (COOPI). Che in
quel posto c’è chi ha tempo e voglia di risolvere il problema (sempre
COOPI). E soprattutto che esistono mezzi e competenze, forniti grazie
al contributo dei donatori italiani, per restituire una vita nuova a chi
è stata così sfortunata”.
Malawi, progetto nutrizionale.
Sudan, Darfur.
TI
Bolivia, località Kami.
BOLIVIA
COOPI lavora dal 1986 in Bolivia, con particolare
attenzione al settore salute. Recentemente, nel Municipio
di Tinguipaya (Dipartimento di Potosì), ha concluso un progetto
innovativo, che integra la medicina moderna a quella tradizionale:
esso è stato molto utile nell’attirare la popolazione, specialmente
quella materno-infantile, verso i centri di salute e nel contrastarne
efficacemente gli indici di mortalità.
UGANDA
Attiva fin dal 2001, soprattutto per migliorare le condizioni socioeconomiche delle aree più povere del paese, COOPI si è distinta
nel distretto di Pader per il lavoro di prevenzione delle violenze
e per il recupero psico-sociale delle donne e dei bambini, vittime
di abusi.
MALAWI
Presente da oltre otto anni nel paese, COOPI ha implementato
un complesso progetto di lotta alla malnutrizione nei distretti
di Salima e di Lilongwe, rafforzando le capacità logistiche e
decisionali delle comunità locali.
CIAD
Con due ospedali nei campi profughi, cinque centri di salute
nei campi per gli sfollati, un ospedale di distretto a Goz Beida,
un’antenna chirurgica a Koukou, tre centri nutrizionali, COOPI
rappresenta dal 1994 un importante punto di riferimento per
l’assistenza medica a rifugiati e sfollati in tutta la parte Sud-Est del
Ciad, la più colpita dagli spostamenti forzati dei civili. L’obiettivo
finale è rafforzare le competenze locali, in modo da creare servizi
di salute sostenibili e permanenti.
OG
ET
PR
14 AGRICOLTURA
Seminiamo lo sviluppo
Diamo gli strumenti per la sussistenza e lo sviluppo agricolo
OBIETTIVO: SRADICARE LA POVERTÀ ESTREMA E LA FAME
(1° OBIETTIVO DI SVILUPPO DEL MILLENNIO)
Più di 800 milioni di individui, il 70% di quella quota di popolazione mondiale
che sopravvive con meno di un dollaro al giorno, vive e lavora nelle aree rurali
dei paesi in via di sviluppo, in cui la produttività agricola sta diminuendo
nettamente, a causa del degrado del suolo.
Secondo la FAO, il numero delle vittime della fame nel mondo è aumentato nel
2007 di 50 milioni di persone, a causa dell’aumento dei prezzi degli alimenti.
La crisi attuale è dovuta ad una combinazione di fattori: l’aumento della
domanda di prodotti agricoli (dovuta alla crescita demografica), lo sviluppo
economico nei paesi emergenti, la rapida espansione dei biocombustibili,
l’insufficienza dell’offerta e i cambiamenti climatici, che, attraverso siccità e
inondazioni, provocheranno sempre più danni alle colture e agli allevamenti.
Alle classiche sfide dell’agricoltura mondiale, si aggiungono quindi l’allarme
prezzi delle derrate e il depauperamento del suolo a causa del degrado
ambientale.
LA RISPOSTA DI COOPI:
COOPI si occupa di agricoltura a diversi livelli. Realizza progetti
per garantire la sicurezza alimentare, fornendo strumenti materiali
(sementi, fertilizzanti, riabilitazione di punti d’acqua), formazione e
assistenza tecnica per le attività di sostentamento e produzione di
piccola scala.
Questi progetti sono realizzati nelle aree rurali più esposte a crisi
ricorrenti e siccità, come l’Africa Orientale, e si accompagnano
spesso a interventi di protezione e sostegno dell’allevamento,
essendo il patrimonio zootecnico fonte primaria di ricchezza in un
contesto caratterizzato da un’economia di tipo pastorale. Progetti di
sicurezza alimentare sono realizzati anche per gruppi particolarmente
svantaggiati, ad esempio i malati di AIDS e le loro famiglie in Africa
Australe. In altre zone dell’Africa, in America Latina, in Asia e Medio
Oriente si realizzano interventi di sviluppo agricolo più complessi,
per realizzare sistemi di irrigazione, utilizzare metodi alternativi di
produzione rurale e coltivazioni funzionali alla sussistenza delle
famiglie contadine, al fine di evitare i pericoli della monocoltura per
l’esportazione e per rafforzare le capacità tecniche e commerciali
delle cooperative di contadini e produttori. In alcuni casi, a questi
si affiancano interventi per migliorare lo sfruttamento delle risorse
naturali forestali e ittiche o misure per combattere la desertificazione
(Africa Orientale).
Bolivia, località Kami. Progetto di formazione veterinaria.
I RISULTATI: GARANTIAMO LA SICUREZZA ALIMENTARE
ALLE POPOLAZIONI PIÙ ESPOSTE A CRISI RICORRENTI E
SICCITÀ E RAFFORZIAMO LE CAPACITÀ
PRODUTTIVE E COMMERCIALI DEI CONTADINI
E DELLE LORO FEDERAZIONI.
PARAGUAY
Il progetto è concentrato principalmente nelle province di
Concepción, San Pedro y Caaguazú, allo scopo di potenziare
le condizioni di approvvigionamento idrico delle popolazioni
di quei Dipartimenti. Il programma si propone di realizzare un
intervento integrato, mirato al miglioramento della qualità di vita
delle popolazioni rurali, attraverso il rafforzamento delle attività
agricole, il miglioramento delle condizioni igieniche, la sostenibilità
ambientale e la tutela e salvaguardia del territorio.
DARFUR
In una delle zone più disastrate del pianeta, COOPI porta avanti
un importante progetto che ha come obiettivo specifico l’accesso
al credito e la sicurezza alimentare delle famiglie più vulnerabili,
favorendo lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento.
Bolivia, località Kami. Progetto di formazione agricola.
ETIOPIA
Nella zona di Belogegenfoye, COOPI ha attivato un progetto che
si propone di migliorare le condizioni quotidiane delle donne
e quindi di tutta la comunità. Sul campo COOPI svolge attività
rivolte al potenziamento dello sviluppo agricolo e all’allevamento,
in modo che una volta consolidata l’autosufficienza alimentare
possano essere iniziate successivamente piccole attività
economiche.
YEMEN
COOPI è presente nel paese dal 1998. La sua presenza è concentrata
nel settore della sicurezza alimentare (in particolare in Taiz e Lahj
Governorate), allo scopo di migliorare la capacità comunitaria
nell’utilizzo delle risorse locali disponibili, promuovendo la
partecipazione diretta delle donne.
Sudan, Darfur.
FOCUS
“MINIERE DI RISO”, SEMINANDO IL FUTURO
IN SIERRA LEONE
In Sierra Leone, dal 2005 COOPI si occupa di riabilitare le
aree minerarie in disuso trasformandole in risaie e vasche
per i pesci. Libera Antelmi è il capo progetto di questo
ampio programma di sicurezza alimentare che coinvolge ben
trentadue villaggi del distretto di Kono. “In agricoltura abbiamo
lavorato con le risaie e abbiamo cercato di sviluppare nuove tecniche
di produzione. Abbiamo supportato le comunità nella produzione di
riso, con una rendita media di 5 tonnellate di riso il primo anno, mentre
il secondo anno hanno seminato il doppio. Abbiamo inoltre dato una
mano nella produzione di ortaggi per i gruppi di donne all’interno
delle comunità, otto villaggi hanno ricevuto i macchinari per la
lavorazione del riso e stanno vendendo il surplus della produzione
sul mercato. L’80% delle “Village Association”, le associazioni delle
comunità locali, ha aperto un conto bancario con i soldi ricavati dalla
vendita delle produzioni agricole”.
Ciad, Centro Nutrizionale.
TI
BOLIVIA
COOPI interviene nel cuore della Bolivia con un progetto
iniziato nel 2006 che si prefigge di contribuire allo sviluppo
socio-economico della popolazione locale e alla salvaguardia
del territorio della Provincia di Ayopaya (dipartimento di
Cochabamba). I nostri interventi sono di supporto a settori
considerati prioritari: l’agricoltura e l’allevamento.
OG
ET
PR
16 ACQUA
Liberiamo l’acqua
L’acqua pulita e ben gestita è essenziale
per un buon livello di salute e di alimentazione
OBIETTIVO: AUMENTARE L’APPROVVIGIONAMENTO
D’ACQUA POTABILE E MIGLIORARE LE CONDIZIONI
IGIENICO - SANITARIE DI MIGLIAIA DI PERSONE
1,1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile, mentre più di 2,4
miliardi di persone non dispone di impianti fognari adeguati. Nei paesi in via
di sviluppo, più di 2,2 milioni di persone, in maggioranza bambini, muoiono
ogni anno per delle malattie la cui insorgenza è associabile alla mancanza di
acqua potabile, a degli impianti fognari inadeguati e ad un’igiene scadente.
E una larga percentuale delle persone soffre di malattie causate direttamente
o indirettamente dal consumo di acqua o cibo contaminati o da organismi
infettivi che si riproducono nell’acqua. L’acqua potabile e un sistema fognario
elementare sono dunque componenti indispensabili di una primaria cura della
salute e dello sviluppo umano. La potabilizzazione previene la diffusione di
malattie attraverso l’acqua contaminata, mentre la produzione di acqua per
l’agricoltura e l’allevamento favorisce la sicurezza alimentare delle comunità
e il progresso dell’economia delle popolazioni. Tecniche irrigue ben gestite
inoltre permettono di aumentare la produttività per unità terriera: in questo
modo gli agricoltori hanno meno bisogno di disboscare terreni per aumentare
il proprio reddito ed è scoraggiata la pratica di abbattere le foreste o esercitare
l’agricoltura in aree con fragilità ambientale. Anche le donne ne beneficiano.
Spesso sono loro ad avere la responsabilità di andare a prendere l’acqua per
i campi, compito che diventa ingrato e faticoso, se devono percorrere molta
strada. La disponibilità di acqua corrente direttamente nei villaggi e nei campi
permette loro di impiegare le proprie energie in attività più produttive.
I RISULTATI: COOPI GARANTISCE L’ACCESSO ALL’ACQUA
POTABILE NELLE AREE RURALI PIÙ ARIDE
E REALIZZA INFRASTRUTTURE IDRICHE E SERVIZI
IGIENICO - SANITARI IN CONTESTI URBANI DEGRADATI,
IN STRETTA COLLABORAZIONE CON IL PERSONALE
LOCALE, CHE ASSICURA UNA CONTINUITÀ
NEL TEMPO DEI RISULTATI RAGGIUNTI.
O
PR
Kenya, bambini nello slum.
TI
a dare loro accesso ai diritti di proprietà della terra e della casa,
al lavoro, alla salute, all’educazione, ai servizi di pubblica utilità e
rafforzare così la capacità di auto-governo democratico.
UGANDA
COOPI da moltissimi anni va incontro alle difficoltà di reperimento
dell’acqua per la popolazione ugandese, costruendo moltissimi
pozzi nella zona Nord del paese. In trentacinque casi si tratta di
pozzi solari, sistemi all’avanguardia sia per la loro sostenibilità
ambientale sia per la loro estrema flessibilità e resistenza.
G
ET
SERBIA
Con un progetto che si è da poco concluso, COOPI è intervenuta
nella città di Nis per il miglioramento delle condizioni di gestione e
controllo delle risorse idriche e ambientali, assicurando condizioni
di salute e sicurezza più adeguate ai nuclei urbani della città. In
Serbia, COOPI è stata impegnata anche nelle due aree protette
di Jelasnica e Sicevo nell’ambito delle risorse ambientali, idriche e
dello smaltimento dei rifiuti.
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Presente sul territorio dagli anni ’70, COOPI si contraddistingue oggi
per la profonda conoscenza del territorio e della realtà congolese.
La nostra ONG è presente nelle zone di Nganie e Kayabala - Moba
con il compito di promuovere l’accesso all’acqua potabile e l’igiene
della popolazione di profughi che rientrano dal Katanga.
KENIA
In Kenia, COOPI è impegnata nella riqualificazione urbana delle
baraccopoli alla periferia di Nairobi, in particolare nei villaggi informali
(slum) della circoscrizione di Huruma. Tale contributo per creare
condizioni di vita più dignitose per gli abitanti di questi quartieri serve
LA RISPOSTA DI COOPI:
Nelle zone aride dell’Africa ma anche in zone dell’America Latina,
dell’Asia e del Medio Oriente, COOPI lavora per garantire l’accesso
all’acqua potabile, ricercando nuove fonti di acqua e riabilitando
quelle già esistenti, come sorgenti nelle foreste ed acquedotti nelle
aree urbane. In oltre quarant’anni, COOPI ha costruito centinaia
di pozzi, da quelli di tipo tradizionale a quelli più complessi che
utilizzano fonti di energia rinnovabili, migliorando la qualità di vita di
migliaia di persone. Tali attività si accompagnano sempre a momenti
di sensibilizzazione e formazione delle comunità su tecniche semplici
ed economiche per la purificazione dell’acqua e la gestione degli
impianti, a favore di una gestione autonoma e sostenibile delle
risorse idriche e ambientali. Inoltre, COOPI costruisce o riabilita
infrastrutture igienico-sanitarie e gestisce lo smaltimento di rifiuti, in
particolare nei paesi del Mediterraneo (Africa del Nord e Balcani), con
la realizzazione di discariche idonee, sistemi comunitari di raccolta,
attività di educazione ambientale.
FOCUS
LA VITA CAMBIA GRAZIE ALL’ACQUA
Con un intervento agricolo e di approvvigionamento d’acqua,
COOPI lavora in Paraguay nella piccola comunità di Asunción
II (dipartimento di Concepción). Na Lorenza de Gavillán è una
delle donne beneficiarie che racconta:
“Sono contentissima che sia arrivata l’acqua nel mio villaggio! Adesso
saranno solo un ricordo i sacrifici che abbiamo dovuto affrontare in
passato per recuperare l’acqua da lontano, dai ruscelli o dai pozzi
dei vicini. A forza di trasportare acqua mi sembra di avere un braccio
più lungo! L’acqua corrente è importante soprattutto per le donne,
perché siamo noi che dobbiamo occuparci di tutte le faccende di
casa, dobbiamo prenderci cura dei bambini, lavare i vestiti, lavorare
nel campo e curare gli animali. Sono felice anche perché i nostri
figli avranno a disposizione l’acqua corrente. Per loro, desideriamo
condizioni di vita migliori rispetto alle nostre, e noi sappiamo che non
c’è cosa peggiore che non avere acqua”.
Kenya, bambino a scuola.
ISTRUZIONE 19
Mandiamo tutti in classe
La formazione è lo strumento indispensabile
per realizzare i diritti umani
OBIETTIVO: DARE FORZA AI POPOLI
ATTRAVERSO L’ISTRUZIONE
Nonostante sia sancito dalla Dichiarazione universale dei Diritti Umani dal
1948, l’accesso all’istruzione è ancora ampiamente disatteso in moltissimi
paesi. La maggior parte dei bambini che non va a scuola vive nelle zone rurali
del Sud del mondo, le loro famiglie lavorano la terra per nutrirsi e sopravvivere
e non sono in grado di emanciparsi da uno stato cronico di povertà. In questo
contesto, sono in particolar modo penalizzate le ragazze, che hanno livelli di
scolarizzazione più bassi dei ragazzi.
L’inadeguato livello di istruzione è allo stesso tempo causa ed effetto della
condizione di sottosviluppo ed emarginazione di questi paesi e costituisce un
limite al progresso civile della società: un contadino che non sa leggere, scrivere
e far di conto difficilmente potrà sviluppare la sua attività o far valere i suoi
diritti. Assicurare ai giovani un’assistenza formativa significa lavorare per una
società più libera e democratica: è una delle strade più efficaci per innescare
un reale sviluppo socio-economico.
CYRIL VA A SCUOLA NELLA FORESTA
COOPI ha risposto all’emergenza educativa in Repubblica
Centrafricana costruendo le scuole direttamente nei brusse,
le foreste in cui si sono rifugiati gli sfollati dei villaggi. Cyril,
10 anni, è uno degli oltre 30.000 bambini che fa scuola...
all’ombra dei baobab.
“Frequento la classe CP (seconda elementare), ho cominciato in questa
scuola, in mezzo ai campi. Quando? Non so, tanto tempo fa, dopo che
abbiamo lasciato il villaggio. Sì, la scuola c’era anche prima, ma non
così. Non avevamo nulla. Ora siamo protetti dalla pioggia, il maestro
ha un libro che legge e poi ci racconta, noi abbiamo ricevuto delle
cose. Cosa? Io ho ricevuto un quaderno, una lavagnetta, un sacchetto
di plastica... Sì, mi piace venire a scuola, ci vengo tutti i giorni, a piedi
con i miei amici. La cosa che mi piace di più a scuola è leggere il libro.
È interessante, ci sono molte cose nuove che non conosco”.
PR
MAROCCO
Con un programma di supporto alla scolarizzazione nella
città di Nador, COOPI tra il 2004 e il 2005 si è impegnata
in Marocco riabilitando e costruendo strutture scolastiche e
realizzando spazi verdi. COOPI ha anche favorito il sorgere di
associazioni di genitori e personale per la manutenzione, che si
occupano dei nuovi edifici una volta concluso il progetto.
COLOMBIA
COOPI contribuisce attivamente al rafforzamento della capacità
organizzativa e formativa delle istituzioni universitarie colombiane
sulle tematiche della cooperazione allo sviluppo e ha avviato un
Master in Cooperazione allo Sviluppo presso l’Università San
Buenaventura in Cartagena. In questo modo, COOPI mette a
disposizione dei futuri cooperanti la sua capacità e competenza.
SENEGAL
Il Senegal conta un grande numero di persone disabili, in costante
pericolo di emarginazione e destinati ad un’esistenza fatta di
espedienti. COOPI si rivolge a loro sostenendo un progetto che
agevola l’inserimento socio-economico di persone con handicap
motori nella città di Dakar.
ITALIA
L’impegno di COOPI nel Master in Cooperazione Internazionale
dell’Università di Pavia mira all’allestimento di un’affidabile equipe
di esperti preparati e competenti, in grado di collaborare con
Organizzazioni internazionali e ONG per il miglioramento delle
condizioni di vita delle popolazioni più vulnerabili, nell’ottica di
contribuire a costruire un mondo più giusto, su basi concrete.
OG
TI
FOCUS
I RISULTATI: ATTRAVERSO LA FORMAZIONE DEL
PERSONALE LOCALE, COOPI HA INNESCATO IN MOLTI PAESI
PROCESSI DI AUTOSVILUPPO: GLI OPERATORI LOCALI, CHE
ACQUISISCONO A LORO VOLTA IL RUOLO DI FORMATORI,
DIVENTANO IL MOTORE DELLA CRESCITA DELLE
COMPETENZE E DELLE POTENZIALITÀ DELLE COMUNITÀ.
ET
LA RISPOSTA DI COOPI:
Con i suoi molti progetti educativi nel mondo, COOPI sviluppa e
sostiene l’istruzione e la formazione scolastica e professionale delle
comunità più povere, per favorire la crescita del potenziale umano,
l’indipendenza economica e l’autonomia decisionale dei singoli e delle
comunità. COOPI si occupa di formazione con programmi a vari livelli,
dal reinserimento scolastico dei bambini ai corsi di alfabetizzazione
per adulti delle comunità più povere, dalla formazione degli insegnanti
alla costruzione di scuole e alla fornitura di materiale didattico.
COOPI è impegnata sia nell’ambito dell’istruzione primaria, in
particolare nelle aree dell’Africa Centrale, sia in quello della formazione
secondaria e professionale di adolescenti e adulti che vogliono
intraprendere un mestiere (Africa, America Latina, Asia e Medio
Oriente, Balcani), a cui si offre pertanto una formazione tecnica e
gestionale. COOPI inoltre collabora con le Università, organizzando
direttamente o offrendo consulenza accademica per la realizzazione
di Master di settore e sulla cooperazione allo sviluppo, sia in Italia che
in America Latina.
20 DIRITTI UMANI
Valorizziamo le differenze
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”
Art. 1, Dichiarazione Universale dei Diritti umani
Repubblica Centrafricana. Pigmei: una madre col suo bambino.
OBIETTIVO: RAFFORZARE LA SOCIETÀ CIVILE
E DEMOCRATICA ATTRAVERSO IL RISPETTO
DEI DIRITTI UMANI DEI GRUPPI PIÙ VULNERABILI
Nonostante siano trascorsi più di 60 anni dal riconoscimento internazionale
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - che sancisce la libertà di
espressione e di opinione e la difesa da paura e povertà -, l’iniqua distribuzione
delle ricchezze e la continua violazione dei diritti umani in più parti del mondo
sono all’ordine del giorno.
I paesi in cui il potere è concentrato nelle mani di pochi o conteso da persone
che non devono rendere conto del proprio operato risultano essere quelli che
violano in modo più sistematico i diritti umani. Ne consegue che i diritti umani
e la democrazia sono strettamente legati tra loro e sono entrambi essenziali
per garantire pace e benessere a lungo termine.
Tra le violazioni più gravi vi sono quelle connesse ai conflitti armati e alla tratta
di esseri umani; spesso il semplice fatto di appartenere a categorie vulnerabili
- come donne, bambini, disabili o persone in grave difficoltà economica e
sociale - è alla base di discriminazioni, esclusione e violenze.
LA RISPOSTA DI COOPI:
I progetti realizzati per la democratizzazione e la tutela dei diritti
umani sono oltre 70, soprattutto in appoggio alla società civile e alla
sua capacità di rafforzare le istituzioni locali in Africa, America Latina,
Asia e Medio Oriente. COOPI ha avviato negli ultimi anni programmi
per il rispetto e la promozione della cultura dei diritti dei gruppi più
vulnerabili (donne, minori e disabili), vittime di abusi e violenze. Molti
sono l’evoluzione di progetti di assistenza sociale con l’obiettivo di
sensibilizzare l’opinione pubblica con azioni di lobbying e advocacy.
Soprattutto in America Latina si lavora per la lotta alle discriminazioni e
la difesa dei diritti di popoli autoctoni e minoranze etniche, e si facilita
la partecipazione democratica dei cittadini in contesti elettorali.
COOPI è intervenuta anche in situazioni di emergenza, per il recupero
e il reinserimento di ex-combattenti, fra cui ex-bambini soldato, per la
riappacificazione e la prevenzione dei conflitti, in particolare in Africa
Centro-Occidentale.
I RISULTATI: COOPI HA GESTITO CENTRI DI ASSISTENZA
PER DONNE E BAMBINI VITTIME DI VIOLENZE E ABUSI,
TUTELATO IL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE
DI POPOLI INDIGENI E PROMOSSO PERCORSI POLITICI
DEMOCRATICI.
Cittadini guatemaltechi in fila per andare a votare.
Repubblica Centrafricana, lo striscione recita:
“Anche i pigmei sono cittadini, anche loro hanno dei diritti”.
FOCUS
ACCANTO ALLE BAMBINE
ASSOGGETTATE AI GRUPPI ARMATI
“Mi chiamo Lamunu Joyce, vengo dal Distretto di Gulu, nel nord
Uganda. Sono arrivata a Kampala nel 2002 a causa della guerra.
Insieme ad altri sono stata rapita, costretta a saccheggiare le case
del mio villaggio, portata in luoghi lontani... Durante uno scontro tra
ribelli ed esercito, ho avuto l’opportunità di fuggire. Ci ho messo tre
giorni per raggiungere la mia casa, perché non conoscevo la strada
del ritorno.”
In Uganda, vivere è spesso un privilegio, soprattutto se si è
nati nel distretto di Gulu o di Pader, nel Nord del Paese. La
ventennale guerra civile scoppiata in questa regione tra
l’esercito governativo e il gruppo di ribelli ha determinato una
vera e propria catastrofe umanitaria. Joyce è una bambina
che è stata costretta a partecipare direttamente ai conflitti
armati e che ha trovato riparo a Kampala grazie al sostegno
di COOPI.
Sudan, bambini giocano sulla carcassa di un carro armato.
TI
Bolivia, popolo indigeno in parata.
BOLIVIA
COOPI è impegnata in un progetto di rafforzamento dei
popoli indigeni della Bolivia, dalle comunità linguistiche
Aymana e Quechua alle etnie delle Terre Basse, per l’esercizio
efficace dei loro diritti. Partendo dallo studio approfondito del
diritto comunitario degli indigeni, COOPI contribuisce attivamente
alla realizzazione di un ordinamento giuridico pluralista, senza
discriminazioni né esclusioni. Nel 2007, COOPI ha ricevuto la
Menzione Speciale nell’ambito del “Premio dei Diritti dell’uomo
della Repubblica Francese - 2007” da parte della Commissione
nazionale consultiva dei Diritti umani.
ECUADOR
La popolazione nera in Ecuador è spesso vittima di episodi
di razzismo. COOPI interviene a fianco di 3000 donne afroecuadoriane per rafforzare la consapevolezza della loro identità,
tutelarne i diritti, creare reti di solidarietà - attraverso organizzazioni
di donne nere -, offrire assistenza psicologica, medica e legale, corsi
di formazione e possibilità di avviare piccole attività produttive.
GUATEMALA
Dal 2006, COOPI ha affiancato il lungo percorso di preparazione alle
elezioni in Guatemala - la cui guerra civile è terminata nel ‘96, dopo
36 anni di instabilità - con un progetto di promozione e diffusione
della conoscenza dei diritti civili e politici tra la popolazione,
soprattutto donne e giovani, negli aspetti legati sia all’esercizio del
voto che alla possibilità di essere eletti.
REPUBBLICA CENTRAFRICANA
A partire dal 2003, COOPI ha intrapreso azioni di lotta contro la
discriminazione della minoranza pigmea Aka nella Repubblica
Centrafricana, valorizzandone l’identità socio-culturale. Nel
promuovere i diritti dei Pigmei, il progetto ha coinvolto autorità
locali, mezzi di comunicazione, ambiente accademico, governo e
comunità internazionale.
OG
ET
PR
22 MIGRAZIONE
Percorriamo le strade
dell’integrazione
Non si può cooperare allo sviluppo
senza affrontare il tema della migrazione
Sudan, Darfur.
OBIETTIVO: VALORIZZARE IL RUOLO DEL MIGRANTE
COME AGENTE DI SVILUPPO E MIGLIORARE LE CONDIZIONI
DI VITA NEL PAESE DI ORIGINE
La tendenza ad una crescita significativa della popolazione nei paesi del Sud
del mondo, dove ha origine la maggior parte dei flussi migratori, porta ad
un inevitabile aumento del numero di persone costrette a spostarsi verso le
regioni più ricche.
L’incremento di questo fenomeno rende ancora più urgente la ricerca di
soluzioni efficaci al problema dello sviluppo sostenibile, per interrompere il
circolo vizioso di povertà che crea tensioni sociali, sia nei paesi di origine che di
accoglienza dei migranti, sia alle frontiere dei paesi - si stima che oltre 12.000
persone, dal 1988 a oggi, abbiano perso la vita nel tentativo di raggiungere
l’Europa.
Le questioni legate alle migrazioni, che sono per definizione un fenomeno
transnazionale, esigono una nuova politica della cooperazione che, da un
lato, sia finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita nei paesi di
provenienza dei migranti e, dall’altro, faciliti una cultura dell’accoglienza, nel
pieno rispetto della dignità umana.
LA RISPOSTA DI COOPI:
COOPI si occupa di migrazioni dal 2002 seguendo gli sviluppi delle
politiche sull’argomento, per comprendere meglio i bisogni reali dei
migranti, valorizzandone ruolo, risorse e capacità. Nell’ideazione e
realizzazione dei progetti, COOPI segue un approccio transnazionale,
operando sia in Italia, paese di destinazione, sia nei paesi di provenienza:
Marocco, Senegal e Albania.
Gli interventi sono di due tipologie. I progetti di co-sviluppo coinvolgono
i migranti e le associazioni che li rappresentano in attività socioeconomiche di sviluppo locale, nei loro paesi. I programmi di reinserimento
dei migranti, invece, prevedono una parte in Italia, caratterizzata da azioni
di formazione e di supporto psicologico, e una parte nel paese d’origine,
che sostiene la reintegrazione nel tessuto sociale e lavorativo dei migranti
che, volontariamente o forzatamente, tornano in patria.
Trasversali a entrambe le categorie di progetto, le attività di
sensibilizzazione e advocacy sulla condizione dei migranti e le possibilità
a loro offerte, sia in Italia che nei paesi d’origine.
I RISULTATI: LE ASSOCIAZIONI E I MIGRANTI
SOSTENUTI DA COOPI HANNO TROVATO UNA MIGLIORE
COLLOCAZIONE SOCIALE SIA IN ITALIA CHE NEI PAESI
DI ORIGINE, SVILUPPANDO RETI DI LAVORO E CREANDO
LEGAMI CON NUOVI PARTNER.
SENEGAL
Il progetto ha rafforzato il capitale sociale di migranti
senegalesi residenti in Italia, costruendo una rete fra
il paese di accoglienza e di origine utile a consolidare le
loro capacità e risorse. Da una parte ha valorizzato il ruolo
del migrante nei due paesi, con progetti di co-sviluppo
in partenariato, dall’altra ha supportato attività di tipo
imprenditoriale facilitando i contatti tra imprenditori italiani
e senegalesi.
EUROPA
Il progetto “Returnet” intende favorire il rientro volontario dei
migranti provenienti dalla Serbia e dal Senegal che risiedono
illegalmente in Italia, Spagna e Slovacchia. Lo scopo è stabilire
meccanismi per promuovere il loro ritorno e la reintegrazione
socio-economica nei loro paesi d’origine.
ALBANIA E MAROCCO
“Albamar” è un programma di reinserimento sociale rivolto
ai migranti marocchini e albanesi rimpatriati, forzatamente o
volontariamente, dall’Italia ai loro paesi d’origine, contattati
nelle prigioni e nei centri a bassa soglia di accoglienza di
Milano e Torino e direttamente nei loro paesi.
Senegal.
Marocco, programma Albamar.
FOCUS
IL SIGNOR H.
H. è albanese, è sposato e ha due figli. Poco più che
maggiorenne, decise di lasciare il suo paese per approdare
in Italia, entrando sei volte illegalmente tra il 1997 e il 2003,
correndo molti pericoli nell’attraversare il confine e pagando
ogni volta fino a 1.000 euro. Durante la sua permanenza in
Italia, non è mai riuscito a ottenere i documenti in regola
ed è stato più volte fermato e rimpatriato forzatamente in
Albania, fino a quando ha scelto di tornare spontaneamente
e per sempre nel suo paese d’origine.
In collaborazione con la ONG albanese “Speranza per il futuro”
(Shprese per te Ardhmen), COOPI ha fornito assistenza ad
H. presso il centro di supporto per i migranti rimpatriati di
Tirana, offrendogli in seguito la possibilità di partecipare a
uno stage di sei mesi come apprendista sarto. H. ha ritrovato
grande motivazione e voglia di imparare, oltre a stabili legami
familiari che fortunatamente non si erano attenuati durante
i suoi anni in Italia.
Marocco.
Marocco.
TI
Repubblica Centrafricana, una ragazza della città di Sibut.
OG
ET
PR
24 ASSISTENZA SOCIALE
Sosteniamo il cambiamento
Offriamo supporto sociale ed economico
per la promozione della persona e dei popoli
L’Indice di Sviluppo Umano è un indicatore di sviluppo macroeconomico
che, oltre alla crescita economica, tiene conto di diversi fattori, come
l’alfabetizzazione e la speranza di vita. Secondo l’ultimo rapporto del
Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite, sono 22 i paesi di basso
sviluppo, tutti localizzati in Africa. In questi paesi, oltre la metà della
popolazione è vittima della povertà, spesso provocata anche da malattie,
carestie e catastrofi naturali. Tali condizioni, spesso unite alla situazione di
instabilità e insicurezza causate da lunghi conflitti armati e altre situazioni
di disagio, provocano una situazione di stagnazione economica che colpisce i
paesi più deboli e che non concede la possibilità di risollevarsi.
LA RISPOSTA DI COOPI:
COOPI interviene con progetti che promuovono lo sviluppo integrato
urbano e rurale, offrendo servizi sociali di assistenza a gruppi o individui
particolarmente vulnerabili o discriminati e “marginali” (disabili,
donne, bambini e in particolare bambini di strada), nei confronti dei
quali le politiche di sviluppo nazionale non riescono spesso ad incidere.
Fra questi servizi, uno particolarmente sviluppato in Africa CentroOccidentale è quello dell’assistenza psico-sociale per il trauma subito
da donne e bambini sia in situazioni di conflitto che di post-conflitto.
Allo stesso tempo, vengono forniti servizi più prettamente socioeconomici, spesso collegati al settore della formazione professionale,
volti allo sviluppo dell’occupazione in ambito urbano. Questi progetti
includono attività generatrici di reddito, appoggio al settore informale
(in particolare supporto alle associazioni di artigiani nell’ambito
delle tecniche produttive e dei mezzi di commercializzazione dei
prodotti), sostegno alla microimprenditorialità femminile, schemi di
microcredito. Essi sono realizzati principalmente in Africa CentroOccidentale, in America Latina, in Asia e Medio Oriente.
ETIOPIA
COOPI ha attivato nelle regioni di Addis Abeba ed
Oromia un progetto che si propone non solo di tutelare
bambini e adolescenti in condizioni particolarmente disagiate,
ma anche di sviluppare la loro capacità di azione, attraverso
l’incremento dell’offerta dei servizi di base essenziali quali
educazione, salute e servizi sociali.
SENEGAL
Aiutare le donne per ridurre la povertà; migliorare le
condizioni di vita e le prospettive di sviluppo delle famiglie
della città di Ziguinchor: sono questi gli obiettivi del progetto
di COOPI che si propone di migliorare le capacità produttive
e le condizioni di lavoro di 750 donne imprenditrici e di creare
concrete possibilità d’impiego per 120 ragazze.
PERU
Lima è la città dove si riscontra la percentuale maggiore di
malati di AIDS di tutto il Perù. È qui che COOPI interviene
con un servizio di assistenza domiciliare per le persone affette
da HIV. L’assistenza domiciliare, efficacemente organizzata,
permette di stare al fianco di tutte quelle persone che non
possono essere curate nei centri sanitari o che sono in una
fase terminale, offrendo un sostegno personalizzato e vicino
al malato.
I RISULTATI: OFFRIAMO A GRUPPI E INDIVIDUI
VULNERABILI, DISCRIMINATI E “MARGINALI”,
SERVIZI DI ASSISTENZA SOCIALE E DI SVILUPPO
DELL’OCCUPAZIONE (ATTIVITÀ GENERATRICI DI REDDITO,
MICROCREDITO, APPOGGIO AL SETTORE INFORMALE),
PER FAVORIRNE L’INCLUSIONE SOCIALE.
Repubblica Centrafricana.
TI
OBIETTIVO: RISCATTARE DONNE, UOMINI E BAMBINI
DALLA POVERTÀ E DAI TRAUMI
OG
ET
PR
Perù, programma di prevenzione e sensibilizzazione
per i disastri naturali.
FOCUS
IN PALESTINA CON CHI HA PERSO TUTTO
COOPI è presente in Palestina (Gerusalemme, Striscia di Gaza e
Cisgiordania) dal 2002, con progetti di job creation, finalizzati a
fornire opportunità di reddito nella situazione di disoccupazione
cronica determinata dalla seconda Intifada.
Come a molte altre persone, a Taufik Mohammad Ataoui è stato
negato il permesso di lavorare in Israele e nella Valle del Giordano;
nel distretto di Nablus, dove vive, di lavoro ce n’è poco. Per tutta la
vita, Taufik ha fatto il muratore. Molti anni fa, ha anche costruito
la casa in cui oggi vivono i suoi 14 figli.
“È l’unica cosa che so fare - racconta. Avevo uno stipendio e potevo
comprare carne e scarpe. Ora ho perso tutto”.
Grazie all’intervento di emergenza realizzato da COOPI e finanziato
da ECHO (Dipartimento per l’Aiuto Umanitario della Commissione
Europea), Taufik ha potuto riprendere a lavorare.
“Lavoro per brevi periodi, dove c’è bisogno. A volte ci aiutano i vicini...
Questo lavoro è una vera benedizione.”
Palestina.
26 SOSTEGNO A DISTANZA
Accorciamo le distanze
Il Sostegno a distanza, un legame che costruisce il futuro
OBIETTIVO: GARANTIRE UNA CRESCITA SANA
DEL/LA BAMBINO/A NEL PROPRIO PAESE,
VICINO ALLE PERSONE CHE AMA
Nel Sud del mondo, 150.000.000 di bambini soffrono di malnutrizione, 6.000
ogni giorno contraggono l’HIV/AIDS, oltre 120.000.000 non possono andare
a scuola e migliaia sono vittime di sfruttamento o violenze.
Molte malattie possono essere prevenute con interventi molto semplici, tramite
vaccini, zanzariere, misure igieniche e altre forme di profilassi, che spesso
rimangono ignoti o troppo costosi per larghi strati della popolazione, nei paesi
economicamente arretrati. Non possono non essere menzionate le devastanti
conseguenze dei conflitti armati sulla salute psico-fisica dell’infanzia: gli
spostamenti di massa, la convivenza forzata nei campi profughi, l’interruzione
dei servizi sanitari di base e dei rifornimenti alimentari sono fattori che segnano
profondamente e prematuramente il futuro di molti bambini. Per fronteggiare
queste carenze e problematiche, è fondamentale sostenere l’istruzione e un
percorso di crescita sia per i bambini sia per le loro famiglie e comunità.
LA RISPOSTA DI COOPI:
Il Sostegno a distanza (SAD) è una modalità unica che permette al
donatore di sentirsi vicino a un bambino o ad una bambina, assicurando
loro salute e istruzione, all’interno della propria comunità, a fianco della
propria famiglia, nel rispetto della cultura di appartenenza.
COOPI considera il SAD come un modo concreto ed efficace di fare
cooperazione internazionale, perché stabilisce un legame continuativo
con la comunità e consente di programmare interventi di lungo periodo.
Grazie al contributo di molti donatori, COOPI sostiene bambini in Perù,
Senegal, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Etiopia e Uganda, ai
quali garantisce protezione, assistenza psico-sociale, alimentazione,
cure mediche e istruzione, attraverso centri dedicati e partner locali che
si occupano di loro. COOPI si impegna a offrire pari opportunità alle
bambine e ai bambini e a rendere il sostenitore a distanza consapevole
del contesto in cui vivono i beneficiari, ma anche dell’importanza di un
aiuto costante nel tempo.
I RISULTATI: CON L’APPOGGIO DEI PROPRI DONATORI,
COOPI SOSTIENE A DISTANZA OLTRE 2.000 BAMBINI
DEI PAESI IN CUI INTERVIENE, RISPONDENDO
AI LORO BISOGNI PIÙ URGENTI E SOSTENENDO
I LORO DIRITTI, CON UNA RICADUTA POSITIVA
SULLE COMUNITÀ IN CUI VIVONO.
FOCUS
UN MATTONE PER ANDARE A SCUOLA
Maria Teresa Loteni, volontaria di COOPI a Koidu, in Sierra Leone,
ci scrive:
“Esco per recarmi verso una delle tante scuole del villaggio, quando la
mia attenzione è attirata da un gruppo di bambini che lavorano sotto
il sole, con le mani e i piedi nel fango. Capisco che i ragazzini invece di
frequentare le lezioni stanno costruendo i mattoni per la loro scuola. Mi
avvicino a Finda, le chiedo se posso farle una foto... Finda ha 12 anni; i
suoi genitori sono morti quando lei aveva circa un anno e mezzo, durante
la decennale guerra che ha colpito la Sierra Leone, e oggi vive con una zia.
Mi hanno sorpreso la sua forza e la fierezza con cui mi ha detto: “Vedi
come è messa la mia scuola? Bisogna costruire altre classi perché siamo
in tanti... “. Uno degli obiettivi dei progetti di COOPI a Koidu è proprio
quello di ristrutturare le scuole del distretto. Lo abbiamo già raggiunto
per sette scuole, grazie anche alle tante famiglie italiane che, sostenendo
un bambino a distanza, hanno contribuito al nostro intervento e garantito
ai beneficiari l’istruzione”.
Sierra Leone, Finda costruisce i mattoni per la sua scuola.
Senegal.
IL SOSTENITORE
Anna ha deciso di sostenere a distanza Yabsera, un bambino
etiope, che riceve istruzione grazie alla Saint Francis Children
Care Organization di Addis Abeba.
“Ho chiesto a COOPI di aiutarmi a organizzare il viaggio in Etiopia per
conoscere Yabsera. Quando sono entrata nella sua classe, è stato molto
emozionante: si è fatto avanti, era molto sereno, contento di vedermi.
Mi ha colpito la sua dignità. Tutti dovrebbero sostenere un bambino, e
consiglio di farlo con COOPI, per la sua serietà. Ognuno di noi ha del
superfluo: perché non darne almeno una parte per salvare vite umane?”.
Perù.
IL BAMBINO
Urpi (nome che in quechua significa “Colomba”) è una bambina
peruviana ospite dell’Hogar San Camilo di Lima, struttura di
accoglienza con cui COOPI collabora nell’ambito del SAD, per fornire
un appoggio integrale ai bambini di strada o in stato d’abbandono.
Urpi è sieropositiva dall’età di 6 anni. Uno degli obiettivi dell’Hogar
consiste nel parlare con i bambini della loro malattia, per cercare
di comprenderla e affrontarla nel migliore dei modi. Frequenta la
scuola, è una ragazzina molto sveglia e il suo desiderio è studiare
Legge, per poter aiutare tutti i bambini maltrattati.
Etiopia.
TI
I GENITORI, LA COMUNITA’
Ariette è una mamma senegalese, ha tre figli e svolge
più occupazioni per mantenerli: pulizie, raccolta nei campi,
compravendita di pesce. Grazie ai due asili aperti da COOPI
con l’associazione locale “Assorep” di Ziguinchor, può recarsi a
lavoro lasciando i suoi bambini, Sebastien di 6 anni e Jule di 3, agli
educatori del centro. L’avvenimento più eclatante per Sebastien
é stato ricevere un paio di scarpe grazie a una donazione della
famiglia italiana che lo sostiene a distanza. Ariette racconta che
ne era orgogliosissimo e che ora le cura come un tesoro raro.
OG
ET
PR
28 FUTURO
Guardiamo al futuro, dall’Italia
Promuoviamo la solidarietà internazionale
OBIETTIVO: RACCONTARE L’OPERATO DI COOPI
NEL MONDO, PER “CONTAGIARE” LA SOCIETÀ
CIVILE ITALIANA
Per migliorare la condizione dei paesi in via di sviluppo si può fare molto non
solo all’estero, ma anche in Italia, aprendo innanzitutto le nostre coscienze al
fatto che siamo “cittadini globali” e che ogni nostro comportamento o decisione
ha una ripercussione in un’altra parte del mondo e viceversa. Per questo,
COOPI punta, da una parte, a stimolare questa consapevolezza globale,
nei valori della solidarietà internazionale (come il dialogo, la conoscenza,
l’incontro, il rispetto, l’accoglienza) e, dall’altro, a dimostrare l’efficacia del
proprio lavoro, al fine di suscitare sempre maggiore adesione, finanziaria e
non solo, che permetta di dare modo a quanti credono in un futuro di giustizia,
pace e sviluppo di collaborare fattivamente per migliorare il mondo, insieme
a COOPI.
LA RISPOSTA DI COOPI:
COOPI nasce come “organizzazione di volontariato per lo sviluppo
dei popoli” e crede fermamente nel valore dei volontari; per questo
motivo, è impegnata in Italia nell’organizzazione di gruppi locali che,
sinergicamente con la sede centrale, possano mobilitarsi sul territorio
per diffondere i principi e i valori della cooperazione internazionale,
informare sulle problematiche che affliggono le popolazioni più
vulnerabili del pianeta, raccogliere fondi per sostenere i progetti,
attraverso iniziative come cene solidali, banchetti, cineforum, corsi,
ecc. Attualmente sono attivi i gruppi di volontariato in Piemonte,
Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio.
A livello nazionale, COOPI si è dotato di un ufficio apposito,
denominato “Attività in Italia”, a cui è affidato il compito di rilanciare
su grande scala e a interlocutori di valore la sfida che sul territorio
portano avanti i volontari: raccontare quello che succede nel Sud
del mondo; riportare l’attenzione sui conflitti dimenticati e sulle
dinamiche che collegano strettamente Nord e Sud; guadagnare
la fiducia dei donatori privati e aziendali, per sostenere il lavoro
quotidiano e aumentare il numero di progetti di sviluppo. A tale scopo,
COOPI ha aggiornato gli strumenti di relazione e comunicazione con
i donatori, come il sito istituzionale (www.coopi.org), il blog (coopi.
wordpress.com), la sezione video (it.youtube.com/COOPIchannel).
Infine, COOPI lavora nelle scuole nell’ambito dell’Educazione allo
Sviluppo, avvicinando le giovani generazioni al concetto di “cittadino
globale”, ai valori della solidarietà, all’adozione di comportamenti
solidali e rispettosi dell’ambiente.
I RISULTATI: COOPI DÀ VOCE AL PROBLEMA
DELLA DISUGUAGLIANZA NEL MONDO,
SPINGENDOCI A DIVENTARE “CITTADINI GLOBALI”.
FOCUS
PERCHÉ SONO VOLONTARIA DI COOPI
“Credo fermamente nella necessità di prestare aiuto l’uno all’altro.
In quanto essere umano, voglio condividere il mio tempo libero e le
mie passioni con gli altri. Ci sono tante situazioni nel mondo che
richiedono un’intervento urgente, ma anche una piccola attenzione
può cambiare la vita. Per me è importante non essere indifferenti.
Vorrei aggiungere le parole di Ghandi a riguardo: “Be the change
you want to see in the world (Sii il cambiamento che vuoi vedere nel
mondo)”.
Mi sono buttata con tutto il cuore nell’iniziativa di COOPI Lazio,
“Cucimondo”, un po’ perché mi piace cucinare, ma soprattutto
perché vorrei essere utile e cambiare qualcosa nel mio piccolo. È
stata un’esperienza meravigliosa. Abbiamo raccolto tanti fondi per i
progetti di COOPI, abbiamo fatto amicizie durature, abbiamo creato
una rete di persone coscienti e determinate a proseguire e raggiungere
gli obiettivi sociali, senza trascurare l’aspetto enogastronomico della
cucina internazionale, che è stato assolutamente vincente!”
(Saiyora Ismailova, volontaria COOPI, Roma)
Volontari COOPI.
ORGANIGRAMMA 29
ASSEMBLEA DEI SOCI
PRESIDENTE
VICE
PRESIDENTE
COMITATO
DIRETTIVO
CONSIGLIO
GENERALE
COLLEGIO
SINDACALE
CONTROLLO
INTERNO
DIREZIONE
RISORSE
UMANE
STAFF
DIREZIONE
PIANIFICAZIONE
PROGRAMMI
INTERNAZIONALI
Area
Comunicazione
Ufficio Stampa
COMUNICAZIONE
ISTITUZIONALE/
ADVOCACY
Area Volontari
Gruppi
Promozione,
Educazione allo
Sviluppo
Area Individui
FINANZIATORI
ITALIA
EMERGENZA
ATTIVITÀ ITALIA
Area
Fondazioni
Aziende
Area
Sostegno
a Distanza
RICERCA E
PROGETTAZIONE
Contabilità
e Bilancio
Progettazione
Finanziatori
Università
Ricerca
Settoriale
Valutazione
Acquisti
e Logistica
AMMINISTRAZIONE
FINANZA
Amministrazione
Personale
Controllo e
Rendicontazione
RESPONSABILI
PAESI/SETTORI
RD Congo,
Mozambico,
Malawi,
Sierra Leone
Etiopia, Kenya,
Sudan, Somalia,
Uganda
Marocco,
Senegal,
Palestina,
Balcani
Centro
e Sud America
Informatica
RCA, Chad,
Camerun
Migrazioni
Sostegno
a Distanza
30 COMUNICAZIONE
Comunichiamo la solidarietà
Le campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi di COOPI
TUTTI IN CLASSE!
Oggi sono 72.000.000 i bambini in età scolastica che non vanno a
scuola e il 57% di loro sono bambine. Questo dato comporta non solo
una crescita del tasso di analfabetizzazione, ma anche un aumento
del fenomeno dei ragazzi di strada, della prostituzione minorile e del
lavoro minorile.
A fronte di tutto questo, COOPI ritiene, coerentemente con il
secondo degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, “Garantire
l’istruzione primaria universale”, che quello dell’istruzione sia uno dei
settori d’intervento chiave per assicurare un diritto fondamentale
a tutti i bambini, affinché diventino tra l’altro una risorsa per lo
sviluppo dei loro paesi (un bambino non istruito sarà, infatti, con ogni
probabilità un adulto povero).
Con la campagna “Tutti in classe!”, COOPI vuole coinvolgere il maggior
numero di persone al fine di informare, sensibilizzare e raccogliere
fondi per quei progetti che hanno come obiettivo specifico l’accesso
all’istruzione nel Sud del mondo ed in particolare che intendono
sviluppare un processo educativo di lunga durata.
L’AMBIENTE GIUSTO FA SVILUPPO
L’ambiente è la chiave per battere la povertà. Lo sviluppo umano,
infatti, deriva dalla creazione di un ambiente in cui le persone possano
sviluppare tutto il loro potenziale e condurre una vita produttiva e
creativa, in accordo con i loro bisogni e interessi, secondo la definizione
dell’UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo.
La campagna “L’ambiente giusto fa sviluppo”, riallacciandosi agli
Obiettivi del Millennio n.1 (“Sradicare la povertà estrema e la fame”)
e n.7 (“Assicurare la sostenibilità ambientale”), punta a sensibilizzare
l’opinione pubblica sull’importanza dell’ambiente nel prevenire e
combattere la povertà e mira a raccogliere fondi per sostenere i
progetti di COOPI volti a migliorare l’accesso sicuro all’acqua potabile
e ai servizi fognari, della cui mancanza soffrono più di 2 miliardi di
persone al mondo; a riqualificare i quartieri urbani degradati, sempre
più popolati in seguito alla “migrazione” per questioni ambientali; a
diffondere metodi e tecniche di intervento nel campo dell’agricoltura,
dell’allevamento, della pesca che promuovano uno sviluppo socioeconomico eco-compatibile e sostenibile; ad invertire la tendenza
al depauperamento delle risorse naturali; a prevenire e preparare le
popolazioni ai disastri naturali.
COMUNICAZIONE 31
CAMPAGNA ISTITUZIONALE
CAMPAGNA SOSTEGNO A DISTANZA
CAMPAGNA LASCITI
5 PER MILLE
LETTERA ISTITUZIONALE
MAILING
MAILING ISTITUZIONALE
32 DONAZIONI
Il tuo aiuto fa la differenza!
Miglioriamo il mondo, insieme.
COOPI, in oltre 40 anni, ha portato a termine più di 700 progetti di
sviluppo ed emergenza in 50 paesi del Sud del mondo, coinvolgendo
50.000 operatori locali e recando beneficio a 60.000.000 di persone,
attraverso interventi sostenibili e in stretta collaborazione con le
comunità locali. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la
sensibilità e la generosità di migliaia di sostenitori (privati cittadini,
istituzioni pubbliche, aziende, organizzazioni internazionali).
Sostenere COOPI significa costruire un mondo senza povertà in
cui convivano la diversità culturale e l’uguaglianza dei diritti e delle
opportunità. Unisciti a noi!
10 BUONI MOTIVI
PER SOSTENERE COOPI
1) Perché COOPI crede che, insieme, possiamo combattere
la povertà nel mondo e contribuire allo sviluppo dei
popoli, all’abbattimento delle disuguaglianze economiche
e sociali, alla costruzione di un mondo migliore.
2) Perché COOPI opera a favore di tutti e senza discriminazione alcuna, che sia essa di genere, di appartenenza
politica, filosofica o religiosa.
VANTAGGI FISCALI
PER IL DONATORE
Le donazioni a favore di COOPI possono essere dedotte
o detratte. Per poter usufruire della agevolazioni fiscali
previste dalla legge, è sufficiente che, al momento della
dichiarazione dei redditi, si alleghi la ricevuta delle
donazioni (bollettino postale o estratto conto bancario),
senza bisogno di altri attestati. Poiché COOPI è ONG Organizzazione Non Governativa riconosciuta idonea ai
sensi della legge n. 49 del 26/02/1987 - ma anche ONLUS
- Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale ai sensi del
D. Lgs. n. 460/97 -, chi effettua una donazione può decidere
liberamente il trattamento fiscale di cui beneficiare.
Se si sceglie il regime fiscale in vigore per le ONLUS, i privati
possono:
· dedurre la donazione dal proprio reddito per
un importo non superiore al 10% del reddito
complessivo dichiarato, nella misura massima di
70.000 euro annui (art. 14, comma 1 del D.L. 35/05
convertito in legge n. 80 del 14/05/2005);
· detrarre dall’imposta lorda il 19% dell’importo
donato fino ad un massimo di 2.065,83 euro (art.15,
comma 1 lettera i bis del D.P.R. 917/86).
Se invece si sceglie il regime fiscale previsto per le ONG, i
privati possono:
· dedurre la donazione dal proprio reddito per
un importo non superiore al 2% del reddito
complessivo dichiarato (art. 10, comma 1 lettera g
del D.P.R. 917/86).
3) Perché COOPI, dal 1965 ad oggi, ha portato a compimento
oltre 700 progetti, maturando un’esperienza nella
realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo e di
gestione delle emergenze.
4) Perché COOPI realizza le sue iniziative nel rispetto dei
bisogni, degli usi e dei costumi dei beneficiari. Prima di
ideare e realizzare un progetto coinvolgiamo i partner e
le popolazioni locali per ascoltarne i bisogni e concordare
assieme la strategia migliore da attuare.
5) Perché COOPI opera in maniera trasparente facendo
certificare il suo bilancio da una società di revisione
esterna, pubblicandolo sul sito e rendendolo disponibile in
formato elettronico o cartaceo.
6) Perché COOPI si affida a professionisti che, oltre a essere
spinti da una forte carica motivazionale, hanno maturato
una lunga esperienza e competenza nel proprio settore di
specializzazione.
7) Perché COOPI coinvolge e tiene informati tutti i suoi
donatori attraverso l’ufficio relazione con i donatori, il
notiziario cartaceo Coopinews, la newsletter e il sito
internet www.coopi.org.
8) Perché è sempre possibile incontrarci e conoscerci
personalmente, in occasione di eventi e iniziative che
realizziamo durante l’anno in tutta Italia oppure venendoci
a trovare presso la nostra sede.
9) Perché è obiettivo di COOPI unire persone e idee che
fanno bene al mondo.
10) Perché COOPI ha redatto la carta dei valori e il patto con
i donatori.
COME SOSTENERCI
In Posta: c/c postale 990200 intestato a: COOPI - Cooperazione Internazionale - ONG ONLUS
In banca: c/c bancario 000000102369, Banca Poplare Etica - IBAN: IT 06 R 05018 01600
Online: collegandosi al sito www.coopi.org
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CREDITS
Testi di: Padre Vincenzo Barbieri - Paola Calogero - Domenico Porco - Isabella Samà
Ricerca iconografica: Laura Carbonara
Immagini di: Maria Barletta - Raffaella Braga - Sara Caimi - Giacomo Franceschini - Roberto Goglio - Maria Teresa Loteni
Franco Paggetti - Michela Taeggi - Monica Weisz - Antonio Zidieri - Morena Zucchelli - Archivio COOPI
Progetto grafico di: TOSICAMPANINI s.a.s
Stampa: Brain Print & Solution
Miglioriamo il mondo, insieme.
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HEADQUARTERS: VIA F. DE LEMENE 50 - 20151 MILANO - ITALIA
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