Il cambiamento demografico Rapporto-proposta sulla demografia in Italia Manfredonia 10 Marzo 2012 Gian Carlo Blangiardo “ (…) La Chiesa può apprezzare anche la ricerca sociologica e statistica, quando si rivela utile per cogliere il contesto storico nel quale l’azione pastorale deve svolgersi e per conoscere meglio la verità (…)” (Esortazione Familiaris Consortio, cap.5) Gian Carlo Blangiardo Il Rapporto-proposta sulla demografia in Italia Curato dal Comitato per il Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana nasce Per favorire un corretto percorso di consapevolezza in merito alle dinamiche demografiche in atto e alle problematiche che ne derivano capace di indurre (e di far condividere)l’azione Gian Carlo Blangiardo La prima parte del Rapporto fa emergere come, dietro alle grandi trasformazioni demografiche di cui tanto si discute e di cui i dati statistici danno pienamente atto, ci sia una vera grande protagonista: la famiglia italiana. E’ infatti alla luce del cambiamento che caratterizza il ciclo di vita familiare che vanno letti e interpretati sia l’intensità che il calendario degli eventi demografici del nostro tempo. Gian Carlo Blangiardo IMMAGINI DEL CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO 1 NEL 1971 – 54 Milioni NEL 2011 – 61 Milioni - di cui vecchi (85 e più anni) 0.3 1.7 - di cui anziani (65 e più anni) 12.3 6.1 11.4 - di cui giovani (0-19 anni) - di cui stranieri 4.6 0.1 0.0 17.1 2.0 4.0 6.0 8.0 10.0 12.0 14.0 16.0 18.0 Milioni 2011 1971 Gian Carlo Blangiardo IL CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO 2 Dalla vitalità nel movimento naturale All’attrazione migratoria 389 Saldo migratorio -11 -16 Saldo naturale(nati–morti) 371 -50 0 50 100 150 200 Migliaia 2007-10 1970-74 Gian Carlo Blangiardo 250 300 350 400 450 IL CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO 3 Più famiglie , meno componenti 30.0 25.2 25.0 20.0 15.0 16.0 10.0 5.0 0.0 1961 2.4 3.4 1971 1981 1991 Numero di famiglie (milioni) 2001 2011 Numero medio di componenti Gian Carlo Blangiardo 2021 Il calo delle nascite, il dimezzamento del numero di matrimoni, l’aumento delle dissoluzioni coniugali, il ritardo nell’uscita di casa dei figli non vanno visti come fenomeni a sé stanti, bensì l’espressione di un nuovo modo di vivere l’esperienza del “formare” e del “far crescere” una famiglia tra le mille difficoltà –di ordine materiale, normativo, sociale e culturaleche si riscontrano nell’Italia di oggi. Gian Carlo Blangiardo I NODI del CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO 1 IL RICAMBIO GENERAZIONALE DAL RINVIO delle nascite alla definitiva RINUNCIA Gian Carlo Blangiardo Italia - Numero medio di figli per donna. Anni 1952-2010 3.00 Il progressivo cambiamento dei modelli di fecondità della popolazione italiana ha portato il livello di ricambio generazionale sotto la soglia dei due figli per donna da più di trenta anni (a partire dal 1977). Anche la modesta ripresa avviata dalla metà degli anni ‘90 mantiene l’indicatore sotto il valore di 1,5 (è stimato in 1,4 nel 2010). Eppure …. 2.50 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 Numero medio di figli desiderato dalle madri per generazione di appartenenza. Italia - Anno 2005 2.35 2.3 2.25 2.2 2.15 2.1 2.05 >1979 1974-1978 1969-1973 1964-1972 Fonte: Istat Gian Carlo Blangiardo <1963 Totale I motivi economici incidono tra le neomadri nel non volere altri figli per il 20% (Istat, 2005). Ciò equivale a 120mila nascite che, se potessero aggiungersi alle 560mila realizzate porterebbero il totale dei nati non molto lontano dalle 750mila unità annue che potrebbero garantirci la crescita zero. Gian Carlo Blangiardo Persino un fenomeno come l’immigrazione, tradizionalmente delegato a fornire un apporto in termini di capitale umano e di nuovi comportamenti alla società ospite, non manca di recepire i condizionamenti e gli stili di vita della popolazione autoctona. E anche nell’ambito della popolazione immigrata è il ciclo di vita della famiglia –acquisita in emigrazione o ricongiunta- che finisce con il dettare l’intensità e i tempi degli eventi demografici. Gian Carlo Blangiardo Il contributo dell’immigrazione è importante, ma non basta a compensare le carenze degli italiani. L’adattamento ai nostri modelli è rapido (e reso necessario) La bassa fecondità non ha nazionalità quando si condividono le ben note difficoltà nel far crescere la famiglia in un grande contesto metropolitano. 2.6 2.4 Italia 2.50 2.5 2.08 2.4 2.31 2.2 2.00 1.80 2.13 1.71 1.54 2.0 1.50 1.34 1.8 1.48 1.29 Min 1.11 Max 1.00 1.6 1.4 0.50 1.2 1.0 0.00 2006 2007 2008 2010 Milano Gian Carlo Blangiardo Roma Napoli Palermo Accanto alla doverosa riflessione che accompagna fenomeni di grande rilevanza sociale – come la persistente presenza di una non marginale abortività legale; la realtà dei giovani adulti ancora in famiglia; il continuo allungamento della sopravvivenza- il grande tema che fa da sfondo al panorama del cambiamento demografico resta tuttavia quello dell’invecchiamento della popolazione: il sorpasso già realizzato tra nonni e nipoti e quello che si prospetta tra bisnonni e pronipoti. Gian Carlo Blangiardo I NODI del CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO 2 I GIOVANI ADULTI RESTANO IN FAMIGLIA La difficile conquista dell’autonomia IL 40% DEI MASCHI E IL 22% DELLE FEMMINE IN ETA’ 30-34ANNI VIVONO ANCORA IN FAMIGLIA CIRCA LA META’ DI CHI VIVE IN FAMIGLIA “STA BENE COSI’” Gian Carlo Blangiardo Numero di matrimoni e di primi matrimoni celebrati in Italia Anni 1952-2010 440,000 Matrimoni totali Primi matrimoni 400,000 360,000 320,000 280,000 240,000 200,000 Gian Carlo Blangiardo 2010 2008 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 1972 1970 1968 1966 1964 1962 1960 1958 1956 1954 1952 160,000 Età media degli sposi (anni) al primo matrimonio in Italia Anni 1952-2009 34 Sposi Spose 32 30 28 26 24 Gian Carlo Blangiardo 2008 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 1972 1970 1968 1966 1964 1962 1960 1958 1956 1954 1952 22 % di giovani ancora in famiglia in alcuni paesi europei 80 70 60 50 M 25-29 M 30-34 40 F 25-29 F 30-34 30 20 10 0 Italia Germania Francia Regno Unito Fonte: Eurostat 2010 Gian Carlo Blangiardo EUR 27 ATTENZIONE MAMME ! Questo piatto (…) trattiene i figli in casa oltre il COMPIMENTO DEI 40 ANNI Manifesto pubblicitario nella stazione MM di Porta Venezia – Milano 14 ottobre 2011 Gian Carlo Blangiardo I NODI del CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO 3 L’INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO UNA LUNGA VITA IN UNA SOCIETA’ SEMPRE PIU’ “MATURA” Gian Carlo Blangiardo Italia - Popolazione residente al 1° gennaio 2009-2031 (migliaia) Thousands Italia - Popolazione residente Censimento 1971 - 1° gennaio 2010 (migliaia) 20000 17077 6000 5000 15000 4000 12189 11409 10000 3000 2000 6102 5000 1000 0-19 anni 0 1970 1980 80 e più 65 e più 1990 2000 2010 dal sorpasso dei nonni sui nipoti … 0 2008 2013 2018 0-9 2023 2028 a quello dei bisnonni sui pronipoti Gian Carlo Blangiardo Nel 1951, nell’Italia del “miracolo economico” c’erano 47,5 milioni di residenti che mediamente avevano vissuto 31,6 anni e ne avevano davanti ancora mediamente da vivere 41,7 (alle condizioni di sopravvivenza di allora) Nell’Italia di oggi il sorpasso tra passato e futuro è già avvenuto: gli attuali 60,8 milioni di residenti hanno vissuto in media 43,7 anni e ne hanno ancora mediamente da vivere 40,2 (alle attuali condizioni di sopravvivenza) Il 51,8% dei residenti a BARI ha oggi un’età superiore al numero di anni di vita residua attesa Gian Carlo Blangiardo Regione Puglia Pil Demografico dPIL Totale residenti Italiani Stranieri Migliaia di anni-vita Anno 2010 Generato / acquisito Contributo delle nuove generazioni (nati) 2995 2898 97 Contributo flussi netti migrazioni & nuove cittadinanze 267 -256 523 3262 2642 620 Anni vissuto & anni persi per morte 4059 3976 83 Differenza -797 -1334 537 Totale Consumato Gian Carlo Blangiardo Pil Demografico dPIL “prodotto” in alcune Città nell’anno 2010 per cittadinanza Italiani Stranieri 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 Gian Carlo Blangiardo Quale terapia per governare il cambiamento demografico? Rimettere al centro la famiglia e consentirle la realizzazione dei progetti di formazione del capitale umano Gian Carlo Blangiardo La ricetta è nel Piano Nazionale sulla Famiglia 1-equità nell’impostazione tributaria e tariffaria 2-conciliazione famiglia-lavoro 3-anche come elemento di contrattazione 4-politiche abitative a misura di famiglia è altresì fondamentale un clima culturale amichevole verso la famiglia e la famiglia con (più) figli unitamente alla rivisitazione dell’immagine di famiglia offerta dai media Gian Carlo Blangiardo Se c’è consapevolezza circa la gravità della malattia, il costo delle medicine … diventa accettabile. Gian Carlo Blangiardo (…) Il riconoscimento del valore della vita umana deve manifestarsi anche nella generazione della vita. «L'apertura alla vita, infatti, è al centro del vero sviluppo» e una cultura che sappia apprezzare il dono dei figli e accoglierli come una benedizione sarà più capace di volgersi al futuro, guardando ad esso con fiducia. Il nostro Paese, al contrario, vive un preoccupante calo delle nascite, che mi ha spinto a parlare di «suicidio demografico»: è il suicidio di una Nazione che non guarda avanti perché ha paura del futuro; che vede aumentare rapidamente l'età media dei suoi cittadini, creando problemi di ordine economico e sociale a medio e lungo termine. Un diverso approccio alla questione demografica richiede che la famiglia, che è il luogo dove i figli sono naturalmente generati, accolti ed educati, sia promossa, difesa e sostenuta. Le politiche familiari dovranno rispondere a questa problematica, assicurando ai genitori un appoggio concreto, a partire dalla presenza più consistente di strutture e servizi che li sostengano nella crescita dei figli. (...) (Card. Angelo Bagnasco) Gian Carlo Blangiardo Grazie per l’attenzione Gian Carlo Blangiardo