Società Toscana di Orticultura
La difesa dai principali parassiti e
patogeni
25 Febbraio 2012
Villa Bardini Firenze
Dr. Simone Tofani
Agronomo
Socio della Società Toscana di Orticultura
Patogeni animali
METCALFA (Metcalfa pruinosa).
• Identificazione: di origine americana è stato
segnalato per la prima volta in Italia all’inizio degli
anni ’80. Le forme giovanili, bianche, sono protette
da abbondanti produzioni cerose, di aspetto
cotonoso e di colore bianco; l’abbondante melata
provoca asfissia e fumaggine con danni per la
fisiologia della pianta. E’ un parassita ubiquitario,
colpisce tutte le piante e su quelle ornamentali
provoca anche un grave danno estetico.
Difesa
• indispensabile, a partire da maggio-giugno,
effettuare lavaggi energici e ripetuti con acqua e sali
di potassio (SBS 200K) allo scopo di asportare la
melata ed i secreti cerosi; solo a questo punto si
possono utilizzare con successo numerosi insetticidi:
Imidacloprid , deltametrina, etofenprox, piretro
biologico.
• Buoni risultati si sono avuti con i lanci di antagonisti
naturali (neodrynus tiphlocybae)
Adulto
Neanide
Neanidi ed esuvie
Adulti su rametto erbaceo
Bozzolo di Neodrynus typhlocybae
Come si presenta la pagina inferiore di una foglia
in seguito ad un attacco di metcalfa
ALEURODIDI
(Trialeurodes vapororium – Bemisia tabaci):
• Identificazione: gli adulti sono tipiche farfalline
bianche, le neanidi sono caratteristiche per
l’abbondante intreccio fioccoso di fili di cera bianca
con cui si proteggono il corpo; si sviluppano nella
pagina inferiore delle foglie e producono melata e di
conseguenza fumaggine con imbrattamento della
vegetazione e dei frutti, fotosintesi ridotta e
deperimento della pianta.
Lotta
• Chimica
In caso di forti infestazioni adottare la strategia
indicata per la metcalfa (lavaggi e poi insetticida). P.
attivi efficaci: imidacloprid, thiametoxam,
piretroidi di sintesi.
• Biologica
Lancio di insetti parassitoidi (encarsia formosa);
lancio di predatori (miridi) ; trappole
cromotropiche gialle
Adulti di t. vapororium
Adulti di t. vaporiorum e bemisia
tabaci
Encarsia Formosa nell’intento di deporre le
uova
Pupario parassitizzato a dx
Miride (macrolophus caliginosus)
MINATRICE SERPENTINA DEGLI AGRUMI
(Phyllocnistis citrella).
• Identificazione: il danno è provocato dalle
larve che scavano delle mine fogliari
nutrendosi a spese delle epidermidi; le
gallerie, dall’andamento sinusoidale, possono
nei casi più gravi provocare un’abbondante
filloptosi (caduta foglie). Le piante vegetano
stentatamente e sono più facilmente
predisposte ad attacchi di Mal secco e
infezioni batteriche.
Lotta
• la molecola più efficace risultano essere:
imidacloprid e thiametoxam , insetticidi sistemici e
persistenti (ca. 30 gg.) utilizzabili sia per via fogliare
che radicale (thiametoxam). Si consiglia un
intervento a primavera in miscela con regolatori di
crescita es. flufenuxuron. Per evitare rischi di
resistenza non effettuare più di 1-2 trattamenti
l’anno con gli insetticidi sistemici alternandoli con
lo stesso Flufenuxuron ed azadiractina (azadiracta
indica).
Foglia attaccata da p. citrella
Foglie attaccate
COCCINIGLIA DEL PITTOSPORO
(Icerya purchasi).
• Identificazione: colpisce anche agrumi e latifoglie ad alto
fusto; la “femmina” (in realtà si tratta di una specie
ermafrodita) è dotata di un voluminoso ovisacco ceroso,
percorso longitudinalmente da carenature; le neanidi di
colore arancio alla nascita si ricoprono successivamente
d’abbondante cera bianca. Il danno si manifesta sulla pagina
inferiore delle foglie e sui rami più giovani, ed è dovuto alla
sottrazione di linfa, con conseguente rallentamento dello
sviluppo delle piante e filloptosi; l’abbondante produzione di
melata imbratta la vegetazione determinando lo sviluppo
della fumaggine.
Cocciniglia (quadraspidiotus p.)
• Identificazione: il patogeno caratterizzato da
forme adulte ricoperte da «scudetto» e le
forme giovanili (neanidi) con le loro punture di
suzione provocano emissione di melata e
conseguente attacco di funghi secondari.
• Le piante colpite deperiscono per ostacolo alla
fotosintesi e eliminazione di elementi nutritivi.
Lotta
• Oli minerali bianchi a fine inverno all’1-2%,
attivati con fosforganici tipo Clorpirifos-metil ,
possono essere utili i prodotti già miscelati;
altri p. attivi efficaci sono imidacloprid e
thiametoxan
Fumaggine provocata da cocciniglia
Frutto attaccato
Evonimo con Iceria P.
Coccide
AFIDE DELLA ROSA (Macrosiphum
rosae).
• Identificazione: il danno è determinato dalle
punture di nutrizione che provocano
deformazione dei germogli e dei boccioli,
nonché dall’abbondante produzione di melata
che imbratta la vegetazione con ustioni,
asfissia e fumaggine. Di colore verdastro
normalmente vivono in colonie sui giovani
germogli e sui boccioli floreali ancora chiuso.
Lotta
• Gli interventi si effettuano alla comparsa delle
infestazioni con Imidacloprid, Thiametoxam,
Deltametrina, Piretro naturale, ecc.
• Utilizzo di insetti predatori (adalia, Crisoperla
carnea)
Adulto
Colonia di afidi
Adulto di Adalia
Larva di Adalia
Adulto di Crisoperla Carnea
TENTREDINE DELLA ROSA (Caliroa
aethiops, Ardis sulcata)
• Identificazione: le larve sono defogliatrici e
possono rodere i margini fogliari o stazionare
nella pagina inferiore bucherellando e
scheletrizzando le foglie. Nel corso dell’anno
compie 2-3 generazioni, svernando nel
terreno generalmente come larva matura.
Difesa
• utilizzare contro le larve ai primi stadi,
piretroidi si sintesi, piretro naturale,
Clorpirifos-metil, Bacillus thuringensis.
Larva di caliroa
Foglie divorate da tentredine
Tentredine su geranio
OZIORRINCO
(Otiorrynchus sulcatus, O. cibricollis).
• Identificazione: il danno è causato sia dagli
adulti sia dalle larve; gli adulti si nutrono delle
foglie rodendole in modo tipico, con profonde
erosioni marginali ed esterne con incisioni
regolari che lasciano la lamina fogliare
intensamente e vistosamente frastagliata. Il
danno causato dalle larve si evidenzia con la
distruzione delle radici e del colletto.
Lotta
• Contro gli adulti utilizzare Clorpirifos-metil,
Deltametrina e gli altri piretroidi di sintesi o
biologici; contro le larve si ottengono risultati
incoraggianti con la difesa biologica
impiegando nematodi entomopatogeni
(steirnema, eterorhabditis “Nemasys”) che
parassitizzano le larve stesse.
Adulto
Tipico danno da oziorrinco
Tripidi
frankliniella occidentalis; Heliotrips aemorroidalis
• Identificazione: i tripidi sono piccoli insetti polifagi che
provocano gravi danni alle numerose specie colpite (viburnum
tinus, azalea, rododendro, ficus, geranio, rosa, ecc.). Infestano
la pagina inferiore delle foglie e con le punture sottraggono
succhi cellulari e pigmenti clorofilliani causando diffuse
depigmentazioni dei tessuti; le foglie assumono una
colorazione bronzea e vengono imbrattate dalle numerose
goccioline escrementizie che, solidificando, si presentano
sotto forma di punteggiature dall’aspetto bituminoso.
Compiono generalmente 3-4 generazioni l’anno, con cicli di
sviluppo di 3-4 settimane.
Lotta
• Date le abitudini dei tripidi che tendono a
ripararsi tra gli anfratti delle piante ospiti o nel
terriccio, è opportuno ripetere più trattamenti
a cadenze molto ravvicinate (4-6 gg.),
bagnando molto bene la vegetazione.
Insetticidi consigliati: Acrinatrina e Spinosad.
• Lancio di insetti predatori (miridi)
Femmina adulta di Frankliniella
Heliotrips Aemorroidalis
Frankliniella occidentalis
Danno su foglia
Orius Levigatus nell’atto di predare un
tripide
Ninfa di orius nell’atto di predare un
tripide
FILLOSSERA DELLA QUERCIA (Phylloxera
quercus).
• Identificazione: il sintomo principale si evidenzia
sulle foglie con la comparsa di aree giallastre, quasi
subito necrotiche e di colore nocciola-brunastro;
queste aree disseccano ed i tessuti necrotici si
possono lacerare, lasciando le foglie più o meno
bucherellate. I germogli colpiti si atrofizzano,
bloccano lo sviluppo e le giovani foglioline si
accartocciano su se stesse; nel caso di gravi
infestazioni si può avere la defogliazione della pianta.
Lotta
• Importanti i trattamenti contro le prime forme
primaverili, al germogliamento, utilizzando
Imidacloprid, Thiametoxam, piretroidi, tutti
eventualmente attivabili con oli bianchi
Danno su foglia
PROCESSIONARIA DEL PINO (Thaumetopoea
pityocampa)
• Identificazione: caratteristico lepidottero le cui larve
defogliatrici costruiscono dei tipici e vistosi nidi
“invernali”, sulle cime delle piante; le larve sono
gregarie e si muovono spesso in fila indiana, da cui il
nome Processionaria. Il danno è determinato dalle
larve che, a seconda dell’età, o scheletrizzano le
foglie o mangiano interamente gli aghi defogliando
completamente i rametti producendo, in caso di forti
attacchi, effetti disastrosi.
Lotta
• La lotta chimica viene diretta contro le giovani larve (agostosettembre) utilizzando l’insetticida biologico Bacillus
thuringiensis , oppure i regolatori di crescita , Tebufenozide ,
Spinosad.
• Buoni risultati si ottengono con la lotta biotecnologica
impiegando le trappole a feromoni sessuali per la cattura
massale (una ogni 100 mt. di distanza) finalizzate alla cattura
dei maschi e quindi alla riduzione dei voli nuziali; nel corso
degli anni si ottiene così una diminuzione della popolazione
infestante.
• Difesa endoterapica
Nidi
Larve in attività trofica
Fillominatore dell’ippocastano
(Cameraria ohridella)
• Identificazione: l’insetto durante lo sviluppo larvale produce ampie
mine, che possono raggiungere i 4 cm. di lunghezza, all’interno
delle quali sono localizzate larve o pupe. Nella diagnosi occorre non
confondersi con il fungo Guignardia aesculi causa dell’antracnosi
dell’ippocastano. I danni e le maggiori infestazioni interessano la
parte più bassa della pianta per poi spostarsi alle foglie più alte con
il passare delle generazioni. In presenza di forti infestazioni di C.
ohridella si possono trovare diverse decine di mine per l’intera
foglia palmata, in queste condizioni l’albero può arrivare alla
completa defogliazione già nel mese di agosto e, in taluni casi,
provocare una seconda fioritura a fine estate-inizio autunno.
Queste forti infestazioni portano a una notevole riduzione
dell’attività fotosintetica con conseguente deperimento della
pianta.
Lotta
• Dalle numerose sperimentazioni eseguite si è
evidenziato che é molto importante eseguire la
raccolta e distruzione delle foglie, dove sverna
l'insetto, prima della fine dell'inverno; a questa
pratica agronomica si deve aggiungere il trattamento
endoterapico. Il trattamento va effettuato appena
dopo la fioritura e consente una protezione della
pianta per tutta la stagione.
Adulto di Cameraria Ohridella
Foglia attaccata da C. Ohridella
A sx piante non trattate
Bega del geranio
Cacyreus marshalii
• Microlepidottero, la cui larva attacca i rametti
dei gerani nei mesi di luglio ed agosto,
scavando gallerie e provocando appassimento
degli stessi.
• Insetticidi di contatto (piretrine, clorpirifos
metil), regolatori di crescita; bacillus
thuringensis
Rinchophorus ferrugineus
(punteruolo rosso delle palme)
• Segnalato per la prima volta in Italia su Phoenix canariensis a
Pt nel 2004, dal 2005 in Sicilia, Campania ed in altre regioni
dove è diffusa la p. canariensis. In Toscana dal 2004 zero
segnalazioni.
• Il Rhynchophorus ferrugineus è un coleottero curculionide
che vive all’interno della palma, dove compie interamente il
suo ciclo vitale. La femmina depone circa 300 uova distribuite
alla base delle giovani foglie, Le larve si muovono verso
l’interno della palma scavando tunnel e larghe cavità, si
possono trovare in qualsiasi parte della palma, anche al
colletto provocando morte delle piante attaccate.
Difesa
• Interventi endoterapici con abamectina e
azadiractina.
Adulto
Adulti e larve
Pianta disseccata
RAGNETTO ROSSO (tetranicus urticae e
panonycus ulmi)
• Identificazione: l’infestazione, inizia
generalmente nella parte inferiore della foglia
causando decolorazioni argento-giallastre e
poi bronzeo-brunastre, successivamente le
foglie colpite cadono. Quando l’infestazione è
massiccia si nota anche una leggera ragnatela
Lotta
• Effettuare trattamenti solo in caso di effettiva necessità allo
scopo di evitare l’abbattimento dei nemici naturali del
fitofago; in ogni caso si consiglia di utilizzare prodotti meno
tossici e più selettivi, avendo l’accortezza di usare molecole
specifiche per le forme presenti al momento dell’intervento
(ovicidi, neanicidi, adulticidi). Le molecole che consigliamo
sono il tebufenpirad, che elimina gli adulti e le neanidi ed
exitiazox che elimina le uova.
• Lancio di acari predatori (fitoseidi)
Phitoseiulus persimilis
Ragnetto rosso
Ragnetto rosso a sx e fitoseide a dx
Ragno rosso su viola del pensiero
Parassito vegetali
(Taphrina deformans)
• FOGLIE: I DANNI PIU' GRAVI SI MANIFESTANO SULLE FOGLIE APPENA
DIFFERENZIATE, CHE PRESENTANO BOLLOSITA' CHE AUMENTANO VIA VIA
DI VOLUME E TENDONO A CONFLUIRE. I TESSUTI SI ISPESSISCONO ED
ASSUMONO CONSISTENZA CARNOSA, ASSUMENDO COLORAZIONI CHE
PASSANO DAL VERDE AL GIALLO FINO AL ROSSO.
• RAMETTI E GERMOGLI : I DANNI CONSISTONO IN LESIONI PIU' O MENO
AMPIE CON COLORAZIONE GRIGIASTRA CON MARGINE ROSSASTRO
• FRUTTI : SI MANIFESTANO DELLE MACCHIE TONDEGGIANTI DI COLORE
BRUNASTRO CHE TENDONO A CONFLUIRE FRA LORO E, SE L'ATTACCO E'
PRECOCE , IL FRUTTICINO SI ACCRESCE IRREGOLARMENTE E SPESSO NON
RAGGIUNGE MATURAZIONE COMPLETA.
• DIFESA : TRATTAMENTI AD INIZIO E FINE CADUTA FOGLIE CON
BITERTANOLO+DODINA; PRODOTTI RAMEICI; A GEMMA RIGONFIA
DODINA+ BITERTANOLO.
Foglie attaccate da bolla
Pianta attaccata da bolla
Branca attaccata da bolla
CANCRO DEI RAMETTI (Fusicoccum amygdali;
Cytospora leucospora)
• LE INFEZIONI CAUSATE DA QUESTI FUNGHI COMPAIONO SUI RAMETTI DI
UN ANNO CON TACCHE ELLITTICHE BRUNE GENERALMENTE IN
CORRISPONDENZA DELLE GEMME O NELLA PORZIONE BASALE DEI GETTI.
• IN CASO DI FORTI ATTACCHI , LA MALATTIA DETERMINA IMBRUNIMENTO
DELL'INTERA CIRCONFERENZA E MORTE DELLA PARTE APICALE DEL
RAMETTO.
• SUL TRONCO E SULLE BRANCHE DELLE PIANTE COLPITE DOPO
L'IMBRUNIMENTO DEI TESSUTI PIU' ESTERNI SEGUE LA FORMAZIONE DI
VERI E PROPRI CANCRI.
• LE PIU' COMUNI VIE DI PENETRAZIONE DEL FUNGO SONO COSTITUITE
DALLE FERITE CAUSATE DA GRANDINE, DA ROTTURA ACCIDENTALE DEI
RAMI, DA TAGLI CESORI E DALLA ABSCISSIONE IN AUTUNNO DEI PICCIOLI
FOGLIARI.
• DIFESA: AD INIZIO E FINE CADUTA FOGLIE INTERVENTI CON TIOFANATE
METHIL;PRODOTTI RAMEICI; A GEMMA RIGONFIA THIOFANATE M. ;
BITERTANOLO+ DODINA
Cancro dei rametti
CORINEO
(Coryneum beiyerinkii)
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LA MALATTIA E' NOTA ANCHE COME IMPALLINATUTA O GOMMOSI PARASSITARIA.
IL FUNGO ATTACCA PREVALENTEMENTE LE FOGLIE ED I RAMI, MA PUO’ COLPIRE
ANCHE I FRUTTI
FOGLIE: SI ASSISTE INIZIALMENTE ALLA COMPARSA DI MACCHIE ROSSASTRE
DELIMITATE DA UN ALONE CLOROTICO. IN SEGUITO LE PARTI INFETTATE
NECROTIZZANO E TENDONO A DISSECCARSI, FACENDO ASSUMERE ALLA LAMINA
FOGLIARE LA CARATTERISTICA PERFORAZIONE
GERMOGLI E RAMI: LESIONI DI VARIA GRANDEZZA CHE POI SI TRASFORMANO IN
VERI E PROPRI CANCRI APERTI DA CUI GEME ESSUDATO GOMMOSO.
NORMALMENTE LE PARTI APICALI COLPITE SONO DESTINATE AD ESSICCARE.
FRUTTI: INIZIALMENTE PRESENTANO PICCOLE TACCHE ROSSASTRE CHE POI
AUMENTANO DI DIAMETRO E SI RICOPRONO DI ESSUDATO GOMMOSO.
DIFESA : GLI STESSI INTERVENTI PER LA BOLLA IN MODO PARTICOLARE
BITERTANOLO+DODINA E THIOFANATE METIL
Rametti disseccati da corineo
Rami secchi su branca principale
Attacco su frutticino
MONILIE
(Monilia fructigena e Laxa)
• ATTACCANO SIA POMACEE CHE DRUPACEE CON SINTOMATOLOGIE PRECISE
E COLPISCONO FRUTTI E GIOVANI GERMOGLI.
• FRUTTI : GLI ATTACCHI PROVOCANO TIPICI MARCIUMI MOLLI CON
EVENTUALE MUMMIFICAZIONE SUCCESSIVA.
• RAMETTI E GERMOGLI I DANNI CONSISTONO IN FORMAZIONI DI CANCRI
LOCALIZZATI E DISSECCAMENTO DELLA PARTE APICALE: IN QUESTO CASO L’
INGRESSO DEL FUNGO AVVIENE DURANTE LA FASE DI FIORITURA.
• DIFESA : A GEMMA RIGONFIA CON CIPRODINIL+ FLUDIOXONIL;
FENEXAMIDE; CIPROCONAZOLO; BOSCALID + PYRACLOSTROBIN. PRIMA
DELLA RACCOLTA CON CIPROCONAZOLO ( 3 GIORNI DI CARENZA );
FENEXAMIDE ( 3 GIORNI DI CARENZA ); BOSCALID + PYRACLOSTROBIN ( 3
GIORNI DI CARENZA)
Muffa a circoli
Muffa a circoli
TICCHIOLATURA
(Venturia i. e Venturia p.)
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E' LA PIU' GRAVE MALATTIA CRITTOGAMICA DELLE POMACEE, ATTACCANDO FIORI,
FOGLIE E FRUTTI
FOGLIE: SULLE PAGINE SUPERIORI APPAIONO MACCHIE IRREGOLARI DI COLORE
BRUNO-VERDASTRO. LE MACCHIE PASSANO POI AD INTERESSARE LA PAGINA
INFERIORE, ASSUMENDO COLORE PIU' SCURO ED ASPETTO VELLUTATO: LE ZONE
COLPITE DISSECCANO E LE FOGLIE CADONO ANTICIPATAMENTE
RAMI : SOLO RARAMENTE SONO ATTACCATI, PRESENTANO PROTUBERANZE
SPACCATE LONGITUDINALMENTE
FRUTTI: IN QUALUNQUE STADIO DI SVILUPPO SI PRESENTANO GLI STESSI SINTOMI
DELLE FOGLIE. IN CASO DI ATTACCHI PRECOCI SI POSSONO MANIFESTARE
MALFORMAZIONI, SPACCATURE E CADUTA ANTICIPATA
TABELLA DI MILLS
DIFESA :DAL GERMOGLIAMENTO IN POI IN BASE ALL’ANDAMENTO CLIMATICO CON
PENCONAZOLO, KRESOXIM-METIL, DIFECONAZOLO, CIPRODINIL, METIRAM,.
BOSCALID+KRESOXIM-METIL.
pagina superiore di melo attaccata da
peronospra
Ticchiolatura su pagina inferiore
Frutto di pera attaccato da ticchiolatura
OCCHIO DI PAVONE
(Spilocaea o.; Cycloconium O.)
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E' LA MAGGIORE AVVERSITA' CRITTOGAMICA DELL'OLIVO NELLA NOSTRA
REGIONE CON DANNI PRINCIPALMENTE A CARICO DELLE FOGLIE , MA COLPISCE
ANCHE I FRUTTI
FOGLIE : COMPARSA DI AREE CIRCOLARI BRUNASTRE SULLA PAGINA SUPERIORE
CON DIAMETRO DI POCHI MILLIMETRI SINO A RAGGIUNGERE I 10 - 12
MILLIMETRI; LE LESIONI SONO TIPICAMENTE CIRCONDATE DA UN ALONE
GIALLASTRO ED AL CENTRO SI NOTA UNA ZONA BRUNA A VOLTE CIRCONDATA DA
ALONE VERDASTRO.
LE AREOLE COMPAIONO DA FINE INVERNO E SI ESPANDONO FINO ALLA FINE
DELLA PRIMAVERA E CAUSANO LA CADUTA DELLE FOGLIE COLPITE
FRUTTI :VERSO LA MATURAZIONE DELL'OLIVA SI MANIFESTANO TACCHE
BRUNASTRE, DEPRESSE, DI POCHI MILLIMETRI E RICOPERTE DA EFFLORESCENZA
GRIGIASTRA. I FRUTTI SONO DESTINATI A CADERE OD A MANIFESTARE UN
MINOR CONTENUTO IN OLIO
DIFESA : INTERVENTI RAMEICI A APRILE ED A SETTEMBRE
Spilocaea oleaginea
Occhio di pavone
Sintomi su foglia
CERCOSPORA o “PIOMBATURA”
(Mycocentrospora cladosporioides)
• Il fungo attacca principalmente l’apparato fogliare; Intensi
attacchi sono causa di elevate defoliazioni
• Sulla pagina superiore delle foglie si evidenziano aree
giallastre che successivamente necrotizzano
• Sulla pagina inferiore si evidenzia una colorazione grigio
plumbea causata dalla vegetazione del fungo.
• Può colpire anche rametti e drupe dove si evidenziano piccole
tacche bruno-rossastre più o meno depresse.
• Particolarmente sensibili le cv. Frantoio e moraiolo
• Difesa: trattamenti cuprici e buona pratica agronomica
Piombatura ed occhio di pavone
FUMAGGINE (Capnodium , Cladosporium ,
Alternaria, ecc)
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E' UNA ALTERAZIONE CAUSATA DALLA FORMAZIONE SU FOGLIE , RAMI E FRUTTI,
DI UNO STRATO NERASTRO DI MICELIO, CHE CONFERISCE AGLI ORGANI
ATTACCATI UN ASPETTO FULIGGINOSO, RESPONSABILE DELLA RIDUZIONE DELLA
FOTOSINTESI E DEGLI SCAMBI GASSOSI.
IL MICELIO ED ALTRE STRUTTURE (CONIDI E RAMI CONIDIOFORI)
APPARTENGONO A DIVERSE SPECIE FUNGINE CHE NON HANNO ALCUN DIRETTO
RAPPORTO DIRETTO CON LA PIANTA OSPITE, UTILIZZANDO IL SUBSTRATO
NUTRITIVO COSTITUTO DALLE SOSTANZE ZUCCHERINE (MELATA) PRESENTI SULLE
PARTI DELLA PIANTA.
LA MELATA PUO'PRESENTARE DUE ORIGINI
MELATA FISIOLOGICA DERIVATA DA UNO STRESS DELLA PIANTA CONSEGUENTE
AD ESEMPIO AD UN ECCESSO DI CONCIMAZIONI OD ERRORI DI POTATURA
MELATA PARASSITARIA COSTITUITA DAGLI ESCREMENTI ZUCCHERINI DI
COCCINIGLIE
DIFESA : LAVAGGI CON SAPONI POTASSICI E PRODOTTI A BASE DI RAME
Verticillosi (verticilllum dahliae)
• E’ un fungo ubiquitario che vive nel terreno
• Attacca piante da orto e da frutto
• Si localizza nei vasi ed impedisce il passaggio
di acqua dalle radici alle foglie, causando un
disseccamento improvviso nei mesi più caldi
• Ad oggi non esistono rimedi efficaci
Attacco di verticillum
Particolare
Attacco su ramo
PERONOSPORA
(Plasmopara viticola)
• PUO' COLPIRE TUTTE LE PARTI VERDI :FOGLIE, GRAPPOLI E TRALCI.
• PARTICOLARMENTE PERICOLOSO SI MOSTRA L'ATTACCO AL GRAPPOLINO (
CHE PUO’ AVVENIRE DALLA PREFIORITURA E PROTRARSI FINO A FINE
FIORITURA) , CHE ASSUME ASPETTO CONTORTO AD "S" E COLORAZIONE
BRUNASTRA. SUCCESSIVAMENTE IN CONDIZIONI DI ELEVATA UMIDITA’ SI
RICOPRE DI UNA MUFFETTA BIANCASTRA.
• NEI CASI IN CUI L’INFEZIONE SI MANIFESTI TARDIVAMENTE NON COMPARE
NESSUNA MUFFA, MA GLI ACINI SUBISCONO UNA FORTE DISIDRATAZIONE
, IMBRUNISCONO E DISSECCANO ( P. LARVATA )
• L'ATTACCO SULLE FOGLIE E' CARATTERIZZATO DA MACCHIE TRASLUCIDE DI
TIPO CLOROTICO ( DETTE "MACCHIE D'OLIO" ) E PUO' PORTARE A PARZIALE
O TOTALE DISSECCAMENTO DELLA FOGLIA CON RIDUZIONE DELLA
SUPERFICIE FOTOSINTETIZZANTE.
• L’ATTACCO SUI GERMOGLI ERBACEI SI EVIDENZIA CON ALLESSATURE ED
IMBRUNIMENTI.
peronospora su pagina inferiore
Pianta attaccata da peronospora
Su grappolo
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REGOLA DEI TRE DIECI NECESSARIA PER L’INFEZIONE PRIMARIA:
LA TEMPERATURA SI DEVE MANTENERE SOPRA I 10 GRADI CENTIGRADI.
LA LUNGHEZZA DEI GERMOGLI DEVE ESSERE DI CIRCA 10 CM.
LA PIOVOSITA’ DEGLI ULTIMI UNO O DUE GIORNI DEVE ESSERE STATA DI
ALMENO 10 MM. DI ACQUA.
PERIODO DI INCUBAZIONE : TEMPO CHE PASSA DALLA INFEZIONE ALLA
COMPARSA DEI SINTOMI (MACCHIA D’OLIO )
INFEZIONE PRIMARIA: L’INFEZIONE DOVUTA AI GERMI SESSUATI SVERNANTI.
INFEZIONE SECONDARIA : QUELLA DETERMINATE DAI CONIDI ( PIU’
PERICOLOSE ).
LOTTA: DALLE CONDIZIONI INFETTANTI IN POI CON ANTIPERONOSPORICI
CITOTROPICI + PARTNERS ( DIMETOMORF; CIMOXANIL; FENAMIDONE);
SISTEMICI + PARTNERS (IPROVALICARB; METALAXYL M, FLUOPICOLIDE);
STIMOLANTI DI RESISTENZE ( PHOSETIL AL.) E DI CONTATTO ( RAMEICI)
Peronospora su foglia
Peronospora su grappolo
OIDIO
(Uncinula necator,Oidium tuckeri)
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L'OIDIO E' UNA AVVERSITA' CHE ATTACCA
LE FOGLIE ( DOVE COMPAIONO AREE GRIGIASTRE, POLVERULENTE, CON IL LEMBO
CHE SI INCRESPA E SI ACCARTOCCIA VERSO L'ALTO)
I TRALCI CHE SONO ATTACCATI SOPRATTUTTO NELLA FASE ERBACEA DOVE SI
MANIFESTANO ESTESE LESIONI NECROTICHE EVIDENTI ANCHE QUANDO IL TRALCIO
LIGNIFICA
GLI ACINI (DOVE I DANNI PROVOCATI SONO MAGGIORI: GLI ACINI APPENA
FORMATI VANNO INCONTRO A COLATURA; QUELLI PIU' SVILUPPATI SONO
SOGGETTI A SPACCATURA. SU QUESTI DANNI POSSONO POI INSTAURARSI
INFEZIONI BOTRITICHE.)
GLI ATTACCHI ESCLUSE LE INFEZIONI PRIMAVERILI DA MICELIO SVERNANTE O DA
ASCOSPORE DEI CLEISTOTECI, AVVENGONO IN ESTATE CON TEMPERATURE
OTTIMALI DI 25-26 GRADI CENTIGRADI.
LE PIOGGE OSTACOLANO LA DIFFUSIONE DEL PATOGENO.
LOTTA : GERMOGLI 5 CM:MEPTYLDINOCAP; DAI SUCCESSIVI INTERVENTI: I.B.E(
PENCONAZOLO; TEBUCONAZOLO); STROBILURINE;QUINOXIFEN;SPIROXAMINA;
METRAFENONE;BUPIMIRATE;ZOLFO
oidio su grappolo
Oidio su acini
MUFFA GRIGIA
(Botrytis cinerea)
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E' UN FUNGO RESPONSABILE DI GRAVI ALTERAZIONI A CARICO DI TUTTI GLI ORGANI AEREI,
FAVORITO DAL CLIMA MOLTO UMIDO E PIOVOSO E IN QUELLE FORME DI ALLEVAMENTO
NELLE QUALE E' RIDOTTA LA CIRCOLAZIONE DELL'ARIA PER L'ABBONDANTE VEGETAZIONE.
FOGLIE: MACCHIE CLOROTICHE GENERALMENTE IN PROSSIMITA' DEL MARGINE FOGLIARE,
CHE CON IL PASSARE DEL TEMPO DISSECCA ASSUMENDO COLORE BRUNASTRO E
RICOPRENDOSI DI EFFLORESCENZE FUNGINE.
TRALCI: PRESENTANO IMBRUNIMENTI DELLA PARTE DISTALE SEGUITI DA NECROSI CON
MORTE DELLA PARTE SOPRASTANTE
INFIORESCENZE: AVVIZZIMENTO E SUCCESSIVO DISSECCAMENTO
GRAPPOLI: DOVE I DANNI RISULTANO MAGGIORI POSSONO ESSERE ATTACCATI AL
PEDUNCOLO, CON AVVIZZIMENTO E CADUTA DELL'INTERO GRAPPOLO, ED ATTACCHI AGLI
ACINI DOVE SI SVILUPPA LA CARATTERISTICA MUFFA GRIGIA CAUSA DI UN MARCIUME MOLLE
( CHE IN PRESENZA DI UN SUCCESSIVO CLIMA SECCO PORTA A MUMMIFICAZIONE
DELL'ORGANO)
INFEZIONI CON REGOLA DEI DUE 15:
TEMPERATURA MEDIA DI 15 GRADI CENTIGRADI
PERIODO DI BAGNATURA DI ALMENO 15 ORE
LOTTA: IN PRE-CHIUSURA GRAPPOLO
CIPRODINIL+FLUDIOXONYL;FENEXAMIDE;MEPANYPIRIM;PYRIMETHANYL; BOSCALID
botrite su grappolo
MAL BIANCO DEL LAUROCERASO
(Spherotheca pannosa)
• Identificazione: col nome mal bianco si indicano una serie di
patogeni fungini che colpiscono, con sintomi simili, numerose
specie (rosa, evonimo, maonia, lagestroemia, ortensia, azalea,
rododendro, ecc.). Nel caso del lauroceraso si manifesta sulle
foglie e sui germogli con macchie farinose biancastre; le foglie
giovani si accartocciano, disseccano e cadono, il lembo
presenta numerose perforazioni e il margine appare
profondamente frastagliato. Maggiormente colpite sono le
piante allevate a siepe, lautamente concimate con azoto,
ubicate in posizioni ombreggiate, su terreni argillosi e mal
drenati.
Lotta
• Si consiglia di iniziare i trattamenti in
primavera con cadenza preventiva di 15-20
gg.; le molecole utilizzabili sono numerose e si
consiglia di alternare il loro utilizzo: Zolfo
bagnabile (Tiovit) e polverulento, Penconazolo
(Topas 10 ec), Tetraconazolo (Domark),
Tebuconazolo (Folicur).
Foglie colpite da oidio
Oidio su lauroceraso
Oidio su Mahonia
TICCHIOLATURA
(Venturia, Marssonina, Diplocarpon ecc.)
• Identificazione: si sviluppa su ospiti diversi (rosa,
biancospino, pioppo, pyracantha, ecc.) con
sintomatologie abbastanza simili; sulla pagina
superiore delle foglie compaiono delle macchie
nerastre che spesso tendono a confluire, provocando
l’annerimento di gran parte della superficie fogliare.
L’esito finale della malattia è generalmente una
defogliazione, più o meno intensa con indebolimento
generale della pianta e forzato rigermogliamento.
Lotta
• La lotta agronomica tende ad abbassare il
potenziale di inoculo con l’asportazione e la
distruzione dei materiali fogliari infetti caduti
a terra, alla base delle piante. I trattamenti
chimici vanno ripetuti a seconda
dell’andamento stagionale, con turni talvolta
anche molto ravvicinati utilizzando rameici,
penconazolo, tetraconazolo, metiram ecc.
Attacco su foglia
CANCRO DEL CIPRESSO (Seiridium
cardinale).
• Identificazione: i primi sintomi della malattia si
evidenziano con la comparsa di un’alterazione
cromatica bruno-rugginosa sulla scorza,
specialmente dei giovani fusti o dei rami laterali; la
scorza diviene depressa, in corrispondenza di queste
alterazioni cromatiche i tessuti si lesionano formando
dei veri e propri cancri longitudinali, da cui esce
resina. Spesso la diagnosi viene fatta quando la
malattia è in fase avanzata e manifesta i primi
sintomi sulla vegetazione con disseccamenti e
arrossamenti della chioma che rimane verde solo
all’esterno.
Lotta
• I migliori risultati si sono ottenuti utilizzando
cloni certificati resistenti ottenuti attraverso le
tecniche di miglioramento genetico; gli
interventi chimici risultano spesso inefficaci e
hanno senso solo se effettuati in via
preventiva o nei primissimi stadi di sviluppo
della malattia. Prodotti consigliati: Sali
rameici, Fosetil-Al, Tiofanate-metil (Enovit
metil).
Primi sintomi
Danni sul fusto
Tipico sintomo con la “punta” secca
RUGGINE DEL GERANIO (Puccinia
pelargonii)
• Identificazione: si manifesta sulle foglie con
macchie clorotiche, nella pagina superiore,
che tendono a confluire ed a necrosare
provocando la formazione di ampie aree con
disseccamenti e filloptosi; sulla pagina
inferiore delle foglie si formano pustole
brunastre circondate da un alone più chiaro, di
aspetto polverulento, disposte in modo da
formare delle zonature.
Lotta
• I fungicidi più efficaci sono quelli consigliati
per mal bianco e ticchiolatura Penconazolo,
Tetraconazolo, Ciproconazolo eventualmente
miscelati con prodotti di copertura tipo
Metiram e prodotti a base di rame (ossicloruri,
idrossidi e solfati)
Macchie sulla parte superiore delle
foglie
NECROSI DEI FIORI DELLA CAMELIA
(Sclerotinia camelliae)
• Identificazione: sui fiori colpiti si nota la comparsa, a
livello dei petali, di macchie brunastre seguite da un
inscurimento dell’intera corolla e da un suo marcato
avvizzimento; generalmente i fiori colpiti cadono. A
livello del colletto e sulle radici si notano marcati
imbrunimenti e marciumi con micelio biancastro.
Quest’ultima sintomatologia è favorita da ristagno di
acqua a livello del substrato, mentre la
sintomatologia sui fiori è favorita da elevata umidità
a livello della vegetazione con prolungata bagnatura
durante la fioritura.
Lotta
• Si consigliano trattamenti in prefioritura e con
boccioli fiorali in fase di apertura impiegando
Ciprodinil+Fludioxonil, Iprodione , Tiofanatemetil .
Danni su fiori
Danno su foglia
MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI
(Phytophtora cinnamoni)
• Identificazione: colpisce frequentemente le acidofile
(rododendro, erica, azalee, camelie), cupressacee,
tasso, ecc.; i sintomi si evidenziano sul colletto
(imbrunimento e marcescenza), sulla chioma
(germogli grigio-verde che appassiscono) e sulla
pianta che manifesta un generale deperimento con
disseccamenti e defogliazione della parte interna. I
principali vettori della malattia sono i terricci non
sterilizzati ed il materiale di propagazione infetto.
Lotta
• Da un punto di vista agronomico bisogna
evitare gli eccessi nelle bagnature e
distruggere il materiale infetto. La difesa
chimica si effettua preventivamente con
Fosetil-Al e Rame e curativamente con
Metalaxil effettuando trattamenti fogliari e
radicali ravvicinati nel caso di forti attacchi.
Phitophtora su lavanda
Phitophtora su salvia
Virosi su rosa
Fenomeni di resistenza
• Il termine di resistenza viene usato quando in
una popolazione compaiono e si diffondono
individui non sensibili al farmaco
• La resistenza incrociata
FITOTOSSICITA’
Tossicità per le piante trattate rispetto al
principio attivo: può manifestarsi sotto forma
di:
• necrosi marginali
• defogliazioni
• ustioni
Fisiopatie
• Danni da eccessi o carenze idriche
Foglia di anthurium danneggiata da
eccesso idrico
Danni da fitotossicità
•
•
•
•
Da erbicidi
Per sovradosaggio
Per incompatibilità della miscela
Per eccesso di salinità nella soluzione
circolante
Vite danneggiata da erbicida
Società Toscana di Orticultura
La difesa dai principali parassiti e patogeni
Grazie della attenzione!
25 Febbraio 2012
Villa Bardini Firenze
Dr. Simone Tofani
Agronomo
Socio della Società Toscana di Orticultura
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