Orselina
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st gg
en io
lo
s
2011
www.pro-orselina.ch
[email protected]
PROGRAMMA MANIFESTAZIONI 2011
alle pagine 18-19
2-3
5-7
Fascino e storia del Verbano
Charme und Geschichte des Lago Maggiore
5-7
Il potenziale inesplorato della montagna
Jenes unerforschte Potential auf Locarnos Berg
8-9
In collina si campa oltre cent’anni
Am Berg lebt man mehr als hundert Jahre
11
Da antica grà a Galleria d’arte
Von der antiken Grà zur Kunstgalerie
13
In rampichino dal piano alla vetta
Mit dem Mountainbike von Minusio nach Cardada
15
Il Varieté della Scuola Dimitri al Parco
Varieté der Scuola Dimitri auch dieses Jahr im Park!
17
La preziosa attività della Pro Mergoscia
Die wertvolle Tätigkeit der Pro Mergoscia
21
Onorificenza per Silvio Leoni
Ehrung unseres Mitbürgers Silvio Leoni
23
Itinerario fra cappelle e panorami
Zwischen Kapellen und Fernblicken
Tapiora, ricordi del nostro carnevale
Tapiora, Erinnerungen an unsern Karneval
27-29
31
Il paese visto dai bambini
Die Gemeinde, aus der Sicht der Kinder
32-33
Ossola, pittore nato a Orselina
Ein Maler in Orselina geboren
34-35
8-9
27-29
18-19
www.pro-orselina.ch
[email protected]
Pro Orselina CH-6644 Orselina
Manifestazioni nel
Parco di Orselina
Veranstaltungen
im Park von Orselina
Programma 2011
Programm 2011
Editore: Pro Orselina
Comitato Pro Orselina: Marco Garbani Nerini (presidente), René Schürpf (vice presidente),
Claudio Lanini (cassiere), Ramona Cristina (segretaria), Christa Kremmel, Françoise Pohl,
Aldo Torriani
Comitato di redazione: Carlo Branca, Gianni Caminada, Ramona Cristina, Marco Garbani Nerini
Pubblicità: Christa Kremmel, Marco Sasselli, René Schürpf
Traduzioni: Carlo Weder, Antjie Bargmann
Foto: Garbani, Locarno
Impaginazione: Rezzonico Editore, Locarno
Editing: Enrica Gazzaroli
Stampa: Rezzonico Print SA, Locarno
ORSELINA 2011 1
OrselinaNews
Sommario/Inhalt
Frammenti di Orselina visti da giovani fotografi 2-3
Junge Fotografen interpretieren Orselina
3
14
6
8
1
10
11
4
13
2
12
9
7
5
Frammenti di Orselina
visti da giovani fotografi
Junge Fotografen
interpretieren Orselina
A
D
lla scuola per apprendisti specialisti in fotografia e fotografi CSIA di
Lugano è stato affidato il compito, tramite Marco Garbani,
di realizzare delle immagini da
inserire nelle vetrine usate
nelle precedenti mostre all’aperto. Già qualche anno fa
abbiamo eseguito un lavoro
analogo e l’esperienza è stata
molto arricchente. Come docente di fotografia ho chiesto
ai ragazzi di interpretare il
luogo in piena libertà cercando però di evitare i ‘luoghi comuni’ e le foto ‘cartolina’. Chi
osserva queste immagini esposte a Orselina, già si trova sul
posto ed è quindi perfettamente in grado di scoprire da
solo la bellezza del panorama,
della Madonna del Sasso, dei
curatissimi parchi, ecc. Ho
chiesto pertanto foto più personali, dove Orselina è da interpretare come un contenitore di tante piccole cose, di tante piccole storie, poco appariscenti ma dense di significato.
Ne è uscito questo ‘racconto’
realizzato attraverso elementi
minori, spesso comuni ad altri
luoghi ma proprio per questo
così sinceri.
Franco Mattei
(docente di fotografia)
Tatiana Scolari 6 9
(apprendista 3° anno)
Da quassù il cielo sembra più vicino, mentre la chiassosa città è
lontana e quieta. Complice un
caldo sole ogni angolo di Orselina sembra un gioco di colori… Le
zone d’ombra e quelle di luce portano lo spettatore a seguirne le linee, lungo le strade… È tutto un
sali e scendi.. ma ovunque si guar-
Dal 22 maggio,
le foto ingrandite
sono esposte
nelle vetrinette
lungo le vie
Al Santuario
e Al Parco
da si scoprono piccole meraviglie.
A osservarla nell’insieme, Orselina sembra piatta e uniforme, ma
via via che la si scopre dall’interno, la meraviglia sostituisce la noia e il senso di monotonia.
Sajikirtena Nageswarakurukkal 4
(apprendista 3° anno)
Quel paesino piccolo,ma che quel
giorno non era poi tanto piccolo
perché in ogni parte del paese trovavo qualcosa di speciale,quelle
strade strette,quel cielo azzurro
con alcune nuvole,che si nascondevano tra le montagne e quel sole che splendeva e lanciava raggi
in ogni piccolo posto buio portando tanta luce. L’ ho trovata molto
carina e vivace…
Deborah Pierini 8 14
(apprendista 3° anno)
Questo piccolo paese riserva molte particolarità. Per il turista è un
luogo completamente nuovo, per
cui l’impatto della sua bellezza è
maggiore. Personalmente ho cercato di guardare Orselina da un
punto di vista differente da come
normalmente guardiamo posti
già conosciuti. Ho cercato di trovare le vere bellezze, quelle nascoste, riprendendole con un
semplice ma significativo scatto.
Ritengo che non ci sia nulla da ag-
giungere, perché chi è capace di
osservare ha sicuramente notato
che il luogo parla da sé.
Alvin Valsangiacomo 2 7
(apprendista 2° anno)
Orselina è come un sipario: mette
in mostra i suoi giardini fioriti, le
belle viste sul Lago Maggiore, i ristoranti e le rilassanti passeggiate
nei dintorni. La vera essenza però,
va cercata dietro le quinte, in quelle stradine che nessuno percorre,
in quei luoghi che non suscitano
interesse. Ho cercato di intravedere la realtà di Orselina, quella che
gli abitanti del posto vivono tutti i
giorni, quell'Orselina senza troppi
fronzoli. Personalmente non mi ha
entusiasmato troppo, l’ho trovata
piuttosto vuota e priva di personalità. Trovo peccato che il paese perda la sua vera essenza per lasciare
spazio alle esigenze turistiche. In
conclusione, al di là dei favolosi
punti panoramici non ho trovato
nulla di particolare.
Oleg Magni 3 5
(apprendista 2° anno)
Durante il tragitto in automobile,
per arrivare a Orselina, mi immaginavo un paesino di collina, con
tipiche case del posto, ma purtroppo non è così. Orselina non la
si distingue più, tanto che potrebbe essere un quartiere alto di Locarno. L'urbanizzazione in tutti
questi anni si è arrampicata su per
la collina impadronendosi del villaggio. Nonostante tutto se ci si
addentra nelle piccole vie si trova
ancora quello che è il cuore di
questo paese collinare con le tipiche case di una volta.
Viola Barberis 1 12
(apprendista 2° anno)
Un paesino senza un’anima e un
cuore, frutto di un turismo frenetico, è così che mi è apparso Orselina, salendo dalla strada che si
inerpica sulla collina. Dopo una
prima occhiata veloce, infatti, il
villaggio mi è sembrato non avere un centro attorno al quale si è
sviluppata la vita di paese, ma
semplicemente un gruppo di casette e appartamenti messi uno
vicino all’altro, lasciandomi così
con un lieve senso di smarrimento. Non appena ho osato avventurarmi tra i ripidi scalini e fra i
piccoli sentieri che si diramano in
su e in giù, mi sono però accorta
che anche Orselina nasconde perle di vita quotidiana e preziosi particolari degni di rimanere impressi in una fotografia. La giornata
passata per le vie del paese è stata un ottimo esercizio per imparare a osservare con l’occhio del fotografo.
Pietro Tafaro 10 11
(apprendista 2° anno)
Ho avuto occasione di guardare il
paese con occhi diversi dal solito.
Yannick Vosti 13
(apprendista 2° anno)
Nonostante le mie aspettative la
giornata passata a Orselina dopotutto si è rivelata molto interessante e ho trovato vari motivi di
ispirazione.
Le foto ingrandite e fissate su panelli 70x70 saranno esposte nelle vetrinette lungo la strada che
dalla stazione della funivia porta
alla chiesa. L’inaugurazione della
mostra ”Frammenti di Orselina”
è prevista per domenica 22 maggio al Parco e le foto rimarranno
esposte fino alla primavera 2012.
Show room lampade / Lampen
Zona Industriale 2 - Via Mappo 11 - CH-6598 Tenero - Tel. 091 730 91 00
2 ORSELINA 2011
elettricità
bronz
ie Lehrlinge der Fachschule
für Fotografie und Fotografen der CSIA in Lugano
haben von Marco Garbani den
Auftrag erhalten, Bilder zu realisieren, die in auf Tafeln, die ein
bisschen überall im Dorf verstreut
sind, angebracht werden können.
Schon vor einigen Jahren wurde
eine vergleichbare Arbeit durchgeführt und die Erfahrung war
sehr positiv. Als Fotografielehrer
hatte ich die Jugendlichen aufgefordert, die Orte völlig frei zu interpretieren, jedoch ‘Gemeinplätze’ und ‘Postkartenfotos’ zu vermeiden. Wer die in Orselina ausgestellten Bilder betrachtet, befindet sich bereits vor Ort und ist somit durchaus in der Lage, die
Schönheit des Ausblicks, der Madonna del Sasso, der Parkanlagen
usw. zu entdecken. Ich hatte deshalb persönlichere Fotos verlangt,
auf denen Orselina als Behälter
zahlreicher kleiner Dinge erscheint, kleiner Geschichten, wenig auffällig, aber voller Bedeutung. Daraus ist diese ‘Erzählung’
hervorgegangen, aus kleinen Elementen zusammengesetzt, die oft
andern Orten gleichen und gerade deshalb so aufrichtig sind.
Franco Mattei
(Fotografielehrer)
Tatiana Scolari 6 9
(3. Lehrjahr)
Von dort oben scheint der Himmel
näher, während die laute Stadt fern
und ruhig ist. Die warme Sonne trägt
dazu bei, dass jeder Winkel von Orselina ein Farbenspiel zu sein
scheint… Die Schatten- und Lichtzonen verleiten den Betrachter, das Spiel
der Linien den Strassen entlang zu
verfolgen… Es ist ein Auf und Ab,
doch wo man auch hinschaut, sind
kleine Wunder zu entdecken.
Gesamthaft beobachtet, scheint alles
flach und einförmig, doch wenn man
sie von innen her entdeckt, ersetzt
das Wunderbare die Langeweile und
den Eindruck der Monotonie.
Sajikirtena Nageswarakurukkal 4
(3.Lehrjahr)
Jenes kleine Dörfchen schien an diesem Tag gar nicht so klein, denn in jedem Teil des Dorfes fand ich etwas
Besonderes, jene engen Strassen, der
blaue Himmel mit einigen Wolken,
die sich zwischen den Bergen versteckten, die heitere Sonne, die ihre
Strahlen in jeden kleinen dunklen Ort
sandte und ihn erhellte. Ich fand es
sehr nett und lebhaft…
Deborah Pierini 8 14
(3. Lehrjahr)
Dieses kleine Dorf birgt viele Besonderheiten. Für den Touristen ist es ein
völlig neuer Ort, sodass seine Schönheit noch stärker beeindruckt. Ich habe persönlich versucht, Orselina von einem andern Gesichtspunkt aus zu betrachten als man normalerweise Orte
beguckt, die man bereits kennt. Ich
wollte die wahren, verborgenen
Schönheiten finden und mit einem einfachen, aber bedeutungsvollen Klick
aufnehmen. Ich glaube, es gibt nichts
beizufügen, denn wer fähig ist, genau
hinzuschauen, hat sicher gemerkt, dass
der Ort für sich selbst spricht.
Alvin Valsangiacomo 2 7
(2. Lehrjahr)
Orselina ist wie ein Vorhang: Es stellt
seine blühenden Gärten zur Schau,
die schöne Aussicht auf den Lago
Maggiore, die Restaurants und die erholsamen Spaziergänge in der Umgebung. Das Wesentliche ist jedoch hinter den Kulissen zu suchen, in jenen
Strässchen, die niemand begeht, an
jenen Orten, die kaum Interesse wekken. Ich habe versucht, jene Wirklich-
Ab 22. Mai
werden
die Fotos
entlang der
via Al Santurario
und via Al Parco
ausgestellt
keit von Orselina zu erkennen, die von
den Einwohnern der Ortschaft täglich
erlebt wird. Jenes Orselina ohne zu
viel Flitter. Es hat mich nicht zu sehr
begeistert, ich fand es ziemlich leer
und ohne starke Persönlichkeit. Ich
finde es schade, dass eine Ortschaft
ihr eigentliches Wesen zugunsten von
touristischen Anforderungen aufgibt.
Zum Schluss: Ausser der fabelhaften
Aussicht habe ich nichts Besonderes
gefunden.
Oleg Magni 3 5
(2. Lehrjahr)
Während der Fahrt im Auto, um Orselina zu erreichen, habe ich mir ein
Dörfchen im Hügelgebiet vorgestellt,
mit charakteristischen Häusern des
Ortes, doch leider ist es nicht so. Orselina lässt sich nicht mehr unterscheiden, es könnte ein höher gelegenes Viertel von Locarno sein. Die
Urbanisierung ist in all diesen Jahren
den Hügel hochgeklettert und hat
sich des Dorfes bemächtigt. Trotz alledem: Wenn man in die kleinen
Strassen eindringt, befindet man sich
noch immer im Herzen dieses Hügeldorfes mit seinen typischen Häusern
früherer Zeiten.
Viola Barberis 1 12
(2. Lehrjahr)
Ein Dörfchen ohne Seele und Herz,
das Ergebnis eines frenetischen
Tourismus, so erschien mir Orselina
bei der Fahrt auf der Strasse, die
den Hügel hochklettert. Nach einem ersten raschen Blick schien mir
die Ortschaft tatsächlich kein Zentrum zu haben, um das herum sich
das Dorfleben entwickelt. Einfach
eine Gruppe von Ferienhäusern
und Wohnungen, eines neben dem
andern, was mich leicht befremdete. Doch kaum hatte ich mich auf
die steilen Stufen und kleinen Wegen gewagt, die sich in ständigem
Auf und Ab gabeln, stellte ich fest,
dass auch Orselina Perlen des täglichen Lebens und wertvolle Einzelheiten versteckt, die es wert sind,
auf eine Foto gebannt zu werden.
Der Tag, den ich auf den Wegen
des Dorfes verbracht habe, war eine hervorragende Übung, um die
Dinge mit dem Auge des Fotografen zu sehen.
Pietro Tafaro 10 11
(2. Lehrjahr)
Ich hatte Gelegenheit, das Dorf mit
andern Augen als sonst zu betrachten.
Yannick Vosti 13
(2. Lehrjahr)
Trotz meiner Erwartungen hat sich
der in Orselina verbrachte Tag immerhin als sehr interessant und anregend erwiesen.
Die vergrösserten, und auf 70x70Tafeln fixierten, Fotos werden
längs der Strasse, die von der
Drahtseilbahn zur Kirche führt,
ausgestellt. Die Ausstellung
”Frammenti di Orselina” wir am
Sonntag, den 22. Mai im Park eröffnet und die Fotos werden dann bis
im Frühjahr 2012 zu sehen sein.
Impianti citofoni e videocitofoni
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ORSELINA 2011 3
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Cardada
di/von CARLO BRANCA
Nella foto: la torre di San Quirico
a Minusio-Rivapiana
Der Turm von San Quirico
in Minusio-Rivapiana
Charme und Geschichte des
Lago Maggiore
V
LOCARNO - ORSELINA - MADONNA DEL SASSO
Fascino e storia
del Verbano
Il primo passo verso la collina locarnese.
Partenze ogni 15 minuti.
Der erste Anlauf zu den Höhen des Locarnese.
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M
olte sono, durante i mesi
estivi, le imbarcazioni che
solcano il bacino svizzero
del Lago Maggiore o Verbano. Fra
queste un battello collega gratuitamente i campeggi di Tenero a Locarno con dieci corse giornaliere, dando
così ai turisti la possibilità di conoscere la nostra magnifica plaga. Intensa
è pure la navigazione gestita dalla società italiana Gestione Navigazione
Laghi, con una
flotta di circa
trenta unità, che
nel 1956 acquistò i battelli svizzeri e da allora
gestisce la navigazione anche
nel nostro bacino, il cui confine
sull’acqua non è
esattamente una linea retta fra il valico di Valmara e Dirinella.
Guardando il nostro lago, si potrebbero stabilire anche senza orologio
le ore di una giornata semplicemente osservando le rotte dei battelli;
per esempio quello che ogni mattina parte da Locarno verso Magadino e ritorna con studenti e lavoratori, oppure la motonave che nella
bella stagione avanza costeggiando
il delta verso l’imbarcatoio e riparte
poco dopo verso i porti di Intra, Stresa, Arona, per poi riapparire il giorno dopo, alla stessa ora, minuto più
minuto meno, con pioggia o bel
tempo.
Ma quando iniziò il servizio di navigazione sul Lago Maggiore? Era il 15
febbraio 1826 e il primo battello a vapore fu chiamato Verbano (nome dall’etimologia incerta, derivante forse
dalle piante di verbena o dal nome romano Virbius). Le cronache di allora
descrivono il natante “capace di con-
tenere 400 persone con molta quantità di mercanzia; scorre nella stagione estiva due volte l’estensione del lago, impiegando sei ore per corsa compreso il perditempo per l’imbarco” e
inoltre “il viaggiatore troverà di che cibarsi a convenienti prezzi fissi ... e avrà
anche il tempo per ingannare il tempo con i vari giornali.”
La prima sosta dopo la partenza da
Magadino era a Maccagno, borgata
all’entrata della
Valle Veddasca
(una valle che sale fino all’Alpe di
Neggia, sopra Indemini).
Nel 1904 fu varato il piroscafo
Piemonte, tuttora in funzione
per eventi speciali o prestigiose crociere, con i due
saloni in stile liberty. E’ custodito con
il resto della flotta ad Arona. Altri natanti conobbero il Verbano: nel 1896
la regia Guardia di Finanza inviò una
flottiglia di piccole torpediniere (navigli veloci dislocati allora sui laghi di
confine con mansioni di sorveglianza)
nel porticciolo di Cannobio. Nello stesso anno una di esse (la Locusta) scomparve e non fu mai più ritrovata, nemmeno durante recenti indagini subacquee. Una croce a ricordo della disgrazia fu posata sulla riva opposta, poco
dopo il valico di Zenna, dove furono
avvistate le luci di bordo prima che
l’imbarcazione affondasse durante
una violenta burrasca.
Le sponde del lago (che misurano circa 170 km, percorsi ogni anno anche
da molti ciclisti) godono di un clima
mite, perché protette dai venti nordici; vi crescono rigogliose piante subtropicali e altre specie come la camelia, diventata la pianta simbolo del La-
Il primo
battello a vapore
solcò le acque
del lago Maggiore
nel lontano
febbraio 1826
Sanfido sa
Consulenza fiscale e aziendale
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iele Boote pflügen sich in den
Sommermonaten durch das
Schweizer Becken des Lago
Maggiore oder Verbano. Darunter ist
auch ein Schiff, das die Campingplätze von Tenero zehnmal täglich
gratis mit Locarno verbindet. Die
Touristen erhalten so die Möglichkeit, unsere prächtigen Strand kennenzulernen. Auch die italienische
Schifffahrtsgesellschaft, die über eine Flotte von rund dreissig Schiffen
verfügt, sorgt für zahlreiche Verbindungen. Sie hat die Schweizer Schiffe 1956 erworben und ist seither
auch für die Navigation in unserem
Seebecken, dessen Grenze auf dem
Wasser zwischen Valmara und Dirinella verläuft.
Beim Blick auf den See könnte man
auch ohne Uhr die Tagesstunden
festlegen, indem man einfach die
Routen der Schiffe beobachtet. Zum
Beispiel das Schiff, das jeden Morgen
von Locarno in Richtung Magadino
ablegt, um mit Studenten und Arbeitern zurückzukehren. Oder das
Motorschiff, das
in der schönen
Jahreszeit dem
Delta entlang der
Schifflände zustrebt, um wenig
später wieder in
Richtung der Häfen von Intra,
Stresa, Arona abzufahren. Am nächsten Tag erscheint es zur gleichen
Zeit, eine Minute oder später, bei Regen oder Sonnenschein.
Wann hat eigentlich der Schiffsverkehr auf dem Lago Maggiore begonnen? Es war am 15. Februar
1826. Das erste Dampfschiff wurde
Verbano genannt (der Name ist etymologisch ungewiss, er könnte von
der Pflanzenart Verbena oder dem
römischen Wort Virbius herrühren.)
Die damaligen Berichte beschreiben
das Schiff als “fähig 400 Personen
und eine Menge Ware aufzunehmen. Im Sommer gleitet es zweimal
täglich durch die ganze Seefläche
und braucht dazu sechs Stunden pro
Fahrt, den Zeitverlust für die Einschiffung inbegriffen.” Und weiter:
“Der Reisende findet Verpflegung zu
günstigen Festpreisen ... und kann
die Zeit auch mit dem Lesen der verschiedenen Zeitungen verbringen.”
Der erste Halt nach der Abfahrt aus
Magadino war in Maccagno, einer
Gemeinde am Eingang des Valle
Veddasca, einem Tal, das bis zur Alpe di Neggia oberhalb Indemini
hinauf führt.
1904 war der Stapellauf des
Dampfers Piemonte. Für besonderen Anlässen oder spezielle Kreuzfahrten wird er, mit seinen beiden
Sälen im Liberty-Stil, auch heute
noch in Betrieb genommen. Er ist
mit dem Rest der Flotte in Arona
untergebracht. Auch andere Schiffe befuhren den Verbano: 1896
hat die Küstenwache eine Flottille
von Torpedobooten (sie wurden
damals zur Überwachung auf die
Grenzseen verteilt), im Jachthafen
von Cannobio. Im gleichen Jahr ist
eine davon, die Locusta, verschwunden und wurde nie mehr
gefunden, nicht einmal während
den neusten Unterwassernachforschungen. Zur Erinnerung an das
Unglück wurde am Ufer ein Kreuz
aufgestellt, kurz nach dem Grenzübergang
von
Zenna, wo die
Bordlichter zum
letzten Mal gesehen wurden, kurz
bevor das Schiff
während
eines
heftigen Sturms
untergegangen
ist.
Die Seeufer (sie
messen etwa 170 km und werden
jedes Jahr von zahlreichen Radfahrern befahren) geniessen ein mildes Klima, denn sie sind vor den
Nordwinden geschützt. Hier wachsen üppige subtropische Pflanzen
und andere Arten wie die Kamelie,
die zur Symbolblume des Lago
Maggiore geworden ist. Der stärkste Wasserzubringer (von der Ausdehnung her der zweitgrösste Italiens) ist der Fluss Tessin, der den
gleichen Namen trägt wie der Abfluss in der Poebene. Der Bevölkerungszustrom aus dem Süden, an
den Ufern und in den Seitentälern,
begann schon in der Jungsteinzeit.
Später waren es Kelten, Römer. Im
Mittelalter haben die Kämpfe zwischen den Visconti, Sforza, Rusca
und Borromäern, am Verbano Geschichte geschrieben. Im 16. Jahrhundert drangen die Schweizer
nach Süden vor und zwei Jahrhunderte später war der westliche Teil
Das erste
Dampfschiff
pflügte sich
durch das
Wasser des Sees
im Februar 1826
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go Maggiore. Il maggior immissario di
questo lago (per estensione il secondo più grande d’Italia) è il fiume Ticino, che ha lo stesso nome dell’emissario che scorre nella pianura padana.
Lo stanziamento di popolazioni provenienti da sud sulle sponde e nelle
valli laterali, è stato favorito dalla topografia già a partire dal neolitico, in
seguito i Celti, i Romani, e nel medioevo le lotte fra i Visconti, gli Sforza, i Rusca, i Borromeo hanno contrassegnato la storia del Verbano. Nel
Cinquecento da nord scesero gli Svizzeri e due secoli più tardi la parte occidentale del lago (oggi Piemonte) era
dominio dei Savoia, mentre la riva opposta (quella lombarda) rimase sotto
il regno austro-ungarico.
Molte località affacciate sul lago furono teatro per secoli di incontri e di
scontri; lo testimoniano le torri di avvistamento a Pino, una distrutta ad
Ascona, il campanile di San Quirico a
Minusio-Rivapiana e fortezze come il
Castello Visconteo di Locarno. Fra gli
incontri storicamente più importanti
che si tennero sulle rive del Lago
Maggiore, va segnalato l’armistizio
svoltosi ad Ascona alla fine della seconda guerra mondiale, fra nazisti e
alleati. Un evento ricordato con una
lapide seminascosta nel giardino di
una villa della collina asconese. Soltanto nell’Ottocento il Lago Maggiore scopre la sua grande vocazione turistica, grazie al traforo della galleria
del Sempione e ai collegamenti ferroviari oltre San Gottardo. Scrittori
celebri, come Flaubert in una lettera
del 1814 a Pauline, descrivono paesaggi affascinanti: “Quand par hasard on a un coeur et une chemise,
il faut vendre sa chemise pour voir les
environs du lac Majeur”.
Purtroppo, tutti i paesi rivieraschi
hanno dovuto anche subire le variazioni altimetriche del lago, non sempre rimasto ai livelli attuali e molte sono state le inondazioni nel corso degli ultimi secoli. I livelli raggiunti dalle
acque e le rispettive date sono stati
incisi su edifici, colonne, strade e
campanili che si ritrovano in quasi tutte le località. A Locarno, in diversi
punti della Piazza Grande, si leggono
ancora oggi le incisioni a ricordo della peggiore esondazione, quella del
16 ottobre 1868, quando il livello del
lago salì fino a 200,23 m s/m: un
evento inaspettato ed eccezionale.
Anche ad Ascona, alla base del campanile della chiesa parrocchiale sono
segnalati i livelli raggiunti dalle acque
nel 1868, mentre sulla parete della
Casa Serodine, una pietra ricorda
l’uscita del lago nel 1706.
Durante i sempre più frequenti temporali estivi enormi quantità di legname vengono trasportate dalle valli superiori al lago, creando pericoli e disagi alla circolazione lacuale.
E’ anche un segno dei tempi, dell’incuria in cui sono lasciati i boschi; alberi caduti o sradicati da acque impetuose vengono così trascinati fino al bacino del Verbano. Galleggiano formando estese aree, che spinte dall’inverna o della tramontana approdano
e rimangono a lungo sulle rive, togliendo loro suggestività e bellezza.
Dall’alto: la motonave Verbania e le iscrizioni delle
esondazioni ad Ascona sulla base del campanile della
chiesa parrocchiale (1868) e sulla vicina Casa Serodine
(1706). In basso: la foto originale dell’”innondazione”
del 1868 in Piazza Grande a Locarno.
des Sees (heute Piemont) eine Domäne der Savoyer, während das
gegenüberliegende lombardische
Ufer unter der österreichisch-ungarischen Herrschaft geblieben ist.
Viele Orte mit Blick auf den See
waren während Jahrhunderten
Schauplatz von Begegnungen und
Zusammenstössen, woran noch
heute die Wachtürme in Pino, einen zerstörten Turm in Ascona, der
Kirchturm von San Quirico in Minusio-Rivapiana und Festungen
wie das Castello Visconteo in Locarno erinnern. Von den historisch
bedeutendsten Treffen, die am
Ufer des Lago Maggiore stattgefunden haben, sei der Waffenstillstand zwischen der nazistischen
Armee und den Alliierten, der am
Ende des Zweiten Weltkrieges in
Ascona vereinbart wurde, erwähnt. An dieses Ereignis erinnert
ein halbverborgener Gedenkstein
bei einer Villa am Hügel oberhalb
Ascona. Erst im 19. Jahrhundert
wurde die grosse touristische Berufung des Lago Maggiore entdeckt, dank dem Durchstich des
Simplontunnels und der Bahnverbindung auf die andere Seite des
Gotthards. Berühmte Schriftsteller
wie Flaubert 1814 in einem Brief
an Pauline, beschreiben zauberhafte Landschaften: “Quand par hasard on a un coeur et une chemise,
il faut vendre sa chemise pour voir
les environs du lac Majeur”.
Leider haben alle Ortschaften am
Ufer auch unter dem stark
schwankenden Wasserstand des
Lago Maggiore leiden müssen. In
den vergangenen Jahrhunderten
gab es viele Überschwemmungen.
Die Wasserhöchststände und die
entsprechenden Daten wurden an
Gebäuden, Säulen und Kirchtürmen in fast allen Ortschaften markiert. An verschiedenen Stellen der
Piazza Grande in Locarno kann
man noch Angaben über das
schlimmste Hochwasser lesen, dasjenige vom 16. Oktober 1868, als
der Seespiegel bis auf 200,23 m
über Meer angestiegen ist: ein unerwartetes, ganz ausserordentliches Ereignis. Auch in Ascona,
am Turm der Pfarrkirche, wurden
die Wasserstände des Jahres
1868 markiert, während an einer
Steintafel vor der Casa Serodine
an die Überschwemmung 1640
erinnert wird.
Während den immer häufigeren
Sommergewittern werden enorme
Mengen Holz aus den höher gelegenen Tälern in den See geschwemmt, was Gefahren und
Verkehrsstörungen hervorruft. Es
ist auch ein Zeichen der Zeit, der
mangelhaften Pflege der Wälder:
Umgestürzte oder entwurzelte
Bäume werden Bächen und Flüssen bis ins Seebecken des Verbano
mitgerissen. Sie bilden dann ausgedehnte schwimmende Flächen,
die von Winden wie Inverna oder
Tramontana ans Ufer geschwemmt
werden, dort lange liegenbleiben
und die Attraktivität und Schönheit
des Ufers schmälern.
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ORSELINA 2011 7
di/von DAVIDE MARTINONI
Quel potenziale inesplorato
sulla nostra montagna
I
l territorio è quello che parte da
Orselina, raggiunge la vetta del
Madone, passa per Colmanicchio, Cardada, Cimetta e il Trosa.
Ma si estende anche fra il Monte
Brè e Mergoscia, compresi l’Alpe
Vegnasca, l’Alpe Cardada, la Val
Resa e i Monti di Lego. In 4 parole: la montagna di Locarno.
Su di essa, sul suo stato di salute
attuale, ma soprattutto sulle prospettive di sviluppo infrastrutturale, commerciale e turistico si sono
chinati la Cardada Impianti Turistici e l’Ente turistico Lago Maggiore. Hanno incaricato la Dionea SA
di Locarno di mettere le basi per
un progetto di sviluppo strategico
che consentirà di intervenire per
sfruttare il potenziale inespresso
del territorio in esame. Intervenire, però, in modo corale, coinvolgendo tutti gli “attori“ della montagna, dai 7 Comuni ai 7 Patriziati proprietari, dagli Enti turistici
agli operatori del settore, più associazioni, aziende di trasporto,
aziende agricole e forestali.
Particolare attenzione è stata riservata alle peculiarità naturali,
alle funzioni di montagna di prossimità e a quella di belvedere per
eccellenza, secondo lo studio effettuato dalla Dionea. Studio che
ha avuto tre obiettivi principali:
“Fornire una visione d’insieme sui
vari aspetti naturali, paesaggistici
e culturali della montagna e rilevare le opinioni dei suoi visitatori;
predisporre le basi necessarie per
la ricerca di una visione condivisa
e coerente della montagna stessa; e indicare la modalità di lavoro e formulare alcune ipotesi di in-
tervento per la valorizzazione della montagna, sotto forma di schede operative da sviluppare con il
contributo degli attori implicati“.
Sono stati scelti due piani di lettura: quella geografica (con una
raccolta di informazioni sulla
montagna e l’allestimento di carte tematiche inerenti al territorio)
e quella della percezione. La prima ha consentito di ottenere una
conferma –
ovverosia che
l’insieme delle caratteristiche conferisce alla montagna un notevole ruolo
legato principalmente alla
qualità innata del territorio – ma anche di fare
una scoperta:
quella secondo cui “esiste un potenziale inesplorato“, a partire per esempio
dal patrimonio boschivo, con le
sue caratteristiche multifunzionali e di grande varietà, oppure considerando maggiormente oggetti
protetti di stampo naturalistico
che è auspicabile valorizzare e far
conoscere.
Il piano di lettura relativo alla percezione è invece stato ottenuto
conducendo un sondaggio pilota
sugli utenti della montagna. In un
mese, la scorsa estate, sono stati
completati 270 questionari, intervistando esponenti dei tre principali
profili d’utenza: il fedele, il turista e
lo specialista (fungiatt, ciclista, sciatore, parapendista, eccetera).
Sostanzialmente le indicazioni
più significative emerse dalle interviste sono due. La prima è che
la maggioranza degli utenti (67
per cento) si è facilmente fidelizzata: ama la montagna, ci è tornata più volte ed è fermamente
intenzionata a ritornarci. La seconda indicazione è desumibile
dalla prima: gli investimenti troppo
onerosi non convincono, serve soprattutto
più
amore per la
montagna, inteso
come capacità di
approccio da parte degli operatori.
Ciò non toglie
che siano emerse
parecchie indicazioni di carattere
pratico: diminuire
i prezzi degli impianti di risalita (più agevolazioni, sconti per gruppi e famiglie,
migliorare gli orari delle corse);
aumentare il numero di parcheggi a Orselina; ripristinare alcune
tratte della rete sentieristica non
più utilizzate; pubblicizzare maggiormente la montagna e organizzare più eventi e attività per famiglie e turisti; o ancora allestire
un info-point con personale competente in grado di indirizzare i
turisti all’arrivo della funivia, oppure creare una “chat-room” in
rete, dove gli utenti possano confrontarsi e scambiarsi consigli e
opinioni.
Promosso
un sondaggio
la scorsa estate
interpellando
gli utenti
della montagna:
i fedeli, i turisti
e gli specialisti
Su queste basi sono state presentate diverse proposte operative,
che seguono due correnti ben distinte: una è orientata alla visione
di un parco a tema (artificiale),
mentre l’altra tende a concepire
un territorio vissuto, dominato da
elementi naturali e culturali. Traducendo le indicazioni emerse dal
sondaggio, la Dionea ha ipotizzato una serie di migliorie che verranno poi discusse fra tutte le parti interessate. Si parla innanzitutto della necessità di migliorare la
coordinazione fra queste stesse
parti, affinché la comunicazione
diventi una grande risorsa e non
un grande ostacolo. Poi, è fuori
discussione che debba essere allestito un piano di miglioramento
delle strutture esistenti (servizi generali, rete sentieristica e segnaletica, riabilitazione parziale di
strutture esistenti, interventi che
agevolino la fruizione da parte
degli invalidi).
Il tavolo di discussione sarà anche
chiamato a valutare la fattibilità di
proposte come un nuovo parcogiochi a tema, un laghetto multifunzionale o una palestra di roccia. È stato pure auspicato un tentativo di restaurare in modo mirato l’economia alpestre, promuovendo i prodotti locali e l’agriturismo. Inoltre, sempre in ambito turistico, la montagna potrebbe ritagliarsi uno spazio più significativo nell’accoglimento di colonie
estive, nell’offerta di itinerari notturni, nella promozione di eventi
gastronomici e sportivi, o ancora
nel promuovere la riscoperta della toponimia.
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8 ORSELINA 2011
Jenes unerforschte Potential
auf Locarnos Berg
D
as Berggebiet reicht von Orselina bis zum Gipfel des Madone, über Colmanicchio,
Cardada, Cimetta und Trosa. Es erstreckt sich zwischen Monte Brè und
Mergoscia und beinhaltet Alpe Vegnasca, Alpe Cardada, Val Resa und
Monti di Lego. In 4 Worten: Der Berg
von Locarno.
Sein jetziger Gesundheitszustand,
vor allem aber die Perspektiven der
infrastrukturellen, kommerziellen
und touristischen Entwicklung liegen
der Cardada Impianti Turistici und
dem Ente Turistico Lago Maggiore
selbstverständlich am Herzen. Sie
haben die Dionea SA in Locarno damit beauftragt, die Grundlagen für
ein Projekt der strategischen Entwicklung zu erarbeiten, das es ermöglichen soll, das noch nicht ausgeschöpfte Potential des Gebiets zu
nutzen. Es soll sich aber um einen
gemeinsamen Eingriff handeln. Alle
Akteure, die am Berg tätig sind, sollen eingebunden werden. Die 7 Gemeinden, die 7 Patriziate mit Besitzrechten, der Verkehrsvereinen, die
Tourismusfachleute, aber auch Verbände, Verkehrsunternehmen, Landwirtschafts- und Forstbetriebe.
Besondere Beachtung wurde, gemäss der Studie der Dionea, den natürlichen Besonderheiten, sowie der
Funktion als Naherholungsgebiet
und Aussichtsberge par excellence,
geschenkt. Die Studie verfolgte drei
hauptsächliche Ziele: “Ein Gesamtbild der natürlichen, landschaftlichen und kulturellen Aspekten des
Berges zu liefern, sowie die Meinungen der Besucher einzuholen;
Grundlagen für eine breit abgestützte und ausgewogene Vision
des Berges zu erarbeiten; eine Vorgehensweise aufzuzeichnen und einige Thesen für mögliche Interventionen zur Aufwertung des Berges,
zuhanden der verschiedenen Akteure, zu formulieren.”
Es wurden zwei Betrachtungsweisen gewählt, die geographische
(mit einer Sammlung von Informationen über den Berg und die Ausarbeitung von thematischen Karten
des
Territoriums) und diejenige der Wahrnehmung. Der
erste hat bestätigt, dass die
gesamthaften
Charakteristika
des Berges ihm
eine wichtige
Rolle verleihen.
Dies aufgrund
der ursprünglichen Qualität
der Beschaffenheit des Territoriums. – Man ist aber auch zur Erkenntnis gekommen, dass ein nicht
erforschtes Potential besteht. Zum
Beispiel beim Waldbestand mit seinen multifunktionellen Eigenschaften und seiner grossen Vielfalt, oder
aber bei geschützten naturalistischen Objekten. Diese sind vermehrt zu berücksichtigen, aufzuwerten und bekannt zu machen.
Die Wahrnehmung der Benutzer des
Berges hingegen wurde mit einer
Umfrage in Erfahrung gebracht. Im
vergangenen Sommer wurden in einem Monat 270 Fragebogen ausgefüllt. Die Befragung richtete sich
hauptsächlich an drei Nutzerprofile:
treue Berggänger, Touristen und
Spezialisten (Pilzsammler, Radfahrer,
Skifahrer, Hängegleiter usw.)
Den Interviews konnten vor allem
zwei bedeutungsvolle Aussagen entnommen werden. Die erste besagt,
dass die Mehrheit der Benutzer (67
Prozent) sich leicht zur Treue bewegen liess: Sie lieben den Berg, sind
mehrmals zurückgekehrt und fest
entschlossen, es weiterhin zu tun.
Die zweite Erkenntnis ergibt
sich aus der ersten: Zu aufwendige Investitionen
nützen nichts; es
braucht vor allem
mehr Liebe zu
den Bergen, im
Sinne der Fähigkeit zur Annäherung von seiten
der zuständigen
Leute. Das ändert
nichts daran, dass
auch etliche praktische Wünsche geäussert wurden:
Geringere Preise der Seilbahnen
(mehr Erleichterungen, Rabatte für
Gruppen und Familien), verbesserte
Fahrzeiten, mehr Parkplätze in Orselina; Instandsetzung einiger nicht
mehr benutzter Strecken des Wegenetzes, mehr Werbung für den Berg
und Organisation von Veranstaltungen und Tätigkeiten für Familien
und Touristen; ein Info Point mit
kompetentem Personal, das den
Touristen bei der Ankunft der Seilbahn Informationen geben kann; ein
“Chatroom” im Webnetz, damit die
Benutzer Ratschläge und Meinungen austauschen können.
Befragung
der Nutzer
des Berges
im vergangenen
Sommer:
Die Treuen,
die Touristen,
die Spezialisten
Auf diesen Grundlagen wurden verschiedene praktische Vorschläge unterbreitet, die zwei gut unterscheidbare Richtungen gehen. Die hat die
Vision eines thematischen (künstlichen) Parks, während die andere ein
erlebnisreiches Gebiet anstrebt, in
dem natürliche und kulturelle Elemente vorherrschen. Die Dionea hat
die Ergebnisse der Umfrage aufgenommen und eine Reihe von Verbesserungen in Erwägung gezogen,
die mit allen interessierten Kreisen
diskutiert werden sollen. Man spricht
vor allem von der Notwendigkeit, die
Koordination zu verbessern, damit
die Öffentlichkeitsarbeit zu einer
starken Ressource und nicht zu einem Hindernis wird. Es steht auch
ausser Frage, dass ein Plan der Verbesserung bestehender Strukturen
verfasst werden muss (allgemeine
Dienstleistungen, Wegenetz und Beschilderung, teilweise Instandsetzung bestehender Einrichtungen, Erleichterungen für Behinderte.
Die Diskussionsrunde wird auch die
Machbarkeit von Vorschlägen wie einem neuen thematischen Spielplatz,
einem multifunktionellen kleinen
See oder einem Klettergarten prüfen
müssen. Es wurde auch ein gezielter
Versuch angeregt, die Alpwirtschaft
wieder in Schwung zu bringen, indem hiesige Produkte und der Agritourismus gefördert werden. Im touristischen Bereich könnte der Berg
mehr Platz bieten für die Aufnahme
von Sommerkolonien, einem Angebot nächtlicher Wanderungen, der
Förderung gastronomischer und
sportlicher Veranstaltungen oder
auch der Wiederentdeckung der
Kenntnis von Ortsnamen.
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ORSELINA 2011 9
una montagna da scoprire
eine entdeckenswerte Bergwelt
Avreste mai pensato che da Cardada / Cimetta si
vede il punto più basso (Delta della Maggia ad Ascona) e il punto più alto (Monte Rosa) della Svizzera?
Con la funivia in pochi minuti da Orselina a Cardada
e di seguito con la seggiovia fino a Cimetta.
Oltre al panorama mozzafiato a 360 gradi la montagna offre passeggiate, un percorso d’orientamento, sentieri nordic walking, un percorso plantare,
una pista per mountain bike, un punto di partenza
per parapendio e spazi da gioco per bambini.
I ristoranti e le capanne sono lieti di accogliervi con
la tipica cucina Ticinese.
di/von ALDO TORRIANI
IN COLLINA
SI CAMPA
OLTRE 100 ANNI!
Hätten Sie gedacht, dass von Cardada / Cimetta der
tiefste Punkt (Maggia Delta bei Ascona) und der
höchste Punkt (Monte Rosa Massiv) der Schweiz
zu sehen sind?
Mit der Luftseilbahn in wenigen Minuten von Orselina nach Cardada und weiter mit dem Sessellift
bis Cimetta.
Nebst der atemberaubenden 360° Rundsicht
bieten wir Wanderungen, eine Orientierungslaufstrecke, Nordic Walking Trails, ein Reflexzonenpfad, eine Mountainbikepiste, ein Startpunkt für
Gleitschirmflieger und Spielzonen für Kinder.
Die Restaurants und Berghütten erwarten Sie gerne
mit traditionellen Gerichten der Tessiner Küche.
Cardada Impianti Turistici SA
CH-6644 Orselina / Locarno
Tel. +41 (0)91 735 30 30
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OrselinaNews
AM BERG LEBT
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Ritratto di Attilio Dall’Acqua
Ein Porträt von Attilio Dall’Acqua
A
K
ll’approssimarsi del suo
101.mo compleanno abbiamo incontrato Attilio
Dall’Acqua, personaggio molto
conosciuto a Orselina, di cui fu
sindaco negli anni ’60, e ancora
oggi uomo pieno di interessi.
Attilio Dall’Acqua dice che la sua
vita è divisa a metà tra la Svizzera interna, dove ha vissuto i suoi
primi 50 anni, e il Ticino, dove è
arrivato nel 1959 quando gli fu
affidata la direzione della nuova
sede locarnese della Jelmoli (ora
Globus), azienda che in quegli
anni occupava oltre cento persone. A Orselina si profilò subito come persona disponibile e competente, tanto è vero che dopo appena tre anni fu chiamato in Municipio a subentrare al defunto
sindaco Bruno Brenn e già nella
successiva legislatura fu egli stesso eletto sindaco, carica che mantenne dal 1964 al 1968. Dopo un
quadriennio di pausa, il signor
Dall’Acqua rientra in Municipio
quale rappresentante del neonato “Gruppo Indipendenti”, che
nel frattempo aveva contribuito a
fondare, nella sua ferma convinzione che per gestire bene un comune non servano ideologie, ma
capacità, impegno e correttezza.
Al sindaco Dall’Acqua si devono
importanti realizzazioni che ancora oggi incidono positivamente sulla vita del paese. In primo
luogo la creazione del Parco di
Orselina, un gioiello che tutti apprezzano e ci invidiano, la cui
progettazione fu affidata, con felice intuizione, a un architetto locale, il compianto Eldes Rossi.
Questi ne fece un parco non tanto da guardare quanto da vivere,
pensato per la popolazione (e in
particolare per i bambini) e per gli
ospiti. La proprietà, di oltre 5'000
metri quadrati, comprendente
pure il Castello Bernese, fu acquistata dal Comune nel 1961 su iniziativa dell’allora sindaco Brenn,
per la cifra assai favorevole (considerata la grandezza della particella) di 550'000 franchi. Da parte sua il sindaco Dall’Acqua raccolse oltre 100'000 franchi di finanziamenti privati per il riassetto del parco, una somma all’epoca ragguardevole.
Alla sua intraprendenza e caparbietà si deve anche l’arrivo del bus
a Orselina. Di fronte ai dubbi delle FART, egli convinse i suoi dirigenti facendosi garante che il servizio sarebbe poi stato utilizzato
dalla popolazione, come puntualmente avvenne. Si adoperò anche
attivamente per migliorare l’amministrazione del Comune e promosse la collaborazione con Locarno per garantire un servizio di
polizia adeguato, prima coperto
solo da un usciere comunale.
Dall’Acqua ricorda che a quei tempi il Comune gestiva in proprio anche la Cassa Malati dei dipendenti, operazione insostenibile con
l’evoluzione dei tempi, per cui, anche questa operazione sociale di
modernizzazione fu portata a termine. In quel periodo il Comune
provvide poi all’ampliamento del
cimitero che disponeva ormai solo di due posti liberi….
Infine a lui si deve l’avvio della collaborazione con Brione s/Minusio
per mantenere la scuola elementare nei due comuni, quale elemento di vitalità di una comunità.
Anche da pensionato, Attilio
Dall’Acqua ha continuato a prestarsi a lungo per il suo comune di
adozione, come consigliere comunale, membro e presidente del
Consiglio Parrocchiale. Soggiorna
ora alla Residenza Al Lido di Locarno e non è raro incontrarlo in
Piazza Grande.
urz vor seinem 101. Geburtstag, sind wir Attilio Dall’Acqua, einer in Orselina sehr bekannten Persönlichkeit, begegnet. Er
war in den Sechzigerjahren Gemeindepräsident und ist noch heute ein
Mann mit mannigfaltigen Interessen. Attilio Dall’Acqua sagt, sein Leben sei zur Hälfte aufgeteilt zwischen der Innerschweiz, wo er seine
ersten 50 Jahre gelebt hat, und dem
Tessin, wo er 1959 angekommen ist,
um die Leitung des neuen Geschäftssitzes des Jelmoli (jetzt Globus) in Locarno zu übernehmen. Der
Betrieb beschäftigte damals über
hundert Personen. In Orselina profilierte er sich sofort als verfügbare
und kompetente Person, sodass er
nach kaum drei Jahren in den Gemeinderat berufen wurde, um den
verstorbenen Bürgermeister Bruno
Brenn zu ersetzen. Schon in der
nächsten Legislaturperiode wurde er
selbst zum Bürgermeister gewählt.
Dieses Amt übte er von 1964 bis
1968 aus. Nach vier Jahren Pause
kehrte Dall’Acqua in die Gemeindeverwaltung zurück, als Vertreter des
neuen “Gruppo Indipendenti”, zu
dessen Gründung er in der Zwischenzeit beigetragen hatte. Er war
der festen Überzeugung, dass es, um
eine Gemeinde gut zu verwalten,
nicht Ideologien brauche, sondern
Fähigkeit, Einsatz und Integrität.
Dem Gemeindepräsidenten Dall’Ac-
Attilio Dall’Acqua,
ex-sindaco di Orselina
Der ehemalige
Gemeindepräsident
qua sind wichtige Verwirklichungen
zu verdanken, die das Dorfleben
noch heute positiv beeinflussen. In
erster Linie die Errichtung des Parks
von Orselina, ein Juwel, das alle
schätzen und um das uns viele beneiden. Die Projektierung wurde einem hiesigen Architekten anvertraut,
dem inzwischen verstorbenen Eldes
Rossi. Er hat einen Park, der nicht nur
zum Anschauen, sondern zum Leben
für die Bevölkerung (vor allem für die
Kinder) und für die Gäste gedacht
war, angelegt. Das Grundstück von
mehr als 5000 Quadratmetern, welches auch das Castello Bernese umfasst, wurde von der Gemeinde 1961
auf Anregung des damaligen Bürgermeisters Brenn für 550 000 Franken
erworben. Wenn man die Gesamtfläche des Grundstücks berücksichtigt war das sicher einen recht günstigen Preis. Gemeindepräsident
Dall’Acqua sammelte seinerseits über
100 000 Franken privater Finanzierungsmittel für die Neuordnung des
Parks, eine erhebliche Summe für die
damalige Zeit.
Seiner Initiative und Hartnäckigkeit ist
es auch zu verdanken, dass Orselina
an das regionale Busnetz angeschlossen wurde. Angesichts der Zweifel
der FART überzeugte er deren Leitung davon, dass diese Dienstleistung
von der Bevölkerung geschätzt werde, was dann auch pünktlich eintraf.
Er setzte sich auch aktiv für eine bessere Gemeindeverwaltung ein und
förderte die Zusammenarbeit mit Locarno, um einen angemessen Polizeidienst zu garantieren, der vorher nur
von einem Angestellten der Gemeinde besorgt wurde.
Dall’Acqua erinnert daran, dass in jener Zeit auch die Krankenkasse der
eigenen Angestellten Sache der Gemeinde war. In jener Zeit sorgte die
Gemeinde auch für die Erweiterung
des Friedhofs, in dem nur noch zwei
freie Plätze zur Verfügung standen.
Attilio Dall’Acqua verdankt man
auch die Einleitung der Zusammenarbeit mit Brione s/Minusio, um die
Primarschule in den beiden Gemeinden, ein Element der Vitalität einer
Gemeinschaft, zu erhalten.
Auch als Rentner stand er seiner Adoptivgemeinde noch lange zur Verfügung als Gemeinderat, Mitglied
und Präsident des Pfarreirates. Jetzt
weilt er in der Residenz Al Lido in Locarno, und nicht selten trifft man ihn
auf der Piazza Grande.
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ORSELINA 2011 11
di/von FABRIZIA MILESI
OrselinaNews
DA ANTICA GRÀ A GALLERIA D’ARTE
L’intensa attività di Casa Al Platano a Brione s/Minusio
L’
Via Vallemaggia 9 • Locarno
Tel. 091 760 00 40
Fax 091 760 01 90
Via Cantonale • Vira Gambarogno
Tel. 091 795 16 17
Fax 091 795 16 75
[email protected] • www.inelettra.ch
attuale Casa al Platano fu costruita sul terreno dove all’inizio del ‘700 sorgeva la grà di
un’antica famiglia brionese. Nel 1966
il Comune acquistò l’immobile e lo restaurò, mantenendo l’architettura originale. Inaugurato nel 1988, l’edificio
ospita ora mostre di vario genere.
Parecchi sono stati gli artisti che negli ultimi tre anni ha ospitato la piccola Galleria, promuovendo un intenso programma di attività espositive
dedicate all’arte. Un percorso culturale che ha coinvolto l’artista Dédé
Moser, considerata in Svizzera la più
conosciuta pittrice di gatti. Le gigantografie di Nicola Walbeck, Maya Fritschi e Filippo Simonetti, hanno affiancato le opere di un apprezzato architetto ticinese, Michele Arnaboldi. Attraverso i suoi progetti dimostra la capacità di conciliare le esigenze degli
abitanti con l’ambiente, la mobilità e
la sua storia. Stati emotivi momentanei, spunti di una vita quotidiana tradotti in forme e colori si sono posati
sulle tele di Anita Bertschinger, dando vita a ogni quadro. Attratta da colori vivaci e dai materiali contemporanei, Alberta Jacqueruoud unisce le
tessere del mosaico (un’arte molto
antica) affidando a ogni sua creazione la propria storia. L’amore che l’ar-
tista Carlo Franscella nutre verso la
natura lo spinge a tradurre i suoi sentimenti in immagini, le sue emozioni
in colori, realizzando opere che ti avvolgono in una calda atmosfera.
“L’Essenza delle donne” è il titolo di
un’esposizione che presenta tre artiste con personalità differenti per stili
e per temi, ma unite dalla passione
per la pittura : Maria Rosa Bresciani,
Franca Decarli, Cristina Fornera. Un
intreccio di sculture e oggetti di carta
è invece la mostra collettiva con Anneliese Hophan, scultrice in bronzo e
Gerda Ritzmann, creatrice di oggetti
di carta. Nella stessa Galleria, la Parrocchia ha invece organizzato il “marché aux puces”, una brocante con
oggetti semplici e talvolta assai curiosi, apprezzati soprattutto da chi ricerca la chincaglieria. Gli angoli del paese, dipinti da Luigi Lorenzetti e la Storia di Brione s/Minusio raccontata nel
volume di Leo Marcollo si sono in-
trecciati con l’amore per la propria
terra, riportando alla luce angoli e testimonianze quasi dimenticati. Un ricco patrimonio culturale che il Comune ha voluto ricordare con una propria mostra fotografica, raccontando
con le immagini un percorso di vita e
di storia che ha permesso di ristabilire un legame con “una Brione” che
da allora si è evoluta: da terra contadina a zona turistica.
Dal 16 aprile al 21 maggio 2011, la
Casa al Platano ospiterà l’artista Emmy Martinoni, scultrice di ceramica e
pittrice che ama ridare vita a travi centenarie, lasciandosi ispirare dal rosso
soffuso di un tramonto o dal profumo di un vecchio mobile. Tele e oggetti in ceramica completeranno questa esposizione sospesa tra natura e
modernità: un rapporto d'intimità
che solo l'arte riesce a trasmettere.
Dal 17 settembre al 16 ottobre, Pol
Poroli esporrà la sua natura astratta,
dove fantasia ed emozioni sono raccolte in un mondo di colore. L’artista,
dopo un periodo dedicato alla pittura figurativa, nel 1996 inizia un percorso che attraversa diverse fasi, fino
ad arrivare con naturale spontaneità
all’arte astratta, un’arte che ci allontana dalla realtà per condurci in una
sfera più spirituale e interpretativa.
VON DER ANTIKEN GRÀ ZUR KUNSTGALERIE
Die vielseitigen Aktivitäten im ‘Casa al Platano’ in Brione s/Minusio
W
o heute die Casa al Platano
steht, hat es zu Beginn des
18. Jahrhunderts ein so genanntes “grà“ (Hütte zum Trocknen
von Kastanien) einer alteingesessenen Brioneser Familie gegeben. Das
aktuelle Gebäude ist im Jahr 1966
von der Gemeinde gekauft und
sanft restauriert worden. Ziel dabei
war es, die historische Architektur zu
bewahren.
Seit der offiziellen Einweihung im
Jahr 1988 sind in der Casa al Platano zahlreiche Kunstausstellungen
durchgeführt worden. Allein in den
vergangenen drei Jahren sorgten
zahlreiche Künstler für ein abwechslungsreiches Ausstellungsprogramm
in der kleinen Galerie. Beteiligt war
beispielsweise die Kunstmalerin Dédé Moser, die in der ganzen Schweiz
für ihre Katzenbilder bekannt ist. Zu
sehen gab es ausserdem grossformatige Werke von Nicola Walbeck,
Maya Fritschi und Filippo Simonetti,
die als Kulisse für die ausgestellten
Arbeiten des Tessiner Architekten Michele Arnaboldi dienten. Letzterer
konnte bei dieser Gelegenheit einmal
mehr beweisen, wie harmonisch es
ihm gelingt, die Bedürfnisse der Anwohner mit den Gegebenheiten
durch Umwelt, Verkehr und Geschichte zu vereinen. Gefühlszustände, wie sie spontan im Alltag entstehen, waren wiederum das Thema
von Anita Bertschinger, die diese
Emotionen als Farben und Formen
auf Leinwänden festgehalten hat.
Die Werke von Alberta Jacqueruoud
dagegen charakterisierten sich vor allem durch lebendige Farben und die
Wahl zeitgenössischer Materialien.
Jedes ihrer Mosaike (die entsprechend der Techniken eines sehr alten
Kunsthandwerks entstanden sind) erzählte dabei eine andere Geschichte.
Den Ausstellungsstücken von Carlo
Franscella war vor allem die Liebe zur
Natur anzumerken. Die Art und Weise, wie der Künstler seine Gefühle in
Motive und Farben umgesetzt hatte,
übermittelte dem Betrachter seiner
Werke eine sehr warme Atmosphäre. “L’Essenza delle donne“ war der
Titel einer Werkschau, die von drei
technisch sehr unterschiedlichen
Künstlerinnen ausgerichtet wurde.
Eines haben Maria Rosa Bresciani,
Franca Decarli, Cristina Fornera jedoch gemeinsam: die Liebe zur Malerei. Die Sammel-Ausstellung von
Anneliese Hophan (Bronze-Bildhauerin) und Gerda Ritzmann, (Papierkünstlerin) dagegen zeigte Skulpturen und Kunstwerke aus Papier.
In derselben Galerie hat zudem bereits die Pfarrei einen Flohmarkt veranstaltet, der eine Reihe von einfachen und kuriosen Objekten zu Tage
brachte. Die Veranstaltung war vor
allem bei Leuten auf der Suche nach
kleinen Kunstgegenständen beliebt.
Dank einer Fotoausstellung der Gemeinde war es zudem möglich, in
die lebendige Geschichte Briones
einzutauchen und zu erleben, wie
sich das bäuerliche Dorf in eine
touristische Zone verwandelt hat.
Sowohl die Gemälde von Luigi Lorenzetti, die die schönsten Plätze
des Ortes zeigten, als auch die
Ausschnitte aus dem Geschichtsbuch von Leo Marcollo bewiesen
dabei eine sehr grosse Heimatliebe
der Künstler.
Vom 16. bis 21. Mai 2011 wird die
Künstlerin Emmy Martinoni in der
Casa al Platano zu Gast sein. Die
Keramikerin und Malerin überzeugt
durch das Talent, hundertjährigen
Holzelementen neues Leben einzuhauchen. Inspirieren lässt sie sich
dabei von dem gedämpften Rot eines Sonnenunterganges oder dem
typischen Geruch eines alten Möbels. Gemälde und Keramiken vervollständigen diese Exposition, die
in ganz individueller Weise eine Balance zwischen Natur und Moderne findet.
Vom 17. September bis zum 16.
Oktober präsentiert Pol Poroli seine
Werke abstrakter Kunst, in denen
sich Fantasie und Emotionen zu einer vielfarbigen Welt vereinen. Der
Künstler, der sich jahrelang der figurativen Malerei gewidmet hatte,
schlug im Jahr 1996 einen neuen
kreativen Weg ein, der ihn ganz automatisch zur abstrakten Kunst
brachte. Sein Schaffen führt ihn
weg von der Realität hin zu einer
rein spirituellen Sphäre, deren Interpretation ganz im Auge des Betrachters liegt.
Impianti citofoni e videocitofoni
Zona Industriale 2 - Via Mappo 11 - CH-6598 Tenero - Tel. 091 730 91 00
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ORSELINA 2011 13
di/von LUCA MALACRIDA
OrselinaNews
IN RAMPICHINO
DAL PIANO
ALLA VETTA
25
chilometri e 1200 metri di
dislivello. Questo è il profilo altimetrico del percorso
che da Minusio porta a Cardada via
Monte Brè, per poi immettersi sulla ciclopista, che passando dall’alpe di
Cardada, riconduce attraverso la Val
Resa a Minusio. Per i meno allenati è
possibile salire fino a Monte Brè con
la funivia. Da qui si continua su una
strada asfaltata fin quasi a Vegnasca,
a quota 1500 dove si trova il primo
cartello della ciclopista per rampichini promossa nell’anno 2000 dalla Pro
Minusio: un’opera costata oltre
220'000 franchi, che sono stati versati da diversi enti locali e pubblici. Per
realizzarla, ci son volute 65 riunioni
prima di trovare il consenso di tutti i
proprietari, per l’attraversamento dei
terreni privati e non, e quindi per riuscire ad abbozzare il percorso.
Tornando al tracciato della ciclopista
che sale da Vegnasca, si tratta di una
mulattiera larga 1.20 m, accessibile
anche ai meno esperti di mountain bike. Per arrivare all’alpe di Cardada il
percorso è relativamente pianeggiante e in parte condiviso con i pedoni,
ai quali viene concessa la precedenza. Un gentile saluto è sempre una
buona carta da visita per il ciclista e
giova all’immagine di questi sportivi
che talvolta vengono erroneamente
considerati degli spericolati. Alla Capanna Lo Stallone, dopo un buon rifornimento a base di una varietà di
polente gratinate, inizia la discesa attraverso un bellissimo faggeto. Il primo tornante, al Sass da Sprüg, riporta la ciclopista in direzione di Locarno
per arrivate sopra il Monte Cordonico, dove una breve salita conduce su
un tracciato che si è dovuto creare dal
nulla. Il tratto precedente è stato invece recuperato da un vecchio sentiero in disuso; in effetti vi si possono ancora scorgere i vecchi canali in pietra
per lo scolo dell’acqua, non sempre
apprezzati dai ciclisti a causa del rischio di foratura. Giunti al Monte Cor-
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donico, non si transita attraverso il
piccolo nucleo, bensì sulla circonvallazione appositamente realizzata per
i ciclisti. Si raccomanda di seguire
strettamente le due segnaletiche per
evitare di trovarsi sugli altri sentieri pedestri difficilmente percorribili in bicicletta. L’ultima tratta del percorso per
mountain bike è stata anche scavata
nella montagna, presenta delle curve
un po’ tecniche dove i più abili possono esprimere le loro doti di equilibristi, gli altri per contro possono aiutarsi appoggiando il piede interno, un
po’ come gli artisti del motomondiale. Al termine della parte sterrata, si
giunge in cima alla Val Resa, dove finisce la ciclopista. Il percorso continua
su strada asfaltata verso Brione s/M e
quindi Minusio.
I ciclisti più provetti percorrono la ciclopista anche in salita. Occorrono circa 40 minuti per il tratto dalla Val Resa fino all’Alpe di Cardada: ma non
scoraggiatevi, basta scegliere il rapporto più corto per iniziare a percorrere i primi tornanti che hanno un sapore di Tremola.
La manutenzione del tracciato viene
svolta annualmente da volontari con
il coordinamento dell’associazione Pro
Minusio. Ma anche alcuni privati, nonché i ciclisti che scendendo spostano
rami e sassi in mezzo al sentiero, aiutano a mantenere agibile il percorso.
Con queste righe, speriamo di aver
stuzzicato il vostro interesse a provare questo itinerario accessibile a tutti.
Quindi buon divertimento.
MIT DEM MTB
VON MINUSIO
NACH CARDADA
D
ie 25 Kilometer lange Tour,
die von Minusio über
Monte Brè nach Cardada
führt und in eine abschüssige
Mountainbike-Strecke in Richtung Val Resa und Minusio übergeht, überwindet einen Höhenunterschied von 1200 Metern.
Wer den Aufstieg scheut, kann
sich auch von der Seilbahn bis
Monte Brè bringen lassen. Von
der Bergstation aus führt eine
asphaltierte Strasse bis fast nach
Vegnasca (auf 1500 Höhenmetern). Dort weist ein Schild auf
den im Jahr 2000 von der Pro Minusio eingerichteten Radweg hin,
an dessen Projektkosten von
220’000 Franken sich mehrere
Gemeinden und öffentliche Einrichtungen beteiligt haben. Insgesamt 65 Besprechungen sind
notwendig gewesen, um alle betroffenen Grundstücksbesitzer
auf eine verbindliche Streckenführung festzulegen.
Der erste Teil der MountainbikeRoute führt über einen ehemaligen Maultierpfad, der etwa 1.20
Meter breit ist und sich auch für
die weniger erfahrenen Radsportler eignet. Bis Cardada
bleibt die Strecke relativ eben. Allerdings sind auf diesem Abschnitt auch Fussgänger unterwegs, denen grundsätzlich der
Vortritt einzuräumen ist. Ein
freundlicher Gruss kann bei diesen Begegnungen nie schaden –
Con la Centovallina attraverso un paesaggio romantico e nostalgico
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schon allein um das Image des
Sports aufzupolieren. Schliesslich
werden Mountainbiker immer
noch – zu Unrecht – als waghalsige Draufgänger betrachtet. An
der Berghütte Lo Stallone lohnt
es sich, eine kleine Pause einzulegen, um die vielseitige Auswahl
an gratinierter Polenta zu probieren. Dann geht es weiter bergab
durch einen herrlichen Buchenwald. An der ersten scharfe Kurve in Sass da Sprüg setzt sich die
Talfahrt in Richtung Locarno fort
bis der Weg oberhalb vom Monte Cordonico wieder ein kurzes
Stück bergauf führt. Bis zu diesem Punkt folgt die Tour einem
alten Wanderpfad, der neu als
Radstrecke hergerichtet wurde.
Allerdings müssen Mountainbiker
gut auf die kleinen Abwasserkanäle aus Stein achten, um nicht
in ihnen hängen zu bleiben. Von
jetzt an jedoch geht es auf einer
völlig neu geschaffenen Radstrekke weiter, die in Monte Cordonico um den kleinen Ortskern herum führt. Es ist sehr wichtig, sich
bei der weiteren Abfahrt genau
an die Ausschilderung zu halten,
um nicht versehentlich auf einem
Wanderweg für Fussgänger zu
landen. Der letzte kurvige Abschnitt des Trails stellt hohe technische Ansprüche an die Radler.
Profis können hier ihren Gleichgewichtssinn auf die Probe stellen. Wer sich aber unsicher fühlt,
sollte den Abschnitt meistern, indem er sich – wie ein Motocrossfahrer – seitlich mit dem
Fuss abstützt. Sobald das obere
Val Resa erreicht ist, endet die
unebene Strecke und es geht bequem auf asphaltierter Strasse in
Richtung Brione s/M und Minusio
weiter. Wer gut in Form ist, kann
die Tour auch in entgegen gesetzter Richtung zurücklegen.
Bergauf braucht man vom Val
Resa aus bis Cardada etwa 40
Minuten. Und nicht entmutigen
lassen: Die ersten Kurven sollte
man einfach im ersten Gang bewältigen. Die gesamte Radstrekke wird alljährlich von freiwilligen
Helfern aufgeräumt und in Stand
gehalten. Die Einsätze koordiniert der Verein Pro Minusio.
Doch auch Privatleute und vor allem die Radfahrer helfen regelmässig mit, Steine und Äste aus
dem Weg zu räumen.
Wir hoffen, dass wir Sie mit diesem Text auf den Geschmack
bringen konnten, die Tour einmal
selbst auszuprobieren! Wir wünschen Ihnen viel Spass dabei!
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l varietà, varieté o spettacolo d’arte
varia nacque a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, durante i meravigliosi anni della Belle Epoque. Erano tempi in cui una parte della società, gaia e godereccia, figlia della rivoluzione industriale, era alla continua ricerca di svago ed evasione. Fu proprio
in questo periodo che il Teatro trovò la
giusta formula affinché “viveurs” e
frequentatori di “Café Chantant” potessero soddisfare i propri bisogni e riuscissero a divertirsi come desideravano. Poi, negli anni Venti del secolo
scorso, la gente si muoveva tra i tavoli
di raffinatissimi “tabarin”, oppure nei
teatri di varietà veri e propri, dove si
susseguivano scenette, macchiette,
canzoni, danze e acrobazie.
Come ogni anno, già in gennaio, alla
scuola Dimitri, si sceglie e si crea il prossimo Varieté Si cominciano a cercare
quegli spunti che precedono la fase
creativa dello spettacolo. Per il 2010,
il “file rouge” dello spettacolo era un
vecchio e pesante armadio. A partire
dal mese di giugno, i numeri dello
spettacolo prendono forma, l’armadio
si riempie e si svuota, l’aria si colma di
suoni e di ritmi. Alcuni numeri risultano troppo lunghi e quindi bisogna, come si dice in gergo, dare un colpo di
forbici. Altri partono bene, ma non
convincono. Allora il rimedio è più drastico: si eliminano. Lo spettacolo deve
essere rappresentato anche in luoghi
che non hanno una struttura tecnica
propriamente teatrale. Di conseguenza lo si deve strutturare in modo da poterlo gestire anche in luoghi non sempre idonei. A inizio luglio si svolge la
prova generale e poi, finalmente, ecco la “Première”.
Subito dopo la prima esibizione, la
gioia di aver portato a termine un
gran lavoro si mescola con la tristezza di aver finito un intenso periodo di
collaborazione e di creazione, che è
cibo, nutrimento e linfa vitale per chi
lavora in questo campo artistico. Ma
non ci si può lasciare andare: ancora
alcune parti sono da perfezionare o,
Un momento dello spettacolo
degli allievi della Scuola Dimitri
Eine Szene aus der Aufführung
der Dimitri-Theaterschüler
come direbbe un nostro insegnante,
da “pettinare”.
Una rappresentazione fuori dal teatro di Verscio che si aspetta con piacere, è la serata al Parco di Orselina,
dove il Varieté riscuote sempre un
grande successo.
Lo spettacolo, di solito, è programmato verso la fine di luglio; si arriva al mattino verso le 10 e dopo aver scaricato
il materiale si comincia a montare la
scenografia, le luci e l’impianto sonoro. I giovani attori sanno che proporsi
al pubblico comporta anche un “prima” e un “dopo” lo spettacolo, cioè
il montaggio e lo smontaggio delle cospicue attrezzature. Spesso il caldo e
l’afa delle lunghe giornate estive non
danno tregua e mettono a dura prova
il fisico di chi la sera deve dare il meglio di sé. Già durante la preparazione
e le prove qualche bambino fa capolino e invece di giocare sulle altalene si
ferma a guardare estasiato. Che bel
pubblico spontaneo!
Mentre Il sole va sparendo dietro il Ghiridone, i primi spettatori stanno già arrivando. È sempre piacevole vedere le
gradinate del Parco riempirsi di spettatori. In un qualunque teatro si direbbe che è tutto esaurito, ma al Parco,
come per magia, sembra che ci sia
sempre posto. La gente si sistema
ovunque, sulle gradinate, sulle scale,
in piedi accanto al palco. La rappresentazione finisce con uno scroscio di applausi. Una serata molto divertente e
apprezzata dal foltissimo pubblico.
L’estate è iniziata e per i giovani attori
del Varieté significa avere di fronte a
sé due mesi di generoso lavoro per regalare buonumore e gioia ai numerosi
spettatori.
Buone vacanze e … buon Varieté.
VARIETÉ DER SCUOLA DIMITRI
AUCH DIESES JAHR IM PARK!
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as Varieté, die Mannigfaltigkeit des Theaters ist an der
Schwelle des 19./20. Jahrhunderts, in den wundervollen Jahren der Belle Epoque, entstanden.
Es waren die Zeiten, in denen ein
Teil der Gesellschaft, fröhlich und
vergnügungssüchtig, eine Tochter
der Industrierevolution, ständig auf
der Suche nach Unterhaltung und
Zerstreuung war. Gerade in dieser
Zeit fand das Theater die richtige
Formel, damit die Ansprüche von
“Viveurs” und Besuchern des “Café Chantant” erfüllt wurden und sie
sich nach Belieben vergnügen
konnten. Dann, in den Zwanzigerjahren des vergangenen Jahrhunderts, bewegten sich die Leute zwischen den Tischen raffinierter “Tabarins” oder in den eigentlichen Varieté-Theatern, wo Sketches, Stippen, Lieder, Tänze und Akrobatik
einander folgten.
Wie jedes Jahr wird in der DimitriSchule schon im Januar das nächste
Varieté vorbereitet. Der Suche nach
guten Ideen folgt die kreative Phase des Schauspiels. 2010 war der
“file rouge” ein schwerer alter
Schrank. Ab dem Monat Juni nehmen die Nummern des Spektakels
Gestalt an. Der Schrank wird gefüllt
und geleert, die Luft wird erfüllt mit
Tönen und Rhythmen. Einige Nummern sind zu lange und brauchen
einen Schnitt mit der Schere. Andere starten gut, können aber nicht
überzeugen. Die Abhilfe ist drastisch: Sie werden eliminiert. Das
Schauspiel muss auch auf Bühnen
gezeigt werden, die nicht gerade eine theatermässige Struktur aufweisen; es muss also umstrukturiert
werden, damit es auch an nicht immer geeigneten Orten zur Geltung
kommt. Anfang Juli wird die Generalprobe durchgeführt, dann folgt
endlich die Premiere. Gleich nach
der ersten Vorstellung vermischt
sich die Freude, eine grosse Arbeit
beendet zu haben, mit dem Bedauern, dass eine Zeit der engen Zusammenarbeit und der Schaffens-
freude zu Ende geht, Nahrung und
Herzblut für alle, die in diesem
künstlerischen Bereich tätig sind: Einige Teile sind zu vervollkommnen
oder, wie unser Lehrer sagen würde, zu “kämmen”. Eine Vorstellung
ausserhalb des Theaters in Verscio,
die man mit Freude erwartet, ist der
Abend im Park von Orselina, wo das
Varieté stets einen grossen Erfolg
erntet.
Das Schauspiel steht in der Regel
gegen Ende Juli auf dem Programm. Ankunft am Vormittag vor
10 Uhr. Nachdem das Material abgeladen ist, werden die Szenerie,
die Beleuchtung und die Tonanlage
aufgebaut. Die jungen Schauspieler
wissen, dass eine Premiere auch ein
Vor- und Nachspiel hat, nämlich
den Auf- und Abbau der umfangreichen Anlagen. Oft bereiten die
Hitze und Schwüle der langen Sommertage keine Atempause und stellen die Kräfte derjenigen, die am
Abend ihr Bestes geben müssen,
auf eine harte Probe. Schon wäh-
rend der Vorbereitung und den Proben gibt es Kinder, die begeistert
zugucken statt auf den Schaukeln
zu spielen. Was für ein sympathisches, spontanes Publikum!
Während die Sonne hinter dem
Ghiridone versinkt, kommen bereits
die ersten Gäste. Es ist stets schön
zu sehen, wenn die Sitzreihen des
Parks sich mit Zuschauern füllen. In
einem beliebigen Theater würde
man sagen, es sei ausverkauft, aber
im Park scheint wie durch einen
Zauber immer Platz zu sein. Die
Leute richten sich überall ein, auf
den Stufen, auf den Treppen, neben
der Bühne stehend. Die Vorstellung
endet mit einem Beifallssturm. Ein
sehr vergnüglicher Abend, den das
zahlreiche Publikum zu schätzen
weiss. Der Sommer hat begonnen,
für die jungen Schauspieler des Varietés heisst es, dass sechs Monate
grosszügiger Arbeit bevorstehen,
um den zahlreichen Zuschauern gute Laune und schenken zu können.
Gute Ferien und… gutes Varieté!
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ORSELINA 2011 17
Sala Consiglio comunale
Assemblea ordinaria
13.4
20.30
Sala Consiglio comunale
Conferenza con Michela
Zucconi-Poncini:
“Marianne Werefkin,
una vita per la pittura”
22 maggio / Mai
ore 11.00
Festa finale scuole
Metà giugno / Mitte Juni
Festa di fine anno scolastico con gli allievi
di Orselina e di Brione. Spettacolo che incanta
e affascina perché ognuno dei nostri piccoli
dà il meglio di sé.
Veranstaltung zum Ende des Schuljahres
des Kindergartens und der Elementarschule.
Ein bezauberndes Schauspiel, in dem alle
unsere Kleinen ihr Bestes geben.
ore 17.00
Concerto Jazz con la Brass Band
La meravigliosa atmosfera creata dalla musica di
strada si sposta dalla Piazza di Ascona al Parco di
Orselina. Concerto organizzato in collaborazione
con il Municipio di Orselina e JazzAscona.
29 giugno / Juni
Die wundervolle Atmosphäre, die von der Strassenmusik hervorgerufen wird, verlagert sich von Ascona in den Park von Orselina. In Zusammenarbeit
zwischen der Gemeinde Orselina und JazzAscona.
ore 21.00
Musica cittadina di Locarno
Concerto ricco di generi musicali, eseguiti con
grande maestria dai quaranta componenti della
rinomata filarmonica di Locarno.
Ein Konzert, das reich ist an verschiedenen
Musikfornen, meisterhaft dargeboten von den
vierzig Mitgliedern der namhaften Stadtmusik
von Locarno.
6 luglio / Juli
ore 21.00
22.5
11.00
20.8
20.45
13 luglio / Juli
Ein lustiges und magisches Schauspiel für ein
Publikum jeden Alters, mit Gianni Giannini
und Tania Capra. Der Abend will Komik,
Magie und ein wenig Poesie verschmelzen.
3.4
Gruppo canzoni e costumi e ticinesi
Coro a quattro voci miste, canti popolari di autori
ticinesi e lombardi, danze folcloristiche ticinesi di un
tempo, un suonatore di corno delle Alpi e altre
sorprese.
20 luglio / Juli
Vierstimmiger gemischter Chor, Volkslieder aus
dem Tessin und der Lombardei, Tessiner Folkloretänze alter Zeiten, ein Alphornbläser und noch
vieles mehr.
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Risottata primaverile
10/11.9 Festa dell’uva
PRO BRIONE
17.6
Aperitivo di inizio estate
9.7
Festa del paese
2.10
Castagnata
4.12
S. Nicolao
BRIONE
23.6
Processione
Corpus Domini
Processione della
Madonna del Carret
CONTRA
2.7
Festa del paese
“La Contrada”
PRO LEGO
21.8
ore 21.00
Recital per violino solo
di Raffaella Morelli
PRO MONTI
Cosa c’è da ridere – Spettacolo di magia
Uno spettacolo divertente e magico per un
pubblico di ogni età con Gianni Giannini e Tania
Capra. La serata si propone di fondere comicità,
magia e un pizzico di poesia.
Parco di Orselina
Inaugurazione mostra
fotografica “Frammenti
di Orselina”. Seguono
rinfresco e concerto
con i bambini
del Gruppo Jeans
SANTUARIO
MADONNA DEL SASSO
15.8
HOTEL STELLA ORSELINA
18 ORSELINA 2011
16.3
20.30
Festa ai monti di Lego
PRO SAN BERNARDO
Agosto “Festa sul prato”
Pranzo con grigliata,
musica e giochi
PRO BRÈ
1.8
Festa con grigliata
Eintritt frei
Aperitif zum Saisonbeginn, mit Eröffnung der
Foto-Ausstellung “Frammenti di Orselina” und
Konzert mit den Kindern der Gruppe Jeans.
PRO ORSELINA
AGENDA PARCO DI ORSELINA
Aperitivo di inizio stagione, con inaugurazione
della mostra fotografica“Frammenti di Orselina”.
Segue concerto con i bambini del Gruppo Jeans.
ANDERE VERANSTALTUNGEN
Manifestazioni 2011
Aperitivo con inaugurazione mostra fotografica
ALTRE MANIFESTAZIONI
Entrata libera
AGENDA PARCO DI ORSELINA
Eintritt frei
Manifestazioni 2011
Entrata libera
OrselinaNews
Scuola Teatro Dimitri
OrselinaNews
27 luglio / Juli
ALTRE MANIFESTAZIONI
ANDERE VERANSTALTUNGEN
Spettacolo a tema presentato dagli allievi del
secondo anno della Scuola Teatro Dimitri:
saranno mostrati giochi di prestigio,
“clownerie” e numeri di grande abilità artistica.
Ein thematisches Schauspiel, präsentiert von
den Schülern des zweiten Jahres der Scuola
Teatro Dimitri, in dem sie Zaubertricks,
Clownerien und Kunststückchen vorführen.
CARDADA
5.6
Festa Pro Cardada
19.6
Corsa podistica in salita
Orselina-Cardada
1.8
Santa Messa
alla Croce di Cardada
15.8
Santa Messa
sulla Cima della Trosa
(1869 m s/m)
ore 21.00
Festa d’estate
Una grigliata in compagnia, tanta musica e allegria
sono gli ingredienti ormai collaudati di questa festa
paesana che tutti aspettano con impazienza.
Ein Grillschmaus in netter Gesellschaft, viel Musik
und fröhliche Stimmung sind die bewährten Zutaten
dieses Dorffestes, das alle mit Ungeduld erwarten.
30 luglio / Juli
ore 19.00
Il pifferaio magico – Teatro Paravento
L’antica leggenda cantata dalla cantastorie Luisa
Ferroni. Oltre a narrare le vicende del Pifferaio Luisa
canta, suona chitarra e cornamusa, si esibisce come
clown e interpreta i diversi personaggi.
17 agosto / August
Die Legende, vorgetragen von der Bänkelsängerin
Luisa Ferroni. Sie erzählt vom magischen Flötenspieler, singt, spielt Gitarre und Dudelsack, tritt als Clown
auf und verkörpert verschiedene Persönlichkeiten.
ore 21.00
Concerto con Liliana Lafranchi
Accompagnata dal chitarrista Cristian Lozano,
nei suoi concerti Liliana Lafranchi ama affrontare
anche stili musicali che si distanziano dal classico:
musical, chanson, jazz, pop …
24 agosto / August
16 ottobre / Oktober
Begleitet vom Gitarristen Cristian Lozano,liebt es
Liliana Lafranchi, in ihren Konzerten auch Musikstile
zu wählen, die vom klassischen abweichen:
Musical, Chanson, Jazz, Pop…
18 dicembre / Dezember
Orselina: Via al Santuario
e via Al Parco
Mostra fotografica
“Frammenti di Orselina”
22 maggio - primavera 2012
Inaugurazione: domenica
22 maggio, alle ore 11,
nel Parco di Orselina.
Seguono rinfresco e concerto con
i bambini del Gruppo Jeans
Brione:
Casa al Platano
21.3 – 26.3
Gli allievi delle SE di Brione
Presentano “Gli angoli di Brione”
Incisioni su linoleum
16.4 – 21.5
Mostra di Emmy Martinoni
24.9 – 23.10
Mostra di Pol Poroli
Passeggiata nei boschi della collina locarnese
e pranzo nel Parco di Orselina: è la nostra
manifestazione che ogni anno chiude la stagione
estiva.
Volkswanderung durch die Wälder des Locarneser
Hügelgebiets, gemeinsames Mittagessen im Park
von Orselina. Eine Veranstaltung, die jedes Jahr
die Sommersaison beendet.
ore 09.00
Aperitivo di Natale
ESPOSIZIONI
8.3 “Fiori di marzo”
Omaggio di Gerda Ritzmann
al comune di Brione s/Minusio
ore 21.00
Festa in collina
Ottobre Cardada in festa
Fiaccolata con i bambini, suono delle pive, albero di
Natale, vin brûlé, minestrone e panettone. La
suggestiva atmosfera natalizia fa da contorno
all’ultima manifestazione del 2011.
Fackelzug mit den Kindern, Dudelsackklänge,
Christbaum, Glühwein, ‘Minestrone’ und
Panettone. Die Weihnachtsstimmung bildet den
Rahmen der letzten Veranstaltung des Jahres.
FUNICOLARE
ORSELINA-LOCARNO
giugno/settembre
ultima corsa ore 22.00
luglio/agosto
ultima corsa ore 24.00
FUNICOLARE
ORSELINA-LOCARNO
Juni/September
letzte Fahrt 22.00 Uhr
Juli/August
letzte Fahrt 24.00 Uhr
ore 17.30
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Il masso cupellare, un’attrazione sul sentiero culturale-naturalistico
sopra Mergoscia, tra Cortoi e Porchesio
L
a storia di Mergoscia rispecchia
la realtà di molti altri villaggi delle nostre valli: condizioni di vita
estremamente difficili negli anni passati hanno portato la gente ad emigrare, con il conseguente lento ma
inesorabile declino dell’attività contadina tradizionale e l’inevitabile abbandono graduale del territorio. Selve castanili dimenticate, molti sentieri quasi scomparsi, un’infinità di terrazzamenti sostenuti da chilometrici
muri a secco in parte abbandonati e
antichi edifici rurali da restaurare, sono una realtà con la quale il paese al
momento deve convivere.
Nel 2003 è nata l’idea tra il Comune di Mergoscia e la Cooperativa
Campo Cortoi di gettare le basi per
la creazione di un progetto di recupero culturale-naturalistico sul territorio comunale.
La Cooperativa è presente da circa 40
anni sui Monti di Cortoi dove è impegnata nell’organizzazione annuale di
corsi e campi di lavoro con la gioventù e durante i quali, ad esempio, è
stata riattata una decina di rustici. Negli anni scorsi la Cooperativa ha collaborato con il Comune di Mergoscia
mettendo a disposizione la manodopera (scolaresche provenienti da tutta la Svizzera) per l’esecuzione di svariati lavori quali la pulizia di pascoli e
acquedotti in zona Corte Nuovo, la
ricostruzione di un ponte vicino a Bresciadiga e interventi di ripristino in seguito al maltempo.
Con il prezioso e competente aiuto
dell’ingegner Sergio Mariotta è stato elaborato uno studio preliminare
di una quarantina di pagine, comprendente una serie di proposte per
il recupero e la valorizzazione di oggetti disseminati sul territorio di Mergoscia. Il filo conduttore che collega
le varie proposte operative doveva essere – e lo è tuttora – il sentiero culturale-naturalistico con il suo tracciato principale e i suoi percorsi alternativi. Un progetto di ampio respiro,
con le diverse fasi di realizzazione previste sull’arco di una decina di anni,
che si è subito rivelato importante e
impegnativo, sia dal punto di vista
esecutivo, sia soprattutto da quello
finanziario.
Così, sempre nel 2003, è stata costituita la Pro Mergoscia, associazione
che persegue unicamente fini di utilità pubblica, senza carattere lucrativo. Da allora sono già stati eseguiti
parecchi lavori di restauro e ripristino,
fra cui la riattazione del forno della
Busada che viene utilizzato a scadenze regolari, la realizzazione del nuovo sentiero che collega la conca di
Perbioi ai monti di Cortoi, la creazione di uno stagno e di un punto panoramico sempre a Perbioi, nonché la
pulizia delle grotte di Caurga con lo
sgombero di tonnellate di materiale.
Ma i lavori più importanti sono sicuramente stati gli interventi di ripristino della selva castanile e del bosco ceduo, con relativi rifacimenti di muri a
secco, che hanno visto l’impiego di
una persona stipendiata dalla Pro
Mergoscia per diversi anni. Non da ultimo, dopo oltre un anno di preparazione, la creazione e la posa di cartelli lungo il sentiero culturale, la posa
in piazza di un grande pannello informativo con l’itinerario e la stampa di
una ricca guida illustrativa da distribuire ai visitatori.
Altri progetti ci attendono!
Per informazioni e contatti:
Pro Mergoscia, 6647 Mergoscia
oppure
www.mergoscia.ch
ie Geschichte Mergoscias
wiederspiegelt die Realität
zahlreicher Dörfer in unseren Tälern: schwierigste Lebensbedingungen in den letzten Jahrzehnten bewirkten eine starke
Abwanderung der Einheimischen.
Mit ihnen verschwindet langsam
aber unaufhaltsam die traditionelle Landwirtschaft, und die
charakteristische
Kulturlandschaft wird mehr und mehr sich
selbst überlassen.
Vergessene Kastanienselven, viele
fast schon verschwundene Wege,
unzählige Geländeterrassen und
Kilometer von zu einem grossen
Teil zerfallenen Trockenmauern
gehören heute ebenso zu unserem Dorf wie alle die aufgegebenen landwirtschaftlichen Gebäude im ganzen Valle di Mergoscia.
2003 enstand die Idee, in Zusammenarbeit mit der Genossenschaft Campo Cortoi, die Basis
für ein Projekt zur Erhaltung kultureller und kulturlandschaftlicher
Objekte in der Gemeinde Mergoscia zu schaffen.
Die Genossenschaft Campo Cortoi nutzt seit rund 40 Jahren oberhalb Mergoscia einen Teil der
Monti di Cortoi. Alljährlich organisiert die Genossenschaft Arbeitseinsätze mit Schulen und
Lehrlingsgruppen, in welchen
während der Anfangszeit die jetzt
genutzten Rustici wieder instand
gestellt und ausgebaut wurden. In
den letzten Jahren wurde verschiedentlich mit der Gemeinde
Mergoscia zusammengearbeitet.
So zum Beispiel bei der Säuberung von Weideland, beim Bau einer Wasserleitung in Corto Nuovo, für den Wiederaufbau einer
Brücke in Bresciadiga und bei Einsätzen nach Unwettern.
Mit der äusserst kompetenten
und wertvollen Hilfe von Herrn
Ing. Sergio Mariotta wurde eine
rund vierzigseitige Vorstudie erarbeitet. Sie präsentiert eine Reihe
von Vorschlägen zur Erhaltung
und Aufwertung verschiedenster
Objekte im Dorf und auf dem umliegenden Gemeindegebiet. Der
rote Faden, der die einzelnen Stationen miteinander verbindet, ist
der heutige Kultur- und Naturweg. Das weitreichende Projekt,
für dessen Fertigstellung mehrere
Hundertjähriger
Kastanienbaum
Realisierungsphasen über insgesamt 10 Jahre vorgesehen waren,
entwickelte sich rasch; Umsetzung und Finanzierung wurden
verbindlich.
So wurde, immer noch 2003, der
gemeinnützige Verein Pro Mergoscia gegründet. Etliche Teilprojekte konnten seither realisiert
werden: das Backhaus im Dorfteil
Busada ist vollständig renoviert
und wieder regelmässig in Betrieb.
Ein neu erstelltes Wegstück verbindet die am Weg nach Corippo
liegende Senke von Perbioi mit
den Monti di Cortoi. In Perbioi
wurde wieder ein Teich ausgehoben und unweit davon ein herrlicher Aussichtspunkt freigelegt.
Aus der Grotte von Caurga wurden mehrere Tonnen Müll entfernt
und zur Entsorgung weggeflogen.
Die wichtigsten Arbeiten sind aber
sicherlich die Wiederherstellung
einer gänzlich verwaldeten ehemaligen Kastanienselve und einer
Niederwaldfläche. Holzerei, Räumung und mehrere Jahre Pflege
sowie die teilweise Instandstellung
der Terrassierung durch Trockenmauern wurden durch eine vom
Verein angestellte Person erledigt.
Schliesslich wurde eine Beschilderung der einzelnen Sehenswürdigkeiten entworfen und entlang des
Weges montiert. Dazugehörend
eine grosse Informationstafel auf
dem Dorfplatz, sowie ein reichhaltiger Prospekt für Besucherinnen und Besucher. Weitere Projekte folgen.
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l nostro concittadino dottor Silvio
Leoni, noto per la sua attività imprenditoriale svolta in particolare
nel Centro Commerciale Leoni di
Riazzino, è ora conosciuto per il suo
qualificato impegno nella pubblicazione di aforismi, cioè di massime,
sentenze, definizioni che in poche e
succose parole riassumono e racchiudono il senso di considerazioni, osservazioni ed esperienze.
Da quando ha cessato l’attività commerciale si è dedicato agli studi di filosofia, laureandosi all’Università
Cattolica di Milano. Ha in seguito
fondato l’Associazione Orizzonti Filosofici (attiva dal 2003), creata per
divulgare la filosofia ai non addetti ai
lavori. Relatori di fama internazionale ne qualificano l’attività attraverso
caffè filosofici, cinema e lezioni che
fanno parte del ricco programma, al
quale partecipa un pubblico sempre
più numeroso.
Ma al di là degli studi filosofici, Silvio
Leoni coltiva la passione per gli aforismi, nei quali riesce a esprimere il suo
animo, che esplode con semplicità e
con profondità ispirando riflessioni e
interrogativi proprio come vuole la filosofia. Nel 2002 ha vinto il premio
Ada Neri con la pubblicazione “Pensieri”. Nel settembre di quest’anno
ha conseguito a Torino, nell’ambito
di un premio internazione per l’aforisma, una menzione speciale per la
sua pubblicazione “Arché” (edizioni
Il Gatto dell’Ulivo, Balerna 2009).
A Silvio Leoni gli aforismi vengono
Silvio Leoni
durante una conferenza
nella Sala del Consiglio
Comunale di Orselina
Silvio Leoni während eines
Vortrags im Gemeinderatssaal
von Orselina
“Per comunicare
non basta
la parola,
occorre
l’ausilio
e la complicità
del silenzio”
facili: “non devo pensare più di quel
tanto – afferma – mi sortiscono così dall’inconscio. Mi basta leggere il
brano di un libro che mi fa riflettere
e mi fa scattare un’immagine o un
pensiero, che traduco sinteticamente in aforisma. Mi capita di farlo
mentre ceno con amici, parlando
del più e del meno: prendo carta e
matita e scrivo ciò che mi sboccia
nella mente in quel momento, quasi per incanto”.
Gli aforismi di Silvio Leoni sono un invito alla riflessione e con poche righe
possono promuovere un dibattito.
Leggendoli si capisce bene quanto affermava a proposto degli aforismi il
filosofo Nietsche: “non voglio più le-
gere libri, ma solo aforismi, perché la
loro breve sintesi provoca nel pensiero riflessioni che valgono più di un intero libro”.
Potremmo citare molti esempi efficaci delle riflessioni del nostro concittadino, ma ci limitiamo a queste due:
“Per comunicare non basta la parola, occorre l’ausilio e la complicità del
silenzio”
“Se per te non è Natale tutti i giorni,
non lo è neanche il 25 dicembre. Bisogna rinascere ogni giorno”.
Complimenti e felicitazioni a Silvio
Leoni che con i suoi aforismi tenta di
farci rinascere ogni giorno proponendoci un qualificante momento di riflessione.
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nser Mitbürger Dr. Silvio
Leoni, bekannt für seine
Tätigkeit als Unternehmer,
besonders im Centro Commerciale Leoni in Riazzino, ist für seine
qualitativ hochstehende Veröffentlichung von Aphorismen, also
Maximen, Urteile, Definitionen,
die in wenigen prägnanten Worten den Sinn von Erwägungen,
Beobachtungen und Erfahrungen
enthalten und zusammenfassen,
ins Rampenlicht gerückt.
Als er die unternehmerische Tätigkeit aufgegeben hatte, widmete er sich dem Studium der Philosophie mit dem Studienabschluss an der Katholischen Universität Mailand. Später gründete
er die seit 2003 tätige Associazione Orizzonti Filosofici, die das
Ziel verfolgt, die Philosophie auch
Laien näherzubringen. Referenten von internationalem Ruf qualifizieren diese Tätigkeit im Rahmen der ‚Caffè filosofici’, Filmvorführungen und Lektionen, die
zu einem reichhaltigen Programm
gehören, an dem ein immer zahlreicheres Publikum teilnimmt.
Abgesehen von den philosophischen Studien pflegt Silvio Leoni
die Leidenschaft für die Aphorismen, mit denen er sein Gedankengut ausdrücken kann und so
mit Klarheit und Tiefe Inspirationen und Fragen auslöst, so wie es
die Philosophie verlangt. 2002
hat er den Premio Ada Neri gewonnen mit der Publikation
“Pensieri”. Im September dieses
Jahres wurde ihm in Turin, im
Rahmen eines Internationalen
Aphorismus-Preises, eine lobende
Erwähnung für seine Veröffentlichung “Arché” (Edizioni Il Gatto
dell’Ulivo, Balerna 2009) zugesprochen.
Silvio Leoni hat keine Mühe mit
den Aphorismen, wie er selbst
sagt: “Ich muss nicht sehr viel darüber nachdenken, sie tauchen
aus dem Unbewussten auf. Es
genügt, dass ich ein Stück aus einem Buch lese, das mich nachdenken lässt, und schon wird
“Um mitzuteilen,
genügt
das Wort nicht,
es braucht
den Beistand
und die Beihilfe
des Schweigens.”
ein Bild oder ein Gedanke ausgelöst, die ich zusammenfassend in einen Aphorismus verwandle. Es geschieht manchmal
bei einem Abendessen mit Freunden, bei einem Gespräch über irgendwelche Dinge. Ich nehme
dann Papier und Bleistift, um aufzuschreiben, was mir gerade
durch den Kopf geht, beinahe
wie durch einen Zauber.”
Die Aphorismen von Silvio Leoni
sind eine Einladung zum Nachdenken und können in wenigen
Zeilen eine Diskussion auslösen.
Wenn man sie liest, begreift man,
was der Philosoph Nietzsche über
die Aphorismen gesagt hat: “Ich
will keine Bücher mehr lesen,
sondern nur Aphorismen, denn
ihre kurzgefasste Synthese löst in
den Gedankengängen Reflektionen aus, die mehr wert sind als
ein ganzes Buch.”
Wir könnten viele wirksame Reflektionen unseres Mitbürgers zitieren,
beschränken uns aber auf zwei:
“Um mitzuteilen, genügt das
Wort nicht, es braucht den Beistand und die Beihilfe des
Schweigens.”
“Wenn für Dich nicht jeden Tag
Weihnachten ist, dann ist es auch
nicht am 25. Dezember. Man
muss jeden Tag neu erleben”.
Komplimente und Glückwünsche
an Silvio Leoni, der uns mit seinen Aphorismen dazu bringen
will, dass wir jeden Tag gewissermassen wiedergeboren werden,
indem er uns einen aufwertenden Moment des Nachdenkens
vorschlägt.
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Im Mai 2007 wurde der Coiffeur Salon “HAIRSTYLING MIKI” gegenüber der
Post von Orselina eröffnet. Miki (Michela Giacomazzi) ist eidgenössisch diplomierte Friseuse mit Spezialisierung für Damen, Herren und Kinder. Ihre
Ausbildung hat sie zudem mit einem Diplom als professionelle Visagistin und
Maskenbildnerin vervollständigt. Für spezielle Anlässe (Hochzeiten, Fototermine, usw.) bietet sie einen kompletten Service als Hairstylistin und Visagistin an. Wer den Salon betritt, wird in einer entspannten und angenehmen Atmosphäre empfangen. Sanfte Musik und das sympathische Lächeln
der Besitzerin versetzen die Kunden in eine Welt der Entspannung und der
Wellness. Miki setzt alles daran, mit Kreativität und Engagement, ihre Kunden zu beraten und Ihre Wünsche zu erfüllen Über die aktuellen Trends
der Mode und die neuesten Techniken hält sie sich immer auf dem Laufenden um ihren Kunden jeweils individuelle und aktuelle Vorschläge machen zu können.
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Dal mese di maggio 2007 è aperto, il salone “HAIRSTYLING MIKI” che si
trova di fronte alla Posta di Orselina. Miki (Michela Giacomazzi) ha ottenuto il diploma federale di parrucchiera; specializzazione donna, uomo e bambino. Inoltre ha perfezionato il suo curriculum con il diploma di truccatrice
professionale (visagista) e maschera (trucchi di giorno, per la sera, da sposa, per teatro, carnevale, set fotografici di ogni genere). Quando si entra in
un salone, è fondamentale trovarsi in un’atmosfera distesa e piacevole. Musica soffusa, un ambiente particolare e un sorriso simpatico assecondano il
relax. Miki, ci mette tutto il suo impegno e la sua creatività per soddisfare
ogni richiesta della clientela offrendo in ogni occasione il meglio, restando
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Da poco più di un anno c’è nuovamente un chiosco in Via
al Parco 1, dietro l’Albergo Orselina. Da Oliver Kremmel si
trovano dolci, caramelle, gelati, sigarette e bibite fresche, ma
anche cartoline, souvenirs, creme solari e prodotti per l’igiene personale. Chi entra nel negozio “Oliver’Shop” ha l’impressione di entrare in un salotto pieno di curiosità e oggetti da collezione raccolti da Oliver in tutto il mondo. L’atmosfera famigliare invita a fermarsi un momento a chiacchierare e scambiarsi le ultime novità del paese in italiano o in dialetto ticinese, ma anche in tedesco, svizzero-tedesco, francese o inglese.
Seit einem Jahr gibt es wieder einen Kiosk in via al Parco 1,
hinter dem Hotel Orselina. Bei Oliver Kremmel kann man
Süssigkeiten, Glace, Zigaretten und gekühlte Getränke, aber
auch Postkarten, Souvenirs, Sonnencreme und Produkte für
die persönliche Hygiene, finden. Wer „Oliver’Shop“ betritt
fühlt sich wie in einem Wohnzimmer voller Kuriositäten und
Sammlerobjekten, die Oliver über Jahre aus Nah und Fern
zusammengetragen hat. Die heimelige Atmosphäre lädt dazu ein, kurz zu einem Schwatz zu verweilen und die aktuellen Neuigkeiten der Gemeinde auf Italienisch oder in Tessiner Dialekt, aber auch auf Deutsch, Schweizerdeutsch,
Französisch oder Englisch auszutauschen.
Sopra: cappella del Patriziato di Muralto
A sinistra: un affresco all’interno della
cappella “Buvetti Giò, benefattore”
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Oben: Kapelle des Patriziato von Muralto
Links: ein Fresko im Innern der Kapelle
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orremmo proporre quest’anno ai nostri lettori un itinerario un po’ diverso sulla montagna locarnese. E’ risaputo che si
percorrono sentieri e regioni per
svariati motivi: per svago e per il
piacere della scoperta di tragitti
nuovi o, come nel nostro caso, per
riscoprire testimonianze religiose
del
passato,
cappelle e oratori di valore artistico. Abbiamo
scelto un percorso conosciuto, con lo scopo
di osservare e
descrivere queste testimonianze religiose lungo il tragitto.
Partiamo da Orselina:
dalla
Piazza di Rocco
e imbocchiamo la mulattiera che
porta a S. Bernardo. La salita si inerpica dolce e regolare, pavimentata
da sassi e lastre di granito ai lati, attraversando un paesaggio boschivo
di castani allietato da un forte profumo di funghi. Camminiamo per
circa 90 minuti, soffermandoci dove il bosco si apre a una meravigliosa visuale sul Lago Maggiore.
La prima delle cappelle che incontriamo ha lo stile tipico di quelle
lombarde, costruite a ricordo di
grazie ricevute. Reca una targa in
granito con la scritta “Cappella del
Patriziato di Muralto”, datata
1626, all’interno troviamo un dipinto con la Madonna e il Bambino e l’iscrizione “Gio. Passal figliolo de Cristofforo Passal F.F.”
Nel 1928 venne
restaurata una
prima volta e ridipinta su commissione, dalla
famiglia Battista Passalli; nel
2000 subì poi
un secondo restauro.
Continuiamo
verso S. Bernardo ed ecco la
seconda cappella con un dipinto
sulla parete di fondo che raffigura
il Lago dei Quattro Cantoni, il praticello del Grütli e la famosa cappella di Tell. Sul frontespizio, ben
visibile, lo stemma della famiglia
Buetti e la data 1867. La cappella
risulta essere stata restaurata già
nel 1988. Ci incuriosisce il motivo
patriottico. Infatti, nel libro di Dal-
mazio Ambrosioni “Orselina, Storia, Natura, Turismo” (commissionato dal nostro Comune, con la
collaborazione della Pro Orselina)
in cui si descrivono i toponimi del
paese si legge: “Si riferisce a un
fatto successo durante il servizio
militare, quando di notte venne
affrontato da due loschi figuri che
riuscì a mettere in fuga con l’aiuto della Vergine.” Il dipinto rappresenta la Madonna degli Eremiti di
Einsiedeln, tra S. Nicolao della Flüe
e lo stesso Buetti in divisa militare.
Arrivati a S. Bernardo, nel piccolo
nucleo di case incontriamo amici
di vecchia data, che con cordiale e
generosa ospitalità ci offrono il
caffè; è quindi d’obbligo una fermata in allegra compagnia. Ripartiti lungo un tratto di sentiero ripido e con molti scalini arriviamo
sull’ultimo tratto della comoda
strada di Monte Brè. La attraversiamo e rientriamo nel fresco bosco di castagni fino a raggiungere
l’oratorio di S. Bernardo. La costruzione si trova su un meraviglioso poggio a 1096 m di altitudine
con una vista mozzafiato su tutta
la regione locarnese. La struttura
originale risale al Seicento. Apriamo il cancello in ferro battuto:
l’aspetto interno è ben conserva-
Una passeggiata
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Sopra: lo splendido panorama da Cordonico
Sotto: il tetto in sasso dell’Oratorio di Cordonico
A pag. 29: l’Oratorio di San Bernardo
Zwischen
Kapellen
und Fernblicken
auf den
Locarneser
Bergen
Oben: das grossartige Panorama von Cordonico
Unten: das Oratorium von San Bernardo
Auf Seite 28: das Steindach des Oratoriums von Cordonico
von GIANNI CAMINADA
to e curato. Sulla parete di fondo,
dietro l’altare è dipinto un Crocifisso con ai lati i Santi Giacomo e
Filippo. L’affresco originale danneggiato dal tempo fu sostituito
nel 1931 con una tela rappresentante il medesimo soggetto, dipinto da Janci Adamina. Sulla destra
del quadro con la crocifissione,
una Madonna con Bambino, sulla
sinistra S. Bernardo, con pastorale
in una mano e nell’altra una catena in cui è legato il demonio rivolto verso i piedi del Santo. Sulla parete, un altro quadro raffigura l’Ultima Cena. Il portico esterno risale
al 1881, mentre il piccolo campanile, progettato dall’architetto
Emilio Benoit, è del 1928.
Soddisfatti di aver potuto documentare questo piccolo gioiello
con diverse fotografie scattate da
Marco con abilità professionale,
ripartiamo lungo il sentiero che
porta a Cordonico. Il tragitto è in
gran parte pianeggiante – solo a
tratti si incontrano piccoli dislivelli
– e rende l’escursione piacevole e
adatta per tutti. Dopo circa due
ore di cammino giungiamo ai
Monti di Cordonico: un gruppuscolo di residenze montane di recente riattazione. Al centro la
chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice, edificata nel 1925 e restaurata nel 1981. Un piccolo porticato è presente in quasi tutte le cap-
28 ORSELINA 2011
pelle con la funzione di riparo e riposo per il viandante. All’interno,
un piccolo altare, una statua della
Madonna con Bambino e un Crocifisso. Risaltano la sobrietà e le
cure dedicate sia all’interno, sia alla costruzione.
Siamo ormai giunti a tre quarti del
nostro itinerario, scendendo lievemente ci dirigiamo verso la Val Resa. Davanti a noi appare il segnale
di una deviazione del sentiero che
porta a via Eco (Piazza di Rocco),
nostro punto di partenza. Durata
della tratta: un’ora e mezza, che
concluderebbe così la nostra gita
in 4 ore e trenta. Noi invece proseguiamo verso la Val Resa, dove dopo 45 minuti circa ci accoglie un
grotto per ristorarci con delizie nostrane. La nostra passeggiata si è
così conclusa in 3 ore e 30 di piacevole cammino.
L’aver dedicato attenzione a queste costruzioni religiose è stato un
diversivo interessante e istruttivo.
Esse rivelano la grande devozione
dei nostri antenati contadini. Negli antichi racconti si intrecciano
varie leggende, tutte a scopo propiziatorio e devozionale, come ringraziamento per fatti miracolosi.
Abbiamo pure notato come ancora oggi sussista un forte interesse
per il mantenimento e la conservazione di questo patrimonio storico, rurale e religioso.
W
ir möchten unseren Lesern
dieses Jahr eine etwas andere Wanderroute vorschlagen.
Es ist ja bekannt, dass Wanderungen
aus verschiedensten Gründen unternommen werden. Zum Zeitvertreib,
aus Freude an der Entdeckung neuer
Strecken oder – wie in unserem Fall –
um religiöse Zeugen der Vergangenheit, Kapellen und Oratorien von
künstlerischem
Wert, wieder zu
entdecken. Wir
haben eine bekannte Route
gewählt mit der
Absicht, diese
religiösen Zeugnisse entlang
des Weges zu
besichtigen und
zu beschreiben.
Wir starten in
Orselina: Von
der Piazza di
Rocco schlagen
wir den Maultierpfad ein, der nach San Bernardo
führt. Der sanfte, regelmässige Aufstieg, beidseitig mit Steinen und Granitplatten gepflastert, durchquert einen Kastanienwald, in dem sich ein
starker, angenehmer Duft nach Pilzen
verbreitet. Nach etwa 90 Minuten halten wir an einer Lichtung, an der sich
ein wundervoller Blick auf den Lago
Maggiore weitet.
Die erste Kapelle, der wir begegnen,
ist im typisch lombardischen Stil gehalten und erinnert an einen Gnadenerweis. Eine Granitplatte trägt die
Inschrift “Cappella del Patriziato di
Muralto” und das Datum 1626. Im Innern finden wir ein Bild der Madonna mit Kind die Bezeichnung “Gio.
Passal figliolo de Cristofforo Passal
F.F.” 1928 wurde die Kapelle erstmals
restauriert und
im Auftrag der
Familie Battista
Passalli neu ausgemalt; im Jahr
2000 wurde sie
einer zweiten
Restaurierung
unterzogen.
Wir gehen weiter nach San
Bernardo und
stossen auf eine
zweite Kapelle,
mit einem Bild
an der Rückwand, das den
Vierwaldstättersee darstellt. Die Rütliwiese und die berühmte Tellskapelle
sind gut zu sehen. Auf dem Giebeldreieck das Wappen der Familie Buetti und das Datum 1867. Die Kapelle wurde schon 1888 restauriert. Das
patriotische Motiv macht uns neugierig. Im Buch von Dalmazio Ambrosioni “Orselina, Geschichte, Natur, Tourismus” (in Auftrag gegeben von
Ein Spaziergang,
der von Orselina
ausgeht,
in Richtung
San Bernardo und
Cordonico ansteigt,
um nach 4 Stunden
das Val Resa
zu erreichen
unserer Gemeinde, in Zusammenarbeit mit der Pro Orselina), in dem die
Ortsnamen des Dorfes beschrieben
werden, heisst es tatsächlich: “Es
bezieht sich auf ein Ereignis, das während dem Militärdienst geschehen
ist, als er in der Nacht von zwei finsteren Gestalten angegriffen wurde,
die er mit Hilfe der Jungfrau in die
Flucht schlagen konnte”. Das Bild
stellt die Madonna von Einsiedeln
dar, zwischen Nikolaus von der Flüe
und Buetti in Militäruniform.
In San Bernardo, einer kleinen Gruppe von Häusern, angekommen, begegnen wir alten Freunden, die uns
herzlich und gastfreundlich eine Tasse Kaffee anbieten. Ein willkommener Zwischenhalt in fröhlicher Gesellschaft. Wir brechen wieder auf
und erreichen auf einem steilen
Weg mit vielen Stufen das letzte
Teilstück, die bequeme Strasse von
Monte Brè. Wir überqueren sie und
dringen wieder in den kühlen Kastanienwald ein, um schliesslich das
Oratorium von San Bernardo zu erreichen. Das Gebäude steht auf einer wunderbaren Anhöhe mit atemberaubendem Blick auf das Locarnese. Der ursprüngliche Bau geht
auf das 17. Jahrhundert zurück. Wir
öffnen die schmiedeeiserne Gittertüre: Der innere Aspekt ist gut erhalten und gepflegt. An der Rückwand, hinter dem Altar ist ein Kruzifix gemalt, mit den Heiligen Jakob
und Philipp zur Seite. Die von der
Zeit abgenützte Freske wurde 1931
durch ein von Janci Adamina gemaltes Bild ersetzt. Das Sujet ist
gleich: rechts von der Kreuzigungsszene eine Madonna mit Kind, links
San Bernardo, in der einen Hand
den Bischofsstab, in der andern eine Kette, die den Teufel fesselt, der
sich gegen die Füsse des Heiligen
wendet. Ein anderes Bild an der
Wand stellt das Letzte Abendmahl
dar. Die kleine Vorhalle geht auf das
Jahr 1881 zurück, der kleine Glokkenturm wurde 1928 nach einem
Projekt des Architekten Emilio Benoit errichtet.
Wir sind froh, dieses kleine Juwel
mit etlichen Photographien, die
Marco mit Professionalität aufgenommen hat, dokumentieren zu
können, und setzen unseren Weg
nach Cordonico fort. Die Strecke
verläuft zum grossen Teil eben, es
sind nur einige kleine Höhenunterschiede zu überwinden. Eine angenehme, für alle geeignete Wanderung. Nach etwa zwei Stunden erreichen wir Monti di Cordonico: eine kleine Häusergruppe, die kürzlich
errichtet wurde. In der Mitte das
Kirchlein Maria Ausiliatrice, 1925 erbaut und 1981 restauriert. Fast alle
Kapellen sind mit einer kleinen Pergola versehen, die den Wanderern
Schutz und Rast gewährt. Im Innern
ein kleiner Altar, eine Statue der Ma-
donna mit Kind und ein Kruzifix.
Auffallend sind die Schlichtheit und
die Pflege, die dem Innenraum und
dem Gebäude gewidmet werden.
Wir haben drei Viertel unserer Wanderung hinter uns, in leichtem Abstieg nähern wir uns dem Val Resa.
Vor uns zeigt ein Schild die Abzweigung des Weges an, die zur Via Eco
(Piazza di Rocco) führt, unserem
Ausgangspunkt. Diese Teilstrecke erfordert anderthalb Stunden; unser
Ausflug wäre also in 4 Stunden
dreissig Minuten zu Ende. Wir setzen hingegen den Weg ins Val Resa
fort: Nach etwa 45 Minuten empfängt uns ein Grotto, in dem wir uns
mit hiesigen Köstlichkeiten stärken
können. Unser angenehmer Spaziergang ist also nach 3 Stunden
und 30 Minuten zu Ende.
Es war eine interessante und lehrreiche Abwechslung, dass wir diesen religiösen Bauwerken Aufmerksamkeit gewidmet haben. Sie
bezeugen die tiefe Frömmigkeit
unserer bäuerlichen Vorfahren. Die
antiken Erzählungen sind mit verschiedene Legenden verknüpft, alle in versöhnlichem und andächtigem Sinn, als Dank für wunderbare Gegebenheiten. Wir konnten
zudem feststellen, dass noch heute ein starkes Interesse an der Erhaltung und Pflege dieser geschichtlichen, örtlichen und religiösen Werte besteht.
ORSELINA 2011 29
Tapiora, ricordi
Tapiora, Erinnerungen an
unsern Karneval
del nostro carnevale
A
nche Orselina, come quasi tutti i Comuni vicini ha voluto organizzare a partire dagli anni
sessanta il proprio carnevale. E’ stato
chiamato Tapiora, dal soprannome
degli abitanti di Orselina: Tapior, come i tafani, noiosi e insistenti (vedi
Lessico dialettale della Svizzera italiana). Le primissime feste di carnevale
di Orselina si sono svolte al Ristorante Funicolare, organizzate da Alfeo
Leoni, Max Regazzi, Sandro e Dino
Bettè. Primo presidente fu Renzo Argenti, cui seguirono Gianni Caminada, Sandro Bettè e dal 2010 Danilo
Güller. Il Parco di
Orselina non era
ancora di proprietà comunale
e quindi non ancora aperto al
pubblico. Il risotto di carnevale si
cuoceva sull’attuale posteggio
dietro la chiesa e
molti erano i bambini mascherati che
accorrevano a quella festa dedicata
specialmente a loro.
Come ricorda Gianni Caminada, il
carnevale era organizzato con particolare attenzione ai bambini. Luciano Adamina, grande sostenitore, si
recava fino a Cannobio ad acquistare cesti di regali che venivano poi distribuiti la domenica precedente il
martedì grasso a tutti i ragazzini che
vincevano (e anche a quelli che non
vincevano) le corse nei sacchi, i giochi del cucchiaio, il tiro alla fune, le
gare di canto. La famiglia Amstutz,
proprietaria dell’Albergo Orselina,
metteva a disposizione le sale dell’albergo per i festeggiamenti: il sabato
pomeriggio per i bambini e il veglione danzante la sera.
Nel 1976 ebbe inizio la pubblicazione del giornale satirico
“La Tapiora”, con le caricature
eseguite dapprima dall’architetto Fredy Meister, poi dal
giovane architetto Guido
Tallone e da Gianni Mondini. La satira carnevalesca paesana si accentuava ogni quattro
anni, in concomitanza con il rinnovo dei poteri comunali. Molti Orselinesi contribuivano anche
con poche righe a diffondere
le piccole magagne e disavventure dei compaesani. Per
diversi anni una bucalettere
viola è rimasta appesa alla
parete esterna della macelleria Bettè, accanto al palazzo postale, dove in teoria dovevano finire, in modo assolutamente anonimo, solo innocue storielle e filastrocche.
Sandro Bettè, coadiuvato dalla moglie Carla, ha presieduto la società del carnevale per
trent’anni, dal 1979 al 2009.
Vi facevano parte una cinquan-
tina di collaboratrici e collaboratori,
non tutti Orselinesi, fra i quali si creavano legami di amicizia, rinnovati di
anno in anno. Ma gran parte del successo del carnevale di Orselina era
dovuto alle conoscenze e alle abilità
degli albergatori, con le loro capacità
culinarie e con gli eccellenti ingredienti della macelleria del presidente.
Anche il carnevale, come le altre manifestazioni, si è spostato con padelle, tavoli e palo della cuccagna nel
Parco pubblico di Orselina. Ogni anno numerosi volontari trasportano e
preparano decine di tavoli su scalinate e ripiani dell’anfiteatro e la
domenica rimescolano senza sosta il risotto nelle
caldaie fumanti.
Un risotto sempre
più apprezzato.
Non sono pochi i
turisti che arrivano da oltre San
Gottardo, per gustare questa prelibatezza, immersi in un’atmosfera
festosa di musica, di maschere e di
profumi, con il sole di fine inverno
che lascia gustare il primo pranzo
del nuovo anno all’aperto; il lago è
ancora senza natanti e le camelie
C.Br.
sono quasi fiorite.
Prima che il Parco
fosse disponibile,
la risottata
veniva organizzata
sul posteggio
dietro la chiesa
Frontespizio del giornale
di carnevale di dieci anni fa
Umschlagsseite der Karnevalszeitung von vor 10 Jahren
A
uch Orselina, wie fast alle nahen Gemeinden, wollte seit
den Sechzigerjahren einen eigenen Karneval einrichten. Er wurde Tapiora genannt, nach dem Übernamen von Einwohner von Orselina:
Tapior, wie die Tafani langweilig und
beharrlich (siehe Dialektlexikon der
Italienischen Schweiz). Die allerersten
Karnevalsfeste von Orselina fanden
im Ristorante Funicolare statt, organisiert von Alfeo Leoni, Max Regazzi, Sandro und Dino Bettè. Erster Präsident war Renzo Argenti; ihm folgten Gianni Caminada, Sandro Bettè
und seit 2010 Danilo Güller. Der Park
von Orselina war noch nicht Eigentum der Gemeinde und deshalb
noch nicht offen für das Publikum.
Das Karnevalsrisotto wurde auf dem
jetzigen Parkplatz hinter der Kirche
gekocht. Viele maskierte Kinder eilten zu diesem vor allem ihnen gewidmeten Fest.
Gianni Caminada erinnert daran, dass
der Karneval mit besonderer Aufmerksamkeit für die Kinder organisiert wurde. Das Vorstandsmitglied
Luciano Adamina begab sich bis
nach Cannobio, um Geschenkkörbe
zu kaufen, die dann am Fasnachtssonntag an alle Jungen verteilt wurden, die das Sackhüpfen, die Löffelspiele, das Seilziehen und die Gesangswettbewerbe gewonnen oder
auch nicht gewonnen hatten. Die Familie Amstutz, Eigentümerin des Albergo Orselina, stellte die Säle des
Hotels zur Verfügung, am Samstagnachmittag für die Kinder, am Abend
für den Maskenball.
1976 erschien erstmals die Satirezeitung “La Tapiora”, mit den Karikaturen, die zuerst vom Architekten Fredy Meister, dann
vom jungen Architekten Guido
Tallone und später von Gianni
Mondini gestaltet wurden. Die
Karnevalssatire
des Dorfes war
alle vier Jahre
besonders ausgeprägt, wenn die Gemeindebehörden zu wählen waren. Viele Einwohner von Orselina trugen auch mit wenigen Zeilen dazu bei, die kleinen
Mängel und Missgeschicke der Mitbürger zu verbreiten. Etliche Jahre
hing ein lilafarbener Briefkasten an
der Aussenwand der Metzgerei Bettè, bei der Post. Dort sollten eigentlich völlig anonym nur harmlose Geschichtchen und Kinderreime eingeworfen werden.
Sandro Bettè, unterstützt von seiner
Ehefrau Carla, war dreissig Jahre lang
Präsident des Karnevalsvereins, von
1979 bis 2009. Der Fastnachtsverein
hat etwa fünfzig Mitarbeiter und Mitarbeiterinnen, nicht alle aus Orselina,
die durch freundschaftliche Beziehun-
I collaboratori del canervale
2010, con il nuovo presidente
Danilo Güller.
Die Mitarbeiter des Karnevals
2010, mit dem neuen Präsidenten Danilo Güller.
gen, die Jahr für Jahr erneuert werden, verbunden sind. Ein grosser Teil
des Erfolgs des Karnevals von Orselina ist den Kenntnissen und der Geschicklichkeit der Hoteliers zu verdanken, mit ihren kulinarischen Fähigkeiten und hervorragenden Zutaten aus
der Metzgerei. Auch der Karneval,
wie die andern
Veranstaltungen,
hat sich samt
Pfannen, Tischen
und Kletterbaum
in den öffentlichen Park von Orselina verlagert.
Jedes Jahr sind
viele Freiwillige
damit beschäftigt,
Dutzende von Tischen auf den Treppenaufgängen und Terrassen des Amphitheaters anzuordnen. Am Sonntag
haben sie alle Hände voll zu tun, um
das Risotto in den dampfenden Kesseln umzurühren.
Dieses Risotto wird immer mehr geschätzt. Nicht wenige Touristen kommen von der andern Seite des Gotthards, um diese Köstlichkeit zu geniessen, umgeben von der festlichen
Atmosphäre von Musik, Masken und
Düften, mit der am Ende des Winters
wieder strahlenden Sonne, die es ermöglicht, das erste Mittagessen des
Jahres im Freien zu geniessen. Auf
dem See gleiten noch wenige Schiffe
und die Kamelien stehen schon fast
C.Br.
in voller Blüte.
Bevor der Park
verfügbar war,
wurde
der Risottoschmaus
hinter der Kirche
organisiert
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ORSELINA 2011 31
9
1
2
10
8
3
4
5
Il paese visto
dai bambini
I
n queste pagine illustriamo i
disegni realizzati dagli allievi
della classe I-II-III elementare.
L’iniziativa ha l'obiettivo di
far scoprire agli adulti come
i più giovani vedono e vivono il
loro paese. Partendo da una discussione con il loro docente Luca Pelloni, i bambini hanno elencato ciò che più apprezzano di
Orselina e ciò che secondo loro
manca. Poi, a coppie, hanno realizzato i disegni.
Ecco cosa ci piace…
1 Cardada
A noi piace andare con la funicolare
perché da lì si vedono le cose in piccolo. Quando si è arrivati in cima d’inverno si può giocare con la neve e anche sciare, mentre in estate si fanno
delle bellissime passeggiate.
(Giovanni e Lia)
2 La panetteria Cecchetin
La panetteria ci piace perché ci sono dei buonissimi dolci tipo le torte,
i pasticcini ed i cioccolatini.
Inoltre adoriamo poter mangiare la
mattina dei freschissimi cornetti appena usciti dal forno.
(Samuele e Adarshi)
3 La scuola di Orselina
La nostra scuola ci piace perché
sembra un castello ed ha dei bellissimi disegni che la decorano.
(Sophie e Cristina)
4 Le case vecchie
Le case vecchie di Orselina ci piacciono perché sono costruite con i
sassi e sono molto belle. Ci ricordano come poteva essere il paese tempo fa.
(Flora e Sabrina)
5 La Madonna del Sasso
Pensate com’è stato difficile costruire la Madonna del Sasso proprio in
quel punto!
Però adesso quando ci si arriva, si può
ammirare un panorama bellissimo in
un luogo tranquillo.
(Joël e Stefano)
6 Il Parco
Ci piace molto il Parco di Orselina, perché ci consente di fare diverse cose:
I bambini
delle classi
della scuola
elementare
hanno guardato
al paese
coi loro occhi
giocare a calcio, a prendersi, a basket
ed a moltissimi altri giochi.
È molto comodo anche per organizzare le feste di fine anno, le feste in collina, per festeggiare il carnevale e
ascoltare ottimi concerti.
(Nicola e Anteo)
… e cosa vorremmo avere
7 Un negozio di animali
A noi bambini piacciono molto gli animali e ci piacerebbe avere un negozio
dedicato solamente a loro nel nostro
comune.
(Selina)
7
Nella foto: gli allievi
della scuola elementare
che hanno realizzato i disegni
6
8 Un nuovo parco giochi
Vorremmo un parco con giochi
più speciali e divertenti, come ad
esempio un trampolino, un bilzobalzo, i telefoni senza filo, le
grandi altalene fatte di rete dove
ci possono stare tanti bambini
contemporaneamente e tante cose dove arrampicarsi!
(Demis e Leana)
9 Una gelateria
Vorremmo una gelateria ad Orselina per fare in modo che i nostri
genitori non debbano sempre andare fino a Locarno per comperarceli. Ci piacciono i gelati, di tutti i
gusti, soprattutto in estate è bello mangiare qualcosa di fresco.
(Elia)
10 Una libreria o una biblioteca
per bambini
Visto che adoriamo leggere, sarebbe fantastico disporre di una
libreria o una biblioteca adatta a
noi nelle vicinanze!
Lì potremmo trovare tanti bei libri
colorati da leggere e nuove storie
da conoscere.
(Florian e Giulian)
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32 ORSELINA 2011
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Im Bild: die Primarschüler,
welche die Zeichnungen
schufen
D
iese Arbeit wurde von Primarschülern von Orselina realisiert,
mit dem Ziel, den Erwachsenen
aufzuzeigen, wie die Jüngeren ihr
Dorf sehen und erleben. Alles begann
mit einer allgemeinen Diskussionsrunde mit ihrem Lehrer Luca Pelloni..
Die Kinder haben aufgezählt, was ihnen in Orselina gefällt und was nach
ihrer Meinung noch fehlt. Dann haben sie zu zweit die entsprechenden
Zeichnungen angefertigt.
Was uns gefällt …
1 Cardada
Wir fahren gerne mit der Seilbahn,
denn von dort aus sieht man alles
klein. Wenn man im Winter oben ankommt, kann man mit dem Schnee
spielen oder auch Skifahren. Und im
Sommer kann man wunderschöne
Spaziergänge machen.
(Giovanni und Lia)
2 Die Bäckerei Cecchetin
Die Bäckerei gefällt uns, denn da gibt
es leckere Süssigkeiten wie Torten,
Gebäck und Schokolädchen.
Auf diese
Weise
haben
die Kinder
der Primarschule
das Dorf
gesehen
Zudem können wir am Morgen superfrische, gerade aus dem Ofen geholte Gipfel essen.
(Samuele und Adarshi)
Die Gemeinde,
aus der Sicht
der Kinder
5 Die Madonna del Sasso
Es ist sicher schwierig gewesen, die
Madonna del Sasso gerade an diesem Ort zu bauen!
Aber wenn man jetzt hinauf
kommt, kann man eine prächtige
Aussicht von einem ruhigen Ort aus
bewundern.
(Joël und Stefano)
6 Der Park
Der Park von Orselina gefällt uns sehr,
weil man hier viel machen kann: Fussballspielen, Fangis, Basketball und
zahlreiche andere Spiele.
Es ist sehr angenehm, hier Feste zu
organisieren, an Neujahr, die Hügelfeste, am Karneval, auch um sehr gute Konzerte zu hören.
(Nicola und Anteo)
3 Die Schule von Orselina
Unsere Schule gefällt uns, sie scheint
wie ein Schloss und ist mit sehr schönen Zeichnungen verziert.
(Sophie und Cristina)
…und was wir wünschen
4 Die alten Häuser
Die alten Häuser von Orselina gefallen uns, denn sie sind wunderschön,
aus Stein gebaut. Sie erinnern uns
daran, wie das Dorf wohl früher ausgesehen hat.
(Flora und Sabrina)
7 Einen Tierladen
Uns Kindern gefallen die Tiere sehr, es
wäre bequem, einen Laden in unserer Gemeinde zu haben, der nur ihnen gewidmet ist.
(Selina)
8 Einen neuen Spielplatz
Wir möchten einen neuen Spielplatz mit besonderen lustigen Spielen, zum Beispiel einem Trampolin,
Bilzo Balzo, drahtlosen Telefonen,
grossen Schaukeln aus Netzen, auf
denen viele Kinder gleichzeitig
schaukeln können und viele Hindernisse, auf die man klettern
kann!
(Demis und Leana)
9 Eine Eisdiele
Wir möchten eine Eisdiele in Orselina, damit unsere Eltern nicht bis
nach Locarno gehen müssen, um
uns ein Eis zu kaufen.
Gelati von jedem Gout schmecken
uns, vor allem im Sommer isst man
gerne etwas Kühles.
(Elia)
10 Eine Buchhandlung
oder eine Bibliothek für Kinder
Weil wir so gerne lesen, wäre eine
für uns geeignete Buchhandlung
oder Bibliothek in der Nähe phantastisch! Dort könnten wir viele farbige Bücher finden und neue Geschichten kennenlernen.
(Florian und Giulian)
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ORSELINA 2011 33
di/von GIANNI CAMINADA
D
ai colleghi del gruppo redazionale che si occupa dei contenuti della nostra rivista ricevo qualche suggerimento e informazione, soprattutto dalla collega Christa, che mi incuriosiscono e danno il
via alla ricerca di una persona nata
a Orselina, dove ha trascorso parte
della sua gioventù, e poi emigrata all’estero. Parlo di Raffaello Ossola, figlio di Enrico, nato nel 1954. La sua
famiglia ha vissuto molti anni a Orselina ed era conosciuta e stimata. Le
informazioni raccolte mi portano a
Como, dove l’Ossola risiede e lavora
dal 1990. Rintracciato tramite posta
elettronica, lo incontro a Lugano, davanti alla stazione della ferrovia Lugano-Ponte Tresa. Seduti a un tavolo iniziamo un gradevole colloquio
che ben presto diventa un rapporto
amichevole.
Rievochiamo così gli anni della sua
giovinezza a Orselina e il ricordo di
molte persone. Raffaello Ossola ha
frequentato le scuole elementari al
Collegio S. Eugenio a Locarno, un
istituto frequentato dai ragazzini un
po’ vivaci. Dopo il ginnasio a Locarno, nel 1977 si è trasferito alla
Scuola d’Arte a Lugano, ottenendo
il diploma in grafica. Il direttore Carlo Bianchi, che aveva notato le sue
spiccate doti, lo ha indirizzato allo
studio di Mario Botta per un periodo di pratica.
Nel 1978 Ossola ha presentato la sua
prima mostra personale presso la
Galleria Centro Design di Lugano,
senza riscontrare un grande successo. Dopo studi approfonditi sulla figura, la sua ricerca pittorica è passata all’informale. Nel 1990 avviene
una svolta importante nella sua vita
che lo porta a una nuova dimensione. A differenza del periodo precedente, esprime la necessità di trovare risposte esistenziali attraverso le
immagini. Cerca di rivedere le proprie azioni e contenuti mentali per arrivare all’essenza, manifestando così
ricordi lontani e ritrovando nel presente un sentimento più autentico
attraverso la natura. La rivista di Como “Storia arte cultura e turismo”
definisce le sue opere come ”finestre
aperte sull’infinito”. Spinto a conoscere nuove avventure ed esperienze, si trasferisce in Danimarca per un
periodo di due anni. La sua vita lavorativa rimane però sempre quella del
dipendente, avara di grandi soddisfazioni. Ritorna a Como e per guadagnarsi da vivere lavora come pubblicitario. Nel cuore ha però la passione della pittura e quell’intercalare
lavoro e pittura non lo rende felice.
Raffaele De Grada, noto critico d’arte e famoso pittore, nel catalogo
della mostra personale organizzata
nel 2000 a Locarno alla Galleria
SPAS parla di “recupero del paesaggio sognato”.
Altri eminenti critici recensiscono le
sue opere: Everardo Dalla Noce,
Schönenberger, Ambresi, Kraft, come pure Mario Agliati sul quotidiano LaRegione (giugno 2004).
Per Ossola giunge così il momento di
una grande decisione, ponderata ma
Raffaello
Ossola
Pittore nato
nel nostro comune
Ein Maler
in Orselina geboren
Il pittore Raffaello Ossola
e alcune delle sue opere
Der Maler Raffaello Ossola
und einige seiner Werke
V
Espone
in tutto
il mondo,
ma le radici
e gli affetti
rimangono
ancorati
al paese natio
dove torna
volentieri
spesso rinviata a tempi migliori: dedicarsi esclusivamente alla pittura.
Trovare i canali commerciali giusti per
esporre le opere e venderle era una
preoccupazione non da poco. Il genere della sua pittura degli anni ’70
cambia, trovando una forma molto
più spirituale, astratta, figurativa, da
sognatore con soggetti ricorrenti, come le grandi nuvole, l’acqua, le piante, le rocce. Colori acrilici forti, tenui,
espressi in aurore e tramonti, in luci
e ombre. Tenace e testardo, Ossola
continua con frequenti altre esposizioni anche a Locarno e ad Ascona.
A Como – dove risiede – trova altre
fonti e contatti che gli offrono innumerevoli possibilità di esporre le sue
tele, sempre più gradite e richieste
in tutta Italia (a Milano, Roma, Prato, Reggio Calabria, Reggio Emilia,
Trento, Capri e Positano) come pure
negli Stati Uniti, in Inghilterra, Germania, a Hong Kong, Dubai (paese
arabo dove le sue opere risultano
particolarmente gradite perchè non
raffigurano mai figure umane). In
questi ultimi anni, Raffaello Ossola
sta facendosi conoscere anche in
Spagna, a Barcellona e a Madrid,
sebbene il mercato artistico attualmente non risulti facile.
“Le mie tele sono tutte di grandi dimensioni. Uso prevalentemente
l’acrilico perchè a differenza della pittura a olio asciuga molto più in fretta, soprattutto nella sovrapposizione
di vari colori. Nelle mie opere compaiono, oltre le grandi nuvole, sfumature, l’acqua e le piante, figure
geometriche, prismi, costruzioni architettoniche, luoghi astratti, dove il
singolo visitatore può immaginare e
sognare fantasie proprie.”
Dai cataloghi raffiguranti le sue opere, dalle descrizioni fatte da eminenti critici d’arte, si può capire la sua attività artistica e constatare come un
artista di casa nostra sia partito all’estero per acquisire esperienze e
farsi conoscere. Ma le sue radici e gli
affetti rimangono nel suo paese natio, dove di tanto in tanto torna. Le
ore dell’interessante colloquio sono
volate, ci lasciamo con la promessa
di rivederci a Orselina.
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34 ORSELINA 2011
on den Kollegen der Redaktionsgruppe, die sich mit den
Inhalten unserer Zeitschrift
beschäftigt, erhalte ich jeweils einige Vorschläge und Informationen,
zu interessanten Themen. Dieses
Jahr hat ein Hinweis der Kollegin
Christa meine Neugier geweckt
und zur Suche nach einer in Orselina geborenen Person geführt, die
einen Teil ihrer Jugend hier verbracht hat, um dann auszuwandern. Ich spreche von Raffaello Ossola, dem Sohn von Enrico, geboren 1954. Seine Familie hat viele
Jahre in Orselina gelebt, war sehr
bekannt und beliebt. Die gesammelten Informationen führten mich
nach Como, wo Ossola seit 1990
lebt und arbeitet. Nachdem ich ihn
via E-Mail aufgespürt habe, treffe
ich ihn in Lugano, vor dem Bahnhof Lugano-Ponte Tresa-Bahn. Wir
sitzen an einem Tisch und beginnen ein angenehmes Gespräch, das
recht bald zu einer freundschaftlichen Beziehung wird.
Auf diese Weise wecken wir die Erinnerung an seine Jugend in Orselina und an viele Personen und gemeinsame Bekannte. Raffaello Ossola hat die Primarschule im Collegio S. Eugenio in Locarno besucht,
einem Institut für ein bisschen gar
lebhafte Jungen. Nach dem Gymnasium in Locarno wechselte er an
die Scuola d’Arte in Lugano und
holte dort das Grafikdiplom. Direktor Carlo Bianchi, der seit herausragenden Fähigkeiten erkannte, verwies ihn für ein Praktikum an das
Atelier von Mario Botta.
Er stellt aus
auf der
ganzen Welt,
doch die Wurzeln
und die Gefühle
bleiben
verankert
am Geburtsort,
in dem er gerne
zurückkehrt
1978 hatte Ossola seine erste Einzelausstellung in der Galleria Centro Design in Lugano, ohne grossen Erfolg.
Nach vertieften figürlichen Studien
wandte er sich der informellen Malerei zu. 1990 ereignete sich eine
entscheidende Wende in seinem
Leben, die ihm eine neue Dimensi-
on eröffnete. Im Gegensatz zur
vorherigen Zeit spürte er die Notwendigkeit, durch die Bilder existentielle Fragen zu beantworten.
Er hielt Rückblick auf die eigenen
Handlungen und Gedankengänge,
um zum Wesentlichen zu gelangen. Ferne Erinnerungen wurden
in der Gegenwart dank der Naturverbundenheit zu verbindlicheren
Gefühlen. Die Zeitschrift “Storia arte cultura e turismo” in Como deutet seine Werke als “offenes Fenster zur Unendlichkeit.” Um neue
Abenteuer und Erfahrungen zu
sammeln, weilt er zwei Jahre in Dänemark. Sein Arbeitsleben bleibt jedoch stets dasjenige des Angestellten, karg an grossen Befriedigungen. Er kehrt nach Como zurück
und verdient seinen Lebensunterhalt in der Werbung. In seinem Herzen bleibt jedoch die Leidenschaft
für die Malerei. Das ständige Hin
und Her zwischen Arbeit und Malerei macht ihn nicht glücklich.
Raffaele De Grada, ein bekannter
Kunstkritiker und berühmter Maler,
spricht im Katalog der Einzelausstellung, die 2000 in der Galleria SPAS in
Locarno organisiert wurde, von
“Rückgewinnung der erträumten
Landschaft.” Andere namhafte Kritiker haben seine Werke zensiert: Everardo Dalla Noce, Schönenberger, Ambresi, Kraft, auch Mario Agliati in der
Tageszeitung LaRegione (Juni 2004).
Für Ossola ist der Moment einer
grossen Entscheidung gekommen,
die er oft erwogen, aber auf bessere Zeiten verschoben hat: Er will sich
nur noch der Malerei widmen. Die
richtigen Wege zu finden, um seine
Werke auszustellen und zu verkaufen, bereitete ihm nicht geringe Sorgen. Die Art seiner Malerei der Siebzigerjahre verändert sich, findet eine
immer mehr spirituelle, abstrakte, figurative Form eines Träumers von
wiederkehrenden Themen wie den
grossen Wolken, dem Wasser, den
Pflanzen, den Felsen. Starke oder zarte Acrylfarben, ausgedrückt in Morgenröte und Sonnenuntergang, in
Licht und Schatten. Hartnäckig und
eigensinnig setzt Ossola seine häufigen Ausstellungen fort, auch in Locarno und Ascona.
In seinem Wohnort Como findet er
andere Quellen und Kontakte, die
ihm zahllose Möglichkeiten bieten,
seine Bilder auszustellen, die in ganz
Italien immer mehr begehrt sind
(Mailand, Rom, Prato, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Trento, Capri und
Positano), aber auch in den Vereinigten Staaten, England, Deutschland,
Hongkong, Dubai (in diesem arabischen Land sind seine Werke besonders beliebt weil sie nie menschliche
Figuren darstellen). In den letzten
Jahren macht sich Raffaello Ossola
auch in Spanien (Barcelona und Madrid) bekannt, auch wenn der Kunstmarkt derzeit nicht gerade leicht ist.
”Meine Gemälde sind alle grossformatig. Ich verwende vorwiegend
Acrylfarbe, die sehr viel schneller
trocknet als Öl, vor allem wenn verschiedene Farbeschichten übereinander kommen. In meinen Werken erscheinen, ausser den grossen Wolken, Nuancen, Wasser und Pflanzen,
geometrische Figuren, Prismen, architektonische Bauten, abstrakte Orte, wo der einzelne Besucher sich seine Phantasien vorstellen und träumen kann.”
Die Kataloge mit Werken von ihm,
die Beschreibungen namhafter
Kunstkritiker lassen seine künstlerische Tätigkeit erkennen und feststellen, wie ein hiesiger Künstler ins Ausland gereist ist, um Erfahrungen zu
sammeln und sich bekannt zu machen. Doch seine Wurzeln und seine
Vorliebe bleiben mit dem Land verknüpft, in dem er geboren wurde
und in das er hin und wieder zurückkehrt. Die Stunden unseres interessanten Gesprächs sind im Nu
verflogen, wir gehen auseinander
mit dem Versprechen, uns bald wieder in Orselina zu reffen.
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ORSELINA 2011 35
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L'Hotel, en position magnifique et tranquille sur une
colline ensoleillée au dessus de Locarno, dans le climat
doux d'Orselina, vous fera sentir dans une ambiance
familliale.
Posizione centrale
M Zentrale
Lage
Posizione tranquilla
HBesonders
ruhige Lage
Camere con bagno
1 Zimmer
mit Bad
Camere senza bagno
2 Zimmer
ohne Bad
F Grill
in tutte le stanze
DRadio
Radio in allen Zimmern
FAM. CECCHETTIN - Via al Calvario 1, 6644 Orselina
Tel. 091 743 64 77 - Fax 091 743 74 39
www.cecchettin.ch
3 appart. / 2-4 pers.
Tel. 091 743 18 77 - Fax 091 743 77 39
E-mail: [email protected] - www.mirafiori.ch
Arredato in modo romantico con tutti i conforts, grande
giardino con piscina riscaldata, sauna, whirlpool.
Gediegen und sehr romantisch eingerichtetes Hotel
mit allem Komfort, grossem Garten und heizbarem
Schwimmbad. Sauna, Whirlpool.
Hotel charmant et romantique avec tout confort,
grand jardin avec piscine chauffée, sauna, whirlpool.
Zimmer, frühstücksbüffet, Service und Taxen, MWSt inb.
2
APPARTAMENTI DI VACANZA / FERIENWOHNUNGEN
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Parcheggio privato
Spiaggia
Telefono in camera
UBademöglichkeit
 Telefon
P Betriebseigene
Parkplätze
in allen Zimmern
Ristorante
coperta
IRestaurant
S Piscina
8 Ascensore
Lift
Hallenbad
Carte di credito
dietetica
parco
* Cucina
G Giardino,
LKreditkarten
Schonkost
Garten
Adatto per famiglie
Sauna
Terrazza
j
E Terrassen
RGeeignet für Familien
Riscaldamento
Garage privato
TV in tutte le stanze
O
J TV
qHeizung
Hoteleigene Garage
in allen Zimmern
Parcheggio pubblico
Veduta panoramica
9 Öffentliche Parkplätze
P Aussicht
Vermietung - Tel. 091 743 67 44
[email protected] - www.collinadoro.ch
Januar - Dezember geöffnet. 1– 4 Zimmer Wohnungen 2–5 Personen
CHF 55.–/160.– € 35/105
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FAM. MEIER - KÖPPEL - Via Patocchi 7 - 6644 Orselina
Tel. 091 743 27 77 oder 091 743 66 81 - Fax 091 743 27 00
E-mail: [email protected]
5 Wohnungen/2-5 Pers. alle in neuem Zustand, sehr ruhiger Lage mit
herrlicher Aussicht am Sonnenhügel über Locarno, teils mit Schwimmbad.
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CASA RÉDUIT - Via Caselle 16 - 6644 Orselina
Silvio Bucher, Gallusstrasse 33, 9000 St. Gallen
Tel. 079 274 16 02 - 071 222 04 51
[email protected] - www.viacaselle16.ch
4½- und 3-Zimmerwohnung (1-3 Personen) mit Küche, Wohn- und
Esszimmer, 2 Schlafzimmer, Dusche/WC, Balkon/Terrasse, Garten. Telefon, Sat-TV/Radio, Gratis-Parkplätze. - Preise: CHF 80/140.
Direkt am Sentiero Collina bassa. Sonnige, ruhige Lage mit Sicht auf
den Lago Maggiore und die Berge des Gambarogno. Nähe
Bushaltestellen, Restaurants, Dorfgeschäfte.
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www.bancasempione.ch
Das Restaurant, direkt an der
Hügelkette von Locarno gelegen,
von Schlichter Eleganz- weit
öffnet sich der Blick
über den Lago Maggiore.
Das Panorama Restaurant
bietet mediterrane Spezialitäten.
Die Terrasse vermittelt
Ferienstimmung und italianita!
Questi i principi che stanno alla base del modo di operare di Banca del Sempione e
dell’intero Gruppo da tre generazioni. Si tratta di valori fondamentali per costruire
con la clientela un rapporto duraturo e sincero, sensibile anche a quelle dimensioni
quali la famiglia con le sue problematiche, il lavoro, le amicizie che, nel modo
di considerare il “patrimonio” per Banca del Sempione, ne costituiscono elementi
essenziali. Ecco cosa ci contraddistingue: la capacità di essere un vero partner,
affidabile ed obiettivo nelle questioni più delicate, disinteressato nel suggerire e nel
consigliare, quasi un amico nel senso più bello e profondo.
Sede e
direzione generale
Lugano
Via Peri 5
Locarno - Muralto
Piazza Stazione 9 | +41 91 910 71 11
Bellinzona
Viale Stazione 8A
Chiasso
Piazza Boffalora 4
Consulenti
Claudio Lanini e Franco Böhny
www.sdb.biz
Dal 1960 con tradizione e buon senso
Das Hotel liegt direkt über dem Lago
Maggiore die Sicht vom Balkon ist
Traumhaft und lässt Ferienstimmung
aufkommen. Mit dem Aussenschwimmbad,
dem Fitnessraum, der Wellness
Möglichkeit und mit einem grossem
Park ist es eine Oase der Erholung
und Entspannung.
Familie Zimmermann
Via Contra 45
CH-6645 Brione-Locarno
Tel. +41 (0)91 735 30 00
Fax +41 (0)91 735 30 01
[email protected]
www.dellavalle.ch
effe51riazzino 0918409300
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