NR. 2 2015
D A S M A G A Z I N F Ü R M E R A N U N D umge b ung
L A R I V I S TA P E R M E R A N O E dintorni
Genuss
am Berg
In montagna
con gusto
Zu Besuch in
Südtirols einziger
KunstgieSSerei
I segreti dell’unica
fonderia artistica
dell’Alto Adige
Südtiroler bauen
Olympia-Bobbahn
La pista olimpica
di bob costruita
da altoatesini
South Tyrol
welcomes you
www.suedtirol.info
2 //
www.meranomagazine.com
NR. 2 2015
E
Edit o r ial / e
Armin Zöggeler
ist sechsfacher Weltmeister
im Rennrodeln und gewann
zehnmal den Gesamtweltcup
im Einsitzer. Als einziger
Sportler weltweit holte er bei
sechs aufeinanderfolgenden
Olympischen Spielen in einer
Einzeldisziplin eine Medaille,
davon zweimal Gold. 2014
beendete Zöggeler seine Karriere.
È stato sei volte campione del
mondo di slittino e ha vinto dieci
volte la Coppa del mondo nella
specialità monoposto. Finora è
l’unico sportivo al mondo ad aver
ottenuto per sei volte consecutive
la medaglia olimpica in una
singola disciplina, di cui due volte
l’oro. Nel 2014 ha concluso la sua
ineguagliata carriera sportiva.
NR. 2 2015
Warum
Heimat
wichtig
ist
Heimat hat für mich einen
besonderen Stellenwert, da
ich während meiner über
20-jährigen sportlichen
Laufbahn viele Monate im
Ausland mit Trainings, Weltcuprennen oder sonstigen
Verpflichtungen verbringen
musste. Die Rückkehr nach
Südtirol und in mein Heimatdorf Völlan oberhalb von
Lana war für mich nach den
langen Auslandsaufenthalten
seit jeher jedes Mal eine besondere Freude, ja fast empfand ich es als Geschenk. Ich
wusste, dass meine Familie
hier auf mich wartete und
dass ich wieder in meine
vertraute Umgebung zurückkam, wo ich immer wieder
Kraft und Energie für die
nächsten Rennen tanken und
auch die notwendige Ruhe
finden konnte.
Heimat ist deshalb für mich
ein erholsames Rückzugsrefugium, wo ich mich wohlfühle, und etwas, das ich
auch heute noch – nach meiner aktiven Zeit als Spitzensportler – keinen Tag missen
möchte. In meiner Freizeit
zieht es mich hinaus in die
Natur, ich bin vor allem
gerne im Ultental unterwegs.
Dort finde ich einen Teil
jener Vielfalt, die Südtirol
von anderen Urlaubsdestinationen unterscheidet: Hier
finden alpine und mediterrane Landschaften zusammen,
im Kulturellen wie auch im
Kulinarischen ist es ein Stelldichein zweier Kulturen.
Perché
la terra natale
è importante
La patria ha per me un
significato speciale perché
in oltre vent’anni di carriera
sportiva ho dovuto trascorrere molti mesi all’estero per
allenamenti, gare di Coppa
del mondo e altri impegni.
Ogni ritorno in Alto Adige e
al mio paese natale di Foiana,
un piccolo borgo sopra Lana,
l’ho vissuto con grande gioia,
quasi fosse un regalo dopo
le lunghe permanenze all’estero. Sapevo che qui c’era la
mia famiglia ad aspettarmi,
che tornavo nuovamente nel
mio ambiente, dove potevo
fare il pieno di energia per le
gare successive e ritrovare la
concentrazione necessaria.
La mia terra è un rifugio dove
mi sento protetto e dove
mi sento bene, è qualcosa
che ancora oggi, dopo aver
concluso l’attività agonistica
ad alto livello, non vorrei
perdere per nessuna ragione
al mondo. Nel tempo libero
sento il richiamo della natura
delle mie montagne e salgo
volentieri in Val d’Ultimo.
Tra queste valli trovo quella
grande varietà che differenzia l’Alto Adige da tante altre
mete turistiche: perché solo
qui il paesaggio alpino e
quello mediterraneo entrano
in contatto e, nello stile di
vita, nella nostra cultura,
perfino nel modo di cucinare,
si realizza un felice incontro
tra due mondi.
// 3
meran o
ma ga z in e
nr. 2
20 15
IN
03
20
Editorial
Favoriten
Was Heimat für den
Rodelweltmeister und
Olympiasieger Armin
Zöggeler bedeutet
Produkte:
Typisches, Neues und
Überraschendes aus
dem Meraner Land
Editoriale
Preferiti
06
22
28
News
Karriere
Welt aus Eis
Meraner Land:
Tipps und Veranstaltungen
für den Winter
Angekommen:
Der internationale Kunststar
Rudolf Stingel im Porträt
News
Carriere
Reportage:
Mit Schneeschuhen zur
Eishöhle auf dem
Schnalstaler Gletscher
Cosa significa la terra
natale per Armin Zöggeler,
campione mondiale e
olimpico di slittino
Merano e dintorni:
novità e appuntamenti
per l‘inverno
Prodotti:
creazioni esclusive,
nuove e sorprendenti
di Merano e dintorni
Personaggi:
ritratto di Rudolf Stingel,
star del circuito artistico
internazionale
Un mondo
di ghiaccio
Reportage:
con le ciaspole nella grotta
glaciale della Val Senales
36
Besonderes
Hotelkonzept
Visionen: Unternehmer und Querdenker
Ulrich Ladurner im Gespräch über sanften
Tourismus
Un albergo
fuori dagli schemi
Visioni: conversazione sul turismo sostenibile
con Ulrich Ladurner, imprenditore
anticonformista
10
Handwerk trifft Kunst
Einblicke: Zu Besuch in Südtirols einziger
Kunstgießerei
Dove l’artigianato
incontra l’arte
Visita: l’unica fonderia artistica
dell’Alto Adige
4 //
www.meranomagazine.com
10
NR. 2 2015
46
56
66
Genussorte
Weihnachtsstimmung
Königin der
Alpenblumen
Zahlenspiele:
Unterwegs auf den
Weihnachtsmärkten im
Meraner Land
Wohltuend:
Das Edelweiß erobert
das Spa & Vital Center
der Therme Meran
Aria di Natale
La regina
dei fiori alpini
Ausgezeichnet:
Vier nicht ganz gewöhnliche
Skihütten und ihr Angebot
Luoghi del gusto
Premiate:
quattro baite di montagna
particolari e la loro offerta
gastronomica
Numeri:
in giro per i mercatini
natalizi di Merano
e dintorni
Effetto benefico:
la stella alpina conquista
lo Spa & Vital Center
delle Terme Merano
72
80
Kräuterwissen
Service
Liebe zum Detail:
Auf dem Wegleithof im
Ultental wachsen Kräuter für
spezielle Teemischungen
Wimmelbild:
Wissenswertes und
Interessantes für den
Urlaub
I segreti delle erbe
Info
Passione verde:
al maso Wegleit in
Val d’Ultimo crescono
le erbe profumate per
insolite miscele di tè
Panoramica:
cose da sapere e notizie
interessanti per la vostra
vacanza
82
Vorschau
Sommerausgabe 2016
Impressum
Anteprima
58
Sportspektakel
Know-how: Eine Gruppe Südtiroler baut jedes
Jahr die Natur-Bobbahn in St. Moritz
Sport spettacolo
Know-how: un gruppo di altoatesini costruisce
ogni anno la pista di bob naturale di St. Moritz
NR. 2 2015
Estate 2016
Colophon
DEX
// 5
N
news
Neue Stromtankstellen
Der Ausbau der nachhaltigen Mobilität
im Meraner Raum wie in ganz Südtirol
wird forciert. So gibt es für Elektroautos
mittlerweile öffentlich zugängliche
Ladestationen in Naturns und in Meran,
aber auch in Marling und Algund.
Weitere Stromtankstellen sind geplant.
Die Ladezeiten hängen sowohl von der
Leistungsfähigkeit der Tankstelle als auch
vom Fahrzeug ab.
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www.aew.eu | www.bzgbga.it
Film ab!
Luft & Muskeln
Was haben Kinderwagen, E-Bikes und
Stadtfahrräder gemeinsam? Ihnen geht
manchmal die Luft aus. Der gebürtige
Meraner und in London lebende Designer
Harry Thaler hat zusammen mit der
Kunstschmiede Schwazer aus Algund eine
ebenso schicke wie leicht zu bedienende
Luftpumpe entworfen, die vor dem
Geschäft Pur Südtirol in der Meraner
Freiheitsstraße jedem zugänglich ist. Air
Pump passt auf alle gängigen Ventile und
wird per Hand betrieben, worauf auch
die an der Pumpe angebrachte Plakette
hinweist: „Sie haben die Muskeln,
wir die Luft.“
i
www.bike-stop.it
Aria e muscoli
Nuovi distributori
di energia elettrica
Il potenziamento della mobilità sostenibile
a Merano e dintorni procede a grande velocità
come nel resto dell’Alto Adige. Di recente
per le automobili elettriche sono state aperte
al pubblico stazioni di carica a Naturno e
Merano, ma anche a Marlengo e Lagundo,
ed è già in programma la realizzazione
di altri punti di rifornimento. I tempi di ricarica
dipendono sia dalla potenza del distributore
che dal tipo di veicolo.
i
i
www.hafling.com
Lo spettacolo comincia!
Sul Rotsteinkogel, uno sperone di porfido
rosso tra Avelengo e Verano, c’è un cinema
davvero speciale: il “Knottnkino”. “Knottn”
in dialetto altoatesino significa “roccia”,
e proprio su una roccia sono posizionate
30 poltrone da cinema in acciaio e legno
di castagno che invitano gli escursionisti
a sedersi e a godere dell’impareggiabile
spettacolo della Valle dell’Adige.
La vista spazia sull’intera conca di Merano,
dalla quale si diramano a stella le valli
laterali. Più oltre si stagliano le Dolomiti e,
all’orizzonte, le cime delle Alpi Venoste.
i
www.hafling.com
i
www.aew.eu | www.bzgbga.it
6 //
Che cos’hanno in comune i passeggini per
bambini, le bici elettriche sportive e le bici
da città? Tutti e tre, di tanto in tanto, hanno
bisogno di aria per le gomme. Harry Thaler,
designer meranese che vive a Londra, ha
progettato e realizzato insieme alla fucina
artistica Schwazer di Lagundo una pompa
elegante e di facile utilizzo, posizionata di
fronte al negozio Pur Südtirol, in Corso della
Libertà a Merano, dove è a disposizione di
chiunque ne abbia bisogno. Air Pump si
adatta a tutte le più comuni valvole per
camere d’aria e si aziona manualmente, come
avverte anche un cartello: “Voi ci mettete
i muscoli, noi l’aria”.
Auf dem Rotsteinkogel zwischen
Hafling und Vöran liegt das einzigartige
„Knottnkino“. „Knottn“ heißt im Südtiroler
Dialekt „Fels“ und auf einen solchen
wurden 30 Kinosessel aus Stahl und
Kastanienholz gesetzt. Sie laden die
Wanderer dazu ein, Platz zu nehmen und
die einmalige Aussicht über das Etschtal
zu genießen. Die Besucher blicken bis ins
Meraner Becken, von dem sich sternförmig
die Seitentäler abzweigen. Dahinter
erheben sich die Dolomiten und am
Horizont die Gipfel der Ötztaler Alpen.
www.meranomagazine.com
www.bike-stop.it
NR. 2 2015
Authentisch aus
Überzeugung
Schranken hoch!
Rund 1.000 Quadratmeter
Ausstellungsfläche und 800 Meter
Geleise: Das sind die beeindruckenden
Zahlen der größten digitalgesteuerten
Modelleisenbahnanlage Italiens, die sich
auf drei Etagen in der Eisenbahnwelt
in Rabland bei Meran ausbreitet.
Die umfangreiche Sammlung von
Modelleisenbahnen (über 20.000 Stück)
zählt zu den größten Privatsammlungen
Europas. Außerdem wurde auf 300
Quadratmetern Südtirol in Miniatur und
in seiner geografischen Vielfalt nachgebaut.
Die Eisenbahnwelt ist von März bis Januar
geöffnet, im November und Dezember
nur an den Wochenenden.
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www.eisenbahnwelt.eu
Su le sbarre!
Quasi 1.000 metri quadrati di superficie
espositiva e 800 metri di binari: sono i numeri
impressionanti di Mondo Treno, il più grande
plastico ferroviario d’Italia dai comandi
digitali, esteso su tre livelli, che si trova
a Rablà nei pressi di Merano. La ricchissima
collezione di treni in scala (oltre 20.000 pezzi)
è una delle maggiori raccolte private d’Europa
di questo genere. Su una superficie di 300
metri quadrati è stata inoltre realizzata una
riproduzione in miniatura dell’Alto Adige in
tutta la sua varietà geografica. Mondo Treno
è aperto da marzo a gennaio, in novembre
e dicembre solo nei fine settimana.
i
Die kostenlose App „Echte Qualität am
Berg“ ist an eine Initiative gekoppelt,
die Almgasthäuser, Berghütten
und Schutzhütten im Meraner Land
auszeichnet, die sich authentischer
alpiner Qualität verschrieben haben.
Die Auszeichnung wird nur jenen
Betrieben verliehen, die vorbildlich und
mit Hingabe geführt werden
und deren gastronomisches Angebot
und Erscheinungsbild höchsten
Ansprüchen gerecht werden.
Die App enthält Informationen zu
allen ausgezeichneten Betrieben,
verschiedene Wandertouren und Rezepte
zum Nachkochen. Neu: Die im Winter
geöffneten Betriebe sind ab jetzt mit einer
Schneeflocke gekennzeichnet.
i
www.meranerland.com/echte-qualitaet
Meraner
Schokowürfel
Meisterliche Handwerkstradition unverwechselbar im Geschmack.
Dado meranese
al cioccolato
Un capolavoro della tradizione artigianale
dal gusto inconfondibile.
Autentici
per convinzione
L'app gratuita “Pura Qualità in Montagna”
è abbinata a un’iniziativa che premia
le malghe, le baite e i rifugi di Merano
e dintorni che hanno fatto dell’autentica
qualità alpina la propria missione.
Il riconoscimento è concesso esclusivamente
agli esercizi che sono gestiti in maniera
esemplare, con grande dedizione,
e che presentano un’offerta gastronomica
e un aspetto in grado di soddisfare anche
i più esigenti. L'app contiene informazioni
su tutti i locali premiati, vari itinerari
escursionistici e ricette per riproporre a casa
alcune specialità. Una novità di quest’anno:
gli esercizi aperti anche in inverno sono
contrassegnati da un fiocco di neve.
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www.meranodintorni.com/pura-qualita
facebook.com/erbbrot
Selected for
Merano WineFestival
www.mondotreno.it
in Meran | a Merano
NR. 2 2015
Zentrum, Rennweg 50
ore 6-19 Uhr durchgehend/continuato
■ Centro,
Via delle Corse, 50
Tel. 0473 237 925
Obermais, Dantestr. 21
ore 6-13.00 Uhr / ore 15.30-19.00 Uhr
■ Maia
Alta, Via Dante, 21
Tel. 0473 231 384
Untermais, Matteottistr. 40
ore 6-13.00 Uhr / ore 15.00-19.00 Uhr
■ Maia Bassa, Via Matteotti, 40 Tel. 0473 236 128
West, Enrico Toti Str. 43
ore 6-13.00 Uhr / ore 15.30-19.00 Uhr
■ Ovest,
Via Enrico Toti, 43
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Unsere Filiale im Rennweg ist auch jeden Sonntag von 8.30-12.30 Uhr für Sie da!
Il ns. punto vendita in via delle Corse è aperto anche di domenica dalle ore 8.30-12.30!
news
Wasser formt das Tal
Geschichte Merans
Das Stadtmuseum Meran zählt zu
den ältesten Museen Südtirols und
wurde im Frühjahr 2015 im renovierten
Palais Mamming im Zentrum Merans
wiedereröffnet. Die Sammlungen des
Museums geben Besuchern einen
Überblick über die historische Entwicklung
der Stadt und gewähren Einblicke in alle
Lebensbereiche. Besonders interessant
sind die Exoten, darunter eine ägyptische
Mumie, die sudanesische Waffensammlung
des Abenteurers Slatin Pascha und eine
Totenmaske Napoleons. Das Museum ist
zwischen Ostern und 6. Jänner geöffnet.
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www.meran.eu
La storia di Merano
Il Museo Civico di Merano, uno dei più
antichi dell’Alto Adige, è stato riaperto nella
primavera del 2015 nel ristrutturato Palazzo
Mamming, in pieno centro. Le collezioni del
Museo offrono ai visitatori una panoramica
sull’evoluzione storica della città gettando
uno sguardo su tutti i campi della vita
collettiva. Di particolare interesse sono alcuni
pezzi esotici, tra cui una mummia egizia, la
raccolta di armi sudanesi dell’avventuriero
Slatin Pascià e una maschera funebre di
Napoleone. Il museo è aperto da Pasqua fino
al 6 gennaio.
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www.merano.eu
Meraner Apfel
Der Apfel nennt sich Meran (oder Meraner)
und wurde als Zufallssämling entdeckt.
Als typischer Winterapfel mit glatter
hellgelber Schale wird er vornehmlich zu
Kompott oder Mus weiterverarbeitet.
Auch wenn die Sorte in der Apfelwirtschaft
kaum eine Rolle spielt, so ist ein Meraner
Mus für Meran-Besucher fast ein Muss.
Solche und andere Kuriositäten und
Anekdoten zu Südtirols Exportgut Nummer 1
und rund um interessante Plätze in Meran
und im restlichen Südtirol können im Buch
„Südtirol mit Geschmack und Geheimnis“
(Gmeiner, 2015) nachgelesen werden.
Ein neuer Weg in der Passerschlucht von
St. Leonhard nach Moos im Passeiertal
gewährt Besuchern beeindruckende
Einblicke in die Natur. Vorbei an
Felswänden und Waldabschnitten
schlängelt sich der Weg am Flussufer der
Passer entlang und ist Teil der Wasserwege,
die in dieser Gegend angelegt sind
und zeigen, wie Wasser und Eis das Tal
geformt haben. Sitzgelegenheiten und
Informationsstellen begleiten den Pfad.
i
www.passeiertal.it
i
www.gmeiner-verlag.de
La mela di Merano
La mela di Merano (detta anche Meraner)
è una varietà scoperta per caso.
Tipicamente invernale, dalla buccia liscia
di colore giallo chiaro, viene lavorata
soprattutto per ottenere composte e conserve.
Anche se nell’economia legata alla produzione
delle mele tale varietà ha scarsa rilevanza,
per i turisti che visitano Merano la
composta di Meraner è quasi un must.
Questi e altri aneddoti e curiosità
sul principale prodotto da esportazione
dell’Alto Adige, oltre che su luoghi interessanti
a Merano e nel resto del territorio,
sono descritti nel libro “Südtirol mit
Geschmack und Geheimnis”
(Sapori e segreti dell’Alto Adige),
pubblicato in lingua tedesca
da Gmeiner nel 2015.
L’acqua
che plasma la valle
Un nuovo sentiero nella gola del Passirio,
tra San Leonardo e Moso, permette
ai visitatori di osservare la potenza
impressionante della natura. L’itinerario,
che si snoda sinuoso lungo le sponde del
torrente costeggiando pareti di roccia e fitti
boschi, fa parte della rete dei Sentieri d’Acqua,
presenti in questa zona, che mostrano come
l’acqua e il ghiaccio abbiano modellato
la valle. Lungo il percorso si trovano vari punti
di sosta e pannelli informativi.
i
www.valpassiria.it
i
www.gmeiner-verlag.de
8 //
www.meranomagazine.com
NR. 2 2015
Meraner
Herbst
2015
Autunno
Meranese
2015
Im Mittelpunkt der Veranstaltungsreihe
stehen auch dieses Jahr die Genüsse
rund um die Weinlese und Obsternte,
aber auch Folklore und Tradition kommen
auf innovative Weise zu neuen Ehren.
Oltre al folklore e alla tradizione, che
tornano alla ribalta in forme innovative,
anche quest’anno le specialità
enogastronomiche legate alla vendemmia
e alla raccolta della frutta sono
protagoniste dell’Autunno Meranese.
Ars et Vinum in Algund Die
Ars et Vinum
a Lagundo Questa rassegna dedicata ai
Genussreihe findet zwischen September
und November statt und steht im Zeichen
von Ausstellungen, Verkostungen und
Herbstfesten.
i www.algund.com
piaceri del gusto che si svolge tra settembre e
novembre prevede esposizioni, degustazioni e
feste per celebrare l’autunno.
i www.algund.com
Traubenfest in Meran Besucher
werden vom 16. bis 18. Oktober mit den
besten Weinen der Region sowie Tiroler
Spezialitäten verwöhnt. Musikkapellen
sorgen für die musikalische Umrahmung.
i www.meran.eu
Festa dell’Uva a Merano
Keschtnriggl in Völlan,
Tisens und Prissian Unter dem
Keschtnriggl a Foiana,
Tesimo e Prissiano
urigen Tiroler Namen „Keschtnriggl“
werden vom 15. Oktober bis 1. November
oberhalb von Lana Kultur, Kastanien
und hervorragende Gerichte serviert.
i www.keschtnriggl.it
Dal 15 ottobre al 1° novembre il “Keschtnriggl”,
la festa delle castagne della tradizione
tirolese, ripropone nei paesi sopra Lana
numerosi e imperdibili appuntamenti culinari.
i www.keschtnriggl.it
VinoCulti in Dorf Tirol Beim
VinoCulti a Tirolo Al festival
per veri e propri gourmet che si svolge da
settembre a novembre è possibile degustare
le migliori etichette dell’Alto Adige. L’evento è
un’occasione per scoprire interessanti dettagli
sul vino e sulla coltivazione dei vitigni.
i www.vinoculti.com
Gourmetfestival werden von September
bis November hochwertige Weine aus
Südtirol dargeboten. Außerdem erfahren
Besucher Wissenswertes über den Wein
und seinen Anbau.
i www.vinoculti.com
Rieslingtage in Naturns
Vom 10. Oktober bis 15. November finden
wöchentlich Degustationen der Weißweine
statt. Internationale Experten küren
außerdem den besten Riesling 2014.
i www.rieslingtage.com
Dal 16 al 18 ottobre i visitatori avranno modo
di gustare i migliori vini della regione e le
tipiche specialità tirolesi, accompagnati dalle
note di svariate bande musicali.
i www.merano.eu
Giornate del Riesling
a Naturno Dal 10 ottobre al 15 novembre
ogni settimana sono previste degustazioni di
vini bianchi. Una giuria internazionale di esperti
elegge inoltre il miglior Riesling del 2014.
i www.rieslingtage.com
Bauernherbst
in Schenna Von Mitte Oktober bis
Autunno contadino
a Scena Da metà ottobre ai primi di
Anfang November stehen TörggeleNachmittage, Apfelführungen mit
Verkostung und Besichtigungen der
Obstgenossenschaft auf dem Programm.
i www.schenna.com
novembre sono in programma pomeriggi
dedicati al Törggelen, visite guidate con
degustazione alla scoperta delle mele e visite
presso la locale cooperativa di frutticoltori.
i www.schenna.com
Merano WineFestival Bereits zum
Merano WineFestival Arrivato
ormai all’edizione numero 24, il festival si
svolge dal 6 al 9 novembre al Kurhaus
di Merano con numerosi eventi e degustazioni
enogastronomiche.
i www.meranowinefestival.com
24. Mal dreht sich vom 6. bis 9. November
im Kurhaus von Meran alles um das
Thema Wein und Gaumenfreuden.
i www.meranowinefestival.com
// 9
E in b l i cke * Vi s i ta
Arbeiten
mit den
Elementen
Lavorare
con gli
elementi
naturali
10 //
www.meranomagazine.com
NR . 2 2 0 1 5
Vinzenz Dirler und sein Sohn Stefan
arbeiten mit Feuer, Wasser, Luft
und Erde. Sie betreiben in Marling
die einzige KunstgieSSerei Südtirols.
Text / testo: Petra Schwienbacher
Fotos / foto: Damian Lukas Pertoll
Vinzenz Dirler e suo figlio Stefan
lavorano con il fuoco, l’acqua,
l’aria e la terra. A Marlengo
gestiscono l’unica fonderia
artistica dell’Alto Adige.
// 11
1. 2. Die Kunstgießerei
in Marling gibt es seit
15 Jahren: Hier werden Werke
in Aluminium, Messing
und Bronze gegossen. |
La fonderia artistica a
Marlengo esiste da 15 anni:
vi si realizzano opere
in alluminio, ottone
e bronzo.
Eri e
nibslei c* kVi
e aggi
i ta
* Vi so
1.
E
ine eiserne Treppe führt steil hinunter in den
Keller. Er ist kühl und dunkel, die steinernen
Wände sind von den Jahren gezeichnet.
Werkzeuge hängen an der Wand und liegen in den
Regalen: Luftfräse, Meißel, Feilen, Hammer, Raspeln. Wo man hinblickt, stehen kleine Figuren. Alles
ist mit einer dünnen Staubschicht bedeckt. Auf 100
Quadratmetern wird im ehemaligen Stall des Prantlhofs in Marling geschweißt, gefräst und geschliffen.
Seit 15 Jahren hat hier die einzige Kunstgießerei
Südtirols ihren Platz – der Betrieb selbst existiert
aber bereits seit 1979. Hier werden die Werke von
Kunden – meist Künstlern – in Aluminium, Messing
und vor allem Bronze gegossen.
Altmeister Vinzenz Dirler, 62, steht an der
Werkbank. Er trägt Schutzbrille, Atemmaske und
Ohrenschutz. Sein grau meliertes Haar lugt unter der
staubigen Schirmmütze hervor, die Jacke ist ausgebleicht, der starre Lederschurz ebenfalls staubig. Er
ist gerade beim letzten Arbeitsschritt als Kunstgießer
und gibt einer Engelsfigur den letzten Schliff. Feiner
Bronzestaub wirbelt auf und legt sich auf alles, was
ihm in den Weg kommt. Auch auf die Arbeitskleidung von Sohn Stefan. Der 28-Jährige hat vor zehn
Jahren nach dem Besuch einer Elektrofachschule
im Betrieb seines Vaters angefangen, 2010 hat er
die Leitung übernommen. Nach dem Schleifen wird
die Bronzefigur noch sandgestrahlt, um die metallene Oberfläche vor Rost zu schützen, oder mit
einer künstlichen Patina überzogen oder poliert.
12 //
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2.
U
na scala in ferro scende verso la cantina
fredda e scura, con le pareti in pietra
segnate dal tempo. Alcuni attrezzi sono
appesi alla parete o appoggiati sugli scaffali:
fresatrici ad aria compressa, scalpelli, lime,
martelli, raspe. Dovunque si volge lo sguardo si
vedono piccole sculture, ogni cosa è ricoperta
da un sottile strato di polvere. Nei 100 metri
quadrati di quella che una volta era la stalla del
maso Prantl a Marlengo oggi si salda, si fresa e
si rifinisce. Siamo negli spazi dell’unica fonderia artistica dell’Alto Adige, un’attività fondata
nel 1979. È qui che nascono opere in alluminio,
ottone e soprattutto in bronzo, realizzate per vari
committenti, perlopiù artisti.
Troviamo il maestro fonditore Vinzenz Dirler,
62 anni, davanti al banco da lavoro. Il volto è
coperto da occhiali protettivi, maschera antigas
e paraorecchie, ma da sotto l’impolverato ber-
Nel corso degli
anni la fonderia
artistica Dirler
è divenuta quasi
un piccolo museo.
NR. 2 2015
3. Altmeister und
Firmengründer Vinzenz Dirler
an der Werkbank. | Il maestro
fonditore e capostipite
dell’azienda Vinzenz Dirler
al banco da lavoro.
4. Bevor aus den Vorlagen
Kunstwerke werden, sind
mehrere Arbeitsschritte
notwendig. | Tra i modelli
originali e le opere d’arte
intercorrono varie fasi di
lavoro.
3.
Die
KunstgieSSerei
Dirler ist im
Laufe der Jahre
fast schon zu
einem kleinen
Museum mutiert.
Kleines Museum
Wochen vorher. Die Arbeit beginnt im Erdgeschoss. Hier werden die Modelle der Kunden zuerst
in Wachs nachgeformt und die Gussform erstellt.
Schwere Teile können später mit dem eigens
eingebauten Lift in den ersten Stock zur Weiterverarbeitung hochgefahren werden. Dank der großen
Fenster ist es hell, dennoch erinnert der Raum ein
wenig an ein Horrorkabinett. Überall stehen und
liegen Wachsfiguren und Körperteile aus Gips.
Es sind Modelle von Kunstwerken von Südtiroler
Künstlern wie Walter Moroder, Friedrich Gurschler,
Irma Hölzl oder Karl Grasser. Sie alle haben ihre
Kunstwerke hier in Bronze gießen lassen.
Die Wachsformen bewahren die Dirlers eine Zeit
lang auf. „Für den Fall, dass die Künstler einen
zweiten Abguss möchten“, erklärt Vinzenz Dirler.
4.
retto con la visiera spuntano i capelli brizzolati.
Oltre alla giacca sbiadita, Vinzenz indossa un
grembiule in cuoio rigido, anch’esso ricoperto di
polvere. Il maestro è all’ultima fase di un lavoro
di fonderia artistica e sta dando il tocco finale a
una scultura raffigurante un angelo. La finissima
polvere di bronzo si muove vorticando nell’aria
e si posa su tutto quello che trova, compresi
i vestiti da lavoro di suo figlio. Stefan, 28 anni,
ha iniziato a lavorare nell’officina del padre dieci
anni fa, dopo aver frequentato una scuola per
elettricisti, e nel 2010 ne ha assunto la guida.
Dopo la levigatura, padre e figlio sabbieranno
la scultura in bronzo per proteggere la superficie
metallica dalla ruggine, la lucideranno oppure
la rivestiranno con una patina artificiale.
Un piccolo museo
Ma torniamo indietro di qualche settimana.
Il lavoro non inizia in cantina ma al piano terra,
dove per prima cosa si riproducono in cera gli
originali dei committenti per poi ricavarne la
forma madre per la fusione. In seguito, utilizzando un montacarichi costruito artigianalmente,
Vinzenz e Stefan sollevano i pezzi più pesanti
al primo piano per la lavorazione successiva.
Le grandi finestre donano molta luce all’ambiente, che assomiglia comunque a una stanza
degli orrori con tutte le sculture in cera e le parti
di corpo in gesso, collocate in piedi o distese
// 13
E i n b l i c k e * Vi s i ta
Man gräbt,
brennt, gieSSt,
schleift und
schweiSSt.
Man arbeitet
mit allen
Elementen.
(Stefan Dirler)
Bis dahin liegen und stehen sie hier herum, wie so
vieles in der Werkstatt.
Überall lauern kleine Kunstwerke: Figuren, die
keiner mehr abholte, weil das Geld fehlte, Statuen
von Künstlern, die vor Beendung des Projektes
verstarben. Der Meraner Künstler Gigi Picelli hat
mit schwarzen Strichen eine schwangere Frau an
die Wand gemalt. An der Wand der Toilette im
Garten hat er sich mit nackten Frauen und Penissen
verewigt.
Die Kunstgießerei Dirler ist im Laufe der Jahre
fast schon zu einem kleinen Museum mutiert. In
einer Ecke des kleinen Gartens vor dem Haus steht
ein Bronze-Ötzi, vor dem Hauseingang spuckt ein
Gargoyle, ein groteskes Fabelwesen, Wasser, vor dem
Nachbarhaus stehen ein Tatzelwurm, ein drachenartiges Untier, und ein Brunnen, in den die Namen von
Nachbarn, Künstlern und Freunden eingraviert sind.
Im Garten erhebt sich eine kleine Steinkuppel. „Hier
überwintern meine Igel“, sagt Vinzenz. Manchmal
wird er im Dorf als ein bisschen verrückt bezeichnet,
erzählt er, aber das ist ihm egal.
in ogni angolo. Sono i bozzetti delle opere di
diversi artisti altoatesini, tra cui Walter Moroder,
Friedrich Gurschler, Irma Hölzl o Karl Grasser,
che qui hanno fatto fondere in bronzo le loro
sculture. I Dirler custodiscono le forme in cera
per molto tempo “nell’eventualità che l’artista
voglia fare una seconda fusione”, come spiega
Vinzenz. Nel frattempo le forme restano appoggiate un po’ dovunque, come molti altri oggetti
presenti nell’officina.
Qua e là sono disseminate, come in attesa,
piccole opere d’arte: figure che nessuno ha mai
ritirato perché mancavano i soldi o sculture di
artisti passati a miglior vita prima del completamento del progetto. L’artista meranese Gigi
Picelli ha dipinto sul muro una figura di donna
incinta con la vernice nera, mentre sulla parete
del bagno in giardino campeggiano nudi maschili e femminili.
Nel corso degli anni la fonderia artistica
Dirler è divenuta quasi un piccolo museo. In un
angolo del giardino d’ingresso fa bella mostra
una statua in bronzo di Ötzi, l’uomo del Similaun, mentre davanti alla porta dell’edificio c’è
una gargolla, un essere favoloso dai tratti grotteschi che espelle un getto d’acqua verso il basso,
e ancora di fronte alla casa dei vicini si notano
un Tatzelwurm, un mostro del folklore alpino,
e una fontana in cui sono incisi i nomi di vicini,
Am Anfang war das Wachs
Im ersten Stock der Kunstgießerei. „Jede Vorlage
wird am Anfang mit Knetmasse umgeben“, erklärt
Stefan. Darüber legen die Kunstgießer einen Gipsmantel, der aus mehreren Teilen besteht, um ihn
später öffnen zu können.
Nachdem der Gips hart ist, wird das Modell freigelegt und die Knetmasse entfernt. Anschließend
setzen die Dirlers die Gipsteile wieder mit dem
Modell zusammen. In den Hohlraum zwischen Gips
und Modell füllen sie flüssige Gelatine. Aus dieser
so entstandenen Negativform wird das Modell
entfernt und flüssiges Wachs eingegossen. Ist das
Wachs ausgehärtet, entfernen die Kunstgießer den
Gips-Gelatine-Mantel – übrig bleibt die genaue
Wachsnachbildung des Werkes. Wachsausschmelzverfahren nennt man das.
14 //
www.meranomagazine.com
1.
2.
NR. 2 2015
3. Vinzenz Dirler und Sohn
Stefan vor dem Brunnen am
Hauseingang. | Vinzenz Dirler
e il figlio Stefan presso la
fontana antistante l’ingresso
dell’edificio.
1. 2. 4. 5. Die Gießerei arbeitet
vor allem mit Künstlern
zusammen. | La fonderia
lavora soprattutto con artisti.
3.
4.
5.
Si scava, si cuoce,
si cola, si leviga
e si salda.
E si lavora con
tutti gli elementi
naturali.
(Stefan Dirler)
NR. 2 2015
// 15
E i n b l i c k e * Vi s i ta
1.
Schon als Kind
hat Stefan
Dirler seinem
Vater fasziniert
bei der Arbeit
mit Feuer, Ton
und Plastilin
zugesehen.
Bis diese Vorlage für die Bronzearbeit steht,
vergehen Tage. Dann geht die Arbeit im Keller
weiter, in einem Gewölbe aus Trockenmauern,
dem ehemaligen Weinkeller. Hier liegen etliche
Bronzestatuen, die auf den Feinschliff warten.
Auch eine Männerbüste aus Wachs, gespickt mit
dünnen Nägeln und seltsam verrenkten Gebilden,
die aus Nase, Wangen und Schädel ragen. „Das
sind Schilfrohre – an ihrer Stelle bleiben danach
die Kanäle zum Eingießen und zum Entlüften“,
erklärt Stefan. Er ist in die Arbeit als Kunstgießer
hineingewachsen. Schon als Kind hat er seinem
Vater fasziniert bei der Arbeit mit Feuer, Ton und
Plastilin zugesehen. Heute mag er an seinem Beruf
16 //
www.meranomagazine.com
artisti e amici. Nel giardino svetta anche una
piccola cupola in pietra. “Qui passano l’inverno
i miei ricci”, dice Vinzenz. “In paese a volte mi
danno del matto”, dice, ma lui non dà grande
importanza alla cosa.
Si comincia dalla cera
Siamo al primo piano della fonderia. “Ogni
modello originale viene rivestito inizialmente
con uno strato di plastilina”, ci spiega Stefan. Sulla plastilina i fonditori applicano poi un cappotto
di gesso formato da varie parti separate, in modo
da poterlo aprire successivamente.
Una volta che il gesso è indurito, l’originale
viene liberato e la plastilina eliminata. Poi i
Dirler ricompongono le parti in gesso sul modello originale e riempiono con gelatina liquida
l’intercapedine tra il gesso e il modello. Una volta
che la gelatina si rafferma, estraggono l’originale creando così una forma negativa nella quale
versano poi la cera liquida. Alla fine, quando
anche la cera si solidifica, i fonditori eliminano
il cappotto di gesso e gelatina: rimane soltanto
l’esatta riproduzione dell’opera in cera. Questo
procedimento è chiamato fusione a cera persa.
Per ottenere il modello in cera per la fusione
in bronzo servono alcuni giorni. Poi il lavoro prosegue due piani più in basso, nella cantina con le
sue volte in muratura a secco. Dove un tempo si
conservava il vino, oggi ci sono le statue di bron-
NR. 2 2015
1. Ein in Bronze gegossenes
Gargoyle, ein groteskes
Fabelwesen, spuckt Wasser in
den Brunnen. | Una gargolla
in bronzo, creatura favolosa
dalle fattezze grottesche,
sputa acqua nella fontana.
2. Stefan und Vinzenz
Dirler zeigen der Autorin die
Kunstgießerei: Dort, wo Stefan
Dirler steht, befindet sich eine
Grube, in die die Gussformen
eingegraben werden, damit sie
dem Gießdruck standhalten.
| Stefan e Vinzenz Dirler
mostrano all’autrice
la fonderia artistica:
sotto il pavimento, in
corrispondenza di Stefan,
si trova la fossa in cui le
forme vengono interrate
per poter resistere alla
pressione della colata.
3. Der Meraner Künstler Gigi
Picelli hat sich an der Wand der
Toilette im Garten mit nackten
Frauen und Penissen verewigt. |
L’artista meranese Gigi Picelli
si è immortalato su una
parete del bagno in giardino
con membri maschili e nudi
femminili.
2.
vor allem die Abwechslung. „Man gräbt, brennt,
gießt, schleift und schweißt. Man arbeitet mit allen
Elementen: Wasser, Luft, Feuer, Erde … Es ist immer
spannend“, sagt er und wirkt sichtlich zufrieden mit
seinem Beruf.
Bei der Arbeit mit den Einguss- und Entlüftungskanälen ist Präzision gefragt. „Wenn sie nicht genau
angebracht werden, können Gase nicht entweichen
und beim Gießen besteht Explosionsgefahr“, sagt
Vinzenz mit erstaunlicher Selbstverständlichkeit.
„Wie ein Vulkan. Das ist schon mal passiert, dann ist
die flüssige Bronze durch die Werkstatt geflogen.“
Ganz ungefährlich ist das Handwerk des Bronzegießers also nicht.
Die Kür des Gießens
Bevor es ans Gießen geht, ummanteln die
beiden Experten die Wachsmodelle mitsamt den
Schilfrohren mit einem Gemisch aus feuerfesten
Steinen, Gips und Wasser. So entstehen die Gussformen, die wie Kokons aussehen. Sobald sie trocken
sind, verbringen sie übereinandergestapelt fünf
Tage im zwei Meter hohen Brennofen, den Stefan
stolz präsentiert. Bei 800 Grad und glühendem
Feuer verbrennen die Schilfrohre, das Wachsmodell
schmilzt und es bleiben nur die leeren Kokons mit
den Einguss- und Entlüftungskanälen übrig. Nach
rund drei Tagen Abkühlung wird der Kokon in eine
dafür vorgesehene Erdgrube in der Werkstatt eingegraben, damit er dem Gießdruck standhält. Dann
folgt die eigentliche Kür: der Guss in Bronze. Die
3.
Già da bambino
Stefan Dirler
rimaneva
affascinato nel
vedere il padre
armeggiare con
il fuoco, l’argilla
e la plastilina.
zo in attesa della finitura. Ma troviamo anche
un inquietante busto maschile in cera, trafitto
da chiodi sottili con alcune forme curiosamente
contorte che spuntano dal naso, dalle guance e
dalla testa. Ma non c’è da preoccuparsi: “Sono
canne palustri che servono per cercare il canale
di colata e i canali di sfiato”, spiega Stefan, che
ha molta familiarità con il lavoro del fonditore
perché già da bambino rimaneva affascinato nel
vedere il padre armeggiare con il fuoco, l’argilla e
la plastilina. Oggi della sua professione predilige soprattutto la varietà. “Si scava, si cuoce, si
cola, si leviga e si salda. E si lavora con tutti gli
elementi naturali: acqua, aria, fuoco, terra... è appassionante”, racconta, e guardandolo all’opera
non è difficile credergli.
// 17
E i n b l i c k e * Vi s i ta
Kunstgießer erhitzen Bronzebarren auf 1.300 Grad
und gießen die Bronze in den Kokon – eine körperlich sehr anstrengende Arbeit, die Hitze macht
den Männern zu schaffen. Die Bronze staut sich im
Kokon und steigt über die Kanäle nach oben. In nur
wenigen Minuten erstarrt das Material und Vater
und Sohn Dirler zerschlagen den Kokon.
Dirler senior hat das Gießen in Österreich
und Verona gelernt. In das Handwerk hineingeschnuppert hat er aber bereits als Kind. An jedem
schulfreien Donnerstag half Dirler auf einem Hof
im benachbarten Dorf mit, die Bronze flüssig zu
machen. „Dort habe ich meine Berufung gefunden“,
sagt er und lacht.
1.
2.
1. Männerbüste aus Wachs,
gespickt mit dünnen Nägeln
und Schilfrohren. An ihrer Stelle
bleiben später Kanäle zum
Eingießen und Entlüften. |
Busto maschile in cera
trafitto da chiodi sottili e
canne palustri che servono
per creare i canali di colata
e di sfiato.
2. 3. „Man gräbt, brennt, gießt,
schleift und schweißt.
Es ist immer spannend“,
sagt Stefan Dirler. |
“Si scava, si cuoce, si cola,
si leviga e si salda.
È sempre appassionante”
dice Stefan Dirler.
18 //
www.meranomagazine.com
La predisposizione dei canali di colata e di
sfiato richiede una grande precisione. “Se non
vengono applicati nel modo giusto, i gas non
possono fuoriuscire e durante la fusione c’è il
pericolo che si verifichi un’esplosione”, spiega
Vinzenz con una tranquillità sorprendente. “È
come un vulcano. Ci è già capitato che il bronzo
fuso schizzasse per tutta l’officina.” Insomma, il
mestiere del fonditore di bronzo non è del tutto
privo di pericoli.
L’esercizio difficile della fusione
Prima di procedere alla fusione i due specialisti rivestono i modelli in cera, incluse le canne
palustri, di un composto fatto di pietre refrattarie, gesso e acqua. In questo modo nascono
le forme per la fusione, che hanno l’aspetto di
grossi bozzoli color terracotta. Una volta essiccati
riposano per cinque giorni, sovrapposti l’uno
all’altro, nel forno alto due metri che Stefan ci
mostra con un certo orgoglio. A 800 gradi, temperatura a cui la fiamma è incandescente,
le canne palustri bruciano, il modello in cera
fonde e restano solo i bozzoli vuoti con i canali
di colata e di sfiato. Dopo un raffreddamento di
circa tre giorni il bozzolo è interrato in una fossa
all’interno dell’officina per poter resistere alla
pressione della colata.
A questo punto arriva l’esercizio più difficile:
la fusione in bronzo. Vinzenz e Stefan riscaldano
le barre di bronzo facendole arrivare a 1.300 gradi
e colano il bronzo liquido nel bozzolo: è un lavoro fisicamente molto pesante e l’estremo calore
non aiuta di certo. Il bronzo ristagna nel bozzolo
e risale verso l’alto attraverso i canali. In pochi
minuti il materiale solidifica e i Dirler, padre e
figlio, possono rompere il bozzolo.
Vinzenz ha appreso le tecniche di fusione in
Austria e a Verona, ma aveva respirato il profumo
del lavoro artigianale sin da bambino quando,
tutti i giovedì in cui non andava a scuola, dava
una mano a liquefare il bronzo in un maso nel
paese vicino. “È lì che ho trovato la mia vocazione professionale”, racconta e ride.
3.
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NR. 2 2015
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p o rt r ä t * r i t r at t o
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L’arte
di diventare
famosi
22 //
www.meranomagazine.com
Rudolf Stingel schaffte den Sprung
von Meran in die groSSen Galerien
und Auktionshäuser der Welt.
Heute ist er der teuerste Südtiroler
Maler aller Zeiten.
Text / testo: Irina Ladurner
Da Merano alle maggiori
gallerie e case d’aste mondiali.
Rudolf Stingel è oggi il pittore
altoatesino più valutato
di tutti i tempi.
1. Rudolf Stingel in New York. |
Rudolf Stingel a New York.
2. 2013 stellte Stingel im
Palazzo Grassi in Venedig
aus – eine Installation auf
drei Etagen. Die Retrospektive
war Stingels bis dahin
größte Einzelausstellung auf
europäischem Boden. |
Nel 2013 Stingel ha esposto
a Palazzo Grassi a Venezia
un’installazione articolata su
tre piani. La retrospettiva è
stata la più grande personale
dell’artista mai realizzata
prima in Europa.
D
er Palazzo Grassi ist ein imposanter Palast am Ufer des
Canal Grande in Venedig. Seit 2006 gehört der neoklassizistische Bau dem Unternehmer François Pinault, der dort
seine Sammlung moderner Kunst zeigt, darunter Werke von Andy
Warhol, Jeff Koons und Damien Hirst. 2013 stand der Palazzo aber
ganz im Zeichen des Malers Rudolf Stingel, der hier auf Einladung
Pinaults ausstellte. Die Retrospektive in Venedig war Stingels bis
dahin größte Einzelausstellung auf europäischem Boden – eine Installation auf drei Etagen. Der Südtiroler Künstler kleidete Böden
und Wände der Ausstellungsräume mit der Reproduktion eines
abgenutzten Orientteppichs aus: 5.000 Quadratmeter Teppich,
auf die er seine silbrig-grauen Bilder hängte. „Wenn ich eine Ausstellung mache, will ich eine Ausstellung machen, wo man keine
Chance hat, wegzuschauen“, erklärte Stingel sein Konzept.
Rudolf Stingel gehört zu den Großen seiner Zunft. Seine Bilder
werden bei den wichtigen Auktionshäusern gehandelt und sprengen dabei regelmäßig die Millionengrenze. „Es gehört zum Job des
Künstlers, sich zu verkaufen“, sagte Rudolf Stingel 2012 bei einem
Künstlergespräch in der Universität Bozen.
NR. 2 2015
2.
P
alazzo Grassi è un imponente edificio sulla sponda del
Canal Grande a Venezia. Dal 2006 questo palazzo neoclassico appartiene all’imprenditore francese François
Pinault che vi espone in permanenza una collezione di arte
moderna con opere di Andy Warhol, Jeff Koons e Damien Hirst.
Nel 2013 Palazzo Grassi era tutto dedicato a Rudolf Stingel
che, su invito diretto di Pinault, presentava qui le sue opere.
La retrospettiva di Venezia, la più grande rassegna su Stingel
allestita fino a oggi in Europa, consisteva in un’installazione
sviluppata su tre piani. L’artista altoatesino ha rivestito i pavimenti e le pareti degli ambienti espositivi con la riproduzione
di un tappeto orientale consunto dall’uso: 5.000 metri quadrati
di tappeti sui quali erano appesi i suoi quadri grigio argento.
“Quando organizzo una mostra voglio fare una mostra dove
non ci sia alcuna possibilità di guardare altrove”, così Stingel
spiegava il suo progetto espositivo.
Rudolf Stingel è tra i grandi della sua categoria. I suoi quadri
sono trattati dalle case d’aste più importanti e superano regolarmente la soglia del milione. “Fa parte del lavoro dell’artista
mettersi in vendita”, affermava Stingel nel 2012 durante un incontro all’Università di Bolzano.
// 23
p o rt r ät * r i t r at t o
1.
Wenn ich eine
Ausstellung
mache, will ich
eine Ausstellung
machen, wo man
keine Chance hat,
wegzuschauen.
(Rudolf Stingel)
Kunst auf den Kopf gestellt
Rudolf Stingel entzaubert die Malerei. Er macht Kunst mit den
Materialien des Alltags: mit Styropor, Alufolie, Dämmplatten oder
eben Teppichen. Und er lehnt sich gegen die Kunst auf, stellt sie
in Frage, erkundet die Grenzen der Leinwand, überschreitet sie –
konzeptuelle Malerei nennt sich das. Stingel kehrt nicht nur das
Verhältnis von Raum und Malerei um, indem er etwa den Teppichboden zur Kunst erklärt. Immer wieder tritt er auch mit dem Betrachter in einen Dialog, demokratisiert den Akt des Malens und
distanziert sich von der Tradition des Künstlers als Genie. In zwei
großen Einzelausstellungen, zuerst im Museum of Contemporary
Art in Chicago und später im New Yorker Whitney Museum, kleidete
24 //
www.meranomagazine.com
L’arte capovolta
Rudolf Stingel demistifica la pittura facendo arte con i materiali della quotidianità: polistirolo, film di alluminio, pannelli isolanti e persino tappeti. E si ribella all’arte, la mette in
dubbio, esplora i confini della tela e li supera nel segno della
pittura concettuale. Stingel non capovolge solo il rapporto tra
spazio e pittura nel momento in cui dichiara arte un pavimento
rivestito di tappeti; egli cerca anche il dialogo continuo con lo
spettatore, democratizza l’atto di dipingere e prende le distanze
dalla tradizione dell’artista come genio. In due grandi mostre
personali, prima al Museum of Contemporary Art di Chicago e
successivamente al Whitney Museum di New York, dopo aver
ricoperto le pareti del museo con pannelli di materiale espanso
rivestito di alluminio invitava il pubblico a dipingere, sovrascrivere o incidere le superfici intonse. I visitatori uscivano
così dal ruolo predefinito di semplici spettatori e si mettevano
all’opera.
Questo avveniva nel 2007, l’anno della svolta per Stingel.
“Volevo salire sul palco”, dice quando ripensa ai suoi inizi. Stingel è nato nel 1956 a Merano da una famiglia di imprenditori.
Ha frequentato il liceo classico a Merano e poi la scuola d’arte
in Val Gardena. In seguito è stato ammesso da autodidatta
all’Accademia di belle arti di Vienna, che ha infine lasciato senza conseguire il diploma. Nel 1980 si è trasferito a Milano, dove
ha esposto per la prima volta le sue opere. Nel 1987, a 31 anni, è
partito per New York con l’intenzione di restarci al massimo tre
mesi. Ed è rimasto a vivere lì.
NR. 2 2015
er die Museumswände mit aluminiumbeschichteten Schaumplatten aus. Er rief die Besucher dazu auf, die makellose Oberfläche
zu bemalen, beschriften, einzuritzen. Diese verließen ihren Posten
des bloßen Betrachters und machten sich ans Werk.
Das war im Jahr 2007, das Jahr, in dem Stingel den Durchbruch
schaffte. „Ich wollte auf die ‚Bühne‘“, sagt er, wenn er heute auf
seine Anfänge zurückblickt. Stingel wurde 1956 als Sohn einer
Unternehmerfamilie in Meran geboren. Er besuchte das Humanistische Gymnasium in Meran, dann die Kunstschule in Gröden.
Später ging Stingel an die Kunstakademie nach Wien, die er ohne
Abschluss verließ. 1980 zog es ihn nach Mailand. Hier stellte er
erstmals seine Werke aus. 1987 ging der damals 31-Jährige nach
New York. Geplant war ein Aufenthalt von drei Monaten, doch
Stingel ist bis heute geblieben.
Extremes Konkurrenzdenken
In New York war er ein Unbekannter, aber er war arbeitsam,
geduldig und ehrgeizig. „Ich wollte die anderen Künstler aus ihrem
Revier vertreiben“, sagt er heute. Stingel war von einem extremen
Konkurrenzdenken getrieben. Schließlich nahm ihn die Galeristin
Paula Cooper unter ihre Fittiche und sein Erfolgslauf begann. Heute beschäftigt der Maler fünf Mitarbeiter, lebt und arbeitet in New
York, Mexiko und Meran. Er stellte bereits in der Gagosian Gallery
und im Grand Central Terminal in New York aus, in der Neuen Nationalgalerie in Berlin und in der Wiener Secession. Er ist bekannt
für seine Installationen, bei denen er die Ausstellungsräume etwa
mit schwarz-weißen Reproduktionen von Teppichen auskleidet,
aber auch für seine abstrakten Bilder und fotorealistisch gemalten
Selbstporträts.
Quando organizzo
una mostra voglio
fare una mostra
dove non ci sia
alcuna possibilità
di guardare altrove.
(Rudolf Stingel)
1. Bei einer Einzelausstellung
im New Yorker Whitney Museum
rief Stingel die Besucher dazu
auf, aluminiumbeschichteten
Schaumplatten zu bemalen,
beschriften, einzuritzen. |
In occasione di una mostra
personale al Whitney Museum
di New York Stingel ha invitato i
visitatori a dipingere, sovrascrivere
e incidere i pannelli di materiale
espanso rivestito di aluminio.
2. Im Palazzo Grassi kleidete
Stingel Böden und Wände mit der
Reproduktion eines abgenutzten
Orientteppichs aus, auf die er seine
silbrig-grauen Bilder hängte. |
A Palazzo Grassi Stingel ha
rivestito pavimenti e pareti con
la riproduzione di un tappeto
orientale consunto, sulla quale ha
poi appeso i propri quadri nei toni
del grigio e dell’argento.
2.
// 25
p o rt r ät * r i t r at t o
1.
2.
1. 2. Stingels Werke werden
bei den wichtigen
Auktionshäusern gehandelt
und sprengen
dabei regelmäßig
die Millionengrenze. |
Le opere di Stingel sono
battute dalle maggiori
case d’asta e superano
regolarmente la soglia
del milione.
3. Kunstinstallation
im Whitney Museum
in New York. |
Installazione artistica
al Whitney Museum
di New York.
3.
26 //
www.meranomagazine.com
Stingel äußert sich ungern zu
Es gehört zum Job
seiner Kunst – manchmal provodes Künstlers, sich
ziert er aber. „Künstler können
kein Wort sprechen“, ist er überzu verkaufen.
zeugt. Kollegen, die über ihre
(Rudolf Stingel)
Werke reden, vergleicht er mit
Stotterern. Seine Kunst spricht
weiterhin für sich und verkauft sich meisterhaft. Mitte Mai 2015
wechselte eines seiner Bilder („Untitled“) für 4,8 Millionen Dollar
den Besitzer. Das bisher teuerste Bild Stingels ist die Fortsetzung
der Aluminiumserie von 2007, bei der sich das Publikum auf der
beschichteten Oberfläche austobte. Der Künstler goss Teile der Ergebnisse in Kupfer und überzog sie mit einer Schicht aus Nickel
und Gold. Entstanden sind Werke, die Spuren von Zeit und Handeln, von Geschichten in sich tragen. Francesco Bonami, einer der
einflussreichsten Kuratoren im Kunstbetrieb, sagt über Stingels
Arbeit: „Der bloße Akt des Malens macht noch kein Kunstwerk,
nur irgendein Werk. Aber wenn der Akt des Malens als Linse dient,
durch die die Realität betrachtet wird, um eine andere Realität zu
kreieren, dann haben wir ein Kunstwerk.“
Visione competitiva
NR. 2 2015
WINE TASTING
AND
ARCHITECTURE
werbelust | freiraum’
A New York era un perfetto sconosciuto ma era laborioso,
paziente e ambizioso. “Volevo scalzare gli altri artisti dalle loro
posizioni”, afferma oggi. Stingel era spinto da una visione estremamente competitiva. Alla fine la gallerista Paula Cooper lo
prese sotto la sua ala protettrice e gli aprì la strada del successo.
Oggi Stingel ha cinque collaboratori e vive e lavora tra New York,
il Messico e Merano. Ha già esposto alla Gagosian Gallery e al
Grand Central Terminal di New York, alla Neue Nationalgalerie
di Berlino e al Palazzo della Secessione viennese. È famoso
Fa parte del lavoro
per le sue installazioni in cui
dell’artista mettersi
riveste gli spazi a disposizione
con riproduzioni in bianco e
in vendita.
nero di tappeti, ma anche per
(Rudolf Stingel)
i suoi quadri astratti e gli autoritratti dipinti con un realismo quasi fotografico.
Stingel non si esprime volentieri a proposito della propria
arte, ma talvolta lo fa in modo provocatorio. “Gli artisti non
sanno parlare”, è la sua convinzione. Paragona i colleghi che
parlano delle loro opere a balbuzienti. La sua arte parla per lui
e si vende in maniera eccellente. A metà maggio 2015 uno dei
suoi quadri (“Untitled”) ha cambiato proprietario per 4,8 milioni di dollari. Il quadro finora più valutato di Stingel è una ripresa della serie in alluminio del 2007, sulla cui superficie il pubblico ha potuto sfogarsi liberamente. L’artista ha colato alcune
parti di quell’installazione in rame, ricoprendole con uno strato di nickel e oro. Ne ha ottenuto opere che hanno in sé la traccia del tempo, del fare e delle singole storie. Francesco Bonami,
uno dei curatori più influenti nel mondo dell’arte, a proposito
del lavoro di Stingel afferma: “Il semplice atto di dipingere non
crea un capolavoro ma un’opera qualsiasi. Ma quando l’atto di
dipingere serve da lente attraverso cui osservare la realtà per
creare un’altra realtà, allora abbiamo un capolavoro”.
Panorama-Önothek,
Weinverkostung und Detailverkauf
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r epo rtage
Eishöhle
und
Saunagang
Il
ghiacciaio,
la grotta
e la sauna
28 //
www.meranomagazine.com
NR . 2 2 0 1 5
„Unter uns nichts als Eis“,
schreibt Daniel Heilig. Mit einer
Reisegruppe und Schneeschuhen
war der deutsche Blogger zur
Eishöhle auf dem Schnalstaler
Gletscher unterwegs.
Text / testo: Daniel Heilig
“Sotto di noi nient’altro che
ghiaccio”, scrive Daniel Heilig.
Il blogger tedesco ha visitato
il ghiacciaio della Val Senales
e accompagnato da una guida
ha raggiunto la grotta glaciale
con le racchette da neve.
// 29
r epo rtage
E
in bisschen wie Neil Armstrongs Mondlandung, nur mit weniger Mond und ohne Apollo 11, dafür aber mit sehr viel Schnee
und einer grandiosen Landschaft. Dieser Vergleich geht mir
beim Anziehen meiner Schneeschuhe durch den Kopf. Im Zwiebellook schnalle ich die letzten Riemen meiner Ausrüstung fest, ziehe die Kapuze tief ins Gesicht und verstecke meine Augen hinter
einer Schneebrille, denn der kalte Wind peitscht mir und meinen
Begleitern erbarmungslos ins Gesicht. Umherfliegende Schneeflocken fühlen sich an wie Geschosse aus einem Nadelkissen – aber
dennoch: Wir stehen atemlos vor dem Bergpanorama, welches sich
vor unseren Augen erstreckt. Durch die Wolken hindurch erkenne
ich einen eisblauen Himmel und so beginnt ein Schauspiel aus Lichtern, Farben und Reflektionen, die der Schnee hin- und herzuwerfen
scheint. Wir sind angekommen auf dem Schnalstaler Gletscher.
È
un po’ come lo sbarco sulla luna di Neil Armstrong, solo
con meno luna e senza l’Apollo 11, ma con molta più
neve e un paesaggio grandioso. Mi viene in mente questo paragone quando calzo le mie racchette da neve, o ciaspole.
Vestito a strati come una cipolla, fisso le ultime cinghie della
mia attrezzatura, nascondo il viso nel cappuccio e proteggo gli
occhi con un paio di occhiali da neve, poiché un vento freddo sferza senza pietà me e i miei compagni. I fiocchi di neve
che ci turbinano intorno pungono come spilli, ma nonostante
questo rimaniamo senza fiato osservando il panorama alpino
che si apre di fronte a noi. Tra le nuvole intravvedo un cielo blu
come il ghiaccio e da questo momento ha inizio uno spettacolo
di luci, colori e riflessi che sembra quasi far danzare la neve.
Siamo arrivati sul ghiacciaio della Val Senales.
Hollywood am Gletscher
Hollywood sul ghiacciaio
Unsere Tour startet, nachdem uns die Gletscherbahn in etwas
mehr als sechs Minuten auf 3.200 Meter Höhe bringt. Begleitet
wird unsere Reisegruppe von Robert, einem erfahrenen Bergführer. Die Luft wird dünner und wir atmen schneller – daran muss ich
mich erst mal gewöhnen, während ich die ersten Schneehaufen
wegwische, die sich auf meiner Schulter gebildet haben.
Il nostro tour inizia dopo aver raggiunto quota 3.200 metri
con la funivia del ghiacciaio in poco più di sei minuti. Il gruppo
è condotto da Robert, una guida alpina esperta. L’aria diventa
più rarefatta e noi respiriamo più velocemente – devo abituarmici, mentre spazzo via lo strato di neve che mi si è già formato
sulle spalle.
1.
Umherfliegende
Schneeflocken
fühlen sich an
wie Geschosse aus
einem Nadelkissen.
30 //
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I fiocchi di neve
che ci turbinano
intorno pungono
come spilli.
2.
1. Wie eine Entenfamilie schreitet die Reisegruppe auf Schneeschuhen auf dem
Schnalstaler Gletscher voran. | Con le ciaspole ai piedi, la comitiva procede in
fila indiana sul ghiacciaio della Val Senales. 2. Kalter Wind, dünne Luft: An die
Verhältnisse auf über 3.000 Metern mussten sich die Teilnehmer der Reisegruppe erst
gewöhnen. | Vento freddo, aria sottile: i partecipanti hanno dovuto innanzitutto
abituarsi alle condizioni atmosferiche oltre i 3.000 metri.
Robert informiert uns inzwischen über den weiteren Tagesablauf. Für uns heißt es heute: Erreichen der Gletscherhöhle auf
2.700 Metern sowie Einchecken in die Schutzhütte Schöne Aussicht auf 2.845 Metern. Da der Himmel sich zuzieht und die Sicht
sich mittlerweile verschlechtert hat, fahren wir die ersten Meter
mit dem Sessellift weiter. Im ersten Moment ist die Freude groß,
mal nicht laufen zu müssen. Was wir jedoch unterschätzt haben:
Der Sessellift ist offen und der Wind peitscht uns eisig ins Gesicht.
Da hilft nur eins: Die Mütze noch tiefer ins Gesicht, die Rucksäcke
als Windblocker vor den Körper und zusammenkauern.
Dank der Schneeschuhe kommen wir im Tiefschnee sehr gut
voran. Wie eine Entenfamilie laufen wir langsam hintereinander
her. Robert erzählt uns, dass unweit unserer jetzigen Position
Dreharbeiten für einen Hollywoodfilm stattfinden. Jake Gyllenhaal,
bekannt aus „Prince Of Persia“, spielt die Hauptrolle im Film „Everest“, der hier gerade gedreht wird. Vor allem die Laune unserer
weiblichen Mitwanderer steigt im Handumdrehen. Alle Anstrengungen scheinen wie weggeblasen. Wir erreichen den Drehort und
hören aus der Ferne ein leises „Action!“. Wie angewurzelt bleiben
wir stehen und versuchen die Darsteller zu erkennen, die sich dafür allerdings zu weit entfernt befinden.
Nel frattempo Robert ci informa sul programma della giornata. Raggiungeremo la grotta glaciale a 2.700 metri e poi alloggeremo al Rifugio Bella Vista, a 2.845 metri di quota. Il cielo si sta
chiudendo e nel frattempo la visibilità è peggiorata, così affrontiamo i primi metri di dislivello in seggiovia. Inizialmente la gioia di non dover camminare è grande. Ma abbiamo sottovalutato
il fatto che la seggiovia è priva di riparo e il vento gelido ci sferza
il viso. C’è una sola cosa da fare: tenere il cappuccio il più possibile calato sul volto, rannicchiarsi sul sedile e utilizzare gli zaini
come riparo antivento per il corpo. Con le ciaspole avanziamo
magnificamente nella neve alta, procedendo lentamente in fila
indiana come una famiglia di papere. Robert ci racconta che non
lontano da dove ci troviamo, sono in corso le riprese di un film
di Hollywood. Jake Gyllenhaal, il celebre protagonista di “Prince
of Persia”, interpreta il ruolo principale anche in “Everest”, che
stanno girando proprio qui. Soprattutto l’umore della componente femminile del gruppo sale alle stelle in un batter d’occhio.
Ogni fatica sembra sparita come per incanto. Raggiungiamo il
set e da lontano udiamo a stento un ordine: “Action!”. Restiamo
immobili come se ci fossero spuntate le radici e cerchiamo di riconoscere gli attori, che però sono troppo lontani da noi.
Naturschauspiel
Lo spettacolo della natura
Schnell wird klar, dass Stehenbleiben keine gute Entscheidung
ist, wenn der Westwind unermüdlich von der Seite unter die Kapuze bläst, also folgt jeder Roberts Kommando: „Weiter geht’s!“
Immer wieder rutschen wir über glatte Eiskanten, die unter einer
feinen Schicht Schnee versteckt sind. „Vorsichtig auftreten“, lautet
die Devise.
Dopo un po’ il vento che soffia da ovest senza pietà comincia
a penetrare lateralmente nel cappuccio e ci rendiamo conto che
restare lì fermi in piedi non è una buona idea, perciò seguiamo
tutti l’invito di Robert: “Forza, andiamo!”. Scivoliamo di continuo sui lisci spigoli di ghiaccio che si celano sotto uno strato
sottile di neve. “Procedere con cautela” è il motto.
NR. 2 2015
// 31
r epo rtage
Dentro la grotta
fa tutto fuorché
caldo, ma la cavità
è illuminata a
giorno.
1.
2.
3.
32 //
www.meranomagazine.com
1. Die Gletscherhöhle liegt auf 2.700 Metern und ist umgeben von
Einwänden, so glatt, als wären sie künstlich erschaffen worden. | La grotta
glaciale si trova a 2.700 metri e ha pareti così lisce che sembrano
create artificialmente. 2. 3. Innen- und Außenansicht der Schutzhütte
Schöne Aussicht. | Vista interna ed esterna del Rifugio Bella Vista.
NR. 2 2015
In der Höhle ist es
zwar alles andere
als warm, dafür
aber taghell.
Eine Stunde später erreichen wir die Gletscherhöhle auf 2.700
Metern Meereshöhe. Wir sind beeindruckt. Von Weitem sehen wir,
dass eine Art Eisbrücke auf uns wartet, die wir überqueren müssen. Doch auch dies scheint leichter gesagt als getan.
Robert gibt uns einige Instruktionen und dann geht es los. Die
Blicke auf den Boden gerichtet setzen wir die ersten Schritte auf
die Eisbrücke, die die Natur erschaffen hat. Sie führt uns direkt
in die Höhle, die allerdings bei näherem Hinsehen nicht aufrecht
und laufend erreicht werden kann. Also setzen wir uns hin und
rutschen den Rest des Weges. Wir haben selten so gelacht.
In der Höhle selbst ist es zwar alles andere als warm, dafür
aber taghell. Inmitten des Gletschers umgeben uns Eiswände,
eiskalt und so glatt, als wären sie künstlich erschaffen worden.
Die Eiskristalle an den Wänden funkeln in verschiedenen Farben.
Meterlange Eiszapfen hängen von den Decken und unter uns ist
nichts als Eis. Passenderweise ließ die Natur eine Art Öffnung in
der Eiswand, durch die wir, auf allen Vieren, rausklettern können.
Un’ora più tardi raggiungiamo la grotta glaciale a quota
2.700 metri e restiamo impressionati. Da lontano osserviamo
che ci attende una specie di ponte di ghiaccio sul quale dovremo passare, ma è più facile a dirsi che a farsi.
Robert ci impartisce alcune istruzioni e subito si parte.
Con lo sguardo fisso a terra facciamo un primo passo sul ponte naturale che porta direttamente alla grotta. A ben vedere
quest’ultima non può essere raggiunta semplicemente camminando, perciò ci sediamo a terra e percorriamo il resto del
tragitto scivolando. Raramente abbiamo riso così tanto.
Dentro la grotta fa tutto fuorché caldo, ma la cavità è illuminata a giorno. Ci troviamo nel cuore del ghiacciaio, dove
siamo circondati da pareti di ghiaccio freddissime e così lisce
che sembrano fatte dall’uomo. I cristalli di ghiaccio alle pareti
brillano di vari colori. Stalattiti di ghiaccio lunghe alcuni metri
pendono dalla volta e sotto di noi non c’è nient’altro che ghiaccio. Molto opportunamente la natura ha lasciato una specie di
apertura in una parete, attraverso la quale, sempre procedendo
a carponi, riusciamo ad arrampicarci verso l’esterno.
Rifugio con sauna
“Forza, andiamo!”, ripete nuovamente Robert. C’è ancora
un bel pezzo di strada da fare prima di arrivare al rifugio. Nel
frattempo ormai ci siamo quasi abituati all’altitudine, anche
se camminare è comunque faticoso. I minuti sembrano ore e
ogni metro percorso richiede le stesse energie per farne cinquanta a valle. Un’ora e mezza più tardi raggiungiamo il Rifu-
Echte Südtiroler Handarbeit.
Vero artigianato altoatesino.
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NR. 2 2015
// 33
r epo rtage
Schutzhütte mit Sauna
„Weiter geht’s!“, meldet sich Robert wieder. Wir haben noch einen weiten Weg vor uns, bis wir die Schutzhütte erreicht haben.
An die Höhe haben wir uns mittlerweile halbwegs gewöhnt und
dennoch ist es anstrengend. Minuten vergehen wie Stunden und
jeder gelaufene Meter ist so anstrengend wie 50 gelaufene Meter
im Tal. Eineinhalb Stunden später erreichen wir die Schutzhütte
Schöne Aussicht. Durch den Schneesturm erkennen wir schemenhaft die Umrisse der Hütte, doch bis zum Eingang haben wir
noch einmal eine mehr als anstrengende Steigung vor uns und der
Schneesturm hat an Stärke zugelegt.
Erschöpft, durchnässt und glücklich erreichen wir kurz vor
Einbruch der Dunkelheit die Schutzhütte. Auf uns warten Kaminfeuer, Getränke und Spezialitäten aus der Region. Man hätte uns
alles servieren können – wir hätten es gegessen. Die Schutzhütte
ist eine sehr authentisch gehaltene Unterkunft – und wir finden
eine grandiose Aussicht, sehr nettes Personal und gutes Essen vor.
Mehr als genug nach dem heutigen Tag.
Bei einem Saunagang lassen wir den Tag ausklingen. Richtig:
einem Saunagang. Die Hütte hat Europas höchstgelegene Sauna
und das lassen wir uns natürlich nicht zweimal sagen. Das ist aber
nicht alles. In den Wintermonaten hat man hier sogar die Möglichkeit, in selbst gebauten Iglus zu übernachten.
Egal für welche Schlafmöglichkeit man sich entscheidet: Wichtig ist, dass man ausreichend Flüssigkeit zu sich nimmt. Damit
umgeht man eventuell auftretende Kopfschmerzen, die durch die
ungewohnte Höhe verursacht werden können.
Was uns am nächsten Tag erwartet, haben wir nicht kommen
sehen. Wir sind eingeschneit. Fenster lassen sich kaum noch öffnen, die Lifte haben den Betrieb eingestellt und an eine Abreise ist
morgens nicht zu denken. Da sich das Wetter auch mittags nicht
bessert, werden wir von Schneeraupen abgeholt und zur Gletscherbahn gebracht. Für technik- und PS-begeisterte Männer kann
es in diesem Moment nichts Spannenderes geben.
gio Bella Vista. Attraverso la tormenta di neve riconosciamo la
sagoma indistinta del rifugio, ma prima di arrivare alla porta
abbiamo di fronte una salita davvero estenuante, e la tempesta
sta aumentando di intensità.
Sfiniti e completamente bagnati, ma felici, raggiungiamo il
rifugio poco prima che si faccia buio. Ci attendono il camino
acceso, varie bevande e specialità regionali. Del resto avrebbero
potuto offrirci qualsiasi cosa e l’avremmo mangiata di gusto. Il
rifugio è un edificio che ha conservato in pieno la sua autenticità. Qui troviamo un panorama spettacolare, personale molto gentile e del buon cibo: un trattamento più che sufficiente
dopo una giornata come questa. Per iniziare il percorso sauna
lasciamo che le ultime luci del giorno siano completamente
svanite. Avete capito bene: percorso sauna. Il rifugio infatti è
dotato della sauna più elevata d’Europa, e naturalmente non ce
lo facciamo dire due volte. Ma non è tutto. Nei mesi invernali
c’è persino la possibilità di dormire all’interno di alcuni igloo
costruiti a mano.
Qualunque sia la modalità di pernottamento scelta, la cosa
importante è assumere una quantità adeguata di liquidi. In
questo modo il giorno seguente si evitano eventuali mal di testa dovuti all’altitudine a cui non si è abituati.
Al risveglio la mattina dopo siamo sommersi dalla neve fresca e riusciamo a malapena ad aprire le finestre. Gli impianti
di risalita hanno sospeso l’attività e non è possibile pensare di
ripartire durante la mattinata. Dato che il tempo non migliora neppure a mezzogiorno, alla fine un gatto delle nevi viene
a prenderci e ci riporta alla stazione a monte della funivia del
ghiacciaio. Un'altra incredibile avventura.
1.
1. Die Schützhütte hat Europas höchstgelegene Sauna. |
Il rifugio vanta la sauna più elevata d’Europa.
2. In den Wintermonaten kann man auch in Iglus
übernachten. | Nei mesi invernali è possibile anche
pernottare all’interno di igloo.
2.
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NR. 2 2015
Ötzi, Gletscher und
Alpen-Tiramisu
Ötzi, ghiacciaio e tiramisù
Das Schnalstal und sein Gletscher haben Vielfältiges
zu bieten: fünf Orte und Spezialitäten, die sich niemand
entgehen lassen sollte.
La Val Senales e il suo ghiacciaio hanno molto da offrire:
ecco cinque tra luoghi e specialità da non perdere.
Schnalstaler
Gletscherbahn AG
Kurzras 111
39020 Schnals
T +39 0473 662 171
www.schnalstal.com
Funivie Ghiacciai
Val Senales
Maso Corto 111
39020 Senales
T 0473 662 171
www.valsenales.com
P.
Rund 40 Kilometer sind es von Meran über
Naturns bis nach Kurzras, dem letzten Ort im
Schnalstal – ein Ausflug lohnt sich.
Circa 40 chilometri separano Merano da Maso
Corto, l’ultima località della Val Senales, passando per Naturno.
Schnalstaler Gletscher. Sechs Minuten
dauert die Fahrt auf den Gletscher hinauf zur
Bergstation auf 3.212 Metern über dem Meer.
Oben angekommen belohnt ein 360-GradPanorama auf die umliegenden Dreitausender
der Ötztaler Alpen und die höchsten Gipfel
Nord- und Südtirols.
Il ghiacciaio della Val Senales. Solo sei
minuti dura la salita in funivia fino alla stazione
a monte sul ghiacciaio, a 3.212 metri sul livello
del mare. Una volta raggiunta la vetta si viene
ricompensati dal panorama a 360 gradi sui
3.000 metri delle Alpi Venoste e sulle cime più
elevate del Tirolo e dell’Alto Adige.
Der Mann aus dem Eis. Sieben bis acht
L’uomo dei ghiacci. Tra le sette e le otto ore
Stunden sind geübte Bergwanderer auf der
Ötzi-Glacier-Tour über den Alpenhauptkamm
zu Ötzis Fundstelle auf 3.210 Metern über dem
Meer unterwegs. Der atemberaubende Blick
auf die Nordflanke des 3.599 Meter hohen
Similaun lohnt die Mühen.
è il tempo impiegato dagli escursionisti più allenati per compiere l’Ötzi glacier tour sulla cresta
alpina superiore fino al punto di ritrovamento
di Ötzi, a 3.210 metri sul mare. Il panorama
mozzafiato sulla parete nord del Similaun, alta
3.599 metri, è impressionante.
Köstlichkeiten im höchsten Hotel
Europas. Das Glacier Hotel Grawand
Prelibatezze nell’albergo più alto
d’Europa. Il Glacier Hotel Grawand (www.gra-
(www.grawand.com) liegt auf 3.212 Metern
mitten im Schnalstaler Gletscherskigebiet
und ist das höchstgelegene Hotel Europas.
Ausflügler sollten sich hier auf keinen Fall die
regionalen Spezialitäten und ein Glas Weißwein
von den lokalen Herstellern entgehen lassen.
wand.com), situato a 3.212 metri sul ghiacciaio
della Val Senales, è l’albergo più alto d’Europa.
Gli escursionisti non dovrebbero lasciarsi sfuggire per nessun motivo le specialità altoatesine
che vengono offerte insieme a un bicchiere
di vino bianco dei produttori locali.
Das Alpentiramisu. Die „Weißkugel“ ist
nicht nur ein 3.759 Meter hoher Berg, sondern
auch eine Geschmacksexplosion aus Zirbensamen und Paarlbrot, dem typischen Südtiroler
Roggenbrot. Kosten kann man diese Spielart
eines klassischen italienischen Tiramisu im
historischen Hotel und Hauben-Restaurant
Oberraindlhof (www.oberraindlhof.com).
Il tiramisù delle Alpi. La Palla Bianca non
è solo il nome di una montagna alta 3.759 metri:
è anche un’esplosione di gusto data dai semi di
cembro e dal Paarlbrot, il pane di segale tipico
dell’Alto Adige. Si può assaggiare questa variante
del classico tiramisù italiano nel ristorante
gourmet dello storico albergo Oberraindlhof
(www.oberraindlhof.com).
Knödel-Degustation. 4.000 Jahre reicht
die Geschichte des Knödels bereits zurück.
Heute wird das Traditionsgericht beim KnödelDegustationsmenü im Restaurant des Hotels Zur
Goldenen Rose (www.goldenerose.it) in Karthaus genossen, wobei Klassiker wie Speck- oder
Käseknödel als auch neu interpretierte Sorten
wie etwa Scampiknödel überzeugen.
Degustazione di canederli. I canederli
hanno una storia che risale ad almeno 4.000
anni fa. Oggi questo piatto tradizionale può
essere apprezzato ancora meglio grazie al menu
di degustazione di canederli dell’Hotel Rosa
d’Oro di Certosa (www.goldenerose.it), che
annovera classici come i canederli allo speck
e al formaggio e squisite reinterpretazioni tra
cui i canederli agli scampi.
// 35
R.
i n t e r v i e w * i n t e r v i s ta
36 //
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NR . 2 2 0 1 5
„Zurück
zur
Einfachheit“
“Ritorno
alla
semplicità”
Interview / Intervista: Verena Spechtenhauser
// 37
i nt e r v i e w * i nt e r v i s ta
Ulrich Ladurner ist der Kopf
hinter der Unternehmensgruppe
Dr. Schär, europäi­scher
Marktführer in der Produktion
glutenfreier Lebensmittel.
Mit einem Hotel hoch über Lana
hat sich der Quereinsteiger
vor mehr als zehn Jahren auch
einen Kindheitstraum erfüllt.
Ein Gespräch über die Wichtigkeit
von sanftem Tourismus und
die Frage, was sich der Gast von
morgen wirklich wünscht.
A
m 31. August 1912 wurde die Schwebebahn auf das
Vigiljoch als eine der weltweit ersten Personenseilbahnen
feierlich in Betrieb genommen. Die hügelige Waldund Wiesenlandschaft hoch über Lana bei Meran entwickelte
sich in der Folge zu einem Erholungsgebiet für Gäste und
Einheimische, die häufig in einem der zahlreichen Ferienhäuser
ihre Sommerfrische verbrachten. Im Berghotel Vigiljoch nahe der
Bergstation der Seilbahn urlaubte auch internationale Prominenz
wie etwa der ehemalige deutsche Bundeskanzler Willy Brandt.
Das historische Hotel musste im Jahr 2000 aufgrund seiner
schlechten Bausubstanz einem Neubau weichen. 2003 eröffnete
der gelernte Drogist Ulrich Ladurner dort das Designhotel
vigilius mountain resort, das er zusammen mit dem international
bekannten Architekten Matteo Thun nach strengen ökologischen
Richtlinien geplant hatte. Manche belächelten den Quereinsteiger
und seine Vision eines autofreien Vigiljochs. Doch das Konzept
eines einzigartigen Hotels an einem einzigartigen Platz, das
„werteorientierten, ökologischen Luxus“ bietet, ging auf.
1.
1. 2. Nach der Inbetriebnahme der Schwebebahn auf das Vigiljoch entwickelte sich die Hügel- und Waldlandschaft zu einem
Erholungsgebiet für Gäste und Einheimische. | Dopo l’entrata in funzione della funivia sul Monte San Vigilio, il paesaggio
collinare e boschivo si è trasformato in una zona di villeggiatura apprezzata sia dai turisti sia dai locali.
3. Im Berghotel Vigiljoch nahe der Bergstation der Seilbahn urlaubte auch internationale Prominenz. Im Jahr 2000 musste es einem
Neubau weichen. | Al Berghotel Vigiljoch, situato nei pressi della stazione a monte della funivia, hanno soggiornato anche
personalità di caratura internazionale. Nel 2000 l’albergo ha dovuto cedere il posto a una nuova struttura.
4. 2003 eröffnete38
Ulrich
dort das Designhotel vigilius mountain resort. | Nel 2003 Ulrich Ladurner ha inaugurato
// Ladurner
www.meranomagazine.com
nel medesimo luogo l’hotel di design vigilius mountain resort.
NR . 2 2 0 1 5
Ulrich Ladurner è la mente
che sta dietro il gruppo
imprenditoriale Dr. Schär,
leader di mercato europeo
nella produzione di alimenti
senza glutine. Vero e proprio
newcomer nel settore turistico,
oltre dieci anni fa con la
costruzione di un albergo sopra
Lana è riuscito a realizzare
uno dei suoi sogni d’infanzia.
Una conversazione
sull’importanza del turismo
sostenibile e sulle esigenze
degli ospiti di domani.
I
l 31 agosto 1912 entrava in servizio la funivia di Monte San
Vigilio, uno dei primi impianti a fune in Europa dedicati al
trasporto di persone. Come conseguenza i rilievi disseminati
di boschi e di prati che sovrastano la cittadina di Lana, vicino
a Merano, si trasformarono in una zona di villeggiatura sia per
gli ospiti sia per gli abitanti della città, che spesso si godevano
il fresco estivo in una delle numerose case di vacanza. Nel
Berghotel Vigiljoch, un albergo che sorgeva vicino alla stazione
a monte della funivia, trascorrevano le ferie anche personalità
di primo piano a livello internazionale come l’allora cancelliere
tedesco Willy Brandt. Nel 2000 la struttura, che si trovava
ormai in condizioni di avanzato degrado, ha dovuto lasciare
il posto a una nuova costruzione. Così nel 2003 Ulrich Ladurner,
droghiere qualificato dalle spiccate capacità imprenditoriali,
inaugurava in quello stesso luogo il vigilius mountain resort,
un hotel di design da lui progettato insieme all’archistar Matteo
Thun secondo lo spirito più puro dell’architettura ecologica.
A quell’epoca vi fu chi derise questo newcomer nel settore
turistico, che sosteneva la visione di un Monte San Vigilio
completamente libero dalle automobili. Eppure l’idea di un
albergo unico nel suo genere, situato in un luogo straordinario
e in grado di proporre un “lusso ecologico che tiene conto dei
valori fondamentali”, ebbe successo.
2.
3.
4.
// 39
i nt e r v i e w * i nt e r v i s ta
Merano Magazine: Herr Ladurner,
wie sind Sie zum Tourismus
gekommen?
Ulrich Ladurner: Jedem Unternehmer
würde ein Ausflug in einen anderen
Bereich guttun. Für mich ist der Tourismus
so ein Ausflug. Es war aber schon seit
meiner Kindheit ein Traum, das Hotel
am Vigiljoch zu übernehmen. Deshalb
war es eine emotionale Entscheidung –
ich habe auf mein Bauchgefühl gehört.
Allerdings wollte ich von Anbeginn ein
Tourismusprojekt realisieren, das sich
abhebt.
Was verbindet Sie persönlich mit
dem Vigiljoch?
Ich habe dort als Kind viel Zeit verbracht.
Unsere Familie besaß zwar selbst kein
Ferienhaus am Joch, wir hatten aber
gute Bekannte dort, bei denen wir häufig
eingeladen waren. Und am Vigiljoch gab
es eben auch dieses alte Hotel. Ich habe
mich damals schon gefragt, was wohl
hinter diesen Hotelmauern passiert, wer
dort Urlaub macht und ob die Menschen,
die dort urlauben, alle reich sind.
Als autofreies Gebiet ist das
Vigiljoch nur mit der Seilbahn zu
erreichen. Wie wichtig ist Ihnen
dieser Faktor?
Sehr wichtig. Die Leute sind heutzutage
immer öfter auf der Suche nach einer
intakten Natur, in der sie tief durchatmen
können. Deshalb zieht ein Ort ohne Autos
die Menschen an, weil sie hier viel Ruhe
und Erholung finden. Auch das Verhalten
des Gastes ist ein anderes.
Der Erholungsfaktor ist weitaus höher,
wenn kein Auto vor der Haustür parkt,
mit dem man schnell in die nächste Stadt
fahren kann. Außerdem ist eine Seilbahn
ein bequemes Transportmittel, sowohl für
die Gäste als auch für die Angestellten
des Hotels. Täglich mit dem Auto auf das
Vigiljoch zu fahren, würde einen hohen
Zeit- und Kostenaufwand mit sich bringen.
Mit der Seilbahn ist man jedoch in sieben
Minuten am Ziel.
Gab es keine Diskussionen, das
Vigiljoch für Autos zu öffnen?
Ja, sehr oft sogar. Es war eine
ständige Konfrontation, etwa mit
den Villenbesitzern. Wären wir in den
Merano Magazine: Signor
Ladurner, perché ha deciso
di occuparsi di turismo?
Ulrich Ladurner: A tutti gli imprenditori
farebbe bene ogni tanto mettere il naso
in un altro campo di attività, ed è proprio
con questo spirito che mi sono rivolto al
turismo. Va detto che quello di rilevare
l’albergo sul Monte San Vigilio era già
un sogno della mia infanzia. Per questo
motivo è stata più che altro una decisione
guidata dalle emozioni, presa “di pancia”.
In ogni caso avevo in mente sin dall’inizio
un progetto turistico fuori dall’ordinario.
Da dove deriva il suo legame
personale con il Monte San
Vigilio?
Da bambino ho trascorso molto tempo
lassù. La mia famiglia non possedeva
una casa di villeggiatura sul Monte San
Vigilio, ma c’erano degli amici che spesso
ci invitavano a stare da loro. E c’era
anche questo vecchio albergo. Già allora
mi domandavo cosa avvenisse dentro le
sue mura, chi vi trascorresse le vacanze
e se le persone che vi soggiornavano
fossero tutte ricche.
1.
1. 2. 3. 4. Blicke die autofreie Wald- und
Hügellandschaft oberhalb von Lana. |
Il paesaggio collinare e boschivo
40 // www.meranomagazine.com
interdetto alle automobili
soprastante
l’abitato di Lana.
NR . 2 2 0 1 5
Il Monte San Vigilio è una zona
off-limits per le automobili,
raggiungibile solo con la funivia.
Quanto conta per lei questo
aspetto?
Conta molto. La gente oggi è sempre
più in cerca di una natura intatta in cui
poter respirare profondamente. Per
questo è attratta da una località senza
auto, perché vi trova una grande quiete
e molte possibilità di relax. Anche il
comportamento degli ospiti da queste
parti è diverso. L’effetto rilassante è
senza dubbio maggiore, se si considera
che non ci sono automobili parcheggiate
davanti alla porta con cui correre alla
città più vicina. E poi la funivia è un
mezzo di trasporto comodo, sia per gli
ospiti sia per il personale dell’albergo.
Salire ogni giorno sul Monte San Vigilio
in auto comporterebbe un grande spreco
di tempo e di denaro, mentre con la
funivia ci si arriva in soli sette minuti.
2.
3.
4.
// 41
i nt e r v i e w * i nt e r v i s ta
1960er-Jahren gewesen, dann hätte mit
Sicherheit das Auto gewonnen. Denn das
Bewusstsein für eine intakte Natur ist
erst in den letzten zwanzig Jahren wieder
in den Vordergrund gerückt. Sowohl
bei den Einheimischen als auch bei den
Touristen.
Sie vertreten das Konzept
eines langsamen und
umweltfreundlichen Tourismus,
das schlägt sich auch in der
Architektur des Hotels nieder.
Was steckt hinter dieser
Philosophie?
Tourismus sollte man wieder mit Erholung
und mit Urlaub im altmodischen Sinne
verbinden. Urlaub bedeutet ja vor allem,
sich eine Auszeit zu gönnen. In diesem
Sinne habe ich auch das Hotelkonzept
entwickelt. Vor 15 Jahren, als ich das
Haus zusammen mit dem Architekten
Matteo Thun geplant habe, war der
ökologische Gedanke noch nicht so stark
in der Gesellschaft verankert wie heute.
Es war uns aber durchaus bewusst, dass
das Thema Nachhaltigkeit in Zukunft an
Gewicht gewinnen wird. Und in diesem
Sinne haben wir auch die Baustoffe und
-materialien für das Resort ausgewählt.
Matteo Thun hat sich von Anfang an für
ein Holzhaus eingesetzt. Wir haben in eine
sehr gute Wärmedämmung investiert,
um die Energieeffizienz des Hauses zu
steigern. Außerdem heizen wir mit einer
em
Sic he r un d be qu
s
eg
un te rw
ifen immer mehr
gre
Gäste und Einheimische
rsmittel wie Bus, Zug
auf öffentliche Verkeh
um sich im Meraner
oder Seilbahn zurück,
Informationen unter
Land fortzubewegen.
w.bzgbga.it.
www.sii.bz.it und ww
1. 2. 3. Das Kleinod Vigiljoch soll bewahrt und weiterentwickelt werden:
Neue Themenwege sollen angelegt sowie in alte Stätten und in eine
einheitliche Beschilderung investiert werden. | Il Monte San Vigilio è
un gioiello che va preservato e potenziato mediante l’allestimento
// www.meranomagazine.com
di nuovi sentieri42
tematici,
la conservazione dei siti storici e la
realizzazione di una segnaletica uniforme.
Hackschnitzelanlage und gehen sorgsam
mit dem Quellwasser um.
Wäre ein Hotel wie dieses auch
in einer Tourismushochburg
möglich?
Wir profitieren von der Schönheit und
Isoliertheit des Ortes. Darum kann ich
mir diese Art von Hotel nicht in einem
Dorfzentrum vorstellen. Da müsste ein
neues Konzept ausgearbeitet werden.
Ich glaube aber, dass wir dem Südtiroler
Tourismus viele Impulse gegeben haben.
Wir müssen mehr auf die künftigen
Generationen eingehen und uns fragen,
was sich der Gast von morgen erwartet.
Wir leben in einer hochkomplexen
Welt – die Menschen wünschen sich
aber zurück zur Einfachheit, natürlich
immer verbunden mit Qualität. Ein paar
Quadratmeter mehr Wellnessbereich
machen den Gast nicht zufriedener.
Wo sehen Sie die Zukunft
des Vigiljochs?
Vor ein paar Jahren wurde das Projekt
„Weitblick Vigiljoch“ ins Leben gerufen,
um das Kleinod Vigiljoch zu bewahren
und weiterzuentwickeln. Es wurden
verschiedene Themenwege wie
der Alpenrosenweg angelegt, ein
Besinnungsweg ist in Planung. Es wird
aber auch in die Erhaltung alter Stätten
sowie in die einheitliche Beschilderung
des Gebietes investiert.
Mo bi lit à
a
co mo da e sic ur
i turisti utilizzano
Sia gli altoatesini, sia
pubblici come
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sempre di più
per muoversi a
autobus, treno o funivie
informazioni:
Per
i.
Merano e nei dintorn
zgbga.it
www.sii.bz.it e www.b
Ma non si è mai discusso
di aprire il Monte San Vigilio
alle auto?
Certo, e persino con una certa frequenza.
C’è stato un confronto continuo ad
esempio con i proprietari delle ville.
Se fossimo stati negli anni Sessanta
avrebbe certamente trionfato l’automobile,
perché la consapevolezza del valore di
una natura intatta è tornata alla ribalta
solo negli ultimi vent’anni. Non solo per
i residenti, ma anche per i turisti.
In qualche modo lei esprime
la visione di un turismo lento
e rispettoso dell’ambiente, che
si riflette anche nell’architettura
dell’albergo. Cosa c’è dietro
questa filosofia?
Il turismo dovrebbe essere ricollegato
alla distensione e alla vacanza come
la si intendeva una volta. Vacanza
significa soprattutto concedersi una
pausa, ed è con questo spirito che ho
sviluppato il progetto dell’albergo.
Quindici anni fa, quando l’abbiamo
ideato con l’architetto Matteo Thun,
il pensiero ecologico non era fortemente
radicato nella società come oggi, anche
se eravamo consapevoli che in futuro
il tema della sostenibilità avrebbe avuto
sempre più peso. Con questo spirito
abbiamo scelto anche i materiali e le
finiture per il resort. Matteo Thun ha
puntato sin dall’inizio su una struttura
interamente in legno. Abbiamo investito
in un sistema di isolamento termico ad
alte prestazioni per accrescere l’efficienza
energetica dell’edificio, inoltre utilizziamo
un impianto di riscaldamento a minuzzoli
di legno e preleviamo con parsimonia
l’acqua delle sorgenti.
1.
Zur Person:
Ulrich Ladurner wurde 1949 in Meran
geboren. Nach seiner Ausbildung zum
Drogisten übernahm er mit 23 Jahren
den elterlichen Betrieb. 1981 stieg
er in das Traditionsunternehmen
Dr. Schär ein und entwickelte es zu
einer weltweiten Unternehmensgrup­
pe und zum europäischen Marktfüh­
rer in der Produktion glutenfreier
Lebensmittel.
Un hotel come questo sarebbe
possibile anche in una località
ad alta densità turistica?
Per quanto ci riguarda approfittiamo
della bellezza e della posizione isolata
del luogo. Non riuscirei a immaginarmi
un albergo di questo genere nel centro
di un paese, si dovrebbe pensare a un
concept del tutto nuovo. Però credo
che abbiamo dato parecchio impulso
al turismo dell’Alto Adige. Dobbiamo
interessarci di più alle generazioni future
e chiederci cosa si aspetteranno gli ospiti
di domani. Viviamo in un mondo molto
complesso, eppure le persone desiderano
tornare alla semplicità, naturalmente
sempre connessa con la qualità. Un paio
di metri quadrati in più di area wellness
non rendono più felici gli ospiti.
Biograf ia:
Ulrich Ladurner è nato nel 1949 a
Merano, dove dopo l’apprendistato
come droghiere a 23 anni ha preso
le redini dell’attività di famiglia.
Nel 1981 ha acquisito una partecipa­
zione in Dr. Schär, un’azienda tradizio­
nale che con il tempo ha trasformato
in un gruppo di importanza internazio­
nale e nel leader di mercato in Europa
nella produzione di alimenti senza
glutine.
Come vede il futuro del Monte
San Vigilio?
Qualche anno fa ha preso vita il progetto
“Weitblick Vigiljoch”, una “visione
d’insieme del Monte San Vigilio”
che ha come scopo la salvaguardia
e lo sviluppo futuro di questo vero e
proprio gioiello. Sono stati allestiti vari
sentieri tematici come l’Alpenrosenweg
o Sentiero dei rododendri, mentre è
in corso di progettazione un Sentiero
della meditazione. Ma sono stati fatti
investimenti significativi anche nella
conservazione di alcuni siti storici,
oltre che in un sistema di segnaletica
standardizzato per tutta l’area.
2.
3.
// 43
P.
R.
Meran 2000
SONNE & SPASS
Merano 2000
Sole e divertimento
Seit 50 Jahren attraktiv! Was es heute wie damals in
Meran 2000 gibt: ansprechende Pisten und Wanderwege,
viel Sonne, ein atemberaubendes Bergpanorama.
Ein Rundum-Wohlfühl-Skiparadies.
Oggi come 50 anni fa, il comprensorio di Merano 2000
offre piste da sci e piacevoli sentieri, tanto sole e un
panorama alpino che lascia senza fiato. Un paradiso per
gli sport invernali dove ritrovare un benessere a 360 gradi.
Das Wintersportgebiet Meran 2000 bei Hafling breitet seine Arme aus und lässt
alle ihr ganz persönliches Winterglück erleben. Genussskifahrer, Rodler und Snowboarder, Langläufer, Skitourengeher und Winterwanderer können auf der Meraner
Sonnenterrasse ihrem Freizeitvergnügen nachgehen.
Spezielle Familientickets und Angebote schonen die Urlaubskasse. Kinder bis
8 Jahre fahren kostenlos. In Lucki’s Kinderland können Skizwerge, Anfänger und
auch Wiedereinsteiger mithilfe von qualifizierten Skilehrern und mehreren Ziehteppichen auf sanften Übungspisten Erfahrungen sammeln. Ein Verleih für die
gesamte Wintersportausrüstung, ein Skidepot und der bequeme Skibusdienst
ab Hafling runden das Angebot ab.
Wer eine Extraportion Nervenkitzel sucht, findet sie auf der Schienenrodelbahn
Alpin Bob oder im Snowpark. Garantierten Spaß bieten auch die Winter-Wandertage mit Top-Bergsteiger Simon Gietl, Kutschenfahrten oder das traditionelle
Nachtskijöring mit Haflingerpferden am 11. Februar.
Meran 2000 & Genuss – das ist eins, sommers wie winters. Sonnige Plätzchen
und gemütliche Hütten, die auf guten Wegen auch zu Fuß erreichbar sind, laden
zum Schlemmen und Verweilen ein. Typische Gerichte aus der Region und alpinmediterrane Spezialitäten verwöhnen den Gaumen.
Von Anfang Dezember bis Ende März dauert der Winter hier. Das Hochplateau
oberhalb von Meran und Hafling liegt zwischen 1.600 und 2.300 Metern Meereshöhe und bietet Panoramen, die weit in die Bergwelt bis hin zum Ortler und den
Dolomiten reichen.
Sieben Minuten verändern die Perspektive. So kurz ist die Fahrt mit der mehrfach
ausgezeichneten und größten Seilbahn Südtirols von der Stadt hinauf auf den
Berg und in ein gesundes, frisches und genussreiches Freizeitvergnügen.
Meran 2000. Alles für eine genussvolle Auszeit.
Il comprensorio sciistico di Merano 2000, presso
Avelengo, accoglie a braccia aperte tutti gli amanti
degli sport invernali. Appassionati di sci, di discese con
lo slittino o di sci da fondo, snowboarder e scialpinisti
o amanti delle camminate nella neve troveranno
sull’altipiano soleggiato l’ambiente perfetto per trascorrere il proprio tempo libero.
Biglietti per famiglie e offerte speciali permettono di
contenere i costi. I bambini fino a 8 anni utilizzano gli
impianti gratuitamente. Nel Luckis Kinderland non solo
i più piccoli, ma anche principianti e coloro che riprendono a sciare possono fare pratica su piste pianeggianti
e comodi tappeti di risalita, con l’assistenza di maestri
di sci qualificati. Un servizio di noleggio attrezzature,
un deposito per gli sci e un comodo skibus da Avelengo
completano l’offerta.
Per chi è alla ricerca di emozioni forti trova alla stazione
a monte l’Alpin Bob, lo slittino su rotaie e lo Snowpark.
Divertimento garantito offrono anche le escursioni
invernali con il famoso scalatore Simon Gietl e la serata
di Skijöring notturno con i cavalli Avelignesi (11 feb.).
Merano 2000 e i piaceri del gusto: un binomio che
funziona sempre, in estate come in inverno. Deliziosi
posticini ben soleggiati, rifugi e baite accoglienti,
raggiungibili anche a piedi su sentieri ben battuti,
invitano a rilassarsi e a saziare l’appetito. Piatti tipici
regionali e specialità alpine e mediterranee viziano
il palato degli ospiti.
Tra i 1.600 e i 2.300 metri di quota, l’inverno dura dai
primi di dicembre alla fine di marzo. Dall’altipiano di
Merano si godono ampi panorami sulla catena alpina
che spaziano dall’Ortles fino alle Dolomiti.
Solo sette minuti e la prospettiva cambia completamente: questa è la durata del viaggio sulla funivia
più grande dell’Alto Adige, pluripremiata per la sua
architettura e che in pochi attimi porta dalla città
alle montagne sovrastanti.
Merano 2000. Tutto quello che serve per una
piacevole pausa.
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The restaurant Felsenkeller in the Christmas Forest
Felsenkeller FORST
Tel. 0473/221887 | [email protected]
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Tel. 0473 260 360 | E-mail: [email protected]
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Spezialbier-Brauerei FORST | Birra FORST | I-39022 Forst/Algund/Lagundo
Vinschgauerstraße 8/via Venosta, 8 | Tel. +39/0473 260 111 | E-mail: [email protected] | www.forst.it
NR. 1
NR
2 2015
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A u s g e ze ic h n e t * P r e m i at e
Das Südtiroler Wochenmagazin „ff“ vergibt jährlich
drei Schneesterne – ein Gütesiegel für Skihütten,
die sich durch besondere Aufmerksamkeit in Sachen Küche,
Service und Ambiente hervorheben. Unter den bisher
Ausgezeichneten sind auch vier gastronomische Betriebe
aus dem Meraner Land.
Die Schneesterne
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Sic he r un d be qu
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Gäste und Einheimische
rsmittel wie Bus, Zug
auf öffentliche Verkeh
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oder Seilbahn zurück,
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zgbga.it.
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www.meranomagazine.com
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Sia gli altoatesini, sia
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Merano e nei
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NR . 2 2 0 1 5
Il settimanale altoatesino “ff” assegna tutti gli anni
le “tre stelle di neve”. Il marchio di qualità premia
quelle baite di alta montagna che si distinguono per una
particolare attenzione alla cucina, al servizio e all’atmosfera.
Tra le baite premiate finora rientrano anche quattro mete
gastronomiche di Merano e dintorni.
Text / testo: „ff“ Wochenmagazin
Fotos / foto: Alexander Alber
Le stelle di neve
// 47
A us ge z e i c h ne t * P r e m i ate
Kaiserschmarrn, Schnaps
und Kräuterküche
Kaiserschmarrn, grappe
e cucina a base di erbe
48 //
www.meranomagazine.com
Steinrast,
Skigebiet Schwemmalm,
Ulten
Steinrast,
Comprensorio sciistico Schwemmalm,
Val d’Ultimo
In einem kleinen Ultner Seitental steht seit 1965 das Berg­
gasthaus der Familie Mairhofer. Entstanden ist die Steinrast als
Verpflegungsstation für die Arbeiter am Arzker Stausee. Der aufkommende sanfte Tourismus hat genug Spaziergänger sommers
und winters verirrte Rodler und Skifahrer von der nahegelegenen
Schwemmalm in die paradiesisch abgelegene Steinrast getrieben.
Schnaps war anno 1965 das Hauptwort: Den 800 in Baracken
stationierten Arbeitern schenkte Johann Mairhofer bis zu 30 Liter
Feuerwasser in einer Woche auf! Heute bieten Johanns Tochter
Brunhilde und seine Enkelin Elisa ihren durstigen Gästen Edeldestillate aus dem Ultental an: von Williamsbrand bis Enziangeist,
von Zirmeler bis Waldhimbeergeist, von Marilleler bis Old Grappa
– alles von der Privatbrennerei Kapaurer. Aber noch berühmter
sind die beiden beliebten Ultner Wirtinnen durch ihre Kräuter
geworden: Die Ingredienzien für die frisch angesetzten Tees und
für hausgemachte Säfte stammen entweder vom Wegleithof in
St. Walburg – oder werden selbst aus Wald und Wiese geholt.
So auch die essbaren Blüten, die jedes Gericht auch in Augenschmaus verwandeln. Pflichtteller ist das Vorspeisen-Tris, das
meistens aus Käse-, Kräuter- und Wildspinatnocken besteht –
die Nocken sind so weich wie Neuschnee und so würzig wie ein
Waldspaziergang. Schneeschuhverleih und geführte Schneeschuhwanderungen gehören ebenfalls zum Steinrast-Angebot.
Brunhilde, die Köchin, und Elisa, ihre Tochter, Wirtin und
Kellnerin, haben ein verlässliches Netzwerk aus lokalen Zulieferern aufgebaut: Bio-Brot von der Bäckerei Ultner Brot, Speck vom
Proveiser Bergladele, Ziegenkäse von der Familie Breitenberger
in St. Nikolaus und Eier vom Unterjochmairhof in St. Gertraud.
Deshalb ist auch das Gulasch hier nicht ein anonymes Etwas,
sondern ein Gustostückerl vom Laugenrind, das aus dem Ultental,
Deutschnonsberg und Vinschgau stammt und hohen Qualitätskriterien entspricht. Und der flaumige Kaiserschmarrn hat den sonst
so athletischen und wählerischen „ff“-Fotografen dazu verleitet,
die Riesenportion ratzeputz zu verschlingen. Apfelstrudel, Linzer
Torte, Biskuitrolle, alles selbstverständlich hausgemacht. Wunderbar. „Unsere Gerichte werden frisch zubereitet“, schreiben Bruni
und Elisa in ihrer Speisekarte, „daher kann eine kurze Wartezeit
entstehen. Wir bitten um Ihr Verständnis!“ Das Warten lohnt sich.
In una piccola valle laterale della Val d’Ultimo sorge, dal 1965,
la baita di montagna della famiglia Mairhofer. All’inizio
Steinrast era una tappa obbligata per gli operai che lavoravano
alla diga del lago di Quaira. In seguito la diffusione del turismo
sostenibile ha fatto sì che un buon numero di escursionisti in
estate e di appassionati di sci e slittino in inverno capitassero
un po’ per caso, provenendo dalla vicina Schwemmalm, in
questo piccolo angolo di paradiso quasi fuori dal mondo. Nel
1965 la parola d’ordine era grappa, tanto che agli 800 operai
alloggiati nelle baracche Johann Mairhofer arrivava a mescere anche 30 litri di acquavite alla settimana. Oggi la figlia di
Johann, Brunhilde e la giovane nipote Elisa offrono a chi arriva
qui alcuni pregiati distillati della Val d’Ultimo: dall’acquavite
di pere Williams al liquore di genziana, dal liquore di cirmolo
a quello di lamponi di bosco, dal “Marilleler” di albicocche alla
Old Grappa, tutti provenienti dalla Distilleria Kapaurer. Ma le
due titolari della locanda sono ancora più famose per i loro
prodotti a base di erbe: per preparare i loro infusi e gli sciroppi
fatti in casa, acquistano gli ingredienti dal maso Wegleit a Santa
Valburga oppure li raccolgono loro stesse nei boschi e nei prati.
È così che trovano anche i coloratissimi fiori commestibili, che
trasformano ogni pietanza in un piacere anche per gli occhi.
La portata d’obbligo in questa baita è il tris di primi, che solitamente si compone di canederli al formaggio, alle erbe e agli
spinaci selvatici. I canederli sono soffici come la neve appena
caduta e i sapori ricordano il profumo di una passeggiata nel
bosco. L’offerta di Steinrast comprende anche escursioni guidate con le ciaspole, incluso il noleggio dell’attrezzatura.
Brunhilde, la cuoca, e la figlia Elisa, che gestisce la locanda e
serve ai tavoli, si sono costruite nel tempo una rete di fornitori
locali di fiducia: il pane biologico arriva dal forno Ultner Brot,
lo speck dal negozio Bergladele di Proves, il formaggio di capra
dalla famiglia Breitenberger di San Nicolò e le uova dal maso
Unterjochmair a Santa Geltrude. Perciò è naturale che anche il
gulasch qui non sia un piatto qualsiasi, ma una vera leccornia
preparata con la carne del marchio Laugenrind, che ne assicura
la provenienza dalla Val d’Ultimo, dall’Alta Val di Non o dalla
Val Venosta e soddisfa criteri di qualità rigorosi. Per non parlare
del morbido Kaiserschmarrn, il dessert a base di frittata di cui
persino il fotografo di “ff”, atletico e alquanto salutista a tavola,
ha finito per divorare in pochi istanti una porzione gigante.
Strudel di mele, crostata Linzertorte, rotolo di pan di spagna:
tutto fatto in casa, tutto magnifico. “I nostri piatti sono preparati al momento”, scrivono Bruni ed Elisa nel menu, “perciò può
capitare di dover attendere un po’. Facciamo appello alla vostra
comprensione”. Ed è un’attesa che vale la pena.
NR. 2 2015
// 49
A us ge z e i c h ne t * P r e m i ate
Mit dem Schlitten
zum Lammbratl
Sulla slitta a cavalli,
direzione arrosto di agnello
50 //
www.meranomagazine.com
Gasthaus Lazins,
Skigebiet Pfelders,
Passeier
Locanda Lazins,
Comprensorio sciistico di Plan,
Val Passiria
Jemand, der mit verbundenen Augen auf dem Pferdeschlitten
ins hinterste Pfelders gebracht wird und erst in Lazins die Augen
öffnen darf, wird – wenn das staunende Kinn wieder eingerenkt
ist – an ein russisches Märchen in einer sibirischen Winterlandschaft denken. Und zwischen Schnee und Schnee, so scheint es,
hat irgendwann Rübezahl ein paar Hütten aus Balken zusammengezimmert und hineingeschoben: Lazins!
Der Bauernhof stammt aus dem 13. Jahrhundert, als Schlösser noch wichtig, Schlossherren noch mächtig waren und Graf
Meinhard II. sein Territorium in Tirol mit Soldaten und Notaren
ausbaute. Lazins ist eine Gerichtsalm, die seit Meinhard II. hier
im Hinterpasseier die Zeiten überdauert hat: Jeder Bauer hat das
Recht, sein Vieh hier aufzutreiben.
Franz Pixner ist mit Haut und Haaren ein Lazinser. Auf dem
Hof, den sein Vater noch als Pächter bewirtschaftete, ist er mit
13 Geschwistern aufgewachsen – im Jahr 2003 konnte er den
Lazinser Hof gemeinsam mit seiner Frau Doris erwerben. Damit
hat er sich einen Kindheitstraum erfüllt und – erzählt uns der
Rossführer später bei der Schlittenfahrt – seinem Vater das Leben
verlängert. Von Lazins geht Heilkraft aus.
Hofeigene Milch und Butter: Im Stall stehen über 40 Schafe
und vier bis fünf Kühe. Geschlachtet und gewurstet wird beim
Metzger in Moos; die würzigen, leicht geselchten Hauswürste gehören längst zu den Klassikern aus Doris Pixners Bauernkuchl. Bei
unserem Besuch im Gasthof haben wir ein geschmortes Lammbratl genossen. Neben ein paar guten Weinen aus Tramin, Kaltern
und Terlan werden auch Bauernsäfte (Pfefferminz, Himbeere,
Holunderblüten, usw.) vom Völser Flungerhof angeboten. Doris
hat das „Knödeldrahnen“ im Blut, Speck-, Spinat- und Kasknödel
sind „solitär“ oder, besser noch, im Trio zu haben; begleitet von
zerlassener Lazinser Butter und von Krautsalat sind sie eine fürstliche Hauptspeise. Bessere Knödel wird seinerzeit nicht einmal
Meinhard II. bekommen haben. Bessere Kuchen und Strudel als
hier (Tagesangebote auf der Kreidetafel) wohl auch nicht.
Das Auto bleibt in Pfelders stehen, Pfelders ist schon seit
mehreren Jahren verkehrsberuhigt. Nach Zeppichl fährt ein
Touristen-„Zugele“ oder der kleine Shuttlebus. Beim Pfeldererhof
warten die Schlitten vom Steinerhof auf romantische Ausflügler,
die, eingehüllt in Decken, irgendwie russisch-sibirisch mit zwei
ruhigen Haflinger-PS nach Lazins gezogen werden wollen.
Immaginiamo di essere condotti con gli occhi bendati su una
slitta trainata da cavalli fino nelle contrade più remote di Plan
in Val Passiria e di poter riaprire gli occhi solo a Lazins. Ebbene,
dopo esserci ripresi da un senso di meraviglia che lascia senza
fiato penseremmo di essere finiti in qualche classica fiaba russa
ambientata tra i paesaggi innevati della Siberia. Qualche genio
della montagna, così ci sembrerebbe, deve aver fatto comparire
dal nulla un paio di baite fatte di tronchi di legno, appoggiandole in mezzo a queste distese di neve infinite: ecco Lazins.
Questo maso di contadini risale al XIII secolo, quando i castelli
erano ancora importanti, i cavalieri potenti e il conte Mainardo II gettava le basi del proprio dominio sul Tirolo servendosi
dell’esercito e degli uomini di legge. Lazins è infatti una cosiddetta Gerichtsalm, un alpeggio soggetto a un regime giuridico
che in Alta Val Passiria è sopravvissuto dall’epoca di Mainardo
II fino a oggi: ogni contadino della zona ha il diritto di portare i
suoi capi di bestiame quassù a pascolare.
Franz Pixner si identifica anima e corpo con Lazins. Nel maso,
che suo padre mandava già avanti come affittuario, è cresciuto
insieme a 13 tra fratelli e sorelle e finalmente nel 2003 con la
moglie Doris è riuscito ad acquistarlo. Così ha coronato un sogno di quando era bambino e – ci racconterà il cocchiere Franz
durante il viaggio in slitta – ha prolungato la vita di suo padre.
Lazins ha un potere… terapeutico.
Latte e burro di produzione propria: nella stalla ci sono oltre
quaranta pecore e quattro o cinque mucche. Gli animali
vengono macellati e insaccati dal macellaio a Moso; le gustose
salsicce leggermente affumicate fatte in casa sono da molto
tempo un classico della cucina rustica di Doris Pixner. Durante
la nostra visita alla locanda abbiamo assaggiato un arrosto di
agnello cotto a fuoco lento. Insieme ad alcuni buoni vini di
Termeno, Caldaro e Terlano, ci sono stati offerti anche i succhi
artigianali (menta piperita, lampone, fiori di sambuco ecc.)
provenienti dal maso Flunger di Fiè allo Sciliar. Doris ha nel
sangue la passione per i canederli. Quelli allo speck, agli spinaci
e al formaggio possono essere gustati da soli o ancora meglio in
tris; con il burro di Lazins fuso e un’insalata di crauti sono un
piatto da re. Mainardo II ai suoi tempi non può avere assaggiato
dei canederli più squisiti. E nemmeno torte e strudel più buoni
(per l’offerta del giorno bisogna guardare la lavagna).
A Plan l’automobile resta ferma perché questa località è già
da molti anni a traffico limitato. Superato il piccolo borgo di
Zeppichl si sale su un “trenino” turistico o su un piccolo bus
navetta. Al maso Pfelderer le slitte dell’agriturismo Steinerhof
attendono gli escursionisti più romantici, che avvolti nelle
coperte scivoleranno fino alla fiaba siberiana di Lazins trainati
da due mansueti cavalli di Avelengo.
NR. 2 2015
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A us ge z e i c h ne t * P r e m i ate
Exzellente Weine
und Maccheroni im Pfandl
Vini eccellenti
e maccheroni in padella
52 //
www.meranomagazine.com
Meraner Hütte,
Skigebiet Meran 2000,
Hafling
Meraner Hütte,
comprensorio sciistico Merano 2000,
Avelengo
Meran 2000 ist das ganze Jahr über von der Stadt Meran mit
der neuen Bergbahn schnell und bequem erreichbar. Architekt
Roland Baldi hat uns mit seiner Bahn Moderne geschenkt: Viel
Seilbahntechnik soll man sehen und genießen, die Stationsbauten
protzen nicht, die Gondeln und die mit Streckgittern eingehausten Stationen leuchten knallrot. Spektakulär ist die Mittelstation,
die einem ruhenden Kran(-ich) nachempfunden scheint.
Meran 2000 ist ein schneegesegnetes Eldorado für Rodler wie
für Skifahrer, für Schneeschuhwanderer, Eiskletterer, Freerider,
Carver und wie sie sonst noch alle heißen. Und mitten drin in
diesem flächendeckenden System von Gasthütten und -häusern
sowie einem Après-Ski-Iglu steht seit über vier Jahrzehnten am
Fuße der Mittager Piste die Meraner Hütte des Südtiroler Alpenvereins (AVS). Die Meraner Hütte befindet sich auf 1.980 Metern
Seehöhe, liegt am Europäischen Fernwanderweg und ist von
Falzeben/Hafling über die Zuegghütte beziehungsweise von der
Bergstation der neuen Bergbahn Meran 2000 am Piffinger Köpfl
bequem zu erreichen. Weitere Zugänge gibt es aus dem Sarntal
und von Falzeben über die Moschwaldalm, die Maiser Alm und
das Kreuzjöchl.
Klaus und Herta Unterthurner sind die Wirte der Meraner Hütte. Hier kocht die Chefin selbst, sie legt Wert darauf, schreibt sie
auf der Speisekarte, „dass unsere Speisen hausgemacht sind und
mit natürlichen, vorwiegend einheimischen Produkten zubereitet
werden“. Very, very local ist zum Beispiel der perfekt auf den
weichsten Punkt geschmorte Passeirer Lammbraten – begleitet
von zwei Speckknödeln, eine Mordsportion. Die Hüttenmaccheroni werden liebevoll im Pfandl serviert, so bleiben die würzigen
Nudeln länger warm. Extra-Tipp: Hier wird das Wiener Schnitzel
auch vom Kalb angeboten! Kuchen, selbstverständlich hausgemacht, runden das kleine, sehr feine Angebot ab. Mit seiner
leutseligen Art hat Hertas Mann Klaus in den beiden Speisestuben längst die Sympathie der alten, gewiss nicht unkapriziösen
Stammkundschaft erobert und neue Gäste hinzugewonnen. Ein
wichtiges Argument für Hütten-Sitzenbleiber: gute, auch exzellente Weine – wie der St. Magdalener Huck am Bach oder der
Blauburgunder Riserva der Kellerei St. Michael/Eppan.
A Merano 2000 si arriva comodamente e velocemente
tutto l’anno da Merano con la nuova funivia. L’architetto
Roland Baldi ha donato all’impianto un tocco di design moderno: buona parte dell’apparato tecnologico della funivia è
lasciato a vista, gli edifici delle stazioni non sono invadenti,
le cabine e le costruzioni rivestite di grigliato metallico brillano
di un colore rosso vivo. La più spettacolare è la stazione intermedia, che a una prima occhiata sembra una gru – nel senso
del macchinario, ma anche del volatile – che sta lì posata in
tutta tranquillità.
Merano 2000 è un vero paradiso per chi ama la neve: adatto a
chi preferisce lo slittino, gli sci e le camminate con le ciaspole,
ma anche a chi si lancia in attività più avventurose come
l’arrampicata sul ghiaccio, il freeriding o il carving. Proprio
nel centro di questa estesa rete di baite, locande di montagna
e igloo per l’après-ski si trova da più di quarant’anni, alla base
della pista Mittager, il rifugio Meraner Hütte dell’AVS, il Club
Alpino Sudtirolese. La Meraner Hütte sorge a 1.980 metri di
quota, lungo il Sentiero Europeo, ed è comoda da raggiungere
da Falzeben sopra Avelengo passando per il rifugio Zuegg,
oppure dalla stazione a monte della nuova funivia Merano
2000 al rifugio Piffinger Köpfl. Altri percorsi partono dalla
Val Sarentino e da Falzeben attraverso la malga Moschwald,
la malga Meiser e il Passo della Croce.
Klaus e Herta Unterthurner sono i proprietari del rifugio. Qui
è la titolare stessa a cucinare, e va molto fiera del fatto – così
scrive addirittura sul menu – che “i nostri piatti sono fatti in
casa e preparati con prodotti naturali, di preferenza locali”.
Very, very local è, per esempio, l’arrosto di agnello della Val
Passiria, ben cotto fino a renderlo perfettamente morbido
e accompagnato da due canederli allo speck, una porzione
enorme. I maccheroni della casa vengono serviti rigorosamente in padella, in modo da tenere caldo più a lungo questo
piatto saporitissimo. E per dare un consiglio in più, qui la
Wiener Schnitzel, la classica cotoletta impanata, è preparata
anche – come sarebbe di rigore – con la carne di vitello invece
che di maiale. Le torte, naturalmente fatte in casa, completano
un’offerta non ampia ma alquanto raffinata. Klaus, il marito
di Herta, va avanti e indietro tra le due sale da pranzo e con
i suoi modi affabili non solo ha conquistato da tempo il cuore
dei clienti abituali, peraltro piuttosto esigenti, ma ne ha anche
attirati di nuovi. Un punto a favore per chi ama le soste rilassanti nei rifugi: i vini buoni e in alcuni casi anche eccellenti,
come lo Huck am Bach di Santa Maddalena o il Pinot Nero
Riserva della Cantina San Michele Appiano.
NR. 2 2015
// 53
A us ge z e i c h ne t * P r e m i ate
Schmugglerportionen
auf der Kreidetafel
Sulla lavagna porzioni
da contrabbandieri
54 //
www.meranomagazine.com
Schöne Aussicht,
Schnalstaler Gletscher,
Kurzras
Bella Vista,
Ghiacciaio della Val Senales,
Maso Corto
Einen Unterschlupf auf dem Hochjochgletscher hat es seit
Menschengedenken immer schon gegeben – alte Schmugglerpfade führen hier vorbei. In der Schönen Aussicht, so will es die Legende, haben sich die Wege der Schmuggler auch mit jenen der
Finanzpolizei gekreuzt. Räuber und Gendarm. Für die Dauer eines
schwarzgebrannten Schnapsls in der Hütte herrschte sozusagen
eine Feuerpause. Heute kann das alte Zollhaus, das ein paar Gehminuten von der Schönen Aussicht (2.845 m ü. d. M.) entfernt
ist, als gemütliches „Lebkuchenhäuschen“ gemietet werden –
Hüttenwirtin Susi oder der Aussicht-Chef Paul Grüner persönlich
bringen nach Wunsch auch Frühstück und Essen vorbei.
Paul Grüner ist ein Schnalser Original und ein Hüttenwirt
mit unternehmerischem Fernblick: Im ewigen Eis des Gletschers
hat er Europas höchstgelegene Sauna eröffnet, das Holzfass aus
Lappland ließ er mit Lkw bis nach Kurzras fahren und von dort
mit dem Hubschrauber auf die Hütte fliegen. Wer das Saunahäuschen dampfend verlässt und sich im angrenzenden Schwimmbecken abkühlt, dem mag beim Anblick des Sonnenuntergangs in
den Ötztaler Alpen der Gedanke durch den Kopf jagen, dass er
nicht alles im Leben falsch gemacht hat.
Natürlich, 2.845 Höhenmeter machen hungrig, Paul hat aus
Marokko den richtigen Koch geholt – der Koch ist längst ein
neuer Südtiroler geworden, der kulinarisch beste Beweis dafür:
Seine Knödel sind butterweich und weitum bekannt als SchöneAussicht-Klassiker.
Stammgäste der Hütte ziehen von allen Nudelgerichten jene
Variante vor, die mit einer ordentlichen Kelle Wildragout beworfen wird. Es sei denn, dass wieder einmal eine – selbstverständlich hausgemachte – Lasagne auf der Kreidetafel angeschrieben
steht. Beim Wein verlässt sich die Schöne Aussicht vorwiegend
auf die feinen Spitzenweine der Kellerei St. Pauls –, vor allem
auf deren Weißburgunder Plötzner. Sehr fruchtig und dennoch
rustikal-würzig ist die Cuvée Verlab, ein Vernatsch, der im Hintergrund die Blauburgunder-Fruchtigkeit und die Lagrein-Würze
vereint.
Wer in seinem Leben schon Kilometer um Kilometer Savoiardi,
Löffelbiskuits, aus handelsüblichen Tiramisu aufgelöffelt hat, wird
staunen, dass hier ein echter Biskuit-Boden zum besten Tiramisu
weit und breit verarbeitet wird.
Sul ghiacciaio del Giogo Alto è sempre esistito a memoria
d’uomo un ricovero contro il maltempo, considerando che da
qui passano alcune vie percorse anticamente dai contrabbandieri. Al rifugio Bella Vista, così vuole la leggenda, le strade di
questi ultimi si incrociavano a volte con quelle dei finanzieri.
Guardie e ladri, insomma. E il cessate il fuoco, per così dire,
durava giusto il tempo di sorseggiare al rifugio una grappa
distillata clandestinamente. Oggi l’antica Casa doganale,
2.845 metri di altitudine e appena un paio di minuti di cammino dal rifugio, viene affittata come una confortevole “casetta
delle fiabe”. Su richiesta Susi, che gestisce il rifugio, oppure
Paul Grüner, l’estroso titolare, portano personalmente anche
la colazione e il pranzo.
Paul Grüner è un vero personaggio della Val Senales, con una
mentalità imprenditoriale che lo porta a guardare lontano.
Così qui tra le nevi eterne del ghiacciaio ha aperto la sauna più
elevata d’Europa, facendo arrivare a Maso Corto una vasca di
legno su un camion direttamente dalla Lapponia e trasportandola fin quassù con l’elicottero. Chi esce fumante di vapore
dalla casetta della sauna per cercare refrigerio nella piscina
di fianco, sempre osservando il panorama mozzafiato delle
Alpi Venoste al tramonto, avrà in quell’istante la sensazione
di essere in pace con il mondo.
Naturalmente arrivare a 2.845 metri di altitudine mette fame,
e per questo Paul ha fatto venire dal Marocco il cuoco giusto.
Un cuoco che da tempo ormai è un perfetto altoatesino, come
provano senza ombra di dubbio i suoi canederli morbidi come
il burro, diventati un celebre classico del Bella Vista.
Tra i vari piatti di pasta gli ospiti abituali del rifugio preferiscono quelli serviti con un mestolo abbondante di ragù di
selvaggina. Sempre che la lavagna non annunci l’arrivo delle
lasagne, naturalmente fatte in casa. Per accompagnarle, il
Bella Vista fa affidamento soprattutto sui vini di punta della
Cantina San Paolo, in particolare sul Pinot Bianco Plötzner.
Decisamente fruttata e nondimeno speziata è la Cuvée Verlab,
una schiava che nel retrogusto accosta il sapore fruttato del
Pinot nero al sentore di spezie del Lagrein.
E per finire in bellezza: il tiramisù. Lontanissimo da quello
preparato con i savoiardi industriali, il tiramisù del Bella Vista
stupisce con la sua base di soffice pan di spagna fatto in casa.
NR. 2 2015
// 55
Z ah l e ns p i e l e * NUM ERI
10
x
Von der Krippenausstellung
bis zum Dinner in riesigen
Weihnachtskugeln: Einblicke
in die Angebote der Weihnachtsmärkte in Meran und
Umgebung.
Dalla mostra dei presepi
fino alla cena all’interno
di un’enorme palla di Natale:
spunti e informazioni sulle
varie attività proposte
dai mercatini di Natale
a Merano e dintorni.
00
Castel Fahlburg è da 400 anni
proprietà dei conti von Brandis. Per
il PRISSNER SCHLOSSADVENT ,
il tradizionale Mercatino di Natale di
Prissiano, il suo cortile interno ospita
concerti di fiati e narrazioni di fiabe.
tisensprissian.com
56 //
www.meranomagazine.com
kg
Jede Menge Teig kneten die Bäuerinnen
für die selbstgemachten Lebkuchen
und Weihnachtskekse. Verkostet und
gekauft werden können die Leckereien
beim SCHENNER BAUERNADVENT im Moserhof in St. Georgen.
schenna.com
Le contadine di Scena preparano una
gran quantità di panpepato e biscotti
natalizi, leccornie che è possibile
assaggiare e acquistare presso il
maso Moser di S. Giorgio, in occasione
dell’AVVENTO CONTADINO DI
SCENA. schenna.com
Der MERANER WEIHNACHTSMARKT zieht jährlich rund 200.000
Besucher an. Eine der Attraktionen
sind die überdimensionalen, auf dem
Boden positionierten Weihnachtskugeln, die am Thermenplatz hungrige
Besucher in ihr Inneres locken.
Wasserabweisendes Fiberglas, von rot
bis pink oder silber, umhüllt die Kugeln
von drei Metern Durchmesser. Bis zu
zehn Personen finden im komfortablen
Innenraum mit Naturholzverkleidung,
Wand- und Bodenheizung Platz, um
Südtiroler Spezialitäten mittags wie
abends à la carte genießen zu können.
Reservierung: +39 366 410 20 51,
weihnacht.meran.eu
Il MERCATINO DI NATALE DI
MERANO conta ogni anno circa
200.000 visitatori. Un’attrazione di
questo evento tradizionale, che inizia
a fine novembre, sono le gigantesche
palle natalizie posizionate a terra in
piazza delle Terme. Rivestite in fibra
di vetro idrorepellente, hanno un
diametro di tre metri e colori brillanti
che vanno dal rosso al rosa e all’argento. Nel confortevole spazio interno
rivestito in legno e riscaldato a parete
e a pavimento, trovano posto fino a
dieci avventori che possono gustare
a pranzo come a cena prelibatezze
sudtirolesi à la carte. Prenotazioni:
366 410 20 51, mercatini.merano.eu
31672
m
Einer der höchstgelegensten Weihnachtsmärkte in Südtirol liegt auf der
MARIOLBERGER ALM oberhalb
von St. Pankraz im Ultental. Hier wird
der Kuhstall zum Begegnungsort,
in dem es neben Kuhmilch auch
Glühwein und Hausgemachtes gibt.
Infos unter: +39 333 479 77 46
ST. MARTIN IN PASSEIER
Krippen unterschiedlicher Art und
Herkunft. sternstundn.it
Sono senza dubbio più di 10 i presepi di
diverso genere e provenienza che la locale associazione dei presepi presenta
nei pittoreschi vicoli e nella piazza di
SAN MARTINO IN PASSIRIA nel
periodo natalizio. sternstundn.it
400
Seit 400 Jahren ist die Fahlburg in
Prissian im Besitz der Grafen von
Brandis. Im Rahmen des PRISSNER
SCHLOSSADVENTS finden im
Innenhof der Burg Konzerte von Bläsergruppen und Märchenerzählungen
statt. tisensprissian.com
Es werden wohl mehr als 10 sein: Der
örtliche Krippenverein präsentiert zur
Weihnachtszeit in den malerischen
Gassen und am Dorfplatz von
m
LA MALGA MARIOLBERG , sopra
San Pancrazio in Val d’Ultimo, ospita
uno dei mercatini di Natale più ad
alta quota dell’Alto Adige. La stalla
diventa luogo d’incontro, dove
oltre al latte si assaporano specialità
fatte in casa e vin brulé.
Info: 333 479 77 46
NR . 2 2 0 1 5
1000 C
Bei 1.000 und mehr Grad Celsius
schmilzt Glas und kann anschließend
in verschiedene Formen geblasen
werden. Auf SCHLOSS RAMETZ in
Meran können sich Kinder in der Weihnachtszeit an diesem alten Handwerk
versuchen – ihre Werke dürfen sie mit
nach Hause nehmen. rametz.com
Per poter essere soffiato nella forma
desiderata, il vetro dev’essere fuso a
più di 1.000 gradi Celsius. A CASTEL
RAMETZ , a Merano, nel periodo natalizio i bambini possono cimentarsi con
questo antico mestiere e naturalmente
portare a casa le proprie creazioni.
rametz.com
25
Der Kunsthandwerksmarkt auf
SCHLOSS KALLMÜNZ am Sandplatz
in Meran findet bereits zum 13. Mal
statt und lockt mehr als 25 Künstler
und Handwerker aus dem In- und
Ausland in die Passerstadt. Angeboten
werden Werke aus Keramik, Textil,
Glas und Holz, aber auch Schmuck und
Kulinarisches. kallmuenz.it
Il mercatino dell’artigianato a
CASTEL KALLMÜNZ , in piazza
della Rena a Merano, è già alla sua 13a
edizione e attira nella città sul Passirio
all’incirca 25 artisti e artigiani locali e
stranieri. L’offerta è varia: manufatti in
ceramica, tessuto, vetro e legno, ma
anche gioielli e specialità culinarie.
kallmuenz.it
6000
Von der Hand gesponnen wurde
in Europa bereits 6000 v. Chr., die
erste funktionsfähige Spinnmaschine
stammt aus dem Jahr 1738. Im Rahmen
des Weihnachtsmarktes auf SCHLOSS
TIROL wird neben Konzerten von
lokalen Bläsergruppen und Kinderprogrammen auch dieses alte Handwerk
präsentiert. schlosstirol.it
In Europa si filava già nel 6000 a.C. e il
primo filatoio meccanico risale al 1738.
In occasione del Mercatino di Natale
tra le storiche mura di CASTEL
TIROLO , oltre a concerti di gruppi
di fiati locali, attività per i bambini e
un’esposizione di presepi, sarà presentato anche questo antico artigianato.
casteltirolo.it
0,5+
2+
200=
Zwei Euro kosten die Lose, die das
Sterntaler-Mädchen beim
WEIHNACHTSMARKT IN
LANA anbietet. Die Gewinne der
Weihnachtslotterie können sofort an
den Ständen des Marktes eingelöst
werden. Mit einem Teil des Erlöses
wird die Stille Hilfe in Lana unterstützt, die bedürftigen Familien unter
die Arme greift. natalealana.it
Costano due euro i biglietti della
lotteria che la “bambina della polvere
Auf dem ALGUNDER CHRISTKINDLMARKT werden lokale Spezialitäten wie Plentene Riebl zubereitet.
Dafür 200 Gramm grobes Buchweizenmehl mit Backpulver vermischen.
Anschließend einen halben Liter Milch
einrühren und 20 Minuten ruhen lassen.
Zwei Eier und ein wenig Salz unterheben, in einer Pfanne Butter schmelzen,
Teig einlaufen lassen und anbacken. Den
Riebl zerstechen und rösten, bis kleine
Stücke entstehen. Mit Staubzucker
bestreuen und mit Preiselbeermarmelade garnieren. algund.com
Al MERCATINO DI LAGUNDO si
preparano specialità del posto come il
Plentener Riebl. Mescolate della polvere
lievitante a 200 g di farina di grano
saraceno grassa. Unite mezzo litro di
latte e lasciate riposare per 20 minuti.
Incorporate due uova e un pizzico di sale
e cuocete il composto in una padella con
del burro fuso. Bucherellate e abbrustolite il Riebl finché non si formano dei
piccoli pezzettini, quindi cospargetelo di
zucchero a velo e guarnite con marmellata di mirtilli rossi. algund.com
2
di stelle” offre al MERCATINO DI
NATALE DI LANA . I premi possono
essere ritirati direttamente agli
stand. Una parte dell’incasso andrà
all’associazione “Stille Hilfe” di Lana a
sostegno delle famiglie in difficoltà.
natalealana.it
2850
Im BACHGUTERHOF IN ALGUND
kann allerlei Gestricktes, Gehäkeltes
und Getöpfertes bestaunt und gekauft
werden. Außerdem werden Kekse und
Glühwein gegen eine freiwillige Spende angeboten. Der Erlös des Buffets
– 2014 waren es 2.850 Euro – kommt
einem wohltätigen Zweck zugute.
Infos: +39 348 051 19 17
€
Al maso BACHGUTER A LAGUNDO , nelle pittoresche vecchie
stalle, si può ammirare e acquistare
ogni sorta di ceramiche e di lavori a
maglia e all’uncinetto. Non mancano
vin brulé e biscotti, a offerta libera.
Il ricavato del buffet – 2.850 euro
nel 2014 – è devoluto in beneficenza.
Informazioni: 348 051 19 17
// 57
K n o w-h o w
Konrad Nischler
in der Bobbahn von
St. Moritz: Der Naturnser
sucht nach Ecken und
Kanten und bessert
aus, bis die Oberfläche
spiegelglatt ist. |
Konrad Nischler
sulla pista di bob di
St. Moritz alla ricerca
di angoli e spigoli.
L’obiettivo?
Ottenere una superficie
perfettamente levigata.
// EISKALTES
KNOW-HOW
// I SIGNORI
DEL GHIACCIO
58 //
www.meranomagazine.com
NR . 2 2 0 1 5
// Mit Schaufel und Wasserschlauch
baut eine Gruppe Südtiroler jedes
Jahr die gröSSte Schneeskulptur
der Welt: die Natureis-Bobbahn
in St. Moritz, die einzige ihrer Art.
Text / testo: Irina Ladurner
Fotos / foto: Gian Paul Lozza
// Armati di pale e di tubi D’acqua,
un gruppo di altoatesini
realizza ogni anno la più grande
scultura di neve del mondo:
è la pista di bob naturale di St. Moritz,
unica nel suo genere.
// 59
Krt
n orwpo
äth*orwi t r at t o
E
s ist ein früher Novembermorgen im schweizerischen Engadin. Eine Gruppe kräftiger Männer steht mit Schaufeln in
den Händen im Schnee. Ein Kipplaster karrt mehr Schnee
heran, lädt die Last ab und entfernt sich mit knatterndem Motor.
Die vierzehn Männer arbeiten schweigend. Einer von ihnen wässert mit einem roten Feuerwehrschlauch den Schnee, die übrigen
schichten den Schneematsch zu einer Mauer. Wie ein Tatzelwurm
arbeiten sie sich behände durch die Schneelandschaft. Unter ihren
Schaufelblättern nimmt der erste Streckenabschnitt der Bobbahn
langsam Form an.
Im Jahr 1904 erstmals gebaut, ist der Olympia Bob Run St. Moritz–Celerina nicht nur die älteste, er ist auch die einzige Natureisbahn der Welt. Jeden Winter wird sie aufs Neue auf die Wiese
gestellt von vierzehn Spezialisten, die allesamt aus einem Dorf bei
Meran stammen: aus Naturns. Von Ende November bis zum Saisonschluss Anfang März stehen sie täglich an der Bahn, die sich
von St. Moritz bis ins benachbarte Celerina durch den Nadelwald
windet. 130 Höhenmeter legen die schweren Bobs später auf ihrem Weg ins Ziel zurück und erreichen dabei Spitzengeschwindigkeiten von bis zu 150 Stundenkilometern. Zweieinhalb Wochen
dauert es, die 1.722 Meter lange Bahn in die Landschaft zu meißeln. Acht Stunden täglich modellieren die Eisskulpteure in dieser
Zeit die Strecke. Das Ergebnis ist ein Kunstwerk aus 5.000 Kubikmetern Schnee und 4.000 Kubikmetern Wasser.
60 //
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S
ono le prime ore di una mattina di
novembre nella regione svizzera
dell’Engadina. Un gruppo di uomini robusti è fermo sulla neve, ciascuno
con una pala in mano. Un camion con
il cassone ribaltabile porta altra neve, riversa a terra il suo carico e si allontana
con il motore scoppiettante. I quattordici
uomini lavorano in silenzio. Uno di loro
bagna la neve con l’acqua che esce da un
tubo rosso come quelli dei pompieri,
gli altri ammonticchiano la poltiglia di
neve fino a formare un muro. Lavorano
agilmente nel paesaggio innevato, in fila
compatta come una specie di millepiedi.
Sotto le pale, lentamente, prende forma
il primo tratto della pista di bob.
Costruita per la prima volta nel 1904,
l’Olympia Bob Run di St. Moritz non è
solo la pista più antica del mondo, ma è
anche l’unica realizzata completamente
in ghiaccio naturale. Ogni inverno viene ricostruita da zero sui prati da quattordici specialisti che provengono tutti
Jedes Jahr von Ende
November bis zum
Saisonschluss Anfang
März steht das Team aus
Naturns an der Bahn. |
Ogni anno dalla fine
di novembre al termine
della stagione, agli inizi
di marzo, il team di
Naturno si occupa
della pista.
NR. 2 2015
// Das wichtigste
Werkzeug ist
ein geschultes
Auge.
// L’attrezzo
più importante
è un occhio
esperto.
Frühmorgens spritzt Alfred
Nischler die Eiswand. |
Di buon mattino Alfred
Nischler bagna la parete
di ghiaccio.
„Eine zache Arbeit“
Der Schweizer Christian Brantschen ist seit über zwei Jahrzehnten für den Bau der Bahn verantwortlich. Er schätzt den Zusammenhalt im Südtiroler Team. Unter den Arbeitern weiß jeder, was
er zu tun hat – kein Wunder, sind doch Männer wie die Brüder
Konrad und Alfred Nischler in dieser Saison bereits zum 34. Mal
dabei. „Es gehen schon sehr lange Naturnser nach St. Moritz und
da hat es auch bei mir geheißen: Komm einmal mit“, erinnert sich
Alfred Nischler. Auch Schweizer hätten in den ersten Jahren mitgeholfen, seien nach ein paar Tagen aber nicht mehr wiedergekommen. „Es ist eine zache (anstrengende, Anm. d. Red.) Arbeit“,
schmunzelt der 54-Jährige.
Nischler ist keiner, der sich beschwert. Bis Weihnachten steht
er an sieben Tagen die Woche mit der Schaufel in der Bahn, wirft
den Schnee hoch und klatscht ihn an die entstandene Mauer. Dann
sucht er sie mit den Augen nach Ecken und Kanten ab und bessert
aus, bis die Oberfläche spiegelglatt ist. Bis zu 3 Meter dick muss
die Mauer aus Schnee und Wasser an manchen Stellen sein, um
den Belastungen standzuhalten. Die größte Herausforderung für
Nischler ist aber die sogenannte Grundlinie, denn Orientierungspunkte hat er wenige. Das wichtigste Werkzeug ist da ein geschultes Auge. Hier ein Baumstumpf, dort ein Erdwall, schon rammt er
eine Holzlatte als Markierung in den Schnee.
dallo stesso paese nei pressi di Merano,
Naturno. Dalla fine di novembre al termine della stagione, ai primi di marzo, si
occupano ogni giorno della manutenzione della pista, che si snoda nei boschi di
conifere da St. Moritz fino alla vicina Celerina. I pesanti bob superano i 130 metri di dislivello della pista raggiungendo
velocità massime di quasi 150 chilometri
all’ora. Ci vogliono due settimane e mezza per scolpire nel paesaggio la pista lunga 1.722 metri. Tutti i giorni per otto ore
gli scultori di ghiaccio modellano il tracciato e il risultato è una vera opera d’arte,
composta da 5.000 metri cubi di neve e
4.000 metri cubi di acqua.
“Un lavoro tosto”
Christian Brantschen, svizzero, è responsabile da almeno due decenni della
realizzazione della pista. Apprezza molto
la coesione del team altoatesino. Tra i lavoratori ciascuno sa cosa deve fare – e non
// 61
K n o w- h o w
// Zweieinhalb Wochen
dauert es, die 1.722
Meter lange Bahn
in die Landschaft zu
meiSSeln.
// Ci vogliono
due settimane e mezza
per scolpire nel
paesaggio la pista
lunga 1.722 metri.
Die Bobbahn in
St. Moritz ist die weltweit
einzige noch bestehende
Natureisbahn. |
La pista di bob di
St. Moritz è l’unica
ancora realizzata
in ghiaccio naturale.
Nur am 25. Dezember haben die Männer frei. Nischler fährt
dann nach Hause zu seiner Frau und den drei Kindern in Naturns.
Es ist die Zeit im Jahr, in der sie ihn am seltensten sehen. Im Frühling arbeitet er als Waldarbeiter, im Sommer als Hirte. Seine Kollegen sind Bauern, arbeiten am Bau oder wie Nischler im Wald und
auf der Alm.
Wenn die Bahn kurz vor Weihnachten steht, bekommt jeder
der vierzehn Männer einen Streckenabschnitt zugeteilt. Denn die
Südtiroler bauen die Bahn nicht nur, sie halten sie auch in Schuss.
Nischler ist für das Herzstück des Eiskanals zuständig: den Horse
Shoe, eine von zwei mit Natursteinen verstärkten Kurven. Jede der
19 Kurven des Olympia Bob Run hat ihren eigenen Namen: Sunny
Corner etwa ist der sonnigste Streckenabschnitt, der Gunter Sachs
Corner ist nach dem ehemaligen Präsidenten des St. Moritz Bobsleigh Club benannt.
62 //
www.meranomagazine.com
NR. 2 2015
1. Die älteste noch
benutzte Bobbahn
bei Nacht. | Veduta
notturna della pista di
bob più antica
del mondo.
2. Im/Am Olympia
Bob Run St. Moritz–
Celerina finden nicht
nur Gästebobfahrten,
sondern auch regelmäßig
Weltcuprennen statt. |
Chi vuol provare
l’ebbrezza di una
discesa sull’Olympia
Bob Run St. MoritzCelerina, sulla quale si
svolgono regolarmente
anche gare di Coppa
del Mondo, può farlo
in tutta sicurezza
in compagnia di un
pilota esperto.
1.
2.
c’è da meravigliarsi, perché questa stagione per uomini come i fratelli Konrad e Alfred Nischler è ben la trentaquattresima.
“È già da molti anni che gli abitanti di Naturno vengono a St. Moritz e anch’io un
giorno mi sono sentito dire: perché non
vieni anche tu?”, ricorda Alfred Nischler.
Nei primi anni avrebbero dovuto dare una
mano anche degli svizzeri, ma poi dopo
un paio di giorni non si sono più fatti vedere. “È un lavoro tosto”, sorride sotto i
baffi quest’uomo di 54 anni.
Nischler non è un tipo incline a lamentarsi. Fino a Natale sta sulla pista
sette giorni su sette con la pala in mano,
lancia in alto la neve e la getta sul muro
che ha appena preso forma. Poi con gli
occhi esamina gli angoli e gli spigoli e
li sistema fino a quando la superficie
appare completamente levigata. In alcuni punti questo muro fatto di neve e di
acqua dev’essere spesso fino a tre metri
per poter resistere alle sollecitazioni. La
sfida più grande per Nischler è però la
cosiddetta linea di fondo, poiché non
dispone di molti punti di orientamento.
L’attrezzo più importante in questo caso
è un occhio esperto. Qui il ceppo di un
albero, là un muro di terra, ed ecco che
sta già conficcando nella neve un paletto
di legno che serve da riferimento.
Gli uomini sono liberi dal lavoro solo
il 25 dicembre e Nischler ne approfitta
per tornare a casa a Naturno dalla moglie
e dai figli. Questo è il periodo dell’anno
in cui lo vedono di meno. In primavera
lavora come operaio forestale, in estate come pastore. I suoi colleghi sono
contadini, lavorano nei campi o come
Nischler nei boschi e nei pascoli di alta
montagna.
Quando poco prima di Natale la pista
è completata, a ognuno dei quattordici uomini viene assegnato un tratto del
percorso. Infatti gli altoatesini non solo
costruiscono la pista, ma la tengono
anche in perfetta efficienza. Nischler è
responsabile della parte centrale del canale di ghiaccio: l’Horse Shoe, una delle
due sole curve con struttura di sostegno in muratura. Ognuna delle 19 curve
dell’Olympia Bob Run ha un nome caratteristico: il Sunny Corner è la parte più
soleggiata, mentre il Gunter Sachs Corner è dedicato all’ex presidente del St.
Moritz Bobsleigh Club.
// 63
K n o w- h o w
// Jede der 19 Kurven
des Olympia
Bob Run hat ihren
eigenen Namen.
Ein vergängliches Kunstwerk
Mit ernstem Blick steht Nischler an der Bahn, bläst Atemwolken in die Luft. Die Temperaturen liegen einige Grade unter null,
auf der Eisschicht hat sich ein Wasserfilm gebildet. Gute Bedingungen für die Athleten. Ein Tosen wie von einem Güterwagen,
dann schießt ein rot-weißer Bob in die enge Kurve, hängt kurz
waagrecht in der Luft und steuert im nächsten Moment auf den
Telephone Corner zu. Eissplitter rieseln Nischler vor die Füße.
Etwa vier Meter hoch ist die Eiswand im Horse Shoe, dem gefährlichsten Abschnitt. Nähert sich ein Viererbob mit seinen 630
Kilogramm und 100 Stundenkilometern der hufeisenförmigen
Kurve, presst fast fünffache Schwerkraft die Fahrer in den Schlitten. Das hinterlässt Spuren. Dort, wo die Kufen Rillen ins Eis gedrückt haben, füllt Nischler die kaputten Stellen mit Eisabrieb auf
und glättet sie. Bis zu zwölf Stunden täglich patrouillieren die Baumeister an der Bahn. Frühmorgens schon spritzen sie die Eiswand,
nachmittags nach Betriebsschluss präparieren sie ihren Abschnitt.
Bis zur letzten Abfahrt im März folgt Nischlers Tag diesem Rhythmus. Einmal im Jahr fährt er selbst in einem Bob mit – um zu sehen, wie sich die Strecke fährt.
Je näher der Frühling rückt, desto schwerer haben es die aufgespannten Sonnensegel, ihren Dienst zu tun. Bis die Männer sie
entfernen und die Engadiner Märzsonne die Bahn vom Schnee befreit. Ein vergängliches Kunstwerk. Nischler wird es in der nächsten Saison wohl wieder mit Muskelkraft und einem geübten Auge
in den Schnee stellen: „So lange es die Gesundheit mitmacht“, sagt
er und lacht.
64 //
www.meranomagazine.com
// Ognuna delle 19
curve dell’Olympia
Bob Run ha un nome
caratteristico.
Un’opera d’arte effimera
Nischler sta in piedi con aria assorta di fianco alla pista e mentre respira
forma delle piccole nuvole nell’aria.
La temperatura è di qualche grado sotto lo zero e sullo strato di ghiaccio si è
formata una sottile pellicola d’acqua. È
una condizione ottimale per gli atleti. Si
sente un fragore come quello di un carro
merci, poi un bob rosso e bianco sfreccia
nella stretta curva, resta sospeso in aria
orizzontalmente per un istante e subito
dopo si dirige verso il Telephone Corner.
Piccole scaglie di ghiaccio cadono davanti ai piedi di Nischler.
La parete di ghiaccio è alta circa quattro metri in corrispondenza dell’Horse
Shoe, il tratto più pericoloso della pista.
Quando un bob a quattro con i suoi 630
chilogrammi di peso si avvicina a 100
all’ora a questa curva a ferro di cavallo,
una forza cinque volte superiore a quella
di gravità schiaccia i piloti nello slittino.
È inevitabile che restino delle tracce: nei
punti in cui i pattini hanno scavato dei
solchi nel ghiaccio Nischler rimette a posto il ghiaccio asportato e lo leviga.
I costruttori sorvegliano la loro pista
fino a 12 ore al giorno. Di mattina presto
spruzzano acqua sulla parete di ghiaccio e di pomeriggio, dopo la chiusura
dell’impianto, preparano il loro tratto. Le
giornate di Nischler seguono questo ritmo fino all’ultima discesa, che si svolge
in marzo. Una volta l’anno sale anche lui
sul bob per controllare di persona come
si comporta la pista.
Quanto più si avvicina la primavera
tanto più inutili diventano i teloni di
protezione dal sole stesi sulla pista. A
un certo punto gli uomini li tolgono del
tutto, e il sole di marzo dell’Engadina
porta via il ghiaccio di quest’opera d’arte effimera. Anche la prossima stagione
Nischler sarà lì in piedi nella neve con la
forza delle sue braccia e il solito occhio
allenato: “Fino a quando la salute mi assisterà”, conclude ridendo.
Blick auf die Bahn. |
Uno scorcio della pista.
NR. 2 2015
P.
Eintauchen
in eine entspannte Welt
Immergersi
in un mondo di relax
Erleben, relaxen und abschalten: Im Erlebnisbad Naturns
ist entspannter Badespaß in jeder Jahreszeit und bei jedem
Wetter garantiert.
Vivere nuove esperienze, rilassarsi e staccare la spina per un po’:
al Parco acquatico Acquavventura di Naturno il divertimento
di un bagno in tutto relax è garantito in ogni stagione e con
qualsiasi condizione meteo.
Wenn es Herbst wird und die Tage kürzer werden, herrscht im familienfreundlichen Erlebnisbad Naturns eine besondere Atmosphäre. Denn das Erlebnisbad ist mehr als nur ein
Schwimmbad, es ist eine Urlaubsoase – familiär, freundlich und gemütlich. Besucher tauchen
in eine andere Welt ein und lassen den Alltag hinter sich. Nach einem Skitag entspannt die
ganze Familie im Hallenbad mit Whirlpool und Solebecken. Die Kleinen freuen sich über das
Kinderbecken, den abenteuerlichen Kinderspielbereich und die 51 Meter lange Wasserrutsche.
Ein weiteres Highlight ist sicherlich das großzügige Glasdach des Hallenbades: Man hat hier
das Gefühl, unter freiem Himmel zu schwimmen – ein besonderes Erlebnis, vor allem, wenn
es schneit oder die Sterne am Nachthimmel funkeln. Den fantastischen Blick auf die Wälder
des Nörderbergs gibt es inklusive. Das Hallenbad ist ganzjährig geöffnet.
Urlaub für die Seele bietet die abwechslungsreiche, mehr als 500 Quadratmeter große Saunalandschaft mit Dampfbad, Biosauna, Finnischer Sauna und Physiotherm-Infrarotkabine. Hier
werden Stress und Hektik des Alltags vergessen. Besonders beliebt ist die Außensauna mit
Panoramafenster, wo die Gäste der Natur noch ein Stück näher kommen. Danach entspannen
sie sich im Ruheraum, während ihr Blick durch die große Glasfront über Weinberge, Schloss
Hochnaturns und die Texelgruppe gleitet. Stärkung gibt es im Restaurant. So wird ein Besuch
im Erlebnisbad Naturns garantiert ein unvergessliches Erlebnis für die ganze Familie.
Quando arriva l’autunno e le giornate si accor­
ciano il Parco Acquavventura di Naturno, con
la sua atmosfera particolare, è una destinazione
ideale per le famiglie. Acquavventura, infatti, è
più di una semplice piscina: è una vera oasi per
le vacanze, familiare, piacevole e accogliente,
dove gli ospiti possono immergersi in un mondo
completamente nuovo lasciando alle spalle i
problemi della quotidianità. Dopo una giornata
sugli sci tutta la famiglia avrà modo di rilassarsi
nella piscina coperta con idromassaggio e bagno
salino. I bambini si divertiranno nella vasca a loro
dedicata, nell’avventurosa area giochi e sullo
scivolo lungo ben 51 metri.
Un altro elemento di attrazione del parco
acquatico è la grandiosa copertura vetrata della
piscina, in funzione tutto l’anno, stando sotto la
quale sembra di nuotare all’aperto: un’esperienza
davvero speciale soprattutto quando nevica o
il cielo è trapunto di stelle. La fantastica vista sui
boschi del Monte Tramontana è, ovviamente,
compresa nel prezzo.
Una vera e propria vacanza per l’anima è offerta
dagli oltre 500 metri quadrati dell’area sauna,
dove tra bagno turco, biosauna, sauna finlandese
e cabina a infrarossi Physioterm è possibile dimenticare lo stress e la frenesia della vita quotidiana. Grande successo registra la sauna esterna
con finestre panoramiche, dove gli ospiti hanno
modo di sentirsi ancora più vicini alla natura.
Infine ci si distende nell’area relax, dove oltre
la grande parete vetrata lo sguardo scivola sui
vigneti circostanti, sul colle di Castel Naturno
e sul Gruppo di Tessa. E per rifocillarsi dopo
il bagno non c’è niente di meglio del ristorante.
Una visita al Parco Acquavventura di Naturno
è un’esperienza indimenticabile per tutta la
famiglia.
Erlebnisbad Naturns
Feldgasse 5
39025 Naturns
T +39 0473 668 036
www.erlebnisbad.it
Öffnungszeiten:
Mo–Fr 15:00 bis 21:30 Uhr
Sa, So und Feiertage
10:00 bis 21:30 Uhr
Dienstag Ruhetag
Acquavventura Naturno
Via dei Campi 5
39025 Naturno
T 0473 668 036
www.erlebnisbad.it
Orari di apertura:
lu-ve dalle 15:00 alle 21:30
sa-do e festivi
dalle 10:00 alle 21:30
martedì chiuso
NR. 2 2015
// 65
R.
w o hl fü h l e n * b e n e s s e r e
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Eine
seltene
Schönheit
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xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Una
bellezza
rara
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www.meranomagazine.com
NR . 2 2 0 1 5
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Im Spa & Vital Center der Therme Meran sorgt
ein neuer natürlicher Rohstoff für Entspannung
und Wohlbefinden. Niemand Geringeres
als die Königin der Alpenblumen, das EdelweiSS,
kommt nun in den hautregenerierenden
und wohltuenden Behandlungen zur Anwendung.
Text / testo: Julia Tapfer
Nel centro Spa & Vital di Terme Merano
c’è una nuova materia prima naturale che favorisce
il relax e il benessere. È niente di meno
che la regina dei fiori di montagna:
la stella alpina, utilizzata per trattamenti benefici
che rigenerano la pelle.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
D
as Edelweiß gilt schon seit Jahrhunderten als eine besondere Pflanze. Im Volksglauben wurde es für Liebeszauber
verwendet und noch im 20. Jahrhundert war es üblich, der
Angetrauten ein Edelweiß als Zeichen der Liebe mitzubringen. Die
seltene, unter strengem Naturschutz stehende Pflanze erobert
nun auch das Spa & Vital Center der Therme Meran. Hier setzt man
aber nicht auf ihre angebliche Wirkung in Liebesdingen, sondern
stützt sich auf wissenschaftliche Studien und baut auf die hautstraffenden und regenerierenden Inhaltsstoffe der Alpenpflanze.
Schon seit einiger Zeit hat es das Edelweiß den Forschern angetan. Sie schätzen besonders den hervorragenden UV-Schutz der
Pflanze, die damit unbeschadet die starke ultraviolette Strahlung
im Hochgebirge übersteht. Basierend auf Forschungserkenntnissen entwickelte man bereits UV-Schutz nach dem Edelweißprinzip
für unterschiedlichste Oberflächen. Auch in der Kosmetikindustrie
werden die UV-filternden Inhaltsstoffe von gezüchteten Edelweißpflanzen für Sonnenschutzmittel verwendet.
D
a secoli la stella alpina è considerata una pianta speciale. Le credenze popolari la ritenevano utile nei sortilegi
amorosi e nel secolo scorso era usanza portare in dono
alla persona amata una stella alpina. Questa pianta rara, oggi
rigorosamente sotto tutela, ha conquistato anche il centro Spa
& Vital di Terme Merano. In questo caso non si punta sui suoi
presunti effetti nelle questioni di cuore ma su ricerche scientifiche che dimostrano le proprietà rassodanti e rigeneranti per
la pelle delle sostanze contenute in questa pianta.
Già da tempo i ricercatori analizzano le proprietà della stella alpina; ne apprezzano soprattutto l’eccellente resistenza ai
raggi UV che le permette di sopravvivere senza difficoltà alle intense radiazioni ultraviolette d’alta quota. Infatti, sono già stati
sviluppati alcuni sistemi di protezione UV per le superfici più
varie, basati sui principi attivi della stella alpina. Anche l’industria cosmetica ha iniziato a utilizzare per la preparazione
delle creme solari protettive alcune sostanze in grado di filtrare
i raggi UV, ricavate proprio da stelle alpine provenienti da coltivazione.
// 67
w o h l f üh l e n * b e n esser e
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Edelweiß eignet sich
besonders gut
für die Hautpflege
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Eine Wohltat für die Haut
La stella alpina
è puro benessere
per la pelle
Un effetto benefico sulla pelle
Das Edelweiß eignet sich als naLa stella alpina è particolarmente utile anche per la cura della pelle,
türlicher Rohstoff auch besonders gut
dato che contiene un gran numero
für die Hautpflege, da es sehr viele
di preziose sostanze antiossidanti e
wertvolle Antioxidantien enthält und
aiuta a neutralizzare i radicali libehilft, freie Radikale zu neutralisieren.
ri. Una ricerca ha dimostrato che la
Im Rahmen einer Studie wurde bei
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sua applicazione riduce le rughe e le
Anwendung eine Reduzierung der
linee sottili del 22 per cento; questa
Falten und feinen Linien um 22 Prozent nachgewiesen, die Pflanze hat also beste Voraussetzungen, piccola pianta ha dunque tutte le caratteristiche utili per preveum der Hautalterung vorzubeugen. Die Therme Meran erkannte nire l’invecchiamento cutaneo. Terme Merano ha riconosciuto
das Potenzial des Edelweißes und lässt das Leontopodium alpinum, da tempo le potenzialità di Leontopodium alpinum – questo il
wie es mit wissenschaftlichem Namen heißt, seit 2014 exklusiv im nome scientifico della stella alpina – e nel 2014 ha iniziato a
oberen Vinschgau züchten. Drei wohltuende Anwendungen wer- coltivare la pianta in Alta Val Venosta. Attualmente il centro
den seitdem im Spa & Vital Center der Therme Meran angeboten: Spa & Vital di Terme Merano offre tre differenti trattamenti: il
das Solebad mit original Südtiroler Edelweißextrakten, die original bagno salino con estratti di stella alpina originale altoatesina,
Südtiroler Edelweiß-Körperpackung und eine Entspannungsmas- l’impacco per il corpo alla stella alpina originale altoatesina e il
sage mit original Südtiroler Edelweißöl. Die Anwendungen verhel- massaggio rilassante con olio di stella alpina originale altoatefen zu einem seidig-zarten Hautgefühl, die Haut wird porentief sina. Questi trattamenti aiutano a mantenere la pelle morbida
genährt und rundum revitalisiert. Zu Unreinheiten neigende Haut e delicata, nutrendola in profondità attraverso i pori e rivitawird durch die entzündungshemmende Eigenschaft des Edelwei- lizzando le aree circostanti. Le pelli che tendono a formare imßes beruhigt und geklärt. Kurzum: Das Edelweiß ist eine Wohltat purità vengono lenite e purificate grazie alle proprietà antinfiammatorie della stella alpina. In breve: la stella alpina è puro
für die Haut.
Die Königin der Alpenblumen gesellt sich nun zu den ande- benessere per la pelle.
La “regina dei fiori alpini” va quindi ad affiancare da subito
ren natürlichen Rohstoffen, die in der Therme Meran verwendet
werden. Ob Apfel, Traube, Molke, Schafwolle, Kräuter, Heu oder le altre materie prime naturali utilizzate da Terme Merano. Che
Latschenkiefer – die wichtigsten Qualitätskriterien sind stets si tratti di mela, uva, siero di latte, lana di pecora, erbe aromatiNatürlichkeit und Regionalität. So kann die Therme Meran ihren che, fieno o pino mugo, i criteri di qualità più importanti sono
Gästen unverfälschte Produkte und umfassendes Wohlbefinden sempre la naturalezza e la provenienza rigorosamente regionale. Così Terme Merano può garantire ai propri ospiti prodotti
garantieren.
autentici e un benessere completo.
68 //
Ida Klotz
Die Therme Me ran
ist an 365 Tagen
im Jahr geöf f net.
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3 Fragen an Ida Klotz,
Bereichsleiterin des Spa & Vital
Centers der Therme Meran
Intervista a Ida Klotz,
responsabile del centro
Spa & Vital di Terme Merano
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Woher kommt das Edelweiß
der Therme Meran?
Da dove proviene la stella alpina
di Terme Merano?
Unser Edelweiß ist das Leontopodium
alpinum, die Zuchtsorte Helvetia, die
auf 1.800 Höhenmetern wächst. Erst in
dieser Höhe werden die Wirkstoffe hoch
konzentriert gebildet. Das Edelweiß
wird in St. Martin im Kofel oberhalb
von Latsch im Vinschgau gezüchtet
und von Hand geerntet. Wir haben eine
außergewöhnliche Produktqualität, nur
die schönsten Pflanzen werden getrocknet
und zu Edelweißsalz, Edelweißöl und
Edelweißkörpermilch verarbeitet. Diese
Produkte gibt es nirgends zu kaufen, nur
die Therme Meran wendet sie an.
La “nostra” stella alpina è il Leontopodium
alpinum della varietà Helvetia che cresce
a 1.800 metri di quota. Infatti solo a
questa altitudine si forma un’elevata
concentrazione di principi attivi. Le stelle
alpine sono coltivate e raccolte a mano
a San Martino al Monte sopra Laces,
in Val Venosta. La qualità del prodotto
è straordinaria, solo le piante più belle
vengono essiccate e lavorate per ottenere
sale, olio e latte per il corpo. Questi
prodotti non sono in vendita da nessuna
parte, li utilizziamo esclusivamente a
Terme Merano.
Wie kommt die Therme Meran
zu neuen Rohstoffen, die bei
Behandlungen Anwendung
finden?
Come fa Terme Merano
a trovare nuove materie prime
per i trattamenti?
Wir versuchen ständig, unseren Gästen
neue Anwendungen mit lokalen
Rohstoffen anzubieten. Beim Edelweiß
ist die positive Wirkung bereits bekannt
und gemeinsam mit dem diplomierten
Kräuterexperten Heinrich Abraham
vom land- und forstwirtschaftlichen
Versuchszentrum Laimburg bei Bozen
haben wir dazu viel recherchiert. Da die
Pflanze unter Naturschutz steht, haben
wir einen lokalen Bauern gefunden, der
die Pflanze anbaut.
Welche sind Ihre persönlichen
Favoriten unter den Südtiroler
Rohstoffen, die in der Therme
Meran verwendet werden?
Der Apfel ist schon lange Thema der
Therme Meran, auch mit unserer eigenen
Pflegelinie. Ich arbeite außerdem gerne
mit unserer Bio-Molke, diese beziehen
wir von einer lokalen Sennerei. Auch
die Schafwolle aus dem Ultental schätze
ich sehr.
NR . 2 2 0 1 5
Cerchiamo di offrire ai nostri clienti
trattamenti sempre nuovi con materie
prime locali. Nel caso della stella alpina
i suoi effetti positivi sono già noti e
abbiamo svolto un intenso lavoro di
ricerca in collaborazione con Heinrich
Abraham, esperto diplomato di erbe
del Centro di sperimentazione agraria e
forestale Laimburg, vicino a Bolzano. Poi,
dato che la stella alpina selvatica è sotto
tutela, abbiamo trovato un contadino
locale che la coltiva.
Tra le materie prime
dell’Alto Adige utilizzate
a Terme Merano, quali sono
le sue preferite?
La mela è già da tempo una protagonista
all’interno di Terme Merano, anche con
la nostra linea di cosmetici naturali per
la cura del corpo e del viso. Inoltre lavoro
volentieri con il siero di latte biologico
che acquistiamo da un caseificio locale.
Apprezzo molto anche la lana di pecora
della Val d’Ultimo.
Pools
Mo–So: 9.00 bis 22.00 Uhr
Sauna
Mo–Fr: 13.00 bis 22.00 Uhr
(donnerstags von 11.00 bis 18.00 Uhr
ausschließlich Damen)
Sa, So, Feiertage und Ferien:
9.00 bis 22.00 Uhr
Sonderöffnungszeiten
24. Dez.: 9.00 bis 13.00 Uhr
31. Dez.: 9.00 bis 17.00 Uhr
26. Dez.–5. Jan: 9.00 bis 23.00 Uhr
Kombiticket Therme & Ski
Mit diesem Kombiticket, das auch online
erhältlich ist, können zwei Einrichtungen
zum Preis von 40 € pro Person genutzt
werden: die Therme Meran und das
Skigebiet Meran 2000. Inbegriffen sind
4 Stunden Skifahren, eine Fahrt mit dem
Alpin Bob (Schienenrodelbahn), ein
Eintritt in die Therme Meran (3 Stunden
Therme, Nutzung der Pools) und ein
Badehandtuch der Therme Meran (leih­
weise, Kaution 15 €).
LE TERM E MERANO
sono aperte
365 giorni l’anno.
Piscine
Lun – dom: ore 9.00 – 22.00
Sauna
Lun – ven: ore 13.00 – 22.00
(il giovedì dalle ore 11.00 alle 18.00
esclusivamente signore)
Sab, dom, festivi e ferie:
ore 9.00 – 22.00
Orari speciali di apertura
24 dic: ore 9.00 – 13.00
31 dic: ore 9.00 – 17.00
26 dic. – 5 gen: ore 9.00 – 23.00
Biglietto combinato Terme & Sci
Con questo biglietto combinato,
acquistabile anche online, è possibile
accedere a due strutture al prezzo
di € 40 per persona: a Terme Merano e
al comprensorio sciistico Merano 2000.
Sono comprese 4 ore di discese,
una corsa sull’Alpin Bob (slittino su
binari), un ingresso a Terme Merano
(3 ore di terme, utilizzo delle piscine)
e un asciugamano delle Terme Merano
(in prestito, cauzione 15 €).
// 69
w o h l f üh l e n * b e n esser e
Die weiteren Rohstoffe
der Therme Meran
Le altre materie prime
di Terme Merano
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Tr a u b e u n d Ap fel
Uva e me la
Das kaltgepresste Öl der Traube ist
reich an Fettsäuren, Vitamin E und
Mineralstoffen, es wirkt der Hautalterung entgegen und sorgt für glatte
und geschmeidige Haut. Einen AntiAging-Effekt haben auch die Extrakte
des Südtiroler Apfels: Er enthält die
Vitamine C und B und hat außerdem
viele wertvolle Inhaltsstoffe wie Kalzium,
Kalium und Zink. Die Therme Meran
führt eine eigene Kosmetiklinie mit den
Wirkstoffen des Apfels. Die elf Produkte
werden aus Südtiroler Apfelkonzentrat
hergestellt – in einem Liter Konzentrat
stecken 150 Kilogramm Äpfel.
L’olio di vinaccioli spremuto a freddo,
ricco di acidi grassi, vitamina E e sostanze minerali, contrasta l’invecchiamento
della pelle e la mantiene liscia e morbida. Anche l’estratto di mela dell’Alto
Adige che contiene vitamina C e B e
possiede inoltre molti elementi di pregio come il calcio, il potassio e lo zinco
ha un effetto anti-aging. Terme Merano
ha una propria linea cosmetica che
utilizza i principi attivi di questo frutto
e i cui undici prodotti sono ricavati da
concentrato di mela dell’Alto Adige:
per ogni litro di concentrato si lavorano
150 chilogrammi di mele.
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Mo lke
und Schaf wolle
Si e ro di latte
e lana di pe cora
Eine lokale Sennerei liefert Bio-Molke,
einen zu 100 Prozent natürlichen
Rohstoff, in die Therme Meran. Molke
ist vor allem für empfindliche Haut geeignet, Bäder mit Molke sind besonders
empfehlenswert. Die Schafwolle der
Therme Meran stammt aus dem Ultental und ist angenehm für die Gelenke.
Eine neue Behandlungsmethode, bei
der der Gast in Wolle eingehüllt ist und
gleichzeitig massiert wird, fördert die
Entspannung.
Un caseificio locale fornisce a Terme
Merano il siero di latte biologico, una
materia prima naturale al 100 per cento.
Il siero di latte è indicato soprattutto
per le pelli sensibili, per le quali sono particolarmente consigliati i bagni di siero.
La lana di pecora delle Terme Merano
proviene invece dalla Val d’Ultimo ed
è benefica per le articolazioni. Si tratta
di un nuovo tipo di trattamento, durante
il quale l’ospite è avvolto nella lana
e contemporaneamente massaggiato,
favorendo il rilassamento.
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Heu , Kr ä u t er
un d Lat s ch enkiefer
Fien o, e rbe aromatich e
e pi n o mugo
Naturbelassenes Bergheu aus dem
Passeiertal und Südtiroler Kräuter
werden für zahlreiche Bäder, Packungen und Massagen eingesetzt.
Die Bandbreite der Wirkungen der
verschiedenen Kräuter reicht von belebend bis entspannend, sie werden
gezielt eingesetzt. Das hochwertige
Latschenkieferöl aus dem Sarntal wird
in der Therme Meran für spezielle
Peelings und Solebäder verwendet.
Der markant duftende und belebende
Rohstoff dient auch zur Linderung von
Erkältungserkrankungen und rheumatischen Beschwerden.
Il fieno di montagna al naturale
proveniente dalla Val Passiria e le
erbe aromatiche dell’Alto Adige sono
utilizzate per numerosi bagni, impacchi e massaggi. La gamma di effetti
benefici delle varie erbe, da impiegare
in modo mirato a seconda dello scopo
desiderato, va dall’azione rivitalizzante
a quella distensiva. Il pregiatissimo
olio di pino mugo della Val Sarentino
viene sfruttato nelle Terme Merano per
trattamenti speciali di peeling e bagni
salini. Questa sostanza rivitalizzante dal
profumo intenso serve anche ad alleviare il raffreddore e i dolori reumatici.
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70 //
www.meranomagazine.com
NR. 2 2015
Zauberhafte
Weihnacht in Meran
La magia dei Mercatini
di Natale di Merano
Südtiroler Handwerk, regionale Gaumenfreuden und
eine einzigartige Atmosphäre: Kein Weihnachtsliebhaber
sollte die Meraner Weihnacht verpassen.
Artigianato dell’Alto Adige, leccornie da tutta la regione
e un’atmosfera unica: nessun amante del Natale dovrebbe
lasciarsi sfuggire i Mercatini di Natale di Merano.
Meraner Weihnacht
27. Nov. 2015–6. Jan. 2016
www.weihnacht.meran.eu
Mercatini di Natale
di Merano
27 nov. 2015–6 gen. 2016
www.mercatini.merano.eu
Die Stadt ist in bunte Lichter gehüllt. Leise klingt Weihnachtsmusik
durch die klare Winterluft und es duftet vielversprechend nach Bratäpfeln, gebratenen Kastanien und leckeren Südtiroler Spezialitäten.
Vom 27. November 2015 bis zum 6. Januar 2016 steht in der Kurstadt
Meran alles im Zeichen der Meraner Weihnacht. Der unverwechselbare Charakter dieses Christkindlmarkts: hochwertige Gastronomie,
traditionelles Südtiroler Handwerk und ein umfangreiches Rahmenprogramm mit Charme. Die Tageszeitung „Bild“ zeichnete die Meraner
Weihnacht 2013 auf ihrer Internetseite als einen der zehn schönsten
Weihnachtsmärkte in Europa aus.
Kleine Holzhütten stehen aneinandergereiht und halten Besonderes
bereit. Traditionelles Handwerk lässt sich hautnah miterleben. Eines
der Highlights: In überdimensionalen roten, grünen, gelben Weihnachtskugeln, den „Kugln“, können die Gäste mitten in der Stadt auf
dem Thermenplatz à la carte essen und das bunte Treiben auf dem
Platz mit seiner Eislaufbahn beobachten. Die kleinen Weihnachtsmarktbesucher freuen sich besonders übers Ponyreiten am Sandplatz
und über viele Familienaktionen.
Die gesamte Meraner Weihnacht legt großen Wert auf Nachhaltigkeit. Als erste Veranstaltung Südtirols wurde sie als „Green Event“
zertifiziert. Hier geht man mit natürlichen Ressourcen sparsam um
und achtet auf ein effizientes Mülltrennungssystem. So lässt sich die
Weihnachtszeit noch unbeschwerter genießen.
P.
La città è avvolta da luci colorate. Le musiche
natalizie risuonano sommessamente nella
tersa aria invernale e un profumo invitante
di mele al forno, castagne arrosto e gustose
specialità altoatesine si diffonde nell’aria.
Dal 27 novembre 2015 al 6 gennaio 2016
i Mercatini di Natale di Merano danno un’impronta particolare alla famosa località di cura.
Il carattere inconfondibile di questo mercatino natalizio nasce dalle specialità gastronomiche di qualità, dall’artigianato altoatesino
tradizionale e da un programma di eventi
ricco di fascino. Non a caso sul suo sito web
il quotidiano tedesco “Bild” ha inserito
i Mercatini di Natale di Merano del 2013 tra
i dieci mercatini natalizi più belli d’Europa.
Tra le casette di legno allineate l’una di
fianco all’altra, si possono vivere esperienze
speciali, ammirando da vicino l’artigianato
tradizionale. Una delle attrazioni del mercatino sono le “Kugln”, poste nel centro della
città in Piazza delle Terme. Le Kugln sono
palle di Natale in formato gigante di colore
rosso, verde e giallo, al cui interno gli ospiti
possono mangiare à la carte osservando
il variopinto andirivieni della piazza con
al centro la pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Ma anche i piccoli visitatori del mercatino
di Natale hanno molte occasioni di divertimento, soprattutto con i pony in Piazza
della Rena e con le tante offerte pensate
espressamente per le famiglie.
I Mercatini di Natale di Merano danno grande
importanza all’ecosostenibilità, tanto da essere la prima manifestazione dell’Alto Adige
a ricevere la certificazione “Green Event”.
Tutto ruota attorno al risparmio di risorse
naturali e alla predisposizione di un sistema
efficiente di differenziazione dei rifiuti; due
provvedimenti che permettono ai visitatori
di godersi le feste di Natale in maniera ancora più spensierata.
// 71
R.
r epo rtage
Im
Kräuterreich
Nel regno
delle erbe
Text / testo: Petra Schwienbacher
Fotos / foto: Anna Gruber
H
annes Schwienbacher hockt hinter einem großen, blauen Plastikbottich auf dem Boden. Vorsichtig schüttet er
den Inhalt einer braunen Papiertüte in den Bottich: weiße
Melisse. Dann folgen Zitronenthymian, Fichtensprossen und Birkenlaub. Nach und nach fallen die getrockneten Kräuter hinein.
Intensiver Duft verbreitet sich in dem kleinen Raum. Es sind so viele verschiedene Nuancen, dass man sie nicht alle zuordnen kann.
Kleine Staubpartikel hängen in der Luft. Sie tanzen im Licht
der hereinfallenden Sonne, als Schwienbacher die letzten drei
Tüten leert: blaue Malven, rote Kornblumen und einige Preiselbeeren. Dann krempelt der Ultner die Ärmel seines grauen Kapuzenpullovers bis zu den Ellbogen zurück, fasst tief in den Bottich
und mischt die Kräuter mit seinen Arbeiterhänden kräftig durch.
Normalerweise trägt der 43-Jährige dabei einen Mundschutz, um
sich vor den herumfliegenden Staubpartikeln zu schützen, „aber
mit der Zeit bin ich nachlässig geworden“, sagt Schwienbacher.
Der Bauer mischt regelmäßig seine 25 verschiedenen Kräutertees
zusammen, in diesem Augenblick den „Märchenwald“. Das Rezept hat er im Kopf. Mit beiden Händen hält er sich die Kräutermischung vor die Nase und atmet den Duft tief ein. Nicht immer
riechen die Kräuter gleich intensiv, sagt er. Deswegen arbeite er
nach Gefühl und schmecke die Mischung noch ab, gibt noch ein
bisschen hiervon und ein bisschen davon hinein, bis er zufrieden
ist und die Kräutermischung in 25-Gramm-Säckchen abfüllt.
72 //
www.meranomagazine.com
H
annes Schwienbacher è accovacciato sul pavimento, dietro
un grande mastello di plastica.
Sta svuotando con cura nel mastello il
contenuto di un grande sacchetto di carta: è melissa bianca. Poi aggiunge timo
limone, germogli di abete rosso e foglie
di betulla. Una dopo l’altra le erbe essiccate cadono nel recipiente e un profumo
intenso si diffonde nel piccolo locale.
L’olfatto percepisce così tante sfumature
odorose che è quasi impossibile distinguerle una dall’altra.
Piccole particelle di polvere sospese
nell’aria danzano nella luce del sole che
penetra nel locale, mentre Schwienbacher
vuota gli ultimi tre sacchetti: malva blu,
fiordaliso rosso e qualche mirtillo rosso.
Poi si rimbocca le maniche della felpa
grigia fino ai gomiti, immerge le braccia
nella tinozza e mescola le erbe energicamente con le mani segnate dal lavoro. Di
solito indossa una mascherina per proteggere la bocca dalle particelle di polvere
che vorticano nell’aria, “ma con il tempo
ho cominciato a farne a meno”, spiega
Schwienbacher, 43 anni. Il contadino prepara sempre da solo le sue 25 varietà di tè;
in questo caso sta preparando “Il bosco
delle fiabe”. La ricetta ce l’ha in mente. Tiene davanti al naso la miscela di erbe con
entrambe le mani e ne aspira il profumo a
pieni polmoni. Non sempre le erbe hanno
una fragranza così intensa, dice. Perciò va
a sensazione e regola continuamente la
miscela aggiungendo un po’ di questa o di
quell’altra erba, fino a quando è soddisfatto. A questo punto con la miscela di erbe
riempie alcuni sacchettini da 25 grammi.
Hannes Schwienbacher
auf einem seiner Äcker
in St. Walburg. |
Hannes Schwienbacher
in uno dei suoi campi
a Santa Valburga.
NR . 2 2 0 1 5
Aussäen, ernten, verarbeiten.
Der Genuss einer Tasse Tee bedarf einer
monatelangen Vorarbeit.
Auf dem Wegleithof in St. Walburg
im Ultental wachsen die Kräuter
für auSSergewöhnliche Teemischungen.
Si semina, si raccoglie, si miscela.
Il piacere di una tazza di tè richiede
un lungo lavoro preparatorio. Al maso
Wegleit, nel paese di Santa Valburga
in Val d’Ultimo, crescono le erbe che
danno vita a straordinarie miscele di tè.
// 73
r epo rtage
„Morgentau“ und „Ackerblüten“
“Gola d’oro” e “Fiori di campo”
Hier auf über 1.000 Metern Meereshöhe auf dem Wegleithof
in St. Walburg im Ultental wachsen auf 7.000 Quadratmetern alle
Kräuter für die Hofprodukte: Seifen, Kräutersalz, Shampoos, Cremen, Salben und Kräuterteemischungen, die „Tannenduft“, „Rachengold“, „Morgentau“ oder „Ackerblüten“ heißen. 80 verschiedene Pflanzen baut Schwienbacher auf zwei Äckern an. Nicht nur
gängige Kräuter wie Pfefferminze, Kamille oder Ringelblume, sondern auch außergewöhnliche wie Isländisch Moos oder Fichtensprossen. Mutter Waltraud, genannt „Traudi“, Vater Erhard und die
Schwestern Raffaela und Franziska helfen mit, manchmal auch die
Jüngste, Veronika, die in Salzburg lebt. „Tee kann man eigentlich
aus allem machen. Wie er dann schmeckt, ist eine andere Sache“,
sagt Schwienbacher und lacht. Die meisten Mischungen denkt er
sich selbst aus. Früher habe man Tee nur wegen seiner Wirkung
getrunken, das hat sich mittlerweile geändert. „Heute schätzt man
vor allem den Geschmack“, sagt Schwienbacher.
Il maso Wegleit di Santa Valburga
sorge a più di 1.000 metri sul livello del
mare. Su una superficie di 7.000 metri
quadrati crescono tutte le erbe che servono per preparare i prodotti del maso:
saponi, sale alle erbe, shampoo, creme,
pomate e miscele per tè alle erbe, dai
nomi fantasiosi come “Profumo di abete”, “Gola d’oro”, “Rugiada del mattino” o
“Fiori di campo”. Schwienbacher coltiva
ottanta varietà di piante su due diversi
terreni. Non solo erbe comuni come la
menta piperita, la camomilla o la calendula, ma anche piante molto particolari
come il muschio islandese o i germogli
di abete. Mamma Waltraud, detta “Traudi”, papà Erhard e le sorelle Raffaela e
Franziska lo aiutano e talvolta lo fa anche
Veronika, la più giovane, che vive a Salis­
burgo. “In realtà nei tè in commercio si
utilizza qualsiasi cosa. Il gusto che ne risulta, però, è tutta un’altra storia”, afferma
Schwienbacher ridendo. Gran parte delle
miscele le crea lui stesso. Un tempo i tè di
erbe si bevevano solo per le loro proprietà benefiche, ma da allora sono cambiate
molte cose. “Oggi quello che si apprezza è
soprattutto il gusto”, dice.
Kräuter waren
für mich etwas
für alte Frauen,
für Kräuterhexen.
(Hannes Schwienbacher)
1. 2.
Auf dem Wegleithof
in St. Walburg im
Ultental wachsen auf
7.000 Quadratmetern
alle Kräuter für
die Hofprodukte. |
Al Wegleithof
a Santa Valburga,
in Val d’Ultimo,
su una superficie
di 7.000 metri quadrati
crescono tutte
le erbe con cui
vengono realizzati
i prodotti del maso.
1.
74 //
Per me le erbe
erano un po’ roba
da vecchie signore,
quasi da streghe.
Gli inizi
(Hannes Schwienbacher)
Die Anfänge
3. 4.
“Kräuter waren etwas für
alte Frauen”, sagt Hannes
Schwienbacher. Erst als er
sich eingehender damit
beschäftigte, wuchs sein
Interesse. |
“Per me le erbe erano
un po’ roba da vecchie
signore”, dice Hannes
Schwienbacher.
Ma occupandosene
più intensamente,
ha iniziato ad
appassionarsi.
Familie Schwienbacher bewirtschaftet insgesamt sechs Hektar,
der größte Teil davon ist gepachtet, nur ein dreiviertel Hektar gehört zum Hof. Darauf leben 15 Stück Grauvieh und drei Angora­
ziegen. Früher waren es weit mehr Ziegen, aber die meisten
hat der Bär geholt. „Einmal acht und einmal zwölf Stück“, sagt
Schwienbacher nüchtern.
Vor über 20 Jahren hat Traudi angefangen, Kräuter anzubauen,
in einem kleinen Kräutergarten hinter dem Haus. Damals bot die
Familie Urlaub auf dem Bauernhof an, Hannes Schwienbacher war
Anfang 20 und hatte gerade die Landwirtschaftsschule beendet.
„Ich wollte immer auf dem Hof bleiben, also habe ich mit einem
Freund angefangen, auf Bauernmärkten Obst und Gemüse zu verkaufen“, sagt er. Irgendwann hat er einige Säckchen Tee dorthin
mitgenommen. Die Nachfrage war von Beginn an groß, Schwienbachers Interesse jedoch nicht sonderlich. „Kräuter waren für mich
etwas für alte Frauen, für Kräuterhexen“, gibt er lachend zu. Er
wollte viel lieber frische Produkte verkaufen und mit seinen Tieren arbeiten. Seit er klein ist, sei er ein „Viehzoch“ – ein Viehnarr.
Doch: „Die Nachfrage nach den Kräutern wurde immer größer und
als ich angefangen habe, mich mehr damit zu beschäftigen, wurde
es interessant.“
2.
La famiglia Schwienbacher coltiva
un totale di sei ettari di terra, di cui tre
quarti sono di proprietà del maso, la rimanenza in affitto. Vi pascolano quindici vacche di razza grigio alpina e tre capre
d’Angora. In origine le capre erano molte
di più, ma la maggior parte sono state
uccise dagli orsi. “Una volta otto capi e
un’altra volta dodici”, spiega Schwienbacher senza particolare enfasi.
Oltre vent’anni fa Traudi iniziò a coltivare le erbe in un piccolo giardino dietro
la casa. A quell’epoca la famiglia offriva
soggiorni agrituristici, mentre Hannes,
poco più che ventenne, aveva appena
terminato la scuola agricola forestale.
“Volevo restare al maso per sempre, così
ho iniziato a vendere frutta e verdura
con un amico nei mercati dei contadini”, dice. Un giorno provò ad esporre
anche qualche sacchetto di tè alle erbe.
La richiesta fu elevata sin dall’inizio, ma
Hannes non se ne interessò. “Per me le
erbe erano un po’ roba da vecchie signore, quasi da streghe”, dice ridendo. Preferiva vendere prodotti freschi e occuparsi
degli animali. Sin da bambino, infatti, ha
fatto l’allevatore. “Ma la richiesta di erbe
continuava a crescere, e quando ho iniziato a occuparmene di persona le cose
si sono fatte più interessanti”.
4.
3.
// 75
r epo rtage
80 verschiedene
Pflanzen
baut Hannes
Schwienbacher auf
zwei Äckern an.
2.
3.
Vom Gewächshaus bis zur Trocknung
Es ist Ende März, je nach Witterung beginnt jetzt der Kräuteranbau. Es wird gejätet, gedüngt und ausgesät. Im kleinen Gewächshaus unterhalb des Stalles zieht Schwienbacher seine Stecklinge
groß. „Es ist schön, dass man die Pflanzen von Anfang an in seinen
Händen hat“, sagt er und strahlt. Noch sind hier nicht viele davon,
bald schon wird man hier aber von Grün umzingelt sein.
Auf Regalen und auf einem niedrigen Tisch in der Mitte stehen
graue Plastikgefäße mit dunkler, feuchter Gartenerde, vermischt
mit Erde aus dem Acker. Darin hat Schwienbacher die Samen eingesetzt, die er im Herbst eingesammelt hat. Ein paar Zentimeter
lugt das Grün bereits aus der Erde. Noch ein paar Tage, dann kommen die kleinen Pflanzen nach draußen ins Freie. Zuerst einige
Tage vors Gewächshaus – um sie an die Witterung zu gewöhnen,
denn dort sind sie etwas geschützt –, dann in den Acker. „Das hier
sind Brotklee und Kornblume. Sie kommen als Erste ins Freie, sie
wachsen viel besser, wenn es noch kalt ist“, sagt der Kräuterbauer.
Und die Nächte des Ultentals sind noch richtig kühl. In den Höhen
liegt Schnee, die Wiesen sind mehr braun als grün.
1.
4.
Hannes
Schwienbacher
coltiva 80
varietà di piante
su due diversi
terreni.
76 //
www.meranomagazine.com
Dalla serra all’essiccazione
È fine marzo e se il tempo lo permette la coltivazione delle erbe ha inizio.
Per prima cosa si sarchia il terreno, lo si
concima e poi si semina. Nella piccola
serra sotto la stalla Schwienbacher coltiva le sue talee. “È bello avere le piante
tra le mani sin dall’inizio”, dice con aria
felice. Non ce ne sono ancora molte, ma
presto questo locale sarà completamente
immerso nel verde.
Sugli scaffali e su un tavolo basso
al centro sono disposti vari recipienti di plastica pieni di terriccio scuro e
umido, miscelato a terra di campo. Qui
Schwienbacher ha deposto i semi che
ha raccolto e messo da parte in autunno. Pianticelle alte un paio di centimetri spuntano già dalla terra. Ancora due
giorni e verranno portate all’aria aperta.
Prima, per farle abituare alle intemperie,
verranno lasciate qualche giorno davanti
alla serra, in una zona un po’ più riparata,
poi verranno spostate nel campo. “Questi
sono fiordalisi e trigonelle. Spuntano per
primi e crescono meglio quando fuori
fa ancora freddo”, dice il coltivatore. E
le notti della Val d’Ultimo sono davvero
fredde in questa stagione. Sulle cime c’è
ancora la neve, mentre i prati appaiono più bruni che verdi. Schwienbacher
semina le erbe in quattro fasi. Tre volte
al giorno innaffia le pianticelle tenere,
1. Im kleinen
Gewächshaus zieht
Schwienbacher seine
Stecklinge groß, bevor
sie dann ins Freie auf
den Acker kommen. |
Nella piccola serra
Schwienbacher fa
crescere le talee prima
di trapiantarle nel
campo.
2. 3. 6. 7.
Die Kräuter werden
etwa zu Seifen,
Kräutersalz, Shampoos,
Cremen, Salben und
Kräuterteemischungen
verarbeitet. | Le erbe
vengono lavorate
per produrre saponi,
sale aromatizzato,
shampoo, creme,
pomate e miscele
per infusi.
4. 5. Die Hofprodukte
werden an verschiedene
Geschäfte oder im
eigenen Laden verkauft.
| I prodotti del maso
vengono venduti
a diversi negozi o
nel proprio spaccio.
NR. 2 2015
4.
5.
7.
6.
// 77
r epo rtage
Dagegen ist
ein Kraut
gewachsen
Kräutertees sind aus der Hausmedizin
nicht mehr wegzudenken und spielen
bei der Behandlung von leichten
Beschwerden eine große Rolle.
Das auch als „Lungenkraut“ bezeichnete
Isländisch Moos gilt als Delikatesse –
jedenfalls unter Rentieren, denen das
bittere Aroma des Gewächses nichts
ausmacht. Volksmedizinisch wird es vor
allem eingesetzt, um Hustenreiz zu lindern
und die Lunge zu stärken. Die bitteren
Flechtensäuren schützen außerdem
die Schleimhäute und beruhigen einen
gereizten Magen. Die ätherischen Öle
der Fichte wirken schleimlösend und
helfen ebenfalls bei Erkrankungen der
Atemwege und Erkältungen. Dagegen
hilft auch ein Tee aus Zitronenthymian,
einer beliebten Gewürzpflanze. Das
wohlriechende Kraut wirkt sich überdies
positiv auf die Verdauung aus und ist der
ideale Begleiter fetter Speisen.
Die Birke hatte eine hohe kultische
Bedeutung im germanischen und
slawischen Volksglauben und stand
für das Neuerwachen des Frühlings.
Birkenblätter haben eine reinigende
Wirkung auf den Körper, sie wirken
harntreibend, blutreinigend und
nierenstärkend. Die Pfefferminze ist
Schwienbacher sät die Kräuter in vier Etappen. Dreimal pro Tag
gießt er die zarten Pflänzchen. Das ist wichtig, denn sonst gehen
sie in der feuchtwarmen Luft des Gewächshauses ein. Sind die
Pflanzen im Freien, spielt das Wetter eine Rolle. Zu viel Regen
ist nicht gut für die empfindlichen Kräuter, die viel Sonne brauchen, um alle Wirk- und Inhaltsstoffe zu bilden. Auch ausreichend
Schnee im Winter ist wichtig. „Er legt sich wie ein Federbett auf
die mehrjährigen Pflanzen und schützt sie“, so Schwienbacher.
Eine weitere Herausforderung für den Kräuterbauer ist der Anbau der vielen verschiedenen Pflanzen: Jede hat andere Ansprüche an den Boden. Die mehrjährige Minze zum Beispiel muss der
Bauer jedes zweite Jahr an einem anderen Ort einpflanzen, sie
degeneriert sonst und verliert an Geschmack. Vom Säen bis zum
Pflücken macht Schwienbacher alles in Handarbeit. Aber die viele
Arbeit lohnt sich. Geerntet wird von Ende Mai bis Allerheiligen.
Dann kommen die Kräuter in einen der zwei Trockenräume –
mit einem Entfeuchter und einem Warmluftgebläse. Nur durch
die fachgerechte Trocknung bleiben die Inhaltsstoffe in den Kräutern erhalten und die Farben der Blüten intensiv. Dann wird im
Hofladen und an verschiedene Geschäfte verkauft und die Arbeit
beginnt von vorn.
1.
78 //
www.meranomagazine.com
hingegen ein bewährtes Heilmittel
bei Kopfschmerzen, Erkältungen und
Magen-Darm-Verstimmungen. Außerdem
wärmt ein Pfefferminztee im Winter und
erfrischt im Sommer. Die Weiße Melisse
behält im Gegensatz zur klassischen
Zitronenmelisse auch im getrockneten
Zustand ihr frisches Aroma. Ein Tee aus
der Weißen Melisse wirkt entspannend
und hilft bei Verdauungsproblemen.
Eine Salbe aus der Ringelblume gilt
als hervorragendes Wundheilmittel,
während der Tee aus den Blütenblättern
als „Frauentee“ bezeichnet wird und bei
Magen-Darm-Beschwerden hilft.
un’operazione necessaria perché altrimenti
nell’aria caldo-umida della serra si seccherebbero. Quando le piante vengono portate
all’aperto il tempo atmosferico gioca un ruolo decisivo. La troppa pioggia non giova alle
erbe più delicate, che hanno bisogno di molto sole per formare le loro sostanze e i principi attivi. Anche una quantità sufficiente di
neve in inverno è importante. “Perché si deposita come una coltre sulle piante pluriennali e le protegge”, spiega Schwienbacher.
La coltivazione delle varie specie di piante
è una vera sfida, perché ognuna ha esigenze
differenti, in relazione al suolo. Per esempio
la menta pluriennale deve essere trapiantata
ogni due anni in un posto diverso, altrimenti degenera e perde gusto. Dalla semina alla
raccolta, Schwienbacher fa tutto a mano. È
un lavoro impegnativo, ma ne vale la pena.
Il raccolto si effettua dalla fine di maggio a
Ognissanti. Poi le erbe vengono lasciate in
uno dei due locali di essiccazione, attrezzati con un deumidificatore e una soffiatrice
ad aria calda. Infatti solo un’essiccazione
eseguita a regola d’arte fa sì che le sostanze
contenute nelle erbe e i colori dei fiori conservino la loro intensità. La vendita delle
profumate erbe avviene direttamente nello
spaccio del maso e nei negozi specializzati.
E il ciclo può ricominciare.
NR. 2 2015
C’è un’erba
per tutto
Gli infusi alle erbe sono un rimedio
ormai ben noto alla medicina casalinga
e hanno un ruolo importante nel
trattamento dei disturbi più leggeri.
Il lichene islandico, detto anche
“pulmonaria”, è una vera leccornia ma
in realtà solo per le renne, a cui il suo
sapore amaro non dà alcun fastidio.
La medicina popolare lo utilizza
soprattutto per calmare la tosse e per
rinforzare i polmoni. Inoltre gli acidi che
ne determinano il sapore proteggono
le mucose e alleviano i disturbi gastrici.
Gli oli essenziali dell’abete rosso hanno
funzione espettorante e sono anch’essi
di aiuto in caso di malattie delle vie
respiratorie e raffreddori. Contro
questi ultimi può essere utile anche
un infuso al timo limone, un’erba
aromatica molto apprezzata, dal profumo
gradevole, che ha inoltre un effetto
positivo sulla digestione e costituisce
un accompagnamento ideale per tutti
i cibi grassi.
La betulla aveva una grande importanza
nei culti antichi dei popoli germanici e
slavi, dato che simboleggiava la rinascita
durante la primavera. Le sue foglie hanno
un effetto purificante sul corpo, sono
diuretiche, depurano il sangue e fanno
bene ai reni. L’infuso di menta piperita è
invece un rimedio comprovato per i dolori
di testa, le malattie da raffreddamento
e le irritazioni gastrointestinali, oltre che
una piacevole bevanda per riscaldarsi in
inverno e rinfrescarsi in estate. La melissa
bianca, a differenza della cedronella
classica, mantiene il proprio aroma
gradevole anche quando è essiccata.
Assunta in infusione ha un effetto
distensivo e contribuisce a risolvere
i problemi di digestione. Le pomate
a base di calendula sono un trattamento
eccellente per le ferite, mentre
l’infuso ottenuto con i petali di questa
pianta, chiamato “Frauentee” (tisana
delle donne), è indicato per i disturbi
gastrointestinali.
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NR. 2 2015
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vom 30.12.2004
Presserechtlich Verantwortlicher Direttore responsabile
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CHEFREDAKTEUR REDATTORE CAPO
Thomas Hanifle (Ex Libris Genossen­
schaft/Cooperativa, Bozen/Bolzano)
AUTOREN AUTORI
Armin Zöggeler, Petra Schwienbacher,
Irina Ladurner, Verena Spechtenhauser,
Julia Tapfer, Daniel Heilig
REDAKTION UND KORREKTORAT
REDAZIONE E REVISIONE
Ex Libris Genossenschaft/Cooperati­
va, Bozen/Bolzano – exlibris.bz.it
Mit Schnuller
nach Meran
ÜBERSETZUNGEN TRADUZIONI
Ex Libris Genossenschaft/Cooperati­
va (Duccio Biasi)
Ferien mit Kind: Eine Reisejournalistin macht Familien­
urlaub im Meraner Land.
A Merano
con il biberon
Vacanze e bambini:
una giornalista di viaggi
e la sua famiglia
a Merano e dintorni.
GRAFISCHE GESTALTUNG GRAFICA
Blauhaus, Bozen/Bolzano
blauhaus.it
Stadt der Künstler
Auf Spurensuche:
Die Passerstadt als Inspirationsort für berühmte Künstler.
La città degli artisti
Viaggio alla scoperta dei
luoghi meranesi che ispirarono
i grandi artisti.
Der Überflieger
Aaron Durogati ist einer der
weltweit besten Paragleiter.
Ein Porträt.
Felice di stare lassù
Aaron Durogati è tra i migliori
parapendisti del mondo.
Un ritratto.
82 //
www.meranomagazine.com
Illustrationen Illustrazioni
(Seiten/pagine 56 und/e 80):
Philipp Putzer – farbfabrik.it
FOTOS FOTO
Titelfoto/Foto di copertina: Vigiljoch.
Ortler Skiarena/Alex Filz, Armin
Zöggeler, AEW, Harry Thaler/Air
Pump, Knottnkino/Johann Mittelber­
ger, Palais Mamming, Tourismusver­
ein Passeiertal/Florian Andergassen,
Simply C./Denny Staschitz, Piroche
Cosmetiques, Privatbrennerei
Unterthurner, Bäckerei Schmidt,
Konrad Laimer, Bergauf, Pur Südtirol,
Rudolf Stingel/Lina Bertucci, Stefan
Altenburger, S. Collins, Geoffrey
Clement, Alessandro Zambianchi,
Daniel Heilig, Tobias Bojko,
Schutzhütte Schöne Aussicht/Stefan
Schuetz, Ortler Skiarena/Alex Filz,
vigilius mountain resort/Zuegg-Jakob
Dekas, Herbert Thoma, Oswald
Stimpfl, FF – Das Südtiroler Wochen­
magazin/Alexander Alber, Gian Paul
Lozza, Therme Meran/Tappeiner,
Manuela Prossliner, flickr, SMG/Alex
Filz, MGM/Damian Lukas Pertoll,
Frieder Blickle, Anna Gruber, Mario
Entero, Tourismusverein Ultental/
Frieder Blickle, Gmeiner Verlag,
Edition Raetia, Kiepenheuer & Witsch.
DRUCK STAMPA
Athesiadruck, Bozen/Bolzano
NR. 2 2015
Käthe Wohlfahrt
®
Rothenburg ob der Tauber · Germany
27.11.2015 - 06.01.2016
in Meran · a Merano
Freuen Sie sich auch in diesem Jahr auf den Weihnachtsspezialisten aus Deutschland. In unserem großen Verkaufshaus auf
dem Meraner Weihnachtsmarkt erwartet Sie ein Feuerwerk
zauberhafter Weihnachtsdekorationen aus Holz,
Glas, Zinn und vieles mehr. Auch die beliebten Produkte der „Rothenburger Weihnachtswerkstatt“ sind
wieder erhältlich, die von unseren Künstlern entworfen
und handbemalt werden.
Come ogni anno, vi aspetta la gioia del Natale nel
nostro negozio specializzato in addobbi natalizi
e decorazioni tradizionali della Germania. Vi
aspettiamo nella nostra casa caratteristica in
legno, al Mercatino di Natale di Merano, per
scoprire la magia dell'arte decorativa con
oggetti in legno, vetro, stagno e tanti altri
materiali e idee.
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Käthe Wohlfahrt GmbH & Co. OHG · Herrngasse 1 · 91541 Rothenburg o. d. T. · Deutschland/Germania · Tel. +49 (0) 98 61 - 40 90
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Merano Magazine Winter 2015/2016 (PDF - 8,43 MB)