LABORATORIO
UDINE
ANNO 2011
LA CANNULA
ENDOTRACHEALE
1
CANNULE
2
CANNULE
3
CARATTERISTICHE
INTRINSECHE
• Diametro - ID
• Flangia
• Forma
• Tratto esterno
• Lunghezza
• Punta
4
CARATTERISTICHE
ESTRINSECHE
• Cannule tracheali • Cannule tracheali
non cuffiate
fenestrate
• Cannule tracheali • Cannule tracheali
cuffiate
fenestrate
cuffiate
5
6
7
ACCESSORI
• Contro-cannula
• Mandrino - dispositivo introduttore
• Valvola unidirezionale
• Fascette
• Dispositivo anti-tosse
8
9
10
11
12
• La cannula tracheale è nata con la tracheotomia come strumento
indispensabile per mantenerla pervia, così da consentire un
regolare flusso d’aria. La constatazione dell’alta percentuale di
complicanze locali dovute all’effetto traumatico della cannula sullo
stoma e sulla mucosa tracheale ha portato nel corso degli anni alla
ricerca di nuovi materiali e forme che la rendessero più adattabile
alle diverse conformazioni anatomiche, più malleabile e più inerte
nei confronti della risposta tissutale, pur mantenendone la sufficiente
rigidità. Negli ultimi anni l’utilizzo di nuovi materiali, la realizzazione
di cannule tracheali cuffiate a bassa pressione e l’avvento di nuove
tecniche di tracheotomia (percutanea), hanno portato alla riduzione
di complicanze stenosanti laringo-tracheali post-tracheotomia, oltre
a semplificarne l’utilizzo in ambito anestesiologico e rianimatorio.
13
• Non esiste la cannula perfetta che sia
flessibile ma sufficientemente rigida,
totalmente atraumatica, autopulente, con
cuffia che assicuri la tenuta, ma che non
provochi danni mucosi da decubito,
sebbene la ricerca tecnologica stia
ottenendo risultati sempre migliori.
14
• Le aziende produttrici devono quindi fornire
prodotti con caratteristiche di sicurezza, di
protezione della salute e di funzionamento per i
diversi campi di applicazione per cui sono stati
studiati e sviluppati. Lo studio dei dispositivi
medici prevede di verificare, oltre alla
biocompatibilità dei materiali, una serie di
caratteristiche progettuali e funzionali quali:
qualità di realizzazione del prodotto, garanzia di
sicurezza e corrette indicazioni di impiego del
prodotto stesso (istruzioni per l’uso,
etichettatura, confezionamento).
15
• I materiali più usati oggi sono il PVC e il silicone. IL
silicone è un elastomero con elevata tollerabilità ma che
ha, a suo svantaggio, l’alto costo, l’elevato attrito di
superficie, l’elevata memoria (tendenza a riassumere la
forma originale) e la non trasparenza, ma soprattutto
l’impossibilità di ottenere cuffie con pareti sottili a bassa
pressione e la difficoltà di poter incollare sulle stesse
cannule cuffie di altro materiale. Per ottenere una
cannula al silicone con un certo diametro interno, inoltre,
è necessario uno spessore esterno maggiore rispetto ad
altri materiali.
16
• Il PVC (Cloruro di polivinile) rappresenta il giusto compromesso tra
biocompatibilità, lavorabilità del materiale e costo del prodotto. Il
PVC possiede diverse caratteristiche che lo rendono maneggevole
tra cui: la possibilità di aggiungere plastomeri in modo da dargli
maggior o minor rigidità a seconda delle esigenze; basso attrito di
superficie e alta inerzia biologica; la termoplasticità, così da
diventare più morbido alla temperatura corporea; ed il il basso costo.
• IL PVC è inoltre un materiale così versatile che permette la
realizzazione di cannule tracheali armate, nel cui interno è
incorporata una spirale metallica (armatura) che ne riduce il rischio
di collabire, senza aumentarne la rigidità. Per tali motivi esso è
attualmente il materiale più utilizzato.
17
• Principalmente
distinguiamo:
• CANNULE RIGIDE
(normali, cuffiate,
fenestrate, cuffiate e
fenestrate con o
senza controcannula)
18
• CANNULE
FLESSIBILI (cuffiate,
senza controcannula,
senza fenestratura,
possono essere
armate o non armate
e solitamente non
hanno mandrino
introduttore poiché
utilizzate per via
dilatativa percutanea)
19
CARRATTERISTICHE DELLE
CANNULE TRACHEALI
• Distinguiamo le caratteristiche in: intrinseche ed
estrinseche.
• Le caratteristiche intrinseche sono quelle
presenti in tutte le cannule anche se con
parametri diversi, esse sono: il diametro, la
lunghezza, la forma, la flangia, il tratto esterno e
la punta.
• Le caratteristiche estrinseche sono quelle che
differenziano le cannule tracheali tra loro. Le
cannule tracheali infatti possono essere cuffiate,
non cuffiate, fenestrate o cuffiate e fenestrate.
20
CARRATTERISTICHE DELLE
CANNULE TRACHEALI
•
CARATTERISTICHE INTRINSECHE
– Diametro
– La classificazione utilizzata per individuare le cannule tracheali è quella che tiene
conto del diametro interno (ID). Non tutte le cannule hanno l’ID uguale in tutta la
sua lunghezza, pertanto si fa riferimento all’ID più prossimo alla flangia.
– Forma
– In base alla forma le cannule tracheali possono essere suddivise in angolate e a
semicerchio.
– Le cannule tracheali angolate sono costituite da due braccia, uno orizzontale che
si continua con la flangia ed uno verticale endotracheale e da una curvatura che
deve essere obbligatoriamente ad angolo ottuso. Questa forma è sicuramente
quella più anatomica tali cannule vengono solitamente utilizzate nelle
tracheotomie percutanee poiché rispettano il più possibile le varie strutture.
– Nelle cannule tracheali a semi-cerchio invece le due braccia si continuano l’una
nell’altra senza formare un vero angolo. Questa forma è tipica delle cannule
tracheali rigide e semirigide (PVC), sono dotate di controcannula e sono
destinate a tracheotomie di lunga durata o permanenti.
21
• Lunghezza
• La lunghezza è un parametro molto
variabile e dipende dalla ditta produttrice.
• Nelle cannule tracheali angolate essa è
data dalla somma dl tratto orizzontale, di
quello verticale e del tratto curvo posto tra
i due. Nelle cannule a semi-cerchio la
lunghezza viene data dalla distanza tra la
flangia e la punta.
22
• Flangia
• La flangia è una lamina posta perpendicolarmente alla
cannula, è molto flessibile per essere adattata ai contorni
dei tessuti molli del collo del paziente. Essa è il limite
oltre il quale la cannula tracheale non può essere
inserita nella tracheotomia; infatti, oltre a determinare la
lunghezza della stessa cannula ne permette la
fissazione attraverso piccoli fori posti ai lati, attraverso i
quali si fanno passare i lacci che vengono poi legati
dietro la nuca.
• La flangia di solito è saldata alla cannula, ma esistono
cannule tracheali in cui essa può scorrere lungo tutto il
suo tratto orizzontale permettendone l’adattamento a
seconda delle singole esigenze.
23
• Tratto esterno
• E’ la porzione posta verso il lato esterno della
flangia, le sue dimensioni variano a seconda
della ditta produttrice, solitamente ha forma
cilindrica e una lunghezza di circa 1,5 cm. Nelle
cannule tracheali angolate senza controcannula
può essere fuso alla flangia o essere rimovibile.
Nelle cannule a semi-cerchio di solito è saldato
alla controcannula. La sua funzione, oltre che
permettere di collegare il terminale del
respiratore, è anche quella di poter estrarre
agevolmente la controcannula
24
• Punta
• E’ l’estremità endotracheale della cannula,
è solitamente smussa, ha una sezione
cilindrica perpendicolare all’asse lungo del
braccio endotracheale, in modo da
formare con questo un angolo di 90°. In
alcune cannule può avere anche la forma
a becco di flauto.
25
CARATTERISTICHE
ESTRINSECHE
•
•
•
Cannule tracheali cuffiate
Attualmente le cannule tracheali hanno le cuffie fuse alla cannula nel suo tratto
endotracheale. Non esistono delle distanze standard del suo posizionamento dalla
punta, ma questa varia a seconda della ditta produttrice. Le caratteristiche delle
cannule tracheali cuffiate sono la possibilità di essere riempite d’aria, di essere a
bassa pressione/alto volume.
La cuffia gonfiata in trachea deve aderire perfettamente al lume tracheale senza
essere completamente distesa, non provocando in questo modo danni sulla mucosa
tracheale. La pressione interna della cuffia gonfiata deve essere simile alla pressione
dell’ambiente esterno. La forma della cuffia varia a seconda della ditta produttrice, di
norma sono singole ma in alcune cannule possono essere doppie, l’importante è che
la cuffia sia a tenuta con la parete tracheale. Anche lo spessore della parete della
cuffia varia a seconda della ditta produttrice; è dimostrato comunque che solo le
cuffie a pareti sottili si adattano correttaente alla parete tracheale, riducendo la
possibilità di passaggio di gas anestetici o di sangue. La cuffia è collegata ad un
palloncino posto al di fuori della flangia, mediante un tubicino sistemato nello
spessore della cannula che, gonfiandosi con la cuffia, ci indica lo stato di tensione
della stessa nella trachea. Il rischio maggiore nell’utilizzo di questa cannula è la
possibilità che l’elevata pressione dalla cuffia possa provocare una ischemia della
mucosa tracheale.
26
• Cannule tracheali non cuffiate
• Vengono utilizzate soprattutto nel postoperatorio di interventi chirurgici cervicofacciali, in pazienti in respiro spontaneo
con tracheotomie di lunga durata o
permanenti, che non necessitano di
ventilazione assistita o in pazienti che
necessitano di bronco aspirazioni
frequenti.
27
• Cannule tracheali fenestrate
Sono cannule fornite di una
fenestratura posta nella
porzione convessa
endotracheale. La fenestratura
di solito è fatta sul dorso della
curvatura a circa due cm della
flangia. Essa dovrebbe aprirsi
al centro del lume tracheale.
La presenza della fenestratura
permette il passaggio di aria
attraverso le vie aeree
superiori, dando la possibilità
al paziente di poter parlare e
respirare, chiudendo il foro
della cannule.
28
• Vengono utilizzati in pazienti post rianimazione per
permettere una temporanea chiusura della stessa
cannula prima della decannulazione, o in pazienti
portatori di protesi fonatorie. La cannula fenestrata può
anche essere usata in pazienti laringectomizzati, con
stomia permanente, portatori di protesi fonatoria tracheo
– esofagea al fine di facilitare la fonazione quando il
lume tracheale non è molto ampio.
• Il rischio maggiore nell’utilizzo di queste cannule sta
nella possibilità di formazioni di granuloma da contatto a
livello della fenestratura.
29
Scarica

LABORATORIO - Corso di Laurea in Infermieristica