I Nomi della Libertà
nello Spazio-Tempo
della Volontà
La Metodologia
• Innanzitutto, per rispetto di chi ascolta, è
necessario chiarire l’epistemologia che sarà
utilizzata, cioè la fondazione scientifica degli
asserti che seguiranno.
• Ciò che si cercherà di mostrare è:
• 1. La Polisemia etimologica del concetto di
Libertà
• 2. La sua Valenza Analogica
• 3. Il suo legame con un’Etica declinata.
Diverse idee della Libertà
“Non vale la pena avere la libertà se questo non implica la
libertà di sbagliare”
(Mahatma Gandhi)
“Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi)
(Rudolf Höss da Lorenz Diefenbach)
(…) conoscerete la verità e la verità vi farà liberi, (…)
(Giovanni 8, 32)
“(…) καὶ γνώσεσθε τὴ̀ν̀̀ α̉λήθεια καὶ η̉ α̉λήθεια ε̉λευθερώσει υ̉μα̃ς (…)” (Gv 8, 32)
Il Valore della Libertà
• Fin dai primordi l’uomo ha cercato di
affrancarsi dalla Insicurezza attuando
difese personali e familiari.
• Con la sedentarizzazione e la fondazione
delle città ha incominciato a darsi degli
ordinamenti, base del diritto (cf. stele di
Hammurapi, Decalogo biblico in Es 20, 7 17, e in Deut 12 - 26, Diritto romano).
La Libertà per i Greci
• I Greci avevano due termini per dire
Libertà:
• 1. ε̉λευθερία, cioè una sorta di “libertà di
fare”.
• 2. παρρησία, cioè una “libertà del dire”.
“Libertà”
è un termine Analogo
• Libertà non ha un significato univoco, ma
analogo, come vita.
• Ad esempio, se si dice vita si può
intendere sia la vita umana sia la vita di un
monocellulare come l’ameba e uno zigote.
• Se si dice vita umana si può intendere sia
la vita di Beckham, sia la vita di un bimbo
del Darfur, sia la vita che era di Eluana.
Commentario sulla Libertà
• Se la Felicità ha molti nomi anche la
Libertà si può dire in molti modi, come
insegnava Aristotele.
• Comunemente la Libertà è intesa come
un “essere privi di costrizioni o di
eterodirezione”.
• La scelta libera avviene attraverso un
processo articolato:
Il Processo della Scelta libera
1. Il giudizio
2. La riflessione
3. La scelta
4. Il consenso
5. L’azione
iudicium
consilium
electio
consensus
actio
L’apparentemente
contradditorio
• Le azioni umane libere possono anche apparire
contradditorie, come nel caso della scelta del
digiuno per motivi etico-religiosi o fisico-igienici.
• Talora la scelta libera dell’uomo può mettere a
repentaglio la sua stessa vita, come nel caso di
pericoli affrontati coscientemente, nella difesa
della propria casa, della matria - patria, e nella
legittima difesa personale o dei propri cari, o di
persone deboli.
La non-assolutezza
della Libertà
• Non si può dare mai la Libertà assoluta, perché
vi sono dei confini, limiti, barriere, altri interessi
che collidono, compatibilità, regole da rispettare
(ad esempio non si può esercitare l’arte medica
se non si possiedono i titoli adeguati).
• L’uomo è comunque libero di auto-progettarsi,
auto-dirigersi e infine auto-realizzarsi, anche se
sempre nei limiti della sua creaturalità fisica,
psichica e spirituale.
Le scuole filosofiche
• Gli antichi Stoici ritenevano che le azioni umane
fossero sempre frutto della necessità.
• I grandi Maestri greci Socrate, Platone e
Aristotele, invece, ritenevano che l’uomo
potesse disporre del “libero arbitrio”.
• Sant’Agostino, dopo un lungo travaglio, rimase
su questa linea, così come la grande filosofia e
teologia medievali, con San Tommaso d’Aquino,
il Beato Giovanni Duns Scoto, Sigieri di
Brabante e San Bonaventura da Bagnoregio,
anche se con accenti diversi (intellettualistici in
Tommaso, volontaristici in Duns Scoto e in
Bonaventura).
Martin Lutero
• Per il grande monaco agostiniano che
iniziò la Riforma protestante, all’uomo non
è data veramente la Libertà, perché servo
delle passioni e orientato al peccato.
• All’uomo, secondo Lutero, è dato il “servo
arbitrio” (cf. polemica con Erasmo da
Rotterdam), e una vita redimibile solo dalla
“Grazia di Dio”, per il tramite della Fede e
della Sacra Scrittura.
La Modernità
La dottrina liberale classica della libertà si può far
risalire alla riflessione dei pensatori
anglosassoni del diciottesimo secolo (J. Locke in
particolare), distingue nella libertà ciò che può
essere consentito ai singoli per rapporto alla
reciprocità delle relazioni, cioè “la mia libertà
finisce dove inizia la tua”.
Si può dire che tale visione non rende giustizia di
tutto l’amplissimo campo di significati della
Libertà, dalla oclocrazia alla dittatura.
Spinoza e Kant
• Baruch Spinoza sosteneva che tutto, sia il
dolore, sia la gioia, dovesse essere
affrontato con calma e razionalità, poiché
non dipende dalle scelte umane.
• Immanuel Kant, invece, insegnava che
l’uomo può esercitare il suo libero arbitrio,
ma lo deve esercitare all’interno di un
“imperativo morale”.
L’imperativo morale
• “Fai in modo che la massima del tuo agire
possa costituire legislazione universale”.
• La massima kantiana contenuta ne La
Critica del Giudizio, introduce un’etica
deontologica, che si fonda sul valore delle
scelte, e quindi sulla necessità di operarle
in quanto valore.
• “Fai ciò che devi”, è la lezione di Kant sulla
Libertà.
Il Sì e il No
• Fernando Savater scrive che l’esercizio
della libertà è il poter dire “sì” o “no”, lo
faccio o non lo faccio, dicano quello che
vogliono i miei capi o gli altri: Libertà è
“decidere”, ma non dimenticare anche che
“si sta decidendo”.
• E de-cidere è tutt’altro che “lasciarsi
andare”, perché de-cidere è un tagliare …
La Democrazia
• Anche se l’antichità ha fornito dei modelli,
soprattutto nella Grecia antica con i
governi delle pòleis (πόλεις), ci si deve
riferire alle dottrine politiche del XVIII
secolo anglo-americane (J. Locke) e al
lascito liberal-democratico della
Rivoluzione Francese per individuare
l’inizio della democrazia moderna.
L’Anarchia
• L’Anarchia, ipotesi già conosciuta
nell’antichità, è una dottrina politica
ottocentesca, che sosteneva la negatività
di qualsiasi forma statuale, in forza di una
sorta di libertà assoluta; figure importanti:
M. Bakunin, P. Kropotkin, D. W. Thoreau,
E. Malatesta, P. J. Proudhon, M. Stirner.
L’Anarchia non ammette neppure le libere
elezioni né forme di delega continuative.
Uno Sguardo sull’oggi
• Se non vi è dubbio che in Europa siano in
vigore delle democrazie, dopo la fine del
sistema dei partiti classici, specialmente in
Italia, vi può essere qualche legittimo
dubbio sulla qualità “tecnica” dell’attuale
democrazia. Con partiti personalizzati e
l’impossibilità di esprimere le preferenze,
l’unico luogo della scelta democratica è
rimasto l’elezione del Sindaco.
Il Relativismo contemporaneo
In generale oggi sembra stia prevalendo una
sorta di relativismo cognitivo: non
possiamo conoscere nulla di certo
Tale relativismo si riflette anche sulla
morale, per cui pare che se l’uomo si
libera dalla paura (Feardom) può
conquistare la Libertà (Freedom).
In realtà vi sono ragionevoli dubbi su quanto
sopra.
Una Critica propositiva
• Infatti, possiamo constatare che non
sempre facciamo quello che vogliamo,
oppure, che a volte crediamo di fare quello
che vogliamo, ma non è vero, perché
siamo condizionati: dalla moda, dal
consenso del gruppo al quale
apparteniamo, dal timore. Sperimentare
qualsiasi cosa a volte sembra sembra
sinonimo di Libertà, ma non lo è.
Il paradosso della Libertà
• Si tratta forse di passare da un “fare quello
che si vuole” a un “volere ciò che si fa”,
ovvero
a un “sapere dove si deve andare”, prima di
decidere che cosa fare,
a un “fare quello che si deve per diventare
quello che si è, pure non conoscendolo
ancora”.
La Libertà e la Colpa
• L’esigenza di accettare l’integrazione
dell’Io con il Sé, l’individuazione, (K.G.
Jung) comporta l’ammissione della colpa;
• L’uomo, conoscendosi, abbisogna di
ammettere il proprio limite (M. Buber):
• 1. autorischiarandosi,
• 2. permanendo nell’autorischiaramento,
• 3. accettando espiazione e risarcimento.
Le tre Volontà
• Per capire quanto sopra occorre
considerare che l’uomo esercita tre tipi di
Volontà:
• 1. il Volontario proprio, che è evidente,
• 2. l’Involontario proprio, altrettanto
evidente,
• 3. l’Involontario “in causa” o indiretto, che
è un decidere per il male minore.
La fallibilità umana
• Paul Ricoeur e Karl Popper ne hanno
trattato con ricchezza di approfondimenti:
• l’uomo è fallibile, e in una società
complessa vi deve essere rispetto e
tolleranza, evitando ogni assolutismo privo
di dialogo, ma non si può transigere su
alcuni aspetti fondamentali la cui certezza
è cognitivamente incontrovertibile.
La Scienza e i limiti
della Libertà
• Le tecno-scienze che applicano le
scoperte scientifiche, il cui statuto etico è
improntato ad una libertà insopprimibile,
devono tenere conto che non tutto ciò che
è possibile fare è lecito eseguire. Ad
esempio nel caso dell’energia nucleare
(bomba atomica) o nel caso degli esiti
delle rianimazioni di traumatizzati gravi
(Eluana).
I rischi per la Libertà
• Vi è un rischio reale per la libertà
individuale e collettiva di supercontrollo da
parte della “società dell’informazione e
della telematica digitale”.
• Potrebbero crearsi condizioni di
consolidamento di nuove oligarchie
surrettiziamente assurte a un potere di
condizionamento dei cittadini.
La Libertà dell’Uomo
• Ma l’Uomo, in quanto Persona, cioè
razionale autocosciente, è
fondamentalmente Libero, perché può
scegliere fra il bene e il male.
• La Libertà dell’uomo è dunque anche la
condizione di possibilità per la quale egli
deve accettare la Responsabilità e la
Colpa.
Forse allora la Libertà …
• è la capacità di scegliere di fare il bene, in
ogni occasione e situazione, e modo, e
tempo;
• è l’espressione della volontà buona,
ispirata dall’autocomprensione del proprio
essere-a-questo-mondo, alimentata dalla
riflessione razionale sull’uomo (su se
stessi), e dall’amore. È la dimensione
della persona, che è Libera.
La Persona e il suo Destino
• è progetto, contemplazione e speranza…
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