l’iniziativa
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Parte il «Caffè teologico»
Pagina a cura
dell'Ufficio Comunicazioni Sociali
RIETI
Via Cintia 83
02100 Rieti
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rimi incontri («Dio esiste?», «La fede minaccia la libertà?», «Il sesso è peccato?»)
per il “Caffè Teologico”, ideato dall’Ufficio
Scuola e dal Progetto Culturale con Frontiera,
a prosecuzione del progetto “Il villaggio dell’essere” svolto nelle scuole (fino ad oggi i lavori in mostra in vescovado), in un dialogo tra
fede e cultura. L’appuntamento è per domani e i successivi lunedì 18 e 25 maggio, alle 16
all’Auditorium dei Poveri in via Garibaldi.
P
Domenica, 10 maggio 2015
Nel corso della veglia organizzata dalla Pastorale sociale
il 1° maggio, l’invito del vescovo a non perdere la fiducia
Lavoro, una luce
di speranza
DI
ZENO BAGNI
n occasione di una festa del
Lavoro quanto mai con l’aria di
aver ben poco da festeggiare, in
una Rieti in cui il problema
occupazionale si fa ogni giorno più
drammatico, almeno una buona
notizia è arrivata. All’indomani della
ricorrenza del primo maggio, una
speranza per quello che è stato il
caso simbolo della crisi del Nucleo
industriale reatino di questi ultimi
tempi: la Schneider Electric. Presso il
ministero dello Sviluppo economico
è stato infatti firmato l’accordo tra
l’azienda, la newco Elexos, le
organizzazioni sindacali, la Regione
Lazio e il Comune di Rieti. Accordo
che prevede la reindustrializzazione
del sito Schneider reatino attraverso
gli investimenti della Elexos che si è
impegnata a ricollocare i circa 80
lavoratori in cassa integrazione
prendendo in mano nella fase
iniziale le commesse ancora in piedi
della Schneider. Una notizia salutata
con soddisfazione anche dal
competente ufficio di Curia.
«Abbiamo lottato per il lavoro da
tenere a Rieti, da promuovere a
Rieti. È un obiettivo raggiunto», ha
dichiarato il responsabile della
Pastorale sociale don Valerio
Shango, ringraziando l’ad di Elexos,
il dottor Andrea Trenti, per
l’impegno dimostrato, oltre ai
sindacati e alle istituzioni «per la
collaborazione che si è vista anche
in una partecipazione sincera e
solidale con il mondo del lavoro il
30 aprile sera nella bellissima veglia
di preghiera» svoltasi all’oratorio S.
Pietro Martire.
Era presente anche Trenti, nella
stupenda cornice del delizioso
oratorio domenicano che ora fa da
cappella alla caserma “Verdirosi”,
alla veglia organizzata dall’ufficio
I
Il vescovo con don Shango alla veglia per il lavoro
A Cantalice i Cappuccini
in missione per san Felice
a preso il via il primo maggio, a Cantalice, l’anno
speciale in occasione del quinto centenario della
nascita di san Felice. Nella cittadina che al primo
santo dell’ordine cappuccino ha dato i natali in tanti, in
testa le autorità locali, hanno partecipato alla Messa solenne celebrata da monsignor Lorenzo Chiarinelli nella
chiesa grande intitolata al santo sulla “rocca”: preludio ai
festeggiamenti che culmineranno nella ricorrenza del dies
natalis il 18 maggio e che avranno al centro la missione
popolare che i confratelli del santo sono pronti ad animare in tutto il territorio comunale. Si intitola “La gioia
del Vangelo”, echeggiando l’Evangelii gaudium di papa
Francesco, l’esperienza che vedrà i frati cappuccini girare
le vie del paese e delle frazioni per tutta questa settimana. Apertura oggi con la Messa celebrata dal padre provinciale Gianfranco Palmisani e il mandato ai “missionari” che, da domani, svolgeranno giornate intense, cominciando ogni mattino dinanzi alla scuola; a seguire, lodi e adorazione nella tenda in piazza, e poi giro per le case e le vie incontrando persone e malati; nei pomeriggi,
incontri con le varie realtà e le famiglie, alle 18 vespri e
Messa nella parrocchiale Madonna della Pace e la sera (da
lunedì a giovedì) i centri di ascolto. Giovedì 14 alle 19 si
svolgerà in S. Felice la conferenza “In strada nelle periferie del mondo” di fra Antonio Tofanelli. Venerdì a San Liberato la festa in onore del martire che dà nome alla frazione. Sabato 16 mattinata “feliciana” a scuola con canti, poesie e mostre, il pomeriggio Messa al cimitero e la
sera fiaccolata dei giovani. Il 17, aspettando la festa liturgica dell’indomani (che avrà al mattino la Messa del padre provinciale dei Cappuccini con la processione e nel
pomeriggio la Messa del vescovo Lucarelli), si conclude
col mandato missionario a tutti i fedeli durante l’eucaristia domenicale, il pranzo in comune e divertimento pomeridiano con spettacolo di magia in piazza. In occasione dell’apertura dell’anno feliciano, è stato presentato il
comitato organizzatore e il nuovo sito web www.sanfelicedacantalice.com. Tra le iniziative del centenario, anche
una medaglia commemorativa coniata dalla Zecca dello
Stato (disponibile la versione in argento o in bronzo), oltre a una mattonella con l’apposita immagine: per averle rivolgersi alla confraternita (contattando Maurizio Rossi al 333.8412895). (r.r.)
H
meata dalla civiltà cristiana.
La domanda emersa forte dagli incontri, allora, è su cosa
sia accaduto negli ultimi decenni: perché, nonostante le
competenze e le esperienze acquisite, abbiamo cominciato
ad assistere ad uno sviluppo
irrazionale, al degrado delle
città e del paesaggio, all’emergere del disordine e della bruttura? Il tema riguarda Rieti in
modo decisivo. La città è esplosa ben oltre le mura. È divenuta di fatto una “città diffusa”, sparpagliata sul territorio, con i relativi costi in fatto
di estensione di servizi essenziali e manutenzioni.
Non a caso il ciclo di incontri
ha visto coinvolti e partecipi
diocesano per i problemi sociali e il
lavoro. E nello stesso luogo, due
giorni dopo, lo stesso direttore
dell’ufficio don Shango avrebbe
celebrato, in solidarietà verso la
famiglia Trenti, una Messa di
suffragio nel trigesimo della
scomparsa del figlio Matteo,
strappato ai suoi cari da un tragico
incidente, nella sua Monza, a soli
sedici anni.
Con il manager protagonista della
nuova avventura, che getta un po’ di
luce nel buio della crisi delle
aziende reatine, erano radunate
diverse persone, alla vigilia della
festa del Lavoro, davanti allo
splendido Giudizio universale dei
Torresani che arricchisce l’oratorio
del vetusto convento domenicano,
riempitosi nella serata con cui la
Chiesa reatina ha invitato tutti a
esprimere solidarietà con il mondo
dei lavoratori e con quello di
un’altra colpitissima categoria in
campo sociale che sono i migranti
con i loro drammi. Accolti da don
Shango e da altri esponenti del clero
e della comunità diocesana, in testa
il vescovo Lucarelli che ha
presieduto la veglia, c’erano i
rappresentanti dei lavoratori dal
futuro incerto, cominciando da
quelli di Risorse Sabine, il mondo
sindacale e le autorità (erano
Cambio della guardia al consultorio
uova guida per il consultorio familiare “Sabino”. Alla presidenza dell’associazione di volontariato che
gestisce la struttura diocesana a servizio della famiglia,
con lo scopo di aiutare la genitorialità, la vita di coppia
e la vita familiare nella sua crescita e nei suoi momenti
di difficoltà, è stata eletta Silvia Vari, che raccoglie il testimone dal presidente uscente Massimo Casciani. A suo
fianco, l’assemblea dei soci, riunitasi nella sede del conSilvia Vari
sultorio in Palazzo San Rufo, ha eletto come vice presidente Paolo Di Benedetto (che è anche presidente della
locale sezione Amci, l’associazione dei medici cattolici) e come coordinatrice dell’équipe di volontari Anna Pescetelli. Romana, a Rieti da oltre
vent’anni avendo sposato il reatino Francesco Saverio Pasquetti, Silvia è
mamma di quattro figli. Laureata in Lettere e in Scienze politiche e con un
dottorato di ricerca in Geografia, lavora in prefettura come funzionario amministrativo. È grazie al Cammino neocatecumenale, che continua a seguire
a Rieti nella parrocchia S. Francesco Nuovo dopo averlo frequentato per
anni a Roma, che ha conosciuto il marito. Da sempre attiva nel volontariato e nel sostegno ai bisognosi (è anche delegata provinciale dell’associazione “La Quercia Millenaria” per la tutela della vita nascente e collabora con la casa–famiglia “Il sole”, oltre che nel servizio alla mensa dei poveri di S. Chiara), è impegnata pure con i giovani in parrocchia. A Roma sta
frequentando il corso di counselling presso la scuola “Outdoor setting”.
N
Città e ambiente, incontri Fai
S
i è concluso all’Auditorium dei Poveri il ciclo di
incontri su “Percezione
consapevole di ambienti e spazi significativi”, organizzato
dalla delegazione reatina del
Fai in collaborazione con il
settimanale cattolico Frontiera
(col patrocinio di Comune e
Fondazione Varrone). Un percorso in quattro parti condotto dall’architetto Piero D’Orazi attorno ai temi dell’ambiente naturale, del paesaggio,
dell’evoluzione della città e
della scienza urbanistica. Ambiti che nella storia del nostro
Paese hanno conosciuto per
lungo tempo uno sviluppo
coerente, capace di produrre
una bellezza fortemente per-
Preghiera e solidarietà
con lavoratori e migranti
Lucarelli: «Un colpo
di reni che spinga
a pensare in grande»
Soddisfazione per l’esito
del caso Schneider
gli assessori Ubertini (Ambiente), Ludovisi (Urbanistica) e Massimi (Cultura) ed il
sindaco Petrageli del Comune
di Rieti. Gli amministratori
hanno riconosciuto i problemi e dialogato in modo costruttivo – a volte provocatorio – sulle difficoltà evidenziate e le proposte avanzate
nelle giornate di studio. Insieme a loro anche la realtà della Diocesi, col responsabile
della Pastorale sociale don Valerio Shango e il vicario generale don Jaroslaw Krzewicki,
che hanno sottolineato quanto la qualità dell’ambiente e
delle città e quella delle relazioni umane siano interdipendenti.
presenti il sindaco Petrangeli e il
consigliere regionale Mitolo).
A scandire i momenti dell’incontro
di riflessione e preghiera i testi della
Scrittura e del Magistero, con le
parole che da Paolo VI a Giovanni
Paolo II fino all’attuale Pontefice
invitano a un senso di giustizia e di
solidarietà sociale che sappia
mettere l’uomo al centro di tutto. Si
è voluto allargare la riflessione e
tenere nel cuore, a pochi giorni dagli
ultimi drammi consumatisi sul
Mediterraneo, anche le vittime di
“viaggi della speranza” che spesso
finiscono in tragedia, sottolineando
quanto la realtà dell’immigrazione,
spesso oggetto di infondate fobie e
chiusure, costituisca invece una
risorsa per la nostra economia.
Solidarietà e invito a non perdere la
fiducia, nell’ottica della fede
cristiana capace di far proprie ansie e
speranze dell’umanità. Lo ha
sottolineato il vescovo nella sua
esortazione finale: «C’è bisogno di
parole di conforto per molti.. Noi
sappiamo di poter fare ben poco…
Ma io credo fortemente che il
Signore ci guardi con benevolenza
in questa sera… Egli sa trovare delle
soluzioni, talvolta imprevedibili.
Quando la sua forza illumina,
giungono risultati importanti».
Monsignor Lucarelli ha ricordato
come, nel panorama lavorativo poco
rasserenante che caratterizza la
nostra Italia, segnato da precarietà e
crisi, non mancano tuttavia «territori
illuminati che cercano di giocare
qualche nuova carta per ostacolare
la desolazione che stiamo soffrendo
in questo momento». Spesso a
spingere, ha voluto sottolineare il
presule, sono talvolta «ragazzi
coraggiosi: persone guidate da un
grande spirito di solidarietà, che ci
fanno scoprire delle potenzialità.
Anche se spesso siamo portati a
pensare che le realtà giovanili siano
superficiali, incapaci di ottenere
qualche cosa di bene. Ma molti
giovani hanno una grande carica
interiore, tante capacità che
condivise potrebbero davvero
cambiare la realtà sociale».
L’auspicio è che «anche tra i nostri
giovani possa arrivare qualcuno
capace di esprimere scelte di vita
importanti. Ma è un compito che
spetta ad ognuno: quello di farsi
vicini, di portare sollievo in tutte
quelle realtà che ci fanno soffrire.
Spetta anche ai nostri politici.
Possano sentire l’importanza di
pensare, escogitare, indicare delle
soluzioni: ci vuole una solida
capacità riflessiva». E se anche nel
piccolo della realtà reatina poco si
può fare, è bene, ha concluso
Lucarelli, sentirsi «comunque
coinvolti in questo progetto di
rinnovamento. È necessario come
un colpo di reni, un qualcosa che
sospinga a pensare in grande, ma
insieme dobbiamo pensare che
ognuno nel suo piccolo può
seminare speranza».
Tra le proposte è stata dibattuta soprattutto l’esigenza di
invertire la
rotta
nel
consumo
Il vicario, il sindaco e la vicepresidente Fai (Fotoflash)
del territorio, di limitare il più possibile le nuove e«ma occorre ricordare che la
dificazioni per dedicarsi alla
città non è fatta da qualcuno,
manutenzione dell’esistente e
ma da tutti: è uno sforzo, un
alla “ricucitura” delle perifeimpegno dell’intelligenza di
rie.
tutti i cittadini. La risposta non
Sullo sfondo l’altra domanda
può essere data da un solo incentrale degli incontri: è posdividuo, ma dalla totalità dei
sibile tornare a fare belle le nocittadini».
stre città? «Io penso sia possiResoconti e videoriprese dei
bile» ha concluso l’architetto
vari incontri sono pubblicati
D’Orazi tirando le somme
sul sito frontierarieti.com. (D.F.)
mosaico
Il 25° di padre De Giusti
inque lustri fa era stato lui a
imporgli le mani, al santuario
di Greccio: per monsignor Giuseppe Molinari, vescovo a Rieti da pochi mesi, era stata la prima ordinazione sacerdotale. Fra Luciano De
Giusti (foto sotto), che del santuario
francescano del primo presepe è ora
padre guardiano, ha voluto che fosse
il presule di allora a presiedere la concelebrazione eucaristica con cui ha festeggiato, domenica scorsa, il 25° di
sacerdozio assieme alla comunità
grecciana, dopo che già il 28 aprile aveva festeggiato con i confratelli Minori. Così l’attuale arcivescovo emerito dell’Aquila ha raggiunto Greccio
per celebrare la Messa solenne – animata, nella gremitissima chiesa del
santuario, dalla corale Aurora Salutis
– con padre Luciano, padre Alfredo,
don Fabrizio e don Mariano, più tre
diaconi. Monsignor Molinari ha
ricordato con emozione quel
giorno del 1990
in cui ebbe la
gioia di amministrare per la prima volta il sacramento dell’Ordine. Stessa emozione che ha manifestato padre
Luciano nel ringraziare i presenti per
essersi uniti al suo rendimento di grazie, prima di invitare tutti a continuare
la festa nella vicina Oasi Gesù Bambino con un ricco rinfresco.
C
L’addio a «Gianfranchino»
o chiamavano spesso col diminutivo, Gianfranchino o Gianfranchetto, nonostante avesse superato i settanta: lo trattavano tutti
con affetto, lui che era rimasto per
certi aspetti un po’ bambino. A Rieti,
specialmente negli ambienti di
chiesa, era uno
di quelli presenti a ogni occasione, dalle attività
dell’Unitalsi agli
incontri diocesani e alle feste religiose. Non si
perdeva una processione, spesso
in camice bianco serviva nelle liturgie in Cattedrale,
a S. Francesco, o nella “sua” S. Agostino in cui dava sempre una mano e
dove da tanti anni seguiva il Cammino neocatecumenale. Ed è qui, nella
basilica agostiniana di piazza Mazzini, che si sono radunati in tanti per
rivolgere l’ultimo saluto a Gianfranco Giannantoni (foto sopra), nella
Messa funebre presieduta da monsignor Lorenzo Chiarinelli (che lo aveva tra i suoi “alunni” nell’Università
della terza età le cui lezioni e gite egli
amava frequentare), insieme al vescovo Delio Lucarelli (che ha poi presieduto alla fine il rito dell’ultima raccomandazione e commiato), al parroco don Salvatore Nardantonio e altri sei sacerdoti. Tutti uniti nell’affidare
a Dio l’anima semplice di Gianfranco che tanto aveva voluto bene alla
Chiesa e alla città che ogni giorno percorreva in lungo e largo, finché il male che l’ha velocemente consumato
lo ha bloccato, ma soltanto nelle sue
ultime settimane di vita.
L
Sesta Opera. Corso per formare
nuovi volontari per il carcere
La Sesta Opera San Fedele (associazione di volontariato carcerario federata alla rispettiva organizzazione milanese) insieme a Mcl, Fondazione Amici del Cammino di Francesco,
Associazione culturale Arabi Insieme di Rieti, organizzano
il 3° Corso di formazione per assistenti volontari penitenziari, allo scopo di allargare il novero di quanti svolgono volontariato tra i detenuti del carcere reatino. Possono partecipare uomini e donne tra i 25 ed i 65 anni di età, con cittadinanza italiana, di ogni etnia, cultura, fede religiosa. Non
si richiedono competenze specifiche: unici requisiti indispensabili, possesso ed uso di computer e stampante, indirizzo di posta elettronica e cellulare. Il corso si svolgerà nel
mese di giugno (lezioni martedì e giovedì pomeriggio nella
sede Mcl di via Borsellino e stage al centro di ascolto nella
Casa circondariale, al nuovo complesso di Vazia). La partecipazione al corso è ammessa previa colloquio informativo
sulla disponibilità di impegno, col presidente della Sesta Opera San Fedele Rieti Nazzareno Figorilli, (telefono
335.6294606 email [email protected]). Il contributo alle spese per tutti i partecipanti è di 30 euro.
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Lazio Sette (Rieti) 10 maggio 2015