Il pesce promosso a pieni voti dagli alunni delle Marche.
I risultati della campagna di educazione alimentare Pappa Fish.
Giannini: “Un modello virtuoso di sviluppo sostenibile. Il prossimo anno Pappa Fish Master Chef”.
Martedi 3 giugno, Senigallia - Altro che i bastoncini impanati della pubblicità: meglio un piatto di sardoncini
scottadito, magari da mangiare con le mani! Lo dicono gli oltre tredicimila bambini che hanno partecipato alla
campagna educativa alimentare “Pappa Fish. Mangia bene, cresci sano come un pesce”. Come pure lo
hanno ribadito davanti alle telecamere di RAI Expo, arrivata in questi giorni a documentare la novità di un
caso unico in Italia e forse anche in Europa.
A nemmeno un anno dalla prima sperimentazione, il progetto promosso dalla Regione Marche con il
cofinanziamento del FEP (Fondo Europeo per la Pesca) ha illustrato i suoi risultati a Senigallia, alla
presenza di rappresentanti del mondo della scuola, delle istituzioni e degli operatori di settore.
Rompendo gli schemi della visita istituzionale, sono stati gli alunni stessi ad accogliere con allegria Sara
Giannini, assessore regionale alla pesca, Uriano Meconi, dirigente servizio pesca e Stefano Schiavoni,
assessore alla pubblica istruzione del Comune di Senigallia, in visita alla scuola elementare G. Pascoli.
La mattinata è proseguita subito dopo alla Rotonda, dove a parlare sono state le cifre. Dai dati raccolti arriva
dunque la conferma che la campagna ha colto nel segno: portare i bambini ad amare il pesce, e non uno
qualunque, ma quello che arriva fresco dalle nostre coste.
Il progetto Pappa Fish è stato in grado di coinvolgere 22 Comuni, 120 scuole pubbliche dell'infanzia,
primarie e secondarie delle Marche con una schiera di 13.000 alunni. Anche se la rete dei soggetti
direttamente coinvolti è quanto mai ampia: Asur, amministrazioni, psicologi della nutrizione, biologi marini;
insegnanti, genitori, educatori e animatori teatrali; tecnologi alimentari, comitati mensa, cuochi, e ovviamente
tutti gli stadi della filiera locale, dai pescatori alle aziende di trasformazione. Ruoli e professionalità differenti
che hanno collaborato attivamente alla riuscita di un unico ambizioso progetto.
Nell'arco di pochi mesi, nelle scuole aderenti sono state più di 750 le giornate di somministrazione, con
una media di oltre 11.000 pasti per giornata, per un totale di 21 tonnellate di prodotto, attentamente pulito,
spinato e sfilettato.
Alici, triglie, suri, moli, pannocchie, sardine, sgombri, gallinelle, ma anche cozze, vongole e persino trote:
sono solo alcune delle 15 tipologie di pesci e molluschi arrivate sulla tavola degli alunni, almeno una volta a
settimana, a seconda della disponibilità, della stagione e del comune di appartenenza (se costiero o
dell'entroterra). Tutte interpretate in più di 30 diverse ricette, comprese le varianti stagionali.
Più che soddisfatti, anzi sorpresi gli insegnati: in pochi avrebbero immaginato di ritirare i piatti vuoti! Oltre
all'evidente colpo d'occhio, i dati sugli “avanzi” hanno dimostrato un calo significativo dello scarto (-35%):
se prima della sperimentazione, circa mezza porzione di pesce (congelato) veniva buttata, con il prodotto
fresco locale non ne restano che briciole (11%).
In un progetto che mette il bambino al centro, il parere dei piccoli assaggiatori è stato fondamentale.
Sono stati circa 20.000 i questionari raccolti: dai 3 anni in su, tutti i bambini hanno riportato il loro maggiore
o minore gradimento su una scheda intuitiva ed efficace con bollini colorati (verde/mi piace, rosso/non mi
piace) e “smiley” (facce sorridenti o tristi). Così che ogni mensa, in base ai giudizi rilevati, ha potuto
aggiustare le ricette e inventarne di nuove anche in corso d'opera.
Oltre alla somministrazione nelle mense, il progetto si è sviluppato anche in aula lungo un percorso
multidisciplinare e per fasi.
Con l'affiancamento di esperti psicologi, nutrizionisti e biologi, gli insegnanti hanno costruito progetti didattici
calibrati per ogni fascia di età e in base alle specifiche esigenze della classe.
Come? Attraverso un mix di chiavi educative: il gioco, la narrazione fantastica e l'esperienza reale in prima
persona.
Così gli alunni hanno vestito i panni di pescatori, chef, esploratori e artisti, senza quasi accorgersi di nutrirsi
al tempo stesso anche di importanti valori come la salute, la tutela dell'ambiente, il rispetto per la biodiversità
e la riscoperta delle proprie radici culturali.
Più di 100 diversi laboratori, 1.700 ricettari distribuiti alle famiglie, oltre 12.000 elaborati tra disegni, ebook e video multimediali, decine di visite ai luoghi della tradizione marittima (porti, mercati ittici, musei del
mare), e infine i “Pappa Fish Days”, le giornate di festa che da nord a sud delle Marche hanno concluso in
bellezza il progetto nelle ultime settimane di scuola.
Grazie a questo approccio integrato, i bambini hanno scoperto che il pesce fresco “a miglia zero” non solo è
buono e fa bene, ma che è anche divertente. Pappa Fish promosso a pieni voti, dunque, anche dai giudici
più diffidenti.
La campagna ha avuto una risonanza internazionale. Non sono mancati infatti gli scambi interculturali con
scuole di altri Paesi, da Cipro alla Norvegia, tramite piattaforme didattiche in rete e video-chiamate in
tempo reale tra gli alunni.
Inoltre il modello educativo Pappa Fish è stato riconosciuto come un caso studio anche da parte del
Lifelong Learning Programme, il programma dell'Unione Europea che sostiene la formazione
permanente.
All'efficacia educativa del progetto, si aggiunge un aspetto non secondario, come la profonda valenza in
termini di sviluppo locale: con le risorse attivate grazie al FEP, la Regione ha inteso creare nuove
opportunità occupazionali per la filiera della pesca e dell'itticoltura, un comparto già assai provato da
condizioni di mercato penalizzanti.
“Con Pappa Fish le Marche hanno elaborato un modello virtuoso di sviluppo sostenibile” riconosce Sara
Giannini, assessore regionale alla pesca. “Anche tra gli operatori del settore non pochi hanno saputo
riconoscere le potenzialità del progetto, attivandosi per rispondere adeguatamente alle richieste e agli
standard delle mense, come la spinatura e la sfilettatura di tutto il prodotto. Non è stato semplice rielaborare
un processo industriale ad hoc, ma ogni sforzo è stato premiato”.
“Siamo convinti della validità dell'iniziativa, del resto testimoniata dagli ottimi risultati - continua l'Assessore per questo siamo riusciti a destinare risorse a un nuovo bando per l'anno scolastico 2014/15 (scadenza
20 giugno), auspicando che vi possa partecipare un numero ancora maggiore di Comuni, scuole e operatori
di filiera. Come Regione vogliamo colorare di azzurro le tavole marchigiane, partendo dai bambini e dai
luoghi educativi primari, le scuole e le famiglie. Tra le novità del prossimo anno, ci sarà un Pappa Fish
Master Chef, una sorta di competizione che vedrà partecipare i piccoli con i propri genitori”.
Durante la conferenza stampa sono stati presentati anche numerosi materiali realizzati dai bambini nel corso
dell'anno e ora raccolti sul sito web pappafish.regione.marche.it: qui l'apposita area attività è cresciuta
man mano con i contenuti inviati dagli insegnanti, e tuttora consultabili online. Il portale, caratterizzato
dall'allegra immagine della campagna, ha accompagnato alunni, docenti e genitori come un vero supporto
didattico, un'unica piattaforma dove tutte le scuole hanno potuto raccontare e condividere idee, progressi e
risultati finali.
Ufficio stampa
Regione Marche
Renzo Pincini – T. 071 8062111– [email protected]
Omnia comunicazione
Chiara Zanzani – T. 0721 855872 – [email protected]
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