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------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 11marzo2015
Bachmann, “Sia tutelato il diritto allo studio dei cittadini europei”
Govetto (istruzione) sollecita l’intervento della Regione affinché per l’assegnazione
dell’organico di diritto siano considerati tutti gli iscritti
“L’organico di diritto dell’omnicomprensivo Bachmann deve essere assegnato
considerando tutti gli iscritti, superando cioè il vincolo legato al solo conteggio dei
bambini di cittadinanza italiana”. A sollevare la questione e a chiedere che venga
emanata una norma risolutiva ad hoc, è l’assessore provinciale all’istruzione Beppino
Govetto che, al riguardo, esorta l’intervento della Regione nei confronti del Miur per
una concreta ed effettiva tutela del diritto allo studio, alla libera circolazione dei
cittadini e soprattutto alla specificità linguistica promossa dall’istituto in relazione al
contesto transfrontaliero e pluriculturale di riferimento. “Se per l’assegnazione
dell’organico di diritto vengono presi in considerazione solo i bambini italiani e non
quelli che provengono a esempio dall’Austria o dalla Slovenia – spiega Govetto che, nei
giorni scorsi, ha approfondito il problema con il sindaco Renato Carlantoni e l’assessore
all’istruzione Nadia Campana - c’è il rischio che la dotazione organica (docenti e
collaboratori scolastici) sia insufficiente e quindi si impedisca ai bambini di oltre confine
di frequentare la scuola creando delle liste d’attesa. Così si interromperebbe una
tradizione educativa consolidata che ha fatto del plurilinguismo e dell’integrazione un
vero e proprio modello, con ricadute importanti sia sotto l’aspetto culturale ma anche
con benefici economici e di sviluppo per il territorio. Non solo. L’elemento più grave è la
negazione del diritto di libera circolazione degli studenti sancito dalla Commissione
europea: cittadini europei corrono il rischio di non poter usufruire dell’offerta formativa
degli istituti scolastici scelti dalle famiglie. Cosa che non si verifica in Austria dove i
bambini italiani vengono considerati senza distinzione nella formazione delle classi”.
Govetto esorta la Regione Fvg peraltro già sollecitata dall’amministrazione comunale di
Tarvisio, in particolare l’assessore Panariti e la presidente Serracchiani, a manifestare
una netta posizione di tutela dell’esperienza del Bachmann davanti al Ministero
dell’istruzione. “E’ necessaria una forte difesa del diritto allo studio, della ricchezza di
una località che è una piccola Europa in cui sono racchiuse le tre minoranze linguistiche
storiche della regione (friulana, slovena e tedesca). Serve da parte della Regione –
conclude Govetto - una concreta difesa della specificità territoriale e culturale
sostenendo la richiesta del Comune e dell’istituto di dare continuità e un futuro stabile
a un percorso didattico che valorizza il contesto di riferimento, le lingue del territorio.
La Regione deve battersi affinché tutti i cittadini comunitari, anche se minori, non attivi
economicamente, ma a tutti gli effetti cittadini europei, possano iscriversi e
frequentare il Bachmann”.
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