Cervello, Mente e Infinito
L’Infinito come problema
L’Infinito nella storia della Cultura
La complessità del cervello
Indizi coscienti della complessità
La coscienza e l’inconscio
L’errore di Darwin
Il cervello nell’ottica dell’Evoluzionismo
Neotenia e ritardo dello sviluppo
Conseguenze originarie della neotenia
Umanizzazione e Civilizzazione
Ansia esistenziale
Aspetti adattivi, non adattivi e disadattivi della mente umana
Come convivere con l’Infinito
Il problema dell’Infinito
L’intuizione emozionale dell’Infinito - vale a dire di “qualcosa”
di immenso, sconfinato, senza limite - circola nella mente umana
presumibilmente da sempre
Molti mali dell’umanità sono riconducibili alla difficoltà di
accettare lo scarto tra l’intuizione emozionale dell’Infinito e la
dimensione esistenziale della finitezza, che implica il limite e
l’imperfezione.
Tale difficoltà è del tutto evidente a vari livelli individuali e
collettivi:
- perfezionismo soggettivo
- sviluppo economico illimitato
- etnocentrismo
L’Infinito nella storia della cultura
“Sull’Infinito ci sguazzano da sempre, oltre che i preti, che
hanno un filo diretto con l'al di là, i filosofi, i matematici, i fisici,
gli astronomi.” (Abbecedario)
Infinito teologico (ontologico)
Infinito cosmico (panteistico)
Infinito astronomico
Infinito matematico
Infinito psicologico
Infinito e neurobiologia
Se tutto ciò che l’uomo può sentire, fantasticare, pensare
ha origine nel funzionamento del Cervello, anche
l’intuizione emozionale dell’Infinito va ricondotta alla
singolare struttura di questo organo.
La complessità del cervello
Il cervello ha 100 miliardi di neuroni
Tra i neuroni si dà un numero straordinario di connessioni
sinaptiche in continua evoluzione
“Conteggiando il numero delle configurazioni neurali che il
cervello umano può ospitare, si è stimato che sia in grado di
rappresentare circa 1070.000.000.000.000 “pensieri” possibili...
La sensazione che abbiamo di poter pensare senza limiti
deriva dall’immensità del numero totale delle connessioni
che possono stabilirsi tra gruppi di atomi.-Questo è ciò che si intende per complessità, ed è la
complessità della nostra mente che dà origine a quella
sensazione di essere al centro di sconfinate immensità”
(Barrows)
Indizi della complessità
Nel cervello scorrono una quantità straordinaria di
impulsi che coincidono con contenuti psichici:
emozioni, pensieri, memorie, immagini.
Di questi contenuti solo una minima parte affiora a
livello cosciente
Indizi della complessità:
- Ossessioni
- Insonnia (patologica e occasionale)
- Stato d'animo
- Attività onirica (allucinazioni e memorie)
- Conseguenze originarie dell’attività onirica (culto
morti e empatia)
dei
Coscienza e inconscio
L’intuizione dell’infinito riconosce come matrice primaria
la percezione più o meno inconsapevole che l’uomo ha
avuto e ha della complessità del suo cervello
Gran parte dell’attività mentale scorre al di sotto della coscienza:
"Quello che una persona è, ciò che pensa, sente e fa non è per
nulla influenzato dalla sola coscienza. Molti dei nostri pensieri,
sentimenti e azioni hanno luogo in maniera automatica, e
solamente dopo che sono accaduti, forse, diventano accessibili
alla coscienza... La comprensione del mistero della personalità
dipende in maniera cruciale dalla comprensione delle funzioni
inconsce del cervello.” (J. LeDoux, Il Sé sinaptico, Raffaello
Cortina, Milano 2002, p.16)
L’esempio del linguaggio verbale come interazione tra coscienza
e inconscio
L’errore di Darwin
Divino Architetto o Natura?
Gradualismo darwiniano e Creazionismo
“Se nessun altro essere vivente, tranne l’uomo, avesse posseduto
una qualche facoltà mentale, o se i suoi poteri fossero stati di
natura del tutto diversa da quella degli animali inferiori, allora
non saremmo mai stati in grado di convincerci che le nostre
elevate facoltà si sono sviluppate gradualmente. Ma si può
dimostrare che non vi è nessuna fondamentale differenza di
questo genere.” (Origine dell’Uomo, Newton Compton, Roma
1998, p. 90)
I problemi insolubili nell’ottica del darwinismo
- anelli intermedi
- adattamentismo
La teoria degli equilibri punteggiati di J. Gould
Il cervello nell’ottica evoluzionistica
Il corredo genetico umano consta di 30000 geni
L’uomo ha il 98,5% di geni in comune con lo
scimpanzé
Geni strutturali e geni regolatori
Mutazioni e speciazione
La neotenia come stratagemma evoluzionistico
Axolotl
L'uomo animale neotenico per eccellenza: indizi
fisici e psichici
Neotenia e ritardo dello sviluppo
Il ritardo dello sviluppo dell’uomo ha prodotto due
conseguenze
Pedomorfismo emozionale (un tasso piuttosto basso di
aggressività, la socievolezza, la vivacità emozionale, la curiosità
esplorativa, la fantasia, l’immaginazione, la plasticità a livello di
apprendimento, ecc.
La crescita della neocorteccia con grandi capacità cognitive
L’intreccio tra emozionalità e cognizione ha allargato
l’orizzonte della mente umana
Indizi originari dell’intuizione emozionale dell’Infinito:
- Arte
- Inumazione dei morti e empatia
Conseguenze della neotenia
Significato a posteriori e significato originario della
neotenia
Le condizioni originarie
Dalla Simpatia degli animali sociali all’Empatia
umana
Empatia come classe illimitata estesa a tutti gli
esseri senzienti, capaci di soffrire
Consapevolezza esistenziale (vulnerabilità,
precarietà, finitezza, destino mortale)
Solidarietà sociale
Rapporto prolungato e intimo tra Adulti e bambini
Ingentilimento della specie
Umanizzazione e civilizzazione
L’empatia ha come confine il gruppo?
Diffusione geografica della specie
umana, differenziazione delle culture,
etnocentrismo ed estraneazione culturale
Nascita della violenza
Dall’empatia alla dimensione
persecutoria (Estraneo=Nemico)
L’esempio della scoperta dell’America
Ansia esistenziale (1)
Al di là dell’adattamentismo
L’intuizione emozionale dell’Infinito è la matrice dell’ansia
esistenziale
I contenuti: vulnerabilità, precarietà, finitezza, destino
mortale
Il sentire anticipa il capire
L’intuizione del significato della morte nell’evoluzione
infantile
La lenta presa di coscienza della condizione esistenziale
Ansia esistenziale (2)
Difese dall’ansia:
- valutazione realistica dei pericoli
- coraggio di esistere
- solidarietà e affettività sociale
Il problema del Male e del Dolore
Cause naturali e cause umane
La relazione ambivalente tra Io e Altro,
referente del bisogno e potenziale persecutore
Incapsulamento dell’emozionalità umana nella
relazione con l’Altro
Aspetti adattivi e disadattivi dell’emozionalità
La dilatazione dello spettro emozionale
Il significato adattivo delle emozioni di base
Emozioni non adattive: estatiche ed estetiche
Emozioni disadattive: positive (amore cieco,
sensibilità scrupolosa, compassione) e negative
(rabbia, odio, vendetta, invidia)
Risonanza emozionale
Infinitizzazione delle emozioni sulla base delle
memorie
La civiltà compulsiva
Come convivere con l’Infinito
Accettazione del carattere congiunturale
dell’esistenza
Adeguamento delle emozioni alle varie
situazioni
Elaborazione dei nessi tra passato e presente
Apertura alla socialità sulla base della
comprensione critica e della pietas
Apertura ai mondi simbolici (letteratura, arte,
filosofia, scienza, ecc.): unico modo
significativo di inseguire il miraggio
dell’Infinito
Dall’Abbecedario
“Più di ogni altro animale l’uomo aspira alla felicità. Non può fare altrimenti essendo
ricco di potenzialità emozionali e intellettive, e per giunta motivato da un’angoscia di
precarietà che è solo sua. L’antifona dell’infinito, a questo punto, è chiara. Se le
consapevolezze che essa comporta – i lutti, i dolori, le malattie, la vecchiaia, la morte –
fossero sempre al centro della coscienza, ci troveremmo tutti a pensare come Buddha
che la vita è una moneta falsa. Quelle consapevolezze, invece, sono tenute al margine
della coscienza dall’aspirazione alla felicità. Il problema è come realizzarla. Le
strategie non funzionano tutte. Il sistema del piacere non è specializzato, non riconosce
un centro per la fame, uno per il sesso, uno per i soldi, uno per la musica e via dicendo.
È polivalente e, per di più, esigente, maledettamente esigente. Si mantiene in equilibrio
solo se è stimolato in più modi. Predilige insomma i piaceri eterogenei, da quelli fisici
a quelli spirituali. ..
Qualunque limitazione della pratica delle diverse attività da cui un individuo può
ricavare piacere è controproducente. Così, se uno pretende di soddisfarsi ingurgitando
solo del cibo, ne può mettere dentro quanto ne vuole: gli rimane la fame (di vivere); se
un altro vuole appagarsi solo con le letture dei libri, si incupisce. Idem per gli
assatanati del lavoro, dei soldi, del potere, del sesso e di tutte le ossessioni unilaterali.
La verità più o meno è questa: per avere un po’ di pace, l’uomo è costretto a sviluppare
tutte le sue qualità – fisiche e psichiche – in un rapporto significativo, cioè vissuto,
sentito, partecipato, con il mondo (con se stesso, la natura, gli altri e la cultura). Questa
è la dura (?) lex scritta nel congegno.”
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Cervello, Mente e Infinito. Presentazione in ppt