Una nuova strategia contro l’avvelenamento dei grandi
carnivori e dei rapaci necrofagi
Anna Cenerini
Monica Di Francesco
Veleno e rapaci
L’uso illegale del veleno colpisce molte specie di rapaci necrofagi. Questi possono cibarsi di bocconi
avvelenati oppure di carcasse di animali morti per avvelenamento. I rapaci sono, in genere, vittime
collaterali del veleno.
In vaste aree europee il veleno costituisce una minaccia gravissima per la sopravvivenza di molte specie di
rapaci (aquila imperiale iberica, gipeto, capovaccaio, nibbio reale ecc.).
In Spagna il fenomeno è ben conosciuto e gravissimo. In Italia, sebbene si abbiano conoscenze scarse e
frammentate, appare di entità allarmante e cionostante viene spesso ignorato dalle istituzioni e dagli enti
competenti.
In più non si dispone di strumenti efficaci per combatterlo.
Con il progetto LIFE ANTIDOTO si vuole cercare di:
- fornire misure efficaci per favorire la conoscenza dell’uso
illegale del veleno ed il suo contrasto;
- porre il problema all’attenzione di enti/istituzioni.
Il progetto ha lo scopo di sviluppare e promuovere misure innovative per conoscere, prevenire e fronteggiare
l’uso illegale del veleno.
Aree di progetto: Il progetto LIFE
ANTIDOTO viene attuato nel Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
(Italia centro-orientale), in Andalusia
(Spagna sud-occidentale) ed in Aragona
(Spagna nord-orientale).
Durata: 01/01/2009 – 31/12/2013
Budget: 1.411.144 €
Beneficiario coordinatore: Ente Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
(PNGSML)
Beneficiari associati: Junta de Andalucía,
Gobierno de Aragón (Spagna)
ANTIDOTO viene realizzato con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato
L’area di progetto
Nel Parco Nazionale del Gran Sasso l’entità dell’uso illegale del veleno non è ben conosciuta. In anni recenti
si sono verificati sporadici casi di avvelenamento che hanno interessato un’aquila reale, un lupo, alcuni
cinghiali e cani da difesa. La grande estensione del Parco (143.411 ha) ed il suo territorio impervio
rendono difficoltoso il controllo dell’area.
Nei parchi limitrofi (Monti Sibillini, Sirente Velino e Abruzzo-Lazio-Molise) si verificano spesso episodi di
avvelenamento (che colpiscono grifoni, orsi, lupi e numerosi cani).
Le azioni principali
Le principali azioni previste dal progetto sono:
-L’impiego di Nuclei Cinofili Antiveleno (NCA)
per la ricerca di bocconi e carcasse
avvelenati;
-Una campagna per stimolare enti/istituzioni
ad affrontare il problema dell’uso illegale del
veleno (e formare altri NCA);
-La sensibilizzazione della popolazione contro
l’uso illegale del veleno;
-L’elaborazione di una “Strategia contro l’uso
del veleno”.
Nuclei Cinofili Antiveleno
L’azione più importante del progetto è rappresentata dall’impiego di due Nuclei Cinofili Antiveleno
(NCA) nel PNGSML e di un Nucleo Cinofilo Antiveleno in Aragona.
La Junta de Andalucía ha dato un contributo basilare al progetto che è consistito nel:
•cedere al PNGSML cinque cani addestrati alla ricerca del veleno;
•formare i due conduttori del PNGSML per l’addestramento dei cani ed il lavoro sul campo;
•formare due agenti del CFS per l’attività di investigazione e raccolta delle prove;
•formare un istruttore cinofilo del CFS, che supervisiona il lavoro degli NCA nel PNGSML.
Alcuni esemplari delle Unità Cinofile andaluse.
Nuclei Cinofili Antiveleno
Nel mese di aprile 2010 i cinque cani addestrati in Andalusia sono giunti nel PNGSML.
Da allora hanno proseguito l’attività di addestramento con i conduttori italiani, effettuata nei vari ambienti del
Parco. Ora sono in grado di individuare molte delle sostanze tossiche utilizzate in Italia per confezionare
bocconi avvelenati tra le quali carbammati (metiocarb ..), organofosforici (fosmet, diazinon..), rodenticidi
(bromadiolone, difethialone, fosfuro di zinco...), molluschicidi (metaldeide), stricnina ecc.
La cerimonia di consegna dei cani al PNGSML.
I cani del PNGSML in partenza per l’Italia.
Nuclei Cinofili Antiveleno
I due NCA del Parco sono così strutturati: uno è composto da tre cani e da un conduttore del PNGSML,
l’altro è composto da due cani e da un conduttore, sovrintendente del CFS.
I cinque cani appartengono alle razze labrador (1), pastore belga malinois (3) e border collie (1).
Nuclei Cinofili Antiveleno
L’attività dei Nuclei viene supportata dal veterinario del Parco e dagli agenti del Coordinamento Territoriale
per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato.
Il veterinario ha partecipato ad un corso di formazione presso il Centro di recupero La Alfranca (Zaragoza)
per acquisire esperienza sull’attività diagnostica di campo inerente, soprattutto, ai rapaci necrofagi.
Nell’ottobre 2010 personale dell’Istituto
Zooprofliattico delle Regioni Lazio e Toscana,
dell’Ente Parco e del CFS ha tenuto un corso di
formazione ai Responsabili dei Comandi Stazione
del CFS del Parco nell’ambito del quale sono
state illustrate le corrette procedure da adottare
nel caso di rinvenimento di bocconi o carcasse
avvelenati per quanto riguarda investigazione,
raccolta delle prove, iter giuridico.
Nuclei Cinofili Antiveleno
Gli NCA operano effettuando:
• uscite bisettimanali di controllo nel
territorio del Parco;
• interventi di urgenza in caso di
segnalazione del rinvenimento di bocconi
avvelenati o di carcasse con sospetto
avvelenamento;
• interventi in aree esterne al Parco (P.N.
Abruzzo, Lazio e Molise; P.R. Sirente Velino).
Nuclei Cinofili Antiveleno
L’attività degli NCA permette di contribuire alla conoscenza, alla prevenzione ed alla
repressione dell’uso illegale del veleno.
Individuano bocconi e carcasse avvelenati
Conoscenza del fenomeno
Eliminano la certezza dell’impunità (pubblicizzazione=deterrenza)
Bonificano le aree interessate da bocconi o
carcasse avvelenati, prevenzione di ulteriori decessi
Contribuiscono a portare alla luce un reato spesso
“sommerso” e ad individuarne i responsabili
(i cani sono in grado di scovare le sostanze tossiche anche nel
caso di perquisizione di automezzi o edifici).
Prevenzione
Repressione
Campagna di sensibilizzazione e prevenzione
Il progetto prevede una vasta campagna di pubblicizzazione dell’operatività dei Nuclei Cinofili Antiveleno,
per favorire il loro ruolo deterrente e per sensibilizzare la popolazione contro l’uso illegale del veleno.
•Distribuzione di materiale informativo
•Campagna di comunicazione partecipativa
(curata dall’Università de L’Aquila)
•Attività didattica nelle scuole
•Cartellonistica
•Automezzo ad hoc
La popolazione viene sollecitata a chiamare il 1515
del Corpo Forestale dello Stato che provvede ad
attivare i Nuclei.
Campagna per la formazione di altri NCA in Italia
ANTIDOTO vuole favorire la formazione di altri NCA in Italia attivando una campagna di sensibilizzazione
sulla problematica dell’uso illegale del veleno ed informando enti ed istituzioni sulle potenzialità dell’impiego
di NCA.
Inoltre il personale dell’Ente e del CFS è disponibile a collaborare all’addestramento di cani ed alla
formazione di conduttori per Nuclei Cinofili Antiveleno destinati ad operare in altre aree d’Italia.
Il meritato riposo di Dingo
Strategia contro l’uso del veleno in Italia
E’ stata redatta una “Strategia contro l’uso illegale del veleno in Italia” a cura dell’Istituto Zooprofilattico
delle Regioni Lazio e Toscana, con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato e dell’Ente Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Essa contiene:
•Una raccolta ed analisi dei dati disponibili sui
casi di avvelenamento di fauna selvatica e domestica
in Italia.
•Un protocollo operativo con le procedure da
attuare nel caso di rinvenimento di bocconi o carcasse
avvelenati che potrà costituire un punto di riferimento
importante per favorire l’applicazione della normativa
vigente e facilitare l’avvio ed il buon esito di
procedimenti giudiziari.
•L’analisi delle principali criticità connesse alle fasi
di indagine, repertazione, analisi clinica e
necroscopica.
La Strategia sarà ampliamente divulgata a livello
italiano.
Strategia contro l’uso del veleno in Italia
La raccolta dei dati, riguardanti il periodo 2005-2009, ha coinvolto: gli Istituti Zooprofilattici italiani, i Parchi
Nazionali, i Parchi Regionali, le Polizie Provinciali ed i CTA del Corpo Forestale dello Stato. Hanno risposto al
questionario inviato dal PNGSML:
-7 Istituti Zooprofilattici su 9 (mancano all’appello IZS di Abruzzo e Molise e IZS della Sardegna)
-9 Parchi nazionali su 24 (Stelvio, Dolomiti Bellunesi, Circeo, Foresta Casentinesi, Sibillini, Gran SassoLaga, Majella, Abruzzo Lazio e Molise, Alta Murgia)
-2 Parchi regionali su 103 (Adamello Brenta, Portofino)
Primi dati emersi:
• enorme disparità nel numero di campioni pervenuti agli IZS dalle
diverse regioni italiane;
• disomogeneità delle prove analitiche (metodiche di laboratorio e
numero di molecole ricercate);
• necessità di integrare le analisi chimiche e necroscopiche con indagini
accessorie (genetica molecolare) per identificare la matrice delle
esche, il materiale gastrico contenente il tossico ecc.;
• difficoltà di discriminare l’avvelenamento doloso da quello involontario.
Regione
N. campioni
Emilia-Romagna
867
Toscana
501
Basilicata
42
Valle d’Aosta
5
Strategia contro l’uso del veleno in Italia
•Sostanze tossiche più utilizzate (regione per regione)
Uso-gruppo
Sostanza
N. casi
Rodenticidi non anticoagulanti
Fosfuro di zinco, Stricnina, Crimidina
1.469
Pesticidi Carbammati
1.650
Organoclorurati
Endosulfan
1.394
Molluschicida
Metaldeide
1.023
Coumatetralyl, Bromadiolone, Brodifacoum, Difenacoum
980
Phorate, Parathion, Metamidofos, Diazinon
832
Permetrina
13
Pesticidi Carbammati
Rodenticidi Anticoagulanti
Pesticidi Organofosforici
Piretroidi
Strategia contro l’uso del veleno in Italia
•Distribuzione temporale degli avvelenamenti nell’arco dell’anno
Periodi critici: gennaio-marzo (mese di picco) e settembre-ottobre. Perché?
•Specie maggiormente colpite
La stragrande maggioranza dei casi di avvelenamento è
riferita a cane e gatto.
Le specie selvatiche interessate sono numerose, tra
queste figurano varie specie di rapaci (grifone, gipeto,
gufo comune, gheppio, poiana ecc.) e di mammiferi (lupo,
orso, gatto selvatico, martora, volpe, scoiattolo, faina,
istrice, riccio ecc.).
Grazie per l’attenzione
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