LA
TELEVISIONE
Progettazione del telegiornale
Il telegiornale si articola su due
facce fondamentali
Meccanismo della pianificazione
 Meccanismo dell’imprevisto, della
velocità, della tempestività

Progettazione del telegiornale
Taglio editoriale
 punto di vista del Direttore e
della Redazione
 soggettivo
IL DIRETTORE

Direttore
–
–
–
–
espressione della proprietà della testata
coordinamento dei servizi
impostazione del sommario
scelta della notizia di apertura del telegiornale
Il direttore interagisce con il direttore generale
della rete, l’editore, il produttore televisivo, il
caporedattore e il caposervizio
Il direttore, il produttore
esecutivo e due vicedirettori
partecipano alla riunione del
mattino, in cui si imposta il lavoro e
si scelgono gli eventi da seguire, già
noti attraverso un’agenda
FIGURE PROFESSIONALI
NEL TELEGIORNALE

Segreteria di redazione, coordinata da un
caporedattore che rappresenta il supporto
tecnico-operativo del giornale
– punto di riferimento per il direttore, i
vicedirettori e la redazione, di cui
organizza gli spostamenti, fungendo da
costante punto di riferimento con l’esterno
e armonizza il lavoro svolto
– Il riversamento di un servizio
FIGURE PROFESSIONALI
NEL TELEGIORNALE

Segreteria di redazione,
gestione e organizzazione delle risorse
– Troupe
– numero di giornalisti
– mezzi di trasporto
– nei collegamenti in diretta, appronta il
pulmino regia, coordinando il lavoro dei
tecnici e armonizzando il lavoro degli inviati
FIGURE PROFESSIONALI
NEL TELEGIORNALE

Caporedattore centrale, figura non
sempre presente che rappresenta l’anello di
congiunzione tra il direttore e il resto della
redazione

Vicedirettore o coordinatore
dell’edizione, caporedattore e
caposervizio formano la cosiddetta line
FIGURE PROFESSIONALI
NEL TELEGIORNALE
La line segue il coordinamento dell’intera edizione,
dell’impostazione del sommario, al coordinamento
delle fasi redazionali della messa in onda
(al coordinatore dell’edizione si affidano caporedattori
e caposervizi nelle fasi terminali che precedono la
messa in onda)


Vicedirettore e coordinatore dell’edizione,
figura di raccordo cha dalla saletta di regia dà
indicazioni al regista e al conduttore, sulla scaletta
da seguire e su eventuali aggiornamenti
FIGURE PROFESSIONALI
NEL TELEGIORNALE

Caporedattore, giornalista che guida le
redazioni tematiche: politica interna, politica
estera, cronaca, economia, costume e società,
cultura e spettacoli servizi speciali
– Ogni redazione tematica è divisa in servizi

Caposervizio, giornalista che guida i vari
servizi
FIGURE PROFESSIONALI
NEL TELEGIORNALE

Redattore, giornalista che svolge un lavoro
interno ad una redazione tematica,
comunemente detto lavoro di desk
– reperimento e scelta di materiale cartaceo e
fotografico (informazioni di prima mano e
contatto ufficio stampa)
– editing dei propri e degli altrui articoli
(controllo dei tempi)
– composizione del pezzo da girare all’inviato
 Inviato, giornalista che svolge il lavoro
prevalentemente all’esterno della redazione
Progettazione telegiornale
Distribuzione notizie

TEMATIZZAZIONE DELLE
NOTIZIE

GERARCHIZZAZIONE DEI
SERVIZI
Progettazione telegiornale
Distribuzione notizie
 TEMATIZZAZIONE DELLE NOTIZIE
Le pagine di un telegiornale corrispondono, più o
meno, a quelle di un quotidiano

GERARCHIZZAZIONE DEI SERVIZI
Il servizio viene collocato tenendo conto della
posizione del medesimo nel notiziario
complessivo, della sua lunghezza e della
sua rilevanza da un punto di vista tematico
contenutistico

Ogni telegiornale ha una
sua identità, un suo
target, un pubblico a cui
si rivolge
In ogni caso il primo
cardine della
comunicazione televisiva
è che essa deve sempre
riuscire ad essere
spettacolo

Progettazione telegiornale
Ci sono due formati di telegiornale:
edizione flash
e
edizione principale
Progettazione telegiornale

Edizione flash, edizione di minore
importanza, breve (circa 10 minuti) e meno
approfondita
–
–
–
–
–
–
in generale no “struttura piramidale” e “tematizzazione”
il conduttore come tuttologo, figura centrale
notizie di edizioni precedenti
notizie aggiornate, dell’ultima ora
brevi servizi
ore 5:30, 6, 7, fascia pomeridiana
Progettazione telegiornale

Edizione principale, telegiornale “classico”,
di maggiore importanza, durata di circa 30 minuti,
con approfondimenti e servizi
– centralità nel palinsesto televisivo
– indicazioni importanti sull’identità della rete
– scandisce la giornata del teleutente
– rappresenta una sorta di impegno che l’emittente
prende con il pubblico
– ore 13 e 20
Progettazione telegiornale

Edizione principale, inserita fra due
programmi di alta audience destinati a fargli
da “traino” in entrata e in uscita
– La funzione della copertina, “finestra” che
precede il tg di circa 5 minuti e che lo annuncia
con una sorta di strillo
– La funzione del collegamento con lo studio
della redazione del tg
STRUTTURA DEL TELEGIORNALE


Sigla d’apertura
Sommario

Titoli principali: le notizie più importanti e le
sezioni tematiche

Lead introduttivo del conduttore
Servizi, notizie o lanci di notizie lette dal


conduttore e collegamenti in diretta
Riepiloghi, quando si deve fare un
aggiornamento su notizie date in precedenza
“Il giornalismo scritto” e il
“giornalismo radio-televisivo”
Differenza strutturale e fondamentale:

Giornalismo scritto, costruito in base allo
spazio che occupa

Giornalismo radio-televisivo, costruito
in base al tempo che occupa
“Il giornalismo scritto” e il
“giornalismo radio-televisivo”
Conseguenze: differenti valori-notizia
1.
Giornalismo scritto, la notizia più essere
riletta più volte
Giornalismo radio-televisivo, perdere una
2.
notizia coincide con l’impossibilità di
recuperarla
Giornalismo scritto, descrizione puntuale
di un fatto
Giornalismo radio-televisivo, più spazio al
commento meno alla descrizione grazie al
supporto delle immagini
“Il giornalismo scritto” e il
“giornalismo radio-televisivo”
1.
2.
Giornalismo scritto, notizia più lunga,
mediata ed elaborata, maggiore rischio di
manipolazione
Giornalismo radio-televisivo, notizia più
breve, immediata, meno elaborata,
sensazione di maggiore veridicità
Giornalismo scritto, il pubblico sceglie
quale articolo leggere e come leggerlo,
linguaggio più elaborato
Giornalismo radio-televisivo, informazione
“subita”, linguaggio chiaro e semplice
“Il giornalismo scritto” e il
“giornalismo radio-televisivo”
In definitiva:

Giornalismo scritto, il giornalista si
rivolge maggiormente alla razionalità del
pubblico

Giornalismo radio-televisivo, il
giornalismo si rivolge all’emotività del
pubblico
“Il giornalismo televisivo”
Il ruolo dell’anchorman o conduttore televisivo:





Il conduttore non è un lettore di notizie, ma è un
personaggio televisivo
Il conduttore con il suo supporto personale (to anchor
significa supportare) “carica di significato” la notizia
Il mezzo crea il messaggio
il conduttore offre la sua immagine
il conduttore incarna fisicamente il telegiornale
il conduttore è l’interfreccia del pubblico, l’altro polo
di un ideale processo di comunicazione
interpersonale
“Il giornalismo televisivo”
Il ruolo dell’anchorman o conduttore televisivo:

Il conduttore è per status l’attore che il mezzo
televisivo pone al centro dell’attenzione
La televisione è il mezzo di comunicazione di
massa che propone (costringe forse) un
singolo all’attenzione di molti

Il conduttore diventa una sorta di divo e le sue
espressioni predominano nella comunicazione
(fenomeno del divismo), stabilisce dei modelli e
crea l’informazione
“Il giornalismo televisivo”
Il mezzo televisivo in qualche modo
mette a disposizione degli
strumenti che favoriscono un
approccio emotivo con il pubblico
e nello stesso tempo impone
questo approccio per ragioni
strutturali
“Il giornalismo televisivo”
L’anchorman:



il tono della voce segnala i concetti più
importanti, serve a drammatizzare o a
sdrammatizzare, deve essere gradevole e
calibrato sul contenuto della notizia
facilità di parola, ottenuta con corsi proporzionati
alla diverse abilità da raggiungere
chiarezza nell’espressione impedisce il calo
d’ascolto e limita il calo d’attenzione che in parte è
fisiologico
“Il giornalismo televisivo”
L’anchorman:



carica di simpatia, velocità di battuta, corretta
postura del corpo
la gestualità deve essere opportunamente
gestita
l’accento non deve risentire di inflessioni
dialettali
L’AUDIENCE
La regola di fondo della
comunicazione
televisiva è l’audience
L’AUDIENCE
Il principio dell’audience è di grande
importanza per due fattori:
1.
2.
l’audience è il numero di persone che
la comunicazione televisiva riesce a
raggiungere
l’audience si trasforma in denaro
L’AUDIENCE
L’audience si trasforma in denaro



Ogni segmento di tempo televisivo ha un
preciso valore commerciale che dipende
dall’audience
Gli spazi pubblicitari vengono venduti ad un
costo tanto più elevato quanto maggiore è
l’ascolto che la rete è in grado di garantire i
quel segmento di tempo
La prime time
I linguaggi del telegiornale
Nel giornalismo televisivo linguaggio del
testo, linguaggio grafico e linguaggio
iconico o delle immagini sono
assolutamente equipollenti e più che
interagire, diremo che si fondono
Il “testo televisivo” comunica
indifferentemente con immagini e parlato
LE FASI DEL LAVORO
GIORNALISTICO
Raccolta e selezione delle notizie
 Raccolta e selezione delle
immagini
 Organizzazione del giornale
 Editing

LE FONTI
Agenzie di stampa
e
Agenzie video
LE FONTI
Agenzie video
Classificazione delle agenzie in base all’ampiezza
dell’area di lavoro di cui esse si occupano


Agenzia video nazionale
Agenzia video internazionale, raccoglie il
materiale prodotto dalle varie emittenti nazionali
che lo rendono disponibile attraverso il satellite
LE FONTI


La maggiore agenzia video europea è la
Evn (Euro Vision News), comunemente
detta Evelina:
Eveline, notizie filmate che arrivano in
redazione nel corso di tutta la giornata e che
vengono immediatamente codificate e archiviate
(vinigrafo): la fonte di provenienza e il time
code (ora, minuto e secondi esatti
dell’immagine
Feed, immagini già montate in sequenza di
pochi minuti per offrire una sintesi dell’evento
Evn
(Euro vision news)




Evelina “O”, passa a mezzogiorno
Evelina del mattino, passa alla 5:30
Evelina “Y”, passa intorno alle 10:30
… altre eveline durante la gioranta
LE FONTI
La raccolta delle immagini:
In redazione:

Materiale archiavato (LD) o agenzie videonews
e emittenti locali collegate
All’esterno:

La troupe e i pulmini regia o fly
Service:

Teleoperatori free-lance pagati a giornata o a
numero di servizi
Il linguaggio del “testo”
telegiornale

Come per il quotidiano, una notizia si
costruisce tenendo presente:
– Il lead (o sommario) in cui sono contenute le
informazioni più importanti
– Il corpo
– Il riepilogo e la conclusione non sono
sempre presenti
Organizzazione a “piramide invertita”,
prima gli effetti, poi le cause
Il linguaggio del “testo”
telegiornale

Una notizia chiara, essenziale eppure
completa si costruisce tenendo
presente:
Il focus e la struttura
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
La notizia televisiva è soprattutto
racconto, a story

Il giornalista focalizza subito il “significato profondo”
cioè quel filo conduttore attorno a quale far ruotare
tutti i particolari ritenuti più interessanti

L’azione, il ritmo, le immagini che devono essere
attraenti, il linguaggio che deve essere comune
La notizia e il conduttore

Lead e lead-in
Il lead in o lancio rappresenta l’introduzione con la
quale il conduttore presenta il nucleo centrale del
servizio che sta per andare in onda, invitando il
pubblico all’approfondimento
Il lead vero e proprio è l’inizio del servizio dell’autore
La notizia e il conduttore
Il lead-in




deve essere ben strutturato e perfettamente
armonizzato con il lead che introduce
Deve avere una sua pregnanza e chiarezza
capaci di cattura immediatamente il pubblico
Non deve bruciare la notizia dell’autore del
servizio, ossia senza esaurire i cntenuti
Può assumere la forma di una domanda a
cui si darà risposta nel servizio
La notizia e il conduttore
Vivi e lanci
I lanci sono i lead-in
I vivi sono le notizie date interamente dal conduttore
 Vivo illustrato: al vivo vengono associate delle
immagini fisse
 Il conduttore fuori campo, notizia data dal
conduttore a commento di immagini in movimento
che, durante la lettura, vengono mandate a riporto,
ossia a copertura del volto del conduttore che
rimane fuori campo. È utilizzato nelle edizioni flash
dei tg o quando si ha poco tempo a disposizione
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
La forma classica di
trattamento di una notizia in
un telegiornale
è il servizio
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Servizio, trattamento di una notizia che va




da un minimo di 40 secondi a un massimo di
due minuti composto da:
una storia
un contesto
degli attori (actor, cioè colui che compie
l’azione)
un’accurata descrizione delle cause del fatto
Il linguaggio del “testo”
telegiornale


organizzazione a “piramide invertita”,
prima gli effetti e poi le cause
Il servizio deve avere una coerenza logica
e cronologica, deve riuscire ad avvincere, a
comunicare informazioni e a trasmettere
emozioni
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Un servizio è la combinazione di:



Immagini (in movimento)
Testo
Sonoro
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Immagini in movimento
Testo



supporta le immagini e ne aiuta la
comprensione chiarificandole
descrive ciò che esse non mostrano
sottolinea un fatto o una emozione
Immagini e testo devono essere tra loro sempre
perfettamente coerenti
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Sonoro

riproduce i rumori di fondo e di ambiente
per fare in modo che la notizia risulti
veritiera e quanto più possibile credibile
Immagini, testo e sonoro devono essere tra
loro sempre perfettamente coerenti
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Le fasi di lavorazione di un servizio:
PRE-PRODUZIONE, PRODUZIONE,
POST-PRODUZIONE

Pre-produzione. Fase di preparazione del
servizio che va alla ricerca e selezione del
materiale, all’individuazione delle fonti, alla
pianificazione del servizio
Il linguaggio del “testo”
telegiornale

produzione. Fase che include la scrittura del
pezzo da parte del giornalista e le riprese sul
campo
NOTA
Il materiale grezzo che è stato registrato, il
cosiddetto “girato”, viene selezionato e le immagini
scelte sincronizzate con il parlato inciso e
composte in sequenza. In questa fase si
aggiungono gli effetti sonori, la titolazione, il
sonoro musicale, eventuali elementi grafici, effetti
speciali e dichiarazioni di intervistati
Il linguaggio del “testo”
telegiornale

Il collegamento in diretta è un servizio
realizzato dal giornalista che si trova sul posto
dell’avvenimento che descrive e anche su
questo si possono mandare delle immagini a
riporto, anche dallo stadio;

Il servizio con voci è quel servizio che
contiene uno o più inserti sonori rappresentanti
in genere da interviste, parti di interviste o frasi
raccolte durante le riprese
Il linguaggio del “testo”
telegiornale



Il servizio che contiene un commento
Il servizio che riprende una conferenza
stampa
Il servizio che assume la forma del
cosiddetto panino (comunazioni
istituzionali)
… inchiesta etc….
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
STAND UP
Servizio che include la presenza
del giornalista che ne è
l’autore
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Lo stand up:



Il giornalista è in piedi (da qui la
denominazione stand up)
Il giornalista rimane fermo
Sullo sondo c’è un’immagine fissa o in
movimento
Lo stand up può essere fatto in un
collegamento in diretta o in un servizio chiuso
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Le regole per un corretto stand up
1. Il testo non deve essere letto
meglio recitarlo a memoria o leggere
fugacemente degli appunti, al fine di
rendere la comunicazione più diretta
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
2. Il modo di porgersi del
giornalista deve essere coerente
con il contesto del servizio
Il giornalista televisivo comunica anche
con il corpo, con la voce, con
l’atteggiamento
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
3. Il pezzo d recitare in campo deve essere
composto di frasi complete e deve finire
con un punto di chiusura del testo
per non creare confusione allo spettatore. Se lo
stand up è seguito da immagini, queste
devono partire solo quando il giornalista ha
concluso il concetto che sta esprimendo
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Ci sono tre tipologie di stand up:
Iniziale
 Centrale
 Terminale

Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Lo stand up iniziale

dopo la lettura con le immagini in campo
partono le immagini a riporto che servono a
dimostrare il fatto accaduto. Poco prima che le
immagini partano, c’è qualche attimo di silenzio
in cui la telecamera resta ferma sul giornalista.
Il giornalista resta fermo e continua a
leggere
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Lo stand up centrale, serve a introdurre un
argomento e a mettere le premesse per il racconto
successivo


Partono le immagini, poi entra in campo il giornalista che
precisa quello che si voleva dire
Il giornalista fa da ponte, cioè cambia argomento
introducendo un elemento di novità che collega u episodio a
un altro. Se lo stand up ha funzione di ponte, si giustifica che
l’ambiente dello stand up e quello del servizio siano diversi.
Prima o dopo l’esposizione il giornalista rimane fermo
per alcuni istanti
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Lo stand up finale ha la funzione di
un aggiornamento dell’ultimo
minuto

serve a fare un commento sull’accaduto e/o
lascia aperta la possibilità di sviluppi ulteriori
dello stesso poiché la notizia è ancora in
evoluzione. Anche in questo caso il
giornalista deve rimanere in campo e
fermo finché non è conclusa
l’inquadratura
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Riassumendo lo stand up




Comprova la presenza del giornalista sul luogo
dell’accaduto
Certifica l’avvenimento conferendogli credibilità
Può fungere da ponte temporale o tematico
Arricchisce la comunicazione del giornalista di
elementi non verbali che favoriscono la
“comunicazione profonda” rendendo il racconto del
giornalista il racconto di una persona
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
COLLEGAMENTO IN DIRETTA
È un servizio che prevede un dialogo tra
il giornalista e il conduttore del tg, in
cui quest’ultimo chiede aggiornamenti
sulla situazione e pone domande tese a
evidenziare gli argomenti, i temi e i
fatti più importanti
Il linguaggio del “testo”
telegiornale

Il collegamento in diretta:

COLLEGAMENTO DA STUDIO

COLLEGAMENTO SUL CAMPO
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Il collegamento da studio è un collegamento con
uno studio diverso da quello dal quale sta andando
in onda il telegiornale


alle spalle del giornalista corrispondete o inviato può
apparire un’immagine fissa oppure egli può commentare,
fuori campo e in diretta, immagini montate
può avere luogo un’intervista che può prevedere
l’intervento, oltre che dell’intervistato e dell’intervistatore,
anche del conduttore del telegiornale
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Il collegamento sul campo è il
collegamento dal luogo in cui si svolge
l’evento


consiste di solito in uno stand up del
giornalista, alle cui spalle si stanno
svolgendo gli eventi di cui parla
può prevedere anche interviste in diretta
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
INTERVISTA
Servizio che permette al pubblico di entrare
direttamente in contatto con il personaggio
protagonista di un determinato episodio
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
I generi di intervista:
L’intervista volante è un’intervista in cui
un testimone occasionale dell’evento, ad
esempio un passante, fornisce una
testimonianza che semplicemente
arricchisce il racconto con informazioni e
dichiarazioni
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
L’intervista personale è un’intervista che ha
come protagonista un personaggio di
pubblico rilievo, ossia che ha il ruolo cardine
nell’evento. Le dichiarazione dell’intervistato
forniscono al telespettatore nuovi elementi
che non vanno semplicemente ad arricchire
un racconto, ma sono qualcosa di inedito,
nuovi strumenti di valutazione. Il giudizio
dell’intervistato diventa notizia
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
L’intervista tematica è un intervista
che ha come oggetto l’argomento di
cui si vuole discutere. L’intervistato in
questo caso sarà un’ esperto del tema
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
I punti di forza dell’intervista:



Il carattere dell’immediatezza
La “verità” del telegiornale è una verità
registrata (il pubblico è spettatore oculare
di ciò che avviene)
Anche la verità registrata può essere
oggetto di manipolazione, volontaria e
involontaria
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
COMMENTO
servizio in cui si esprimono pareri e considerazioni su
un fatto o argomento rilevante.
Può essere registrato o in diretta, fatto dal direttore
del tg o da un personaggio noto e autorevole del
modo della cultura o dell’informazione. Può essere
rappresentato anche solo da un aggettivo
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
CONFERENZA STAMPA
forma di comunicazione ufficiale, evento
organizzato tutte le volte che
un’azienda o un’istituzione è in grado o
ha necessità di fornire ai giornalisti o
al pubblico informazioni importanti
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
La conferenza stampa della
presidenza del Consiglio viene seguita
dalla televisione con cadenza
settimanale
forma di raccordo importante tra
cittadino e istituzione
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
PANINO
forma di comunicazione ufficiale in cui si
alternano versione istituzionale, versione
dell’opposizione e nuovamente versione
istituzionale
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Lo studio delle inquadrature
L’inquadratura è la prima selezione
della realtà con campi o piani
(la selezione viene fatta dal giornalista e all’operatore)


I campi sono gli ambienti nei quali si svolge
l’azione
I piani sono i soggetti dell’azione
Il linguaggio del “testo”
telegiornale


Il campo lunghissimo (CLL) è un campo che
inquadra un panorama o uno spazio molto vasto e
consente una visione di insieme. Si usa spesso
all’inizio di un servizio e alle volte è rappresentato
da un’inquadratura dall’alto
Il campo lungo (CL) è un’inquadratura meno
ampia che prefigura a presenza dell’elemento
umano. In sostanza si intravedono delle figure
umane non meglio particolareggiate
Il linguaggio del “testo”
telegiornale


Il campo medio (CM) è
un’inquadratura che definisce il
contesto della ripresa successiva
Il campo totale (CT) è un’inquadratura
piena dell’ambiente oggetto del
servizio, in cui i personaggi vengono
ripresi nel contesto che si vuole
mettere a fuoco
Il linguaggio del “testo”
telegiornale
Il piano più ampio che esiste è quello che inquadra
la figura intera (FI). Questo piano si usa in
genere all’inizio del servizio, poi i passa ad altre
inquadrature
Il piano americano (PA) è un’inquadratura
frontale a tre quarti, cioè non va oltre le ginocchia
della persona e si usa abbastanza spesso
La mezza figura o il mezzo busto è
l’inquadratura del viso e del torace che non va mai
oltre la cintola. Era molto usato dai conduttori dei
primi tg
Il linguaggio del “testo”
telegiornale



Il mezzo primo piano (MPP) è
un’inquadratura focalizzata su testa e
spalle, per cui le espressioni del viso sono
molto evidenti. Insieme al mezzo busto è
l’inquadratura più usata
Il primo piano (PP) si usa più nello
spettacolo che nei telegiornali
Il primissimo piano (PPP) è
un’inquadratura su occhi e bocca che
vengono enfatizzati rispetto al contesto
Il linguaggio del “testo”
telegiornale


Il dettaglio è una parte del corpo o di un
oggetto ed è un’inquadratura utile in fase di
montaggio
Il controcampo o stacco si usa spesso
quando nelle interviste, per coprire il taglio
del discorso dell’intervistato, si inquadra il
giornalista
Figure tecnico-professionali
Regista
Assistente alla regia
Aiuto regia
Cameraman o operatore di
ripresa
Macchinista
Mixer video
Fonico
Microfonista
Tecnico del suono
Mixer audio
Assistente di studio
Truccatore
Cavista
Elettricista
Tecnico video
Montatore video
Montatore audio
Sincronizzatore
Il linguaggio del “testo”
telegiornale


Il regista è la persona che dirige le riprese e lavora in
sala regia. La sua attività si svolge prevalentemente nel
momento della messa in onda, anche se in alcune fasi
interagisce con lo scenografo. Insieme al conduttore e al
coordinatore, stabilisce l’ordine delle inquadrature e
governa tutta la successione del tg
L’assistente di regia riceve le indicazioni tecniche dal
regista e le trasmette all’assistente di studio tramite
l’interfono. A lui è affidato il compito di controllare
l’esattezza delle inquadrature
Il linguaggio del “testo”
telegiornale



L’aiuto regista, o in sua vece l’assistente di regia, si
occupa principalmente del conteggio dei tempi ossia del
cronometraggio della durata del programma e dei suoi
singoli segmenti
Il cameraman o operatore di ripresa è l’operatore
addetto alla manovra della telecamera all’interno di uno
studio. Il cameraman esegue le inquadrature, i
cambiamenti di obiettivi, i movimenti di macchina
richiesti dalla regia, con la quale è in collegamento
fonico
per lo spostamento dei carrelli i cameraman vengono
aiutati dai macchinisti
Il linguaggio del “testo”
telegiornale




Il mixer video lavora in sala regia e manovra
appunto il mixer. Anch’egli è tenuto a seguire le
istruzione del regista, che gli indica quali immagini
fare partire
Il fonico è il responsabile della registrazione della
resa tecnica del suono
Il microfonista collabora con il fonico nella
scelta dei microfoni più adatti alle necessità della
produzione e li applica ai giornalisti interessati
Il tecnico del suono cura il funzionamento
dell’apparato audio
Il linguaggio del “testo”
telegiornale



Il mixer audio lavora in sincrono con il mixer video
e, su ordinazione del regista, bilancia da una
consolle i segnali audio
L’assistente di studio dà precise istruzioni al
conduttore, il più delle volte attraverso segnali non
verbali, sulla base delle indicazioni ricevute dalla
regia tramite cuffia. Come si vede la comunicazione
tra regia e studio è continua
Il truccatore si occupa di tutti quei ritocchi
necessari a una buona resa spettacolare. In genere il
trucco televisivo serve a mettere in risalto i tratti
piacevoli di un volto e smorzarne gli eventuali difetti
Il linguaggio del “testo”
telegiornale


Il tecnico video cura i livelli di qualità
dell’immagine regolando il segnale video
da una sala detta appunto sala di controllo
video
Nella fase di post-produzione subentrano il
montatore video, il montatore audio e
il sincronizzatore che incide il testo del
giornalista nella sala di sincronizzazione
Scarica

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