Autorità di Bacino del Fiume Po – Parma
SAFE-Infrastrutture – 2a giornata di lavoro 25/01/2007 Parma
Andrea PEGAZZANO, Claudia VEZZANI - Servizio Mitigazione del Rischio Idrogeologico
Gli impianti di trattamento delle acque reflue
nelle fasce fluviali del Bacino del Po
Gli impianti di trattamento di acque reflue tradizionalmente sono
costruiti per ragioni impiantistiche, economiche ed urbanistiche nelle
adiacenze dei corsi d’acqua. Il PAI, ai fini della riduzione delle
condizioni di rischio idraulico e sanitario connesso alla loro presenza,
vieta la costruzione di nuovi impianti nella fascia fluviale A e
subordina la costruzione degli impianti con potenzialità maggiore di
2000 AE in fascia B ad una verifica del rischio idraulico delle
strutture,
degli
impianti
elettrici
e
delle
attrezzature
elettromeccaniche, da sottoporre all’Autorità competente. Tale
verifica deve appurare anche che non siano possibili localizzazioni
alternative esterne alle fasce.
Sono già esistenti inoltre, in fascia fluviale A e B, numerosi impianti:
per essi, se con potenzialità maggiore di 2000 AE, le norme del PAI
prevedono che la stessa verifica del rischio idraulico debba essere
effettuata dai proprietari ed enti gestori al fine di individuare e
progettare gli eventuali interventi di adeguamento necessari.
Fascia A NUOVI
VIETATI
IMPIANTI DI
TRATTAMENTO DI ACQUE
REFLUE MAGGIORI DI
2000 AE
FASCIA B NUOVI
CONSENTITI
PREVIO STUDIO COMPATIBILITA’ DA SOTTOPORRE
ALL’AUTORITA’ COMPETENTE
Fascia A e B ESISTENTI
VERIFICA RISCHIO IDRUALICO DEI PROPRIETARI AI
FINI DI INDIVIDUARE E PROGETTARE GLI EVENTUALI
INTERVENTI DI ADEGUAMENTO NECESSARI
L’analisi, da effettuarsi sulla base della Direttiva di Piano “per la riduzione del rischio idraulico degli impianti di trattamento delle acque reflue e delle operazioni di smaltimento e
recupero dei rifiuti ubicati nelle fasce fluviali A e B e nelle aree in dissesto idrogeologico Ee ed Eb” si articola su due livelli:
1. verifica degli effetti della presenza degli impianti sul deflusso della piena di progetto;
2. verifica degli effetti del deflusso della piena di progetto sul funzionamento degli impianti.
Il primo livello di analisi è mirato ad accertare che la presenza degli impianti di trattamento non modifichi i fenomeni idraulici naturali che hanno luogo nelle aree
inondabili, costituendo ostacolo al deflusso delle piene e limitando in modo significativo la capacità di invaso.
Il secondo livello di analisi è finalizzato a stimare il rischio idraulico a cui sono sottoposti gli impianti di trattamento. Il risultato di tale stima è confrontato con il “rischio
idraulico accettabile”, che prevede la garanzia della completa operatività e la protezione dal danneggiamento durante eventi di piena di riferimento che hanno tempi di
ritorno diversi in base alla potenzialità degli impianti. Il non superamento di tale rischio accettabile rappresenta la condizione necessaria affinché possano essere
soddisfatti i requisiti di sicurezza igienico-ambientale degli impianti stessi.
L’Autorità di Bacino del fiume Po, nell’ambito del
progetto SAFE (Sviluppo di un Ambiente Fluviale
Eco-sostenibile), ha programmato la redazione del
quadro conoscitivo e di censimento delle opere
interferenti nelle fasce A e B, compresi pertanto gli
impianti di depurazione delle acque reflue urbane. Le
attività, completate su tre aree campione, sono
strutturate in base a:
 obiettivi : classificazione degli oggetti interferenti,
individuazione
delle
criticità,
dimensionamento
economico del problema;
 strumenti:
cartografia
econometrici;
di
contesto,
modelli
 prodotti: atlanti tematizzati, quantificazione degli
oggetti, valutazioni economiche, esame delle criticità
per tratto fluviale.
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Gli impianti di trattamento delle acque reflue nelle fasce fluviali del