STRUMENTI PER UNA PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO (P/P)
Questo documento costituisce la sintesi del dibattito che, svoltosi il 4 luglio 2011 presso la sede
dell’Associazione Civita, Sala Gianfranco Imperatori, ha coinvolto più di 30 tra imprenditori e
rappresentati della pubblica amministrazione.
L’incontro è servito a fare luce sulle problematiche nel rapporto pubblico-privato in funzione degli
investimenti per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano, e ad avanzare proposte
per una vera e propria partnership tra imprese e istituzioni.
PROBLEMATICHE
Diffidenza tra i due mondi
•
Scarsa conoscenza reciproca di logiche, dinamiche e finalità specifiche.
•
Le amministrazioni: temono di vedere ridimensionato il proprio ruolo e di venire dominate
dalle logiche dall’impresa.
•
Le imprese: chiedono un ruolo diverso da quello di semplici erogatori di fondi.
Frammentazione e disorientamento
•
Discontinuità nella rappresentanza e frammentazione delle istituzioni. Questo determina
difficoltà di coordinamento in termini di tempi, procedure, progettazione.
•
Mancanza di una cabina di regia per: favorire il rapporto P/P; agevolare l’avvio del dialogo;
individuare le tendenze del mercato; costituire un osservatorio per la conoscenza di progetti
e politiche culturali locali.
Complessità delle procedure e di accesso alle informazioni
•
Rispetto alle erogazioni liberali
•
Rispetto alle sponsorizzazioni a favore di a soggetti che non possono fatturare
•
Mancanza di dati relativi ai risultati delle iniziative oggetto di sponsorizzazioni
PRINCIPI GENERALI PER UN RAPPORTO P/P MIGLIORE
• È necessario e fondamentale il reciproco rispetto dei ruoli e delle specifiche finalità.
• Il settore privato non può e non deve sostituire le istituzioni nell’amministrazione del
patrimonio culturale.
• Le amministrazioni devono dimostrare fiducia nella collaborazione delle imprese e nel
loro know-how gestionale e di comunicazione.
• Le imprese devono dimostrare sensibilità verso il ruolo sociale del progetto culturale
per il quale venga richiesto un sostegno.
• Se la dimensione ridotta, anche in termini territoriali, del progetto da sostenere può
ancora richiedere la sponsorizzazione tradizionalmente intesa, progetti di respiro più
ampio richiedono nuovi strumenti di collaborazione P/P, in termini di co-produzione,
i cui criteri e modalità sono stati oggetto del dibattito e vengono illustrati di seguito.
• Considerata la scarsità delle risorse economiche a disposizione, è necessario individuare
forme di gestione più efficaci ed efficienti.
PROPOSTE
1. CO-PRODUZIONE
Definizione dell’ambito
Passare da una logica di fund raising ad una cultura di project financing, condividendo obiettivi e
progettazione e produzione dell’attività culturale
Esito del dibattito
• Le amministrazioni devono avanzare proposte chiare anche rispetto alla volontà di
condurre il progetto in stretta collaborazione con il partner privato.
• Le imprese devono garantire piena adesione e disponibilità a contribuire al progetto con il
proprio know-how, la sensibilità verso il mercato e la capacità di posizionarsi
anche sul panorama internazionale.
I progetti più stimolanti per le imprese, e quindi più facilmente condivisi anche in termini
economici, sono quelli che:
• richiedono soluzioni innovative, altrove replicabili;
• permettono una sperimentazione diretta sui prodotti e sui materiali;
• riflettono la Cultura d’Impresa e il suo core business;
• permettono all’impresa di avere facilità ed economicità di accesso a
musei/monumenti/eventi culturali;
• permettono all’impresa di avere servizi in esclusiva.
PROPOSTE
2. PROGRAMMAZIONE CONTINUATIVA
Definizione dell’ambito
Superare i finanziamenti “a pioggia”e attivare collaborazioni programmate sul lungo periodo
riconoscendo che l’investimento in cultura riesce ad avere impatti, anche sociali oltre che di diffusione
del brand, in tempi superiori a quelli della pubblicità.
Esito del dibattito
Una programmazione continuativa congiunta P/P permetterebbe di:
• affrontare, con tempestività, i continui problemi che si pongono;
• pianificare e monitorare gli obiettivi;
• costruire un percorso comune nel tempo e non solo un investimento costante;
• insistere in un’ottica di offerta integrata del complesso dei beni superando la logica di
intervento sul
singolo bene.
PROPOSTE
3. POTENZIAMENTO DELLA VISIBILITÀ DELLE IMPRESE
Definizione dell’ambito
Occorre aumentare la visibilità di chi attua una “erogazione liberale” nelle sedi opportune
È indispensabile riconoscere un ruolo attivo delle imprese sponsor con adeguati “spazi di visibilità”
verso il grande pubblico
Esito del dibattito
• Superare la logica dell’apposizione del logo e della “rassegna stampa”, per evidenziare
piuttosto le
competenze specifiche, valori e cultura d’Impresa, il senso che l’impresa dà alla propria
“responsabilità sociale”;
• sentirsi legittimati e sostenuti dall’amministrazione che ha ricevuto il beneficio, che non abbia
remore nel rendere pubblica l’esistenza di uno sponsor;
• in alcuni casi, avere l’esclusiva dell’iniziativa finanziata;
• tenere conto della specificità dell’interlocutore nella formulazione dei piani di comunicazione
condivisi e
tagliati su misura rispetto alle caratteristiche dell’azienda.
PROSPETTIVE
Individuare una Cabina di Regia in grado di svolgere le seguenti funzioni:
• creare costantemente occasioni di confronto e di dibattito P/P
• definire linee guida operative e replicabili sulla base di best pactice;
• cercare un confronto con la Conferenza Stato Regioni e ANCI per evitare, soprattutto in una
prospettiva federalista, la frammentazione delle normative.
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