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IL SECOLO XIX
GIOVEDÌ
25 SETTEMBRE 2014
15
LA SOCIETÀ DEL GRUPPO DELLEPIANE HA IN MANO DA OLTRE VENT’ANNI IL BUSINESS IMMOBILIARE DELLA DARSENA
Edilizia in crisi, Orsa licenzia
Ma Albani promette: «Quando decollerà il Crescent 2 faremo quaranta assunzioni»
mo trovato un accordo per un’uscita
meno dolorosa possibile. L’alternativasarebbestatalacassaintegrazione,
SAVONA. C’è la realizzazione del ma a quanto ho capito sarebbe risulCrescent 2 all’orizzonte, ma nel frat- tata sconveniente per il lavoratore».
Ma Orsa guarda avanti con fiducia
tempo Orsa 2000 taglia gli organici
ritenendoli sovradimensionati ri- nell’amministrazione di Palazzo Sispetto alle esigenze attuali, con un sto. «Quando partirà il progetto Crecomparto edile sostanzialmente fer- scent 2, stimiamo che Orsa 2000 nemo. Dei dieci dipendenti che l’azien- cessiterà di almeno 40 dipendenti,
da di cui Alessio Albani ha recente- senzacontarel’indotto.Possodirefin
mente rilevato il timone dal suocero d’ora che questa persona di cui ci siaAldo Dellepiane aveva a libro paga fi- mo dovuti privare sarà la prima che
noallevacanzeestive,ogginerestano contatteremo in quel momento, non
sette.Unamossa,quelladelmanager, solo perché ritengo sia giusto, ma andi difficile lettura, considerando ap- che perché è una persona validissipunto la maxi operazione immobilia- ma». Insomma, oggi si licenzia, dore che il Comune autorizzerà entro mani si riassume, quantomeno quel’autunno e interventi altrettanto sto è il proposito di Albani. Che spieimportanti a Noli e Varazze. Orsa fre- ga: «Perché decolli il Crescent
bisognerà attendere a ancora a lungo,
na in attesa di tempi migliori.
e oggi come oggi
Dopo la recente
non dovremmo
conferenza dei serneppure dire con
viziincuituttiglienOK AL PALAZZONE
troppa leggerezza
ti (Soprintendenza
“quando” aprirecompresa) hanno
Il consiglio
mo il cantiere. Siadato il via libera di
massima al maxi comunale dovrebbe mo infatti ancora
progetto savonese, dare a ottobre il via alla fase del “se” lo
visto
non resta che attenlibera al cambio di apriremo,
che l’iter burocradere il voto favoredestinazione d’uso tico non è ancora
vole del consiglio cocompletato. Comunale. Eppure Ormunque sia, possa 2000 lascia a casa
tre persone, che non saranno molte a siamo ragionevolmente pensare di
confronto con i pacchetti di decine di poter cominciare attorno a settemesuberi di cui si parla spesso di questi bre del prossimo anno».
La cautela di Albani si spiega con le
tempi, ma che restano il 30 % dell’organico di un’azienda teoricamente in frizioni interne alla maggioranza che
non è compatta sul cambio di destiespansione.
«In realtà due lavoratori si sono di- nazione d’uso del Crescent da turimessi volontariamente, avendo tro- stico residenziale a residenziale tout
vato posti di lavoro in altri settori e in court. Va detto, però, che almeno uno
un caso anche più vicino a casa – pre- dei partiti fino a ieri più critici, e cioè
cisa Albani, amministratore del- Rifondazione comunista, avendo inl’azienda dall’inizio dell’estate -. Nel- cassato la nomina del suo segretario
l’altro caso, invece, si tratta effettiva- provinciale, Marco Ravera, nel cda di
mente di una scelta dettata dall’at- Ata, dovrebbe ora garantire un attegtuale situazione del settore giamento collaborativo sull’operaimmobiliare. Non possiamo nascon- zione Crescent. Il sindaco Berruti,
derci dietro un dito: oggi come oggi scegliendo Ravera, ha cercato insomun ufficio con tre architetti risultava ma di serrare i ranghi della maggiosovradimensionato, così siamo stati ranza in vista del delicatissimo pascostretti a privarci di un collaborato- saggio in consiglio. Dicono ci sia riureperaltrovalidissimo,concuiabbia- scito.
BRUNO LUGARO
LUCA REBAGLIATI
NECESSARIO
SFOLTIRE
Nulla di traumatico.
Due impiegati hanno
lasciato di propria
iniziativa. E avevamo
troppi architetti per
le esigenze attuali
ALESSIO ALBANI
Amministratore delegato di Orsa 2000
Le aree alle spalle del Crescent dove sorgerà il palazzone gemello sempre realizzato da Orsa
ANDREA LUVARÀ DELLA FILLEA-CGIL: «IL COMUNE DEVE CAMBIARE DIREZIONE»
«METÀ DELLE CASE COSTRUITE NON SI VENDONO
BISOGNA RIPARTIRE DALLA RIQUALIFICAZIONE»
LE REAZIONI
SILVIA CAMPESE
SAVONA. «Non lo sapevo ma non mi stupisce»:
così Andrea Luvarà, segretario provinciale Fillea
Cgil, commenta la notizia dei licenziamenti di Orsa. «Basta pensare che nella nostra provincia il 50
per cento delle case costruite risulta invenduto –
dice il sindacalista. – È chiaro che oggi, più che costruire palazzi, sarebbe necessario ripartire dalla
riqualificazione urbana e, in questo senso, il pubblico è chiamato in causa. Bisognerebbe investire,
e in questo modo impegnare le nostre imprese, in
ristrutturazioni finalizzate al risparmio energetico, al rifacimento dei centri storici, un’edilizia che
guardi anche al sociale. E, con un minimo di ripresa, anche i privati riaprtirebbe con piccole ristrutturazioni diffuse». La situazione, invece, è stagnante. «In pochi anni – dice Luvarà – il numero
dei posti persi è spaventoso: nel 2007 gli addetti
attivi nell’edile erano quasi 4 mila, mentre nel
2013 soltanto 2.133, la metà. Il trend resta negativo e, ad oggi, sembra impossibile uscire dalla situazione». Una crisi che non risparmia nemmeno
Orsa 2000. «Dalle opere più note, che abbiamo
sotto gli occhi a Savona, – dice – Orsa Srl si rivolge
a un ceto medio alto: una classe piuttosto colpita
dalla crisi e quindi meno capace di comprare case
nuove. Così le abitazioni di prestigio restano vuote.Èlastessacosachecostruiregarageconduepostiautoincentrocittà:quantagentehaancoradue
vetture?». L’invenduto sta diventando il grande
problema delle ditte. «Immaginiamo una situazione tipo – spiega il sindacalista. – Costruisco
quattro appartamenti: due li vendo sulla carta e
con essi mi pago le spese generali. Se gli altri due
non vengono venduti, la situazione mi si ritorce
contro, visto che, appena ho terminato il lavoro,
ricade su di me la tassazione sulla casa. Un meccanismo che spiega il perché, oggi, i cantieri vadano
perlelunghe:l’imprenditore,afrontedellaconsapevolezza di non vendere, piuttosto che sobbarcarsi le spese, preferisce portare all’infinito i tempi di edificazione».
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