anno duemiladieci - num. tre- marzo
nelle case degli iscritti da 11 anni
Supplemento a “il lavoro”. Periodico della CGIL di Cuneo N. 10 del 2/04/2010
- Dir Resp. F. Trombini Proprietà Coop. ex Machina in liquidazione a r.l. Autorizz. Tribunale di Cuneo n. 242 del 14.4.78 e del 28.1.83 - Redaz. Camera
del Lavoro di Cuneo, Via M. Coppino 2/bis - “ Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – DL353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
N°46) art. 1, comma 2, DCB/CN - stampa CGIL Cuneo
Gli articoli:
2
3
4
5
claudio benino
riflessioni sull’accordo
per i 21 turni
massimo colombo
premio di risultato
david oberto la terra
dei cachi
antonino guarino
21 turni nelle linee
3-4-5 e collegati
8
valentina origlia il
Quirinale non firma la
legge sull’arbitrato
9 la redazione informazioni
10 la redazione ipotesi di
accordo sul nuovo
CCNL gomma-plastica
Allegati:
•
•
la redazione assenze
la redazione invalidità
civile
www.filcemcuneo.it
-claudio benino- . rsu e segreteria filctem michelin.
[email protected]
Riflessioni sull’accordo per i 21 turni
Nei mesi di maggio e giugno è previsto il passaggio su 21 turni (modulo 6-3) per le linee 3, 4, 5, e collegati.
In questo scritto non è mio interesse descrivere nel dettaglio questa variazione, ma effettuare un’analisi e
una valutazione, sia a livello di stabilimento che in un quadro più ampio, delle dinamiche in cui questo
cambiamento si inserisce.
Partendo dal contesto micro, dello stabilimento, penso che il passaggio sui 21 vada colto in un’ottica
sostanzialmente positiva; questo per tre ragioni principali.
La prima perché, c’è un superamento, perlomeno temporale, del lavoro sui 21 turni col modulo 6-2 con
quattro squadre. Rientrando quindi su un modello d’orario, già sperimentato negli anni scorsi,
decisamente più sopportabile e vivibile. Non dimentichiamo che visti i precedenti del passato recente,
autunno 2009 e gennaio 2010, questo non era così scontato. Su questo punto ipotizzo sia stato
determinante il calendario firmato a dicembre che, prevedendo una grande disponibilità da parte nostra,
a posto l’Azienda in posizione di scacco; costringendola cioè a dover rinunciare ai 21 turni con quattro
squadre e ritornare quindi ad una gestione ordinaria delle produzioni da svolgere.
Secondo fattore di valutazione positiva è, anche qui nella
congiuntura attuale, la strutturazione del lavoro domenicale
redazione il giornalino
con la risoluzione del lavoro su base volontaria. Certo, questo
&
elemento riguarda principalmente il polo taglio-tele, ma è
segreteria rsu filctem-cgil michelin
comunque importante che si apra una strada per uscire da tale
valentina origlia
stato di cose. Sotto questo punto di vista, reputo che
sergio ghibaudo
dall’articolo di Valentina dello scorso mese emergesse
claudio benino
palesemente il disagio che attanaglia lavoratrici e lavoratori
coinvolti in questa condizione; perciò credo che quanto ho
ce filctem-cgil michelin
scritto sopra rientri in un quadro di veridicità.
massimo colombo
Terzo motivo la possibilità concreta per un certo numero di
aniello feroce
antonino guarino
persone (non indico nessun numero perché non conosco le
enrico menardi
cifre precise) di poter rientrare al lavoro. Quest’ultima
david oberto
considerazione penso sia la più importante da fare. Nella
contingenza attuale di disoccupazione dilagante, creare
scrivici
un’occasione per togliere delle persone dalla cassa integrazione
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ed effettuare nuove assunzioni, è una circostanza di
redazione il giornalino
soddisfazione non solo sotto il punto di vista sindacale, ma
anche in un’ottica di solidarietà umana.
[email protected]
Ritengo poi, in termini più generali, che cambiamenti come
questo di maggio e giugno rientrino ormai in un ambito di
normalità del mondo del lavoro, e non in un frangente di eccezionale singolarità. Le ragioni di questa
affermazione non sto a spiegarle, perché l’ho già fatto in un articolo uscito mesi fa (FilcemSiamoNoi
dicembre 2010).
Con questo vorrei collegarmi ad alcune obiezioni emerse durante un’assemblea, alla quale ho assistito.
Qui un lavoratore sosteneva che, come lavoratrici e lavoratori, stessimo perdendo tutti i diritti acquisiti
negli scorsi decenni e che, nello specifico, questo accordo rientrasse nel novero delle cessioni concesse
alla controparte. In realtà, se ad una prima “occhiata” quest’affermazione può sembrare plausibile, fatta
una disamina più approfondita appare completamente sganciata dal contesto in cui ci troviamo.
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marzo 2010 – www.filcemcuneo.it
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Allargando lo sguardo a livello macro, su scala nazionale, sono almeno tre decenni che il lavoro operaio di
fabbrica ha perso la centralità che aveva in precedenza. Oggi la composizione sociale del mondo del
lavoro è molto più complessa, frammentata ed eterogenea di allora. Primo perché sono comparsi nuovi
soggetti e tipologie di lavoro molto diffuse, che hanno indebolito l’egemonia operaia: per esempio
lavoratrici e lavoratori della distribuzione e dei servizi che ai tempi delle conquiste operaie non c’erano.
Poi perché certe dinamiche di lotta hanno esaurito la loro efficacia: i 35 giorni di Mirafiori dell’autunno
1980, per esempio, non furono soltanto un’iniziativa di lotta andata male, ma inaugurarono una nuova
stagione dei rapporti di forza del lavoro di fabbrica. Pertanto fare dei confronti con quella stagione è
assolutamente fuorviante, perché sono le condizioni complessive ad essere cambiate e noi con quelle ci
dobbiamo confrontare. Allargando ulteriormente l’analisi su scala mondiale, bisogna constatare che
attualmente ci troviamo di fronte a fenomeni di delocalizzazione selvaggia del lavoro di fabbrica. Questo è
un altro presupposto che cambia enormemente le carte in tavola: impostare strategie di lotta frontale,
come quelle dei decenni passati, su un terreno instabile come quello odierno sarebbe una follia dal mio
punto di vista. Ricordiamoci sempre che la lotta è un mezzo, mai un fine. Tutte queste parole per dire che
cosa? Principalmente che dobbiamo attrezzarci ad affrontare la fase effettiva in cui ci troviamo. Rinnegare
aprioristicamente cambi d’orario ed imputare la flessibilità all’incapacità del Sindacato è un’accusa tanto
comoda, quanto infondata. Certo, il Sindacato non è un’onnipotenza e commette i suoi errori; tuttavia
ritengo che l’unico modo di migliorare la situazione che ci vede coinvolti consista nell’agire insieme sul
presente, cercando di ottenere il massimo risultato che le condizioni oggettive ci concedono: ecco perché
valuto positivamente l’accordo di maggio e giugno. C’è grande confusione sotto il cielo e un futuro tutto
nuovo da costruire, a noi il compito di farlo nel migliore dei modi; ben sapendo sin da subito che ricette
definitive non esistono e che la situazione è appunto nuova e, come sempre, difficile.
PREMIO DI RISULTATO
-massimo colombo- . componente c.e. filctem michelin .
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Con la mensilità di Aprile ’10 verrà erogato il premio di risultato dell’anno 2009, dedotto del 10% già
percepito per tutte le linee prodotto ad Ottobre 2009.
Ricordiamo che i parametri necessari per il raggiungimento del premio uguali per tutte e tre le linee prodotto
sono:
• CF
-- costo di fabbricazione
con peso del 35%
• IPI
-- indice di produttività
con peso del 35%
• MQP
-- parametro qualità
con peso del 15%
• TF
-- indice infortunio
con peso del 15%
Il parametro TF (infortuni) è comune e vale per tutte e tre le linee prodotto.
Questi quattro parametri consentono di maturare il 90% del totale del premio al quale va aggiunto il 10% di
pertinenza aziendale.
L’ammontare del premio di risultato al 100% anche per l’anno 2009 è di € 1.672.
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marzo 2010 – [email protected]
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Le linee prodotto PLE (Serv. Y) e CPFS (Serv. Z) hanno raggiunto, nonostante le difficoltà affrontate nell’anno
2009, il 100% di tutti i parametri e quindi il premio dedotto del 10% ammonterà per la PLE e per la CPFS a €
1.505.
La linea prodotto TCE (Serv..O), pur in un anno che ha visto il superamento di 10 milioni di coperture
fabbricate, a causa di un risultato non sufficiente del parametro MQP (qualità) non raggiunge il 100% del
premio.
Il parametro MQP assestandosi solo sul 8,7% a fronte del 15% del proprio peso, influisce per il 5,4% sul
risultato complessivo che risulta così essere del 94,6% e quindi il premio dedotto il 10% ammonterà per la TCE
a € 1.410.
Si ricorda anche che il premio di risultato è soggetto, individualmente, al computo delle assenze per aperture
di malattia.
LA TERRA DEI CACHI
-david oberto- .componente c.e. filctem michelin.
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Lamentele su come cambia il mondo del lavoro, lamentele su come si pone il sindacato, lamentele sui carichi
di lavoro, ma non sento mai una posizione decisa da parte di chi questo cambiamento lo vive sulla propria
pelle. In questa fase molto delicata di cambiamento bisogna alzare la testa e iniziare a decidere sul da
farsi,sulle priorità della nostra vita. Lasciamo che ci arbitrino, decidere su noi e sul domani da imprenditori e
“padani” liberi di insultare la nostra Costituzione
nata dal sangue di tanti nostri parenti, avendo la
8 Settembre 1943,
speranza di vivere senza l’ossessione del diverso e
del contrario.
l’Armistizio
In questi mesi nella mia iniziale esperienza diretta
nel Comitato Esecutivo, mi sono impegnato nel
“il
governo
italiano,
riconosciuta
la
cercare di cogliere tutte le richieste dei lavoratori,
impossibilità di continuare l’impari lotta
piccole o grandi che fossero. Naturalmente niente è
contro la soverchiante potenza avversaria,
impossibile ma tutto è difficile, facendo delle scelte
nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi
unitarie a volte criticate (vedi 19 turni a Z ), con
sciagure alla nazione, ha chiesto un
notevole difficoltà nell’accettare un ulteriore
armistizio
al
generale
Eisenhower,
cambiamento di turnazione improvviso. Non sono
comandante in capo delle forze alleate
mancate le lamentele, ma la coerenza si,basta
anglo-americane. Conseguentemente ogni
pensare alle domeniche mattina volontarie a
atto di ostilità contro le forze angloFebbraio, dove molti lavoratori si spintonavano per
americane deve cessare da parte delle forze
potersi aggiudicare un turno di lavoro,nella
italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno
maggioranza messo in sacchetto, poi a Marzo
ad eventuali attacchi di qualsiasi altra
vedendosi calendarizzare una domenica oltre che
ben retribuita, si guadagnava un giorno in più di RA.
provenienza ”.
In questa fase di crisi europea e con un Governo che
pensa a fare solo decreti salva Berlusconi, un’ unità sindacale a pezzi, dovuta a varie scelte giuste o sbagliate
che possano essere.
Ulteriore cambiamento al 4° gruppo, aumento di turnazione a 17 turni grazie al recupero di un appalto, già
preso in precedenza nel 2009 e dovuto alla mancanza di richiesta blocchi. Come sindacato ci siamo attivati
subito portando le nostre proposte senza penalizzare ancora di più i lavoratori, modificando l’ organizzazione
iniziale che prevedeva una sola squadra a farsi carico dell’appalto, prevedendo tutti a rotazione per facilitare il
lavoro.
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21 TURNI NELLE LINEE 3 – 4 – 5 E COLLEGATI
- antonino guarino- . componente c.e. filctem michelin .
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Con il mese di maggio, come sapete anche dalle assemblee tenutesi qualche giorno fa, partiranno i 21
turni nelle linee 3 – 4 – 5 e collegati.
Con questo mio articolo volevo riassumere i diversi passaggi che come Sindacato abbiamo fatto e che hanno
portato - alla fine di tutte le assemblee con il personale interessato - alla firma dell’Accordo.
Lunedì 8 marzo l’Azienda ha convocato il CE per fare una serie di comunicazioni. Ci ha comunicato che
il mercato del pneumatico nei mesi di gennaio-febbraio è andato bene e che grazie a questo lo stock di
coperture si è abbassato ulteriormente ed ha raggiunto i -1.250.000 pezzi. Il picco più basso nei magazzini sarà
nel mese di giugno.
Per cogliere l’occasione di accaparrarsi parte di questo stock occorrerà passare ai 21 turni con 9 mezze squadre
da dopo Pasqua a tutto luglio.
Per fare questi turni aggiuntivi con le 9 mezze squadre occorrerà un numero complessivo di 60 addetti che
verrà prioritariamente ricercato tra i dipendenti provenienti dallo stabilimento di Torino Stura. Inoltre si apre
la possibilità di procedere anche alla assunzione di personale operaio.
La produzione di queste coperture non riguarderà l’intero Servizio O, ma soltanto le linee 3 - 4 - 5 più i
vari collegati che seguono queste linee.
Inoltre ci ha comunicato che, dopo l’interruzione dei 21 t con ritorno ai 18 nei mesi di luglio e agosto, si
sarebbe ripartiti con i 19 turni da settembre fino a novembre, ma questa volta sarà interessato l’intero Serv O.
Sia il personale “torinese” che il personale nuovo, assunto col solito contratto a tempo determinato,
contribuirà alla concessione delle ferie rendendo le squadre un po’ più grasse al ritorno col ai 18 turni di
agosto.
Vorrei ricordare che contemporaneamente al fatto che l’Azienda ci comunicava quanto detto la stessa
comunicazione veniva fatta ai lavoratori nelle varie riunioni OR. Comunicazioni che ci poneva in difficoltà in
quanto faceva passare l’idea, fra i lavoratori, che il CE e la RSU avessero avvallato tutto il “pacchetto”.
Nel pomeriggio dello stesso giorno ci siamo poi riuniti, come CE tutto, per fare le nostre considerazioni
e valutare le nostre richieste.
L’indomani abbiamo avuto un nuovo incontro con la parte aziendale nel quale abbiamo avanzato le
nostre richieste:
a. Cercare di accorciare il più possibile il periodo dei 21 t;
b. Avere delle certezze sul personale da assumere “nuovo”, perché per noi era ed è determinante far
si che si creino le condizioni per nuova occupazione, in un territorio oggi in forte difficoltà
industriale e occupazionale. Questo farebbe si, sia di creare nuova occupazione, sia di non far
aumentare i carichi di lavoro. Già oggi un problema soprattutto in preparazione.
c. Visto il continuo e gravoso cambio di turni abbiamo chiesto, in prima battuta, un “Una - tantum”
sotto forma di riconoscimento per gli sforzi fatti dall’intero stabilimento. Stabilimento che nelle
varie linee prodotto ha avuto ripetuti cambiamenti di orario, cambiamenti sempre più gravosi.
A questo punto l’Azienda ribadiva e ricordava che:
1. Grazie a questi continui cambiamenti oggi ci troviamo in questa posizione positiva, ossia dalla
Francia riconoscono la nostra capacità riorganizzativa che ci ha permesso di seguire l’andamento
del mercato e ci ha permesso di crescere nei volumi, la dove non sono riusciti gli altri stabilimenti
europei;
2. Questo aumento produttivo non garantisce ma rende la cassa integrazione meno probabile;
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3. Fa aumentare l’occupazione in un momento difficile per la situazione del Paese e della Provincia in
particolare. Inoltre facendo aumentare i volumi produttivi per questo anno pone una base più
solida per le produzioni del prossimo anno.
4. Ad oggi (ndr: al 9 marzo ‘10) la Michelin ha assunto 18 manutentori.
L’Azienda ha fatto però delle aperture:
• Il calendario può essere rimodulato, ossia può essere tolto di mezzo luglio, ma per fare questo
ribadisce il 2 giugno lavorativo;
• Su 19 turni settembre/novembre si può valutare la partenza nella seconda metà del mese di
settembre per agevolare ancora le vacanze estive;
• Ribadisce che i 21 turni sono organizzati nei tempi e nelle modalità da un accordo. Pertanto nulla,
oltre al dovuto, e dato (niente soldi).
A questo punto - però - si sono presi del tempo per valutare le nostre richieste.
Lunedì 15 siamo ritornati in Direzione per avere delle risposte sulle richieste da noi avanzate il martedì
precedente.
Per la prima volte nella storia della Michelin di Cuneo una riunione di trattativa Sindacati/Azienda veniva
aperta dall’intervento del Direttore (ndr: Miaton) che ribadiva fra l’altro:
• i volumi produttivi in sotto stock, nell’Europa dell’ovest, sono pari a circa 1.250.000 pezzi;
• il recupero di stock per Cuneo è di 300.000 coperture;
• è necessario non perdere questa occasione di crescita produttiva che permette anche ingresso di
personale operaio;
Andato via il direttore ripartiva la trattativa che vedeva alla fine:
• La rinuncia dei 21 turni a luglio;
• In considerazione del fatto che le domeniche di aprile sono solo 2 rinunciano anche a queste;
• i 21 turni si faranno solo nei mesi di maggio e di giugno saturando però tutti i turni possibili;
• Si parte ufficialmente il 2 maggio, con le domeniche di aprile su base volontaria;
• Il 24 aprile notte sarà su base volontaria;
• Il 2 giugno alla fine sarà solo su base volontaria:
o 8 h + 50% (4 ore) + 8 h (8 compenso oppure 4+4 oppure 8 pagate);
• Il personale di Torino rimarrà anche a luglio ed agosto per facilitare le ferie;
• Per i mesi di settembre/novembre valuteremo più avanti il da farsi se si presenterà il problema;
Tenendo conto dell’impatto sul personale: viene riconosciuto, come “premio di risposta” solo per
le persone interessate, un bonus di 120 € lorde erogate con la busta paga di giugno agli operanti
sulle linee 3 – 4 – 5 e collegati. Tale bonus non è legato a un numero di domeniche effettivamente
prestate;
• La richiesta di estendere il bonus a tutto il personale dello stabilimento è stata purtroppo rigettata
dalla direzione;
• Verrà riconosciuto a tutti i lavoratori dello stabilimento l’anticipo del 10% del premio di risultato
del 2010 pari a 167,2 € (legato ad almeno una variazione di calendari in almeno 2 linee prodotto);
• Sul numero di persone da assumere non si possono sbilanciare poiché non si ha la certezza su
quanto personale operaio si trasferirà temporaneamente da Torino. Su questo i Sindacati saranno
informati settimanalmente sui numeri dei trasferiti a Cuneo;
• Per i contratti somministrati: saranno valutati caso per caso e saranno sicuramente presi in carico;
segue a pag 7…
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segue da pag 6…
•
Eventuali situazioni individuali di impossibilità ad effettuare i 21 turni verranno prese in
considerazione dall’Azienda con l’obiettivo di ricercare, compatibilmente con le esigenze
produttive, una soluzione condivisa.
Per quanto riguarda le spettanze guadagnate o perse con il cambio di turnazione questa è la
situazione:
1. 2 mesi di 21 turni fanno guadagnare ulteriori 2,66 ore di RA;
2. Per conoscere le spettanze individuali che questi 2 mesi di 21 turni portano ad ogni lavoratore
occorrerà fare la differenza fra i giorni lavorati con il vecchio calendari e i giorni lavorati
effettivamente facendo i 21 turni.
Sapendo che le squadre nei mesi di maggio e giugno lavorano un numero di giorni pari a:
19 t maggio + 18 t giugno
o
Sq A: 41 gg;
o
Sq B: 40 gg;
o
Sq C: 42 gg;
o
Sq D: 40 gg;
21 t maggio + 21 t giugno
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
41 gg;
41 gg;
41 gg;
42 gg;
41 gg;
41 gg;
41 gg;
42 gg;
42 gg;
Quindi risulta che i solo lavoratori della Sq. C potrebbero trovarsi, se collocati nelle Sq. 1-2-3-5-6-7
con un giorno in meno (-1 di sacchetto), il CE ha chiesto che i reparti si attivino perché tali lavoratori
possano confluire nelle Sq. 4-8-9.
Per sapere quanti giorni si sono guadagnati o persi occorrerà sapere in che squadra si va a finire.
Dal punto di vista della busta paga sarà affidabile solo quella di settembre.
Per il 2 maggio, che non era lavorato con i 19 t, la manutenzione farà questi orari:
Sq 1 e Sq 7 mattino;
Sq 4 e Sq 8 Pomeriggio;
Sq 5 e Sq 9 Notte
Un’ultima notizia che riguarda il Premio di Produzione per il TCE: questo a causa del cattivo
andamento del Parametro Qualità, che nel corso del 2009 ha raggiunto l’8% anziché il 15% assegnato per
il calcolo, porta il premio al 94,6% che è quindi pari a 1410 €. C’è da ricordare che il 10% del premio
complessivo lo abbiamo percepito come anticipo nel mese di ottobre, quindi il premio totale per l’anno
2009 e di 1577,2 € lorde.
marzo 2010 – [email protected]
Il Quirinale non firma la legge sull’arbitrato
-valentina origlia- …. rsu e segreteria filctem michelin .
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Due anni di iter parlam entare con la sola CGI L a denunciarne lim iti e pericoli.
Dopo quattro letture tra Camera e Senato, e dopo un ultimo tentativo, lo scorso 3 febbraio, da parte
della CGIL di fare pressione contro un provvedimento dai “profili incostituzionali” e che “depotenzia”
e “sterilizza” la giustizia del lavoro, il Senato approvava il 3 marzo in ultima lettura il testo che
diventava così legge. Seguivano giorni concitati con il governo teso a difendere acriticamente il
provvedimento attaccando strumentalmente la CGIL e quest’ultima - con alle porte lo sciopero
generale del 12 marzo - che con maggior vigore denunciava i limiti e i pericoli di un provvedimento
sempre più “vera e propria controriforma del diritto del
lavoro” (Epifani 3 marzo). Il giorno dopo in un'intervista a
'La Repubblica' il Segretario Generale tracciava i possibili
effettivi sviluppi della legge: "Un lavoratore più debole e
ricattabile: sarà questo l’effetto della nuova legge sul
processo del lavoro voluta dal governo”, spiegava Epifani.
Così - dopo essere stato un tema centrale anche nei
Congressi delle strutture regionali della CGIL e tema di
dibattito mediatico - si arriva ad oggi con la bocciatura da
parte del Capo dello Stato del provvedimento e il rinvio
alle Camere. Una decisione, saggiamente assunta dal
Quirinale soltanto dopo la tornata elettorale per evitare strumentalizzazioni di qualsiasi tipo. Il
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rinviato al Parlamento il ddl lavoro, il testo di
legge duramente criticato dalla CGIL, per le norme, in esso contenute, e che porterebbero tra l’altro
all’aggiramento dell’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori. In una nota il Quirinale chiede
alle Camere, a norma dell'articolo 74 della Costituzione, una nuova deliberazione sul provvedimento.
“Il Capo dello Stato - motiva la nota - è stato indotto a tale decisione dalla estrema eterogeneità della
legge e in particolare dalla complessità e problematicità di alcune disposizioni - con specifico riguardo
agli articoli 31 e 20 - che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul
piano sociale”. Napolitano ha perciò ritenuto “opportuno un ulteriore approfondimento da parte
delle Camere, affinché gli apprezzabili intenti riformatori che traspaiono dal provvedimento possano
realizzarsi nel quadro di precise garanzie e di un più chiaro e definito equilibrio tra legislazione,
contrattazione collettiva e contratto individuale”. Il presidente della Repubblica, quindi, pur in un
apprezzabile quadro riformatore benché estremamente eterogeneo, chiede che le Camere
individuino “precise garanzie” e un equilibrio tra legislazione, contrattazione collettiva e contratto
individuale “più chiaro e definito”.
Il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, esprime a nome dell’intera organizzazione
sindacale “soddisfazione e apprezzamento per la decisione del Quirinale” e critica l’avviso comune su
arbitrato e conciliazione firmato dalle parti, esclusa la CGIL . Per Epifani le motivazioni che hanno
spinto il Colle a non firmare la legge sono le stesse espresse dalla CGIL. “E’ una decisione - prosegue il
Segretario Generale - che conferma le considerazioni della CGIL sugli aspetti critici del
provvedimento”.
La Legge approvata dal Parlamento prevedeva, in parole semplici, che, al momento dell’assunzione,
un lavoratore poteva essere costretto a firmare un contratto che implicava la rinuncia a quello che
segue a pag 9…
marzo 2010 – www.filcemcuneo.it
segue da pag 8…
oggi è un suo diritto, e cioè di rivolgersi ad un giudice in caso di licenziamento. E l’arbitro poteva
decidere che, anche nel caso il dipendente fosse dalla parte della ragione, fosse sufficiente un
risarcimento (invece che il reintegro nel posto di lavoro) a sistemare la sua posizione. Il disegno di
legge n. 1167-B, introduceva delle modifiche che miravano a svuotare di significato le tutele dei
lavoratori: il risultato sarebbe stato quello di lasciare il lavoratore ancora più solo nella “libera”
dinamica dei rapporti di forza con il datore di lavoro, al quale verrebbe attribuita mano libera rispetto
a leggi e contratti collettivi. La norma prevedeva la possibilità di privare il lavoratore della tutela
giudiziaria, affidando le controversie non ai giudici, bensì ad arbitri. Questi ultimi avrebbero potuto
addirittura giudicare “secondo equità”, che significa: secondo il loro buon senso, senza applicare le
norme di legge e dei contratti collettivi. Questo vorrebbe dire privare il lavoratore di garanzie certe e
universali quali quelle date dai contratti nazionali e dalle leggi, minando anche la stessa tutela
dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Ora i tecnici del Ministero stanno già preparando il testo di modifica della Legge. Innanzitutto si
esclude che il tema cruciale del licenziamento possa essere affidato ad un arbitro fin dalla stipula del
contratto. In secondo luogo si delimitano al massimo le materie sulle quali l’arbitro possa decidere
secondo equità, senza cioè i limiti imposti dalla legge. Infine si tratterà di definire i campi di
applicazione dell’arbitrato in assenza di un accordo tra le parti sociali.
La CGIL continua ad essere critica sull’introduzione dell’arbitrato con queste caratteristiche. La CGIL
non solo oppone da tempo una forte critica al “ddl lavoro” ma vuole proporsi come luogo di
discussione con studiosi, magistrati, avvocati e forze politiche. A questo proposito è stato organizzato
per il 23 aprile il convegno su “Crisi e riforma della giustizia del lavoro”.
-a cura della redazione- [email protected]
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