Afragola: terra delle fragole? Il toponimo deriva, dalla espressione latina a-foris-arcora >> davanti-alle-arcate, riferita alle rovine dell’acquedotto augusteo. Il susseguirsi delle arcate, benché inattive da secoli, dominava il paesaggio ed offriva un sicuro punto di riferimento. Negli antichi documenti si parla spesso di luoghi ‘foris arcora dudum aqueductus’: davanti alle arcate che furono dell’acquedotto. Secondo la tradizione locale, Afragola sarebbe stata fondata da Ruggiero il Normanno. Ma gli studi storici smentiscono questo mito: il condottiero arrivò a Napoli non prima del 1140, mentre il nome di Afragola è già citato in un documento del 1131. Le origini di Afragola risalgono, secondo lo storico G. Capasso, al IX secolo ca., Sul territorio sono fioriti antichi villaggi, testimoniati da numerosi ritrovamenti archeologici, dalle civiltà osco-sannite del III sec. a.C. all’epoca romana. Dal medioevo, la storia di Afragola si intreccia con le vicende degli Angioini. > Carlo I (1270 ca.) concede Afragola in vassallaggio all’arcivescovo di Napoli Bernardo Caracciolo. > A metà del Trecento il castello cittadino diviene residenza della regina Giovanna II. > Nel 1386, però, Carlo III di Durazzo vende il feudo alla famiglia Capace-Bozzuto >> comincia la lunga battaglia per rivendicare la propria autonomia dal sistema feudale. Nel 1575, col pagamento di 27mila ducati, la Universitas di Afragola riscatta la propria libertà. Ma nel 1639 viene richiesto un nuovo ingente pagamento e la città viene amministrata da un governatore vicereale che ne limita fortemente l’autonomia. > Nel 1737 viene stilato il cosiddetto Codice di Afragola, che stabiliva le regole della vita municipale: nove norme fondamentali, che furono anche incise su una lastra di marmo situata nell’atrio del palazzo comunale. Solo nel 1809 (periodo napoleonico), l’amministrazione conquista la reale autonomia Dopo l’Unità d’Italia, il Comune affronta con scarsi risultati la risistemazione della viabilità e dell’edilizia. Un primo equilibrio urbanistico si raggiunge solo ai primi del Novecento (progetto tranviario) Durante il periodo fascista Afragola vive un’eccezionale stabilità amministrativa: > Podestà L. Ciaramella (1927-1943) > Titolo di Città nel 1938 Il castello di Afragola fu residenza di Giovanna D’Angiò nel ‘300 Passò poi ai Capece-Bozzuto ed ai Caracciolo, che lo trasformarono in un palazzo nobiliare. Abbandonato, ai primi dell’Ottocento fu trasformato dal Comune in orfanotrofio, affidato alle Suore compassioniste serve di Maria, che continuano tuttora a gestire una scuola. Intanto, però, deturpato da osceni rivestimenti e sfregiato dalle trasformazioni ha completamente perso l’antica fisionomia. La chiesa principale di Afragola è il santuario di Sant’Antonio da Padova > fondato dai frati francescani nel 1613 (lunga diatriba coi domenicani) > Ristrutturato e ampliato nel corso del Novecento, conserva nell’abside principale la statua e le reliquie del santo… > Accanto alla chiesa sorgono il Convento ed il Collegio serafico, (biblioteca con circa 15mila volumi). Santa Maria Assunta d’Ajello fu l’unica parrocchia del casale fino a metà del Trecento. >> Nel 1337, all’epoca del cardinale Orsini, era retta da un arciprete che aveva giurisdizione sulle chiese di sette casali del circondario. >> Ristrutturata nei secoli successivi con eleganti linee tardo-barocche, ha due identici portali che si aprono sulla facciata. San Giorgio era l’antica chiesa del feudo, sorta nei pressi del castello intorno al 1130. >> Nel 1408 vi fu sepolto il dignitario della corte angioina Matteo Arcane. >> L’abside ospita una bella tela di scuola napoletana del 700 (San Giorgio a cavallo che trafigge il drago). >>Accanto alla chiesa sorge l’Arciconfraternita Ave Gratia Plena (1619) piccolo gioiello in rovina. San Marco in sylvis risale al 1179, ma le sue origini sono contornate dalla leggenda di una pietra su cui riposò l’evangelista e poi san Gennaro, in viaggio da Nola a Pozzuoli… >> Dell’antica cappella, restaurata e modificata nei secoli, resta solo la torre campanaria e una serie di affreschi medievali. >> Alla chiesa è legata una interessante e stravagante cronaca cinquecentesca di Domenico De Stelleopardis È in costruzione la nuova stazione ferroviaria della linea Alta Velocità/Capacità. Affiancandosi a Napoli, Afragola sarà il nuovo baricentro del sistema regionale di trasporti: >> grande nodo di scambio di treni veloci nazionali e linee regionali, servito dalle principali reti stradali ed autostradali. >> La stazione è un’opera moderna e avveniristica, progettata dall’architetta iraniana Zaha Hadid