SPAZIO LIBERO
Numero 44 – gennaio 2008
Anno
IV
RUBRICHE:
Editoriale Mondo filiali Attualità C’era una volta Cinema e cultura Flash
EDITORIALE
PERCORSI DI ARMONIZZAZIONE
Con la fine d’anno si sono sbloccate due vertenze fondamentali per i lavoratori del Gruppo Intesa
Sanpaolo:
il Contratto Nazionale;
i primi accordi di armonizzazione per tutti i lavoratori del Gruppo Intesa San Paolo.
Non vi intratteremo sul contenuto degli accordi perché stiamo svolgendo le assemblee in tutta Italia,
ma sul percorso fatto, figlio di una strategia precisa e non sempre spiegata bene e compresa.
Lo scenario per la categoria è ben conosciuto.
I bancari sono nell'occhio del ciclone in quanto:
delegittimati socialmente dalle scelte dei banchieri, che hanno spesso “massacrato” il risparmio
(tutelato dalla Carta Costituzionale)
esposti in prima linea verso i clienti, subiscono la ovvia reazione di una opinione pubblica esasperata;
i più consistenti gruppi bancari sono alle prese con fusioni e conseguenti ristrutturazioni di
straordinaria complessità, sostanzialmente tese a ridurre i costi e a "rottamare" personale in
eccesso, in primis nei grossi centri contabili e nei back office".
La conseguenza è che i colleghi sono sotto stress, stanchi per l'incertezza che porta ogni
cambiamento, ma in particolare in Banco Napoli, come in tutto l'ex San Paolo, vi è un problema in più:
l'elaborazione ancora incompiuta del "lutto", dell'essere stati piantati in asso "dalla propria azienda",
della perdita dell'identità aziendale, della mitica "maglietta".
Il fatto che tutto questo sia sempre stato vuota retorica da parte aziendale - usata strumentalmente
per spremerci meglio - ci siamo permessi di sostenerlo in più occasioni, come quando si polemizzava
con qualche capo mercato e la sua logica da "indomito guerriero", tutto onore, lacrime e sangue (per
gli altri).
Del resto, in un contesto di competizione a volte si è cacciatori e a volte prede: il Sanpaolo, dopo aver
predato, semplicemente non esiste più (e prima elaboriamo il lutto e meglio è!), come in passato è
accaduto a Banco di Napoli, Banco Lariano, IMI, Banca Nazionale delle Comunicazioni e ad un'altra
decina di banche acquistate da Sanpaolo.
Proprio perchè i padroni, come si diceva una volta, cambiano, sono sempre pronti - in una logica di
mercato - a vendersi al miglior offerente o a cercare il maggior profitto possibile, il Sindacato al
contrario deve essere ed è sempre lo stesso, con gli stessi valori e gli stessi obiettivi: il padrone va
e viene, il Sindacato rimane!!
EDITORIALE
segue:”Percorsi di armonizzazione”
Per quello che riguarda il percorso le OO.SS, e la Fisac/Cgil in particolare, hanno proposto una
strada, come già per precedenti fusioni, che armonizzasse le garanzie, le tutele, le norme per
80.000 persone che, vivendo fianco a fianco, non è pensabile possano avere regole diverse.
Non vi era dunque una classica piattaforma, non c'era da rinnovare un Cia, ma appunto armonizzare
Cia e regole diverse, delle diverse banche; non dunque privilegiare un Cia rispetto ad altri ma
garantire, dai vari confronti, un'armonizzazione al più alto livello possibile, e con regole che una
volta scritte e firmate a Milano, valessero anche per Napoli, Bologna e per tutto il perimetro
della Banca dei territori e di altre aziende del Gruppo.
Propedeutico a tutto ciò era un accordo che ragionasse sugli esodi, badate esodi e non esuberi,
perchè a fianco delle fuoriuscite si è ragionato anche di nuove entrate.
E qua c'è già un piccolo punto a favore dei lavoratori: sia il primo che il secondo esodo sono
all'insegna della volontarietà; lasciomo immaginare la tentazione aziendale a cercare invece
l'obbligatorietà!! Un bel calcio e via, ed invece: se vuoi vai via, con un incentivo, in aggiunta
all'assegno di accompagnamento, e con le dovute tutele sanitarie e previdenziali.
Per le assunzioni: a fronte di 2 uscite commerciali 1 entrata, questo l'accordo raggiunto; ma con la
diffusa vertenzialità in tantissime aree, che non reggevano più con gli organici, si è costretto
l'azienda ad un cospicuo numero aggiuntivo di assunzioni: in Banco Napoli siamo quasi alla pari!
Si è poi sistemata la partita del sistema incentivante.
Anche qui, per estrema chiarezza: il Sindacato non firma nessun accordo sul sistema incentivante
perchè esso è unilateralmente stabilito dall'azienda, che lo tara su obiettivi, su budget,
anch'essi unilateralmente stabiliti; quindi il Sindacato mai interverrà perchè è compito aziendale
dire obiettivi e montante; il Sindacato garantisce….l'accesso .....Ci spiegamo meglio.
Dal CCNL si evince che i sistemi incentivanti devono essere non condivisi, perchè come detto non
attiene al Sindacato, ma leggibili, trasparenti e accessibili a tutti.
E qui si è fatto un primo passo verso l'armonizzazione: infatti in Intesa la parola tutti significava
solo la rete commerciale e non anche i servizi centrali, escludendo così migliaia di lavoratori; in
San Paolo tutti significava proprio tutti, senza discriminazione. Ebbene l'accordo sulle modalità
di erogazione del sistema incentivante vede accolto il principio che l'erogazione valga per tutti,
con un minimo..sociale, per 80.000 persone!!
%
EDITORIALE
segue:”Percorsi di armonizzazione”
Finalmente è poi stato possibile sottoscrivere l'accordo di programma che ha previsto proprio le
materie di armonizzazione, quindi sul metodo (armonizzazione) la controparte ha convenuto su di
un aspetto per i lavoratori strategico. L'aver scritto, poi, tutte le organizzazioni sindacali, che il
contratto integrativo dell'ex San Paolo valeva fino al 31/12/2007 era atto dovuto, per dimostrare
da parte di tutti che si voleva andare avanti; che non si potevano lasciare indefinitamente regole
diverse, come purtroppo accaduto in ex Intesa, altrimenti si tradiva la premessa (regole uguali
per tutti) e si perpetuava una odiosa divisione dei lavoratori. Ma è altrettanto evidente che tutto
quanto non si riusciva a fare in tempo necessariamente avrebbe portato, da parte sindacale, a
richiedere, alla fine e non in via pregiudiziale, una proroga.
Del resto alcune proroghe erano naturali, senza bisogno di scrivere nulla e ad esempio:
Non era possibile che dal 1’ gennaio un direttore che si spostava da una filiale a tre andava, per
estremo, ad una filiale a 20 persone e rimanesse….QD1!;
oppure che iniziato un percorso questo si fermava improvvisamente sempre il 1’ gennaio;
oppure che andava a bloccarsi il già previsto aumento della contribuzione aziendale allo zainetto
dal minimo del 3% al 3,5%?
non era possibile che la Cassa Assitenza San Paolo perdesse statutariamente efficacia e non
desse più prestazioni, oppure che ciò fosse possibile con la polizza sanitaria ex Banco
Quanto scritto sulla stampa, a metà dicembre, e messo nella Rassegna Stampa Aziendale, e che tanta
agitazione ha messo tra i lavoratori era assolutamente strumentale
Bisognava subito coltivare il sospetto: basta ricordare che appena si parla di contratto i pennivendoli
de "IL SOLE 24 ORE" consumano fiumi d'inchiostro sull‘alto costo delle nostre retribuzioni.
Impariamo ad esercitare lo spirito critico verso la controparte e a non farci fregare da una pacca
sulle spalle; manteniamoci sempre lucidi e limpidi nei giudizi.
Ad oggi, nessuno ha avuto alcun nocumento, né che vi sia stato alcuno "smantellamento".
Ma allora, lo scontento in giro? Abbiamo un’opinione in proposito: lo scontento è innanzitutto uno
scontento "gestionale", di nuovi organigrammi e di diverse scelte commerciali, ebbene allora la
responsabilità è "istituzionalmente" aziendale; così fu fatto con l'acquisizione del Banco, così si
sta facendo con l'acquisito San Paolo e chi "compra" sceglie.
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EDITORIALE
segue:”Percorsi di armonizzazione”
Non si può, in onestà, dire che se sceglie Sanpaolo tutto è legittimo e se scelgono altri tutto è
sbagliato; ma se ciò è vero, mirate bene, la controparte per lo scontento è l'azienda.
A metà dicembre doveva esservi con l'azienda una sessione decisiva per materie fondamentali quali
mobilità, part time, orari, finanziamenti al personale, materie strategiche.
Si consumava una divisione tra le OO.SS. sui mezzi per raggiungere gli obiettivi, non certo sui fini,
ed alcune organizzazioni sindacali, non la FISAC/CGIL , ritenevano di dovere iniziare le
procedure per uno sciopero.
La diversa valutazione si è appuntata non sul merito delle questioni, ma sulla "richiesta pregiudiziale"
da porre all'azienda di avere comunque l'ultrattività.
La Fisac/Cgil non ha condiviso questa posizione perché l'obiettivo non è lasciare ciascuno con le sue
regole, ma darne a tutti di comuni, nel più breve tempo possibile e nel merito delle singole
questioni e poi vedere cosa, residualmente, c'è ancora da governare e rimandare con specifico
accordo.
Poi, a nostro parere, non era possibile chiamare alla sciopero chi non “conosce” ed il lavoratore ex
Intesa (cioè la maggioranza dei componenti del nuovo gruppo bancario) non conosce gli "asset"
normativi ex San Paolo, non ne ha sperimentati i vantaggi, ed anzi poteva quasi sembrare uma
mobilitazione contro quei lavoratori.
Fortunatamente, scongiurato lo sciopero che avrebbe creato solo solchi dolorosi, tutte le OO.SS
hanno considerato il valore strategico dell'unità sindacale come bene irrinunciabile per la tutela
e la difesa degli interessi generali delle lavoratrici e dei lavoratori.
La ricerca ostinata di accordi, attraverso il negoziato, è l'essenza stessa del lavoro sindacale, è la
pratica attraverso la quale si rappresentano proprio quegli interessi complessivi delle lavoratrici
e dei lavoratori.
E’ quello che si è fatto a fine d’anno, tutti insieme, perchè non esistono buoni e cattivi!
Con gli accordi su mobilita’, part time, orari, di lavoro, turni e finanziamenti al personale, un gran
passo verso quella che pareva lun’armonizzazione impossibile è stato fatto.
Mancano ancora cose importanti: sanità, previdenza, circoli ricreativi, Vap e quant’altro: ce la faremo
ancora una volta e tutti insieme.
MONDO FILIALI
LA FILIALE INTESA
MODELLO
MODULO
OPERATIVO
RESP.OPERATIVO
ADDETTO OPERATIVO
AUSILIARIO
Tante le richieste di comprensione del mondo Intesa: qui
cominciamo con le filiali ordinarie
Il modello di filiale è articolato in moduli organizzativi, tra loro
complementari.
DI FILIALE GRANDE Le filiali dispongono di autonomia decisionale e contabile, sono
raggruppate per territorio e fanno parte della struttura di Area
alla quale riportano funzionalmente e gerarchicamente.
Le filiali vengono classificate nel modo seguente:
filiale di base = numero di addetti di norma fino a 4 con servizi
operativi di base e assistenza specialistica ai clienti famiglie
filiale retail = numero di addetti tra 5 e 9 con servizi operativi di
base e assistenza specialistica ai clienti famiglie (fino a €
DIRETTORE
80.000), premium (oltre € 80.000) e/o small business
(professionisti, ditte individuali)
filiale media = numero di addetti tra 10 e 20 con servizi operativi
di base e, rispetto al modello precedente la possibilità di servizi
alle piccole imprese (società) e operatività con l’estero (filiale
parzialmente abilitata)
filiale grande = numero di addetti oltre 20, e ove necessario con
operatività piena (filiale abilitata estero merci- crediti
documentari e garanzie)
MODULO
COMMERCIALE
RESP.COMMERCIALE
GESTORE FAMIGLIE
GESTORE PREMIUM
GESTORE SMALL BUSINESS
GESTORE PICCOLE IMPRESE
Nota bene:
MODULO ESTERO
MERCI
Nel modulo commerciale confluiscono sia
RESP.ESTERO MERCI
ADD.ESTERO MERCI
ADDETTO ESTERO
Nel modulo operativo c’e’ il vecchio ods.
finanziamenti che investimanti
Non esiste il modulo family
Sono da considerarsi small business e piccole
%
imprese aziende fino a 2,5/mil difatturato
MODULO
FILIALE
FIGURA
PROFESSIONALE
MONDO FILIALI
DIRETTORE
DIRETTORE CON
RUOLO CHIAVE
OPERATIVO
COMMERCIALE
RESPONSABILE (ove
previsto)
CONDIZIONI
INQUADRAMENTO
D’INGRESSO
FINO A 4 UNITA’
QD1
DA 5 A 7
QD2
DA 8 A 9
QD3
OLTRE 10
QD4
DA 21 A 40
QD4 R.C . 3’ FASCIA
DA 41 A 70
QD4 R.C. 2’ FASCIA
OLTRE 71
QD4 R.C. 1’ FASCIA
DA 4 A 5 UNITA’
3’AREA 4’LIVELLO
DA 6 A 9
QD1
OLTRE 9
QD2
ADDETTO OPERATIVO
3’AREA PROFESSIONALE
AUSILIARIO
2’AREA PROFESSIONALE
PERCORSO PROFESSIONALE
DA 4 A 5 UNITA’
3’ AREA 4’ LIVELLO
DA 6 A 9
QD1
OLTRE 9
QD2
DA 21 A 40 (10
GESTORI)
QD4 R.C. 4’FASCIA
OLTRE 40
QD4 R.C. 3’FASCIA
GESTORE FAMIGLIE
CLIENTI IN
PORTAFOGLIO
FINO A € 80.000
3’AREA 1’LIVELLO
-DOPO 12 MESI:
3’AREA 2’LIVELLO
-DOPO ALTR1 24 MESI:
3’AREA 3’LIVELLO
-DOPO ULTERIORI 24 MESI:
3’AREA 4’LIVELLO
GESTORE PREMIUM
CLIENTI IN
PORTAFOGLIO
OLTRE € 80.000
3’AREA 2’LIVELLO
-DOPO 12 MESI:
3’AREA 3’LIVELLO
-DOPO ALTRI 24 MESI:
3’AREA 4’LIVELLO
-DOPO ULTERIORI 30 MESI: QD1
RESPONSABILE (ove
previsto)
%
MONDO FILIALI
MODULO
FILIALE
COMMERCIALE
ESTERO MERCI
(ove previsto)
FIGURA PROFESSIONALE
CONDIZIONI
INQUADRAMENTO D’INGRESSO
PERCORSO PROFESSIONALE
GESTORE SMALL BUSINESS
CLIENTI IN
PORTAFOGLIO
QUALI
PROFESSIONISTI E
SOCIETA’ DI
PERSONE
3’AREA 2’ LIVELLO
-DOPO 12 MESI:
3’AREA 3’LIVELLO
-DOPO ALTRI 24 MESI:
3’AREA 4’LIVELLO
-DOPO ULTERIORI 30 MESI:
QD1
GESTORE PICCOLE IMPRESE
CLIENTI IN
PORTAFOGLIO
QUALI SOCIETA’ DI
CAPITALI**
3’AREA 2’LIVELLO
DOPO 12 MESI:
3’AREA 3’LIVELLO
-DOPO ALTRI 24 MESI:
3’AREA 4’LIVELLO
-DOPO ULTERIORI 30 MESI:
QD1
RESPONSABILE
DA 4 A 5
3’AREA 4’LIVELLO
DA 6 A 9
QD1
OLTRE 9
QD2
GESTIONE CREDITI
DOCUMENTARI,
GARANZIE
3’AREA 1’LIVELLO
ADDETTO ESTERO MERCI
ADDETTO ESTERO
3’AREA PROFESSIONALE
I MUTUI VENGONO ISTRUITI ALL’INTERNO DEL MODULO DALL’OPERATORE COMPETENTE
-DOPO 12 MESI:
3’AREA 2’LIVELLO
-DOPO ALTRI 24:
3’AREA 3’LIVELLO
-DOPO ULTERIORI 24
3’AREA 4’LIVELLO
Prossimamente in Italia
IL PAESE E’ IN MANO AI COMUNISTI
IL PONTE SULLO STRETTO S’HA DA FARE
LA GIUSTIZIA ITALIANA E’ UNA BOMBA (ROSSA) A OROLOGERIA
CON LA MAFIA BISOGNA CONVIVERE
LA MAMMA E’ SEMPRE LA MAMMA
IL NORD VUOLE IL FEDERALISMO, ALTRIMENTI….
IL PAPA HA SEMPRE RAGIONE
SILVIO E’ UN GRANDE, GIANFRANCO UN BRAVO RAGAZZO, PIER FERDINANDO E’ SEMPRE UN
DEMOCRISTIANO, L’UMBERTO HA DUE MARONI COSI’
IL MILAN E’ IL MILAN
APICELLA E’ UN GRANDE ARTISTA
HO UNA FABRICHETTA, SGOBBO, SGOBBO E POI DOVREI ANCHE PAGARE LE TASSE?
GLI ALLEATI NON MI LASCIANO LAVORARE
SILVIO E’ IL NUOVO E MARIA VITTORIA BRAMBILLA IL SUO PROFETA..
MASTELLA PONE UN PROBLEMA DI VISIBILITA’, ALTRIMENTI SE NE VA..CON LA MOGLIE
DINI PONE UN PROBLEMA DI NOMINE, ALTRIMENTI SE NE VA…LA MOGLIE
LA CAMPANIA E’ SOMMERSA DALLA SPAZZATURA…MA BASSOLINO HA UNA BUONA MASCHERA
ANTIGAS E PURE ROSA RUSSO
CAMPANIA:COMMISSARIARE IL COMMISSARIO
TOTO’ CUFFARO LASCIA LA POLITICA E SI DEDICA ALLA PASTICCERIA
VELTRONI VA AVANTI DA SOLO,…. MA ANCHE IN COMPAGNIA
QUANDO IL TEMPO APPARTENEVA A DIO - I PARTE: IL RITMO DEL TEMPO
Il sole imprime al tempo il suo ritmo: tempo breve con una alternanza giorno-notte; tempo lungo con il
ritorno
ciclico
delle
stagioni
e
degli
anni.
Questa successione immutabile e perfetta appartiene a Dio, dunque alla sua Chiesa. Le feste liturgiche
costellano i grandi avvenimenti astronomici di un anno, le preghiere seguono il ritmo del giorno e della
notte e le campane della densa rete di chiese che copre l’Occidente segnalano ai fedeli le principali
suddivisioni della giornata tra due Angelus.
Il laico non sa valutare esattamente il tempo, stenta a conservare la memoria delle cose lontane e non è in
grado di proiettare dei progetti verso il futuro. Allorché parte per un pellegrinaggio o per un lungo
viaggio, non è in grado di dire quando ritornerà o che cosa farà dopo il suo rientro; gli eventi, infatti,
sono situati in rapporto alle grandi feste o ad altri avvenimenti la cui importanza colpisce e si imprime
nella memoria.
La mentalità medievale è sensibile soprattutto al ciclo regolare dei giorni, delle feste e delle stagioni, alla
permanenza delle attese e dei ricominciamenti, e nello stesso tempo all’inesorabilità di un lento e
impietoso invecchiamento. Questa rassegnazione “passatista” deriva probabilmente dal fatto che l’uomo
del Medioevo, il cavaliere come il contadino, ha del tempo solo un’esperienza concreta. La riflessione
intellettuale, i calcoli precisi sono riservati a un piccolo numero di chierici.
Tutti gli altri conoscono solo l’alternanza dei giorni e delle notti, dell’inverno e dell’estate. Il loro tempo è il
tempo della natura, scandito annualmente dai lavori agricoli, dalle scadenze e dai tributi da versare al
feudatario. Gli scultori hanno ripetutamente rappresentato sui portali delle grandi cattedrali il calendario
della vita contadina dove ogni mese è rappresentato da un’attività: gennaio è il mese della festa e della
tavola; febbraio quello del riposo, in cui si resta a casa davanti al focolaio; marzo quella della ripresa dei
lavori agricoli, in cui si zappa e si tagliano le viti; aprile è il più bel mese dell’anno, il mese del
rinnovamento; maggio è il mese del signore che parte per la caccia o per la guerra; giugno è riservato
alla fienagione e luglio al raccolto; agosto alla battitura del grano; settembre e ottobre sono i mesi della
vendemmia e della semina; in novembre si fanno le provviste di legna per l’inverno e si raccolgono le
ghiande per il maiale che verrà ucciso in dicembre.
Seguiranno nei prossimi numeri “Il tempo breve (giorno-notte)”, “Il tempo lungo (le stagioni)”
LA VITA DEGLI ALTRI'
DI
JOSE' OVEJERO
Dietro a tutto ci sono i sensi di colpa del colonialismo, ma poi anche la malavita d'oggi,
traffici loschi, dalle armi ai diamanti, lo sfruttamento dei clandestini, oggetto di
attacchi quanto più sono necessari per certi lavori. E sono questi ultimi i protagonisti di
quest'ultimo romanzo di Jose' Ovejero e che indaga appunto su “Le vite degli altri”,
costretti a esistenze avventurose, obbligatoriamente eroici nel superare prove e vivere
in bilico tra legalità e illegalità.
La capacità dello scrittore spagnolo e' quella di costruire su questo una trama avvincente,
con un ricatto al centro, e darci un ritratto della nostra società fatto di molti lati
oscuri, a cominciare da quello di questo Terzo mondo delocalizzato, con le sue voci, i
suoi pensieri, i suoi drammi e le sue speranze, che esiste accanto a noi, ma con cui non
entriamo davvero in contatto.
Il suo e', come ha scritto un critico spagnolo, un noir sociologico. Siamo a Bruxelles,
capitale della nuova Europa, ma le storie di Kasongo il congolese o del tassista Rachid il
tunisino, si svolgono in una specie di altrove, hanno un quotidiano sul quale Ovejero
cerca di alzare il sipario, o meglio aprirci gli occhi. Dalla parte europea ecco il ricco
Lebeaux, marito di Sophie, bella e giovane moglie che dipende da lui, molto piu‘ anziano
di lei, e che ci aiuta a capire, grazie anche alla presenza del suo cinico avvocato
Degand, come noi si riesca a continuare a vivere in un certo benessere.
DA LEGGERE
FLASH
La Redazione
Giorgio Campo
Alfredo Conte
Antonio Coppola
Mario De Marinis
Antonio Forzin
Amedeo Frezza
Rosalia Lopez
Raffaele Meo
Italo Nobile
Maria Teresa Rimedio
Anna Maria Russo
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