2
Il documento di rendicontazione dell’attività 2012 è stato redatto con il contributo degli operatori di
seguito indicati, con il coordinamento della Direzione Integrata della Prevenzione.
SOC Direzione Integrata della Prevenzione: direttore dr.ssa Daniela Rivetti, dr.ssa Anna
Mesto, dr. Maurizio Oddone, CPSI Nadia Abate, tecnico di neuro fisiopatologia Loredana
Corsello, CPSE Luciana Lazzarino, CPSI Graziella Montersino
SOS Educazione alla Salute: responsabile dr.ssa Tiziana Miroglio, ASV Manuela Gobbo,
educatrice Paola Vaccalluzzo
SOS Promozione qualità dell’assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare:
responsabile dr. Paolo Viola; CPSI Gigliola Gualtieri
SOC Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN): direttore dr. Vincenzo
Soardo, dr. Ettore Bacchini, dr.ssa Renza Berruti, dr. Fiorenzo Lorenzi, coordinatore TdP
Elena Cerrato, TdP Marisa Panata
Direzione Dipartimento di Prevenzione: RAD dr. Giovanni Cerrato, PO Servizio
Amministrativo dr.ssa Sandra Zavattero
SOC Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP): dr. Giuseppe Allegro, dr.ssa Enrica
Girardino, dr. Duilio Lioce, coordinatore TdP dr. Domenico Russo, TdP Lorenzo Bigliani,
Maria Schembri
SOS Prevenzione rivolta alla persona: responsabile dr.ssa Maria Anna Marchisio, ASV
Cristiana Scarzella Favaro, ASV Angela Mazzetti, ASV Mariuccia Mutton
SOC Prevenzione e Sicurezza in Ambiente di Lavoro (SPreSAL): direttore dr. Roberto
Zanelli
SOSD Servizio Tecnico della Prevenzione (STP): responsabile ing. Carla Pettazzi
SOC Servizio Veterinario AREA A: direttore dr. Gianstefano Filippone, dr. Fulvio Baj,
dr. Ettore Ghiggi, dr. Lorenzo Mina, dr. Alfonso Pescarmona
SOC Servizio Veterinario AREA B: direttore dr. Carlo Raschio, dr. Mauro Lovisone,
Mariella Fungo
SOC Servizio Veterinario AREA C: direttore dr. Antonello Barisone, dr.ssa Cristina
Gerbi
SOS Nucleo di Vigilanza Interarea (NIV): responsabile dr. Ubaldo Uberti, coordinatore
TdP Alberto Morra
Dipartimento delle Dipendenze (SERT): direttore dr. Maurizio Ruschena, dr.ssa Marilisa
Aluffi, dr.ssa Roberta Liberalato, educatore prof. Fabrizio Maccario, CPSI Ombretta Conti,
CPSI Alessandra Romagnolo.
Direzione Sanitaria Ospedale Cardinal Massaia: Direttore Sanitario dr. Roberto Gerbi,
dr.ssa Roberta Broda, ICI Giuseppina Marchese, ICI Mirella Pozzebon
Dipartimento di Salute Mentale: direttore dr.ssa Caterina Corbascio
Dipartimento Materno Infantile: direttore dr.Maggiorino Barbero
SOSD Consultori: responsabile dr.ssa Paola Imarisio, dr.ssa Silvana Alfieri, dr.ssa Ornella
Goria
SOC Diabetologia e Malattie metaboliche: Direttore dr. Luigi Gentile
SOC Malattie Infettive: direttore prof. Alberto Biglino, dr. Mauro Valle
SOC Pneumologia: direttore dr.ssa Lucia Occhionero
SOC Farmacia territoriale: direttore dr.ssa Silvana Martinetti, dr.ssa Roberta Bona
3
SOMMARIO
Introduzione
Coordinamento e monitoraggio del Piano locale di prevenzione
Stili di vita
Sicurezza alimentare
Prevenzione delle malattie trasmissibili
Prevenzione dei rischi in ambiente di vita
Prevenzione dei rischi in ambiente di lavoro
Incidenti domestici
Incidenti stradali
Tumori e screening
Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia
Presentazione sintetica dei risultati del Piano Locale di Prevenzione
pag.
5
7
11
19
29
41
49
55
57
59
63
65
Ringraziamenti
Si ringraziano tutti gli operatori che hanno collaborato alla realizzazione delle attività di prevenzione
ed alla stesura del presente documento per la disponibilità e l’impegno dedicati.
4
INTRODUZIONE
1. PREMESSA
Nel 2012 il nuovo modello organizzativo basato su un sistema di “rete” in cui i professionisti della
salute, pur appartenenti ad unità operative diverse o a diversi livelli gestionali del Ssn, si integrano
per concorrere al raggiungimento di obiettivi condivisi si è ben consolidato.
Con il presente documento si intende rendere conto dei risultati conseguiti nella ASL AT nel corso
dell’anno, in relazione agli obiettivi contenuti nel Piano Locale della Prevenzione 2012, non solo al
fine di soddisfare il debito informativo con la Regione Piemonte e la Direzione Aziendale, ma anche
in un’ottica di trasparenza e di miglioramento.
Alle attività previste dal piano hanno concorso moltissime strutture della ASL, il cui specifico
contributo sarà maggiormente dettagliato nei singoli capitoli.
Il Dipartimento di Prevenzione ha continuato a rappresentare il motore operativo di gran parte
delle attività descritte, occupandosi direttamente di prevenzione delle malattie infettive, sicurezza
alimentare, prevenzione in ambiente di vita e di lavoro, tutela sanitaria del patrimonio zootecnico.
La Direzione Integrata della Prevenzione, con le sue funzioni per lo più trasversali (epidemiologia,
promozione della salute, coordinamento degli screening, qualità aziendale, gestione del rischio
clinico) ha svolto soprattutto funzioni di coordinamento e supporto.
La collaborazione preziosa, propositiva e produttiva con le altre strutture territoriali ed
ospedaliere (in particolare SERT, Consultorio, Farmacia Territoriale, Direzione Sanitaria,
Pneumologia, Malattie Infettive) ha consentito di rendere le attività di prevenzione un insieme
armonico e finalizzato.
La Direzione Integrata della Prevenzione, inoltre, ha svolto anche una continua funzione di
raccordo con il livello della programmazione regionale attraverso la partecipazione del Direttore
al tavolo del Coordinamento Operativo Regionale della Prevenzione.
Gli obiettivi del PLP sono stati inseriti tra gli obiettivi assegnati alle strutture dalla Direzione
Aziendale e ciò è importante anche ai fini del riconoscimento e della motivazione degli operatori.
I risultati conseguiti sono illustrati nelle pagine seguenti, in modo semplice e sintetico. Il
documento è articolato in capitoli che riprendono gli obiettivi indicati nel Piano Locale della
Prevenzione 2012.
5
6
COORDINAMENTO E MONITORAGGIO DEL
PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE
Organizzazione e gestione dei sistemi di sorveglianza trasversali al Piano
di Prevenzione
Le attività di sorveglianza previste dal PNP/PRP 2010-2012 rappresentano strumenti essenziali di
conoscenza. I dati sono utilizzati per il monitoraggio, la valutazione e la ri-programmazione delle
attività ed a fini di comunicazione con i portatori di interesse.
PASSI (progetto 2.9.1)
Linee di attività
locali 2012
Principali
risultati attività
2012
Conduzione delle interviste
Elaborazione di report
In mancanza del contributo economico regionale alla realizzazione del progetto,
è stato incrementato il numero delle intervistatrici ed il numero richiesto di 275
interviste è stato comunque raggiunto, utilizzando lo strumento dello
straordinario nei limiti consentiti dall’Azienda.
I risultati derivanti dalla elaborazione delle interviste sono stati controllati,
elaborati ed organizzati nel report “ La Sorveglianza PASSI Rapporto ASL AT anni
2008-2011.
I dati sono stati diffusi nell’ambito del corso “La salute descritta dai sistemi di
sorveglianza” e saranno messi a disposizione di tutti attraverso la pubblicazione
del report sul sito aziendale.
OKkio alla Salute e HBSC (progetto 2.9.1)
Linee di attività
locali 2012
Indagine OKkio e produzione di report
Comunicazione risultati HBSC
Principali
risultati attività
2012
E’ stata realizzata l’indagine OKKIO 2012 e sono stati analizzati i risultati.
I dati di OKKIO e HBSC sono stati messi a disposizione per azioni di
informazione / comunicazione intra ed extra-aziendali e diffusi nell’ambito del
corso “La salute descritta dai sistemi di sorveglianza”
PASSI d’Argento (progetto 4.2.2)
Linee di attività
locali 2012
Principali
risultati attività
2012
Conduzione delle interviste per il campione regionale
La ASL AT, attraverso la Direzione Integrata della Prevenzione, ha partecipato
alla conduzione delle interviste del campione Regionale.
Sono stati identificati il Coordinatore Aziendale, con compiti organizzativi
(selezione del campione, coordinamento degli intervistatori, comunicazione) e 3
intervistatori che, dopo aver partecipato alla formazione regionale, hanno
condotto e caricato nel database 45 interviste (quelle programmate dalla
Regione a carico degli operatori ASL AT).
7
Altre attività
Coordinamento e monitoraggio attività PLP 2012
Linee di attività
locali 2012
Principali
risultati attività
2012
Attività di supporto alla progettazione e realizzazione del PLP 2012
La direzione Integrata della Prevenzione ha assistito ed accompagnato la
progettazione e la realizzazione delle attività previste nel PLP 2012 attraverso
una serie di proposte:
• Mettere a disposizione documentazione su evidenze, raccomandazioni e
buone pratiche
• Favorire e accompagnare la costituzione e l’operatività di gruppi di lavoro
• Stimolare la riflessione critica
• Aiutare a produrre sintesi di step intermedi secondo schemi
concettuali/quadri logici
• Stimolare il confronto con esperienze simili e la valutazione tra pari
• Organizzare iniziative di formazione
• Aiutare la stesura della reportistica
Formazione
Linee di attività
locali 2012
Corso di accompagnamento alla rendicontazione 2011 e programmazione 2012
Condivisione delle informazioni derivanti dai sistemi di sorveglianza
Nel 2012 sono state programmate e realizzate una serie di attività formative.
Principali
risultati attività
2012
Corso di formazione interno “Piano Locale di Prevenzione – Risultati 2011 e
programmi 2012: il ciclo della progettazione”
• Gennaio – febbraio, durata di 14 ore.
• Soggetti coinvolti: 30 operatori medici, veterinari, psicologi, educatori
professionali, ASV, IP, TdP appartenenti a Dipartimento di Prevenzione,
Promozione Salute, UVOS, Direzione Sanitaria, SERT, Consultorio.
• Obiettivi: valutazione e rendicontazione PLP 2011 – programmazione attività
PLP 2012
• Metodi:
o Prima giornata in aula: sintesi dello stato dell’arte, condivisione delle
modalità di lavoro “sul campo”
o Più giornate di lavoro a piccoli gruppi (1 gruppo per ogni “capitolo
PLP”) in timbratura, presso la sede di lavoro
o Giornata conclusiva in aula: i gruppi presentano il loro lavoro
• Risultati:
o 8 “capitoli” semilavorati per il documento di rendicontazione
o 8 “capitoli” semilavorati per il documento programmazione
o Conoscenza e condivisione dell’organizzazione, delle attività e dei
problemi
Corso “Prevenzione degli Incidenti Stradali: moltiplichiamo le azioni
preventive”
• Gennaio, durata di 6 ore
• Soggetti coinvolti: 18 operatori medici, psicologi, educatori professionali,
ASV, IP, TdP appartenenti a SISP, SPreSAL, Promozione Salute, SERT,
8
•
•
•
Consultorio.
Obiettivi: individuare e organizzare le attività 2012
Metodi:
o Unica giornata in aula: analisi di contesto, analisi delle proposte
regionali, lavoro a piccoli gruppi per la scelta degli interventi e dei
contesti, discussione di fattibilità in plenaria
Risultati:
o Bozza di progetto e cronoprogramma delle attività
Corso “Sorveglianza, prevenzione e controllo della TB – Analisi delle criticità
e aggiornamento delle procedure aziendali”
• Febbraio – marzo; durata 22 ore
• Soggetti coinvolti: 20 operatori medici, ASV, IP, Biologi, tecnici sanitari,
appartenenti a SISP, Direzione Sanitaria, Malattie Infettive, Pneumologia,
Laboratorio Analisi, SPP e MC, Medicina Penitenziaria, Risk Management,
Qualità
• Obiettivi: analisi delle criticità e definizione di soluzioni per il miglioramento
• Metodi:
o Prima giornata in aula: analisi del contesto e della letteratura (aspetti
epidemiologici, clinici, strategie di controllo, raccomandazioni) –
mandato per il project work
o Lavoro strutturato e guidato a piccoli gruppi, fuori aula e in
timbratura: analisi delle criticità, contestualizzazione delle
raccomandazioni e stesura delle procedure
o Giornata conclusiva in aula: presentazione dei lavori e condivisione di
un piano di attività
• Risultati:
o Bozza di procedure per la gestione dei casi e dei contatti (comunitari e
in ambito sanitario),sorveglianza sanitaria dei lavoratori
o Creazione di un gruppo di lavoro permanente
Corso “Il percorso di disassuefazione dal tabagismo: contestualizzazione
delle procedure regionali nella ASL AT
• Novembre – dicembre, durata 12 ore
• Soggetti coinvolti: 25 operatori medici, psicologi, educatori professionali,
ASV, IP, TdP appartenenti a SISP, Direzione Sanitaria, Promozione della
salute, RAD, Pneumologia, SERT
• Obiettivi: stesura di un percorso per la disassuefazione dal tabagismo
• Metodi:
o Prima giornata in aula: analisi di contesto, revisione della letteratura –
mandato per il project work
o Lavoro strutturato e guidato a gruppi, fuori aula e in timbratura:
gruppo “trattamento”, gruppo “reclutamento attivo”, gruppo
“ospedale libero da fumo”
o Giornata conclusiva in aula: presentazione dei lavori e condivisione di
un piano di attività
• Risultati:
o Bozza di percorso
o Standardizzazione delle procedure nei due CTT (Pneumologia e SERT)
o Definizione di modulistica comune e cartellonistica
o Proposta di cronoprogramma attività 2013
9
Corso “La salute descritta dai sistemi di sorveglianza”
Dicembre, durata 9 ore
• Soggetti coinvolti: 30 operatori medici, veterinari, psicologi, educatori
professionali, ASV, IP, TdP appartenenti a Dipartimento di Prevenzione,
Promozione Salute, UVOS, Direzione Sanitaria, SERT, Consultorio.
• Obiettivi: condividere le informazioni tratte dai diversi sistemi di
sorveglianza
• Metodi: pomeriggi in aula
o presentazione dati PASSI, PDA, OKKIO, HBSC, Registro tumori
Piemonte, sorveglianza integrata incidenti stradali, dati PS per gli
indicenti domestici, mappe di rischio in ambiente di lavoro, OED
o Condivisione di metodi per l’analisi delle priorità
• Risultati:
o Riflessioni propedeutiche alla programmazione 2013
1. Punti di forza delle attività svolte
Nella ASL AT il modello organizzativo della Direzione Integrata ha migliorato il livello di
integrazione e coordinamento di tutte le attività di prevenzione, dentro e fuori il Dipartimento di
Prevenzione, sia nella fase di programmazione che in quella di implementazione delle attività.
Il Piano Locale di Prevenzione è risultato in grado di stimolare e facilitare quegli interventi
multidisciplinari e multilivello raccomandati per affrontare il mutamento dei bisogni e della
domanda assistenziale, dominati dalla prevalenza delle patologie cronico-degenerative,
responsabili oggi di circa l’80% della mortalità nei Paesi della Regione europea.
2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento
L’integrazione si è ben consolidata fra alcune strutture (Dipartimento di Prevenzione, Promozione
della salute, Direzione Sanitaria, Consultorio, SERT, Malattie infettive, Pneumologia …), ma è
ancora carente la collaborazione con molta parte dei clinici e con i MMG.
E’ carente inoltre il coinvolgimento degli stakeholders e delle amministrazioni locali: nella ASL AT
l’esperienza dei PEPS, nonostante alcuni tentativi, non è decollata.
3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte
Vedi pag. 3
Gruppo di lavoro:
Vedi pag. 3
10
OBIETTIVO DI SALUTE N. 1
STILI DI VITA
Prevenzione delle patologie e delle
comportamenti e abitudini non salutari
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Principali
risultati
attività 2012
condizioni
determinate
da
Gestione integrata delle informazioni sui determinanti e rischi
comportamentali per la salute derivanti dai sistemi di sorveglianza (2.9.1)
Vedi pagina 7
Vedi pagina 7
PRP: Azioni
Coordinamento delle funzioni di programmazione e per la gestione e
valutazione degli interventi (Attivazione da parte della Direzione Integrata
della Prevenzione di gruppi di progetto o di coordinamento per la gestione
delle azioni intersettoriali (2.9.2) e inserimento progetti in Banca dati ProSa)
Linee di
attività locali
2012
“Genitori più” (progetto 2.9.2)
Sono proseguite le attività del progetto “Genitori Più” con particolare
riferimento a:
o prevenzione degli incidenti stradali: il consultorio ha continuato ad
ospitare l’iniziativa “Trasportaci sicuri” dell’ACI finalizzata a
sensibilizzare i genitori al trasporto sicuro dei bambini in automobile
sfruttando le occasioni dei corsi di preparazione al parto.
Principali
risultati
attività 2012
o prevenzione degli incidenti domestici: l’azione di counselling verso i
neogenitori e la consegna di opuscoli informativi è proseguita presso il
consultorio e gli ambulatori vaccinali.
o il miglioramento dell’adesione alle vaccinazioni: le occasioni di contatto
con il pediatra, con il personale del consultorio o del servizio
vaccinazioni sono state utilizzate anche per promuovere l’adesione alle
vaccinazioni.
o la cessazione dal fumo di tabacco: le occasioni di contatto con l’utenza
sono sfruttate per acquisire informazioni circa l’abitudine al fumo delle
gravide e dei neogenitori ed offrire interventi di counselling (progetto
“Mamme libere dal fumo”)
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Principali
risultati
attività 2012
Integrazione nella programmazione e gestione degli interventi sugli stili
di vita da parte dei diversi attori (definizione di percorsi e di interrelazioni
tra interventi individuali e di setting) (2.9.6)
Redazione del “percorso fumo” sulla base delle linee di indirizzo regionali)
(progetto 2.9.6)
Nella ASL AT è operativo un “Gruppo di lavoro locale di coordinamento per la
diffusione e l’implementazione delle linee guida sulla cessazione del fumo di
tabacco”.
11
Nel corso del 2012 è stato realizzata la formazione accreditata di tutti gli
operatori coinvolti per condividere e formalizzare il “percorso per la
disassuefazione e l’astinenza da fumo” ed il piano di monitoraggio (vedi
“interventi tematici” pag. 16)
PRP: Azioni
Azioni di sistema per la promozione della salute nel setting scuola
(protocolli di intesa locali, formazione metodologica, coprogettazione
nell’ambito di “Scuola che promuove salute”) (2.9.3)
Linee di
attività locali
2012
Iniziative di coordinamento delle attività di promozione della salute nella
scuola
Il Gruppo Tecnico Provinciale (ASL, Ufficio Scolastico Provinciale, insegnanti
esperti) ha proseguito la collaborazione interistituzionale all’interno del
progetto “Scuola che promuove salute” (progetto 2.9.3); inoltre sono state
indette le riunioni di presentazione e raccolta adesioni per l’avvio della
costruzione partecipata del Profilo di salute della scuola (con la consulenza
del Gruppo Tecnico Regionale che provvederà alla formazione congiunta
Scuola/ASL)
Nell’ambito del progetto 2.9.4 “Guadagnare salute in adolescenza” sono
proseguite le seguenti iniziative:
o area tematica uso di sostanze: “Unplugged”, “Di pari impari” (progetto
2.9.4 (2))
o area tematica incidenti stradali, progetto: “insieme per la sicurezzamoltiplichiamo le azioni preventive” - progetto 2.9.4 (3) (vedi anche
scheda INCIDENTI STRADALI)
o area tematica sessualità, progetto: “Peer education - prevenzione delle
infezioni sessualmente trasmissibili” - progetto 2.9.4 (4)
o area tematica alimentazione ed attività fisica, progetto: “Promozione
attività fisica e corretta alimentazione” - progetto 2.9.4 (5)
Principali
risultati
attività 2012
Progetto
Unplugged
Indicatori
n° scuole
raggiunte dall’intervento
Atteso
10%
Osservato
25%
Di pari in/mpari
– prevenzione
delle
dipendenze con
il metodo della
peer education
-
>= 2
>= 20
90%
2
33
100%
>= 30%
100%
100%
100%
100%
100%
-
“Peer education
- prevenzione
delle infezioni
sessualmente
trasmissibili”;
-
-
n. scuole coinvolte nel progetto
n. di peer formati
% partecipazione studenti al
corso
% incremento conoscenze
n. interventi di peer education
attivati nelle classi seconde
n. incontri di verifica
n° questionari con risposte
esatte su conoscenze MST e
80%
contraccezione / n°
questionari distribuiti a
termine progetto
n° interventi realizzati dai peer
educator / n° interventi
80%
progettati
12
80%
100%
Prosecuzione
“Promozione
attività fisica e
corretta
alimentazione”
Progetto
“Cammino…
leggero”
-
N. studenti partecipanti alle
attività proposte/N.studenti
non abitualmente praticanti
attività fisica
>25%
40%
Riepilogo degli interventi di promozione della salute nel setting scuola attuati
complessivamente nell’ambito del PLP, alcuni dei quali attuati nell’ambito di Guadagnare
salute
Titolo
Area tematica
prevalente
Ordine di scuola
Numero di
classi
coinvolte
Unplugged
Prevenzione delle
dipendenze
Scuole secondarie 1°
grado
21
Riferimento al
capitolo in cui
il progetto è
descritto
Stili di vita
Di pari in/mpari
Prevenzione delle
dipendenze
con il metodo della
peer education
Sessualità
Scuole secondarie 2°
grado
13
Stili di vita
Scuole secondarie 2°
grado
19
Stili di vita
Attività
fisica/alimentazione
Prevenzione
dipendenza da fumo
di tabacco
Scuole secondarie 2°
grado
Scuole secondarie 2°
grado
10
Stili di vita
10
Stili di vita
Programma di
Alimentazione
sensibilizzazione
sulla malattia
diabetica
Porgi una mano….
Donazione sanguequalcuno ha bisogno midollo
di te
Scuole secondarie 2°
grado
27
Stili di vita
Scuole secondarie 2°
grado
Vivere bene con gli Elementi di etologia
animali in ambiente degli animali da
urbano.
affezione
Scuole primarie
12
Stili di vita
(gestiti
inizialmente
da ADMO)
20
Stili di vita
Peer education
“Cammino …..
leggero”
Tabacco…. Meglio
non provare
Affy fiutapericoli
Incontri con la classe
Incidenti domestici
Scuole dell’infanzia
13
16 scuole
Incidenti
dell’infanzia domestici
Per quanto riguarda l’area tematica “Incidenti stradali” l’ASL AT ha proseguito la collaborazione
con la Scuola supportando, per quanto di competenza, le azioni intraprese, partecipando al tavolo
provinciale per la Sicurezza stradale e all’evento “Giornata della sicurezza stradale” rivolto a tutte
le Scuole del territorio.
Interventi tematici: riduzione (o contenimento) della prevalenza di
soggetti con stili di vita non sani
Alimentazione e attività fisica
PRP: Azioni
Progetti PRP:
Progetto 2.9.5 Miglioramento dell’offerta alimentare nella ristorazione collettiva
Progetto 2.9.7 Allattamento al seno e prevenzione dell’obesità
Progetto 2.9.8 Promozione dell’attività motoria nel setting scuola
Progetto 2.9.9 Promozione dell’attività motoria in ambiente di lavoro
2.9.5. Interventi formativi rivolti ad operatori delle mense scolastiche ed
operatori delle strutture assistenziali per il miglioramento della qualità
nutrizionale dell’alimentazione nei bambini in età scolare e nell’anziano.
2.9.8 Progetto “Cammino ….leggero” nel setting scuola (vedi capitolo precedente)
Linee di
attività locali
2012
2.9.9 Attività realizzate:
1. Costituzione Gruppo di lavoro interdisciplinare “Attività fisica”
2. Corsi di formazione rivolto ad operatori ASL per: a) preparare conduttori di
gruppi di cammino, b) incentivare la partecipazione ai gruppi di cammino
previsti dal progetto “Corri…al lavoro” inserito nel PLP 2010
3. Attivazione di collaborazioni con le Amministrazioni Comunali per la
diffusione dell’iniziativa e progettazione di interventi comuni
4. Attivazione di gruppi di cammino
Progetto 2.9.5.
Indicatori
Principali
risultati
attività 2012
Interventi di
miglioramento
ristorazione
collettiva realizzati
in base ai nuovi
indirizzi regionali
Atteso
Osservato
- Almeno 2 interventi formativi
12 incontri
addetti ristorazione scolastica sulle
corrette modalità di porzionatura dei
pasti
- Almeno 2 interventi formativi
rivolto agli addetti ristorazione
residenze per anziani (case di riposo) 1 corso completo
sulla prevenzione malnutrizione
negli anziani
Progetto 2.9.9
Indicatori
Atteso
- realizzazione corsi di formazione
- realizzazione gruppi di cammino
14
-
almeno 1
almeno 1
Osservato
1
7
Alcol, fumo e dipendenze patologiche
PRP: Azioni
Progetti PRP:
2.9.10 Coordinamento delle attività di prevenzione dell’abuso di alcol nel
territorio
2.9.11.1 Attuazione del piano regionale antitabacco: prevenzione dell’iniziazione
2.9.11.2 Attuazione del piano regionale antitabacco: disassuefazione e controllo
2.9.12 Coordinamento delle attività di prevenzione dell’abuso di alcol nel
territorio
Alcool
Prosecuzione della collaborazione fra Medicina Legale e Dipartimento delle
Dipendenze
Fumo
Linee di
attività locali
2012
2.9.11.1: attività realizzate
1. Interventi di Prevenzione dell’iniziazione rivolti alle scuole
2. Progetto “Unplugged” e Progetto “Tabacco ….meglio non provare” (già
descritti)
2.9.11.2: attività realizzate
1. Assistenza e supporto alla disassuefazione. (progetto)
2. Percorso fumo
Alcool
E’ proseguita la collaborazione fra Medicina Legale e Dipartimento delle
Dipendenze per intercettare le fasce di popolazione con problemi legati ad alcol e
guida: tutti gli utenti sottoposti a visita presso la Commissione Patenti che hanno
manifestato problemi legati all’alcool sono inviati al Dipartimento delle
Dipendenze per l’arruolamento in un percorso
Fumo
Principali
risultati
attività 2012
E’ stato realizzato il corso di formazione “Il percorso di disassuefazione dal
tabagismo: contestualizzazione delle procedure regionali nella ASL AT”
Il documento, validato dal Gruppo di lavoro locale di coordinamento per la
diffusione e l’implementazione delle linee guida sulla cessazione del fumo di
tabacco, contiene le indicazioni suggerite per migliorare l’assistenza e il supporto
alla disassuefazione.
In particolare:
- modifica del Regolamento sul divieto di Fumo della ASL AT
- nuova cartellonistica per coinvolgere e sensibilizzare operatori e visitatori
dei Servizi sanitari
- reclutamento attivo dei soggetti fumatori in occasione dell’accesso in
Pronto Soccorso, nei Reparti medici con patologie fumo correlate
(Medicina, Cardiologia, Neurologia) e chirurgici, presso gli Ambulatori di
cardiologia, amb. ipertensione, neurologia, pre-ricovero chirurgico,
chirurgia vascolare, presso i Consultori, il Servizio vaccinazioni e gli
ambulatori dei MMG
- superamento delle difformità tra i 3 CTT attualmente operanti
(1 presso la S.O.C. Pneumologia, 2 presso il Dipartimento delle Dipendenze) che
adottano le procedure indicate dal protocollo regionale
15
PRP: Azioni
Principali
risultati
attività 2012
Altre linee di intervento regionali: salute mentale (3.7.2), cultura della
donazione, educazione socio-affettiva, salute orale (3.6.1)
Prosecuzione campagna regionale di sensibilizzazione sulla donazione: “Porgi una
mano…. qualcuno ha bisogno di te”
Attività:
- proposta di intervento nelle scuole secondarie di II° grado
- organizzazione di incontri rivolti agli studenti dell’ultimo anno nelle
scuole aderenti in collaborazione con le Associazioni ADMO, AVIS
- raccolta dati attività
-
-
incontri di programmazione del gruppo costituito da un operatore della
S.O.S. Educazione e promozione alla salute e da rappresentanti delle
Associazioni di volontariato AVIS, ADMO e FIDAS
stesura calendario di intervento per l’anno scolastico 2012/2013
inizio interventi nelle scuole aderenti (i primi a cura dell’ADMO,
successivamente con la collaborazione delle varie Associazioni)
Altre attività di iniziativa locale
1) Vivere bene con gli animali in ambiente urbano. Elementi di etologia degli
animali da affezione (Servizio veterinario Area A) Scuole primarie
Linee di
attività locali 2) Programma di sensibilizzazione sulla malattia diabetica (Diabetologia,
2012
Associazione di volontariato S.O.S. Diabete) - Scuole secondarie 2° grado
3) Progetto Diana5
1) e 2) sono descritti nel riepilogo degli interventi di promozione della salute nel
setting scuola
Principali
risultati
attività 2012
3) La SOC Ostetricia e Ginecologia del Massaia, con la collaborazione delle strutture
Dietetica e Nutrizione Clinica, Radioterapia e Oncologia, ha coordinato il progetto
rivolto alle donne operate di tumore al seno L’organizzazione è in capo alla LILT,
che finanzia il progetto, sostenuto anche da un contributo della Fondazione CRAT
Attività svolte: lezioni teorico-pratiche di cucina naturale, lezioni di attività fisica
tenute da insegnanti specializzati in diverse discipline sportive, approfondimenti
tematici curati da medici o specialisti nei vari settori.
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1. Punti di forza delle attività svolte
Consolidamento della collaborazione con gli Istituti scolastici anche grazie alle iniziative promosse
in seno al Gruppo Tecnico Provinciale (ASL, Ufficio Scolastico Provinciale, insegnanti esperti),
ribadita dalla circolare regionale n. 297 del 30 maggio 2012 “Protocollo di Intesa e Linee Guida
relative alla programmazione degli interventi di promozione alla salute previsti per l’anno
scolastico 2012-13” a cura degli Assessorati regionali dell’Istruzione e della tutela della Salute e
Sanità.
L’adesione ai 9 progetti è stata notevole ed in totale si sono raggiunte 132 classi delle scuole
primarie e secondarie; inoltre 16 Scuole dell’infanzia hanno partecipato al corso di formazione per
insegnanti per il progetto di prevenzione Incidenti domestici
Mantenimento della rete di collaborazione tra i vari professionisti appartenenti a discipline ed
ambiti organizzativi diversi che, nonostante le risorse ridotte, sono riusciti a realizzare gli
interventi nei modi e tempi previsti
La stesura condivisa del documento “Il percorso di disassuefazione dal tabagismo:
contestualizzazione delle procedure regionali nella ASL AT” che ha visto impegnati operatori dei
servizi territoriali ed ospedalieri
2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento
Risorse umane ridotte e variabili nel tempo che a volte inficiano la realizzazione di attività
programmate
Difficoltà (economica) a sostituire o a integrare operatori che sono assorbiti in altre attività
nell’ambito del Servizio di appartenenza
Carenza di risorse umane ed economiche nelle Istituzioni con cui si collabora che non sempre
riescono quindi a mantenere gli impegni presi
A fronte delle carenze sopradescritte l’ipotesi di miglioramento da perseguire è la puntuale
verifica di impatto degli interventi per operare inevitabili scelte di priorità.
3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte
Le attività previste dal piano, coordinate dal “Gruppo Multidisciplinare per la Promozione ed
Educazione alla Salute” sono state condotte con la collaborazione dei seguenti servizi: Direzione
Integrata della Prevenzione, Dipartimento di Prevenzione, S.O.C. Patologie delle dipendenze,
Dipartimento di Salute Mentale, Dipartimento Materno Infantile, S.O.C Pneumologia, S.O.C.
Diabetologia e Malattie metaboliche.
4. Risorse e alleanze esterne
Scuola, Amministrazioni Comunali, Associazioni di volontariato
Gruppo di lavoro
Il gruppo, coordinato dalla dr.ssa Tiziana Miroglio, è stato ricostituito con Determina n°25 del 20
aprile 2010 con lo scopo di integrare tutte le professionalità sanitarie coinvolte nella promozione
di stili di vita orientati alla salute; con la stessa determina è stato incaricato anche della redazione,
monitoraggio e rendicontazione della presente sezione del piano.
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18
OBIETTIVO DI SALUTE N. 2
SICUREZZA ALIMENTARE
1. Garantire l’attuazione completa, efficace e integrata delle attività
specifiche previste nell’ambito del Piano Regionale Integrato di Sicurezza
Alimentare (PRISA) (2.8.1-2.8.2-2.8.4)
PRP: Azioni
(Sintetizzare le principali azioni attuate, con particolare riferimento agli obiettivi
di miglioramento previsti dalla programmazione regionale, e inserire in allegato
la rendicontazione relativa al PAISA 2012 )
Il gruppo di lavoro PRISA aziendale ha elaborato il documento programmatorio
delle attività localmente previste per l’anno 2012 (Piano Aziendale Integrato di
Sicurezza Alimentare - PAISA), in aderenza alla programmazione regionale ed
ai bisogni locali. Per la programmazione degli interventi sono stati utilizzati i
dati raccolti attraverso i sistemi di rilevazione ed analisi attivi nell’Asl AT.
Progetto PRP 2.8.1: Sensibilizzare gli OSA nei confronti delle reazioni
allergiche da alimenti.
Nel corso del 2012 è proseguita l’attività di sensibilizzazione, informazione e
formazione degli addetti alla ristorazione sulla gestione del rischio allergeni.
Linee di
attività locali
2012
Progetto PRP 2.8.2. I progetti di miglioramento del PRISA a cui si è aderito già
nell’anno 2012 hanno riguardato:
(1) Revisionare le procedure operative dell’Ufficio Unico Allerta al fine di
raggiungere l’integrazione delle attività di intervento SIAN/SVET in eventi di
competenza mista; divulgare, a tutti gli operatori della prevenzione coinvolti
negli allerta alimentari, il nuovo documento operativo.
(2) Potenziare la sorveglianza sui residui, anche a completamento del percorso
di contrasto all’antibiotico-resistenza.
(3) Completare la rassegna delle violazioni amministrative sanzionabili, la
ricognizione di quelle accertate e la definizione delle procedure sottese.
(4) Migliorare le attività di integrazione e progettare attività, integrata tra i
Servizi VET B/SIAN, al fine di prevenire il rischio anisakis dovuto al consumo di
ittici crudi.
(5) Favorire l’adozione degli stessi strumenti di valutazione, programmazione,
gestione e verifica da parte di tutti i servizi deputati alla sicurezza alimentare;
formare gli operatori del SSR sui sistemi di gestione e miglioramento continuo
della qualità.
(6) Sorveglianza sulle malattie degli animali e sulle zoonosi.
(7) Sanità animale.
(8) Benessere animale.
(1) Allerta alimentare: stesura della nuova procedura operativa Dipartimentale
al fine sia di completare l’ integrazione delle attività di intervento SIAN/SVET
in eventi di competenza mista, che di utilizzare l’ applicativo “e-Dip” nell’
ambito della specifica sezione per la “gestione dei sistemi di allerta”.
Divulgazione agli operatori della prevenzione, coinvolti nella gestione
operativa negli allerta alimentari, del nuovo documento operativo nell’ambito
del corso ECM “ Le nuove sfide del controllo ufficiale nel settore degli alimenti di
origine animale attraverso l’ interazione tra innovazione tecnologica delle
produzioni, appropriatezza del controllo ufficiale e nuovi orientamenti
19
Comunitari” tenutosi nell’ anno 2012.
(2) Farmaco veterinario: L’attività svolta presso la SOC B del Servizio
Veterinario ASLAT è rappresentata dalla raccolta di dati relativi ai farmaci
utilizzati in alcune tipologie di allevamento animale destinato alla produzione
di alimento per l’uomo.
(3) Sistema sanzionatorio: Si è completata la rassegna delle violazioni
amministrative sanzionabili, la ricognizione di quelle accertate e la definizione
delle procedure sottese.
Rassegna delle violazioni amministrative sanzionabili attraverso la ricerca e la
disamina della normativa esistente di interesse dei Servizi Veterinari e del
Servizio Igiene Alimenti (in allegato).
Raccolta di documenti emanati da ASL AT riconducibili alle competenze
dell’Autorità Competente così come previsto dai Regolamenti Comunitari.
(esempio Art. 54 Reg. CE 882/04).
(4) Integrazione attività: Sono state effettuate serie di incontri interservizi per
definire programmazione e modalità operative degli interventi congiunti su
attività di competenza mista.
(5) Sono stati individuati, tra quelli appartenenti alle strutture dipartimentali
deputate ai controlli di sicurezza alimentare, in base alle competenze
individuali ed alle esigenze formative, gli operatori destinati a partecipare ai
corsi di formazione organizzati dalla Regione.
A livello locale, come programmato, sono stati attivati e svolti i seguenti eventi
formativi (corsi di formazione interdisciplinare tra i servizi) destinati agli
operatori individuati (SIAN, SVET A, B e C):
Le nuove sfide del controllo ufficiale nel settore degli alimenti di origine
animale attraverso l’interazione fra innovazione tecnologica delle
produzioni, appropriatezza dell’attività di controllo ufficiale e nuovi
orientamenti culturali .
Acqua destinata al consumo umano e salute pubblica. Valutazione del
rischio elle imprese alimentari.
Attività congiunta di controllo nella filiera suina ed in quella avicola:
formazione degli operatori dei Servizi Veterinari Aree A e C
(6) Si è sviluppata l’attività di epidemiosorveglianza rispetto agli animali di
interesse zootecnico morti , macellati d’urgenza e di emergenza , attraverso la
registrazione degli eventi nella banca dati ARVET. Per ognuno dei casi
riscontrati l’attività si è svolta attraverso la registrazione dei dati seguenti:
1) L’identificativo ufficiale degli animali coinvolti nell’evento morte o
macellazione
2) La presunta causa di morte o che ha determinato il ricorso alla
macellazione d’urgenza o di emergenza
3) Il peso espresso in Kg degli animali interessati.
Complessivamente sono stati rilasciati 1480 certificati di destinazione alla
distruzione per 966 bovini , 1342 suini , 82 equini , 164 ovicaprini e circa
65.000 avicoli.
(7) E’ stato organizzato un corso E.C.M. dal titolo “ La gestione delle crisi
sanitarie in ambito veterinario “
Il corso si è articolato attraverso lezioni teoriche frontali in aula ed
esercitazioni in campo attraverso simulazioni pratiche di interventi in corso di
emergenze epidemiche maggiori e minori. Sono state riviste ed aggiornate le
procedure di intervento in corso di emergenze epidemiche già elaborate
20
dall’Area di sanità animale e sono state messe a punto nuove procedure e linee
guida interne su argomenti per i quali erano ancora mancanti documenti
specifici.
(8) I programmi di attività per l’anno 2012, in ottemperanza a quanto previsto
dalla normativa nazionale e comunitaria ed alle indicazioni fornite a livello
Ministeriale e Regionale erano finalizzati a garantire agli addetti del settore
zootecnico il livello di formazione in materia di benessere animale richiesto
dalle leggi, a verificare la corretta applicazione della normativa sul benessere
animale, con particolare riguardo agli allevamenti di galline ovaiole in gabbia e
di suini da riproduzione, con controllo del rispetto dei piani aziendali di
adeguamento adottate alla verifica del possesso dei requisiti di benessere
animale per le aziende di allevamento soggette a condizionalità e contribuzione
di aiuto comunitario nei programmi di sviluppo zootecnico.
Progetto PRP 2.8.4: Proseguire l’attività di monitoraggio dell’andamento
delle MTA nel tempo, con identificazione del patogeno causale, del veicolo
alimentare coinvolto, dei fattori di rischio correlati, della popolazione ad
alto rischio, dei patogeni emergenti; indirizzo per azioni tempestive in
occasione di focolai epidemici; adeguamento a linee guida regionali ed
europee.
Rispetto del protocollo di ottimizzazione delle procedure di sorveglianza delle
MTA, già redatto nel corso del 2009 ed aggiornato nel 2011. Il documento
prende in considerazione tutte le figure professionali coinvolte definendone le
funzioni e fornisce le indicazioni operative necessarie per un corretto
svolgimento delle attività di competenza.
Il PAISA (cfr. rendicontazione a parte) è stato integralmente rispettato.
Progetto PRP 2.8.1: In occasione di n. 11 corsi di sicurezza alimentare (25 ore)
rivolti agli OSA della ristorazione collettiva è stato affrontato il tema delle
reazioni avverse da alimenti fornendo indicazioni generali ai partecipanti.
Progetto PRP 2.8.2:
(1) Utilizzo dell’ applicativo “e-Dip” nella gestione dei “sistemi di allerta
alimentare”, in ambito Dipartimentale, da parte dei referenti allerta dei servizi
SIAN/SVET.
Applicazione, a livello Dipartimentale, delle nuove procedure operative per la
gestione dei “sistemi di allerta alimentare” da parte degli operatori coinvolti
nelle attività ispettive richieste.
Maggior efficacia e efficienza degli interventi di vigilanza di competenza mista,
Principali
SIAN/SVET, conseguenti alla razionalizzazione di tale attività con ricaduta
risultati attività
positiva anche sui costi a seguito del minor numero di minori spostamenti ed al
2012
più razionale utilizzo del personale di entrambi i servizi.
(2) Si è presa in considerazione la filiera produttiva avicola vista la presenza,
presso questa tipologia di allevamento animale, dei due principali batteri
patogeni a trasmissione alimentare (Salmonella e Campylobacter).
In particolare si è trattato dell’allevamento intensivo del pollo da carne (broiler
pesante) caratterizzato da una età degli avicoli alla macellazione da 54 a 63
giorni ed un peso dell’animale variabile da 3000 a 3600 grammi circa.
Sono stati raccolti i dati relativi ai trattamenti farmacologici effettuati sugli
avicoli inviati alla macellazione presso un impianto di macellazione
riconosciuto della ASLAT nel periodo dal 20 febbraio 2012 al 27 dicembre
2012.
Tali trattamenti sono obbligatoriamente riportati da parte dell’allevatore sulla
21
documentazione di scorta degli animali inviati al macello.
In tale documentazione vengono dichiarati da parte dell’allevatore il tipo di
farmaco, l’identificazione degli animali trattati, la data di prescrizione, i giorni
di trattamento, il tempo di sospensione, le date di inizio e fine trattamento.
I dati sono riportati in una tabella e si è proceduto alla elaborazione degli stessi
con la produzione di due diagrammi.
ELEMENTI EMERSI DALL’ELABORAZIONE DEI DATI
I tempi di sospensione dei farmaci sono stati rispettati non producendo,
pertanto, situazioni di non conformità all’atto della macellazione.
I principi attivi utilizzati nella terapia del pollo da carne risultano essere:
AMOXICILLINA 37% dei trattamenti dichiarati
COLISTINA SOLFATO 17% dei trattamenti dichiarati
ENROFLOXACIN 14% dei trattamenti dichiarati
FLUMEQUINE 5% dei trattamenti dichiarati
SULFADIAZINA/TRIMETOPRIM 5% dei trattamenti dichiarati
SULFADIMETOSSINA/TRIMETOPRIM 5% dei trattamenti dichiarati
DOXICICLINA 4% dei trattamenti dichiarati
AMPROLIUM 3% dei trattamenti dichiarati
TILOSINA 3% dei trattamenti dichiarati
AMOXICILLINA/COLISTINA 2% dei trattamenti dichiarati
OSSITETRACICLINA 2% dei trattamenti dichiarati
SULFADIMETTOSINA/SULFADIAZINA/TRIMETHOPRIM 2% dei trattamenti
dichiarati
FENOSSIMETILPENICILLINA 1% dei trattamenti dichiarati
AMPICILLINA <1% dei trattamenti dichiarati
Medicinali utilizzati nel settore avicolo - Macello Miroglio Anno 2012
Amoxicillina
Amoxicillina colistina
2%
Ampicillina
Amprolium
5%
5%
1%
2% 3%
5%
Colistina solfato
Doxiciclina
14%
Enrofloxacin
Fenossimetilpenicillina
37%
4%
17%
2%
0%
3%
Flumequine
Ossitetraciclina
Sulfadiazina/Trimetoprim
Sulfadimetossina/Sulfadiazina/
Trimetoprim
Tilosina
Sulfadimetossina/Trimetoprim
(3) Confronto tra i diversi Servizi in merito ad una più condivisa linea
operativa univoca in seguito ad interpretazione della Normativa sia al livello
locale che con il coinvolgimento di organi competenti Regionali.
22
(4) L’azione ha inciso in modo positivo nell’ ambito del processo di
integrazione dei servizi Dipartimentali uniformando le modalità operative,
inoltre si è ottenuta anche una ricaduta positiva nei confronti degli OSA
evitando sovrapposizioni di attività da parte dei servizi coinvolti.
(5) Sono stati individuati, tra quelli appartenenti alle strutture dipartimentali
deputate ai controlli di sicurezza alimentare, in base alle competenze
individuali ed alle esigenze formative, gli operatori destinati a partecipare ai
corsi di formazione organizzati dalla Regione.
A livello locale si sono tenuti i seguenti eventi formativi:
• Le nuove sfide del controllo ufficiale nel settore degli alimenti di origine
animale attraverso l’interazione fra innovazione tecnologica delle
produzioni, appropriatezza dell’attività di controllo ufficiale e nuovi
orientamenti culturali a cui hanno partecipato operatori dei SVET B e C e
del NIV.
• Acqua destinata al consumo umano e salute pubblica. Valutazione del
rischio nelle imprese alimentari a cui hanno partecipato operatori del SIAN,
SVET A, B e C e del NIV
Attività congiunta di controllo nella filiera suina ed in quella avicola a cui hanno
partecipato gli operatori dei SVET A e C e del NIV.
La partecipazione agli eventi formativi è stata finalizzata, oltre che alla
implementazione individuale delle conoscenze nelle materie/argomenti
oggetto del corso, al miglioramento della qualità dei controlli, attraverso
l’adozione di strumenti di valutazione omogenei, quali procedure operative
comuni per le attività da svolgere congiuntamente.
(6) L’implementazione del sistema di registrazione ha permesso di rendere
fruibile , a livello locale e sovrazonale .un dato epidemiologico di supporto alla
valutazione territoriale del rischio ed allo sviluppo di ulteriori attività di
prevenzione , finalizzate al miglioramento della sicurezza alimentare.
(7) La documentazione elaborata nel corso E.C.M. è stata condivisa tra tutti gli
operatori dell’Area di sanità animale ed ha permesso di sviluppare un
approccio comune , univoco , partecipato ed immediatamente fruibile in
relazione alle tematiche in oggetto. L’utilizzo di sessioni di esercitazione pratica
in campo si è rivelato altamente efficace allo sviluppo ed all’apprendimento di
peculiari modalità operative.
(8) Per ottenere lo scopo, a livello locale sono state svolte le seguenti linee di
attività:
• è stato programmato ed attivato un corso di formazione per trasportatori di
animali vivi, destinato, oltre che ad operatori specifici (trasportatori) anche
agli addetti alla produzione primaria (allevatori), finalizzato a fornire agli
addetti le necessarie conoscenze per garantire il rispetto e la salvaguardia
del benessere degli animali allevati.
• sono stati eseguite, in ottemperanza alle indicazioni operative fornite dal
Settore Regionale Prevenzione e Veterinaria, in tutti i 5 allevamenti avicoli
e 9 allevamenti suinicoli individuati nei piani di controllo, le ispezioni
finalizzate alla verifica dell’adeguamento ai requisiti previsti
dall’applicazione delle norme comunitarie nel 2012.
• sono stati eseguiti i controlli presso tutti i 31 allevamenti dell’ASL AT
indicati dall’Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura, inseriti nei
piani di sviluppo rurale.
23
Progetto PRP 2.8.4: Gli interventi in occasione di focolai epidemici, infezioni,
intossicazioni e tossinfezioni alimentari sono stati eseguiti, a seconda delle
necessità, da personale medico, veterinario,infermieristico, tecnico della
prevenzione ed hanno ricompreso anche nozioni di educazione sanitaria.
Di seguito si riportano i dati di attività svolta nell’anno:
• MTA segnalate al SIAN e incluse nel programma di sorveglianza (episodi):
13
• MTA segnalate al SIAN e incluse nel programma di sorveglianza (casi
singoli): 57.
PRP: Azioni
2. Ricognizione/ricerca per l’aggiornamento dei rischi microbiologici e
chimici (2.8.6).
Linee di
attività locali
2012
In merito all’attività prevista al fine di prevenire il rischio anisakis dovuto al
consumo di ittici crudi, conclusa nel corso dell’ anno 2011 la prima fase, si è
dato corso, nell’ anno 2012, alla seconda fase estendendo tale azione a tutte le
attività di vendita di ittici freschi, ambulanti compresi, registrate o operanti
nella nostra A.S.L.
Nel corso delle suddette attività ispettive sono state monitorate le conoscenze
degli OSA in relazione al “rischio anisakis”, conseguente al consumo di pesce
crudo, a tal fine è stata predisposta un’ apposita check-list di valutazione.
L’ attività ha comportato in totale n° 18 accertamenti ispettivi effettuati da un
team composto da un medico veterinario, esperto di ittici, affiancato da un
tecnico della prevenzione del NIV.
Principali
risultati
attività 2012
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Tale attività ha avuto una doppia ricaduta positiva a livello di prevenzione in
quanto è servita, in prima battuta, a far avere, ai nostri servizi Dipartimentali,
un quadro più completo sul livello di conoscenza di tale rischio da parte degli
OSA che trattano tali alimenti e, come secondo effetto, ha reso gli OSA
maggiormente consapevoli sui potenziali rischi portandoli ad innalzare loro
livello di attenzione su tale problematica.
3. Consolidamento del sistema di valutazione del rischio per la
programmazione regionale e locale.
Utilizzo del sistema informativo unificato di rilevazione, che ha consentito una
valutazione dei dati storici e di trend importante per orientare al meglio le
attività di programmazione e controllo.
La valutazione del rischio ha costituito la base per la programmazione locale.
Utilizzo della piattaforma informatizzata eDip, integrativa del sistema
informativo regionale unificato, a livello aziendale.
Principali
risultati
attività 2012
E’ proseguito l’utilizzo delle procedure informatiche per la registrazione e la
rendicontazione delle attività previste, anche attraverso la collaborazione con il
personale regionale al fine del miglioramento del sistema informativo.
Dal secondo semestre la piattaforma eDip è utilizzata per registrazioni
sopralluoghi nutrizionali e gestione dei sistemi di allerta e delle pratiche
edilizie relative a impianti acquedottistici
24
4. Adattamento delle procedure di controllo ufficiale alla microimpresa.
PRP: Azioni
Sostegno alla microimpresa per il miglioramento della capacità di
gestione del rischio in autocontrollo.
Redazione di buone pratiche di produzione alimentare per la produzione
primaria e la microimpresa di trasformazione (2.8.3).
Linee di
attività locali
2012
Il gruppo di lavoro regionale, che ha visto coinvolto anche personale operante
presso il Dipartimento di Prevenzione della ASL AT, ha concluso il lavoro di
studio e sviluppo sulla microimpresa.
Principali
risultati
attività 2012
Con D.D. 15 ottobre 2012 n. 692 è stato approvato, dalla Regione Piemonte, il
documento “ Definizione di linee di indirizzo per il controllo ufficiale nella
microimpresa.
Trasmissione, in ambito Dipartimentale, al personale coinvolto nel controllo
ufficiale nella microimpresa della D.D. 15 ottobre 2012 n. 692.
PRP: Azioni
5. Formazione integrata degli operatori della sanità pubblica per un
approccio intersettoriale e multidisciplinare alla sicurezza alimentare
Gli operatori sanitari hanno partecipato regolarmente agli eventi formativi
organizzati dalla Regione Piemonte.
Linee di
attività locali
2012
A livello aziendale sono stati organizzati corsi interni specifici accreditati ECM.
Principali
risultati
attività 2012
Gli operatori sanitari hanno partecipato a tutti gli eventi formativi sia interni
sia in altre sedi, migliorando le proprie conoscenze in materia di sicurezza
alimentare.
PRP: Azioni
6. Comunicazione, informazione e formazione, diretta e indiretta, dei
consumatori, anche mediante azioni di empowerment di comunità per un
maggior controllo collettivo delle azioni e decisioni utili alla salute
Si riporta come esemplificativo della collaborazione tra tutte le Strutture
afferenti al Dipartimento il corso specifico in materia di formazione continua
degli operatori dei Servizi sull’argomento “Sicurezza in ambiente di lavoro
rurale,aziende agricole, vitivinicole e zootecniche”.
Anche nel 2012 abbiamo dedicato tempo e risorse per l’assistenza all’utenza,
per concludere con successo le pratiche degli OSA. E’ stata aggiornata la
documentazione presente on line sul sito internet dell’Asl.
Linee di
attività locali
2012
Principali
risultati
attività 2012
I Servizi di Sicurezza Alimentare di questa Asl AT(Servizi Veterinari Area A-B-C
e SIAN) hanno provveduto ad organizzare congiuntamente il giorno 04.07.2012
un incontro di comunicazione/ informazione, rivolto ad associazioni di
categoria, associazioni di consumatori, ecc., sulle attività svolte nell'ambito
della sicurezza alimentare nell'anno 2011 e la previsione di attività per l'anno
2012
Sono stati aggiornati gli argomenti della Sicurezza Alimentare e la modulistica
scaricabile sul sito internet aziendale.
Pochi i presenti in sala; il dibattito successivo alle rendicontazioni di attività ha
suscitato interesse e coinvolto gli intervenuti.
25
PRP: Azioni
7. Verifica del raggiungimento di standard di attività, qualità ed efficacia
del controllo ufficiale, anche attraverso l’analisi dei prerequisiti
organizzativi e della congruenza delle risorse assegnate (2.8.5)
Linee di
attività locali
2012
Scopo dell’obiettivo era la verifica del raggiungimento degli standard previsti
nell’attività di controllo ufficiale dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione.
Per il 2012 era stata programmata l’esecuzione di Audit di II livello fra i vari
servizi.
Principali
risultati
attività 2012
L’attività prevista è stata svolta con le modalità e le fasi di seguito descritte:
1. In data 24/07/2012 è stato effettuato da parte di tutte le strutture che si
occupano di Sicurezza Alimentare un audit interno di “autovalutazione”
relativamente ai requisiti previsti dal Reg. CE 882/04 secondo lo schema
predisposto dal competente settore regionale.
2. Successivamente, in data 15/11/2012, è stata effettuata una riunione per
attribuire ad operatori delle strutture il compito di provvedere alla
risoluzione delle NC rilevate con la predisposizione degli eventuali
documenti mancanti.
3. Infine, in data 19/12/2012, è stato organizzato un incontro, presenti i
responsabili delle strutture o i loro delegati, per prendere evidenza della
risoluzione delle NC.
PRP: Azioni
8. Definizione e applicazione di procedure e strumenti per la valutazione
e classificazione del rischio degli acquedotti e per una maggiore sinergia
tra azioni di autocontrollo e controllo ufficiale sulle acque potabili
L’attività si è svolta attraverso sia il controllo della conformità dell’acqua
destinata al consumo umano, sia con l’espressione di pareri igienico sanitari su
progetti di opere acquedottistiche, in collaborazione con la SOSD Tecnica della
Prevenzione.
Linee di
attività locali
2012
Esiste un tavolo di lavoro con ATO, Enti gestori, Comuni, che si riunisce in
occasione di “non conformità” in seguito ad esiti analitici non conformi di
campionamenti sugli acquedotti e tematiche inerenti interventi su pozzi e reti.
Adesione al progetto interregionale CCM “Sperimentazione del Modello dei
Water Safety Plains (WSP) per la valutazione e gestione del rischio nella filiera
delle acque destinate al consumo umano” progetto incluso nel Piano Attività
2012-2014 dell’Istituto Superiore di Sanità.
Sono stati controllati tutti i 109 acquedotti esistenti con il rispetto del
calendario prelievi predisposto localmente.
Sono stati effettuati nell’anno 6 incontri con ATO, Enti gestori, Comuni, in
occasione di “non conformità” in seguito ad esiti analitici e per tematiche
inerenti interventi su pozzi e reti.
Principali
risultati
attività 2012
In data 16 luglio 2012 la Regione Piemonte – con Determina Dirigenziale n.
485 – ha stata stabilito la collaborazione tra il Ministero della Salute e la
Regione Piemonte per l'attuazione del progetto CCM 2011 " Sperimentazione
del modello dei Water Safety Plans (WSP) per la valutazione e gestione del
rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano” ed ha individuato
la Struttura Complessa Epidemiologia e Salute Ambientale dell'ARPA Piemonte
quale Ente esecutore.
In data 11/10/12, con Delibera n.42, l’ASL AT aderisce al progetto CCM WSP e
stipula apposita Convenzione tra Arpa Piemonte e ASL AT, per il trasferimento
dei fondi assegnati a questa ASL, istituisce un gruppo di lavoro per la
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realizzazione delle attività legate al progetto senza onere alcuno per l’Azienda e
propone di integrare il gruppo medesimo con una risorsa esterna, finanziata
con i fondi destinati al progetto stesso.
Nel corso del 2012 il progetto WSP è stato predisposto e avviato, dal gruppo di
lavoro indicato, in stretta collaborazione con la Struttura Complessa
Epidemiologia e Salute Ambientale dell'ARPA Piemonte, quale Ente esecutore, e
ASL TO5.
1. Punti di forza delle attività svolte
Già dal 2008 è attivo il gruppo di lavoro PRISA aziendale, istituito con determinazione del
Direttore del Dipartimento di Prevenzione.
Il gruppo lavora in plenaria e per sottogruppi, coinvolgendo di volta in volta tutti gli attori
interessati.
Si ritiene strategico l’approccio interdisciplinare e la partecipazione integrata dei Servizi in
una concezione di controllo di filiera della sicurezza alimentare, a partire dalla produzione
primaria, senza escludere l’adesione e la collaborazione con altri Servizi dipartimentali
nell’ambito di azioni per la sicurezza globale nelle aziende di produzione primaria.
2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento
Migliorare ulteriormente l’integrazione operativa tra i Servizi, con relativa ottimizzazione
delle risorse.
3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte
Sono state create alleanze, all’interno dell’Asl, con gli altri gruppi di lavoro interessati alla
declinazione locale del piano della prevenzione integrata, con i gruppi di lavoro aziendale MTA
e dipartimentale sul rischio chimico.
4. Risorse e alleanze esterne
Sono state create alleanze con altri Enti, Istituzioni ed Agenzie, quali ad esempio: Comuni,
Provincia, Camera di commercio, Istituto zooprofilattico, ARPA, ATO, Enti gestori
acquedottistici, Organizzazioni di categoria, ecc..
Gruppo di lavoro:
Vincenzo Soardo, direttore SIAN – Coordinatore del Gruppo
Renza Berruti, dirigente medico SIAN
Elena Cerrato, tecnico della prevenzione coordinatore SIAN
Marisa Panata, tecnico della prevenzione SIAN
Gianstefano Filippone, direttore Servizio Veterinario Area A
Alfonso Pescarmona, dirigente veterinario Servizio Veterinario Area A
Carlo Raschio, direttore ff Servizio Veterinario Area B
Mauro Lovisone, dirigente veterinario Servizio Veterinario Area B
Mariella Fungo, dirigente veterinario Servizio Veterinario Area B
Antonello Barisone, Responsabile Servizio Veterinario Area B
Maria Cristina Gerbi, dirigente veterinario Servizio Veterinario Area B
Alberto Morra, tecnico della prevenzione coordinatore NIV
Ubaldo Uberti, dirigente veterinario NIV
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OBIETTIVO DI SALUTE N. 3
PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI
Introduzione delle nuove vaccinazioni contro pneumococco,
meningococco, virus HPV e rotavirus
Progetti PRP:
PRP: Azioni
2.4.1. Recepimento ed avvio dell’attività del nuovo “Piano nazionale per
l'Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita PNEMRc 2010-2012”
2.4.2.
Monitoraggio
delle
coperture
vaccinali
attraverso
l’uniformazione/informatizzazione delle anagrafi vaccinali - progetto UIAV
2.4.3. Conferma di laboratorio delle malattie prevenibili con vaccinazione
(morbillo, rosolia, infezioni batteriche invasive)
Offerta attiva di tutte le vaccinazioni raccomandate.
Attività locali
svolte nel
2012
Garanzia delle azioni e degli standard richiesti dal Piano Piemontese di
Promozione delle Vaccinazioni (PPPV) per singoli vaccini.
Ricerca attiva dei suscettibili e offerta attiva del vaccino MPR (progetto 2.4.1)
Collegamento delle anagrafi vaccinali al collettore regionale (progetto 2.4.2)
Sorveglianza di laboratorio delle malattie prevenibili con vaccinazione
(progetto 2.4.3)
Tutta l’attività vaccinale è proseguita come da PPPV: i bambini candidati
alle vaccinazioni raccomandate sono convocati attivamente mediante invio di
lettera e materiale informativo. Chi non si è presentato è stato sollecitato per
iscritto 3 volte e poi telefonicamente.
E’ proseguita l’offerta attiva e gratuita dei nuovi vaccini secondo le indicazioni
del PPPV. Nel 2012 sono stati effettuati 29.308 inoculi. L’elevata attenzione del
SISP alle vaccinazioni e la collaborazione dei pediatri hanno consentito di
ottenere coperture vaccinali molto alte. Nella tabella seguente sono riportate le
coperture vaccinali calcolate sulle coorti di nascita opportune.
Principali
risultati
attività 2012
Vaccinazione
Anno
Candidati
nascita
Completam. Copertura
vaccinati
DTPa-HBV- IPV- HIB
(ciclo primario)
2010
1.687
1.653
98 %
Pneumococco (ciclo
vaccinale)
2010
1.687
1.547
92 %
Meningococco C (ciclo
vaccinale)
2010
1.687
1.551
92 %
MPR
(I dose)
2010
1.687
1.623
96 %
2005
1.844
1.711
93 %
MPR
(II dosi)
29
Vaccinazione
DTPa (IV dose)
Anno
Candidati
nascita
2005
1.844
Completam. Copertura
vaccinati
1.772
96 %
Papilloma virus (HPV)
2000
875
679
78 %
Papilloma virus (HPV)
1996
884
643
73 %
dTpa (V dose)
1996
1.729
1.582
92 %
Come da progetto 2.4.1, il vaccino MPR è stato offerto attivamente alle coorti
target (15° mese per la I dose e 6° anno per la II dose). Tutti i bambini che non
hanno aderito alla prima convocazione sono stati attivamente sollecitati alla
vaccinazione MPR alle cosiddette “occasioni opportune” rappresentate
dall’accesso ai servizi vaccinali per motivi diversi. In particolare il vaccino MPR
è stato attivamente offerto ai ragazzi suscettibili convocati a 15 anni per la
vaccinazione dTpa.
Anno
Copertura
nascita MPR I dose
1996
95 %
Copertura
MPR II dosi
86 %
Copertura
Men C
63 %
Nel 2012 si sono verificati 4 casi sospetti di morbillo di cui solo 3 segnalati dal
curante in tempo utile per l’indagine epidemiologica e la profilassi ai contatti. I
contatti sono stati ricercati attivamente e a tutti i suscettibili è stato offerto il
vaccino. Non si sono verificati casi secondari.
Al fine di eliminare la rosolia congenita sono state messe in atto le iniziative
programmate.
E’ stato contattato il Laboratorio Analisi per verificare la fattibilità di una
comunicazione sistematica al Servizio vaccinale dei rubeo - test effettuati su
donne in età fertile e risultati negativi. Il formato con cui il laboratorio può
estrarre i dati dal software non è utile ai fini di un successivo contatto con la
donna: non è possibile estrarre i soli test negativi (e si tratta di circa 10.000
test/anno) e inoltre si ottiene il nome ma non la data di nascita (ed è pertanto
impossibile distinguere le omonimie).
Sono stati verificati a campione circa 1500 esami (corrispondenti ai test
effettuati nei mesi di gennaio e luglio): solo il 4% di questi è risultato negativo,
confermando una buona copertura immunitaria delle donne in età fertile.
Sono stati interpellati alcuni dei medici curanti delle pazienti con test negativo,
ma nessuno ricordava di aver prescritto l’esame. E’ stato tentato il contatto
telefonico diretto con alcune delle donne per cui era disponibile un recapito
telefonico in anagrafe assistiti: qualche signora risultava già vaccinata,
probabilmente dopo il parto, e in ogni caso il contatto ha suscitato una certa
diffidenza.
La convocazione alla vaccinazione delle donne negative al rubeo-test segnalate
dal Laboratorio Analisi, così come raccomandato dal “Piano Nazionale per
l’Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita 2010-2015” risulta
scarsamente praticabile ed eccessivamente onerosa rispetto ai possibili
benefici.
30
E’ proseguita la vaccinazione nel post-partum delle donne negative al
rubeotest, secondo il protocollo concordato a suo tempo con la SOC
Ginecologia. Al momento della prima vaccinazione del bambino è stata
condotta una ulteriore verifica dello stato immunitario della mamma ed offerta
una ulteriore occasione di immunizzazione.
Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino MPR subito dopo
l’intervento di interruzione della gravidanza è stato verificato che il rubeo test
non è fra gli esami richiesti prima di tale intervento e quindi non è possibile
identificare le suscettibili; inoltre non appare opportuno offrire un vaccino che
ha lo scopo di proteggere una futura gravidanza a una donna che ha appena
abortito e che sta per questo vivendo un momento psicologicamente delicato.
Il vaccino antirotavirus è stato offerto e somministrato a tutti i minori a rischio
(in particolare nati prematuri.
L’anagrafe vaccinale è informatizzata ed è stata raccordata al connettore
regionale. Il programma in uso consente un rapido calcolo e quindi un agevole
monitoraggio delle coperture vaccinali. (progetto 2.4.2).
La sorveglianza delle infezioni batteriche invasive, del morbillo e della rosolia
congenita è stata condotta secondo protocollo su tutti i casi segnalati. Tutti gli
isolamenti legati a infezioni batteriche invasive vengono mandati
automaticamente in Regione (SeREMI) ed all’ISS dal Laboratorio Analisi.
(progetto 2.4.3, rispettato lo standard 100%).
I MMG hanno effettuato 36.120 vaccinazioni antinfluenzali .
PRP: Azioni
Attività locali
svolte nel
2012
Realizzazione delle attività vaccinali all’interno del Dipartimento di
Prevenzione
Miglioramento ed integrazione delle attività di sorveglianza, prevenzione e
controllo delle malattie infettive
Tutte le vaccinazioni, con l’unica eccezione della vaccinazione antinfluenzale,
sono gestite e somministrate dal SISP.
C’è un unico referente per le attività vaccinali, la sorveglianza delle malattie
infettive e la medicina dei viaggi.
Principali
risultati
attività 2012
Nel 2012 sono state pervenute al Servizio Igiene e Sanità Pubblica 445
segnalazioni di malattie infettive, 405 delle quali sono state inserite nel sistema
Regionale e Nazionale di notifica.
A seguito della segnalazione più di 400 persone sono state contattate
attivamente da operatori SISP per condurre l’inchiesta epidemiologica, fornire
counselling, prescrivere accertamenti o offrire la profilassi
31
PRP: Azioni
Attività locali
svolte nel
2012
Contrastare la diffusione della malattie sessualmente trasmesse, con
particolare attenzione all’HIV
Prosecuzione delle iniziative in corso (ambulatorio MTS e promozione della
salute)
L’ambulatorio per la Prevenzione Diagnosi e Cura delle malattie a trasmissione
sessuale (MTS) è attivo presso il reparto di Malattie Infettive ad accesso diretto 3
giorni la settimana.
Principali
risultati
attività 2012
L’equipe, composta da medici infettivologi, biologi ed infermieri, collabora con le
altre strutture coinvolte nella gestione del problema delle MTS: Ginecologia,
Urologia, Dermatologia, SISP. All’obiettivo di contrasto delle MTS concorrono
anche la Promozione della Salute ed il Consultorio.
E’ proseguita l’offerta di formazione dei pari nelle scuole secondarie di 2° grado
per una sessualità consapevole. (vedi capitolo stili di vita)
Ridurre le infezioni correlate all’assistenza sanitaria, con particolare
attenzione a quelle connesse a pratiche invasive e alla legionellosi
Progetti PRP:
PRP: Azioni
2.5.2 Controllo delle infezioni correlate all'assistenza: sperimentazione di
indicatori regionali per il monitoraggio dell'attuazione delle precauzioni da
trasmissione
2.5.3 Condivisione nelle aziende ospedaliere dei principali protocolli
assistenziali e valutazione dell'implementazione mediante tecniche di “audit”
Adesione al progetto 2.5.2
Attività locali
svolte nel
2012
•
Indicatore regionale n° 16: Valutazione dell’applicazione delle precauzioni
da contatto in caso di identificazione di Clostridium Difficile
•
Indicatore regionale n° 17: Misure di prevenzione per le infezioni da
Legionella spp
Adesione al progetto 2.5.3
•
verifica dell’adesione alle procedure aziendali tramite check list nelle SOC di
Degenza da parte della SOC Controllo Infezioni e successiva discussione delle
criticità emerse.
Valutazione dell’applicazione delle precauzioni da contatto in caso di
identificazione di Clostridium difficile e di ceppi di enterobatteri resistenti
a carbapenemi (Progetto 2.5.2)
Principali
risultati
attività 2012
L’applicazione delle precauzioni da contatto durante l’assistenza a pazienti
infetti o colonizzati riveste grande rilievo tra le misure di controllo per ridurre la
diffusione di Clostridium difficile e di ceppi di enterobatteri resistenti a
carbapenemi.
Con l’obiettivo di aumentare la percentuale di adesione alle precauzioni da
contatto sono state eseguite due osservazioni/anno, sulla base di una check list,
nelle seguenti strutture operative di degenza: Medicina A, Medicina B, Geriatria,
Lungodegenza e Medicina Nizza
In tabella gli indicatori calcolati.
32
Valore atteso Valore osservato
al 31.12.2012 al 31/12/2012
Indicatori progetto 2.5.2
Proporzione reparti di assistenza in cui
è disponibile la check list per
l’applicazione di precauzioni da
trasmissione
Proporzione di item della check list
rispettati in occasione di 20 ricoveri
che richiedono l’applicazione di
precauzioni da trasmissione per
contatto
100%
100%
85%
96%
Misure di prevenzione per le infezioni da Legionella spp (Progetto 2.5.2)
Nel corso dell’anno 2012 non sono stati riscontrati casi di polmonite
nosocomiale da Legionella in pazienti e operatori.
I campionamenti effettuati presso i PP.OO.RR. sono risultati inferiori ai valori
soglia stabiliti dalle Raccomandazioni della Regione Piemonte.
Gli indicatori previsti nella chek list di monitoraggio del programma sono
pertanto soddisfatti.
Sono stati aggiornati la Procedura Aziendale e il Documento di Valutazione del
Rischio.
Valutazione dell’implementazione dei principali protocolli assistenziali
(cateterizzazione urinaria, cateterizzazione vascolare centrale e
periferica) mediante tecniche di audit (Progetto 2.5.3)
La verifica è stata condotta tramite check list, 2 volte l’anno, in tutte le SOC di
Degenza (ad esclusione di: Pediatria, Psichiatria e Pronto Soccorso) da parte
delle Infermiere Addette Controllo Infezioni con successiva discussione delle
criticità emerse.
In tabella gli indicatori calcolati.
Indicatori progetto 2.5.3
Proporzione di item della check list
soddisfatti nel corso degli audit
I 3 protocolli assistenziali e le relative
check list sono disponibili sul sito
aziendale
33
Valore atteso
al 31.12.2012
Valore
osservato al
31/12/2012
90%
98%
100%
100%
PRP: Azioni
Evitare la recrudescenza dei casi di TB e controllare l’infezione da M.
Tuberculosis con particolare riguardo ai casi che possono verificarsi in
persone immigrate
Attività locali
svolte nel
2012
Progetto PRP: 2.6.3. Miglioramento delle attività di sorveglianza, prevenzione,
diagnosi e cura della tubercolosi
Corso di formazione integrato Ospedale - territorio
Gestione dei casi segnalati e dei contatti
Conseguimento qualifica CE per gli allevamenti
Nel 2012 il SISP è stato coinvolto nella gestione di 19 casi di TB, 11 maschi e 8
femmine, di cui 7 residenti nel territorio della ASL AT, 11 residenti fuori ASL e 1
senza fissa dimora. I paesi di origine sono risultati Romania (6 casi), Marocco (2
casi), Albania (1 caso), Cina (1 caso), Brasile (1 caso) e Congo (1 caso), mentre 7
pazienti erano di nazionalità Italiana.
Tutti i casi erano polmonari e 16 (84%) contagiosi (esame diretto dell’escreato
positivo). Sette dei casi gestiti hanno avuto un ricovero presso l’Ospedale di Asti.
L’età media dei casi è risultata 33 anni, con range da 1 anno a 68 anni, senza
grande differenza fra cittadini italiani e stranieri. Tre erano studenti, sette
occupati (di cui 1 infermiere) e 1 pensionato.
Sono stati individuati attivamente 127 contatti stretti a rischio di infezione (40
familiari e 87 in altre comunità lavorative o residenziali). Tutti i contatti sono
stati raggiunti e sottoposti agli esami di controllo. 22 persone (il 17% dei
contatti stretti) sono risultate positive ai test e pertanto indirizzate al
trattamento farmacologico. Quattro persone hanno rifiutato di sottoporsi ad
accertamenti.
Principali
risultati
attività 2012
Il tasso di incidenza della TB fra i residenti nel territorio della ASL non mostra
segni di incremento, anzi nel 2012 i casi risulterebbero inferiori all’atteso, ma
l’incidenza in persone di giovane età, prevalentemente stranieri, rappresenta un
nuovo fenomeno e comporta nuovi problemi in relazione al riconoscimento della
patologia (ritardo diagnostico per mancata consuetudine) al numero dei contatti
(si tratta di persone in età lavorativa e molto mobili), all’aderenza al trattamento
e all’allarme sociale.
Nei primi mesi del 2012 è stato quindi realizzato un corso di formazione
integrato che ha coinvolto Direzione Sanitaria, Servizio del Medico Competente e
SPP, Ufficio Qualità e Risk Management, Anatomia Patologica, Laboratorio
Analisi, SISP, SPreSAL, Direzione Integrata della Prevenzione, Medicina
Penitenziaria, Pneumologia e Malattie Infettive.
Il corso, della durata di 22 ore è stato organizzato con le modalità del
“laboratorio”, ha prodotto una analisi delle criticità esistenti, una revisione
condivisa delle definizioni, dei flussi informativi e delle procedure per la
sorveglianza ed il controllo della TB tra gli operatori sanitari e nella popolazione,
anche alla luce delle nuove raccomandazioni regionali.
E’ stato istituito il Gruppo di Lavoro permanente costituito con Delibera n. 58 del
28/11/2012; tale gruppo si è riunito con cadenza mensile per concordare la
redazione e l’aggiornamento del piano di gestione della TB, nonché dei seguenti
documenti:
•
•
Procedura di prevenzione della diffusione dell’infezione tubercolare in
ambito ospedaliero
Procedura per la prevenzione e il controllo della TB nella popolazione
34
•
•
•
generale
Procedura per la mappatura del rischio e la sorveglianza sanitaria nella ASL
Proposta di un programma di formazione 2013 per gli operatori dipendenti e
i MMG
Definizione di modalità di verifica dell’applicazione delle procedure
L’ASL AT per l’anno 2012 ha mantenuto la qualifica europea di territorio
ufficialmente indenne da TB degli animali da reddito.
L’attività effettuata su quanto programmato per quanto riguarda le prove
tubercoliniche sui bovini e sugli allevamenti ha raggiunto il 100%
Ridurre la prevalenza delle zoonosi nelle popolazioni animali con
particolare riferimento alle malattie a trasmissione alimentare
PRP: Azioni
Attività locali
svolte nel
2012
Progetto PRP: 2.6.2. Sviluppo e integrazione dei sistemi di sorveglianza e
prevenzione delle zoonosi
Miglioramento dell’integrazione tra i Servizi attraverso procedure condivise
Formazione / informazione di OSA, allevatori, cacciatori
Controlli veterinari negli allevamenti
Controlli veterinari ai macelli
Il controllo delle zoonosi ha comportato attività in collaborazione fra le aree A, B e
C del servizio veterinario, SIAN e SISP.
Si sono adottati protocolli di collaborazione predisposti negli anni precedenti
garantendo così maggiore efficacia negli interventi.
Principali
risultati
attività 2012
L’attività “Sportello degli animali d’affezione” è stata portata avanti anche come
strumento per la realizzazione degli obiettivi di lotta alle zoonosi affiancato alla
gestione sanitaria dei canili comunali e all’anagrafe canina Regionale.
Le segnalazioni di MTA sono state gestite attraverso l’attività integrata fra, SIAN,
Area B e Area C del Servizio Veterinario, Direzione Sanitaria, Malattie Infettive,
Laboratorio Analisi, Pronto Soccorso, Distretto secondo la procedura approvata in
vigore.
Si riportano in tabella gli indicatori relativi alle azioni intraprese sulle principali
zoonosi.
35
Attività
Modalità di misura
allevamenti ufficialmente indenni /
allevamenti =100%
Profilassi
BRUCELLOSI
capi ufficialmente indenni /capi
=100%
Risultato
sanitario conseguito
Mantenimento per
l’ASL AT della qualifica
di zona indenne
N° reinfezioni = 0
Profilassi TSE
capi positivi / n° test effettuati =0
capi suini domestici positivi / n° capi
suini domestici macellati =0
Profilassi
TRICHINELLA
n° allevamenti suini accreditati / n°
allevamenti suini conferenti macello
per commercializzazione =100%
Nessuna condizione di
rischio nell’ASL AT
Miglioramento della
percentuale di
allevamenti con elevate
condizioni di
biosicurezza
Profilassi
SALMONELLOSI
campioni positivi / n° campionamenti Bassa condizione di
effettuati su alimenti =2
rischio
Profilassi
CISTICERCOSI
N° capi visitati/ n° capi
macellati=100%
Bassa condizione di
rischio
N° capi visitati/ n° capi
Profilassi
ECHINOCOCCOSI macellati=100%
Bassa condizione di
rischio
Bassa condizione di
Profilassi E.COLI N° campioni positivi / n°
campionamenti
effettuati
rischio
su
alimenti=0
O157 VTEC
Profilassi
LISTERIOSI
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Principali
risultati
attività 2012
N° campioni positivi / n°
Bassa condizione di
campionamenti effettuati su alimenti=0 rischio
Raggiungere elevati livelli di adozione delle precauzioni universali negli
ambienti di vita collettiva, con particolare riguardo alle comunità scolari,
alle residenze per anziani e alle strutture sanitarie
Audit presso le strutture per anziani finalizzata all’adozione di procedure
corrette nella cura della persona, nell’uso dei dispositivi medici e nella gestione
dei casi di malattia infettiva.
Sono stati effettuati sopralluoghi presso 42 strutture residenziali e
semiresidenziali per anziani, per un totale di 3012 p.l. autorizzati, con l’obiettivo
di
• approfondire la problematica del rischio infezioni e uso appropriato di
dispositivi medici e procedure assistenziali
• assistere azioni di miglioramento
• costruire un pattern di indicatori di monitoraggio e valutazione
Sono state valutate le modalità di gestione dei processi secondo una logica di
riduzione del rischio clinico verificando la concreta adesione a
procedure/protocolli assistenziali, PAI.
Il 6% degli ospiti aveva un catetere vescicale a permanenza, mentre la presenza
di dispositivi venosi o altri dispositivi invasivi (PEG, stomie) è stata rilevata
prevalentemente nelle strutture a maggior complessità sanitaria e riguarda un
36
numero abbastanza piccolo di ospiti.
Il 4% degli ospiti aveva lesioni da pressione, ma è stata rilevata una
disomogeneità relativa ai protocolli utilizzati sia per la prevenzione che per il
trattamento delle stesse.
Contrastare il fenomeno delle antibioticoresistenze in ambito umano e
veterinario
PRP: Azioni
Progetto PRP: 2.5.1. Sorveglianza e controllo delle antibioticoresistenze:
sperimentazione di "antimicrobial stewardship" per un controllo condiviso della
prescrizione di antibiotici in ospedale
Adesione al progetto 2.5.1 Sorveglianza e controllo delle antibioticoresistenze:
sperimentazione di “Antimicrobial stewardship” (Indicatore regionale n° 14)
Prosecuzione di audit nelle strutture per anziani
Linee di
attività locali
2012
Attuazione controlli previsti dal Piano Nazionale Alimenti e dal Piano Regionale
Integrato 2012 sulla Sicurezza Alimentare per la ricerca di residui di farmaci.
Attività di informazione agli allevatori
Registrazione delle ricette per farmaci utilizzati sugli animali da reddito (mesi di
aprile e settembre)
Nell’ambito del programma annuale di attività di prevenzione delle infezioni
ospedaliere, a partire da gennaio 2012, la SOC Malattie Infettive, in
collaborazione con la SOC Farmacia e la SOC Controllo Infezioni, ha valutato un
campione di cartelle di pazienti in terapia antibiotica in prescrizione motivata
delle seguenti strutture operative: Medicina A, Medicina B, Geriatria/
Lungodegenza, Chirurgia e Rianimazione.
Sono stati organizzati audit “one to one” con la presenza dell’infettivologo per la
discussione dei casi (sono disponibili i report dei dati raccolti).
In tabella gli indicatori calcolati
Indicatori del progetto 2.5.1
Principali
risultati
attività 2012
Valore
atteso al
31.12.2012
Valore
osservato al
31.12.2012
% di reparti che dispongono di
raccomandazioni di terapia antibiotica per
100%
100%
patologie selezionate
Proporzione di prescrizioni inappropriate
20%
10%
Proporzioni di prescrizioni secondo le
80%
90%
raccomandazioni
Per quanto riguarda le strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, sono
state visitate 42 strutture (3012 p.l. complessivi). Il numero di infezioni (riferito
al bimestre standard gennaio-febbraio 2012) che hanno richiesto una terapia
antibiotica è stato di 545 casi pari al 20% degli ospiti presenti. Sono state
valutate le modalità di gestione dei processi secondo una logica di riduzione del
rischio clinico verificando la concreta adesione a procedure/protocolli
assistenziali, PAI.
In ambito veterinario è stata effettuata la totalità dei controlli previsti dal Piano
Nazionale Alimenti e dal Piano Regionale Integrato 2012 sulla Sicurezza
Alimentare sugli animali macellati destinati alla produzione di carni (bovini,
37
suini, ovicaprini, equini e avicunicoli) e sugli alimenti di origine animale (uova,
latte, miele, carni) per verificare l’eventuale presenza di residui di farmaci.
È stata implementata l’attività di informazione agli allevatori sul consapevole e
corretto utilizzo di antibiotici e chemioterapici.
Sono state inviate le ricette veterinarie al database regionale con monitoraggio,
in due specifici periodi del 2012 (mesi di aprile e settembre), dell’utilizzo del
farmaco a livello locale. A tal scopo, l’area B del servizio veterinario, utilizzando
fogli di calcolo specificamente predisposti, ha registrato per questi due mesi i
farmaci utilizzati sugli animali da reddito e , per il periodo da febbraio a
dicembre 2012, quelli utilizzati nelle specie avicole, desumendoli dai mod. 4 di
accompagnamento degli animali al macello.
È stata effettuata una raccolta bibliografica su tematiche relative all’antibiotico
resistenza in campo animale e sull’uso del farmaco.
Nessun esame eseguito nell’ambito PNA e PRISA su animali macellati e su
alimenti ha evidenziato positività agli antibiotici e chemioterapici
È stato pubblicato sul sito aziendale il manuale “Biosicurezza e uso corretto e
razionale degli antibiotici in zootecnia” edito dal Ministero della Salute.
I risultati relativi all’elaborazione dei dati relativi all’uso di determinate
molecole antibiotiche e chemioterapiche negli animali da reddito è archiviata e
messa a disposizione degli operatori e utilizzabile per la predisposizione di
piani di campionamento specifici e mirati.
Raccolta bibliografica messa a disposizione degli operatori interessati presso il
Servizio Veterinario area B.
Contrastare l’introduzione di malattie trasmesse da vettori, con
particolare attenzione alle malattie di importazione
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Progetto PRP: 2.6.4. Piano per la sorveglianza, prevenzione e controllo delle
malattie da importazione trasmesse da insetti vettori
Prosecuzione delle attività di routine circa la prevenzione della malaria
(counselling ai viaggiatori) e la sorveglianza delle malattie di impotazione.
Sorveglianza dei eventuali casi di chikungunya, dengue, WND nell’uomo secondo
le più recenti indicazioni ministeriali.
L’ambulatorio dei viaggi internazionali ha offerto counselling e vaccinazioni a
577 viaggiatori. La maggioranza dei viaggiatori che ha ricontattato l’ambulatorio
dopo il viaggio non ha riferito problemi collegabili allo stesso.
Principali
risultati
attività 2012
Per il 2012 sono stati indagati 4 casi di malaria diagnosticati nella ASL AT, di
cui 1 residente fuori ASL; per gli altri 3 uno era andato in Congo e 2 in Nigeria. Il
soggetto che è andato in Congo, pur essendo transitato dal nostro Ambulatorio, è
normalmente residente in Africa, per cui non ha ritenuto di doversi sottoporre
alla profilassi.
Per quanto riguarda chikungunya, dengue e WND non si sono registrati casi; si è
comunque provveduto ad aggiornare le schede di segnalazione secondo le
indicazioni ministeriali.
E’ proseguita la collaborazione con i comuni nella supervisione dei piani di lotta
alle zanzare e nelle campagne di informazione per la popolazione.
38
1. Punti di forza delle attività svolte
L’impegno e la professionalità degli operatori operanti presso i servizi vaccinali e la buona
collaborazione con i pediatri di famiglia permettono di ottenere coperture vaccinali elevate.
L’attenzione della Direzione Sanitaria al problema delle infezioni ospedaliere è elevata e
l’integrazione fra i diversi servizi, ottenuta attraverso i gruppi di lavoro, permette di affrontare
positivamente le criticità che si presentano.
Importante è anche l’impegno dei servizi veterinari sulle malattie infettive degli animali e sulle
zoonosi in particolare.
2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento
Deve essere migliorato il rapporto con i MMG, in particolare per quanto riguarda il percorso dei
casi di TB e la prescrizione di antibiotici. Rimane importante il problema dell’antibioticoresistenza,
3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte
L’integrazione sulla prevenzione della malattie infettive riguarda le seguenti strutture:
Dipartimento di Prevenzione (SISP, SIAN, Servizi Veterinari), Direzione integrata (Promozione
qualità nelle residenze assistenziali), Direzione Sanitaria (Infezioni Ospedaliere), Territorio
(Farmacia Territoriale, Medicina Penitenziaria), Medico Competente, RSPP, Malattie Infettive,
Pneumologia, Laboratorio Analisi.
4. Risorse e alleanze esterne
Amministrazioni locali, Residenze per anziani
Gruppo di lavoro
Per l’attuazione ed il monitoraggio del piano è stato costituito un apposito gruppo di lavoro
coordinato dal Referente Aziendale SIMI, dr.ssa Anna Maria Marchisio.
Rappresentanti delle strutture sopra indicate intervengono di volta in volta in relazione ai diversi
tavoli tematici (Infezioni Ospedaliere, TB, MTA, antibioticoresistenza ….. )
39
40
OBIETTIVO DI SALUTE N. 4
PREVENZIONE DEI RISCHI IN AMBIENTE DI VITA
Prevenzione dell’esposizione ad agenti biologici, chimici e fisici in
ambiente di vita
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Gestione delle informazioni e delle conoscenze sui profili di rischio della
popolazione da inquinanti presenti nell’ambiente (2.7.2)
Informatizzazione del Dipartimento di Prevenzione
Collaborazione alle iniziative regionali e ministeriali nell’ambito del REACH
Piano Nazionale Residui (PNR)
Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA)
Nel 2012 è stata completata l’informatizzazione del Servizio. Pertanto in futuro
si disporrà di un valido strumento per la gestione delle informazioni, il loro
utilizzo ai fini epidemiologici, la programmazione e l’integrazione con altre
fonti informative.
Il referente REACH ha partecipato alle attività del Nucleo Tecnico Regionale
Competente REACH CLP, espletando l’attività di controllo ufficiale secondo le
modalità indicate dall’ECHA e seguendo le indicazioni previste da REACH
ENFORCE 1 e da REACH ENFORCE 2.
Nel 2012 sono stati attuati i seguenti piani di monitoraggio e controllo:
Principali
risultati
attività 2012
Piano Nazionale Residui (PNR)
Nell’ambito del piano sono stati eseguiti controlli sia su animali vivi produttori
di alimenti (bovini, avicoli), sia su alimenti di origine animale, mediante
effettuazione di campionamenti finalizzati alla ricerca di sostanze vietate
(anabolizzanti), residui di farmaci e contaminanti ambientali (micotossine,
metalli pesanti, PCB, diossine, carbammati/piretroidi, pesticidi). Sono stati
eseguiti 216 campioni di matrici organiche (tessuti e liquidi biologici, latte,
uova, miele) e/o mangimi, sia presso allevamenti di animali destinati alla
produzione di alimenti, sia presso impianti di lavorazione/trasformazione di
prodotti di origine animale., per una ricerca di 1868 molecole.
E’ stata rilevata una non conformità per uso illecito di sostanze autorizzate
(cortisonici), su di un campione di tessuto epatico prelevato da una bovina
presso un impianto di macellazione.
Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA)
Il piano si è articolato in:
• un programma di monitoraggio (sorveglianza epidemiologica) attuato
mediante un programma di campionamenti eseguiti in modo casuale, con
funzione conoscitiva finalizzata ad una valutazione del rischio e
all’identificazione di fattori o di situazioni di allarme su cui basare la
programmazione degli interventi.
• un programma di sorveglianza che prevede campionamenti mirati su
mangimi destinati ad animali produttori di alimenti, presso tutti gli
operatori della filiera mangimistica (produttori primari, mangimifici,
intermediari, allevamenti), finalizzati alla ricerca dei contaminanti
ambientali sopra citati. Sono stati prelevati 93 campioni di alimenti
41
destinati ad animali, presso allevamenti, impianti di produzione ed
intermediari, per una ricerca totale di 305 molecole.
E’ stata rilevata una non conformità per presenza di sulfamidici
(sulfadimetossina) in un mangime di fabbricazione aziendale prelevato presso
un allevamento suinicolo. Il basso livello di concentrazione del principio attivo
era probabilmente imputabile ad una cross–contamination, causata da carenze
nelle procedure di pulizia e sanificazione delle attrezzature utilizzate in
azienda, per la fabbricazione/stoccaggio/distribuzione del mangime.
PRP: Azioni
Sviluppo metodologico delle Valutazioni di Impatto sulla Salute (VIS) e di
risk assessment in campo ambientale-sanitario (2.7.2)
Linee di
attività locali
2012
Estensione e ampliamento delle linee guida ambientali e sanitarie sui principali
determinanti di salute
Collaborazione con le pubbliche amministrazioni per la valutazione della
ricaduta sanitaria di situazioni ad elevato impatto ambientale
Il progetto regionale “Sperimentazione modelli di impatto ambiente – salute”
(sospeso da settembre 2011 per l’interruzione del finanziamento e ripreso ad
aprile 2012) è stato finalizzato al miglioramento della capacità locale di
valutazione della ricaduta sanitaria di impianti e situazioni ad elevato impatto
ambientale. L’incentivazione alla ricerca di fonti alternative di energia, lo
sviluppo di nuove tecnologie, l’aumentata richiesta di tutela da parte della
cittadinanza e l’incremento del livello del contenzioso hanno richiesto un
impegno professionale “competente” su un ampio ventaglio di problematiche e
situazioni. Da qui la necessità di disporre di adeguata formazione e linee di
indirizzo specifiche.
Nel 2012 Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica, su richiesta delle amministrazioni
locali, ha espresso 74 pareri su problematiche di tipo ambientale e ha
partecipato a 51 conferenze dei servizi o tavoli di lavoro per la valutazione di
impatto di impianti di produzione energia da fonti rinnovabili, siti produttivi o
contaminati, recupero rifiuti, varianti PRGC, rumori, odori, ecc.
Principali
risultati
attività 2012
Per la valutazione di due situazioni particolarmente problematiche sono stati
attivati i gruppi di lavoro interdisciplinari “VIA” e “chimico”, che coinvolgono
più strutture del Dipartimento.
Anche nel 2012 sono state applicate le linee guida presentate ai corsi di
formazione regionali 2009-2010, per le attività istruttorie per il rilascio di
pareri nelle conferenze dei servizi e per i sopralluoghi nei relativi impianti:
•
•
•
•
Impianti di compostaggio
Inquinamento olfattivo da cottura alimenti
Attività estrattive
Allevamenti suinicoli ed avicoli
Il SISP della ASL AT, insieme ad altre tre ASL della regione (TO3, CN1, NO), ha
aderito ad una sperimentazione nazionale per la definizione di una
metodologia condivisa per l’applicazione della VIS Rapida alla valutazione di
progetti e programmi. Nel 2012 la sperimentazione è stata estesa a tutte le ASL
piemontesi. Si auspica un momento formativo da parte della regione,
indirizzato alle professionalità coinvolte nell’uso di questo strumento
valutativo.
Infine, con l’aiuto della Commissione per la Tutela della Popolazione dai rischi
da radiazioni ionizzanti, sono state valutate 37 comunicazioni di detenzione di
apparecchiatura radiologica.
42
PRP: Azioni
Interventi di promozione per la riduzione delle concentrazioni degli
inquinanti atmosferici in ambito urbano
Linee di
attività locali
2012
Nel 2012 l’ASL AT non è stata coinvolta nei tavoli di lavoro con Comune e
Provincia di Asti per la gestione dei problemi legati all’inquinamento
atmosferico ed al traffico veicolare (sui quali la cittadinanza ha comunque
espresso attenzione).
Principali
risultati
attività 2012
Controllo di alcuni rischi emergenti
PRP: Azioni
Sorveglianza e approccio integrato alla problematica degli aero-allergeni
(2.7.1)
Linee di
attività locali
2012
Nella ASL AT non è attivo il piano di monitoraggio regionale degli aeroallergeni.
Principali
risultati
attività 2012
La Regione Piemonte ha sollecitato i Sindaci della Regione ad attivarsi con
interventi specifici atti a contenere la diffusione della Ambrosia artemisiifolia L.
per prevenire i fenomeni allergici da questa causati. Il Servizio Igiene e Sanità
Pubblica nel 2012 ha assicurato ai Comuni l’eventuale supporto necessario
attraverso personale qualificato (dr. G. Zicari, progetto regionale
“Sperimentazione modelli di impatto ambiente – salute”). Nel 2012 nessun
Comune ha richiesto la nostra assistenza.
PRP: Azioni
Controllo rischi connessi con l’impiego di sostanze chimiche e radiazioni
non ionizzanti in particolari ambiti della vita quotidiana (cosmetici,
tatuaggi e piercing): applicazione delle linee di indirizzo regionali
“Vigilanza su attività di produzione, importazione e commercializzazione
di cosmetici e su esercizi ed attività di cura del corpo”
Linee di
attività locali
2012
Predisposizione ed attuazione del piano di vigilanza.
Nel 2012 il SISP ha effettuato gli interventi di vigilanza programmati per il
controllo dei fattori di rischio tradizionali ed emergenti. Gli interventi effettuati
sono riassunti nella tabella in calce.
Principali
risultati
attività 2012
Data la sempre crescente penetrazione dai mercati extra UE, anche per il 2012
la vigilanza sui prodotti cosmetici è stata re-indirizzata secondo le specifiche
fornite dalla Regione Piemonte con nota prot. n. 21596/DB2001 02/08/11.
Sono state ispezionati n. 2 supermercati / bazar (vendita al minuto) in ognuno
dei quali è stato eseguito un campionamento (dentifricio per bambini detergente per l’igiene intima). I campioni sono risultati regolamentari. Si è
dato seguito, inoltre, all’allerta regionale inerente il dentifricio per bambini
“Gold Dolly Baby”.
Gli esercizi di estetica/solarium vigilati nel 2012 sono stati 26. La criticità più
significativa rilevata nell’ambito dell’attività di vigilanza è stata la non
conformità degli apparecchi UV utilizzati ai dettami del recente Decreto
Interministeriale del 12/05/2011, n. 110 (Regolamento di attuazione dell’art.
10, comma 1, della L.1/90, relativo agli apparecchi elettromeccanici utilizzati
43
per l’attività di estetista).
I laboratori di tatuaggi e piercing vigilati nel 2012 sono stati 9. Nei suddetti
esercizi è stata spesso rilevata la carenza di documentazione attestante la
composizione dei pigmenti utilizzati (documenti incompleti, in lingua straniera,
ecc.). Al fine dell’accertamento sulla sicurezza di tali prodotti, sono state
acquisite le relative schede tossicologiche.
Sono stati eseguiti 2 campioni di inchiostro per tatuaggi nel proseguimento del
progetto di monitoraggio e valutazione della tossicità dei prodotti cosmetici e
di quelli utilizzati nei laboratori di tatuaggio. I campioni sono risultati
regolamentari.
Controllo dei rischi connessi con l’ambiente costruito, compresi quelli
connessi con l’esposizione ad amianto
Piano di vigilanza di istituto dei SISP come da programmazione consolidata(Vedi allegati
“Schede rendicontazione attività settoriale SISP”)
Linee di
attività locali
2012
Predisposizione ed attuazione del piano di vigilanza.
Il SISP, con il contributo del Servizio Tecnico della Prevenzione per particolari
problematiche inerenti gli impianti tecnologici, ha proseguito nella vigilanza
programmata (scuole, piscine, esercizi per la cura del corpo, strutture ricettive,
carceri, agenzie di trasporto infermi) e nel controllo su segnalazione di alloggi
insalubri ed inconvenienti igienici. Gli interventi effettuati sono riassunti nella
tabella in calce.
Principali
risultati
attività 2012
Gli interventi di controllo presso le strutture natatorie sono stati 70;
nell’ambito di tale ispezioni sono stati eseguiti 78 campionamenti. Per circa il
35% dei campionamenti effettuati, l’acqua di vasca non è risultata conforme
rispetto ai parametri previsti dall’Accordo tra Stato e Regione del 16/01/2003.
A questi riscontri hanno fatto seguito comunicazioni o proposte di
provvedimenti all’autorità comunale, volte a superare le difformità rilevate.
Nell’ambito della vigilanza sono state riscontrate alcune strutture natatorie
prive di nulla-osta sanitario; si è provveduto quindi a far emettere le relative
ordinanze sindacali per la regolarizzazione della situazione.
L’insalubrità dell’ambiente abitativo rappresenta la maggior fonte di disagio
espressa dai cittadini ai servizi del Dipartimento. Nel 2012 sono state
esaminate 40 situazioni abitative segnalate come antigieniche, pericolose o
problematiche; nel corso dei sopralluoghi sono stati eseguiti 20 accertamenti
strumentali.
Le maggiori criticità rilevate sono state: umidità e muffe, accumulo di
immondizie e sporcizie varie, esalazioni moleste, impianti di riscaldamento
insufficienti, mancanza/carenza di aerazione ed illuminazione naturale,
carenze impiantistiche (non conformità degli impianti elettrici, termici),
infestazioni da insetti e animali indesiderati (colombi).
Nella maggior parte dei casi l’intervento del S.I.S.P. ha contribuito a migliorare
le situazioni abitative degli esponenti.
Il SISP è inoltre componente del tavolo di lavoro per l’emergenza abitativa
attivato dal Comune di Asti (una riunione nel 2012).
44
PRP: Azioni
Implementazione di linee di azione sull’ambiente costruito, con particolare
riferimento agli esiti del piano biennale di controllo degli edifici scolastici.
Linee di
attività locali
2012
Razionalizzazione delle procedure di valutazione delle pratiche edilizie
Il numero delle pratiche edilizie presentate nell’anno 2012 è sensibilmente
aumentato rispetto al 2011, nonostante i procedimenti di semplificazione
introdotti dalla legislazione nazionale, al fine di ridurre il numero di istanze
soggette alla valutazione della Pubblica Amministrazione.
L’attività di valutazione delle pratiche edilizie ha continuato pertanto ad essere
piuttosto onerosa per i servizi del Dipartimento di Prevenzione.
D’altro canto il blocco del turn over ha ridotto la disponibilità di risorse dei
Servizi, pertanto la procedura di integrazione dei servizi del Dipartimento per
la gestione delle pratiche è stata soggetta ad una ulteriore revisione in ragione
della disponibilità di personale, della gestione delle priorità e tenendo conto
dell’esperienza maturata dal Servizio Tecnico della Prevenzione (STP) nella
valutazione tecnica degli insediamenti produttivi. Dal Febbraio 2012 la
responsabilità del procedimento sui progetti edilizi è stata assunta dal SISP, con
esclusione delle istanze relative a pozzi ed acquedotti, di competenza SIAN. Il
STP ha assunto la responsabilità tecnica e si è incaricato dell’istruttoria delle
pratiche inerenti insediamenti produttivi, agricoli e vitivinicoli, scuole
pubbliche ed opere di urbanizzazione; ha provveduto inoltre alla valutazione
degli impianti tecnologici di particolare complessità.
I progetti edilizi che presentavano aspetti interdisciplinari di particolare
complessità sono stati inoltre oggetto di una valutazione integrata da parte di
più servizi attraverso consulenze e tavoli di lavoro.
Principali
risultati
attività 2012
Nel 2012 la suddivisione delle pratiche è risultata per il 95% al SISP (che ha
valutato 277 pratiche relative a opere pubbliche, insediamenti agricoli e
commerciali, insediamenti produttivi, fognature e depuratori), per il 4% al
SIAN (che ha valutato 11 pratiche relative a pozzi e acquedotti), per l’1% a
SPreSAL (che ha valutato 4 pratiche relative a insediamenti produttivi). Il 56%
delle istanze è stata istruita dal STP, che ne ha assunto la responsabilità tecnica.
Sono state rilasciate complessivamente 238 consulenze a cura di SIAN, Servizi
Veterinari, STP, S.Pre.S.A.L, SISP.
Con l’obiettivo di semplificare i rapporti tra i servizi sanitari e la comunità, il
personale dei servizi del Dipartimento ha garantito la disponibilità all’ascolto
delle esigenze dei cittadini, all’informazione ed assistenza di professionisti
privati e tecnici delle amministrazioni in orari dedicati.
La richiesta di informazione e assistenza è aumentata negli ultimi anni. Lo
spazio sempre maggiore che la norma concede all’autocertificazione richiede
una assunzione diretta di responsabilità da parte di progettisti e consulenti, che
preferiscono pertanto cercare conferme nei servizi di vigilanza. Ciò può
comportare il rischio di spostare l’attività del personale di vigilanza dalla
doverosa “informazione ed assistenza” alla “consulenza”, poco opportuna per
operatori tenuti al controllo ed onerosa in termini di impiego di risorse.
Allo scopo di semplificare i rapporti con il mondo delle imprese senza incorrere
nella consulenza puntuale a progetto, i Servizi del Dipartimento si sono
impegnati nella redazione di documenti tecnici di indirizzo. Nel 2010 sono state
formalizzate le linee di indirizzo “Requisiti per la nuova edificazione, la
45
ristrutturazione e l’ampliamento di fabbricati destinati ad attività lavorative” e
nel 2011 sono state redatte e condivise con le Organizzazioni e Associazioni di
categoria le “Linee di indirizzo per la edificabilità e la gestione delle Aziende
Vitivinicole”. Nel 2012 quest’ultimo documento dopo essere stato presentato a
tutti i portatori di interesse, è stato formalmente adottato con Determina del
Dipartimento di Prevenzione del 08/08/2012 e pubblicato sul sito dell’ASL.
Inoltre i servizi Veterinari, SISP, SpreSAL e STP hanno redatto un ulteriore
documento, portato a termine a fine 2012, contenente “Linee di indirizzo per la
costruzione di edifici rurali (aziende agricole, stalle e trasformazione
alimentare)” finalizzate alla tutela dell’ambiente indoor, alla sicurezza dei
lavoratori ed alla sicurezza alimentare.
Il Dipartimento ha garantito la presenza di un medico SISP nelle diverse
commissioni deputate alla vigilanza (45 commissioni di pubblico spettacolo, 48
sulle strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie, psichiatriche, ecc.) e del
Responsabile del STP o suo delegato in 47 commissioni di vigilanza sulle
strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie, psichiatriche, ecc.) Il Responsabile
del STP ha inoltre partecipato a 4 conferenze dei servizi per opere di
urbanizzazione (circa il 70% del totale) provvedendo tuttavia al rilascio del
parere per la totalità delle opere oggetto di conferenza.
In tali sedi sono state valutate complessivamente 97 opere o strutture.
Nel 2012 la Commissione di vigilanza sulle strutture socio-assistenziali, sociosanitarie, psichiatriche, ecc. si è dotata di procedure volte al contenimento dei
tempi per l’adozione delle determine di approvazione dei verbali di
sopralluogo, finalizzate al miglioramento complessivo della prestazioni rese,
nell’interesse delle strutture vigilate. La Commissione ha quindi operato di
conseguenza, con il contributo dei componenti facenti parte del Dipartimento
(medico SISP e Responsabile STP). Nell’ambito della attività di vigilanza
dell’anno 2012, oltre ai sopralluoghi autorizzativi e di vigilanza, si è
provveduto, in particolare, alla istruttoria per l’espressione di pareri ai Comuni
interessati per l’autorizzazione di poliambulatori e ambulatori odontoiatrici ed
alla istruttoria sugli atti presentati dalle strutture psichiatriche in regime
transitorio, ai fini dell’adeguamento al regime definitivo.
Anche per il 2012 le attività di vigilanza sulle strutture socio-assistenziali,
socio-sanitarie, psichiatriche, ecc. sono state caratterizzate dalla verifica dei
requisiti previsti dalle norme per l’accreditamento delle stesse.
Per alcune situazioni di criticità rilevate in sede di sopralluogo si è ottenuta nel
corso del 2012 la risoluzione delle carenze, a cura degli enti gestori, mediante
migliorie a livello impiantistico - tecnologico, igienico -sanitario ed
organizzativo,
46
1. Punti di forza delle attività svolte
Anche nel 2012 il Dipartimento di Prevenzione, nel condurre l’attività istituzionale, ha cercato di
rispondere ad alcune principali esigenze espresse dalla comunità.
Si è garantita la partecipazione a tutte le commissioni o riunioni convocate dalle amministrazioni
locali su problematiche ambientali, cercando di migliorare la qualità della valutazione di impatto
attraverso la stesura e l’applicazione di linee guida fondate sulle migliori conoscenze scientifiche.
Gli operatori dei servizi hanno garantito ampia disponibilità all’ascolto delle esigenze dei cittadini,
all’informazione ed assistenza di professionisti privati e tecnici delle amministrazioni in orari
dedicati; sono state redatte linee di indirizzo per uniformare i criteri per la edificazione e la
vigilanza sugli edifici produttivi. Tutto ciò per proporre un approccio propositivo e costruttivo
piuttosto che punitivo o repressivo.
2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento
Il perpetuarsi della crisi economica nel 2012 ha continuato ad acuire i problemi legati
all’inquinamento ambientale a causa degli alti costi di bonifica che i soggetti privati e le pubbliche
amministrazioni faticano a sostenere.
La crisi esaspera inoltre il disagio sociale e l’emergenza abitativa, più importanti nel comune
capoluogo; per le pubbliche amministrazioni (Comuni e Provincia) è spesso evidente la difficoltà
ad affrontare i problemi legati alla salubrità ed alla sicurezza degli edifici scolastici.
3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte
Gli obiettivi del piano sono stati raggiunti con la collaborazione di tutte le strutture del
Dipartimento di Prevenzione, con un contributo maggiore del SISP ed il supporto della SOSD STP.
4. Risorse e alleanze esterne
E’ evidente che, a fronte di risorse sempre più limitate, si renda indispensabile il confronto
continuo e la stretta collaborazione fra la prevenzione, gli Enti, le Amministrazioni locali e le altre
forze in campo, allo scopo di condividere scenari e scelte sostenibili. In questo senso il
Dipartimento di prevenzione ha offerto ampia disponibilità alla interazione costruttiva con gli
amministratori ed i professionisti della comunità astigiana (Comuni, Provincia, ARPA, Ordini
Professionali, Associazioni di categoria...). Non si è sviluppato, tuttavia, un confronto sistematico e
strutturato che, al di là della singola e specifica problematica, possa avere un più ampio respiro ed
un maggiore coinvolgimento di tutte le forze in campo.
Gruppo di lavoro:
•
•
•
•
SISP: Giuseppe Allegro (coordinatore del Gruppo), Enrica Girardino, Domenico Russo
SPRESAL: Enrico Bisio
STP: Carla Pettazzi
RAD: Giovanni Cerrato
47
Volumi di attività di vigilanza SISP 2012
Vigilanza di iniziativa
n. interventi
da
programma
regionale
attività anno 2012
contenuto dell'azione di controllo
volumi attività 2012
controllo
controllo controllo
controllo
rischi per
interventi
documen- strutture
igiene
di controllo
la
tale
attrezz.
presente
sicurezza
numero
campioni
accertamenti
strumentali
78
234
Tipologia di struttura
-
x
x
x
x
strutture natatorie
70
x
x
x
x
strutture ricettivo alberghiere
35
strutture scolastiche
attività di acconciatura
esercizi di estetica /solarium
74
40
-
x
x
x
x
24
20
x
x
x
x
26
x
x
3
x
x
9
2
x
4
2
x
32
massaggiatori
-
x
attività di tatuaggio e piercing
9
x
ditte cosmetici
2
attività trasporto infermi
47
x
x
x
strutture carcerarie
1
x
x
x
divieto di fumo
-
x
campo nomadi
-
x
TOTALE vigilanza di
iniziativa
10
x
2
3
5
x
x
184
12
242
82
236
Interventi su richiesta
Ambulatori e studi medici
-
x
x
x
x
14
Alloggi di civile abitazione
evase le
richieste
x
x
x
x
40
Odori da ristorazione
-
x
x
x
x
3
Altri esposti (altri odori, stalle,
rifiuti, ecc.)
-
Allerta
-
x
x
x
x
3
Altri controlli
-
x
x
x
x
5
15
34
2
Indagini di PG
TOTALE interventi su
richiesta
101
48
15
OBIETTIVO DI SALUTE N. 5
PREVENZIONE DEI RISCHI IN AMBIENTE DI
LAVORO
PRP: Azioni
Attività locali
svolte nel
2012
Principali
risultati
attività 2012
PRP: Azioni
Ampliamento/ miglioramento del sistema informativo
1.1. Sono stati trasmessi al competente settore regionale i dati di attività
2012.
1.2. Il referente di ASL per i dati Flussi INAIL-ISPESL-Regioni ha partecipato
alle iniziative formative promosse a livello regionale e ha redatto la
relazione di ASL.
1.3. Sono state implementate le elaborazioni relative alle aziende agricole e
alle giornate lavorate in agricoltura sulla base dei dati del censimento
ISTAT 2010 e dalla banca dati regionale aziende agricole.
1.4. Il Servizio ha ricostruito gli infortuni mortali secondo il metodo
Sbagliando s’impara.
1.5. Sono stati registrati su database dedicato gli esposti a cancerogeni
pervenuti in conformità a quanto disposto dall’art. 243 c.8 lett. a) del D.
Lgs. 81/08.
1.6. Sono stati registrati nel sistema dedicato 111 malattie professionali (11
da ricerca attiva). E’ proseguita la collaborazione con gli Osservatori
Regionali TuNS e mesoteliomi per un totale di 25 casi.
Mantenimento delle attività istituzionali
Sviluppo di indicatori relativi al settore agricoltura
Riduzione patologie e infortuni in ambienti di lavoro (2.2.1, 2.2.2, 2.2.3).
Applicazione delle linee di indirizzo per la pianificazione delle attività di
prevenzione, vigilanza, formazione e assistenza degli SPreSAL per l’anno
2012
Le principali attività dal Servizio sono orientate a dare piena attuazione al :
- protocollo Regione Piemonte e Procura Generale di Torino relativo agli
infortuni sul lavoro;
- protocollo con la Procura della Repubblica di Asti relativo alla gestione delle
malattie professionali;
e ai piani regionali edilizia ed agricoltura.
Attività locali
svolte nel
2012
Le attività svolte d’ufficio
Indagini per infortunio sul lavoro
L’attività svolta nel 2012 relativa agli infortuni sul lavoro procedibili d’ ufficio è
stata di n. 168 inchieste con un numero di 30 indagini positive (che hanno cioè
evidenziato violazioni).
Indagini per malattie professionali
Relativamente alle malattie professionali è proseguita l’attività finora svolta
49
riguardante la gestione delle denunce e dei referti che pervengono al Servizio,
l’esecuzione di accertamenti sui casi segnalati, l’effettuazione delle inchieste su
iniziativa e a seguito della richiesta dell’Autorità Giudiziaria, la ricerca attiva dei
casi. L’attività svolta nel 2012 relativa alle indagini di malattia professionale è
stata di n. 55 inchieste con un numero di 30 indagini positive (che hanno cioè
evidenziato un nesso di causa con l’attività lavorativa).
Le attività determinate a livello nazionale - regionale
Edilizia
Il settore edile continua a rappresentare, pur in presenza di una riduzione del
fenomeno, un settore critico per il numero e la gravità degli infortuni che vi
occorrono (vedi tabella).
Infortuni denunciati all INAIL – ASL AT
2006
2007
2008
2009
416
386
310
306
2010
270
2011
253
Lo SPreSAL ha cercato il coordinamento con altre istituzioni e realizzato incontri
di formazione e informazione destinati ai datori di lavoro tecnici privati, agli enti
pubblici e ai rappresentanti sindacali.
Dati interventi di vigilanza
Nel 2012, con il supporto del Servizio Tecnico della Prevenzione, sono stati
ispezionati 139 cantieri. Il 51,1 % presentavano condizioni di rischio che hanno
portato all’emanazione di provvedimenti sanzionatori. In 52 casi sono stati
rimossi elementi di rischio per la caduta dall’alto. Oltre alla prosecuzione della
vigilanza sui quattro principali rischi di infortunio in base alle priorità di
intervento ed al controllo degli aspetti di minima di cui agli ALLEGATI III e IV del
Piano operativo 2011 , in 73 cantieri, pari a circa il 40% del totale, sono stati
verificati aspetti relativi alla sorveglianza sanitaria (in 15 aziende il protocollo di
sorveglianza sanitaria e/o le cartelle sanitarie).
I controlli degli aspetti organizzativi sono derivati dal riscontro di violazioni
antinfortunistiche, verosimilmente connesse a carenze o errori nel processo di
pianificazione della sicurezza, con un livello di controllo minimo riguardante i
PSC nelle parti pertinenti i problemi riscontrati in riferimento ai 4 rischi
prioritari individuati dal progetto e riguardante la rispondenza dei POS con le
condizioni di lavoro per quanto concerne gli stessi rischi.
In tale contesto è stato effettuato , tra l’altro, il controllo di tutte le imprese
esecutrici (affidataria e subappaltatori) e lavoratori autonomi presenti in cantiere
o aventi lavori in corso, controllando 201 aziende/lavoratori autonomi. Su 40
imprese è stato effettuato il controllo del PSC e/o del POS.
Su tutti i cantieri vigilati è stata attivata una forma di osservazione del fenomeno
dei lavoratori immigrati rilevando la presenza di tali maestranze e, ove ritenuto
necessario, verificandone la formazione.
In linea con l’obiettivo di potenziamento dell’attività di vigilanza congiunta con
altri soggetti titolari di funzioni di vigilanza al fine di creare sinergie mirate alla
riduzione degli infortuni , per l’anno 2012 è stato ribadito l’ accordo con la
Direzione Territoriale del Lavoro della Provincia di Asti per effettuare vigilanza
congiunta in almeno il 10% dei cantieri da controllare obiettivo ampiamente
superato con la vigilanza congiunta in n. 28 cantieri.
50
Indicatori
Sono stati elaborati gli indicatori di processo previsti dal progetto regionale
“Sicurezza nei cantieri edili 2009- 2010” come da allegato 1.
Si evidenzia in particolare che nell’ambito di tali indicatori sono ricompresi quelli
inerenti la rimozione degli elementi di rischio per “caduta dall’alto” che
unitamente alla “caduta di materiali dall’alto”, “seppellimento”, “elettrocuzione”
costituiscono i quattro rischi principali prescelti come obiettivo prioritario della
vigilanza nella logica dei Piani Nazionale e Regionale, adottata dallo S.Pre.SAL ASL
AT.
Agricoltura
Gli incidenti in agricoltura rappresentano un grave ed importante problema per
frequenza e gravità di occorrenza. La vocazione agricola della provincia di Asti e
l’orografia del territorio (colline e pendenze) rendono prioritarie le attività di
prevenzione e controllo in questo settore.
Infortuni denunciati all’INAIL – ASL AT
2006
2007
2008
2009
625
542
509
580
2010
474
2011
346
L’intervento in questo comparto si è avvalso delle indicazioni d’intervento
definite nello specifico progetto nazionale per il triennio 2009-2011 e nel
progetto regionale 2010-2012.
Dati interventi di vigilanza
Le aziende da controllare sono state individuate tenendo conto delle tipologie
(orientamento economico prevalente) e delle giornate lavorate, perseguendo
l’obiettivo di controllare in modo diffuso il territorio.
Ulteriori criteri sono stati individuati sulla base delle specifiche priorità di rischio
(vetustà del parco macchine; indici infortunistici aziendali; presenza di lavoratori
irregolari; ecc.).
L’attività di vigilanza programmata dal Servizio è stata integrata dai controlli su
richiesta di altri soggetti (A.G., Enti, RLS, ecc.), o in concomitanza di inchiesta per
infortunio o malattia professionale.
Nel 2012 sono state ispezionate n. 71 aziende nella maggior parte delle quali si
sono verificati infortuni con macchine agricole.
Informazione e assistenza alle figure strategiche della prevenzione
Sono stati attivati momenti di informazione rivolti alle aziende agricole ed ai
Centri di Assistenza su temi inerenti le attrezzature (messa a norma dei trattori –
ROPS e cinture, cardani, prese di forza-, campagna carri desilatori,
motocoltivatori, scale portatili, ecc…).L’informazione rivolta alle aziende agricole
ha toccato anche le problematiche legate allo stoccaggio e all’uso degli agenti
chimici. E’ stata inoltre prodotta congiuntamente al SIAN e al Servizio Tecnico
della Prevenzione un documento tecnico per l’edificazione delle cantine.
Ergonomia Occupazionale
La S.O.S. di Ergonomia Occupazionale dello S.Pre.S.A.L. di Asti ha attuato, già da
tempo, un’attività di prevenzione dei rischi ergonomici (biomeccanici) presso le
Aziende presenti nel territorio dell’ASL AT. Tale attività si esplica in vari settori
produttivi in cui i rischi ergonomici sono prioritari e tali da poter provocare
malattie professionali e infortuni sul lavoro. Nel 2012 sono state effettuate
ulteriori attività rispetto a quelle rendicontate nel 2011 per un totale di 41 unità
51
produttive vigilate nel biennio. La scelta degli interventi programmati è derivata
da vari input interni o esterni al Servizio, quali: esposto da privati, denunce di
infortunio, denunce di malattia professionale, iniziativa d’ufficio, segnalazioni
varie; le denunce di malattia professionale sono state tra le prime cause di
intervento (52%).
Gli interventi di vigilanza hanno interessato vari settori produttivi, ma
predominanti sono state le aziende controllate nel comparto industriale (13) e in
quello dei servizi (16) ; quest’ultimo risulta particolarmente a rischio a causa
della frammentazione delle unità produttive e alla conseguente insufficiente
applicazione delle norme di prevenzione.
Da rilevare negativamente la assoluta mancanza di input provenienti dal
comparto agricolo. Nel 2012 è iniziato un controllo delle segnalazioni
infortunistiche provenienti dai P.S. Ospedalieri che possono costituire una fonte
preziosa di evidenze di rischio soprattutto per le piccole e piccolissime aziende.
Nel 50% delle aziende vigilate non risultavano valutati o valutati con
metodologie non adeguate (ad es. assenza di filmati) i rischi ergonomici e nel
54% degli interventi è stata riscontrata una violazione.
Nella quasi totalità dei casi, dato positivo, è stato attivato l’intervento di bonifica
dei rischi da parte delle aziende interessate dalle prescrizioni, con una netta
riduzione o completo annullamento dei rischi stessi. In molti interventi si è
assistito a investimenti su macchinari e attrezzature e in alcuni casi, addirittura
ad un aumento della forza lavoro.
Principali
risultati
attività 2012
Riduzione degli infortuni nel settore agricoltura (-40% tra dato 2009-2011);
riduzione dei livelli di rischio ergonomico nelle aziende oggetto di controllo.
PRP: Azioni
Sviluppo delle attività di diffusione, informazione e formazione
Attività locali
svolte nel
2012
Sono state effettuate 225 ore di formazione e formate 900 persone. Sono stati
organizzate n° 6 iniziative di confronto (seminari, incontri tecnici, ecc.) con le
figure aziendali per la sicurezza. In edilizia, oltre alle consuete iniziative di
collaborazione con gli Organismi Paritetici di settore, con Scuola Edile e gli Ordini
professionali operanti nel settore della sicurezza dei cantieri temporanei e mobili
lo S.Pre.S.A.L. ASL AT , in collaborazione con il STP, ha svolto attività di
formazione rivolte agli allievi delle ultime classi dell’Istituto Tecnico per Geometri
di Asti, del Liceo Classico “V.Alfieri” dell’IPSSCT “Q.Sella”,e dell’Istituto Statale
“Monti” di Asti per diffondere la cultura della sicurezza nei cantieri e nei luoghi di
lavoro; inoltre lo S.Pre.S.A.L. ASL AT ha partecipato ad un incontro con
professionisti e imprese, illustrando gli obblighi e le procedure operative per la
tutela dei lavoratori e la scheda relativa al rischio caduta dall’alto.
In agricoltura sono stati attivati momenti di informazione rivolti alle aziende
agricole ed ai Centri di Assistenza su temi inerenti le attrezzature e alle
problematiche legate allo stoccaggio e all’uso di fitofarmaci. Nel 2011 erano state
redatte e condivise con le Organizzazioni e Associazioni di categoria le “Linee di
indirizzo per la edificabilità e la gestione delle Aziende Vitivinicole”. Nel 2012
quest’ultimo documento dopo essere stato presentato a tutti i portatori di
interesse, è stato formalmente adottato con Determina del Dipartimento di
Prevenzione del 08/08/2012 e pubblicato sul sito dell’ASL.
Nell’ ambito delle attività integrate previste dal Piano Regionale Agricoltura sono
state predisposte le “Linee di indirizzo per la costruzione di edifici rurali”
coordinato da SOSD STP a livello di Dipartimento di Prevenzione, in
collaborazione con le SOC SISP, Vet A, Vet C .
52
Principali
risultati
attività 2012
Aumentata sensibilità del mondo produttivo e delle parti sociali alle tematiche
della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Altre attività di iniziativa locale
Attività locali
Nel settore stampaggio plastica e nelle scuole sono proseguite le attività del
svolte nel
precedente biennio .
2012
L’ attività effettuata ha permesso di documentare che il polimero a temperatura
ambiente non è di per sé pericoloso, ma la lavorazione a caldo prevista nella fase
di stampaggio porta l’addetto ad un’esposizione ad agenti chimici classificati
Principali
come
pericolosi per la salute e pertanto le aziende del settore devono dotarsi di
risultati
efficaci
sistemi di aspirazione .
attività 2012
1. Punti di forza delle attività svolte
Le attività programmate a livello regionale (edilizia, agricoltura) sono state realizzate con
soddisfacente omogeneità e distribuzione territoriale.
2. 3. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento
La programmazione delle attività di iniziativa è spesso condizionata dalle emergenze e dalle
attività su richiesta.
3. 4. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte
Servizi Dipartimento di Prevenzione, Servizi Ospedalieri.
4. 5. Risorse e alleanze esterne
Enti locali, associazioni di categoria, rappresentanze dei lavoratori, medici curanti.
6. Gruppo di lavoro:
• SPRESAL: dr. Roberto Zanelli
• STP: Ing Carla Pettazzi
53
Allegato 1
54
OBIETTIVO DI SALUTE N. 7
INCIDENTI DOMESTICI
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Principali
risultati
attività 2012
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Promozione gruppi di cammino per la popolazione anziana
(2.3.1)
Per il progetto regionale 2.3.1., il riferimento è il gruppo “Stili di vita”.
Attivazione dei gruppi di cammino.
Monitoraggio incidenti domestici attraverso dati dei Pronto soccorso
piemontesi
(2.3.3)
Collaborazione con il centro regionale di riferimento per il monitoraggio locale
attraverso i dati del Pronto soccorso
Sono stati acquisiti i dati di accesso al PS dei due presidi ospedalieri (Asti e Nizza
M.) per gli anni 2008, 2009 e 2010 per consentire un monitoraggio degli
incidenti domestici della nostra ASL.
Principali
risultati
attività 2012
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
I dati inviati dall’ASL TO1 sono stati presentati e discussi durante il corso di
formazione interna del dicembre 2012 “La salute descritta dai sistemi di
sorveglianza” (vedi p. 10).
Si è garantita la presenza agli incontri organizzati dall’ASL 1 TO (centro
regionale di riferimento) compresa la partecipazione ai lavori del sottogruppo
“flussi informativi” di cui fa parte attivamente la Dott.ssa E.P. Paola Vaccalluzzo
(SOS Educazione e Promozione alla Salute).
Pacchetto didattico per la scuola dell’infanzia
(2.3.4)
Promozione del progetto “Affy fiutapericolo” presso le scuole (vedi il sito
http://affyfiutapericolo.eclectica.it/)
L’ASL AT ha aderito nel 2011 al progetto regionale di promozione della salute
nelle scuole dell’infanzia testando il materiale didattico predisposto dall’ASL
TO1.
Principali
risultati
attività 2012
L’attività è proseguita nel 2012 ed è stato organizzato un incontro di formazione
(giugno 2012) con le direzioni didattiche e gli insegnanti per presentare e
consegnare il materiale didattico “Affy fiutapericolo” ricevuto dall’ASL 1TO. In
tale occasione è stato anche consegnato, agli insegnanti, un questionario di
gradimento.
16 scuole della nostra ASL hanno aderito al progetto.
Le attività inerenti al progetto vengono svolte in stretta collaborazione con la
SOS Educazione e Promozione alla Salute.
55
Altre attività di iniziativa locale
Nel corso del 2012 sono continuate le azioni di counselling ai genitori dei
bambini 0 – 4 aa nell’ambito del progetto definito “Casa a misura di bambino”.
Nel 2011 si è provveduto alla valutazione di efficacia dell’attività di counselling
somministrando 107 questionari ai genitori, in occasione della 3ª dose
vaccinale.
I dati, inseriti nel 2012 in apposito software (EpiInfo), sono stati inviati al centro
regionale di riferimento per le elaborazioni e conclusioni.
Principali
risultati
attività 2012
A maggio 2012 si è svolta una conferenza presso l’UTEA, finalizzata ad
incrementare le conoscenze dei rischi domestici e mettere in opera accorgimenti
di prevenzione. Hanno partecipato all’iniziativa il Dipartimento di Prevenzione
(SISP, Servizio Tecnico della Prevenzione) e SOC Geriatria.
Si è realizzata l’iniziativa “Un anno di salute … in Piazza” presso “la piazza”
dell’ospedale Cardinal Massaia, con attività di promozione alla salute attraverso
la consegna di opuscoli informativi, partecipazione dei bambini al gioco
interattivo “eclissi totale”e consegna a loro di CD: “due chiacchere” fra la gente,
sotto il gazebo allestito in collaborazione fra SISP, Educazione alla salute e
SOCgeriatria.
Si è continuato ad utilizzare la scheda regionale per la rilevazione delle
informazioni sulla sicurezza della abitazioni durante le attività di vigilanza.
L’occasione del sopralluogo è utilizzata anche per svolgere attività promozionale
e educativa.
1. Punti di forza delle attività svolte
Il centro regionale di riferimento è molto attivo.
2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento:
Risorse limitate, già impegnate in altre attività.
3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte:
SOC SISP, SOSD STP, SOS Educazione alla Salute, SOC Geriatria, Distretti dell’ ASL AT
4. Risorse e alleanze esterne:
UTEA, Scuole dell’infanzia
Gruppo di lavoro:
Il gruppo di lavoro è costituito da rappresentanze delle strutture sopra indicate (i nominativi a
pag. 3) e coordinato dalla dr.ssa Enrica Girardino
56
OBIETTIVO DI SALUTE N. 7
INCIDENTI STRADALI
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
1. Interventi di promozione e sicurezza stradale (progetti 2.1.2, 2.9.2, 2.9.4)
Azioni in contesti educativo/formativi
• Rilevazione iniziative degli istituti scolastici
• Collaborazione con gli Enti
• Iniziative di formazione in Scuole Guida
Azioni in contesti del divertimento
• Iniziative di formazione rivolte ai gestori di locali (dopo verifica di
disponibilità)
A gennaio 2012 è stato realizzato un corso di formazione interno con la
finalità di individuare azioni preventive da attuarsi nel corso dell'anno.
Per quanto riguarda i contesti educativo/formativi, alcune delle iniziative di
educazione e promozione intraprese nel setting scuola:
•“Di pari in/mpari” nelle scuole secondarie di II grado (prevenzione delle
dipendenze,)
•“UNPLUGGED” nelle scuole secondarie di I grado
raggiungono indirettamente l’obiettivo di prevenzione degli incidenti stradali
attraverso la prevenzione dell’uso di sostanze. L’attività con le scuole si è
avvalsa soprattutto del metodo della peer education.
Principali
risultati
attività 2012
La ASL ha inoltre partecipato a iniziative di sensibilizzazione in collaborazione
con la scuola e con altri enti.
Sono stati individuati i referenti locali delle scuole guida, ed è stata realizzata
una iniziativa di formazione rivolta agli istruttori. Purtroppo, nonostante le
ripetute sollecitazioni, l’adesione è risultata modesta, a riprova di scarsa
sensibilità rispetto al problema.
Anche le azioni individuate per i contesti del divertimento non hanno avuto
successo: non è stato possibile individuare una associazione di categoria che
potesse facilitare il coinvolgimento dei gestori dei locali.
Il consultorio ha continuato ad ospitare l’iniziativa “Trasportaci sicuri”
dell’ACI finalizzata a sensibilizzare i genitori al trasporto sicuro dei bambini in
automobile sfruttando le occasioni dei corsi di preparazione al parto.
57
1. Punti di forza delle attività svolte
Le iniziative di peer education condotte nella scuola dal SERT e dal consultorio sono ormai
consolidate e possono avere una ricaduta nella prevenzione degli incidenti stradali nel momento in
cui rafforzano le “life skills”.
2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento
Esiste un problema di tempo e di risorse che non permette di affrontare un campo di attività
relativamente nuovo e le notevoli resistenze nei destinatari degli ipotetici interventi.
3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte
Sono state coinvolte la funzione di Epidemiologia, il Consultorio la SOS Promozione della salute, le
SOC SISP, SERT.
4. Risorse e alleanze esterne
Scuole, Scuole Guida
Gruppo di lavoro:
Il gruppo di lavoro è costituito da rappresentanze delle strutture sopra indicate (i nominativi a
pag. 3) e coordinato dalla dr.ssa Paola Vaccalluzzo
58
OBIETTIVO DI SALUTE N. 7
TUMORI E SCREENING
PRP: Azioni
Linee di
attività locali
2012
Raggiungimento e mantenimento degli standard previsti per i programmi
di screening dagli indicatori della DGR n. 111-3632 del 02/08/2006 (3.1.1)
Screening mammografico, citologico, coloretto
Fonte dati: CPO Piemonte, CSI Piemonte
SCREENING MAMMOGRAFICO
Indicatori
“Copertura
da inviti”
Numero donne invitate ad
effettuare il test di
screening /
popolazione bersaglio
annuale 50-69 anni
Numero donne informate
(tramite lettera) di
ingresso in
Prevenzione Serena /
popolazione 45 anni
Principali
risultati
attività 2012
Atteso
Osservato
Standard
regionale: 97%
102,47%
Standard
regionale: 98%
124,99 %
Indicatori
Atteso
Osservato
Numero donne invitate ad
effettuare il test di
screening / popolazione
bersaglio annuale 25-64
anni
Standard
regionale: 97%
109,51%
SCREENING CITOLOGICO
“Copertura
da inviti”
59
SCREENING COLONRETTO
“Copertura da
inviti”
Indicatori
Atteso
Osservato
Numero persone
invitate
(sigmoidoscopia)
/ popolazione
bersaglio 58 anni
Standard
regionale: 90%
Atteso ASL AT:
sostituzione con
inviti FOBT nel
2013
(per saturazione
agende FS da
carenza risorse
dedicate)
No inviti,
programmata la
trasformazione in
inviti FOBT nel
corso del 2013 (al
compimento del
59esimo anno)
Numero persone
invitate (FOBT) /
popolazione
bersaglio annuale
59-69 anni
Standard
regionale:
92%
103,2 %
PRP: Azioni
Attuazione dei Piani di riconversione (3.1.2): descrizione delle attività
programmate per l’attuazione della riconversione, precisando lo stato di
attuazione ed indicando i soggetti che ne sono incaricati
Linee di
attività locali
2012
Periodici controlli su campioni di richieste di prestazioni da parte dei MMG
relative ai tre test di screening; rinforzo dell’informazione vs MMG da parte dei
Direttori di Distretto e vs CUP da parte degli Uffici competenti
SCREENING MAMMOGRAFICO
Indicatori
“Copertura
da esami”
Principali
risultati
attività 2012
Numero donne
sottoposte a test
di primo livello /
popolazione
bersaglio annuale 50-69
anni
Numero donne
sottoposte a
mammografia in
Prevenzione
Serena / Tot donne
sottoposte a
mammografia (45-49 e
70-75
anni)
60
Atteso
Osservato
Standard regionale:
60%
64%
Standard regionale:
80%= da definire a
fine anno in base ai
registri di attività
Prevenzione
Serena
+
Ambulatoriali
88,49 %
(dato
stabilizzato I°
semestre
2012)
84,41 %
(dato non
stabilizzato
intero anno
2012)
SCREENING CITOLOGICO
“Copertura
da esami”
Indicatori
Atteso
Osservato
Numero donne
sottoposte a test di
primo livello /
popolazione bersaglio
annuale 25-64 anni
Standard regionale:
70%
52,68 %
Indicatori
Atteso
Osservato
Numero persone
sottoposte a
sigmoidoscopia o FOBT
/ popolazione bersaglio
annuale 59-69 anni
Standard regionale:
40%
43,8%
SCREENING COLONRETTO
“Copertura
da esami”
61
1. Punti di forza delle attività svolte
La copertura di popolazione con invito attivo è stata raggiunta per lo screening mammografico,
citologico e per il ramo FOBT dello screening per i tumori colon rettali.
Tutte le assistite 45enni sono state informate, tramite lettera, della possibilità di aderire allo
screening mammografico.
L’adesione agli esami di I livello soddisfa il livello richiesto dagli standard regionali per lo
screening mammografico e colon rettale. Per lo screening citologico, anche se l’adesione è inferiore
allo standard richiesto ora molto più elevato, è interessante notare come ci sia stato un buon
incremento rispetto ai due anni precedenti: 52,38 % contro il 47% e il 42,17% rispettivamente del
2010 e del 2011.
Sono continuate le iniziative di sensibilizzazione sui prescrittori e sul centro unico prenotazioni per
la piena attuazione del piano di riconversione previsto dalla DGR 111- 3632 del 2.8.2006, attuato a
partire da settembre 2010; in tal modo molti degli esami preventivi, precedentemente erogati
attraverso i canali della clinica ambulatoriale, sono stati ricondotti ai percorsi dello screening
organizzato.
La collaborazione tra le varie strutture coinvolte nel percorso screening è sempre ad alto livello e
permette di superare le criticità correlate alla notevole complessità del programma
2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento
La persistente carenza di risorse dedicate allo screening colon retto presso la S.O.C.
Gastroenterologia ha richiesto, come previsto nella stesura del PLP, la soppressione dell’invito per
la rettosigmoidoscopia alla coorte dei nati nel 1954 (58enni ) che tuttavia verranno inseriti nella
popolazione invitabile per il FOBT.
3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte
L’organizzazione dei tre programmi di screening è affidata all’UVOS.
Nell’attività sono coinvolte le seguenti strutture: Consultori, Ginecologia e Ostetricia, Radiologia,
Gastroenterologia, Anatomia Patologica.
I Medici di Medicina Generale hanno un ruolo attivo nell’indirizzare gli assistiti e firmano la lettera
di invito.
Il coordinamento delle professionalità e delle attività si attua attraverso il Comitato tecnicoscientifico.
Gruppo di lavoro:
Il gruppo di lavoro coincide con il “Comitato Tecnico Scientifico” dello Screening ed è coordinato
dalla dr.ssa Tiziana Miroglio
62
ALTRI OBIETTIVO DI SALUTE
DIABETE
Progetti PRP:
PRP: Azioni
attività locali
2012
3.3.2 Implementazione, monitoraggio e valutazione della appropriatezza
dell’assistenza diabetologica regionale (gestione integrata e rete diabetologica)
Prosecuzione percorsi assistenziali rivolti ai diabetici attraverso l’applicazione del
modello di gestione integrata
indicatori
Principali
risultati attività
2012
Atteso
Osservato
31/12/12
31/12/12
Frequenza MMG con almeno Mantenimento
frequenza
un pz. inserito in gestione pregressa (50%)
integrata
63
55,9%
64
PRESENTAZIONE SINTETICA DEI RISULTATI PLP 2012
Stili di Vita
Il Bisogno di Salute
Le malattie cronico degenerative, in particolare cardiovascolari e tumori, rappresentano quelle più
diffuse, assorbono fette importantissime della spesa sanitaria e la loro frequenza non può che
aumentare con l’allungamento della vita media.
Circa il 60% dell’onere della spesa sanitaria è rappresentato dalla cura di patologie attribuibili a
soli sette fattori principali, quali: ipertensione, fumo, alcool, ipercolesterolemia, sovrappeso, basso
consumo di frutta e verdura, inattività fisica.
La sorveglianza PASSI, condotta annualmente nella ASL AT su campioni di persone di età compresa
tra 18 e 69 anni, indica che una importante proporzione di tale popolazione è esposta ai fattori di
rischio sopracitati: il 22% del campione è iperteso, il 26% fuma, il 15% denuncia consumi alcolici
considerati a rischio, il 26% ha una colesterolemia elevata, il 36% è soprappeso o obeso, l’83% non
consuma le 5 porzioni al giorno raccomandate di frutta e verdura, il 27% è completamente
sedentario.
Un recente studio (Simoes EJ et.al) ha indicato le priorità di prevenzione mettendo ai primi posti la
promozione dell’attività fisica, la dismissione dell’abitudine al fumo e l’adozione di corrette
abitudini alimentari (oltre al controllo dell’ipertensione e dell’ipercolesterolemia che beneficiano
peraltro degli stessi interventi già citati).
Cosa abbiamo fatto
Nel 2012 l’ASL si è impegnata su questi argomenti con interventi che rappresentano per lo più la
prosecuzione e/o il miglioramento di iniziative in corso da anni.
Attraverso il Sistema di Sorveglianza PASSI l’ASL (275 interviste telefoniche l’anno) conduce un
monitoraggio continuo sui fattori di rischio comportamentali, sulla percezione del rischio e
sull’atteggiamento delle persone e degli operatori sanitari rispetto ad interventi e programmi
specifici.
Sono stati attivati percorsi formativi e “gruppi di cammino” per promuovere l’attività fisica fra gli
studenti, i lavoratori (in particolare dipendenti della ASL e delle Amministrazioni Comunali) e la
popolazione generale, anche attraverso la collaborazione con le amministrazioni locali ed i MMG.
Sono state progettate nuove iniziative per migliorare il riconoscimento dei fumatori nelle diverse
occasioni di contatto con il SSN (occasioni opportune: gravide e neomamme presso il consultorio,
ricoveri e visite ambulatori per patologie fumo-correlate e cardiovascolari) e raccomandare
percorsi di disassuefazione.
Ventuno classi di scuole secondarie di I grado e 23 classi di scuole secondarie di II grado sono state
coinvolte in interventi di promozione e prevenzione finalizzati al contrasto delle dipendenze e del
fumo di tabacco.
37 classi di scuole secondarie di II grado sono state coinvolte in interventi di promozione e
prevenzione finalizzate all’adozione di corrette abitudini alimentari.
Sono proseguiti i controlli sui menù della ristorazione collettiva (scuole e case di riposo) per la
valutazione nutrizionale
Per saperne di più
Per approfondimenti possono essere consultati i report PASSI (sito della Regione Piemonte) il sito
DORS e la banca dati PROSA (sito DORS) che raccoglie tutti i progetti di promozione della salute.
65
Sicurezza alimentare
Il bisogno di salute
La garanzia di assenza di pericoli collegati agli alimenti, nota come sicurezza alimentare,
rappresenta uno degli obiettivi sanitari della prevenzione meglio identificati e definiti.
I programmi di sicurezza alimentare sono pertanto uno strumento completo di
responsabilizzazione dei produttori, di leale concorrenza negli scambi, di garanzia per i
consumatori e di mantenimento della fiducia nel sistema degli approvvigionamenti alimentari.
La sicurezza alimentare nella sua definizione comunitaria comprende la salute e il benessere degli
animali, il controllo degli alimenti per l’uomo e per gli animali, il controllo dell’acqua destinata al
consumo umano.
Il Piano Aziendale Integrato di Sicurezza Alimentare (PAISA) è stato declinato sulla base della
normativa regionale al fine di garantire un sistema di controllo e di sorveglianza ufficiale sulle
imprese alimentari, le quali debbono ottemperare alla legislazione alimentare in tutte le fasi di
produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti e dei mangimi, e alle norme sulla salute
e sul benessere degli animali.
Per la programmazione degli interventi sono stati utilizzati i dati raccolti attraverso i sistemi di
rilevazione ed analisi attivi nell’Asl AT (ANGES, ARVET, INFOMACELLI, SIGLAWEB, SINTESI,
Sistema informativo regionale unificato SIAN - SVET) nonché tratti da altre fonti (quali relazioni
annuali di attività, rapporti RASFF, …), in aderenza alla programmazione regionale con alcune
modifiche dettate dalla specificità locale.
Cosa abbiamo fatto
Particolare attenzione è stata posta all’esigenza di dare continuità d’azione agli obiettivi triennali
previsti con il documento dello scorso anno ed ancora attuali.
Il controllo ufficiale sulle imprese alimentari è avvenuto in maniera sinergica ed il più possibile
integrata tra i diversi Servizi che operano nell’ambito della sicurezza alimentare (SIAN, SVET A, B e
C) al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili ed omogenizzare le metodiche di
controllo. Così come previsto dalla normativa comunitaria, il controllo ufficiale è avvenuto
attraverso l’utilizzo dello strumento dell’ispezione e dell’audit, privilegiando quest’ultimo nelle
imprese all’ingrosso. Gli audit effettuati sono stati un centinaio e le ispezioni hanno superato il
migliaio coinvolgendo tutti i settori compresi la produzione primaria ed i mangimifici fino alle
imprese produttrici di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti, settore quest’ultimo
oggetto di particolare rilievo nell’ambito del controllo ufficiale a seguito della copiosa emanazione
di norme comunitarie specifiche.
Già da anni i controlli in ambito di sicurezza alimentare hanno come fondamento, riguardo alle
categorie di controllo e di periodicità, la valutazione del rischio, anche in ossequio alle previsioni
del Regolamento CE 882/2004.
A livello locale, possiamo ritenere che le variazioni di classificazione del rischio, attribuito in
diminuzione alle imprese alimentari oggetto di controllo ufficiale, rappresentino un indice di
efficacia degli interventi dei Servizi di Sicurezza alimentare.
Oltre ai controlli programmati i Servizi sono intervenuti per allerte alimentari, MTA, esposti di
privati, richieste pervenute da Enti.
Al fine di verificare l’efficacia delle misure di controllo dei processi produttivi effettuati dalle
imprese alimentari sono stati prelevati più di 600 campioni di matrici di origine animale, vegetale,
materie prime, semilavorati, prodotti finiti, materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti
sottoposti ad analisi chimiche e microbiologiche.
Tra le attività effettuate vi è stato il controllo delle acque destinate al consumo umano, sia
distribuite dagli acquedotti pubblici che utilizzate nelle imprese alimentari. I controlli, 840 nel
2012, sono stati effettuati sulla base di una calendarizzazione annuale predisposta seguendo la
normativa nazionale e le linee guida regionali. L’indice di potabilità, indice di qualità delle acque
destinate al consumo umano, è risultato essere del 98,45%.
66
L’attività del Centro Micologico nel 2012 è stata particolare per l’alto numero di privati raccoglitori
(280), numero mai registrato negli anni precedenti. Ciò è dovuto non solo alla notevole e
prolungata crescita di funghi, ma anche all’intensa attività di divulgazione avvenuta nel corso
dell’anno.
Il settore sanità animale ha effettuato i controlli in materia di identificazione e registrazione degli
animali come programmato, con le modalità previste e con risultati complessivamente favorevoli.
Infine sono stati effettuati controlli sul benessere animale rilevando alcune criticità per suini e
ovaiole e sulla farmaco vigilanza e farmaco sorveglianza verificando una riduzione del numero di
prescrizioni veterinarie rispetto agli anni precedenti.
Per saperne di più
Si rimanda ai contenuti del Piano Aziendale Integrato di Sicurezza Alimentare (PAISA) sia per
molta parte dell’attività svolta, sia per le descrizioni dettagliate inerenti le tipologie di imprese
alimentari insistenti sul nostro territorio ed i risultati ottenuti in termini di prevenzione e
controllo ufficiale.
67
Prevenzione delle malattie infettive
Il Bisogno di Salute
Le malattie infettive rappresentano un insieme estremamente vasto all’interno del quale si
riconoscono patologie infezioni endemo-epidemiche, malattie di importazione e patogeni
emergenti con differente impatto sulla salute e sull’uso dei servizi sanitari.
La prevenzione delle malattie infettive è una competenza storica dei servizi medici e veterinari del
Dipartimento di prevenzione e si esprime attraverso la profilassi vaccinale o farmacologica, il
counselling, la sorveglianza, la ricerca dei contatti, la diagnosi e cura tempestive.
Le coperture vaccinali, finora elevate e in molti casi superiori al livello della herd immunity, si sono
dimostrate in grado di proteggere la popolazione dalla circolazione di molti patogeni.
L’intensa attività di profilassi negli animali da reddito ha garantito di eliminare TB e brucellosi e
tenere sotto controllo le principali zoonosi.
Cosa abbiamo fatto
Attraverso il sistema di sorveglianza SIMI, MTA e zoonosi (sistemi continui e consolidati) i servizi
tengono sotto controllo il verificarsi di casi sporadici o l’insorgenza di focolai epidemici nella
popolazione e nel patrimonio zootecnico. Le sorveglianze speciali, incluse quelle di laboratorio,
consentono di monitorare il successo delle strategie di controllo e di individuare e correggere i
motivi di fallimento. La sorveglianza delle malattie infettive a livello locale si raccorda ad un più
ampio sistema di sorveglianza nazionale ed internazionale che consente di identificare
rapidamente problemi emergenti.
Nel 2012 il SISP ha notificato nel sistema di sorveglianza nazionale 405 malattie infettive, e ha
contattato attivamente più di 400 persone per condurre l’inchiesta epidemiologica, fornire
counselling, prescrivere accertamenti o offrire la profilassi. L’ambulatorio dei viaggi internazionali
ha offerto counselling e vaccinazioni a 577 viaggiatori; la maggioranza di coloro che hanno
ricontattato l’ambulatorio dopo il viaggio non ha riferito problemi collegabili allo stesso. Un
viaggiatore ha contratto la malaria non avendo effettuato la profilassi che gli era stata
raccomandata.
Nel 2012 sono state somministrate 29.308 vaccinazioni per lo più in età infantile ed
adolescenziale. L’elevata attenzione degli operatori sanitari e la buona adesione della popolazione
hanno consentito di ottenere coperture vaccinali molto alte contro Difterite, Tetano, Pertosse,
Poliomielite, Epatite B, Haemophilus Influenzae, Pnemoccocco, Meningococco C, Morbillo, Parotire,
Rosolia, papillomavirus.
Gli interventi di prevenzione diagnosi e cura delle infezioni sessualmente trasmesse sono stati
realizzati all’interno di ambulatori dedicati e protetti della SOC Malattie infettive, ma anche
attraverso interventi di educazione ad una sessualità consapevole condotti nel contesto scolastico
dalle psicologhe del consultorio.
La struttura per il Controllo delle infezioni Ospedaliere ha continuato le azioni di monitoraggio e
controllo con particolare riferimento ai microrganismi Alert, alla legionellosi ed al fenomeno
dell’antibioticoresistenza. La SOC si è occupata, tra l’altro, della redazione, diffusione e
monitoraggio di protocolli e procedure assistenziali; sono stati raggiunti elevati standard nella
corretta applicazione delle procedure.
Molta attenzione è stata dedicata alla sorveglianza ed al controllo della TB; nel 2012 l’incidenza dei
casi a livello locale è risultata inferiore all’atteso. Tutti i contatti dei casi (127 contatti stretti a
rischio di infezione, in ambito familiare, lavorativo e comunitario) sono stati controllati ed
eventualmente indirizzati a profilassi farmacologica.
Per quanto riguarda le zoonosi, l’ASL AT è dichiarata zona indenne da TB e brucellosi negli animali
da reddito. La condizione di rischio è bassa per listeriosi, cisticercosi, echinococcosi, salmonellosi,
E. Coli enterotossico, nulla per TSE ed aumenta la percentuale di allevamenti con elevate
condizioni di biosicurezza per Trichinella.
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Per saperne di più
Per approfondimenti possono essere consultati il sito del Servizio regionale di riferimento per le
malattie infettive (SeREMI) e la sezione specifica dedicata alla Sanità Pubblica della Regione
Piemonte.
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Prevenzione in ambiente di vita
Il Bisogno di Salute
L’osservatorio ASL è troppo limitato per tratteggiare lo stato di salute dell’ambiente di vita, dal
momento che molti dei dati necessari sono in possesso di altri Enti e non sono sufficientemente
condivisi. Si possono comunque evidenziare alcune criticità.
I problemi legati all’ambiente abitativo rappresentano la maggior fonte di disagio espressa dai
cittadini ai servizi del Dipartimento. La questione non è solo limitata alla insalubrità dell’alloggio,
ma proprio alla indisponibilità di un tetto: la crisi ha esasperato il disagio sociale e sono sempre di
più le famiglie sfrattate perché non più in grado di sostenere il costo dell’affitto. Gli alloggi popolari
e le soluzioni finora messe in campo non sono più sufficienti ad arginare tale emergenza.
Non solo i soggetti privati, ma anche le Pubbliche Amministrazioni faticano a sostenere gli alti costi
necessari a mantenere qualità e sicurezza in ambiente di vita, dalla manutenzione degli edifici
collettivi o aperti al pubblico alle operazioni di risanamento e bonifica di inquinamenti ambientali.
In tale contesto di scarsità di risorse diventa importante selezionare le priorità e valutare con
attenzione le situazioni dubbie in cui la pretesa di mediazione fra interessi di parte (reclami e
controversie fra privati) appare prevalente rispetto all’esigenza di tutela della salute collettiva.
Cosa abbiamo fatto
Il SISP garantisce praticamente sempre il supporto alla PA nella valutazione dell’impatto sulla
salute dei determinanti di tipo ambientale con pareri puntuali o attraverso la partecipazione a
organismi collegiali (51 conferenze di servizio o tavoli di lavoro nel 2012). Il compito non è facile e
gli strumenti normativi o procedurali (linee guida e raccomandazioni) risultano spesso carenti. Il
Dipartimento di Prevenzione ha cercato negli anni di fronteggiare tali lacune dandosi delle regole
e linee di indirizzo che potessero semplificare i rapporti con il mondo delle imprese,
standardizzare le risposte e facilitare le decisioni dei progettisti.
Gli operatori dei servizi hanno garantito ampia disponibilità all’ascolto delle esigenze dei cittadini,
all’informazione ed assistenza di professionisti privati e tecnici delle amministrazioni per proporre
un approccio propositivo e costruttivo piuttosto che punitivo o repressivo.
E’ stata data priorità al rischio da contaminanti chimici presenti in diverse matrici e prodotti,
compresi alimenti e mangimi, ed alle problematiche derivanti dalla sempre crescente penetrazione
dai mercati internazionali di nuovi prodotti e nuove tecnologie.
La vigilanza di iniziativa del servizio è stata indirizzata agli ambienti abitativi, collettivi e
assistenziali (scuole, strutture sanitarie e sociosanitarie, …), alle strutture per la cura del corpo
(estetisti, acconciatori, tatuatori, massaggiatori…) a quelle ricettive e ricreative: sono stati
effettuati 335 sopralluoghi anche nell’ambito di commissioni.
La vigilanza su richiesta (reclami di privati cittadini o richieste di PA – 101 sopralluoghi) ha
riguardato in maggior parte problematiche legate all’insalubrità di alloggi di civile abitazione e
percezione di odori molesti.
L’attività di vigilanza ha consentito, anche attraverso lo strumento dell’ordinanza sindacale, di
superare alcune carenze riscontrate negli ambienti abitativi, nelle acque di piscina o ridurre le
problematiche di disturbo legate agli odori.
Per saperne di più
Per approfondimenti possono essere consultati il sito della Regione Piemonte (sezione specifica
dedicata alla Sanità Pubblica) o il sito ARPA.
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Prevenzione in ambiente di lavoro
Il Bisogno di Salute
Il mondo del lavoro ha subito dei cambiamenti negli ultimi anni, sono state introdotte innovazioni
tecnologiche ed organizzative e sono cambiati i rapporti di lavoro.
Si assiste ad una riduzione dei rischi “storici” legati alle imprese manifatturiere tradizionali e ad
una frantumazione moltiplicativa degli stessi, all’inversione del rapporto tra carico energetico e
ambientale e carico psichico e ad un nuovo fenomeno osmotico dei rischi tra ambiente lavorativo
ed ambiente esterno.
Sono aumentate le attività del settore terziario, la mobilità sia intra che inter-aziendale, il lavoro
temporaneo e precario, il lavoro in appalto (decentramento produttivo) e autonomo.
Sono inoltre aumentati i lavoratori extracomunitari ed è cambiamento l’atteggiamento dei
lavoratori nei confronti degli enti preposti alla tutela e al controllo per timore di ricadute
occupazionali.
Il settore edile continua a rappresentare, pur in presenza di una riduzione del fenomeno, un
settore critico per il numero e la gravità degli infortuni che vi occorrono.
Gli incidenti in agricoltura rappresentano un grave ed importante problema per frequenza e
gravità di occorrenza.
Cosa abbiamo fatto
LoSPreSAL collabora ai sistemi di sorveglianza su infortuni, malattie professionali ed esposti a
cancerogeni ed all’implementazione della banca dati regionale sulle aziende agricole.
Nel 2012 sono state svolte 168 inchieste su infortuni sul lavoro procedibili d’ufficio; 30 indagini
hanno evidenziato violazioni.
E’ proseguita l’attività riguardante le indagini per malattie professionali: 55 inchieste delle quali
30 hanno evidenziato un nesso di causa con l’attività lavorativa.
SPreSAL, con la collaborazione del Servizio Tecnico della Prevenzione, ha ispezionato 139 cantieri:
il 51,1 % presentavano condizioni di rischio che hanno portato all’emanazione di provvedimenti
sanzionatori. In 52 casi sono stati rimossi elementi di rischio per la caduta dall’alto.
Sono state ispezionate 71 aziende agricole, nella maggior parte delle quali si erano verificati
infortuni con macchine agricole. Sono stati inoltre attivati momenti di informazione rivolti alle
aziende agricole ed ai Centri di Assistenza su temi inerenti le attrezzature ma anche problematiche
legate allo stoccaggio e all’uso degli agenti chimici. Gli infortuni in agricoltura si sono ridotti del
40% tra il 2009 e il 2011
La S.O.S. di Ergonomia Occupazionale dello S.Pre.S.A.L. di Asti ha continuato ad attuare un’attività
di vigilanza e prevenzione dei rischi ergonomici (biomeccanici) presso le Aziende presenti nel
territorio dell’ASL AT; predominanti sono state le aziende controllate nel comparto industriale
(13) e in quello dei servizi (16). Si è osservata una riduzione dei livelli di rischio ergonomico si
nelle aziende oggetto di controllo.
E’ proseguita l’attività di formazione attraverso i corsi (225 ore di corso e 900 persone formate) e
iniziative di confronto (seminari, incontri tecnici, ecc.) con le figure aziendali per la sicurezza.
Per saperne di più
Per approfondimenti possono essere consultati i siti della Regione Piemonte, INAIL, Servizio
Sovrazonale di Epidemiologia della ASL TO3.
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Incidenti stradali e domestici
Il Bisogno di Salute
Dal 2009 è attivo in Piemonte il Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale
mediante convenzione con ISTAT, mentre i dati relativi agli incidenti domestici derivano dalla
sorveglianza Regionale attraverso i dati degli accessi ai Pronto Soccorso.
Nel 2010, in provincia di Asti gli incidenti stradali sono stati 599, 843 persone sono rimaste ferite e
15 sono morte. Le morti per incidente stradale rappresentano circa l’1% di tutti i decessi, ma
riguardano persone in età molto giovane. Il carico assistenziale legato a incidenti stradali è
rilevante: sia la durata media sia il costo medio dei ricoveri da incidenti stradali rimangono
notevolmente superiori alla media dei ricoveri totali.
Nel 2010 il PS della ASL AT ha registrato 14.724 accessi per incidenti domestici. Il costo
dell’assistenza legato agli incidenti domestici è direttamente proporzionale all’età dell’infortunato.
Cosa abbiamo fatto
L’approccio alla problematica degli incidenti è tipicamente multidisciplinare e multilivello, in gran
parte esterno all’area sanitaria, ed i servizi di prevenzione non possono che contribuire con
messaggi informativi ed educativi .
Nel 2012 si è cercata la collaborazione con le scuole, con le autoscuole , e con l’UTEA per momenti
di formazione.
Inoltre e sono stati sfruttati alcuni momenti di contatto con l’utenza per motivi vari (cosiddette
“occasioni opportune”, per esempio in occasione di accessi al consultorio o al servizio vaccinale o
durante le visite in alloggio) per veicolare messaggi e informazioni.
Per saperne di più
Per approfondimenti possono essere consultati il sito della Regione Piemonte e del DORS.
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Tumori e Screening
Il Bisogno di Salute
Il cancro della mammella occupa tra le donne il primo posto in termini di frequenza: rappresenta
circa il 30% di tutte le nuove diagnosi tumorali e la principale causa di morte oncologica. Lo
screening mammografico consente interventi meno invasivi e riduce del 45% la mortalità nelle
donne che lo hanno eseguito.
La neoplasia del collo dell’utero presenta un numero molto più limitato di casi (circa il 2% dei
nuovi casi di tumore femminili).
I tumori del colon-retto si collocano al terzo posto per incidenza tra gli uomini e al secondo per le
donne. Gli esami di screening infatti sono in grado di diagnosticare più del 50% di tumore negli
stadi più precoci, quando maggiori sono le probabilità di guarigione.
Cosa abbiamo fatto
Nel 2012 tutte le donne residenti nella ASL di età compresa fra 50 e 69 anni sono state invitate
tramite lettera allo screening per il tumore della mammella, mentre le donne di 45 anni sono state
informate, sempre tramite lettera, della possibilità di accesso volontario e gratuito al servizio. Il
64% delle donne invitate (età 50-69) ha effettuato la mammografia.
Tutte le donne residenti nella ASL di età compresa fra 25 e 64 anni sono state invitate tramite
lettera allo screening per il tumore del collo dell’utero, e il 53% ha aderito al PAP TEST.
Tutte le persone di età 59-69 anni sono state invitate allo screening per il tumore del colon retto
attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT): circa il 44% della popolazione candidata
ha aderito allo screening.
Per saperne di più
Per approfondimenti possono essere consultati il sito della Regione Piemonte e del CPO (Centro di
riferimento regionale per la Prevenzione Oncologica).
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