Prenditene
cura
Se hai deciso di dedicare un po’ del tuo tempo
ad assistere i poveri e gli ammalati,
fallo con il cuore di una mamma
quando assiste il suo figlio infermo.
Quando ti chiama,
accorri subito,
presentati sorridente,
poi ascoltalo con attenzione
Se devi dargli da mangiare,
fa’ attenzione che sia comodo,
che il cibo sia tenero,
non scotti né sia freddo.
Se poi non vorrà mangiare,
esortalo con dolcezza,
senza eccessiva insistenza.
Quando devi lavarlo o cambiarlo,
fallo con delicatezza e sveltezza
senza scoprirlo più del necessario,
perché non prenda freddo,
non si affatichi,
non ne provi imbarazzo
per il suo pudore.
Quando lo accompagni,
non pretendere
che cammini
speditamente come te.
Piuttosto,
adatta il tuo passo al suo
e rimani al suo fianco
facendoti per lui
un appoggio sicuro.
Quando stai alla presenza del malato,
comportati con ogni diligenza,
rispetto, mansuetudine e piacevolezza.
E se mai fosse necessario rivolgergli un rimprovero,
fallo con benevolenza, senza umiliarlo o alzare la voce.
Quando il malato prega,
non disturbare
il suo colloquio con Dio
e lascia che sfoghi
con spontaneità
i suoi sentimenti.
Quando il malato si aggrava,
riserva per lui
una particolare attenzione e vedi che:
appoggi bene sui cuscini,
non lo disturbino i rumori o la troppa luce,
non abbia sete ma la bocca sia ben inumidita.
Di tanto in tanto, rassicuralo con qualche buona parola.
Se farai queste cose con umiltà
e con amore,
sarai stimato
per la tua saggezza
e umanità.
Queste esortazioni e norme
di natura etica e sanitaria,
analogamente al celebre
Codice Medico Ippocratico,
rappresentano il primo
“Codice Deontologico Infermieristico”
della storia.
Infatti, furono scritte
seicento anni fa
da Camillo de Lellis,
un militare abruzzese
vissuto nel 1500,
convertito a Dio,
divenuto prima
infermiere,
poi, a soli 29 anni,
Direttore generale
di un ospedale romano,
infine, Fondatore
dell’Ordine religioso
dei PP. Camilliani.
Un giovane
spensierato e avventuroso,
toccato dalla grazia
e divenuto un uomo nuovo:
con un carattere risoluto,
un cuore affettuoso,
mani servizievoli,
mente intraprendente.
Un santo
amato e stimato
per la premurosa dedizione
ai malati del suo tempo,
fatta per amore di Dio
e per amore del prossimo
dF
“Qualunque cosa avete fatto ad uno di questi piccoli, l’avete fatto a me”
dal Vangerlo di Matteo
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