Teoria della democratizzazione e
caso post-sovietico
Corso di Scienza politica
parte seminariale
La fine o l’inizio della storia?
• Dopo il crollo dell’Unione Sovietica e dei regimi comunisti nei
paesi satelliti dell’Europa centro orientale, molti studiosi si
convinsero che laliberaldemocrazia di stampo occidentale
fosse ormai destinata a diventare il regime politico prevalente
a livello mondiale
• La presunta vittoria del modello liberaldemocratico, fece
addirittura parlare di «fine della storia» suggerendo che la
diffusione della democrazia fosse ormai un processo
inarrestabile e che, dopo la «terza ondata» di
democratizzazioni in America Latina ed Europa, ne sarebbe
ben presto arrivata una quarta con la transizione democratica
nelle repubbliche ex-sovietiche
L’importanza dell’eredità
autoritaria
• Fino al 1991 gran parte dell’area Sovietica non
ha mai conosciuto la democrazia
• Un’eredità storica basata sui grandi autocrati
modernizzatori quali Ivan il terribile, Pietro il
grande, Stalin
• Una predisposizione ai cambiamenti
repentini/rivoluzionari ed alle drastiche
innovazioni
• Crucialità delle conseguenze della Perestroika
Verso la democrazia?
La domanda principale che si pone è se i regimi
delle repubbliche ex-sovietiche che oggi
confinano con l’Unione europea (Bielorussia,
Ucraina, Moldova, Russia) o che ad essa
s’ispirano come la Georgia siano destinati a
una completa transizione verso la democrazia
oppure se per tale transizione manchino ormai
le condizioni.
Transizione democratica o prima
instaurazione?
Due possibili approcci per studiare la
democratizzazione nei paesi che non hanno
avuto precedenti esperienze democratiche:
1. Approccio transitologico (o transitologia)
basato sul concetto di transizione
democratica
2. Approccio della prima instaurazione basato
sull’esperienza della prima
democratizzazione in Europa occidentale
La prima instaurazione
• Per le repubbliche ex-sovietiche europee non esistono
processi storici d’intensità comparabile a quelli che si
ritiene abbiano generato la democrazia in Europa
occidentale
• Se vogliamo rifarci all’approccio della prima
instaurazione per analizzare le vicende dei paesi exsovietici europei dobbiamo concentrarci
prevalentemente sugli ultimi vent’anni proprio perché
solo in questo periodo appaiono nei paesi in esame
attori e processi quali la creazione di un sistema
capitalistico che sono elementi caratterizzanti della
liberal-democrazia.
La transitologia
• O’Donnell, Schmitter e Whitehead scrivono che le transizioni
iniziano con un processo di dissoluzione di un regime
autoritario e si concludono con l’instaurazione di una qualche
forma di democrazia, il ritorno a qualche forma di
autoritarismo o con l’emergere di un’alternativa rivoluzionaria
•
O’Donnell, G., Schmitter, P.C. e Whitehead, L. (a cura di), Transition from
Authoritarian Rule: Prospect for Democracy, Baltimora, The John Hopkins
University Press, 1986
• I transitologi partono però dall’idea che alla base della
transizione democratica vi sia una serie di patti tra militari,
élite politiche ed élite economiche che negoziano il passaggio
alla democrazia
Rustow padre della transitologia
•
Dankwart A. Rustow, Transition to Democracy: Toward a Dynamic Model, in
«Comparative Politics», 2, 1970, n. 3, pp. 337-363
• esistono molti percorsi diversi che possono portare alla
democrazia
• C’è differenza tra i fattori che generano la democrazia e quelli
che ne garantiscono la stabilità,
• i diversi fattori cruciali della democratizzazione non devono
necessariamente acquisire tale crucialità tutti allo stesso
momento
• prerequisito cruciale dell’unità nazionale per la transizione alla
democrazia
• Necessaria almeno una generazione di tempo per completare il
processo di transizione
Democratizzazione e capitalismo
• Quale relazione tra democratizzazione e
sviluppo del capitalismo nella storia dei paesi
occidentali?
Rueschemeyer, D., Huber Stephens, E. e Stephens, J.D., Capitalist
Development and Democracy, Chicago, University of Chicago Press, 1992.
• Gli attori cruciali per la democratizzazione in
Occidente possono giocare lo stesso ruolo
nell’area ex-sovietica?
Gli attori della democratizzazione nei
paesi ex-sovietici
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Borghesia
Operai
Contadini
Burocrazia
Imprenditori
Gruppi di press.
Élite
Ngo
formatasi dopo 1991
poco propensi alla mobilitazione
legati a fattorie collettive
Apparatchik
ex direttori di fabbriche sovietiche
Sindacati ex-sovietici
ex comunisti
professionalizzate o collaborative
con lo Stato
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