Biotech e medicale reggono la crisi mercoledì 21 agosto 2013 di Redazione AboutPharma and Medical Devices http://www.aboutpharma.com/news/aziende/biotech‐e‐medicale‐reggono‐la‐crisi/ Rimane stabile il numero delle operazioni ma sale vertiginosamente il loro valore. Di Anna Gervasoni, direttore generale Associazione italiana del private equity e venture capital (Aifi) Dal numero 110 di AboutPharma and Medical Devices di luglio/agosto In Italia, nel 2012 si è visto qualche segna‐ le di ripresa delle attività di private equity e di venture capital. Rispetto all’anno precedente, il numero delle operazioni totali è aumentato del 7% a 349, mentre si è registrato un calo dei volumi a 3.230 milioni di euro (‐10%). Le banche continuano a essere la principale fonte di capitale, rappresentando il 35% del totale, rispetto all’11% degli investitori internazionali. Evoluzione del mercato Considerando le attività d’investimento, il buy out (operazione diretta all’acquisizione di un’impresa tramite il ricorso al capitale di debito) continua a rappresentare il segmento di mercato che attrae la maggior parte del capitale (64%). Le operazioni di expansion (investimenti finalizzati alla crescita dell’azienda) contribuiscono per il 29% degli investimenti totali, con un aumento dell’ammontare medio delle operazioni (7,1 milioni di euro rispetto ai 4,9 milioni del 2011). Analizzando la distribuzione geografica degli investimenti emerge come, in linea con l’anno precedente, il 97% abbia interessato imprese localizzate nel Nord Italia (61%). A seguire, con il 20%, le regioni del Sud e Isole e infine gli investimenti realizzati al Centro (19%). In termini di ammontare, il Nord ha attratto il 90% delle risorse investite, il Centro il 6% e il Sud il 4%. I dati Il 2012 ha segnato una netta ripresa dell’ammontare degli investimenti anche nei settori biotecnologico e medicale. Il valore totale delle operazioni è passato da 63 milioni di euro del 2011 a 335 milioni. Resta stabile il numero delle operazioni: 35 nel 2012 (rispetto alle 36 del 2011), di cui 7 nel biotech e 28 nel medicale. Quest’ultimo si conferma il campo maggiormente attrattivo per gli investimenti: 26 le operazioni realizzate nel 2011 (rispetto alle 10 nel biotech) e 21 nel 2010. Allargando lo sguardo alla distribuzione totale delle operazioni high tech nel 2012, il medicale è al secondo posto con 19 operazioni (pari al 14% del totale), subito dietro al computer (24%). La distribuzione per tipologia di operazione vede al primo posto le start‐up (investimenti per l’avvio di un’attività imprenditoriale) con 18 operazioni (52% degli investimenti totali), seguite dall’expan‐ sion con 7 operazioni (20%). Chiudono buy out e seed (investimenti nelle primissime fasi di sperimentazione dell’idea d’impresa) entrambe con cinque operazioni, per una quota rispettivamente del 14%. Il regolamento Ue Guardando al di fuori dei confini nazionale il 17 aprile scorso è stato pubblicato il Regolamento del Parlamento e del Consiglio relativo ai fondi europei per il venture capital. Si tratta del primo grande passo per la realizzazione di una comunità europea di venture capitalist e darà la possibilità di avere regole comuni cross border. Tra le novità, la principale riguarda l’introduzione di un passaporto europeo che consentirà ai fondi registrati come “EuVE‐ CA” (European VEnture CApital funds), di raccogliere capitali all’interno dell’Unione con un’unica autorizzazione. Il regolamento diventa legge senza necessità di essere recepita ulteriormente dai singoli Stati. La nostra speranza, come Aifi, è che questo cappello normativo si adatti ai piccoli fondi di venture capital che hanno un ruolo importantissimo sia in Italia, sia in Europa. 
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