CESP
Centro studi per la scuola
pubblica
IL PROGETTO DI LEGGE
APREA
scuole come fondazioni e nuovo
status giuridico degli insegnanti
LEGGE n. 953
PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa del deputato APREA
Norme per l’autogoverno delle istituzioni
scolastiche e la libertà di scelta educativa
delle famiglie, nonché per la riforma dello
stato giuridico dei docenti
Presentata il 12 maggio 2008
22 ARTICOLI
CAPO I
Governo delle Istituzioni scolastiche (art. 1-10)
CAPO II
Autonomia finanziaria delle Istituzioni scolastiche
e libertà di scelta delle famiglie (art. 11)
CAPO III
Stato giuridico, modalità di formazione iniziale e
reclutamento dei docenti (art. 12 – 22)
+ 7 PAGINE INTRODUTTIVE
Delle quali:



½ pagina all’Autonomia e alla libertà di scelta
delle famiglie
1 e ½ pagine al governo delle Istituzioni
scolastiche
5 pagine al nuovo stato giuridico dei docenti
CAPO I
Governo delle Istituzioni
scolastiche
IL SALTO DI QUALITÀ
PAROLA CHIAVE:
PRIVATIZZAZIONE
In principio era l’autonomia…

«La
presente
iniziativa
legislativa
rappresenta una legge generale di princıpi
che rispetta, approfondisce e valorizza le
norme sull’autonomia organizzativa […] di
cui realizza veramente la lettera e lo
spirito». (Introduzione, pag. 1)
ART. 2
Trasformazione delle istituzioni
scolastiche in fondazioni


1. Ogni istituzione scolastica può […] costituirsi in
fondazione, con la possibilità di avere partner che ne
sostengano l’attività, che partecipino ai suoi organi di
governo e che contribuiscano a raggiungere gli obiettivi
strategici indicati nel piano dell’offerta formativa e a
innalzare gli standard di competenza dei singoli studenti
e di qualità complessiva dell’istituzione scolastica.
2. I partner previsti dal comma 1 possono essere enti
pubblici e privati, altre fondazioni, associazioni di genitori
o di cittadini, organizzazioni non profit.
Cosa sono le fondazioni


un ente privato senza finalità di lucro, che
ha a disposizione un patrimonio da
destinare a determinati scopi.
può e deve ricavare degli utili dal proprio
patrimonio e dalle attività ad esso
connesse, ma deve spendere il ricavato
nella realizzazione dei propri scopi.
Legge 6 agosto 2008, n. 133
Art. 16
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università


c.2 Al fondo di dotazione delle fondazioni
universitarie e' trasferita la proprietà dei
beni immobili già in uso alle Università
c.3 Gli atti di trasformazione e di
trasferimento degli immobili e tutte le
operazioni ad essi connesse sono esenti
da imposte e tasse.
Introduzione
pag. 3
«Attraverso la trasformazione in
fondazioni si vuole anche favorire una
maggiore libertà di educazione che
poggia
sulla
natura
sociale
dell’educazione: un’opera da svolgere
entro quella società civile e quegli enti
pubblici e privati più vicini ai cittadini,
che devono essere riconosciuti a pieno
diritto come espressione dell’azione
pubblica».
ART. 3
Organi delle istituzioni scolastiche
1. Gli organi delle istituzioni scolastiche sono:





a) il dirigente scolastico;
b) il consiglio di amministrazione
c) il collegio dei docenti
d) gli organi di valutazione collegiale degli alunni
e) il nucleo di valutazione
ART. 5
Il Consiglio di Amministrazione
Ha compiti di indirizzo generale dell’attività di istruzione
scolastica. Esso, su proposta del dirigente scolastico:
 a) delibera il regolamento relativo al proprio
funzionamento, comprese le modalità di elezione,
sostituzione e designazione dei suoi membri;
 b) approva il piano dell’offerta formativa;
 c) approva il programma annuale delle attività;
 d) delibera il regolamento di istituto, che definisce i
criteri per l’organizzazione e il funzionamento
dell’istituzione scolastica […]
 e) nomina i docenti esperti e i membri esterni del nucleo
di valutazione
ART. 6
Composizione del CdA
E’ composto da un numero non superiore a 11 membri, di
cui:
 Il dirigente (di diritto)
 Il DSGA (senza diritto di voto)
 Almeno un genitore
 Almeno un docente
 Uno studente (per secondarie di secondo grado)
 Rappresentanti degli enti locali
 Esperti esterni scelti in ambito educativo, tecnico o
gestionale
Tirando le somme…
Chi deciderà nelle nostre scuole?
Rispetto all’attuale Consiglio di Istituto:




Sparisce completamente la rappresentanza ATA
Si ridimensiona fortemente la rappresentanza di docenti e genitori
Su 11 membri, solo 3 (un docente, un genitore e il Dirigente)
provengono da chi realmente vive la scuola
Ben 8 membri provengono dall’esterno: politici, imprese,
organizzazioni no profit, ecc.
FINE DELLA GESTIONE COLLEGIALE DELLA
SCUOLA
LE SCUOLE SONO SOTTRATTE AI DOCENTI E AI GENITORI E
CONSEGNATE AL MONDO DELLA POLITICA E DEGLI AFFARI,
CIOE’ ALLE LOBBY
ART. 7
Il collegio docenti



Elabora il POF
è articolato in dipartimenti disciplinari,
presieduti da un docente coordinatore, ovvero
in ulteriori forme organizzative, definite dal
collegio stesso.
si riunisce seduta obbligatoria all’inizio
dell’anno scolastico per approvare la propria
organizzazione interna e l’elaborazione del
piano dell’offerta formativa.
ART. 10
Nuclei di valutazione


Sono composti da:
Docenti esperti nominati dal Cda
Non più di due membri esterni nominati
dal Cda
Valutano l’efficienza, l’efficacia e la qualità
complessive del servizio scolastico
RIASSUMENDO IL CAPO I






La legge si pone sul solco tracciato
dall’Autonomia
Scuole occupate da interessi privati
Fine dell’idea di gestione democratica della
scuola
Eliminazione della componente ATA negli organi
collegiali
Collegio docenti limitato a elaborazione POF e
smembrato in commissioni
Si crea un organo per la valutazione
CAPO II
Autonomia finanziaria delle
Istituzioni scolastiche e
libertà di scelta delle famiglie
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA
PAROLA CHIAVE:
INDIVIDUALISMO
Introduzione pag. 3
«riallocare
le risorse finanziarie destinate
all’istruzione partendo dalla libertà di
scelta delle famiglie, secondo il principio
che le risorse governative seguono
l’alunno […]. Principio affermato già
dall’articolo
26
della
Dichiarazione
universale dei diritti umani».
Introduzione pag. 3
«Il fatto che lo Stato abbia fino ad oggi
interpretato il diritto all’istruzione dei
cittadini come una funzione propria e
coincidente con un servizio esclusivamente
statale ha certamente prodotto effetti
positivi come la scolarizzazione di massa,
ma…
... Ma è anche vero che questo impianto
appare sempre più come una «gabbia»
che limita le opportunità da offrire ai nostri
giovani e la libertà di scelta in campo
educativo. La sussidiarietà diventa la stella
polare di questo cambiamento. E’ questo il
senso del comma 2 dell’articolo 11 della
presente proposta di legge, che prevede
un’autonomia finanziaria delle istituzioni
scolastiche collegata alla liberta di scelta
delle
famiglie,
che
spostano
i
finanziamenti in base alle loro scelte».
ART. 11
Decentralizzazione


c. 1 Con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri
[…] sono individuati modalità e tempi per il trasferimento
dei beni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali
[…] alle regioni e agli enti locali
c. 2 All’atto del trasferimento disposto ai sensi del
comma 1, ogni singola regione attribuisce le risorse
finanziarie pubbliche disponibili alle istituzioni scolastiche
accreditate, sulla base del criterio principale della «quota
capitaria», individuata in base al numero effettivo degli
alunni iscritti a ogni istituzione scolastica, tenendo conto
del costo medio per alunno, […] alle caratteristiche
qualitative delle proposte formative, […] nonché a criteri
di equità e di eccellenza.
RIASSUMENDO IL CAPO II

Regionalizzazione del sistema di istruzione con conseguente
frammentazione territoriale della scuola

Le famiglie, trasformate compiutamente in clienti, decideranno dove
spendere la quota di stato sociale assegnata ai loro figli

Diversificazione delle scuole in base a confessioni religiose, capacità
e autonomia di scelta delle famiglie, ecc.

Accentuazione della diversificazione dell’offerta formativa nelle
singole scuole e dunque dell’operazione di marketing

Finanziamenti alle scuole cattoliche

Abolizione di fatto del dettato costituzionale
CAPO III
Stato giuridico, modalità di
formazione iniziale e reclutamento
dei docenti
COSA DEVONO DIVENTARE
I DOCENTI ITALIANI
PAROLA CHIAVE:
VALUTAZIONE
PERCHÉ MODIFICARE I DOCENTI
«L’insegnante
è considerato essenzialmente
come dipendente pubblico, alla stregua di tutti
gli altri impiegati dello Stato. […] Ad esso sono
state assicurate – come agli altri impiegati
pubblici – la contrattazione e tutte le libertà
sindacali, accentuando la sua dipendenza
piuttosto che la sua autonomia e responsabilità
professionali. […] La contrattualizzazione del
rapporto di lavoro ha ‘forzato’ i confini del campo
riservato alla legge e ai princıpi generali della
professione». (Introduzione, p. 4)
Art. 19 e Art. 22




Viene istituito l’Associazionismo professionale; le
associazioni sono consultate sulla didattica e
valorizzate nelle loro funzioni propositive
è soppressa la rappresentanza sindacale unitaria
dell’istituzione scolastica.
E’ istituita la rappresentanza regionale sindacale
unitaria d’area, composta esclusivamente da
rappresentanti sindacali dell’area dei docenti.
Le materie riservate alla contrattazione sono
individuate secondo criteri di essenzialità:
orario, retribuzione, mobilità
La privatizzazione ha bisogno di un
nuovo tipo di insegnanti
«Non può esistere una vera autonomia
delle scuole senza un insegnante
professionista,
capace
di
vera
responsabilità per i risultati».
Stato giuridico dei docenti
Introduzione, pag. 5
«Il concetto di stato giuridico include:







l’identificazione (in che cosa consiste) e la configurazione (identica o
differenziata) della funzione docente
i contenuti e i limiti della libertà di insegnamento;
le procedure di reclutamento e la «carriera»;
le cause e le modalità di cessazione del rapporto di lavoro;
le relazioni con l’istituto scolastico, con gli organi collegiali, con il
dirigente scolastico, con gli organi ministeriali e degli altri enti
pubblici;
gli organismi rappresentativi della funzione docente;
le modalità e le procedure per la valutazione e il controllo
dell’attività dei docenti».
Come si diventa docenti





Corsi di laurea magistrale, comprendenti anche attività
didattiche di tirocinio al termine del quale sarà espresso
un giudizio
Dopo un esame di Stato abilitante, l’aspirante docente
viene iscritto ad un albo regionale
Un anno di formazione con relativo contratto di
inserimento al lavoro che prevede l’assunzione di
responsabilità di insegnamento e attività di formazione
L’anno di formazione si conclude con una discussione
davanti alla commissione di valutazione; all’aspirante
docente viene assegnato un punteggio
Si può ora partecipare ai concorsi d’istituto banditi
almeno ogni tre anni su posti disponibili
LA CARRIERA
Art. 17, c. 1



Docente iniziale
Docente ordinario
Docente esperto
«Cui corrisponde un distinto riconoscimento giuridico ed
economico della professionalità maturata»
«All’interno di ciascun livello […] aumenti a cadenza
biennale, da quantificare in sede di contrattazione
collettiva».
COSA FA IL DOCENTE ESPERTO
Art. 17, c. 2
Attività di:




formazione
coordinamento di dipartimenti o gruppi di
progetto
valutazione interna ed esterna
Collaborazione
con
il
dirigente
dell’istituzione scolastica.
DOCENTI ORDINARI E INIZIALI
Art. 17, c. 4





Sono soggetti a una valutazione periodica in ordine a:
l’efficacia dell’azione didattica e formativa;
l’impegno
professionale
nella
progettazione
e
nell’attuazione del piano dell’offerta formativa;
il
contributo
fornito
all’attività
complessiva
dell’istituzione scolastica formativa;
i titoli professionali acquisiti in servizio
i docenti iniziali non possono svolgere “attività
complesse” finanziate con il fondo d’istituto
«Le valutazioni periodiche costituiscono credito
professionale documentato utilizzabile ai fini della
progressione di carriera e sono riportate nel portfolio
personale del docente».
La commissione di valutazione
Art. 17, c. 6



E’ presieduta dal dirigente
Tre docenti esperti
Un rappresentante designato a livello
regionale
dall’organismo
tecnico
rappresentativo di cui all’articolo 20.
ART. 20
Organismi tecnici rappresentativi


c.
1
Sono
istituiti
organismi
tecnici
rappresentativi della funzione docente, articolati
in un organismo nazionale e in organismi
regionali.
La loro composizione è poco comprensibile: al c.
2 si dice: «sono composti in modo da assicurare
una adeguata rappresentanza elettiva dei
docenti interessati. Una parte minoritaria dei
loro componenti è designata dalle associazioni
professionali e dalle università
ART. 21
Funzioni degli organismi tecnici
rappresentativi




formula proposte sui criteri da seguire per la formazione
iniziale, per l’abilitazione nonché per l’individuazione
degli standard professionali dei docenti;
redige e aggiorna il codice deontologico;
esercita potestà disciplinari sugli iscritti negli albi
regionali
formula proposte e pareri obbligatori in merito alla
determinazione degli obiettivi, dei criteri di valutazione e
dei mezzi per il conseguimento degli obiettivi generali del
sistema nazionale di istruzione e di formazione, nonché
alle tecniche e alle procedure di reclutamento dei
docenti.
I PASSAGGI DI LIVELLO
Art. 17, c. 7 - 9
Ogni anno il Ministero determina i contingenti per docenti
ordinari e esperti


Docente iniziale → docente ordinario
per soli titoli tenendo conto del portfolio
Docente ordinario → docente esperto
mediante formazione e concorso
Introduzione
pag. 5
«La carriera docente deve essere fondata
essenzialmente su standard, valutazione,
sviluppo, professionalità, specializzazione
e responsabilità per i risultati».
RIASSUMENDO IL CAPO III










I docenti diventano giuridicamente “professionisti”
Spariscono le RSU di Istituto e moltissime materie ora sottoposte a contrattazione,
saranno stabilite per legge
I docenti vengono distinti in 3 fasce stipendiali in base al merito certificabile tramite
prove standard oggettive
Si creeranno interessi corporativi all’interno del corpo docente con lo spezzettamento
in caste: sostituzione della collegialità con la competizione tra docenti
Viene istituito il portfolio del docente
Enorme potere nelle mani dei dirigenti
Si chiede ai docenti italiani, in cambio di aumenti, di piegare la didattica alla logica
della valutazione
Si entra nel cuore stesso della scuola: nel processo di trasmissione ed acquisizione
dei saperi
Su modello inglese e americano (fallimentari) si propone una cultura valutabile e
certificabile
Tutto questo senza dimenticare che le scuole saranno a disposizione di interessi
privati
Uno strumento decisivo per la
trasformazione dei docenti italiani
INVALSI
Istituto Nazionale per la Valutazione
di Sistema
Proposta preparata per l’INVALSI
4 dicembre 2008

«Il sistema di valutazione inglese ha
mostrato come una quota significativa
delle scuole che ottengono la valutazione
più alta in un dato anno avevano ricevuto
valutazioni basse in qualche anno
precedente».
Proposta preparata per l’INVALSI
4 dicembre 2008
«Nella predisposizione dei quesiti, qualora si scelga la
soluzione basata su domande a risposta multipla, sarà
necessario superare la tipica opposizione italiana a
questo tipo di prova. […] Prove standardizzate come
quelle qui proposte sono state criticate in quanto
inducono gli insegnanti a dedicare troppo tempo
all’addestramento degli studenti in vista della prova: nel
mondo anglosassone ci si riferisce a questo problema
con il termine “teaching to the test”. Va però osservato
che il problema esiste anche nel nostro attuale sistema
di valutazione (pensiamo ad esempio a quanto tempo gli
studenti dei licei dedicano a fare versioni di scarso
interesse intrinseco)».
Son cose che si dicono…
La Direttiva n. 74
Del 15 settembre 2008
Il Ministero chiede all’INVALSI di



formulare proposte al Ministro in merito alla
definizione del sistema di valutazione dei
dirigenti scolastici,
avviare un piano di ricognizione delle metodiche
adottate a livello internazionale per la
valutazione degli insegnanti con particolare
riferimento all’uso di detta valutazione a fini
premiali di carriera e retribuzione;
Avviare analoga ricognizione per il personale
amministrativo, tecnico, ausiliario.
E ancora…


Promuovere la cultura della valutazione con
particolare riferimento alle azioni di formazione
del personale dirigente e docente, per favorire la
piena attuazione dell’autonomia didattica e
organizzativa
Supportare la formazione in ogni scuola di una
figura di riferimento per la valutazione nazionale
e internazionale
Direttiva n. 74 15 settembre 2008
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI



seconda e quinta classe scuola primaria (anno 2008-2009)
prima e terza classe scuola secondaria di primo grado (anno 20092010)
seconda e quinta classe scuola secondaria di secondo grado (anno
2010-2011)
Aree disciplinari oggetto di valutazione: italiano, matematica e, in
seconda istanza, scienze. Sarà opportuno verificare anche la
possibilità di predisporre strumenti di valutazione dell’apprendimento
della lingua inglese

La somministrazione delle prove dovrà essere effettuata
mediante rilevatori esterni
La resistenza individuale
«Le prove standardizzate aggiuntive dovranno essere
somministrate agli studenti da personale esterno, diverso
dagli insegnanti di ciascuna scuola. È naturale, infatti,
che gli insegnanti locali abbiano un incentivo ad aiutare i
loro studenti o a lasciare che si aiutino gli uni con gli altri
copiando, e questo evidentemente falserebbe i risultati
della valutazione. L’analisi dei risultati della prova
nazionale del 2008, nell’esame di Stato al termine del
primo ciclo, ha purtroppo messo in luce che questo
rischio è reale e va tenuto presente».
(INVALSI - 4 dicembre 2008)
La resistenza collettiva
«Da ben tre legislature il Parlamento pone
all’ordine del giorno questa riforma senza
riuscire a portarla a termine, nonostante
i numerosi progetti di legge presentati da
tutte le forze politiche».
(Introduzione alla legge 953 pag 1)
INVALSI
4 dicembre 2008
«Questi obiettivi dovrebbero essere patrimonio comune
sia della “destra” che della “sinistra” nel nostro Paese,
così come accade negli altri paesi con cui ci
confrontiamo. Il Quaderno Bianco sulla Scuola pubblicato
nel settembre 2007 d’intesa fra i Ministeri dell’Istruzione
e dell’Economia, l’introduzione di una prova nazionale
standardizzata all’interno dell’Esame di Stato alla fine del
primo ciclo introdotta dal Ministro Fioroni, la direttiva
triennale appena varata dal Ministro Gelmini, che
prosegue nella direzione tracciata dai precedenti ministri
Berlinguer, Fioroni e Moratti con la costituzione
dell’INVALSI, sono tutti passi che vanno in questa
direzione, pur provenendo da governi di ispirazione assai
diversa».
CONCLUDENDO…
La matrice ideologica della
legge Aprea
La legge Aprea è una legge
neoliberista
Neoliberismo = - stato, + privato


E’ un modello economico (risparmi attraverso la distruzione dello
stato sociale)
E’ un modello idelogico: centralità dell’individualismo, del libero
mercato e della meritocrarzia
Scuola = portatrice
di interessi privati
Famiglia =
portatrice di
interessi individuali
Docente = portatore di una
responsabilità individuale
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Il progetto di legge Aprea