DIAMO I NUMERI
PERMESSO DI SOGGIORNO
viene concesso solo allo straniero che ha già un contratto di lavoro. Le ambasciate
e i consolati italiani fungeranno quindi da uffici di collocamento, cercando di soddisfare le
richieste di imprese e di famiglie alla ricerca di colf. Il permesso di soggiorno durerà due
anni; se nel frattempo lo straniero ha perso il lavoro dovrà tornare in patria, altrimenti
diverrà irregolare.
QUOTE
Il presidente del Consiglio, sentita la Conferenza unificata Stato-Regioni, pubblica il
decreto con le quote flussi, cioé il numero di extracomunitari che possono entrare. Il
decreto però è facoltativo, e teoricamente per un anno si potrebbe decidere di non far
entrare altri stranieri o di fare un altra sanatoria.
IRREGOLARI
l'irregolare (cioè una persona con documenti ma senza permesso di soggiorno) viene
espulso mediante "accompagnamento alle frontiere", cioè viene materialmente messo
su un aereo o una nave che lo riporta in patria.
CLANDESTINO
il clandestino (colui che non ha nemmeno i documenti di identità) viene condotto in
appositi Centri di permanenza fino a 60 giorni, durante i quali si cerca di scoprirne
l'identità per poterlo rimandare in patria (la Turco-Napolitano parlava di 30 giorni). Se
non ci si riesce, al clandestino viene "intimato" di lasciare il paese entro tre giorni
(attualmente entro 15 giorni).
C.P.T
IMPRONTE DIGITALI
a tutti gli stranieri che chiedono il permesso di soggiorno vengono prese le impronte, per
poterlo riconoscere se contraffà i documenti.
REATO DI INGRESSO CLANDESTINO
un extracomunitario che rientra in Italia clandestinamente dopo un'espulsione, compie
un reato che lo condurrà in prigione.
MINORI
I minori non accompagnati da nessun parente che sono ammessi per almeno tre anni a
un progetto di integrazione sociale e civile di un ente pubblico o privato. Avranno il
permesso di soggiorno al compimento dei diciotto anni. Una volta maggiorenne sarà
l'ente gestore del progetto a dover garantire e provare che il ragazzo si trovava in Italia
da non meno di quattro anni, che aveva seguito il progetto di integrazione da non meno
di tre, che ha una casa e che frequenta corsi di studio oppure lavora. O, ancora, che è in
possesso di un contratto di lavoro anche se non ha ancora iniziato l'attività. I permessi di
soggiorno rilasciati a minori ed ex minori dovranno essere sottratti alle quote d'ingresso
definite annualmente.
RICONGIUNGIMENTI
Il cittadino extracomunitario, in regola con i permessi, può chiedere di essere raggiunto
dal coniuge, dal figlio minore, o dai figli maggiorenni purchè a carico e a condizione che
non possano provvedere al proprio sostentamento. Potranno entrare in Italia anche i
genitori degli extracomunitari a condizione che abbiano compiuto i 65 anni e se nessun
altro figlio possa provvedere al loro sostentamento.
CONTRIBUTI INPS: Gli immigrati extracomunitari per i quali sono stati versati anche
meno di cinque anni di contributi potranno riscattarli ma solo quando avranno raggiunto i
65 anni.
INFERMIERI PROFESSIONISTI - Entrano a far parte delle categorie speciali, sottratte
alle norme sui flussi, vista la grande carenza di questa figura professionale nel nostro
Paese.
PREVENZIONE: Per prevenire l'immigrazione clandestina il Ministero dell'Interno potrà
inviare presso ambasciate e consolati funzionari di polizia esperti.
Immigrati regolari alla fine del 2005:
2.857.000
7.287.980
3.263.186
3.035.000
3.371.394
a questo risultato si perviene tenendo conto dei dati registrati dal Ministero dell’Interno,
del numero dei minori e di una quota di permessi di soggiorno in corso di rinnovo.
Aumento della popolazione immigrata in Italia nel 2005:
239.000 persone
NASCITE
22%
78%
ARRIVI
marzo 2006
485000
500000
450000
400000
350000
300000
170000
250000
200000
150000
100000
50000
0
domande di permesso di soggiorno
quote
Ogni 10 immigrati
Americani
1
Europei
2
Africani
5
Asiatici
2
Romania
11,90%
Albania
32,20%
Altri
11,30%
10,30%
2,00%
Marocco
5,20%
Egitto
Senegal
Moldavia
2,00%
Ucraina
4,90%
2,10%
2,10%
Cina
3,40%
Polonia
Tunisia
India
Filippine
2,20%
2,30% 2,70%
3,20%
Serbia
Perù
Ecuador
2,20%
800.000
730.967
700.000
600.000
500.000
400.000
300.000
270.845 255.704
235.000
200.000
118.000 112.358
77.015
100.000
72.229
50.593
47.742
47.185
46.327
44.886
Moldavia
51.093
Senegal
51.399
Egitto
60.337
0
Altri
Ecuador
Perù
Serbia
India
Tunisia
Polonia
Filippine
Cina
Ucraina
Marocco
Albania
Romania
1 immigrato ogni
14 residenti nel Nord-Est
1 immigrato ogni
16 residenti nel Nord
1 immigrato ogni
14 residenti nel Centro
1 immigrato ogni
15 residenti nel Centro
sud
13,50%
Nord
Centro
27,00%
59,50%
11,40%
Roma
10,90%
77,70%
Milano
Province
Stima soggiorni 2005
Popolazione
complessiva città
% soggiorni su
popolazione
complessiva
Prato
30.658
242.497
12.6%
Brescia
120.996
1.182.337
10.2%
Roma
365.274
3.831.959
9,5%
Pordenone
28.096
300.223
9.4%
Reggio Emilia
45.796
494.212
9.3%
Treviso
75.768
849.355
8.9%
Milano
334.681
3.869.037
8,7%
Firenze
84.570
967.464
8.7%
Modena
57.022
665.367
8.6%
--Ferrara
--14.841
--351.452
--4.2%
Religione degli immigrati:
Altro
4,40%
Musulmani
33,20%
49,10%
Cristiani
Gli immigrati che hanno già
maturato 5 anni di soggiorno
sono1 milione 200 mila,
Immigrati
Italiani
30%
52,50%
70%
47,50%
Persone con un’età compresa tra 15-44 giorni
Gli studenti con cittadinanza straniera sono 424.683
(a.s. 2005-2006) e tra due anni supereranno
abbondantemente il mezzo milione
Essi incidono mediamente per il 4,8% sul totale
della popolazione studentesca, con punte del 6%
sugli iscritti nella scuola primaria.
Come attestato dal Censimento, gli immigrati hanno un
soddisfacente livello di istruzione comparativamente più alto
rispetto agli italiani.
Gli imprenditori immigrati, aumentati del 38% rispetto al 30 giugno
2005, sono concentrati nei settori dell’edilizia e del commercio.
Sono titolari d’azienda 130.969 cittadini stranieri.
Gli immigrati, così come avviene in tutta Europa, anche in Italia
guadagnano di meno, come risulta dalla banca dati dell’INPS: le
loro retribuzioni sono mediamente pari alla metà di quelle degli
italiani, anche a causa del loro impiego discontinuo.
Notevoli le differenze anche in considerazione del sesso, del
luogo e del settore di lavoro.
Ben peggiore è la situazione nel caso degli irregolari.
La partecipazione sindacale è molto elevata: sono
526.320 gli immigrati iscritti rispetto al totale di
5.776.269 lavoratori sindacalizzati.
Viene così espressa la necessità di essere meglio
tutelati sul piano del riconoscimento della
professionalità, dei diritti contrattuali e della prevenzione
(nel 2005 si sono verificati 110.782 casi di infortunio,
1 ogni 16 immigrati, di cui 138 mortali).
Il 91% degli immigrati ha il cellulare
l’80% possiede il televisore
il 75% invia rimesse in patria
il 60% ha un conto in banca
il 55% è proprietario di un’autovettura
Il 22% ha il personal computer
Gli immigrati incidono per il 5,3% sul totale dei titolari di patente
automobilistica.
8 su 10 ritengono di aver migliorato la propria vita a seguito
dell’arrivo in Italia.
Nel 2005 sono stati segnalati all’Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali (Unar) 867 casi di discriminazione,
concentrati specialmente nel Centro-Nord.
Le denunce sono venute per lo più dagli africani (37,6%), perché
per essi fa da catalizzatore il colore della pelle.
Le discriminazioni riguardano vari aspetti della vita quotidiana, dal
lavoroagli alloggi.
Il 40% degli italiani ritiene che gli immigrati siano
maggiormente coinvolti nelle attività criminali
Tra le 549.775 denunce (2004) presentate contro persone note, quelle contro cittadini
stranieri sono state in media il 21,3% (117.118), con valori molto elevati in diverse città
del Nord (40% a Bologna, Verona, Firenze, Padova).
I reati più ricorrenti sono quelli contro il patrimonio (oltre un terzo del totale) e quelli
contro la persona (un quinto del totale). Per alcune nazionalità le denunce
sono in diminuzione (albanesi, ad esempio), per altre in aumento (romeni).
Centinaia di migliaia di persone straniere si trovano in condizione
di disagio abitativo (fino a 860.000, secondo stime recenti) o
quanto meno di “precarietà anagrafica” per motivi immobiliari
(circa 250.000 secondo la stima del Dossier), cioè legalmente
soggiornanti ma non ancora in grado di iscriversi come residenti al
comune spesso perché alle prese con problemi di alloggio
adeguato.
I 7.583 minori non accompagnati, provenienti per lo più da Romania, Marocco e Tunisia,
rischiano di diventare clandestini al diciottesimo anno di età
È ancora ridotto il numero di studenti stranieri iscritti presso le università: 38.000
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