CORSO
RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell’Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006
IL RISCHIO VIBRAZIONI
A cura di:
Massimo Cecchini
DEFINIZIONE
• Per vibrazione si intende un fenomeno
ondulatorio, generalmente a bassa frequenza,
che si trasmette attraverso un mezzo solido.
• Le vibrazioni sono fonte di rumore quando la loro
frequenza è compresa nell'intervallo di udibilità
dell'uomo (da 20 a 20.000 Hz), altrimenti non
sono accompagnate da sensazione uditiva
(vibrazioni “infrasoniche” o “ultrasoniche”).
EFFETTI DELLE VIBRAZIONI SULL’UOMO
Si distinguono in due raggruppamenti:
1. Effetti sull'intero corpo (W.B.V.: whole body vibration)
2. Effetti sul sistema mano-braccio (H.A.V.: hand arm vibration)
Localizzazione e entità del disturbo o del danno dipendono da:
• frequenza
• accelerazione
• direzione di applicazione
• durata dell'esposizione
Vi
Visono
sonopoi
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altrevariabili
variabiliintrinseche
intrinsechealal
corpo
corpoumano
umanoquali:
quali:lalafrequenza
frequenza
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organieesistemi,
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loro
trasferimento
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traumi
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Infine
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ambientali(umidità,
(umidità,
freddo,
freddo,rumore)
rumore)possono
possonoincidere
incidere
sull'entità
sull'entitàdel
deldisturbo
disturbooodel
deldanno.
danno.
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL CORPO INTERO
W.B.V.: whole body vibration
Il corpo umano è costituito
da un complesso sistema
di masse vibranti (organi)
che possiedono una
propria frequenza di
risonanza ed impedenza
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL CORPO INTERO
Le vibrazioni, associate a spostamenti sfasati di alcuni organi
rispetto ad altri, giustificano la comparsa di lesioni provocate
da compressioni o da stiramenti eccessivi.
frequenza inferiore a 1-2 Hz (il corpo umano risponde come
una massa unica ed omogenea):
disturbi tipici delle chinetosi o mal dei trasporti (pallore,
sudorazione fredda, nausea e, in casi estremi, vomito)
difficoltà a mantenere corretta postura e perdita di
precisione nei gesti e nelle attività manuali
Tali effetti si riducono con la possibilità di vedere il percorso e
prevedere perciò le variazioni di assetto del mezzo
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL CORPO INTERO
frequenza da 2 a 80 Hz : il corpo umano risponde come un
insieme di masse suscettibili di moto relativo collegate da
elementi elastici (i muscoli) e da elementi dissipativi (le
cartilagini, le ossa, i tessuti adiposi)
frequenza da 2 a 20 Hz :
inizialmente si hanno dolori dorsali a fine giornata
lavorativa; successivamente questi dolori si presentano
anche durante la guida; infine diventano permanenti e
circoscritti, in genere, ad un preciso segmento della
colonna vertebrale (di solito il tratto lombare - L.B.P.: low
back pain, dolore lombare) dove si possono verificare
spondiloartrosi o ernie discali
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL CORPO INTERO
frequenza da 2 a 20 Hz :
disturbi alla visione (riduzione campo visivo, annebbiamenti,
difficoltà di distinzione dei colori)
disturbi all'equilibrio
alterazioni dell'apparato digerente (disturbi dispeptici)
alterazioni all'apparato urogenitale maschile e femminile
(es. elevato tasso di abortività)
alterazioni del sistema muscolare e tendineo (aumento tono
muscolare ed esasperazione dei riflessi posturali: maggiore
consumo di ossigeno e, di conseguenza, aumento dell'attività
respiratoria e della frequenza cardiaca)
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL CORPO INTERO
frequenza da 2 a 20 Hz :
A livello dell'apparato cardiovascolare: oscillazioni di pressione
all'interno dell'aorta con fenomeni di frizione e di usura dell'intima
Insorgenza di fenomeni di stress con eventuale comparsa o
aggravamento dell'ipertensione
Molte altre malattie a genesi multifattoriale sono dovute a W.B.V.
non in modo specifico, ma associato allo stile di vita personale e alle
condizioni lavorative nel loro insieme
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL CORPO INTERO
frequenza maggiore di 80 Hz :
Le vibrazioni di frequenza superiore a 80 Hz sono meno
lesive di quelle a frequenza inferiore poiché il moto si
smorza con facilità nel corpo e rimane localizzato nei
punti di contatto del corpo stesso con la fonte di
vibrazioni
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL CORPO INTERO
Importanza della direzione di applicazione:
applicazione
nella direzione trasversale le frequenze più disturbanti
sono quelle di 1-2 Hz
nella direzione piedi-testa sono quelle comprese fra 4 e 8
Hz
al di sopra di tali frequenze e all'aumentare di esse il disturbo
decresce rapidamente.
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL SISTEMA
MANO-BRACCIO
H.A.V.: Hand arm vibration
Danni a livello:
osteoarticolare
muscolare
nervoso
vascolare
La localizzazione e l'entità del
disturbo o del danno
dipendono da:
• frequenza
• accelerazione
• direzione di applicazione
• durata dell'esposizione
• forza di prensione
• tensione muscolare
• peso dell'utensile
• postura assunta
dall'operatore
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL SISTEMA
MANO-BRACCIO
Aumentando la forza di prensione e la tensione muscolare
diminuisce l'impedenza locale per le alte frequenze che,
così, vengono trasmesse a distanze maggiori dal punto di
applicazione
Il peso dell'utensile influenza lo sforzo muscolare, in
particolare nel caso di strumenti che devono essere
sorretti non avendo un appoggio a terra
La postura è influenzata dal peso e dalla forma
dell'utensile, perciò spesso sono interessati al danno o al
disturbo anche particolari punti d'appoggio come la piega
del gomito, la spalla, il ginocchio, la coscia, l'anca
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL SISTEMA
MANO-BRACCIO
Alterazioni del sistema nervoso:
nervoso
a livello centrale:
stanchezza
perdita di memoria
cefalea
impotenza
ansietà
depressione
insonnia
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL SISTEMA
MANO-BRACCIO
Alterazioni del sistema nervoso:
nervoso
a livello periferico:
diminuzione di velocità di conduzione degli
stimoli nervosi dalla periferia al cervello
minore prontezza di riflessi
disturbi alla sensibilità termica e tattile della
mano
DANNI DA ESPOSIZIONE DEL SISTEMA
MANO-BRACCIO
Patologie vascolari:
vascolari
Sindrome di Raynaud (o “malattia del dito bianco”):
è provocata da lunghe e ripetute esposizioni a
frequenze comprese fra 25 Hz e 250 Hz
è caratterizzata da un'evoluzione tipica
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
DECRETO LEGISLATIVO N.187/2005
DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Titolo VIII – Agenti fisici
Capo III – Protezione dei lavoratori dai rischi di
esposizione a vibrazioni
Definisce nuovi obblighi per le aziende in relazione a:
- Valutazione del rischio
- Limiti di esposizione
- Misure di prevenzione
- Documentazione
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Prescrive misure per la tutela della salute e della
sicurezza dei lavoratori effettivamente o potenzialmente
esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche
DEFINIZIONI:
DEFINIZIONI
a) vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio:
braccio le
vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema
mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la
salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi
vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari;
b) vibrazioni trasmesse al corpo intero:
intero le vibrazioni
meccaniche che, se trasmesse al corpo intero,
comportano rischi per la salute e la sicurezza dei
lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
“valori limite di esposizione”:
esposizione da non superare
“valori di azione”:
azione il superamento comporta specifici
obblighi
Sono valori normalizzati su un periodo di riferimento di 8
ore
H.A.V.
valore limite di esposizione giornaliero: 5 m/s2
valore limite di esposizione su periodi brevi: 20 m/s2
valore d'azione giornaliero: 2,5 m/s2
W.B.V.
valore limite di esposizione giornaliero: 1 m/s2
valore limite di esposizione su periodi brevi: 1,5 m/s2
valore d'azione giornaliero: 0,5 m/s2
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Articolo 202:
pone a carico del datore di lavoro l’obbligo di valutare
e, quando necessario, misurare i livelli di vibrazione
meccanica cui i lavoratori sono esposti.
La misura resta il metodo di riferimento, ma è possibile
ricorrere a banche dati dell'ISPESL o delle regioni o
direttamente presso i produttori o fornitori.
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Ai fini della valutazione del rischio tenere conto di:
a) livello, tipo e durata dell'esposizione
b) valori limite di esposizione e valori d'azione
c) eventuali effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori particolarmente
sensibili al rischio
d) eventuali effetti indiretti su sicurezza dei lavoratori risultanti da
interazioni tra le vibrazioni meccaniche e l'ambiente di lavoro o altre
attrezzature
e) informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura
f) esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di
esposizione alle vibrazioni meccaniche
g) prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al
corpo intero al di là delle ore lavorative, in locali di cui è responsabile
il d.d.l.
h) condizioni di lavoro particolari, come basse temperature
i) informazioni raccolte da sorveglianza sanitaria e letteratura scientifica
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
La valutazione dei rischi deve essere adeguatamente
documentata e va aggiornata periodicamente (max 4
anni), e in ogni caso senza ritardo se vi sono stati
significativi mutamenti ai fini della sicurezza e della
salute dei lavoratori che potrebbero averla resa
superata, oppure quando i risultati della sorveglianza
sanitaria ne richiedano la necessità
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al
minimo e, in ogni caso, a livelli non superiori ai valori
limite di esposizione
Quando si superano i valori d'azione, il datore di lavoro
è tenuto ad elaborare ed applicare un programma di
misure tecniche o organizzative,
organizzative “volte a ridurre al
minimo l'esposizione e i rischi che ne conseguono”
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