OPEN GOVERNMENT
Roma, 30 maggio 2013
Il governo
aperto per il bene comune.
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Innescare processi, consolidare esperienze
beatrice costa
ActionAid
vittorio alvino
OpenPolis
OPEN GOVERNMENT
LE PREMESSE CRITICHE
 i confini del “governo aperto”: cosa aprire, come aprirlo,
perché e per il vantaggio di chi.
Non tutti i dati da “aprire” sono uguali per ragioni qualitative e quantitative. E’
una scelta politica “aprire” alcuni dati o altri.
 apertura dei dati o governo aperto?
L'obiettivo è il supposto valore di mercato dei dati, l'efficienza amministrativa o il
cambiamento del modo di decidere e gestire i beni comuni modificando la
relazione tra governanti e governati?
!! Tutti i dati sono utili ma solo alcuni dati rilevanti per la
cittadinanza attiva o per risolvere problemi di una comunità
TEMA
Opportunità emergenti
Il governo aperto può contribuire a processi di inclusione,
contrasto alle diseguaglianze, risposte ai nuovi bisogni e
aumentare le possibilità di scelte (tra servizi) dei cittadini
il monitoraggio dal basso della spesa pubblica fatto con dati comprensibili e
accessibili anche ai cittadini può costituire uno strumento per rispondere
all’attuale scarsità di risorse, per diminuire gli sprechi e per migliorare i servizi
Gli opendata se costruiti con una visione politica possono venire in aiuto di
quanti chiedono da anni di integrare le basi di dati in possesso da diversi attori
pubblici e privati di un territorio perché alcune scelte possano dirsi davvero
informate su elementi analitici quantitativamente e qualitativamente rilevanti.
TEMA
Raccomandazione n. #1
mettere al centro nel rilascio dei dati “i competenti” ossia
coloro a cui compete discutere e non solo gli esperti.
Se intendiamo per Open Gov processi che trasformano la democrazia
rappresentativa, ampliando le possibilità di controllo, verifica, e condivisione
delle scelte, allora parliamo di processi politici e sociali dove sono le persone,
con tutte le loro differenze, ad essere al centro del discorso.
I cittadini e le comunità sono i competenti, quelli che devono fare una parte
caratterizzante del lavoro di apertura perché sono i "riutilizzatori" dei dati, gli
utenti delle applicazioni; è attraverso i loro comportamenti che si valutano e
validano i processi.
TEMA
Raccomandazione n. #2
Ripartire dalle SCUOLE?
la conoscenza e il processo di consapevolezza
sull’importanza dei dati, il loro uso, il loro sviluppo è un
processo che va costruito.
Dare per scontato conoscenze e abilità di uso vuol dire certamente non
sostenere oggi e in futuro la loro generazione, apertura e il loro sviluppo.
Formare e informare i cittadini è parte integrante del processo di
facilitazione e costruzione del governo aperto, che altrimenti resta “monco”.
Molte esperienze ci restituiscono la difficoltà di dare continuità ad
un’iniziativa di apertura intrapresa da un’amministrazione.
TEMA
Raccomandazione n. #3
Lavorare per un’
ECONOMIA DEI DATI
che il processo di apertura trovi sempre di più la
compresenza (in fase di design, implementazione e
valutazione) di tutti gli attori coinvolti ossia i politici, i
cittadini, i tecnici, imprese.
Ridurre tutto ad un compito per amministrativi può risultare in un processo che
non contiene visione politica e di cambiamento
Sottovalutare le criticità tecniche in alcuni casi può far trascurare la complessità
di alcuni processi di rilascio dei dati
Continuità di impegno da parte della PA superando gli avvicendamenti politici.
TEMA
Con il contributo del gruppo di lavoro @ the Hub 29 / 5
• Giorgio Beltrami
• Andrea Raimondi
• Fabio Fioravanzi
• RosaPaola Metastasio
• Alberto Stornelli
• Rossella La Cedra
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