[PIÙ SANI PIÙ BELLI]
DI DVORA ANCONA - MEDICO CHIRURGO
IL PEELING BRASILIANO
Una tecnica inventata negli anni Novanta e poi via via
perfezionata per rallentare l’invecchiamento della pelle
La cute subisce, nel corso dell’invecchiamento, alterazioni anche nel sistema pigmentario (colore della pelle). La melanina, artefice del colore della pelle, sintetizzata dai melanociti, viene trasportata sotto forma di granuli (i melanosomi) e quindi trasferita nei
cheratinociti circostanti (strato superficiale della pelle). L’unità epidermica di melanizzazione è composta da un melanocita per 36
cheratinociti. La sua attività è regolata da un programma genetico
individuale, ma viene influenzata
in misura notevole dalla esposizione ai raggi solari. Il numero dei
melanociti attivi diminuisce progressivamente con l’età, del 10%
circa ogni dieci anni, e la loro attività si riduce gradualmente: essi
hanno tuttavia la capacità di riattivarsi in seguito a stimolazioni
esterne, soprattutto da parte degli
ultravioletti. Il rallentamento del
turn over cellulare, tipico dell’invecchiamento, ha come conse-
guenza, oltre l’ispessimento dello
strato corneo (strato più superficiale dell’epidermide), anche la dislocazione disordinata dei melanociti nello strato basale (strato
più profondo), e un’irregolare distribuzione della melanina.
Per cui avremo aree ipercromiche (macchie); lentiggini senili
COME AGISCE E QUANTO COSTA
씰 Il Peeling Brasiliano è
nato a Rio De Janeiro negli
anni Novanta ed è stato poi
perfezionato. Come agisce?
Il paziente viene struccato,
si applica un pre-peeling a
base di acido glicolico per
alcuni minuti, si deterge e si
passa poi all’applicazione
del Peeling Brasiliano che
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FEBBRAIO 2008
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agirà in pochi minuti, quindi
si tampona con acqua. In
seguito viene applicata una
maschera con principi attivi
per reidratare la pelle.
Ciò che viene molto
apprezzato è anche il fatto
che il paziente uscirà dallo
studio medico privo di
rossore, ma in compenso
o solari (di solito sul dorso delle mani o sul volto); cheratosi
seborroiche o verruche senili
(macchie scure in rilievo).
L’approccio terapeutico è diverso a seconda del tipo di lesione: può essere di tipo farmacologico allorché si debbano trattare le
ipercromie diffuse o le aree iper-
con una pelle più turgida,
compatta, luminosa. A
livello superficiale il Peeling
Brasiliano favorisce la
desquamazione dello strato
esterno di cellule morte, che
tende a formarsi per fattori
come l’aggressione degli
agenti atmosferici, lo
smog, l’abuso di sole.
In profondità, questo genere
di peeling stimola la
produzione di nuovo
collagene, attiva il
fibroblasta per permettere
un ricambio cellulare e
attiva la microcircolazione.
Il Peeling Brasiliano
dev’essere ripetuto con
cadenza mensile. Si
sconsigliano i mesi più
caldi come giugno, luglio
e agosto. Costo: H 200
per ogni applicazione.
pigmentate, le cosiddette macchie senili: in questo caso disponiamo di prodotti depigmentanti e della terapia peeling.
Ma cos’è il peeling?
La parola peeling deriva dal
verbo inglese to peel che significa
“sbucciare”. Il peeling chimico si
basa sull’applicazione di sostanze
che producono l’esfoliazione degli strati cutanei a vari livelli. Nella pratica medica si utilizzano differenti tipi di peeling. Negli anni
Trenta negli Stati Uniti si usava il
Fenolo, peeling profondo che poteva portare a grossi problemi cardiaci di intossicazione. Oggi il Fenolo è più leggero ma
sempre pericoloso. Sempre negli Usa fu introdotto il Tca (Tricloroacetico) che poteva essere
medio e profondo, ma
anche questo provocava
grossi problemi di salute. Solo nell’ultimo ventennio è stata introdotta,
grazie a Eugenio Van
Scott, una nuova sostanza, l’acido glicolico, un
peeling in grado di migliorare la pelle senza
grossi effetti collaterali.
Di peeling oggi se ne
fanno molti e di controindicazioni ce ne sono parecchie, ma io trovo che i più bravi nell’arte del creare i peeling siano i
brasiliani. Forse perché si fanno
con materiali poveri (ma è un’arte
saperli creare), forse perché in
Brasile c’è una vera e propria cultura della cura del viso e del corpo. Nell’ottobre del 2003 mi recai
a Rio De Janeiro dove vidi fare
dal dottor Mene (allievo del dottor Ivo Pintagui) il peeling di cui
vi parlerò. Mi impressionò vedere
come così tante persone si sottoponevano alle cure di questo me-
dico che ripeteva su di loro l’applicazione una volta al mese.
E questo perché? Perché una
volta ogni 30 giorni c’è il turn
over cellulare, ovvero si formano le nuove cellule che vanno a
sostituire le vecchie. Ma è altrettanto vero che l’invecchiamento
cellulare fa sì che la produzione diminuisca di anno in anno: tramite
questa stimolazione mensile manteniamo lo stesso turn over cellulare, e cioè stimolando continuamente le cellule abbiamo un rallentamento dell’invecchiamento.
Questo peeling è combinato
(più acidi insieme) e ha sinergismo quando entra a contatto con
la pelle. Il peeling brasiliano che
utilizzo è composto da acido salicilico, lattico e glicolico, combinazione che ha permesso una rivoluzione per i peeling superficiali, medi e profondi e permette
di ottenere da un effetto superficiale solo di leggera esfoliazione
della pelle a un effetto medio, fino a uno profondo che determina
un rimodellamento del collagene
a seconda del tempo che lo lasciamo sulla cute. Il risultato? La pelle ci appare più compatta, levigata, luminosa, l’intensità delle macchie diminuisce.
Le precauzioni da prendere
Quando serve questo peeling?
Non in tutte le stagioni e non a tutti deve essere fatto nello stesso
modo. A chi non farlo? A pazienti allergiche a uno dei componenti o con cicatrizzazioni recenti, a
pazienti che abbiano lesioni attive
di herpes o abbiano fatto da poco
peeling profondi o laser, con cautela a pazienti che presentino eritema solare, depilazioni recenti, e
mai prima di due settimane dallo
stesso peeling. Quindi non è importante solo il tipo di peeling (anche se ritengo questo eccezionale)
ma il medico specialista.
왎
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