CON L’INTERVENTO
DEL SEGRETARIO
GENERALE DELL’UGL
RENATA POLVERINI
IL
CONVEGNO
NAZIONALE
DEI
PENSIONATI
DELL’UGL
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IL CONVEGNO
Il Segretario Nazionale della Federazione Pensionati, Corrado
Mannucci, ha aperto i lavori portando a conoscenza della folta platea
dell’auditorium della sede centrale dell’INPDAP di Roma i molti auguri di
buon lavoro pervenuti, primo fra tutti quello del Presidente della
Camera dei Deputati, on.Fausto Bertinotti, quelli dell’on. Alfredo
Biondi, del Presidente della Federpensionati/Coldiretti, Danilo Elia, del
sen. Luigi Ramponi, del Presidente del Gruppo Misto del Senato, sen.
Nello Formisano, del sen. Valerio Carraio, dell’on. Francesco Amoroso,
vice Presidente della commissione lavori pubblici della Camera dei
Deputati, del presidente del CIV/INPS, Franco Lotito, dell’on. Sergio
Marchi, Consigliere comunale di Roma, del Segretario generale dello
SPI-CGIL, Betty Leone, del dr. Alessandro Lombardi, Presidente
dell’ENAV, del senatore Russo Spena, del sen. Alfredo Mantovano,
del Presidente del CIV-IPSEMA, Giancarlo Fontanelli, dell’on. Gennaro
Migliore, del coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi.
Da segnalare fra le molte presenze, quelle di Donna Assunta
Almirante, di Domenico Fresilli (Segretario confederale UGL), del sen.
Monteleone, di Arnaldo Bello (Capo ufficio stampa della CISAL), dei
Consiglieri dr. Paolini e avv. Colucci del CDA dell’INPDAP, di Mario
Assogna, Consigliere del CIV-INPDAP, di Carlo Marino, Segretario
UDEUR/INPDAP, di Pietro Fasano (dirigente Unione Difesa Pensionati)
del dr. Giovanni Tel (della FENACOM), del dr. Mario Barbini (dirigente
Pensionati ACLI), dei sigg. Maurizio Torchio e Pitzoi (Pensionati ACLI),
oltre a numerosi dirigenti dell’INPDAP, dell’INPS, dell’UGL e dell’ENAS
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STRALCIO DELL’APPLAUDITO INTERVENTO
DEL SEGRETARIO GENERALE DELL’UGL RENATA POLVERINI
“Sono particolarmente affezionata alla Federazione dei pensionati;
l’UGL è un grande esempio di patto generazionale avendo avuto la
capacità, come chiedeva Mannucci, di coniugare l’esperienza dei più
anziani con l’innovazione che i giovani possono portare.
Nella nostra Confederazione giovani e anziani hanno trovato una
giusta collocazione contribuendo entrambi alla crescita della
organizzazione.
Abbiamo avviato un processo di ringiovanimento della classe
dirigente senza perdere nemmeno un anziano.
Allo stesso tempo abbiamo dato nuovo vigore al sindacato con
persone più giovani conservando il patrimonio di storia, di valori e di
affetto che lega la nostra confederazione.”
“Questo convegno si svolge all’indomani dell’ennesimo incontro a
Palazzo Chigi in cui però non si è ancora avuto il coraggio di discutere di
pensioni.
In Italia ci sono le pensioni più basse d’Europa.
Il 50 per cento dei pensionati percepisce intorno o meno di 500
euro. Tutto ciò è inaccettabile.”
“Abbiamo poi un problema che assilla i giovani ed i lavoratori
precari dal futuro pensionistico quanto mai incerto, e ai quali si
dovrebbe dare un segnale; di questo passo rischiano di non avere né una
pensione pubblica né una complementare.”
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“Quest’anno l’UGL festeggia il Primo Maggio a Bologna dedicando
la Festa del Lavoro proprio alle stragi che si consumano nei luoghi di
lavoro, dando una risposta in più (oltre all’impegno che profondiamo
ogni giorno contro questa emergenza) agli appelli del Presidente della
Repubblica e del Santo Padre.”
“Abbiamo portato a Roma 70.000 persone per protestare contro il
governo, perché non è stato dato niente, in termini concreti, ai
lavoratori ed ai pensionati ed è addirittura lievitata in modo
insostenibile la tassazione locale, così come molte altre voci di spesa,
quali l’assicurazione, il bollo auto, il canone RAI che tutti -compresi i
pensionati - pagano, a dimostrazione che avevamo ragione a protestare
– unici – contro la manovra finanziaria.”
“Vedo con piacere in ogni parte d’Italia molti pensionati che ci
seguono non solo nelle battaglie per i loro diritti, ma anche in quelle che
riguardano i lavoratori.”
“C’è da parte nostra la volontà di dare anche ai pensionati un
segnale forte e creare un futuro certo per i nostri figli che sono anche
i vostri nipoti.”
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SINTETICAMENTE ILLUSTRATO I CONTENUTI DEL “LIBRO NERO
SULLA CONDIZIONE DEGLI ANZIANI E DEI PENSIONATI”.
“Come nasce la mia relazione?
Un anno fa abbiamo messo a punto un Libro Nero sulla condizione
degli anziani e dei pensionati.
Perché un Libro Nero? Perché contiene tutte le nefandezze
consumate ai danni degli anziani e dei pensionati.
Quando si parla dei problemi degli anziani, si parla soltanto degli
aumenti della pensione: aumentiamo 80/50 euro ed il problema è (per gli
altri) risolto.
Non è così che ci si deve comportare perché aumentate le
pensioni di pochi euro, il giorno dopo
i commercianti aumentano
immancabilmente i prezzi ed il problema resta irrisolto anche sotto
l’aspetto economico; in pratica, gli aumenti vanno a favore di chi vende
e non di chi compra.
Dobbiamo affrontate i veri problemi con quanto è scritto e
proposto in questo documento (che manca, rispetto all’originale, della
parte riguardante il rapporto anziani/sanità pubblica, che affronteremo
con un secondo convegno in autunno).
In Italia ci sono diritti per tutti, meno che per i pensionati e per
gli anziani?
Sembra che noi non abbiamo diritto ad alcun diritto. E invece i
nostri diritti sono ben sanciti dalla nostra Costituzione in più articoli.
Ma si tratta di una serie di norme di cui nessuno tiene conto.”
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“C’è poi il capitolo dedicato ad una realtà che – a mio avviso – non
può essere ignorata; non c’è più l’anziano vestito di scuro o la donna
vestita di nero che stanno davanti al camino in attesa di morire.
Gli anziani di oggi hanno voglia ed il diritto di vivere. Sentono il
bisogno di stare in mezzo alla gente, di apprendere, di uscire dai
ristretti ambiti familiari, di farsi valere.
Invece fa comodo a molti – a troppi – credere che l’anziano sia
soltanto un rottame, spremuto da una vita di lavoro e, quindi, da
abbandonare.
Uomini e donne in pensione possono essere veramente dei maestri
di vita anche per chi vuole imparare a lavorare; pensate – ad esempio agli artigiani: oggi non se ne trovano più; sono mestieri che vanno
scomparendo perché nessuno li insegna più.
Ci sono poi in Italia due tipi di anziani: quelli che fanno politica
ad alto livello, che non hanno mai brillato – e non brillano – per la loro
giovinezza anagrafica ma vengono sempre definiti “capaci, lucidi come
pochi altri, saggi e così via.
Gli altri, noi, siamo coloro che non si decidono a morire soltanto
per fare un dispetto agli Istituti previdenziali ed alla Sanità di Stato.
Ma non esistono, per noi due tipi di anziani.
Esistono gli anziani e basta. Si può essere bravi a vent’anni come
a novanta, così come si può essere imbecilli a novant’anni o a venti anni.
Non è l’età che determina la qualità, ma ciò che ognuno è capace
di realizzare concretamente.
Nella cartella che vi ho consegnato troverete un mio intervento
presso una commissione parlamentare dove ho affrontato il problema del
lavoro e delle capacità degli anziani.”
Mannucci ha poi voluto ringraziare Donna Assunta Almirante
perché è ancora una volta presente ad una nostra manifestazione e ci
ricorda Giorgio Almirante; quando ci fu la sciagurata abolizione della
scala mobile, uno dei pochissimi leader che si battè contro il
provvedimento fu proprio lui, come sempre a fianco dei lavoratori e dei
pensionati.
“C’è poi il capitolo “riforma delle pensioni” che, guarda caso,
riguarda sempre le “nostre” e mai quelle di chi vuol riformarle.
E che dire dell’esempio che viene dall’alto?
Noi non possiamo accettare – come denunciamo da tanti anni che i parlamentari vadano in pensione dopo due anni e mezzo di mandato
e versando, a sessant’anni, una manciata di contributi volontari per altri
trenta mesi, pagandoli addirittura in sessanta rate.”
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“Sarebbe anche il caso di mettere mano a certe pensioni da
nababbi.
Si dice che derivano dai contributi versati.
E’ vero, ma se fai il dirigente dello Stato e ricevi una valanga di
milioni al mese, come abbiamo documentato in altra sede fin dal 1988,
quando presentai un esposto alla procura della Repubblica per chiedere
una indagine mirante a chiarire in base a quali criteri venivano fin da
allora assegnati dallo Stato certi stipendi, il gioco è semplice!
Inutile dire che non ho mai avuto alcuna risposta.”
“C’è poi la battaglia contro la nostra previdenza pubblica che ha
certamente molti torti ma anche un pregio: quando fu istituito l’INPS
nel 1935 (e non nel 1898, come continua ad affermare l’Istituto) i
legislatori di allora vollero mettere a punto un meccanismo che –
utilizzando i versamenti mensili dei lavoratori e delle aziende – potesse
assicurare agli anziani quel minimo indispensabile per continuare a
vivere.
La guerra contro la previdenza pubblica in favore delle
assicurazioni private è scandalosa e – se fosse vinta dagli altri farebbe anche la felicità delle aziende che non dovrebbero più versare
la quota di loro pertinenza.
Ma se venisse cancellata la previdenza pubblica, si otterrebbe il
bel risultato di costringere lo Stato a pagare, fra pochi anni, un numero
considerevole di “assegni sociali” ad un notevole massa di cittadini privi
di ogni sostentamento, senza aver prima incassato un solo euro!”
“Le pensioni d’annata sono un altro scandalo che nessuno riesce ad
eliminare definitivamente.”
“Un premio speciale dovrebbe essere poi dato all’ISTAT che ha il
coraggio di affermare che l’inflazione reale è all’1,7%.”
“Bisogna anche chiarire una volta per tutte ciò che è assistenza
e ciò che è previdenza.
Mi sono battuto in tal senso per otto anni, quasi da solo, quando
ero consigliere del CIV-INPS; mi si rispose – e mi si risponde – che la
separazione fra le due voci c’è già.
Ed è vero, ma soltanto formalmente, perché molte uscite
classificate falsamente come previdenza, sono invece da addebitare
all’assistenza che deve essere a carico dello Stato.
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Abbiamo chiesto la riclassificazione di tutte le uscite, ma
inutilmente.
Nel 1997, il CIV-INPS potè accertare che – già allora – c’erano
voci per 17 mila miliardi di lire considerate previdenza che, invece,
erano assistenza.
Con buona pace del presunto deficit dell’INPS.”
“Un altro argomento in voga anni or sono era la famosa “gobba”
previdenziale che avrebbe mandato in rovina gli enti previdenziali. Nel
2001 ne denunciai in un pubblico convegno l’inesistenza; oggi, non se ne
parla più!”
“Sarà anche bene ricordare che l’unico atto in favore dei
pensionati è stato compiuto dal precedente Governo, quando ha
aumentato ad un milione delle vecchie lire le pensioni più basse. Ma,
anche in questo caso, ha commesso un’ingiustizia escludendo quanti
avevano da 65 a 70 anni.
È un’ingiustizia che bisogna riparare.”
“Anche il cumulo delle pensioni per i pensionati con assegni da
fame è vietato, mentre i parlamentari possono cumulare tutto per cifre
ben maggiori.
Ci sarà mai qualcuno che vorrà metterci mano?”
“Anche la pensione alle casalinghe deve essere rivista, dal
momento che l’importo delle rate da pagare è piuttosto alto e che
quindi conviene non pagare ed aspettare … l’assegno sociale!”
“Un altro problema da affrontare è quello delle trattenute per
indebiti
E’ giusto rivalersi sui pensionati che hanno fornito dati falsi, ma è
inaccettabile che vengano effettuate trattenute – specialmente nel
pubblico impiego
- a quanti si sono visti arrivare ingiunzioni di
pagamento per aver percepito inconsapevolmente pensioni provvisorie
(magari per quindici anni) con importi superiori al dovuto, stabiliti
direttamente dagli enti previdenziali.
I pensionati non devono pagare per gli altrui errori!”
“Anche il meccanismo che regolamenta le pensioni di invalidità è
da rivedere.
Chi ha diritto all’assegno non può aspettare anni.
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Su questo argomento stiamo preparando un ricorso alla Corte
dell’Aja.”
“Abbiamo chiesto che venga studiato un sistema per consentire ai
pensionati di effettuare acquisti rateali, specialmente per le protesi,
con piccole trattenute sulle pensioni.
Sembra sia impossibile, mentre leggiamo di rateizzazioni delle
tasse per 23 anni da parte delle Agenzie per le entrate a Società
Sportive e private.”
“Anche i cosiddetti “volontari” andrebbero monitorati, visto che
troppi ne hanno fatto una vera occupazione “primaria”, diversamente da
quanti
- meritoriamente – dedicano parte del loro tempo libero
all’assistenza degli anziani e dei disabili.”
“Le attività motorie sono importanti per gli anziani.
Non sarebbe male utilizzare i diplomati dell’ex ISEF per far fare
ginnastica – in palestre convenzionate – perché un anziano “sano” costa
alla sanità pubblica molto meno di uno malato.”
“La voglia di sapere e di conoscere degli anziani potrebbe essere
agevolata utilizzando i molti insegnanti disoccupati in corsi pomeridiani
nelle scuole statali, inutilizzate nel pomeriggio, così come sarebbe bene
organizzare – sulla rete della TV di Stato - corsi elementari per
insegnare l’uso del computer, uno strumento formidabile per avvicinare
all’informazione ed alla cultura anche quanti vivono nei più sperduti
villaggi d’Italia, sulla falsa riga di quanto fece – con la Rai – il
compianto maestro Manzi che – come i più anziani ricorderanno insegnò a leggere ed a scrivere a milioni di italiani.
Anche le aziende potrebbero agevolare l’iniziativa, mettendo in
vendita computer a bassissimo costo e tutt’altro che sofisticati, studiati
apposta per gli anziani.”
“Anche le badanti vanno messe sotto controllo, inserendole in un
elenco nazionale che certifichi almeno il loro nome e cognome, l’età, la
loro competenza, al fine di evitare che gli anziani cadano vittime di
personale che è cortesia definire poco qualificato.”
Mannucci ha poi illustrato i capitoli del Libro Nero dedicati alle
vacanze dei pensionati, agli anziani abbandonati vergognosamente da
certi familiari, a quelle case di riposo che sono tali soltanto nella
denominazione e che soltanto la guardia di Finanza meritoriamente
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controlla, insieme ai Carabinieri ed alla Polizia; ma si potrebbe fare
molto di più.
Dopo aver letto il nostro “Libro Nero” – ha concluso Mannucci –
nessuno potrà più dire “non sapevo…”
Sono inoltre intervenuti nel dibattito:
-
Ing. Marco Staderini, Presidente dell’INPDAP
D.ssa Giuseppina Santiapichi, Direttore generale dell’INPDAP
Dr. Guido Abbadessa, Presidente del CIV-INPDAP
Sergio Peppetti, Responsabile dell’UGL INPDAP
Filippo Arizzi, Dirigente dell’ENAS
Franco Scarinci, Segretario nazionale dell’ASSOCASA
On. Benedetti Valentini
On. Learco Saporito
Sen. Mario Baldassarri
Dr. Francesco Martire, Coord. Reg. Lazio Ugl Pensionati
Gen. Domenico Inghilleri, Dir. Naz. Seniores Forza Italia
Dr. Antonio Papa, Presidente della CISAL
On. Teodoro Buontempo
Dr. Diego De Felice, Dirigente UGL INPDAP
Dr. Nevio Mastragostino, esperto UGL problemi previdenziali
Ha quindi concluso i lavori il Segretario Confederale dell’UGL,
Responsabile del settore Welfare, d.ssa Marina Porro.
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