01.a
01
il fondo
di Valda Miani
Semina futuro, raccoglierai impresa
01.a Bambini di Maputo,
“E vero frutto verrà dopo ‘l fiore” (Paradiso XXVII)
all’uscita di scuola, in
un pomeriggio. Perché mai
scegliere questa foto per un
articolo sul futuro? Forse è
banale rispondere che i bambini
sono il futuro, bambini che
vivono in luoghi difficili eppure
La parola vincitrice del nostro riflettere sulle parole
in attesa dei prossimi 110 è futuro. Piuttosto
naturale se il gareggiare tra parole lo si proietta
verso il 2121, anno in cui qualche nostro
discendente, sfogliando “la betoniera” avveniristica,
troverà traccia di queste nostre riflessioni.
sorridenti, sempre pronti a
giocare con qualunque evento,
anche uno sconosciuto
straniero che fa loro una foto.
Ma quel che ci piaceva è che
questi bambini sono seduti su
un albero, un albero sacro per
la popolazione locale... a dire
che il futuro che vogliamo non
è mai disgiunto dal passato...
Se dovessi testimoniare che cosa significa per me
la parola “futuro” mi viene in mente il racconto
di un amico che conobbe Frankl, psicologo internato
a lungo in un campo di concentramento, il quale diceva
che a farlo sopravvivere era il mettere da parte tutte
le sere alcune briciole di pane della mesta cena
che passavano ai prigionieri. Possono alcune briciole
di pane far sopravvivere qualcuno in condizioni
così estreme? Sì, se vogliono dire che la mattina
dopo ci sarà un motivo per alzarsi...
Andiamo verso le vacanze, e forse quando il giornale
arriverà sarete già in vacanza, e di argomenti tanto
tristi non vorrei scrivere, ma credo che questo racconto
abbia qualcosa in comune con la nostra scelta
della parola “futuro”. Non sarebbe stata scelta se non
ci fosse al fondo una certa forma di inquietudine,
di preoccupazione, per il domani che verrà.
Sono sotto gli occhi di tutti i problemi che tutti noi
dobbiamo affrontare, e tagli, ed economia, e tasse,
p.03 la Betoniera
e ritorsioni sui lavoratori, e precarietà, e servizi sociali
che si vanno restringendo sempre più, e pensioni
che si stanno allontanando sempre più, e progetti
che non partono e tutto quanto è sulle prime pagine
dei nostri giornali. Ecco, credo che futuro come
prima parola scelta sia molto legata alla paura
e all’incertezza per un futuro pieno di problemi.
Ed invece, se dovessimo dar credito alla etimologia,
la parola è legata la verbo essere, un essere che avverrà.
In greco il verbo fuo significa generare, far nascere e
crescere, significa produrre... ed è quindi molto attinente
a quello che potrà accadere a partire da un presente
capace di immaginare e di creare (non certo il presente
superfetato che riesce al massimo ad organizzare
quel che si farà per cena o dove si andrà in vacanza).
Secondo il filosofo Galimberti nell’età della tecnica
non può più esserci futuro, perché la nostra capacità
di fare è talmente superiore alla nostra capacità di
prevedere che non c’è più bisogno di proiettarsi al di là
del tempo presente. Eppure l’uomo ha sempre cercato
di immaginare un futuro che non fosse una semplice
proiezione di quello che era accaduto in passato,
ma un luogo in cui collocare speranze e aspettative,
“nel tentativo di reperire una briciola di senso alla
propria esistenza”. Senza, c’è solo un passato uguale
a se stesso ed un tempo presente che brucia tutto senza
prospettive. È un futuro in cui collocare un orizzonte di
senso quello che andiamo cercando e non un processo
evolutivo che si dice tale in riferimento agli stadi
precedenti, senza alcun riferimento a giudizi di valore.
La letteratura, che prima fra tutte le discipline
umanistiche vede quel che accade alle società, non ha
solo proiettato nel futuro le tragedie del passato, ma ha
spesso dedicato la sua attenzione ai temi dell’”attesa”.
Con Beckett stiamo aspettando Godot o con Buzzati
siamo in attesa, oltre l’orizzonte, di un nemico. I nostri
soci e dipendenti, e tutti coloro che hanno partecipato
al nostro gioco di parole, vogliono ridare al futuro i suoi
connotati di speranza e di progettualità, di investimento
per i propri figli e per le generazioni a venire,
come fecero 110 anni fa quei primi 35 soci.
È così difficile riprendere il senso di una progettualità
che guardi in avanti, in un orizzonte di senso
e di prospettiva? Questo è ciò che desideriamo,
perché futuro, che nel dizionario è vicinissimo
alla parola futile, è anche desiderio e sogno e
immaginazione e speranza. Ecco, vogliamo un futuro
così ed in questo numero del giornale la parola aleggia
in tutte le pagine, perché parliamo di formazione
e di project management, delle nuove frontiere
della comunicazione e dei temi in calendario per
il consiglio, e di tanti altri temi del futuro di Cmc,
perché come scrisse, di nuovo, Frankl “Chi non sa
credere nel futuro, nel suo futuro... è perduto”.
02.a
02
in primo piano
di Cristiana Bolognesi
Un cantiere sempre aperto
02.a Massimo Matteucci,
confermato Presidente di Cmc.
A qualche settimana dal rinnovo del consiglio
di amministrazione di Cmc incontriamo il nostro
presidente Massimo Matteucci.
Congratulazioni per la tua conferma al vertice
della Cooperativa, come sono andate dal tuo
punto di vista queste elezioni? Il comitato elettorale
aveva scelto con cura una rosa di candidati di qualità e
capaci di rappresentare tutta la cooperativa; coloro che
sono stati eletti confermano la validità di questa scelta.
Il consiglio oggi è composto di varie professionalità,
provenienti da settori aziendali molto diversi tra loro, ed
è un valido indicatore anche del mutamento della figura
del socio Cmc: sempre più impiegati, donne e giovani,
tutti preparati e pronti ad affrontare questo impegno.
Quali sono gli obiettivi del prossimo triennio?
In una congiuntura economica e finanziaria internazionale
così delicata, questo consiglio riceve dal precedente il
mandato di traguardare un piano di sviluppo ambizioso
e impegnativo. Non sarà un compito facile, ma i nuovi
amministratori saranno sicuramente in grado di dare
il proprio fattivo contributo. Questo consiglio ha
un compito importante: consolidare la governance,
l’equilibrato sistema di organi delegati e organi
di controllo nato pochi anni fa e che in questo mandato
affronta il suo primo vero banco di prova. Si tratta
di una governance al passo dei tempi, che deve gestire
la crescente complessità del mercato e della
concorrenza. Passare da un consiglio che in sostanza
delegava interamente la gestione dell’impresa a
un direttore generale ad un consiglio che, nominando
un amministratore delegato, si assume la responsabilità
della gestione dell’impresa, per noi è un fatto epocale.
Come vengono garantiti i processi di controllo
e sviluppo? L’evoluzione della governance ha portato
alla definizione dei Comitati del consiglio: organi
con funzioni consultive, propositive, istruttorie e
p.04 la Betoniera
di assistenza. Il loro compito essenziale è quello di
incrementare la qualità del controllo dei consiglieri
deleganti, aiutandoli a comprendere la complessità degli
argomenti da affrontare e, dunque, ad agire, come dice
il Codice Civile, in modo informato. I comitati sono tre:
il Comitato per il Controllo Interno; il Comitato Nomine
e Remunerazione; il Comitato delle attività sociali.
Il primo, di cui fanno parte i consiglieri Valerio Giuliani,
che ne è il presidente, Sergio Palazzo e Lorenzo
Cottignoli, assiste il Consiglio di Amministrazione
nell’esame e nella validazione della documentazione e
degli elaborati attinenti alle proposte dei piani strategici
di medio lungo periodo, alle previsioni annuali, nonché
ai riscontri dell’andamento aziendale con relative
verifiche trimestrali e semestrali e all’esame degli
eventuali scostamenti rispetto alle previsioni. È un
comitato molto tecnico con un ruolo importantissimo
sia per il consiglio stesso sia per i soci. Il comitato
nomine e remunerazione è composto da Maurizio
Fucchi, il presidente, Dario Foschini e il sottoscritto.
La composizione apicale di questo comitato la dice lunga
sull’importanza che assegnamo alla nomina dei dirigenti,
perché essi rappresentano il futuro della cooperativa.
Ultimo, ma non meno importante, è il Comitato
delle attività sociali, in cui sono stati nominati Maurizio
Fucchi, che ne è presidente, e i consiglieri Fabio Monti
e Sandra Trampetti. Questo Comitato ha il compito
di elaborare le nostre strategie di comunicazione per il
futuro, tutto quello che è stato fatto in questi ultimi anni
rende la comunicazione un tassello centrale dell’essere
e fare impresa. Naturalmente si occuperà anche delle
nostre attività sociali e delle nostre sponsorizzazioni,
dallo sport alla cultura, che per noi sono una scelta
di valore, la concreta affermazione, come ho avuto
modo di dire nella recente conferenza stampa che
abbiamo organizzato, quei principi di responsabilità
sociale che fanno parte della nostra lunga storia.
Come si evince dai nomi dei membri dei comitati,
il vicepresidente assume un ruolo sempre più operativo
rispetto alla gestione aziendale soprattutto nei temi,
importantissimi in cooperativa, delle attività sociali.
Il personale Cmc, lo hai detto poco fa, sta cambiando
velocemente; come riusciamo a stare al passo?
Le nostre politiche del personale sono state all’altezza,
lo definirei un fattore critico di successo nello sviluppo
dell’impresa; oggi abbiamo dirigenti cresciuti in Cmc
e dirigenti provenienti spesso da esperienze all’estero;
questa sinergia di forze rafforza la nostra specificità, quello
che siamo, abbiamo un passato importante e lungo e su
di esso costruiamo il nostro futuro. Nei prossimi 8 anni
andranno in pensione 16 dirigenti, di cui 5 figure al
vertice, quindi lo sforzo di formazione manageriale che
stiamo affrontando è enorme; abbiamo messo in campo
tutti gli strumenti per non trovarci impreparati e parlo,
soprattutto ma non solo, di Cmc University, che deve
diventare la pratica oserei dire quotidiana del dirigente
e del quadro di quest’azienda. Noi dobbiamo credere
nella formazione perché corrisponde agli obiettivi
di crescita e innovazione della nostra cooperativa.
Sta per partire un importante lavoro in un paese in
cui non siamo mai stati, Singapore, è un bel modo
per avviare questo triennio. Bellissimo! Ci piacciono
le sfide e in questo lavoro ce ne sono tante. La storia
di Cmc ci insegna che la nostra cooperativa è un
cantiere sempre aperto, dove mettiamo in campo la
nostra laboriosità quotidiana, scommettendo sulle nostre
capacità e affrontando con coraggio la sfida tecnologica,
nella convinzione che sia uno degli elementi fondamentali
su cui si misura il futuro dell’impresa. Sto rileggendo le
pagine di un volume presto in pubblicazione per i tipi de
Il Mulino su alcune importanti vicende della storia di Cmc
del dopoguerra e mi sembra di grande evidenza che solo
chi sa affrontare con coraggio e determinazione le sfide
che i nuovi mercati ci propongono riesce ad aumentare
il valore della propria impresa determinando condizioni
di sviluppo per sé, i propri soci e il territorio in cui opera.
03.1.a Foto di gruppo
per il nuovo consiglio
di Amministrazione di Cmc.
03.1
03.2
sociale
sociale
di Mara Cavallari
Delegati e
commissione
Un Consiglio un po’
più “rosa”
Il Consiglio di Amministrazione del 27 giugno
ha approvato la composizione del nuovo Consiglio
dei Delegati e della nuova Commissione consiliare
delle politiche e delle comunicazioni sociali
Nel nuovo Consiglio di Amministrazione, eletto nell’assemblea del 28 maggio, hanno fatto il loro ingresso,
fra gli altri, due nuove socie: Sandra e Grazia. Per la prima volta si votava con il nuovo regolamento che
prevede l’elezione in Consiglio di almeno una donna in rappresentanza delle cosiddette “quote rosa”.
03.2.a-c Sandra Trampetti
e Grazia Benazzi.
03.2.a
Consiglio dei delegati Agostini Mirella, Allegritti
Franco, Amicizia Alessandro, Antonellini Massimo,
Azzalin Ludovico, Babbi Ezio, Baldini Sergio, Bandini
Claudio, Bargossi Flavio Caludio, Battistini Alessia,
Bay Guido, Bazzoni Sergio, Benazzi Grazia, Bendandi
Ivano, Bezzi Danilo, Bianco Giuseppe, Bolognesi
Cristiana, Buccella Gino, Cacucciolo Marcello,
Calderoni Giorgio, Cardellini Alessandro, Casadio
Davide, Casadio Giovanni, Cavallari Mara, Cazzanti
Maurizio, Ceccarelli Fausto, Cipollini Sabrina,
Collinelli Ezio, Collinelli Franco, Conficoni Gabriele,
Contessi Gianni, Cosmi Monia, De Simoni Francesco,
Di Gioia Costanzo, Di Stefano Stefano, Durante
Patrizio, Fabbri Fiorenzo, Fedi Bruno Federico,
Fiorentino Lorenzo, Fioretti Alfredo, Foschini Dario,
Freda Giuseppe Paolo, Fucchi Maurizio, Fusconi
Federica, Gagliardi Giorgia, Garavini Valeria, Garelli
Mario, Gatti Fausto, Geminiani Luca, Geminiani
Michele, Giordani Giorgio, Giuliani Valerio, Gori
Massimo, Gorini Mara, Gualdi Filippo, Gualtieri
Riccardo, Guidani Fausto, Guidetti Gianluca, Izzo
Giuseppe, Kapetanovic Mili, Larini Roberto,
Liverani Claudio, Lorenzi Diego, Maiocchi Fulvio,
Maldini Giovanni, Marchetti Stefano, Massari Michele,
Matteucci Massimo, Melini Loris, Miani Valda,
Miccoli Gianni, Mondardini Paolo, Montalti Uliano,
Montanari Davide, Montanari Maurizio, Montanari
Maurizio (C.O.), Montanari Mauro, Monti Fabio,
Morigi Emanuela, Morigi Marco, Ori Roberta, Orioli
Maurizio, Padovani Paride, Paladino Rocco Alessio,
Palazzo Sergio, Parmigiani Carlo, Pasi Domenico,
Pattuelli Lorenzo, Persigilli Juri, Petrolati Albertino,
Pirini Ilario, Polignone Paolo, Potenza Leonardo,
Ragazzini Michela, Ravaioli Roberto, Reggiani Walter,
Rossi Monica, Rossi Raffaello, Saccomandi Claudio,
Santandrea Michela, Sanulli Andrea, Sbaraglia Giorgio,
Soglia Francesco, Stefania Sonia, Tamburini Edo,
Tesei Massimo, Trampetti Sandra, Trifirò Giuseppe,
Tumburriello Michele, Valdifiori Valter, Vannini Dario,
Venturi Gianni, Verzè Federico, Vincenzi Angela,
Zaccaria Renzo, Zalambani Massimo, Zanzi Claudio.
invitati permanenti Andreis Ivano, Bandini Chiara,
Bartolini Fulvio, Conficoni Claudio, Forlani Mauro,
Leonardi Roberto, Macrì Roberto, Malatesta Manlio,
Menchini Gian Luca, Morigi Alberto, Paglini Pier
Francesco, Poncetta Marco, Zampiga Andreuccio.
Commissione consiliare delle politiche e delle
comunicazioni sociali Fucchi Maurizio, Presidente;
Azzalin Ludovico, Bandini Chiara, Bartolini Fulvio,
Bianco Giuseppe, Bolognesi Cristiana, Casadio
Davide, Cavallari Mara, Cosmi Monia, Gagliardi
Giorgia, Garavini Valeria, Geminiani Luca,
Giuliani Valerio, Miani Valda, Monti Fabio, Morigi
Emanuela, Potenza Leonardo, Santandrea
Michela, Soglia Francesco, Tamburiello Michele,
Tesei Massimo, Trampetti Sandra, Vincenzi Angela.
Invitati permanenti Matteucci Massimo, Foschini Dario,
Macrì Roberto, Giordani Giorgio.
03.1.a
p.05 la Betoniera
Sandra e Grazia, però, non hanno avuto bisogno di fare applicare la nuova regola. L’elezione se la sono guadagnata
con le preferenze raccolte anche se sono le prime ad ammettere che certamente sul loro risultato ha inciso
anche il nuovo regolamento. Nei prossimi tre anni anche a loro spetterà l’onere e l’onore di portare in consiglio
la voce delle altre e degli altri colleghi. Per questo abbiamo voluto incontrarle, in questa veloce intervista “doppia”,
fra il serio e il faceto, per conoscerle più da vicino e capire un po’ meglio chi sono anche fuori dal lavoro.
03.2.b
• Nome Sandra Trampetti.
• Età 38.
• Stato civile Convivo.
• Figli 1, Irene di 17 mesi.
• Abito a Ravenna.
• Titolo di studio Laurea in scienze geologiche.
• Lingue Francese e inglese.
• In Cmc dal 2001.
• Socia dal 2006.
• Mansione Ufficio gare Italia.
• Esperienze fuori sede due missioni in Cina.
• Esperienze politiche precedenti No.
• Un problema da portare
all’attenzione del Consiglio
Asilo nido aziendale e trasparenza.
• La prima proposta che porterai in Consiglio
Per il momento sto ancora cercando
di capire.
• Le tue tre parole per Cmc
Responsabilità, merito, rapporti umani.
• Quote o non quote
Sì per la composizione delle liste, no per definire
gli eletti anche se capisco che un aiuto serva.
• La presenza di donne nel Consiglio
di Amministrazione è un valore aggiunto?
Si perché abbiamo diverse sensibilità e punti di vista.
• Mare o montagna Montagna.
• Un gelato alla Crema.
• Un Libro sul comodino Nessuno.
• Film da rivedere Romanzo criminale.
• Sport che pratichi Praticavo il nuoto.
• Sport che segui Calcio e motociclismo.
• Il social network che più usi Solo Skype per lavoro.
• Le vacanze di quest’anno
Montagna.
• Segno zodiacale Ariete.
• Descrivi l’altra in 3 parole Seria, professionale, simpatica.
• Cosa ti viene in mente se ti dico lavoro Dovere.
• E se dico responsabilità
Lavoro.
• Posso resistere a tutto ma non alle tentazioni.
La tua tentazione Pizza.
• Hai vinto 2 milioni di euro. Come li spendi?
Ringrazio e vado via per il mondo.
• Se doveste uscire insieme questa sera.
Cosa pensi che fareste? Andremo a mangiare una pizza.
• Un sogno nel cassetto ancora non realizzato
Un’esperienza di studio all’estero.
• Lanciate il vostro messaggio in bottiglia
Le persone sempre al centro.
• Si dice che le donne siano meno disponibili
ad assumersi responsabilità. Sei d’accordo?
Normalmente sì, ma è il retaggio di una cultura
che ci ha tenute ai margini per tanto tempo.
03.2.c
• Nome Grazia Benazzi.
• Età 48.
• Stato civile Sposata.
• Figli 1, Nicola di 22 anni.
• Abito a Russi.
• Titolo di studio Perito turistico.
• Lingue Francese e inglese.
• In Cmc dal 1982.
• Socia dal 1999.
• Mansione Ufficio gare estero.
• Esperienze fuori sede tantissime, in tutto il mondo.
• Esperienze politiche precedenti No.
• Un problema da portare
all’attenzione del Consiglio Ci sto pensando, so che
flessibilità degli orari e trasparenza sono problemi sentiti.
• La prima proposta che porterai in Consiglio Per prima
cosa devo imparare a lavorare nel consiglio, vorrei
intanto raccogliere idee e proposte da parte dei soci.
• Le tue tre parole per Cmc
Impegno, solidarietà, rispetto.
• Quote o non quote
Sì per la composizione delle liste, no per definire
gli eletti anche se capisco che un aiuto serva.
• La presenza di donne nel Consiglio
di Amministrazione è un valore aggiunto? Sì perché
la sensibilità delle donne davanti ai problemi è diversa
• Mare o montagna Tutte e due
• Un gelato al Pistacchio.
• Un Libro sul comodino Tantissimi, ora un giallo.
• Film da rivedere Il cacciatore e Fandango.
• Sport che pratichi Nessuno.
• Sport che segui Motociclismo.
• Il social network che più usi Solo Skype per lavoro.
• Le vacanze di quest’anno Se trovo una settimana
che coincida con le ferie di mio marito, Canada.
• Segno zodiacale Scorpione.
• Descrivi l’altra in 3 parole Simpatica, sicura, diretta.
• Cosa ti viene in mente se ti dico lavoro Impegno.
• E se dico responsabilità Il mio carattere, di ogni
cosa sento una responsabilità a volte eccessiva.
• Posso resistere a tutto ma non alle tentazioni.
La tua tentazione Dolci.
• Hai vinto 2 milioni di euro. Come li spendi? Non gioco
e non ci ho mai pensato. Forse una casa in campagna.
• Se doveste uscire insieme questa sera.
Cosa pensi che fareste? Andremo a mangiare una pizza.
• Un sogno nel cassetto ancora non realizzato
L’università (più che un sogno un rimpianto).
• Lanciate il vostro messaggio in bottiglia
Tutti dobbiamo partecipare.
• Si dice che le donne siano meno disponibili
ad assumersi responsabilità. Sei d’accordo? Sì, ci sono
i carichi di lavoro per la famiglia che ancora ricadono
per gran parte sulle donne, la fatica “doppia”
per affermarsi sul lavoro e una cultura che ancora pesa.
04.a
05.a
04
approfondimenti
di Paride Padovani
Progetto, condivido, controllo,
informo: Project Management
Prendendo spunto dall’intervista dell’Amministratore
Delegato, Dario Foschini, pubblicata nella scorsa
Betoniera col titolo “Si può fare meglio?”,
iniziamo una serie di approfondimenti sui sistemi
introdotti dalla nostra Alta Direzione in azienda.
In questo numero ci soffermiamo sul Project
Management, sul Sistema di Gestione Integrato
e sulla Gestione Documentale, progetti che Cmc ha
iniziato ad adottare presso alcune realtà aziendali.
Project Management
Il Project Management è un valido punto di riferimento,
metodologico e culturale, per dare risposte esaurienti
ed operative alla complessità. È un sistema gestionale
orientato ai risultati ed è uno strumento efficace
e tempestivo nel fornire i dati necessari alle attività
direzionali. Rendere l’organizzazione di commessa
metodologica, favorisce: il lavoro d’equipe;
la definizione e la pianificazione delle attività necessarie
per portare a compimento l’opera; l’allocazione
delle responsabilità; la definizione di tutti gli elementi
(quantità, computo metrico, risorse, tempo, ecc.), che
compongono l’opera o parte di essa (wbs); il controllo in
tempo reale, degli avanzamenti delle attività assegnate,
con conseguente miglioramento nella tempestività degli
interventi correttivi; la condivisione delle informazioni
in tempo reale; la codifica della documentazione
e un’archiviazione standardizzata; la facilità nella
reperibilità dei dati; l’intercambiabilità delle persone;
l’eventuale turn over meno traumatico. In alcune realtà,
più o meno complesse, si stima che l’utilizzo del sistema
di Project Management, possa avere un impatto
positivo, migliorando il margine del 2% - 3%.
Il Sistema Integrato di Gestione
È un sistema che punta ad integrare tra loro i software
in uso presso l’azienda, in modo da favorirne l’utilizzo
senza gravare nell’operatività della commessa e
riducendo il proliferare di dati ridondanti.
Lo sk di riferimento generico, sotto riportato, riporta
i principali software in uso in azienda, con indicate
le interazioni fatte o da farsi. Al centro del flusso viene
posto il sistema “Vision” che interagendo con gli altri
software è in grado di elaborare, preventivi di commessa
temporizzati per periodo, controllo degli avanzamenti
per item contrattuale, e/o opera e parti d’opera
(wbs), controllo dei costi con confronto tra costi
previsti e consuntivi, a parità di quantità eseguite,
e susseguente definizione della causa dello scostamento
(se prezzo o incidenza della risorsa).
In alcune commesse (Porto Empedocle 1 e 2) lo schema
di riferimento prevede l’uso di un’ulteriore procedura
“Ariamcento”. Anche in questo caso si sta lavorando
per ottimizzare l’integrazione con “Vision”.
In Africa Australe il software centrale di riferimento
“Vision” è sostituito da “Ccs Candy”, software in uso
nell’area da tempo per le gare e la preventivazione. Le
logiche di riferimento rimangono comunque le stesse.
Gestione documentale (Dms, document
management system)
È un sistema che serve ad organizzare la gestione
di documenti. Si tratta di organizzare una piattaforma
informatica di collaborazione tra tutti i partecipanti
alla singola commessa, in modo da definire, tramite
workflow, l’iter del documento, senza che questo
debba essere stampato e spedito, evitandone la perdita.
La documentazione viene a sua volta catalogata,
indicizzata ed archiviata, sempre all’interno
della piattaforma, favorendone la rintracciabilità.
In alcune realtà, più o meno complesse, si stima
che l’utilizzo del Dms, possa avere un impatto positivo
sui costi, migliorando il margine dello 0,5% - 1%.
Nei prossimi numeri affronteremo nello specifico
le funzioni dei singoli sistemi/software.
05
l’intervista
di M. C.
Il futuro è
già qui
04.a Paride Padovani.
05.a Lo scrittore
algerino Tahar Lamri.
L’ultimo rapporto della Caritas attesta a quasi 5
milioni il numero di immigrati presente nel nostro
Paese all’inizio del 2010. All’incirca 1 immigrato
ogni 12 residenti. I figli di immigrati iscritti
nelle scuole italiane si aggira attorno al 7,5% sulla
popolazione scolastica con punte che arrivano,
ad esempio in Emilia Romagna e anche a Ravenna,
al 13,5%. Di questi cambiamenti parliamo
con Tahar Lamri, scrittore ed intellettuale algerino
che dal 1986 vive a Ravenna dove, fra le altre cose,
è direttore artistico del Festival delle Culture.
Gli immigrati incidono per circa il 10% sul totale dei
lavoratori dipendenti con indici sempre più elevati nel
lavoro autonomo e imprenditoriale. Sono circa 400 mila
gli stranieri titolari d’impresa, il 3,5%. I dati evidenziano
come gli immigrati versino nelle casse dello Stato più di
quanto ricevano. Contribuiscono, infatti, alla produzione
del prodotto interno lordo per l’11,1%, pagano
7,5 miliardi di contributi previdenziali e dichiarano
al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi di euro.
Oltre un ottavo dei residenti stranieri è di seconda
generazione, per lo più bambini e ragazzi che parlano
la nostra lingua, crescono nelle nostre città,
frequentano le nostre scuole anche se, incredibile
a dirsi, continuano ad essere privi di cittadinanza.
Per un’azienda come Cmc, fortemente legata
al territorio d’origine ma presente in ogni parte del
mondo, il tema della multiculturalità fa oramai parte
della quotidianità. Ad ottobre del 2010, ad esempio,
i dipendenti Tcn (Third Country Nation, i lavoratori
cioè provenienti da paesi terzi rispetto all’Italia e alla
nazione dove Cmc sta portando avanti i suoi progetti)
erano ben 633 con 44 nazionalità diverse.
Insomma, quella della multiculturalità è una realtà
che ha già cambiato in profondità la nostra azienda
p.06 la Betoniera
05.b
05.c
e il nostro paese e della quale parliamo con Tahar
Lamri, scrittore e intellettuale nato ad Algeri nel 1958
che dal 1986 vive a Ravenna dove, fra le altre cose,
è direttore artistico del Festival delle Culture.
“Fa più rumore un albero che cade di una foresta
che cresce”- esordisce Tahar - In Italia il fenomeno
dell’immigrazione di massa è relativamente giovane.
La società multiculturale è un processo inarrestabile
ma ci vuole tempo e pazienza. Conoscersi e riconoscersi
non è una fatica che si fa in un giorno. La vera sfida
è quella di superare una visione ideologica
o strumentale. Occorre stare sui problemi, affrontarli
concretamente, gestire le contraddizioni che
quotidianamente si creano. Ravenna - ci tiene Tahar
a sottolinearlo - grazie al lavoro di tanti, è una realtà
avanzata anche se a volte facciamo fatica persino
noi a riconoscerlo. Penso, ad esempio, all’impegno
straordinario di decine di insegnanti dentro le scuole.
Lì c’è molto spesso l’Italia vera, quella che non affronta
il tema dell’immigrazione come un calcolo elettorale”.
Parliamo del Festival delle Culture. Giunto alla
sua V edizione il Festival è stato anche quest’anno
un grande successo. “Sì, ogni anno l’attenzione
verso il Festival cresce fra gli immigrati ma anche
fra gli italiani. Ci piace pensare che in questo modo
contribuiamo a fare di Ravenna una capitale del dialogo
e dell’intercultura. Il nostro punto di forza è la
partecipazione. Sono oltre 50 le realtà locali e nazionali
che contribuiscono al successo del Festival. Quest’anno
abbiamo deciso, e non poteva essere altrimenti,
di dedicare il Festival alle rivoluzioni democratiche
che stanno scuotendo il nord Africa e il medio oriente.
Mi piace poi ricordare la serata dedicata a Vittorio
Arrigoni (l’attivista per i diritti umani ucciso a Gaza nel
mese di aprile n.d.r.) e il premio che abbiamo assegnato
a Marco Martinelli di Ravenna Teatro e del Teatro
delle Albe per la sua instancabile attività interculturale”.
p.07 la Betoniera
Tu segui attentamente quanto sta succedendo
nel mondo arabo. Cosa ci puoi dire di quella
che è stata definita la “primavera araba”?
“Nessuno poteva sapere quando la rivolta sarebbe
esplosa ma le premesse per questa rivolta c’erano già
tutte e da tempo. Del resto, le rivolte nei paesi arabi non
sono certo una novità, basti pensare a quella algerina.
Ogni paese naturalmente sta affrontando questo
passaggio epocale a modo suo ma ci sono alcuni tratti
comuni. In Tunisia, in Egitto, in Palestina, in Marocco,
ma anche nello Yemen e nel Bahrein, i manifestanti
sono scesi in strada in modo assolutamente pacifico,
sventolando le rispettive bandiere nazionali.
In gran parte sono giovani che hanno studiato, donne,
esponenti della classe media. Quasi sempre la
mobilitazione è partita dal basso come in Tunisia dove
la scintilla l’ha data un giovane ambulante che si è dato
fuoco in segno di protesta. “Lui ha chiuso gli occhi e noi
li abbiamo aperti” si diceva in quei giorni nelle strade
di Tunisi. Ovunque internet e i social network sono stati
uno strumento (uno strumento, attenzione!) essenziale
per diffondere la protesta e per resistere alla repressione.
Così come fondamentale è il ruolo giocato dalla tv
araba, Al Jazeera. Qualcuno, strumentalmente,
in occidente ha agitato la paura dell’integralismo
religioso. Nulla di tutto questo. Quelle piazze
chiedevano e chiedono democrazia, libertà, giustizia,
lotta alla corruzione dello Stato e delle classi dirigenti.
Le orribili violenze del terrorismo integralista che per
oltre 10 anni hanno insanguinato l’Algeria con decine
di migliaia di morti, sono da quei giovani rifiutate”.
In Libia e in Siria le cose sono andate in maniera
diversa “La Libia è un paese dove non solo
la democrazia ma anche qualsiasi forma istituzionale
è stata cancellata dal 1977. Un paese nel quale
non esistono partiti, organizzazioni, perfino l’esercito
così come lo conosciamo noi. Eppure anche in Libia
inizialmente la protesta è partita in maniera non violenta
05.d
e pacifica. Ma le milizie governative qui hanno sparato
e Gheddafi, stupito da quanto stava succedendo,
non è stato capace di costruire una via d’uscita diversa
dalla guerra civile. Per quanto riguarda la Siria credo
sia impossibile oggi capire come potrà evolversi
la situazione. Siamo davanti ad una repressione feroce
e ad un grande ed ipocrita silenzio internazionale”.
05.b Nella foto un momento
del Festival delle Culture
dell’anno scorso in uno scatto
di Sirius-Hidri.
05.c Tahar Lamri.
05.d La locandina del Festival
Qualcuno ha tentato un azzardato paragone
tra quanto sta succedendo nei paesi arabi
e la protesta che cresce in alcuni paesi europei
come la Spagna o la Grecia. Tu che ne pensi?
“C’è una prima differenza sostanziale: in Europa
c’è una democrazia, senza dubbio non perfetta
ma consolidata. Nel vecchio continente stiamo pagando
il prezzo di una feroce offensiva neo liberista sulle classi
meno abbienti. I giovani, in particolare, assistono
sgomenti al salvataggio, per fare un esempio,
delle banche e alla contemporanea loro perdita
di ogni stabilità economica e sociale per il futuro.
Quello che mi pare unifichi queste proteste, ovviamente
diverse in ogni paese, è una forte domanda di
partecipazione, di futuro e di difesa del bene comune”.
Ti faccio un’ultima domanda. Nella nuova Giunta
comunale di Ravenna è stata chiamata una giovane
ragazza di origine marocchine, Ouidad Bakkali, alla
guida dell’assessorato alla cultura e alla pubblica
istruzione. Alcuni esponenti del centro destra
hanno paventato un pericolo per le nostre radici
storiche e culturali. Tu che ne pensi? “Ho trovato
queste polemiche davvero vergognose. Ouidad è una
giovane ragazza, italiana oltre che marocchina, cresciuta
nella nostra città. Verrà giudicata, come è giusto che
sia, per quello che saprà fare non certo per le sue origini.
Mi domando come mai nessuno abbia tirato fuori
discorsi così meschini quando assessora era Sefi Idem,
italiana e tedesca. Ma davvero i pregiudizi e
l’ignoranza hanno bisogno di tempo per essere vinti!”.
delle Culture 2011.
06
06.a
06.b
nuovi mercati
di Valeria Garavini
Cmc a bordo del metrò di Singapore
06.a-f Foto panoramiche
di Singapore scattate da Grazia
Benazzi durante le sue
numerose missioni nel Paese.
Dopo Cina, Malesia, Filippine, Taiwan e Laos,
Cmc approda in un nuovo mercato del Sud Est
Asiatico: Singapore. Il 4 luglio scorso, infatti, Cmc
ha firmato con Lta due contratti, per complessivi
250 milioni di euro, relativi alla costruzione dei
lotti 926 e 927 della metropolitana, che dovranno
essere completati nel 2017.
La Repubblica di Singapore è una città-stato caratterizzata
da una forte stabilità politica ed istituzionale e da
un altissimo livello di sviluppo socio-economico. Dotata
di infrastrutture modernissime (il porto commerciale
è uno dei più importanti al mondo), di una grande
produttività della forza lavoro e di un reddito
pro-capite tra i più alti al mondo, Singapore è uno
dei principali centri economici e finanziari a livello
internazionale, con un’economia tra le più avanzate,
specializzata in settori ad alto contenuto tecnologico.
Anche se Singapore è il secondo paese più densamente
popolato al mondo dopo il Principato di Monaco,
il governo locale prevede un incremento della
popolazione residente dagli attuali 5 milioni ai 6 milioni
nel medio periodo. Da qui la scelta di un ampliamento
della linea metropolitana esistente unitamente
a un’attenta pianificazione urbanistica per lo spazio
limitato del territorio.
La penetrazione di Cmc nel mercato di questo Paese è
iniziata nel 2002 con i primi contatti commerciali a cui è
seguita la partecipazione, per il committente Singapore
Powergrid, a due gare d’appalto per la costruzione del
Singapore Transmission Cable Tunnel. Successivamente,
tra il 2009 e il 2011, Cmc ha partecipato ad altre
gare, tutte lanciate dall’ente pubblico Land Transport
Authority (Lta) per diversi lotti della Mass Rapid Transit
(Mrt), la metropolitana di Singapore.
La Land Transport Authority è uno degli enti pubblici più
importanti di Singapore sia per ambito di competenza
che per volumi di investimenti; ulteriori progetti
sono già in avanzato stadio di preparazione e saranno
realizzati nel prossimo futuro.
Dopo i primi iniziali insuccessi, dovuti principalmente
alla competitività del mercato e soprattutto alla
concorrenza delle imprese locali e coreane, gli sforzi
di Cmc sono stati premiati con ben due aggiudicazioni
contemporaneamente.
Il 4 luglio scorso, infatti, Cmc ha firmato con Lta due
contratti, per complessivi 250 milioni di euro, relativi
alla costruzione dei lotti 926 e 927 della metropolitana,
che dovranno essere completati nel 2017.
Il primo lotto è costituito da 2.800 metri di linea
a doppia canna per una lunghezza totale di tunnel pari
a 5.600 metri. Il secondo lotto prevede la realizzazione
di 1.400 metri di linea, sempre a doppia canna, dunque
per una lunghezza complessiva di 2.800 metri. Ciascuno
dei due lotti prevede inoltre la costruzione di una
stazione posta a 23 metri sotto il piano di campagna.
I tunnel saranno scavati con sei Epb-Tbm (Earth Pressure
Balance - Tunnel Boring Machine), quattro delle quali
messe a disposizione dal committente.
La complessità del lavoro, oltre alla necessità di operare
contemporaneamente le sei macchine, deriva anche
dall’interfaccia con le attività di costruzione delle
stazioni e dalle interferenze con i lotti adiacenti in
costruzione nonché dal fatto di operare in un ambiente
altamente urbanizzato con limitazioni degli spazi
disponibili e notevoli vincoli ambientali e paesaggistici.
L’impegno organizzativo sarà considerevole in quanto
la mobilitazione è pressoché immediata.
Saranno oltre 300 le persone impegnate nell’esecuzione
06.c
06.d
06.e
06.f
p.08 la Betoniera
dei lavori, includendo le maestranze, i Tcn, gli espatriati
ed i lavoratori locali.
L’esperienza nei lavori in sotterraneo non manca
certamente a Cmc. Sono infatti più di 30 i progetti
completati nel corso degli anni in questo settore,
per una lunghezza complessiva di oltre 400 chilometri.
Di questi, 210 chilometri sono stati eseguiti con
Tunnel Boring Machine (Tbm) - a cui vanno aggiunti
49 chilometri circa di scavi in corso - operando
in condizioni geologiche diverse ed usando varie
tecnologie quali: doppio scudo, Epb, idroscudo.
Il primo contratto che ha richiesto l’applicazione
di questa tecnologia risale al 1983 e riguardava
un progetto piuttosto ambizioso di costruzione di
un collettore fognario ad Algeri. I lavori furono eseguiti
e completati con successo, nonostante le condizioni
particolarmente sfavorevoli dei terreni attraversati.
Particolarità della tecnologia di scavo con Tbm
è la capacità di avanzare a piena sezione installando
contemporaneamente un rivestimento, operando
nelle più svariate tipologie di terreni e rocce.
La velocità di avanzamento, che dipende sia dalle
caratteristiche della macchina utilizzata che
da quelle del materiale incontrato durante i vari tratti
dello scavo, si aggira in media sui 25-30 metri
giornalieri con punte di oltre 75 metri.
Il record di produzione giornaliero è stato raggiunto
da Cmc il 20 marzo 2001 nel cantiere di Taiyuan
in Cina, con 113.21 metri di scavo di galleria in roccia
con una Tbm Robbins doppio scudata.
Un augurio di buon lavoro a tutti i colleghi che saranno
da oggi in poi impegnati nella realizzazione di questa
importante opera che costituirà per la nostra cooperativa
un ottimo biglietto da visita per entrare a pieno titolo
in qualsiasi mercato nel settore delle metropolitane.
07.a
07.b
07.c
07
07.d
parlano
i protagonisti
di V. G.
Un cantiere per il futuro
07.a-b La diga del
Pequenos Libombos in tutta
la sua maestosità.
07.c Angelo Frattini stringe
la mano a Joaquim Alberto
Chissano, l’allora Presidente
della Repubblica del
Mozambico. Alla sua sinistra,
Franco Buzzi. Alla sua destra
Guerniero Saccomandi.
07.d Il francobollo emesso
Torna la rubrica dedicata ad alcuni dei “protagonisti
storici” della nostra cooperativa per raccogliere
le loro storie. Il protagonista di questo numero
può vantare una lunga permanenza in Cmc dove
entrò, giovanissimo, nel 1959 per occuparsi,
come assistente tecnico, dei lavori di costruzione
della raffineria di Milazzo in Sicilia.
A questo primo incarico ha fatto seguito una lunga
e brillante carriera, conclusa dopo quarant’anni,
nel 1999 quando decise di diventare un “giovane”
pensionato. Stiamo parlando del geometra Angelo
Frattini, direttore della Divisione Costruzioni
Estero dal 1991 fino al 1999.
il fondo del canale, incontrammo tanti trovanti la cui
rimozione risultò piuttosto complicata. Ricordo che
una volta a Singapore ho visto qualche cantiere della
metropolitana: dei veri e propri gioiellini! Tutto ordinato,
pulito, non una foglia fuori posto! Senza conoscere
alcunché del progetto penso di poter facilmente
identificare nella disponibilità di adeguato personale
tecnico una chiave per il successo dell’operazione.”
Lo incontro nella sua bellissima casa a Classe dove andrà
ad abitare, non appena completati i lavori, prima del
prossimo inverno. Un piccolo infortunio domestico lo sta
costringendo, da circa un mese, all’uso delle stampelle
per una gamba ingessata.
Prima di scoprire di quale cantiere preferisce parlare,
gli chiedo cosa ne pensa dei lavori che Cmc inizierà
a breve a Singapore per la costruzione di due lotti
della metropolitana.
“Perché a posteriori - continua - oggi possiamo dire che
la prima acquisizione in Mozambico è stata una mossa,
dal punto di vista strategico, assolutamente azzeccata.
Nonostante i rischi che abbiamo corso, nonostante
le difficoltà dei lavori, nonostante tutto, oggi non
possiamo fare altro che apprezzare la scelta di allora.
E la continuità della presenza di Cmc in Mozambico,
l’essersi estesi nei paesi limitrofi, Swaziland, Sud Africa,
Malawi, Lesotho e Angola per la realizzazione
di opere importanti, lo dimostra senz’altro.
“La gestione di sei treni di scavo Tbm/Epb in simultanea?
Davvero una bella sfida! - risponde senza esitazione.
Usammo una Tbm/Epb Herrenknecht in Egitto
per la costruzione del sifone El Salaam sotto il canale
di Suez. Certo, si tratta di macchine eccezionali per scavi
in terreni soffici o incoerenti però c’è dietro un treno di
scavo piuttosto complesso per la difficoltà di rimozione
dei detriti che viene fatta tramite pompaggio e che
all’esterno devono essere filtrati e vagliati per estrarre
la bentonite, che è riutilizzata. Il tutto moltiplicato per
sei macchine e in ambiente urbano con spazi ristretti di
manovra sarà piuttosto impegnativo. In Egitto avemmo
qualche problema quando nella parte più bassa, dove
la calotta del tunnel si trovava a circa 13/15 mt sotto
Ricordo di essere andato per la prima volta in Mozambico
nel luglio 1977 al seguito di una delegazione della Lega
delle Cooperative cui partecipava il Direttore di Cmc
Edgardo Ravaioli. Poche settimane dopo la conclusione
della missione in cui ci vennero mostrati i siti delle dighe
di Corumana e Pequenos Libombos, un giornale inglese
titolava “Italians get a bridgehead in Mozambique”
[Gli italiani guadagnano una testa di ponte in
Mozambico]. In termini di strategia militare una testa
di ponte è una bella premessa per un successo
ed in questo senso, il titolo quotato sopra, mi sembra
di una straordinaria pre-veggenza. Ci trovammo a
Maputo proprio nei giorni in cui lasciava il paese l’ultimo
contingente di portoghesi che non aveva accettato di
Poi apre il cassetto dei ricordi e, ancora senza
esitazione, mi dice che vorrebbe parlare dei lavori
in Mozambico, in particolare della costruzione
della diga del Pequenos Libombos.
dalla Repubblica del
Mozambico in occasione
dell’inaugurazione della diga.
p.09 la Betoniera
rimanere sotto il governo del Frelimo. La Cooperazione
Italiana che successivamente avrebbe finanziato
i lavori delle due dighe ha consentito ad imprese italiane
di occupare spazi lasciati liberi dai portoghesi.
La costruzione della diga è iniziata nel 1981 ed è stato
un bellissimo lavoro. L’instabilità politica che allora
affliggeva il Paese ci ha causato qualche difficoltà.
Il cantiere della diga sorgeva a circa 40 chilometri
dalla città di Maputo (la capitale del paese) e anche
se la strada era molto trafficata, perché era quella
che portava al confine con il Sud Africa, lungo quei
40 chilometri si è verificato più di un assalto da parte
della guerriglia locale. Fino a pochi anni fa si potevano
ancora vedere, lungo la strada, residui di auto
carbonizzate, conseguenza di quegli assalti. E anche
se era un po’ rischioso lavorare laggiù, devo dire
che abbiamo affrontato i rischi senza troppi timori,
con quel minimo di incoscienza necessaria per lavorare
in un Paese straniero a migliaia di chilometri da casa.
Abbiamo avuto solamente un episodio veramente
brutto, un colpo di mortaio all’interno del campo
fortunatamente senza conseguenze per le persone, che
ci ha costretto a sospendere i lavori per un breve periodo.
Abbiamo poi fatto un investimento assolutamente
prezioso acquistando un elicottero che serviva per gli
spostamenti del personale dall’aeroporto al cantiere,
riducendo notevolmente i rischi di attentati e dando al
personale la sicurezza della disponibilità di adeguati mezzi
di soccorso rapido in caso di incidente e ogni urgente
necessità. Anche l’impegno della polizia locale,
che conosceva bene le zone maggiormente prese
di mira ed i corridoi di passaggio, è stato indispensabile
per la nostra sicurezza. Forse, il fatto che si trattasse
di un’opera fondamentale per la città di Maputo
- che all’epoca dipendeva da fonti precarie per
l’approvvigionamento idrico della popolazione -
ha in qualche modo contribuito a proteggere il personale
e la diga stessa dagli attacchi della guerriglia locale.
Seguivo i lavori dalla sede ma ero spesso presente in
cantiere, sia perché era necessario farlo sia per il piacere
di partecipare direttamente. I cinquantadue viaggi
dall’Italia al Mozambico che ho fatto nei cinque anni
di vita del cantiere lo dimostrano!
La diga dei Pequenos Libombos era, per Cmc,
il primo importante lavoro di diga in terra. Al tempo
della acquisizione dei lavori si parlava di una vita tecnica
di 25-30 anni per questo tipo di diga per via
della quantità di solidi trasportati dalle acque
dei fiumi africani ma a tutt’oggi è ancora perfetta.
E lo dico con cognizione di causa: sono andato
a rivederla qualche anno fa durante un viaggio in Sud
Africa e sta ancora funzionando benissimo.
Oltre che sotto l’aspetto tecnico, si è trattato di
un lavoro stimolante anche da un altro punto di vista,
quello dell’adattamento ad un ambiente assolutamente
multiculturale. In cantiere lavoravano, oltre a noi italiani,
i francesi, portoghesi e brasiliani della Direzione Lavori.
Poi c’era la Trevi, che ha eseguito le iniezioni
della cortina impermeabile sulla roccia d’appoggio,
con personale asiatico. Infine tutto il personale locale
e anche parecchi cileni. Si lavorava moltissimo ma c’era
un’atmosfera che ricordo ancora con molto piacere.
Non mi dilungo sulle peculiarità tecniche della diga
08.1
08.1.a
perché ritengo che chi ci legge abbia dimestichezza con
lavori che comportano grandi movimenti terra e grandi
strutture in calcestruzzo di tipo industriale. Vorrei invece
evidenziare l’importanza dei rapporti personali nati
durante quegli anni. Abbiamo stretto una serie
di rapporti con tantissime persone che occupavano posti
chiave nella società mozambicana o che li hanno
occupati in seguito. Ricordo in particolare a titolo
di esempio un giovane ing. Roberto White, uno
dei rappresentanti del Cliente all’interno della Direzione
Lavori, che poi è diventato Ministro dei Lavori Pubblici.
Scriva anche, per favore, che va dato atto a Claudio
Conficoni di aver utilizzato i rapporti stretti allora
in maniera superba nel corso degli anni, portando agli
eccellenti risultati che sono sotto gli occhi di tutti e a quella
continuità di presenza che ancora oggi Cmc può vantare.
Questi rapporti furono tessuti anche partendo da cose
apparentemente banali. Allora c’erano difficoltà
per reperire il cibo, noi italiani avevamo tutte le risorse
che ci servivano, ma i mozambicani erano ancora
più poveri di adesso e noi cercavamo di aiutarli in ogni
modo possibile. Insomma ci siamo fatti volere bene
oltre che apprezzare per le nostre qualità di costruttori.
Ricordo anche che si era in competizione con la società
Condotte d’Acqua di Roma che a circa 70 chilometri
dal nostro cantiere costruiva la diga di Corumana.
La Committenza era la stessa ed un ingegnere,
che si occupava di entrambi i cantieri, ripeteva spesso:
“Voi avete molti meno mezzi ma i vostri girano molto
più velocemente!” dando così un segno di
apprezzamento della qualità della organizzazione
complessiva e della bravura del nostro personale
e non certo della abbondanza dei mezzi d’opera.
La chiusura più degna del mio breve ‘amarcord’ sui lavori
in Mozambico non può che essere un pensiero rivolto
all’Ing. Giordano Valpiani mio caro amico e predecessore
come direttore della Divisione Costruzioni Estero che svolse
un ruolo importante nella fase iniziale delle trattative
per la acquisizione dei lavori della diga di Pequenos
Libombos e che ci ha lasciati nel febbraio scorso.”
Naturalmente la buona reputazione di cui Cmc gode
non è solo merito dei rapporti che si costruiscono nel
tempo, ma anche soprattutto della serietà e correttezza
di base, dell’approccio aperto e franco del nostro
personale. La serietà e onestà dell’impresa alla lunga paga!
Gli chiedo poi se ha una foto preferita da pubblicare
su queste pagine. “Potete scegliere fra le cinquemila
foto che ho scattato durante i lavori, ero il fotografo
“ufficiale” del cantiere, e mi piaceva anche molto!”
Alla fine torna a parlare della metropolitana di
Singapore con gli auguri a tutto il personale che vi sarà
impegnato e soprattutto con una raccomandazione:
“Non prendete le cose sottogamba: partite bene!”
08.1.b
cooperazione
di M. C.
E se il futuro fosse cooperativo?
08.1.a Noreena Hertz,
economista di Cambridge.
08.1.b-c Giovanni Monti.
Noreena Hertz, economista di Cambridge di fama
internazionale, sostiene che la crisi globale
degli ultimi anni apra le porte ad una nuova
forma di capitalismo, quello che lei ha definito
il Coop Capitalism, con al centro i valori
di cooperazione, collaborazione, coordinamento,
comunità e comunicazione.
A sostegno della sua teoria la Herzt porta il fatto
che, in tempi di crisi, il modello cooperativo in tutto
il mondo sembra in grado di durare meglio e più
a lungo di altre imprese.
Anche l’assemblea provinciale di Legacoop, tenutasi
a Ravenna il 29 giugno scorso, si è interrogata sul tema
della cooperazione come forza per superare la crisi.
Giovanni Monti, il Presidente provinciale di Legacoop
Ravenna, è partito, nella sua analisi, dalla presentazione
delle cooperative associate.
“I dati dimostrano come, in un anno difficilissimo come
il 2010 - dice Monti - le cooperative ravennati sono
cresciute di numero (da 174 a 176), hanno aumentato
il numero dei soci (+1,4%), hanno aumentato il valore
della produzione (+9%) e hanno sostanzialmente
mantenuto i livelli occupazionali dell’anno precedente
(-1,7%). Da sottolineare che queste tendenze si sono
accompagnate ad un miglioramento dei risultati
della gestione e ad un rafforzamento patrimoniale.
Sul piano della gestione, infatti, le nostre cooperative
hanno incrementato del 10,9% il valore della
produzione per addetto, hanno ampliato del 42,6%
il margine operativo, hanno ridotto il saldo negativo
della gestione finanziaria (da 9,5 a 7 milioni di euro),
hanno triplicato il risultato netto di esercizio in termini
assoluti (da 10,6 a 31,8 milioni di euro) più che
raddoppiandolo in rapporto al valore della produzione
(da 0,4 all’1%). Sul piano patrimoniale - continua
il Presidente di Legacoop - questi andamenti della
gestione hanno contribuito al rafforzamento degli attivi
patrimoniale e ad un aumento della capitalizzazione.
Dai dati emerge, infatti, che le cooperative hanno
p.10 la Betoniera
incrementato il numero di soci prestatori (+0,4%)
e il valore complessivo del prestito dai soci (+1,1%),
hanno aumentato il capitale sociale (+12,2%), hanno
aumentato del 5,1% le riserve indivisibili e il patrimonio
netto, sia quello complessivo (+6,3%) sia quello
medio per ogni socio (+4,8%). Complessivamente,
dunque, senza dimenticare “debolezze” e situazioni
di seria difficoltà, la cooperazione ravennate ha dato
lavoro a migliaia di soci e dipendenti (oltre 13.000) ,
ha saputo raccogliere la fiducia crescente
di oltre 43.000 soci depositanti incrementando
il prestito sociale in una fase in cui il risparmio
delle famiglie tende a ridursi”. Fin qui i dati.
Ma torniamo alle teorie economiche della Hertz.
“La capacità di tenuta della cooperazione è nuovamente Giovanni Monti a parlare - è forse
il dato più conosciuto e condiviso, dimostrato
anche durante altre crisi economiche. Nei momenti
di difficoltà, infatti, le cooperative non reagiscono
delocalizzando e finanziarizzandosi ma valorizzando
il radicamento territoriale e la sostenibilità ambientale
e sociale. Nelle crisi le cooperative tutelano
il massimo lavoro possibile, cercano di mantenere,
anche a scapito di margini operativi più ristretti,
i livelli produttivi, si sforzano di trovare le soluzioni
organizzative e produttive più adeguate
per rispondere alle sfide nuove che ogni crisi pone”.
Ma tenere non è sufficiente perché le crisi pongono
sempre nuove sfide cui bisogna rispondere innovando,
investendo, guardando avanti. Ed è su questo
aspetto che si è sviluppata la tavola rotonda che
ha concluso l’assemblea provinciale di Legacoop.
A confrontarsi il prof. Lucio Poma dell’università
di Ferrara, Massimo D’Angelillo economista
della società Genesis di Bologna e il Presidente
nazionale di Legacoop, Giuliano Poletti.
La sintesi del confronto ancora nelle parole di Monti
“Dobbiamo passare tutti dal dire al fare, moltiplicando gli
sforzi progettuali e le collaborazioni a partire da 4 parole
“chiave”: impresa, lavoro, territorio e conoscenza”.
08.1.c
08.2
cooperazione
di M. C.
Una nuova Governance
per Legacoop Ravenna
08.2.a Nella foto, da sinistra:
Emiliano Galanti, Stefano
Patrizi, Elena Zannoni,
Enrico Laghi, Rudi Gatta.
Nel congresso di febbraio che lo aveva confermato
Presidente provinciale, Giovanni Monti era
stato chiaro: la costruzione di una nuova classe
dirigente per la cooperazione è una priorità
assoluta. L’elezione di Monti alla vice presidenza
di Coop Adriatica ha accelerato questo
processo di riorganizzazione.
Monti ha mantenuto comunque la presidenza
di Legacocop Ravenna e Lorenzo Cottignoli
la vice presidenza ma al loro fianco, dal 1° luglio,
c’è per la prima volta un direttore.
Si tratta di Valeriano Solaroli, da oltre 8 anni in Legacoop
e braccio destro di Monti. Solaroli seguirà anche la
programmazione, il settore delle costruzioni, i consorzi
artigiani, l’energia, le politiche per la casa e il turismo.
Attorno a lui un gruppo sperimentato di giovani
funzionari a partire da Elena Zannoni, nuova
responsabile dell’organizzazione, dello sviluppo,
dell’amministrazione e del bilancio nonchè del settore
industriale. L’area socio-sanitaria e il welfare,
fino ad oggi seguiti dalla Zannoni, sono passati
ad Emiliano Galanti che ha mantenuto anche
le deleghe alla comunicazione, alla cultura e ai media.
La new entry Enrico Laghi si occuperà di formazione,
innovazione, internazionalizzazione e della
promozione cooperativa.
Restano invariate le responsabilità di Rudy Gatta
(trasporti, facchinaggio, logistica, porto, ambiente,
ristorazione), Stefano Patrizi (settore agroalimentare,
pesca, consumo e distribuzione), Cosetta Selleghini
(progetti e bilancio sociale, servizio civile e pari
opportunità). Marco Aurelio Brandolini, Pierino
Liverani e Maria Farolfi saranno rispettivamente
referenti per le aree di Cervia, Faenza e Lugo.
“Sono orgoglioso e onorato di poter ricoprire questo
incarico - dice il neo direttore Valeriano Solaroli - farò
il possibile per tenere alto il livello di rappresentatività
e qualità che la Lega delle Cooperative di Ravenna
ha saputo in questi anni dimostrare ai suoi associati
e al nostro territorio”.
“Legacoop sta affrontando molto seriamente il tema
del ricambio generazionale - dice Elena Zannoni, 37 anni
non ancora compiuti - nel nostro codice etico abbiamo
scritto che è bene che i dirigenti del movimento
cooperativo a 65 anni lascino gli incarichi di massima
responsabilità e che in ogni cooperativa si costruiscano
percorsi che consentano il ricambio senza particolari
traumi. Possono esserci eccezioni, ma la regola deve
essere questa. Solo così possiamo salvaguardare
il principio dell’intergenerazionalità ed essere punto
di riferimento per i giovani che vogliono crescere
nel movimento cooperativo”.
importante ma che per Ravenna non è una novità.
“Come spesso accade la cooperazione ravennate ha
avuto un ruolo di laboratorio - ricorda Elena Zannoni perché la scelta delle tre centrali cooperative di trovare
una strategia unitaria qui risale agli anni ’90. Oggi
si tratta di un’esperienza consolidata e soprattutto
in alcuni settori - penso, ad esempio, a quello
sociale - si lavora già spalla a spalla in consorzi
unitari con collaborazioni e sinergie costanti”.
Con la nascita dell’Alleanza a livello nazionale
anche il coordinamento provinciale deve compiere
un passo in avanti.
“Tra i servizi che il Coordinamento può sviluppare c’è
il sostegno alla nascita di nuove cooperative, a partire
dalle esperienze già esistenti, come ad esempio “Fare
impresa” di Legacoop - è sempre Elena Zannoni a parlare
- Nell’ultimo anno, anche in conseguenza della crisi
economica, l’interesse dei giovani nel pensare ad una
propria impresa di forma cooperativa, è molto cresciuto”.
“È così - aggiunge Galanti - e in alcuni settori questo
interesse è molto accentuato. Penso alla cooperazione
di comunità come risposta ai nuovi bisogni di servizi
dei cittadini o alle cooperative di liberi professionisti,
dalla sanità al welfare alle professioni”.
“E poi c’è il grande tema - si inserisce Elena della cooperazione come risposta alle crisi aziendali
dove i dipendenti possono, riunendosi in impresa,
dare continuità alla propria attività lavorativa.”
Insomma, un percorso ricco e stimolante “Per arrivare,
senza impazienza ma quanto prima - come ha
sottolineato Giovanni Monti in conclusione della relazione
all’ultima assemblea provinciale di Legacoop - ad un’unica
grande centrale cooperativa nazionale e locale”.
08.3
cooperazione
di M. C.
Costituito
AltoAdriatico.Coop
“Nessuna demagogia né giovanilismo - Emiliano
Galanti, altro poco più che trentenne, ci tiene a
precisarlo - Quello che stiamo costruendo è un processo
guidato, senza fughe in avanti. I dirigenti di un’impresa
non si improvvisano. L’associazione regionale
“Generazioni”, che raccoglie i cooperatori under 40,
è stata molto utile in questo percorso e oggi
nella nostra provincia abbiamo una buona percentuale
di giovani in tutti gli organismi. Stiamo costruendo
un coordinamento di “Generazioni” anche a Ravenna
per continuare questo percorso virtuoso”.
Si è costituito AltoAdriatico.Coop,
il coordinamento dell’Alto Adriatico formato
dai Settori Servizi di Legacoop Veneto, Friuli
Venezia Giulia e Ravenna, con la partecipazione
di Legacoop Servizi Emilia Romagna.
Una delle sfide più importanti che nei prossimi anni
questo nuovo gruppo dirigente dovrà affrontare è quella
della nuova alleanza fra le tre centrali cooperative,
Legacoop, Agci e Confcooperative. A gennaio
è stata costituita a Roma l’Alleanza delle cooperative
italiane con l’obiettivo di rafforzare il movimento
e di renderne più efficaci le strategie. Un passo
AltoAdriatico.Coop dalle prossime settimane darà avvio
alla realizzazione di un progetto e di un’analisi strategica
di posizionamento e sviluppo da presentare entro
l’anno alle associate e alle istituzioni.
p.11 la Betoniera
08.2.a
L’obiettivo della nuova struttura operativa è creare
le condizioni perché le cooperative del sistema
Legacoop che operano nel settore portuale possano
trovare forme di collaborazione e sinergia,
valorizzando le loro professionalità ed esperienze.
La direzione del coordinamento sarà gestita a turno
dai responsabili di settore delle strutture Legacoop
territoriali coinvolte: il primo coordinatore è Rudy
Gatta, responsabile Porto di Legacoop Ravenna.
«La dimensione della competizione globale commenta Rudy Gatta - impone a tutti i territori
di allearsi e trovare nuove forme di strategia
di sviluppo comune.
Dopo la nascita di Napa (North Adriatic Ports
Association, creata nel 2010), da noi accolta
con favore, abbiamo avviato una riflessione
e un confronto interno che ha portato alla
costituzione di questa alleanza interna a Legacoop.
Al centro del nostro lavoro ci sarà la messa in rete
delle nostre cooperative associate in una dimensione
interregionale: un network che dovrà svilupparsi
sempre più e diventare uno strumento di crescita per
gli investitori, per chi offre servizi e per chi li utilizza».
09.a
09.c
09.d
09.e
09.b
09
gruppo cmc
di V. G.
Una nuova nata in casa Acmar e Cmc:
la società Acr srl
09.a Ares Frassinetti,
vice presidente di Acr.
09.b Giorgio Tani, direttore
generale di Acmar
e consigliere di Acr.
Operativa dal primo luglio, la società Acr srl
nasce dalla collaborazione di Cmc, attraverso
la sua controllata Sic, ed Acmar per la produzione
e commercializzazione di calcestruzzi preconfezionati
e conglomerati bituminosi e svolgerà la propria
attività attraverso gli impianti esistenti di Ravenna
e Santarcangelo di Romagna.
notevolmente i lavori di posa di asfalti operando
attualmente con tre squadre di posa complete.
Gli impianti di Acr potranno soddisfare queste
richieste con i propri impianti di Ravenna
e di Santarcangelo. Il sodalizio consente quindi
sia di aumentare la produzione degli impianti
che di soddisfare le necessità di Cmc e di Acmar.”
Abbiamo incontrato il direttore generale di Acr,
Enrico Petelio, il vice presidente Ares Frassineti
e Giorgio Tani - direttore generale di Acmar che, insieme al direttore generale di Cmc Roberto
Macrì, siede nel Consiglio di Amministrazione
della neonata società di cui è stato nominato
presidente Fulvio Bartolini.
Inizialmente Acr occuperà circa 30 persone
che opereranno nell’ambito dell’area romagnola.
Quali sono le prospettive della società
in termini di occupazione e di fatturato?
09.c Enrico Petelio, direttore
generale di Acr.
09.d Fulvio Bartolini,
presidente di Acr.
09.e Roberto Macrì,
direttore generale di Cmc
e consigliere di Acr.
09.f Il marchio
della nuova società.
Il 2011 è un anno importante per Acmar e Cmc
che festeggiano rispettivamente il 60° e 110°
anniversario dalla loro fondazione. Dal sodalizio
fra le due storiche cooperative ravennati nasce
oggi una nuova società, quali sono i motivi
che hanno portato a questa scelta?
“È indubbio che le nostre cooperative hanno fatto
parecchia strada - ci dice Giorgio Tani - dal momento
che quest’anno ricorrono per entrambe due anniversari
importanti. Gli orientamenti commerciali delle nostre
società si sono radicati in maniera diversa nel corso
degli anni: mentre da un lato Acmar si è rivolta
prevalentemente al territorio locale, le dimensioni
di Cmc l’hanno portata, più di trent’anni fa,
verso la scelta dell’internazionalizzazione.
Reputo la nascita di Acr molto interessante sotto
il profilo imprenditoriale. La nuova società non nasce
infatti per sopperire a carenze di una delle parti,
ossia per problemi oggettivi, bensì dall’unione
di due forze per ottimizzare le rispettive attività
sia dal punto di vista produttivo che qualitativo.
Da parte nostra teniamo in notevole considerazione
il riavvicinamento societario e operativo con Cmc
che ha preso avvio nel corso degli ultimi anni.
Sinergie importanti che valuto molto positivamente.”
“Localmente - sottolinea Enrico Petelio - sia Cmc che
Acmar necessitano per i loro cantieri di calcestruzzo.
Oltre a ciò Acmar, nel corso degli anni, ha potenziato
p.12 la Betoniera
“Il raggio di azione delle attività di Acr - risponde Enrico
Petelio - è, per le tipologie dei materiali prodotti, legato
alla ubicazione degli impianti. Il fatturato annuo previsto
inizialmente si aggira sui dieci, undici milioni di euro.
Con il potenziamento degli impianti stimiamo
un aumento nella produzione di conglomerati
bituminosi pari al 50-60% iniziale per poi aumentare
gradualmente, nell’arco di due o tre anni, fino
a raddoppiare la produzione. Oltre al conseguente
aumento di fatturato è auspicabile un aumento
in termini di occupazione, sia diretta sia dell’indotto.”
“L’aspetto occupazionale - aggiunge Ares Frassineti
- è importante e le capacità di sviluppo delle attuali
squadre di posa dei conglomerati sono interessanti.
Ampliando il proprio raggio di azione, attraverso il
potenziamento degli impianti, le prospettive di Acr sono
molto buone. L’aumento della produzione, quindi del
fatturato, passa attraverso l’aumento del personale.”
Tra gli obiettivi di Acr srl vi è quello della
delocalizzazione dell’attuale comparto
produttivo di Ravenna in un’altra area più
funzionale che renderà possibile l’impiego
di macchinari all’avanguardia per efficienza
produttiva e risparmio energetico.
Qualche considerazione in proposito?
“Mentre il primo obiettivo della nascita di Acr è
di condividere gli aspetti di solidità di Acmar e Cmc ricorda Giorgio Tani - il secondo obiettivo è quello
di delocalizzare gli impianti. A monte ci sarà
naturalmente lo studio, avendo tutti ben chiare
le difficoltà del momento, per la fattibilità
dell’operazione che ci auguriamo di portare
a termine in tempi brevi. Ad Acmar - conclude
- piace iniziare i progetti e portarli a termine.”
“L’attività industriale non è più coerente con l’area
su cui sorgono gli impianti - aggiunge Enrico Petelio
- e delocalizzare consentirà di cambiare il livello
qualitativo e quantitativo delle attività svolte
dalla società. Gli impianti di “nuova generazione”
che verranno installati nella nuova area di produzione,
saranno tecnologicamente più avanzati degli attuali e,
a parità di produzione, si avrà un notevole risparmio
energetico soprattutto per quanto riguarda il consumo
del combustibile utilizzato per essiccare gli inerti”.
L’incontro è terminato e Giorgio Tani con Ares Frassineti
ci salutano facendoci i complimenti per il nostro giornale
che, ci dicono, trovano interessante e accattivante per
la nuova grafica e che leggono sempre molto volentieri.
Piccolo glossario per i “non” addetti ai lavori
Il conglomerato bituminoso è un conglomerato
artificiale costituito da una miscela di aggregati
(materiali rocciosi di diversa granulometria quali filler,
sabbia e pietrisco) e un legante di tipo bituminoso.
Viene utilizzato di norma per la realizzazione delle
superfici carrabili (strade, piste di atterraggio, ecc.).
Il calcestruzzo preconfezionato è un conglomerato
cementizio costituito da una miscela di aggregati
(materiali rocciosi di diversa granulometria
quali filler, sabbia e pietrisco) e un legante di tipo
cementizio. Viene utilizzato per qualsiasi
realizzazione in campo civile e infrastrutturale.
09.f
10.a
10.b
10.c
10.d
10
10.e
progetti
di Paolo Polignone
Cmc presenta il nuovo progetto
per la logistica portuale
10.a-d Rendering del progetto.
10.e-f Paolo Polignone, della
Direzione Sviluppo di Cmc.
La nuova piastra logistica di Ravenna rappresenta
una delle principali opportunità territoriali per
lo sviluppo del porto, settore vitale dell’economia
della città. Si tratta di un ambito territoriale di circa
170 ettari posto tra Porto Fuori e l’attuale Terminal
container, da attuarsi attraverso quattro comparti
utilizzando autonomi piani particolareggiati
(Pua - Piano urbanistico attuativo).
Cmc ha depositato, lo scorso 1 giugno, il progetto sul
proprio comparto (comparto 3) che si svilupperà su un
terreno di circa 60 ettari - di cui 57 di proprietà della
Cooperativa; si potranno sviluppare circa 155.000 metri
quadrati di superficie edificabile con destinazione
prevalentemente logistica prevedendo un investimento
complessivo di circa 100 milioni di euro.
Il percorso è stato lungo, difficile... e non ancora concluso.
Un po’ di storia. Più volte è stato confermato il ruolo
strategico del porto di Ravenna indicando lo snodo
intermodale tra le opere prioritarie e di preminente
interesse strategico. L’Accordo Quadro Governo-Regione
ha indicato sia la necessità del potenziamento
infrastrutturale sia la realizzazione di adeguati distripark
ossia insediamenti logistici intermodali funzionali.
Il Piano nazionale della Logistica evidenzia, inoltre,
la necessità di incrementare le strutture retro portuali;
infatti, diventa sempre più pressante l’esigenza di
liberare spazi in prossimità delle banchine, individuando
aree nelle immediate vicinanze su cui sviluppare
funzioni connesse al trasporto, alla movimentazione
ed alla lavorazione delle merci.
Ravenna risponde in pieno, per conformazione geografica
e territoriale, a tali requisiti. Infatti molti studi hanno
indicato Ravenna quale unico porto dell’Adriatico
con disponibilità di aree retro portuali adeguate. Di
conseguenza l’amministrazione comunale, per mezzo di
strumenti urbanistici quali il Piano Strutturale Comunale
(Psc) ed il Piano Operativo Comunale (Poc) - approvato a
fine febbraio - ha ampliato l’offerta del territorio ravennate
per aree a prevalente destinazione logistica portuale.
Il progetto Cmc si pone prioritariamente questi obiettivi:
p.13 la Betoniera
• la localizzazione delle attività oggi presenti in Darsena
di città (Sic e centro operativo) in posizione appropriata
e con minor impatto possibile;
• la localizzazione di aree per una o più piattaforme
logistiche in conseguenza delle richieste del mercato;
• uno schema di accessibilità semplice e funzionale;
• un’attenta verifica della sostenibilità ambientale.
• lo sviluppo e la riqualificazione della darsena di città,
possibile grazie alla delocalizzazione delle attività di Cmc.
Il progetto, da svilupparsi in più fasi, prevede
le seguenti funzioni:
• Produttivo: 22.000 mq.
• Logistica: 123.000 mq.
• Terziario, commerciale: 4.000 mq.
• Ricettivo: 6.000 mq.
Fasi di sviluppo La prima fase, che si svilupperà nella
parte nord, prevede la delocalizzazione delle attività
di Cmc, oggi presenti in darsena di città, e rappresenta
indubbiamente l’intervento più urgente, necessario
a risolvere una significativa criticità per l’ambito urbano.
La seconda fase, comprende l’area logistica ed il polo dei
servizi (terziario, commerciale, ricettivo) con le relative
dotazioni di standard. I tempi di attivazione di questa
fase saranno comunque dettati dal mercato, influenzato
sia dalla situazione economica internazionale sia dallo
sviluppo del porto di Ravenna e dalla capacità di attrarre
nuovi traffici integrando le attività classiche di deposito
e stoccaggio con attività più remunerative quali la
manipolazione e /o trasformazioni delle merci. Tali nuovi
traffici potranno essere attratti se il porto si doterà
di nuove banchine, di fondali più profondi, di moderne
attrezzature per il celere carico e scarico delle merci
nonché di adeguata ed efficiente rete di trasporto.
La terza fase, a sud, completerà l’offerta logistica
ed artigianale.
Timing L’inizio dei lavori della prima fase è
sensibilmente influenzato dall’incertezza dell’iter
approvativo e dalla necessità di condividere onerose
criticità infrastrutturali con i proprietari di tutti
i comparti. Da una stima di massima si può ipotizzare
l’avvio dei lavori dai 12 a 18 mesi a cui vanno
sommati i tempi di realizzazione del nuovo impianto
Sic e del centro operativo; pertanto lo spostamento
delle attività dovrebbe avvenire entro il 2013.
Cmc ha iniziato le attività di progettazione del Pua già
dallo scorso anno, tuttavia solo con l’approvazione
del Poc (21 febbraio 2011) è stato possibile procedere
nel merito della fattibilità tecnica del progetto in quanto
tale strumento ha definito i comparti, le proprietà, le
funzioni e gli indici edificatori. Di conseguenza sono stati
coinvolti tutti i proprietari inclusi nel nostro comparto,
molti dei quali non hanno manifestato la volontà di
aderire al progetto mentre altri non hanno preso
posizione restando in attesa degli eventi. Il progetto,
pertanto, ha dovuto riflettere le diverse posizioni
dei proprietari e definire i conseguenti parametri tecnici.
Ad oggi le proprietà ancora potenzialmente interessate
allo sviluppo sono solo 3 su 18.
Conclusione Il nuovo progetto Cmc darà un notevole
impulso allo sviluppo dell’area darsena di proprietà
della nostra cooperativa e permetterà un notevole
potenziamento delle attività Sic e della nuova società
Acr (vedi articolo precedente n.d.r.).
Inoltre, quando la situazione economica internazionale
ritornerà ai livelli di sviluppo ante crisi, sarà possibile
ottenere interessanti ritorni economici dall’attività
di sviluppo e vendita della piastra logistica.
10.f
11
11.a
12
cantiere del mese
di Mauro Forlani
brevi dai cantieri
“Residenze i Giardini”
a Madonnina di Cesenatico
Proseguono a pieno ritmo i lavori di realizzazione
delle unità immobiliari del Piano Particolareggiato
PP 23 Madonnina. Dopo la consegna dei primi
16 appartamenti (lotto 1) è iniziata la costruzione
di ulteriori 38 unità abitative suddivise nei lotti
2 e 5, rispettivamente di 8 e 30 appartamenti.
Il contratto di appalto sottoscritto da Cmc prevede
lavori per un importo complessivo di 9.700.000
euro, di cui a oggi la realizzazione dei primi tre lotti
ammonta a 6.800.000 euro circa, senza considerare
il valore delle opere di urbanizzazione per 1.750.000
euro, già realizzate per il 70% circa: fognature
acque bianche e nere, opere di invarianza idraulica,
rete idrica, gas, enel, telefonica, parte delle strade
e del verde pubblico attrezzato (porzione delle aree
funzionali al lotto 1 completato).
Il progetto, curato da Polistudio Aes di Riccione,
propone tipologie abitative di diverso taglio, alcune
dotate di ampi spazi verdi pertinenziali, anche con
accesso indipendente, tutte con garage (anche doppio)
al piano interrato. Le finiture e gli spazi sono stati
progettati in modo tale da offrire la possibilità
di adattare, nei limiti delle esigenze tecnico-costruttive,
ogni singolo alloggio in funzione delle necessità
di chi compra casa. Per valorizzare ulteriormente
questo aspetto la Società Gruppo Immobiliare Srl
ha iniziato da pochi mesi la collaborazione con
Brevi
dai cantieri
un valente interior designer che, grazie alla consolidata
professionalità rappresenta un “valore aggiunto”
individuando soluzioni progettuali (alcune delle quali
già realizzate) che danno vita agli spazi architettonici
soddisfacendo le diverse esigenze degli acquirenti.
11.a Mauro Forlani, della
La fine dei lavori del primo lotto è stata l’occasione
per organizzare il cosiddetto “open day”, attraverso
il quale si è voluto non solo promuovere quanto
realizzato e in corso di costruzione, ma anche
individuare un mezzo idoneo per presentare l’intero
progetto: che cosa verrà realizzato, come lo sarà e,
soprattutto, quale diventerà l’aspetto del nuovo
quartiere. L’iniziativa “Residenze I Giardini” non
solo come operazione immobiliare quindi, ma come
esempio di riqualificazione di un intero quartiere.
12.a-b Il porto turistico
Con l’ausilio di una nuova campagna di comunicazione
e marketing, curata dalla Mpr di Faenza, l’evento,
che si è svolto il 18 giugno scorso, è stato accolto
molto favorevolmente dal pubblico, anche oltre
le aspettative. Tanti i visitatori che, ininterrottamente
dalle 17 alle 20 e oltre, hanno “toccato con mano”
gli interni, le finiture, i particolari costruttivi
e gli arredi allestiti per l’occasione.
12.i.l.n Inaugurazione
Particolarmente apprezzata anche la disponibilità degli
organizzatori - accompagnatori, la cura e l’impegno
dimostrato dai tecnici e dal personale di cantiere presenti.
11.b
Cantiere aperto a Marina di Pisa
Direzione Sviluppo di Cmc.
11.b-d ”Residenze i Giardini”
di Cesenatico.
di Marina di Pisa.
12.c-d.m Il tramway di Algeri.
12.e-f Il ponte ciclopedonale
di Cervia.
12.g-h Gli Attici di Contrada
Cappuccini.
del Terminal Crociere
di Porto Corsini.
Ad un anno esatto dall’inizio delle attività per la
costruzione del nuovo porto turistico di Marina di Pisa,
Cmc ha aperto il cantiere per mostrare alle autorità
locali lo stato di avanzamento dei lavori. Alla visita di
mercoledì 1 giugno hanno partecipato il sindaco di Pisa
Marco Filippeschi, il vice sindaco Paolo Ghezzi, gli
assessori ai lavori pubblici e al turismo ed altre autorità
locali. Erano presenti per noi Massimo Matteucci,
Giorgio Calderoni e il direttore del cantiere Federico
Verzè. “Dopo un anno stiamo andando col vento
in poppa” sono state le parole di Paolo Sammarco,
progettista e ora direttore dei lavori. “La prossima estate
ci saranno le prime barche in acqua” ha dichiarato
invece Stefano Bottai presidente e amministratore
delegato del nostro committente, la società Boccadarno
Porto di Pisa. Nel cantiere è attualmente impegnata
una squadra di 70 persone tra personale diretto
e subappaltatori. 6 escavatori meccanici, 20 camion,
2 autogru da 40 tonnellate, 2 ruspe e 3 sollevatori
telescopici sono i mezzi in azione.
Varo delle travi a Sigonella
Il 15 giugno scorso è stato eseguito il primo varo delle
travi che faranno parte del tetto dei nuovi hangar che
la Cmc sta costruendo presso la base militare americana
di Sigonella. La trave era lunga circa 50 metri e pesava
12.b
12.c
11.c
11.d
p.14 la Betoniera
12.a
12.d
12.e
12.f
quasi 65 tonnellate, per il sollevamento sono state
usate due gru da 120 e 200 tonnellate di portata.
Le dimensioni di questa trave sono state studiate
per consentire al Committente di usufruire di un hangar
con una apertura disponibile maggiore di 50 metri
senza pilastri di sostegno. Nonostante le difficoltà
del varo tutto si è svolto nel migliore dei modi
rispettando le procedure e le norme di sicurezza.
Inaugurato un ponte ciclopedonale a Cervia
Festa per l’inaugurazione della nuova pista ciclabile
sul porto di Cervia, occasione per un brindisi tra i nostri
responsabili di cantiere e l’amministrazione comunale,
rappresentata dal sindaco Zoffoli, l’assessore ai Lavori
Pubblici Grandu e l’ingegnere capo dei Lavori
Pubblici Bonafede. Il ponte in carpenteria metallica
è stato realizzato in Ged, la società di prefabbricazione
del Gruppo Cmc. La tecnologia adottata (Cor-ten)
è stata dettata da scelte estetiche per l’utilizzo
del ferro invecchiato; è lungo 21 metri e largo 4,2,
con il punto più elevato che si restringe a 3,2.
Il camminamento verrà completato con doghe
di legno. Il lavoro è stato eseguito in 2 mesi.
Gli Attici di Contrada Cappuccini a Faenza
Nell’ambito della costruzione di nuovi appartamenti
in Via Portisano 49 a Faenza, zona Monte, Cmc ha
12.n
p.15 la Betoniera
12.g
12.h
realizzato 6 attici di prestigio con ampio terrazzo e
logge che affacciano sul paesaggio collinare circostante.
Tipologie uniche nel territorio, Gli Attici hanno
una superficie commerciale di circa 280 mq di cui 55 mq
fra logge e terrazzi. I soffitti hanno travi a vista in rovere
sbiancato mentre le travi di rivestimento dei terrazzi
e delle logge sono in legno rovere naturale; pavimenti
in legno e infissi in legno lamellare di abete. Gli spazi
interni sono suddivisi in vano cucina, soggiorno,
3 stanze da letto di cui una con bagno en suite
e cabina armadio oltre a 2 bagni, lavanderia, ripostiglio.
Grandi spazi, qualità dei materiali, finiture di pregio
in un contesto di vera tranquillità per vivere fuori e
dentro il comfort di un ambiente esclusivo. Per tutto
il mese di luglio si sono svolte visite open con grande
interesse da parte di potenziali clienti. Si può telefonare
allo 0546 21668 o visitare il sito contradacappuccini.it
per informazioni su interessanti offerte di vendita
proposte per tutta l’estate 2011.
Inaugurazione ufficiale del Terminal Crociere
a Porto Corsini, Ravenna
Lunedì 20 giugno c’è stata l’inaugurazione ufficiale del
terminal crociere di Porto Corsini con l’arrivo di due
regine del mare la Voyager of the Seas e la Brillance of
the Seas, ammiraglie della Royal Caribbean. Si tratta di
navi di oltre 300 metri, capaci di trasportare
rispettivamente 3.500 e 2.500 passeggeri.
12.i
12.l
Alla cerimonia sono intervenute numerose autorità,
dal presidente della Regione Vasco Errani al presidente
della Provincia Claudio Casadio, dal sindaco di Ravenna
a quelli di Bologna, Ferrara, Forlì, Cervia, Cesena,
Faenza, Lugo e Maranello. Costruito da Cmc e
finanziato dall’Autorità Portuale di Ravenna, il terminal è
ora gestito dalla società Rtp che vede tra i suoi soci Royal
Caribbean, Aeroporto Marconi di Bologna, Venezia
Terminal Passeggeri, Società Bassani di Venezia e Camera
di Commercio di Ravenna. Alla fine del 2011 saranno
162mila i crocieristi che avranno fatto tappa a Ravenna e
56mila membri di equipaggio, con punte di 24mila turisti
a fine giugno, 27mila in agosto, 23mila in settembre.
I ponti di Algeri
Direttamente dall’Algeria sono arrivate, dal progettista
Systra, le congratulazioni a Cmc e a Ged per l’ottimo
lavoro svolto nella costruzione dei ponti metallici
realizzati per il passaggio della linea tranviaria est della
città di Algeri. I lavori, per un valore di circa 23 milioni
di euro, erano stati appaltati a Cmc dalla Alstom Algérie
Spa. L’opera è stata finanziata dal governo algerino.
La carpenteria metallica di entrambi i ponti, che
oltrepassano un tratto di autostrada in esercizio, è stata
fornita dalla Ged. I lavori sono terminati in anticipo
rispetto ai tempi contrattualmente previsti ed i ponti
saranno collaudati e quindi aperti al traffico ferroviario
dopo la posa dell’armamento che è a cura di Alstom.
12.m
12.2
12.2.a
12.2.b
12.2.c
brevi dai cantieri
di Federico Blanc
Laos: terra del milione di elefanti
12.2.a Federico Blanc.
12.2.b-q Luoghi e persone
Ed è forse proprio immedesimandoci
nei nobili pachidermi laotiani che siamo tornati
in questo paese!
forma: una diga ed una centrale idroelettrica
che forniranno energia, luce e forse un po’ di benessere
alle semplici ed oneste genti laotiane.
Testa bassa, passo sicuro, spalle forti e sprezzanti.
Tra alberi secolari, cascate, crinali, insetti e serpenti
il nostro percorso si inerpica sull’ultima collina
prima della meta e del meritato riposo. Dopo mesi
di incedere sicuro e costante, guidati dall’esperienza
centenaria, dall’istinto e dalla voglia di arrivare,
una nuova tappa pare raggiunta ed una sosta,
se pur breve, per prendere fiato e guardarsi alle spalle
sembra quasi dovuta.
La diga in Rcc sul fiume Nam Gnouang si presenta
fiera ed ambiziosa sui suoi 70 metri di altezza e 500
metri di estensione in cresta.
Ma mentre ancora cresce e prende forma è arrivato
il momento per lei di iniziare a “lavorare”.
Il giorno 6 del mese di luglio 2011 si è chiusa
la massiccia paratia del “Bottom Outlet” ed è così
ufficialmente iniziato l’invaso del bacino di raccolta.
della terra degli elefanti.
Dopo 15 anni di assenza, noi “muratori e cementisti”,
siamo tornati in questo paese bello ed ospitale,
ma fiero e pericoloso.
Privi di riferimenti o capisaldi, se non quelli dell’esperienza
e della tenacia, abbiamo installato ed avviato
un nuovo cantiere impostando una organizzazione
che, destreggiandosi tra novità, imprevisti, budget
e scadenze, sta ora guidando la complessa macchina
da costruzione indirizzandola verso il raggiungimento
degli obiettivi contrattuali ed aziendali prefissati.
Mentre leggiamo queste poche righe, sulle montagne
austere e introverse del Laos una nuova opera prende
12.2.d
12.2.l
p.16 la Betoniera
12.2.e
Si tratta della prima delicata fase dell’invaso che
cercheremo di mantenere ininterrotto fino
a completamento. Questo significa che il livello
dell’acqua salirà gradualmente in parallelo con
i lavori di completamento della diga che dovranno
garantire altre tre fasi intermedie.
L’obiettivo conseguito non solo rappresenta
un’importante pietra miliare contrattuale
raggiunta con anticipo ma anche un momento
di orgoglio e soddisfazione per tutti noi.
Un traguardo intermedio questo, che sopraggiunge
proprio nel momento in cui bisogna ancora di più
lavorare uniti e stringere i denti.
12.2.f
12.2.g
Sono gli ultimi mesi (i tempi contrattuali scadranno
a febbraio 2012) e sebbene programmi ed esperienza
lascino ben sperare, bisogna ora fare i conti con
la natura e le sue forze.
La stagione delle piogge è tornata!
Non ha avvisato prima, non ha bussato ed atteso
che le venisse aperta la porta, ma la ha sfondata
prepotentemente presentandosi con una piena
più che cinquantenaria.
Una settimana di acqua continua, dal cielo, dai fiumi,
dalle montagne e come se non bastasse dal sottosuolo.
I lavori alla diga, alle due centrali, ed ai tunnel
procedono comunque con entusiasmo e ambizione.
Indossati stivali e impermeabile, caparbi e coriacei
dal passo fermo ed elegante ancora una volta torniamo
ad abbassare la testa e procediamo verso l’obiettivo.
A questo punto è d’obbligo un ringraziamento
particolare a tutti coloro che hanno contribuito
e che ancora quotidianamente si impegnano
al raggiungimento degli obiettivi di commessa.
A tutti un grazie sentito ed un incoraggiamento
a fare sempre meglio!!!
12.2.h
12.2.i
12.2.m
13
osservatorio
di Monica Arena
Expò 2015
Ci voleva la strigliata da Parigi per avere
finalmente dei punti fermi in questa macchina
intricata e complessa quale è Expo 2015. A poche
settimane dalla “calata” a Milano del segretario
generale del Bie, l’Ufficio Internazionale delle
Esposizioni con sede in Francia, l’accelerazione
è stata piuttosto evidente. Il messaggio è chiaro:
o si parte o si perde il treno. E allora tutti al lavoro.
12.2.n
Giuliano Pisapia, neosindaco di Milano, firma l’accordo
avviato dalla precedente amministrazione, e quindi
da Letizia Moratti, sulle aree di Rho-Pero su cui sorgerà
l’area espositiva, sollevando non poche polemiche tra
i suoi. Ma lui garantisce che la decisione di volere che
siano le istituzioni ad acquisire i terreni tagliando fuori
i privati sia un’arma efficace contro il pericolo di colate
di cemento fuori controllo e di speculazione edilizia.
Sarà, ma pochi ci credono e forse anche con un minimo
di ragione. Le perplessità sono date se non altro da
quell’indice di edificabilità dello 0,52 (lo stesso che il Pgt
della Moratti prevedeva per le nuove aree di sviluppo
urbano) rimasto immutato e quindi probabile spinta
per una massiccia operazione immobiliare e l’incognita
che la superficie di almeno il 56% del parco previsto
12.2.o
rimanga in eredità alla città. La trasformazione ecologica
di Milano chiesta dai cittadini con i referendum rimane
una scommessa aperta. In ogni caso, la sottoscrizione
dell’accordo sui terreni rende possibile l’avvio dei cantieri
nel mese di ottobre, cominciando dai lavori di rimozione
delle interferenze e da quelli di sistemazione della
piastra. Inoltre entro la fine dell’anno il Bie ha chiesto
che sia nominato un nuovo commissario straordinario,
dopo le dimissioni di Letizia Moratti dall’incarico
avvenute nei giorni scorsi. È verosimile che il successore
sarà Giuliano Pisapia che potrebbe essere affiancato,
secondo indiscrezioni che arrivano da ambienti vicini
a Palazzo Chigi, dal governatore della Regione Roberto
Formigoni in veste di commissario generale. Intanto li
vediamo fotografati l’uno accanto all’altro sulle pagine
dei quotidiani; alle loro spalle il nuovo logo Expo, una
scritta multicolore che ha stravinto il concorso lanciato
mesi fa su internet e che ha visto circa 700 proposte
che avevano l’obiettivo di sostituire l’Uomo vitruviano,
giudicato non più idoneo. “Un segno di luce e di vita in
cui tante energie, simbolizzate dai colori, s’incontrano e
si moltiplicano in una Expo che unisca saperi diversi per
nuove soluzioni di vita” è la descrizione del creatore del
nuovo marchio. Un po’ di poesia prima delle vacanze...
14
formazione
di Francesco Tomaselli
12.2.p
Nuove tecnologie: seminario
dispositivi antisismici
Cmc ha avviato un importante progetto di
aggiornamento aziendale sulle nuove tecnologie
che si tradurrà in diversi seminari ad hoc realizzati
dal Servizio Sviluppo e Formazione in collaborazione
con il Servizio Approvvigionamenti. A giornale già
in stampa, si è tenuto, venerdì 29 luglio, il primo di
questi incontri incentrato sul tema delle tecnologie
meccaniche ed antisismiche applicate in edilizia ed
infrastrutture. Il seminario è stato tenuto dall’Ing.
Francesco Tomaselli, Project Manager della Fip
Industriale Spa, del quale pubblichiamo una breve
nota che ci ha gentilmente inviato in anteprima.
12.2.q
Prima di eseguire qualsiasi tipo di calcolo strutturale
su un ponte o viadotto, un progettista deve pensare allo
schema di vincolo, ovverosia come vincolare l’impalcato
alla struttura portante e nel contempo consentirne
le dilatazioni. Generalmente non esiste un solo schema
“giusto”, ma ne esistono di migliori e di peggiori,
sempre comunque corretti dal punto di vista funzionale.
L’abilità dei progettisti consiste nell’individuare
lo schema più adatto in modo da ridurre al massimo
il costo dell’opera nel suo complesso. Allo scopo
hanno a disposizione una vasta gamma di apparecchi
di appoggio e dispositivi antisismici da interporre
fra impalcato e sottostrutture. Questi prodotti
pur rappresentando un costo minimo rapportato
al costo globale dell’opera, ne consentono il corretto
funzionamento e soprattutto possono essere
p.17 la Betoniera
uno strumento per ottimizzare le dimensioni delle
sottostrutture: pile, spalle e fondazioni. Per questo
devono essere conosciuti, per poter essere previsti al
meglio in un progetto, devono essere prodotti secondo
determinate regole di calcolo e sicurezza, perchè siano
aderenti alle ipotesi di calcolo e duraturi nel tempo,
e devono altresì essere controllati da chi li acquista ed
installa e da chi collauda l’opera. Parte degli apparecchi
di appoggio ed i dispositivi antisismici possono trovare
impiego anche negli edifici costruiti in zona sismica,
in Italia ed all’estero. In particolare nel nostro Paese solo
dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002 e la
conseguente Opcm 3274 del 2003, si è potuto parlare
chiaramente di protezione sismica. Adesso il panorama
normativo, anche a livello europeo, è definito,
ed i programmi di calcolo automatico consentono
di realizzare analisi dinamiche con relativa facilità.
Quello che manca è forse la diffusa coscienza di cosa
materialmente il mercato può offrire.
Leader nel settore dei dispositivi strutturali, grazie all’attività
di ricerca e sviluppo in sinergia con il proprio laboratorio
- uno dei più grandi d’Europa nel suo genere - Fip
Industriale di Selvazzano Dentro, è in grado di rispondere
a qualsiasi necessità progettuale e cantieristica. Da oltre
60 anni l’intervento di Fip Industriale è l’ingegneria civile,
con produzione e fornitura di prodotti e servizi per strade,
autostrade, ferrovie, gallerie, ponti, impianti industriali,
piattaforme petrolifere, edifici civili e grattacieli.
15
web 2.0
di Emanuele Bassetti
Web 2.0 e contesti aziendali: una panoramica
sulle esperienze italiane più innovative
Cmc è presente dallo scorso anno su alcuni dei social network più conosciuti
ed utilizzati al mondo. Un sistema di relazioni e conoscenze molto potente
ed innovativo sul quale sono puntati gli occhi di operatori ed imprenditori.
Vediamo, con quest’articolo, qual è la situazione italiana.
Osservando la situazione nazionale (dati Audiweb) non sfugge la recente crescita
del bacino degli utenti online: sono 26,8 milioni gli italiani (su una popolazione
di 54 milioni di abitanti) che hanno navigato almeno una volta nel mese di maggio
2011, con un incremento annuo rispetto al 2010 del 12,4%.
Se si considera la crescente attenzione che gli utenti stanno indirizzando ai contesti
online non stupisce quindi che le aziende per promuoversi si stiano spingendo verso
l’esplorazione dei media digitali denominati 2.0 o “social“, essendo in grado
di facilitare l’interazione con clienti e cittadini. Uno studio su 720 imprese del nostro
Paese effettuato nel 2010 dall’Università Iulm di Milano getta particolare luce su
questo aspetto, evidenziando anche alcune contraddizioni. Ad esempio il 32% delle
aziende prese in esame conferma l’utilizzo di almeno un social media e ciò implica
un’interessante apertura verso il tema. Tuttavia solo il 17% del campione preso
in esame aggiunge un link a tali strumenti nel proprio sito web, dimostrando poca
attenzione strategica. Contraddizione palese se si considera che tra le finalità per cui
si è deciso di adottare questa modalità di comunicazione nel 70% dei casi le aziende
esplicitano l’aumento di visibilità su Internet e nel 51% dei casi il miglioramento
del posizionamento del proprio sito nei motori di ricerca.
Andando più nello specifico, tra i social media maggiormente utilizzati compaiono
Facebook (35,2%), Linkedin (15,5%) e Youtube (14,1%). Seguono successivamente
Twitter (8,8%) e Flickr (4,2%). Sorprende invece lo scarso investimento su blog
aziendali (3,9%) e forum (1,6%), la cui gestione necessita di personale qualificato
di cui non tutte le aziende sono evidentemente dotate.
In relazione alle motivazioni che portano a non investire nei social media, esse
sono da ricondurre specialmente a componenti legate alla carente formazione
del personale e alla sfera della comunicazione interna. A parte una scarsa conoscenza
dei temi connessi al web 2.0 (58%), colpisce infatti l’esistenza di problematiche
di cultura aziendale (ben il 41%), così come il timore dei manager di perdere
il controllo delle proprie attività e conseguentemente potere gestionale (23%).
In relazione agli strumenti di comunicazione digitali aziendali che si basano sulla
collaborazione con il proprio target non possono inoltre essere trascurate le prime
esperienze italiane nell’ambito del viral marketing digitale, il cui obiettivo è quello
di fortificare la conoscenza del brand attraverso la diffusione di contenuti in grado
di coinvolgere a tal punto gli utenti da spingerli a condividere tali contenuti con amici
e conoscenti (peraltro con costi nulli per l’azienda). Sempre vicino a questa tematica
vi sono quelle del reblogging (fenomeno in cui gli utenti utilizzano i contenuti di altri
nei propri social network segnalandone la provenienza), l’utilizzo di aggregatori
di informazioni (blog altrui, portali, servizi di news come Digg, Slashdot o Reddit),
o quello che viene definito social bookmarking (servizio che rende disponibili elenchi
di segnalibri creati dagli utenti, come il celebre Delicious). Ma anche la compilazione
di apposite aree aziendali in siti come Wikipedia (con importanti risultati in termini
di diffusione del brand aziendale), così come l’utilizzo di newsletter di nuova
generazione (interattive e finalizzate a far compiere agli utenti azioni coinvolgenti),
di advergames (giochi online su tematiche vicine ai servizi che si intendono
promuovere) e di applicazioni per smartphone/tablet (ad esempio software
per la visualizzazione in mobilità degli magazine aziendali).
Tratto comune di tutti questi servizi è quello di facilitare il dialogo tra impresa e utenti,
occupando quanti più spazi digitali possibile e riducendo al contempo l’impatto causato
da informazioni non corrette diffuse da competitor e oppositori, che risultano diluite in
un contesto ricco di contenuti ufficialmente promossi e autorizzati dalla propria azienda.
Una breve descrizione dei servizi web 2.0 più celebri utilizzati dalle aziende
italiane (in ordine alfabetico)
Facebook (www.facebook.com) è il sito web più visitato al mondo dopo quello
di Google. Consente di rimanere in contatto con amici, colleghi di lavoro e conoscenti
comunicando attraverso specifici servizi interattivi e condividendo immagini e file.
Flickr (www.flickr.com) servizio di condivisione di immagini che consente
di pubblicare fotografie suddividendole in base a criteri di propria scelta.
Linkedin (www.linkedin.com) servizio impiegato principalmente in campo professionale
essendo nato per facilitare i contatti di business. Consente di creare account personali
e aziendali, e di costruire una rete di contatti con clienti e colleghi di lavoro.
Twitter (www.twitter.com) permette di pubblicare in una sezione personalizzata
messaggi di max. 140 caratteri per informazioni sintetiche o link di approfondimento.
Wikipedia (www.wikipedia.org) l’enciclopedia multilingue più celebre e consultata
del Web. Entrare in Wikipedia significa ottenere una enorme visibilità e indiscutibili
vantaggi nel posizionamento sui motori di ricerca.
p.18 la Betoniera
16.1.a
16.1.b
16.1.c
16.1.d
16.1
16.1.e
16.1.f
16.1.g
noi e loro
Noi e loro
16.1.a-b.f Immagini
» Cmc tra sport e cultura
da Nairobi del concerto
di Ravenna Festival.
16.c-d Momenti dello
spettacolo “Eresia della felicità”
al Festival di Santarcangelo.
16.1.e Massimo Matteucci
durante la conferenza stampa.
16.1.g Marco Martinelli,
regista del teatro delle Albe.
Nella nuova stagione sportiva Cmc accompagnerà
due squadre ravennati nelle rispettive massime divisioni:
la Robur, oggi ribattezzata Cmc Ravenna, che arriva
alla serie A dopo un bellissimo campionato, e Riviera
di Romagna, la squadra di calcio femminile, nata solo
un anno fa dalla fusione delle compagini ravennate
e cervese e già approdata alla massima serie. Inoltre
è di poche settimane fa l’annuncio che saremo al fianco
anche del Club Atletico Faenza Pallacanestro, che
milita nel campionato femminile di A1. È stato lo stesso
presidente, Massimo Matteucci, ad annunciarlo in una
conferenza stampa nella quale sono stati illustrati i tanti
impegni di Cmc per il territorio ravennate e non solo.
Il sostegno della cooperativa non si ferma allo sport
professionistico ed è da sempre molto vicino allo sport
di base e amatoriale, rivolto in particolare ai giovani.
L’elenco delle attività sostenute dalla nostra cooperativa
è davvero ampio: dai canottieri alla pallavolo femminile,
dal nuoto all’atletica, dalla spada al ciclismo. E ancora
il football americano ed il baseball, la vela, il judo e il
tennis, per un impegno che oramai ha raggiunto importi
considerevoli. E lo sport è importante anche all’interno
dell’azienda. Le varie attività della nostra Polisportiva
da oltre 30 anni raccolgono l’adesione di tanti nostri soci
e dipendenti che il 17 e 18 settembre festeggeremo
insieme alla città. Ma le collaborazioni di Cmc non
si fermano certamente solo allo sport. A Ravenna Cmc
collabora - tra gli altri - ai prestigiosi eventi della città
dedicati alla musica, al teatro, all’arte, per non scordare
il mondo della solidarietà e dell’associazionismo.
In Sicilia, dove Cmc è presente da molto tempo, anche
quest’anno offre il premio del concorso letterario ideato
da Leonardo Sciascia a Grotte Racalmare ed a Pisa, dove
sta realizzando l’intervento di Marina di Pisa, è tra gli
sponsor del giugno pisano. Cmc sta inoltre interagendo
con la vivace comunità mozambicana, un paese dove la
cooperativa è presente stabilmente da 30 anni e dove la
p.19 la Betoniera
comunità italiana è molto attiva, tanto da aver organizzato
di recente un Festival della cultura italiana. Un impegno
a 360°, insomma, perché questo vuol dire affermare
concretamente - ha ricordato Matteucci nella conferenza
stampa - quei principi di responsabilità sociale
che fanno parte della lunga storia della nostra impresa.
» We belong each other
Apparteniamo gli uni agli altri, è il motto dell’associazione
di padre Renato “Kizito” a cui è stato devoluto parte
del concerto che il maestro Muti ha portato a Nairobi
per le “Vie dell’amicizia”. In un paese difficile come
il Kenia, dove la sopravvivenza è spesso una avventura
giornaliera, è sbarcato quest’anno il Festival portando
alcune tra le più belle arie di Bellini e Verdi in un grande
parco della città. Dar conto di questa straordinaria
esperienza è arduo, anche perché è stata per molti
versi una epopea: i problemi del viaggio sono stati per
qualche tempo sulle pagine dei giornali eppure, come
ci ha detto Cristina, quando la musica arriva tutto viene
dimenticato. Nel palco si sono dati ascolto stili e modi
musicali estremamente diversi: dal ritmo africano
alle profondità emotive dell’opera italiana, in uno
spettacolo in cui alla fine hanno cantato, accompagnati
dall’orchestra Cherubini, oltre 400 coristi. Sentire il “Va
pensiero” in terra d’Africa è una esperienza veramente
emozionante, così come è emozionante aver sentito
i 200 ragazzi del coro dalle missioni cantare in perfetto
italiano l’aria verdiana. È stato un sogno veder confluire
insieme cantanti, musicisti, coristi, giornalisti, pubblico
italiano e keniota, gente famosa ed anonima, missionari
e tecnici, pianoforte e strumenti africani, giovani
giocolieri e maestri del coro di grande esperienza,
l’impareggiabile Cristina con lo staff del Ravenna
festival e, tra tutti, il maestro Muti che ha diretto
meravigliosamente. Ed ancora Africa per lo spettacolo
che Cmc ha sponsorizzato. Il 2 luglio era al teatro
Alighieri la versione sudafricana di “Flauto magico”,
singolare esperienza in cui la compagnia è stata capace
di rivisitare la favola mozartiana con uno spettacolo
divertente e coloratissimo che, ne siamo sicuri, avrebbe
divertito lo stesso Mozart. Tutto questo a riprova
del fatto che, come ha più volte detto il maestro Muti,
la musica non conosce confini ed è capace di farci
fratelli: se no che amicizia sarebbe?
» Festival di Santarcangelo
Si è svolta dall’8 al 17 luglio a Santarcangelo di
Romagna la quarantunesima edizione del Festival
Internazionale del Teatro in Piazza sotto la direzione
quest’anno di Ermanna Montanari del Teatro delle Albe.
Al centro di quest’edizione la figura dell’attore tra
monade e coro. Molti, come al solito, gli spettacoli del
festival, sostenuto anche da Cmc, che hanno coinvolto
teatri e piazze, balconi e grotte, giardini e anfratti nella
cornice dell’affascinante cittadina romagnola.
Tra i tanti eventi vogliamo ricordare Eresia della felicità a
cura di Marco Martinelli. Un “plotone” di duecento
adolescenti provenienti da diverse città d’Italia (Ravenna,
Santarcangelo, Lecce, Milano, Scampia, Mazara del Vallo,
Modena, Conegliano, Foligno) e del mondo (Belgio,
Regno Unito, Senegal, Brasile, Stati Uniti, Serbia),
hanno dato vita nello Sferisterio ad una creazione
a cielo aperto dal titolo “La blusa gialla irregolare del
poeta Majakovskij “, tratto dalle liriche del poeta ribelle.
» Premio Racalmare
Franco di Mare con “Non chiedere perché” (Rizzoli),
Paolo Di Stefano con “La catastròfa” (Sellerio)
e Francesco Pinto con “La strada dritta” (Mondadori)
sono i tre scrittori finalisti della ventitreesima edizione
del Premio letterario “Racalmare - Leonardo Sciascia”,
16.1.h
16.1.h Rodrigo Daniel
Quiroga, della squadra
di Pallavolo Cmc Ravenna.
16.1.i Il nuovo allenatore
del Riviera di Romagna,
Antonio Censi.
16.1.l Il vice allenatore
del club Atletico Faenza,
Massimo Solaroli.
16.m-n Uno scatto da
“Insieme per un giorno”.
organizzato dal comune di Grotte (Ag). A decidere
la terna finale una commissione selezionatrice guidata
da Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore,
che dallo scorso anno ricopre il ruolo di presidente
onorario del Premio “Racalmare - Leonardo Sciascia”,
che ha voluto rispettare il suggerimento di Leonardo
Sciascia, indirizzato a custodire: identità, qualità
e autorevolezza. Nell’edizione 2010 ad aggiudicarsi
il prestigioso riconoscimento Benedetta Tobagi
con “Come mi batte forte il tuo cuore” (Einaudi)
che era arrivata in finale insieme a Simonetta
Agnello Hornby con “Vento scomposto” (Feltrinelli)
e Bice Biagi con “In viaggio con mio padre” (Rizzoli).
Le tre scrittrici quest’anno hanno ricoperto
un ruolo di consulenza nella scelta dei nuovi titoli.
A giudicare le opere in concorso una giuria popolare,
composta da 25 lettori del paese agrigentino,
che manifesterà il proprio gradimento attraverso
scrutinio segreto. La manifestazione, che si svolgerà
sabato 27 e domenica 28 agosto (dalle ore 20),
sarà ospitata nella piazza dove sorge il Palazzo
Municipale. Cmc è main sponsor del “Racalmare Leonardo Sciascia” 2011.
» Insieme per un giorno
Si è conclusa mercoledì 15 giugno presso il circolo
ricreativo dei portuali alla Standiana Insieme per
un giorno 2011, l’iniziativa che ha riunito gli anziani
delle case protette dei comprensori di Ravenna, Cervia
e Russi per trascorrere tre giornate all’aria aperta,
tra musica, giochi, una sfilata di abiti da sposa vintage
(tra le modelle anche Maria che ha spento 104
candeline!) e una buonissima torta offerta da Cmc.
» La luna a San Nicolò
Dal 14 luglio al 7 settembre il complesso di San Nicolò
sarà animato dalla manifestazione La luna a San Nicolò.
La manifestazione, incentrata intorno a Tamo, propone
un ricco calendario con conversazioni, concerti, ludoteca
e spettacoli per bambini. Oltre ai consueti eventi serali e
agli appuntamenti fuori sede, che si svolgeranno al piccolo
Anfiteatro della Banca Popolare e alla Cripta Rasponi,
segnaliamo gli aperitivi musicali del venerdì, a cura
del Mama’s Scuola di Musica. Cmc è tra gli sponsor.
16.1.m
p.20 la Betoniera
16.1.i
16.1.l
» Robur news
Missione compiuta. La Cmc Ravenna ha ultimato il roster
che affronterà da settembre il prossimo campionato di
serie A1 ingaggiando, entrambi con la formula del
prestito dal Trentino Volley, il centrale Nicola Leonardi ed
il libero Lorenzo Gallosti. Si tratta di due ottimi giocatori
che vanno così a completare nel modo migliore la rosa a
disposizione di Antonio Babini per la prossima stagione.
Entrambi - dice il presidente della Robur Luca Casadio saranno a Ravenna già per l’inizio della preparazione
estiva, il prossimo 1 agosto“. Questa la compagine
che disputerà il prossimo campionato di A1:
• Brunner Theodore · Usa · C · 17/03/1985
• Bendandi Simone · Ita · P · 07/08/1976
• Corvetta Antonio · Ita · P · 28/09/1977
• Gallosti Lorenzo · Ita · L · 26/09/1990
• Gruzka Piotr · Pol · O · 08/03/1977
• Leonardi Nicola · Ita · C · 09/04/1988
• Mengozzi Stefano · Ita · C · 06/05/1985
• Moro Stefano · Ita · O · 02/01/1982
• Quiroga Rodrigo Daniel · Arg · S · 23/03/1987
• Ricci Fabio · Ita · C · 11/07/1994
• Roberts Nathan · Australia · S · 17/02/1986
• Sirri Luca · Ita · S · 05/01/1983
• Tabanelli Matteo · Ita · L · 24/09/1983
• Verhanneman Matthijs · Bel · S · 08/12/1988
• Babini Antonio · 1° Allenatore
• Pascucci Stefano · 2° Allenatore
» Riviera di Romagna news
Primo ‘tassello’ al posto giusto per la Riviera di Romagna
che ha presentato il nuovo allenatore per la prossima
stagione: si tratta di Antonio Censi, tecnico che
ha grande esperienza nel mondo del calcio femminile
avendo allenato per sei stagioni la Vigor Senigallia
(dal 2000/2001 al 2005/2006) e contribuito con pieno
merito alla crescita della società rossoblù, passata dalla
serie B alla serie A (2 stagioni in B, 2 in A2 e 2 in A),
riuscendo a centrare prima la finalissima di Coppa
Italia, persa contro la Torres (2-0) e poi il quinto posto
assoluto nella stagione successiva, con la storica
qualificazione alla Italy Women’s Cup, la ‘Coppa Uefa’
del calcio femminile. Queste le parole del
neo tecnico giallo-rosso-blù al termine della sua
presentazione: “Ringrazio la Riviera di Romagna
16.1.n
per la grande opportunità che mi ha dato e per me
sarà un’importante sfida che affronterò con grande
impegno e massima attenzione, perchè in serie A non
si può lasciare nulla al caso, nè tralasciare il minimo
dettaglio: dovremo aumentare l’atletismo per essere
in grado di arrivare a livello fisico e mentale al top
delle nostre possibilità, perchè in questo campionato
la mentalità è fondamentale e noi dovremo acquisirla
quanto prima per riuscire ad ottenere dei risultati positivi”.
» Basket Faenza news
Il Club Atletico Faenza comunica che l’assistente di
coach Nino Molino per la stagione 2011/2012 sarà
coach Massimo Solaroli. Allenatore Nazionale, Massimo
Solaroli torna al Club Atletico dopo 16 anni e forte
di importanti esperienze. Nella stagione 1994/1995 è
infatti assistente allenatore della formazione manfreda
che conquista le semifinali scudetto ed allena la squadra
allieve che conquista al Bubani il titolo di vice-campione
d’Italia. Dopo l’esperienza faentina da capo allenatore
porta l’Olimpia Russi dalla Promozione alla serie B
in quattro anni, per poi passare al settore maschile
approdando nel 1999 alla Virtus Imola, nella quale
allena il settore giovanile e dalla quale viene chiamato
ad allenare la prima squadra in serie B1 portandola ai
play-off per la promozione in A2. Nei successivi quattro
anni è a Cesena, con la quale sale dalla Promozione fino
in C2, per poi tornare nel 2003/2004 a Imola in A2,
questa volta sponda Andrea Costa, come vice di Rod
Griffin, per poi essere chiamato al ruolo di capo
allenatore dopo l’esonero di coach Griffin. La squadra
si scuote e compie l’impresa di salvarsi recuperando un
distacco di 6 punti sulla zona salvezza. L’anno successivo
è il vice di Cavina e guida il settore giovanile della
società imolese. Nel 2005 è capo allenatore al Basket
Ravenna in serie B2, per poi tornare all’Andrea Costa
l’anno successivo come vice prima di Nando Gentile, poi
di Piero Pasini. Dal 2007 al 2009 guida per due stagioni
la Libertas Bologna, che disputa il campionato di serie
A2 femminile, con la quale ottiene ottimi risultati
sfiorando la promozione nella massima serie. Giunge
alla nuova esperienza faentina dopo aver condotto nelle
ultime due stagioni la Grifo Imola in C Regionale. Le
prime parole del neo assistente del Club Atletico: “Sono
molto carico, penso che il tipo di gruppo di giocatrici
che è stato allestito sia stimolante per uno staff tecnico,
16.1.o
16.2
noi e loro
di Valentina Cicognani
Walter Reggiani:
pittore
16.1.o La medaglia d’oro
nei campionati italiani
canottaggio Marcello Miani.
16.1.p Foto di gruppo
dei piccoli della Robur.
16.1.q Conferenza stampa
per presentare i campionati
italiani di canottaggio tenutisi
a Ravenna il 18 e 19 giugno.
16.2.a-b Due opere
di Walter Reggiani.
è quello che cerco, Faenza è una società di grande
tradizione e io sono nato di fronte al PalaBubani, tutto
questo mi rende curioso e motivato per quello che sarà”.
» Canottaggio
Il 18 e 19 giugno si sono svolti a Ravenna i Campionati
italiani assoluti, juniores e pesi leggeri di canottaggio
presso la Standiana. Per l’appuntamento più importante
del calendario nazionale, sostenuto anche da Cmc,
erano iscritti 934 atleti appartenenti a 112 società
e pronti a contendersi i 38 titoli in palio. I canottieri
ravennati sono profeti in patria conquistando un oro,
un argento e due bronzi. E il pubblico di casa, accorso in
massa a vedere i campioni ravennati, va in visibilio. L’oro
lo ha vinto Marcello Miani, ravennate ora in forza alla
Forestale, nel singolo pesi leggeri. Luca Rambaldi vince
l’argento nel singolo junior. Solo Calamaro del Napoli
precede sul traguardo il singolista della Canottieri
Ravenna. La vera sorpresa è il primo bronzo: Fabrizio
Borghesi e Giuseppe Vicari lo vincono nel doppio senior
al termine di una gara emozionante. È una sorpresa
perché i ravennati non partivano con i favori del
pronostico. Il secondo bronzo è di Marcello Miani nel
due senza senior. Grande prestazione per il campione
romagnolo, alla sua prima esperienza in questa barca,
tra l’altro nella categoria dei pesi pesanti.
» Memorial Stefano Biondi
Cresciuto in una casa ricca di colori e libri d’arte,
ha subito sviluppato una predisposizione
al disegno e alla pittura. Sua madre gli ha
tramandato questo interesse, “ereditato”
da uno zio pittore, che Walter Reggiani coltiva
e che perfeziona con il passare del tempo.
Oggi la tecnica che preferisce è la pittura con colori
ad olio, utilizzando come supporto tele, tavole di legno
e materiali di recupero sui quali sia possibile dipingere.
Oltre alle tecniche di pittura, che sta approfondendo
con la docente Margherita Tedaldi, sta imparando
le tecniche tradizionali dell’arte incisoria, ovvero
acquaforte, acquatinta e ceramolle, frequentando
un corso serale alla Scuola d’Arte B. Ramenghi
di Bagnacavallo sotto la guida di Liliana Santandrea.
Nelle sue opere vengono rappresentate la paura
e l’inquietudine caratteristiche dell’essere umano.
La preoccupazione che deriva dalle situazioni
che non comprendiamo. I suoi quadri sembrano
ricadere nel filone noir, ma contaminati da sprazzi
di realtà ben lontana da questo stile.
Walter tende a rielaborare immagini prese
dalla quotidianità, rivelando un lato di esse che solo
i suoi occhi vedono, come se proponesse una realtà
diversa, un diverso senso visivo, trasformandole
16.2.a
Si è svolto allo stadio Todoli di Milano Marittima l’ottavo
Memorial Stefano Biondi, per ricordare il giovane
poliziotto caduto in servizio per mano di due trafficanti
di stupefacenti nel corso di un’operazione di polizia. Gli
anni passano ma la memoria rimane viva, infatti erano
in tanti ad assistere al quadrangolare, che ha visto
in campo le rappresentative della Polizia di Stato, dei
Magistrati, della Nazionale Campione del mondo 1982
e di San Patrignano. Proprio quest’ultima ha alzato
il trofeo più importante, in un clima di assoluta simpatia.
L’assessore alla sicurezza del Comune di Cervia Giovanni
Grandu ha premiato la famiglia Biondi, che ha voluto
ringraziare gli esponenti del Siulp per avere organizzato
l’evento, che ha raccolto un incasso superiore ai 4000
euro, destinati all’ associazione benefica Telethon.
Cmc è stata tra i sostenitori dell’iniziativa.
16.1.p
16.1.q
p.21 la Betoniera
paradossalmente in qualcosa di fantasioso,
seppur celato ed ambiguo.
Oggi lavora ad una serie di quadri ispirati al libro
“Gotico Rurale” dello scrittore ravennate Eraldo Baldini,
una raccolta di brevi racconti ambientati in piccoli
borghi della nostra regione. La tematica di queste
storie è oscura, si parla di presenze, tristi avvenimenti
e paesaggi rurali avvolti dalla nebbia.
Le opere di Walter sono molto comunicative,
guardandole si ha l’impressione di essere scrutati,
di essere “letti dentro”, come se venisse scoperta, in
quell’istante, la fragilità più grande dell’essere umano.
Vi troverete di fronte a colori dai toni scuri, che
richiamano immagini come la terra al crepuscolo,
le ombre, la notte. Vi troverete ad osservare
immagini in monocromo che trasmettono un senso
di irreale, come viste in un sogno. Sarete
completamente immersi in una realtà parallela,
fatta di immagini che riproducono soggetti reali,
ma stravolti nel significato e nella percezione.
La prossima mostra individuale sarà allestita
in occasione della Fira di Set Dulur a Russi dal 10/09/11
al 25/09/11, in P.zza Dante, 10. L’inaugurazione
è fissata il giorno 10 settembre 2011 alle ore 18.00.
16.2.b
17.2.a Edo Tamburini,
nuovo presidente della Csc.
17.2.b Guido Leoni, nuovo
vice presidente della Csc.
17.3.a-c I dipendenti di Cmc
in visita a Tamo.
17.1
17.2
attività sociali
attività sociali
Prime indiscrezioni
sulla festa della Polisportiva
Cambio
al vertice Csc
Grandissima attesa per la consueta festa della
Polisportiva che, in occasione del 110° anniversario
della Cmc e del 20° anniversario della Csc,
raddoppia! Sono due infatti le date da ricordare:
il 17 e il 18 settembre.
Il Consiglio di Amministrazione della Csc, Cooperativa
Servizi Cultura, ha eletto nel corso dell’ultima seduta:
Sabato 17 è organizzata una bellissima biciclettata non
agonistica nelle vie della città; toccheremo alcuni dei
luoghi che Cmc ha costruito dall’inizio delle sua storia
(come le case popolari della zona Ercolana nel 1909) ai
giorni nostri (il ponte mobile inaugurato lo scorso anno),
sarete sorpresi da quello che scopriremo! Per l’occasione
verranno distribuiti ai partecipanti piccoli gadget
in ricordo della giornata. Stiamo anche organizzando un
servizio di noleggio bici per chi viene da fuori Ravenna.
L’appuntamento è fissato alle 15 circa presso la sede
Cmc, ma tenetevi aggiornati tramite i nostri mezzi
di comunicazione (il ponte e il blog) per la logistica.
Tutti sono invitati: mariti, mogli, figli, zii, prozii, vicini
di casa e conoscenti, più siamo, più ci divertiamo!
Domenica 18 invece l’appuntamento è allo stabilimento
balneare di Marina di Ravenna Marina Bay. Durante
il pomeriggio oltre al sempre avvincente torneo di beach
tennis organizzato dalla nostra Polisportiva avremo la
possibilità di assistere ad esibizioni di alcuni sport grazie
alla gentilissima partecipazione di atleti delle squadre
di cui Cmc è sponsor. Per concludere ceneremo tutti
insieme ed estrarremo i biglietti dell’attesissima lotteria.
Chissà quali saranno i premi quest’anno?
Anche per questa giornata vi rimando ai nostri strumenti
online o direttamente ai responsabili delle polisportive
per le iscrizioni (obbligatorie come di consueto).
Vi aspettiamo numerosi per passare 2 pomeriggi
all’insegna del divertimento, dello stare insieme e per
soffiare le candeline dei compleanni di Cmc e Csc.
Ancora auguri!
17.3
17.3.a
attività sociali
presidente Edo Tamburini
in sostituzione del dimissionario Valerio Giuliani
vicepresidente Guido Leoni
cooptato in Consiglio
in sostituzione dello stesso Valerio Giuliani
17.2.a
17.2.b
17.4
attività sociali
In visita a Tamo, un’occasione Nuova
per tutti i dipendenti Cmc!
convenzione
Venerdì 24 giugno un folto gruppo di soci e
dipendenti Cmc ha partecipato alla visita guidata
della mostra “Tamo”, acrostico di tutta l’avventura
del mosaico, presso il complesso di San Nicolò.
Abbiamo scoperto che cosa il mosaico è stato ed è, di
che cosa è fatto e come si fa per conservarlo e potuto
ammirare mosaici di pregio, in parte inediti, provenienti
da Ravenna e dal suo territorio. La mostra, promossa
dalla Fondazione RavennAntica, è un viaggio coinvolgente
ed emozionante nel mondo del mosaico, suddiviso
in sei percorsi tematici in cui i reperti si fondono con
l’apparato tecnologico - video touch screen, proiezioni,
postazioni informatiche - che li supporta.
La prima sezione, Pavimenta, propone una mostra
didattica, con lo stesso titolo, progettata e realizzata
dalla scuola bottega del mosaico di Ravenna. Grazie a
copie di importanti pavimenti antichi, sono mostrate le
varie tipologie musive utilizzate per la loro realizzazione.
Nella seconda sezione, Ecclesia, Palatium, abbiamo
ammirato una porzione di opus sectile relativa all’aula
absidata e alcuni mosaici del portico meridionale con
scene di circo provenienti dal Palazzo di Ravenna, prima
residenza imperiale di Onorio, poi di Teoderico e infine
degli Esarchi, e il pavimento musivo proveniente
del secondo sacello della chiesa di San Severo a Classe.
Poi ci siamo immersi nella sezione Domus, Palatium,
con pavimenti musivi dell’antica Faventia (Faenza),
provenienti dalla domus augustea di via Pasolini e dalla
ricca residenza del V secolo rinvenuta in via Dogana,
da cui proviene il mosaico del vestibulum con il riquadro
di scena di presentazione delle armi ad Achille e riquadri
con rappresentazioni di soldati. Sempre qui sono esposti
mosaici provenienti dal sito archeologico della Domus
dei Tappeti di Pietra di Ravenna, di cui si ammira un
inedito mosaico con originalissimo motivo geometrico
rinvenuto in un edificio palaziale di V secolo.
La quarta sezione, Aurum, situata nel presbiterio
p.22 la Betoniera
e nell’abside della chiesa di San Nicolò, ospita i materiali
per il mosaico e l’opera contemporanea del mosaicista
ravennate Paolo Racagni “Excursus sull’allettamento
di tessere in oro”. Anche nella sezione Eternità e storia
sono esposti strumenti preziosi per la conoscenza
del mosaico, ossia i calchi in gesso. La sesta e ultima
sezione, Panorama, è collocata nel soppalco e permette
di ripercorrere davvero l’avventura del mosaico
di tutto il bacino del Mediterraneo.
Alla fine del percorso guidato, un ricco buffet ha
concluso questo bella serata culturale! La nostra visita
si è tenuta al termine di una giornata speciale che ha
visto Cmc offrire l’ingresso gratuito alla mostra a tutti
i visitatori; ben 160 hanno colto l’occasione! Insomma,
una bella giornata per i turisti e per i dipendenti Cmc,
speriamo di poter ripetere l’iniziativa il prossimo anno!
17.3.b
Cmc ha stipulato una nuova convenzione
con il nuovo centro riparazione e sostituzione
cristalli per autoveicoli Vetri Auto Ravenna
in via Pag 53 a Ravenna.
Il centro offre ai soci e dipendenti Cmc, presentando
la tessera sconto, una riduzione del 10% sui servizi:
• sostituzione e riparazione cristalli anche su mezzi
agricoli e industriali
• trattamento oscurante anticalore (vetri fumè)
• sostituzione tergicristalli e specchietti retrovisori
(senza cambiare il pezzo originale)
• lucidatura fanali
Se il mezzo è coperto da una polizza sui cristalli
il centro è in grado di aprire il sinistro e nel caso che
il contratto preveda la franchigia applica uno sconto
in modo tale da compensarla.
17.3.c
17.5
17.5.a
17.5.b
17.5.c
17.5.d
attività sociali
Risultati 4° torneo
beach tennis Cmc
17.5.a-e I partecipanti
al torneo di beach tennis.
17.6.a-d Casa Cmc.
17.7.a-b I “kartisti” Cmc.
I Contessi vanno in “all in”. Storica impresa di Marco Contessi (15 anni), il primo
giovanissimo ad approdare in finale, che insieme al costante Maurizio Monte
(quarta finale consecutiva per lui), affrontano Gianni Contessi e Flavio Bargossi
ancora carico dalla vittoria nel torneo precedente. Bella finale tra padre e figlio,
che nonostante la parentela non si sono fatti sconti, dalla quale però ne escono
vincitori i “veterani” Bargossi F. / Contessi G. con il risultato di 9-4.
17.5.e
Amaro terzo posto per Mauro Buldrini in coppia con l’infortunato (sul campo)
Fabio Monti, il quale non ha mollato e concluso le partite stringendo i denti fino
all’ultimo. Si piazzano al quarto posto Gianluca Batello (ottima la sua prestazione)
e Valberto Strocchi, rientrato dopo una lunga pausa per infortunio.
Nella finale dell’ultima spiaggia si sono dati battaglia le coppie: Nino Pulejo,
fisicamente atletico ma ancora acerbo nella tecnica, affiancato da Simonetta Piccinini
più combattiva che mai, contro Massimo Tesei e Gianluca Baruzzi. Quest’ultimi si sono
nettamente aggiudicati il prestigioso trofeo, vincendo 9-1.
Arrivederci al prossimo torneo!
17.7.a
17.6.a
17.6
17.7.a
17.6.b
17.7
attività sociali
17.7.b
attività sociali
Ristorante Angolo
A Balzani
di paradiso, casa Cmc il Cattolica GP
Dal 5 luglio è aperto ufficialmente il ristorante presso la casa Cmc
in via Gnani a Ravenna con il nome “Angolo di paradiso, casa Cmc”.
Il ristorante è aperto dal martedì al venerdì dalle 12 alle 14,30 e, su prenotazione
e con eventuale ordinazione del menu, per la cena e il sabato e la domenica,
per tutto il mese di luglio. Per prenotazioni: tel. 0544 461484 o cel. 348 1630453.
Ogni giorno sarà disponibile oltre a un ricco menu alla carta anche un menu fisso
a 12 euro che comprende primo, secondo, contorno, acqua e vino della casa.
17.6.c
17.6.d
È il tecnico e bellissimo circuito di Cattolica ad ospitare la 2a prova del Campionato Kart.
Pronti via, al primo tornantino dopo il veloce curvone a sinistra, la bagarre
porta ai primi contatti tra i drivers ed a farne le spese è Riccardi, che toccato
duro mentre conduceva va in testacoda ed è costretto a rientrare per ultimo.
Bravo invece ad approfittarne è Balzani, che prende presto la testa della corsa
gestendo il vantaggio via via accumulato fino al traguardo, dove taglia per primo.
Alle sue spalle, dopo una lotta serrata che coinvolge vari piloti, Falletti va
a conquistare il secondo posto, seguito da Lorenzini.
Ai piedi del podio Bianco, che con questo risultato conquista la testa del Campionato.
A seguire Bona, Morigi (poi retrocesso dalla Direzione Gara in ultima posizione)
Casadio, Izzo, Riccardi al rientro dopo una lunga pausa di riflessione, Palazzo e Civenni.
È con una classifica cortissima che i drivers si presentano al prossimo
appuntamento, il Misano Grand Prix.
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Date agosto 2011 Titolo La betoniera 04 2011 4.53 MB