Per le diversità connesse
Quando si é razzisti?
-Quando si attribuiscono ad un intero gruppo di
persone, senza vedere le diferenze fra individui,
caratterstiche secondo noi negative che ci
permettono di identificare il gruppo stesso come un
nemico a quindi di combatterlo, emarginarlo,
escluderlo.
- si é razzisti anche senza menzionare razze, quando
ad esempio si escludono gli handicappati, degli
omosessuali,le persone con disagio mentale, i poveri
che non possono comprarsi le scarpe che si “devono”
avere ecc, e in genere persone etichettate come
diverse senza pensare a chi sono e come realmente si
comportano e perchè
Il razzismo sorge generalmente in periodi di instabilità ed
insicurezza economica e sociale.
In questi casi si tende ad attribuire le colpe della insicurezza a
un gruppo di persone individuabile, debole, che ha e mantiene
una sua identità che appare “diversa” per caratteristiche
fisiche, religioni, modo di comportarsi
Individuato il gruppo, gli si attribuiscono caratteristiche
stereotipe tutte omogenee, senza differenze fra individui.
E’ altrettanto razzista anche se diverso per gli effetti, dire
che gli ebrei sono falsi e avari o che sono intelligenti
Nessun popolo é tutto buono o cattivo , intelligente o stupido,
avaro o generoso
--Gli ebrei sono stati sempre perseguitati e sono
dovuti fuggire molto spesso proprio perchè hanno una
loro identità culturale e la mantengono pur assumendo
interamente anche quella del Paese che li ospita.
- Tuttavia non sono mai solo gli ebrei ad essere
perseguitati ma anche altri gruppi di persone come é
avvenuto nel caso della Shoah quando insieme agli
ebrei sono morti gli zingari, gli omosessuali, gli
handicappati, i prigionieri politici, i combattenti delle
organizzazioni di resistenza di tutti i Paesi.
-Anche allora le persecuzioni cominciarono con la
schedatura degli zingari e si estesero a tutte le
categorie che non venivano incluse nella cosiddetta
“razza ariana” dal nome di una piccola popolazione
quasi sconosciuta ma guerriera e feroce.
La questione delle razze e in genere della divisione dei
gruppi di esseri umani in buoni e cattivi é antica
La classificazione di Linneo del 1758 degli umani
• Americanus: rossiccio, collerico, capelli lisci spessi; narici
larghe,barba rada; ostinato,allegro, libero;
• Asiaticus: melanconico,rigido;capelli e occhi neri; severo, avaro;
segue le opinioni dominanti.
• Africanus: nero, flemmatico,; capelli occhi e pelle neri, capelli ricci,
pelle setosa; naso schiacciato, labbra tumide, donne senza vergogna
che producono molto latte; ingegnoso, indolente, negligente, si unnge
con il grasso, agisce secondo capriccio
• Europeaeus: bianco, sanguigno, muscolare, capelli lunghi e fluenti,
occhi blu , gentile, acuto, con capacità inventive;si copre con vestiti,
governato da governed by laws.
• Linneo considerava queste caratteristiche trasmissibili
di generazione in generazione anche se ovviamente il
concetto stesso di gene non poteva essere menzionato
Dal modello di struttura del DNA ( Watson biologo e Crick fisico)
discende la più forte metafora della Genetica del “900, formulata da
F.Crick e diventata il paradigma della “Biologia meccanica” moderna
Possibili conseguenze ideologiche del determinismo
-- Gli esseri umani sono diversi nel fisico e nelle menti
solo perché hanno DNA diversi
-- Non sono influenzati dall’ambiente ma cambiano solo
se cambia il programma
-- Nessuno ha colpa o merito dei suoi atti ma solo
fortuna o sfortuna
-- La collettività umana non ha alcun ruolo nella storia
dell’uomo
-- L’unico modo per migliorare la vita è cambiarne i
programmi o non far riprodurre i componenti”peggiori”.
-Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una
astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica,
materiale, percepibile con i nostri sensi.
-Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere
che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati
razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche
ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i
mediterranei, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri
comuni.
-Il concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi è basato
su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati
essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose.
-La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la
sua civiltà ariana. L'origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da
elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto
perennemente vivo dell'Europa
-È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo
l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti
di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione.
-Esiste ormai una pura "razza italiana".
IL MANIFESTO DEGLI SCIENZIATI FASCISTI DEL 1938
Alcune regole della vita
--Gli esseri viventi restano tali finché sono in grado di
cambiare in funzione del mutevole contesto esterno ed
interno
--Per questo devono evolversi modificandosi di generazione
in generazione ed essere plastici per cambiare durante le
singole vite
--Devono quindi sviluppare strategie produttrici di
variabilità e strumenti che permettano di percepire i
cambiamenti interni ed esterni e reagire ad essi utilizzando
plasticità ed “evolvabilità”--Cellule, organismi, popolazioni, specie, ecosistemi la
stessa biosfera tutta, sono reti di elementi interconnessi e
quindi capaci di reagire di concerto ai segnali interni ed
esterni.
La vita è quindi fondata su variabilità, connessioni
e comunicazione
La comunicazione avviene sempre fra diversi e dà origine alla novità (
A+B nella vita non dà mai AB ma qualcosa di nuovo ed utile. Padre e
madre ad esempio danno un figlio che non é la loro somma)
Il DNA stesso da solo non é attivo ma viene attivato da
segnali che con lui si complessano
Tutta la organizzazione della vita, dalla cellula all’organismo agli
ecosistemi è fatta di reti di elementi comunicanti che permettono di
rispondere ai cambiamenti del contesto in modo “concertato”. La
struttura delle reti è a moduli per favorire comunicazioni veloci.
In sintesi:
-- La variabilità è necessaria per la vita che è
sempre un processo in continuo cambiamento
-- Il collegamento fra elementi in rete è
altrettanto necessario per la comunicazione fra
componenti dei sistemi. La struttura a rete
naturalmente comporta che ogni singolo
cambiamento ne determina, per comunicazione,
altri. Per questo i componenti devono cambiare
armonicamente e insieme
-- Infatti si muore quando non si riesce più a
reagire sufficientemente e le connessioni si
rompono ( si torna polvere fatta di particelle
indipendenti).
-- Quelle elencate sono regole generali valide per tutti gli
esseri viventi ma i diversi gruppi hanno seguito differenti
strategie evolutive.
--I batteri, che hanno una vita corta e devono affrontare
durante questa pochi cambiamenti si modificano di
generazione in generazione cambiando il loro DNA con
mutazioni e scambiandosi porzioni anche grosse del
patrimonio genetico anche fra specie diverse
-- Piante ed animali invece devono cambiare molto durante
la vita e quindi si sono dotati di meccanismi sofisticati che
permettono una alta plasticità durante i singoli cicli vitali
-- Noi esseri umani oltre ad avere gli strumenti di piante
ed animali abbiamo una strategia del tutto innovativa.Noi
non ci differenziamo in gruppi con patrimoni genetici
diversi, adattati per selezione naturale nei diversi
ambienti che abbiamo colonizzato ma invece modifichiamo
l’ambiente che ci circonda “inventando culture”.
La nostra strategia è provata dal fatto che la nostra variabilità genetica
( il numero di varianti dei corredi ereditari umani) è nettamente
inferiore a quella dei Primati più vicini a noi nonostante che siano
molto meno numerosi
From Kaessman and Paabo, 2002
Distribuzione della variabilità umana nei
continenti
Gabriel et al, Science 2002
Le variazioni presenti nei genomi umani nei diversi continenti si
sovrappongono in gran parte per cui è impossibile assegnare sd
una razza singole persone osservandone il DNA. Il termine
razza quindi non ha significato biologico in Homo sapiens.
Geographical distribution of skin pigmentation
Correlazione fra pigmentazione e
latitudine
Ragioni per la selezione di pelle
pigmentata
• L’alto contenuto di pigmento comporta
– Protezione dalla fotolisi dell’acido folico
– Protezione dalle bruciature da sole
– Protezione dai tumori della pelle
– Protezione dalla soppressione del sistema
immunitario
Selezione per basso pigmento
• Il basso livello di pigmento provoca:
– Aumento della sintesi di vitamina D
– Aumento nella soppressione immune
– Protezione dal freddo
Gli esseri umani hanno invece creato moltissime culture che
non si trasmettono per via genetica e cambiano
continuamente mescolandosi e rinnovandosi attraverso il
“rimescolamento” Sono state le culture, diverse nei diversi
ambienti che ci hanno permesso di diventare l’unica specie
che sia capace di vivere ovunque su questo Pianeta
Si può anche dire quindi che la nostra evoluzione, da quando
poche diecine di migliaia di noi , tutti africani, sono partiti
per colonizzare la Terra, non è stata genetica come per gli
altri animali ma culturale, un metodo di adattamento ed
evoluzione molto più rapido ed efficiente.
Secondo il Summer Institute of Linguistics nel 2005 erano ancora
parlate 6912 lingue (il numero di lingue è un buon indicatore della
presenza di culture diverse). Ci sono poi i dialetti e tutta una scala
gerarchica di comunità locali umane, di popoli, di nazioni in cui si
scambiano infiniti pensieri individuali, che sono la ricchezza
fondamentale della nostra specie.
Distribuzione dei linguaggi nel
Mondo
area
%
Europa
3
Americhe
15
Africa
30
Australia e Pacifico
19
Asia
32
La distribuzione dei linguaggi coincide con quella delle zone a maggiore
variabilità delle piante coltivate e degli animali allevati. Questo non
avviene a caso ma perché in ogni ambiente le diverse culture hanno
selezionato piante diverse perché più adattate sia all’ambiente stesso
che ai riti , ai gusti per i cibi, alle tradizioni popolari
I linguaggi
.
Centri di origine e di variabilitò
Relazione fra diversità delle piante e dei linguaggi umani
Lo strumento che ci ha permesso la nuova strategia
è il nostro cervello contenitore ed elaboratore di
informazione infinitamente più potente del nostro
DNA
Il Cervello umano
-- La nostra corteccia contiene 100 miliardi di neuroni
-- Questi possono organizzarsi in un milione di miliardi di potenziali
sinapsi
-- Le sinapsi alla nascita sono in gran parte quasi-random e quindi si
organizzano durante la vita
-- Le sinapsi si formano e si mantengono su segnali
-- La organizzazione del cervello cambia continuamente durante tutta
la vita
IL GENOMA UMANO
3.5 miliardi di “lettere”
“Solo”24000 geni ( lo 1,5% di tutto il DNA), un numero più
o meno uguale a quello dei moscerini, quasi metà di quelli
del Paramecio, un organismo unicellulare, circa tre volte
quello del lievito
I 24000 geni permettono la sintesi di circa quattro milioni
di diverse proteine
Il resto del DNA serve per varie funzioni,la principale delle
quali è la regolazione della qualità delle proteine
sintetizzate sulla base di un gene, il livello di espressione
dei geni nei diversi luoghi del corpo, il momento in cui
devono essere espressi durante la vita dell’organismo
Gli esseri umani non hanno cervelli particolarmente grandi
Tuttavia il nostro cervello ha un encefalo enormemente più sviluppato
di quello di altri animali
Indici di encefalizzazione di diversi animali
Il nostro cervello si distingue anche da quello dei nostri
cugini scimpanzè, gorilla, orango, bonobo ecc. per:
-- Indice di encefalizzazione
-- Alto numero di neuroni
-- Forte velocità ed efficienza di comunicazione fra questi
-- Grande capacità di cambiamento di organizzazione delle
sinapsi che continua durante tutta la vita ( plasticità)
-- Grande capacità di ricezione e scambio di segnali
-- Aree innovative come quella di Broca responsabile per il
linguaggio
Noi differiamo per pochi geni dai nostri cugini ma sono geni
rilevanti che si sono evoluti con grandissima rapidità solo in
Essi sono ad esempio, il gene per la encefalina che è
responsabile per la encefalizzazione, alcuni geni per la
ricezione dei segnali, gruppi di geni per le neurexine, le
caderine, la reelina, proteine responsabili dei collegamenti
fra neuroni che in noi hanno una enorme variabilità e
permettono un elevatissimo numero di combinazioni.
Mentre l’uso dei sensi e la capacità di manipolazione di
bambini di 2 anni e mezzo non è superiore a quella di uno
scimpanzé i piccoli umani superano di gran lunga gli altri
Primati in tutti i parametri di “intelligenza sociale”
IN SINTESI:
-- La strategia evolutiva della nostra specie si basa sull’uso del cervello
come fonte principale di variabilità ed innovazione e quindi di
adattamento.
-- I nostri cervelli sono archivi ed elaboratori di informazione di
potenza incredibile ma ovviamente tutto dipende dalla quantità,
diversità e qualità dei segnali ricevuti in particolare dai nostri simili.
Non a caso la intelligenza di ognuno di noi è condizionata dalla presenza
degli altri esseri umani come è dimostrato anche dai rari casi di
bambini raccolti da animali e da innumerevoli esperimenti fatti con i
topi anch’essi più “intelligenti” se in compagnia di loro simili.
-- Le diverse culture quindi non devono essere tollerate o
accettate ma vanno considerate come un dono senza il quale
la nostra specie si estinguerebbe in poco tempo. Le grandi
potenze del Mondo come l’Impero Romano sono rimaste tali
fino a che hanno permesso che i popoli sottomessi avessero
una doppia identità: quella di origine e quella di “cives
romani”- L’Impero è finito quando si è frammentato ed è
imploso.
Che la omogeneizzazione e ottimizzazione della vita siano obiettivi
sbagliati ce lo dice il nostro istinto. Le facce diverse non danno
angoscia
Facce uguali e il termine clone invece ci angosciano
-Le razze umane non esistono.
L’esistenza delle razze umane è un’astrazione derivante da una cattiva
interpretazione di piccole differenze fisiche fra persone, percepite dai
nostri sensi, erroneamente associate a differenze “psicologiche” e
interpretate sulla base di pregiudizi secolariche serono a dividere in
“migliori” e “peggiori” e quindi discriminare questi ultimi (sempre i più
deboli), dopo averli additati come la chiave di tutti i mali nei momenti
di crisi
-L’umanità, non é fatta di grandi e piccole razze.
E’ invece, prima di tutto, una rete di persone collegate. E’ vero che gli
esseri umani si aggregano in gruppi di individui, comunità locali, etnie,
nazioni, civiltà; ma questo non avviene in quanto hanno gli stessi geni
ma perchè condividono storie di vita, ideali e religioni, costumi e
comportamenti, arti e stili di vita, ovvero culture. Le aggregazioni non
sono mai rese stabili da DNA identici; al contrario, sono soggette a
profondi mutamenti storici: si formano, si trasformano, si mescolano,
si frammentano e dissolvono con una rapidità incompatibile con i tempi
richiesti da processi di selezione genetica
-E’ ormai più che assodato il carattere falso, costruito e pernicioso del
mito nazista della identificazione con la “razza ariana”, coincidente con
l’immagine di un popolo bellicoso, vincitore, “puro” e “nobile”, con buona
parte dell’Europa, dell’India e dell’Asia centrale come patria, e una lingua
in teoria alla base delle lingue indo-europee. Sotto il profilo storico risulta
estremamente difficile identificare gli Arii o Ariani come un popolo, e la
nozione di famiglia linguistica indo-europea deriva da una classificazione
convenzionale. I dati archeologici moderni indicano, al contrario, che
l’Europa è stata popolata nel Paleolitico da una popolazione di origine
africana da cui tutti discendiamo, a cui nel Neolitico si sono sovrapposti
altri immigranti provenienti dal Vicino oriente. L’origine degli Italiani
attuali risale agli stessi immigrati africani e mediorientali che costituiscono
tuttora il tessuto perennemente vivo dell’Europa. E’ solo la subalternità
dell’Italia fascista nei confronti dell’alleato nazista che ha portato anche il
nostro popolo alla stessa identificazione con gli “ariani”.
-È una leggenda che i sessanta milioni di italiani di oggi discendano da famiglie
che abitano l’Italia da almeno un millennio. Gli stessi Romani hanno costruito il
loro impero inglobando persone di diverse provenienze e dando loro lo status di
cives romani. I fenomeni di meticciamento culturale e sociale, che hanno
caratterizzato l’intera storia della penisola, e a cui hanno partecipato non solo
le popolazioni locali, ma anche greci, fenici, ebrei, africani, ispanici, oltre ai
cosiddetti ”barbari”, hanno prodotto l’ibrido che chiamiamo cultura italiana.
Per secoli gli italiani, anche se dispersi nel mondo e divisi in Italia in piccoli
Stati , hanno continuato a identificarsi e ad essere identificati con questa
cultura complessa e variegata, umanistica e scientifica
-Non esiste una razza italiana ma esiste un popolo italiano. L’Italia come
Nazione si é unificata solo nel 1860 e ancora adesso diversi milioni di italiani,
in passato emigrati e spesso concentrati in città e quartieri stranieri, si dicono
e sono tali. Una delle nostre maggiori ricchezze, é proprio quella di avere
mescolato tanti popoli e avere scambiato con loro culture proprio
“incrociandoci” fisicamente e culturalmente. Attribuire ad una inesistente
“purezza del sangue” la “nobiltà” della “Nazione” significa ridurre alla
omogeneità di una supposta componente biologica e agli abitanti dell’attuale
territorio italiano un patrimonio millenario ed esteso di culture
-Il razzismo é contemporaneamente omicida e sucida. Gli Imperi, da quello di
Alessandro Magno a quello Romano , a quello attuale degli Stati Uniti, sono
diventati tali grazie alla convivenza di etnie e culture diverse, ma sono
improvvisamente collassati quando si sono frammentati. Così é avvenuto e
avviene nelle Nazioni con le guerre civili e quando, per arginare crisi le
minoranze sono state prese come capri espiatori. Il razzismo é suicida perchè
non colpisce solo gli appartenenti a popoli diversi ma gli stessi che lo praticano.
La tendenza all’odio indiscriminato che lo alimenta non è limitato alle etnie ma
si estende per contagio ideale ad ogni alterità esterna o estranea rispetto ad
una definizione sempre più ristretta della “normalità”. Colpisce quelli che
stanno “fuori dalle righe”, i “folli”, i “poveri di spirito” , i gay e le lesbiche, i
poeti, gli artisti, gli scrittori alternativi, tutti coloro che non sono omologabili
a tipologie umane standard e che in realtà permettono all’umanità di cambiare
continuamente e quindi di vivere. Qualsiasi sistema vivente resta tale infatti
solo se é capace di cambiarsi e noi esseri umani cambiamo sempre meno con i
geni e sempre più con le invenzioni dei nostri “benevolmente disordinati”
cervelli.
-I popoli non sono razze. Tutti gli esseri umani derivano da poche diecine di
migliaia di africani per cui se il termine razza avesse senso dovremmo tutti
considerarci tali. In realtà questo termine non ha senso e così non significa
niente parlare di razza africana, come di razza ariana , ebraica, semitica ,
camitica ecc. Del resto basta solo pensare a come sono diversi gli algerini dai
somali o dai ghaniani e gli svedesi da noi.
.
-Gli ebrei italiani sono contempoaraneamente ebrei ed italiani. Gli ebrei, come
tutti i popoli migranti ( nessuno é migrante per volontà ma molti lo sono per
necessità) si sono sparsi per il Mondo ed hanno fatto parte di diverse culture
pur mantenendo contemporaneamente una loro identità di popolo e di religione.
Così é successo ad esempio con gli Armeni, con gli stessi italiani e sta
succedendo con i migranti di ora , cinesi, arabi dei diversi Paesi , popoli
appartenenti all’Est europeo ecc. Tutti questi popoli hanno avuto la sfortuna di
dover migrare ma anche la fortuna di arricchirsi unendo la loro cultura a quella
degli ospitanti senza annullare, quando é stato possibile né l’una né l’altra.
-Essere “bastardi” fa bene mentre si muore se si deriva da persone con
patrimonio genetico troppo simile. Questo fatto é noto da sempre, tanto che é
nato il tabù dell’incesto molto probabilmente perché i figli che ne derivano sono
spesso affetti da gravi sindromi. Anche i lupi si sono conservati nel nostro
Paese e sono sopravissuti nonostante che siano pochi evitando di accoppiarsi fra
madri e figli o fra fratelli. Del resto gli europei sono diversissimi per origine ed
hanno anche culture diverse a cui tengono, ognuna delle quali dà il suo
contributo che viene potenziato dalla “ibridazione” dei pensieri. Questa é la
ragione profonda e la maggiore fonte del progresso che é derivato dalla
costituzione della Unione Europea. Guai a noi se l’Italia diventasse razzista e si
frammentasse come alcuni ipotizzano in “etnie”, separate come é successo nella
ex-Jugoslavia perché il razzismo significa perdita di cultura e di plasticità,
omicidio e suicidio, dolore e sangue, frammentazione e distruzione non
controllabili perché originati dall’odio indiscriminato per chiunque consideriamo
“altro
STRATEGIE ADATTATIVE
-- RICERCA DELL’AMBIENTE ADATTO
-- CACCIA, PESCA, RICERCA
-- ACQUISIZIONE DELLA CAPACITA DI ASTRAZIONE ( ARTE)
-- COSTRUZIONE DI OGGETTI SU PROGETTO
-- MODIFICAZIONE DELL’AMBIENTE SECONDO PROGETTO
-- INVENZIONE DELLO SCAMBIO DI OGGETTI
-- INVENZIONE DELLA MONETA E DELLO SCAMBIO
VIRTUALE
Purtroppo durante la nostra evoluzione la percezione della realtà nostra
e dei contesti in cui viviamo si è gradatamente distorta provocando
una crescente difficoltà ad adattarci.
Il processo ha seguito due fasi:
a) L’affermazione del mito della ottimizzazione
b) La smaterializzazione della realtà
Nella prima fase, l’epoca moderna, i nostri stessi successi ci hanno
spinto a pensare che il Mondo non vivente e vivente in realtà
potesse essere “costruito” interamente dall’uomo come una macchina
e quindi omogeneizzato ed ottimizzato ai nostri fini.
Nella seconda,contemporanea, la nostra attività non è più finalizzata
alla produzione di beni ma di denaro. Questo è diventato in valore
di per sé stesso, da perseguire con obbligata accelerazione.
In realtà il processo di omogeneizzazione e quello di virtualizzazione in
questo momento convivono e non possono che essere definiti
suicidarii.
1° FASE: La ottimizzazione
Ottimizzare significa scegliere un modello definito come
migliore e adeguare tutto ad esso
-- Ottimizzare una automobile significa farne tante, tutte
uguali e tutte ottime nel senso che ad esempio sono
vincitrici sul mercato.
-- Ottimizzare animali e piante significa scegliere un
modello studiato a tavolino e selezionare animali e piante
riducendo per quanto possibile la variabilità
-- “Ottimizzare” gli esseri umani vuol dire decidere a priori
quali sono i migliori ( generalmente quelli che decidono) ed
eliminare o non far riprodurre gli altri. Significa anche però
scegliere una cultura, un solo modo di vita, una unica scala
di valori ed imporla agli altri con la forza e/o con la
economia.
--Ottimizzare il Pianeta significa costruirlo su un unico
progetto e farne una sola macchina, morta come le altre.
La velocità attuale di estinzione delle specie è mille volte quella del
passato e nel futuro aumenterà almeno di un fattore dieci. Questo per il
cambiamento climatico, per la deforestazione, la desertificazione, la
cementificazione ecc.
La ottimizzazione ha ridotto la variabilità delle piante
coltivate
Alcuni esempi di riduzione del numero di varietà
In India sono stete perse il 75% delle varietà
.
Negli Stati Uniti il 90% delle varietà di 100 ani fa
Globalmente secondo la FAO si sono perdute il 75% delle
varietà.
La restante variabilità genetica è in notevole parte
conservata negli Istituti del sistema CGIAR e il resto è
ancora presente soprattutto nelle zone in cui si pratica
ancora agricoltura locale di sussistenza.
Anche questa variabilità sta diminuendo rapidamente proprio
per la diffusione della agricoltura industriale e,
recentemente delle coltivazioni non utilizzate per la
produzione di cibo.
La variabilità di un solo
campo (agricoltura di
sussistenza)
Nelle agricolture locali
povere i contadini
mantengono la variabilità
genetica delle piante per
avere almeno un po’ di
raccolto ogni anno. In
queste agricolture i
contadini vivono di quello
che producono.
Nella agricoltura industriale sempre più prevalente le
aziende possono essere enormi e si produce per vendere.
Le varietà usate sono pochissime ( le “ottime”) e producono
molto ma solo se “aiutate” con molta chimica , molte
macchine, molta energia.
Le operazioni colturali distruggono la vita nel suolo per cui
ogni anno bisogna spendere di più
E’ per questo che nessuna agricoltura “avanzata” vivrebbe
se non avesse sovvenzioni perché i prezzi pagati ai
produttori, con la grande quantità prodotta scendono
mentre i costi salgono continuamente.
La agricoltura industriale è quindi sempre di più nelle mani
di pochi, quella di sussistenza viene distrutta a volte anche
con la forza, i prodotti sono oggetti di speculazione e le
persone “affamate” stanno di nuovo aumentando di numero
Ultimamente i prezzi hanno avuto un salto preoccupante
anche a causa della improvvisa espansione della agricoltura
produttrice di energia e non di cibo
Contemporaneamente si perdono linguaggi e culture perché i piccoli
contadini abbandonano le terre per le favelas, le comunità si “rompono”
lingua e identità si perdono e i semi con esse
area
% linguaggi moribondi
Alaska e Siberia
90%
USA e Canada
80%
America centrale,
Messico
17%
N. e S. America
33%
Australia
90%
II Fase La smaterializzazione della realtà
--Un tempo era ricco chi aveva da mangiare e dormire, poi
chi produceva beni o aveva soldi per comprarseli, ora chi ha
soldi magari online ( solo il 12% del flusso monetario è
coperto da scambi di beni)
-- Il parametro con cui si misura il benessere è il PIL che
non è nemmeno la quantità di circolazione monetaria ma il
suo aumento.
-- Siamo quindi costretti a comprare e vendere sempre di
più, non importa cosa e non importa perché
-- Il PIL aumenta quando c’è una catastrofe perché circola
moneta per aggiustare i danni, quando il sistema sanitario
pubblico fallisce perché parte la speculazione sulla salute
ecc. per cui non è un buon indice di benessere.
-- Ci stiamo dimenticando la materialità del Mondo e la
natura di noi umani e dei nostri bisogni, sostituiamo valori
virtuali a quelli reali, distruggiamo persone per avere
moneta
Ci siamo dimenticati che noi siamo parte della rete
“ambiente” per cui ogni nostra azione ha effetto
sull’esterno che a sua volta influisce sulla nostra
L’effetto serra aggraverà pesantemente il processo di riduzione
delle risorse già in atto da molto tempo. Queste vanno quindi tutte
protette pena la sopravvivenza delle nostre economie e di noi stessi
a lungo termine
ACQUA: inondazioni, desertificazioni,
carenza acqua dolce
FUOCO: crisi petrolio,costo energia
TERRA:
desertificazione,perdita
fertilità
ARIA:
inquinamento crescente
Livelli di povertà
• Economia e sviluppo umano
– 1.1 miliardi di persone prendono meno di un dollaro al giorno,il 70%
in zone rurali in cui i servizi degli ecosistemi sono essenziali
– Le disuguaglianze sono aumentate. , negli anni “90 21 Paesi hanno
abbassato il loro Indice di Sviluppo Umano-
• Accesso ai servizi degli ecosistemi
– Circa 852 milioni di persone erano denutrite nel 2000–02, 37 milioni
in più che nel periodo 1997–99 e aumentano di 4 milioni ogni anno
– La produzione di cibo pro-capite é scesa nell’Africa sub-Sahariana
– Circa 1.1 miliardi di persone non hanno accesso a riserve di acqua di
buona qualità e più di 2.6 miliardi non hanno accesso a un sistema
sanitario di buona qualità
– La carenza di acqua colpisce circa 1–2 miliardi di persone
I servizi degli ecosistemi e la povertà
• Il degrado degli ecosistemi colpisce I popoli poveri
– Metà della popolazione urbana in Africa , Asia , America Latina e
Caraibi soffre di malattie associate con mancanza di acqua.
– La perdita di pesce riduce una sorgente poco costosa di proteine
– La desertificazione colpisce miliardi di persone in gran parte in
Paesi poveri
–
Si prevede che a causa di questo fenomeno, da 200
milioni a un miliardo di persone emigreranno nelle
zone meno colpite e contemporaneamente
aumenteranno conflitti e guerre per le risorse
– Questo probabilmente è il problema
maggiore che dovremo affrontare
Alcune conclusioni
--Stiamo lasciando la nostra strategia adattativa che si basa sulla
capacità di percepire l’esterno e di adattarci con la potente fonte di
invenzione e variabilità culturale che è il nostro cervello
-- Abbiamo perso nozione dei valori reali e di cosa significa
benessere e felicità. Da studi recenti risulta che il danaro è
collegato alla felicità solo fino a un reddito di 5000 euro l’anno.
Oltre questo, felicità è stare bene con i nostri simili.
-- Abbiamo una generale sensazione di paura e fragilità e
rispondiamo cercando il colpevole ( il più debole), aumentando
frammentazione astio e violenza, combattendo sempre di più gli uni
con gli altri, rompendo e disgregando e accelerando la crescita di
moneta verso il nulla.
E’ ORA DI DIRLO, DI RICOMINCIARE A GODERE
DELLA VITA E NON DEL DENARO IN SE’, A GIOIRE
DELLA PRESENZA DI ALTRI, AD USARE INSIEME
TUTTE LE NOSTRE CULTURE, AD UNIRE E VIVERE IN
PACE
-Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica,
materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e
psicologici che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane
superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.
-Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati
razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i
mediterranei, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la
esistenza delle quali è una verità evidente.
-Il concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati
essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza.
Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa,
ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico
costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia, infine, che
persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.
-La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi
millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di
quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa
-È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di
popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata
notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i
quarantaquattro milioni d'Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.
-Esiste ormai una pura "razza italiana". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico
di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa
antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.
-È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo.
Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un
punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e
l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli
Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi
caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra-europee, questo vuol dire elevare l'italiano ad un ideale di superiore
coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.
-È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall'altra. Sono perciò da
considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le
popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.
-Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è
rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu
sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi
razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.
-I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle
razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono
solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi
razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.
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