Il giornale aziendale del Gruppo Elbe Gentili lettrici, gentili lettori, da ben novant’anni il gruppo Elbe si basa sul motto: “successo attraverso impegno costante”. Applichiamo questa ricetta semplice ma efficace in tutti gli stabilimenti e dovunque siamo presenti nel mondo. “Successo attraverso impegno costante” significa che se ogni singolo collaboratore dà il meglio di sé potremo ottenere con successo anche le sfide del 2009. Con le caratteristiche delle aziende Elbe (qualità elevata, vasta gamma di prodotti, impegno dei collaboratori) possiamo costruire il nostro successo. Con il nostro impegno possiamo e vogliamo ridurre al minimo l’influsso della crisi attuale. Lo sforzo comune di collaboratori e direzione ci fa raggiungere oggi questo traguardo e anche per l’anno prossimo proseguiremo sulla stessa strada con la stessa determinazione. Il Natale è alle porte. Appena le case saranno pervase dal profumo di biscotti e di candele e la prima neve cadrà, sarà finalmente giunto il momento di trovare la meritata pace e di passare in rivista lo scorso anno. Sfruttate i giorni di riposo per raccogliere le energie per l’anno prossimo e che il 2009 possa incominciare con molta fiducia ed energia. Auguro pertanto a Voi e alle Vostre famiglie un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo. Saluti Gundram Elbe Pagina 2 Pagina 4 Le tappe principali dal 1989 al 1999: risposte coraggiose Dalle barbabietole allo zucchero: ROPA Fahrzeugund Maschinenbau GmbH Edizione 02. 2008 Das Original 2 Le tappe principali dal 1989 al 1999 Risposte coraggiose Fondazioni degli anni ‘90: Elbe Italia Elbe USA Elbe Italia Sud Elso Ungheria: (da sinistra). Nella precedente edizione abbiamo passato in rassegna gli anni ’80. Nell’era variopinta dei colori fluorescenti e della Neue Deutsche Welle, Elbe non ha solo ampliato le sue sedi ma ha anche investito in vasti ammodernamenti tecnici. In questa edizione scopriremo invece gli anni ’90, che iniziano con la costruzione di un unico stato tedesco. Le conseguenze economiche e sociali della riunificazione hanno avuto un impatto significativo e sono tuttora presenti in questo decennio. Anche Elbe negli anni ’90 è stata sottoposta alla dura prova economica. Volgiamo lo sguardo indietro al 1989: con 369 addetti, il fatturato del gruppo ammonta a 62 milioni di marchi tedeschi. Lo sviluppo positivo permane fino al 1991, il numero di collaboratori aumenta alla soglia massima di 372. Ma l’unità tedesca è accompagnata dalla recessione e anche Elbe ne risente: crollano le vendite per molti clienti e le ordinazioni si riducono secondo le aspettative. A partire dal 1992, Elbe deve combattere anche contro il fatturato Elbe sono di prima classe. E dal 1995 questa convinzione è confermata anche da fonti ufficiali: Elbe e Elso ottengono per la prima volta la certificazione di qualità DIN EN ISO 9001. Questa certificazione di qualità costante ed elevata è di notevole importanza per una solida fiducia dei clienti, ma per riuscire a tenere la rotta con la pessima situazione economica non è sufficiente. Ed ecco un’altra risposta alla crisi: la necessità di un lavoro più efficiente e maggiormente orientato alla clientela. Nel 1996 Elbe decide così di sviluppare e costruire una cella di produzione in particolare per i clienti principali, tra cui ZF Passau e Kessler. In questa cella di produzione, i pezzi vengono completamente posizionati e lavorati automaticamente sulla base di un controllo CNC. Per una flessibilità ancora maggiore nella produzione, nel 1996 viene adottata un’ulteriore strategia con l’introduzione dell’orario flessibile a Bietigheim-Bissingen, di cui beneficiano ugualmente sia l’impresa sia i lavoratori. in diminuzione, che nel 1993 raggiunge un livello minimo. Cosa fare? Poco prima del 75° anniversario dell’azienda, nel 1994 la direzione deve tirare il freno d’emergenza. Gli anni seguenti esigono molto da parte dei collaboratori: il numero di addetti del gruppo cala per la prima volta, l’aumento salariale è nullo, le prestazioni sociali volontarie e le indennità devono essere sospese. Ma la direzione non intende risanare l’impresa a spese dei collaboratori e cerca piuttosto soluzioni costruttive alla crisi. Una di esse è l’aumento di importanza a livello internazionale di Elbe e il suo ingresso in nuovi mercati per svincolarsi in parte dalla situazione interna. Detto, fatto: nel 1993, vengono acquistate due aziende italiane, la DBM e DBM Sud. Nel 1994 Elbe fonda la sua affiliata italiana, Elbe Italia nella quale va a confluire l’attività della DBM di Abbadia Lariana. La DBM Sud diventerà Elbe Italia Sud nel 2001. Elbe però, con le sue filiali, non vuole più limitarsi all’ambito europeo e dopo le esperienze positive del rapporto commerciale statunitense con John Deere, nel 1994 viene fondata l’affiliata Elbe USA con cinque collaboratori nella pittoresca località costiera di South Haven. Negli anni successivi viene poi creata una fitta rete di officine di servizio per assistere con maggiore attenzione l’importantissimo cliente. Anche questa decisione si rivela molto saggia. Ancora oggi, a 14 anni di distanza, il produttore di macchine agricole è uno dei maggiori committenti del gruppo Elbe. Ma anche a livello nazionale dovrebbe cambiare qualcosa. La direzione e i lavoratori lo sanno: i prodotti di A seguito del crollo del socialismo reale, le aziende guardano con particolare interesse alle giovani democrazie dell’Europa orientale. Elbe non è da meno e decide pertanto di diventare maggiormente attiva in Ungheria, dove il cliente di Elso, ZF Hungaria, produce dal 1995 cambi di velocità manuali ed automatici per veicoli commerciali. Quando il produttore richiede a Elso la consegna diretta alla linea di produzione dei componenti, la direzione non esita ulteriormente e decide di costruire un nuovo stabilimento. Nel 1999 nella cittadina di Eger, a circa 100 chilometri a nord-est di Budapest, viene quindi fondata la Elso Ungheria con sette addetti. Tutto l’insieme di misure rivela un effetto lento ma costante: a partire dal 1997 il fatturato si stabilizza e si riprende quota. Il numero di collaboratori ricomincia a salire a cavallo del nuovo millennio, ma non si può non vedere la tendenza positiva. In definitiva: negli anni ’90, Elbe è stato d’esempio per come poter ottenere successo anche nei periodi di crisi grazie a un notevole coraggio imprenditoriale e azioni ben ponderate. Come si sia arrivati con successo fino ad oggi vi sarà svelato nel prossimo numero di “Das Original”. Progetto pilota sull’ottimizzazione del montaggio: tutto in movimento Albero 2 Il montaggio è un duro lavoro. Sempre gli stessi movimenti, pochi cambiamenti... ecco l’idea comune e generale. Ammettiamolo: prima dell’inizio del progetto pilota, la situazione a Elbe era più o meno tale. Ma grazie a questo progetto orNella scorsa edizione di “Das Original” abbiamo già illustrato il Progetto albero 2 per quanto riguarda la fase inerente il controllo della produzione e la riorganizzazione dei dipartimenti degli alberi cardanici e dei doppi giunti cardanici. Ma il Progetto albero 2 influisce anche sul montaggio. L’obiettivo del progetto pilota consisteva soprattutto nella riduzione dei tempi di ciclo. Finora erano necessari molti giorni, spesso un’intera settimana, per riuscire a portare a termine un ordine. La sfida di albero 2 era quella di organizzare il montaggio in modo tale da consentire una riduzione dei tempi di ciclo di molte commesse fino al 40%. In Elbe, il montaggio degli alberi cardanici era articolato sulla base di un principio secondo il quale fasi di lavoro simili erano svolte in postazioni vicine. In una postazione gli alberi venivano montati, in un’altra venivano saldati, in una terza raddrizzati e in quella successiva equilibrati. Le postazioni lavoravano completamente in modo indipendente le une dalle altre. Non appena una postazione terminava un ordine, quest’ultimo veniva portato in un magazzino intermedio. La postazione di lavoro successiva poteva ottenere l’ordine solo quando l’addetto aveva portato a termine i suoi pezzi e ritirato i nuovi componenti dal magazzino. Un procedimento che implicava tempi di ciclo molto lunghi, soprattutto se le singole postazioni di lavoro erano distribuite nell’intero padiglione di produzione. Ecco l’errore di Elbe: a BietigheimBissingen, il montaggio aumentò con il passare degli anni e le nuove postazioni di lavoro furono collocate in spazi piuttosto ristretti. Un comportamento comprensibile, ma alcuni lavoratori dovevano percorrere ampie distanze per andare a prendere i pezzi per la lavorazione in un’altra stazione. Montaggio all’interno della linea di produzione Il progetto pilota per l’ottimizzazione del montaggio albero 2 ha trovato una soluzione parziale al problema. In primo piano due misure: la costruzione di una linea pilota e la formazione dei lavoratori interessati. La nuova linea dovrebbe garantire un montaggio sulla base del principio della produzione alla catena di montaggio per le serie fino alla dimensione mai quei tempi sono lontani. In futuro, con il progetto pilota per l’ottimizzazione del montaggio albero 2, il montaggio diventerà non solo più efficiente, ma anche ricco di cambiamenti. 158. Tutte le stazioni di lavoro coinvolte saranno disposte in modo da costruire un flusso di montaggio continuo dalla prima all’ultima stazione: ciò riduce gli spostamenti dei lavoratori, perché il pezzo passa direttamente ad altri, inoltre riduce le esigenze di spazio per il deposito intermedio e accelera il montaggio. Il successo di una tale iniziativa dipende tuttavia dalla capacità futura di guidare una linea simile. Concatenando diversi macchinari, esiste il rischio che la produttività dell’intera linea subisca eventuali difficoltà delle singole macchine. Per questo motivo, i lavoratori riceveranno una formazione per essere in grado di lavorare anche nelle altre postazioni di lavoro. Ciò significa che un saldatore continuerà a saldare, ma potrà anche sostituire il collega responsabile per la raddrizzatura e l’equilibratura in caso di sua assenza o qualora si verifichino problemi con i pezzi in quella determinata postazione. Esistono inoltre ulteriori effetti secondari positivi: un più ampio utilizzo dell’esperienza e delle competenze dei lavoratori e un lavoro più vario. Per garantire una produttività sempre più elevata, in futuro gli impianti della linea potranno essere utilizzati come macchine singole. Inoltre, la linea sarà comandata dai relativi progettisti nel centro ordini del dipartimento degli alberi cardanici, con l’aiuto del nuovo software wayRTS e sarà garantita l’affidabilità del rifornimento di materiale. Con il Progetto albero 2, l’intero processo di montaggio sarà sensibilmente rivalutato e, grazie a maggiore velocità, si godrà inoltre di un notevole risparmio di denaro. 3 4 Ritratto di un cliente Dalle barbabietole allo zucchero: ROPA Fahrzeug- und Maschinenbau GmbH In qualità di alimento di base, non è possibile immaginare un pasto senza il dolce e candido zucchero, che completa non solo i dolci, ma quasi tutte le ricette. Ma per raggiungere la sua forma perfetta ha davanti a sè un lungo percorso: dal campo di barbabietole fino alla cucina. Le due macchine bieticole del cliente di Elbe, ROPA, euro-Tiger e euro-Maus, offrono un importante contributo. Gli inizi della storia aziendale di ROPA risalgono al lontano 1972 e sono piuttosto inconsueti. L’allora agricoltore venticinquenne Hermann Paintner costruì, senza alcuna formazione tecnica, la sua prima mietitrebbia semovente per barbabietole nell’azienda dei genitori, mettendo insieme pezzi usati. Un evento sensazionale per gli esperti dell’epoca. Il “System Paintner” divenne presto il classico esempio della tecnica delle macchine a sei file e semoventi in Germania ed Europa.Dopo la produzione in serie limitata, nel 1986 Hermann Paintner fondò la società ROPA Fahrzeug- und Maschinenbau GmbH con sede a Sittelsdorf, nella Bassa Baviera. Attualmente, ROPA è un’azienda leader internazionale con 180 addetti. Alla sede centrale di Sittelsdorf, nel frattempo si sono aggiunte affiliate in Francia, Russia e Polonia. Dal 1998 il successo di ROPA è dovuto principalmente a due macchinari: euro-Tiger ed euro-Maus, dotati di tecnologia Elbe. Entrambe le macchine lavorano gomito a gomito e accompagnano le barbabietole nel loro percorso verso la produzione dello zucchero. La macchina bieticola euro-Tiger si occupa della prima parte del lavoro sul campo, rimuovendo il fogliame e i colletti delle barbabietole, raccogliendo le barbabietole dal terreno, ripulendole, deponendole nel deposito e svuotando infine il deposito nel silo ai margini del campo. Poi entra in azione euro-Maus per la seconda fase del lavoro. La caricatrice semovente raccoglie le barbabietole dal silo, le ripulisce da terriccio, erbacce e resti dei colletti, prima di caricarle su un veicolo da trasporto. Gli alberi cardanici Elbe per la raccolta delle barbabietole Quest’anno ROPA ha prodotto 110 euro-Tiger e 71 euro-Maus e ha venduto le macchine bieticole soprattutto a cooperative limitate all’uso di macchinario agricolo e contoterzisti, ma anche a grandi aziende dell’Europa dell’est. Per le macchine, Elbe ha fornito catene cinematiche complete con alberi cardanici della serie 100 e doppi giunti cardanici centrati della serie 300. Gli alberi garantiscono il funzionamento ottimale dell’azionamento e stabiliscono il collegamento dal cambio all’assale. Nel frattempo, è da ben cinque anni che ROPA nutre fiducia negli alberi di Elbe e non esclude una collaborazione ancora più stretta per il futuro. “Siamo clienti di Elbe da un’eternità, soprattutto nel settore degli assi a innesto”, spiega Michael Gruber, re- La barbabietola da zucchero è una pianta a ciclo biologico biennale, ovvero per la produzione dell’infiorescenza e del seme bisognerà aspettare due anni. Nel primo anno, nello stadio evolutivo vegetativo, sviluppa sopra la superficie del terreno una rosetta con circa 20 foglie larghe, di una lunghezza fino a 30 cm, e la radice diventa bianca. La barbabietola da zucchero è una radice a fittone che può raggiungere un metro e mezzo di lunghezza sotto il livello del terreno. La raccolta viene effettuata nel primo anno, perché in questo periodo vengono immagazzinate le riserve e il contenuto di zucchero, che ne determina il valore economico, è al suo massimo livello. Al momento della raccolta la barbabietola ha un peso che oscilla dai 700 ai 1200 g circa. Il contenuto di zuccheri si concentra maggiormente nella parte centrale. Photo: ROPA (3), Wikipedia (1) 5 sponsabile del servizio clienti di ROPA. “La quota Elbe degli alberi cardanici è ancora relativamente recente e per le nostre macchine ammonta al 40% circa. Sicuramente esiste ancora un potenziale di sviluppo e indubbiamente la quota aumenterà a medio termine.” Ritornando al campo, euro-Tiger ed euro-Maus raccolgono, puliscono e preparano le barbabietole per le fasi successive verso la cucina. Durante la produzione dello zucchero, nello stabilimento si provvede all’estrazione, concentrazione e cristallizzazione del saccarosio senza apportare modifiche chimiche alle cellule vegetali. Ed ecco pronto lo zucchero bianco e dolce, elemento così importante sulla nostra tavola. Tra l’altro, quasi la metà dello zucchero è ricavato proprio dalle barbabietole da zucchero; l‘altra metà invece deriva dalla canna da zucchero, che cresce esclusivamente in un clima tropicale. La Germania, con i suoi 400.000 ettari ca. di superfici coltivabili, è una delle maggiori produttrici di barbabietole da zucchero di tutta l’Europa. Nel complesso, annualmente nell’UE vengono coltivati 120 milioni di tonnellate di barbabietole, da cui vengono estratti 14–16 milioni di tonnellate di zucchero semolato. Intervista a Michael Gruber Michael Gruber è il responsabile del servizio clienti di ROPA Fahrzeug und Maschinenbau GmbH e conosce bene la fiducia che ROPA ripone negli alberi cardanici e nei doppi giunti cardanici di Elbe per euro-Tiger ed euro-Maus. Da ben cinque anni, ROPA installa gli alberi cardanici di Elbe nelle sue macchine bieticole. Può parlarci di questa collaborazione? Michael Gruber: L’ufficio vendite di Elbe ci ha contattati e ci ha poi convinto della qualità dei suoi alberi cardanici. A poco a poco, abbiamo iniziato ad installare gli alberi di Elbe in un numero sempre maggiore di macchinari, per poi adoperare infine anche i doppi giunti cardanici centrati. Come descriverebbe la consulenza tecnica di Elbe? Michael Gruber: Elbe offre veramente il meglio e ci sentiamo in ottime mani. Nel caso in cui sopraggiunga un problema, i responsabili di Elbe reagiscono con rapidità e trovano sempre la migliore soluzione. Abbiamo avuto, ad esempio, problemi con le guarnizioni di alcuni giunti doppi centrati, che sono stati risolti in men che non si dica. Quali sono le caratteristiche di Elbe che apprezza in particolar modo? Michael Gruber:Innanzitutto l’eccellente assistenza nella consulenza tecnica, ma anche il contatto personale con l’ufficio di rappresentanza Röder. In ultima analisi, sono i fornitori da cui acquistiamo i prodotti. L’ assistenza fornita è eccezionale e siamo consapevoli del loro impegno costante insieme ai tecnici della Elbe. 6 Walter Lehmann di Elso e la sua stazione personale In ricordo della linea Hofheimerle Dal 1976 i genitori di Walter Lehmanns, Emil e Elfriede, ex capostazione e agente ferroviario a Hofheim, hanno creato e ampliato il museo, ambientato nella vecchia stazione di Hofheim, che la famiglia ha acquistato dalla Deuschte Bahn nel 1975. Dalla morte di Emil Lehmann nel 1993, Walter Lehmann è ora a capo del museo insieme alla madre ottantenne. “Ovviamente si tratta di lavoro, ma è molto divertente”, afferma Walter Lehmann. La collezione di Lehmann è composta da ogni sorta di attrezzi e utensili della ferrovia: nell’antica sala d’aspetto si possono ammirare souvenir di diverse epoche, manifesti, orologi delle banchine e orari internazionali. La sala operativa ospita una vasta collezione di berretti di servizio provenienti da tutto il mondo, e nel capannone merci sono esposti oggetti antichi del settore ferroviario tecnico, come le leve dei deviatori e i tiranti d’agganciamento. Inoltre, il museo è composto da un’area all’aperto di 3.300 metri quadrati nella quale sono esposti veicoli storici, tra cui un vagone di un treno viaggiatori con bagagliaio e un carrello di servizio motorizzato. “Per gli intenditori del settore il nostro rarissimo locomotore di Siemens-Schuckert del 1924, perfettamente conservato, è un’attrazione di notevole importanza”, spiega Walter Lehmann. Nel 1976 nessun treno si fermava più alla vecchia stazione, da oltre cent‘anni. A quel tempo, la stazione si era trasformata in una semplice biglietteria. Anche i binari della linea Haßfurt-Hofheim, chiamata affettuosamente “Hofheimerle” dagli abitanti del posto, sono oggi per la maggior parte scomparsi. Dopo 103 anni, nel 1995 l’attività fu definitivamente sospesa. La resistenza opposta dalla popolazione contro tale decisione era stata di grande entità, ma non si rivelò sufficiente per evitare la scomparsa della Hofheimerle. Il museo ferroviario di Hofheim ha pensato anche a questa linea così tanto amata: Walter Lehmann ha salvato 300 metri di binari di smistamento, sui quali si possono anche provare le vetture del museo, come la piccola locomotiva o la dresina. “Moltissimi dei nostri visitatori si divertono un mondo“, racconta Walter Lehmann. Purtroppo, la malinconia per la fine della piccola ferrovia locale non è ancora svanita. Sul vecchio tracciato, percorso a lungo da un tram leggero di colore rosso, sorge ora una pista ciclabile che conduce al circondario di Haßberge. Il traffico locale di Hofheim è oggi servito da autobus. Gestire un proprio museo oltre al proprio lavoro non è cosa da poco, soprattutto a livello finanziario. Tuttavia, la famiglia Lehmann non richiede alcun pagamento per l’ingresso e si fa carico di tutte le spese del museo. “Fortunatamente riceviamo sempre offerte da parte dei visitatori che apprezzano il nostro lavoro”, spiega Walter Lehmann. Ma il denaro non è tutto: le tante rarità che la famiglia Lehmann ha raccolto nel corso degli anni necessitano di cure 7 Gentili lettrici, gentili lettori, in questa nuova rubrica “Il gruppo Elbe in breve” desideriamo proporvi alcune notizie sul gruppo Elbe. Se anche voi volete offrire il vostro contributo, inviate le vostre proposte alla redazione, alla cortese attenzione della sig.ra Cristina Tatar, per fax: +49 (0) 7142/353-306 o tramite e-mail: [email protected]. Ci attendiamo una partecipazione numerosa! Il successo della formazione degli apprendisti Elso Il miglior operatore macchina e di linee di produzione della Bassa Franconia: Christian Eckert è il primo del corso! Da quattro anni, a Hofheim, Elso provvede alla formazione di operatori macchina e di linee di produzione. Christian Eckert ha conseguito il risultato migliore durante l’esame finale. Accompagnato dal suo insegnante Ludwig Laubender, Eckert è stato premiato a Kitzingen come migliore del corso tra ben 4.280 partecipanti durante una cerimonia della Camera dell’industria e del commercio di Würzburg. Vogliamo inoltre fare presente gli eccellenti risultati dei nuovi collaboratori David Baumgärtner (2° posto) e Tim Wagner (3° posto), anch’essi sotto l’ala di Laubender. I prossimi a ricevere le congratulazioni della direzione potreste essere proprio voi! Trasferimento del montaggio in Italia Dal 1° ottobre 2008, il montaggio degli alberi cardanici per la distribuzione italiana si concentra in Elbe Italia Nord. Precedentemente, anche Elbe Italia Sud eseguiva fasi di montaggio di doppi giunti. Da ora in avanti produrrà componenti singoli per doppi giunti e semiassi rigidi con ruota centrale solare per l’intero gruppo Elbe. Vi forniremo ulteriori dettagli nella prossima edizione. indispensabili e, di tanto in tanto, di riparazioni. Walter Lehmann riceve un supporto continuo dagli amanti del settore che collaborano a titolo gratuito e può contare inoltre sull’aiuto del suo caro amico Karl Hartling, ex operatore della Deutsche Bahn. Per le operazioni di riparazione e manutenzione, Lehmann si affida alle sue conoscenze specialistiche e al suo dinamismo. Elbe Holding aumenta le sue partecipazioni in EK Cardan in Brasile La partecipazione di Elbe Holding in EK Cardan ha raggiunto l’82 %. L’azienda familiare brasiliana produce alberi cardanici di grande valore per macchine agricole in serie speciali e limitate per il mercato brasiliano. La novità dell’azienda consiste nella produzione di doppi alberi cardanici. Gli accordi con i principali clienti sono stati molto promettenti ed EK Cardan prevede le prime consegne di doppi alberi cardanici già verso la metà del 2009. Gli sforzi sono ben ricompensati: la piccola stazione di Hofheim attira circa 2.000 visitatori l’anno tra cui molte scuole e turisti, ma anche partecipanti a gite aziendali, per ammirare i ricordi di un mondo ormai lontano. Nuovi procuratori per la GmbH e la Holding Il sig. Gerd Heimerdinger è stato nominato procuratore della G. Elbe & Sohn GmbH & Co. KG ed la Elbe Holding GmbH & Co. KG ha conferito la procura alla sig.ra Cristina Tatar e al sig. Ralf Gebhardt. I nuovi incarichi sono in vigore a partire dal 12.11.2008. Il museo ferroviario della stazione di Hofheim può essere visitato su appuntamento. Contatti: Famiglia Lehmann, Bahnhofstraße 18, 97461 Hofheim in Unterfranken, Telefono: +49 (0)95 23 /13 05 Gli apprendisti di Elbe hanno un nuovo responsabile della formazione Photos: Eisenbahnmuseum Lehmann Dal luglio 2008, il sig. Hartmut Wölper (dirigente tecnico industriale), ex insegnante della scuola Carl-Schäfer di Ludwigsburg, è il nuovo responsabile della formazione per gli apprendisti industriali e commerciali di Elbe Bissingen. Da subito, i nostri tirocinanti potranno approfittare delle vaste conoscenze del nuovo responsabile. Attualmente, a Bietigheim-Bissingen, Elbe si occupa della formazione di 32 giovani con cinque diverse figure professionali. Gli ex collaboratori in visita Nel quadro di una visita allo stabilimento, il 28.10.2008 i pensionati delle aziende Heinkel & Grotz, su invito della direzione, hanno potuto visitare i vecchi edifici concessi in affitto a Elbe Bissingen dal luglio 2007. In generale, tutti sono d’accordo: siamo entusiasti e felici che Elbe si sia trasferita qui. 8 I festeggiati del gruppo Elbe Quest’anno Gundram Elbe ha avuto l’opportunità di festeggiare insieme ad una collaboratrice e tre collaboratori il loro 25° o addirittura 40° anniversario nel gruppo Elbe. I festeggiati sono stati ringraziati per la loro fedeltà nei confronti dell’azienda in presenza dei consigli aziendali, gli sono stati fatti i migliori auguri e gli è stato consegnato un premio di riconoscimento. Nel suo discorso, Gundram Elbe ha indirizzato un saluto particolare a Erich Dietz, del reparto manutenzione, per la sua fedeltà che dura da ben 40 anni. Anniversario Elbe (da sin.): Erich Dietz, Manutenzione (40 anni), Petra Frank (25 anni), Wolfgang Hess (25 anni). Anniversario Elso (da sin.): Paul Vierneusel, Matthias Wernthaler, Christine Fuchs, Stefan Fuchs ( 25 anni), Horst Kneuer. Soluzioni dell’edizione 1/08 Nell’ultima edizione abbiamo chiesto il nome di una città e di un vulcano che distano circa 130 chilometri da Grumento Nova. Le risposte corrette erano: [A] Pompei e [B] Vesuvio. Tra le molte risposte corrette ricevute abbiamo estratto cinque buoni pasto. Ecco i nomi dei vincitori: Grazia Di Stefano – Montaggio DGW (Elbe Bietigheim), Cataldo Marasco – Rullini KGW (Elbe Bietigheim), Uwe Kemm – PSC Manutenzione (Elbe Bietigheim), Klaus Klopf – Distribuzione Attrezzature (Elso Hofheim), Volker Woik – Crociere (Elso Hofheim). Congratulazioni e buon appetito! Quiz a premi “neve & ghiaccio” Vedere i fiocchi di neve cadere dal cielo ha sempre il suo fascino. E ci si chiede: a quale velocità cadono? Generalmente a quattro chilometri all’ora o, quando il vento soffia impetuoso, raggiungono una velocità ancora più elevata. Ed ecco le domande sulla neve e sul ghiaccio: [A] Quanto pesa un fiocco di neve di un diametro di ca. cinque millimetri? [B] Quanti angoli ha la forma tipica di un cristallo di ghiaccio? Tra i collaboratori che forniranno la risposta esatta entro il 30.04.2009, estrarremo cinque buoni pasto per un valore di 35,00 €. Come sempre con esclusione delle vie legali e alla presenza di un consigliere di fabbrica. Un suggerimento a quanti non desiderano ritagliare il giornale: fotocopiate la pagina, fate una crocetta sulla risposta esatta e inoltrate la vostra soluzione alla segreteria della direzione amministrativa, anche per fax: +49 (0)7142 353-306. La Redazione vi augura buona fortuna! [A]: _ , _ _ _ _ grammi [B]: Nome e cognome: Reparto: Impressum Editore: Elbe Holding GmbH & Co. KG Gerokstraße 100, D-74321 Bietigheim-Bissingen Tel.: +49 (0)7142/353-0, Fax: +49 (0)7142/353-350 www.elbe-group.com Responsabile dei contenuti: Cristina Tatar Das Original è la rivista di clienti, partner edipendenti del Gruppo Elbe. Das Original e tutti i contributi in esso presentati sono tutelati dal diritto d’autore. Pubblicazione semestrale Redazione, coordinamento progetto, grafica e riproduzione W.A.S. Werbeagentur Spazierer Stuttgart, Testo: H zwo B. Le immagini riprodotte sono – se non diversamente precisato – di proprietà dell’editore o della redazione. 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