La scelta della forma giuridica
(versione 01_2010)
Classe quarta A IGEA a.s. 2009 – 2010
Salvatore Nucci
Introduzione
Quando si intraprende una attività aziendale, il primo passo da compiere è quello
relativo alla scelta se avviare un’impresa individuale oppure costituire una società con
altre persone. In questo secondo caso bisogna esaminare le varie forme giuridiche
previste dal nostro ordinamento ed individuare la più adatta alle proprie esigenze.
La valutazione di “convenienza” va fatta alla luce di numerosi fattori, di natura non
esclusivamente economica.
Gli aspetti più importanti da valutare sono:
•se provvedere individualmente al totale finanziamento del capitale
necessario per la costituzione dell’azienda o conferirlo unitamente ad altri
soci
•se farsi totalmente carico della responsabilità civile e di ogni altro rischio
aziendale o condividerli con altri
•se assumere ogni decisione per la gestione aziendale in piena autonomia o
condividere scelte e proposte di altre persone.
Ditta individuale 1/3
È ideale per chi non ha soci e soprattutto ha l’esigenza e
la volontà di lavorare in piena autonomia.
Solitamente viene scelta per imprese di dimensioni
limitate, con volume di affari contenuti, come ad
esempio le attività artigianali.
Ditta individuale 2/3
Vantaggi
Per l’avvio dell’attività è sufficiente iscriversi alla Camera di Commercio e
ottenere una partita IVA, senza dover ricorrere ad un notaio. Gli oneri
fiscali, amministrativi e contabili sono ridotti al minimo. Non è necessario
tenere libri sociali e la costituzione o lo scioglimento dell’impresa non sono
tassati. Per liquidare l’attività bisogna chiudere la partita IVA e
comunicare la cessazione alla Camera di Commercio, all’INPS e INAIL. È
obbligatorio tenere i libri previsti dalla normativa fiscale e cioè libri IVA e
libri contabili.
Ditta individuale 3/3
Svantaggi
Il problema si pone nella denuncia dei redditi, in quanto i redditi
dell’impresa si sommano a quelli personali e quindi tassati a loro volta con
le aliquote progressive previste dall’Irpef. In questo modo più è alto il
guadagno
più
lieviteranno
le
imposte.
Inoltre il rischio dell’impresa coinvolge tutto il patrimonio personale
dell’imprenditore.
Impresa Familiare 1/4
È una particolare forma dell’impresa individuale dove oltre al titolare
partecipano uno o più familiari (il coniuge, i parenti fino al terzo grado, gli
affini entro il secondo grado).
Particolarmente indicata per volumi di affari ridotti, quindi attività
artigianali e commerciali.
Vantaggie svantaggi
Oltre a quelli già indicati per l’impresa individuale c’è un vantaggio di
natura fiscale, legato al fatto che il reddito viene distribuito anche sui
familiari (risparmio Irpef attraverso l’abbattimento degli scaglioni fiscali).
Alla chiusura della collaborazione, al familiare spetterà una quota parte
del maggior valore dell’azienda maturata dal momento in cui quest’ultimo
è entrato a far parte dell’impresa familiare.
Impresa Familiare 2/4
Attenzione
….. qualche volta l’imprenditore birichino
utilizza illecitamente l’istituto dell’impresa familiare per:
1. ottenere vantaggi fiscali (pagando meno Irpef), attribuendo
una quota di utile al collaboratore familiare anche se
quest’ultimo non presta la propria opera nell’impresa;
2. ottenere vantaggi contributivi (per es. pensione) a favore
del collaboratore familiare, assicurandolo anche se
quest’ultimo non presta la propria opera nell’impresa.
Impresa Familiare 3/4
Il caso: dato un reddito della ditta di 50.000 euro, calcolare il carico fiscale e il
carico contributivo di una impresa familiare in cui la moglie ha una quota del
49%. Confrontare poi con il carico fiscale e il carico contributivo di una ditta
individuale senza collaboratore familiare. Scaglioni Irpef per l’anno 2009 e
contributi previdenziali in vigore anno 2009.
Reddito titolare = 50.000 * 51% = 25.500
Reddito moglie
= 50.000 * 49% = 24.500
Irpef titolare = 15.000 * 23% + 10.500 * 27% = 6.285
Irpef moglie = 15.000 * 23% + 9.500 * 27% = 6.015
Irpef totale = 12.300 (incidenza 24,60% sul reddito)
Inps titolare = 25.500 * 20% = 5.100
Inps moglie = 24.500 * 20% = 4.900
Inps totale = 10.000
(incidenza 20% sul reddito)
Calcoli relativi
all’impresa
familiare
Impresa Familiare 4/4
Carico fiscale e contributivo nell’impresa familiare = 12.300 + 10.000 = 22.300
con una incidenza del 44,60% sul reddito
Irpef titolare = 15.000 * 23% + 13.000 * 27%
+ 22.000 * 38% = 15.320 (incidenza 30,64% sul reddito)
Inps titolare = 50.000 * 20% = 10.000
Carico fiscale e contributivo ditta individuale =
Calcoli
relativi alla
ditta
individuale
25.320 con una incidenza del 50,64% sul reddito
Conclusioni:
Dal punto di vista economico, la costituzione dell’impresa familiare
comporta un risparmio fiscale e contributivo di 3.020. In questo calcolo di
convenienza occorre ricordare che il titolare (marito) rinuncia alle
detrazioni fiscali per la moglie a carico.
Società di persone 1/3
Queste società hanno caratteristiche simili alle ditte individuali,
in quanto dal punto di vista fiscale viene pagata prima l’Irap,
dopodiché viene ripartito l’utile tra i soci (in base alle diverse
quote di partecipazione).
Questa formula è particolarmente consigliata per imprese di
piccole dimensioni con un numero ridotto di soci e di capitali,
ad esempio per attività agricole, commerciali o di servizi.
Società di persone 2/3
Vantaggi
I costi di costituzione e della gestione ordinaria sono
sufficientemente contenuti e i giovani possono trarre beneficio
in quanto possono avvalersi di (eventuali) finanziamenti e
contributi regionali. Inoltre le procedure fiscali, contabili e
tributarie sono agevolate.
Non è previsto un capitale minimo per la loro costituzione.
Società di persone 3/3
Svantaggi
Il rischio maggiore deriva dal fatto che tutti i soci (ad
eccezione degli accomandanti delle Sas) hanno responsabilità
illimitata e solidale (indipendentemente dalla quota di
partecipazione, anche un semplice 1%) quindi in caso di
fallimento i creditori possono avvalersi anche sul patrimonio
privato dei membri della società. È fondamentale la scelta di
soci onesti, leali e professionali.
Il caso “Birichino S.A.S.”
La S.a.s. da alcuni anni a questa parte viene anche utilizzata
per impiegare persone come «dipendenti di fatto»,
risparmiando i costi e gli oneri previdenziali previsti per i
dipendenti a tutti gli effetti: a tal fine i soci in accomandita,
anziché assumere regolarmente una persona la fanno entrare in
società come socio «accomandante d’opera», che conferisce il
proprio lavoro invece del capitale. Questa soluzione va
utilizzata con estrema cautela, potendo debordare da un lato
nel rapporto di lavoro subordinato e dall’altro in rapporto di
fatto di Società in nome collettivo, in entrambi i casi con
conseguenze molto sgradevoli (contenzioso con l’Agenzia
delle entrate, con gli enti previdenziali e l’Ispettorato del
lavoro)
Altre birichinate con le S.A.S.”
Altre volte le S.a.s vengono utilizzate per abbattere il carico fiscale e
contributivo: il carico fiscale spalmando il reddito per es. su due soci (in
luogo dell’unico titolare) e il carico contributivo in quanto il socio
accomandante (che non è socio d’opera) non è tenuto al versamento dei
contributi previdenziali.
Riprendiamo il caso di cui alla slide n. 8 – Impresa Familiare 3/4: in luogo
della costituzione di una impresa familiare proviamo a simulare la
costituzione di una S.a.s. Ebbene, mentre il carico fiscale totale è di 12.300
(invariato rispetto all’impresa familiare) , il carico previdenziale è di 5.100
e non di 10.000 in quanto la moglie – socio di capitale – non versa
contributi INPS. Di conseguenza, il risparmio rispetto alla costituzione di
una ditta individuale è di 7.920. A questa somma occorre sottrarre il costo
dell’atto notarile (supponiamo circa 1.500).
Associazione in partecipazione 1/2
Col contratto di Associazione in partecipazione l’associante che è l’imprenditore, sia questo individuale o collettivo attribuisce all’associato una partecipazione agli utili
(dell’impresa in generale o di uno o più affari); l’associato in
cambio fornisce all’associante del capitale o del lavoro.
In questo rapporto l’associato non diventa socio
dell’imprenditore: quest’ultimo conserva interamente la
disponibilità dell’azienda e la responsabilità della gestione. Se
il risultato dell’attività è negativo, l’associato partecipa alle
perdite entro e non oltre i limiti del conferimento eseguito.
Associazione in partecipazione 2/2
Negli ultimi anni l’istituto dell’Associazione in
partecipazione è stato spesso usato in forma non appropriata
per ottenere prestazioni di lavoro senza stabilire un regolare
rapporto d’impiego con il prestatore d’opera. Se il rapporto
reale è quello di lavoro subordinato, il ricorso a questa
soluzione può essere molto pericoloso (per es. in seguito ad
accertamenti degli enti previdenziali e dell’Ispettorato del
lavoro) sia per l’associante che per l’associato.
Società di capitali 1/4
Vantaggi
La responsabilità dei soci dipende dalle quote di capitale che hanno
investito e soprattutto non è personale, perciò i creditori non possono
avvalersi sul loro patrimonio privato
Ci sono enormi vantaggi a livello fiscale in quanto gli utili dell’azienda
sono liberamente gestibili, possono essere accumulati e distribuiti ai soci
nei momenti fiscalmente più convenienti.
La gestione aziendale può essere conferita anche a chi non è socio. Il ruolo
dei soci passa in secondo piano rispetto ai capitali che loro stessi hanno
investito.
Società di capitali 2/4
Vantaggi
Per le SpA, la possibilità di :
1 - autofinanziarsi attraverso l’emissione di nuove azioni. In questo caso il
neo azionista entra a titolo di “proprietario” all’interno della società
2 – ricorrere al finanziamento esterno attraverso l’emissione di
obbligazioni. In questo caso l’obbligazionista entra a titolo di
“finanziatore” della società assumendosi meno rischi ma rinunciando ad
una eventuale maggiore distribuzione di utili rispetto al rendimento del
prestito obbligazionario
Società di capitali 3/4
Svantaggi
Elevate spese di costituzione che, oltre alle spese notarili comprendono
imposte di registro proporzionali al capitale sociale e alla natura dei
conferimenti. Visto che le società di capitali hanno un capitale sociale
minimo, a differenza delle società di persone, verseranno maggiori
imposte.
Elevate spese di gestione in quanto gli aspetti burocratici e fiscali sono
complessi. Si pensi alla gestione degli organi societari: convocare
l’assemblea di una SpA con numerosi azionisti comporta il sostenimento di
costi per la pubblicazione della convocazione, spese affitto locale ecc;
costi da sostenere per le consulenze del collegio sindacale o del comitato di
controllo.
Società di capitali 4/4
Svantaggi
Il conferimento in natura è soggetto a perizia con il conseguente
sostenimento di oneri
In caso in cui non vengano rispettate le norme contabili e fiscali i soci sono
esposti in termini di responsabilità. Fondamentale quindi affidare la
conduzione dell’impresa a persone fidate ed esperte
Co n fron to tra forme societarie
Co me sc egliere la ve ste giuridic a
Fonti
• Unioncamere
69 pagine)
La scelta della forma giuridica (dispensa,
• Provincia di Ferrara Guida alla scelta della forma
giuridica dell’impresa (dispensa, 25 pagine, datata 2004
da aggiornare)
• Libro di testo: Telepass 4, percorsi modulari in economia
aziendale, tomo 2, di Boni – Ghigini – Robecchi, ed.
Scuola & azienda
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