LE DAPHNIA
A CURA
DI :
VERONICA RAINERI
LE DAPHNIA
•
Daphnia è un genere di piccoli crostacei
cladoceri planctonici. Sono noti
comunemente col nome di pulci d'acqua, a
causa del loro stile di nuoto. Sono lunghi da
0,2 a 5 mm e vivono all'interno di laghi,
stagni, ruscelli e fiumi. La divisione del
corpo in segmenti, tipica dei crostacei, in
questo genere è praticamente invisibile. Il
capo è fuso e ricurvo sul corpo, da cui è
separato da un incavo ben visibile. Nella
maggior parte delle specie il resto del corpo
è ricoperto da un carapace con un'apertura
ventrale da cui si dipartono 5 o 6 paia di
zampe. Gli occhi composti, il secondo paio
di antenne e una coppia di setae
addominali costituiscono le parti più
prominenti del corpo. In molte specie il
carapace è traslucido o quasi, rendendo
questi animali perfetti per l'osservazione al
microscopio, per mezzo del quale è
possibile vedere il battito del cuore.
•
Anche a bassi ingrandimenti è possibile
osservare il meccanismo di nutrimento, il
movimento dei giovani immaturi all'interno
del corpo della madre, gli occhi mossi dai
muscolo ciliare ed i corpuscoli del sangue
pompati nel sistema circolatorio dal cuore.
Questo si trova all'apice del dorso, subito
dietro il capo e la frequenza cardiaca è di
circa 180 bpm in condizioni normali. Le
daphnie, come molti animali, sono sensibili
all'intossicazione da alcool. Questo le
rende dei soggetti eccellenti per lo studio
degli effetti della depressione del sistema
nervoso, a causa dell'esoscheletro
trasparente che rende possibile osservare la
frequenza cardiaca alterata. Questo
esperimento può anche essere condotto
usando caffeina, nicotina o adrenalina e
osservando un aumento della frequenza
cardiaca.
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ALIMENTAZIONE
• Poche daphnie si cibano di
piccoli crostacei e rotiferi, ma
la maggior parte sono filtratrici
e si cibano di alghe
unicellulari, protozoi e
batteri. Si nutrono anche di
lievito ma ciò avviene
soprattutto in laboratorio o in
ambienti controllati. Il battito
delle zampe produce una
corrente costante attraverso il
carapace che porta il cibo nel
tratto digestivo.
• Le particelle di cibo
intrappolate si trasformano in
un bolo alimentare che si
muove lungo l'apparato
digestivo fino all'ano, situato
sulla superficie ventrale
dell'appendice terminale. Il
primo ed il secondo paio di
zampe aiutano l'animale
nell'intrappolare le particelle di
cibo, le altre zampe creano la
corrente d'acqua, mentre il
nuoto è assicurato dal
secondo paio di antenne, di
solito più lunghe del primo
paio.
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RIPRODUZIONE
•
Si riproducono per
partenogenesi, di solito in
primavera e fino alla fine
dell'estate. Uno o più giovani
animali vengono portati all'interno
del corpo della madre. Le daphnie
neonate devono effettuare diverse
mute prima di diventare adulti
maturi, e tutto ciò avviene di solito
in circa 2 settimane. I giovani sono
piccole copie degli adulti, non
esistono quindi stadi ninfali o
larvali. Le femmine mature sono
capaci di riprodursi ogni 10 giorni
in condizioni ideali. Il processo
riproduttivo continua fino a quando
le condizioni ambientali sono
favorevoli. Con l'avvicinarsi
dell'inverno o se le condizioni
cambiano, la produzione di
femmine partenogenetiche cessa
e vengono generati dei maschi.
•
Ad ogni modo anche in condizioni
ambientali avverse i maschi sono
solo la metà della popolazione
totale e in alcune specie essi sono
del tutto assenti. I maschi sono
molto più piccoli delle femmine e
presentano un'appendice
addominale specializzata usata
durante l'accoppiamento per
attaccarsi alla femmina, aprire il
suo carapace ed inserire una
spermateca e dunque fecondare
le uova. Queste sono chiamate
uova invernali e presentano un
guscio chiamato ephippium, che
le preserva e le protegge fino alla
primavera, dove oppurtuni stimoli,
in particolare la fotostimolazione,
ne favoriscono la schiusa, così da
far ripartire il ciclo per
partenogenesi.
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DURATA DELLA VITA
• Le daphnie non vivono per più
di un anno e la durata della
vita è ampiamente dipendente
dalla temperatura. Per
esempio, alcuni organismi
possono vivere fino a 108
giorni a 3°C mentre altri vivono
solo 29 giorni a 28 °C. Una
chiara eccezione a questa
regola si ha in inverno, quando
le condizioni avverse limitano
la popolazione e sono state
osservate femmine vivere per
più di sei mesi. Questi individui
crescono ad un ritmo più lento
ma raggiungono dimensioni
maggiori di quelli che crescono
in condizioni normali.
USI
•
Talvolta le daphnie possono
essere usate in alcuni ambienti
per testare gli effetti tossici di
molteplici contaminanti su di un
ecosistema. Ciò rende le daphnie
degli indicatori biologici
particolarmente utili a causa del
loro breve ciclo vitale e della loro
capacità riproduttiva. Le specie
più impiegate a tale scopo sono D.
magna, D. pulex e Ceriodaphnia.
Spesso si cerca di reintrodurne
delle colonie in natura perché oltre
a fornire nutrimento agli organismi
d'acqua dolce si nutrono di
materiale organico spesso
filtrando e pulendo l'acqua.
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