Paolo Valera ·
L. I
FONOAZIONF
ISTITUTO GRAMSCI
BIBLIOTECA
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3055
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"· fRAnCESCO JtlTTI
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Presidente dei Ministri
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libro di C: s . ' Colombo
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Pubblicazione m ensile.
Paolo Valera
FOND,\ZlONE
lSTfTLTO GJl,\.MS.::
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op.
FRANCESCO NITTI
BIBLIOTECA
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305!)
Presidente dei Ministri
000102611
MILANO
CASA EDITRICE " LA FOLLA ,
Vio Todino, N. 13
19 19
I
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Tipografia del Giornale LA FOLLA
Mil11no
La serie degli uomini bmti non è ancora !Ìnita. I mii.i::.tri
à poigne somo interminabili. Essi soli bastano a dilatare sempre 1più la spaccatura che disunisce gli uomini di goviemo
del.'.a potente caipitale da.gli uomini del lavoro dt tutta. la
penisola. Si ritorna ai tempi de11a Roma an:tica fr.a cittadini e
non citta<li.ni, ai conflitti di coloro che hanoo e <li coloro
che 111on hanno.
La classe che si è impadronita di Roma e 'legifera per la
borghesia contro il popolo è bestiale, brutale, preipotiemite Fa
e disfa a nostra insaputa. Con una maggioranza di servitori
ubbriachi di opp.osiz.ion.e proletaria noi abbia.mo perduto il dinitto alla autonomia, all'èra della prioduziooie inten&a, alla liberazione di tutte le per.s-ecuzioni governative. I pa<lrorui della
fabbrica legislativa sono misoneisti capaci di tutte le delinquenze stata.qi. Per i dittatori antiproletari noi siamo sudditi.
plebe per i loro fiics, per la loro po.Jizia allenata alla bastonatura e alla cazzottatura.
l.Iuore Ull1IO di questi despoti da mu.seo criminale e r..-e sale
uno 1peggiore, più assetato di sang-tte popolare.
Sparisce Depretis - un plebivorn. un divoratore di ripnt.azi·oni socialisbe, un cast'ig-atore iniquo ddla democrazia n~­
scente - •e ci troviamo a faccia a faccia C'Oll1 un ban<lito come
il Crispi. venduto alla monarchia per ladrare e straziare il
popolo. Crepa Di Rudinì, un sicilliano tutto inz'ttppato di sang-ue di masse, ed eccoci sotto la tutela di Pe'lloux. un soldatacci.o che ha tentato di sopprimere !le poche libertà statutarie per fa.ne dell'Italia democratica una società di coaHi
e di galeotti. Soldato truculento, inglm·ioso e sc:mdal.oSIO',
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via! lMi stomachi anche a vent'anni di distanza. Della civilt.1
moderna egli non aveva imparato che la vittimizzazion.e a
colpi di !Jali.sti~e. e ad ~ni di ga!Jeira. H~ preso il suo posto
Giovanni Giolitti, rnn ltvragatore d1 coscienze, un distrutto.i-e
di dii'itti social<i, un terrorista rimasto agli arresti in massa
e alLe st1·agi di strada. Tutti gli i<lioti ci ha imposto la borghes·ia parlamentare. Salandra, un otre di fluidi puzzolenti w 1
demente che ha sognato le glorie inapol•eoniche un arfas~t!Jo
della l1egisl,azione che si è circondato di accen~itori di entusiasmi a pagame1_1t~ per l~ propria el.evazione, un megafomane della prnpna insufficienza condensata in un volume d·i
tc:i-ame int~llett~1a_J_e _e m;sso. in vendi~a in piena conflagra;r,.10:ie1. Alt~-1 ant1c11sti del! ordine pubblico. E' venuto Orlando
a r;nv1gonre 1,a cens~ra, a~ ~llargare le zone mi1itari, a triplicare Ja razzia degh uo~m1._ _Egl_i se ne è andato dalla vita
parlamentai-e con le carcen nulitan e borghesi rigurgitanti di
v'it~ime. ~on Lui se 1.11e. è anda~o un _altr<;> vec_ch.iardo, il Pappataci. ?onn1110, un ministro dei gabinetti neri, un. irntrigélJllite di
p:olittc~ estera che . ha se~re ~cl uso _dalla vita nazionale
la n~z10.rne. Con tutu questi s1gnon. che Sci oorno fatti paga.re il
patnolllsmo statale, ~~e ~anpo misurato la respirazione e i
viveni a tr~ntasette tUJLi?ru d1. per~one, no_n si (?Oteva più a111.dare avanti. La gent'.e dimagriva, 1scheletnva, s1 abbandonava
alla disperazione. Si invocava un uomo che ci riconducesse alla. esistenza .n'armale, cbe ci liberasse dai decreti Iuo•o-otenenziaLi, che ci lasciasse andare a dormir.e senza il ca~anone
del c?pa~ifuoc?, ch_e ci des.se la libertà ~i voltarci nelle ore dei
nostri b1sog11J e d1 poterci lamentarie di quiesta vitaccia di dol~ri e di astin~nz.e s~nz'e~sere agg-uantat~ come disfattisti. Ambiente canagliesco _m cui non hanno trionfato che i fo•rnitori
milita.J·i, che i patr.1otta dei monopoli alimentari, che i ti.pacci
della borsa ? la V1ta c~e ~~no. corsi d isperatamien.te ali' opulenza, aHe nc.c~ezze, a1 m11Loni. Con u~a stampa dall'anima
fognosa dl'e si e p1105trata a tutte le ingi,unzioni, che si è pre~at~ a .:t.utte }e menzo~n~, che ha. lasciato. s<lentare le popolaz10~i dt. tu~te lit'. p_rovmc1e, che Cl ha las.c1at0< decimare i solda~1 a d1ec1 a .<l1ec1, sen~a url~e. sei:za. chiarrnar gente, senza
gr,1da;r~ al delitto. P~nn.1,vendol1! Cosi s1aimo divenuti gregge.
~ amb1e~te non yuo pm. esserie chie di gregge. E' un ambiente d1 paur.os1_. Il gél;bin~tto della nazione più nefando è
cadt<to neLla v1gliaccher~a circondato di vigliacchi. C'e g-ente
che discende fon dove non c'è più g-iust'ificazione. L'oriandismo 'è diVlenuto tlln mis1erabile ·s.ino111imo di trnffe e di strng.i
statali..
E' vc1111uto Francesco Nitti in forma di radicale nwnar-
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chico. 01I. scluavi sono sempre terrorizzati dai successori di
un empirismo che rasenta il maJandrinao-o-io parlamenitare
1,....h. f
;:,;:, di quella fred-.
"-' 1 u scoittato d a li' acqua calda ha paura
da. II nu,ov'? \-enuto spaventa o sgomoota. Non si sa se al
g~\·~r~10 e g1l1ll_11to un pazzoide o un ~11omo_ geniale. Fnancesoo
N 1t~1 e su} la pt<:ttafor~a da .pariecch1 anni, ma non gli è ma.i
ca.p1~ata I occ~s1one d1 ra~g;ungere I~ popolarità delle figure
st<;>r~che. O pi't.1tt:Josto egli l ha raggmnta come dirigente un
m1111ster~ ,della pote~te .combriccola parl.amentare romana,
quando. si e occupato m pt.ena gnerra <lJei voluttuari de!.la vilta.
I richm-~s diel mondo. cLeJ denaro lo t1emono e lo esecrano.
Lo c1·edono i~ I_oro Lenine, uno spogliatore statale. E' parso
loro un mend1oniale, ca.pace di baronate, di ao-O"ressioni a
man.o. ~rmatél:. C~m _lui ministro i capitali hanno;:,~rnto de1le
teqr·.1b1li trep1daz1om. Ambizioso, carico di cifre delle ricchezze indiYiduali e collettive, pu,ò darsi eh 'eo-Ii abbia sognato il 'SUO Due Dicembre finanziario. Pro~ombere sul
d~naro e impa·dronirsene. K a,poleone si è impadronito dell'1mp~1~0· ~on_ un ~forny qualunque. Nitti ha minacciaito i
grosc;1 ca.pitali ~on un semplice decreto lr..10gotenenziale. O mi
~at~, l.1a detto 111 una Camer<l: stUlpefatta. con gli occhi sugli
qtalia111 sfondolatamente r.icch1, o prendo. Lenine è stato fraseologicame111te meno audace al mon~ento della deposizione
del cap:t~le. A tutti colo•ro che l'hanno udito è parso una doppiett;;i bngamtesca, o urn pensiero lenirliista. Egli si era buttato 'StilL'oro degli aJtri, stri pat rimoni legittimi dei signori
de\·oti alla monarchia. O mi date o prendo. Con le orecchie
assordate dal disastro di Caporetto. il grande finanziere aveva
fiutato la débacle e vole\·a corrrere ai ripall"i con una espropriazione violenta. dove era l'oro nascosto, d°'·e era l'oro
eh.e impediva ai.i proletari di sorgere e partecipar ... personalment~ aLl'ammri.ni.strazione pubbfica. Il. sno .programma di
fu.rteggiare l'ultima aristocrazia. del nostro paese era accounpagnato dalla dichiarazio.ne che l'indipendenza era preferibile alla ricchezza. Senza indipendenza, aveYa deltto in qualche parte. non è possibile ruessuna ver:a elevazione. Dopo
l'o mi da-te o prendo è scomparso. Gli è toceato dare le dimissioni o le ha date per fugg-ire dalla glffilte che vedeva in lui
un Bonnot ministeriale capace di aprire vio}emtemente le
casse forti.
Il suo titolo ufficiale è di professore ordina.rio di diritto
finanziario e scienze dielle finanze nell'Università di Napoli'.
E' nato a Melfi il 6 lng.li-a 1868. E' idolatra di sua madre. Il figlio di Dumas ha dovuto aprire la_ conchiglia
con la punta di una spaida. Francesco N itti ha avuto le
vaJve aperte. Non ha trovato osta.col~. Qua.si fanciu~lo si è
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FONDAZIONE ISTITUTO GRAMSCI
ONLUS
F.}IBLIOTECA
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visto alilargare le braccia da un protettore possente - dal
Roux - I 'associato dell'azienda libi-aria di Roux e Viarengo
e dal direttore della Stampa, il quotidiano de11'egtremo Noird
che rapp r esentava, nella gamma dei col•on politici, il piemO'ltesismo. F r.ancesco Nitti gli è sempI'e stato g-rato. « Dedico a
te questo mi<;> libro per sci?gli~re u~1 anticò voto di riconoscenza. Tu sei stato sempre il 11110 echtore cortese, e tu hai accolto amicamente arei tuo giornale, molti anni or sono, me
qt.nesi fanc~~l~o. e ign oto .. La bo_ntà a~fettuosa eh~ tu hai aYuto
per me ali m1z10 d>ella mia ca1T1era d1 lavoro (ahi! come rude),
il tuo oonsi~Jio e_ la tl~a pa~~la non l~o dimentic:ato mai p1L1
tardi non d1.mient1c hero mai m avveni re. » Con il futuro 5enato;e e il futuro direttore <lella Tribuna non gli è stato diffici le di. passare presto fra g li emiinenti diel ~iornalismo che
lavorano• l'articolo di fondo.
Veduto nell'Illustra::ione Italiana che lo ha messo in circolazione come presidente dei ministri pare un gigante . .:.J on è.
Egli non ha potuto li~are dal calice diella vita. tanta signon)ità fisica. L'Ill11stra:;1011e ha Yenduto1 del bluff fotografico.
Francesco N'itti non è che un bassotto. Egli è un barilotto
di carne su gambe corte. Qualcuno lo ha paragonato ad Adolfo
Thiers. Non dissento . Il confronto1 incomincia dal.la statura.
L'autore del Consola to e dell'impero 11011 era piu alto d.eJ paracarro. Alla tribw1a francese, del presidente dei minist1-i italiano non si Yed1-ebbe che la snperfici'e capelluta. Le rassomig-lianze personali e intell~ttuali sono parecchi.e. Gli stessi pas:-i
inizitali. L'unO' e l'altro s1 sono fatti strada con la penna giorh a.li stica. Thiers nel C ostit11tio1111cl. Nitti nel quotidiano di
Roux. La stessa tendenza - tenuto calcoJ.o dell 'epoc'l.
di chi vive e d'i chi è morto. Lo schiacciatore della Comune è morto nel 1877. ConserYatore ti primo e moderato il
secondo. Entrambi hanno an1to dell'affezione pe1- il giornalismo. Thiers è stato il redattore della protesta contro~ le ord:nanze del 1830 e Nitti è stato J'abo·!itore della censura croattesca istituita con decreto luogotenenziale dai manig-old i che
lo ha11110 preceduto nel laY-oro parlamentare di « to~, liti <li J
che mi ci metto io» . La loro tenerezza rer la stam1)'?i non h't
mai impedito aH'uno. e a ll 'altro di sciorinare lo spirito del conserYatore g-iornalofobn. Thiers è <;tata 1111 massacratore c·i
giornali. Sono tutti ~ due giornalisticamente bifacciali. Al
potere la loro concezione fu e sarà tm'a,ltra. Francesco Nitti
è già pentiito di averli sba,·agliat·i. Non mi meravio-Jierei do!11a.ni di. ~d~~lo ol~ra~~iare se ste:sso con il guinzct'g!io deg~i
irnconc1hab1li dell opm10ne pubbJ.1ca. Non ho voluto servirmi della parola libertà. E' un vocabolo che ha fatto la fortt1-
~cli tutti i malviventi. :\I potere i massimi cultori della libertà
?1 stampa tramutano la loro concezione. Lo stesso ?\"itti non
e ve_n~1t~ me~: al p1?ncipio parlamentare. Libertà di parola per
tu~t1. I ~1ttadm1,. se e ~ep_u'.ato. Se è mmistro o presidente dei
m~n_1$trt,. due m1tragl_1atnc1 per le pòa.ttafonne orali socialiste.
E., ti solito voltafaccta della politica. citaliana. Pantano è stato
p1u audace. Cc:ime deputato ha riversato caterve di improperi
s~tlla m?narch1a sabauJCl.a. Come ministro non ha avuto che
piaggerie per_ ~a qoron.a che lo ha prezzolato. Lo s.i è chiamato raba15as. pm d1 una volta. Lo hanno messo aLla porta di
Mont•ec1tono _con m_ucc~i .di in_vettive. E tuttavia oggi è ritorn_at_o alla me<l1ocraz1a m_1111:Stenale e con Nitti. E' così. Il quot1d1a_no che eleva questi signori allo ::enit può diventare domam e.on loro, senitori del re. il foglio di una moltitudi111e di
ri' oltosi o una macchina di sedizio;}e. Durante la censura la
Stampa di Torino si è ,-eduta ag-g-redita dall'orlandismo un
centinaio di volte. I suoi artico!~ direttoriali venivano mandati al macero ministeriale. Francesco Nitti e Adolfo Thi·ers
nO'J1 si scompagnano nteppure negli amori monarchici. G1i
anni sono passati inutilmente. ::'\itti è rimasto aJ chef d'oeu:z:re
della borghesia: alla figura usata dal monaN:a o al simbolc• di
una istituzione chiamata Corona. Thiers a\·e,·a uno stiJ..e direi
quasi romanzesco. Lingua pura, fascinosa, piena di lampeggiamenti. Napoleone I esce dalla storia del consolato o dell'irn,pero come il più grélll1de scrittore e il piLt grande costruttore del mondo•. Lo stile di Francesco Nitti è-più pesante.
Egli è uno scrittore d i problemi sociali. Le sue pagine son.o
c,artche di cifre e di adì per !'or.o straniero, per le banche
straniere che pnestavana i loro forzieri d'oro allo stato italiano. «Alcune delle maggiori industrie, scrJveva egli nel
1915, all'esordio della guerra, sono sorte non solo con capi-tale. ma con cLirezi-one tecnica e spesso con gruppi di operai
scelti stranieri». Noi abbia.mo in lui il massimo nazionalista
del denaro. dell'indusitria e del lavor atiorre. Ma ohimè! L'Italia è stata e sarà ancora largamente esportatrice di uomini.
l libri del Nitti nè sono popolari nè ag·itano I.e masse che
fanno da. protagonisti nelle sue pagine. Le r.ivelazio:ni ch'egli
ha fatto sulle condizioni del nord e del sud e 1&ui contadiru
della valle del Po, della Basilicata, e della Sicilia hanno
lasciaro J'emigrazionie peggio di prima. I pa.esani meridioarnli continuano a cercare !'esistenza in Ametica e i ya!ligiani
a riprendere ogni stagione la via della Svizziera, della rr~pub­
blica austriaca, dell 'Un gheria leni nizzata o c:J,ella Germania antjmpeniale. L'Italia si accontenta di mantenere le ter:re incolte e di impararoe dalla Germania i suoi metodi1 di organizzazione industriale, la sua tecnica, la via dell'ascensione comt
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-8men:iale. L.Italia del K1tt1 do\'rebbe essere tt1tta degli
abiJ.i, vorrebbe che continuasse sui :.-noi capitali. L·inter- •
n,~ionalizzazi?~e mo~taria è il, suo incubo. La, guerra. ~r
1 immenso mm1stro d1 Roma, e progresso . E ·nelnttab1t-e
ai popoli che vogliono sorgere, salire. arri.cchfre. « Ce1me il
dolore prova le anime, la guerra prova le attitudini dei pioipoli.
Il grande cimento della guerra misura lo spirito d1 riuunzia,
cioè la fede che i popoli hanno in se stessi e nel loiio avvenire.
E per_ò l~ grandi gwerr~ sono seguite. da w1 /om11dabile risveglio d·1 tutte le energie. La t,'1.ierra 111grand1sce 1. pen&ero
di un popolo e ne eleva l'anima.· La ~..ruerra ha an1to ::.emp re t1J11
fascino doloroso e terribile. Non e esso il maggior male dell'umanità. Da tutti i grandi sforzi collettivi , da tutte le esia.1tazioni del sentimento. da tutto cic'i che ha abituato alla rinunzia della vita per una grande causa è venuto sempre una eJ.ev.azion.e morale dell'umanità. La guerra del J 870 fece l'impero germanico. colossale costruzione di cui si yede ora tutta
l'ampiezza. ma rifece anche la Francia di cui si vede anche
in questi giorni la superiorità sulla Francia del terzo ~apo­
leone ».
· Benissimo1 Il dittaro:-e di :'.\lontecitorio 11011 poteva riuscire
più super,bame.nte geniale. Kon è l'foiternazionale dei lavoratori che spinge le nazioni alla pro:-perità. alla grandezza, a·lla
soddisfazione sociale. E' l'ecatombe. è la strage. è il popolo
che si precipita sul popolo con gli antagonismi di r.azza, con
i bramiti f eJjni delle pantere che clo1111nano le più , aste zone
umane.
Il Gia,ppone non è i'ultimo esempio. Arnm.azzandiQI i nussi
a migliaiia è uscito dal sangue delle sue stragi l'impero più
ammucchiato d'0rn e di civiltà europea di tutti i riegni oriiei1'., 1i Salute agli sgozza tori all'ingirosso•! Non importa se la
Serbia sii è lasciata trncidare dai mag-iari e dagli austriaci .
La Francia dissanguata nel '70 è riso'rta. Viva 'il Kai;;er di
Berlino! E' mercè sua se il cosmopol:tismo moderno ha piotuto
sviluppare le sue terudenze rapaci e S<poltrire le ;1azion.i per
maggiori conq11iste e mag-g-iori invasioni nei paec;i c1~!! 1 ; ammucchiamenti dell'oro. Che importa se i serbi e •'? i belgi
hanno lasciato quasi tt::tt.ii la vita durante Je ima::iioni austriia.che e tedesche! Signori superstiti Yoltatevi verso I' Africa. australe. I boeri sopravvissnti ai bombardamenti, sono
suUa vQt:l. del .più alto benes~ere sotto la hltela dei loro spogliatori e dei loro assassini!
Belgi, basta dielle vostne lagrime. 1\ el sangue dei vostri
col1dtfàdini è il fasto'<lella vostra futura grandez::i. Cannoni
a grande po!iàta, .c~iltr1.<;>ni 'C he face')~ite ~it~~re gli esp lo siv ~
nel cuorè d1 Pang>, siate bene<lett1 ! \ 01 s~ete ger:ieraton
-9di capitali e di benes5ere. Fate sentire la vostra voce. Con voi
noi siamo in piena epopea. Le c:Le.~c1-izion1 deo-li ambi.enti
aff~·lla~i di <Ai:da.:e:i. di n:utilati. di. mandati al ~uro rer le
fucilaz1on1. d:i cHta demolite e straziate dalle esplosiiom non
com~nuove più nessuno Ciò che commuove è la o·u;erra.
Guerra. I\Iagari delle guerre ci' ili. Dateci delle guer~.
za di esse l'umanità perisce.
Borg·he<;ia. sopprimi il panico che er·a in te per il date o
Prendo. f rancesco Nitti è vostro. Tulto vostro. TeneteveLo.
Fi-ancesco 1\itti è il capolavc>ro .della borghesia in lotta
coi padroni della strada. I padron.i dello stato non potevano scegliere uomo .più adatt0 Egli è l'uomo dai grandi
gridi borghesi che spav"Cntano o coi quali crede di spav1entare i nemici o. i proletari;.
Xon è il pan.•e1111 dell'ir1telli~enza. L'autodidatta. Egli
è gitunto al parlamento con la testa ricca d1 materiahe per
»a 1sgomiruazione degli anticapita·!i-o.ti, dei m..anisti, d'e:i leninisti, dJe6 cllemolitori di questo mondo di fortunati e di
sfontunati. La sua eloque:n.za L vostra, o borghesi, come
queU.a. di Cicerone era di Giulio Ceqre. Eloquenza satura
della vostra missione sociale. Come Cicerone non conosce
idealità romant1che. Lavora e si fa pagare. Aspetta il c!ièque.
Kitti non \'1.!0l finire pensionato del re come Lamartine.
Vuol morire nel fasto come Cicerone che non orava che
a pagamento, che non terminava J'oraziiome senza. presientare
al su•o signore la cambiale di 1·iscoss.i~me .. S~g·norr òella bor~
ghiesia del ,-entunesi mo secolo. tog.ltetie' .1 tl ca!):pello. ~gli
è il vostro M'iirabeau. senza avene i suoi orgam vocall. A
centiovenltisette arnni di di-.tanza l'eloquenza si è modificata.
ì\on è più il tempo delle aquile. L'ultimo uomo.che attirava
1e moltitndin.i dai gLJ.sti auditivi ~ stato assassinato da un
bisognista della bor<'ghesia francese. Jean Jaurès. 1'.uol'.1~ che
ti·aeva dalla gola la sonorità del verbo nelle alit1tud111~ del
pensier.o, che' da,·a un'espressione all'annonia delle desinenze non ha lasciato eredi. Eg-li fu i'ultimo oratore che faceva
crollare le mura d1 que5tà Gerico destinata a passare fra
le società che hanno ,-issuto t1·oppo.
_
L·eloquenza di Francesco Nitti è del suo secolo. ~on
va aì vertici del sentimento e non tr~sfo:ide d~l'orat?r~ ne.ll{t!<lito.re come i1 tipo di Arturo Labno1a. ?\o egli e deJ
bftter come lo era Thier::. come lo fu Gladstone, come
lo è Balfour. Secondo un cortigiano della penna F rancesc<;>
J\itti è t1Jll oratore che 10nora la. tr11?una p.ar.lia.ment~re. Puo
da.1•si. Passi pnne per «oratore d t primo ordme» · F O'rs.e .ali~
Caimera lo spettacolo oraito1-io è SC0':11Jf>ia!SO. Pier me N1tti omane débafc1·; Egli pada con s0Llec1tudme, con natnralezza,
Sen-
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10 -
con sfumature sarcastiche o ironiche Ecco tutto. E' un ragionator~., La sua 1-r:en~alità nasenta quella di Lloyd George.
Come ltu e él:'t'tore di .P<1att~fonn.a! ~.enza i pugni di Ci·ispi. ~e
barzellette <l1 Depretls o 1 lenoc11111 o le volate letterarie ci
CaYaJlOltti. Impetuoso. quiakhe 'v10ilta. Qualche volta artl.ito, ~ito come Lloyd Geo.rge, quando scoperse che
1 operaio. noo1 avev.a per pro_pneta che la tomba o quando
fece senit1 re che b1so~n~ va u11po:·er11i:e i h'Ta.ndj lords oon
una .grossa itas.sa. sug11 mc1~em.entl. I< rancesco . N itti gli tiene dietro" ~1orm son? davanti alla sua m.aggJ'Qranza paJ·lamentar;e. egli ha bandito la sua sentenza d.i finlé!Jnziere staitale
assicurando gli elettori chie avrebbe messo la mano sulle a.Jt~
forttlùlte accumulate rapidamente dai pescicani del.la '!'llerra.
~la ~e Fra:ic~co Ni.tti ha l'eLoquemza della st.ta gente. egli
ra.gg1.unge 1 pinnacoli diella ~rutalità e ~ell'~t_:ois.mo e del patnott1&mo statale, quando s1 tramuta 111 dittatore. Allora si
Ta senti'I'e carabiniere. Allora è Casa Traversa che parla i.n
lui. Alhoira egli si disumanizza completamente. Allora eloeia
i suoi colleghi di ca.senm.a e manda una lettera al loro càpo
supremo.
«Ebbi g'ià d.ail ministro del Tesoro occasione recente di
dare più larghi mezzi per migliorare le condizioni dell'arma.
Intendo _pi;ocede.re ora a. quella ricostituzionie che dopo Ja
guerra su e resa 111e~es~ana. Durante la g-uerra non si sono
sempre po1ute appLicare le disposizioni tradizionali dell'arma, ma o;ra il nostro scopiO p1rincipale deve ess,ere la ricostituzionle, cOJl mezzi adeguat.i. di quei carabiinieri reali, il cui
noane, a.nche nei più oscuri villagg i, è priestiigi.o. Ciò che il
popol10 d'Italia ama dl più n.e11l'arma dei carabinie1i è il senso tradizionale di prçib1tà e di moderazione, l'essere stati e
l'essere i carab11niieri corrue Wla grande forza permanente di
g iustizia, di sictl!rezzia e di ord1ne. Vogl.ia. signor genern.le,
esprimere aì carabinierii la mia compiacenza per l'opera da
loro p~esta.ta ~u~te_ la guer~·a, per _I'opiera faticosa che pq·estano in q~st1 gi.orru e voglèa espnmere la mia fiducia che
nen'avvierlllre s'a.ranno degni del loro passato». Quante bu~
g ie in poche parole. Il popolo del carahiniere ha on'ore.
Parlo del pop-olo che vive lavorando.
F1·a11oesco Nitti non scherza. Avete veduto in queste
poche parole. Eg-li si è messo nella testa un mondo statale a
s~a.. immagine .. Vuole dei ~oll~bora.t<?ri. e non· deg-li stipendiati O con ltn o senza <l1 lui. I pr11111 rabbuffi sono stati
per i p1·efetti che si pappavan.01il chèqurs mensiJ.e a ufo. ì\on
è da ieri eh 'egli sa che i palaz zi d.::\le prefettme sono sinecure ~er i ~iubi la~i . diella P<;>litica e p~r le ,-itti:ne dei parltiti
pa sati da.Il oppos1z10ne agh altolocati del fonziona:·ismo bu-
-
11
l")Cratico. !\fan.isti-o. tace,-a. Li tollera,·a. Capo di stato non
la vo!uto tacere Lm mfouto. Li ha subito scossi. I11Jetti, po~­
t"oni, Yecchiardi svegliatevi o ,.i metto sul Las.t1·ico. Così ha
de!l:to.
\' oi siete stati la p'epinièi'c politica. o la nutritrice del
cris.pismo. Basta di poltroni corrotti e di agenti di pubblicità.
;unpi della turpe e bottegaia Riforma sono aJ cimitero.
T"rnncesco Niltti •esige cooperatori. g1ente che ubbidisca alla
lettera. ai biddings ministeriahi. S'egli, pres;dente dei ministri, è per la ve-errnenza, per la fuir.1a stata.Jle, per la coerciziol!'Le politica, per l'irruòone poliziesca sulle foJ.le il pnefletto
1 ittiano• die,·e essere un cieco stn1mento della volontà mjnisteriahe. La libertà prefettizia è finita. O ubbM:lire o sp,arire.
Egli de;"e pri.egare alle sue irritazioni cenebra.li come il
lobo dell'ore.cchio del presidente della Camera dei rappnesenta.nti a ·s.e.i m.ila lire. Prima di calmiera.re l'akool Xi·tti ha
dato ai funzionar;ii politici di pro,;ncia delle ,-ere ramanzin!e.
Li. crisi d'oggi è attribuita a'lla loro incuria. Il pnefetto che
rnter'rogherà -il gloverno sul da farsi ·d·urante i torbidi, o le
cr.isi o i tafferugli della pro\·incia in cui impera, equivarra
a una. domanda di liqllidazione della propria carriera per
esser.e messo a riposo. Per l'Olgiati. prefetto ai Fire_nze,
non si hanno più pal>azzi. E' già stato cacciato via per 1J11ettitudine cl.a ':\1ila.no. Via anche da Firenze. Sospeso e mandato a quel paese ... Egli è un disgrazia.to. Egli è una dè/>aclr prefettizia.
.
Il preftetto 'nittiano sél:rà dunque ~ altro pers.onagg1<;>.
Chi non vudl pemd!ere la smecm-a deve 1mpararie a. memont~
la tessera <le1le ingiw12ioni minist.eriali. E' inteso c!i-e « ogru
sciopero è ti.n danno » Gli scioperi han.no fatto sto_na.: Bas_ta!
:Pr.Olibito! La bazza è durata .anche trop.po. « Ogm d:isordme
è un pericol«m. « Chi. turb~ l '.ordì ~e ~ contro ~l, p~po.lo >>: Non
c'è più bisogno che 11 soc1allsta SI difenda.. ce N1th. _Ci pensa lui. Gli agitatori sonio la peste. Son.o le sue bestie i:iere.
Chi yuole sapere di socialismo ricorra. ~ suo caro ed~tore
Ro~tx: da.il quak si_ p_uò a\~ere ~ma col_lez10ne dr v_olum~, su~
S.O'Ctaltsmo per tutti 1 g~ust1. ~ catt~lico? Cora.gg1~. c e di
che serv.irlo . E' an.arch1co? S affretti. Ill volume _I ~1Jtende.
E' statolatra? Ev. .;va. C'è da accontentarlo. E' lerumsta? A:
f;petti. E' sotto j, tc;irchi ... Ch~ ~ contyo ~1 P?P_olo non speri
pace da Ju~. Non e tempo d1 1ndug1, ne <li mc~rtezze. )la
SCritJto a tutti i preftetti. rn gO\'elrJ110I 11?'11 de~·e mt>ervenire
quando non è necessario: ma quando n111t:erv1e~ dev~ da~
i su10Ì provve<lim:ent) con car.attere fermo ~ d~s<?· S11anc;> t
provvedlfmlenti chiari, preci si . e sop1"a tut;to insp1.rat1 a..pr'.lt1ca
e a pirobità. Sia l'azione dei funz~ona..n ienerg1'ca e insieme
1
-
-
12-
u~nana. -
Due. cos~ inco~1~ili~b.ili - ma non importa. Si tentmo t~1tte ~e _V':I!~ d~ co_nolraz1one (con le mitna.gliatric1), ma.
oy,e d1sord1.ru s1 n~t.mo ancora e. base di ess-i siano, non
g.1a mov~ntl, econorruci, ma .pr1opos.rt.i <l:i rivoluzion;e 0 di reaztorne, sia: l op.era ~elle autorità nel reprimere decisa, ferma
ed energica. E' G111lay.
~ei giorni dopo ~itti {· divenut o più an-ogante. Li bor~hesia a".'eva trov~to 1! suo bra_g-gaKlocio e gli sorricLeva e lo
~noorag&1ava. e, g-1~ faceva sentire ché e'ra tutJta per hù.
Cc:>s1 _eg.li e ntornato alla ca1;.ca. Ha mes<;o il prefetto
sort:t? 1 p1edL Lo ha tlrat~ato con burbia.nza piazzaiuola. In
og111 parola_ detlla 111.~ov_a Cll"colare eh 'egli ha inviato te le~'Ta­
fic~ente ,ar prefetti si sente !I ~eridionalismo dell 'uonio à
P?,igne. E. tutto un <i:tt.acco epilettico. Fra una frase e l'altra
e e ~n so~t11l"!t~so tei:1bile. La _do senza alterarla perchc: faccia
storia. N 1ttt m Ital1<_i fa stona come Lenine in Russi.<. Capovoli;e. la monarch1a ~nza. f~rl~ perdere la corona. Anzi r
. « R1c~1~0 tut~ le. d1sp<?s1z1011J1 d~te nelle mie precedenti
c1r~ian in matena dii ordme publYlico . DeYono ecsere esegu~rt:e scntpolosa~e e ct:>n. ferm'ezza. Xon m:rò ni·!1ta in-
dulge.nza per chi le trasgredisce e considererò la debolezza
peggiore cosa che la colpa.
. (( I! preannunziato s~iopeiro generale non ha alcun motivo, ne alcuna ba~ leg1ttJ_m_a do~o le mi:e ~jchiarazioni in
Pairlamento. (Propno! Ved1 1 cam10ns canch1 di carabill1Ji'eri
daj terribil! bic?rn.i con le. n~Jitra~liatrici pr~nte a mietere vine
umane). L Italia: P~ese di l1berta, (Porco<l101). non vuole in,.
t:le:rvet1Jl.fe nella _vita 1_ntema degli altri paes i e<l ha g i.à dispc1sta
tutta la s ua a~1one m questo senso. Le masse aperaie. nella
grande maggioranza, sono ipersuase chte lo sciopero non si
pnopollfe, ·~er qu~nto rigua~{,la 1:r~ali_a: aloutno s.copo concreto.
<< Ogru .mov,ment<?, ch:ei nie~ hm1t1 deJJa prodttzione ten<la
aid elievare 1,n lavoro, ~ ~er n?t . be1~efi~o. :;\'on vogliamo per
nessun motJT.O· restnz1om o hm1taz1oni. e contiamo sulla calda simpatia dei lavoratori.
·
. «Vi sono però alcuni picco!~ ~ruppi e alcuJ11e inc0mposte
mu~oranze che, con_ forme_ tepplsit1che. sperano prendere occas1one ~e]~'annu_nz1at.o sc1-0pero. per proyocare disclfd1ni; e
sequestn di armJ e d1 espW<lenti. avvenuti in qualche città
dimoistrano anche che vi sono disegni criminos i di pochi delin~
qu:en'ti.
l< Ho spiegato ripetutamente che tutto ciò chie scuote il
c~edito ~e!J'It~lia'. e. ne turba l'oper_a di rinnorvaz.bone e di
ncostr'\.17..l!One, e cnmmoso e opera d1 affamamento. L'Italia,
non producendo ora abbastanza, .cJeve jntJno<lurire dall'estero
non solo le materie pri!mle, per far \'!Ìvere l'industria. ma
13 -
dlevie introdurre gli aAimenti te non avendo merci da scam~i.are. in quantità suf_ficienti, 'nè navi per trasportare le merci
l It.a.!Ja <leve, per VJV!ere e prosperare, aver credito. 02ni
disor<l~n.e tu.rba il credito e affama jJ popolo.
t:> •
E< R.ispettosi d1 tutte k
libertà (Accidenti!) noi abbiamo
subito abolito, o stiamo abolendoQ1, l1e Jimitaz1oni che Ja o-uerra aveva rese neeessari-e; ma appunto perciò, l'ordine bdeve
es9e.re mantenuto .aid ogmj costo, contro chiiu.nque, comle presidio ili vita e cO'OOiz:hone di ricchezza.
<( Bisogna. anche mettere in g uardi.a. CO!ntro akune
fiestazio:n.i le quali hanno, in appa.renza, carattere patriottico
o ili riven<li'C.azioni nazionali. Far coiincidere queste maniifJestazioni con lo sciopero è il colmo della fiolllia e non può
molti casi essere atto di buona fede.
1< Le notizie chie pen·en.gono da ogni parte d-imostra.n-0
eh.e l1e popolazioni i'ntJen<lono il IOJ'o dover.e. Bisogna che le
autorita illuminino il pubblico e che tutti i cittadini coad·i'ltv ino J 'opera del Governo. La serenità delle nostre opere dimostra la nostra fi<lucia.
«Il Goviemo, che io ho l'onore di priesiedere,. a nulla
più aspira chie a rendere faci1e il compito della nuO'va democr:azia del lavoro che si va fotrmando in ItaJia, come itn
btti gli altri paesi produttori. Ma, :appunto perciò, la libertà e J' ordilille, che per noi sono gaI'anzia dì vita. debbooHJ
essere 1i gidcam1erute ltute1ati. I Governi che non si difendano
non han ragi01re di .esÌJsterre. 1e istituzioni che non impo:iig0a10
il rispetto non sono durevoùi. La li berttà e Ile democrazLe non
vi\·ono ove noùl è fo'f'Za.
11 Ra.ccoman.do ora e in seguito la fitù graude fermi~zza_.
maru-
•n
Ogni. ii?~cnria è colpev.ole, ogni ri11vio è colpevole. og11!' ruitan::a è colpe7..•ole. Evitiamo ÌJmfili conft-itti, ma la fa ziosità
r la i•i.olcnza devono essere ùnmedi.(]fam.ente represse. L'lf11/ia deve comi11cia,re in questi giorni la sua op era di ricos tru::iowe e di lavoro e non ha t empo da perderle.
« Il presidente del Consiglio :
NITTI ».
Addosso! ~te i<lrnfobi! Prefetti, arroventate be fucine
p-0Fziesche. Non esita.te . Caricate i camions d\ g-ent~ bic:ornuta. fate correre le mitragliatrici pler le artt~n~ c1ttad10~,
mantenete il tenrote bi.lance con g li squadrom. d1 cavatl~ena
a !J>ifecipnzio e fate sa pere a.i sa11s Je s_o·u d'Ital_1a .che lui ha
cLel.Ja corda anche per loro. La m1S1ena con N1tt1. non deve
esserie più ragion.e di commozione pub~Jic:a. Chi ha farne
bussi g-li usci statalJi. Va<la a Roma a ·p 11ed1 come t~ te~
andavano i pitocchi americani a Washyngrt:on. Irn. g111occhiot
alla Casa Grande! L'emancipazion-e nittiana è a questo prezzo.
-
15 -
14 -
E' deil .pia.rossi:;mo statale. Il presLtliente italiano impersona. morte e vh-'e, le figure _più esecrabili di alt.Ti tempi e di
aliJ:ri .paei.i. Egli vorrebbe ndw-re la p:enisola sotto la s'tla
domi.nazione auto'fitaria, come Olii'V1er credeva di condurvi
l'i.mpern della verg"-Ogna e ·dei ae1itti sotto la sua.
·
Troi[•po tardi. Non si torna più irrudietro. Nitti copia
Tl1iers. Troptpo tardi. Non si amnnazzano più i proletarii per
le siti-ade come ai ~mo i tempi senza suscitare gli orrori dteN.a
irncietà <liemocraitizzata dagli avveiùmenti. Siamo a Lieu-uirue..
Non si torna pitL indietro.
01,e a v10ii piaccia la sommissione operaia, d'accordo. Ma noi
~iam? nd perio~ in e~ siono ca.d.u!t.e t~ _mo.na.rchie delhe p!i.ù
langevc, diei11e p-nl forti, e dlell.e p1u mrhtanzzaJte. Voi s.iJete
avviato a di.venire il Protopopof d'Italia. Per fare il Geng•iskan della que.;,tione sociale son buoni tutti. Il massacro è
della leg·islazioine facile. H difficile è di sopravvivere ai torr.enti de!lla oprnione pubblica. Le mStragllatrici di Protop-Oi}of
haltbno perduto l'hnpero.
Nitt1 è entrato nel dolore sociale come un pizzicagnolo.
La gente morii'\·~ d'inedia. Da più di tre. anni lo. Stato c4ei
'itl.Oi p1"'edecesson no!1 ave.va sotto~sto bi pubbttoo che a:1
~ramto·io di tLtttt i patinnenb. Lo, sfn1ttava. senza darg·li nulJa.
Le 1ncrhlit11<li11i agiate e non agiate erano state abbandOIJ:late
a tu.tti i pcsciC?~t11i dei mercati e dellie botteghe. Consorzii lad!ii monopoli1 avidi, irugord1, nego.zja.nti rapaci, vem:foitori
cl.re cavava.no la· i}ell'e ai compiratorÌ'. Senza combustibi1e, sen7-a oli-0, senza calzature, senza can1e o cort c.a.nrne aftata o
congelat;:i.
Immaing·iabil.e. Con un pane dttro, disgustlevoLe, e sca.r.so.
Con legumi fraddi, con l~ttle spannato .e ~naffiato .. Donne,
u.nmin1 non aspettava1n10 p1u che la fine de1 tonnenti.
Nitti, studioso di problemi sociali, sapeva che i sacrifici
d11 stomachi conduceva.no le folle al1a disperazione.
V1~e111na era insorta. Berlino aveva ttunttltuart:.o. Caporetto
eca i1n g·ran pa··te il irisultato delle astinenze, d·ella penwnia
d~le cretiner1ile del comando supremo inflitte ali' esercito.
Non fu che dopo. con l'esercit-::i rifoci!Jato, con Cadorna
al, d1a.v-0lo che ripr~sero la strada perduta e a.n·ivarono a
'1 rento e Trieste.
Ven uto l'armistizio i citk1.dini e Le cittadine d1mag1rati
speravamo. 0-s.r~tta~·ano dli mattina in mattina la riJ?resa. della
v:ita meno disagiata. Orlando andava a tavola oon. 1 suOJ cm·l~i..,riani co1·11eva da Par1gi a Roma come un piag·rnorne e lasèiava l'ftalia alle prese oon g li specul~tori. Non si l}Oteva più andare avanti. Rincarava ogm1~ cosa. L'estorsioll'el era gen:eniJe. Sui mercati nazionali no11 signonege:ilava
r
\
più che Shylock. Bevétl1de repulsil·•e, v'ini mani.p;ofo.ti in cantina, medicine sa1i1Je a prezzi favolosi, pollai vuoti, miscele di
burri, carne di cavalli secchi, incarogniti, andati al macello
coperti d.i tafani. Le provinòe erano affollate di malcontenti,
di contadini che non volevano più 'end<ere per paura di me>Tire di fame.
(.i(i sbracioni ministeriali ci lasciaxano 1siperare che a paae con-chiusa avremmo potuto andane a tavo1a. Intanto si moriva. Il
clero non av.eva mai fatto tanti denari. I gagJ).offì della bottega continn:u avano ad estorcere. Le :,carpe da 1iomini e da don
ne erano salite a 100, a 150, a 2~0 lire. Ernno i tre g~ di
corda dj Shylock al collo del pubblico. La poyera gent·e si ~ra
adattata amli zoccolj. Gli Orlando. i Bonoun1 1 Meda erano
l'impo.tenz~. Non sapeYano che fare i1 Sella di farnjgerata memoria: imporre balzelli. E storoere. Tutti ass1eme ere.no
cupidi, venali fino al delitto. .
.
.
Facitori di denari. ministri da dozzma. La morrnoraz10~
era di tutti i paesi e ~i tutte le ci~tà Tulll _si aspettav.ano u.n_'msurrezione annonaria. StrematJ, tesserai 1, sottoposti alla dieta
carceraria. aH'affamamento statale. Non se ne .pc-teva più.
Nitti fu creduto per d~1e attimi un salvatore JnV1ece !u un
pizzic.a.•Ynolo. Invece di attutire le sofferenze -e d<1 caprre 1o
sfonda~ento dei megozii che avevano lavorato lo 8to~
dttadino con il cervelli(), ebraico_, si è Retta~o su!J~ folle con l
soliti sistem1 cainesch.i, facen<lol11 ane:>tare. 11npng.10nare'. <;>~n­
1
darnnare per d-inettissima: Nessun n~perto per .11 -Oom1olio.
Quaranta era un su1perst1te ~ell.a. ip~II~1a _barbornca. P.en<:trava. Vi faceva pielllletrare. I gmd1c1 111tt1a111 assolvevano glt ai{ a.ma.tori.
t..:
d. 1'IJ NirttJ è uomo che iparla. ancor~ di demagC?gu1 ~ 1. PKbe comie ai tempi dei Depretis. U<lktn;tO ~e sp1e~az~o~i _del
grande ministro che segue le pedate d1 G1~:>vann_1 (.11ohtt1.
« Con una deploreYole leggerezza no1 abb.1arno finora
di:,cttsso di quei problemi da cui dipende J'avvoeni,r~ della nostra civiltà. Noi abbiamo proclamato che non c_e _aJtr•o1 potere fuori che quello della ''O!?ntà I?opola.:e, e c1 Sh~O r~~­
segnat"i ailla più grande, a lla pm ternb1l~ d1 tutite 1e tir.rain~~·
alla tirrannia <LeHe maggio:an_ze .. ,Conqm~tato il poitere polit~
co r] popofo ha sentito qumd1 pm dur_o il peso d.ella sua m 1:
sei·ia Pèr ambizi011e. per vainto. pe:· 1g-noran;;.:1 i ~emag<;>~hi
lo ì~ann·o sfruttato. promett.en<logl~. ci? che e_r~ imposs1b1le
mantenere )). E' il lin.guagg10 dell 1.stno1~e m1111st~~ale.
Il suo ideale di riforma sociale e la .rehgwne ra-:
dicata nell'anima o.peraia. Non capis~e lo. sCJ?~r<?· Tultb
i paesi devono 1~ rism:rezione. p:role~-in~ a~h sciopen."' S~nza
que-sto possente incrociatore di braccia i la' oratori sar~b ere
-16-
17 -
<}1lCe>ra al socialismo di Cristo, quello che promette' a ai pover1 ft berne del paradjso.- Non è _Più I' et:-0":1 dei colle$1 ~egli
~.rbitri, composti meta_ di padr01111 ~ m_eta di vei:-e:-aton _di pa(ffoni, Andrea Larn~gie. grd.?de _<l1stnbntore <Li _1ngen.t1 som\p~ ·per la 1-icostruz1one sociale m tuttte le p-artt del mondo,
stlil' te.rreno del lavoro, non è più che un ca.pitalista i.n lotta
~on. i suoi lavoratou-i. Nei suoi giorni di petuJanza padronale,
ti;-'i,onfatore dei dollari spremuti dial)a pel_le dei_ st~oi prod;ittn.
i;1 1 . ha <lovttto arrendersi. La marcia dei suoi cinquant annt
·~iemocrazia americana non lo ha sal.vato <lai dileggio e da'l
f!ìs11-st.no mora!~. Il ManninP-. ci.ta;to da s~1a ~cell~za Nitti,
per illustrane 1! prog•1esso cattolico sugh ?ct0p~. non era
fhe un ch)esaiuolo ~uff~n~ che cr~deva -e s1 lasci~va credere
~m pacificatore doegLt a~11m1_ tf?- chi lav<;>rava e cl~1 f~ceva La~orare coo della bonta cnstiana. Egli voleva i unione delJlacqua con fuoco. I dockers non hanno vinto per le sue
"Sarebbe st1to scoronato e d popolo si sarebbe difeso da sè
9tesso. Le fo1·tune non capitano due volte. Così i sovrani
ham10 potuto andare in giro per l'Europa. lui e la sua .:onsorte, come e1·oi e milrtiri.
Il d.tiamma insce11..1to <lai \a11den.1eldi.ani nelle giornate
febbri!! c:Leill'invasi.one e parso dei tempi del panciotto rosso,
qu.ain<lo il pubblico si accaniva per una lagrima, una triemula.z.ione di voce. u.n neologismo. Vandervek11e. difensore di
tma monarcliia che aveva v•i'tu.pierr-ato tante volte, non è riu'-CÌl!:o che una pochaide.
Egl~ e corso i11 Russia a fars.i pe1-donare dal mondo ùn
tempesta La scena drammatica con.su.mata aHa Camena belga_, a
fianco di sua maes.tà. Troppo tardi! Chi p-erde in un tragico
momento i·l passaito per risalire il fitnme della vita passata
non ha più idiee di ri,·oha e dirit~ alta benevolenza prolet<iria. E~;lt ci ha pe1-duto. internaz1onalment:Je parlando. una
ri \'Ol uz.i o>ne
L'on ?\itti è ade-.:;so il farnrito de'11e corse parLa.rnentari
di tutta la borg·hesia. So~1 pia~iuti_ i s_ttoi gesti di ~p~c.ca!'.1o~te
e di terrorista. Le sue mt1m1dazion1, le sue pro1b1z10111 nolente, le sue !ngiunzioni da scozzone mim:isteri_al~ contro le ca:
tegorie dei salariati dello stato hanno t1'.1nqt111!1zza!o perfr'.10 1
minacciati d1 espropriazione prr troppa 1:"1-Cc~1e:-za. );el_le ~zien­
de govenrua.tive ~Li non vtt;>le sospensto1y: mterruz1_om, ~­
ste comanda ltu e basta. Non vuole pohnca, non \ uo\e discussioni. Chi non vuole, vada. prenda il cappello. .
.
La \PO'Sltla. non deve av~r~ n~ sabato,. nè. <lion:ienica. 1:ngles.1.
[n Incrhilterra si sta be111ss1mo senrn d1stn.buz10111e d1 lettere
e sen~a circolazione di g-io1rna.li. Chiunquie_ ~uò [are della politi-ca. La testa politica non è nel. sal~1.o. ~ie d~l lavoratore, nè dell'impiegdlto statale i\~olt_r alti 1111.j}1ega.ti son? fabiani. Fanno discorsi, scrivono 11bn, magan contro gh sta- .
tisti.
.
· ff · B ·
Francesa() Nitti non vu?~e cessa:-ione d~ a a.n. usine~:
is business. 1.1 padrone è lm Senza 11 suo consens? non ~e
aria libera. Egl.i è uno schiwista statale. Si è dato il c~mp1t?
di domare Le mo'tir~1d=.ni nel suo e ne11? st<;ccato d~g-h altn.
Le gennfl-essioni d'oggi saranno ~e furie di d_oma~1.
.
'Nitti si è dato un altro comp~to. Il comp-1to dt pagare 1
debiti statali. I paesi usciti d~l.la g:ue~ra d~v.on-0 aumenta1ie l_e
ore di Lavoro. Pensare ai miliardi d1 deb~ti da pa~are e tnp licare d'enero·=a. Per chi ci prende? La guerra v1 ha fatto
primo ministr~: espropriate !
.
.
.
.
Il .p!ri1mo mini·stro ~alla. sa~1ta al p.ote:1~ ru g1or:n1 del 20
e 2 1 non ha avuto un mmuto d1 ~regua. ~e siestupltca!o. Ha
teLegrafato una, due. tre voltie ai preBett1. Ha me!\so t11 mo-
o'
qi
~;µ-ole me~ense.
_,. 1 ] !anno vinto perchè ai docks non Ja,·orava e non pote1va più Lavora11e_ che il. c).~cker _a 60 ce_nt_esirrù l'ora. Le ten~nze phutoci-al1che det ~1gnon del m1_nis!ero che proteg-~e
'Pescicani del commercio, credono dt vincere le battaglue
(.ilei lavoro con gli ~eopJ_ani ca~-c?i ~i esp'1osiv~. con_ le ~<?mbe
a •ntano con i cam10ns d1 carabm1en, con le m1tragltatrl'Cl che
m·iietion~ le moltitudin-i. Voi non siete che affr.ettatori di av'Yeni.menti. Guardate, signor Nitti, al di là dell'Oceano, dove siete stato in quesl'ultiimC? ~nno d-i confl~graz_ion:e a dom_andare
1.lin'esporlazionJe 1d'uom1111 per la oorntmuaz1one della guerra,
dopo Caporetlo. .
. .
.
. .
.
.
r Pink0rtons, 1 mazzieri dei gala.n1U01ITUl11 delle mdu.strle
anrerica.ne sono costat~ rnli.lioni di <loll.ari. Hanno accoppatJo
e con-otto' per schiacciare la testa alle organizzazioni del Lavo.ro. Voi ne sapete il risultato.. S1ono i Pinkertons che hanno
perduto. Ricordatevi del gran~e scioper.o delta_ Pensilvania.
Non t1111i uomo è sceso nelle vllScere die11 antracite, se non a
contesa finita. \'oi co:mbattebe g1i scioperi e date vita a una
po~izia che si credeva spenta. Ye n'accorge'f"etle. Più di un
ministro delle monarchie sopravissute ai naufragi dinastici
devoao la zimarra auLica allo sciopiero.
.
.
J ohn Burns, senza lo sciopero ~ei . ~ocke:s (facch_ini di
port•o), non sarebbe stato assunto fr~1 dmgenti diel g·abinetto
itrtgi'.ese.
,
.
.
Ern.ilio Vandervelde e dello stesso tipo di John Burns.
·Fu uomo di scioperi. Senza la sua duttilità mo!l·ale non sa'rebbe oggi un ri-nne-g-:ato delle ~1asse. Egli s.1 e commosso
davanti al ~-e che voleva mettersi alla testa del suo popolo.
Senza la di lui condiscendenza lagu-imosa, il re del Belgio
a
-
-
18 --
vimento tutti i capi d'ufficio. Ha :-IJO~tat o tuLti 1 soldat i ~· Italia.
Chi a l nord, chi al centro , clJJ1 ali ·e!:'t. chi aWovcs.t. chi al. sud.
Ccxn il capo d1 polizia che eRli :;i ~ fatto venire da Napoli a
Roma , ha potuto e,·it.are che il poliziot1o cadesse 1H.:lla zona
paesana e si troYa sse dO'\'e c;i parla il suo diale tto .
.
Eg-Li non ,-uo:le cont atti Il poEziotto deve essere m
meno alla popol.azione come un nemico. Perciò i:I mila.mese <l
l'aiermo. il napoletano a hn~·nz e, il piemontese in Calabria
Coi compatrioti po trebbe diYenire un <:amorri~ta. Franoesco
:t\'itti è uni mi1rni.s1 ro dell'intJerno snblj.me Terrornza. «Si "Ono
veJ·ificatie de lle esplosioni di bombe lt11ngo le linee ferroviar.ie,
ha detto. Per ora non ci furon danni nè alla propn "h. nè alle
penone. I binarii diYelti sono gia a po ....tlù Sono !:ulla t r.accia
cli altri tentativ1 criminosi. I ca pi d•elle organizzazioni politiche
r ifl ettano. Lo sciopero generale e completamente hlli.o ».
Clemenceau è del suo· parere. Ha chiamato lo sci · pere ~e­
ner.ale un crime contre la 11atio111
N"itti è più .spavaldo. Lo ha <lfrhiarato in Parlamento. Il go_
H~rno nella tlerribil·e giornata sarù al suo posto per mantenere
l'ordine e assicurare ai cittadirui i viveri .e g-li esercizii pubblici». Dichiarazione che non ha lac;ci:i.1.o tranq u~Jlo .neanche
il Corriere della Sera. Xitti è l'h o111me Plus fort <le::a J ituazione, ma se ne sono Yiste tante! Secondo il g-iornale <li v:a ~o] ..
ferino, il presidente dei ministri avrebbe dovurt o «chiamau-e i
caplÌ nesponsabil1 del_ movimento, specie fra gli impieg~ti e sala.ria.ti statali, e sentire da loro che cosa avevano da dJ.Jie suJla
fol·~e azione che p1·iva di o gni scopo, è des-tinai1a a pro<lurre,
per colpa di pochi esaltati agitatori, incalco!.abili danni a tutte
le classi italia1re. >l Ni tti ha continuat>o il suo lavoro di pertu.rbazion.e senza voltarsi indietro. Egli no n v uole riottosità. Ha
messo in ciircolazione una geJ-dra di pennivenidoh ad agitar.e
~e pa u•re e le mi111acce minist eriali . Per lui SerraJt.i è un fanati·co o un so.billatore. D'Aragona un ~en~nista. Gli altri sono
teppisti. Fii1nfra.nruo1 in pri g ion.e. Quararrta ha il fegato di spazza.re v1e e piazze e di a gguantare i «se<liziosi>l di tntta Italia. II
panico è così salito. Sale a ogni ora. Cl11 pobe\'a salvarsi in
campag-na, non esitaYa. Le b<Atteg-he a.nx:lavano scomp.air.endo.
Neb'.e l u~tfose bwuettes si sm a rg-iassa,·a e si esaltava Nitti.
«L'avete il \'Ostro uomo! n. Era u na hattag 1ia tra un avventore e l'altro. I quotidiani circola\'arno: gonfi di collera. Le vi-e
senti•vano diel momento. Le donne si erano tappa~e in casa
con i viver; per tre giorn i. La città s1 era spopolata. L 'edizione s tr.aon:J;naria dell' Jl va.11 tit erra stata divo rata in meno di
due ore. AIJ.e dieci antimeri:d ian.e chi 11<" aveva una copia da
'1·e porteva p'r'endere due lire . Più tardi cinqt1e. Più tard i
dieci. Non ho r-.icor<lo storico cii pani.ci nazi 011,,J.i come quello
0
19 -
s uscita to da France:;co i\itti per una questione fu_tile come
quello dello sciopero politico di sod-i da~et~ inte~naz_10naile del
20 e 21, :se non p.emsando alla grande·~ _md :m~nt1cab1le process ione chartista che com·enuta da tutti 1 paesi, andava al _Parila.mento a domandar~ i suoi. otto punti di rifor~a sociale .
riots (tnmuilti) non .erall!OI ancora avvenuti e gi.a _la fanta.s1él:
aveva Vleduto ca.noe11i stroncart:i , botteg:he sacc~e~giate , , .pia1rch1
pieni di oratori come Giovanni F ~ost, il Ser.rat1 dt quell epoca:
rutta l 'aristocraziia e ua borghesia pende:ran<;> dalle labbra_ d~
lVellington, il Nitti di quei giorni._ I pol) Z'l 0.tti erano arrn:at1 d i
randelli I dragoni ca.rac'D llaviano m m:ezz? alla ressa. e s i butta.vano ~ddosw al pubblico con gli arnes i che soppnmono la
\r.ita.
· ·
d I
·1
Furono i partiti rossi che fecero priecipHiaire a pot.re t
v-incitore dii Naipoleone I Egli era un ~nergu:iieno ~r. 1 . su~
tempo. Credieva i lavoratori ali~ co'.1quist<l; de.I lo:o. dmtt1 dei
SOl'<lat~ d 'L caserma. Così av....-e rna dei nos tri cha~t1stt. Sar~?
· che metteranno
·
· fuga I •uomo e he h~ I' m deg·no
loro
111
.
b.pnv1. .
legio di parlare luii solo per le '~~ con i caffilo i~s di ~ar<l:
eccitati dai suoi elogi e infernc1ti ?al~e sue mitra_g 1atnc1.
.
ce~ebre 0oi.orrnaita. nittiana del venti nip_roducev:a 11 }:.error:e ?1
· I uzioni
· · · Pochi pedo111 anu.a.vano
· · ·
tutte le Vlg1lie
del.Je nvo
·
- Vl0.
di
le~ aJLle mura.o-li-e. svoltando dove pote,·a.no_ a OgI?l cho1_arva::.a i·n
•
l:> •
cavallena
a panc1a
a terra.. Q ti.alche donna SI . f\a;l1.0ICC
I camions
se stessa e laisc!a:'a p_ad_aire ~ ~e~~fd~~ll~~~~~~~j condanaiati
con i gen4amu m _pae 1. eo· w . d Ila ir'i\llo.h1zionie per le stra.d e,
a. mietel"e l supposti conturugenti e_ l't lt1.n10 '-Ìg ore citta.dino.
'
l ' r·a e portavano ,,a 1
squassavano a 1 fi
darli Erano truci. Anche nella
S i aV'eva paura per no ~ gu~r ers~ne assieme. C'era l'ordine
~ttoria. N ~n ve<;teva~o t~~~ello. s']Oltetnide. Traducevano l~
ù1 Varsavia, _pnma. ~ . ainevano pttlite. Dom1e e p.asser,
statot. d'assedio. Lle Vl~o~~mha. osato fars i sen.t-ire in tùtta l-.a
fuggivano. N~n una.
X'tt' f 'nteo·ro K essun s.acramento
domenica. Il ir1spetto aN''e' in 1!.;o' rnaJe ~tsdto alla mattina ha
ua. persona · ss
u fo •
contro "11.c. s . 1 d 11·
bblic;tà
panev:a s •i fo sse d.imen:t'!Cato.
fiatato._ Il v:e1co o
a pu_ tev~ che la folgore. La parola d~
deLla. C1.ttadmanza. \'Oll~ esLo
semiva per le piiazze. Lo s1
stato. Nitti era_ n ell ania.. . . . ~ < Premesso dicev-a. che il Gosentiva sull'a'."VlSO prefettJ~:~,~e < co.mpito ~ell'ora presente e
venno, conscLO. ~el st:o t-- . ~
,, •
/'bertà. ma. percne ra t16edele a l principw. d_cila_ p111 amrta r \trio . d!ecreita:
bertà ruOln degeJnler~ 111 licenza e<l a b te ~ pen tutta la durata
DaJ11e ore r 2 d1 .saba~o. _19 co~ren .
dello scioipero _g'!enen"aikb ae11.,,"e~e:~~ .riunione in luog hi pubblici
11) Og·m as~em r •
0 a'Pe nti aJl p:ubl~h1co.
.r
1
1
1
N
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!niE
-
-
20-
B) La ci.r<:oJ.azione delle automob!<li, autocan-1 e motociclette senza speciale pennesso delle autonta di PubbJ.ica
Sicurezza.
C) La Yendita di benzina ai priYal1 senza spc.:c ale pieTmesso <lelle pTed.ette autorittà.
J tra~gressori sono passibili dli a~to e ptmiitj a ternUnie
ddl'art. 434 del C. P. I ~unzionai-! <li :Pu~blu.c.a sicmez~a e
!:!"li a~cnti della forza pubblica sono mcancrib della csccuz1100"be
c]iel presente dle:creto)).
io S'tesso dH' a\Tei YDluto rilìutare .]:a mia sot~,.,.niss~one
alla coercizioae -.tatale, che aYrci voluto servir.mi della paro·~ come arm~se di pesistenza. mi sono trovato disambientato. :N'è scranne. nè pubblico, nè campane per chiamare gente. Le misure preventive degne del prefetto P<'<;ce. Eglì
merita gli dogi nittiani. Con l'aiuto del questore nella notte
sono stati intensificati i pattuglioni allo scopo di assicurare
alla giustizia gli elementi torbidi che possono rappresentare
u.n peri-colo per la tranqu.i!l,ità pubblica. Gli agenti con lo~ivole zelo hanno eseguito tm Yero :repulisti Cos;Ì, alJa
cheticheHa. si sono chiusi al cellulare oltre 3000 elementi
torbidi. La libertà è stata così ri spettatissima.
li ministro di giern.io a\-eva soppre~sio tutto. Come a.i tempi
di Thiers. Come ai tempi di :Maupas egli ha così «ottenuto»
l'ordine ad ogni costo!.
Non f-u che af.l'indomani, al111 SCCQ111<la i;_'1ornart.a, che aa
gente ha pot'Ulto sostar1e agli avvisi della reazione. c;omposta di tnotm:ini d 'oirdoinie e di Ticchezia, a l.eg-~re le insolenze deril Ye.ntraiuoli che non fraternizzano che 'c'01 prefetto. Che
canaglie, gli invertiti!
Chi ha guadagnato è stata la democrazia <led lavoro. Essa
h;i Yeduto fin doYe arrivano i c;uoi ·dirr1;tti e tìn dov·e ~iung-e la
giustizia cl-et r:ùnne~ti come il :Ju:niat<li, d.ei gi.1akiti come iT
Pantano e <lei Yioknti come iil ~itti. Lo sfo~g)o n~ilitare c'è
stato, l'atI1oce soppression.e della libertà statutaria c'è stata.
)lf 1 nessuno ha cambiato. Xon si torna più indietro. :\"cm è
~ssihit~ ch'e il. ferr?v-ie.i:e e _l'imp.1er.;ato <le!lle aziende pubbhrhi:- st a<:co.11c1no a riec1<lers1 ~a testa con le lt0:ro mani. Lo
esenip:·o esristJe d;:q"'1p!eTtutto. 1 laYÒra.tori delle fie-rrovie in Inghilterra e neg-li Stmi 1. ~nit i possono "Ciof}erare pcer d•ei miglioramen.ti ~00111oa1ùici. •e per i' loro idea.li -pdl.itici. Mancherebbe! Che <l1avolo. Per uno straccio di parl'e statale io dovrei"
cessa.re di essere cittadino! Pazzi!
Il ferrov~we o 1' impioegato <lu conoe!lto o dci or<li11c vende
a~ sig-_nior St~rt:o i1l 1S1t10 tempo, 1.a &ua <llilig1eJT1 z~ . la S'..1<l. capac1tà. il suo 11ng-eg-no. ma non venid'e la Stl;l Fhertù. Giù di
servizio e fuori di servizio egli è cittadino. Più impiegato.
L
ti
'
21 -
Egli è parte imiegrante diella coslituz:·O'ne. Vota. Pensa con
l~ .sua testa. e~~ d_ifferenza. donebbe passare fna 1' imp:iegato statale e l_ 1m"P'!~ga_to pnvato? Questa: l'impiegato privato ha un m~ile p_m nstoso. ~ c'è un pitocco è l'impieg:~t? govemat!vo. Piuttosto che impiegato italiano, prefern et essere e< importato» al di là dell'atl.aintico I
,
Lo stato che oo•s'è? Un padrone. Nè più nè meno.
Senza l_e sue coerci~i,oni. militari ~ poliziesche il governo sa11ebbc t1 _pa?,ro.ne .pn~ dt?prezzabde. E' un padnonaccio che
sfrutta di p1u il p:1vde~10 del!.a violenza .oligarchica a danno delle masse stipendiate e salariate.
,
~'egli ha paura delle masse torni ai suoi studii. L'epoca
e dei lavo~atori . Il_ ?ittatore non può più viverie con· noi.
Le sue fobie non m1 interessano. Come va ai comizii l'avvocato Nitti, vag-lio andarvi anch'io.
Più si vede Francesco ~itti alla faticosa costruzione
de! cno 111inister0 e più lo:,; ,-ede sdrucciola re nell'arnetrati. mo
d~lle concezioni statali. Ktssuna ventata moderna. ::\ei ·1r<J'menti delle sue 1;petiz1oni sulla carestia monetaria italiana
i~essun deputato gli ha suggerito il SO\Tano . E' vero. Doveva
n_corda.rsene. E' un an-.en:mento «li t111:t'1 i popoli. In momenti
d1 bof1".etta generale tutti si m1etLono le mani in tasca. Il cittad~nOI più alto prima degli ia!lt:ri. C1sa Savoia non è sen1za esem·PJO. \'.ittorio Emanuele II. ruelle giornate nregr.e dlel1a nazione
- h~1 che ave-va sempre bisogno di sovvenzioni - rinunc1a:v~ a<l a.k;~1n! _mr'liioni di sti.pendio. Lo stesso Giorgio
Pallav1cmo fu 1 mw~.toT'e della riduZILonie reaile. Diceva alla
buona: «Se non siamo ricchi, 1evitiamo tutte le spese inutili,
non si parli più di economia, ma facciamola. La Corona ne
<l'i.a. l'esempio, riduae.n<lo la lista civile. finchè non si sia ott'renuto il pareggio a quattlro milioni. Si lascino aP...a corona i
pa.:azz i A, be ville B e si vletndano in oro all'erario le altre
ville. g-li altri palazzi. Qu.ando i~ paese è povero Ì mi;nistri e il
re debbono vivere modegtamente. 11 nobile e&empio del re e
dei min~stri sarà seguìto da tutta la nazio11e ». Il nipote di
Vittorio Emanuele II non è un pitocco. Si intende che io non
gli met'toi la mano in tasca. Ciasctcn.o pensi alla propria coscie11za. Si sia -che ha ool cllenaro ccm-e tutti i sovrani al'.a Banca
d'In,(!hilterra. Gli ca.priitasse tr.a. capo e collo Uil1<a riYoluzione
come i1 povero Ncicola t11on gl i manchei-ebbe <li fare il re in
es.ilio. Io I.o discuto solo come nomo politico. La sua lista
civHe è <li L. 16.056.000. La Marg-lierita costa. più d i tllt1 milione. I fìg-li: di Amedeo più di 400.000 li r'e ciascuno. Ci sono
gli appannaggi, ci sono gli appannagg'iati che 111Q<l1. faranno
mai In.c e alla coro111a. Denari spreca.ti. Infinite iiesjdC1J1z•e sfarzo.se. abbandonate.dagli occuipatan pe1· degli anni, menir·e tutte
-
22-
le città ha.ru1.0 funzioni d1 disperan:i per l1e strade che non sanno
Lrov.ane un'abitazione. Vittorio Emanuele ITI è già stato Imano. Ha nes!:JtuLto ai legittimi proprietari il parco di 1fonza
ch'egl i lasci.ava disabitato da'lla morte del genitore. Potrà restituire loro anche il palazzo reale. E' una residenza sciupata.
Nou vi è mài ne~sun.o. Cre<la , ecceiìle11za, elia che sa rr:;:ineggiare e far valere così bene le cifre. dovrebbe svecchiéWe la
casa r eale. C'è troppa gente. Gente inutile. Sopraintendenti
P.refetti di palaz:.w, grandi ·caccia tori, frotte di servidoram~
d4 bocca, eli m~13inieri, ministri, ai1utanti di campo, I.acchè, funzionari e via via. Il QutitrinaI e è venuto a niotia perfino al sovranio. Forse per gli odori papali.
Egli se ne è stacca.to. Si è scelto una residenza pro.pria:
Villa Ada. L.à e in casa sua. Vive coi suoi senza orecchi. senza
occhi che Io v1g·iiano, ch:e Io ascolti.no. E' nel suo regno. Basta, lasciamo questo sog·getto. La casa di Savoi.a. è quello che
~· f1:. legge_r,e il. di lei collega i;11:uro L.ab:iiola, si del?one
ti libro .p1u d1 una volta. L ex socialista, dico ~ene?
L'ex soc1aii~ta dà una brutta impressione della monao::hia. Secondo lui pare in decadenza. Ci turba. C i fa leggere irriverenze. P1'eferisco ascoltare vostra eccellenza al Senato.
Mi pare 'C he ·v i si a~ allontaRato dal maes.tro. SietJe
f.lato troppo sciY1oloso. I senatori devono·1esser.si tenuti il ventne dalla compassione convrulsnonaria. Giovanni Gi.ol.itti, che
' ·Jpillione pubbli:ca considera vostro maestno, e che fu il nostr.o Pinlverton ministeriale. non si sarebble p·nostrato tanto.
!\iel!.a mia Ìl111ma.ginazilol1le vi portavo come un abo•lizionista
c1C.la seconda Camera. CrJedevo chte vi sareste an<lat-o• con il
decreto di morte in saccoccia ... Invece!
~('11 c'è ormai più nazion!e che non senta l'odore pe<;til enziale della Carnei-a alta. E ' essa sola un'assa fetida che ammorba l':itmo~fera nazionale. Lord Roseb-ery si è ag·1tato per
la sua ,:boliz~one. E' uua Camera che protegg;,e i p;-i,;Jeai di
t.ma dinastia ie non di tm popolo. Una istituzi1oine al dis~pra
della Cat:ne.I'.a dei deputati ~ un nonsenso. K on le pare ecce111enza? ~1 ;;1 ~legg-~ per leg1fe:-are. per riformare, per adattare
le leggi a1 bvs.ogm della nia.z11one, ed ecco che il prog;etto di
legge votato dalla maggioranza diei 5o8 è mutilato, mastur1....ato , respinto dai senatori regi, scelti dal r:e per opporsi ailLe
;olon~à nazionali! Senza. la ,Ri.forn:t<l: del 32 del secolo scorso
l In .!;hilterra elettorale, per 1 oppos1Z1o ne d·ei lords. sarebbe anco·ra ai collegi putridi.. aJJ'.a. gente che vo~eva i'I candidato presentato dal lo rd, dal signor.e del Oastello , dia\ latifondista comie
è avvenuto all'~lezi.o D:e di Gladstone. Il Senato per un uomo
m.Oldeirno COITTle 1J N·11tit1, se deve averne uno, deve essere o do'"t<ebbe essePe fa pi.azza, il 111.ccting puhblico, la piattafonma po1
-
23 --
polare .. E' aJ pubblic.o· che. i grandi ministri der nostri giorni
~.omun1ca~o le loro idee, .il programma che intendoruo svolt> e~.e, le nfonne che vogliono. illltro<lurre nel r.egno . E' stolt:zz~ pa:~are 1 a persone sen_za ~nfluenza nella vita, ai nomjnati
e ,d .1 e/'...1 le 11 oro buone az1on1._ come quella di Bava Beccaris
e di l elloux. Quando Lloyd Georg-e ha una g-rande riforma
da pr'?porre a~ Paese non ,-a neanche alla Camera dei Comurti
Sc.eglie una p~att.afor.n:ia più. ":él-st~. più ambientata. Va in pub:
blico. daYant1 a1. s1:1101 gn1<l1c1. si µresenta a.gli elettori.
. Francesco N1tta doveva dare la !Jreferenza al palcoscen~co
nazionale. Sar·ebb~. s.tato più in armonia col suo spirito e col
suo ~emp.o. :\fa g-ia 11 potere ubbr'iaca. Eglà si è pròstrato a
ma111 giunte. Ha supplicato gli uor1ini di nomina reg-ia. Ha
do1~andato I~ ~oro fi?uc1~· s.enza ~i essa coane avrebbe potuto
tro' are P:~s!1it1 esten_? ~ !tu che 1~terroga. Come voLete, impl?~ava .:\1tt1, che ch1edrnmo cred1t1, se non ci date cr:edito? 11
mm.1stro C:h~ solleva iJ prn:etariato italiano a una lotta a corpo
a. ~orpo s1 e sbottJ01I1ato da,·anti ai signori delfa Camera v7talipa. Pareva Zola. \\10Le la Yerità . .Non pjù che la verità.
Non altro che la \'1eirità.
«L'Italia ha bisogno cli Yedene ~a verità nel bianco deO'}i
occh.i senza i~lus1one ». «Le storie <llel passato sono inutili». Silenzw, non mternompete. E' lu i. \"itti che parla. dal monte
dJ~lla le_gge. «.Ogni recriminazione del passato è inutile. O~i
d~.scuss1one d1 responsabilità è steri~e ». SHemzio, noi abbiamo
pe1·duto. iJ ditritto alla parnil<i.. Chi paifila si aspetti la mano sulla
spalla d_1 Quaranta - la nuoYa figura. poliziesca. «Ogni cont roversia che divide gri anihri è funesta 11. Ministro. egli si
stacca completamente d~Jla Vita in Cll.Ì ha VUISSUtOI fino a ieri.
O~gi non vfre più ch1e d:i verità. Con la verità si può temere
meno «l'agitazione professìonaJe che la riv01luzione ». Voi,
pubblico, non si·ete mai stato nutrito di ,·erità'. .Aipritie la bocca.
Prendete. Il vostro debito è di ottanta miliardi. nè tllll s.oùdo
di più nè un $Oldo ài n;;eno. l'n'altra verità. Sappi<ttela . Noi
abbja~10 (con i nostri ammiragli alla Rersano) perdute p:iù
naVI d1 qualnmque altra nazio·re. Fmnoesco '\itti, preso com.e
da un eccesso di vierità, non ha voluto ,tacere mulla. Silenzio.
l'\itti ha giurato qln Senato che noi non bastiamo a noi stes1si.
Senza mèn::i sufficienti da scambiare, noi abbiamo bisog-no di
credito. Questa è la propaganda che _;i deve fare. Tutti sulla
piattaforma nittiana. Dobbi.amo diventare una nazione di frati
laV10iratord. I disordjn.i che per gli altri .pae~i possono essere
sempliceme,n;te d isor<iini. p.er noi souo la mo1-te. «Parole zoliiiane n. Udite . « Chiunqu1e in Italia prod·uce diso rdini. a qua1'1.lnque t itolo o per sentimento nazionali sta, per una vivace
e.ccitazione de;Jo spi6to o per tendenze alla rivoJta ed alla
-
-24 -
. .
ana.rc~ua e
U;1
elenatore >>. Si i 1tende de.ila soci~ta I se~
a~i
tbll o' scett10 sii devono e~;:iers1 ~·ua.rda~t
0
11aton ~1 P~ ~ . ' ·spce Egli esi.01P una nazrnrne di coatti,
. f . a NJtt1
od t nn cor d.1ai.e
. p,er
-111 acci · .
. impazzi.
. . e . hanno bj.:;oo-no
di• ·castrati, dt uom1111 e11
o
stane i~ pi.ed i ·
llc altre [)er fa.rn-lt sussul t'.lre. En-J.i ha
N1lt1 ne 11a e1e
.
,_. .
· d
poi ha
,
1_ fi 11e deg·li applausi come p11egato 111 u~. ~
aspettato
"°"'e di citt"Ì.• morta. · .E'
egli
sentatolJd,loto una s1.J'\.-d
, -la enti.a eh
11
re-bisogno per tnvnquillizzare. ~li .str<:nten .ch\e noi:. ~· 1r~~1a . d
. he a qt~elle con<l1zuon1. Signori senato11.
a a
stan<;> e~ardtpacc Il ch'e voleva di.re che lui, N'tltti. ha bi~ogno
ha b~sog .°
. _. 1· prestito Ll'Tl tappa.mento geruerale di boc·
l '- E' \ · l fu
l)er 1 I suoi negozi
:~or ostacolo dovrebbe essere 111.
u1 e 1e .
1
. magg resliti Perchè i prestiti mettono molte pulci
che.
centrano al i. p
L; esi<;tenza di un ca.pitale -straniero. sonell' orecc 11'0. <<
··
.
ll
·
· ·
ra tutto bancario, vuol dire un co~tro ?· sia. p~11 e mP.
Il ·ta del paese>>. L'esodo dt molti t1tolt d1 Stato
diretto, su a vi
.
· ·
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1. ·
.._.
· p o'
crea anche una c01n&z1one di mfe:i:onta po. ttica ·'on s_1 u
volte eh.e (}"lii stranten prendone 111 w1
neg..are e l1e t u lle le
b
•
't r po
~ e un.a posizione riJevante per effetto die1 loro capi a 1. . f;~i~~m.e nte v<i. è sempre mot!vo: di preoccupars-ene .. Il prender<e
a. 11estito aJilche nella fam1gl•:a, non semrwe <l~cl1t<l ~lla pa~­
• · .P ·a -e.' allo spi~ito cli indipendenza, quando 1 credi ton disi.motann1o nt:imerosi /a fmniglia perde ogni libertà)). Non ~n:
ven
• scntle.
·
L a veinta
· ' e· un.a
• It ra ....
I a'··er tt"".,e
siamoci. Sono cose
· uella d'oggi. Egli ha bis?gno. L'orn str~ni~ r o non ~lt f_a pm
~·1
.
EO"lt. e' un fiinanz.iere. Ha te pM.1re <l1 Slwlock. d1 .1110111
11 )\ ezz 0 . 1:->
e . h b'
l
t tt'
rendiere i denari daill'este~·o._ osi a. .usog·n? ~11e u.•' si.a.no
~onsci del suo terrone. Qwetlli, tranqu11.l1. I gn~1 d~gl1 .~ca1111kl.~
ti gli nm.nderebbero al diavolo tutti gp.i aff ~ eh eg·h ha SLU
11
a 't' amer.icani e londinesi. E' ~ndispensab1le che l'estero
mierca
l
d' . '\' d'
. t ro
gli accordii ai~meno otto o no~e ~ 1ec1. rr1 1ay 1 per ;i.cqms a "'
Le materie prùme e non lasc1ar~1. mo~1rie d_t fu.me.
Io credo che il tampone m1mste.n.ale sia una t~ovata del
g·i·and.le Rohuer it.al~ano - quiello che avev<l: tutte l~ np~1gnanze
pter le folle per le quali i.mi:nag~nava leggi. ~ccez1on~h contro
tutto ciò che eccedeva 1 ln11ti '.1a1?ol.eomcl. Con 11 ststema
uittiano che tampona le gole, d1sc1plma. corntrolla e 1·eg~la
le masse che <l.evono alzarsi e sdraiiarsi all'ora statale la vita
diventa stu.p.ida. trivialmente stupida.
Raccontarci che i banchieri. esteri sono con la corda della
horsa. in mano aid aspetita1·e che 1'1trum di.venga una stragrande
casa di correzione è ridicolo . Burlone! voi ci lYurlate. Neanche
Ciovann.i Gi10·l~tti ai suoi tempi di ti1ra1mia •i:xer una grande .Paciricaziione s'OCÌlalie era .a.n.<lato fino lél.lla assu11dità nittiana. S1ete
per la verità e ci servite delle fa.n.donie. Dite p-iuttosto che
d.
~v·..!te
25 -
mistiticato iJ. pubblico. Che 'i !:iiete lasciato credene un
pv' di tutti e invooe non ::1iete che con i consorti per i quali
lavorate "· comprimere gli animi dei loro nemici. Tanto, piegherete. 0ua.ndo ,-oi dite che la farne è sedata, che i tmnuJ;t1
c;ono finiti. che le irruzioa:i nelle botteghe segno ricordi. noi
leg-g-;amo · Finale Emilra, 27 lugli10i. Schiantamem:to di negozi,
ressa all'assalto, sventrati li vuotarono pagandone «il giusto
prezzo» . .:\on si può essere più galantuomini. ìvia il fatto resto.
~he il botte-ga.ismo italiano è il più ladro d'Europa. Continui
il Secolu a esaltare iJ ministro. Continui a diirgli ch'eg·lt ha
<<compiuto il gesto p.iù saggio». Di cortigiani ne abbiamo
tutti. ?\e ha avuti Giovanni Giolitti. l'\e avete voi. La crimcinosa prof>ag;:rnda la ,-e<lrete, o signori, trascinata nelle vostre
colonne. Occupandoci dei gros bon11ets della guierra. ve n_e
accorgerete. Tutti sono stufi delle vostre menzogne g1orna!Jstiche.
s:ete voi che. barzineggianclo, aHte esaurito il dizionario
degLi elogi per Luigi Cadorna - più asino e più crudele del
fu Baratie1-i, il vigliacco che ha condotto i soldati al mace~lo
ab.ssino a morire senza un pensi.ero che per la fuga propna.
Lui~i Cadorna è in buone mani. Serrati lo sta conciando docum~entalmente bene. ~on si rialza più.
?\on si capisce come questo Bazaine della guerra italiana
non !':ia stato fucilato ne Jr.a scl1icna non una. ma tre volte la
stessa sera di Ca.po.retto. 11 gienerale Rumorino è caduto fulmJ 1,a t o dalle palle dei fucilatori regi per un tradiment? che
pcAeYa considerarsi un'inezia al coin.fronto di quelfo dJ Cadoma. Cadorna, lodato, stra1odato, sublimato .da tutte le penne g-iornal.istiche della curée nazionale, non so)QI ha soppresso,
a p-oco a poco. il ,-mo e la carne ai soldati per cibarl.i a fichi e
a caJSt1g-ne. ma ha anche compiuto carneficine come tm Tropma_n
militare. Presto leggeremo il sagnificio di un intero .regg~~
mento che h.<t don1to sopprimele una dozzina di solda~i est:att1
a 1sorte da ogni compagnia per la fucilazione .. La dec!maz10nc
pare si.a stata inten1azionale. :r::>i g-iorno in giorno rru aspetto
le riveJazioni dei decimati da Joffre. Cado ma. li fac~va S<?rteg~ar.e e passa.re sotto la movimentazione deUe rrutra~lia­
trici. K essuno dei co.sidettì giornalisti di guerra ha avuto
una parola di orrore. Nessun'o ha difeso il so1datiot. La ecatombe ~i è compitita e Lttig-i Ca<lorna a itavol.a, alzava ~l cal.i'c e
e beve\ a con i commensali senza pensare alla angoscia delle
madri dei fucilati.
Cadorna è vostro. Siete stati voi che lo avete stimolato,
eccitato. in.fuso di \'anag.: oria. pQ.11:-ato in giro come un.a ~a­
checa di sapie11za militare. 001111e il Fock. come l'eroe 1nvm
cibile di tutte le battaglie. La sua insensibilìtà, la sua strafot-
-
26 -
tenza, la sua pen·e1·sione .sono ~iv-enute delle virtù i~.7:ional~.
Pardon, mi sono lasciato sviare. I.1.Cadorna_ del g10r?al~smo di questi giorni è la disfatta <l~llo s~10pero. Con ~.ssa t op11ione p-ul>blica. non trova modo d1 fars1 st:a~. Ma I i-ancesco
''foti non è .più ,i.ttorioso diel Cadorna d1. Capor~tto. La s~
vittoria è .c\ovuta alle razzie in massa, agli arreist~ a casa.cc10,
all'ammanettamento generale. Così s.i va alla quiete naztonale, all'ubbidienza u111vePs~le. .
. . . . .
.
..
E' una malattia 1ered.1ta1-1a dei m1n1stn. Mol~J v?~ltio1nc:
trovare in Nitti un Giolirt:ti.. Avrà molllo1 anc~e ?·1 lltl. m.a. e
cer.to che il suo match politico è Francesco Cn5:P1. Le SC:ena~e
, 1 )IJliche del 20 e 21 sono crispine. J1 vecchio sang-uucar.i~
..,icih:'.1.no trattava p.iù bene i prefet~1 .. I quamnta sono st.at1 t
suoi anunazzas.ette. Con 1ono le png10111 eraino sempre p1~ne.
I domic-ifo coaitti mancavano sempre di sP.azi·i: I~a .sna OJ?''~?n:e
sugli imp~egati di. stato .er<i:- quel~ di G1oh.tti . e di ~ 1t~.
In uno cle1 cartegg.1 del cnsp•smo si trova qnes o mtertessan e
colloquio con sua maestà C'mberto I.
.
. . .
.
l'MBERTO. - Sono venuti da lei gol! 1mp1egat1 telegrafici?
.
.
CRISPI. - Sì, maestà. Vennero da me. Ma 10 non h
ho trattati con dolcezza.
D~ssi loro che se fossi stato m~niist..1101. li avrei fatti arnesstarc tulti. Sarebbe stata uria illegalità. ma l'av-rei f~tto Ess~
sono impiegati dell10• Stato e non è loro permesso d1 mettersi
in isciopero.
.
I o sono devoto a.~ l e istituz~oni (lui che indossava la ca.nucia cli forza cld'.a mo•narchia!) e voglio che durino.
Ritorno al soggetto del mio opu:scolo. Più i giorni d-~l
suo regì1-0 atunentano e più si svi luppa in lui 1'autocrate. Più
che un presidente dei ministri pare un rnlcr, un dominatore.
Neanche ai tempi di Giolitti si è parlato tanto di qutesturz.
Adesso si tira di moschetto. se prende i1l pubblico a Pevolverate. Tutti i giorni abbiamo ~l docu.menbc1 de.ila efferatezza
del regime. 1 fattacci sanguinosi di Luaera e di Spilimbergo
sono un documento onnai quotidiano. Stieber. il grande organizzatore dei servigi della polizia segret~. ;.. superato. C'è
Qnai-anta che movimenta e anima i palaz1i della delinquenza
monturata. EgLi ha la voluttà del mestiere. Si. forbisce lie
labbra og-ni Y101lta che gi1i agenti compiono atti dii. vigliacche~
r:ia d1e'.ith1osa. Mi manca lo spazio per biog-rafa.rlo. I morti
s,iJ ammncchiano al suo do1·so. Eooo un'ialtra scenata deh reg·ime. Si direbbe che il governo d!E!ll'oli garchia finanzi.a.ria non
creda alle delibitazi•oo'Ì di stomaco cki sit<lditi . I contadini di
FieJmig-nano (Aquila) andarono con. tre studenti u111iversitarii
al Municipio dove era un commissario di polizia. Pa.rolie bru-
27-
sche, ~u;rbanz~s~. Un~ deg.1i studenti :::.1 :.ente insultato. Ritorna a1 cc;>nta~~1. Inillgnazione. Tafferuglio. Spari. Tre ucci•.i
e panecch1 tienti.
. La \ha non è più in pregio. Chi e!>ce rion è ~icuro di
rientrare. Pier g1'.i affamati ci pen:>a ~ua eccellenza :\furialdi.
Il grande Collbert del giusto p,rezzo sta mettendo .assieme « ll!n
o~gan10 <l! rip~izi-0ne annonaria iper ogni provincia». Con
1 01~gan.o m azione aYiiemo l'equa pqrzione che avevano i sol~ati. pruna di Capo.i:-et:to: c.a,s.tagn.e e fichi, fichi e c.astar.,rne.
I az1enza. Con questi s1gnon de11a verJtà è la forza che tri•onfa.
La pl~be che o,;a domanda-re cibariie a prezzi tollerabili è
tiran.quillata a col.pi di rivoltella. Gli ordini di tirare devono
venir~ ~all'alto, se si tira. un .po' dappertutto. Con Orlando
non .s1 tirava. che C:lla chetichella. La censura iniqua delle canaglie d~I g1ornahsmo lo salYaYa. Cn rigone e nessuno ne
sapeva mente.
I soliti cara~i~ieri. State a sentire. ~itti ci ha sempre
pa.rlato della Bas.1ltcata. la sua terra, con le lagrime agli occhi. Credevo che quella fossie llllJa terra sa<:ra Illu:.ione Yatten~! G~n.zan?'· c~me tutti. gli altri paesi. è caduto di m~lcon­
tenl1. V1 e m1iSena, penuria, carestia. Alle 18 dell'ultimo del
mese di luglio le sofferenze facevano traboiccare la collera
dei « ''illani ». Com in ti che il loro compaesano 2';'itti li a-.
V'rebbe protetti sono an<lati in folla ,-.erso il corno Vittorio
Emanu.ele. Furono :.ubito teri-orizzati. Alzarono I.e teste. Tre
col~i di fucile. 5?imultaneatreJ1te giungevano dei soldati. Non
abbiate pall'l'a. i soldati non tiiiano, ha detto qualcuno. Cinque, sei, dieci co lpi. Mezza dozzina di caduti. non si sa se
morti o feriti graYemente. Epitafrìsta, si incida un ·altr.a iscrizione funebre.
Qui morti, là morti, più i!l1 là morti. E' una esecuzione
continua. Pare di essere in battaglia ccm Luigi Cadoorna il
religioso. l'assassino <li tanti soldati .l'uomo èhe non av~va
per giustizia che il muro.
Costui era più soJJecito. X 01~ faceva nè amma-:
nettare nè bendare i condannati. Li mandaYa aJl'a~tro mondo
con la sollecitudine della mitragliatrice. Di lui n<e a\Temo
per nn anno. La ~ua dittatura militare è rutta piena di att:
i1n•nmani. In America non farebbe un pasc.o. La P-iustizia popolare lo .appendei-ebbe al primo al.bero. La Stampa lo ha considerato m1 arnese dei goYerni mediocri. Egli era. Yalendosi
de1'.'eufernismo. un inidoneo. 1ma soonfitta militare di tutti i
tempi. P.er JLù 1Ioltke non era esistito. La sua tiesta i.n.Y'ece
di 1e1;se1·e colma. <li letteratura m~lit;are contiene della cianfrusaglia religiosa. Il suo coraggio è iparagonabi1e a quello
del Caneva a Tripoli . Il cacone d'allora pensava più alla sal-
- 28 -
11.a
1 . zza dell'eser<:ito. I g-norante!_La
vezza p_erso;.ale l~hs·t~mp~~ ~~a l'immobilità. In qu_esto ~li fu
sua forza, ice
.
.
S
il comando imperioso dt Orcompagno anc he il D13:2l:ta enzn~l Veneto n.on sarebbe avve I an <l o, l'ultimo.
re
d atto . mip 1 lamento
sua eccelLenza N'itt1.· p are
ninto. Lo ha etto m ar
che uno va. lga ll' altr_ol . '" o crov,,,...,..o seguirà le pedate dei
Io spero e 1e ~ ThtuvV :;, """.". . ~
.
•
_
es· forti che n0 n vogliono coscnz~orn. Tanto noi~ ~ 1 sa.1 an
pa i_.
Aimeno per un secolo p1er due secoh. 11 tempo
no P'.uf gt~edrne.quest,e O'r andi disfatte di borghesie. Ma se _doi:>
•
'
l
'
p er n arsi a no l 'a!l cie
n régime non conservi ne genera 1 ne
vesse conserva.-.
.
h
b 'toni che
ifficiali di questa guerra. Essi non sono c. ~ s r_a1
.
\ lanno fat\JOI denari, che hanno messo gm SU1. benreitt1,
die!lle stel·'.ette su11e mai:iche. SaLv~ qual~he ~ce:rme,. n~~
uno di loro sa fa.re riliev1 topogra~c1' sa di ta;ttica, 1a mai s u
" ~to l'arte di v1.nce11e. Sono semi analfabeti.
,. .
.
'E' un'ltalia da rifare. Io. per esempi.o. nel ~1tt1 sfollerei
le westu.re . Noo. vorrei più ammazza gente. ~u1 che_ h~ tanta
~ d'
are la fama a.IL' estero dovrebbe 11npens1en irse.nie.
ans.1a i cur
·k
( ·
:ti) lnan
i 11 Inghilterra due ca<laveri. di ~< ~tn eirs » :;ct?peran: Q .
.~
derebbero a ll':u:ia qua.l'l.1.nque ~mstero. Qlll s1 tace. l' u.1 I c ~
una stampa hgia al potere. Qu i se ne f:i·oducono deg di _a tn.
·
·
Qu1· s1· tll'a
s1· scanca,
s1· a......,'l'·"zza· e e """""Il> un go 1ment o niell'ass~S6inio legale. E' iniqu<? ciò_ che avv1~ne. E ignobile ciò che si compie. E' un ep-1taffro doI?o 1 altro. Asc?lt ate. Su.h'a piazza d r Luaera furo n o _raco?'1_t1 qt:a-ttro_ mo rti e
V1eooèro trasporta.ti a ll 'ospiedale V'ent1 fer;t\, d~ quali quattro
pe1iirono e alt ri s-ono stùla stra.d_a del\ a~c;>nia. Il deplllùa.t~
Cava.Ilari h a aggitmto a Lla. narra~ 1one pol lZle~ca 1a_ co;ipa de1
polizi'Otti, di s.olito in funzio~ d_1 pr_ovocato~t. EsSll n~n pos:
sono tollel'é!Jre, come il ruler, gli ~1ope.rantt, tant? pm se_ s1
la.mentano del caroviV'eri. I soldati eh~ ~~n~ sta.ti_ ~ s_erv1r_e
la patria, con Fram:esco Nitti ~o:io ad1bt~1. ai se~v1z 1 ,di pùh~
zia. E' inglori'OO-o. Secondo ec~1~10_. A Splilunberr-.? _c et~ an
sia per il caroviveri.. I cittad1111 s1 sono ra<lunatl _111 p1a~za
S. Rocco. C'era della trnppa con un _t~nei:te. Ha tirato l ufficiia.le. Hanno tirato i soldati. I com.1Z1.~nt.J non vole:Y~no ~r:­
da re che a'l municipio. Quattro morti e quattor.d1c1 _f-enti.
« Ttutti tranq-usi.lli ». Il s-egrel:.a:rio di. st_ato ha m.~nda_to 1l SU\>
coro.p~anto a\le «vittime >) e na annunz.ia.ito_ eh~_ l mch1esta f.ara
giustizia. Biene. Intan to loro sono morti. ~ 1111:wcenz~ ddle
vit time è g;ià c:Lel r esto docl.Dmentat::i- dal bn11ga<li~~r-e dei carabi:n.ieiri che &tava aacorrnpagniando 1 '.P'11?test:a:t~n 1 _al. Co!-111u,ne
per conconc\.a,t"'e la sottrazione d a fars i a.i prez~1 _d ei v1ve_n . Son o -e1piso@ietti. U n camion di mo~ e dl\.ue fen tl davan ti. a 500
mila rimasti sui campi di batt aglia non commu ovono che le
i w. ..ci
., •
'-'"""'".
,
•
29-
·
donnucce. Sta bene Sono cose da niente. ~= il si,;tema brig:antesco che mi _offen<;!e ::::.e il gover.no commua, la nostra
~,~ ~ara :>e'.!ThJ:>re 111 pencolo. Arnv1e.z-u a. casa a cena'! Ri\redro
t nue1 figl 1? mia moglie? Con L--;itti rton c'è risposta. Egli passa
da un t•PlOre a.:l'altro. E L~ s.uo temperamento. Xon si sa
cosa possa n~ere fr.i un'ora. Comizio'? ì\Ii ptw asp.ettart:
~.ma _palla. M1 lamento dei prez7.i di bottega? .t:saspero Mu11a~di._ Posso cadere al suolo senza vita. Non parliamo se si
s_c1oirm~ss~ro l~ ~-iverndicazioni ,proletar ie o se si parlasse di
n vo1t12101u soc1alt. !\on sa.rei sicu~-o di rincasare. E' molto
ch'eg li permetta agli ononevoli cLi .ònteressarsi della Rus-sàa
e dell_'Ung:I~eria._ E anche questo si capisce. Il non inten·ento
è fra 1_suot ideali statali Però con lui si è sempre in tm ;:-.;iag·ara d1 contraddizioni.
Io ho lasciato supporre che in Francesco ., ittr fosse la
st~ffa dello statista. Stupido~ Daterru dello stupido~ Anzi,
chiamatemi imbecille. ~-on t: in Itri che !'e.' redattore del
Pungolo Egli è un articolo di fondo carico dei rancori della
vecchia generazion;e. Non h.a ricevuto bu.f fate da.Ile nazioni
evolute La sua civiltà è tutta nella questura. U proftuno. per
1e sue narici è w1'effusione dj sangue. La. sua ironia è dì falsa
lega. Il suo sat'Casrno è uno sforzo. I suoi afori.smi sono volgari. La sua libert<Ì politic.a è con due ferri ai polsi. Riforme?
Le avrete. Pam. pam, pam. Egli mi metterà fra i bugiardi, ma
giù epitaffi sono a sua diispoisizionie. Fo1-se l'umone soeLlera.to
g-li si è fatto nel suo uffici,o- di consulente legale. dove s'era
fatto una clientela napoletana che non gli dava più tem,po nè di
studiare nè di mangiar.e. Il lavoro eccessivo lo deve avere
,1leso ua .po' nevraste'1ico. E' lù demtro che face\'a dei tristi
calembo1u-s. «Giolitti, diceva un giotìlO a dii lo consll!Lta.va
s ul suo maestro, è come la mortadella di Bologna; metà asino
e metà porco>). In questa co.niatuna è un po' diella sua acu·
tezza mentale. Mini~tro. si è sbronciato. Cn amico è andato
nel suo studio a congratularlo per la sua e,'.evazione.
- Che cosa preferisci'? Una croce di caval:ieJie o un caffè?
- lin caffè, rispose l'altro.
Francesco l\ itti. g-li intinti lo sanno, è un moralista dei
tJempi del Pungolo. E' un buom cristiano. Fu ed è un put1Ìtano dire.i quasi alla Savo11.arola. :\on ama i porcelloni de.!la
vita. Odia i bevitori. Ve.de nell'akootl i delitU 9'0cia1i. Con danna il lusso. Abborr-e i viziosi. Gre<lo che abbi.a sta.mutato
leggendo i.I processo di Oscar \Yilde e gli scandali della Ta~o la Rob0n<la dell'ex Kaiser berlinese. l .biscaZZ'iieri lo hanno
p erturb ato p iù di una volta. l\on appena al pot ere si è gettato su loro. Ha se111tito ribrezzo, schifo p(er tutta la
nazzapag·lia milionaria che si è r iempita i forzieri. con ta
-
-31-
30 -
rruerra e per<le le notti al tappeto ,·er<le.
<love
Avremo Turati che mettera m circolazione il suo <r date la lib~'.td: ~l ~01·d », come. prima l'a\·eya domandata per il Sud
N1tt1 e s1llano. Salvo 1 te~pi, i costmni. le Jeo-gi eO'li sègu~
0
1
.e pe<:J.are die_I fer?c~ P.rosc1.1tt?~e .. O~i giom 0° 1egli au,rnenta
1 s~o1. poten e d1mmmsce 1 cLintt1 dei cittadini.. Tutti i giomi
egli, c1 p.ren<le qualche cosa In Tries.te ita1Ìru'1a, dove è gi.iunto ti onoreyoLe Ciuff~lli c~me. f1'0'.·e~art:ore, è starta proibita,
per e:>~mp10, la vendita dei m1e1 llibn. Pazienza La leO'eJe '
die1 ~1u forte. ~ citt~dini t.umuJt'l.lano dappertutto. per u.n~ "spe~
sa alime?ta1·e. mfenore a.1 g·u~dagni. _li ministero se ne strafotte. N?n r!duc.~ le t~nffe a1 prezzi nonnali e sopprime un
1'.-um~ro mfirnto .cJ.1 tre-n.1 per rendene più i'lltollerabile lo scambLO dt gen~e e di. merc:1 da una regione all'altra. Nitti e Silla
sono n.on:1 che s1 equivalgono .. G_tté!-i se il pnesidie.nte diventa
torvo. C1 c0insegna al gua· das1gdh per una delle tabelli> di
pe:ia. Con la scusa. ~ella calunnia gfomaJistica egLi sta soupnn~endo la. cppos.1Z1one. La stampa non ha controllo minister.1al~ che in Italia. i\'ei paesi di libe1ià si ignorano i processi di st~'tpa ..La stampa inglese non ha tollerato che la
cen~t1:1-a militare. m te.mpi di guerra. Fu il Times che difese
tut1;1 1 c~nfratel11. Qu.1. se n~n .si è po·liziotti non. si sta bene.
Qm ~bb1a1:io ~vt~to g1ornaliis~1 che si sono fatti censori per
u~ im1seré!-bde L;t&·Ii.etto <la.soo l.1re a! i;neise! Oh vergogna~ Dove
e! Sr<?310 i nl;t~rnc:np1. e la l1ber.ta Pc:>lit1ca iJ pref~to è nn ostruz10ni5ta. E un 1ngombro. E un intruso. Lo s.1 dovrnbbe mandal1e. fra i rott.él:mi deLJ'antico regime. Im-ede Nitti lo rinV\erdi.sde, lo fortifica, lo fa entraire in tutti i 1110,-imenti> cittacLini. X oi abbiamo un pro-console, tm di.ttato.re. Si direbbe
che ! prefetti non Io lasciuw tranquillo. Ne fa delle cernite
quo.t1di.a1.1e per invogliarli sempre p~ù ad essere sempre affamatJ d1 md1pendenza cittad.ina.
, PJ.ne. allo stU:<lio di. una preparaz;one per tu1 colpo di stato.
Puo Ja ··-.1 eh '.eg11 voglia condunT'e Q·li italiani ai!J'aut0rità reale
come ai tempi della cospirazione dinast;ca cli Cmberto I. Attdfan~o ii:co.n_!_ro .alla_ tira~1rua senza esca.ndesce.nze. I depntla:ti
rossi S<?ll.°: Ria. gmn:t1 a circondare il proconsole di lealtà. \»erra..l1Jl1o 1 g·10.rn~ ner1. Verranno i g:iorni di raccapriccio. Sembriamo avviati a uno sconvolg·imento. Io sentto D"ià al dorso
una specie di '98. Si ammazzèranno i ri,·oluzion~i con l'impttni.tà per gli Mnmazzatori. Ohimè. io Yedo comparire nel
tulrb1ne il picco·lo Th;ers co~:i o-cchiali d'oro a stanghetta. col
n?-so e col ment o che tendono a congiungersi. Lo ,·edo. :>J'eJl.q
v ia Tra.nsno:1ai;1 con le 1!1ani goociolanti di sanguie. \-edo
nu 1 0:.,~e stragt' di lavona.ton. Vedo la decadenza del governo
d.ei vùoLenti. Vedo la scomparsa del go,·erno oligarchico nitt 1ano.
1 g-iocatori
~li azzardo si animalizzano, ,;i sensua.:izzano. s1 effeminizzamo
come ai tiempi di Carlo Fax. il giO\·ane intellettuale e poJitico
che ha fatto scontare al padre la sua nascita con 1(10 mila
sterline fattegli pagare per salvaa·gli il fottuto unore al banco
dei bari. Il Ouaranta ha contentato il ministro $ubito. Eg-li ha
mandato i ltn1iers a sorprendere i sibari1ti, i dissipatori. i crapuloni, i licenziosi e ha fatoo chiudere ;_;lj antrj delle libagioni
e cl.elle sperperazioni monetarie. Nitti, impetuoso, non ha potuto guardar,s~ intorno re studriare le case da .t;iuoco. state
studia'te al Palazzo Borbone. I deputati france'ìi che inse{:,ruiva.no i giuocatori da anni sono• Yenuti alla co.nclusi0111e ~i con..,iderarli un terr~no da sfn.1tta11e. J.nveoe d1 mie1ltere 111 ag•ruato i sOi'.iti flics che finiscono pe1· faJ·si prezzolare dai teiÌitori delle case, che finiscono pe1· di\ entare ele~anti lu'J)anari si .sono associati con gli .scialacquatori. mettendo al ba111co
d~lla roulette un impiegato della repu1bh11; ca a ricevere ogni
s.era la somma di di,isione che spettia allo ,.,tato Così in Francia i,! yizio del giuoco è una calu11111ia. .~on si giuoca più
che per dei piaoeri personali. E' un traffico legane. I lavoT'atori della rouiette mangiano un po' tutti senza che l'uno
spii !_'altro. E' cessata quell'immoralitù che si chiamava spionaggio.
Il g-overno italiano è forse per delle legg-i suntuarie.
Dispre;za la paz.z~ dissipazione desli sc!·occ<?!1i. del~a Yita. e
delle scialacqnatnc1 che d1ssol\'0110 1 patnmom1 m tnne. gioielli stoffe. ecc. E che glie11te deve importare? Chi ne h<J..
spr~chi il suo _i1n un.a o Tin cento. setti.man~. Ub~r~à ?i mo~ire
spi.aintato a chi n10le . .:-\on voglio cura ton. I m1rnstr1 pensino
al Loitto. l i lotto è una tassa imposta alla po\'erag-lia. Il lotto
non è più i111mo1-ale? Lo stato lo consena. Il grande ministro
è impotente a distruggerlo.
La sua l~gislazione è un rappezzamento d) tutti i giorni
e di tutte le O<l'e. come quiella degli a.Itri legislaitori che lo hanno .preceduto col. lot:to. Il lo.tto ~ ·1.m \'Ìzio statale. ~1 pubblico degl.i stracc10111 e deg-11 ?z1os1 ,·u~le la s~1a g-1uocat'2.
<:ettimanale. Il go' erno ha b1so~no <l1 denari. E' fart:to.
r;1i spacci ,per le gi<;>ca~e ci S?«l?. Li t.~·o':atc i!1 tut.ti ~~i ane-ipo.rti. in turt:te le Y1e. 111 tutti 1 quartieri nazionali. G1uocate
libe ramente. :\on è immorale? In borghesia non si va a,·anti.
Francesco Nitti è un arretratista. Conserva il lotto.
Siamo sulla china. Si rotola in fondo. Non c'è più fnenio•.
r_,e sostanze e le pernone sono proprietà del governo dei violenti. l•ran.cesco ?\rtti ·non si ranede. >Jon si ritrae. Egl\ non
1eme. I c.omizi aper.ti e i comizi chinsi .si0<110 cli un'epo~a passata. L'oratoria tribunizia scompare.
R ivednemo pre'ìto le leghe per il ricupe1rn delle libertà.
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E ho finito. Finisco domandand'- la fi re e el regime che
uccide. Gli agenti aJJevati o aJlenati per 11 mas:-acro periodico
del proJ.eta..riatJo çhe si raduna a discutere dei propri intere!ssi,
o a protestare contro ingiustiz..ic stat.1Ji o a esig-e:-:e dei di.1ilti
di catego rie o nazionali devono ce..;sarc di e"isterc. Ha.imo
vissuto trop.po.
La folla è per loro quello che è il cenci·o ro,s<J per 11 toro.
Con il nerbo in mano, C0'11i 11 revolve.r in saccoccia non sanno
contenerbi. Cn grido basta per infiammarli all'attacco. Tìnctno, dettlilpaa10 le ossa. sconci ano i cittadini. Basta. Hanno
v.isisuto troppo. Sif;nor :t\itti, se non \•olete affrelttare Q"li avvenimeJ1ti a.ddottafe l'agente apo litico, disfate l'esercito, a1).oJ,ite la coscrizione. Siete preceduto dalle più g1randi nazioni. I g"eneraJi, come il Graziani che fanno fucilare i soldati
perchè hanno la pipa in bocca segnano I.a fine dell'esercito.
Sono il prolog-o di una catastrofe nazionale. Le IO'T'O dichiarazioni traducono la disumanaz.ione militare Caporetto è un
documento di canaglieria soldatesca. L'uftìcialena. alta e bassa . .sottoponeva i solda~j a mucchi ai tiri micidiali. Gli eccid;.i militari devono cessare come gli eccidi proletari. Continuando gli uni e gli altri la borghesia accelererà la sua sepoltura.
Le ultime di ?\itti son sempre sanr.;uino~e. Descritto re
del socia1ismo mon<lia1e continua a q::>e:rsc,1..,mt.are i socialisti
nostrani con i cari carabinieri. A Trieste i bicornuti hanno
lasciato sulla strada ventitrè fer iti. A Mil;rno i tramvieri non
hanno ·potuto portare all':1va11ti! 42 mila lire!
J\cciden6!
D'fmmioente pubblicazione:
IL RE ALLA GUERRA
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