Storia dei Paesi islamici
Corso di laurea magistrale in
Governance e sistema globale
Dipartimento di scienze sociali e delle
istituzioni
anno accademico 2014-2015
Prof. Patrizia Manduchi
Una predica di Muhammad
Nozioni introduttive e metodologiche
La terminologia
La geografia umana e sociale
Le articolazioni interne
Cenni storici
La fotografia del presente
Cosa vuol dire islām
Islam in arabo vuol dire sottomissione volontaria
all’unico Dio (la parola deriva dalla stessa radice
sa-la-ma della parola salām, pace).
Dio in arabo si dice Allāh.
Il termine musulmano (muslim/pl. muslimūn)
identifica “coloro che si sottomettono” a Dio.
Il dogma fondamentale della religione islamica è
l’unicità di Dio, il tawhīd.
L’islam
È l’ultima, in ordine cronologico, delle tre grandi religioni
monoteistiche (VII secolo).
È innanzitutto una religione*, ma anche un sistema politico e
culturale, una forma di organizzazione della società, in altre
parole una civiltà.
È una fede religiosa, ma anche un segno di identità personale
e collettiva.
Islam oggi viene comunemente associato ad una ideologia
politica, definibile più correttamente islamismo.
*Una religione non è solo un insieme di dogmi, ma è anche il modo con cui gli
individui, singolarmente o più spesso uniti da comuni intenti, contribuiscono al
processo storico di sviluppo di una cultura.
A questa religione/cultura afferisce circa
un miliardo e seicento milioni di persone,
diffuse in quasi tutti i Paesi del mondo
(l’Islam è religione predominante della
popolazione in 49 Stati).
I primi Paesi per numero di fedeli
musulmani sono l’Indonesia (209 milioni)
e l’India (176 milioni).
Il mondo musulmano ha il tasso di crescita
più alto (1,5% contro lo 0,7% della media
nel resto del mondo).
Le
religioni
nel
mondo
Il mondo musulmano e le sue grandi aree geoculturali:
Maghreb e Mashreq; Vicino e Medioriente; Africa sub-sahariana, Turchia, Balcani;
Asia centrale; area indo-pakistana; Estremo Oriente.
Paesi con il maggior numero di musulmani
(fonte Pew Research Center, 2012)
Indonesia
India
Pakistan
Bangladesh
Nigeria
Egitto
Iran
Turchia
Algeria
Marocco
Cina
209.120.000
176.190.000
167.410.000
133.540.000
77.300.000
76.990.000
73.570.000
71.330.000
34.730.000
31.940.000
21.667.000
(87,2%)
(14,4%)
(96,4%)
(89,8%)
(48,8%)
(94,9%)
(99,5%)
(98,0%)
(97,9%)
(99,9%)
( 1,6%)
http://www.pewresearch.org/fact-tank/2013/06/07/worlds-muslimpopulation-more-widespread-than-you-might-think/
La umma e la dār al-islām
La comunità musulmana è definita da un vincolo di lealtà
transnazionale e interculturale, una comunità unica di
fedeli, nonostante un forte pluralismo di lingue, etnie,
interpretazioni e usanze.
Questa comunità è la umma, la “matria” per tutti i
musulmani (umm in arabo vuol dire madre).
Essa si è costituita fra i secoli VII e XIII, l’epoca
considerata il periodo classico della storia dell’Islam.
Oggi essa è suddivisa in decine di Stati e di comunità
minoritarie in Stati non musulmani, oltre che in diverse
confessioni (Sunniti, Sciiti*).
* seguaci di ‘Ali, cugino e genero del Profeta, per il quale essi rivendicano la
legittimità del califfato subito dopo Muhammad. Oggi le comunità sciite più
rilevanti (in totale 10% dei musulmani) sono in Iran e in Iraq, in Oman, in
Libano, in Yemen, in Bahrein.
Per dār al-islām si intende la totalità dei territori
in cui l’Islam si è espanso sia militarmente che
con altre modalità (commerci, propaganda
religiosa etc.) e in cui l’Islam è predominante
(ovverosia dove la sharī‘a, la legge islamica
derivata dal Corano, la parola di Dio, è alla base
della legislazione e della vita dei fedeli).
La ricostituzione della umma unitaria delle
origini (Califfato) e quindi la conquista dei
territori della dār al-islām dell’epoca
dell’apogeo dell’Islam (secc. IX-XV), è
l’obiettivo politico del fondamentalismo
islamico, corrente ideologica sviluppatasi nel
XX secolo.
La ka’ba alla Mecca
Moschea di Medina
Moschea degli Omayyadi,
Damasco
Moschea di Muhammad ‘Ali,
Cairo
Moschea Sultan Ahmet Camii
(moschea blu), Istanbul
Moschea dell’imam ‘Ali,
Najaf, Iraq
Moschea di Jenne, Mali
Islam plurale
Circa trecento gruppi etnici e/o linguistici sono
completamente o in buona parte musulmani.
L’arabo (la lingua della Rivelazione) è parlato da circa
350 milioni di persone, ma non è l’unica lingua del m.m.
Le lingue più diffuse sono le lingue indoeuropee come il
persiano, l’urdu, le lingue turche e turco-tartare.
Il mondo arabo va dal Marocco all’Iraq incluso.
Dall’Iran verso est e nel resto del m.m. le etnie, le lingue
e le culture si differenziano, anche se la lingua araba
rimane la lingua della pratica religiosa.
Arabo, dunque, non vuol dire musulmano né
musulmano vuol dire arabo.
Il mondo arabo
Dīn-dunya-dawla (religione, mondo, Stato)
L’Islam nasce con la rivelazione al profeta Muhammad* di
un messaggio da diffondere all’umanità: la parola di Dio
(Allāh) diventerà il Corano, al Qur’ān, la Recitazione.
Muhammad è l’unico fondatore di una religione che ha
contribuito personalmente (e militarmente) alla sua
espansione vittoriosa.
Da ciò deriva la commistione fra sfera religioso-spirituale
(la parola di Dio) e sfera temporale (giuridica) che
caratterizza la cultura-religione islamica.
*Muhammad è una figura storica (si trovano cenni alla sua figura in
testi armeni, greci, bizantini del VII secolo, nonché in fonti arabe
risalenti al 680 circa).
Le grandi epoche della storia islamica
Il profeta Muhammad (622-632)
I califfi benguidati/rashidūn (632-661)
I califfi omayyadi a Damasco (661-750)
I califfi abbasidi a Baghdad (750-1258)
L’epoca postabbaside: diffusione di dinastie locali
L’epoca selgiuchide (XI-XIII secolo)
L’epoca mongola (1258-1517)
Dai grandi imperi all’epoca contemporanea
I grandi imperi sovranazionali:
Ottomani (1300-1923) - Mediterraneo
Safavidi (1501-1722) - Persia
Moghul (1526-1858) - subcontinente indiano
L’epoca delle conquiste coloniali (dallo
sbarco di Napoleone ad Alessandria d’Egitto
nel 1798 alla seconda metà del XX secolo).
Le indipendenze e la creazione degli Stati
nazionali.
Islam plurale
non solo geograficamente, ma anche perché è:
“una concezione della vita, del mondo, della
società, della natura, dell’uomo e di Dio, olistica
e onnicomprensiva”
(M. Campanini, Il pensiero islamico contemporaneo, 2005).
Le differenziazioni interne dunque sono molto
marcate e non si può parlare di un unico Islam.
Cfr. il survey sul mondo musulmano del Pew Research Center
all’indirizzo:
http://www.pewforum.org/Muslim/the-worlds-muslims-unity-anddiversity-infographic.aspx
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1.lezione introduttiva