www.bancasviluppo.bcc.it
2011
Banca Sviluppo Spa
Capitale Sociale € 32.485.000
Sede: Viale Oceano Indiano 13/c – Roma
E’ convocata l’Assemblea Ordinaria in prima convocazione per il giorno 26 aprile 2012, alle ore
8.30, presso la sede della Banca in Roma, Viale O. Indiano 13/c, ed occorrendo in seconda
convocazione per il giorno 27 aprile 2012, alle ore 12.30 presso la sede della Banca in Roma, Viale
O. Indiano 13/c., per deliberare sul seguente:
ORDINE DEL GIORNO
1. Approvazione del bilancio dell’esercizio chiuso al 31.12.2011.
2. Approvazione destinazione utile dell’esercizio a ripiano delle perdite pregresse.
3. Politiche di remunerazione a favore degli amministratori, dei dipendenti e dei collaboratori.
Informative all’Assemblea previste dalla normativa di Vigilanza.
4. Nomina Organi sociali.
per il Consiglio di
Amministrazione
Il Presidente Dr. Enrico Falcone
1
ESPONENTI AZIENDALI
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
FALCONE ENRICO
Presidente
CORNAGLIA ERNESTO
V. Presidente
BEDINO FRANCESCO
Consigliere
PILOSIO GIANFRANCO
Consigliere
LABANTI SANDRO
Consigliere
LONGARETTI PIETRO
Consigliere
MENSI LUIGI
Consigliere
SALIS MARCO
Consigliere
SAPORITO SALVATORE
Consigliere
COMITATO ESECUTIVO
FALCONE ENRICO
Presidente
CORNAGLIA ERNESTO
V. Presidente
PILOSIO GIANFRANCO
Consigliere
SAPORITO SALVATORE
Consigliere
COLLEGIO SINDACALE
BONITO OLIVA MARIO
Presidente
DI GIAIMO MASSIMO
Sindaco
LONGHI MAURIZIO
Sindaco
DIREZIONE GENERALE
MAFFIOLI ANTONIO
Direttore Generale
SOCIETÀ DI REVISIONE
DELOITTE & TOUCHE SPA
2
INDICE
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE
4
1.
CHI SIAMO
5
2.
CENNI SULLO SCENARIO MACRO-ECONOMICO E CREDITIZIO, ANDAMENTO DEL SISTEMA DEL CREDITO
COOPERATIVO ED ECONOMIA DELLE AREE TERRITORIALI IN CUI OPERA LA BANCA
3.
6
LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI AGGREGATI
DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO
15
4.
IL SISTEMA DEI CONTROLLI SULLA GESTIONE DEI RISCHI
21
5.
ATTIVITÀ ORGANIZZATIVE
21
6.
FATTI RILEVANTI INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
23
7.
ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO
23
8.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
23
9.
PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO
24
SCHEMI DI BILANCIO
25
STATO PATRIMONIALE- ATTIVO
26
STATO PATRIMONIALE- PASSIVO
27
CONTO ECONOMICO
28
PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
29
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2010
30
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2011
31
RENDICONTO FINANZIARIO AL 31.12.2011 (METODO INDIRETTO)
32
NOTA INTEGRATIVA
33
PARTE A – POLITICHE CONTABILI
34
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
50
PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
79
PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
93
PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
94
PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
119
PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA
124
PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
126
PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI
126
PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE
129
ALLEGATI AL BILANCIO
130
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
132
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE
136
3
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE
4
Signori azionisti,
la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione
dell'impresa e di descrivere l'andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui
opera l'azienda.
1. CHI SIAMO
La nostra Banca, il 23 dicembre 2011 è entrata a far parte del Gruppo Bancario Iccrea, a seguito
dell’acquisizione da parte di Iccrea Holding del 100% delle azioni ordinarie precedentemente
detenute dalle otto Bcc azioniste.
Il Gruppo bancario Iccrea è costituito da un insieme di aziende nate con un principale obiettivo:
supportare l’operatività bancaria delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali e soddisfare le
esigenze che emergono, a livello territoriale, dalle loro clientele di elezione: corporate (piccole e
medie imprese) e retail (famiglie). I servizi e i prodotti che il Gruppo offre sia attraverso le due
banche di secondo livello (Iccrea Banca e Iccrea BancaImpresa), sia grazie alle altre società
controllate dalla Capogruppo Iccrea Holding e ad importanti partnership con enti esterni, spaziano
dal ramo assicurativo (vita e danni) a quello strettamente finanziario e degli investimenti,
includendo la consulenza e la formazione per le strategie aziendali. Le Società del Gruppo bancario
Iccrea, perciò, non operano direttamente con il mercato, ma predispongono un sistema integrato di
soluzioni per essere vero partner di ogni Banca di Credito Cooperativo e Cassa Rurale nel proprio
territorio di competenza, affinché ogni BCC possa essere attrice locale dello sviluppo economico e
sociale.
La struttura del Gruppo bancario Iccrea:
A seguire si reputa opportuno esporre le linee evolutive delle più importanti variabili d'ambiente e
di mercato, nonché la situazione economica generale e quella del mercato di riferimento.
5
2. CENNI
SULLO SCENARIO MACRO-ECONOMICO E CREDITIZIO,
ANDAMENTO
DEL
SISTEMA
DEL
CREDITO
COOPERATIVO
ED
1
ECONOMIA DELLE AREE TERRITORIALI IN CUI OPERA LA BANCA
2.1 IL CONTESTO MACROECONOMICO
Dall’estate sono bruscamente peggiorate le prospettive dell’economia globale.
È rallentata significativamente l’attività nelle economie avanzate, frenata non solo da fattori
temporanei, quali il rialzo dei prezzi dell’energia e le conseguenze del terremoto in Giappone, ma
anche dalla perdurante debolezza dell’occupazione,
dall’intonazione meno espansiva assunta dalle politiche di bilancio e dalla diffusa incertezza circa la
risoluzione degli squilibri finanziari. Nei paesi emergenti l’attività economica ha lievemente
decelerato, pur rimanendo su ritmi elevati. Gli organismi internazionali hanno rivisto
significativamente al ribasso le previsioni per la crescita mondiale nell’anno in corso e nel prossimo.
Il brusco ridimensionamento delle prospettive di crescita ha determinato una marcata instabilità sui
mercati finanziari. Le tensioni hanno interessato i titoli del debito sovrano di un numero crescente
di paesi dell’area dell’euro, con ricadute anche sulla capacità di raccolta e sulle valutazioni di borsa
delle banche. È aumentata la volatilità. Una generalizzata “fuga verso la qualità” ha sospinto la
domanda di titoli pubblici degli Stati Uniti e della Germania, di beni e valute rifugio come l’oro e il
franco svizzero; ha provocato forti ribassi dei corsi azionari e obbligazionari privati, più accentuati
nel comparto bancario; ha determinato un deflusso di capitali dai paesi emergenti.
La revisione al ribasso delle prospettive di crescita dell’economia mondiale e l’estendersi delle
tensioni finanziarie hanno fiaccato l’attività economica nell’area dell’euro. La crescita è diminuita
nel secondo trimestre. Si prospetta un ulteriore indebolimento nel terzo: l’indicatore mensile €coin, che stima la componente di fondo della variazione del PIL, ha registrato un progressivo
peggioramento nel corso dell’estate, scendendo in settembre su valori pressoché nulli.
L’inflazione al consumo, in aumento a settembre, dovrebbe attenuarsi nei prossimi mesi, riflettendo
la flessione dei prezzi delle materie prime e il rallentamento del ciclo mondiale.
Il Consiglio direttivo della BCE ha adottato una serie di misure volte a sostenere la liquidità degli
intermediari e a evitare che le turbolenze in atto compromettano l’ordinato funzionamento dei
mercati finanziari e quindi il meccanismo di trasmissione della politica monetaria.
Da agosto le banche centrali dell’Eurosistema hanno intensificato gli acquisti di titoli di Stato sul
mercato secondario nell’ambito del Securities Markets Programme; gli interventi hanno impedito
l’aggravarsi delle tensioni.
All’inizio di ottobre il Consiglio ha ulteriormente rafforzato gli strumenti di sostegno alla liquidità e,
quindi, all’attività di prestito delle banche: ha affiancato agli strumenti esistenti aste di
rifinanziamento a scadenza annuale con soddisfacimento
illimitato della domanda e ha riattivato il programma di acquisto di covered bond emessi dalle
banche.
La lentezza nella predisposizione di procedure di gestione delle crisi ha alimentato i dubbi degli
operatori sull’adeguatezza degli strumenti a disposizione delle autorità dell’area dell’euro.
Il 21 luglio è stato approvato un nuovo programma di sostegno finanziario alla Grecia e sono state
adottate alcune misure per rafforzare la capacità di intervento dello European Financial Stability
Facility, il cui processo di ratifica è stato completato il 13 ottobre.
I differenziali di rendimento rispetto al Bund tedesco dei titoli di Stato di molti paesi dell’area, tra i
quali l’Italia e la Spagna, dopo una flessione in agosto hanno nuovamente raggiunto livelli molto
elevati in tutto il quarto trimestre.
2.2 L’ANDAMENTO MACROECONOMICO IN ITALIA
L’Italia ha risentito in misura particolarmente accentuata dell’evoluzione dell’economia globale e
delle turbolenze sui mercati. Nonostante la sostanziale solidità del sistema bancario, il ridotto livello
di indebitamento delle famiglie e l’assenza di significativi squilibri sul mercato immobiliare, il nostro
paese è stato investito dalla crisi con particolare intensità per effetto dell’elevato livello del debito
pubblico, della forte dipendenza dell’attività economica dall’andamento del commercio
internazionale e delle deboli prospettive di crescita nel medio termine.
Nel secondo trimestre del 2011 il PIL dell’Italia è aumentato dello 0,3 per cento sul periodo
precedente, dopo due trimestri di sostanziale stagnazione, ma nel quarto trimestre ha evidenziato
un risultato negativo acclarando la fase di recessione. Le esportazioni hanno continuato a fornire il
principale sostegno alla crescita; la domanda interna è rimasta debole. Nel corso dell’estate il
1
Fonte: Banca d’Italia – Bollettino Economico n° 66 – ottobre 2011.
6
quadro congiunturale è peggiorato. Gli indicatori confermano la debolezza della domanda interna,
su cui incidono le sfavorevoli prospettive dell’occupazione e l’accresciuta incertezza sulla situazione
economica generale; decelerano le vendite all’estero, in un contesto di minore vivacità della
domanda mondiale.
In settembre l’inflazione al consumo è salita al 3,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010; i
prezzi potrebbero avere in parte già riflesso l’aumento dell’IVA deliberato all’inizio del mese, i cui
effetti continueranno a esercitare modeste pressioni al rialzo nel corso dell’autunno. L’inflazione di
fondo resta contenuta; le pressioni sui costi degli input si stanno allentando, come segnalato dalle
imprese nei sondaggi congiunturali più recenti.
Le condizioni di fondo delle banche italiane rimangono solide. Nel primo semestre del 2011 la
redditività bancaria dei cinque maggiori gruppi è rimasta invariata, sia pure su livelli contenuti,
rispetto allo stesso periodo del 2010; i coefficienti patrimoniali hanno beneficiato degli aumenti di
capitale realizzati da alcuni gruppi.
Tuttavia, le turbolenze sui mercati finanziari hanno inciso sul costo e sulla capacità di raccolta
all’ingrosso degli intermediari. La crescita dei prestiti è rimasta sostenuta in agosto, sia pure in
decelerazione, ma vi è il rischio che il protrarsi delle tensioni si rifletta in misura crescente sulle
condizioni di accesso al credito.
Nel corso dell’estate, rispondendo alle tensioni sui mercati finanziari, il Governo ha varato due
manovre correttive dei conti pubblici per il quadriennio 2011-14. Il primo intervento, disposto
all’inizio di luglio, mirava a realizzare un sostanziale pareggio di bilancio nel 2014, in linea con gli
impegni assunti in ambito europeo. A causa dell’aggravarsi delle turbolenze sui mercati, in agosto il
Governo ha varato un secondo decreto legge volto ad anticipare al 2013 il pareggio di bilancio. Nel
mese di novembre, a seguito delle dimissioni del Presidente del Consiglio Berlusconi, è stato
formato un governo tecnico alla cui guida è stato chiamato il Prof. Monti. Il nuovo esecutivo ha
predisposto la terza manovra correttiva del 2011 che ha apportato ulteriori misure di contrazione
della spesa pubblica oltre a rilevanti misure in termini di entrate fiscali.
Tale manovra si è resa necessaria al fine di evitare che ulteriori tensioni sul debito pubblico italiano
potessero innescare fenomeni di “recessione esplosiva”.
Sono state inoltre adottate alcune prime misure volte a favorire la crescita economica; esse
comprendono norme per liberalizzare i servizi pubblici locali nonché l’accesso e l’esercizio delle
attività economiche. Le regole sulla rappresentanza sindacale e sulla possibilità per i contratti
aziendali di derogare al contratto collettivo nazionale, introdotte con il recente accordo
interconfederale ed estese dalla legge 148 del 2011, ampliano gli ambiti di competenza della
contrattazione aziendale, rendendo possibile un riferimento più stretto con le condizioni
dell’impresa.
Le tensioni che hanno investito il nostro paese rafforzano l’urgenza di politiche economiche che
assicurino il risanamento dei conti pubblici, contribuendo a contenere i tassi di interesse, e che
affrontino le debolezze strutturali italiane per sospingere la crescita e facilitare l’aggiustamento
della finanza pubblica.
2.3 I MERCATI FINANZIARI INTERNAZIONALI
Il terzo trimestre del 2011 è stato caratterizzato da un marcato aumento della volatilità sui mercati
finanziari, innescato dal deterioramento delle aspettative di crescita nelle economie avanzate, che
ha interagito, specie nell’area dell’euro, con le tensioni sul debito sovrano e sul sistema bancario.
L’accresciuta avversione al rischio ha accelerato il processo di ricomposizione dei portafogli,
sospingendo la domanda di titoli pubblici dei paesi ritenuti più solidi, nonché di beni e valute
rifugio, come l’oro e il franco svizzero; ciò ha provocato forti ribassi dei corsi azionari e
obbligazionari privati, più accentuati nel comparto bancario; si è inoltre verificato un deflusso di
capitali dai paesi emergenti.
Nel terzo trimestre del 2011 il brusco calo della domanda di attività finanziarie ritenute rischiose ha
penalizzato in misura più accentuata il settore bancario, in particolare
quello europeo, esposto al rischio sovrano a causa della consistenza di titoli pubblici in portafoglio.
I premi sui credit default swap (CDS) delle banche degli Stati Uniti e dell’area dell’euro sono saliti
in misura significativa in entrambe le aree, ma nella seconda si collocano attualmente su livelli
significativamente più elevati.
Anche i premi per il rischio sulle obbligazioni societarie sono fortemente aumentati: alla fine della
prima settimana di ottobre i premi sui titoli denominati in euro si sono attestati attorno a 280
punti base per le obbligazioni con merito di credito più elevato (BBB) e a oltre 1.000 punti per
quelle giudicate più rischiose (high yield). Per i corrispondenti titoli denominati in dollari, i premi si
sono collocati a circa 290 e 850 punti base, rispettivamente; tali valori non si osservavano dalla
metà del 2009 (fig. 11). Per i titoli denominati in entrambe le valute gli aumenti dei premi per il
rischio sono stati più pronunciati nel segmento delle obbligazioni bancarie.
7
2.4. LA CONGIUNTURA DELLE ECONOMIE LOCALI NEI TERRITORI DI INSEDIAMENTO
DELLA NOSTRA BANCA
a.
Basilicata2
Nel primo semestre del 2011 la produzione industriale in Basilicata si è ulteriormente contratta,
sebbene in misura inferiore rispetto all’anno scorso. Le esportazioni sono aumentate. La ripresa
dell’export è, tuttavia, quasi del tutto ascrivibile al comparto dell’auto. I consumi hanno continuato
a contrarsi. L’espansione dell’occupazione è stata, almeno in parte, controbilanciata da un’ulteriore
crescita del ricorso alla Cassa integrazione. Il credito alle imprese è aumentato con ritmi analoghi a
quelli registrati nel 2010 a fronte di un rallentamento di quello a famiglie residenti in regione.
Segnali crescenti di difficoltà delle imprese lucane provengono dall’andamento della qualità del
credito che si è deteriorata più rapidamente rispetto allo scorso anno, per effetto di ingressi in
sofferenza particolarmente rilevanti nel comparto manifatturiero. La qualità del credito alle famiglie
è invece peggiorata a ritmi contenuti, in linea con gli andamenti che hanno caratterizzato il periodo
precedente l’insorgere della crisi. L’aumento del costo della raccolta si è riflesso in un aumento dei
tassi sui finanziamenti bancari, specie nei comparti che hanno registrato un più rapido
deterioramento della qualità del credito.
Gli sportelli di Banca Sviluppo operanti nella regione hanno fatto registrare un decremento degli
impieghi medi complessivi del 10,2%, ed in particolare i finanziamenti a medio-lungo termine
hanno registrato un decremento del 6%, mentre le forme tecniche a revoca e autoliquidanti hanno
registrato un decremento del 28%. Il tasso medio sugli impieghi è stato pari al 5,18 % contro il
5,47% registrato nel 2010, con una contrazione di 0,28 p unti percentuali contro la tendenziale
ripresa dei tassi registrati dall’economia regionale.
2011
IMPIEGHI A
REVOCA E
AUTOLIQUIDANTI
REGIONE
BASILICATA
IMPIEGHI A
RIENTRO
3.309
TOTALE
IMPIEGHI
ECONOMICI
VAR. % SU ANNO
PRECEDENTE
2010
18.362
IMPIEGHI A
REVOCA E
AUTOLIQUIDANTI
2009
IMPIEGHI A
RIENTRO
4.602
19.530
IMPIEGHI A
REVOCA E
AUTOLIQUIDANTI
2008
IMPIEGHI A
RIENTRO
5.477
18.898
2007
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
REVOCA E
REVOCA E
RIENTRO
RIENTRO
AUTOLIQUIDANTI
AUTOLIQUIDANTI
5.647 17.709
5.682
21.671
24.132
24.375
23.356
22.278
-10,2%
-1,0%
4,4%
4,8%
8,3%
16.596
Sul fronte della raccolta le filiali operanti nella regione hanno fatto registrare un decremento
complessivo del 3,6% rispetto a dicembre 2010 (+1,8% registrato dal sistema); in particolare la
raccolta a vista sui c/c e depositi è diminuita del 6% mentre la raccolta a termine (Obbligazioni e
PCT) è aumentata del 23%. Il tasso d’interesse applicato ai conti correnti è risultato pari allo
0,48% (0,5% registrato dal sistema).
2011
REGIONE
DEPOSITI
22.094
BASILICATA
TOTALE
RACCOLTA
VAR. % SU
ANNO
PRECEDENTE
2010
OBBLIGAZIONI E
PCT
3.164
DEPOSITI
2009
OBBLIGAZIONI
E PCT
23.624
2.575
DEPOSITI
2008
OBBLIGAZIONI
E PCT
23.199
2.388
DEPOSITI
2007
OBBLIGAZIONI
E PCT
23.066
1.972
DEPOSITI
OBBLIGAZIONI
E PCT
22.201
25.258
26.199
25.587
25.038
24.679
-3,6%
2,4%
2,2%
1,5%
-1,2%
2.478
b. Campania3
2
Fonte: Banca d’Italia - Economie Regionali – Basilicata - novembre 2011
8
Nei primi nove mesi del 2011 la dinamica produttiva in Campania si è confermata debole,
mostrando andamenti differenziati tra settori e categorie di imprese. Nell’industria esportatrice e
nei settori dei servizi collegati alla domanda turistica si rileva una crescita del fatturato. Nel
commercio, nell’edilizia e nel settore immobiliare, comparti maggiormente dipendenti dalla
domanda interna, hanno invece prevalso le tendenze recessive. Il peggioramento del quadro
congiunturale, manifestatosi nel corso dell’estate, ha determinato un’ulteriore revisione al ribasso
dei piani di investimento. Il numero di occupati ha continuato a diminuire, sebbene a ritmi rallentati
rispetto al recente passato. Tra gennaio e settembre le ore di Cassa Integrazione Guadagni sono
aumentate nelle componenti legate a situazioni di crisi aziendali. Nel corso dell’anno le condizioni di
accesso al credito sono divenute più restrittive; la variazione dei prestiti alle imprese è rimasta
stabile; il credito alle famiglie ha rallentato. È aumentata l’incidenza dei prestiti con difficoltà di
rimborso. I depositi bancari sono lievemente diminuiti.
La rete sportelli di Banca Sviluppo presenti in Campania ha fatto registrare un incremento degli
impieghi medi complessivo del 7,2% rispetto al 2010.
In particolare gli impieghi a revoca e autoliquidanti hanno registrato un decremento dell’11%
mentre il comparto a rientro ha registrato un incremento del 9%.
I tassi medi degli impieghi a revoca e autoliquidanti sono risultati pari al 7,5%, mentre gli impieghi
a rientro hanno avuto un tasso medio del 3,7%(3,6% del sistema).
2011
REGIONE
2010
IMPIEGHI A
REVOCA E
AUTOLIQUIDANTI
IMPIEGHI A
RIENTRO
11.368
24.088
CAMPANIA
TOTALE
IMPIEGHI
ECONOMICI
VAR. % SU ANNO
PRECEDENTE
2009
2008
2007
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI
REVOCA E
REVOCA E
REVOCA E
REVOCA E
RIENTRO AUTOLIQUIDANT RIENTRO
RIENTRO
A RIENTRO
AUTOLIQUIDANTI
AUTOLIQUIDANTI
AUTOLIQUIDANTI
I
12.728
20.348
11.936
14.649
6.192
13.035
4.995
12.674
35.455
33.076
26.585
19.227
17.670
7,2%
24,4%
38,3%
8,8%
-3%
La raccolta complessiva ha registrato un decremento del 2,5 % rispetto al 2010. In particolare, i
depositi hanno registrato un decremento del 3,8 % mentre i prestiti obbligazionari hanno
registrato un incremento dell’8,7%.
Il tasso medio passivo applicato ai depositi è stato pari allo 0,52%, mentre il tasso medio sulle
obbligazioni è risultato pari al 2,6%.
2011
REGIONE
DEPOSITI
CAMPANIA
TOTALE
RACCOLTA
49.267
VAR % SU ANNO
PRECEDENTE
2010
OBBLIGAZIONI
E PCT
6.035
DEPOSITI
2009
OBBLIGAZIONI
E PCT
51.146
5.553
DEPOSITI
2008
OBBLIGAZIONI
E PCT
48.178
4.717
DEPOSITI
2007
OBBLIGAZIONI
E PCT
40.644
4.260
DEPOSITI
OBBLIGAZIONI
E PCT
40.939
55.302
56.699
52.895
44.904
44.195
-2,5%
7,2%
17,8%
1,6%
13,0%
3.256
c. Sicilia4
Nel corso del primo semestre del 2011 i segnali di ripresa dell’economia siciliana, emersi nel 2010,
hanno perso gradualmente di intensità e il quadro congiunturale si è nuovamente indebolito.
3
Fonte: Banca d’Italia - Economie Regionali – Campania - novembre 2011
4
Fonte: Banca d’Italia - Economie Regionali – Sicilia - novembre 2011
9
Nonostante i risultati economici delle imprese industriali siano lievemente migliorati rispetto
all’anno precedente, beneficiando anche dell’andamento positivo delle esportazioni, le attese degli
operatori rimangono improntate al pessimismo per l’incertezza legata alle difficoltà economiche
generali. Le imprese delle costruzioni hanno continuato a risentire della fase congiunturale difficile,
con un’ulteriore contrazione dell’occupazione e delle ore lavorate. Nel comparto dei servizi l’attività
è rimasta complessivamente debole; alcuni segnali positivi si sono manifestati nel settore turistico.
L’occupazione è tornata a crescere, sebbene a ritmi contenuti, e il tasso di disoccupazione si è
ridotto. L’espansione dei prestiti bancari all’economia è risultata a giugno in linea con quella della
fine del 2010; successivamente il credito ha rallentato. L’andamento ha riflesso sia la debolezza
della domanda di finanziamenti del settore privato sia l’orientamento ancora prudente delle
politiche di offerta degli intermediari.
Hanno continuato a crescere le posizioni debitorie delle imprese che presentano difficoltà di
rimborso. L’accumulazione dei depositi bancari è rimasta debole.
La rete degli sportelli di Banca Sviluppo in Sicilia ha fatto registrare un incremento degli impieghi
medi complessivi del 4,3% rispetto al dato di dicembre 2010 ed in particolare cresce il comparto
degli impieghi a rientro del 9,5% mentre diminuisce il comparto degli impieghi a revoca e
autoliquidanti del 15%. I dati registrati dalle filiali della nostra Banca risultano essere
maggiormente performanti rispetto a quelli registrati dal sistema.
2011
2010
2009
2008
2007
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
IMPIEGHI A
REVOCA E
IMPIEGHI A REVOCA E IMPIEGHI A
REVOCA E
REVOCA E
REVOCA E
RIENTRO
RIENTRO
RIENTRO AUTOLIQUIDANT RIENTRO AUTOLIQUID RIENTRO
AUTOLIQUIDANTI
AUTOLIQUIDANTI
AUTOLIQUIDANTI
I
ANTI
REGIONE
14.083
SICILIA
59.539
16.230
54.357
16.560
46.706
17.010
43.953
16.543
36.393
TOTALE IMPIEGHI
ECONOMICI
73.622
70.587
63.266
60.963
52.936
VAR. % SU ANNO
PRECEDENTE
4,3%
11,6%
3,8%
15,2%
26,19%
Anche sul fronte della raccolta l’area ha fatto registrare un incremento dell’1,7%; in particolare, i
depositi hanno registrato un incremento dell’1% mentre i prestiti obbligazionari e i PCT hanno
registrato un incremento del 7% in linea con quanto registrato dal sistema.
2011
REGIONE
74.259
SICILIA
TOTALE
RACCOLTA
VAR % SU ANNO
PRECEDENTE
2010
OBBLIGAZIONI E
PCT
DEPOSITI
11.572
2009
OBBLIGAZIONI E
PCT
DEPOSITI
73.577
10.833
2008
OBBLIGAZIONI E
PCT
DEPOSITI
65.233
12.878
2007
OBBLIGAZIONI E
PCT
DEPOSITI
51.515
15.707
DEPOSITI
OBBLIGAZIONI E
PCT
44.722
85.831
84.410
78.111
67.222
56.531
1,7%
8,1%
16,2%
18,9%
22,8%
11.809
d. Emilia Romagna5
La ripresa dell’economia regionale è proseguita nel primo semestre del 2011, mantenendo i deboli
ritmi registrati nel 2010. Il miglioramento dell’attività economica si è concentrato nell’industria,
dove la produzione e gli ordini hanno tratto beneficio dall’andamento della domanda estera,
soprattutto nel comparto dei macchinari e sui mercati dei paesi emergenti; il settore delle
costruzioni invece ha continuato a presentare un quadro congiunturale negativo. Nei servizi il
commercio al dettaglio ha risentito della debolezza del reddito disponibile delle famiglie, mentre il
turismo nelle province della riviera ha mostrato una ripresa. Dall’estate le prospettive per le
5
Fonte: Banca d’Italia – Economie Regionali – Emilia Romagna – novembre 2011
10
imprese regionali sono progressivamente peggiorate; le attese per i prossimi sei mesi sono
caratterizzate da una diffusa incertezza, con riflessi negativi sui piani di investimento e sulle nuove
assunzioni. Nonostante il rallentamento della domanda mondiale dai mesi estivi, le imprese
esportatrici segnalano attese più favorevoli di quelle che operano prevalentemente sul mercato
interno. Nel primo semestre si è registrato un miglioramento delle condizioni del mercato del
lavoro, che tuttavia non è stato sinora sufficiente a riportare il numero di occupati sui livelli precrisi. L’incertezza sull’entità della ripresa produttiva ha generato un aumento dell’occupazione a
tempo determinato.
Nei primi nove mesi dell’anno, le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni hanno registrato
un significativo calo. I prestiti sono cresciuti allo stesso ritmo della fine dell’anno precedente fino
alla metà del 2011, successivamente hanno registrato una moderata decelerazione. I criteri di
offerta si sono irrigiditi soprattutto per le imprese più rischiose e per quelle del comparto delle
costruzioni.
Rimane elevata la rischiosità dei crediti alle imprese non finanziarie. È proseguita, pur
attenuandosi, la flessione della raccolta bancaria sotto forma di depositi. Per i prossimi mesi le
prospettive di crescita dell’economia dell’Emilia-Romagna restano incerte: al rallentamento del
commercio internazionale, in atto dai mesi estivi, si accompagnano le cautele nel recupero
dell’accumulazione di capitale e la debolezza dei consumi. Le imprese si attendono un
rallentamento dell’occupazione negli ultimi mesi del 2011.
La rete degli sportelli di Banca Sviluppo in Emilia Romagna ha fatto registrare un incremento degli
impieghi medi complessivi del 36,5% rispetto al dato di dicembre 2010 ed in particolare crescono
entrambi i comparti.
2011
IMPIEGHI A
REVOCA E
AUTOLIQUIDANTI
REGIONE
EMILIA ROMAGNA
2010
IMPIEGHI A
RIENTRO
8.323
2009
IMPIEGHI A
REVOCA E
AUTOLIQUIDANTI
8.160
IMPIEGHI A
RIENTRO
7.191
IMPIEGHI A REVOCA
E AUTOLIQUIDANTI
6.002
TOTALE IMPIEGHI
ECONOMICI
18.010
13.193
VAR. % SU ANNO
PRECEDENTE
36,5%
138,1%
IMPIEGHI A
RIENTRO
2.287
3.254
5.541
Anche sul fronte della raccolta le performance sono state significative rispetto al sistema con un
+35,9%; in particolare, i depositi hanno registrato un incremento del 39% contro una flessione
dell’1% registrato dal sistema mentre i prestiti obbligazionari hanno registrato un incremento del
29% contro il 2,8% registrato dal sistema.
2011
REGIONE
EMILIA ROMAGNA
TOTALE RACCOLTA
VAR % SU ANNO
PRECEDENTE
DEPOSITI
2010
OBBLIGAZIONI E
PCT
7.782
11.182
35,9%
3.400
DEPOSITI
2009
OBBLIGAZIONI E
PCT
5.592
8.226
DEPOSITI
2.634
OBBLIGAZIONI E
PCT
3.417
5.289
1.872
55,5%
e. Area Calabria6
Nella prima parte del 2011 si è arrestata la fase di ripresa iniziata lo scorso anno. L’attività
industriale si è mantenuta debole, con effetti negativi sull’accumulazione di capitale. L’andamento
del settore delle costruzioni ha riflesso la dinamica sfavorevole del comparto delle opere pubbliche,
nonché la debolezza del mercato dell’edilizia residenziale. Il settore dei servizi ha ristagnato, pur in
presenza di qualche moderato segnale di miglioramento in alcuni comparti. Nella media dei primi
sei mesi l’occupazione ha continuato a calare, il tasso di disoccupazione è salito, mentre il tasso di
6
Fonte: Banca d’Italia - Economie Regionali – Calabria - novembre 2011
11
attività e il tasso di occupazione sono scesi ai livelli minimi dal 2004. I prestiti bancari erogati a
residenti in Calabria hanno continuato a crescere a un ritmo modesto, anche se lievemente al di
sopra della media nazionale. Il credito alle imprese ha rallentato sia per l’indebolimento della
domanda di finanziamenti sia per il perdurante orientamento di maggiore prudenza delle banche
sulle condizioni di offerta. I prestiti concessi alle famiglie hanno invece registrato ritmi di sviluppo
in linea con i livelli di fine 2010. Il tasso d’ingresso in sofferenza, pur mostrando segnali di lieve
miglioramento, permane al di sopra della media nazionale.
La Banca, a maggio 2011, è stata nuovamente chiamata ad effettuare una operazione di
salvataggio della Bcc di San Vincenzo La Costa in LCA; tale operazione ha comportato un
consistente aumento delle masse intermediate dalla Banca. Per quanto attiene ai dati puntuali
relativi all’operazione si rinvia alla parte della Nota Integrativa relativa alle operazioni straordinarie
effettuate nell’esercizio; a seguire si riportano i dati medi a dicembre 2011 dell’area:
2011
IMPIEGHI A
REVOCA E
AUTOLIQUIDANTI
REGIONE
IMPIEGHI A
RIENTRO
21.917
55.951
CALABRIA
TOTALE IMPIEGHI
VAR % SU ANNO
PRECEDENTE
34.034
N/A
2011
REGIONE
DEPOSITI
CALABRIA
TOTALE RACCOLTA
VAR % SU ANNO
PRECEDENTE
OBBLIGAZIONI E
PCT
57.996
94.336
36.340
N/A
……………..l’andamento complessivo delle aree
A seguire si espone graficamente l’andamento degli impieghi medi delle aree negli ultimi 5
esercizi:
80.000
70.000
60.000
2007
50.000
2008
40.000
2009
2010
30.000
2011
20.000
10.000
0
CAMPANIABASILICATA SICILIA
EMILIA ROMAGNA
CALABRIA
ROMA
A seguire si riporta l’andamento della raccolta media nelle aree:
12
100.000
90.000
80.000
70.000
60.000
2007
50.000
2008
40.000
2009
30.000
2010
2011
20.000
10.000
0
CAMPANIA
BASILICATA
SICILIA
CALABRIA
EMILIA
ROMAGNA
A seguire si riporta l’andamento delle sofferenze medie lorde per area geografica negli
esercizi 2007-2011:
35.000,00
30.000,00
25.000,00
CAMPANIA
20.000,00
BASILICATA
15.000,00
SICILIA
10.000,00
EMILIA ROMAGNA
CALABRIA
5.000,00
0,00
2007
2008
2009
2010
2011
L’aumento delle sofferenze lorde nel 2009 e 2010 nell’area Campania è dovuto all’acquisizione delle
attività e passività della BCC di Aversa in LCA, mentre per il 2011 l’aumento sostanziale è dovuto
alla acquisizione della Bcc San Vincenzo.
A seguire si riporta la dinamica dei tassi medi della raccolta e degli impieghi della Banca degli ultimi
5 esercizi; come evidente, lo spread si è sensibilmente ridotto.
13
9
8
7
7,05
6
5,80
7,55
7,83
5,98
5,80
5
6,07
4,99
4
4,93
4,15
raccolta
spread
3,5
3
impieghi
2
1
4,94
1,25
1,57
2,03
1,08
1,44
0,78
0
2006
2007
2008
2009
2010
2011
14
3
LA
GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E
DINAMICHE
DEI
PRINCIPALI
AGGREGATI
DI
STATO
PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO
3.1 Andamento gestionale
Signori azionisti,
l’esercizio 2011 è stato caratterizzato da una serie di eventi che hanno comportato sostanziali
modifiche al bilancio della Banca nonché al suo assetto organizzativo e di governance. In
particolare in data 27 maggio 2011 la Banca è stata chiamata ad un nuovo intervento istituzionale
che ha portato alla rilevazione delle attività e passività della Bcc di San Vincenzo La Costa in LCA.
Tale operazione ha comportato un aumento di circa l’80% delle masse intermediate dalla nostra
Banca, in particolare:
•
•
•
•
Raccolta diretta per 156,9 milioni di euro;
Impieghi economici per 88 milioni di euro;
Sofferenze lorde per 55,9 milioni di euro;
Portafoglio titoli per 51 milioni di euro.
Inoltre ha consentito l’inserimento in una nuova regione, la Calabria, con tre nuove filiali e 25
dipendenti.
L’integrazione della realtà acquisita ha consentito di realizzare buone economie di scala con un
conseguente miglioramento del cost income della Banca.
E’ di tutta evidenza che la rilevanza della realtà acquisita ha comportato un significato impegno da
parte di tutte le strutture della nostra azienda.
Il secondo evento, in ordine cronologico, che ha interessato la Banca è stato l’ingresso nel Gruppo
Bancario Iccrea, formalizzato il 23 dicembre 2011 mediante l’acquisizione da parte di Iccrea
Holding della totalità delle azioni ordinarie detenute dalle BCC di Roma, Alba, Pordenone, Treviglio,
San Cataldo, Pompiano, Bene Vagienna e Bologna.
Sotto il profilo gestionale il contesto macroeconomico particolarmente grave ha influito in modo
significativo sulla redditività della nostra Banca ed il perdurare della crisi economica ha comportato
la necessità di ulteriori svalutazioni del portafoglio crediti.
Purtuttavia, nonostante la fase congiunturale, la banca è riuscita a realizzare un utile di esercizio
soddisfacente che riflette l’attenta politica seguita nel corso dell’esercizio di contenimento dei costi
amministrativi e di aumento della contribuzione derivante dai ricavi da servizi, nonché all’avvio del
riequilibrio della struttura dei tassi inerente il ramo d’azienda acquisito.
3.2
Conto Economico 2011
Il conto economico 2011 è stato redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. I
raffronti sono effettuati con il conto economico 2010.
L'esercizio 2011 si è chiuso con un utile netto pari 560.736 euro contro una perdita di 1.567.644
euro dell’esercizio 2010.
Al fine di consentire una lettura più immediata delle risultanze reddituali è stato predisposto un
conto economico sintetico che espone, attraverso opportune riclassifiche e criteri gestionali
omogenei, i principali aggregati di reddito.
Gli interventi di riclassifica hanno riguardato:
I dividendi su titoli allocati nel portafoglio AFS i quali sono stati riclassificati nel margine
d’interesse tesoreria;
i recuperi di spese postali, i recuperi d’imposta e il recupero spese legali, i quali sono stati
portati all’interno del risultato della gestione servizi dalla voce altri proventi/oneri;
il risultato netto dell’attività di copertura è stato ricondotto tra gli interessi da clientela in
funzione della stretta correlazione esistente;
Gli oneri dell’esercizio
relativi ai lavori su beni di terzi sono riclassificati nella voce
“ammortamenti” dalla voce altri oneri/proventi di gestione.
15
2011
2010
VAR ASS.
11/10
Interessi attivi da clientela
interessi passivi a clientela
margine interesse clientela
10.679
-3.916
6.763
7.343
-1.429
5.914
3.336
2.487
849
45%
174%
14%
Margine interesse tesoreria
2.351
805
1.546
192%
9.114
25
5.892
15.032
7.061
5.258
789
13.108
6.719
-207
4.817
11.329
6.243
4.629
613
11.485
2.395
232
1.075
3.703
818
629
176
1.623
36%
112%
22%
33%
13%
14%
29%
14%
1.923
718
1.205
-156
756
-912
2.079
-38
2.117
1333%
-5%
-232%
-528
1
352
1.030
-470
560
-594
-83
503
-1.086
-481
-1.567
66
84
-151
2.116
11
2.127
-11%
100%
-30%
-195%
-2%
136%
Voci del conto economico
MARGINE DI INTERESSE
Risultato gestione titoli e valute
Risultato gestione servizi
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Costi del personale
Costi operativi diversi
Imposte e tasse indirette
totale costi
MARGINE OPERATIVO LORDO (ante
ammortamenti)
Ammortamenti
MARGINE OPERATIVO LORDO
SBILANCIO RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE
SU CREDITI
ACCANTONAMENTI PER RISCHI ED ONERI
UTILE STRAORDINARIO
UTILE ANTE IMPOSTE SUL REDDITO
IMPOSTE SUL REDDITO
UTILE/PERDITA D'ESERCIZIO
VAR %
11/10
Si commentano a seguire i risultati del conto economico riclassificato a fini gestionali:
•
Il margine di interesse
L’esercizio 2011 si è chiuso con un margine d’interesse complessivo pari a 9,1 milioni di euro
con un incremento del 36% rispetto all’esercizio 2010. In particolare:
Il margine d’interesse da clientela ha registrato un incremento del 14% per l’effetto
congiunto di una crescita del 45% degli interessi attivi e del 174% degli interessi passivi;
tali variazioni sono dovute sostanzialmente all’aumento delle masse medie intermediate
dalla Banca per effetto dell’acquisizione delle attività e passività della Bcc di San
Vincenzo che, peraltro, ha un costo medio della raccolta sensibilmente più elevato di
Banca Sviluppo;
Il margine d’interesse della tesoreria ha registrato un incremento del 192% dovuto sia
all’aumento dei tassi sull’interbancario sia all’acquisizione del portafoglio titoli della Bcc di
San Vincenzo caratterizzato da titoli di stato a tasso fisso con rendimenti piuttosto
significativi. Il risultato del margine tesoreria risulta gravato anche dagli interessi passivi
sul prestito subordinato decennale di 13 milioni di euro emesso dalla Banca e sottoscritto
da Iccrea Banca.
•
Il margine di intermediazione
Il margine d’intermediazione 2011 è risultato pari a 15,03 milioni di euro, con un incremento
del 33% rispetto all’esercizio precedente; il risultato è dovuto al consistente aumento del
margine servizi (+22%) ed al risultato positivo della gestione titoli e valute.
Le commissioni attive, pari a 5,2 milioni di euro, hanno registrato un incremento del 22%,
mentre le commissioni passive, pari a 565 mila euro, sono aumentate del 29% rispetto
all’esercizio precedente. I recuperi di spesa complessivi si sono attestati a 1,24 milioni di
euro.
16
•
I costi operativi
L’esercizio 2011 ha registrato un incremento dei costi operativi della banca pari al 14%
rispetto all’esercizio precedente, attestandosi ad un importo complessivo pari a 13,1 milioni
di euro.
L’incremento è dovuto all’aumento dei costi del personale per 818 mila euro (+13%) dovuto
in prevalenza al costo delle risorse acquisite dalla Bcc di San Vincenzo, all’aumento delle
imposte indirette per 176 mila euro (+29%) e dei costi amministrativi per 629 mila euro
(+14%), sempre per effetto dell’operazione straordinaria.
•
Il margine operativo lordo
Il margine operativo lordo si è attestato a 1,2 milioni di euro con un incremento di 2,1 milioni
di euro rispetto allo stesso periodo del 2010.
Tale soddisfacente risultato è dovuto fondamentalmente alle importanti economie di scala
realizzate attraverso l’acquisizione della BCC di San Vincenzo che ha permesso alla Banca di
ridurre sensibilmente il cost income che è passato dal 101,3% del 2010 all’87,2% del 2011.
•
Le rettifiche/riprese di valore su crediti
Lo sbilancio rettifiche/riprese di valore su crediti è risultato pari a -528 mila euro. In dettaglio
la banca ha registrato:
Perdite su sofferenze quota capitale e interessi per 66 mila euro relative alle posizioni
chiuse nel corso dell’anno e non integralmente svalutate;
Accantonamenti per dubbi esiti su sofferenze per 2,04 milioni di euro;
Accantonamenti al Fondo svalutazione past due per 52 mila euro;
Rilascio del Fondo svalutazione collettivo per 334 mila euro;
Riprese di valore da incasso sofferenze per 382 mila euro;
Riprese di valore da valutazione su sofferenze per 51 mila euro;
Rilascio Fondo attualizzazione sofferenze per 638 mila;
Rilascio del fondo attualizzazione incagli per 260 mila euro.
Gli accantonamenti per dubbi esiti su sofferenze sono relative alle previsioni di perdita sulle
posizioni classificate a sofferenza nel corso dell’esercizio, nonché all’aumento delle previsioni
di perdita su alcune posizioni classificate a sofferenza negli esercizi precedenti.
Le riprese di valore da valutazione si riferiscono, in realtà, ad una diversa previsione di
recupero sui singoli rapporti del cliente e non ad effettive rivalutazioni per fatti nuovi.
Il rilascio dei fondi di attualizzazione sono la conseguenza del semplice trascorrere del
tempo, pur avendo la Banca provveduto ad adeguare i piani con scadenza non più adeguati.
•
Altri oneri/proventi (componenti straordinarie)
Le componenti straordinarie hanno fatto registrare un utile di 352 mila euro contro i 503 mila
euro registrati nell’esercizio 2010. Le principali componenti positive straordinarie sono
rappresentate dal contributo erogato dal Fondo di Garanzia dei Depositanti a fronte della
perdita gestionale derivante dalla filiale di Aversa per 247 mila euro, dal ristoro dal fondo di
garanzia degli oneri di migrazione della BCC di San Vincenzo per 152 mila euro, da
sopravvenienza da incasso su crediti cancellati per 79 mila euro e da insussistenze di passivo
per 345 mila euro; tra le componenti negative figurano gli oneri della migrazione della BCC di
san Vincenzo per 152 mila euro, la contabilizzazione delle imposte differite passive degli
esercizi precedenti sull’avviamento per 111 mila euro, da sopravvenienze per soccombenza
su contenzioso non completamente coperte dallo specifico fondo rischi e da altre
sopravvenienze per partite non recuperabili ovvero per franchigie su rapine per 92 mila euro.
•
Il risultato ante imposte sul reddito
Il risultato ante imposte sul reddito è risultato pari a 1,03 milioni di euro a fronte di una
perdita di 1,56 milioni di euro registrata nel 2010.
•
Imposte sul reddito
17
La voce relativa alle imposte sul reddito, pari a -470 mila euro, è composta
dall’accantonamento Irap 2011 per -403 mila euro, per -219 mila euro per annullamento
perdite pregresse, per -52 mila euro per annullamento fiscalità anticipata e per -43 mila
euro per maggiore Irap 2010 e per -39 mila euro per differite passive di competenza
dell’esercizio, per 283 mila euro da rilevazione fiscalità anticipata su perdita fiscale 2010,
oltre annullamenti e rigiri dell’esercizio.
•
L’utile d’esercizio
L'esercizio 2011 si chiude pertanto con un utile netto pari a 560.766 euro a fronte di una
perdita di 1.567.645 registrata nel 2010.
3.3
Stato Patrimoniale
Lo stato patrimoniale è stato redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. I raffronti
sono effettuati con lo stato patrimoniale 2010 anch’esso riclassificato secondo i citati principi
contabili.
•
La raccolta diretta
La raccolta diretta complessiva da clientela della Banca nell’esercizio appena concluso ha
fatto registrare un significativo incremento dell’87,9%, attestandosi a 355,2 milioni di euro
contro i 189 milioni di euro di dicembre 2010. Tale aumento è dovuto, in misura
preponderante, dall’operazione straordinaria. In particolare i debiti a clientela sono passati
da 166,9 milioni di euro a 273 milioni di euro, mentre i titoli in circolazione sono passati da
22 milioni di euro a 82,2 milioni di euro. Il costo medio della raccolta diretta è stato pari
all’1,44, contro lo 0,78% registrato nel 2011; l’aumento è dovuto sia a fattori di mercato sia
alla maggiore onerosità della raccolta della Bcc di San Vincenzo.
COMPOSIZIONE DELLA RACCOLTA
400.000
350.000
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0
dic-10
gen-11
feb-11
mar-11
apr-11
mag-11
giu-11
lug-11
ago-11
set-11ott-11
nov-11
dic-11
cc passivi
dr
cd
estero
pct
po
•
La raccolta indiretta
La raccolta indiretta complessiva alla data di chiusura dell’esercizio ammonta a 46,1 con un
decremento 10% rispetto all’esercizio 2010 e riflette le turbolenze registrate sui mercati; il
risparmio gestito ammonta a 12,27 milioni di euro mentre il risparmio amministrato
ammonta a 34,48 milioni di euro. Il risparmio gestito ha registrato un decremento del 31%,
mentre il risparmio amministrato ha registrato un incremento del 3%.
•
Gli impieghi con la clientela
Il comparto in esame si è attestato alla chiusura del bilancio 2011 a 271 milioni di euro
contro i 159,35 milioni di euro dell’esercizio 2010, con un incremento del 70% rispetto
18
all’esercizio precedente. Anche per il comparto in esame l’aumento è dovuto in misura
preponderante all’operazione straordinaria realizzata nell’esercizio.
A seguire si riporta l’andamento medio degli impieghi economici per forma tecnica della
Banca:
COMPOSIZIONE DEGLI IMPIEGHI
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0
dic- gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic10 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11
cc attivi
•
sbf
mutui
ant.fatt
estero
Le attività finanziarie
I crediti verso banche, pari a 36,8 milioni di euro, hanno registrato un incremento del 187%
rispetto al 2010. Tale incremento della liquidità è dovuto in parte all’acquisizione della BCC di
San Vincenzo, in parte al reinvestimento della liquidità riveniente dall’emissione del prestito
subordinato per 13 milioni di euro, nonché dal rifinanziamento presso la BCE per 15 milioni di
euro.
Le attività finanziarie detenute per la negoziazione, pari a 128 mila euro nel 2010, sono
state vendute nel corso dell’esercizio.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) risultano pari a 41,4 milioni di euro con
un incremento del 13% rispetto al bilancio 2010.
Le attività finanziarie detenute fino a scadenza (HTM), pari a 43,1 milioni di euro, sono state
interamente acquisite dalla Bcc di San Vincenzo e riflettono la scelta del CdA di classificare in
tale portafoglio i titoli di stato con flussi finanziari futuri certi da destinare a stabile
investimento che, alla data di acquisizione, risultavano impegnati in pronti contro termine
con la clientela.
•
Il Patrimonio netto e di Vigilanza
Il Patrimonio di Vigilanza della Banca al 31/12/2011 ammonta a 38,405 milioni di euro
contro i 26,554 milioni di euro del 31/12/2010; le variazioni in aumento sono dovute alla
computabilità nel Patrimonio di Vigilanza del prestito subordinato emesso a giugno 2011 per
12,33 milioni di euro e dall’utile 2011 per 560 mila euro; le variazioni in diminuzione sono
dovute all’aumento della riserva negativa sul portafoglio titoli Available for sale.
Ulteriori dettagli sono forniti nella Parte F Sezione 2 della Nota Integrativa.
Il patrimonio netto, pari complessivamente a 27,74 milioni di euro è così composto:
–
Capitale per 32.485 mila euro .
–
Sovrapprezzi di emissione per 178 mila euro.
19
–
–
–
Perdite portate a nuovo per 4,663 milioni di euro.
Riserve da valutazione per -816 mila euro.
Utile d’esercizio 560 mila euro.
20
3.4 I principali indicatori dell’operatività
A seguire si riportano i principali indici di bilancio:
indici di bilancio
impieghi a clientela/totale attivo
raccolta diretta/totale attivo
impieghi a clientela/raccolta diretta
indici di redditività
ROE
ROA
costi operativi/margine intermediazione
margine interesse/marg. Intermediazione
2011
65%
85%
76%
2010
71%
84%
84%
2009
66%
83%
80%
2008 2007
61,9% 59,1%
80,7% 80,9%
76,7% 73,1%
2006
60,9%
79,0%
76,9%
2,04%
0,13%
92,0%
60,6%
n/a
n/a
101%
59,2%
0,44%
0,06%
92,9%
67,9%
3,9% 4,3%
0,6% 0,6%
83,3% 83,0%
75,6% 81,5%
3,7%
0,7%
93,3%
80,8%
sofferenze nette/crediti a clientela
10,4%
5,4%
5,3%
4
4,2%
4,4%
4,6%
IL SISTEMA DEI CONTROLLI SULLA GESTIONE DEI RISCHI
Per quanto riguarda il sistema dei controlli interni della Banca posto a presidio dei rischi aziendali si
rinvia a quanto riportato nella parte E della nota integrativa.
5
ATTIVITÀ ORGANIZZATIVE
Nell’ambito del settore organizzativo e tecnologico, nel corso dell’anno 2010, sono stati effettuati i
seguenti interventi:
STRUTTURE
o
Acquisizione di tre sportelli della Ex BCC di San Vincenzo La Costa.
o
Definitiva concretizzazione del progetto Rete Unica Vodafone, relativo alla creazione di
una Lan telefonica aziendale.
o
Definitiva concretizzazione del progetto di videoconferenza tra la Direzione Generale e
cinque sedi collegate.
o
Accordo quadro relativo alla manutenzione degli impianti esteso a tutte le aree della
Banca (inizialmente previsto per la sola Sicilia).
o
Noleggio operativo di tutto l’hardware dell’azienda (PC, monitor e stampanti) con la
società Easy Work srl.
o
Noleggio operativo per tutte le macchine fotocopiatrici dell’azienda con la società Blu
Office srl.
o
Acquisto di sessanta licenze Microsoft.
PERSONALE
o
Istituzione del ruolo di Vice Direttore Generale.
o
E’ stato portato a compimento il programma formativo per il 2011 che ha visto
coinvolte 87 risorse, per un totale di 4.052 ore di formazione. I percorsi di
specializzazione hanno riguardato:
La normativa Antiriciclaggio
Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari: la correttezza
delle relazioni tra intermediari e clienti
La gestione dei rischi e pianificazione strategica – il processo ICAAP
I vantaggi organizzativi dell’informatizzazione
La gestione delle posizioni a rischio
21
L’attività istruttoria per la valutazione del merito creditizio
La direttiva MiFID e D.Lgs 231/01
Competenze, patrimonio comune
Processo relazionale e tecniche di vendita
o
Nel corso dell’anno è stato avviato un programma formativo per i colleghi della
Calabria, il cui termine è previsto per aprile 2012. Sono coinvolte 26 risorse, per un
totale di 1.190 ore di formazione
o
Relativamente alle informazioni sul personale dipendente nell’anno 2010 si riporta
quanto segue:
6
Totale dipendenti: 118 di cui
o
Dirigenti: 3
o
Quadri direttivi: 27
o
Impiegati 3^Area professionale: 86
o
Ausiliari 2^ Area: 1
o
Lavoratori a progetto: 1
Composizione: Uomini 78 – Donne 40
Età media: 42
Anzianità lavorativa: 10
Contratto: a tempo indeterminato: 117 - a progetto:1
Titolo di studio: Diploma di Laurea: 63 – Diploma scuola superiore: 53 –
Licenza media: 2
Turnover/Assunzioni: 27 – Dimissioni: 3. C’è stato quindi un aumento netto di
risorse di 24 unità
Passaggi di categoria: dalla 3^ Area professionale a Quadro Direttivo: 1 – da
Quadro Direttivo a Dirigente: 1
NORMATIVA E STRUMENTI
o
Nuova policy Antiriciclaggio
o
Regolamento del Responsabile interno della funzione Antiriciclaggio
o
Nuova policy per la gestione del rischio di non conformità
o
Nuove competenze deliberative della struttura centrale
o
Regolamento dei reclami
o
Norma per la regolamentazione dei conti di deposito
o
Procedura per il blocco dei conti il cui andamento presenta caratteristiche
tali da poter comportare situazioni di rischiosità
o
Procedura per la corretta evidenza del contante virtuale
o
Blocchi procedurali relativi a sconfinamenti per disponibilità
RAPPORTI CON IMPRESE DEL GRUPPO BANCARIO
La Banca, a seguito dell’ingresso nel Gruppo Bancario Iccrea, è sottoposta a controllo da parte di
Iccrea Holding. Si precisa che tutte le transazioni avvenute nel corso dell’esercizio con le società del
gruppo sono state effettuate a valori di mercato. Per ulteriori dettagli in relazione ai rapporti
intercompany si rinvia alla specifica sezione della nota integrativa.
22
7
FATTI
RILEVANTI
INTERVENUTI
DOPO
LA
CHIUSURA
DELL’ESERCIZIO
Dopo la chiusura dell’esercizio si sono registrati due eventi che, pur non avendo alcun impatto sui
dati del bilancio 2011, potrebbero ulteriormente modificare le masse intermediate dalla nostra
banca con rilevante impatto anche sotto il profilo operativo.
Gli eventi attengono agli interventi di salvataggio di due Bcc in crisi per i quali siamo stati
interessati dall’Organismo di Vigilanza e dal Fondo di Garanzia dei Depositanti. Tali operazioni
dovrebbero concludersi entro il 1° semestre 2012.
8
ATTIVITA’
DI RICERCA E SVILUPPO
In relazione al punto in oggetto si precisa che la Banca non svolge attività interna di ricerca e
sviluppo su nuovi prodotti e servizi da offrire alla propria clientela. I prodotti collocati dalla Banca
sono realizzati da società appartenenti al Movimento del Credito Cooperativo.
9
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
In linea con le previsioni, l’esercizio 2011 si chiude con il conseguimento di un utile al cui
raggiungimento hanno contribuito sia il miglioramento delle performance delle aree storiche della
banca sia le sinergie connesse alla nuova operazione aggregativa con la ex Bcc di S. Vincenzo la
Costa in LCA.
L’anno 2012 si prevede particolarmente difficile per effetto di diversi fattori congiunturali, tra i quali
sinteticamente evidenziamo i più rilevanti:
la previsione di una ulteriore diminuzione dello spread della gestione clientela dovuto
prevalentemente all’aumento dei costi della raccolta;
il persistere di una fase macroeconomica recessiva che comporta, in particolare nei
territori di insediamento della nostra Banca, una ulteriore crescita del credito anomalo;
le modifiche normative in materia di commissioni sui fidi in corso di discussione da parte
dell’Organo Legislativo.
I fattori ora evidenziati impongono cautela nelle previsioni reddituali del 2012 in quanto, in
particolare l’ultimo punto in elenco, potrebbe compromettere seriamente le prospettive reddituali di
tutto il sistema bancario. Purtuttavia, sulla base delle ragionevoli previsioni effettuate nel Budget,
si ipotizza anche per il 2012 la realizzazione di utile adeguato alla missione della nostra Banca.
Con riferimento alle prospettive di continuità aziendale sulla base delle quali è stato predisposto il
progetto di bilancio si segnala, anche alla luce della specifica richiesta di informativa formulata nel
documento congiunto di Banca d’Italia – Consob – Isvap – n° 2 del 6 febbraio 2009, che
nonostante l’attuale contesto di crisi economica e finanziaria la solidità patrimoniale della Banca e
le strategie poste in atto dal management, unitamente ai limitati riflessi economici riferiti all’attuale
situazione congiunturale, consentono di rilevare che non sussistono dubbi o incertezze in merito al
presupposto della continuità aziendale.
23
10
PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO
L’utile d’esercizio ammonta ad euro 560.736.
Si propone all'Assemblea di destinare l’utile d’esercizio a ripiano delle perdite pregresse portate a
nuovo.
Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell'esercizio
2011 come esposto nella documentazione di stato patrimoniale e di conto economico, nonché nella
nota integrativa.
Roma, 24 febbraio 2012
Il Consiglio di Amministrazione
24
SCHEMI DI BILANCIO
25
STATO PATRIMONIALE- ATTIVO
26
STATO PATRIMONIALE- PASSIVO
27
CONTO ECONOMICO
28
PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
Voci
10. Utile (Perdita) d'esercizio
2011
560.736
2010
(1.567.645)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
20.
Attività finanziarie disponibili p er la vendita
110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
120. Redditività complessiva (Voce 10+110)
(1.054.308)
25.369
(1.054.308)
25.369
(493.572)
(1.542.276)
29
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2010
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione
-
-
(3.227.282)
0
-
(3.227.282)
-
(3.227.282)
-
(3.227.282)
212.455
-
212.455
-
Azioni proprie
0
-
131.393
-
131.393
29.780.234
-
29.780.234
131.393
131.393
-
-
-
-
-
R e d d itiv ità c o m p le s s iv a e s e r c iz io 2 0 1 0
178.403
S to c k o p tio n s
178.403
D e r iv a ti s u p r o p r ie a z io n i
-
V a r ia z io n e s tr u m e n ti d i
c a p ita le
-
D is tr ib u z io n e s tr a o r d in a r ia
d iv id e n d i
A c q u is to a z io n i p r o p r ie
-
0
Patrimonio netto
V a r ia z io n i d i r is e r v e
32.485.265
31.500.000
985.265
R is e r v e
32.485.265
31.500.000
985.265
Strumenti di capitale
Utile (Perdita) di esercizio
D iv id e n d i e a ltr e d e s tin a z io n i
E s is te n z e a l 1 .1 .2 0 1 0
E m is s io n e n u o v e a z io n i
Sovrapprezzi di emissione
M o d if ic a s a ld i a p e r tu r a
E s is te n z e a l 3 1 .1 2 .2 0 0 9
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Operazioni sul patrimonio netto
P a tr im o n io n e tto a l 3 1 . 1 2 . 2 0 1 0
Variazioni dell'esercizio
Allocazione risultato
esercizio precedente
32.485.265
31.500.000
985.265
178.403
-
-
-
-
(3.095.889)
131.393
-
-
-
(3.227.282)
-
25.369
-
(131.393)
-
-
-
-
-
-
-
-
237.824
-
-
-
-
(1.567.645)
(1.567.645)
(1.542.276)
28.237.958
30
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2011
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione
178.403
178.403
-
-
(3.095.889)
131.393
-
(3.095.889) (1.567.645)
131.393
-
-
(3.227.282)
-
(3.227.282) (1.567.645)
-
-
237.824
-
237.824
Strumenti di capitale
0
0
Azioni proprie
0
0
R e d d itiv ità c o m p le s s iv a e s e r c iz io 2 0 1 1
-
S t o c k o p tio n s
-
D e r iv a ti s u p r o p r ie a z io n i
-
V a r ia z io n e s tr u m e n ti d i
c a p ita le
32.485.265
31.500.000
985.265
D is t r ib u z io n e s tr a o r d in a r ia
d iv id e n d i
32.485.265
31.500.000
985.265
R is e r v e
A c q u is to a z io n i p r o p r ie
V a r ia z io n i d i r is e r v e
D iv id e n d i e a ltr e d e s tin a z io n i
E s is te n z e a l 1 . 1 . 2 0 1 1
E m is s io n e n u o v e a z io n i
Sovrapprezzi di emissione
M o d if ic a s a ld i a p e r tu r a
E s is te n z e a l 3 1 . 1 2 . 2 0 1 0
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Operazioni sul patrimonio netto
P a tr im o n io n e tto a l 3 1 . 1 2 . 2 0 1 1
Variazioni dell'esercizio
Allocazione risultato
esercizio precedente
32.485.265
31.500.000
985.265
178.403
-
-
-
-
(4.663.534)
131.393
-
-
-
(4.794.927)
-
(1.054.308)
-
Utile (Perdita) di esercizio
(1.567.645)
-
(1.567.645) 1.567.645
-
Patrimonio netto
28.237.958
-
28.237.958
-
-
-
-
0
-
-
(816.484)
0
-
-
-
-
560.736
560.736
(493.572)
27.744.386
31
RENDICONTO FINANZIARIO AL 31.12.2011 (METODO INDIRETTO)
32
NOTA INTEGRATIVA
33
PARTE A – POLITICHE CONTABILI
A.1
Parte Generale
SEZIONE 1 – DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI
Il bilancio della Banca, in applicazione del D.Lgs 28/02/2005 n° 38, è redatto secondo i principi
contabili emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla
Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n° 1606 del 19 luglio 2002.
Il bilancio al 31 dicembre 2011 è predisposto sulla base della Circolare n° 262/2005 “Istruzioni per
la redazione del bilancio dell’impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società
finanziarie capogruppo di gruppi bancari” emanate dalla Banca d’Italia con il Provvedimento del 22
dicembre 2005, nell’esercizio dei poteri stabiliti dall’art. 9 del D. Lgs. N° 38/2005 e suoi successivi
aggiornamenti. Le richiamate istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le
relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota Integrativa.
Nella predisposizione del bilancio, sono stati applicati i principi IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre
2011 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) così come omologati dalla
Commissione Europea. Rispetto ai principi omologati al 31 dicembre 2009 i principi contabili
adottati per la predisposizione del presente Bilancio, con riferimento alle fasi di classificazione,
iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo, così come per le
modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi non hanno subito variazioni.
SEZIONE
2 – PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE
Il bilancio è stato redatto nella prospettiva della continuità aziendale ed è costituito dallo Stato
Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto, dal
Rendiconto Finanziario e dalla Nota Integrativa ed è inoltre corredato da una Relazione
sull’andamento della Gestione relativa ai risultati economici conseguiti ed alla situazione
patrimoniale e finanziaria della Banca.
Quale principio generale del bilancio è utile richiamare il principio della prevalenza della sostanza
economica rispetto alla forma giuridica.
I dati di bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale.
In conformità a quanto disposto dall’art.5 del D.Lgs. n° 38/2005, il bilancio è redatto in euro quale
moneta di conto; gli importi dei prospetti contabili sono espressi in unità di Euro, mentre i dati della
nota integrativa così come quelli della Relazione sulla gestione, sono espressi in migliaia di euro
(qualora non diversamente specificato).
Ai fini comparativi, gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrativa, riportano
anche i dati relativi all’esercizio precedente.
SEZIONE
3 – EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO
Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca in
data 24 febbraio 2012 .
In relazione a quanto richiesto dallo IAS 10 nel periodo compreso tra il 31 dicembre 2011 (data di
riferimento del bilancio) e la data di approvazione, non si segnalano fatti di rilievo tali da incidere in
misura apprezzabile sui risultati economici e sulla situazione finanziaria della Banca.
Con riferimento alle prospettive di continuità aziendale sulla base delle quali è stato predisposto il
progetto di bilancio si segnala, anche alla luce della specifica richiesta di informativa formulata nel
documento congiunto di Banca d’Italia – Consob – Isvap – n° 2 del 6 febbraio 2009, che
nonostante l’attuale contesto di crisi economica e finanziaria la solidità patrimoniale della Banca e
le strategie poste in atto dal management, unitamente ai limitati riflessi economici riferiti all’attuale
situazione congiunturale, consentono di rilevare che non sussistono dubbi o incertezze in merito al
presupposto della continuità aziendale.
Tale conclusione si fonda su diversi e significativi elementi di giudizio, fra i quali assumono
particolare rilievo i risultati del processo di gestione dei rischi aziendali, descritti dettagliatamente
in termini qualitativi e quantitativi nella “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura” della presente Nota Integrativa, e il conseguente apprezzamento della adeguatezza
patrimoniale della Banca (cfr. “Parte F – Informazioni sul patrimonio”).
Infine, non sono state identificate situazioni o circostanze significative non opportunamente
presidiate da accantonamenti in bilancio, che indichino la presenza di pericoli imminenti per la
continuità aziendale, avuto riguardo ad aspetti finanziari e gestionali o ad altri elementi di rischio
quali, a titolo di esempio, contenziosi legali o fiscali o modifiche legislative che possano
danneggiare in maniera grave l’azienda.
34
A.2
Parte relativa alle principali voci di bilancio
I Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio 2011 sono rimasti invariati rispetto a
quelli adottati per il Bilancio 2009 della Banca.
La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli
informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate
nella redazione del bilancio d’esercizio.
Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizione delle
poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di nota
integrativa.
A.2.1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
CRITERI DI ISCRIZIONE
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di
capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale le
attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value, senza considerare i
costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Eventuali derivati
impliciti presenti in contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le
caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto primario ed
iscritti al fair value.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
Sono compresi nella voce gli strumenti finanziari detenuti con l’intento di generare profitti nel breve
termine derivanti dalle variazioni dei prezzi degli stessi o dal margine di profitto dell’operatore.
Rientrano nella presente categoria anche i contratti derivati connessi con la fair value option.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività in oggetto sono valorizzate al fair value. Se il
fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività
finanziaria.
Il fair value è definito dal principio IAS 39 come “il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere
scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti”.
Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni
di mercato rilevati alla data di riferimento del bilancio.
In assenza di un mercato attivo, sono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono
conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono fondati su dati rilevabili sul
mercato. Sono in particolare utilizzati: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che
presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del
prezzo di opzioni e valori rilevati in recenti transazioni comparabili.
CRITERI DI CANCELLAZIONE
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il
sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora
sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie
cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle
attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività
finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo
sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il
mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato
dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari
delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi
sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale
assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi.
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventi
assimilati, sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.
Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati
derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono classificati nel “Risultato
netto dell’attività di negoziazione”, ad eccezione della quota relativa ai predetti contratti derivati
rilevata nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”.
35
A.2.2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
CRITERI DI ISCRIZIONE
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di
capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o
proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Nel caso di riclassifica il
valore di iscrizione è stato rappresentato dal fair value alla data di riclassifica.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non diversamente classificate come
Crediti, Attività detenute per la negoziazione, Attività detenute sino a scadenza o Attività finanziarie
valutate al fair value.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere
valutate al fair value, ad eccezione degli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati
attivi ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile (ovvero la gamma di stime
ragionevoli non sia significativa) che sono mantenuti al costo.
Per quanto concerne la determinazione del fair value si rinvia alle considerazioni espresse al
precedente punto 1.
In sede di chiusura di bilancio le attività vengono sottoposte a verifica dell’esistenza di obiettive
evidenze di riduzione di valore (impairment test). L’importo della perdita viene misurato come
differenza tra il valore contabile dell’attività finanziaria e il valore attuale dei flussi finanziari
scontati al tasso di interesse effettivo originario. Qualora i motivi che hanno determinato la
rilevazione della perdita di valore siano stati rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di
valore. L’ammontare della ripresa non eccede in ogni caso il costo ammortizzato che lo strumento
finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
CRITERI DI CANCELLAZIONE
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il
sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora
sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie
cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle
attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il
sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio
qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la
conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività
in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle
attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute
vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a
ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti
flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi.
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
La rilevazione a conto economico, tra gli interessi attivi, del rendimento dello strumento calcolato in
base alla metodologia del tasso effettivo di rendimento (cosiddetto “costo ammortizzato”) viene
effettuata per competenza, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value
vengono rilevati in una specifica “Riserva di patrimonio netto” sino a che l’attività finanziaria non
viene dimessa o non viene rilevata una perdita di valore.
Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita
cumulati vengono riversati a conto economico rispettivamente nella voce “Utile (perdita) da
cessione o riacquisto: b) attività finanziarie disponibili per la vendita” o “Rettifiche/riprese di valore
nette per deterioramento”, rettificando la specifica suddetta Riserva.
Le riprese di valore sono imputate a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ovvero a
patrimonio netto, se trattasi di titoli di capitale.
36
A.2.3 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA
CRITERI DI ISCRIZIONE
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione
iniziale le attività sono contabilizzate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo
pagato comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento
stesso.
Se la rilevazione in questa categoria avviene per riclassificazione dalle attività disponibili per la
vendita, il fair value dell’attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo
ammortizzato dell’attività stessa.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
Sono classificate nella presente categoria le attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o
determinabili e scadenza fissa, che si ha l’oggettiva intenzione e capacità di detenere sino a
scadenza. Se in seguito ad un cambiamento di volontà o di capacità non risulta più appropriato
mantenere un investimento come detenuto sino a scadenza, questo viene riclassificato tra le
attività disponibili per la vendita.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Successivamente alla rilevazione iniziale, la valutazione delle attività finanziarie detenute sino alla
scadenza è adeguata al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo,
rettificato per tenere in considerazione gli effetti derivanti da eventuali svalutazioni.
Il risultato derivante dall’applicazione di tale metodologia è imputato a conto economico nella voce
“10 - Interessi attivi e proventi assimilati”.
Gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di queste attività sono imputati a conto economico nella
voce “100 – Utili/perdite da cessione o riacquisto di: c) attività finanziarie detenute sino alla
scadenza”.
In sede di chiusura del bilancio viene effettuato il test di impairment.
Se sussistono evidenze di perdita di valore, l’importo della perdita viene misurato come differenza
tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al
tasso di interesse effettivo originario. L’importo della perdita viene rilevato nel conto economico alla
voce “130 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: c) attività finanziarie detenute
sino a scadenza”.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi
successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con
imputazione a conto economico nella stessa voce 130.
CRITERI DI CANCELLAZIONE
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente
tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
A.2.4 - CREDITI
CRITERI DI ISCRIZIONE
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente
coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari
all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente
riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in
un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono
oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi
interni di carattere amministrativo.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
La voce include gli impieghi con clientela e con banche. Nella voce rientrano inoltre i crediti
commerciali, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine, i titoli
acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non
quotati in mercati attivi.
37
Si ricorda che la rilevazione iniziale di un credito avviene al relativo fair value, pari all’ammontare
erogato comprensivo dei costi/proventi ad esso direttamente riconducibili e determinabili sin
dall’origine.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, utilizzando il
metodo del tasso di interesse effettivo.
Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita o a
revoca.
Gli interessi di mora, previsti in via contrattuale, sono iscritti a conto economico solo al momento
del loro effettivo incasso.
In sede di predisposizione del bilancio, i crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad
individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino
“oggettive evidenze di una possibile perdita di valore” secondo quanto previsto dallo IAS 39.
Si ritiene che un credito abbia subito una riduzione di valore quando è prevedibile che la Banca non
sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o
un valore equivalente.
Dapprima si valuta la necessità di svalutare individualmente le attività rilevanti; successivamente le
esposizioni deteriorate (crediti non performing) classificate nelle diverse categorie di rischio in base
alla normativa emanata dalla Banca d’Italia ed alle disposizioni interne che fissano le regole per il
passaggio dei crediti fra le diverse categorie:
Sofferenze: crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente
equiparabili;
Esposizioni incagliate: crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà
che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo;
Esposizioni ristrutturate: crediti per i quali la banca (o un “pool” di banche), a causa del
deterioramento delle condizioni economiche del debitore, acconsente a modifiche delle
originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita;
Esposizioni scadute: esposizioni verso soggetti non classificati nelle precedenti categorie di
rischio che, alla data di chiusura del periodo, presentano crediti scaduti o sconfinanti in via
continuativa da oltre 90 giorni.
La classificazione è effettuata dalle strutture operative con il coordinamento delle funzioni deputate
al controllo ed al recupero dei crediti.
Qualora vi sia l’obiettiva evidenza di perdite di valore, l’importo della rettifica di valore è
determinato come differenza tra il valore di bilancio dell’attività al momento della valutazione
(costo ammortizzato) e il valore attuale, determinato sulla base del tasso di interesse effettivo
originario dell’attività, dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi al netto degli oneri di
recupero, tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni e di eventuali anticipi
ricevuti (escludendo le future perdite non ancora manifestatesi).
La determinazione del valore attuale dei futuri flussi di cassa di un’attività finanziaria garantita
riflette i flussi di cassa che potrebbero derivare dal realizzo della garanzia al netto dei relativi costi
di realizzo.
Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta
una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed
anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.
Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di sconto al fine di determinare la
perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto.
I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve termine non vengono
attualizzati.
Qualora in un periodo successivo l’ammontare della rettifica di valore diminuisca e tale decremento
sia oggettivamente riconducibile ad un evento manifestatosi in seguito alla determinazione della
svalutazione, come un miglioramento del merito di credito del debitore, la rettifica di valore rilevata
in precedenza è eliminata o ridotta attraverso l’iscrizione in conto economico di una ripresa di
valore.
La ripresa di valore non può superare in ogni caso il costo ammortizzato che il credito avrebbe
avuto in assenza di precedenti rettifiche.
Successivamente si valuta la necessità di svalutare, individualmente o collettivamente, le attività
finanziarie non individualmente significative.
Le attività che sono state valutate individualmente e per le quali non è stata necessaria una
svalutazione, sono inserite in gruppi di attività finanziarie con caratteristiche analoghe in termini di
rischio di credito, procedendo in seguito alla valutazione delle stesse su base collettiva.
Le attività valutate individualmente, per le quali è stata contabilizzata una svalutazione, non sono
inserite nei gruppi utilizzati per le svalutazioni collettive.
38
La valutazione collettiva avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e
le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi
osservabili alla data della valutazione, che consentono di stimare il valore della perdita esistente in
ciascuna categoria di crediti.
La determinazione delle svalutazioni collettive sui crediti è effettuata identificando anche alcune
parziali sinergie (per quanto consentito dalle diverse normative) con l’approccio previsto ai fini di
vigilanza dalle disposizioni del “Nuovo accordo sul capitale” denominato Basilea II. In particolare, i
parametri del modello di calcolo utilizzati ai fini delle valutazioni di bilancio sono rappresentati dalla
PD (Probability of Default - la probabilità che, su un determinato orizzonte temporale, il debitore
vada in default) e dalla LGD (Loss Given Default - rappresenta il tasso di perdita stimato in caso di
default del debitore).
I citati parametri riconducono il modello valutativo alla nozione di incurred loss, cioè di un
deterioramento dei crediti che si ha ragione di ritenere sia effettivamente intervenuto alla data di
riferimento, ma del quale non è ancora nota l’entità al momento della valutazione, così come
previsto dai principi contabili internazionali.
In base a quanto sopra, sono individuate percentuali di perdita attesa specifiche per crediti scaduti
e sconfinanti da oltre 90 gg. (past due).
CRITERI DI CANCELLAZIONE
I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di
cassa sia estinto, quando la cessione abbia comportato il trasferimento in maniera sostanziale di
tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito sia considerato
definitivamente irrecuperabile e dopo che tutte le necessarie procedure di recupero siano state
espletate.
Qualora, invece, siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano
ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata
effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti
vengono cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi.
In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo, comporta il mantenimento in
bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai
cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi.
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
Gli interessi sui crediti sono classificati nella voce “Interessi attivi e proventi assimilati” derivanti
da “Crediti verso banche e clientela” e sono iscritti in base al principio della competenza temporale.
Le rettifiche e le riprese di valore, compresi i ripristini di valore connessi con il trascorrere del
tempo, riferite a valutazioni analitiche o collettive, sono rilevate ad ogni data di bilancio alla voce
“Rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti”. Ad ogni data di valutazione, le
eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore riferite a valutazioni collettive vengono
determinate in modo differenziale con riferimento all'intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa
data.
Gli utili e perdite risultanti dalla cessione di crediti sono iscritti alla voce 100 a) del conto
economico “Utile (perdite) da cessione o riacquisto di crediti”.
A.2.5. - ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE
CRITERI DI ISCRIZIONE
L‟iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o
di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti.
All‟atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value vengono rilevate al loro
fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato senza considerare i costi o proventi
di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso imputati a conto economico.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
Sono classificate nella presente voce quelle attività che sono designate al fair value sulla base della
cd. fair value option: finanziamenti erogati correlati a contratti derivati di copertura; attività
finanziarie che incorporano un contratto derivato implicito per i quali non si è proceduto allo
scorporo.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value. Il fair
value è determinato con le modalità descritte al precedente punto 1.
39
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sono iscritte, per competenza,
nelle voci di conto economico relative agli interessi.
Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati
derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nel “Risultato netto delle
attività finanziarie valutate al fair value”.
A.2.6 – OPERAZIONI DI COPERTURA
CRITERI DI ISCRIZIONE
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su
un determinato elemento o gruppo di elementi, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli
utili rilevabili su un diverso elemento o gruppo di elementi nel caso in cui quel particolare rischio
dovesse effettivamente manifestarsi.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE - TIPOLOGIA DI COPERTURE
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su
un determinato elemento o gruppo di elementi attribuibili ad un determinato rischio, nel caso in cui
quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.
Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti:
- copertura di fair value, ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione del fair value
(attribuibili alle diverse tipologie di rischio) di attività come consentito dallo IAS 39 omologato dalla
commissione europea;
CRITERI DI VALUTAZIONE
I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:
- nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell’elemento coperto
con la variazione del fair value dello strumento di copertura.
Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di
valore, riferite sia all’elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di
rischio sottostante), sia allo strumento di copertura.
L’eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di
conseguenza l’effetto economico netto.
Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della
relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se è efficace nel momento in cui la
copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.
L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento
coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di
copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto
dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.
Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di
copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall’intervallo 80-125%, le
variazioni dello strumento coperto, per l’elemento di rischio oggetto di copertura.
La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale
utilizzando test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel
periodo cui si riferiscono.
In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.
Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione
delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato
di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto
riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio.
CRITERI DI CANCELLAZIONE
Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che
prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto,
viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di
negoziazione, mentre lo strumento finanziario oggetto di copertura torna ad essere valutato
secondo il criterio della classe di appartenenza originari.
40
I legami di copertura cessano anche quando il derivato scade oppure viene venduto o esercitato,
l’elemento coperto è venduto oppure scade o è rimborsato.
A.2.7 - PARTECIPAZIONI
La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo
congiunto.
A.2.8 - ATTIVITÀ MATERIALI
CRITERI DI ISCRIZIONE
Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di
acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in
funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei
benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri
costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo di
investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.
Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relative ad
attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non presentino
un’autonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendano benefici futuri, gli stessi
sono iscritti tra le “altre attività” e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di
prevedibile utilizzabilità delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, salvo quanto di seguito precisato, sono iscritte in
bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali svalutazioni per riduzioni
durevoli di valore. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla
base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.
Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati
nel valore dei fabbricati, in quanto considerati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia
incorporato nel valore del fabbricato sono considerati beni separabili dall’edificio i soli immobili
detenuti “cielo terra”; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla
base di perizia di periti indipendenti. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è
disponibile per l’uso.
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
L’ammortamento sistematico è contabilizzato alla voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività
materiali”.
Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettivo utilizzo del
bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio l’ammortamento è conteggiato su base
giornaliera fino alla data di cessione o dismissione.
Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta
eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere
recuperabile.
Una svalutazione per perdita di valore è rilevata per un ammontare corrispondente all’eccedenza
del valore contabile rispetto al valore recuperabile. Il valore recuperabile di un’attività è pari al
minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene,
inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono
imputate a conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una
ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli
ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.
Nella voce Utili (Perdite) da cessione di investimenti è oggetto di rilevazione il saldo, positivo o
negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti .
CRITERI DI CANCELLAZIONE
Un'immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o
quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici
economici futuri.
41
A.2.9 - ATTIVITÀ IMMATERIALI
CRITERI DI ISCRIZIONE
Sono iscritte a costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri
benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività stessa è determinato
in modo attendibile.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica,
possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita “definita” sono iscritte al costo, al netto
dell’ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate.
Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso, ovvero quando si trova
nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito.
L’ammortamento cessa o dal momento in cui l’attività immateriale è classificata come “destinata
alla cessione” oppure, se anteriore, dalla data in cui l’attività è stornata. Per le attività immateriali
cedute e/o dismesse nel corso dell’esercizio, l’ammortamento è conteggiato su base giornaliera fino
alla data di cessione e/o dismissione.
Ad ogni chiusura di bilancio, alla presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del
valore di recupero dell’attività.
L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile
dell’attività ed il suo valore recuperabile.
Qualora la vita utile sia “indefinita” non si procede ad ammortamento, ma alla periodica verifica
dell’adeguatezza del valore di iscrizione (impairment test).
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
L’ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l’utilizzo pluriennale dei beni in
base alla vita utile stimata.
Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettivo utilizzo del
bene.
Nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” va indicato il saldo, positivo o
negativo, fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività immateriali, diverse
dall’avviamento.
Nella voce “Utili (Perdite) da cessione di investimenti”, formano oggetto di rilevazione il saldo,
positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti.
A.2.10 - ATTIVITÀ NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE
La Banca, alla data di redazione del bilancio, non presenta attività non correnti in via di
dismissione.
A.2.11 - FISCALITÀ CORRENTE E DIFFERITA
CRITERI DI ISCRIZIONE
Le voci includono rispettivamente le attività/passività fiscali correnti ed anticipate.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci
addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto (tra queste ultime sono comprese anche
quelle derivanti dalla prima applicazione degli IAS/IFRS). Le imposte sul reddito dell’esercizio sono
costituite dal saldo della fiscalità corrente e di quella differita.
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione
dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.
Fiscalità corrente.
Le attività e passività fiscali per imposte correnti sono rilevate applicando le aliquote e la
normativa fiscale vigenti, e corrispondono al risultato della dichiarazione.
Le attività fiscali correnti accolgono il credito d’imposta recuperabile, le passività fiscali correnti le
imposte correnti non ancora pagate alla data del bilancio.
Fiscalità differita.
Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheet
liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valore
contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. Esse sono
calcolate utilizzando le aliquote fiscali applicabili, in ragion della legge vigente, nell’esercizio in cui
l’attività fiscale anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta.
42
Attività per imposte anticipate.
Le “differenze temporanee deducibili” indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a fronte
di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.
Le “attività per imposte anticipate” sono rilevate per tutte le differenze temporanee deducibili se è
probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a fronte del quale potranno essere utilizzate le
differenze temporanee deducibili.
Passività per imposte differite.
Le “differenze temporanee imponibili” indicano un futuro incremento dell’imponibile fiscale e
conseguentemente generano “passività per imposte differite”, in quanto queste differenze danno
luogo ad ammontari imponibili negli esercizi successivi a quelli in cui vengono imputati al conto
economico civilistico, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza
economico-civilistica.
Le “passività per imposte differite” sono rilevate per tutte le differenze temporanee imponibili con
eccezione delle riserve in sospensione d’imposta imputate a capitale o per le quali non è prevista la
distribuzione ai soci.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE E VALUTAZIONE
Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente
valutate per tener conto sia di eventuali modifiche intervenute nella normativa o nella aliquote sia
di eventuali diverse situazioni soggettive.
Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e
senza compensazioni.
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il
conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le
imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il
patrimonio netto senza influenzare il conto economico quali ad esempio le valutazioni degli
strumenti finanziari disponibili per la vendita le stesse vengono iscritte in contropartita al
patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto.
A.2.12 - FONDI PER RISCHI ED ONERI
I fondi per rischi e oneri accolgono le passività di ammontare o scadenza incerti relative ad
obbligazioni attuali (legali o implicite), derivanti da un evento passato, per le quali sia probabile
l’impiego di risorse economiche per adempiere alle obbligazioni stesse, purché possa essere
effettuata una stima attendibile dell’importo necessario all’adempimento delle stesse.
CRITERI DI VALUTAZIONE
L’importo rilevato come accantonamento deve rappresentare la migliore stima della spesa richiesta
per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio.
Nel caso in cui sia previsto il differimento della passività e laddove l’elemento temporale sia
significativo, l’importo accantonato viene attualizzato utilizzando un tasso di sconto, tale da
riflettere le valutazioni correnti di mercato del valore attuale del denaro ed i rischi specifici connessi
alla passività.
Quando a seguito del riesame del fondo il sostenimento dell’onere diviene improbabile
l’accantonamento viene stornato.
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce “accantonamenti netti ai fondi per rischi e
oneri”. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali
riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti.
Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione nonché
i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi impliciti
nell'attualizzazione).
A.2.13 - DEBITI E TITOLI IN CIRCOLAZIONE
CRITERI DI ISCRIZIONE
43
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o
all’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value,
normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
Le voci del Passivo dello stato Patrimoniale “10. Debiti verso banche”, “20. Debiti verso clientela” e
“30. Titoli in circolazione” comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la
raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto
dell’eventuale ammontare riacquistato, non classificate tra le “passività finanziarie valutate al fair
value”.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il
metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che
rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili
all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci.
CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per
competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi.
L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispondente
valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce “Utili/perdite da cessione
o riacquisto”.
A.2.14 - PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE
Alla data del bilancio la Banca non ha operazioni in derivati – connessi con la fair value option - con
valore negativo.
A.2.15 - PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE
La Banca alla data del bilancio non ha in essere passività classificate in questa voce.
A.2.16 - OPERAZIONI IN VALUTA
CRITERI DI ISCRIZIONE
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di
conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE E VALUTAZIONE
Gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono valorizzati come segue:
le poste monetarie (denaro, attività/passività da ricevere/pagare in denaro) sono convertite
al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo;
le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere
alla data della operazione;
le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alla
data di chiusura del periodo.
RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI
Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo
pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell’esercizio
in cui sorgono.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio
netto, la differenza di cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio netto.
Quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è parimenti rilevata a conto
economico anche la relativa differenza cambio.
A.2.17 - ALTRE INFORMAZIONI
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
44
A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007
la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, il
trattamento di fine rapporto del personale si riferisce alla sola quota maturata sino al 31 dicembre
2006.
Esso configura un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici
definiti” e pertanto è iscritto sulla base del suo valore attuariale determinato annualmente da uno
studio di professionisti attuari esterno alla Banca.
A seguito della riforma, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire
dal 1° gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da
parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di
Tesoreria presso l’INPS. L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è
determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali.
RATEI E RISCONTI
I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su attività
e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In assenza di
rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le “altre attività” o “altre passività”.
DIVIDENDI
I dividendi sono rilevati a conto economico secondo un criterio di cassa.
ACCANTONAMENTI PER GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI
Gli accantonamenti su base analitica (eventuale e collettiva) relativi alla stima dei possibili esborsi
connessi al rischio di credito relativo alle garanzie ed impegni, determinati applicando i medesimi
criteri precedentemente esposti con riferimento ai crediti, sono appostati tra le “Altre passività” e
alla voce “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”.
UTILIZZO DI STIME E ASSUNZIONI NELLA PREDISPOSIZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono
determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico,
nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.
L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni
soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni
ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.
Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non può
quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire
anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da
parte del Consiglio di Amministrazione sono:
la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre
attività finanziarie;
la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini
dell’informativa di bilancio;
l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non
quotati in mercati attivi;
la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
CRITERI DI DETERMINAZIONE DEL FAIR VALUE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata
sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume
delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l’ultimo giorno di
riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali
operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di
effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risulti quotato
su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più vantaggioso a cui
l’impresa ha accesso.
Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di
valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercato
alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La
determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recenti
transazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime
45
caratteristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni;
tecniche di calcolo del valore attuale - discounted cash flow analysis; modelli di pricing
generalmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi
praticati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano
modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse
che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente
e della classe di rating, ove disponibile.
In presenza di fondi comuni di investimento, non negoziati in mercati attivi, il fair value è
determinato in ragione del Net Asset Value pubblicato, eventualmente corretto per tenere conto di
possibili variazioni di valore intercorrenti fra la data di richiesta di rimborso e la data di rimborso
effettiva.
I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia determinabile
in misura attendibile - secondo le metodologie più diffuse ( in primo luogo la discounted cash flow
analysis) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminuzioni significative
di valore.
Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle
obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è
approssimato al valore di contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore
contabile.
Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche di
valutazione sviluppate internamente, attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse
correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori
(rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default).
Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value.
Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fair value il prezzo di
mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio.
Per i contratti derivati over the counter: si assume quale fair value il market value alla data di
riferimento determinato secondo le seguenti modalità in relazione alla tipologia di contratto:
per i contratti su tassi di interesse: il market value è rappresentato dal cosiddetto “costo
di sostituzione”, determinato mediante l’attualizzazione delle differenze, alle date di
regolamento previste, fra flussi calcolati ai tassi di contratto e flussi attesi calcolati ai
tassi di mercato, oggettivamente determinati, correnti a fine esercizio per pari scadenza
residua;
per i contratti di opzione su titoli e altri valori: il market value è determinato facendo
riferimento a modelli di pricing riconosciuti (p.es.: formula di Black & Scholes).
A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
A.3.1 TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI
A.3.1.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività
complessiva
Componenti reddituali
Componenti reddituali
Tipologia di
Portafoglio di Portafoglio di
Valore
Fair value
contabile
strumento
finanziario
Titoli di debito
al
provenienza
destinazione
HFT
AFS
31.12. 2011
12.835
al
in assenza del trasferimento
registrate nell'esercizio
(ante imposte)
(ante imposte)
31.12. 2011 Valutative
12.835
(717)
Altre
368
Valutative
(717)
Altre
368
La Banca nel corso dell’esercizio 2010 ha trasferito dal portafoglio HFT al portafoglio AFS i titoli
obbligazionari affidati in gestione in delega ad ICCREA e a BCC di Roma.
46
A.3.1.2 ATTIVITA’ FINANZIARIE RICLASSIFICATE: EFFETTI SULLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
PRIMA DEL TRASFERIMENTO
A.3.2 GERARCHIA DEL FAIR VALUE
La Circolare di Banca d’Italia 262 del 22 dicembre 2005 nel suo 1° aggiornamento del 18 novembre
2009, recependo le modifiche introdotte all’IFRS 7, prescrive che “le valutazioni al fair value” sono
classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle
valutazioni.
I tre livelli del fair value sono così enunciati:
•
quotazioni rilevate su un mercato attivo (livello 1);
•
input diversi dai prezzi quotati ma osservabili direttamente o indirettamente dal mercato
(livello 2);
•
input che non sono basati su dati di mercato osservabili.
La banca ha effettuato la classificazione delle sue attività e passività finanziarie nei diversi livelli di
fair value sulla base dei seguenti principi:
•
Livello 1 di Fair Value. La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento
finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato
attivo.
•
Livello 2 di Fair Value. La valutazione non è basata su quotazioni espresse da un mercato
attivo relativamente allo stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su
valutazione significative reperibili da infoproviders affidabili, ovvero su prezzi determinati
utilizzando un’opportuna metodologia di calcolo (modello di pricing) basata su parametri di
mercato osservabili. L’utilizzo di queste metodologie di calcolo consente di riprodurre le
valutazioni di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi attraverso l’utilizzo di
parametri c.d. di mercato, cioè parametri il cui valore viene desunto da quotazioni di
strumenti finanziari presenti su mercati attivi.
•
Livello 3 di Fair Value. Le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, mediante
l’inclusione di parametri discrezionali, vale a dire, parametri il cui valore non può essere
desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi, ma tali da influire in
maniera determinante sul prezzo di valutazione finale. Ne deriva che la non osservabilità
diretta sul mercato di tutti i parametri comporta la necessità di stime ed assunzioni da
parte del valutatore.
Con riferimento al Livello 3, questo approccio prevede che la valutazione dello strumento
finanziario venga condotta utilizzando due diverse metodologie:
•
Con riferimento alle interessenze detenute in altre società, il fair value può essere
determinato in un ammontare pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto;
•
Un modello di pricing che si basa su specifiche ipotesi riguardanti lo sviluppo dei cash flow
futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità
desunte dall’esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento.
47
A.3.2.1 PORTAFOGLI CONTABILI: RIPARTIZIONE PER LIVELLI DEL FAIR VALUE
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Derivati di copertura
Totale
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale
Livello 1
2011
Livello 2
Livello 3
Livello 1
128,00
2010
Livello 2
Livello 3
28.554
11.377
1.530
24.763
11.464
333
28.554
11.377
1.530
24.891
11.464
333
-
-
(171)
(171)
-
112
112
-
A.3.2.2 VARIAZIONI ANNUE DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE (LIVELLO
3)
ATTIVITA' FINANZIARIE
detenute per
la
negoziazione
1.
2.
2.1
2.2
2.2.1
Esistenze iniziali
Aumenti
Acquisti
Profitti imputati a:
Conto Economico
- di cui: Plusvalenze
2.2.2 Patrimonio netto
2.3 Trasferimenti da altri livelli
2.4 Altre variazioni in aumento
3.
Diminuzioni
3.1 Vendite
3.2 Rimborsi
3.3 Perdite imputate a:
3.3.1 Conto Economico
- di cui Minusvalenze
3.3.2 Patrimonio netto
3.4 Trasferimenti ad altri livelli
3.5 Altre variazioni in diminuzione
4.
Rimanenze finali
valutate
al
fair value
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
disponibili
per
la vendita
di copertura
333
1.226
500
-
726
28
28
-
1.531
-
A.3.3 INFORMATIVA SUL CD. “DAY ONE PROFIT/LOSS”
Con riferimento ai derivati di copertura si evidenzia il fenomeno della cosiddetta “day one profit or
loss” e cioè del profitto, ovvero della perdita, relativi al primo giorno di contabilizzazione
dell’operazione stessa. In altre parole, il valore di iscrizione iniziale dello strumento finanziario è
diverso dall’ammontare pagato/incassato e tale differenza va iscritta a conto economico.
I motivi di tale differenza sono di seguito specificati:
• già al momento della compravendita la controparte comprende nel prezzo di scambio del
derivato un margine per remunerare i rischi assunti;
• i dati di mercato dell’istante di chiusura dell’operazione (che giustificano il prezzo della
negoziazione) sono diversi da quelli di fine giornata di borsa (che invece sono utili ai fini della
rilevazione contabile);
• i prezzi di acquisto della banca (ask-lettera) sono più alti di quelli di valutazione (bid-denaro o
mid-medi).
48
ALTRE INFORMAZIONI
Infine si segnala che la Banca, in data 27 maggio 2011 ha proceduto all’acquisizione delle attività e
passività della BCC di San Vincenzo La Costa in LCA. Come stabilito dall’IFRS3, l’aggregazione
aziendale è avvenuta attraverso l’applicazione del metodo dell’acquisto rilevando le attività e
passività identificabili nell’acquisto ai relativi fair value (valori equi) alla data di acquisizione. Come
consentito dal paragrafo 62 del predetto IFRS, la Banca ha determinato provvisoriamente
l’aggregazione aziendale avvalendosi del termine di 12 mesi dalla data di acquisizione per
determinare il definitivo fair value delle poste attive e passive.
In merito, si è provvisoriamente ritenuto che il valore d’acquisto dei crediti verso clientela, attività
materiali e prestiti obbligazionari emessi dalla BCC SVLC, in assenza di ulteriori informazioni
attendibili, fosse rappresentativo del relativo fair value.
Gli schemi e le tabelle riportate in nota integrativa contengono, al 31 dicembre 2011 gli importi
derivanti dall’acquisizione delle attività e passività della Bcc di San Vincenzo, pertanto i confronti
con l’esercizio 2010 devono essere letti tenendo conto di tale fattore; le tabelle di movimentazione
riportano tali attività e passività alla voce “altre variazioni”, salvo diversa specifica.
Infine si precisa che l’operazione di acquisizione non si è ancora conclusa definitivamente con il
verbale di concordamento.
49
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE - VOCE 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
L’incremento delle disponibilità liquide è dovuto esclusivamente alle nuove filiali dell’area
Calabria.
SEZIONE 2 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE – VOCE 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione
merceologica
La Banca nel corso del 2011 ha proceduto alla vendita di tutti i titoli allocati nel
portafoglio di negoziazione, in linea con la scelta strategica effettuata dal C.d.A. di
non esporre l’azienda ai rischi legati alla volatilità dei mercati finanziari.
50
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per
debitori/emittenti
La Banca al 31 dicembre non ha titoli allocati nel portafoglio di negoziazione.
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
SEZIONE 3 – ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE – VOCE 30
3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
La Banca non ha attività finanziarie valutate al fair value.
51
SEZIONE 4 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Il comparto in esame, nel corso dell’esercizio, ha avuto un incremento derivante dall’acquisto di
titoli di stato a tasso variabile dalla BCC di San Vincenzo, dalla sottoscrizione dell’aumento di
capitale dell’Iccrea Holding e dalla capitalizzazione degli interessi di competenza dell’esercizio.
Nel portafoglio in esame sono, inoltre, classificati 1,188 milioni di euro di quote di partecipazione
in società del gruppo come dettagliato nella tabella a seguire:
L’incremento della partecipazione nell’Iccrea Holding è dovuto alla sottoscrizione dell’aumento del
capitale per 500 mila e per 358 mila euro derivante dall’acquisizione delle attività della Bcc San
Vincenzo.
52
4.2 Attività finanziarie
debitori/emittenti
disponibili
per
la
vendita:
composizione
Totale
T 2011
Voci/Valori
per
Totale
T 2010
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) A ltri enti pubblici
c) Banche
d) A ltri emittenti
40.273
18.836
36.226
17.292
21.437
18.884
50
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) A ltri emittenti
- impres e di as s icurazione
- s ocietà finanziarie
- impres e non finanziarie
- altri
1.188
39
1.149
333
31
302
1.126
23
267
35
3. Quote di O.I.C.R.
-
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) A ltri enti pubblici
c) Banche
d) A ltri s oggetti
Totale
-
41.461
36.559
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica
La Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura.
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
A. Esistenze iniziali
36.226
Titoli di
capitale
333
B. Aumenti
10.862
1.059
-
5.000
1.059
-
-
-
Titoli di debito
B1. Acquisti
Finanziamenti
-
-
19
-
0
0
B4. Trasferimenti da altri portafogli
B5. Altre variazioni
5.843
5.843
6.815
204
C1. Vendite
3.021
204
C2. Rimborsi
2.000
C3. Variazioni negative di FV
1.603
C4. Svalutazioni da deterioramento
0
0
- imputate al patrimonio netto
C. Diminuzioni
11.921
6.059
-
- imputate al conto economico
Totale
36.559
19
B2. Variazioni positive di FV
B3. Riprese di valore
Quote di
O.I.C.R.
-
-
-
7.019
3.225
2.000
1.603
-
-
-
0
- imputate al conto economico
0
- imputate al patrimonio netto
0
0
C5. Trasferimenti ad altri portafogli
C6. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
191
40.273
191
1.188
-
-
41.461
La variazione in diminuzione imputata al Patrimonio Netto è al lordo dell’effetto fiscale.
53
SEZIONE 5 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA – VOCE 50
5.1 Attività finanziarie detenute sino a scadenza: composizione merceologica
Totale (T 2011)
Tipologia
operazioni/Valori
1. Titoli di debito
- strutturati
- altri
Totale (T 2010)
Fair value
Fair value
Valore bilancio
43.149
Valore bilancio
Livello 1
Livello 2
38.476
43.149
38.476
43.149
38.476
Livello 3
Livello 1
Livello 2
Livello 3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2. Finanziamenti
Totale
Il portafoglio HTM è stato alimentato nel corso del 2011 a seguito dell’acquisizione del
portafoglio titoli della BCC San Vincenzo, giusta delibera del CdA. Tale scelta è stata
effettuata a seguito della verifica delle caratteristiche oggettive del portafoglio acquisito
avente una duration media superiore ai limiti stabiliti nella policy sul portafoglio di
proprietà della Banca; inoltre i titoli di stato presenti nel portafoglio risultavano impegnati
in pronti contro termine con la clientela.
5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
Totale 2011
Totale 2010
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
43.149
43.149
0
2. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri s oggetti
0
0
43.149
38.476
0
Totale
Totale fair value
5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: attività oggetto di copertura
specifica
Le attività allocate nel portafoglio HTM della Banca non sono oggetto di copertura
specifica.
54
5.4 Attività detenute sino alla scadenza variazioni annue
Titoli di debito
Finanziamenti
Totale
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B1. Acquisti
B2. Riprese di valore
B3. Trasferimenti da altri portafogli
B4. Altre variazioni
46.853
C. Diminuzioni
C1. Vendite
C2. Rimborsi
C3. Rettifiche di valore
C4. Trasferimenti ad altri portafogli
C5. Altre variazioni
3.704
D. Rimanenze finali
-
46.853
46.853
-
3.704
3.704
-
-
43.149
46.853
3.704
43.149
Come evidenziato precedentemente, i titoli allocati nel presente portafoglio sono stati
acquisti dalla BCC di San Vincenzo al prezzo di mercato alla data di cessione (27 maggio
2011).
SEZIONE 6 – CREDITI VERSO BANCHE – VOCE 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
T ipologia operazioni / Valori
A. Crediti verso Banche Centrali
1. Deposit i vinc olat i
2. Riserva obbligat oria
3. Pront i c ont ro t ermine at t ivi
4. Alt ri
B. Crediti verso banche
1. Cont i c orrent i e deposit i liberi
2. Deposit i vinc olat i
3. Alt ri finanziament i:
3.1 Pront i c ont ro t ermine at t ivi
3.2 Loc azione finanziaria
3.3 Alt ri
4. T it oli di debit o
4.1 T it oli st rut t urat i
4.2 Alt ri t it oli di debit o
Totale (valore di bilancio)
Totale (fair value)
Totale
2011
Totale
2010
5.063
3.166
5.063
3.166
31.744
6.071
25.673
9.649
9.503
145
145
36.807
36.807
12.815
12.820
6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica
La Banca non detiene crediti verso banche oggetto di copertura specifica
6.3 Leasing finanziario
55
La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di leasing finanziario in qualità di soggetto
locatore.
SEZIONE 7 – CREDITI VERSO CLIENTELA – VOCE 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
Totale 2011
Totale 2010
Bonis
Deteriorate
37.746
16.909
1. Conti correnti
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
5. Leasing finanziario
6. Factoring
7. Altre operazioni
8. Titoli di debito
8.1 Titoli strutturati
8.2 Altri titoli di debito
Totale (valore di bilancio)
Totale (fair value)
Bonis
Deteriorate
17.983
7.908
161.635
42
29.287
704
110.519
36
5.942
48
20.143
4.034
15.791
1.123
219.566
231.324
50.934
55.499
144.329
152.455
15.021
16.207
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Totale 2011
Tipologia operazioni/Valori
Bonis
Totale 2010
Deteriorate
Bonis
Deteriorate
1. Titoli di debito:
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri emittenti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
2. Finanziamenti verso:
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
Totale
219.566
50.934
144.331
15.021
6.766
212.800
104.958
204
50.934
34.579
79
21
15.000
11.537
5
16.276
3.439
140.892
73.805
225
43
66.819
107.638
219.566
50.934
144.331
15.021
3.458
56
7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica
Tipologia operazioni/Valori
1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value:
a) rischio di tasso di interesse
b) rischio di cambio
c) rischio di credito
d) più rischi
2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari:
a) rischio di tasso di interesse
b) rischio di cambio
c) altro
Totale
Totale 2011
Totale 2010
2.176
2.176
2.302
2.302
-
-
2.176
2.302
57
7.4 Leasing finanziario
La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di leasing finanziario in qualità di soggetto
locatore.
SEZIONE 8 – DERIVATI DI COPERTURA – VOCE 80
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
Anche per l’esercizio 2011 il fair value dell’IRS è risultato negativo (cfr. Passivo - Sezione 6 –
Derivati di copertura - voce 60)
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di
copertura
Anche per l’esercizio 2011 il fair value dell’IRS è risultato negativo (cfr. Passivo - Sezione 6 –
Derivati di copertura - voce 60)
SEZIONE 9 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA
– VOCE 90
GENERICA
Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica
SEZIONE 10 – LE PARTECIPAZIONI – VOCE 100
La Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto e
sottoposte ad influenza notevole.
58
SEZIONE 11 – ATTIVITÀ MATERIALI – VOCE 110
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
Attività/Valori
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbric ati
c ) mobili
d) impianti elettronic i
e) altre
1.2 acquisite in locazione finanziaria
a) terreni
b) fabbric ati
c ) mobili
d) impianti elettronic i
e) altre
Totale A
Totale
2011
Totale
2010
3.618
1.195
1.803
213
121
286
2.471
823
952
187
166
343
3.618
2.471
1.970
4
1.958
8
1.326
117
4
105
8
B. Attività detenute a scopo di investimento
2.1
a)
b)
c)
di proprietà
terreni
fabbric ati
mobili
2.2 acquisite in locazione finanziaria
a) terreni
b) fabbric ati
c ) mobili
Totale B
Totale (A+B)
1.326
3.296
6.914
117
2.588
Relativamente al cespite in leasing finanziario si precisa che la Banca è subentrata nel
contratto di leasing tra la Bcc di San Vincenzo e Iccrea Banca Impresa; tale cespite,
inizialmente destinato dalla bcc ad uso strumentale, è stato da Banca Sviluppo
riclassificato negli immobili a scopo di investimento, non essendo lo stesso destinato
effettivamente ad unità produttiva.
Tutti i cespiti acquisiti dalla BCC di San Vincenzo sono stati provvisoriamente
contabilizzati al costo di acquisizione non essendo, alla data di redazione del bilancio,
disponibili i relativi fair value; pertanto ai fini dell’IFRS3 la contabilizzazione sarà
effettuata entro un anno dalla data di acquisizione.
11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o
rivalutate
In sede di prima applicazione degli Ias/IFRS la Banca ha deciso di avvalersi di quanto previsto
dall’IFRS1 secondo cui è possibile utilizzare come valore contabile di partenza, in luogo del costo
storico, un valore di costo presunto (deemed cost). Tale valore è rappresentato da quello di
mercato alla data di passaggio agli Ias, come risultante da apposita perizia.
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha attività materiali valutate al fair value.
59
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni
Impianti
elettronici
Fabbricati
Mobili
823
1.160
845
638
3.373
-
208
658
472
3.030
4.368
A.2 Esistenze iniziali nette
823
952
187
166
343
2.471
B. Aumenti:
372
902
73
43
98
1.488
372
902
73
43
98
1.488
-
-
-
-
-
A. Esistenze iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
B.1 Acquisti
Altre
Totale
6.839
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
-
a) patrimonio netto
-
b) conto economico
-
B.5 Differenze positive di cambio
-
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni:
-
51
47
88
155
55
55
-
51
47
88
100
286
-
-
-
-
-
-
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
a) patrimonio netto
341
-
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
-
b) conto economico
-
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
b) attività in via di dismissione
-
-
-
-
-
-
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
1.195
1.803
213
121
286
3.618
-
259
705
560
3.058
4.582
1.195
2.062
918
681
3.344
8.200
E. Valutazione al costo
I terreni e i fabbricati sono stati valutati al costo presunto in sede di prima applicazione dei
principi contabili internazionali. Gli acquisti 2011 si riferiscono ai cespiti acquisiti dalla Bcc San
Vincenzo
Per le altre attività materiali è stato adottato il costo storico.
60
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Totale
Fabbric at i
Altri
105
3.179
3.179
1.326
8
-
-
-
-
-
-
-
4
4
3.284
3.284
8
8
T erreni
4
-
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Ac quisti
di c ui ac quisit i in leasing finanziario
B.2 Spese per migliorie c apitalizzate
B.3 Variazioni positive net te di fair value
B.4 Riprese di valore
B.5 Differenze di c ambio posit ive
B.6 T rasferimenti da immobili ad uso funzionale
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Ammortament i
C.3 Variazioni negative nette di fair value
C.4 Rettific he di valore da det erioramento
C.5 Differenze di c ambio negative
C.6 T rasferimenti ad altri port afogli di attività
a) immobili ad uso funzionale
b) attività non c orrenti in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
E. Valutazione al fair value
Le attività materiali detenute a scopo di investimento sono valutate con il criterio del costo
presunto alla data di prima applicazione dei principi contabili internazionali. Gli immobili non
strumentali acquisiti dalla BCC di San Vincenzo sono stati temporaneamente valutati al costo di
acquisto avvalendoci della deroga dei 12 mesi dalla data di acquisizione per l’applicazione
dell’IFRS3, in attesa dell’acclaramento dell’effettivo fair value.
11.5 Impegni per acquisto di attività materiali
La Banca non ha contratto impegni di acquisto su attività materiali.
SEZIONE 12 – ATTIVITÀ IMMATERIALI – VOCE 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Totale 2011
Attività/Valori
Durata
definita
A.1 Avviamento
X
A.2 Altre attività immateriali
1.486
31
A.2.1 Attività valut ate al c ost o:
a) Attività immateriali
generate int ernament e
b) Altre at tività
A.2.2 Attività valut ate al fair
value:
Totale 2010
Durata
indefinita
Durat a
definit a
Durat a
indefinit a
X
1.486
-
41
-
-
-
-
31
41
-
-
-
-
31
1.486
41
1.486
a) Attività immateriali
generate int ernament e
b) Alt re attività
Totale
.
61
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
Altre attività
immateriali:
generate
internamente
Def
A. Esistenze iniziali
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value:
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti
- Svalutazioni:
+ patrimonio netto
+ conto economico
C.3 Variazioni negative di fair value:
- a patrimonio netto
- a conto economico
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Rettifiche di valore totali nette
E. Rimanenze finali lorde
F. Valutazione al costo
1.486
1.486
-
Altre attività
immateriali
altre
Indef
Def
Totale
Indef
-
-
271
230
41
36
36
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
46
-
-
-
-
-
X
X
X
X
X
-
1.757
230
1.527
36
36
46
-
-
-
-
46
-
-
-
-
-
-
X
X
X
46
-
1.486
-
-
-
-
31
276
307
-
1.517
276
1.793
1.486
-
1.486
-
-
307
-
1.793
Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all’esterno e sono
valutate a costo.
In relazione agli avviamenti iscritti in bilancio, la Banca ha proceduto ad effettuare specifici
impairment test al fine di verificare eventuali situazione di perdita di valore. I test sono stati
eseguiti sulla base di quanto disposto dallo IAS 32, nonché sulle linee guida emanate in materia
dall’Organismo Italiano di Contabilità. I risultati raggiunti sono stati oggetto di specifica
approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca, così come previsto dalla
normativa vigente.
La Banca, al fine di poter effettuare una valutazione su eventuali perdite di valore, ha allocato gli
avviamenti iscritti alle “CGU” ovvero unità generatrici di flussi finanziari. In particolare l’avviamento
pagato per l’acquisizione della ex Bcc della Valle del Melandro è stato allocato alle filiali dell’area
Basilicata, mentre l’avviamento pagato alla Bcc di Creta è stato allocato alle filiali di Piacenza e di
Fiorenzuola (area Emilia Romagna).
La ragione di tale scelta risiede nella individuazione quale più piccola unità generatrice di flussi
nell’area, poiché l’avviamento pagato è riferito ad una molteplicità di fattori strategici e gestionali
quantificabili solo a tale livello. L’avviamento pagato per una operazione di acquisizione infatti, non
62
può essere ragionevolmente allocato su una definita attività, ma si riferisce ad un insieme
organizzato di fattori non valutabili separatamente.
Inoltre, in linea con quanto previsto nello IAS 36, il controllo di gestione interno monitora
mensilmente a livello di filiale l’andamento delle masse oggetto di impairment, per cui tale livello
esprime la migliore CGU.
Nella valutazione del valore d’uso delle due aree sono stati utilizzati i criteri che di seguito si
espongono:
1. orizzonte temporale Emilia Romagna: nella stima dei flussi finanziari attesi è stata
effettuata una previsione esplicita per un periodo di 3 anni di crescita dei volumi e 4 anni
di risultato stabile per la filiale di Piacenza e di 4 anni di crescita e 4 anni di risultato stabile
per la filiale di Fiorenzuola; la differenza è dovuta alla circostanza che la filiale di
Fiorenzuola è stata aperta a febbraio 2010. Un orizzonte complessivo di 8 anni (1 in meno
rispetto al 2010) è dovuto al recente avvio dell’area per cui per poterne apprezzare i
benefici è necessario un tempo più lungo dei tre anni, ma comunque ragionevole
considerando il valore strategico dell’investimento. Non si ritiene opportuno, allo stato,
inserire nella valutazione del valore d’uso il terminal value calcolato tramite ricorso a
formule di rendita perpetua, in quanto non vi sono sufficienti certezze oggettive che gli
investimenti producano in eterno determinati flussi.
2. orizzonte temporale Basilicata: nella stima è stato previsto un periodo di 3 anni, per via
della stabilità, ormai consolidata dei risultati dell’area. Anche per la Basilicata non è stato
inserito il terminal value.
3. I tassi di attualizzazione utilizzati per la determinazione del valore attuale dei flussi
attesi sono stati estratti dalla curva dei tassi swap al 30 dicembre 2011. La scelta di
utilizzare la curva dei tassi risk free si basa sul presupposto dell’indifferenza tra la
redditività attesa dell’investimento rispetto all’investimento della stessa liquidità
sull’interbancario. La stessa curva è stata utilizzata come tasso interno di trasferimento per
determinare i margini delle filiali.
4. La crescita delle masse medie relative sia alla raccolta che agli impieghi è stata
determinata per il 2012 in linea con i budget delle filiali, mentre per gli esercizi successivi
sono state ipotizzate delle crescite in linea con le aspettative della Banca per i nuovi
investimenti e suffragate dalle serie storiche relative alle altre filiali aperte negli anni
seppure in territori diversi.
5. I costi amministrativi e del personale sono stati stimati partendo dal consuntivo
analitico del 2011 ed ipotizzando un adeguamento ISTAT per gli anni successivi.
6. le rettifiche di valore su crediti sono state stimate sulla base della PD media della Banca
e della percentuale di svalutazione media applicate alla variazione degli impieghi nei vari
anni.
7. L’onere fiscale teorico è stato stimato pari al 31,5%.
Dai risultati del test effettuato sugli avviamenti non sono emerse riduzioni di valore, come
dettagliatamente riportato nelle tabelle allegate e a seguire sintetizzato.
In linea con il generale principio della prudenza adottato dalla Banca, i risultati degli impairment
test sono stati sottoposti a stress test sui tassi ipotizzando uno shock di 200 basis point al rialzo
(non è stato effettuato lo stress di riduzione dei tassi in quanto il livello attuale è piuttosto
contenuto).
DESCRIZIONE
VALORE
CONTABILE
VALORE
RECUPERABILE
VALORE
RECUPERABILE
CON STRESS
(migliaia di euro) (migliaia di euro) (migliaia di euro)
AVVIAMENTO VALLE DEL MELANDRO
AVVIAMENTO PIACENZA
TOTALE
486,5
1.898,66
1.934,04
1.000,00
3.109,26
2.434,76
1.486,50
5.007,92
4.368,80
12.3 Altre informazioni
Non vi sono ulteriori informazioni rilevanti da fornire per le attività immateriali.
63
SEZIONE 13 – LE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FISCALI – VOCE 130 DELL’ATTIVO E 80 DEL PASSIVO
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
13.2 Passività per imposte differite: composizione
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
64
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
La rilevazione delle imposte differite è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente e le
aliquote utilizzate per la loro valorizzazione sono pari al 27,5% per l’IRES e al 5,57% per l’IRAP.
13.5 Variazioni delle imposte anticipate
netto)
(in contropartita del patrimonio
65
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
13.7 Altre informazioni
Composizione della fiscalità corrente
66
SEZIONE 14 – ATTIVITÀ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITÀ IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITÀ
ASSOCIATE - VOCE 140 DELL'ATTIVO E VOCE 90 DEL PASSIVO
Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività non correnti o gruppi di attività in
via di dismissione e relative passività associate.
SEZIONE 15 – ALTRE ATTIVITÀ - VOCE 150
Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo dello stato
patrimoniale
15.1 Altre attività: composizione
Totale
2011
1. Effetti/titoli di terzi al protesto
2. Crediti d'imposta
3. Assegni negoziati all'inc asso
4. Ammanc hi e rapine
5. Fatture in attesa di pagamento
6. Rettific he di valore altre
7. Partite viaggianti
8. Lavori su immobili di terzi
9. Credito v/so Fondo di Garanzia per operazioni
straordinarie
10. Altre
Totale
500
1.884
3.055
103
20
Totale
2010
825
1.170
288
548
1.451
103
51
494
565
1.529
2.034
337
4.088
13.680
1.386
6.752
67
Passivo
SEZIONE 1 – DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
Totale 2011
Totale 2010
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 Pronti contro termine passivi
2.3.2 Altri
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti
22.807
6.039
0
15.271
0
15.271
Totale
Fair value
1.497
22.807
23.731
0
La voce in oggetto accoglie i debiti sull’interbancario acquisiti dalla BCC San Vincenzo La
Costa, il rifinanziamento presso la BCE tramite Iccrea Banca oltre al debito residuo
dell’operazione di leasing finanziario con ICCREA Banca Impresa acquisito nell’ambito
dell’operazione straordinaria.
10 “DEBITI VERSO BANCHE”: DEBITI SUBORDINATI
La banca non ha in essere debiti subordinati.
DETTAGLIO VOCE 10 “DEBITI VERSO BANCHE”: DEBITI STRUTTURATI
La banca non ha debiti strutturati.
DETTAGLIO VOCE
DEBITI VERSO BANCHE OGGETTO DI COPERTURA SPECIFICA
La banca non ha debiti oggetto di copertura specifica
DEBITI PER LEASING FINANZIARIO
A seguire si riporta il dettaglio del debito per leasing finanziario
Descrizione
Im mobili
To ta l e
Pagamento Pagamento
residuo
residuo
2011
2010
1.016
1 .0 1 6
-
Vita re sidua de i de biti pe r locazione finanziaria
entro un anno
tra uno e cinque anni
oltre cinque anni
Totale
Importo
48
256
712
1.016
68
SEZIONE 2 – DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
3.1 Pronti contro termine passivi
3.2 Altri
4. Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
5. Altri debiti
Totale
Fair value
Totale 2011
Totale 2010
225.056
16.408
30.851
30.589
262
688
273.003
271.805
156.354
10.455
145
145
166.954
166.954
2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati
La Banca non ha in essere debiti verso la clientela subordinati.
2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati
La banca non ha in essere debiti strutturati.
2.4 Debiti verso clientela: debiti oggetto di copertura specifica
La banca non ha in essere debiti oggetto di copertura specifica.
2.5 Debiti per leasing finanziario
La banca non ha in essere debiti per leasing finanziario con clientela.
69
SEZIONE 3 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Tipologia titoli/Valori
A. Titoli
1. Obbligazioni
1.1 strutturate
1.2 altre
2. Altri titoli
2.1 Strutturati
2.2 altri
Totale
Totale 2011
Totale 2010
Fair value
Fair value
Valore bilancio
Valore bilancio
Livello1 Livello2 Livello3
Livello1 Livello2 Livello3
65.294
66.501
65.294
16.720
66.501
16.720
82.014
66.501
21.429
22.466
21.429
632
22.466
17.125
17.125
632
17.125
22.061
632
632
22.466
632
Nella presente tabella vengono evidenziati i titoli emessi dalla Banca e valutati al costo
ammortizzato.
La sottovoce "A.2.2 - Altri titoli - altri" si riferisce ai certificati di deposito.
3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati
Descrizione
DETTAGLIO DELLA VOCE 30 "TITOLI IN
CIRCOLAZIONE": TITOLI SUBORDINATI
Totale
Totale 2011
Totale 2010
12.891
12.891
0
La voce in oggetto si riferisce al prestito subordinato decennale emesso dalla Banca il 30 giugno
2011 per un nominale di 13 milioni di euro interamente sottoscritto da ICCREA Banca Spa.
3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica
La Banca non ha titoli oggetto di copertura specifica.
70
SEZIONE 4 – PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40
Non si riscontrano passività finanziarie di negoziazione.
SEZIONE 5 – PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE - VOCE 50
Non si riscontrano passività finanziarie valutate al fair value.
SEZIONE 6– DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60
6.1 derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
gerarchici
FV (T 2011)
L1
A) Derivati finanziari
VN
L2
-
171
1) Fair value
FV (T 2010)
(T 2011)
L3
L1
-
1.999
171
VN
L2
-
112
1.999
(T 2010)
L3
-
2.189
112
2.189
2) Flussi finanziari
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
171
-
1.999
-
112
-
2.189
1) Fair value
2) Flussi finanziari
Totale
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di
copertura
Fair value
Operazioni/Tipo di copertura
rischio di
tasso
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
2. Crediti
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
4. Portafoglio
5. Altre operazioni
Totale attività
1. Passività finanziarie
2. Portafoglio
Totale passività
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
Flussi finanziari
Specifica
rischio di rischio di rischio di
cambio
credito
prezzo
171
-
-
più rischi Generica
-
-
171
-
-
-
-
-
-
-
Specifica
-
-
-
-
-
-
Generica
-
-
-
-
-
-
-
Investimenti
Esteri
-
-
-
-
-
-
-
-
SEZIONE 7 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITÀ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA
GENERICA - VOCE 70
La banca non ha in essere coperture generiche di passività.
71
SEZIONE 8 – PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 80
Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella
Sezione 13 dell'Attivo.
SEZIONE 9 – PASSIVITÀ ASSOCIATE AD ATTIVITÀ IN VIA DI DISMISSIONE - VOCE 90
Non si registrano passività associate ad attività in via di dismissione.
72
SEZIONE 10 – ALTRE PASSIVITÀ - VOCE 100
10.1 Altre passività: composizione
Totale 2011
1. Importi da versare al fisc o
2. Somme a disposizione di terzi
3. Fornitori
4. Ferie maturate e non godute
5. Fondo svalutazione garanzie e impegni
6. Emissione assegni c irc olari
7. Contributi previdenziali da versare
8. Fondi a disposizione dell'autorità giudiziaria
10. Altri
Totale
Totale 2010
1.133
3.678
1.415
414
68
676
430
101
3.243
11.158
469
895
1.144
326
331
337
100
2.048
5.677
Nella voce somme a disposizione di terzi è ricompreso il flusso delle pensioni da pagare
allo sportello in data successiva al 31/12/2011 per 2,04 milioni di euro.
SEZIONE 11 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE - VOCE 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
Totale 2011
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Ac c antonamento dell'eserc izio
B.2 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Liquidazioni effettuate
C.2 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
Totale 2010
868
533
15
518
245
108
137
1156
839
44
11
33
15
15
868
Il fondo TFR maturato al 31/12/2006, a seguito della riforma introdotta con la Finanziaria 2008,
costituisce un Defined Benefit Plan (par. 7 IAS 19) con la conseguente necessità d’effettuare
conteggi attuariali. La valutazione attuariale effettuata da un attuario indipendente al 31/12/2011
ha evidenziato accantonamenti per Interest Cost per 15 mila euro e utili attuariali (variazioni in
diminuzione) per 137 mila euro.
Le altre variazioni in aumento si riferiscono al transfert in derivante dall’acquisizione dei dipendenti
della Bcc di San Vincenzo.
Le liquidazioni si riferiscono a due dipendenti fuoriusciti nel corso dell’esercizio.
11.2 Altre informazioni
Non si registrano altre informazioni rilevanti per il trattamento di fine rapporto.
73
SEZIONE 12 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 120
Nelle presenti voci figurano le passività relative agli “Altri benefici a lungo termine”, riconosciuti
contrattualmente al personale in servizio, ai sensi dello Ias 19, e le obbligazioni in essere, per le
quali la banca ritiene probabile un esborso futuro di risorse, ai sensi dello Ias 37.
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Voc i/Valori
Totale 2011 Totale 2010
1 Fondi di quiesc enza aziendali
2. Altri fondi per risc hi ed oneri
2.1 c ontroversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
Totale
2.846
2.491
355
2.846
356
256
100
356
Il fondo relativo alle controversie legali accoglie anche il fondo trasferitoci dalla Bcc San
Vincenzo e relativo al contenzioso in corso.
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Fondi di
quiescenza
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
B.4 Altre variazioni
-
C. Diminuzioni
C.1 Utilizzo nell'esercizio
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni
-
D. Rimanenze finali
-
Altri fondi
Totale
356
356
2.597
295
12
2.597
295
12
0
2.290
2.290
107
107
2.846
107
0
107
0
2.846
12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti
La banca non ha inscritto nel Bilancio fondi della specie.
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
La voce “Altri fondi per rischi e oneri” è costituita da:
controversie legali;
oneri del personale:
-
Premi di anzianità (pari all’onere finanziario che la Banca dovrà sostenere, negli anni
futuri, in favore del personale dipendente in relazione all’anzianità di servizio);
-
Oneri futuri per rinnovo CCNL.
74
SEZIONE 13 – AZIONI RIMBORSABILI - VOCE 140
La banca non ha emesso azioni rimborsabili.
SEZIONE 14 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA - VOCI 130, 150, 160, 170, 180, 190 E 200
14.1 Capitale e azioni proprie: composizione
Voci/Valori
Importo
2011
Importo
2010
1. Capitale
32.485
32.485
2.
3.
4.
5.
6.
7.
178
-4.664
178
-3.096
-816
238
561
27.744
-1.568
28.237
Sovrapprezzi di emissione
Riserve
(Azioni proprie)
Riserve da valutazione
Strumenti di c apitale
Utile (Perdita) d'eserc izio
Totale
14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue
Voci/Tipologie
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
- interamente liberate
- non interamente liberate
A.1 Azioni proprie (- )
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
- a pagamento:
- operazioni di aggregazioni di imprese
- c onversione di obbligazioni
- eserc izio di warrant
- altre
- a titolo gratuito:
- a favore dei dipendenti
- a favore degli amministratori
- altre
B.2 Vendita di azioni proprie
B.3 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento
C.2 Ac quisto di azioni proprie
C.3 Operazioni di c essione di imprese
C.4 Altre variazioni
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali
D.1 Azioni proprie (+)
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'eserc izio
- interamente liberate
- non interamente liberate
Ordinarie
Altre
12.600.000
12.600.000
394.106
394.106
12.600.000
-
394.106
-
-
-
-
-
12.600.000
394.106
12.600.000
12.600.000
394.106
394.106
75
14.3 Capitale: altre informazioni
Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di € 2,5 e azioni
privilegiate del valore nominale di € 2,5.
Variazioni della compagine sociale
Numero azionisti al 31/12/2010
Numero azionisti al 31/12/2011
1.411
1.403
La variazione intervenuta nel 2011 si riferisce alla vendita delle azioni ordinarie da parte delle otto
Bcc all’Iccrea Holding.
14.4 Riserve di utili: altre informazioni
La Banca non ha riserve di utili.
14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.
In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7-bis, C.C., si riporta di seguito il dettaglio della
composizione del patrimonio netto della Banca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione
dell'origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste.
Descrizione
Capitale sociale:
Riserve di capitale:
32.485.265
Riserva da sovrapprezzo azioni
Altre riserve:
Riserva legale
Altre riserve
Riserva FTA
Perdite portate a nuovo
Totale
Possibilità di
utilizzazione
Importo
B-C
178.403
A - B -C
0
A - B -C
Utilizzi effettuati
nel 2011 e nei tre
periodi precedenti
per
per altre
copertura
ragioni
perdite
importo
-
-
-2.171.244
-2.492.289
28.000.135
(*) A: per aumento di capitale; B: per copertura di perdite; C: per distribuzione ai soci
14.6 Altre informazioni
Non ci sono ulteriori informazioni da fornire.
76
ALTRE INFORMAZIONI
1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni
Importo 2011
Importo 2010
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria
a) Banche
b) Clientela
1.438
132
1.306
0
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale
a) Banche
b) Clientela
4.564
48
4.516
1.567
48
1.519
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi
a) Banche
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
b) Clientela
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
6.888
4.215
4.215
6.005
0
2.673
6.005
2.673
6.005
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi
6) Altri impegni
435
Totale
12.890
8.007
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Alla data di riferimento del bilancio la Banca ha costituito in garanzia presso l’Iccrea Banca titoli di
Stato per il rifinanziamento presso la BCE per 15 milioni di euro. In dettaglio si tratta di BTP
allocati nel portafoglio HTM svincolati dai pronti contro termine con la clientela nel corso del
secondo semestre 2011.
3. Informazioni sul leasing operativo
Non si registrano operazioni di leasing operativo.
77
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) Acquisti
1. regolati
2. non regolati
b) Vendite
1. regolate
2. non regolate
2. Gestioni patrimoniali
a) individuali
b) collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca
depositaria (escluse le gestioni patrimoniali)
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
c) titoli di terzi depositati presso terzi
d) titoli di proprietà depositati presso terzi
4. Altre operazioni
Attività di ricezione e trasmissione ordini nonché mediazione
1.operazioni di acquisto effettuate nell’anno
2.operazioni di vendita effettuate nell’anno
Importo
-
-
-
181.235
-
-
100.981
80.254
70.196
64.437
5.759
78
PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
SEZIONE 1 – GLI INTERESSI - VOCI 10 E 20
1.1
Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Titoli di debito
1
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Finanziamenti
-
Altre
operazioni
-
-
Totale
2011
Totale
2010
-
159
2 Attività finanziarie dis ponibili per la vendita
1.066
-
-
1.066
525
3 Attività finanziarie detenute s ino alla scadenza
1.068
-
-
1.068
-
4 Crediti vers o banche
-
352
-
352
103
5 Crediti vers o clientela
-
10.679
-
10.679
7.349
6 Attività finanziarie valutate al fair value
-
-
-
-
-
7 Derivati di copertura
-
-
-
-
-
8 Altre attività
-
-
-
-
-
Totale
2.134
11.031
-
13.165
8.136
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di
copertura
Non si registrano interessi attivi relativi a differenziali su operazioni di copertura.
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Descrizione
Totale (T 2011) Totale (T 2010)
INTERESSI ATTIVI, PROVENTI DA IM PIEGHI
INTERESSI ATTIVI conti correnti di corrisp ondenza
INTERESSI ATTIVI altri dep ositi liberi
Totale
1.3.2
9
20
3
29
3
Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
La banca non ha posto in essere operazioni attive di locazione finanziaria.
79
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Debiti
Debiti verso Banche Centrali
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di
negoziazione
Passività finanziarie valutate al
fair value
Altre passività
Derivati di copertura
Totale
-
Titoli
31
2.400
-
-
- 2.431
Totale
2011
Altre
operazioni
20 -
-
51
2.400 1.567 -
806
558
48 68 -
48 4.066 -
64
1.428
1.567
- 1.567
-
Totale
2010
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di
copertura
Totale
2011
Voc i/Valori
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di
copertura
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di
copertura
C. Saldo (A-B)
Totale
2010
-48
-1
-48
-1
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
Descrizione
Interessi su op erazioni di leasing finanziario
Totale
Totale 2011
20
20
Totale 2010
0
80
SEZIONE 2 – LE COMMISSIONI - VOCI 40 E 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori
Totale 2011
a) garanzie rilasciate
b) derivati s u crediti
c) s ervizi di gestione, intermediazione e cons ulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amminis trazione di titoli
5. banca depos itaria
6. collocamento di titoli
7. raccolta di attività di ricezione e trasmiss ione di
ordini
8. attività di cons ulenza
8.1. in materia di investimenti
8.2. in materia di struttura finanziaria
9. dis tribuzione di servizi di terzi
9.1. gestioni di portafogli
9.1.1. individuali
9.1.2. collettive
9.2. prodotti as sicurativi
9.3. altri prodotti
e) s ervizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di es attorie e ricevitorie
h) attività di ges tione di s is temi multilaterali di s cambio
i) tenuta e ges tione dei conti correnti
j) altri s ervizi
Totale
Totale 2010
7
8
905
849
24
15
48
24
0
27
24
61
74
745
691
0
266
104
479
587
944
2.918
1.608
1.392
882
5.222
4.270
81
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Canali/Valori
a) presso propri sportelli:
1. gestioni di portafogli
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
31/12/2011
745
745
b) offerta fuori sede:
1. gestioni di portafogli
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
31/12/2010
691
691
-
-
-
-
-
-
-
-
-
c) altri canali distributivi:
1. gestioni di portafogli
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
-
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori
Totale
2011
Totale
2010
a) garanzie rice vute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
3.1 proprie
3.2 dele gate da te rzi
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
-25
-4
-26
-1
-13
-1
-13
-20
-12
-503
-352
6. offe rta fuori sede di strumenti
finanziari, prodotti e se rvizi
d) se rvizi di incasso e pagamento
e) altri se rvizi
Totale
-37
-59
-565
-437
82
SEZIONE 3 – DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI – VOCE 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
Totale 2011
Totale
Proventi
Dividendi da quote Dividendi
di O.I.C.R.
Voci/Proventi
A.
B.
C.
D.
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Attività finanziarie valutate al fair value
Partecipazioni
Totale
2010
Proventi
da quote
di O.I.C.R.
7
15
5
15
12
-
SEZIONE 4 – IL RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE – VOCE 80
4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione
Operazioni / Componenti reddituali
1. Attività finanziarie di negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.2 Altre
3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari:
Su titoli di debito e tassi di interesse
Su titoli di capitale e indici azionari
- Su valute e oro
- Altri
4.2 Derivati su crediti
Totale
Plusvalenze
Minusvale Perdite da
Utili da
(A)
negoziazione nze (C)
negoziazi
(B)
one (D)
-
-
9
9
(17)
Risultato
netto
[(A+B) (C+D)]
(8)
(15)
(6)
(2)
(2)
79
(90)
(11)
88
(107)
(19)
83
SEZIONE 5 – IL RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI COPERTURA – VOCE 90
5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione
Totale
2011
Componenti reddituali/Valori
A.
A.1
A.2
A.3
Proventi relativi a:
Derivati di c opert ura del fair value
At tivit à finanziarie c opert e (fair value )
Passivit à finanziarie c operte (fair value )
Derivati finanziari di c opertura dei flussi
A.4
finanziari
A.5
At tivit à e passivit à in valut a
Totale proventi dell'attività di copertura (A)
B.
Oneri relativi a:
B.1
Derivati di c opert ura del fair value
B.2
At tivit à finanziarie c opert e (fair value )
B.3
Passivit à finanziarie c operte (fair value )
Derivati finanziari di c opertura dei flussi
B.4
finanziari
B.5
At tivit à e passivit à in valut a
Totale oneri dell'attività di copertura (B)
Risultato netto dell'attività di copertura
C.
(A - B)
Totale
2010
64
39
64
39
-58
-40
- 58
- 40
6
-1
SEZIONE 6 – UTILI (PERDITE) DA CESSIONI/RIACQUISTO – VOCE 100
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Totale
2011
Voci/Componenti reddituali
Utili
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
2. Crediti verso clientela
3. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
3.1 Titoli di debito
3.2 Titoli di capitale
3.3 Quote di O.I.C.R.
3.4 Finanziamenti
4. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
Totale attività
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli in circolazione
Risultato
netto
Perdite
Utili
Risultato
netto
Perdite
-
-
-
-
-
-
-
20
-
20
10 -
11 -
1
20
-
-
-
-
-
-
-
20
-
10 -
11 -
1
-
11
-
11
-
-
-
31
-
-
-
-
-
6
Totale passività
Totale
2010
6
-
-
-
31
10 -
11 -
1
6
6
4 4 -
2
2
2
2
84
SEZIONE 7 – IL RISULTATO NETTO DELLE ATTIVITÀ/PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE –
VOCE 110
Non vi sono attività e passività valutate al fair value.
85
SEZIONE 8 – LE RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO – VOCE 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Rettifiche di valore
Riprese di valore
Totale Totale
2011
2010
Specifiche
C ancellazioni
Altre
Operazioni/ C omponenti
reddituali
Di
portafoglio
Specifiche
A
B
Di portafoglio
A
B
A. C rediti verso banche
Finanziamenti
Titoli di debito
B.C rediti verso clientela
Finanziamenti
(95)
(2.098)
Titoli di debito
C. Totale
(95)
(2.098)
170
-
1.160
335
(528)
(594)
170 1.160
335
(528)
(594)
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie
disponibili per la vendita: composizione
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore su
attività finanziarie disponibili per la vendita in contropartita del conto economico.
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute
sino alla scadenza: composizione
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha effettuato alcuna rettifica o ripresa di valore
su attività finanziarie detenute sino a scadenza.
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie:
composizione
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore per
deterioramento di garanzie rilasciate, impegni ad erogare fondi od altre operazioni.
Il Fondo svalutazione garanzie e impegni allocato tra le altre passività deriva dall’acquisizione
delle attività e passività della Bcc San Vincenzo.
86
SEZIONE 9 – LE SPESE AMMINISTRATIVE – VOCE 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori
1) Personale dipendente
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine
rapporto
f) accantonamento al fondo trattamento
di
quiescenza e simili:
- a contribuzione definita
- a prestazione definita
g) versamenti ai fondi di previdenza
complementare
esterni:
- a contribuzione definita
- a prestazione definita
h) costi derivanti da accordi di
pagamento basati su propri strumenti
i) altri benefici a favore dei dipendenti
2) Altro personale in attività
3) Amministratori e sindaci
4) Personale collocato a riposo
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi
Totale
Totale 2011
Totale 2010
(6.656)
(5.855)
(4.746)
(4.115)
(1.265)
(1.072)
(332)
(259)
121
(44)
(215)
(182)
(215)
(182)
(219)
(183)
(191)
(201)
(214)
(186)
(7.061)
(6.242)
La sottovoce "e) accantonamento al trattamento di fine rapporto -Personale dipendente" è così
composta:
- onere finanziario figurativo (Interest Cost - IC) pari a 15 mila euro;
- utile attuariale 2011 (ACT Gain) pari a 136 mila euro.
Nella sottovoce 2) "altro personale" sono comprese:
- le spese per i dipendenti in distacco, per 19 migliaia di euro;
- le spese relative ai contratti di lavoro atipici, quali contratti di "lavoro interinale" per 101 mila
euro e di "collaborazione coordinata e continuativa", per 71 mila euro;
Nella voce 3) "Amministratori e sindaci" sono rappresentati i compensi degli amministratori e
sindaci, ivi inclusi gli oneri previdenziali a carico dell'azienda.
87
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
Personale dipendente:
a) dirigenti
b) totale quadri direttivi
- di c ui: di 3° e 4° livello
c ) restante personale dipendente
numero medio
3
27
9
88
127
Il numero dei dipendenti, include i dipendenti di altre società distaccati presso l'azienda ed
esclude i dipendenti dell'azienda distaccati presso altre società.
9.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi
Non si registrano fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita.
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
La sottovoce “i) altri benefici a favore dei dipendenti – Personale dipendente” è così composta:
1) buoni pasto per 159 mila euro.
2) cassa mutua nazionale per 60 mila di euro.
9.5 Altre spese amministrative: composizione
Tipologia di spese/Valori
31/12/11
31/12/10
Spes e di amminis trazione
vigilanza
pulizia locali
vis ure ipocatastali
pubblicita'
erogazioni liberali e contibuti di tesoreria
premi as sicurativi
s pese telefoniche, postali e di trasporto
utenze e riscaldamento
s tampati, cancelleria, pubblicazioni
elaborazione dati rete interbancaria
canoni per trasmis sioni dati
canoni per locazione di immobili e oneri
certificazione di bilancio
s ervizio internal audit e consulenze es terne
contributi as sociativi
s pese di rappres entanza
oneri viaggi
altri fitti canoni pas sivi
manutenzioni
prestazioni profes sionali
s pese per ass istenze in outsoucing
s pese di formazione
altre spese di amministrazione
Imposte indirette e tas se
imposta di bollo
imposta comunale s ugli immobili (ICI) e altre impos te
imposta sos titutiva DPR 601/73
altre imposte
5.193
68
168
233
31
28
119
505
175
259
360
320
716
32
81
74
23
190
175
257
538
487
111
243
854
700
54
89
11
4.581
38
164
196
14
25
100
498
152
159
382
346
729
32
57
71
20
60
136
225
509
491
34
143
661
528
40
84
9
Totale
6.047
5.242
88
Tra le altre spese amministrative sono ricompresi gli oneri pagati alla società di
revisione Deloitte & Touche S.p.A. pari a 32 mila euro.
Inoltre si precisa che, in linea con le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia con la
SEZIONE 10 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Nel corso dell’esercizio le variazioni ai fondi rischi ed oneri hanno registrato
accantonamenti per complessivi 95 mila euro, oltre a trasferimento di fondi dalla BCC di
San Vincenzo per complessivi 2,23 milioni di euro a presidio del contenzioso in essere
alla data di cessione. L’effetto IAS legato ai tempi di chiusura del contenzioso è risultato
pari a 96 mila euro.
Descrizione
Totale 2011
ACCANTONAM ENTI AL FONDO RISCHI
Totale
Totale 2010
1
1
(83)
(83)
SEZIONE 11 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI – VOCE 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Risultato
netto
Attività/C omponente reddituale
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà
- Ad uso funzionale
- Per investimento
A.2 Acquisite in leasing finanziario
- Ad uso funzionale
- Per investimento
Totale
Ammortamento Rettifiche di valore per Riprese di
(a)
deterioramento (b)
valore (c) (a + b - c)
-287
-
-
-287
-287
-287
-287
-
-
-
-
-287
SEZIONE 12 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ IMMATERIALI – VOCE 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/C omponente reddituale
Ammortamento Rettifiche di valore per Riprese di
(a)
deterioramento (b)
valore (c)
Risultato
netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà
-48
-48
-48
-48
-48
-48
- Generate internamente dall'azienda
- Altre
A.2 Acquisite in locazione finanziaria
Totale
89
SEZIONE 13 – GLI ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE – VOCE 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Totale 2011
Oneri per migrazione informatica della BCC San Vincenzo La Costa
Oneri per cause passive
Imposte differite passive su avviamento Melandro
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili
Interventi Fondo di Garanzia dei Depositanti
Insussistenze e sopravvenienze non ric onduc ibili a voce propria
Totale
Totale 2010
(157)
(20)
(11)
(111)
(382)
(390)
(97)
(85)
(39)
(852)
(440)
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
SEZIONE 14 – UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI– VOCE 210
Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate,
controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole.
SEZIONE 15 – RISULTATO NETTO DELLA VALUTAZIONE AL FAIR VALUE DELLE ATTIVITÀ MATERIALI E
IMMATERIALI – VOCE 220
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attività materiali o
immateriali.
SEZIONE 16 – RETTIFICHE DI VALORE DELL’AVVIAMENTO – VOCE 230
La Banca non ha effettuato rettifiche di valore sull’avviamento, in accordo con quanto emerso
dall’attività di impairment svolta.
SEZIONE 17 – UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI – VOCE 240
Non si registrano cessioni di investimento.
90
SEZIONE 18 – LE IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE – VOCE 260
18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
Componente/Valori
1. Imposte correnti (-)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
Totale
2011
Totale
2010
(403)
(180)
(43)
12
3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+)
13
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-)
5. Variazione delle imposte differite (+/-)
6. Im poste di com petenza dell’esercizio (-)
(280)
(37)
(33)
(470)
(481)
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
IRES
Totale 2011
Risultato ante imposte
1.031
Onere f iscale teorico con aliquota al 27,5%
1.031
Totale 2010
(1.086)
0
(2)
- ef f etto di proventi esenti o non imponibili
(8)
- ef f etto di oneri interamente o parzialmente indeducibili
- ef f etto di altre variazioni in diminuzione
(278)
52
- ef f etto di altre variazioni in aumento
Perdite f iscali pregresse in compensazione
751
-
Imponibile f iscale
-
-
Imposte correnti totali con aliquota 27,5%
-
-
Dif f erenza tra valore e costo della produzione
8.043
5.286
Costi non rilevanti ai f ini Irap
1.266
772
Imponibile f iscale teorico
9.281
3.713
403
180
9.281
3.713
403
180
IRAP
Onere Fiscale teorico con aliquota dif f erenziata massima al 5,57%
(4,97% per il 2010)
Dif f erenze temporanee tassabili in esercizi successivi
Dif f erenze temporanee deducibili in esercizi successivi
Rigiro delle dif f erenze temporanee da esercizi precedenti
Dif f erenze permanenti
Imponibile f iscale
Onere Fiscale teorico con aliquota dif f erenziata massima al 5,57%
(4,97% per il 2010)
91
SEZIONE 19 – UTILE (PERDITA) DEI GRUPPI DI ATTIVITÀ IN VIA DI DISMISSIONE AL NETTO DELLE
IMPOSTE – VOCE 280
Nel corso dell'esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività.
SEZIONE 20 – ALTRE INFORMAZIONI
Non sussistono ulteriori informazioni in merito alla stesura della parte C - Informazioni sul Conto
Economico.
SEZIONE 21 – UTILE PER AZIONE
Non sussistono informazioni in merito a tale sezione, in quanto l'utile non viene ripartito.
92
PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
Voci
Importo lordo
Imposta
sul
reddito
10
Utile (Perdita) d'esercizio
Altre componenti reddituali
1.031
20
Attività finanziarie disponibili per la vendita: -
1.576
-
1.576
30
40
50
60
70
80
110
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
Attività materiali
Attività immateriali
Copertura di investimenti esteri
Copertura di flussi finanziari
Differenze di cambio
Attività non correnti in via di dismissione
Utili (perdite) attuariali su piani a benefici
definiti
Quota delle riserve da valutazione delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto
Totale altre componenti reddituali
-
1.576
523
-
1.053
120
Redditività complessiva (10+110)
-
545
53
-
492
90
100
-
Importo netto
470
523
561
-
1.053
523 -
1.053
93
PARTE E – INFORMAZIONI
SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE
DI COPERTURA
SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO
Informazioni di natura qualitativa
RISCHIO DI CREDITO
1. Aspetti generali:
La politica creditizia della Banca è stata ed è sempre orientata al miglioramento qualitativo del
portafoglio crediti acquisito delle BCC in stato di crisi, nonché alla crescita quantitativa del
portafoglio sia per le filiali di nuova apertura che per le filiali storiche. In particolare, viene
seguita la politica di contenimento delle esposizioni sulle forme tecniche più rischiose quali i
crediti in conto corrente, mentre viene privilegiato il comparto degli impieghi autoliquidanti e a
medio-lungo termine quali i mutui ipotecari che, oltre ad essere maggiormente garantiti in caso di
default del debitore, presentano flussi reddituali certi con conseguente maggiore stabilità del
risultato economico della Banca. All’interno di questa macro-politica, ovviamente, sono state
seguite linee guida differenti in relazione ai territori di insediamento delle filiali; le realtà socioeconomiche e culturali delle diverse regioni presentano profili di rischio diversi e pertanto la
Banca ha strutturato la propria politica commerciale in funzione delle peculiarità delle stesse.
I buoni risultati ottenuti fino ad oggi, tuttavia, hanno consentito al Consiglio di Amministrazione
della Banca di ipotizzare una politica commerciale futura maggiormente rivolta alle esigenze delle
piccole/medie imprese e delle famiglie produttrici, in linea con la funzione sociale e mutualistica
del Movimento del Credito Cooperativo a cui la Banca appartiene.
E’ doveroso tuttavia evidenziare che la qualità del credito della banca viene fortemente
influenzata dall’impatto delle operazioni straordinarie non solo nell’esercizio in cui tali operazioni
avvengono, ma anche negli esercizi successivi.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1. aspetti organizzativi: con riferimento all’attività creditizia la Banca, attualmente, è
strutturata in 23 filiali dislocate nelle cinque aree geografiche di operatività ovvero Campania, con
6 filiali, Sicilia, con 10 filiali, Basilicata con 2 filiali, l’Area Emilia Romagna con la filiale di Piacenza
e Fiorenzuola e da ultimo l’area Calabria con 3 filiali. Le aree sono coordinate commercialmente
dai Capo Area.
Il Regolamento aziendale è stato aggiornato con delibera del CdA del 25 luglio 2008, al fine di
adeguare lo stesso alle attuali esigenze della Banca.
In particolare, la Funzione Creditizia della Banca è stata suddivisa in cinque comparti
organizzativamente separati, ai quali fanno capo le diverse fasi in cui la funzione si esplica; in
sintesi:
Le Filiali, che formulano le proposte di affidamento, sono responsabili della raccolta e del
controllo delle informazioni fornite dai clienti sia in fase di istruttoria che in fase di
gestione dei fidi, deliberano gli affidamenti nell’ambito delle proprie competenze e sono
responsabili della gestione dei rapporti con la clientela, cogliendo eventuali segnali critici
e/o anomali nell’utilizzo dei fidi o nella situazione dei clienti indicativi di un possibile
aumento del rischio di credito e comunicando le anomalie agli Organi competenti.
Le Aree territoriali, che concedono nei casi previsti e nei limiti della propria competenza
gli affidamenti e coadiuvano le filiali nella conoscenza dei clienti.
Il Servizio Crediti, che assicura la gestione del credito nella fase di concessione
garantendo il livello di rischio definito nella Politica del Credito dalla governance della
Banca, collabora con la rete nella fase di perfezionamento dei finanziamenti e delle
garanzie e sovrintende a tutto il processo di concessione e revisione coordinando
funzionalmente tutta l’attività e supportando gli Organi superiori.
Il Servizio Controlli, che effettua i controlli sistematici e contingenti affinché la qualità del
credito non subisca deterioramenti e definendo le modalità che evidenziano il grado di
rischio delle singole posizioni in linea con le disposizioni di vigilanza; propone al Direttore
Generale la classificazione in sorveglianza, incaglio, in consolidamento o a sofferenza delle
esposizioni.
L’Unità Contenzioso e recupero crediti, che gestisce in un’ottica di recupero, le posizioni
classificate a sofferenza ed assiste le funzioni interessate nella gestione delle posizioni ad
incaglio o in consolidamento.
94
2.2. Sistemi di gestione, misurazione e controllo: con riferimento all’attività creditizia il Servizio
Crediti sovrintende il processo di istruttoria e gestione degli affidamenti mentre il Servizio
Controlli esegue il controllo andamentale del credito.
A supporto dell’attività di governo del processo del credito la Banca ha attivato specifiche
procedure di istruttoria/delibera e di misurazione/gestione del rischio di credito. In particolare, la
fase di istruttoria e di delibera sono regolamentati dal Regolamento del credito che prevede un
iter in cui intervengono diversi organi appartenenti sia alla rete che alla Direzione Generale in
base ai diversi livelli di deleghe previste. L’iter del processo deliberativo del credito viene
supportato dalla “Pratica elettronica di Fido” che, basata totalmente su tecnologia WEB, consente
a tutte le funzioni preposte alla gestione del credito, di verificare lo stato di tutte le posizioni,
siano esse già affidate, in fase di delibera o di revisione. La PEF consente inoltre di verificare in
ogni momento il processo che ha portato alla definizione del merito creditizio dell’affidato e le
analisi che ne hanno supportato l’accoglimento della richiesta.
L’attività di misurazione, controllo e monitoraggio del rischio di credito viene svolta sulla base
dell’output prodotto dalla SAR (Scheda Andamento Rapporto) che attribuisce un indice di
anomalia da 0 a 100 di tutte le posizioni.
Il costante monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla procedura, svolto dal Servizio Controlli
della Direzione Generale, consente di intervenire tempestivamente sui crediti problematici e di
prendere gli opportuni provvedimenti.
Nel corso del 2011 la Banca, al fine di limitare gli effetti negativi rivenienti dall’attuale crisi
economica, ha scelto di ridurre ulteriormente le deleghe operative alla struttura territoriale ed ha
posto in essere diverse attività in particolare sui crediti ad andamento anomalo.
2.3. tecniche di mitigazione del rischio di credito: in linea con gli obiettivi della banca e delle
strategie, la principale forma di mitigazione del rischio di credito è rappresentato dalle garanzie.
Infatti la maggior parte delle esposizioni verso la clientela è rappresentata dai mutui e la quasi
totalità è garantita da ipoteche.
2.4. attività finanziarie deteriorate: la gestione complessiva dei crediti deteriorati è affidata al
Servizio Legale/Contenzioso in staff al Direttore Generale. Tale Servizio è preposto al
monitoraggio delle partite incagliate e a sofferenze affidate a BCC Gestione Crediti, mentre le
esposizioni scadute e/o sconfinanti vengono monitorate dal Servizio Controlli.
Le attività di recupero del credito deteriorato vengono svolte da BCC Gestione Crediti.
95
Informazioni di natura quantitativa
A. QUALITA' DEL CREDITO
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore,
dinamica, distribuzione economica e territoriale
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e
per qualità creditizia (valori di bilancio)
Attività deteriorate
Portafogli/qualità
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
In bonis
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
-
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale (T 2011)
Totale (T 2010)
Totale
Esposizione (esposizione netta)
netta
110.339
59.405
50.934
110.339
28.299
59.405
13.278
50.934
15.021
-
40.274
40.274
40.274
43.149
43.149
43.149
36.807
222.718
-
36.807
219.566
36.807
270.500
390.730
208.505
342.948
195.073
339.796
193.484
A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e
per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Attività deteriorate
Portafogli/qualità
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale (T 2011)
Totale (T 2010)
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
In bonis
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
110.339
59.405
50.934
40.273
43.149
36.807
222.718
110.339
28.299
59.405
13.278
50.934
15.021
342.947
195.073
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
3.152
40.274
43.149
36.807
219.566
40.274
43.149
36.807
270.500
3.152
1.701
339.796
193.372
390.730
208.393
In linea con quanto richiesto dall’Organo di Vigilanza con lettera Circolare n. 155895 del
21/02/2011 in ordine all’informativa per portafogli delle esposizioni in bonis oggetto di
rinegoziazione nell’ambito di Accordi collettivi, si riporta la seguente informativa:
96
A .A cco rdi Quadro A BI-M EF
Espo sizio ni no n
scadute
Espo sizio ni lo rde
Rettifiche di po rtafo glio
E s po s izio ni ne tt e
Espo sizio ni scadute
da 6 mesi a 1
da 3 a 6 mesi
anno
sino a 3 mesi
to tale crediti
v/so clientela in
bo nis
B .A ltre Espo sizio ni in bo nis
espo sizio ni no n
scadute
espo sizio ni
scadute
o ltre 1anno
567
89
949
380
220.456
277
7
1
13
3
3.101
27
3.152
936
377
250
2 19 .5 6 6
560
88
2 17 .3 5 5
222.718
Le moratorie in essere alla data di chiusura del bilancio si riferiscono a 18 posizioni
classificate nel portafoglio “Crediti Verso la Clientela - bonis”.
97
A.1.3 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Esposizione
lorda
Tipologie esposizioni/valori
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
-
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
TOTALE A
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
b) altre
58.244
58.244
-
1.414
1.414
59.658
-
-
58.244
58.244
TOTALE B
TOTALE A+B
-
1.414
1.414
59.658
A.1.4 Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate
e soggette al "rischio paese" lorde
Non sussistono esposizioni per cassa deteriorate e soggette a rischio paese.
A.1.5 Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Non sussistono esposizioni per cassa deteriorate e soggette a rischio paese.
A.1.6 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Esposizione
lorda
Tipologie esposizioni/valori
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
f) Altre attività
TOTALE A
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
b) altre
Totale B
81.376
24.404
53.121
6.203
4.560
284.704
395.043
80
512
8.051
8.563
59.405
68
68
28.254
18.200
3.152
3.152
4.480
281.552
332.486
444
8.051
8.495
98
A.1.7 Esposizioni per cassa verso clientela:
deteriorate e soggette al "rischio paese" lorde
Causali/Categorie
A. Esposizione lorda iniziale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis
B.2 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in
bonis
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
C.4 realizzi per cessioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Sofferenze
21.228
dinamica
delle
esposizioni
Esposizioni Esposizioni
ristrutturate
scadute
5.228
1.864
Incagli
61.545
25.253
2.696
37
55
2.501
4.903
2.213
56.605
1.398
22.985
6.076
244
1.143
1.174
11
4.903
0
81.376
24.404
195
0
4.560
A.1.8 Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Causali/Categorie
A. Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C. 2 riprese di valore da incasso
C.3 cancellazioni
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
12.597
655
Esposizioni
scadute
27
41.726
2.160
5.983
52
53
53
Sofferenze
Incagli
Esposizioni
ristrutturate
175
39.391
1.201
51
382
130
5.931
435
-
260
175
638
53.122
6.203
80
99
A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E
INTERNI
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di
rating esterne
Esposizioni
Classe1
A. Esposizioni per cassa
B. Derivati
B.1 Derivati finanziari
B.2 Derivati creditizi
C. Garanzie rilasciate
D. Impegni a erogare fondi
-
Totale
Classi di rating esterni
Classe3
Classe4
11.734
-
Classe2
109.683
-
-
109.683
11.734
Classe5
Classe6
-
-
Senza rating
269.313
-
-
-
Totale
-
7.198
2.977
390.730
7.198
2.977
279.488
400.905
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di
rating interni
Non sussistono esposizioni con "rating interni".
A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI
GARANZIA
A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite
La Banca non ha esposizioni creditizie verso banche garantite.
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
Garanzie personali (2)
2. Esposizioni creditizie per
2.1 totalmente garantite
- di cui deteriorate
2.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
2. Esposizioni creditizie "fuori
2.1 totalmente garantite
- di cui deteriorate
2.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
225.017
221.748
40.430
3.269
1.372
6.301
4.651
448
1.650
146.203
145.711
7.342
492
124
0
411
206
46
21
2.917
2.635
683
282
11
297
166
25
131
205
Crediti di firma
B anche
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
A ltri so g g e tti
Totale (1)+(2)
A ltri e n ti p u b b lic i
A ltri so g g e tti
B anche
A ltri e n ti p u b b lic i
G o v e rn i e B a n c h e C e n tra li
Altri derivati
G o v e rn i e B a n c h e C e n tra li
C LN
T ito li
A ltre g a ra n z ie re a li
Derivati su crediti
Im m o b ili
V a lo re e sp o siz io n e n e tta
Garanzie reali (1)
0 572.817
570.984
239.843
1.833
1.422
0 12.848
12.384
826
464
100
722.348
719.536
247.868
2.812
1.557
13.191
12.571
826
620
0
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso
clientela (valori di bilancio)
Governi
Esposizioni/Controparti
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni
ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
TOTALE A
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività
deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale B
Totale (A+B) (T 2011)
Totale (A+B) (T 2010)
Espos. netta
Altri enti pubblici
Società finanziarie
Imprese di assicurazione
Imprese non finanziarie
Altri soggetti
Rettifiche Rettifiche
Rettifiche Rettifiche
Rettifiche Rettifiche
Rettifiche Rettifiche
Rettifiche Rettifiche
Rettifiche Rettifiche
val.
val. di Espos. netta val.
val. di Espos. netta val.
val. di Espos. netta val.
val. di Espos. netta val.
val. di Espos. netta val.
val. di
specifiche portafoglio
specifiche portafoglio
specifiche portafoglio
specifiche portafoglio
specifiche portafoglio
specifiche portafoglio
10
61.985
61.995
61.995
-
-
-
-
-
-
-
4
56
128
128
19
204
283
-
-
26
-
-
-
-
6.766
6.766
-
6.766
3.340
128
47
25
26
51
51
25
53
79
362
356
-
-
-
-
-
19.280
12.999
39.331
4.747
-
2.397
105.059
139.735
43
44.121
-
-
262
95
(60)
-
-
27
-
7.329
7.713
147.448
91.152
-
-
-
4
3
0
43
-
8.970
5.145
13.765
1.430
-
-
4
4
0
1
1.992
1.992
2.053
107.686
123.854
37
15.232
40
25
(8)
-
1.028
1.028
-
0
(60)
44.061
11.246
1.992
1.064
904
969
124.823
70.397
0
(8)
15.224
2.007
1.028
586
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso
clientela
Esposizioni/Aree
geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni
ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività
deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale (A+B) (T)
Totale (A+B) (T-1)
Italia
Altri Paesi europei
America
Asia
Resto del mondo
Rettifiche
Rettifiche
Rettifiche
Rettifiche
Rettifiche
Espos. netta
valore Espos. netta
valore Espos. netta
valore Espos. netta
valore Espos. netta
valore
complessive
complessive
complessive
complessive
complessive
28.254
18.200
53.121
6.203
4.478
281.698
332.630
80
3.152
62.556
302
146
68
27
8.286
8.761
341.391
185.823
68
62.624
14.978
2
-
2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2
98
101
Esposizioni/Aree
geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni
ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività
deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale (A+B) (T)
Totale (A+B) (T-1)
Italia Nord Ovest
Italia Nord Est
Italia Centro
Italia Sud e Isole
Rettifiche
Rettifiche
Rettifiche
Rettifiche
Espos. netta
Espos. netta
Espos. netta
Espos. netta
valore
valore
valore
valore
complessive
complessive
complessive
complessive
149
235
95
69
780
7
619
3
27.230
18.193
52.198
6.199
47
8.673
8.869
1
149
385
1
13.994
14.090
225
294
4
73.486
74.277
196
818
4.428
185.545
235.396
79
2.582
61.058
68
22
302
123
1.978
2.000
76.277
28.452
27
5.667
6.119
241.515
136.465
8.869
8.022
641
641
14.731
11.260
385
277
294
169
818
431
68
61.126
14.123
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso
banche (valori di bilancio)
Esposizioni/Aree
geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni
ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale A
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività
deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale B
Totale (A+B) (T)
Totale (A+B) (T-1)
Italia
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessive
58.147
58.147
1.414
1.414
59.561
31.717
-
-
Altri Paesi europei
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessi
ve
100
100
100
100
America
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessi
ve
Asia
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessi
ve
Resto del mondo
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessi
ve
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
102
Esposizioni/Aree
geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni
ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività
deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale (A+B) (T)
Totale (A+B) (T-1)
Italia Nord Ovest
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessive
11.570
11.570
11.570
12.694
-
-
Italia Nord Est
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessi
ve
33
33
33
86
-
-
Italia Centro
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessi
ve
46.165
46.165
1.414
1.414
47.579
18.722
-
-
Italia Sud e Isole
Rettifiche
Espos.
valore
netta
complessi
ve
378
378
378
215
-
-
103
B.4 Grandi rischi
I gruppi bancari e le banche non appartenenti a gruppi bancari sono tenuti a contenere ciascuna
posizione di rischio entro il limite del 25% del patrimonio di vigilanza. In caso di esposizione nei
confronti di una banca, di un’impresa di investimento o di un gruppo di clienti connessi di cui sia
parte una banca o un’impresa di investimento, la posizione di rischio può superare il 25% del
patrimonio di vigilanza purché siano rispettate le seguenti condizioni:
1) l’ammontare della posizione di rischio non sia maggiore di € 150 milioni;
2) la somma delle posizioni di rischio nei confronti di eventuali clienti connessi alla banca o
all’impresa di investimento, che non siano a loro volta banche o imprese di investimento, non sia
superiore al 25% del patrimonio di vigilanza;
3) la banca valuti, secondo criteri di prudenza, che l’assunzione della posizione di rischio sia
coerente con la propria dotazione patrimoniale e, in ogni caso, non superi il 100% del patrimonio
di vigilanza.
Alla data di redazione del bilancio la Banca presenta la seguente situazione:
valore di bilancio
valore ponderato
3
1
120.320
11.381
Numero
Ammontare
Le tre esposizioni al valore di bilancio si riferiscono alle obbligazioni allocate nel portafoglio AFS
della BCC di Pompiano per 11,38 milioni di euro, alle esposizioni nei confronti di Iccrea Banca per
46,9 milioni di euro e dai titoli di Stato per 62 milioni di euro. L’esposizione al valore ponderato
riguarda solo la Bcc di Pompiano, in quanto l’esposizione nei confronti di Iccrea, essendo
infragruppo, è ponderata a zero.
C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività
C.1 Operazioni di cartolarizzazione
Non sono presenti operazioni di cartolarizzazione.
C.2 Operazioni di cessione
C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate
Forme
tecniche/Portafoglio
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. O.I.C.R.
4. Finanziamenti
B. Strumenti derivati
Totale 2011
di cui deteriorate
Totale 2010
di cui deteriorate
Attività
Attività finanziarie
finanziarie
valutate al fair value
detenute per la
A
B
C
A
B
C
-
-
-
-
-
-
-
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
A
2.042
2.042
2.042
B
C
-
-
-
-
Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
A
31.238
31.238
31.238
B
C
Crediti verso
banche
Crediti verso clientela
-
-
A
-
B
-
C
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A
B
C
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale
2011
33.280
33.280
33.280
Le attività cedute e non cancellate si riferiscono ai titoli impegnati in pronti contro
termine con la clientela.
104
2010
-
-
C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate
Passività/Portafoglio attività
1. Debiti verso clientela
a) a fronte di attività rilevate per intero
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
2. Debiti verso banche
a) a fronte di attività rilevate per intero
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
Totale 2011
Totale 2010
Attività
Attività
Attività
Attività
finanziarie
finanziarie
finanziarie
finanziarie
Crediti verso
detenute per la valutate al fair disponibili per detenute sino
banche
negoziazione
value
la vendita
alla scadenza
2.006
28.584
2.006
28.584
-
-
-
-
-
2.006
145
-
28.584
Crediti verso
clientela
Totale
-
-
-
-
-
30.590
30.590
30.590
145
MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
La Banca, a seguito della introduzione della normativa Basilea II, ha adottato la metodologia
standard al fine della misurazione del rischio di credito che prevede l’analisi dello stesso
attraverso la suddivisione in portafogli delle esposizioni creditizie.
L’applicazione della metodologia su descritta al portafoglio crediti al 31/12/2011 ha comportato
una quantificazione di patrimonio destinato a fronteggiare tale rischio, comprensivo del rischio di
controparte, in 19,6 milioni di euro applicando l’8% a livello individuale e pari a 14,7 milioni di
euro applicando l’aliquota del 6% a seguito dell’ingresso della Banca nel Gruppo Bancario Iccrea.
Tuttavia il rischio di credito viene misurato, a fini gestionali, attraverso il costante monitoraggio
degli output prodotti dalla procedura SAR.
105
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO- PORTAFOGLIO DI
NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
La Banca alla data di redazione del bilancio, non ha attività finanziarie allocate nel portafoglio di
negoziazione.
2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE
BANCARIO
E DI PREZZO - PORTAFOGLIO
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, procedure di misurazione e metodi di misurazione del rischio di tasso di
interesse e del rischio di prezzo.
La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del banking book viene attuata
attraverso diverse metodologie ed in particolare:
•
da tecniche e modelli di ALM (Asset & Liability Management) che consentono di verificare
mensilmente gli impatti prodotti, sul Patrimonio Netto e sul Margine d’interesse atteso,
da una variazione della struttura dei tassi. Tale tecnica risulta maggiormente sensibile alle
variabili che influiscono sulla quantificazione del rischio di tasso e pertanto risulta più utile
ai fini gestionali;
•
A seguito dell’entrata in vigore del II Pilastro d Basilea 2, la Banca ha iniziato a misurare il
rischio di tasso utilizzando gli algoritmi semplificati proposti nell’Allegato C della Circolare
263/2006 e, nel corso del 2011, a seguito dei chiarimenti forniti dall’Organo di vigilanza,
ha iniziato a misurare tale rischio anche con la metodologia dei percentili. La predetta
metodologia, costruita sulla base della rilevazione giornaliera dei tassi di riferimento alle
varie scadenze degli ultimi 5 anni e prendendo come base di riferimento il 1° percentile e
il 99° percentile, ovvero la maggiore oscillazione, è risultata di gran lunga più aderente
alla reale rischiosità del portafoglio bancario.
Alla data di bilancio la stima dell’impatto sul valore attuale del patrimonio netto effettuata con
tecniche ALM (sensitivity) con uno shock di 200 b.p. al rialzo è risultata pari a -9,51% e al ribasso
+13,23%, mentre l’impatto sul margine d’interesse atteso (maturity gap) è il seguente:
Bilancio
Totale
Vista
Derivati
Totale
Delta MI %
Scadenza
Maturity Gap +100bp
-1.747.334
1.255.765
-491.569
9.581
-481.988
-3,10%
Maturity Gap -100bp
1.747.334
-1.255.765
491.569
-9.581
481.988
3,10%
Maturity Gap +200bp
-3.494.667
2.511.529
-983.138
19.162
-963.975
-6,21%
Maturity Gap -200bp
3.494.667
-2.511.529
983.138
-19.162
963.975
6,21%
Maturity Gap forward
-459.394
-287.157
-746.551
-2.191
-748.742
-4,82%
Maturity Shifted Beta Gap +100bp
-217.259
1.255.765
1.038.506
9.581
1.048.087
6,75%
Maturity Shifted Beta Gap -100bp
242.461
-1.255.765
-1.013.304
-9.581
-1.022.885
-6,58%
Maturity Shifted Beta Gap +200bp
-434.518
2.511.529
2.077.011
19.162
2.096.174
13,49%
Maturity Shifted Beta Gap -200bp
484.921
-2.511.529
-2.026.608
-19.162
-2.045.770
-13,17%
Maturity Shifted Beta Gap forward
-106.995
-287.157
-394.151
-2.191
-396.342
-2,55%
106
Come evidenziato nella tabella, se al fine della valutazione dell’esposizione al rischio di tasso
consideriamo anche l’effetto beta, ovvero l’elasticità rispetto alle variazioni dei tassi di mercato
per le poste a vista e l’effetto vischiosità, ovvero la stima dei ritardi temporali nell’adeguamento
alle variazioni dei tassi di mercato per le poste a vista, il tutto sintetizzato nella Maturità Shifted
Beta Gap, in realtà vediamo che uno shock di 200 b.p. al rialzo comporta un effetto positivo
complessivo sul margine atteso di +13,49%. Tale dato riflette le differenti strutture dei tassi
della raccolta e degli impieghi della Banca.
Lo stesso shock misurato attraverso gli algoritmi semplificati di cui alla Circolare 263/2006,
tenuto conto delle innovazioni contenute nel 6° aggiornamento della stessa circolare del 27
dicembre 2010, ha evidenziato un rischio di tasso pari al 23% (contro il 10% registrato a
dicembre 2010), evidentemente superiore al tasso soglia. Tale risultato è dovuto esclusivamente
all’operazione straordinaria ed in particolare all’acquisizione del portafoglio titoli della Bcc
caratterizzato dalla presenza quasi esclusiva di BTP; gli effetti sul rischio di tasso era stato
ampiamente previsto già in fase di valutazione strategica dell’operazione nella quale il CdA della
Banca, tenuto conto che gli stessi titoli risultavano impegnati in pronti contro termine, ha ritenuto
opportuno allocare gli stessi nel portafoglio HTM, al fine di beneficiare comunque di flussi
finanziari certi in un contesto macroeconomico di forte volatilità.
Conseguentemente la Banca ha indirizzato la politica creditizia e commerciale del 2012 verso un
graduale riequilibrio del rischio in oggetto.
Infine la rilevazione dell’esposizione al rischio di tasso effettuato con la metodologia dei percentili
ha evidenziato un indice pari all’8% del patrimonio di vigilanza.
B. Attività di copertura del fair value
L’attività di copertura specifica, effettuata nel rispetto dei principi IAS, è rappresentata da un
Interest Rate Swap a copertura del rischio da fair value del mutuo erogato a favore del Comune
di Tito.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
La Banca non attua coperture di flussi finanziari.
107
Informazioni di natura quantitativa
1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di
riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Valuta di denominazione Euro
Tipologia/Durata residua
1. Attività per cassa
1.1 Titoli di debito
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
1.2 Finanziamenti a banche
1.3 Finanziamenti a clientela
- c/c
- altri finanziamenti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2. Passività per cassa
2.1 Debiti verso clientela
- c/c
- altri debiti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso banche
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.4 Altre passività
- con opzione di rimborso anticipato
- altre
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
a vista
fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
23.600
15.836
da oltre 6 mesi da oltre 1 anno
fino a 1 anno
fino a 5 anni
12.836
127.839
204
16.304
55.031
11.354
48.006
5.787
11.354
5.929
37.748
37.748
-
5.787
20.736
21.483
15.836
204
7.764
21.483
7.764
12.632
884
11.748
16.304
10.000
101.535
15.443
86.092
21.483
51.416
26.308
30
26.278
7.764
33.119
13.327
858
12.469
11.748
14.154
7.500
380
7.120
232.781
225.414
130.964
94.450
da oltre 5 anni
fino a 10 anni
68.956
23.486
oltre 10 anni
54.056
10.451
durata
indeterminata
-
23.486
10.451
45.470
43.605
-
45.470
43.605
-
86.092
44.530
50
50
-
45.470
-
43.605
-
-
-
-
-
94.450
6.384
5.903
481
983
26.278
-
12.469
-
7.120
-
15.004
-
-
-
25.108
19.792
6.654
15.004
29.476
-
-
-
983
-
25.108
-
19.792
-
6.654
-
29.476
-
-
-
-
3
15.262
-
-
140
-
-
1.515
-
4.710
-
9.172
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
15.262
15.262
15.262
-
-
140
1
1
1.515
1.515
1.515
4.710
4.571
4.571
9.172
9.172
9.172
-
-
139
139
-
-
3
3
3
-
-
139
139
I derivati che hanno impatto sul rischio di tasso si riferiscono alle opzioni implicite sui mutui
(CAP), che non vengono scorporati ai fini del bilancio ma che hanno rilevanza nella
quantificazione della esposizione a tale tipologia di rischio.
108
valuta di denominazione DOLLARO USA
Tipologia/Durata residua
1. Attività per cassa
1.1 Titoli di debito
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
1.2 Finanziamenti a banche
1.3 Finanziamenti a clientela
- c/c
- altri finanziamenti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2. Pass ività per cassa
2.1 Debiti verso clientela
- c/c
- altri debiti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso banche
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.4 Altre pass ività
- con opzione di rimborso anticipato
- altre
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ pos izioni lunghe
+ pos izioni corte
- Altri derivati
+ pos izioni lunghe
+ pos izioni corte
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ pos izioni lunghe
+ pos izioni corte
- Altri derivati
+ pos izioni lunghe
+ pos izioni corte
a vista
da oltre 3 mesi da oltre 6 mesi da oltre 1 anno
fino a 6 mesi
fino a 1 anno
fino a 5 anni
0
0
0
188
0
0
0
0
fino a 3 mesi
151
0
da oltre 5 anni
fino a 10 anni
0
0
0
0
durata
indeterminata
0
0
oltre 10 anni
76
75
0
0
0
188
0
0
0
75
0
0
0
188
0
0
0
268
0
0
0
0
0
188
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
268
0
0
0
0
0
0
0
268
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
75
352
277
155
122
122
75
75
valuta di denominazione Franco Svizzera
Tipologia/Durata residua
1. Attività per cassa
1.1 Titoli di debito
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
1.2 Finanziamenti a banche
1.3 Finanziamenti a clientela
- c/c
- altri finanziamenti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2. Passività per cassa
2.1 Debiti verso clientela
- c/c
- altri debiti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso banche
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.4 Altre passività
- con opzione di rimborso anticipato
- altre
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
9
0
da oltre 3 mesi da oltre 6 mesi da oltre 1 anno da oltre 5 anni
fino a 6 mesi
fino a 1 anno
fino a 5 anni
fino a 10 anni
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
9
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
133
127
127
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
6
6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
a vista
fino a 3 mesi
durata
indeterminata
0
0
0
0
oltre 10 anni
109
valuta di denominazione Dollaro Australia
Tipologia/Durata residua
46
0
da oltre 3 mesi da oltre 6 mesi da oltre 1 anno da oltre 5 anni
fino a 6 mesi
fino a 1 anno
fino a 5 anni
fino a 10 anni
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
46
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
46
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
46
46
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
da oltre 3 mes i
fino a 6 mes i
0
0
da oltre 6 mes i
fino a 1 anno
0
0
da oltre 1 anno
fino a 5 anni
0
0
da oltre 5 anni
fino a 10 anni
0
0
a vista
1. Attività per cassa
1.1 Titoli di debito
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
1.2 Finanziamenti a banche
1.3 Finanziamenti a clientela
- c/c
- altri finanziamenti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2. Passività per cassa
2.1 Debiti verso clientela
- c/c
- altri debiti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso banche
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.4 Altre passività
- con opzione di rimborso anticipato
- altre
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
fino a 3 mesi
durata
indeterminata
0
0
0
0
oltre 10 anni
Valuta di denominazione – Altre
Tipologia/Durata res idua
1. Attività per cas s a
1.1 Titoli di debito
- con opzione di rimbors o anticipato
- altri
1.2 Finanziamenti a banche
1.3 Finanziamenti a clientela
- c/c
- altri finanziamenti
- con opzione di rimbors o anticipato
- altri
2. Pas s ività per cas s a
2.1 Debiti vers o clientela
- c/c
- altri debiti
- con opzione di rimbors o anticipato
- altri
2.2 Debiti vers o banche
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito
- con opzione di rimbors o anticipato
- altri
2.4 Altre pas s ività
- con opzione di rimbors o anticipato
- altre
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo s ottos tante
- Opzioni
+ pos izioni lunghe
+ pos izioni corte
- Altri derivati
+ pos izioni lunghe
+ pos izioni corte
3.2 Senza titolo s ottos tante
- Opzioni
+ pos izioni lunghe
+ pos izioni corte
- Altri derivati
+ pos izioni lunghe
+ pos izioni corte
a vis ta
fino a 3 mes i
10
0
0
0
oltre 10 anni
0
0
durata
indeterminata
0
0
10
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
10
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
10
10
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
110
2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di
sensitività
L’analisi di sensitività del portafoglio bancario viene effettuata con tecniche ALM. Alla
data di bilancio la sensitivity del portafoglio bancario calcolato con uno shock di +100
b.p. risulta pari a -1,46%, mentre uno shock di -100 b.p. risulta pari a +1,69%.
111
2.3 RISCHIO DI CAMBIO
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio.
La Banca ha una limitatissima esposizione a tale tipologia di rischio poiché tutte le attività e
passività sono in euro. Unica eccezione è costituita dal Conto Regolamento in divisa presso
l’ICCREA, acceso nel corso del 2009, che viene movimentato sulla base delle richieste di
incasso/pagamento giornaliere della clientela ed alcuni rapporti con la clientela derivanti
dall’acquisizione delle attività e passività della Bcc San Vincenzo.
B. Attività di copertura del rischio di cambio.
La Banca non attua coperture per tale tipologia di rischio.
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei
derivati
Valute
Voci
A. Attività finanziarie
A.1 Titoli di debito
A.2 Titoli di capitale
A.3 Finanziamenti a banche
A.4 Finanziamenti a clientela
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività
C. Passività finanziarie
C.1 Debiti verso banche
C.2 Debiti verso clientela
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
Totale attività
Totale passività
Sbilancio (+/-)
Dollari USA
Sterline
Dollari
canadesi
Yen
340
10
76
264
10
20
618
342
276
16
10
10
0
0
0
Franchi
svizzeri
Altre valute
2
9
46
2
9
46
17
0
1
46
46
0
2
133
6
127
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
360
620
(260)
26
10
16
0
0
0
19
0
19
11
133
(122)
47
46
1
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi della sensitività.
La valutazione del rischio di cambio viene effettuata attraverso il VAR. Alla data di riferimento del
bilancio, il VAR relativo al rischio di cambio ammonta a 10.498 euro ed è dovuta a posizioni corte
sul dollaro USA e sul Franco Svizzero e ad una posizione lunga in dollari australiani.
112
2.4 GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
A. Derivati finanziari
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e
medi
Non si riscontrano derivati finanziari nel portafoglio di negoziazione di vigilanza.
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
Attività sottostanti/Tipologie derivatri
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale 2011
Over the
Controparti
counter
centrali
1.999
0
1.999
Totale
Valori medi
Totale 2010
Over the
Controparti
counter
centrali
2.189
0
2.189
0
0
0
0
0
0
0
0
1.999
2.141
0
2.189
2.280
0
A.2.2 Altri derivati
Non sono presenti altri derivati.
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo - ripartizione per prodotti
Non sono presenti derivati finanziari.
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo- ripartizione per prodotti
Non sono presenti derivati finanziari.
A.5 Derivati finanziari "over the counter"- portafoglio di negoziazione di
vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti –
contratti non rientranti in accordi di compensazione
113
Non sono presenti derivati finanziari.
A.6 Derivati finanziari "over the counter"- portafoglio di negoziazione di
vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti –
contratti rientranti in accordi di compensazione
Non sono presenti derivati finanziari.
A.7 Derivati finanziari "over the counter"- portafoglio bancario: valori
nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non
rientranti in accordi di compensazione
Non sono presenti derivati finanziari.
A.8 Derivati finanziari "over the counter"- portafoglio bancario: valori
nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti
rientranti in accordi di compensazione
Non sono presenti derivati finanziari.
A.9 Vita residua dei derivati finanziari "over the counter": valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse
A.2 Derivati finanziari su titoli di c apitale e indici azionari
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
A.4 Derivati finanziari su altri valori
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse
B.2 Derivati finanziari su titoli di c apitale e indic i azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale 2011
Totale 2010
Fino a 1 anno
Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni
-
-
-
198
198
1.392
1.392
409
409
198
190
1.392
849
409
1.150
Totale
1.999
1.999
1.999
2.189
A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni
Non avendo la Banca esposizioni in derivati di natura speculativa, ma solo una posizione relativa
alla copertura specifica di un finanziamento a tasso fisso, non sono stati sviluppati modelli interni
ad hoc. La valutazione del rischio di controparte viene valutata ad ogni nuova operazione di
investimento in linea con le policy della Banca; inoltre tale rischio viene monitorato mensilmente
all’interno dell’analisi del rischio di credito.
B. Derivati Creditizi
La Banca non detiene derivati creditizi.
C. Derivati finanziari e creditizi
Non sussistono posizioni in derivati aventi le caratteristiche di cui alle voci A.6, A.8 e B.5.
114
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità.
La misurazione e la gestione del rischio di liquidità, soprattutto a seguito delle tensioni sui mercati
che ne hanno accentuato notevolmente la rilevanza, viene effettuata quotidianamente attraverso
il monitoraggio del quadro giornaliero della liquidità. L’analisi di breve periodo viene supportata
da modelli ALM che evidenziano il fabbisogno o l’eccedenza di liquidità su un orizzonte temporale
di un mese, oltre che della Maturity Ladder, in linea con le nuove metodologie di misurazione
introdotte dal II Pilastro di Basilea 2.
Nel corso dell’esercizio la Banca ha ricevuto due affidamenti in conto corrente rispettivamente di
euro 3 milioni da ICCREA Banca e di euro 10 milioni dalla BCC di Roma. La linea di credito
accordata dall’ICCREA è stata utilizzata solo in rare circostanze, mentre quella accordata dalla
BCC di Roma non è mai stata utilizzata; la possibilità di utilizzare le linee di credito ha consentito
alla Banca di gestire le situazioni di tensione della liquidità senza dovere vendere i titoli allocati
nel portafoglio AFS, definiti come Attività Prontamente Monetizzabili e quindi di non dover
sopportare perdite legate all’andamento sfavorevole dei corsi degli stessi.
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e
passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro
Voci/Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote O.I.C.R.
A.4 Finanziamenti
- banche
- clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- banche
- clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
da oltre 1
giorno a 7
giorni
a vista
44.925
0
44.925
5.929
38.996
da oltre 7
giorni a 15
giorni
3.097
da oltre 15 da oltre 1 mese da oltre 3 mesi da oltre 6 mesi da oltre 1 anno
giorni a 1 mese fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 anni
553
7.437
Oltre 5 anni
indeterminata
33.157
10.081
15.897
151.273
125.279
2.155
2.332
2.760
100
20.010
21.337
35.915
7.749
13.037
89.364
7.749
13.037
109.926
10.000
99.926
3.097
2.000
1.097
553
7.437
553
7.437
31.002
18.736
12.266
232.750
231.766
6.523
225.243
984
832
394
2.987
2.060
20.859
15.625
14.446
8.997
19.966
13.066
15.266
7.565
394
438
2.060
327
600
15.625
5.234
8.997
5.449
13.066
6.900
5.237
0
0
0
0
0
36
0
3
0
0
0
0
0
0
0
0
5.009
146
4.863
228
0
0
0
0
89.364
12.891
0
7.565
7.701
57.408
15.318
15.268
50
42.090
0
0
25
0
38
0
1
0
5.699
0
0
0
0
22
22
0
0
0
0
0
22
0
22
0
0
0
0
0
0
0
0
10
10
1
1
4.706
4.706
0
36
3
3
6
12.891
993
115
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e
passività finanziarie - Valuta di denominazione: Dollaro USD
Voci/Scaglioni temporali
da oltre 1
giorno a 7
giorni
a vista
da oltre 7
giorni a 15
giorni
da oltre 15
da oltre 1
da oltre 3
da oltre 6 da oltre 1
giorni a 1 mese fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a anno fino a
mese
mesi
mesi
1 anno
5 anni
Oltre 5
anni
indeterminata
Attività per cassa
151
0
0
0
0
0
0
188
0
0
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote O.I.C.R.
A.4 Finanziamenti
- banche
- clientela
151
76
75
0
0
0
0
0
0
188
0
0
351
351
75
276
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- banche
- clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
188
Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e
passività finanziarie - Valuta di denominazione: Franco Svizzera
Voci/Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote O.I.C.R.
A.4 Finanziamenti
- banche
- clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- banche
- clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
da oltre 1
giorno a 7
giorni
a vista
da oltre 7
giorni a 15
giorni
da oltre 15
da oltre 1
da oltre 3
da oltre 6
da oltre 1
giorni a 1 mese fino a mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a
mese
3 mesi
mesi
anno
5 anni
Oltre 5 anni indeterminata
9
0
0
0
0
0
0
0
0
0
9
9
0
0
0
0
0
0
0
0
0
133
133
6
127
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
116
Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e
passività finanziarie - Valuta di denominazione: Dollaro Australia
Voci/Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote O.I.C.R.
A.4 Finanziamenti
- banche
- clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- banche
- clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
da oltre 1 da oltre 7 da oltre 15 da oltre 1 da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1
giorno a 7 giorni a 15 giorni a 1 mese fino a mesi fino a mesi fino a anno fino a Oltre 5 anniindeterminata
giorni
giorni
mese
3 mesi
6 mesi
1 anno
5 anni
a vista
46
0
0
0
0
0
0
0
0
0
46
46
0
0
0
0
0
0
0
0
0
46
46
46
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
117
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi operativi.
Il nuovo Accordo sul Capitale delle Banche (Basilea II) ha introdotto, come novità assoluta, i
rischi operativi.
Il rischio operativo è definito come rischio di perdite derivanti da processi, personale e sistemi di
controllo interno non adeguati o carenti, oppure da eventi esogeni.
Nell’ambito dell’Accordo sono previste tre modalità alternative di misurazione del requisito
patrimoniale di vigilanza e la banca ha optato per il metodo base. Secondo tale approccio il
capitale a copertura è pari al 15% del margine di intermediazione medio degli ultimi tre esercizi.
La quantificazione del Patrimonio a fronte del rischio operativo alla data di riferimento del bilancio
ammonta a 1.744 migliaia di euro.
Nell’ambito del processo ICAAP per il rischio in oggetto, sono state analizzate, con un self
assessment, le principali situazioni in cui esso può manifestarsi, utilizzando a supporto del
giudizio di rilevanza, una serie di indicatori quali il numero e l’ammontare delle perdite subite per
frodi interne ed esterne, il numero dei reclami della clientela, il numero e il valore delle rapine, il
numero ed il valore delle cause passive con la clientela, il numero e l’ammontare dei risarcimenti
per cause in materia di lavoro, ecc..
In sede di Resoconto ICAAP il giudizio sul sistema di controllo di tale fattispecie di rischio e
l’analisi di rilevanza degli indicatori sopra menzionati, hanno fatto ritenere che tale rischio sia
adeguatamente presidiato, pur nella consapevolezza che ci sono margini di miglioramento nella
struttura dei controlli.
In ottemperanza a quanto previsto dalle disposizioni di Vigilanza relative al III
Pilastro di Basilea II – Informativa al Pubblico (Circ. 263 del 27/12/2006 Titolo
IV Capitolo I Par. 5), le informazioni ivi riportate saranno pubblicate sul sito
internet della Banca www.bancasviluppo.bcc.it.
Informazioni di natura qualitativa
DESCRIZIONE
31-dic-11
31-dic-10
Margine di intermediazione fine esercizio in corso
Margine di intermediazione 31.12.2011
13.794.802
Margine di intermediazione 31.12.2010
10.345.076
10.345.076
Margine di intermediazione 31.12.2009
10.746.703
10.746.703
Margine di intermediazione 31.12.2008
MEDIA MARGINE D'INTERMEDIAZIONE ULTIMI TRE ESERCIZI
11.099.173
11.628.860
10.730.317
Rischio Operativo: metodo base (15%)
1.744.329
1.609.548
TOTALE
1.744.329
1.609.548
118
PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
SEZIONE 1 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio aziendale, determinato dalla somma di capitale, riserve e utile d'esercizio, è pari a
27.744 migliaia di euro con un decremento dell’1,6% rispetto all'analogo dato dello scorso esercizio
(28.237 migliaia di euro).
Il Patrimonio di Vigilanza, risulta pari a 38.404 migliaia di euro, dato che sulla sua determinazione
vanno ad incidere, come elementi negativi, l'avviamento e le immobilizzazioni immateriali per
1.518 migliaia di euro, oltre che la computabilità al 50% delle riserve AFS positive.
Anche per l’esercizio 2011 è in corso la valutazione dei requisiti di I e II Pilastro in linea con
quanto richiesto dalla normativa di Vigilanza (Basilea II).
Nell’ambito di tale processo sono stati analizzati tutti i principali rischi della Banca; i rischi
quantificabili sono stati misurati adeguatamente mentre quelli non quantificabili sono stati
analizzati sulla base di una autovalutazione degli indicatori rilevanti.
Il ruolo del patrimonio è quello di garantire la stabilità e la crescita della banca nel lungo periodo,
nonché la copertura dei rischi assunti.
Il capitale ha una rilevanza strategica nel processo di crescita in quanto oltre a finanziare gli
investimenti sia in termini di attività strumentali per il funzionamento dell'azienda sia di sviluppo,
partecipa direttamente al processo produttivo finanziando l'attività di intermediazione creditizia.
Il capitale ha anche un ruolo di garanzia, sancito dall'Autorità di Vigilanza, nei confronti dei
depositanti e creditori, in quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite
generate dall'esposizione della Banca ai rischi di credito, di mercato, di tasso, di concentrazione, di
liquidità e operativi.
B. Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
Voci/Valori
1.
C apitale
2.
Sovrapprezzi di emissione
3.
Riserve
31/12/2011 31/12/2010
- di utili
a)
32.485
32.485
178
178
-4.664
-3.096
-4.664
-3.096
-816
238
legale
b)
statutaria
c)
azioni proprie
d)
altre
- altre
4.
Strumenti di capitale
5.
(Azioni proprie)
6.
Riserve da valutazione
-
Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
Attività materiali
-
Attività immateriali
-
C opertura di investimenti esteri
-
C opertura dei flussi finanziari
-
Differenze di cambio
-
Attività non correnti in via di dismissione
-
Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
-
Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate
-
Leggi speciali di rivalutazione
-1.088
-34
243
243
valutate al patrimonio netto
7.
Utile (perdita) d'esercizio
Totale
29
29
561
-1.568
27.744
28.237
119
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:
composizione
Totale 2011
Riserva
Riserva
positiva
negativa
319
(1.407)
Attività/Valori
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale
319
(1.407)
Totale 2010
Riserva
Riserva
positiva
negativa
306
(340)
306
(340)
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:
variazioni annue
Titoli di debito
1.
2.
2.1
2.2
2.3
3.
3.1
3.2
3.3
3.4
4.
Esistenze iniziali
Variazioni positive
Incrementi di fair value
Rigiro a conto economico di riserve negative:
- da deterioramento
- da realizzo
Altre variazioni
Variazioni negative
Riduzioni di fair value
Rettifiche da deterioramento
Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo
Altre variazioni
Rimanenze finali
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
(34)
18
4
14
14
1.072
1.072
(1.088)
120
SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 Patrimonio di vigilanza
A. Informazioni di natura qualitativa
1. Patrimonio di Base
2. Patrimonio Supplementare
3. Patrimonio di terzo livello
Il patrimonio di vigilanza calcolato secondo i principi contabili IAS ammonta a 38.404 migliaia di
euro, secondo quanto riportato nella tabella 1 della successiva sezione.
Nello specifico il Patrimonio di base risulta pari a 24.663 migliaia di euro, in quanto alla
sommatoria di capitale, riserve da sovrapprezzo e utile del periodo, sono state sottratte le
immobilizzazioni immateriali per un importo pari a 1.518 migliaia di euro (di cui 1.486 relative
all’avviamento), le riserve negative di Patrimonio pari a 4.664 migliaia di euro e la riserva
negativa sul portafoglio AFS per 1.395 migliaia di euro.
Il Patrimonio supplementare ammonta a 13.742 migliaia di euro, ed è costituito dalle riserve da
valutazione per 425 migliaia di euro, da azioni privilegiate per 985 migliaia di euro e da prestiti
subordinati di secondo livello computabili per 12.331 migliaia di euro.
Il totale del Patrimonio di base e supplementare, pari a 38.404 migliaia di euro, risulta uguale al
patrimonio di vigilanza.
B. Informazioni di natura quantitativa
121
2.2 Adeguatezza patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
Come noto, il Patrimonio di Vigilanza risulta essere composto dalle seguenti componenti:
•
Il Patrimonio di base (Tier 1), costituito dalla differenza tra il “patrimonio di base al
lordo degli elementi da dedurre” e il 50% degli “elementi da dedurre” . Il patrimonio di
base è ammesso nel computo del Patrimonio di Vigilanza senza alcuna limitazione.
•
Il Patrimonio Supplementare (Tier 2), costituito dalla differenza tra il “patrimonio
supplementare al lordo degli elementi da dedurre” e il 50% degli “elementi da dedurre”. Il
patrimonio supplementare è computabile entro il limite massimo rappresentato
dall’ammontare del “patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre”.
B. Informazioni di natura quantitativa
Categorie/Valori
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 RISCHIO DI CREDITO E DI
CONTROPARTE
1. Metodologia standardizzata
Importi non ponderati Importi ponderati requisiti 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2011 31/12/2010
449.540
255.419
245.003
141.114
449.540
255.419
245.003
141.114
14.700
11.289
-
-
558
1.744
1.744
578
1.609
1.609
9.074
2.654
25.518
16.130
245.003
141.114
2. Metodologia basata su rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE (6% per Gruppi
Bancari)
B.2 RISCHI DI MERCATO
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 RISCHIO OPERATIVO
1. Metodo base
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.4 ALTRI REQUISITI PRUDENZIALI
B.5 ALTRI ELEMENTI DI CALCOLO
B.6 TOTALE REQUISITI
PRUDENZIALI
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E
COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di
rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)
10,07
17,81
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER
3/Attività di rischio ponderate (Total
capital ratio)
15,67
18,81
122
2.2 Adeguatezza patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
L'ampia consistenza patrimoniale copre adeguatamente l'esposizione complessiva ai rischi di I e II
Pilastro, con un'eccedenza patrimoniale che, alla data del bilancio, ammonta a 7.394 migliaia di
euro.
B. Informazioni di natura quantitativa
Al 31 dicembre 2011, la quantificazione dei rischi di I e II Pilastro è sinteticamente riepilogata
nella tabella seguente:
DESCRIZIONE
Rischio di Credito e di Controparte
31-dic-08
31-dic-09
9.654
Rischio di Mercato
Rischio Operativo
31-dic-11
11.319
11.289
61
-
19.600
1.598
1.609
1.744
Riduzione dei requisiti per banche appartenenti a gruppi bancari
-
-
-4.900
Altri requisiti
-
-
Requisiti specifici (extra solvency)
-
CAPITALE INTERNO RISCHI I PILASTRO (I)
Rischio di Concentrazione
Rischio di Tasso d'interesse del Banking Book (shock = 200 pb)
1.449
31-dic-10
12.978
12.898
262
327
578
558
3.616
4.670
2.654
9.074
14.982
17.976
16.130
26.076
31-dic-08
31-dic-09
31-dic-10
31-dic-11
28.169
28.197
26.544
38.404
-
-
Altri rischi
CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO RISCHI I E II PILASTRO (B)
-
11.103
16.444
-
CAPITALE COMPLESSIVO
DESCRIZIONE
Patrimonio di Vigilanza
Altri elementi patrimoniali
CAPITALE COMPLESSIVO (A)
28.169
28.197
26.544
38.404
ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
DESCRIZIONE
31-dic-08
31-dic-09
31-dic-10
31-dic-11
CAPITALE COMPLESSIVO (A)
28.169
28.197
26.544
38.404
CAPITALE INTERNO RISCHI I PILASTRO (I)
11.103
12.978
12.898
16.444
ECCEDENZA (A) - (I)
17.065
15.218
13.646
21.960
CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO RISCHI I E II PILASTRO (B)
14.982
17.976
16.130
9.632
ADEGUATEZZA PATRIMONIALE (A) - (B)
13.186
10.220
10.414
12.328
L’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di tasso d’interesse è stato, nel prospetto allegato, calcolato
con il metodo standard.
La più reale esposizione della Banca a tale rischio calcolata con la metodologia dei percentili (1° e 99°),
individuati sulle serie storiche dei tassi per le singole scadenze degli ultimi 6 anni, evidenzia un assorbimento
patrimoniale pari a 3.138 mila euro.
Il calcolo effettuato con la predetta metodologia comporta un assorbimento complessivo di patrimonio a fronte
dei rischi di I e II pilastro apri a 20.140 mila euro, con una eccedenza patrimoniale pari a 18.264 mila euro.
123
PARTE G – OPERAZIONI
RAMI D’AZIENDA
DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O
SEZIONE 1 – OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO
Come già ampiamente rappresentato, in data 27 maggio 2011 la Banca ha acquisito le
attività e le passività della BCC di San Vincenzo la Costa in LCA.
Alla data di acquisizione il predetto ramo d’azienda presentava le seguenti poste attive e
passive:
10.
20.
30.
40.
50.
60.
Voci dell'attivo
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Crediti verso banche
70.
Crediti verso clientela
80.
100.
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
Partecipazioni
110.
Attività materiali
120.
Attività immateriali
di cui:
- avviamento
Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
Altre attività
DEFICIT
Totale dell'attivo
90.
130.
140.
150.
27/05/11
1.010.467
51.933.571
10.045.173
104.796.867
2.919.639
7.524
1.233.781
1.233.781
1.775.006
2.968.723
8.938.509
185.629.260
124
Voci del passivo
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
90.
100.
110.
120.
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie valutate al fair value
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
Passività fiscali
a) correnti
b) differite
Passività associate ad attività in via di
dismissione
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
Totale del passivo e del patrimonio netto
27/05/11
6.772.287
127.792.298
42.500.103
18.558
18.558
5.234.460
524.146
2.787.408
2.787.408
185.629.260
Il deficit come da bilancio dell’Amministrazione Straordinaria è risultato pari a 8,9 milioni di euro
che è stato rimborsato a Banca Sviluppo dal Fondo di Garanzia dei Depositanti per 7,5 milioni di
euro, quale deficit provvisoriamente stimato alla data di cessione; la differenza risulta appostata
tra le altre attività della Banca in attesa della definizione dei saldi di cessione con la procedura della
Liquidazione Coatta.
In relazione a quanto prescritto dall’IFRS3 per le business combination, si rappresenta che la Banca
si è avvalsa della proroga di 12 mesi per la iscrizione al fair value di tutte le poste acquisite.
SEZIONE 2 – OPERAZIONI REALIZZATE DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
Dopo la chiusura dell’esercizio non sono state realizzate operazioni straordinarie.
SEZIONE 3 – RETTIFICHE RETROSPETTIVE
Non vi sono rettifiche retrospettive.
125
PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti
Compensi ad Amministratori e Sindaci:
- benefici a breve termine
- benefits
Importi
214
Compensi ai dirigenti con responsabilità strategica:
Importi
410
benefici a breve termine
benefici successivi al rapporto di lavoro
altri benefici a lungo termine
idennità per la cessazione del rapporto di lavoro
Vengono considerati dirigenti con responsabilità strategica il Direttore Generale e il Vice
Direttore Generale.
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Rapporti con parti correlate
Dirigenti
depositi
Totale
Amministratori
68
68
120
120
Rapporti Intercompany
(importi in Euro)
DETTAGLIO INTERCOMPANY
ICCREA BANCA SPA
ICCREA HOLDING
ICCREA BANCA IMPRESA
BCC GESTIONE CREDITI
AUREO GESTIONI
BCC MULTIMEDIA
BCC LEASE
BCC CREDITO AL CONSUMO
BCC ENERGIA
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
9.617.728
1.123.533
30.990
Crediti V/so Derivati di
Banche
copertura
33.182.885
170.655
altre
attività
15.993
Titoli in
circolazione
debiti verso
(passività
Altre
banche
subordinate) passività
21.669.642 13.000.000
1.015.770
16.566
105.352
6.877
326
624
115.199
1.500
126
INTERESSI
ATTIVI
INTERESSI
PASSIVI
C OMMISSIONI
ATTIVE
C OMMISSIONI
PASSIVE
563.577
465.246
218.844
269.145
9.054
19.553
15.993
ICCREA BANCA SPA
ICCREA HOLDING
ICCREA BANCAIMPRESA
BCC GESTIONE CREDITI
AUREO GESTIONI
BCC MULTIMEDIA
BCC LEASE
BCC CREDITO AL CONSUMO
SPESE
AMMINISTRATIVE
67.010
3.470
11.149
218.032
29.764
2.870
624
251.245
Direzione e coordinamento
Come ampiamente rappresentato, la Banca, dal 23 dicembre 2011 è soggetta ad attività
di direzione e coordinamento da parte della Capogruppo Iccrea Holding. A seguire si
riportano gli schemi di Stato Patrimoniale e conto economico della capogruppo al 31
dicembre 2010.
Voci dell'attivo
Totale 2010 Totale 2009
10
Cassa e disponibilit à liquide
1.359
2.765
40
At t ivit à finanziarie disponibili per la vendit a
88.721.638
91.724.698
60
Credit i verso Banche
71.530.735
150.136.507
70
Credit i verso Client ela
1.325.912
1.325.524
699.647.034
621.113.459
100 P art ecipazioni
110 At t ivit à mat eriali
311.874
290.137
120 At t ivit à immat eriali
648.222
295.805
9.653.695
1.284.629
130 At t ivit à fiscali
a) corrent i
7.266.649
0
b) ant icipat e
2.387.046
1.284.629
140 At t ivit à non corrent i e gruppi di at t ivit à in via di dismissione
150 Alt re at t ivit à
Total e de l l 'atti vo
Voci del Passivo e del Patrimonio Netto
10
80
Debiti verso banche
Passività f iscali
a) correnti
b ) differite
100 Altre Passività
110 Trattamento di f ine rapporto del personale
120 Fondi per rischi ed oneri:
b)
altri fondi
130 Riserve da valutazione
a) attività finanziarie disponib ili per la vendita (+/-)
d) leggi speciali di rivalutazione
160 Riserve
a) riserva legale
b ) riserva per azioni o quote proprie
c) riserve statutarie
d) altre riserve
180 Capitale
190 Azioni proprie (-)
200 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-)
Totale de l Pas sivo e del Patrim onio netto
0
0
57.196.389
76.626.303
929.036.858
942.799.827
Totale 2010 Totale 2009
59.536.879
86.179.198
74.967
20.016.258
0
20.016.258
74.967
0
56.503.854
36.930.713
346.148
372.879
7.968.727
4.546.000
7.968.727
4.546.000
3.631.725
3.475.812
155.913
0
3.475.812
3.475.812
67.994.768
62.176.202
22.757.198
21.050.579
333.467
383.494
0
0
44.904.103
40.742.129
712.420.071
712.420.071
-333.467
-383.494
20.893.186
17.066.188
929.036.858
942.799.827
127
Conto Economico
Voci
Totale 2010 Totale 2009
10
Interessi attivi e proventi assimilati
3.406.690
8.365.620
20
Interessi passivi e oneri assimilati
-2.876.853
-11.446.861
30
Margine di interesse
529.837
-3.081.241
40
Commissioni attive
1.630.070
2.198.020
50
Commissioni passive
60
Com m issioni nette
-12.000
-71.244
1.618.070
2.126.776
70
Dividendi e proventi simili
36.680.367
25.087.987
100
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
0
-9.667.795
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
0
-9.667.795
38.828.274
14.465.727
120
Margine di interm ediazione
130
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
-2.961.457
-1.448.706
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
-2.961.457
-1.448.706
140
Risultato netto della gestione finanziaria
35.866.817
13.017.021
150
Spese amministrative:
-20.975.660
-18.968.084
a) Spese per il personale
-12.573.395
-10.964.412
b) altre spese amministrative
-8.402.265
-8.003.672
160
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri
-3.722.727
-4.436.891
170
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
-85.958
-78.351
180
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
-119.618
-52.995
190
Altri oneri/proventi di gestione
200
Costi operativi
210
Utili (perdite) delle partecipazioni
250
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle im poste
260
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
270
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle im poste
280
Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
290
Utile (Perdita) d'esercizio
5.161.770
5.433.593
-19.742.193
-18.102.728
450.776
14.534.000
16.575.400
9.448.293
4.317.786
7.617.896
20.893.186
17.066.188
0
0
20.893.186
17.066.188
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA
Voci
10
Utile (Perdita) d'esercizio
2010
2009
20.893.186
17.066.188
155.913
680.040
Altre com ponenti reddituali al netto delle im poste
20
Attività finanziarie disponibili per la vendita
110
Totale altre com ponenti reddituali al netto delle im poste
120
Redditività com plessiva (Voce 10+110)
155.913
680.040
21.049.099
17.746.228
128
PARTE I – ACCORDI
DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI
PATRIMONIALI
Nel presente bilancio la parte "accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali"
risulta priva di valore.
PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE
Per l’informativa di settore si rimanda a quanto illustrato nella Relazione sulla Gestione alla
sezione relativa alla congiuntura delle economie locali nei territori di insediamento della Banca.
129
ALLEGATI AL BILANCIO
130
Prospetto riepilogativo rivalutazione immobili dopo perizia all’1° gennaio
2005 (in sede applicazione criteri IAS/IFRS)
131
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
132
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
ai sensi dell’art. 2429 del codice civile
Signori azionisti,
il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d’esercizio chiuso
al 31 dicembre 2011 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge.
Vi segnaliamo innanzitutto che il Bilancio di esercizio è stato redatto in applicazione dei
principi contabili internazionali IAS/IFRS.
Il bilancio, composto da sei distinti documenti: lo Stato patrimoniale, il Conto economico, il
prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il prospetto della redditività complessiva, il
rendiconto finanziario e la nota integrativa, è stato sottoposto alla revisione legale dei conti
della società Deloitte & Touche S.p.A. e può essere riassunto nelle seguenti risultanze:
Stato patrimoniale
Attivo
Passivo e Patrimonio netto
Risultato dell’esercizio
Euro 421.636.042
Euro 421.636.042
Euro
560.736
Conto economico
Risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
Risultato dell’esercizio
Euro
Euro
Euro
1.031.225
470.489
560.736
La nota integrativa contiene, oltre all’indicazione dei criteri di valutazione, le ulteriori
informazioni ritenute utili per una rappresentazione più completa degli accadimenti aziendali
e per una migliore comprensione dei dati di bilancio. La stessa, integrata con appositi dati ed
informazioni, anche con riferimento a specifiche previsioni di legge e della regolamentazione
secondaria, fornisce ulteriori notizie idonee a rappresentare in modo veritiero e corretto la
situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca.
Unitamente al bilancio dell’esercizio 2011 sono riportati i dati patrimoniali e di conto
economico riferiti al 31 dicembre 2010, anch’essi determinati applicando i principi contabili
internazionali IAS/IFRS.
Sul bilancio nel suo complesso è stato rilasciato un giudizio senza rilievi dalla società di
revisione legale dei conti che ha emesso, ai sensi della normativa vigente, una relazione in
data 10 aprile 2012 per l’incarico conferitole.
Nel corso delle verifiche svolte nell’esercizio, il Collegio Sindacale ha avuto incontri con la
società di revisione legale dei conti, prendendo così atto del lavoro svolto dalla medesima,
procedendo allo scambio reciproco di informazioni nel rispetto dell’art. 2429 septies del
codice civile. Per quanto concerne le voci di bilancio in esame, il Collegio Sindacale ha
effettuato i controlli necessari per poter formulare le conseguenti osservazioni, così come
richiesto anche dai principi di comportamento emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori
Commercialisti ed Esperti Contabili.
Tali controlli hanno interessato i principi di redazione, in particolare quelli di prudenza, ed i
criteri di valutazione, con attenzione specifica al tema degli accantonamenti, non rilevando
133
discordanze rispetto alle norme che regolano la redazione del bilancio e l’applicazione dei
principi contabili internazionali.
Nel corso dell’esercizio abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione.
In tali occasioni abbiamo potuto verificare come l’attività del suddetto organo sia improntata
al rispetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio della Banca.
Nel corso dell’anno 2011 abbiamo operato numero 11 verifiche periodiche.
Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione
del servizio controlli interni, del servizio contenzioso e legale, del servizio organizzazione e
risorse e del servizio pianificazione e amministrazione della Banca.
Il nostro esame è stato svolto secondo i principi di comportamento del Collegio Sindacale
raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e, in
conformità a tali principi, abbiamo fatto riferimento alle norme di legge che disciplinano il
bilancio d’esercizio, sia con riferimento alle disposizioni generali del codice civile e dei
principi contabili internazionali, che alle disposizioni specifiche dettate dal decreto legislativo
58/98, interpretate ed adeguate conseguentemente all’applicazione dei principi contabili
internazionali IAS/IFRS giusta la previsione del D.Lgs. n. 38/2005, in esecuzione del
regolamento comunitario n. 1606/2002, e come interpretato anche dall’Organismo Italiano per
la Contabilità (O.I.C.).
Dalla nostra attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi tali da richiedere
la segnalazione alla Banca d’Italia.
In ossequio all’art. 2403 del codice civile, il Collegio:
1) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della
gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo
economico, finanziario e patrimoniale;
2) in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste
in essere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono
manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in
contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da compromettere
l’integrità del patrimonio;
3) ha vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi
di corretta amministrazione;
4) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di propria competenza, sull’adeguatezza
dell’assetto organizzativo della Banca, anche tramite la raccolta di informazioni dai
responsabili delle funzioni e, a tal riguardo, non ha osservazioni particolari da riferire;
5) ha esaminato e valutato il sistema dei controlli interni della Banca al fine di verificarne
l’adeguatezza nonché l’indipendenza e la separazione da altre funzioni; in proposito è
stata posta attenzione all’attività di analisi delle diverse tipologie di rischio e sulle
modalità per il loro governo, con specifica attenzione al processo interno di
valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP). Il Collegio Sindacale nel corso
dell’esercizio si è relazionato, oltre che con il responsabile del servizio controlli
interni, anche con i responsabili delle funzioni esternalizzate di internal audit, di
compliance, di antiriciclaggio e con l’Organismo di vigilanza di cui al D.Lgs.
231/2001;
6) ha valutato e vigilato sul rispetto dei principi di corretta amministrazione,
sull’adeguatezza del sistema amministrativo e contabile nonché sull’affidabilità in
134
concreto di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti, gli atti e le operazioni di
gestione. A tal fine il Collegio Sindacale ha operato sia tramite la raccolta di
informazioni dai responsabili delle rispettive funzioni sia con riscontri diretti in merito
alla concreta operatività.
Vi evidenziamo infine che non sono pervenute denunce ex art. 2408 del codice civile o
esposti di altra natura.
In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del
bilancio dell’esercizio e concorda con la proposta di destinazione del risultato di esercizio
formulata dal Consiglio di Amministrazione.
Roma, 10 aprile 2012
IL COLLEGIO SINDACALE
Il Presidente
(Dott. Mario Bonito Oliva)
135
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE
136
137
138
ELENCO NOSTRE FILIALI AL 31 DICEMBRE 2011
Unità Territoriale
Direzione Generale
C.A.B.
3200
Indirizzo
V.le Oceano Indiano 13/c - 00144 Roma
Rif. telefonici
Tel. 06.5262231 - Fax 06.52622390
AREA SICILIA
Pollina
Sportello
di
Via Minneci, 3 - 90010 Pollina (PA)
Tesoreria
Finale
43541
Via Libertà 16 - 90010 Finale (PA)
S. Stefano di camastra
82540
Via Vittoria 69 - 98077 S. Stefano (ME)
Tel.0921.425396 - Fax 0921.425066 Tel.0921.426156 - Fax 0921.426144 Tel. 0921.390118 - Fax 0921.331260 Tel. 0921.923903 / 923899
Cefalù
43260
Via Roma 71/73 - 90015 Cefalù (PA)
Milazzo
82290
Via C. Borgia, 25 98057 Milazzo (ME)
Tel. 090.9240338 - 9240331 - Fax 090.9283148 –
S’Agata di Militello
82490
Via Campidoglio, 3 - 98076 S.Agata di Militello (ME)
Tel. . 0941.723803 - 705908 - Fax 0941.705910
Fax 0921. 422494 –
Messina
16500
Via Risorgimento, 134/136 - 98100 Messina
Tel. 090.6010080 - 6406233 - Fax 090.663656 –
Patti
82380
Via C. Colombo, 141 - 98066 Patti (ME)
Tel. 0941.368511 - Fax 0941.368634 -
Capo D’Orlando
82100
Catania
16900
Santa Teresa di Riva
82530
Via Messina 17 98071 Capo D’Orlando (ME)
Via Umberto 144e 95125 Catania
V.le Regina Margherita ang Via del Carmine 98028 S. Teresa di Riva (ME)
Tel 0941.918074 - Fax 0941.911337 Tel 095.7153523 - Fax 095.7158832 –
Tel 0942.793560/794234 - Fax 0942.791260 -
AREA CAMPANIA-BASILICATA
Cerreto Sannita
75300
Via Nicotera 32 - 82032 Cerreto (BN)
Tel 0824.861089 / 861760 - Fax 0824.860198
Castelvenere
37210
Via Sannitica, 41 - 82030 Castelvenere (BN)
Tel. 0824.940151 Fax 0824.900001 -
Benevento
15000
Via Nicola Sala, 48 - 82100 Benevento
Tel. 0824.334022 / 334029 - Fax 0824.357277 -
Montoro S. – Fraz. Torchiati
89240
Via Municipio, 1 - 83026 Montoro Sup. (AV)
Tel. 0825.523827 (0825.523957)/ Fax 0825.523957 -
Aversa
74790
Via Ammaturo, ang Via Diaz - 81031 Aversa (CE)
Tel +39 081 8130882
Fax +39 081 8905593 -
Salerno
15200
C.so Vittorio Emanuele 24/26 - 84122 Salerno
Tel 089.225426/227222 Fax 089.252117 -
Satriano di Lucania
42330
Via Aldo Moro 15/b - 85050 Satriano (PZ)
Tel. 0975.383312 / 383136 - Fax 0975.383378
S’Angelo Le Fratte
Tito
Sportello
di
– L.go Vescovile 6 - 85050 S. Angelo Le Fratte (PZ)
Tesoreria
Tel. 0975.386468
42280
Via Vittorio Emanuele 1758 - 85050 Tito (PZ)
Tel. 0971.798730 (0971.798900) - Fax 0971.798731
Piacenza
12601
Via Francesco Saverio Bianchi 12/14 - 29100 Piacenza Tel. 0523.716358 / 0523.713491 Fax 0523.716679 –
Fiorenzuola
65310
Via XX settembre 35 angolo Piazza Casalino - 29017
Fiorenzuola d’Arda (PC)
Tel. 0523.943759/ 0523.248450 - Fax 0523.247786
San Vincenzo La Costa
81000
Via Vittorio Emanule II 7/9 - 87030 Cosenza
Tel. 0984.936005
Montalto Uffugo Scalo
80820
Via Benedetto Croce snc - 87046 Cosenza
Tel. 0984.934311
Montalto Uffugo Centro
80821
Corso Garibaldi 9 - 87046 Cosenza
Tel. 0984.931493
AREA EMILIA ROMAGNA
AREA CALABRIA
139
Scarica

PDF format - Gruppo Bancario Iccrea